Rinnovare con il colore è la scelta fatta dallo studio Atelierzero per il suo ultimo progetto. Questo grazioso appartamento di soli 60 mq ha subito un processo di radicale trasformazione, pur mantenendo l’originaria disposizione delle pareti.
Ogni camera è caratterizzata da un’alternanza di colori freddi e caldi che generano una sequenza vibrante ma accogliente e rilassata. L’interno è stato infatti progettato come una concatenazione di spazi, legati tra loro da una precisa scelta di colori e materiali.
Nella zona pranzo, ad esempio, sagome affrescate definiscono un angolo lettura, e la stessa tonalità è usata per la libreria nella nicchia antistante. La cucina, situata nello stesso ambiente, è definita da una tonalità verde che viene utilizzata per pareti, pavimento, ante e top in marmo. Così facendo la cucina diventa un momento monocromatico e immersivo a sé stante all’interno di un ambiente più ampio.
Segno distintivo della casa, oltre che fulcro dei vari ambienti, è il corridoio scandito da righe di colore bianco e rosso. Una scelta, questa, che richiama con affetto il genius loci milanese, richiamando i motivi che si ritrovano su molti marciapiedi colonnati del centro storico.
Una dualità si ritrova anche nell’uso dei mobili: agli elementi esistenti conservati come cari ricordi – tra cui le sedie e il dondolo in paglia di Vienna, la testiera e l’armadio vintage anni ’70 nella camera da letto – arredi su misura con linee pulite e contemporanee le linee sono state incluse, creando così un piacevole contrasto.
Rinnovare con il colore pareti e pavimenti è sempre un ottimo trucco per conferire un nuovo aspetto alla casa e cambiare la percezione degli spazi. Questo progetto realizzato da Atelierzero ne è un esempio perfetto e fornisce molti spunti décor davvero interessanti.
Capita spesso di finire di arredare la propria casa o il proprio ufficio e accorgersi di aver lasciato dello spazio da poter ancora utilizzare. Che sia una sala, una camera da letto o lo studio dove accogliete dei clienti, un complemento di arredamento che aiuta sempre a dare un tocco di personalità ai vostri ambienti è senz’altro una poltrona. Adatta sia a riempire piccoli spazi sia ad affiancare un divano nella sala, creando una perfetta zona di comfort, la poltrona deve assolvere anche alla funzione di comodità e relax. Ma cosa dobbiamo osservare per selezionare la poltrona migliore per noi? Ci sono alcuni elementi importanti da prendere in considerazione, vediamo insieme quali.
Stile della poltrona
Esistono molti stili differenti di poltrone, da quelli più moderni a quelli vintage. Basta pensare a una poltrona minimalista e metterla a confronto con quelle più classiche, come le bellissime poltrone Chesterfield: la prima sarà capace di dare una personalità anche agli spazi più piccoli; la seconda, che è in stile classico ed esclusivo, sarà in grado di valorizzare un salotto tanto quanto lo studio di un ufficio, grazie alla sua tipica imbottitura e al motivo trapuntato dello schienale.
Si possono trovare tantissime tipologie diverse di poltrone, da quelle con la forma ovale, dove lo schienale è unito con i braccioli in un unico arco, a quelle con la seduta profonda e le curve dello schienale e dei braccioli pronunciate, che conferiscono comodità.
Ovviamente, confrontare lo stile della poltrona con quello dell’arredamento non significa che non si possa provare a creare un contrasto tra classico e moderno, che in realtà negli ultimi anni sta diventando uno stile di arredamento diffuso e ricercato.
Materiale della poltrona
Se il focus è sulla ricerca di una soluzione tradizionale, la poltrona in tessuto dà un’ampia gamma di scelta, con il risultato di ottenere un complemento di arredamento capace sia di darvi comfort e relax sia una facile e veloce pulizia. Le poltrone in tessuto possono arredare qualsiasi tipo di ambiente, sia creando un effetto contrasto con i tantissimi colori in cui si trovano, sia alleggerendo arredamenti con un’atmosfera più intensa, come una sala in legno massello.
Le poltrone in pelle, invece, sono idonee se siete alla ricerca di un complemento che dia un effetto retrò al vostro ambiente, oltre che un tocco di pregio. I modelli in pelle conferiscono forte personalità al vostro angolo, con la capacità di accostarsi sia a un arredamento dello stesso stile, sia a un arredamento chic o moderno, creando un perfetto binomio a contrasto. Sono inoltre perfette per mantenere calore nella stagione fredda.
Configurazione della poltrona
Solitamente le poltrone hanno la funzione di complemento di arrendo per la stanza dove si è soliti cercare relax o accogliere i propri ospiti. Per questo motivo la maggior parte delle volte la scelta è orientata a una poltrona che funga da aggiunta a un divano da due o tre posti. Per creare un ambiente equilibrato, si può selezionare una poltrona che sia parte di un insieme assortito. Nel caso in cui si voglia soltanto creare un angolo relax per la lettura, è possibile scegliere una poltrona singola dando spazio ai vostri gusti, dal moderno al classico, sempre non perdendo d’occhio la comodità.
