Per molte famiglie la cucina è un vero e proprio secondo salotto, dove si trascorrere buona parte del proprio tempo in casa. Vediamo alcuni degli errori più comuni che è bene evitare quando si prende la decisione di arredarla nel migliore dei modi.
Come ci confermano gli esperti di Agof Store, l’illuminazione di una cucina deve essere funzionale ma allo stesso tempo deve avere anche una funzione decorativa. Si tratta di una stanza dove si prepara da mangiare, si condivide del tempo con tutta la famiglia, si lavora, si legge e in alcuni casi si festeggia con i propri amici eventi e ricorrenze.
Ecco, perché è essenziale pensare con molta attenzione a quale sarà l’illuminazione che andrà inserita al suo interno. Per trovare le migliori soluzioni di illuminazione, utilizzano lampade di design come i lampadari flos in offerta sul sito di Agof Store, ecco una guida che comprendere 10 errori da evitare.
1: Trascurare l’illuminazione funzionale
Per creare un ambiente confortevole, è opportuno non dimenticare di illuminare in modo specifico le zone chiave della propria cucina. Il piano cottura, la zona lavaggio o il piano di lavoro devono avere una illuminazione perfetta in ogni momento della giornata.
Scegliere una illuminazione localizzata, forte e precisa, permette di illuminare chi andrà ad eseguire le tre principali attività in cucina: preparare, lavare e cucinare. L’illuminazione localizzata può essere una buona soluzione da adottare sotto i mobili, mediante delle luci a LED. Si tratta di una soluzione molto pratica e moderna che ha preso sempre più piede nel corso degli anni.
2: Dimenticare l’illuminazione decorativa
Installare una singola plafoniera non è una soluzione appropriata, se si vuole andare a creare la giusta atmosfera in cucina. È essenziale moltiplicare le sorgenti luminose mediante l’illuminazione ausiliaria, per riuscire a creare un’atmosfera che non risulti “incompleta”.
Ecco, alcuni consigli da seguire per farlo nel modo più corretto:
– scegliere di installare un set di applique per produrre una luce soffusa;
– inserire una lampada a sospensione decorativa o un lampadario moderno per animare la zona da pranzo;
– posate una elegante lampada da tavolo su uno scaffale per decorarlo;
– utilizzate le strisce a LED per illuminare nicchie o angoli poco luminosi.
3: Valutare con attenzione la potenza della luca in cucina
Illuminare i vari angoli della cucina è importante, ma è bene non esagerare troppo. Aggiungere lampade troppo forti può rendere una cucina piatta e farle perdere il suo fascino. È bene essere consapevoli che una cucina richiede in media una base luminosa di 300 lux. Mentre, le zone di lavoro dovrebbero avere una illuminazione media di 500 lux.
Per raggiungere questa tipologia di ammontare di illuminazione, è bene dosare con sapienza più fonti luminose. Così da non lasciare angoli bui e allo stesso tempo dare un’atmosfera alla propria cucina.
4: Volume generale delle luci
Come è già stato detto, è bene non illuminare troppo una cucina. Fattore che la porterò a diventare piatta e pallida. Per evitare questo, è bene ridurre al minimo le luci pallide e i neon come punto focale dell’illuminazione della stanza.
In questo frangente entra in gioco il ruolo dell’illuminazione generale, che mira a illuminare la cucina nel suo complesso senza lasciare ombre rilevanti. Ad esempio, si può scegliere una plafoniera decorativa con diversi faretti che possono essere orientati in base alle proprie esigenze.
In ogni caso è bene ricordare, che l’illuminazione generale illumina la cucina nel suo complesso ma non sostituisce l’illuminazione funzionale.
5: Mettere i punti luce nella posizione sbagliata
Un errore comune, è sbagliare il posizionamento delle luci e delle lampade che si andranno a installare nella propria cucina. L’illuminazione deve offrire un’atmosfera piacevole e una luce sufficiente per non creare ombre sui piani di lavoro.
6: Comprendere quali sono le lampade non idonee
La cucina è uno spazio ideale per far coesistere una serie di diverse luci e tipologie di illuminazione, ma non è detto che tutte vadano bene per questa tipologia di ambiente. Comprendere immediatamente quali non lo sono, è senza ombra di dubbio una scelta oculata e che permette di non commettere errori.
Se si vuole ravvivare la propria cucina, si possono inserire delle applique a parete o inserire delle barre con più punti luci. Queste soluzione si trovano spesso in molti cataloghi di arredamento delle migliori marche ma anche in quelle più economiche.
7: Scegliete il giusto colore dell’illuminazione
Scegliere la giusta tipologia e la quantità di luce che ogni lampada emette non sono le sole caratteristiche da prendere in considerazione. Anche il colore di ogni luce è un punto importante da inserire nella propria checklist di cose da verificare.
La luce che andrà a illuminare tutto l’ambiente, è bene che sia scelta vicino ai 3000 kelvin. Mentre le lampade per l’illuminazione funzionale richiedono una luca bianca più neutra che si colloca tra i 4000 e i 4500 kelvin. Anche l’arredamento della propria cucina gioca un ruolo chiave nella scelta del colore dell’illuminazione. Se si p scelta una cucina più tradizionale, è bene scegliere una luce più gialla per l’ambiente (da 3000 a 3500 kelvin), mentre se si è scelta una cucina più moderna si può optare per una illuminazione più fredda (da 3800 a 4200 kelvin).
8: Evitate di installare lampade fluorescenti senza accensione istantanea
Anche se le lampade fluorescenti offrono una illuminazione calda e sono a basso consumo, se si sceglie la versione tradizionale ha un tempo di accensione lungo. Fattore che non le rende una scelta ideale se si ha la necessità di mettersi ai fornelli immediatamente o non si vuole aspettare del tempo per vederci bene.
