Scopriamo le rocce magmatiche, dalle quali si ricavano alcune delle pietre più utilizzate nell’edilizia. Caratteristiche e utilizzo.
Nella prima parte di questa serie dedicata alle pietre naturali abbiamo analizzato l’utilizzo della pietra nella storia, la classificazione commerciale e le caratteristiche principali.
Oltre alla classificazione commerciale, per conoscere le pietre è essenziale sapere come si sono formate, i bacini di provenienza, le loro caratteristiche fisiche e l’aspetto. Per questo si fa riferimento alla classificazione petrografica. In questo articolo analizziamo il primo dei tre raggruppamenti di rocce naturali.
La classificazione delle pietre naturali deriva da quella delle rocce dalle quali sono ricavate. La roccia è un agglomerato composto da uno o più elementi minerali di origine naturale, solidi, inorganici e omogenei. Le rocce sono classificate in base alla loro formazione, e divise in sottocategorie derivate dalle caratteristiche chimiche, fisiche e ottiche. Esistono poi le classificazioni fissate dall’UNI (Ente Italiano di Normazione), utili per conoscere l’esatta terminologia, oltre ai coefficienti di resistenza alle sollecitazioni di ogni pietra.
Secondo la genesi abbiamo 3 grandi raggruppamenti: le rocce magmatiche, le rocce sedimentarie e le rocce metamorfiche.
Le rocce magmatiche
Le rocce magmatiche, dette anche ignee o eruttive, si formano con la risalita e solidificazione del magma proveniente dalla crosta terrestre. Secondo il processo di raffreddamento del magma, le rocce eruttive possono essere:
1-Rocce magmatiche effusive: il raffreddamento del magma avviene in modo rapido in prossimità delle bocche vulcaniche. Si tratta di rocce a struttura fine, porfirica (cristalli più grossi immersi in una struttura di cristalli più piccoli), vetrosa. Generalmente questa tipologia di roccia non è lucidabile, per via della grana porosa.
2-Rocce magnatiche intrusive: sono rocce formatesi dal magma che si raffredda lentamente ed in profondità. Caratterizzate da una struttura a grana grossa, con cristalli ben visibili, con alta durezza. Lucidabili, sono adatte anche per rivestimenti interni di pregio.
Le rocce magmatiche effusive più usate nell’edilizia
basalto – detto anche pietra lavica, è una roccia molto scura, tra le più comuni, utilizzata principalmente per murature e selciati, vista la grande resistenza. Per esempio i romani lo usarono per lastricare la via Appia. Oggi il basalto è oggetto di grande interesse nel mondo del design:
porfido – pietra residente a struttura porfirica, con colorazioni che vanno dal rosso a viola, dal marrone al verde al grigio. Viene usato per selciati – i famosi sanpietrini- per pavimentazioni per esterno e come pietrisco, ma un tempo era molto ricercato per rivestire gli edifici di rilievo e per le pavimentazioni. Il porfido rosso antico, estratto in Egitto, e il porfido verde antico, detto anche serpentino e proveniente dalla Grecia, erano i più apprezzati dalle civiltà antiche, dagli egizi alla Roma imperiale, dai Bizantini fino al Rinascimento;
tufo vulcanico – roccia effusiva piroclastica, è composto principalmente da lapilli e si forma per cementificazione naturale dei sedimenti. E’ una roccia leggera, porosa, facilmente lavorabile e di media durezza. Esistono diverse varietà di tufi vulcanici, che vanno dal colore giallo al verde al grigio, presenti in Italia soprattutto in Campania e in Lazio.
Le rocce magmatiche intrusive più usate nell’edilizia
granito: caratterizzato da una grana compatta che può essere molto fine o più grossolana. E’ una roccia molto diffusa a livello mondiale, e molto utilizzata per le caratteristiche di durezza e resistenza fin dall’antichità. Ne esistono diverse varietà, che elenco a grandi linee:
–granito bianco, molto resistente, con sfumature grigie, usato per pavimentazioni e piani di cucina o bagno. I più conosciuti sono il Bianco di Sardegna e il Bianco Cristal;
–granito rosa, proviene da Baveno, sul Lago Maggiore, e dalla Sardegna, nella varietà Rosa Sardo Beta. E’ un granito pregiato, grazie alla trama uniforme e le sfumature grigio rosate con macchie bianche. Usato per rivestimenti e decorazioni;
–granito nero, detto anche nero Pretoria, nero assoluto o nero Zimbabwe. Estratto in Sudafrica, è elegante ed adatto per rivestimenti, top bagno e cucina, tavoli;
–granito grigio, detto anche plagioclasio, è molto diffuso e utilizzato principalmente per l’arredo urbano;
–granito rosso, presente in diversi paesi, nelle varietà Rosso Santiago (Argentina) dal rosso acceso con punte di beige e nero; African Red, dal rosso rubino intenso; il Rosso Balmoral o Rosso Taivassallo proveniente dalla Finlandia, presenta una trama puntinata fine rossa e nera.
Esistono poi diverse varietà di Granito provenienti dall’India e dal Brasile, che presentano colorazioni particolari, come il Coast Green, con grana fine verde salvia, il Colonial Ivory, con sfumature dal beige all’azzurro (India), mentre dal Brasile provengono i graniti Marinage, dall’aspetto simile al seminato veneziano o terrazzo.
In Italia i più utilizzati sono il Granito di Baveno, il Granito di Montorfano, entrambi provenienti dal Lago Maggiore, e il Granito di San Fedelino (Sondrio).
sienite: è un granito con basso contenuto di quarzo, di grana media, colore chiaro, grigio, rosato o violaceo, proveniente dall’Egitto. Alle nostre latitudini la sienite più utilizzata è quella proveniente dalle cave della Valle Cervo (Biella), detta Sienite della Balma;
diorite: pietra molto dura dalla grana medio-fine e dal colore grigio scuro. La varietà più utilizzata in Italia è il Serizzo Ghiandone.
Nella terza parte analizzeremo le rocce sedimentarie e le rocce metamorfiche.