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5 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Scopriamo le rocce magmatiche, dalle quali si ricavano alcune delle pietre più utilizzate nell’edilizia. Caratteristiche e utilizzo.

rocce magmatiche

Nella prima parte di questa serie dedicata alle pietre naturali abbiamo analizzato l’utilizzo della pietra nella storia, la classificazione commerciale e le caratteristiche principali.

Oltre alla classificazione commerciale, per conoscere le pietre è essenziale sapere come si sono formate, i bacini di provenienza, le loro caratteristiche fisiche e l’aspetto. Per questo si fa riferimento alla classificazione petrografica. In questo articolo analizziamo il primo dei tre raggruppamenti di rocce naturali.

La classificazione delle pietre naturali deriva da quella delle rocce dalle quali sono ricavate. La roccia è un agglomerato composto da uno o più elementi minerali di origine naturale, solidi, inorganici e omogenei. Le rocce sono classificate in base alla loro formazione, e divise in sottocategorie derivate dalle caratteristiche chimiche, fisiche e ottiche. Esistono poi le classificazioni fissate dall’UNI (Ente Italiano di Normazione), utili per conoscere l’esatta terminologia, oltre ai coefficienti di resistenza alle sollecitazioni di ogni pietra.

Secondo la genesi abbiamo 3 grandi raggruppamenti: le rocce magmatiche, le rocce sedimentarie e le rocce metamorfiche.

Le rocce magmatiche

Le rocce magmatiche, dette anche ignee o eruttive, si formano con la risalita e solidificazione del magma proveniente dalla crosta terrestre. Secondo il processo di raffreddamento del magma, le rocce eruttive possono essere:

1-Rocce magmatiche effusive: il raffreddamento del magma avviene in modo rapido in prossimità delle bocche vulcaniche. Si tratta di rocce a struttura fine, porfirica (cristalli più grossi immersi in una struttura di cristalli più piccoli), vetrosa. Generalmente questa tipologia di roccia non è lucidabile, per via della grana porosa. 

2-Rocce magnatiche intrusive: sono rocce formatesi dal magma che si raffredda lentamente ed in profondità. Caratterizzate da una struttura a grana grossa, con cristalli ben visibili,  con alta durezza. Lucidabili, sono adatte anche per rivestimenti interni di pregio.

Le rocce magmatiche effusive più usate nell’edilizia

basalto – detto anche pietra lavica, è una roccia molto scura, tra le più comuni, utilizzata principalmente per murature e selciati, vista la grande resistenza. Per esempio i romani lo usarono per lastricare la via Appia. Oggi il basalto è oggetto di grande interesse nel mondo del design:

porfido – pietra residente a struttura porfirica, con colorazioni che vanno dal rosso a viola, dal marrone al verde al grigio. Viene usato per selciati – i famosi sanpietrini- per pavimentazioni per esterno e come pietrisco, ma un tempo era molto ricercato per rivestire gli edifici di rilievo e per le pavimentazioni. Il porfido rosso antico, estratto in Egitto, e il porfido verde antico, detto anche serpentino e proveniente dalla Grecia, erano i più apprezzati dalle civiltà antiche, dagli egizi alla Roma imperiale, dai Bizantini fino al Rinascimento;

tufo vulcanico – roccia effusiva piroclastica, è composto principalmente da lapilli e si forma per cementificazione naturale dei sedimenti. E’ una roccia leggera, porosa, facilmente lavorabile e di media durezza. Esistono diverse varietà di tufi vulcanici, che vanno dal colore giallo al verde al grigio, presenti in Italia soprattutto in Campania e in Lazio.

rocce magmatiche

Le rocce magmatiche intrusive più usate nell’edilizia

granito: caratterizzato da una grana compatta che può essere molto fine o più grossolana. E’ una roccia molto diffusa a livello mondiale, e molto utilizzata per le caratteristiche di durezza e resistenza fin dall’antichità. Ne esistono diverse varietà, che elenco a grandi linee:

rocce magmatiche
Granito Bianco Sardo

granito bianco, molto resistente, con sfumature grigie, usato per pavimentazioni e piani di cucina o bagno. I più conosciuti sono il Bianco di Sardegna e il Bianco Cristal;

Granito Rosa di Baveno

granito rosa, proviene da Baveno, sul  Lago Maggiore, e dalla Sardegna, nella varietà Rosa Sardo Beta. E’ un granito pregiato, grazie alla trama uniforme e le sfumature grigio rosate con macchie bianche. Usato per rivestimenti e decorazioni;

Granito Nero Assoluto

granito nero, detto anche nero Pretoria, nero assoluto o nero Zimbabwe. Estratto in Sudafrica, è elegante ed adatto per rivestimenti, top bagno e cucina, tavoli;

Granito Grigio

granito grigio, detto anche plagioclasio, è molto diffuso e utilizzato principalmente per l’arredo urbano;

rocce magmatiche
Granito Rosso Balmoral

granito rosso, presente in diversi paesi, nelle varietà Rosso Santiago (Argentina) dal rosso acceso con punte di beige e nero; African Red, dal rosso rubino intenso; il Rosso Balmoral o Rosso Taivassallo proveniente dalla Finlandia, presenta una trama puntinata fine rossa e nera.

