In occasione di UDINE DESIGN WEEK21, le borse CARMINA CAMPUS realizzate con gli avanzi di lavorazione del rivestimento della poltroncina REDONDO di PATRICIA URQUIOLA per MOROSO, insieme in esposizione nella vetrina di CUMINI INTERIORS fino al 10 maggio.
Carmina Campus e Moroso. Un incontro che mette insieme due realtà produttive diverse per ambiti e dimensioni, ma simili per approccio concettuale. Due menti creative, Ilaria Venturini Fendi e Patrizia Moroso, che condividono una visione del design in cui il valore della diversità non è solo estetico e qualitativo, ma anche culturale, concettuale e ambientale.
Un progetto che partendo dai materiali trova un punto di convergenza per i due marchi creando un dialogo tra un oggetto da abitare e uno da indossare. I meravigliosi tessuti trapuntati con cui Moroso riveste i suoi imbottiti e le sue sedute trovano un riutilizzo anche nelle dimensioni più piccole dei suoi avanzi di lavorazione diventando materia prima per Carmina Campus.
Stupendi velluti dall’aspetto setoso e cangiante – ciclamino, bluette, verde petrolio, verde acido, grigio fumo, ma anche in colori caldi come il ruggine, il beige, l’arancio, il prugna -, jersey millerighe in colori pastello o intense tonalità di bluette e verde e canvas color sabbia, grigio, azzurro polvere, diventano minibag, tracolle rettangolari o dal fondo stondato, comode shopping a due manici, zaini multifunzione. Le creazioni tessili di Moroso lasciano la loro collocazione naturale e stabile nell’habitat di interni, per uscire nel mondo esterno assumendo la dinamicità di una borsa Carmina Campus.
La presentazione durante UDINE DESIGN WEEK21 nella vetrina del prestigioso spazio di design CUMINI INTERIORS, punto di riferimento internazionale per affezionati clienti che vengono anche dai paesi esteri confinanti, è l’inizio di un progetto di collaborazione da esporre anche nel punto vendita di Carmina Campus a Roma e in altri importanti spazi di moda e arredo.
La pelle nell’arredamento è un materiale nobile, di lusso e grande pregio. Gli arredi in pelle possono essere preziosi protagonisti di quasi tutti gli ambienti di casa. Piacciono per il tocco di lusso e charme che donano alla stanza, per l’idea che evocano di stile, comfort e eleganza, per la loro praticità di pulizia. Se stai valutando l’acquisto di un arredo in pelle probabilmente ti stai interrogando su come vengono realizzati questi imbottiti, sul tipo di pelle che viene impiegata e la sua provenienza, su come viene lavorata e trattata. Abbiamo pensato di dare una risposta a tutte queste domande, e per farlo abbiamo organizzato una diretta con un nostro storico fornitore di pelle, specializzato nella lavorazione di questo pregiato materiale per arredamento e contract, moda e calzature, automotive.
Cosa trovi nella video guida?
Ecco un sommario degli argomenti affrontati da Andrea Diotti, CEO di diotti.com, e Guido Longoni, rappresentante di Dani S.p.A.:
Breve presentazione della conceria Dani S.p.A., in particolare valori, certificazioni e filiera per la produzione di pelli per l’arredamento (e non solo). Accenni al polo produttivo veneto di Arzignano in provincia di Vicenza, uno dei distretti italiani più importanti per la produzione di pelli per arredo, insieme al polo toscano di Santa Croce e a quello campano di Solofra.
L’industria della pelle che produce pellami recuperando e valorizzando un sottoprodotto dell’industria alimentare (le concerie recuperano le pelli scarte dalle macellerie). Approfondimento sul tema della sostenibilità della pelle, produzione e impatto ambientale.
Valore estetico e funzionale di un imbottito in pelle, durata nel tempo, emozioni che evoca alla vista e al tatto. Un arredo in pelle è tradizionalmente associato al concetto di lusso ma in realtà è accessibile in diverse fasce di prezzo.