9: Utilizzare lampadine con un cattivo IRC
Con la sigla IRC, si identifica l’indice di resa cromatica. Un fattore che indica quanto una luce può affaticare gli occhi di una persona. In cucina, luogo dove ci sono una o più aree di lavoro, è bene che tutte le luci siano vicine a 100 CRI. Lampadine che producono una luce bianca e uniforme, ideale per non affaticare la vista anche dopo molte ore che si lavora.
10: Evitare i punti fissi
Quando si scelgono dei faretti o delle luci da applicare su soffitto o su una parete, è sempre bene assicurarsi che possano direzionare la luce dove più si ha bisogno. Fattore, che permette quindi di annullare le zone d’ombra e illuminare una zona di lavoro con maggiore luce se si ha questa necessità.
Come si può comprendere, senza tenere conto di questi 10 punti, si può installare nella propria cucina una serie di lampade, faretti e applique che non è detto siano la scelta migliore che si può fare. Pianificare con attenzione quali sono le luci da acquistare, è sicuramente un fattore fondamentale per arrivare ad avere una cucina perfettamente illuminata e dove è un piacere soggiornare.
La cucina contemporanea della Community House è in fase di arredo e dopo l’inserimento degli arredi principali, passiamo ora a definire gli elementi per ultimarla.
Prima di scoprire il sondaggio di questa settimana, voglio mostrarti il work in progress con i render di aggiornamento del progetto. Al momento la stanza si compone di pavimentazione con piastrelle chiare, cucina con penisola One di Ernestomeda in bianco con piano in pietra grigia, il tavolo Moka di Flexform e le sedie Wire Chair di Vitra. Fammi sapere nei commenti cosa ne pensi. Ti piace come sta diventando o avresti preferito arredi o soluzioni diverse?
La Community House è un esperimento di progettazione condivisa a cui puoi partecipare per scegliere gli elementi d’arredo da inserire nelle stanze di questa casa virtuale. Ogni settimana trovi un nuovo sondaggio con una selezione di arredi tra cui puoi scegliere i tuoi preferiti e ogni mese ti mostro l’avanzamento del progetto con i render aggiornati, per vedere il risultato delle scelte della community di A forma di casa.
Ma torniamo alla cucina, stanza che ci accompagnerà per tutto il mese di dicembre, e continuiamo a definire gli arredi che la caratterizzeranno. Qui sotto trovi il layout e la palette colori scelte all’inizio del progetto, che ci fanno da guida nella scelta degli elementi della stanza.
Nelle scorse settimane sono stati scelti gli sgabelli Zeb di Vitra per la penisola della cucina, le lampade Ph5 di Louis Poulsen da posizionare sopra al tavolo e la A39 di Artemide per illuminare il bancone.
Per esplorare il progetto della Community House e vedere tutti i sondaggi fatti sinora, puoi cliccare qui.
Sotto trovi i risultati dei sondaggi di dicembre.
Se non lo hai già fatto, clicca mi piace sulla pagina facebook e seguimi sul profilo Instagram di A forma di casa, così non perderai gli aggiornamenti del progetto e saprai sempre quando pubblico nuovi sondaggi.
Eccoci al termine della progettazione della cucina contemporanea della Community House! La stanza è finalmente completa! Qui sotto puoi vedere le immagini del risultato finale realizzate in visualizzazione 3D.
Ora la Community House ha la sua quarta stanza arredata! Che te ne pare?
Io sono molto contenta del risultato e ringrazio di cuore tutti coloro che hanno partecipato votando ai sondaggi di questo esperimento di progettazione condivisa.
Gli elementi della stanza
Anche per la cucina, come per le altre stanze, siamo partiti definendo lo stile d’arredo contemporaneo e la palette colori, che questa volta è sui toni del rosa e del grigio. In seguito è stato deciso il layout degli arredi in pianta, preferendo tra le varie soluzioni una cucina angolare con penisola. Per il pavimento sono state scelte delle piastrelle chiare.
Una volta definiti gli elementi di base della stanza, siamo passati alla scelta degli arredi, partendo dal modello cucina One di Ernestomeda in versione bianca con piani in pietra grigia e proseguendo con il tavolo Moka di Flexform, le sedie Wire Chair e gli sgabelli Zeb di Vitra, le lampade a sospensione PH5 di Louis Poulsen da posizionare sopra al tavolo e la lampada A39 di Artemide per illuminare il bancone.
Qui sotto puoi vedere i render di tutti i singoli elementi scelti.
Per sapere di più sulla Community House puoi leggere questo articolo che spiega nel dettaglio il progetto. Qui invece trovi le altre stanze arredate di questo esperimento di progettazione condivisa: il soggiorno, la camera da letto e la stanza studio.
Per vedere tutti i sondaggi fatti sinora e avere una panoramica generale della Community House, puoi cliccare qui.
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L’esperimento della Community House per il momento è concluso. Mi sono molto divertita ed è stato davvero interessante arredare questa casa virtuale insieme alla community di A forma di casa, proporre le selezioni di arredi, scoprire ogni settimana i risultati dei sondaggi e vedere l’arredamento di ogni stanza prendere forma mano a mano. Ma non temete, non è ancora tutto… dal 2020 ci saranno delle belle novità e una piccola sorpresa che riguarda proprio la Community House! Stay tuned!
Come arredare una cucina moderna bianca? Partiamo dal presupposto che il bianco è sempre una buona idea. Questo “non colore” è la tonalità neutra per eccellenza, si abbina a tutto e non passa mai di moda.
È una delle scelte più amate per l’arredo di questa stanza della casa, ed è anche una delle più azzeccate. In questo articolo scoprirai con foto ed esempi pratici come arredare una cucina bianca e come abbinarla con altri materiali per creare lo stile che fa per te. Le combinazioni possibili sono davvero infinite. Laccata opaca o lucida, in legno bianco, sbiancato o decapato. Ma anche nelle modernissime finiture resina, cemento e fenix. Tutta bianca, bianca e legno, bicolore o tricolore. Moderna, di design, minimal, in stile scandinavo, industrial chic o classico contemporaneo.