Esistono poi diverse varietà di Granito provenienti dall’India e dal Brasile, che presentano colorazioni particolari, come il Coast Green, con grana fine verde salvia, il Colonial Ivory, con sfumature dal beige all’azzurro (India), mentre dal Brasile provengono i graniti Marinage, dall’aspetto simile al seminato veneziano o terrazzo. 

In Italia i più utilizzati sono il Granito di Baveno, il Granito di Montorfano, entrambi provenienti dal Lago Maggiore, e il Granito di San Fedelino (Sondrio).

sienite: è un granito con basso contenuto di quarzo, di grana media, colore chiaro, grigio, rosato o violaceo, proveniente dall’Egitto. Alle nostre latitudini la sienite più utilizzata è quella proveniente dalle cave della Valle Cervo (Biella), detta Sienite della Balma;

Sienite della Balma

diorite: pietra molto dura dalla grana medio-fine e dal colore grigio scuro. La varietà più utilizzata in Italia è il Serizzo Ghiandone. 

Serizzo Ghiandone

Nella terza parte analizzeremo le rocce sedimentarie e le rocce metamorfiche.

4 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

EQUAZIONE Botanical Essence presenta il nuovo profumatore

Ad un anno dalla sua nascita, EQUAZIONE Botanical Essence presenta il nuovo profumatore per ambienti per continuare il suo percorso sensoriale anche nell’ambiente in cui si vive, una perfetta equazione stilistica e olfattiva.

Il profumo è un’arte, è l’arte del piacere sensoriale, della fragranza naturale unita al design capace di valorizzare ogni ambiente. Fragranze realizzate con purissimi oli essenziali ed estratti botanici, privi di coloranti chimici e con alcool di origine vegetale. Un viaggio che passa per la tradizione e l’innovazione, attraversa un luogo lontano, ricco di storia, di Sicilia, di note olfattive che sanno di ricordi, ma anche di idee nuove e travolgenti.

Il profumatore per ambiente diffonde l’aroma delle quattro essenze esclusive di EQUAZIONE Botanical Essence: Yuzu, Finger Lime, Plumeria e Cestrum. Ogni fragranza è estratta nel pieno rispetto dei suoi principi attivi, combinando tecniche antiche a tecnologie avanzate assicurando formulazioni preziose prive di parabeni, coloranti, siliconi, oli minerali o allergeni. Le essenze esclusive per la cura del corpo, create con meticolosa attenzione, regalano un’esperienza unica all’insegna del piacere sensoriale e del benessere.

Anche per il profumatore EQUAZIONE ha prestato la massima attenzione alla lavorazione e alla produzione per assicurare un prodotto naturale, totalmente privo di coloranti chimici. Le fragranze sono realizzate con purissimi oli essenziali ed estratti botanici, coltivati in Italia e con lavorazione 100% Made in Italy, ottenute per miscelazione e decantazione in alcool di origine vegetale. Anche il flacone è in vetro riciclabile.

Le fragranze di EQUAZIONE Botanical Essence

Il profumatore si declina nelle quattro esclusive fragranze che hanno reso così famosa EQUAZIONE. Note che non hanno un utilizzo così comune in cosmetica: due note agrumate, lo Yuzu e il Finger Lime e due note fiorite quali il Cestrum e la Plumeria.

YUZU

Lo Yuzu è un agrume la cui coltivazione iniziò in Cina, dove il primo utilizzo delle sue bucce essiccate risale circa a 2.000 anni fa. Il suo sapore assomiglia a quello del limone con una nota di pompelmo. Il suo profumo è intenso. L’olio essenziale di Yuzu ha proprietà rilassanti e antistress, ottimo per un bagno rigenerante. Gli oli essenziali sono ottenuti dalle scorze dei frutti per spremitura e successiva decantazione. 

FINGER LIME

Il Finger Lime è originario dell’Australia e deriva da agrumi ancestrali che esistevano su questo continente ben prima che venisse abitato dall’uomo. E’ un frutto ricco di antiossidanti. Contiene anche acido citrico, malico e gallico che, in associazione alle vitamine presenti, sono utili per il benessere della pelle contro i segni dell’invecchiamento. Gli oli essenziali sono ottenuti dalla lavorazione del frutto e della polpa, per ottenere un profilo aromatico completo. 

