Quando si decide di arredare ex novo la propria casa il desiderio è quello di trasmettere il proprio spirito e scegliere uno stile che possa essere gradevole sia nell’immediato sia nel lungo termine.
Lo stile classico contemporaneo è uno stile che emana eleganza senza essere ridondante.
Non si tratta affatto di un’opzione difficile da percorrere, semplicemente sono necessari una serie di accorgimenti per rendere armonica e soprattutto uniforme l’intera abitazione, stanza per stanza.
Nessuno spazio può infatti prescindere da questa nuova soluzione arredativa, così da garantirsi un risultato dall’effetto wow anche agli occhi degli ospiti ma soprattutto ai vostri, che beneficerete di vivere in un ambiente rilassante, elegante e contemporaneamente funzionale.
In questo articolo vedremo nel dettaglio come trattare una casa seguendo lo stile classico contemporaneo, soffermandoci sui dettagli che fanno la differenza e diventano veri e propri focus dello spazio circostante.
La cucina
Una cucina realizzata in stile classico contemporaneo deve necessariamente presentare una compresenza di entrambe le tendenze. Per questo motivo via libera a uno splendido piano in gres effetto marmo Calacatta, che dona un aspetto solenne ma allo stesso tempo elegante allo spazio, indipendentemente dalla sua grandezza.
Contemporaneamente è possibile acquistare elettrodomestici di ultima generazione che possano risultare estremamente funzionali ma anche belli da vedere, magari anche neri.
Il soggiorno
Porseguiamo con la stanza più vissuta dell’intera abitazione, che può essere personalizzata attraverso una moderna boiserie dal sapore antico da porre al lato del divano o sulla parete retrostante.
Non è necessario eccedere nelle decorazioni, sarebbe preferibile scegliere degli stucchi discreti ma allo stesso tempo originali, che richiamino le epoche passate ma senza risultare eccessivamente carichi e invadenti.
Lo scopo è quello di catturare lo sguardo con discrezione e lasciare che si focalizzi sui dettagli delicati e diversi dal solito. Ponete grande attenzione anche ai tessili, utilizzando materiali preziosi ma cromie neutre, che non creino eccessivi contrasti di colore e allo stesso tempo garantiscano un effetto classico e ordinato.
Nell’angolo del mobile TV, puoi lasciare spazio a un camino lineare inserito in una struttura in cartongesso.
La camera da letto
La camera padronale è un luogo solenne ma allo stesso tempo intimo, dove si desidera rilassarsi dopo una lunga giornata di lavoro.
Per questo la parete dietro al letto può essere illuminata da una serie di faretti led coperti dal cartongesso per non essere visibili, mentre i lati sono ornati di una discreta boiserie che crea un delizioso profilo.
Estremamente funzionale è la cabina armadio, da tenere sempre rigorosamente in ordine se prevede degli spazi aperti e organizzati con rigore e precisione.
Il bagno
Il bagno con tocchi di stile classico contemporaneo può prevedere dei rivestimenti in marmo, abbinato al legno.
Inserite pochi dettagli per vivacizzare lo spazio, utilizzando sempre cromie delicate e chiare per allargare l’ambiente.
Sto lavorando da casa oggi. Sono qui di fronte al computer, la gattina che dorme sulle mie gambe, le sue fusa rumorose come una moka, un cielo blu e sorridente fuori dalla finestra. E’ uno di quei giorni in cui a Roma si sente il profumo della primavera nell’aria. La qualita’ della luce, la temperatura mite, i primi boccioli sugli alberi lasciano il cervello ed il cuore confusi, nella falsa illusione che la primavera e’ dietro l’angolo. Parte di me spera in latri due mesi di freddo, non sono sicura di riuscire a resistere fino alle vacanze estive con questo sole audace, la mia mente scivola in uno stato pericoloso di euforia e frivolezza che rende concentrarsi un compito difficile.
Sapete tutti che adoro de Gournay, inclusa la collezione di carte da parati di gusto cinese The Colony disegnate in esclusiva per il recentemente ristrutturato Colony Hotel a Palm Beach, Florida.
