15 Aprile 2021 / / Architettura

Siete alla ricerca di un sistema di climatizzazione a scomparsa? Siete stanchi di quei fastidiosissimi split a vista? In questo articolo vi spiegherò costi e tempi di realizzazione di un impianto ad aria condizionata canalizzata.

Cos’è e come funziona un impianto ad aria condizionata canalizzata?

Userò un linguaggio semplice per rendere meno tecnico l’argomento.

Un impianto ad aria condizionata canalizzata è identico ad un qualsiasi altro impianto con climatizzatore tradizionale. E’ composto da due macchine: un’unità esterna condensante e una interna che distribuisce l’aria condizionata negli ambienti. L’aria viene distribuita nei vari ambienti attraverso tubazioni termoisolate che terminano in una griglia di areazione dotata di appositi filtri per garantire la salubrità degli ambienti.

Quindi per essere più chiari, a differenza degli impianti tradizionali a split, un impianto ad aria condizionata canalizzata con una sola unità interna riesce a climatizzare diversi ambienti.

Come installare un impianto ad aria condizionata canalizzata?

Gli impianti ad aria condizionata canalizzata venivano usati spesso nelle grandi strutture come alberghi, ospedali, sale congressi ecc… Oggi sono sempre più utilizzati nelle abitazioni private ma, per essere installati, hanno bisogno di alcuni accorgimenti.

aria condizionata canalizzata casa installazione

disegno sistema aria canalizzata in casa

  1. Un impianto ad aria condizionata canalizzata prevede la necessità di installare un controsoffitto che nasconda l’unità interna e le tubazioni termoisolate (non deve essere controsoffittata l’intera casa, ma solo l’area in cui insiste l’impianto). A tal proposito come stima degli ingombri di altezza, sulla base dell’impianto installato a casa nostra (per chi se lo fosse perso ecco il progetto di ristrutturazione), considerate almeno 30-35 cm. Quindi se il vostro interpiano misura 3,00 m dovrete prevedere un controsoffitto a 2,70 m.
  2. E’ necessario prevedere l’installazione dell’unità interna in un locale baricentrico e facilmente accessibile. Generalmente si installa nei disimpegni (noi abbiamo fatto così) ed è prevista una botola per accedere alla macchina e permettere lo svolgimento della manutenzione ordinaria e straordinaria.
  3. Devono essere installate delle griglie di mandata e ripresa dell’aria, alle quali è affidata la diffusione dell’aria.
  4. Deve essere installata l’unità esterna che, per gli impianti ad aria condizionata canalizzata, è spesso più grande rispetto a quelle degli impianti tradizionali

Quanto costa installare l’aria condizionata canalizzata?

Premesso che l’installazione deve essere affidata ad un tecnico specializzato dotato di apposito patentino per frigoristi, i costi di installazione di un impianto ad aria condizionata canalizzata sono così ripartiti:

  • Opere edili per installazione controsoffitto e griglie per areazione (variabili in base all’estensione del controsoffitto)
  • Opere per installazione dell’unità interna ed esterna e tubazioni termoisolate (dal 10 al 15 % da aggiungere al prezzo del materiale necessario)
  • Acquisto materiale necessario (unità interna-esterna, plenum, bocchette e griglie, tubazioni ecc..). Per valutare il costo del materiale necessario potete trovare su questo sito un kit completo di plenum coibentato a 3 zone per condizionatore canalizzato, mentre ecco un esempio di costo di unità interna ed esterna di 24000 btu.
aria canalizzata in casa costi

Bocchette aria canalizzata

Per dare un idea completa dei costi possiamo dirvi che l’impianto nella nostra casa è costato all’incirca 4000 euro (escluso il controsoffitto).

Alla domanda: “rifareste di nuovo la spesa?” risponderemmo sicuramente si. Non usiamo termosifoni, ci riaffreschiamo e riscaldiamo con questo impianto ed abbiamo la casa a temperatura costante in tutti gli ambienti.

Tempi di installazione dell’aria canalizzata?

Come potete immaginare la cosa che impatta maggiormente nei tempi di installazione dell’impianto è il controsofitto. L’installazione in sé e per sé (parlando di un impianto normale come il nostro) viene fatta nell’arco di una giornata.

In definitiva, come indicazione temporale, per installare un impianto base in appartamento, compreso di tutto, potete considerare circa 7 giorni.

L’articolo Aria condizionata canalizzata in casa: installazione e costi proviene da My Happy Place.

11 Marzo 2021 / / Design

In estate, appena il caldo si fa sentire più del solito, sorgono i problemi legati all’umidità e all’afa, e stare in casa diventa spesso insopportabile. Anche con le finestre aperte, il ricircolo d’aria o una lieve brezza, spesso non si avvertono neanche. Prima di sudare ad oltranza e trovare in una doccia fredda l’unico rimedio, conviene installare un condizionatore!

A parità di consumo e di potenza, i condizionatori fissi sono certamente più efficienti, ma richiedono anche uno spazio esterno e una certa spesa per l’installazione. Quindi, la soluzione più pratica, risultano essere i condizionatori portatili. Meno efficienti, ma anche più versatili.
Fate attenzione però: prima di dare per scontata la scelta, vediamo le differenze tra condizionatori portatili e quanto incidono i costi per l’installazione dei modelli fissi.

Acquistare un condizionatore online

Quello che vale per molti articoli tecnologici, vale ancora di più per i climatizzatori: acquistare online significa risparmiare, soprattutto quando si parla di condizionatori fissi e soprattutto se si confrontano i prezzi con quelli praticati dagli installatori. Ovviamente il prezzo si riferisce al solo dispositivo: alla macchina da installare dentro casa e al motore di sistemare su un terrazzo o in giardino.

Quindi, quando si acquista un condizionatore online, non viene incluso il prezzo dell’installazione che, tra fori nel muro e sistemazioni esterne del motore, risulta essere una parte da non sottovalutare assolutamente.

Ma quanto costa, quindi, installare un condizionatore fisso?
E soprattutto: chi lo può montare ad un prezzo giusto, senza storcere il naso rispetto al fatto che la macchina l’abbiamo acquistata da soli?

condizionatore fisso in cucina

Quanto costa installare un condizionatore fisso

Non c’è un prezzo unitario a cui fare riferimento, ma questo varia in base a diversi fattori. Prima di tutto il costo finale cambierà a seconda della ditta prescelta ed inoltre sarà calcolato sulla base del numero di split e di motori che dovrete sistemare in casa: un conto sarà sistemare una macchina con un motore e un conto sarà sistemarne tre o di più.

Per installarne uno soltanto, ci vogliono circa tre ore, tra fori nel muro e altre rifiniture. Il prezzo finale, quindi, sarà di circa 200,00 € – 300,00 € per unità, per una installazione standard, con le due unità esterna ed interna vicine, e l’impianto elettrico semi predisposto.

Il prezzo può salire a 600,00 € ed oltre per installazioni complesse, ovvero con linee di tubi di 10 e più metri.

Si noti che installare un dual split costa quasi uguale rispetto ad installare due unità indipendenti, quindi dai 500,00 € in su.

Climatizzatori con installazione a costo “zero”

Se si cercano dei modelli che non abbiano costi di installazione, è necessario rivolgere la propria attenzione ai condizionatori portatili. Niente lavori da fare o unità esterne: basta acquistarlo e sistemarlo nell’ambiente che si vuole rinfrescare. In realtà qualche piccolo lavoro andrebbe fatto, ma lo vedremo meglio di seguito.