PLUMERIA

La Plumeria (nota anche come Frangipane) è una pianta originaria dell’America tropicale, del Messico, del Venezuela e dei Caribi. Il nome Plumeria deriva dal nome del botanico francese Charles Plumier che venne mandato alla scoperta di nuove piante delle Antille Francesi verso la fine del ‘600. I fiori prodotti dalla Plumeria sono molto attrattivi e profumati e presentano differenti sfumature cromatiche. La Plumeria ha effetti purificanti e disintossicanti. Gli oli essenziali sono ottenuti per distillazione molecolare dei fiori, sottovuoto e a temperatura controllata, per preservare la delicatezza della essenza. 

CESTRUM

Conosciuto anche con il nome di Gelsomino notturno, il Cestrum nocturnum è nativo del Centroamerica. I fiori sono bianchi e profumatissimi e si schiudono solo di notte. Il Cestrum ha un alto potere disinfettante. I suoi oli essenziali sono ottenuti dai petali freschi con la antica tecnica dell’enfleurage e successiva decantazione in alcool vegetale.

La filosofia green di EQUAZIONE

Per le fragranze sono state utilizzate acque aromatiche ottenute per distillazione da piante esotiche coltivate in Sicilia con macchinari alimentati ad energia solare e con ricircolo di acqua per un minore impatto ambientale (laboratorio di produzione certificato ISO 22716:2007 e ISO 9001:2015)

Tutti i prodotti sono senza parabeni, senza coloranti, senza siliconi, oli minerali o allergeni e sono racchiusi in flaconi dal design minimalista rappresentante la filosofia basata sulla semplicità di EQUAZIONE, confezionati con PET 100% riciclato e riciclabile.

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4 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

Piastre lisce minimali o caratterizzate da texture e motivi grafici, i radiatori per il living firmati Antrax IT hanno un’estetica contemporanea e sono multifunzione. Infatti, oltre a diffondere calore offrono scaffali su cui posizionare oggetti e libri.

Dalla novità 2022 disegnata da Rodolfo Dordoni – Ghisa -, al modello Serie T e alla sua evoluzione TT, firmati da Matteo Thun & Antonio Rodriguez, per arrivare ad Android, il radiatore progettato da Daniel Libeskind, e ancora Tavola e Tavoletta e Flat, l’azienda ha sviluppato negli anni collezioni versatili. Elementi che possono essere facilmente inserite negli spazi abitativi, grazie anche alla possibilità di personalizzazione negli oltre 200 colori a catalogo.

Radiatori per il living Tavola e Tavoletta

Tavola e Tavoletta rappresentano un sistema essenziale e pulito, con un profilo molto sottile, dedicato anche agli spazi di ingresso o di soggiorno. Sono piastre in alluminio 100% riciclabile, di 4 mm di spessore: Tavola è un radiatore idraulico o elettrico, in tre varianti dimensionali e anche con superficie a specchio, da porre in verticale o in orizzontale, con la possibilità di tagli o aggiunta di pomelli per apprendere indumenti. Tavoletta è invece un corpo scaldante integrativo, con sola alimentazione elettrica e quattro varianti dimensionali, che permette di dar vita a numerose configurazioni, assecondando le esigenze termiche della stanza in cui è installato.

radiatori per il living Tavola e Tavoletta di Antrax IT

Flat di Antrax IT

Rispetto a Tavola e Tavoletta, Flat rilegge il tema della piastra scaldante, valorizzandolo con una sequenza di piccoli fori circolari disposti in linea, in corrispondenza del lato lungo. In acciaio inox e acciaio al carbonio, può essere installato in verticale o in orizzontale, con diverse misure e possibilità di attacchi nel caso di contesti di ristrutturazione. La superficie del radiatore può essere anche smerigliata a mano o scelta nelle cromie opache, lucide e speciali.

Radiatore Serie T

Serie T, il cui concept è a cura di Matteo Thun & Antonio Rodriguez, prende il nome dal celebre estruso metallico tradizionalmente utilizzato nelle costruzioni. Garantisce estrema flessibilità compositiva a partire dal classico profilo a T, proposto nella versione singola o doppia e dimensionabile al cm, e diventa una mensola o un modulo libreria dall’estetica elegante e con ripiani in legno, in versione idraulica o elettrica. Il radiatore TT ne suggerisce un’ulteriore declinazione: nasce come naturale ripetizione della matrice iniziale, potenzialmente replicabile all’infinito e consegna un oggetto scaldante dal forte impatto estetico.

radiatore nero per il living

Android

Android è un radiatore scultoreo che traduce il motivo della piastra in una sequenza di pieghe dalle profondità diverse, con spigoli netti e sfaccettature geometriche, tipiche del linguaggio di Daniel Libeskind. Con ridotto contenuto di acqua, garantisce l’entrata a regime in tempi molto brevi ed è disponibile con alimentazione idraulica o elettrica e orientamento verticale o orizzontale.