I letti contenitore sospesi sono la nuova e sorprendente proposta di Twils, azienda italiana produttrice di imbottiti. Belli, pratici e di design.
Indubbiamente sono bellissimi. Sono i letti contenitore sospesi proposti da Twils, azienda italiana basata a Cessalto, in provincia di Treviso. Un’azienda familiare giovane e dinamica che ha fatto della qualità artigianale e della sartorialità il suo cavallo di battaglia. I letti coordinati con biancheria e complementi sono il fiore all’occhiello del catalogo.
Letti contenitori sospesi, una soluzione pratica ed estetica
Ora di aggiunge un’altro fiore all’occhiello: si tratta di A-Box, una particolare soluzione tecnica brevettata per i letti contenitore. In pratica il contenitore è nascosto nella struttura del letto, ma non solo. La lettera A sta infatti per Air, e si riferisce al fatto che il letto “galleggia” grazie ai sottili piedini di appoggio arretrati rispetto al profilo. Grazie a questo stratagemma, il letto appare sospeso al di sopra del pavimento.
Oltre all’effetto leggerezza, questa soluzione è pratica per le operazioni di pulizia, consentendo anche il passaggio di un robot aspirapolvere. La praticità si estende al contenitore, che può arrivare fino ai 500 litri, nei modelli di letto più grandi. Eppure, questo spazio, di solito molto ingombrante, praticamente non si vede. Il risultato sono letti dalle proporzioni armoniose e dal design accattivante, e una camera da letto pratica e di stile.
Twils, hand made e sartorialità
Twils nasce a Cessalto, in provincia di Treviso, nel 1982, da un’intuizione che si rivelerà vincente: coordinare letto, biancheria e tessuti dei rivestimenti. La ditta, fondata dal babbo, passa nel 2007 in mano ai quattro figli, che la ribattezzano TWILS, dalle iniziali dei loro nomi. Tiziano, Wilma, Luisella e Simone, purtroppo recentemente scomparso, iniziano a collaborare con rinomati designer e creano le divisioni Twils e Twils Lounge. Grazie alle cuciture rigorosamente eseguite a mano e alla qualità certificata dei materiali, l’azienda entra nell’olimpo delle eccellenze del Made in Italy.
Il sogno di ogni donna è quello di avere nella propria casa una cabina armadio.
Sarà la passione per la moda o semplicemente per la grande quantità di vestiti da mettere in ordine. Ad ogni modo la cabina armadio è uno spazio tanto ambìto quanto raro da creare nelle case di oggi.
I più fortunati hanno un locale completamente inutilizzato che possono adibire a cabina. Altri, pochi, possiedono una camera da letto un po’ più grande della media o dalla forma particolare che permette di ricavare un angolo o una parete intera dove realizzare una cabina armadio. Con un pizzico di creatività e qualche accessorio ecco come ottenere lo spazio perfetto per uno scrigno ricco di capi da utilizzare.
Soluzioni per la cabina armadio
La cabina armadio di oggi è più semplice di quanto si creda. Flessibile e modulare, ogni elemento si accosta alla perfezione equipaggiato da una serie infinita di dettagli e personalizzazioni. Tra le numerose aziende che anche quest’anno si sono ripresentate al Salone del Mobile, Tomasella propone idee anche per questo spazio.
Non solo armadi allora. Perchè, si sa, la cabina è un angolo speciale della casa, è molto ricercato e da l’impressione di entrare completamente in un armadio.
Pratico
Ecco quindi tra le proposte il sistema Pratico composto da pannelli boiserie a parete. Nella struttura possono essere inseriti elementi come mensole con o senza cassetti, cassettiere, vassoi estraibili per camicie o pantaloni, barre appendiabiti, scarpiere, specchiere e anche corpi illuminanti. Sfrutta così i muri per tutte le attrezzature utili ad una cabina armadio.
sistema Doxa
La serie Doxa, sempre della casa Tomasella, ha una conformazione più classica con spalle e divisori. Tuttavia presenta una profondità inferiore rispetto a cassetti e mensole, per alleggerire visivamente il sistema a parete.
E poi c’è lei, l’isola attrezzata, una soluzione trasversale che va a completare la stanza guardaroba della cabina armadio o, perché no, dell’armadio, grazie al suo essere versatile e freestanding.
Cabine armadio personalizzate
Ad ogni camera la sua cabina armadio, non potrebbe essere altrimenti. La struttura di una cabina si adatta come un abito all’ ambiente che la ospita. Per questo servono elementi modulari che si adattino alla sagoma da rivestire.
Custom made, versatilità, comfort e armonia estetica: queste le peculiarità dell’inedito programma Walk-in Fluida, le nuove cabine armadio Scavolini. Un sistema estremamente versatile che consente di realizzare progetti personalizzati che grazie alle molteplici configurazioni possibili permette soluzioni lineari, ad angolo, con moduli a vista oppure chiusi con ante.