1. PASSEPARTOUT Campione di versatilità, si adatta ad ambienti grandi e piccoli, a stili tradizionali e moderni. È l’opzione migliore per open space, per chi vuole illuminare un ambiente piccolo, svecchiare una casa antica, creare degli studiati contrasti con pavimenti e piastrelle retrò (mattonelle, maioliche, cementine, marmo, cotto, graniglie, mosaici) o esaltare al massimo una scelta estetica minimalista.
2. SEMPRE DI TENDENZA Dagli anni 50 ad oggi non esiste collezione in cui il bianco non sia contemplato. Se andiamo ancora più indietro nel tempo troveremo la smaltatura bianca delle cosiddette “cucine economiche” dei primi del Novecento (le monoblocco che facevano anche da forno e da stufa). Negli anni ’30 è bianca la Frankfurt Kitchen di Margarete Schütte-Lihotzky, seguita dalla “mobilia” in formica delle cucine all’americana la cui evoluzione porterà ai moderni melaminici e laminati.
3. MASSIMA PERSONALIZZAZIONE Come una tela bianca lascia ampio spazio alla fantasia, ad accessori e complementi coloratissimi. È una scelta strategica fatta per durare perché si abbina facilmente a tutto, adattandosi a cambi stilistici repentini, nuovi colori alle pareti o cambi di casa, di pavimento e rivestimenti.
Insomma, le cucine bianche sono una soluzione evergreen.
Vediamo tutti gli abbinamenti e le idee pratiche per usare al meglio questo colore.
CUCINA BIANCA E LEGNO
Come champagne e fragole, il connubio bianco e legno offre un equilibrio cromatico versatile, capace di adattarsi ad ambienti modernissimi o classici. Tutto dipenderà dalla finitura scelta (opaca o lucida) e dal tipo di legno (naturale, tinto, laccato…).
DA SAPERE
Il legno può essere sottoposto a numerosi trattamenti, dando vita a tantissime finiture. Può essere naturale, tinto, verniciato, sbiancato, decapé, spazzolato, oliato, affumicato, laccato, anticato, taglio sega, ossidato…
Ecco un esempio:
Da sinistra: naturale, sbiancato, tinto, naturale nodato, tranché (o segato), laccato bianco a poro aperto, decapato moderno e decapato shabby.
Vediamo le migliori combinazioni.
Cucina bianca e rovere
Per la sua rinomata resistenza e durabilità il rovere naturale è un materiale largamente impiegato nella produzione di arredamento. Presenta gradazioni tra il marrone e il giallo con picchiettature scure. Solitamente viene proposto in due versioni: solo con venature o con venature e nodi. Inoltre può essere lavorato superficialmente per assumere la caratteristica finitura tranché – o segata – dalla texture irregolare.
Cucina in legno o rovere sbiancato
Questo trattamento smorza e schiarisce la tonalità bruno-giallastra tipica del legno naturale conferendo alla superficie delle nuance tendenti al grigio-beige. In alcuni casi si parla di rovere sbiancato anche quando la naturale colorazione viene scolorita del tutto fino ad assumere un colore neve o ghiaccio, con venature e nodi in tonalità grigiastre.
Con questa finitura di rovere si possono abbinare varie sfumature di bianco, di grigio, colori accesi o polverosi, in base al tipo di ambiente che si intende creare.
Molti altri legni o laminati possono essere realizzati in versione “sbiancata”, tra questi il larice, l’olmo e il noce.
Cucina bianca e legno chiaro
La maggior parte delle essenze utilizzate nell’arredamento presentano – al naturale – una colorazione chiara con venature più o meno marcate di colore più scuro. Tra queste il rovere, il frassino, il larice e l’olmo sono molto apprezzate nell’ambiente cucina moderno. Pino, abete e castagno sono invece più ricercati in ambito rustico e country.
Si tratta di una combinazione cromatica molto amata ed anche molto versatile. Si adatta alla perfezione a qualsiasi stile, infondendo alla stanza un bell’equilibrio tra il calore del legno e la freddezza del bianco.
Decapata
Una finitura tipica dello stile classico, country, provenzale e shabby chic, il decapé ha un look accuratamente studiato per sembrare invecchiato. Quasi come se la patina del tempo e i segni dell’uso si fossero posati su un mobile originariamente candido, lasciando riaffiorare le venature del legno.
Cucina bianca e legno scuro
Per “legno scuro” possiamo intendere due cose. La prima: essenze che al naturale presentano tonalità dark come il noce, il wengé, l’ebano o il mogano (questi ultimi preziosissimi e raramente utilizzati per la produzione di arredi da cucina). La seconda: finiture applicate per scurire il supporto ligneo.
I trattamenti applicati a legni chiari per scurirli prendono vari nomi commerciali come: rovere scuro, rovere moro, olmo dark, rovere fumo, noce ardesia, rovere grigio, larice grafite, iris, navy, tabacco…
A differenza della laccatura a poro aperto queste non sono verniciature coprenti, ma sono invece mirate a mantenere visibili le gradazioni dell’essenza di base.
Le colorazioni più apprezzate sono quelle che virano verso il grigio, il nero e il marrone “castagna”. Tutte perfette ed estremamente raffinate se combinate con il bianco.
DA SAPERE
I laminati di alta qualità riproducono fedelmente tutte le finiture e i legni descritti. La cucina in legno massello è una scelta di pregio validissima anche in ambienti moderni, ma ci sono tantissime alternative, tra cui gli impiallacciati (sottilissimi fogli di vero legno applicati su pannelli di vari materiali) e i nobilitati.
Cucina in noce e bianca
Tra i legni scuri questo è probabilmente il più amato. Noce canaletto, europeo, nazionale, piuma, sono varietà elegantissime perfette per arredare una cucina moderna di cui sarà difficile stancarsi.
CUCINE BIANCHE BICOLORE
Cucina bianca e grigia
Inutile dire che le sfumature del grigio sono ben più di 50. Può essere grigio perla, grigio scuro, antracite, piombo, ferro, canna da fucile, grigio azzurro, polvere, ardesia, greige…
Con il grigio chiaro si crea quasi un tono-su-tono, mentre le varianti più scure rendono la cucina più formale ed elegante.