I radiatori per il living firmati Antrax IT

Ghisa di Antrax IT

Il calorifero Ghisa, firmato da Rodolfo Dordoni, ricostruisce l’immagine degli storici caloriferi e ne riprogetta le proporzioni, i dettagli, il rapporto tra pieni e vuoti, gli snodi tra gli elementi, spessori e profondità. In alluminio 100% riciclabile e a elevate prestazioni termiche è personalizzabile in una selezione di finiture e può essere accessoriato con ganci in acciaio inox lucidato per appendere indumenti in un ingresso.

 

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3 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

Atelier C, la casa passiva progettatata da Nicholas Francoeur

Immersa tra aceri e abeti nella regione canadese del Quebec, Atelier C è la casa studio di una coppia di creativi – lei una scrittrice, lui un fotografo musicista – che accoglie le tradizionali funzioni dell’abitare accostate a laboratori perfettamente integrati nello spazio.

Il punto di partenza per lo sviluppo dell’architettura era la volontà da parte dei proprietari di avere un tetto a un’unica falda che definisse un volume lineare, semplice, idealmente parte della natura circostante, all’interno del quale non ci fossero per la maggior parte separazioni nette.

Il progetto elaborato da Nicholas Francoeur asseconda dunque questa richiesta e associa al segno diagonale e geometrico della copertura l’idea di una ‘casa passiva’ non convenzionale, con dettagli unici.

una casa passiva nei boschi canadesi

Atelier C presenta una planimetria a L e un involucro essenziale e puro: la copertura, ventilata, è rivestita in lamiera grecata mentre la parte sottostante è in pioppo sbiancato. Le facciate sono realizzate in listelli di legno di cedro carbonizzato che avvolgono il volume, ritmato sul fronte nord da strette aperture verticali vetrate che sembrano creare un colonnato contemporaneo e rigoroso; sul fronte sud, invece, le finestre sono più ampie per consentire l’apporto di luce naturale agli spazi di lavoro.

casa passiva Atelier C

Dai soffitti a varie altezze ai laboratori di musica e scrittura pensati come spazi aperti, quasi di passaggio, e non come stanze chiuse” commenta il progettista “Dai continui contrasti di colore e di materiale, alla stanza da bagno con luci teatrali e un’atmosfera cavernosa, come fosse un antro del benessere. Tutto in questa casa è pensato per stimolare la creatività, ma anche per dare l’impressione a chi la abita di essere al contempo da solo e in compagnia. C’è un’atmosfera unica”.

una casa passiva non convenzionale nei boschi canadesicasa studio Atelier CAtelier C

Lapitec per Atelier C

Gli interni, al contrario, sono strutturati in modo fluido e si presentano chiari e luminosi, con la sola eccezione dello spazio cucina, che richiama la cromia dell’involucro e presenta un top in pietra sinterizzata Lapitec, frutto di una miscela di minerali 100% naturali, senza resine, inchiostri o derivati del petrolio e silica free.

Lapitec per la cucina della casa passiva Atelier C

La cucina costituisce il cuore della casa: è progettata come un ampio locale dove sono organizzate basi e colonne, su tre lati, con un’isola centrale dedicata alla preparazione del cibo e alla convivialità. I pannelli frontali sono in legno laccato scuro mentre il piano delle diverse aree è realizzato interamente in Lapitec, nella nuance Nero Antracite finitura Vesuvio e spessore di 12 mm.

casa passiva in canada Atelier C

In questa cucina, firmata Hauteur d’Homme, la pietra sinterizzata è stata lavorata e fresata per collocare il lavabo e grazie alla sua composizione a tutta massa mostra su tutto il bordo la medesima colorazione della superficie, priva di stampe digitali e non porosa. Lapitec è inoltre inalterabile, resistente agli agenti chimici, urti, graffi, raggi UV, non assorbe acqua o liquidi e impedisce l’annidarsi di sporco, muffe e batteri, oltre ad avere il marchio NSF/ANSI Std. 51 FOOD ZONE, che ne garantisce l’efficacia nei contesti cucina.

Fotografo Raphael Thibodeau

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3 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

come si produce la carta igienica a livello industriale
foto Katharina by pixabay

Ti sei mai chiesto come si produce la carta igienica a livello industriale? Quali sono le materie prime impiegate ai giorni nostri? E quali passaggi occorrono per arrivare al prodotto finito che tutti noi conosciamo e utilizziamo nella nostra quotidianità?