Le tipologie di pelle e le relative caratteristiche di praticità, pulizia, estetica, naturalezza e costo. Definizione di pelle anilina e semianilina e caratteristiche delle pelli nabuccate. Spiegazione di alcune fasi di lavorazione che portano alla realizzazione di un arredo in pelle di qualità.
Pelle per arredamento: approfondimenti e definizioni
Approfondiamo ora alcuni importanti aspetti legati alla lavorazione della pelle e alle varie tipologie di pelle più o meno pregiate e costose.
La materia prima: la pelle bovina
Nel campo dell’arredamento le pelli utilizzate sono prevalentemente di origine bovina. La provenienza del mantello di pelle e le caratteristiche del bovino (razza, sesso, colore, spessore, morbidezza e compattezza dell’epidermide) sono informazioni molto importanti per una conceria specializzata. Aiutano a determinare a priori la qualità della pelle e condizionano il tipo di lavorazione e il prodotto realizzabile.
La conservazione della pelle
Le pelli da lavorare possono essere fresche o conservate (di solito sottosale). Le pelli fresche sono di gran lunga più pregiate perché presentano fibre più compatte e superfici più integre ma richiedono tempi di lavorazione molto ridotti, entro 24/48 ore dalla macellazione dell’animale. Le pelli conservate possono essere stoccate in celle frigorifere anche per mesi ma questa conservazione provoca delle imperfezioni e a volte rende i manti meno compatti e poco morbidi.
La selezione della pelle
In conceria le pelli vengono controllate da personale qualificato che verifica alcuni parametri, valuta le imperfezioni e stabilisce i mantelli da destinare a determinate lavorazioni per la realizzazione di determinati prodotti. Il pellame viene poi diviso in due sezioni: crosta (meno pregiata) e fiore (più pregiato).
Vera pelle pieno fiore, primo fiore, fiore corretto
La pelle più pregiata (e di conseguenza più costosa) è la pelle pieno fiore, ovvero lo strato più superficiale del manto dell’animale che presenta imperfezioni, rughe naturali, micro forellini lasciati dai peli dell’animale dopo la loro esportazione, segni che il manto non è stato lavorato e trattato. La pelle pieno fiore può essere considerata per eccellenza “vera pelle”. La pelle primo fiore è lo strato che si trova subito dopo il pieno fiore, altrettanto pregiato. Le pelli fiore corretto / fiore rettificato / fiore pulito sono pelli smerigliate e trattate per eliminare le imperfezioni, che presentano alla fine una superficie uniforme e omogenea, senza cicatrici, tagli e difetti evidenti.
Pelle anilina e semianilina
La pelle anilina è una tipologia di pelle pieno fiore che viene prima tinta in bottale (con coloranti di sintesi, detti appunto aniline) e poi, una volta ottenuto il colore desiderato, protetta da cere naturali che le donano un tatto morbido. La copertura superficiale è minima e non intacca le irregolarità delle superfici, anche se è doveroso sottolineare che i pellami impiegati in queste lavorazioni sono solo pellami di qualità, manti che non presentano particolari difetti e imperfezioni. Il velo di cera naturale trasparente è minimo, la pelle risulta più naturale, meno lavorata e per questo più sensibile a usura e luci.
La pelle semianilina è una tipologia di pelle pieno fiore che viene prima tinta in bottale e poi spruzzata in cabina con il colore desiderato. I pellami impiegati sono quelli meno pregiati con difetti e imperfezioni che vengono minimizzati con la colorazione. Con questi trattamenti la pelle risulta più lavorata, meno naturale, più resistente a usura e luce.
Pelle smerigliata e pelle stampata
Il processo di smerigliatura ha lo scopo di eliminare difetti dal pellame, levigandolo con della carta smeriglio più o meno grossa a seconda dell’entità delle imperfezioni e del tipo di articolo richiesto. Una tipologia di pelle smerigliata è la pelle Nabuk, trattata fino ad ottenere un effetto setoso, morbido e scrivente.
Il processo di stampa di una pelle porta ad imprimere un determinato disegno più o meno in rilievo per migliorare le caratteristiche del fiore o per effettuare delle imitazioni.