E’ consigliato nel caso in cui si abbiano ambienti di medie o piccole dimensioni che anche i condizionatori portatili sono in grado di raffreddare o anche nel caso in cui non si abbia spazio per collocare l’unità esterna. Quando si parla di climatizzatori a costo zero si fa riferimento ai condizionatori portatili e ai raffrescatori, due dispositivi in grado di eliminare afa e umidità dall’ambiente.

Se volete comprarne uno, vi suggeriamo di leggere qui su Okspot quali sono i migliori modelli e le loro caratteristiche tecniche, mentre qui di seguito ci focalizzeremo sui costi di installazione di questi dispositivi, nettamente più basso degli impianti fissi, fino ad arrivare a zero.

condizionatore portatile delonghi

Installazione dei condizionatori portatili

Il condizionatore portatile funziona grazie ad un normale circuito frigorifero che scambia tutto nella stessa macchina, ma che espelle l’aria calda all’esterno. E’ per questo motivo che necessita di un tubo che dal condizionatore deve essere direzionato verso l’esterno.

Solo in questo modo, ovvero aspirando aria calda e umida, raffreddandola grazie al ciclo del gas refrigerante presente all’interno del circuito e rilasciandola, la temperatura nell’ambiente verrà progressivamente abbassata. Anche questi condizionatori, inoltre, sono in grado di deumidificare l’ambiente, ovvero di abbassare il tasso di umidità che rende l’aria irrespirabile e il caldo insopportabile.

Come avrete capito, i condizionatori portatili non possono prescindere dall’essere sistemati vicino a finestre o a porte finestre dalle quali deve passare il tubo per espellere l’aria calda.
Per una vera installazione a costo zero dovrete usare lo speciale tubo piatto e/o un adattatore da finestra, tuttavia noi vi suggeriamo di aumentare l’efficienza del condizionatore portatile praticando un foro nel vetro, in modo da non avere passaggio di aria esterna, che si presume calda (e per di più riscaldata da quella in uscita).

I raffrescatori costano poco, ma attenzione!

Se cercate un dispositivo senza alcun tipo di installazione, neanche il foro per lo scarico, e a costi ancora più contenuti, allora la soluzione giusta sono i condizionatori senza tubo, chiamati anche raffrescatori. Non sono dei veri e propri condizionatori: non sono in grado, infatti, di abbassare la temperatura dell’aria, bensì solo di rinfrescarla attraverso l’emissione di aria raffrescata con acqua o ghiaccio.

L’aria aspirata passa attraverso un apposito serbatoio dove precedentemente deve essere sistemato del ghiaccio, acqua fredda o tavolette refrigeranti e viene rilasciata nell’ambiente una volta rifrescata. Il ventilatore presente nel dispositivo e le alette orientabili aiutano a direzionare l’aria in modo che venga rilasciata in maniera omogenea in tutto l’ambiente circostante.

Funzionano? Abbastanza, ma dovete ricordare che l’effetto più gradevole di un condizionatore è la diminuzione dell’umidità, cosa che nel raffrescatore non avviene (anzi!) e che invece sarebbe molto importante qui in Italia, dato che soffriamo maggiormente l’afa rispetto alle temperature alte.

L’articolo Quanto costa installare un condizionatore in casa proviene da Dettagli Home Decor.

30 Dicembre 2020 / / Design

Da quando a maggio 2020 il superbonus ha promesso di ristrutturare casa gratis solo migliorando di due classi energetiche il proprio immobile, tutti sono diventati esperti di efficienza energetica.

Dai progettisti che dall’oggi al domani si sono re-inventati termotecnici senza averne reali competenze, fino ai privati cittadini che ormai disquisiscono di impianti, isolamenti e involucro con la stessa facilità con cui commentano le partite della domenica.

In realtà l’efficientamento energetico è qualcosa di molto complesso, sia a livello normativo che pratico.

Siccome di articoli su come efficientare casa ne puoi trovare a migliaia, in questo ti parlerò di una cosa differente.

Cioè cercheremo di capire come ragiona la legge sull’efficienza energetica e perché applicarla alla lettera non è sempre la soluzione migliore per il tuo benessere (e il tuo portafoglio…).

mailling list per ristrutturare casa

È giusto che ti faccia una premessa: io sono un architetto, non mi occupo direttamente di termotecnica e non ho particolari specializzazioni nell’ambito dell’efficienza energetica.

E non sono uno dei progettisti che si sono re-inventati termotecnici da quando c’è il superbonus…

Già perché ti ribadisco che non sono cose banali, e quando si pensa all’efficientamento di un edificio o di un immobile è importante rivolgersi alle persone con le giuste competenze.

Perché ti parlo di efficienza energetica allora?

Perché l’efficientamento energetico è una parte del progetto di ristrutturazione, ed è assolutamente importante. Ogni tecnico che possa definirsi tale deve avere almeno le basi per non sbagliare completamente progetto.

In tutti i miei interventi l’efficienza è una parte che imposto sempre io. Decido cosa fare e conosco quali sono i risultati che posso ottenere.

Ma una volta impostato il progetto, nel mio team di lavoro c’è un ingegnere specializzato a cui passo il mio progetto per le verifiche di legge e con cui mi confronto per apportare le modifiche necessarie (o stravolgerlo se necessario…).

Te lo dico perché ci tengo a sottolineare che ogni tecnico ha le proprie competenze.

Quando ti ritrovi di fronte ad uno del tipo “so tutto io”, scappa a gambe levate.

Tornando a noi, le mie minime competenze nell’ambito dell’efficienza energetica le ho acquisite studiando tanto, seguendo dei corsi, progettando e confrontandomi con colleghi specializzati.

E ho capito una cosa: alla classificazione energetica non interessa il tuo benessere in casa ma ha altri obiettivi.

Il benessere è un accidente che spesso accade…ma che potrebbe anche non accadere.

Provo a spiegarti perché….

EFFICIENZA ENERGETICA: COME RAGIONA LA LEGGE

Efficienza energetica: la legge

Tutto il sistema dell’efficienza energetica è legato alle classi energetiche.

Non serve certo questo mio articolo per dirti cosa sono. Puoi trovarne a centinaia in rete che lo fanno bene.

Se ti serve un buon riassunto vai su questo articolo di Pedago sulle classi energetiche, è scritto bene e in modo sintetico.

Le classi energetiche individuate dalla legge sono 10 e vanno dalla G alla A4, dove A4 è la migliore e G è la peggiore.

Probabilmente se pensi a quale classe energetica possa avere casa tua la prima cosa che pensi è:

“pago delle bollette per il riscaldamento quanto il PIL di San Marino e comunque batto i denti dal freddo in inverno…per forza ho una classe energetica scarsa”

Ma la classe energetica non si calcola sulla base delle bollette che paghi.

Per assurdo potresti comunque pagare bollette molto alte e avere una casa con un’ottima classe energetica.

Mentre scrivo (dicembre 2020) sto affrontando la ristrutturazione di una villetta a schiera che attualmente è in classe C. Quindi una buona classe energetica…(diciamo sufficiente…)

Eppure il proprietario si lamenta di avere zone della casa molto fredde e di pagare bollette salate.

Per capire come funziona la classificazione energetica devi conoscere un concetto che per la legge è fondamentale: cioè il consumo di risorse energetiche non rinnovabili.

La classificazione energetica di una casa è tanto più alta quanto meno risorse energetiche non rinnovabili consuma.

Un bel casino eh?