Il progetto Walk-in Fluida include novità dall’ elevato contenuto estetico per le varianti cromatiche, finiture, specchi, vetri. Sono tre anche le linee di accessori coordinate per garantire il massimo livello di originalità.
Sentirsi al sicuro rappresenta la prerogativa di ogni persona, ormai. Gli italiani, quando comprano o ristrutturano casa investono quantità di denaro sempre più considerevoli sulla sicurezza, al fine di assicurare sogni tranquilli a sé e ai propri cari. Con l’avvento della tecnologia a rivoluzionare ogni ambito della società moderna, poi, anche i dispositivi utili alla salvaguardia degli ambienti domestici sono aumentati e resi più performanti.
Per questo, hanno iniziato a fioccare le vendite di telecamere, sistemi di videosorveglianza e allarmi che, grazie ad apparati domotici di ultima generazione, hanno modo di essere controllati direttamente col tocco dello schermo del cellulare. A tutto questo, però, si sono aggiunti anche i sistemi di sicurezza che, potremmo dire, appartengono alla vecchia scuola come le inferriate e le porte blindate.
Queste ultime sono, oggi, consuetudine nelle case, rappresentando la scelta di punta di chiunque, a prescindere dalle proprie esigenze. Sebbene si tratti di un dispositivo di protezione particolarmente radicato nel tessuto sociale, poiché presente sul mercato da anni, la porta blindata ha, a sua volta, subito delle variazioni, ha ricevuto degli upgrade e, oggi, si presenta come un complemento d’arredo che, oltre ad abbattere ilrischioeffrazioni, diventa un vero e proprio elemento decorativo. Scopriamo, in questa guida, tutto ciò che c’è da sapere per acquistare la migliore porta blindata in funzione delle proprie esigenze e quelle della famiglia.
Porte blindate: cosa sapere prima di acquistare
Quando si è alla ricerca della migliore porta blindata occorre tener conto di diversi fattori che, al di là del budget, dipendono proprio dalla tipologia di dispositivo di sicurezza che si intende adottare. Sì, perché di porte blindate ce ne sono molte e, sul mercato, si dividono in funzione del livello di sicurezza antieffrazione che presentano. Esse vanno, dunque, scelte anche in funzione del contesto abitativo, della posizione geografica, della facilità di accesso allo stabile e da aspetti come l’illuminazione della casa e la frequenza di passaggio in zona.
Le porte blindate hanno ben seilivelli di sicurezza. Questi ultimi vengono determinati in funzione allo svolgimento e ai risultati conseguiti all’interno delle prove di simulazione di reali tentativi di attacco. Abbiamo la prima classe, che delinea un grado di resistenza alle effrazioni minimo. Si tratta di una porta in grado di resistere a scassinatori alle prime armi, rendendosi la soluzione consona per magazzini o cantine.
La seconda classe, invece, resiste ai tentativi di scassinamento di un ladro poco esperto, ma in grado di utilizzare strumenti come coltelli e tenaglie. Rappresenta la soluzione migliore per gli edifici industriali. La classe antieffrazione 3 può resistere a ladri in grado di utilizzare cacciaviti e piedi di porco. Sono le porte installate, solitamente, negli appartamenti. La quarta classe respinge scassinatori esperti, che utilizzano trapani, scalpelli, seghe e altri utensili e trova applicazione nelle ville indipendenti. La quinta classe è utilizzata in banche, gioiellerie e orologerie, mentre la sesta si adotta negli ambienti diplomatici e militari.
Caratteristiche da considerare quando si valuta l’acquisto di una porta blindata
Una volta compreso il livello di sicurezza di cui si necessita per la propria porta blindata che, negli ambienti domestici, oscilla tra tre e quattro, bisogna valutare parametri come l’isolamento termico e acustico, oltre alla protezione dagli agenti atmosferici che questa tipologia di sistemi offrono. Le porte blindate, infatti, permettono di ridurre i consumi energetici e di fornire più comfort a chi le installa, specie se desidera distaccarsi dai fastidi del condominio.
Un altro aspetto molto importante è, come detto ad inizio guida, quello estetico. Le porte blindate, oggi, sono una componente anche decorativa, sia degli interni che degli esterni, venendo abbellite da pannelli in legno fatti su misura per chi desidera installarli. Data la loro importanza e la durevolezza delle porte blindate, consigliamo di rivolgervi ad aziende esperte di settore che offrano elementi di qualità. A tal proposito, suggeriamo i rivestimenti di EFM Legno, che vantano design assolutamente originali e ricercati, oltre ad una qualità garantita solo dal Made In Italy.
Ritornando all’uso pratico della porta blindata, è importantissimo che essa sia equipaggiata con serrature di ultima generazione. Spesso, soprattutto negli ambienti più soggetti a rischio effrazione, si scelgono serrature multiple. Ne esistono, comunque, di diverse. Oggi, comunque, la soluzione più inflazionata è rappresentata dal cilindro europeo, caratterizzato dalla presenza di un defender, ossia di una borchia in acciaio temperato che protegge il cilindro da attacchi di scasso e di manipolazione, in grado di condurre all’apertura in modo forzato della serratura. Il defender si blocca attraverso viti passanti in acciaio. Tra le peculiarità del cilindro europeo che lo hanno reso un’opzione di punta quando si installa una porta blindata o si sostituisce la serratura c’è il fatto che le chiavi sono impossibili da replicare, se non da professionisti in centri specializzati a norma di legge.