Per approfondimenti sul video, sul processo di lavorazione, sulle varie tipologie in pelle e sugli arredi realizzabili in pelle puoi confrontarti con un nostro arredatore. Clicca qui sotto e raccontaci cosa stai cercando.
Immagini di arredi in pelle
La pelle nel mondo dell’arredamento può essere impiegata nella realizzazione di diversi arredi. Vediamo ora quali sono i mobili in pelle più richiesti. Per ciascuno abbiamo selezionato un prodotto d’esempio. Se desideri maggiori informazioni su un arredo in pelle fotografato clicca sull’immagine. Se preferisci valutare altri modelli visita il nostro catalogo online o contatta i nostri arredatori.
La video guida sulla pelle per l’arredamento fa parte del progetto “Interior Design Talks diotti.com”, un ciclo di dirette video live su YouTube e Facebook organizzate settimanalmente dai nostri Interior Designer. Durante le altre puntate si è parlato di:
I rivestimenti in pietra ricostruita sono realizzati con cemento o resina, le lastre hanno una propria immagine estetica fatta di tante sfumature, colori e venature. La pietra naturale è un materiale eccellente, perché conferisce eleganza alla struttura, in particolar modo questo avviene quando si vuole rivestire una facciata di un edificio o la parete di un ambiente interno.
Se però vogliamo ridurre i costi si può ricorrere alla pietra ricostruita per rivestimenti esterni ed interni, che permette di avere la stessa estetica e di poter avere la perfezione che, con altri materiali non è possibile. La pietra ricostruita può essere utilizzata anche per i pavimenti esterni, per rivestimenti interni, per recinzioni, parapetti e per ripiani per arredi. Una vasta scelta puoi trovarla sul sito www.barzotti.it una ditta specializzata nel settore delle rifiniture d’interni con una selezione accurata di prodotti delle migliori aziende sul mercato.
Rivestimenti in pietra ricostruita i suoi vantaggi
Questo tipo di materiale è ottenuto riaggregando materiali lapidei (residui di pietre naturali) con un legante a base di cemento o resina. Le altre caratteristiche che hanno permesso la pietra ricostruita di potersi affermare nel mondo dell’edilizia sono:
Resistenza alle escursioni termiche.
La sua capacità di non disgregarsi all’azione del gelo.
Resistenza al fuoco.
Inalterabilità nel tempo del colore dei suoi pigmenti.
Pietre ricostruite a base di cemento
La miscela per le pietre ricostruite è composta da graniglia di pietre naturali e legante a base di cemento ad alta resistenza. L’impasto deve essere simile al calcestruzzo. Viene vibrato e compattato per favorire la perfetta adesione. Il passo successivo è quello della formatura dove ci si può sbizzarrire con diverse forme che si preferiscono. Gli stampi per la formatura possono essere ricavati dalle pietre naturali.
Dopo la fase di formatura si passa alla stagionatura, che permette l’essiccamento e l’indurimento del cemento. La lastra finale deve apparire sottile e leggera, viene posata con colle speciali. In rari casi gli elementi per i rivestimenti sono dotati di sistemi di incastro, che devono essere rifiniti con gli stucchi.
Pietre ricostruite a base di resine
La miscela è composta sempre da graniglia di pietre naturali e legante, questa volta a base di resina. La resina dona resistenza alla massa. L’impasto avviene con macchine che lavorano per vibro-compressione grazie alla tecnica del sottovuoto, per assicurare la perfetta adesione. Dalla formatura si possono ottenere blocchi di materiale da cui verranno tagliate le lastre, oppure si possono usare stampi a forma piana per dare alla lastra l’effetto che più si desidera. Le lastre di pietra ricostruita possono essere incollate con adesivi cementizi. Questo tipo di lastre possono essere utilizzate come parametro esterno delle facciate ventilate (frangisole, vetrate a fissaggio puntuale, elementi prefabbricabili per facciate, sistemi di facciate continue, facciate strutturali vetrate, strutture di supporto per facciate, film e pellicole per controllo solare).