Il processo di fabbricazione della carta igienica è poco noto, nonostante si tratti di un prodotto di uso comune, presente da diversi decenni nelle nostre case, come anche nelle toilette degli uffici, nei bagni delle scuole, delle strutture ospedaliere e di molti altri ambienti accessibili al pubblico.

Se ti interessa scoprire come viene prodotta la carta igienica e quali lavorazioni vengono effettuate all’interno dei moderni stabilimenti, qui troverai le informazioni che cerchi: cominceremo dal principio e analizzeremo i vari step necessari per la sua produzione. Naturalmente potrebbero esserci delle variazioni in base al modello prodotto; basta dare uno sguardo a https://www.regina.eu/it/prodotti/carta-igienica per notare la varietà di rotoli di carta igienica presenti nel mercato.

Fabbricazione della carta igienica

La lavorazione della carta igienica ha inizio dalle seguenti materie prime: la cellulosa, estratta dal legno e, quindi, di origine naturale, che costituisce il suo principale “ingrediente”, e poi acqua, polipropilene o polietilene e, in alcuni casi, profumo. Una volta acquistati e preparati i materiali, si dà il via al vero e proprio processo di fabbricazione della carta igienica, che si compone di più passaggi. Ovvero:

1.     Preparazione fibre di cellulosa

Le balle di cellulosa, inizialmente stoccate in magazzino, vengono poste sui nastri di caricamento e trasportate verso i macchinari per la lavorazione delle fibre.

2.     Lavorazione impasto

Le fibre corte, che conferiscono maggiore morbidezza al prodotto, vengono separate da quelle lunghe e mescolate con acqua calda, fino a raggiungere un impasto omogeneo.

3.     Realizzazione bobina madre

L’impasto passa alla macchina da cartiera. Qui viene steso su una tela e, in seguito, arrotolato intorno a un grosso cilindro in acciaio (o ghisa) ad altissime temperature e asciugato per mezzo di vari getti di aria calda, in modo da ottenere la bobina madre.

4.     Controllo bobine madri

Ciascuna bobina madre viene sottoposta a valutazioni di carattere tecnico, allo scopo di accertare la corrispondenza del prodotto agli standard previsti dall’azienda.

5.     Sovrapposizione veli

Le bobine madri – o Jumbo Roll – vengono inserite dentro una macchina detta “ribobinatrice”, che ha la funzione di sovrapporre due, tre o quattro veli di carta

6.     Stoccaggio bobine a più veli

Le bobine composte da più veli sovrapposti, in arrivo dalla ribobinatrice, vengono etichettate, avvolte da un sottile strato protettivo in plastica e stoccate in magazzino.

7.     Lavorazione carta igienica

Per ottenere diverse tipologie di carta igienica, bisogna sottoporre le bobine ad una serie di lavorazioni, tra cui: stampa, colorazione, incollatura, goffratura, perforazione, ecc. Infine, il rotolo si avvolge su un tubo in cartone e lo si taglia nelle dimensioni previste.

8.     Confezionamento

Gli ultimi step della produzione della carta igienica consistono nel confezionamento in pacchi da due, quattro, sei o più rotoli, nella fasciatura e nell’etichettatura. Le confezioni, infine, vengono accorpate in imballaggi multipli, in modo da facilitare le operazioni di pallettizzazione, carico, trasporto, scarico e vendita all’ingrosso.

Breve storia della carta igienica

La carta igienica è un prodotto che ha origini abbastanza recenti: la prima linea industriale nasce a metà del XIX° secolo, negli Stati Uniti d’America, ad opera di Joseph Gayetty. Prima di allora, ci si “arrangiava” con soluzioni più o meno funzionali: stracci e pezzi di stoffa, fogli di carta e, in epoca antica, lana imbevuta o semplice acqua.

Ma è solamente negli anni Quaranta del XX° secolo che arrivano sul mercato i rotoli a due veli, più morbidi, confortevoli e simili a quelli utilizzati ai giorni nostri.

Dagli anni Sessanta in poi, la produzione di carta igienica si moltiplica, dando vita a nuove varietà che incontrano maggiormente i favori del pubblico. Nascono rotoli a tre e quattro veli, profumati con aloe e camomilla, colorati e decorati con figure geometriche o floreali e, persino, con raffigurazioni di personaggi noti della politica, dello sport, ecc.

Fondamentali, poi, ai fini della tutela dell’ambiente e sempre più diffuse, sono le tipologie di carta igienica ecologica. Queste sono realizzate con carta – in parte o del tutto – riciclata, presso stabilimenti alimentati da fonti rinnovabili e imballate con materiali biodegradabili.