Per questo dobbiamo approfondire due concetti:

  1. Come funziona una casa
  2. Cosa sono le risorse energetiche rinnovabili e non rinnovabili

Come funziona una casa

Efficienza energetica: come funziona una casa?

Casa tua è un posto che ti deve proteggere dalle intemperie, ti deve tenere caldo in inverno e fresco in estate.

Per fare tutto ciò è formata da un “guscio” che ti protegge dall’esterno, che viene comunemente chiamato involucro edilizio.

L’involucro in sostanza sono le pareti, le finestre, i tetti, i solai…tutto quello che ti divide dall’esterno.

Questo involucro ti protegge dalle intemperie ma anche dal freddo in inverno e dal caldo in estate.

Almeno in parte.

Perché sai meglio di me che le sottili pareti delle case costruite negli anni sessanta o settanta, oppure gli infissi con un solo vetro, proteggono ben poco.

Per questo ci sono gli impianti che riscaldano la casa in inverno e, se presenti, la raffrescano in estate.

Quindi in una casa, dal punto di vista energetico, abbiamo due macro-elementi:

  • L’involucro
  • Gli impianti

Chiaramente gli impianti hanno bisogno di energia per funzionare. Non è che producono calore dal nulla con la sola imposizione delle mani.

Devono utilizzare delle risorse energetiche…risorse che possiamo prendere dall’unico posto possibile: l’ambiente esterno.

Ecco che arriviamo al secondo punto, cioè:

Cosa sono le risorse energetiche rinnovabili e quelle non rinnovabili

Fonti energetiche

Più che di “risorse” si parla di fonti energetiche.

Partiamo da quelle non rinnovabili:

  • Petrolio
  • Carbone
  • Gas (metano)
  • Uranio
  • Combustibile da rifiuti

Col petrolio ci facciamo la benzina, col carbone produciamo altra energia (p.e. elettrica), col gas ci scaldiamo le case, con l’uranio ci facciamo le centrali nucleari e con il combustibile da rifiuti funzionano i termovalorizzatori.

Perché sono considerate non rinnovabili?

In realtà sono rinnovabili…ma per rinnovarle (cioè produrne di nuove) ci vogliono ere geologiche. Tempi che né io né tu possiamo nemmeno immaginare.

Quindi non sono infinite: non è che possiamo scavare pozzi sperando di trovare petrolio all’infinito. Sono risorse che si vanno esaurendo (ancora qualche decennio e saranno finite) e costeranno sempre di più.

Inoltre inquinano: sono tutte fonti che per fare il loro lavoro (cioè produrre l’energia che ci serve) devono bruciare (ad eccezione dell’Uranio che ha altri problemi).

Bruciando producono (anche) anidride carbonica che crea l’effetto serra e il riscaldamento globale…

Non approfondisco ulteriormente perché non credo di avere i titoli per fare una lezione su queste cose.

Riassumendo: quando bruciamo le fonti non rinnovabili consumiamo risorse del pianeta e inquiniamo. E la legge (giustamente) ci dice che non è cosa buona e giusta.

Le energie rinnovabili invece sono quelle che potremmo consumare in quantità illimitata senza problemi.

Sono state definite da leggi e direttive europee. E sono:

  • Sole
  • Vento
  • Energia idraulica
  • Geotermia
  • Maree
  • Moto ondoso
  • Rifiuti organici
  • Energia aerotermica (aria)
  • Energia idrotermica (acqua)
  • Energia geotermica (terreno)

Tra poco vedremo che le ultime tre sono particolarmente importanti per l’efficienza energetica.

Queste energie, oltre ad essere disponibili in modo illimitato (in particolare quella del sole), per funzionare non richiedono di bruciare nulla, e quindi non producono inquinamento.

Pertanto sono illimitate e pulite. E il loro utilizzo è premiato dalle leggi sull’efficienza energetica.

Sì, ma come?

Come la legge premia le fonti rinnovabili

Fonti energetiche rinnovabili premiate

Ci stiamo addentrando in un contesto abbastanza complesso. E non è mio scopo complicare le cose.

Quindi faremo alcune semplificazioni necessarie.

Comunque ti sto per dire cose che la maggior parte dei professionisti là fuori ancora non ha capito (ad eccezione dei termotecnici sia chiaro…)

Stranamente la legge premia le fonti rinnovabili…escludendole dalla classificazione energetica!

Cioè ci dice:

“casa tua ha una classe energetica tanto più alta quanto meno consuma di fonti non rinnovabili per garantirti le condizioni minime di benessere”

In sostanza: meno combustibili fossili consumi meglio è.

(e hai solo due modi per non utilizzare fonti non rinnovabili: o non utilizzare nulla o utilizzare fonti rinnovabili)

Siccome il combustibile fossile per eccellenza usato nelle case è il metano delle classiche caldaie a gas, è chiaro che l’obiettivo è diminuirne l’utilizzo.

(non è l’unico…ma stiamo semplificando eh!)

Ma come si fa?

La legge ci dà due alternative (che possono anche coesistere):

  • Intervenendo sull’involucro
  • Intervenendo sull’impianto

Intervenire sull’involucro significa isolarlo maggiormente.

Una casa più isolata richiede meno energia per essere riscaldata, quindi meno utilizzo di combustibile fossile.

Intervenire sull’impianto significa, in prima istanza, passare a caldaie che usano fonti energetiche rinnovabili e in seconda istanza utilizzare caldaie a gas più efficienti.

Quindi l’intervento più premiante a livello di classificazione energetica è isolare bene la casa e scaldarla con un impianto che usa solo fonti rinnovabili.

Tanto per capirci:

isolamento di pareti e tetti + infissi nuovi + riscaldamento a pompa di calore + fotovoltaico = intervento perfetto.

Già, perché la pompa di calore utilizza (in gran parte) una fonte rinnovabile per riscaldare. E non è l’energia elettrica…

Perché le pompe di calore sono considerati impianti ecologici?

Cosa sia una pompa di calore non servo certo io a spiegartelo: hai un climatizzatore che in inverno fa anche caldo?

Ecco: hai una pompa di calore. (Per i sapientini: ricordatevi che stiamo semplificando…)

Le pompe di calore sono principalmente elettriche (esistono anche quelle a gas…ma non ci interessano e rappresentano una frazione minuscola del mercato).

La cosa positiva di tutti gli apparecchi che funzionano ad elettricità è che non producono fumi di scarico come le caldaie.

Quindi niente riscaldamento globale dovuto alla produzione di anidride carbonica.

Ma l’elettricità non è una fonte energetica rinnovabile.

Per capirlo bisogna capire anche come viene prodotta l’energia elettrica…

Come si produce l’energia elettrica

Penso sia chiaro che l’elettricità non si trova in natura…va prodotta (a differenza di petrolio, gas, carbone…).
E le statistiche ci dicono che per produrre elettricità ci sono vari metodi:
– Centrali nucleari (non rinnovabili -> sfrutta fonti che si vanno esaurendo)
– Bruciare carbone/petrolio/gas (non rinnovabile -> sfrutta fonti che si vanno esaurendo)
– Idroelettrico (rinnovabile -> sfrutta l’acqua per creare elettricità)
– Eolico (rinnovabile -> sfrutta il vento per creare elettricità)
– Fotovoltaico (rinnovabile -> sfrutta il sole per creare elettricità)

Le statistiche del 2019 ci dicono che:
– Il 37% dell’energia elettrica mondiale è prodotta bruciando carbone (non rinnovabile)
– Il 24% dell’energia elettrica mondiale è prodotta bruciando gas (non rinnovabile)
– Il 3% dell’energia elettrica mondiale è prodotta bruciando petrolio (non rinnovabile)
– Il 10% dell’energia elettrica mondiale è prodotta col nucleare (non rinnovabile)

Quindi il 74% dell’energia elettrica mondiale non è prodotta da fonti rinnovabili.