Pietra ricostruita, tanti vantaggi in un solo materiale
Le due tipologie offrono un’ampia libertà di personalizzazione: le lastre possono essere fornite con bordi non lavorati oppure possono essere rettificabili e rifilati su misura, con misure standard oppure no. La finitura finale avrà un effetto monolitico. L’effetto finale della tonalità di colore della lasta dipenderà da ciò che viene utilizzato come per esempio: graniti, porfidi, sabbie silicee.
Le pietre ricostruite destinate al rivestimento delle facciate possiedono un buon grado di protezione grazie al trattamento idrorepellente (prodotti per la pulitura delle facciate, estrattori di Sali solubili, prodotti anticorrosione, prodotti per la protezione del legno, inibitori di Sali solubili, trattamenti anti-scritta ed antigraffi, prodotti per idrofobizzazione delle superfici, il trattamento che rende la fibra impermeabile).
Nel caso di intervento di recupero della facciata si può usufruire anche del bonus facciate. Per effettuare il bonus facciate conta solo il lavoro effettuato sull’edificio che si va a ristrutturare. L’Agenzia delle Entrate ha comunicato che si può usufruire della detrazione:
Per gli interventi di sola pulitura e tinteggiatura esterna della facciata;
Per gli interventi realizzati sulle strutture opache delle facciate;
Per gli interventi su balconi, ornamenti o fregi, quelli inclusi di sola pulitura o tinteggiatura.
Se gli interventi possiedono i requisiti per essere considerati agevolabili allora possono usufruire della detrazione fiscale. La demolizione e sostituzione del rivestimento interesserà buona parte dell’intonaco, pertanto può essere un intervento influente dal punto di vista termico.
Viste tutte le caratteristiche e i vantaggi dei rivestimenti in pietra ricostruita si può dire che è una ottima scelta e acquisto.
______________________________ Giulia per CASE E INTERNI
Le superfici continue rappresentano una soluzione particolarmente moderna ed innovativa: conferiscono agli ambienti un’estetica dal design minimal e di grande fascino.
Gli ambienti con pavimentazioni senza interruzioni visive danno l’idea di una maggiore ampiezza spaziale e rinnovano le zone rendendole con un semplice tocco più attraenti e contemporanee. Una pavimentazione continua è capace di esaltare con eleganza e donare un grande appeal estetico che non guasta mai.
Anche la pulizia delle superfici risulta alquanto semplificata, con la possibilità di igienizzare e sanificare a fondo, un valore aggiunto che oggi non è più trascurabile.
Anche per gli esterni vale lo stesso concetto e GEOoutdoor propone soluzioni di alto livello prestazionale ed estetico.
GEOoutdoor, tante qualità
GEOoutdoor è la proposta HDsurface per rivestire terrazzi, camminamenti e zone bordo piscina in ambito privato e pubblico. La sua gamma di 36 colori dallo spiccato senso materico permette la realizzazione di spazi dal look estremamente pulito ed armonico con qualunque tipo di arredo.
La sua malta pronta all’uso, calpestabile e carrabile, è facile da utilizzare ed è assolutamente resistente oltre che traspirante, resistente agli agenti atmosferici e agli sbalzi di temperatura, impermeabile e antiscivolo grazie ad un forte grado di aderenza che gli ha permesso di ottenere la classificazione R11.
GEOoutdoor non richiede miscele o catalisi, ha una grande caratteristica: è eco-compatibile, non contiene alcuna sostanza dannosa per l’uomo e l’ambiente.
Si rivela una scelta consapevole per la casa e per il mondo esterno.
Nuova vita alla plastica e ai jeans vecchi con Fortskrida di IKEA, la nuova collezione sostenibile in edizione limitata.
Con la nuova linea FORTSKRIDA puoi rinnovare lo stile della tua casa e, al tempo stesso, contribuire a un futuro più sostenibile. Le fodere per cuscini, le tende e le tovaglie di questa serie, vivaci e colorate, sono realizzate al 100% con materiali riciclati: jeans e bottiglie di plastica.