Cucina bianca e tortora
Parte della famiglia del grigio, ma più caldo, da diversi anni il color tortora la fa da padrone nell’interior design. Grazie a quella punta di marrone trova nel legno un alleato di classe.
Il tortora funziona molto bene anche in ambientazioni shabby chic molto femminili, dove il marmo bianco trova la sua perfetta collocazione. Grazie alle sue molteplici nuance e interpretazioni questo best seller è favoloso anche con il nero, con colori rosati come il cipria, con il beige e con un altro colore: il blu balena, amatissimo dagli italiani negli ultimi anni.
Cucina bianca e nera
Yin e Yang, bianco e nero. Un abbinamento decisamente basato sul contrasto ma che supera indenne la prova del tempo, mantenendo il primato delle combinazioni più amate. Armonioso chiaro-scuro sempre in voga, si svilupperà in configurazioni di ante bianche con top nero (o viceversa) oppure basi nere e pensili bianchi (o viceversa).
Modernissimo l’accostamento con dettagli acciaio e cromati. In questa composizione predomina il nero delle ante, mentre il bianco è utilizzato per il top e per tutto l’ambiente cucina.
Legno sbiancato, laccato grigio lucido e cemento nero: bellissima la combinazione con basi e colonne a contrasto.
L’aggiunta di maniglie dorate trasforma l’abbinamento bianco-nero. Nel progetto, una cucina in stile americano contemporaneo.
Cucina bianca e rossa
Colore stimolante ed energizzante, il rosso è un classico delle cucine moderne. Attenzione a non esagerare, soprattutto se l’idea è quella di una cucina dove il bianco è predominante. In questo caso scegli la nuance di rosso che meglio ti rappresenta (Ferrari, Valentino, corallo, magenta, bordeaux, terracotta…) e usala per pochi elementi.
Cucina bianca e gialla
Un po’ come il rosso anche il giallo è spesso associato al suo potere “energizzante”. Per questo motivo è un ottimo alleato in cucina, dove non si sta certo con le mani in mano! Il nostro consiglio è di usarlo a piccole dosi, collocate strategicamente.
Una soluzione per chi ama i blocchi di colore: un progetto con basi bianche e pensili gialli.
Cucina bianca e beige
Combinazione ton sur ton rilassante, perfetta se abbinata a grigi, legno chiaro, resina e corten. Ideale anche con tocchi di colore come nero, rosso corallo, mattone, terracotta, marrone, terra bruciata, blu, navy, ottanio, azzurro, giallo senape, verde bosco, petrolio, bosco, salvia, oliva, kaki.
Aggiungi una mensola colorata per dare un tocco vivace all’ambiente.
Cucina bianca e marrone
Meno diffusa negli ultimi anni ma sempre validissima, questa accoppiata può essere ricreata utilizzando un laccato marrone oppure un legno scuro o tinto.
Cucina bianca e blu
Il blu è tornato alla ribalta negli ultimi anni, in particolare nelle sue nuance più delicate e “polverose” come l’ormai celebre blu balena, l’avio, il Faded e il Dark Denim di Pantone. Ha un effetto calmante e insieme al bianco è la scelta perfetta per ambienti di ogni tipo: urban, stile marinaro o per la casa in montagna.
Per mantenere il bianco protagonista puoi aggiungere un tocco di blu solo nella maniglia a gola.
Qui sotto invece l’azzurro incontra il legno in due finiture: laccato poro aperto bianco e rovere scuro.
Cucina bianca e verde
E dopo il blu arriva il verde, non a caso. Due tonalità strettamente legate alla natura e correlate tra loro (giallo + blu = verde), ispirano calma e rilassamento, salute ed energia vitale. È vero che in cucina si lavora, ma è anche il luogo della casa dove possiamo dedicarci con amore al nostro benessere personale e a quello della nostra famiglia. Anche questa tinta ha conosciuto una rinascita negli ultimi anni, complice il verde smeraldo di Pantone (colore dell’anno 2013) e lo stile tropical jungle promosso dai blogger di settore. Sono loro ad aver aperto la strada ad un’infinità di sfumature. Tra le più amate: verde salvia, menta, oliva, petrolio e ottanio. Per chi vuole osare: verde mela o acido.
Ricorda: se ami questa tinta ma temi di stancarti o pentirti, lascia la cucina bianca e tinteggia le pareti di verde. Così potrai cambiarle quando vuoi.
Cucina bianca e acciaio
L’acciaio è solitamente scelto per il piano di lavoro: igienico, resistentissimo e dal look professionale. Semplicemente perfetto con ante bianche per un look minimal che non passa mai di moda.
Cucina bianca e arancione
Un’iniezione vitaminica che dà luce e un tocco informale a tutto l’ambiente, l’arancio trova il suo habitat naturale in cucina. Trasmette buonumore e secondo il Feng Shui è collegato all’ottimismo e alla socialità. Quale posto migliore di questa stanza della casa per il colore simbolo di convivialità?
Dal più vivace zucca, ai più caldi terra bruciata, ruggine e mogano, tutte le sue varianti si accompagnano benissimo al bianco e ai legni. Molto bello se completato da dettagli effetto corten, materiale che simula l’acciaio ossidato e che si è imposto negli ultimi anni sia nell’edilizia che nell’interior design.
Bianco, arancione e legno sono un accostamento che va per la maggiore.
CUCINA TUTTA BIANCA
Il bianco porta con sé innumerevoli vantaggi estetici che abbiamo visto all’inizio dell’articolo. È senza dubbio la scelta migliore per un open space e per chi è alla ricerca di una soluzione elegante, dallo stile senza tempo.
Il cosiddetto “bianco puro” o “ottico” è solitamente associato al RAL 9010 ma questa tinta ha migliaia di sfumature. Ghiaccio, avorio, latte, antico, fumo, crema, gesso, magnolia, perla, neve. E ancora, spostandoci a casa Pantone: i lattiginosi Sea Salt e Buttercream, il Brilliant White e le nuance come vaniglia, zucchero, cigno, tofu, cocco, gardenia…
Vediamo alcune opzioni.