E di questa il 64% è prodotta immettendo nell’aria anidride carbonica.

Tutto questo te lo dico non per affermare che l’energia elettrica sia il male. Anzi è il futuro e uno degli obiettivi mondiali è diminuire (e annullare) nel tempo la produzione di energia elettrica da fonti non rinnovabili.

Ma ti ho riportato questi dati per dimostrarti che al momento l’elettricità non è una fonte energetica totalmente rinnovabile, ma solo parzialmente.

E che la legge sulla classificazione energetica degli edifici italiana di questa cosa ne tiene conto.

Infatti se installi una pompa di calore ti dice comunque che stai consumando fonti non rinnovabili.

mailling list per ristrutturare casa

Ma se l’elettricità con cui funziona una pompa di calore non è una fonte energetica rinnovabile…perché una pompa di calore viene considerata un sistema di riscaldamento e raffrescamento più ecologico rispetto a una caldaia a condensazione?

Perché la fonte energetica rinnovabile che sfrutta non è l’elettricità.

La fonte energetica rinnovabile utilizzata dalle pompe di calore

A seconda della tipologia, le fonti rinnovabili utilizzate da una pompa di calore sono:

  • L’aria
  • L’acqua
  • Il terreno

(ti ricordi l’elenco che abbiamo fatto poco fa sulle fonti rinnovabili?)

Per la precisione: il calore contenuto nell’aria, il calore contenuto nell’acqua, il calore contenuto nel terreno.

Siccome la maggior parte delle pompe di calore domestiche in commercio sfruttano l’aria come fonte energetica rinnovabile, ci concentriamo su questa tipologia.

Capisco che capire come faccia una pompa di calore a sfruttare l’aria esterna per scaldare un ambiente, soprattutto quando in inverno l’aria esterna è la causa del freddo, non sia immediato.

In realtà anche io per anni non l’ho capito (ammetto che al corso di fisica tecnica dell’università non ero molto attento…).

Ma anche sotto zero l’aria ha sempre una parte di calore da sfruttare…lo so sembra assurdo ma è così.

Sia chiaro: più è fredda l’aria minore è la quantità di calore a disposizione…ma le pompe di calore sono in grado di sfruttare quel calore e di portarlo alla temperatura che ci interessa.

Certo non lavorano a tutte le temperature…in climi molto freddi hanno dei problemi…ma in generale riescono a funzionare anche in zone non particolarmente calde (per esempio la pianura Padana).

Il sistema con cui le pompe di calore riescono ad estrarre il calore dall’aria è un compressore azionato elettricamente (ecco l’utilizzo dell’energia elettrica).

In pratica le unità esterne che vedi un po’ dappertutto (come quelle dei normali condizionatori) sono delle enormi ventole che convogliano l’aria verso uno “scambiatore di calore”, cioè delle lamelle metalliche dentro cui passa del liquido refrigerante.

Questo liquido refrigerante prende il calore dell’aria e il compressore lo comprime scaldandolo (ogni cosa che viene compressa si scalda). Così il calore generato viene ceduto al circuito di riscaldamento.

Abbiamo scoperto che per fare questa cosa non ci vuole poi così tanto “lavoro” (cioè energia elettrica), soprattutto per le moderne pompe di calore ad alta efficienza.

Questo, a grandi linee, è il funzionamento di una pompa di calore. Ed è motivo per cui una pompa di calore è considerata rinnovabile rispetto ad una caldaia a condensazione: utilizza in gran parte il calore contenuto nell’aria.

Considera che se una caldaia a condensazione sfrutta il 100% di fonte energetica non rinnovabile, per una pompa di calore poco efficiente arrivare al 50% non è un grosso problema.

E quindi viene “premiata” nella classificazione energetica.

Vediamo però dove tutto il sistema che sta alla base dell’efficienza energetica pecca e dove quindi devi fare molta attenzione…

CASA EFFICIENTE MA POCO CONFORTEVOLE E CON BOLLETTE SALATE…

Efficienza energetica ma casa fredda

I ragionamenti che faremo in questo paragrafo sono legati alle detrazioni fiscali e a quello che ti raccontano in giro i fornitori e rivenditori di impianti.

Mentre scrivo queste parole siamo nel pieno del superbonus 110%…una misura che ritengo folle (ma te ne ho già parlato in questo articolo) per cui puoi ricevere una montagna di lavori in regalo se migliori di almeno due classi energetiche la tua casa.

In realtà tutto il sistema di detrazioni fiscali legati all’efficientamento energetico è legata al miglioramento della classificazione energetica.

Come abbiamo detto le pompe di calore sono per legge sistemi più efficienti rispetto alle caldaie a condensazione (naturalmente pompe di calore di buona qualità…).

Quindi, in linea di principio, sostituire un impianto a gas con uno a pompa di calore secondo la legge porta ad un miglioramento energetico della casa.

E dal punto di vista del legislatore tutto ciò ha una logica: infatti con la pompa di calore consumi meno fonti non rinnovabili (ricordi? Ci vuole poco lavoro per scaldare l’aria esterna…quindi minor consumo elettrico), e non produci anidride carbonica (niente fumi di scarico dalla pompa di calore)…cosa c’è di meglio?

Probabilmente solo sostituendo il tuo impianto di riscaldamento con uno a pompa di calore potresti anche consumare meno in bolletta (ma non è detto…).

Questo i rivenditori di pompe di calore l’hanno capito bene…infatti col superbonus si stanno sprecando promesse di miglioramento di due classi energetiche semplicemente mettendo una pompa di calore e un fotovoltaico.

(NB: col fotovoltaico copri parte dei consumi elettrici della pompa di calore ecco perché è proposto insieme)

Pensa che, se hai i termosifoni e non vuoi cambiarli, esistono anche i cosiddetti sistemi “ibridi”: cioè che abbinando la pompa di calore ad una caldaia a condensazione e ti consentono di continuare ad usare i vecchi termosifoni.

(I termosifoni lavorano ad almeno 60° mentre le pompe di calore non superano i 55°…la caldaia a condensazione dà la scaldata finale all’acqua che circola nei termosifoni. Tutto ciò consumando molto meno gas)

Tutto ciò effettivamente spesso consente di migliorare di due classi energetiche una casa (come richiesto dal superbonus). E in ogni caso consente di accedere alle detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico.

Ma tu ci stai bene dentro quella casa?

Come vedi tutti i ragionamenti fatti nelle ultime righe parlano solo di impianti ma snobbano completamente un aspetto fondamentale: il benessere interno degli ambienti.

Non è questo il tuo obiettivo?

Se la casa prima era fredda nonostante il riscaldamento che andava a palla non è detto che cambiando l’impianto la situazione migliori.

Oppure potrebbe migliorare ma non avresti poi questi grandi miglioramenti a livello di bollette (ci sono persone che si lamentano di pagare bollette più care di prima con un impianto nuovo…).

“Eppure adesso la mia casa è in classe B!”

Sai quante volte leggo di persone che hanno cambiato gli impianti di riscaldamento e dicono di non aver avuto alcun beneficio sui consumi.

Perché?

Il tuo obiettivo deve essere differente da quello della legge!