“IKEA si è posta l’obiettivo di usare materiali rinnovabili o riciclati in tutti i suoi prodotti entro il 2030. Questo significa che dobbiamo studiare nuovi modi per usare le risorse. Un esempio? Mescolare le bottiglie di plastica e i vecchi jeans per trasformarli in un tessuto morbido e resistente,” spiega Luca Clerici, impegnato nello sviluppo di FORTSKRIDA.
Riciclando due materiali IKEA ne ha ottenuto uno nuovo. Nella prima fase del processo, le bottiglie di plastica vengono lavate e trasformate in piccoli pellet, mentre i jeans vendono sfibrati e diventano soffici balle di cotone. Dopodiché i due materiali vengono uniti e filati su telai.
“Non è sempre facile riciclare i tessuti perché spesso sono un misto di materiali diversi, ma se si riesce, ne vale la pena. Per ogni chilo di cotone riciclato risparmiamo 2000 litri d’acqua rispetto a quanto accadrebbe se usassimo nuovo cotone,” prosegue Luca. “Il 45% di FORTSKRIDA è costituito da bottiglie in PET e il 55% da denim. La plastica riciclata serve per rinforzare le fibre di cotone: se non ci fosse, il tessuto non sarebbe in grado di resistere all’usura quotidiana.”
Piccoli passi, grandi risultati. Ogni volta che ricicli qualcosa, fai la differenza. Luca spiega che è possibile realizzare 10 metri quadri di tessuto FORTSKRIDA con 30 bottiglie di plastica e due paia di jeans soltanto.
“Collaboriamo con altre aziende e organizzazioni che vedono i prodotti scaduti come risorse preziose e non come rifiuti. FORTSKRIDA è un piccolo ma importante passo in questa direzione. Un modo per salvaguardare le risorse e, al tempo stesso, arredare la casa con tessuti colorati e più sostenibili.”
La serie FORTSKRIDA, che ricordiamo essere una collezione in edizione limitata, è disponibile online e in tutti i punti vendita IKEA.
Da quando il mio pollice è diventato verde, mi diverto a cercare vasi e accessori per piante che valorizzino le mie amichette green e che siano al contempo elementi decorativi.
Già da prima della mia avventura come plant-mom, il Chicca-radar aveva scovato un prodotto davvero interessante. Volevo parlartene già da tempo, ma l’ho fatto solo qualche settimana fa, menzionandolo nelle mie Ig stories, fra i prodotti che avrei voluto acquistare.
La terra cruda è composta da pigmenti minerali polverizzati e acqua, con l’aggiunta opzionale di paglia. La solidificazione di questa mescola non richiede cottura, e avviene con la sola esposizione all’aria.
Si tratta del materiale da costruzione più antico utilizzato per realizzare strutture abitative. Ne abbiamo una prova tangibile proprio qui in Abruzzo, nel paese di Casalincontrada, celebre per la sua densità di edifici costruiti in Terra Cruda (informazione appresa grazie ai miei amici Garret’s Memories).
L’effetto finale è visivamente paragonabile al gesso ed al cemento. Ruvido, grigiastro, ricco di texture e polveroso al tatto.
La differenza sostanziale rispetto a questi altri due materiali consiste nella composizione assolutamente naturale della terra cruda e nella sua capacità di biodegradarsi in tempi brevi.
Ma prima di questo focus sulla sostanza, parlavamo di vasi!
Il mio desiderio è stato presto avverato! Ho avuto da poco l’opportunità di partecipare ad un corso di Boite Verde proprio dedicato alla creazione di un vaso in Terra Cruda.
Dedicarsi ad un’attività manuale in questo periodo è stata una boccata d’aria fresca. Mi è servito per allontanarmi dalla realtà e dalla difficile situazione generale di questi ultimi due anni. In più, a fare da cornice ad un momento pressochè perfetto c’erano le piante. Non avrei potuto chiedere di meglio!
Da questa esperienza, sono tornata a casa con un nuovo ed inimitabile alloggio per una delle mie piantine.