Cucina bianca lucida
Le ante lucide più pregiate sono quelle laccate. Per un risultato uniforme e senza giunture la laccatura viene applicata a mano, omogeneamente, su tutti i lati dei pannelli che costituiranno i frontali dei moduli della cucina (ante e cassetti).
L’alternativa sono i melaminici, i laminati, i nobilitati e il policarbonato lucidi, meno delicati e più pratici.
L’anta lucida bianca viene particolarmente esaltata se scelta senza maniglie, con apertura a gola o con unghiatura. Se si desiderano delle maniglie meglio optare per modelli di dimensioni ridotte.
Cucina bianca opaca
Valgono le stesse considerazioni fatte per il lucido. Come questo anche l’opaco presenta due alternative: quella più prestigiosa della laccatura e quella più funzionale di laminati o pvc. Se si desidera una cucina tutta bianca dallo stile impeccabile, anche in questo caso consigliamo di non applicare maniglie.
Cucina in legno bianco
Abbiamo parlato di laccati e laminati bianchi, ma per un look total white si possono anche scegliere ante in legno laccato a poro aperto (o nobilitati effetto legno laccato). Questo tipo di verniciatura è coprente quindi l’effetto finale sarà omogeneo a livello cromatico, ma con le tipiche venature “scavate”.
DA SAPERE
Il legno bianco è ottenuto tramite verniciatura superficiale (laccatura) che può essere completamente uniforme oppure con venature sui toni del grigio.
Ecco un esempio:
Cucina effetto cemento bianco
Tra le finiture più innovative troviamo gli effetti cemento che possono essere ottenuti tramite laminati stampati o, per cucine di maggior pregio, con eco-resine (Keracoll). La superficie di queste ante si presenta lievemente disomogenea al tatto, con imperfezioni e segni che riproducono il cemento spatolato o grezzo.
Per amanti del marmo chiaro (solitamente Carrara o Calacatta) il consiglio è di applicare questo materiale sul piano e sul paraschizzi.
Esistono anche materiali che imitano il marmo (laminati e hpl) che sono stati concepiti per ottenere ante effetto pietra. Il vantaggio dell’hpl è l’elevatissima resistenza e la possibilità di integrare il lavabo nel top a costi meno proibitivi rispetto al vero marmo.
Splendido anche in cucine ispirate allo stile country o provenzale rivisitate in chiave contemporanea.
Cucina bianca con isola o penisola
Se la lineare è più facile da personalizzare, quando entrano in gioco elementi come l’isola bisogna trovare il giusto equilibrio. Se il monocolore totale non fa per te, dovrai scegliere un abbinamento diverso, in tal caso puoi prendere ispirazione dalle varie combinazioni che abbiamo proposto in questo articolo.
Anche per la penisola vale lo stesso consiglio che abbiamo dato per l’isola: o tutto bianco, o penisola in altro materiale / colore. Potresti abbinare il bancone al top delle cucina oppure scegliere un materiale completamente diverso dal resto, come ad esempio un legno.
Singoli elementi bianchi: piano ed elettrodomestici
Indipendentemente dal colore delle ante, puoi usare il bianco anche solo su singoli elementi come il top, la penisola, il bancone snack, gli elettrodomestici e il lavello.
11 esempi di top, fornello o lavello bianchi
top bianco con lavello e piano a induzione bianchi
top bianco lucido con lavello integrato e bianco opaco con lavello a incasso in acciaio
top bianco con fuochi e lavello in colore / materiale diverso
elettrodomestici bianchi
penisola snack / tavolo bianchi
Maniglie sì o no? E quali?
Una cucina moderna bianca può essere scelta con o senza maniglie. La scelta è puramente soggettiva. Le opzioni sono:
anta senza maniglie con gola / unghiatura / profilo metallico: estetica moderna e minimal, ideali anche nello stile nordico contemporaneo
anta a telaio: ideale per ambientazioni country chic, provenzali o classico – contemporanee, con maniglie adatte allo stile preferito, o senza maniglie (unghiatura integrata, push pull…)
maniglie applicate: i modelli sono talmente tanti che l’anta con maniglia è la scelta perfetta sia per chi predilige un mood moderno, scandinavo o industriale, sia per chi preferisce il classico. Si avranno a disposizione maniglie in metallo cromato, satinato, laccato, verniciato, e dalle forme più disparate. La differenza sarà estetica, ma in alcuni casi anche funzionale. Pensa al cosiddetto interasse o “passo” della maniglia (ovvero lo spazio in cui si possono inserire le dita per aprire/chiudere): può essere più o meno largo, influendo così sull’ergonomia di utilizzo di ante e cassetti, sulla facilità di apertura e sul comfort di impugnatura. Ultimo dettaglio: prima di scegliere una maniglia pensa anche alla facilità di pulizia e igienizzazione
Ecco alcuni esempi di anta senza maniglia (unghiatura o gola) e di maniglie applicate (stile moderno, industriale e classico).
Recap: tutti i materiali e le finiture per cucine bianche
Che le tue preferenze vadano per il moderno, il contemporaneo o il classico, sappi che i materiali sono gli stessi. Facciamo un riassunto:
Ante bianche
laccate: opache o lucide
legno: massello o impiallacciato laccato (a poro aperto, sbiancato, decapato, spazzolato, tranché…)
Quando scegli l’anta pensa al tuo stile di vita, a quanto userai la cucina e a chi la userà. Non focalizzarti solo su estetica o budget, pensa invece a fare un investimento a lungo termine che sia in grado di soddisfare i tuoi gusti e le tue esigenze nel corso del tempo. Chiediti se ti piacerà quella maniglia tra 5 anni, se quel materiale sarà difficile da pulire, se aloni e ditate saranno più visibili o meno, se prevedi di cambiare casa…insomma, scegli il materiale più performante in base alle tue specifiche necessità e al tuo “lifestyle”, ma ricorda che stai investendo in uno degli arredi più importanti e utilizzati della casa.