Se stai ristrutturando casa e non sai dove collocare temporaneamente mobili e suppellettili, affittare un BoxUp Deposito per il tempo che ti occorre, risolve molti problemi.
Ristrutturare casa, quasi al pari di un trasloco, è un momento della vita complicato e stressante; proprio per questo motivo avere dei punti fermi che permettano di avere tranquillità e sicurezza è molto importante.
Chi ha già vissuto l’esperienza di una ristrutturazione sa quanto questa implichi tempo, pazienza, polvere e, purtroppo, anche spazio che viene a mancare durante i lavori.
Se da una parte cerchi professionisti competenti e qualificati per occuparsi di quello che sarà, dall’altra parte è fondamentale che tutto ciò che fa parte della tua vita, della tua identità, ossia mobili, libri, oggetti ricordo venga preservato e custodito al meglio.
Un deposito per custodire le cose importanti
Il problema di collocare temporaneamente gli oggetti di casa è reale, perché l’ingombro è tanto e mancano gli spazi sufficienti a contenere tutto.
Il tavolo di design che starà nella nuova sala da pranzo richiede spazio, il servizio di piatti di famiglia deve essere protetto, i libri hanno bisogno di un posto asciutto.
Non sono esigenze di poco conto e hanno bisogno di una soluzione immediata, semplice e alla portata di tutti.
Dove sistemare tutte queste cose importanti in uno spazio adeguato e sicuro?
Un BoxUp deposito, con le sue svariate metrature, garantisce ai tuoi oggetti cari un riparo e una custodia ma, cosa di non poco conto, garantisce a te tanta tranquillità.
I tuoi oggetti sono al sicuro, tu puoi dedicarti ad altro.
BoxUp deposito per le esigenze di casa tua
Durante la ristrutturazione quante cose hanno bisogno di una collocazione temporanea?
Hai principalmente bisogno di spazio per i mobili o sono gli scatoloni il tuo problema?
Quindi, quanti mq servono?
I dubbi e le incertezze sono insidiosi in questa fase, ma avere la possibilità di un consulente che sa indirizzarti verso la scelta più idonea alle tue esigenze fa davvero la differenza.
Alle tue esigenze, sì, perché ogni casa, ogni necessità è diversa e BoxUp dà la possibilità di rispondere a tutte, con i suoi box dedicati, di varie metrature e tipologie.
Qualche consiglio utile
Prima di pensare a imballare e mettere negli scatoloni i tuoi oggetti, è utile fare quello che viene chiamato decluttering, ossia una cernita di quelle cose che ormai non usi più, non funzionano più, o che non ti piacciono più. Inutile imballare oggetti che non hanno più niente a che fare con te, nella tua casa tutta nuova tieni solo quello che ha importanza!
Utilizza scatoloni robusti, facendo attenzione che non risultino troppo pesanti da sollevare e ricorda sempre di segnare cosa c’è all’interno. Meglio sempre suddividere per stanza e per categoria (es. libri-cameretta bimbo), così ricollocare gli oggetti nel loro spazio corretto sarà molto più immediato.
Contrassegna ogni scatolone con un colore che corrisponde alla stanza di riferimento (es: scatolone contrassegnato con colore rosso corrisponde alla cucina). Al momento debito, così, saprai subito quale scatolone andrà nella tal stanza e farai meno fatica a risistemare tutto.
Ricopri e imballa anche mobili, quadri, lampade: minori rischi, minori pensieri.
Le operazioni di imballaggio richiedono tempo e perizia: se la tua vita è frenetica o tutto questo ti sembra una montagna da scalare, BoxUp mette a disposizione materiali professionali e può consigliarti i professionisti migliori che ti supportino passo per passo.
Stiva i tuoi scatoloni ottimizzando al meglio lo spazio, impilandoli con cura e facendo attenzione a lasciare sempre esposta le indicazioni del contenuto.
BoxUp deposito , a Sesto San Giovanni (Mi), è il deposito che accoglie i tuoi mobili e i tuoi oggetti per il tempo necessario, garantendoti sicurezza e tutta l’assistenza di cui hai bisogno.
A te non resterà poi che goderti la tua casa ristrutturata
Cover photo by Jesse Ramirez on Unsplash
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Milano è il cuore economico dell’Italia e non è un caso che moltissime persone si trasferiscano qui proprio alla ricerca di nuove opportunità lavorative. D’altronde, Milano è anche la capitale della moda, la città del design e della finanza, dove hanno sede numerose aziende d’internazionale.
Soprattutto dopo l’Expo 2015, Milano ha conosciuto un vero e proprio boom tanto da raggiungere quota 3,2 milioni di abitanti, diventando così la sesta città europea più popolosa. Tuttavia, trovare casa a Milano può essere molto difficile.