Guidata da Emanuela di Boite Verde, ho piantato all’interno del vaso in Terra Cruda dei semini di menta, che a distanza di solo due settimane stanno iniziando a germogliare!
Se anche tu vuoi staccare la spina dedicandoti ad un’attività super piacevole come quella della costruzione di un vaso in Terra Cruda, sappi che puoi farlo immerso in una piccola giungla, situata in uno scorcio meraviglioso del centro storico di Vasto (basta fare due passi per trovarsi davanti un panorama mozzafiato da cui si vede tutta la costa, fino al Gargano!).
Di seguito trovi il calendario dei prossimi corsi. Prenota il tuo con un direct message o con un messaggio WhatsApp.
Se ti stai chiedendo cosa scegliere tra una casa in legno o una in mattoni, in questo articolo troverai tanti spunti che ti aiuteranno a schiarirti le idee!
Meglio scegliere una casa in mattoni o in legno?
Sempre più persone si chiedono se sia meglio scegliere una casa in legno o una in mattoni: ognuna di esse ha i propri pregi e difetti ed è giusto analizzarli nel dettaglio.
Le case in legno stanno spopolando nei quartieri nuovi delle città e nelle aree in ristrutturazione, questo perché il legno è un materiale naturale, accogliente ed in grado di offrire diversi benefici sia in termini di salute e benessere che economici.
Le case in mattone, invece, sono una soluzione pratica, classica e sicura, nonostante non siano sostenibili tanto quanto il legno.
Vantaggi del legno rispetto il mattone
Innanzitutto, va detto che le case abitabili in legno sono eco-sostenibili, poiché realizzate con legno di prima qualità ed a basso impatto ambientale. Infatti, il legno è un materiale naturale, vivo e 100% rinnovabile che vanta diversi pregi, quali:
robustezza: una casa in legno, se tenuta con cura può durare anche molto di più di una casa in mattoni;
resistenza e flessibilità: grazie alla sua elasticità, una casa in legno è in grado di resistere a forti venti e scosse di terremoto con magnitudo elevato. Inoltre, resiste anche ad incendi e fuochi, per via che il legno viene trattato per resistere anche nelle condizioni più estreme;
igroscopicità: il legno è in grado di stabilire un equilibrio tra l’ambiente circostante, assorbendo o cedendo vapore acqueo. Infatti, se c’è troppa umidità, questo materiale permette una continua evaporazione delle molecole d’acqua, evitando così la formazione di muffe e funghi.
Costi
Inoltre, realizzare una casa in legno ha dei vantaggi economici non da poco: sia che si parli di costruzione vera e propria (il costo della struttura è nettamente inferiore rispetto una struttura in calcestruzzo), che di mantenimento (in termini di riscaldamento e climatizzazione). Una casa in legno rispetto una in mattoni, permette una riduzione dei costi di climatizzazione e riscaldamento dell’80% in un anno, poiché il legno è un ottimo isolante (sia termico che acustico).
Per quanto riguarda la costruzione, noi di www.maestrocase.it proponiamo delle soluzioni accessibili ed a portata di tutti: un esempio è la casetta di legno “Rio Grande”, con 124 metri quadrati ed un solo livello, al costo di circa 39mila euro. È, comunque, possibile realizzare una costruzione su misura in base allo spazio che si ha a disposizione ed al contesto in cui essa verrà collocata.
Benefici
Non dimentichiamo che vivere all’interno delle case abitabili in legno è molto più salutare che vivere all’interno delle case in mattoni, per via della struttura realizzata con materiali naturali ed eco-friendly. Infatti, le case abitabili realizzate in legno permettono un maggior comfort abitativo, grazie al legno che non rilascia sostanze dannose o tossiche da respirare per l’essere umano.
Il legno offre dimostrabili benefici che influiscono sulla salute e sulla vita dell’essere umano, come: migliorare la salubrità dell’aria, la concentrazione, l’attenzione e la creatività, ed aiuta a diminuire la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca ed il livello di stress.