Piani di lavoro bianchi
solid surface (chiamati anche Corian, DuPont): mix di minerali, resine e polimeri acrilici, pigmenti. Plasmabile a piacere, privo di giunture, non poroso, inerte, igienico e antibatterico. Sensibile al calore troppo elevato e ai graffi, ma rinnovabile. Può avere vasca integrata
pietra sinterizzata (chiamata anche Dekton): miscela di minerali e inerti (vetro, materiali ceramici, silicio, argilla…) ultra compattati attraverso un processo ad alta tecnologia che prevede la metamorfosi accelerata dei minerali attraverso elevate temperature e alta pressione. Stabile nel tempo, resistentissimo a macchie, graffi, abrasioni e incisioni, fuoco, sbalzi termici, raggi UV, acqua e umidità, prodotti chimici aggressivi. Giunture invisibili, può avere vasca integrata
gres porcellanato (chiamato anche Laminam): materiale composto da lamine ceramiche (argille, sabbie, pigmenti) e resine compattate attraverso pressatura e cottura a 1200°C. Impermeabile, anti macchia, resistente a graffi, calore, raggi UV, facile da pulire, antibatterico, ecologico. Monolitico, con giunture poco visibili, può avere vasca integrata.
Laminam è un marchio che ha sviluppato un materiale ceramico contenente caolino (componente della porcellana) di ultima generazione, ecosostenibile e dalle straordinarie proprietà. Utilizzato anche in architettura e edilizia, offre elevata impermeabilità e resistenza a sollecitazioni meccaniche, abrasioni, prodotti chimici, sbalzi termici, raggi UV, muffe. Opaco o lucido, può avere vasca integrata
quarzo resina (chiamato anche Okite): composizione di quarzi naturali, vetro, sabbie, inerti e resine. Non poroso, antibatterico, resistente a calore e urti, liquidi e macchie, facile da pulire. Teme prodotti chimici aggressivi. Può avere vasca integrata
marmo e pietre: esistono numerose varianti nel colore bianco e simili, caratterizzate dalla presenza di venature e imperfezioni tipiche dei materiali naturali. Carrara e Calacatta sono i due marmi bianchi più conosciuti. Sono superfici resistentissime e pregiate, ma possono anche essere molto delicate. Attenzione a calcare, candeggina, macchie di olio e limone, liquidi colorati. Possono avere vasca integrata
Fenix: materiale composto da carta impregnata internamente con innovative resine termoindurenti, ed esternamente con resine acriliche. Viene sottoposto a trattamenti nanotecnologici e ad un processo di polimerizzazione a freddo. L’evoluzione in Fenix NTM ha portato alla creazione di una superficie compatta super-opaca, impermeabile, resistente ai graffi, al calore secco, a solventi, igienica, riparabile, antimpronta e piacevolissima al tatto. Può avere vasca integrata
HPL: (High Pressure Laminate = laminato ad alta pressione) un laminato stratificato tecnologico costituito da un pannello rivestito da strati di carta impregnati di resine, e poi compattati attraverso pressatura con calore e alta pressione. Resistente a graffi, impermeabile, igienico, teme il calore di oggetti roventi, i detergenti acidi e per metalli, va sempre asciugato con cura. Permette elevata personalizzazione del piano di lavoro e può avere vasca integrata
laminati: rivestimento superficiale costituito da fogli impregnati di resine melamminiche applicato a una base in truciolare, mdf altro materiale. L’overlay (il foglio protettivo in superficie) ricopre il foglio decorativo sottostante che può essere bianco o di qualsiasi altro colore, può imitare il legno, la pietra, il cemento, il marmo. Il piano in laminato bianco è la scelta più pratica, funzionale ed economica. In ogni caso un laminato di alta qualità garantisce elevate performance in termini di resistenza all’usura. Teme detergenti aggressivi, calore e umidità elevati, deve essere asciugato attentamente. Non può avere vasca integrata
Gli stili che meglio interpretano il bianco sono…tutti. Come abbiamo già detto, stiamo parlando del colore più versatile che ci sia: sempre attuale, abbinabile a qualsiasi colore o materiale, adattabile a qualsiasi tendenza. Fallo tuo e interpretalo come più ti piace, solo in questo modo avrai una casa davvero personalizzata e che ti rispecchia.
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questo permette di sentire il peso, la consistenza e di capirne la presa .
vantaggi:
la maniglia permette di aprire il mobile senza dover toccare direttamente l’anta
svantaggi:
sporge dal mobile
in caso di bambini è opportuno valutare una maniglia arrotondata senza spigoli ,
mentre
nel caso di una cucina sviluppata da muro a muro, è bene calcolare lo spessore della maniglia per escludere che il mobile non si apra completamente.
Cucina con maniglia o con gola?
Le gole sono in grado di conferire più linearità al design senza compromettere esperienza della cucina e usabilità .
Esistono due diverse tipologie di sistemi gola:
piatta
scavata
In genere , acquistare una cucina con gola, può sembrare l’opzione migliore per avere meno vincoli di progettazione,
spesso però,
ci si dimentica che anche la gola occupa spazio,
infatti,
nel caso di una cucina in cui la colonna è il primo elemento affiancato ad una base, è necessario calcolare che , posizionata in verticale sul lato per consentirne l’apertura,
la gola occuperà uno spazio di 5 cm , dato dallo spessore della gola e quello del pannello sulla quale sarà applicata.
mentre,
nel caso di due colonne affiancate, ad esempio colonna frigorifero e forno,
lo spazio che occuperà sarà 3 cm
pro e contro della gola
Utilizzando entrambi le tipologie di gola ,
è possibile e consigliabile,
applicare sullo spessore dell’anta una sorta di profilo in metallo, chiamato a sua volta maniglia,
per far si che la stessa , non venga toccata direttamente.
inoltre,
la gola scavata permette di aprire più agevolmente l’anta, poiché lo spazio per l’impugnatura è maggiore rispetto alla gola piatta,
infine,
per alcuni il profilo gola sembra essere uno spazio che accumula polvere,
ma ,
pensando ad una cucina con le maniglie, risulta più pratico da pulire, grazie alla sua continuità.