L’obiettivo della legge lo abbiamo già visto: diminuire il consumo di risorse non rinnovabili e di conseguenza l’inquinamento che produce una casa.

Pertanto nel valutare l’efficientamento energetico controlla principalmente se i tuoi interventi hanno diminuito il consumo di fonti non rinnovabili.

E cambiare un impianto con un altro a pompa di calore è sufficiente a questo scopo.

Ma allo Stato non gliene frega nulla se poi in casa hai comunque freddo…quelli sono fatti tuoi.

Anzi…per gli obiettivi nazionali sarebbe meglio se tu non avessi nessun impianto: non consumi nulla, non inquini…

Tu invece immagino voglia stare bene in casa tua.

Oltre a non spendere in bollette quanto un PIL nazionale.

Quindi devi ragionare in modo differente rispetto alla legge e intervenire secondo le priorità adatte a te.

Se in casa tua c’è freddo nonostante l’impianto di riscaldamento che va a palla, quasi sicuramente il problema è che tutto il calore che produci viene disperso velocemente all’esterno. Attraverso muri, solai e finestre.

Quindi devi pensare come prima cosa ad isolarti:

  • Cappotto termico, isolamento interno, isolamento in intercapedine
  • Infissi

E quando intervieni sull’involucro devi anche capire dove stanno i tuoi maggiori problemi: estate o inverno?

Proteggersi dal freddo è diverso da proteggersi dal caldo…

Solo dopo devi pensare ad ottimizzare l’impianto di riscaldamento.

E per questo va assolutamente bene l’impianto a pompa di calore (io ne sono un grande sostenitore).

Chiaramente l’idea classica di un impianto del genere è il classico split…ma ti assicuro che esistono sistemi più efficienti e raffinati (sia esteticamente che nella gestione del calore).

Ad esempio impianti canalizzati e impianti idronici (utili anche per il riscaldamento a pavimento).

E dopo tutto questo devi pensare anche alla qualità dell’aria.

Infatti un buon isolamento tende a sigillare la casa…così gli spifferi che prima ti davano tanto fastidio ora non ci sono più. Ma quegli spifferi facevano anche circolare l’aria…che ora non circola.

Spesso nelle case fortemente isolate si formano muffe e condense proprio perché l’aria non circola…

Dovresti quindi valutare l’installazione di un impianto di ventilazione meccanica (vmc). Fondamentale per garantirti di avere aria pulita senza dover aprire le finestre quando fuori è sotto zero.

Un approccio integrato

Casa tua, anche se è un mini appartamento, è un ambiente complesso.

Non basta il consiglio di un rivenditore e/o installatore di climatizzatori per ottenere un miglioramento del benessere interno accettabile.

Così come non va bene quello di un’impresa specializzata in cappotti termici. O quello di un rivenditore di infissi.

Non voglio sembrare monotono su un punto che ho ribadito mille volte su ristrutturazione pratica: hai bisogno di un progettista.

Un tecnico che possa fornirti le migliori soluzioni per il benessere dentro casa tua.

A lui non interessa venderti il cappotto o l’impianto.

A lui interessa darti una casa in cui starai bene.

Mentre scrivo questo articolo, come la quasi totalità dei miei colleghi, sto affrontando un progetto legato al superbonus.

Il cliente voleva “mettere una pompa di calore e cambiare gli infissi. E magari il fotovoltaico (nda che fa tanto figo)”. Giusto per sfruttare questo “regalo” dello stato.

E vari rivenditori gli avevano detto che andava bene così.

Ognuno cercava di vendergli il suo sistema.

Io (con il mio termotecnico) gli ho detto no. Abbiamo fatto un’analisi della casa e stiamo progettando un intervento che prevede: cappotto, infissi, pompa di calore, ventilconvettori, fotovoltaico. E se riusciamo anche VMC.

Il progettista è una delle figure principali del sistema per pianificare e gestire la ristrutturazione di cui parlo nel manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi”.

Se vuoi prendere in mano la tua ristrutturazione e non lasciare che siano altri a decidere gli interventi da fare perché sono quelli da cui ci guadagnano di più, vai qui:

Ristruttura la tua casa in 7 passi  

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26 Novembre 2020 / / La Gatta Sul Tetto

Condizionatore e climatizzatore sono la stessa cosa? Benché molti siano convinti di sì, in realtà tra i due tipi di apparecchi esistono alcune differenze.

Condizionatore e climatizzatore

Ecco un utile vademecum stilato dagli esperti di Siret Impianti per scoprire in cosa si diversificano e acquistare così il dispositivo più adatto alle proprie esigenze.

Il condizionatore: cos’è e come funziona

Il condizionatore è un apparecchio che permette di raffreddare l’aria all’interno di un ambiente tramite una ventola, che può essere regolata solo ed esclusivamente per la velocità. Ciò significa che le performance del condizionatore variano in base alla quantità d’aria immessa in un determinato spazio. 

Esistono diverse tipologie di condizionatori, a partire dagli impianti a freddo (che consentono di rinfrescare l’ambiente) e quelli a caldo (che, al contrario, hanno la funzione di riscaldare uno spazio). Un’altra importante distinzione riguarda il metodo di funzionamento dei condizionatori, che si dividono in quelli tradizionali con sistema on/off e quelli a tecnologia inverter. I primi – in realtà non più in commercio – erogano l’aria semplicemente tramite l’accensione o lo spegnimento della macchina, mentre i secondi permettono di regolare la potenza in base alle proprie esigenze. I condizionatori on-off, seppure più economici, presentano un consumo maggiore, mentre quelli a tecnologia inverter sono mediamente più cari, ma garantiscono consumi ridotti.

Gli impianti di condizionamento si dividono anche in:

  • Monosplit
  • Multisplit

I condizionatori monosplit sono così chiamati perché sono dotati di una sola unità, collegata a un’altra esterna, assicurando un notevole risparmio economico ed energetico. Anche dal punto di vista della manutenzione questi impianti presentano un grosso vantaggio, perché si tratta di controllare solo un apparecchio (seppur diviso in due unità). Per contro, però, i condizionatori monosplit sono adatti per rinfrescare solo ambienti di piccole dimensioni, come un monolocale o comunque un appartamento di metratura ridotta.  

I condizionatori multisplit sono invece composti da più unità interne e una unità esterna. Il lato negativo di questi apparecchi riguarda la loro “invasività”, nel senso che devono essere installati nelle diverse stanze della casa e possono quindi influire sull’estetica dell’ambiente. Anche la manutenzione risulta più complessa, perché basta un guasto all’unità esterna a determinare il fermo anche delle diverse unità interne. Rispetto però ai condizionatori monosplit, quelli multisplit presentano costi di installazione inferiori e permettono di rinfrescare ambienti di grandi dimensioni.

Il climatizzatore

Il climatizzatore può essere definito un’implementazione del condizionatore, perché, oltre a raffreddare (o, eventualmente, riscaldare) l’ambiente, permette anche di regolare la temperatura e di deumidificare l’aria. Rispetto al condizionatore, quindi, questo apparecchio è l’ideale per cercare refrigerio dall’afa estiva; inoltre, consente anche di purificare l’aria, grazie ad appositi filtri inclusi nel dispositivo. Per questo motivo il condizionatore si rivela una scelta sempre più diffusa tra i consumatori. 

condizionatore e climatizzatore

Condizionatore o climatizzatore? Come orientarsi nella scelta

Come abbiamo visto, il climatizzatore ha delle importanti funzionalità che lo distinguono dal condizionatore, prima fra tutti la possibilità di regolare le diverse impostazioni e la capacità di deumidificare l’ambiente. 