Svantaggi del legno
Di contro, se vivi in città ed hai già scelto la zona dove vorrai andare a vivere, difficilmente riuscirai ad abbattere la costruzione in mattoni per realizzare un’abitazione in legno. In primis perché devi chiedere il permesso a chi ci abita accanto e, in secondo luogo, comporterebbe costi davvero elevati. Per questo, dovresti trovare un compromesso, come ad esempio una ristrutturazione con materiali il più possibile ecosostenibili ed a basso impatto ambientale.
Kaldewei punta su un materiale riciclabile al 100%: l’acciaio smaltato
La terra ha un problema con i rifiuti in plastica. Secondo le associazioni ambientaliste tedesche, negli anni ’50 sono stati prodotti in tutto il mondo circa 1,5 milioni di tonnellate di plastica all’anno, diventati oggi ben 400 milioni di tonnellate.
Solo in Germania si producono ogni anno circa 15 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica all’anno, dei quali però solo il 16% può essere riciclato per creare nuovi prodotti. Una grande parte è costituita da prodotti di plastica utilizzati quotidianamente in bagno, dai tubetti di dentifricio alle bottiglie di shampoo. Ogni anni in Germania vengono acquistate e buttate via 2.075 milioni di queste confezioni.3 Ma nel bagno ci sono anche altre grandi quantità di materie plastiche, sotto forma di piatti doccia, vasche e lavabi. In questo caso l’acciaio smaltato costituisce un’alternativa ecologica, poiché è prodotto con materie prime naturali ed è riciclabile al 100%.
Per i suoi prodotti Kaldewei punta su un materiale ecologico e riciclabile al 100%: l’acciaio smaltato Kaldewei. La simbiosi unica di acciaio e vetro è realizzata con materie prime naturali e può essere reintrodotta completamente nel ciclo dei materiali. L’acciaio utilizzato è costituito già in partenza per il 20% da acciaio riciclato, magari proveniente da vecchie vasche da bagno. Così si preservano risorse preziose e si protegge l’ambiente.
L’acciaio smaltato Kaldewei: sostenibilità ed estetica
L’acciaio smaltato non è solo particolarmente sostenibile, convince anche con la sua estetica elegante e con la sua funzionalità superiore. Nell’acciaio smaltato i pregi dei materiali che lo compongono, l’acciaio ed il vetro, trovano una simbiosi ideale. L’acciaio è sinonimo di robustezza, resistenza e stabilità. Il vetro offre sensazioni visive e tattili di pregio, durezza, igiene e facilità di pulizia. Una garanzia trentennale del produttore sottolinea la durata dei prodotti e la loro capacità di mantenere a lungo il proprio valore.
“Buono per me e buono per l’ambiente”
La consapevolezza dell’importanza di un’edilizia sostenibile non è stata mai grande quanto oggi. Anche nella stanza da bagno, l’ambiente più intimo della casa, le persone preferiscono entrare in contatto con materiali naturali piuttosto che con la plastica o con altri materiali dannosi per l’ambiente. Il vetro, il legno, la pietra, questi sono i materiali più utilizzati nei bagni sostenibili. A questi si aggiungono le vasche da bagno, i piatti doccia ed i lavabi Kaldewei con il loro rivestimento vitreo in smalto.
La consapevolezza ecologica è parte integrante del DNA di Kaldewei
Il pensiero ecologico è saldamente ancorato nel DNA aziendale di Kaldewei. “La nostra impresa esiste ormai da oltre 100 anni. Desideriamo che anche le prossime generazioni possano vivere in un mondo pulito”, afferma Franz Kaldewei, AD dell’azienda. Per questo Kaldewei non punta solamente sull’impiego di materie prime sostenibili, ma collabora anche con il World Wide Fund For Nature (WWF), supportando come sponsor il programma del WWF per la tutela delle acque e per la riduzione delle immissioni di plastica nei mari del mondo.
L’arredo ecologico ha segnato un grande passo in avanti nel settore dell’interior design. Una soluzione di questo tipo, infatti, permette di conciliare il rispetto per la natura con la bellezza e la funzionalità: tre caratteristiche che non dovrebbero mai mancare nei locali domestici.