Hai bisogno di un consiglio per progettare la tua cucina contattami
Scegliere il materiale per il top della cucina è una cosa da non sottovalutare:
tagliare
lavare
impastare
appoggiare
Quante azioni svolgiamo sul piano di lavoro? Almeno l’80% di quelle che compiamo in cucina.
Esistono tanti materiali, ognuno con pro e contro,
alcuni presenti sul mercato da sempre, altri che utilizzano nuove tecnologie,
insomma, ce ne per tutti i gusti.
Escludendo quelli più comuni come il top in laminato e il top in quarzo ,
oggi vi darò qualche dritta su quale materiale scegliere tra questi top cucina:
KERLITE
CORIAN®
KRION®
top cucina quale materiale scegliere?
Kerlite
Frutto di un’innovativa tecnologia,
la KERLITE è un impasto di gres porcellanato formato da argille e materie prime pregiate,
Prodotta in lastre da 300×100 cm in spessore da 3 mm e 5 mm, e nella versione on demand a 7mm ,
la KERLITE ha tra le su principali caratteristiche la resistenza a:
calore
macchie
graffi
peculiarità uguali al gres
infatti, è tra i migliori materiali da scegliere per i top cucina .
Ci si può appoggiare la pentola calda perchè è resistente alle alte temperature e non teme i graffi di coltelli e utensili vari.
La sua superficie è inassorbente,
pertanto ,
sporco, funghi e batteri, non possono penetrare all’interno della prodotto.
Per la pulizia quotidiana si possono utilizzare detergenti neutri e panni in microfibra.
La Kerlite, dato il suo spessore, è utilizzabile nei piani da cucina se incollata su idoneo supporto, che in genere è quarzo.
In conclusioni
tanti pro,
l’unico contro,
il prezzo abbastanza elevato.
CORIAN®
Il CORIAN® è un materiale impermeabile, non poroso e modellabile a piacimento.
Formato da 2/3 di idrossido di alluminio e 1/3 di resina acrilica, ecco i suoi vantaggi:
versatile
modellabile
senza fughe e giunture
rinnovabile
il CORIAN®può essere ripristinato direttamente in loco, nel caso di danni dovuti ad urti,
è mediamente resistente al calore, ma non è possibile appogiarci la pentola calda se non con un sotto pentola,
è trasformabile e libero da vincoli di progettazione,
Inoltre,
con un basso assorbimento di umidità, non favorsice la crescita di funghi e batteri.
Per la pulizia basta utilizzare un panno umido con una crema abrasiva leggera o un comune detergente.
Con CORIAN® il top della cucina può integrare il lavello,
per quest’ultimo ,
bisognerebbe fare un trattamento di bellezza una o due volte alla settimana, spruzzando una soluzione composta da 3/4 di candeggina e 1/4 di acqua, da lasciar agire qualche ora o durante la notte, per poi sciacquare e pulire con un panno umido .
I contro di questo materiale:
poco resistente ai graffi
poco resistente al calore
KRION®
Il KRION® è una superficie solida , sviluppata da SYSTEMPOOL, azienda del Gruppo Porcelanosa.
Si tratta di un composto , formato da due terzi di minerali naturali e da una percentuale di resine ad alta resistenza.
Tra le peculiarità di KRION® :
non poroso
antibatterico
duro
resistente
ridotta manutenzione
riparazione e pulizia semplici.
ecologico (può essere riciclato al 100%)
E’ disponibile in una vasta gamma di colori.
I suoi contro:
non è immune ai graffi
non sopporta il calore estremo (la pentola calda va appoggiata con il sottopentola)
va pulito rapidamente se a contatto con prodotti chimici per scarichi o con solventi
Top cucina quale materiale scegliere?
Vi lascio una galleria di immagini in cui sono stati usati questi materiali per i top cucina
Avete le idee più chiare o siete ancora confusi?
se volete un consiglio per scegliere il materiale più adatto al top della vostra cucinacontattatemi
Le soluzioni per ricavare più spazio in cucina e renderla funzionale
Grande o piccola che sia, il segreto che rende una cucina davvero funzionale è l’ottimizzazione dello spazio. Organizzare la distribuzione di accessori, utensili e stoviglie consente infatti di muoversi in un ambiente ordinato e razionale, dove ogni cosa è a portata di mano.
ARAN Cucine, ad esempio, propone tante soluzioni per sfruttare al meglio ogni centimetro a disposizione e rendere fruibili anche gli angoli meno accessibili, così che ogni oggetto trovi il suo posto senza creare disordine.
Suddividi lo spazio interno dei cassetti
Suddividere lo spazio interno dei cassetti è fondamentale per dividere posate, pentole e piatti; in questo modo, oltre a separarli rendendoli subito riconoscibili, è possibile conservarli meglio nel tempo, evitando che sbattano gli uni contro gli altri. Disponibili in varie dimensioni, i portaposate in legno e alluminio prevedono diversi moduli, alcuni dei quali dedicati anche alle spezie o ai rotoli da cucina, e piccole scatole in cui riporre ciò che si reputa necessario. Le ante estraibili con cestoni e cassetti interni, ideali per le stoviglie, si possono attrezzare con divisori tubolari che delimitano lo spazio organizzandone al meglio il contenuto.
Sfrutta al meglio la profondità dei mobili
Colonne e basi ad angolo, accessoriate con ripiani estraibili rotanti, consentono di sfruttare tutta la profondità dei mobili con estrema facilità: basta infatti un semplice gesto per avere a portata di mano, e di sguardo, tutto ciò che è riposto in dispensa.