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1 Ottobre 2022 / / My happy place

Ci sono situazioni in cui il divano non si trova con lo schienale al muro, ma al centro stanza, sorge quindi spontanea la domanda: cosa mettere dietro al divano?
In questi casi lo schienale può ritornare utile e fare le veci di un piccolo muretto, una parete non fissa a cui accostare un mobile contenitivo. Tutto questo ovviamente deve avvenire già quando avete saputo scegliere il divano giusto per voi.

Mobili da mettere dietro al divano

Abbiamo già parlato di cosa mettere dietro al divano, come abbellirlo, come non renderlo vuoto sapendo dare importanza anche al divano più economico.

Ci sono diverse soluzioni per sfruttare al meglio lo spazio dietro al divano. L’obiettivo e l’importante è sempre quello di non affogare lo spazio ma inserire il nostro mobile solo quando si ha realmente la superficie a disposizione.

Sicuramente quello che possiamo fare è utilizzare lo spazio per creare dei contenitori o delle librerie, insomma uno spazio contenitivo per sfruttare al massimo ogni cm della vostra camera. Ecco quindi alcune idee su cosa mettere dietro al divano.

Mobile basso dietro al divano

Potete pensare ad una madia o un mobile basso, cosiddetto buffet, contenitivo.
Sfruttare quindi lo schienale del divano, non sempre molto bello, per contenere oggettistica o magari per creare una piccola libreria bassa, molto scenografica. Per questa soluzione fare molta attenzione, si parla di profondità dai 30 ai 40 cm, bisogna quindi essere certi dello spazio che si ha a disposizione.

Consolle allungabile dietro al divano

Nel caso in cui abbiate una stanza unica, con sala da pranzo e salotto e vogliate dare la giusta importanza al vostro divano, senza utilizzare lo spazio per creare una zona pranzo, potete comunque scegliere un divano di dimensioni maxi da mettere a centro stanza e inserire una consolle dietro. In questo modo avrete il vostro tavolo da pranzo all’occorrenza, senza rinunciare a dimensioni decisamente big.
Soluzione intelligente, ma a volte forse un pò scomoda.

Inserire mobili alti e librerie dietro al divano

Di grande pregio e molto chic è la possibilità di inserire una libreria all’interno del vostro salotto. Parliamo di qualcosa a tutta parete che funge da sfondo per il vostro divano, impreziosendolo e riempiendo al massimo la vostra stanza.

Questa può essere una possibilità anche se non si ha spazio libero dietro al divano ma è messo direttamente con lo schienale a parete. Una libreria a ponte o delle librerie laterali al divano ti permettono di avere spazio contenitivo e hanno sempre un grande impatto visivo entrando in salotto.

Mobile dietro divano Ikea

Arriviamo infine alla nostra parte preferita, l’immancabile sezione dedicata ad Ikea. Vi diciamo sempre che questa big svedese può dare grandi soddisfazioni se mixata e scelta con gusto. E’ per questo che secondo noi è giusto offrire sempre una soluzione low cost per qualsiasi zona della casa.

Nel caso ci sia dello spazio dietro al divano, da Ikea sicuramente riuscirete a trovare qualche mobile, e non solo, che può fare al caso vostro.
Un classico Kallax è una soluzione low cost che se utilizzata in maniera corretta può unire stile ed utile in un colpo solo. Ci sono ormai tantissime combinazioni e tantissime misure. Può essere completato con delle ante da mettere in tutti o n alcuni cubi, con delle scatole in juta o con dei veri e propri cassetti. C’è anche la possibilità di inserire dei piccoli ripiani, accessorio utile per inserire delle riviste suddivise per argomento.

cosa mettere dietro divano mobile ikea

Kallax dietro divano

L’altra opzione è sicuramente Besta, componibile, con i piedini per poter essere posato dietro al divano. Una soluzione non a vista, perchè si tratta di un mobile con ante, con ripiani e davvero molto capiente.
Le ultime novità hanno introdotto in Ikea tanti diversi tipi di anta che portano Besta a qualità estetiche molto elevate.

Se si dovesse trattare di un divano con uno spazio posteriore ridotto, seppure sfruttabile, allora si può pensare ad una consolle in legno, di spessore minimo, ma comunque con ripiani da poter sfruttare al massimo. Liatorp o Havsta faranno al caso vostro in questa situazione, Ikea ha sempre una soluzione per tutti.

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1 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il 2022 segna il centenario della nascita di Elio Martinelli, fondatore di Martinelli Luce. Una ricorrenza celebrata con la riedizione della lampada Cobra.

lampada cobra

È un anno importante per l’azienda italiana Martinelli Luce, che festeggia il centenario della nascita del suo fondatore, Elio. La figlia Emiliana, che ha raccolto l’eredità del padre, anche dal punto di vista della creatività, ha scelto la lampada Cobra per celebrare la ricorrenza. L’edizione speciale, di colore giallo, sarà disponibile in 100 esemplari. La scelta del giallo, come spiega Emiliana Martinelli, è legata ad un ricordo di famiglia:

“Per un compleanno di mia madre, mio padre Elio arrivò a casa guidando un maggiolone giallo. Era il suo regalo per Anna che amava questo colore”.