Bisogna, inoltre, considerare che andare a vivere a Milano è un cambiamento importante, anche per quanto riguarda lo stile di vita.
Cercare casa o stanze in affitto sui portali giusti
La prima cosa da fare se si vuole cercare casa a Milano è dare uno sguardo sui portali di annunci. Infatti, qui, si trovano molte case e anche stanze in affitto. Ovviamente, ci si può rivolgere anche a delle agenzie immobiliari, ma bisogna mettere in conto che i costi da sostenere sono sicuramente elevati, mentre se si ha un budget più ristretto, una buona soluzione è appunto consultare un sito per trovare delle stanze a Milano, una soluzione tipica degli studenti, ma preferita anche dai lavoratori, soprattutto se si è alla prima esperienza.
Quali sono le zone migliori per prendere casa a Milano
Ci sono alcune zone di Milano che sono decisamente convenienti: ovviamente, è bene valutare anche la distanza della casa dalla sede di lavoro. Un quartiere trendy, dove si trovano alcuni appartamenti in affitto a prezzi convenienti, èChinaTown, dove la strada più conosciuta è via Paolo Sarpi. Si tratta di una zona vicina a Porta Nuova e al Parco Sempione, piena di negozi. Un altro quartiere moderno è quello della Bicocca che si sviluppa vicino all’Arcimboldi e che offre prezzi decisamente più a buon mercato. Anche se non è una delle zone più centrali, è comunque una zona ben servita dai mezzi pubblici.
Se si viaggia spesso per lavoro o per rientrare nella propria città, allora può essere utile scegliere una casa nella zona Centrale. Qui, infatti, c’è la stazione e due linee della metro e, quindi, ci sono numerosi collegamenti per raggiungere vari punti sia in città che nelle altre regioni.
Sebbene la zona della stazione Centrale non sia tanto apprezzata perché è considerata un quartiere di passaggio, tanto che nel week end è letteralmente vuota, si tratta di un’area interessata da una grande operazione di riqualificazione e in cui si stanno aprendo numerosi uffici e spazi per il co-working.
Calcolare i costi per vivere bene a Milano
Prima di partire per Milano è bene cercare di calcolare con una certa accuratezza quanto costano gli affitti per una casa o una stanza. Ovviamente, molto dipenderà dalla posizione, dalla metratura e dalle condizioni dell’immobile.
Ad esempio, una stanza per studenti universitari ha un prezzo che va dai 300 ai 650 euro al mese, mentre un appartamento che dista qualche fermata della metro da Piazza Duomo ha un costo che va dagli 800 ai 1.100 euro al mese. Il prezzo può essere ancora maggiore se ci si avvicina al centro mentre si può risparmiare qualcosa se si cerca un appartamento situato in periferia. Ovviamente, se ci si allontana dalla zona centrale della città si risparmierà sull’alloggio, ma bisognerà organizzarsi al meglio con i trasporti pubblici, sia per andare al lavoro, sia per sbrigare le faccende quotidiane o per godersi il tempo libero. Scegliere una stanza in appartamento in condivisione consente un buon risparmio, ma se si desidera la privacy è meglio optare per altre soluzioni.
Elegante e sobrio, il nero crea un contrasto con il bianco che normlmente domina nella stanza da bagno. I rubinetti neri offrono un effetto decortivo straordinario che è diventato un trend.
I rubinetti sono tra quegli elementi in grado di cambiare aspetto alla stanza da bagno. Sono accessori che definiscono lo stile e permettono in modo economico di rinnovare l’ambiente. Se negli ultimi anni la rubinetteria con finitura acciaio è stata la protagonista indiscussa della stanza da bagno, oggi nuove finiture stanno rubando la scena al cromo. Tra queste spicca il nero, un colore alla moda attraverso il quale possiamo dare al nostro bagno un tocco diverso creando contrasti decisi e dal grande impatto.
I rubinetti neri sono una tendenza consolidata e continueranno ad essere una delle alternative più interessanti al cromo. Con il loro stile semplice e pulito potrebbero essere il complemento giusto per rinnovare o arredare ex novo. Ma vediamo insieme a cosa è dovuto il successo e perché sono diventati una tendenza.
Treemme rubinetterie
I rubinetti neri sono scenografici
Quando si decide di cambiare look ad una stanza a volte basta semplicemente sostituire qualche elemento per ottenere uno stile completamente diverso. Cambiare la rubinetteria del bagno aiuta a dare nuova vita allo spazio in modo rapido e senza dover fare un grosso investimento economico. I rubinetti neri, infatti, conferiscono immediatamente alla stanza da bagno personalità, carattere e contemporaneità ed è per questo sono una grande risorsa.