Continua a leggere per saperne di più: quali sono le peculiarità dei mobili green, come quelli fabbricati in cartone? Perché una simile scelta conviene a livello sia estetico sia pratico? I complementi per la casa “verdi” sono concepiti per unire la difesa del pianeta con la salvaguardia della salute delle persone, e sono vantaggiosi sotto ogni punto di vista!
Dove acquistare prodotti eco-friendly per interni
Un catalogo che ti consigliamo di consultare, per trovare ottimi articoli di arredamento ecosostenibile, è quello di Mobili in Cartone.
L’azienda è giovane e creativa, e si fonda su una vision innovativa che non può prescindere da valori come la tutela della Terra e la ricerca di metodi sempre più avanzati. Il team, per le sue realizzazioni, si serve soprattutto del cartone: un materiale eco al 100%, in quanto composto da amidi naturali e da cellulosa.
Hai l’opportunità di procurarti forniture riciclabili, atossiche e anche di notevole impatto visivo. Si parte dalla volontà di proteggere l’ecosistema per arrivare alla costruzione di una mobilia elegante nella sua semplicità, personalizzabile nelle linee, nei volumi e nelle finiture.
Mobili in Cartone intraprende i propri progetti sulla base dei desideri dei clienti, e dà vita a elementi su misura a seconda delle necessità. Il risultato è scenografico, resistente, longevo e a basso impatto ambientale!
Arredo ecologico: quali sono i materiali?
Già abbiamo evidenziato che uno dei materiali più popolari, nel ramo dell’arredo ecologico, è il cartone. Coloro che ritengono questi rivestimenti fragili e poco stabili commettono un errore: tale opzione è sinonimo di robustezza, dura nel tempo ed è poco sensibile all’usura.
I brand che adottano una filosofia green ricavano il cartone dagli alberi con tecniche a loro volta “verdi”, specchio di un profondo amore nei confronti della natura. In questo modo si riduce il dispendio di energia, e si limita lo sfruttamento delle risorse.
Insieme al cartone, si utilizzano spesso anche il sughero, il legno e il vetro – principalmente per i dettagli e per le rifiniture. Questi sono altrettanto ecosostenibili, e consentono di combinare design e solidità, versatilità e comfort. Un arredamento del genere non prevede mai materie prime, vernici e sostanze dannose.
Come allestire uno spazio domestico green: una vasta gamma di complementi
Con il cartone è possibile dare origine a un esteso assortimento di mobili.
Questi prodotti sono perfetti per tutte le stanze di una dimora, inclusi il bagno e la cucina, perché sono rafforzati adeguatamente contro l’azione dell’acqua e dell’umidità. Davvero belli sono i ripiani di cartone per zona kitchen, da lasciare bianchi o da valorizzare con intarsi e disegni.
E che dire, poi, degli armadi e dei comodini che rientrano nell’arredo ecologico? Una soluzione ideale per la camera da letto, che trasmetterà agli inquilini piacevoli sensazioni naturali. Esistono addirittura i letti in cartone: non temere, reggeranno benissimo il tuo peso!
Gli articoli in oggetto sono destinati anche alla zona living. Pensiamo, per esempio, alle librerie, ai tavolini da caffè, ai tavoli più grandi. Senza dimenticare i divani, che ovviamente vengono coperti con un apposito rivestimento di stoffa. Infine, i mobili da bagno eco-friendly sono un must in questo campo.
Non solo case private
Per concludere, gli arredamenti ecologici sono eccellenti per contesti come i negozi. Se gestisci un punto vendita, non rinunciare a una simile occasione: gli scaffali di cartone sono ottimi per accogliere ed esporre la tua merce. I clienti di certo apprezzeranno la tua attenzione verso l’ambiente.
Lo stesso vale per gli uffici. Le ore di lavoro diventano molto più gradevoli con il giusto arredo: prendi in considerazione una scrivania fabbricata con materiali riciclabili, da abbinare a una sedia analoga e ad un set di mensole per libri e documenti.