Elio Martinelli, uno dei padri del design italiano

Geniale, visionario, audace, Elio Martinelli nasce a Lucca il 19 novembre 1922. Dopo le scuole professionali studia scenografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ma il lavoro a fianco del babbo, nel negozio di illuminotecnica di famiglia, assorbe tutto il suo tempo. Nel 1950 subentra al padre e crea la sua azienda di illuminazione, Martinelli Luce. Il suo obiettivo non è solo vendere materiale elettrico: Elio vuole creare lampade. Nel laboratorio sperimenta nuove forme e nuovi materiali, ispirandosi da un lato a Walter Gropius, dall’altro ai designer scandinavi come Arne Jaobsen e Tapio Wirkkala.

Elio cerca di creare lampade funzionali ma allo stesso tempo semplici ed espressive. La natura, in particolare gli animali, gli forniscono un’infinita fonte di ispirazione, insieme alle forme geometriche semplici. Oltre a Cobra, Elio Martinelli disegna le lampade Poliedro (1962), la plafoniera Bolla (1965), Serpente (1965), Foglia e Flex (1969). Inizialmente lavora con il vetro, ma poi scopre il metacrilato opalino, e se ne innamora, tanto da installare nel laboratorio uno dei rari macchinari per lo stampaggio. Nel 1967 sbarca in azienda una giovane Gae Aulenti, alla disperata ricerca di un artigiano capace di realizzare la sua lampada Pipistrello. Questo evento, insieme alla partecipazione all’Eurodomus di Genova, patrocinata da Gio Ponti, segnano la svolta di Martinelli Luce, ormai proiettata verso il successo.

La Lampada Cobra

La lampada Cobra è una lampada da tavolo, disegnata e prodotta da Elio Martinelli nel 1968.  Realizzata in resina stampata, è costituita da due corpi, la base e il portalampada, che possono ruotare a pieno giro uno rispetto all’altro. Questo permette diverse configurazioni, secondo la rotazione, da una forma sferica ad una forma sinuosa.

Il modello originale è realizzato in bianco e in nero, ma negli anni sono state aggiunte nuove versioni, come quella rossa per il 50° anniversario, oltre alle edizioni limitate. Queste ultime risalgono al 2018, e sono state realizzate da designer del calibro di Alessandro Mendini, Marc Sadler, Paola Navone a Karim Rashid.

La lampada Cobra, attuale ancora oggi, nata dalla creatività di un designer visionario negli anni Sessanta, è ormai entrata nell’Olimpo delle icone del design.

30 Settembre 2022 / / Dettagli Home Decor

come sfruttare la terrazza in autunno

L’estate è passata, l’autunno è arrivato e le persone smettono gradualmente di utilizzare le loro terrazze. Il motivo principale è che pensano di non sentirsi a proprio agio a causa dei cambiamenti della temperatura e del tempo, ma ciò di cui hanno bisogno è adattarsi a questa meravigliosa stagione. Con poche modifiche potrai avere il tuo giardino anche in pieno autunno. Scopri le chiavi per sfruttare al meglio la tua terrazza in autunno.

Ridistribuisci i tuoi mobili

Scopri come disporre gli arredi per goderti la terrazza in autunno
Talenti

I mobili che prima erano all’ombra a causa del sole cocente ora possono essere spostati al sole per approfittare delle ore calde per leggere un libro o bere un caffè caldo. Ti consigliamo anche di tenere d’occhio le previsioni del tempo per coprire i tuoi mobili da eventuali piogge, in modo che durino per anni.

Illumina la tua terrazza

Scopri come goderti la tua terrazza in autunno
progetto Laigueglia di SAG80

In autunno le giornate iniziano ad accorciarsi e il sole a tramontare prima, ma questo non è un motivo per smettere di godersi la terrazza. Puoi mettere le luci che corrispondono allo stile che desideri, ci sono grandi luci a sospensione, piccole luci da tavolo, applique a LED con la forma che ti piace e persino candele profumate, le troverai in stile minimalista, retrò, industriale, per citarne alcune. Mantieni la tua terrazza illuminata e decorata allo stesso tempo.