Arbi Arredobagno
Il nero è un classico senza tempo che si abbina a tutto
Il colore nero ha molti vantaggi: elegante, raffinato, ricercato e, proprio come nella moda, “sta bene con tutto”. Infatti, si adatta a diversi stili di arredamento, che si tratti di un bagno di design o di un bagno classico dal sapore vintage. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che il nero è una tonalità neutra che si abbina a tutti i colori. Puoi accostarlo ai toni del grigio, funziona benissimo con i bianchi e con una palette cromatica di colori chiari. Inoltre, il nero lo si può accostare anche a colorazioni più calde e intense.
Keuco
Bianco e nero forever
Due colori opposti che si completano. Per sfruttare al massimo le loro doti in sinergia, una delle soluzioni più efficaci è quella di utilizzare il nero come accento. Questo valorizzerà il bianco e l’insieme risulterà vivace, equilibrato e mai noioso.
Ceramica Cielo
La versatilità dei rubinetti neri
Come detto l’eleganza e la sobrietà di questo colore si presta a qualsiasi stile. La rubinetteria nera si abbina perfettamente a materiali come legno, marmo, pietra, microcemento e resina. In base alla combinazione scelta si otterrà un ambiente dallo stile industriale, minimalista o classico contemporaneo. Il tutto, naturalmente, con un effetto cromatico di grande rilievo.
composizione Arbi Arredobagno
Rubinetti neri ma non solo
Mettere solo rubinetti neri può risultare un po’ noioso, ecco perché il consiglio degli esperti è di inserire altri accessori neri per il bagno. La scelta è molto ampia perché si può spaziare dai profilli della doccia agli specchi, ma anche accessori come porta salviette, dispenser porta sapone, oppure i faretti, gli interruttori e molto altro. L’importante è trovare un fil rouge, una caratteristica che riassuma lo stile e unisca la rubinetteria nera per il lavabo a quella della doccia passando per il miscelatore del bidet.
La pietra naturale è uno dei materiali più antichi utilizzati per costruire edifici. Questo è il primo articolo dedicato ad una serie sulla pietra naturale nell’edilizia.
La pietra si può definire come un frammento proveniente da una roccia caratterizzate da durezza, compattezza e assenza di elementi metallici. Il nome deriva dal latino petra.
Dalle pietre derivano i sassi, i ciottoli, ovvero sassi levigati dall’acqua, e la ghiaia, composta da frammenti più piccoli. Sono pietre le pietre preziose e semi-preziose, ma nel nostro ambito quelle che ci interessano sono quelle da costruzione. Ne esistono di svariati tipi, ognuna con le sue caratteristiche fisiche ed estetiche, ma prima di affrontare la parte tecnica, vediamo un po’ di storia.
La pietra naturale nella storia
Oltre al legno, la pietra è il materiale più antico utilizzato per la costruzione di abitazioni, luoghi di culto o sepolture. L’uomo scopre le qualità della pietra nel Paleolitico, ben 3 milioni di anni fa, e la utilizza per creare utensili vari, suppellettili, statuine. A partire dal neolitico, era che segna l’inizio della vita sedentaria, l’uomo avverte la necessità di costruire ripari stabili. Compaiono costruzioni megalitiche come i dolmen o costruzioni in pietra a secco di forma tronco conica come i nuraghi in terra sarda. Delle abitazioni rimane ben poco, anche perché spesso si trattava di capanne costituite da una base in pietra con una copertura realizzata con materiali fragili, come fibre naturali, terra, pelli di animali, legno.
Rappresentazione di una capanna di Terra Amata secondo la ricostruzione di Henry De Lumley
Tuttavia, lo straordinario esempio del villaggio di Skara Brae, nelle Isole Orcadi, in Scozia, deve farci riflettere sulla reale diffusione e livello tecnico delle abitazioni in pietra in epoca preistorica.Il suo buono stato di conservazione è sicuramente dovuto alle caratteristiche ambientali favorevoli, ma possiamo immaginare che esistessero strutture simili anche in altri luoghi del mondo. Il villaggio, scoperto per caso negli anni venti del secolo scorso, risale al neolitico, e fu costruito intorno al 3100 a.C. Le case erano scavate nel terreno e avevano muri in pietra a secco, diverse stanze, arredamento in pietra che comprendeva armadi, giacigli, un focolare al centro e perfino un rudimentale bagno collegato ad un sistema di drenaggio.
La pietra rimase il materiale di costruzione prediletto da tutte le civiltà antiche, dagli Egizi fino ai Romani. Per l’edilizia monumentale veniva impiegato il marmo, già allora molto ricercato. La Grecia, del resto, era ricca di cave di pregiati marmi bianchi, come il Pentelico, usato per costruire il Partenone. Greci e Romani introdussero la tecnica del mosaico, realizzato con ciottoli o con tessere di marmo, per rivestire pavimenti e pareti.
Il Partenone nell’Acropoli di Atene, 447 a.C.Pavimento della basilica di Santa Maria in Cosmedin, VI sec., Roma. Credits
La pietra è utilizzata nel Medioevo per costruire castelli, chiese, monasteri e palazzi nobiliari, mentre i meno abbienti dovevano accontentarsi di legno e terra. Fu un periodo nel quale si utilizzavano le materie prime più accessibili, motivo per cui le pietre da costruzione provenivano dalle cave in prossimità. Questo ha favorito la nascita di villaggi e città “monocolore”, secondo la colorazione della pietra locale.