Sfrutta le pareti
Ancora, i sistemi a parete rendono fruibile una superficie troppo spesso sottovalutata, ovvero lo schienale della cucina. Magnetolab – come suggerisce il suo nome – è un pannello magnetico sul quale agganciare specifici accessori in acciaio come ganci, mensole, o supporti per tablet. Con massima libertà di movimento, sarà possibile spostare gli oggetti dove è necessario ogni volta che lo si desidera, mentre la retroilluminazione permetterà una migliore visibilità sul top della cucina.
Ulteriore elemento a parete, è il telaio in alluminio Dama, componibile e attrezzabile: basta equipaggiarlo con mensole e ganci per far posto ad ingredienti, utensili o a tanti altri piccoli oggetti
Organizza il vano sotto lavello
Infine, ma non meno trascurabili, i vani sotto-lavello, quasi sempre utilizzati per ‘nascondere’ il pattume e riporre alcuni prodotti per la pulizia. In questo caso ARAN Cucine propone bidoncini estraibili di varie dimensioni, ideali per la raccolta differenziata e dotati di filtro anti-odore, e ripiani in alluminio perfetti per riporre spugnette e detersivi.
Rinnovare la cucina con un tocco di colore? Facile con gli smalti all’acqua Lo Specialista di MisterColor
La cucina è uno degli ambienti che caratterizzano maggiormente la casa, alla quale si dedica particolare attenzione per la progettazione e la scelta dei colori. Per noi italiani la cucina non è semplicemente il luogo dove cuciniamo, ma un luogo di incontro, dove accogliamo gli amici per un caffè, per un veloce aperitivo, per una cena o anche semplicemente per una chiacchierata. Potremmo dire che la cucina sia il locale maggiormente vissuto all’interno delle nostre abitazioni e rinnovarla diventa una scelta ed un desiderio frequente. Il colore può essere il giusto alleato per donare nuova vita alla cucina, senza intraprendere vie più dispendiose a livello economico e di tempo, come ad esempio cambiare interamente gli arredi. Il desiderio di impiegare prodotti sicuri e che rispettino pienamente la salute di chi li applica e di chi poi fruisce degli spazi, porta gli amanti del fai da te a cercare soluzioni con formula a basa d’acqua.
Gli Smalti all’acqua di Lo Specialista di MisterColor sono la soluzione ideale per rinnovare gli elementi in legno presenti in cucina:
Ante
Pensili
Tavoli
Sedie
Disponibili in otto differenti colorazioni – in finitura brillante o satinata – sono caratterizzati da tempi di asciugatura molto rapidi, sono completamente privi di odore ed estremamente resistenti, per un effetto decorativo eccellente e duraturo.
La formula a base d’acqua li rende inoltre la soluzione ideale per coloro che desiderano impiegare prodotti sicuri e che rispettino pienamente la salute di chi li applica e di chi poi fruisce degli spazi.
Particolarmente interessanti per la cucina sono le tonalità del rosso e del verde scuro. Il colore rosso rappresenta la passione e proporlo in cucina simboleggia la passione per il buon cibo. Il verde, caratterizzante e facilmente abbinabile a materiali e a colori importanti, sobrio e al contempo frizzante, può essere l’ingrediente che mancava per rinnovare, o creare un nuovo ambiente, puntando su qualcosa di poco scontato, ma senza troppe deroghe alla sobrietà.
Infine, il bianco ghiaccio potrà essere utilizzato per creare ambienti eleganti e luminosi.
Grazie ai coloranti concentrati– disponibili in 10 varianti colore, e miscelabili tra loro partendo dallo smalto all’acqua bianco – Lo Specialista di MisterColor fornisce agli amanti del “fai da te” più creativi la possibilità di ottenere un’infinità di varianti cromatiche.
Per avere una cucina funzionale è necessario scegliere il lavello adatto,
si tratta di un elemento fondamentale , che va scelto con particolare cura.
Spesso invece ,
la scelta viene sottovalutata: “tanto uno vale l’altro”,
no
tanto è più pratico il lavello, tanto sarà più comodo lavorare in cucina.
Ne esistono di vari modelli e con diverse tipologie d’incasso:
SOPRA TOP
SOTTO TOP
FILO TOP
Scegliere il lavello: come lo incasso?
Lavello Sopra top:
Il classico lavello a cui sia abituati, appoggia sopra il piano di lavoro della cucina,
il bordo tende a contenere le fuoriuscite dell’acqua e la superficie del piano resta protetta .
Allo stesso tempo però ,
lo spazio tra bordo e piano , con il tempo si può sporcare con residui di cibo.
Esiste anche la versione semifilo, con spessore sottilissimo,
ma non c’è differenza, scegliere il lavello con bordo più o meno alto è solo una questione estetica.
Lavello Sotto top
Questo tipo di lavello, viene installato sotto il piano di lavoro,
il piano della cucina dovrà necessariamente essere in quarzo, marmo, granito, pietra, hpl,
comunque non in laminato o legno, perchè sono materiali non adatti che si possono gonfiare con l’acqua.
Esteticamente è il più bello (almeno per quanto mi riguarda)
Scegliere il lavello sotto top facilita la pulizia del piano , perchè non ci sono bordi tra i due.
Nel punto di fissaggio tra la vasca e il piano , il foro del piano dovrà essere perfetto, altrimenti con il tempo potrebbe infilarsi lo sporco
Scegliere il Lavello: Filo top
Il lavello Filo top è una tipologia con il bordo molto sottile,
viene montato a filo del piano di lavoro.
Si tratta di un lavello che per essere incassato ha bisogno di un taglio sul piano che dovrà essere leggermente più largo , proprio per incassare il lavello e fare in modo che non resti sollevato dal piano, ma A FILO
Questo significa che nel tempo in quella fessurà si potrà infilare dello sporco
Esistono poi le vasche integrate nei piani di lavoro, ma è un’opzione condizionata dalla scelta del piano d’appoggio,
un argomento che affronterò in un altro articolo.
Se volete restare aggiornati, continuate a leggere il mio blog,
dedicherò presto un articolo su come scegliere il lavello tra i vari materiali .