Questo murales di larga scala e’ frutto della collaborazione della maison francese con la proprietaria del Colony Sarah Wetenhall ed e’ stato ispirato dal murales che originariamente adornava la lobby dell’hotel quando e’ stato aperto la prima volta nel 1947.
Questa gioiosa carta da parati che rappresenta flaminghi, scimmie, alligatori, pantere e una flora lussureggiante e gli arredi magistralmente scelti da Kemble Interiors si combinano a perfezione, creando un look che e’ al tempo stesso coloniale, femminile, spiritoso e tropicale.
Lo stile Luigi XVI segna il passaggio dal lezioso rococò al più sobrio neoclassicismo. Uno stile raffinato, ancora oggi sinonimo di alta qualità manifatturiera ed eleganza.
Il Settecento è secolo decisamente dinamico, che segna il passaggio all’età contemporanea, con la fine del dominio delle grandi monarchie e l’affermarsi della borghesia. Un processo storico che affonda le sue radici nella Francia di Luigi XV e che si completa con la Rivoluzione Francese. A farne le spese furono, tra gli altri, il re di Francia Luigi XVI e la sua consorte, Maria Antonietta, giustiziati sulla pubblica piazza. Il turbolento dinamismo politico e sociale incise enormemente sui costumi, riflettendosi sulle arti, maggiori e minori. Lo stile Luigi XVI, che vide il passaggio dal rococò al neoclassicismo, fu straordinario per l’arte, l’architettura e l’alto artigianato, nonostante la sua breve durata (1774-1793).
Dal rococò al neoclassicismo
Luigi XVI salì al trono nel 1774, alla morte del nonno, il longevo re Luigi XV. A differenza del suo predecessore, grande mecenate e amante delle arti, il giovane sovrano preferiva passatempi solitari e spesso bizzarri, come la costruzione di orologi o di serrature. Lo stile Luigi XVI si sviluppò dunque indipendentemente dalla volontà del re, e fu il risultato di molteplici fattori. Va detto che il successo di questo stile è dovuto in gran parte alla regina Maria Antonietta, che investì molto nel rinnovamento di arredi e decorazioni.
Maria Antonietta a passeggio con i figli nel parco del Petit Trianon. Di Adolf Ulrik Wertmüller. Credits
Il Luigi XVI è uno stile di passaggio dal rococò al neoclassicismo. In realtà, il neoclassicismo derivato dal Rinascimento non fu mai abbandonato del tutto durante i periodi di predominanza del barocco e del rococò. Come un fiume carsico che scorre nel sottosuolo, riemerse con rinnovata vitalità dopo le scoperte di Ercolano e Pompei (1740). Gli artisti francesi di ritorno dal Gran Tour, che comprendeva appunto la visita agli scavi, contribuirono alla diffusione del nuovo gusto “alla greca”. Il repertorio ispirato alle forme antiche si saldò alle realizzazioni neoclassiche apparse già durante il regno di Luigi XV, come la casa di Madame du Barry, il Pavillon de Louveciennes (1770).
Gli artisti più rappresentativi di questo stile furono il pittore Jacques-Louis David, lo scultore Jean-Antoine Houdon, la pittrice, nonché ritrattista della regina Elisabeth Vigée-Le Brun, il decoratore Salembrer, mentre tra gli ebanisti spiccano Jean- Henri Riesener e Bernard van Risenburgh. Alle celebri manifatture di Gobelins, Beauvais e Aubusson, che fornivano arazzi e tappeti, si aggiungono le tele di Jouy e le sete di Lione.
Le caratteristiche dello stile Luigi XVI
Lo storico dell’arte Louis Réau definì lo stile Luigi XVI come ‘arte applicata al decoro della vita’, di cui la corte francese fu maestra. Pur restando decorativo e raffinato, lo stile Luigi XVI è più sobrio dei precedenti, e la caratteristica principale è data dall’abbandono parziale delle linee sinuose a favore della linea retta. Restano comunque elementi curvilinei nei raccordi e forme stondate o ovali, che conferiscono un tono aggraziato ai manufatti. Alla base dello stile vi è la ricerca di armonia e proporzione, ma l’utilizzo dei motivi dell’antichità classica non segue modelli rigidi, bensì è fonte di ispirazione per libere interpretazioni.