Che si tratti di acquistare un condizionatore o un climatizzatore, comunque, è importante considerare alcuni parametri di base, tra cui:

  • Efficienza energetica
  • Silenziosità
  • Potenza

Per quanto riguarda il primo punto, il consiglio è quello di prediligere un apparecchio di una classe energetica superiore che, anche se probabilmente più caro, assicura migliori performance e consumi ridotti. 

Anche la silenziosità è un criterio indispensabile da valutare in fase di acquisto, soprattutto se si vive in un condominio e si ha accanto dei vicini, che potrebbero essere disturbati da un apparecchio troppo rumoroso. Solitamente, comunque, i condizionatori o climatizzatori a tecnologia inverter sono apparecchi efficienti e silenziosi. 

La potenza di un climatizzatore o di un condizionatore è altrettanto importante: in generale, tanto più è grande l’ambiente da raffreddare (o riscaldare) quanto più sarà necessario ricorrere a un apparecchio potente. Anche il tipo di esposizione della casa può influire su questo aspetto: le mansarde, per esempio, si riscaldano più facilmente in confronto ai piani inferiori. Nel caso gli ambienti da climatizzare siano più di uno, comunque, è consigliabile ricorrere a un apparecchio – che si tratti di condizionatore o climatizzatore – multisplit, che, grazie alla presenza di più unità interne, consente di rinfrescare o riscaldare diffusamente tutta la casa. 

1 Settembre 2020 / / Blog Arredamento

Quando bisogna pianificare l’arredamento di una casa nuova, o il rinnovamento di quella attuale, le decisioni da prendere sono tante e l’impegno per riuscire a rendere gli spazi veramente belli e accoglienti risultano non indifferente. Gli aspetti da prendere in considerazione sono numerosi, coinvolgono sia il lato estetico che quello pratico e devono soddisfare l’esigenza di sentirsi immersi in un ambiente piacevole e nello stesso tempo semplificare la vita quotidiana.

È il caso di soffermarsi a valutare anche un elemento essenziale e spesso trascurato come l’acqua del rubinetto, usata tutti i giorni per bere, lavare gli alimenti e cucinarli. Al suo interno è possibile trovare tracce di sodio, arsenico e metalli pesanti, non certo l’ideale a lungo andare per l’organismo.

Per rendere la propria casa veramente fonte di benessere, è importante dotarsi di efficaci dispositivi in grado di purificare l’acqua e renderla sana e leggera, dotata anche di un sapore più delicato e piacevole. Un depuratore acqua casalingo è lo strumento più indicato per ottenere tutto ciò, sfruttando il processo fisico naturale dell’osmosi inversa e riuscendo quindi ad eliminare tutte le sostanze indesiderate senza ricorrere ad agenti chimici.

Depuratore acque

Una società affidabile come Acqualife dispone di un ricco catalogo di prodotti dove è possibile trovare il modello più adatto alle proprie esigenze, in relazione a consumi e necessità specifiche. L’installazione è molto pratica, non richiede mai lavori di muratura e varia secondo il modello: l’attacco può infatti avvenire direttamente al rubinetto oppure nel sottolavello o sottozoccolo.

I consulenti Acqualife sono disponibili ad offrire consulenze professionali per individuare il prodotto migliore e ad effettuare installazione ed interventi periodici di cambio filtri e sanificazione, in modo da garantire lunga vita all’apparecchio e adesione ai più elevati standard di sicurezza.

Una casa funzionale rappresenta un importante aiuto nella vita di tutti i giorni e poter sempre contare su acqua corrente pura e buona è senza dubbio un significativo valore aggiunto.

Un’acqua filtrata, dal basso residuo fisso, risulta essere un alleato del metabolismo, favorendone il corretto funzionamento e rendendo più facile mantenersi in forma. Inoltre, grazie ad un impianto depurazione domestico si può ridurre drasticamente l’acquisto di acqua in bottiglia, risparmiandosi la fatica del trasporto.

Vantaggi che hanno quindi anche un forte impatto positivo sull’ambiente, a causa della riduzione di consumo e smaltimento di materie plastiche inquinanti. Una casa veramente moderna non può prescindere da una gestione improntata all’ecosostenibilità, elemento indispensabile per dimostrare un atteggiamento responsabile nei confronti del pianeta e consapevole dei danni arrecati finora. Una via nuova di affrontare le sfide quotidiane senza incidere sulla salute della Terra.

Un depuratore acque diventa uno strumento utile quindi non solo per garantire benessere e sicurezza all’interno delle mura domestiche, ma anche per fare del bene all’ambiente e cercare di donargli un futuro migliore.

14 Agosto 2020 / / Design

I sitemi citofonici di ultima generazione sono la rispondono alla crescente domanda di sicurezza, di facilità di comunicazione e di confort.

sistemi citofonici

Avete mai provato la spiacevole sensazione di aspettare un corriere con il pacco che da tanto tempo avete ordinato, o il fattorino con il cibo a domicilio che agognate dopo una lunghissima giornata di lavoro che vi ha lasciato senza alcuna voglia di cucinare, e quando finalmente il citofono suona, non riuscire a sentire nulla, perché magari fuori sta diluviando, o più semplicemente perché microfoni e altoparlanti gracchiano e non funzionano più a dovere? Il rischio è quello che dall’altro capo non capiscano che siamo in casa e non effettuino la consegna. Eppure, ci sono soluzioni in grado di evitarvi questi fastidi, grazie a sistemi citofonici di ultima generazione che ci consentiranno di rispondere sempre “presente” quando aspettiamo una consegna o qualcuno che ci fa visita.

La comodità di un videocitofono

Non facciamo certo chissà quale scoperta, se pensiamo all’installazione di un videocitofono. Eppure, la diffusione di questi comodi sistemi di intercomunicazione non è ancora al giorno d’oggi così diffusa come ci si potrebbe aspettare. E sì che i vantaggi di questa soluzione sono molteplici. Innanzitutto, la comodità: nei casi che abbiamo citato poco sopra, per esempio, la possibilità di vedere chi è alla porta ci permetterà di aprire anche se non abbiamo sentito bene il nome di chi stava suonando. Non solo: i videocitofoni di ultima generazione ci permettono, tramite una semplice app da scaricare sul nostro smartphone, di sapere anche chi si è presentato alla nostra porta quando non eravamo in casa, grazie alla registrazione della telecamera, inviata direttamente sul telefonino e all’insegna così della più ampia sicurezza.

Non finisce qui: spesso il problema, quando si abita in una via piuttosto trafficata, o nella quale transita parecchia gente, è quello di non sentire, a causa del vocìo e del rumore di fondo della strada, chi sta suonando. Gli apparecchi più recenti e di più elevata qualità, come per esempio quelli della famosa azienda 2N, sono dotati di sofisticati microfoni in grado di escludere il rumore che non ci consente di distinguere le voci.

Sistemi citofonici, comfort e sicurezza

E poi c’è il non secondario aspetto della sicurezza, cui abbiamo accennato anche poc’anzi. Fateci caso: molto spesso, quando siamo noi a far visita a qualche amico che abita in case in cui è presente un videocitofono, l’idea di essere visti, seppure per pochi secondi, può metterci in imbarazzo, anche se ovviamente non abbiamo alcuna cattiva intenzione ma stiamo solo andando a trovare gli amici. Umanissimo imbarazzo, dovuto alla sensazione di essere visti senza poter vedere a nostra volta, e per cui ci ritraiamo quasi inconsciamente dall’”occhio” della telecamera. Bene, se invece ci fosse qualche malintenzionato che vuole avvicinarsi a casa nostra, la presenza di una telecamera nascosta, caratteristica dei videocitofoni di ultima generazione, lo stanerebbe immediatamente: non immaginando infatti di essere ripreso, non si premurerebbe di occultare il viso, che rimarrebbe registrato nel dispositivo.