Acropoli di Arpino, Arpino (Fr), Italia
A partire dal Rinascimento la pietra perde importanza come materiale strutturale, e viene mano a mano sostituita dal laterizio. Il suo ruolo diviene puramente decorativo, per rivestire facciate, strade, pareti e pavimenti.
Rivestimento con marmo lavorato a bugnato in forma di diamante, Palazzo dei Diamanti, progettista Biagio Rossetti, 1493, Ferrara.
Oggi si parla tanto di pietra ricostruita o di biopietra per le costruzioni sostenibili. La pietra naturale non può essere considerata un materiale ecologico, visto che le cave deturpano il paesaggio. Tuttavia, la pietra ricostituita ricavata dagli scarti di lavorazione, o l’utilizzo di pietre dal forte potere isolante, come la pietra pomice, possono contribuire alla salvaguardia dell’ambiente.
Classificazione commerciale delle pietre naturali
In Italia la classificazione commerciale delle pietre è regolata dalle norme UNI-8458. In base alla classificazione commerciale le pietre vengono denominate “prodotti lapidei”, e si dividono in 4 gruppi, definì in base alla durezza, lucidabilità, origine e composizione:
Marmi: rientrano in questo gruppo tutte le rocce cristalline, compatte e lucidabili, prevalentemente costituite da minerali di durezza 3 o 4 sulla scala di Mohs come calcite, dolomie e serpentino. Rientrano in questa categoria i marmi veri e propri, tutti i calcari e le rocce sedimentarie lucidabili ad eccezione del travertino, le brecce, le puddinghe, l’onice e l’alabastro.
Graniti: tutte le rocce fanero-cristalline, compatte e lucidabili, formate soprattutto da minerali di durezza 6 a 7 sulla scala di Mohs (ad esempio quarzo e feldspato). Comprende tutte le varietà di granito, gabbro e sienite; i basalti, i porfidi; la diorite e alcune rocce metamorfiche di origine vulcanica come lo gneis.
Travertino: roccia calcarea sedimentaria ricca di cavità, compatta, lucidabile o non lucidabile in base alla varietà.
Pietre: tutte le rocce non lucidabili indipendentemente dalla loro origine, durezza e composizione mineralogica. Vi rientrano materiali molto diversi, come l’arenaria, i tufi, l’ardesia, la quarzite. In questa classificazione le rocce sono suddivise in:
rocce tenere e/o poco compatte: tufi e rocce sedimentarie clastiche
rocce dure e/o compatte: rocce magmatiche effusive e pietre a spacco come ardesia, gneiss, quarziti.
Caratteristiche delle pietre naturali
Conoscere le caratteristiche delle pietre naturali è importante per scegliere il prodotto lapideo adatto al progetto. Per questo, vanno consultate le schede tecniche che accompagnano il prodotto prescelto.
Oltre all’aspetto e al colore, sono molto importanti fattori come l’igroscopicità (attitudine ad assorbire l’umidità), la gelività (resistenza al gelo) e la resistenza al fuoco.
Inoltre, vanno considerati fattori come la durezza, la divisibilità, ovvero la tendenza a spaccarsi in alcuni punti, la durevolezza e l’aderenza alle malte.
Infine, un fattore molto importante è la lavorabilità, ovvero la possibilità di creare manufatti e finiture utilizzando diverse tecniche e attrezzature. Gli interventi previsti sono la spaccabilità, la segabilità, la scolpibilità e la lucidabilità.
Nella seconda parte analizzeremo la genesi delle pietre, per imparare a distinguerle e a individuare le loro caratteristiche principali.
Sotto forma di doghe o piastrelle, i pavimenti in pvc ad incastro sono particolarmente adatti alle ristrutturazioni grazie agli spessori ridotti e alla facilità di posa. I prodotti di ultima generazione sono caratterizzati da alta qualità e da un’estetica rinnovata. Inoltre, sono resilienti, antiscivolo, impermeabili e fonoassorbenti.
Ma scopriamo insieme tutte le caratteristiche, perché sceglierli, come trovare il modello giusto e come posare fai da te una pavimentazione in pvc ad incastro.
Pavimentazioni in pvc di nuova generazione
Fra le diverse tipologie di pavimenti disponibili sul mercato, oggi le pavimentazioni in pvc stanno riscuotendo un grande interesse. Il successo è legato soprattutto all’uso in caso di ristrutturazione di un pavimento preesistente che non si vuole o si può demolire per comodità o per limitare i costi.
I pavimenti in pvc di nuova generazione sono costituiti da più strati e ottenuti per pressatura. Alla base si trova uno strato di pvc compatto, sopra, fibra di vetro a garantire stabilità dimensionale, un film decorativo stampato su supporto in pvc e uno strato d’usura superiore. Il risultato è un prodotto più strutturato, resistente e curato nell’estetica. Le tipologie più vendute sono i pavimenti autoadesivi e quella dei cosiddetti pavimenti ad incastro o a click.