Le decorazioni sono sempre simmetriche, e i motivi comprendono classici amorini, tralci di rose, fiaccole, conchiglie, elementi geometrici, medaglioni, grottesche, lire. I tessuti sfoggiano delicati fiorellini, arabeschi o scene di genere di ispirazione classica. I colori predominanti sono il bianco e l’azzurro, con accenti d’oro a sottolineare linee e partizioni. Molto in voga anche il rosa, il verde smeraldo e il rosso pompeiano. Il Luigi XVI è delicato, raffinato e caratterizzato da manufatti eseguiti con incomparabile finezza, tutti fattori che hanno contribuito a renderlo il più celebre e prestigioso tra gli stili di arredo.
L’arredamento in stile Luigi XVI
Lo stile Luigi XVI non apporta sostanziali novità per quanto riguarda l’arredo, ma si traduce in un sostanziale restyling dei mobili esistenti. I piedi a forma di S lasciano spazio a gambe tronco-piramidali o tronco-coniche, diritte e sottili, spesso scanalate. I mobili sono realizzati in legni esotici, come il mogano o l’ebano, oppure dipinti in bianco o in colori pastello. Non mancano esempi di decorazioni in lacca con motivi orientali, ereditati dallo stile Luigi XV.
Gli arredi in primo piano restano le sedute, la cui varietà si era notevolmente ampliata durante il regno di Luigi XVI. Tutti i sedili sono interessati da questa nuova tendenza: la poltrona cabriolet, la bergère, la poltrona à la reine e la marquise. Appaiono nuovi schienali, come lo schienale en chapeau, en médaillon, en montgolfière o lo schienale traforato.
I tre nuovi schienali “en chapeau”, “à mÉdaillon” e “à montgolfière”. CreditsSedia disegnata per il Belvedere della Tenuta del Petit Trianon. Credits
Tra le novità, i tavolini Guéridon, elementi di piccole dimensioni spesso dotati di un cassettino, utilizzati per il gioco della “bouillotte”, oppure dotati di rotelle per il servizio a tavola. L’invenzione di questo mobile si deve alla scoperta degli affreschi di Pompei, che ne testimoniano l’uso fin dall’antichità.
Gli appartamenti di Maria Antonietta a Versailles
La regina Maria Antonietta lasciò un’impronta indelebile a Versailles, per quanto riguarda lo stile d’arredo. Amante della moda, oltre al suo guardaroba la regina rinnovò i suoi appartamenti, riadattandoli nel nuovo stile. Oltre al Grand Appartement, che serviva per lo più per la vita pubblica, Maria Antonietta disponeva di alcune piccole stanze per uso privato, nelle quali si ritirava per riposare, leggere, dipingere o ricevere gli amici più intimi. Sono proprio queste stanze, la cui decorazione fu curata personalmente dalla regina, a rispecchiare lo stile Luigi XVI in modo fedele.
La stanza più famosa è il Cabinet Doré, trasformato da Maria Antonietta nel 1784, grazie all’architetto Richard Mique, che vi montò una boiserie con decori oro su fondo bianco. L’arredo e gli accessori appartenevano alla regina, come pure la splendida commode che potete vedere sulla sinistra, sormontata da preziosi vasi della manifattura di Sèvres.
Chateau de Versailles – Cabinet dore de Marie-Antoinette. Credits
Il sontuoso verde del cabinet doré cede all’azzurro cielo che caratterizza le tappezzerie del Cabinet de la Meridienne, un delizioso boudoir di forma ottagonale.
L’appartamento privato comprendeva anche una biblioteca, dotata di alti armadi a vetri, una sala da biliardo ubicata al secondo piano, e una sala da bagno straordinaria. Le pareti sono rivestite dalle boiserie realizzate dai fratelli Rousseau, il pavimento in marmo, restaurato, è originale. La sala è dotata di una vasca con rubinetti, di un bidet, di sedie, di una consolle e di un lettino sormontato da un ciel de lit.
Chateau de Versailles – petit appartement de la Reine, rez-de-chaussee – salle de bains – lit a la polonaise. Credits.