Insomma, i sistemi citofonici di ultima generazione sono la risposta alla vostra domanda di sicurezza, di facilità di comunicazione e di riconoscimento vocale, quando aspettate (o non aspettate) visite e volete stare tranquilli!

Leggi tutti gli articoli sui sistemi “smart” per la tua casa nella rubrica Smart Home.


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30 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

Al giorno d’oggi chi ne ha la possibilità si dota di norma di impianti smart per la casa. Il motivo è molto semplice: si tratta di prodotti che consentono di vivere la casa in modo molto più comodo, consentendo di risparmiare e di gestire, volendo, le cose anche da lontano tramite la connessione internet.
A partire dall’impianto tradizionale che tutti abbiamo in casa, un buon elettricista è in grado di realizzare un impianto smart che permette da un’unica centralina di controllare l’illuminazione, le tapparelle, la musica, il raffrescamento e riscaldamento, l’impianto di sicurezza e altri impianti connessi al sistema. Se pensate quindi che per avere una casa smart di ultima generazione sia necessario stravolgere l’impianto elettrico, vi sbagliate. I passaggi di per sé non sono difficili, ma è chiaro che vanno operati da un elettricista professionista esperto.
In tantissimi per questo genere di richiesta, come per molti altri lavori legati alla casa, richiedono l’intervento della squadra di Fixool.it. Si tratta di un portale a disposizione degli utenti per servizi artigianali di ogni genere che propone professionisti qualificati, sicuri, con un servizio soddisfatti o rimborsati ed un’assistenza clienti molto attenta. Questo portale si può contattare sia per interventi standard come la realizzazione di una casa smart, ma anche in caso di necessità di un pronto intervento elettricista in caso di bisogno.

elettricista

Come funziona la modifica dell’impianto?

Di base l’adeguamento dell’impianto elettrico operato dall’elettricista prevede la sostituzione del primo comando della linea con un deviatore nel caso vi sia il carico comandato da uno o più comandi tradizionali, come interruttori, deviatori etc. Se ci sono invece una linea di pulsanti sarà sufficiente sostituire il relè con quello connesso.
Lo stesso per connettere al sistema smart le tapparelle elettriche. Per gestire l’energia invece il professionista dovrà aggiungere un modulo per presa. Se si intende installare un sistema di controllo dei consumi si dovrà inserire un DIN per la misurazione.
Per permettere la comunicazione fra i dispositivi in questione ed internet, per il controllo da remoto, sarà inoltre necessaria l’aggiunta di un impianto gateway, per l’utilizzo di app specifiche. Con queste si potranno impostare funzionalità ad orari precisi e personalizzare l’attivazione degli impianti in base alle proprie personali esigenze.
I sistemi più moderni permettono di attivare funzionalità anche con la sola voce, rendendo veramente il tutto molto easy, moderno, comodo.

Quanto costa la casa smart?

Prima di parlare di cifre è importante ricordare che una casa domotica accresce il valore dell’immobile del 5-8%, che permette di risparmiare sui consumi visto che le cose si possono attivare e disattivare da remoto quando necessario e che si tratta di sistemi che permettono di migliorare la qualità di vita, cosa che probabilmente non ha prezzo.
Detto questo, possiamo dire che il costo può variare molto in base ai dispositivi che servono per gestire l’impianto e dalla sua complessità, inteso non solo come numero di impianti collegati, ma il numero di stanze, il numero di punti luce/prese, la metratura. A meno non si abbia un’idea già precisa si consiglia di solito di partire da un impianto base, a cui si possono comunque aggiungere poi altri sistemi. Questo ha un costo di 1.000-2.000 euro.

26 Maggio 2020 / / Blog Arredamento

La giusta illuminazione degli ambienti domestici è un aspetto da tenere in grande considerazione per la vivibilità della casa.
Una stanza ben illuminata è più “sana”, allegra e soprattutto viva e vivibile.
Oggi, illuminare in modo corretto i vari ambienti della casa significa dover tenere conto di molteplici aspetti, non soltanto il tipo di luce, la posizione o l’ampiezza degli ambienti ma anche, ad esempio, i costi che si devono affrontare, l’attenzione per il risparmio energetico e per l’ambiente.
Per assicurarsi di non avere brutte sorprese sulle bollette è importante, innanzitutto, confrontare le diverse offerte luce, in modo tale da poter scegliere quella più adatta alle proprie esigenze e alla tipologia di consumi.

Foto di luizclas da Pexels

Oltre a ciò, è possibile risparmiare sul consumo di energia facendo delle scelte consapevoli, come la sostituzione delle lampadine classiche con luci a LED.
Le lampadine a LED sono notevolmente più durature e altrettanto efficaci e, a differenza delle classiche, possono anche essere recuperate e riparate.

Possono poi adattarsi a qualsiasi tipo di illuminazione: lampadari a sospensione, lampade da tavolo ma anche fari e faretti da incasso, possono essere usate in qualsiasi ambiente.

Inoltre, oramai non hanno più costi considerevoli come in passato, sono molto più diffuse ed economiche; utilizzare esclusivamente lampadine a LED porterà ad un notevole risparmio sul lungo termine.

Per ottenere l’illuminazione perfetta per la propria casa non c’è bisogno di illuminare a pieno giorno tutti gli ambienti, piuttosto, è meglio scegliere in modo accurato “come” illuminare, in modo tale, ad esempio, da valorizzare anche gli arredi.

È importante saper scegliere i punti luce migliori, così da sfruttare al massimo la fonte di luce che si ha a disposizione, in questo modo si evitano gli sprechi e di non illuminare a sufficienza gli spazi.

Se non ci si sente sicuri di come fare si può sempre ricorrere al parere di un consulente specializzato, come un architetto, che sarà in grado di conciliare alla perfezione l’aspetto estetico con quello funzionale.

Ecco delle linee guida essenziali per farsi un’idea di come illuminare al meglio i diversi ambienti della casa:
– per quanto riguarda la cucina, ad esempio, occorre ricordarsi che si tratta in primis di un ambiente necessario ed operativo, pertanto l’aspetto funzionale deve prevalere su quello estetico. Nel caso della cucina pertanto, il focus dell’illuminazione deve ricadere sul piano cottura che deve essere ben illuminato con luce diretta e di conseguenza senza zone d’ombra, che possono risultare anche pericolose.
– per quanto riguarda invece la zona relax, ovvero il soggiorno, sono consigliabili più fonti di luce indiretta. Se ci si trova sul divano a leggere un libro o a vedere un film dei piccoli fari ben posizionati o una lampada da terra sono più che sufficienti per illuminare la stanza. In questo caso, mantenere la luce tenue e soffusa è la scelta migliore in quanto favorisce il rilassamento senza affaticare gli occhi.
– nella sala da pranzo, invece, meglio evitare di usare solo luce indiretta, essendo questo solitamente uno degli ambienti più ampi della casa, c’è il rischio che la luce si disperda e che il tavolo, focus della stanza, non sia adeguatamente illuminato.
– nel caso del bagno sono invece necessarie due fonti di illuminazione, una generale per tutta la stanza e una per lo specchio.
Per la luce generale è meglio puntare sulle tonalità naturali, ma l’illuminazione più importante è quella che riguarda lo specchio. Puntate una luce frontale, è inoltre opportuno evitare apparecchi dotati di vetri che possono alterare i colori della stanza, in quanto possono creare fastidio durante i momenti di cura della persona, come ad esempio l’applicazione del make up.
– per quanto riguarda le camere, si raccomanda di evitare l’errore, piuttosto comune, di esagerare con la luce. Si tratta di uno degli ambienti più intimi in cui si passano più che altro le ore serali, una luce soffusa, naturale e indiretta è più che sufficiente. Se necessario, si può puntare la luce sulla zona dell’armadio, in quanto necessita di maggiore visibilità.