In entrambi i casi l’innovazione tecnologica oggi permette di produrre pavimentazioni in grado di imitare le più diverse superfici. Dai pavimenti in pvc effetto legno a quelli che riproducono i marmi e le ceramiche, senza dimenticare quelle più moderne e al passo con le tendenze come metalli, resine e cementi. Anche per quanto riguarda i formati i pavimenti in PVC si sono evoluti notevolmente e garantiscono ora una vasta gamma di scelta, dalle doghe alle piastrelle.
Per sottolineare la differenza con i prodotti più economici prevalentemente venduti a rotoli, i pavimenti in pvc di nuova generazione sono chiamati LTV, ovvero Luxury Vynil Tile.
Perché scegliere i pavimenti in pvc ad incastro per interni
Quando si è in procinto di ristrutturare casa la scelta di rinnovare le superfici optando per un pavimento in pvc ad incastro offre diversi vantaggi da non sottovalutare. Primo fra tutti la posa facile, pratica e veloce unendo le doghe o le piastrelle con un semplice incastro. Di conseguenza il pavimento è subito calpestabile. Inoltre, con la posa a click, si ha la possibilità di sostituire velocemente ogni doga o piastrella senza dover intervenire sul resto della pavimentazione. La posa ad incastro può essere effettuata su un nuovo massetto perfettamente liscio oppure sopra un pavimento esistente, grazie allo spessore di soli 3-5 mm. Chi ha una buona manualità può anche eseguire il lavoro da solo, risparmiando sui costi.
A questi vantaggi, se ne sommano altri, quali:
la resistenza ad abrasioni, urti accidentali, macchie e sostanze chimiche;
il pavimento in pvc è fonoassorbente, antiscivolo e impermeabile
sono facili da pulireperché antistatici, idrorepellenti e resistenti all’umidità, permettendo quindi di evitare che si formino muffa e batteri;
una volta posato non ci sono fughe e dunque non dobbiamo preoccuparci di eventuali accumuli di sporco e polvere;
il pvc è atossico, ecologico e permette di avevi consente di avere pavimentazioni a basse emissioni;
è compatibile con il riscaldamento a pavimento;
la vasta scelta di pattern e decoricapaci di replicare egregiamente altri materiali come pietra, legno, cemento e marmo permette di trovare il colore e la fantasia più adatta alle proprie esigenze;
possono essere installati in qualsiasi ambiente della casa grazie alla loro resistenza e durevolezza
il buon rapporto qualità/prezzo del pvc
Come scegliere un pavimento in PVC ad incastro
Per chi è alla ricerca di una pavimentazione in pvc, basta fare una ricerca online per trovare le offerte migliori. Un esempio è il sito BRICOFLOR, che propone oltre 600 modelli di pavimenti in pvc delle migliori marche, come Gerflor o Tarkett, a partire da 19,95 € al m². In fase di acquisto, però, è necessario considerare alcuni aspetti tecnici che andranno a incidere sulla resa della superficie nel tempo.
Trattandosi di un pavimento flessibile, occorre prestare attenzione alla resistenza in base all’uso, secondo la norma EN 685. Per le abitazioni la classe 21 è indicata per il traffico leggero delle camere da letto; 22 carico medio per zona giorno e 23 carico intenso per corridoi e cucine.
Le classi 31, 32, 33 e 34 si riferiscono invece al PVC che può essere installato in spazi commerciali, mentre le classi 41, 42 e 43 certificano che le tavole in PVC sono indicate per l’uso in ambito industriale.
Al momento dell’acquisto è bene verificare anche lo strato di usura, cioè la capacità di resistere a graffi e abrasioni. Questo valore va da 0,20 mm a 0,70 mm per i PVC più resistenti. Come detto lo spessore medio del PVC ad incastro varia da 3 a 5 mm.
Come posare fai da te una pavimentazione in PVC ad incastro
Come detto, i pavimenti in PVC ad incastro offrono una posa flottante, quindi senza l’utilizzo di adesivi, colle o malta. Sarà sufficiente appoggiare le doghe a terra e agganciarle tra loro tramite le apposite scanalaturee linguette. Il PVC può essere applicato su massetto e pavimento preesistente. Prima della posa occorre verificare che il fondo sia ben pulito. Inoltre, è importante controllare che non ci siano avvallamenti o fessure che possono compromettere il risultato finale. Per rendere più regolare la superficie basta applicare della malta autolivellante che renderà il sottofondo più uniforme.
Per la posa del pavimento in pvc ad incastro gli esperti consigliano di partire da uno degli angoli della stanza. Adagiate la prima doga o piastrella e fissate le successive fino ad arrivare all’altro lato della stanza. L’ultima lamina può essere adattata secondo la lunghezza che vi serve incidendola con un taglierino e spezzandola. Completata la prima fila, proseguite con le altre fino a coprire tutta la stanza. Per essere certi che l’aggancio sia avvenuto correttamente, potete battere le tavole con un manico di martello o un martelletto di gomma.