Un consiglio funzionale è quello di non collegare tutte le luci di un ambiente ad un unico interruttore, ciò infatti vuol dire non poter regolare la luminosità nell’ambiente e consumare tanta energia in più rispetto al necessario.

Le luci a LED hanno il considerevole vantaggio di poter essere regolate, così da poter aumentare o ridurre di intensità. Come? Grazie a dei dimmer, cioè dei regolatori di luce appunto che possono essere applicati direttamente sull’interruttore.

Con alcuni dimmer, oltre all’intensità della luce è possibile anche regolare la tonalità di bianco o cambiare colore.

Si tratta di uno dei dispositivi essenziali se si punta ad avere una casa Smart, ossia dotata di un sistema che gestisce in maniera intelligente le risorse domestiche.

I dimmer, così come altri dispositivi di illuminazione, possono essere usati anche da remoto con lo smartphone attraverso l’uso di app.

Si possono anche accendere e spegnere le luci cliccando sullo smartphone o con comando vocale, e anche se non si è in casa!

Si possono, infine, anche applicare sensori che percepiscono il passaggio della persona e si accendono solo quando necessario per poi spegnersi una volta che la stanza è di nuovo vuota.

1 Dicembre 2019 / / Blog Arredamento

Siamo nell’era della smart home, in cui i vantaggi della rivoluzione tecnologica e digitale migliorano costantemente il nostro ambiente domestico rendendolo al contempo sempre più ecosostenibile.

Tra gli strumenti protagonisti del processo d’innovazione che stanno attraversando le abitazioni si annoverano senza dubbio i termostati smart, che permettono tanto di tenere sotto controllo quanto di regolare a distanza la temperatura di tutti gli ambienti.

Questi dispositivi, infatti, possono essere controllati anche attraverso smartphone e tablet, garantendo in questo modo un utilizzo mirato delle risorse energetiche. Il tutto è reso possibile da specifiche app che, sfruttando la connessione Wi-Fi, garantiscono il controllo da remoto delle apparecchiature. I vantaggi principali dell’utilizzo di un termostato smart, allora, sono rappresentati dalla possibilità di limitare il consumo energetico quando non si è in casa o di fare in modo che il dispositivo provveda a riattivare il riscaldamento per l’ora del rientro.

Ovviamente, un termostato smart può essere parte integrante di un sistema di domotica e interagire al meglio con la centralina e con i sensori ambientali.

Come scegliere il migliore termostato smart

Il mercato, attualmente, offre un’ampia gamma di soluzioni smart tra cui i consumatori possono scegliere. Per essere certi di optare per proposte sicure e all’avanguardia è sufficiente rivolgersi ad aziende dalla grande esperienza nel settore, come per esempio Ariston.

Il termostato wifi Ariston Cube S Net, per esempio, è un dispositivo innovativo di ultima generazione e di dimensioni contenute, che include numerose nuove funzionalità. Il design è moderno ed accattivante, così da permettere al mezzo una facile integrazione nello stile di casa. Presenta un’interfaccia intuitiva e immediata, con interfaccia touch e display ben visibile, dove sono riportate tutte le informazioni necessarie. È dotato del sistema di connettività Ariston NET, che gli permette di essere connesso non solo con i dispositivi dell’utente, ma anche con la rete, attraverso cui il termostato ha accesso alla temperatura esterna per adattare al meglio quella dell’ambiente domestico. È un dispositivo che può essere collegato anche con l’apposito centro assistenza, al fine di comunicare eventuali malfunzionamenti e consentire un intervento risolutivo da remoto o pianificare un intervento in loco rapido ed immediato. Cube S Net, inoltre, opera in modo naturale con le caldaie Ariston Alteas e Genus e Clas, prodotti concepiti per essere interamente compatibili tra loro.

Perché scegliere un termostato smart

Scegliere un termostato smart implica un risparmio economico ed una comodità di utilizzo senza precedenti. Il termostato smart, come altri dispositivi, rientra nella normativa sull’efficientamento energetico delle abitazioni e consente, dunque, di accedere ai corposi sgravi fiscali previsti dalla legge.

Oltre al risparmio per l’installazione, fino al 65%, il termostato smart consente di risparmiare sull’energia necessaria al riscaldamento della casa in modo consistente, se abbinati a una caldaia a condensazione in sostituzione di un impianto con caldaie convenzionali. Il risparmio energetico, ovviamente, non riguarda il solo nucleo familiare ma si riflette sulle emissioni di CO2 nell’ambiente. Impiegare dispositivi che migliorano la qualità della vita e preservano l’ambiente è importante per il futuro del pianeta e dei nostri figli.

23 Luglio 2019 / / Blog Arredamento

Le case sono sempre più intelligenti ed ecosostenibili grazie alle continue innovazioni sia in edilizia che domotica. Ecco, quindi, alcune novità del settore da cui prendere spunto per innovare la tua abitazione.

Sistemi domotici per sicurezza e comfort

La domotica è oggi sempre più alla portata di tutti. Grazie agli incentivi statali e ai costi accessibili, è facile realizzare un sistema domotico in casa per la sicurezza ma anche il comfort.
Esistono diversi sistemi che ti permettono di automatizzare diversi aspetti.
Puoi installare particolari luci in ogni stanza in modo da poterle facilmente accendere con comandi vocali o semplicemente tramite smartphone.

Se vuoi aumentare la sicurezza della tua abitazione, installa le telecamere di sicurezza intelligenti, tramite cui potrai monitorare l’intera casa, anche da remoto. Queste possono essere collegate a infissi intelligenti, con serrature che possono essere aperte o chiuse da un semplice tasto. Inoltre, parlando di infissi, un aiuto interessante sono le tende da sole o altre tipologie di oscuranti intelligenti. Questi si possono automaticamente chiudere quando il sole batte sulla tua abitazione. Un meccanismo semplice come questo ti permette di mantenere le stanze fresche e risparmiare energia.

Pannelli solari per energia pulita

Negli ultimi anni i pannelli solari sono sempre di più elementi essenziali per abitazioni private e fonte di ispirazioni per opere di grandi dimensioni che coinvolgono diversi paesi. Si legge spesso, infatti, di progetti innovativi che hanno come scopo l’installazione di pannelli solari in aree estese, come nel Mar del Nord o nel deserto.
Perché non installare un impianto fotovoltaico nella tua casa?
I pannelli solari producono energia pulita per la tua abitazione, ma oggi è sempre più frequente l’installazione dei pannelli solari termici. Questi dispositivi convertono le radiazioni solari in energia termica che viene utilizzata per riscaldare l’acqua e gli ambienti della tua abitazione. I costi di questa tipologia di pannelli può essere leggermente più alto dei pannelli solari classici, ma vedrai subito notevoli risparmi in bolletta.