Braciere o stufa per la terrazza in autunno

Braciere o stufa per sfruttare la terrazza in autunno

Un impedimento nello sfruttare la terrazza in autunno può essere il clima più freddo, quindi ti consigliamo di includere una stufa sulla tua terrazza, e se hai una terrazza o un patio più grande potresti includere un braciere; sarà l’attrazione perfetta per te e i tuoi amici per sedervi attorno al fuoco. Nel caso delle stufe, hai a disposizione modelli elettrici, a gas o a legna, valuta quale sia la più adatta a te. Esiste un’ampia varietà di modelli, che si adattano a tutte le tasche.

Più tessuti

complementi tessili per la terrazza in autunno
Fantastic Frank Berlino

Per combattere il freddo puoi aggiungere coperte e cuscini ai divani e alle sedie da esterni; ti consigliamo di utilizzare tessuti morbidi e naturali come la lana. Quando non li utilizzerai per riscaldarti, doneranno ai tuoi mobili uno stile autunnale. Puoi anche aggiungere dei tappeti, tutto ciò che è fatto di materiale tessile donerà alla tua terrazza un’atmosfera accogliente, c’è un’ampia varietà di colori e disegni per scegliere quello perfetto per te. Investi in coperte di buona qualità che si adattino allo stile che desideri esprimere.

Aggiungi delle piante

Aggiungi le piante alla tua terrazza in autunno

Sebbene il buon senso ti direbbe che le piante non sono molto adatte come decorazione autunnale, si tratta di una mezza verità. Sì, ci sono molte piante che ti daranno solo foglie secche in autunno, ma ti mostreremo anche molte piante che rimangono belle in questo periodo dell’anno. Le viole del pensiero, gli ibiscus, le verbene, le azalee, le ortensie e l’edera o i rampicanti sono facili da piantare e resistono alle basse temperature; un’altra opzione è quella di piantare bulbi da fiore come i giacinti da far spuntare per Natale. Infine, soprattutto se non vuoi dedicarti alle cure che le piante richiedono, puoi acquistare delle piante artificiali; al giorno d’oggi è possibile trovare una varietà di specie ed è quasi impercettibile il fatto che non siano naturali.

Attenzione al vento

In autunno ci sono giorni in cui il vento non smette di soffiare, rendendo difficile godersi l’aria aperta. Un’opzione per risolvere questo problema può essere un paravento o un pannello che ci protegga dal vento; ce ne sono di molti stili, colori, materiali e di tutti i tipi di prezzi. Il materiale è molto importante, in quanto si possono trovare in materiali naturali come il legno, sintetici come la resina o metallici come l’alluminio. Trova quello migliore per te!

Rinnova i tuoi mobili in autunno

rinnovare l'arredo esterno in autunno
Habitium

Una cosa che puoi fare se i tuoi mobili sono vecchi, danneggiati o semplicemente non ti piacciono più, è rinnovarli. Questo è solitamente il periodo dell’anno in cui i mobili da esterni sono in promozione o scontati, consentendo di acquistarli a un prezzo molto basso. Ti consigliamo di optare per materiali sintetici che sono imitazioni di materiali naturali. Perché? Sono più economici, hanno una maggiore varietà di colori, sono più leggeri, richiedono meno cure e durano molto più a lungo. Se invece preferisci mobili realizzati con materiali naturali, ti consigliamo quelli impilabili in modo da poterli riporre nei giorni di pioggia o di acquistare delle fodere per proteggerli, ricordandoti anche di reidratarli come indicato dal fabbricante in modo da farli apparire brillanti.

Conclusione

il segreto per goderti la tua terrazza in autunno
Protek

L’autunno è una stagione meravigliosa, le foglie arancioni a terra, le giornate fresche e le brevi piogge, bisogna goderselo! Sfrutta i tuoi spazi per decorarli con il tuo stile e personalizzare ogni minimo dettaglio. Questi consigli ti aiuteranno ad ottenere la terrazza più confortevole e accogliente per godertela da solo o in compagnia, per leggere quel libro che hai rimandato, per bere un tè o una cioccolata guardando fuori dalla finestra in modo nostalgico, per rilassarti a lume di candela e divertirti con gli amici.

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30 Settembre 2022 / / Blogger Ospiti

Il bagno è l’ambiente più difficile da arredare, una vera e propria sfida che richiede un’attenta valutazione del tipo di risultato che si vuole ottenere. D’altronde, il mercato mette a disposizione innumerevoli soluzioni per ogni esigenza, con tantissime proposte diverse in termini di finiture, tecnologie, materiali e stili.
Per valorizzare la stanza da bagno è importante prendere ispirazione dalle tendenze di interior design, per capire come allestire questo spazio in modo accogliente, stimolante e personalizzato.
Allo stesso tempo, è possibile valutare le proposte dei brand del settore dell’arredo bagno, per sfruttare idee e suggerimenti utili nella scelta dell’arredamento giusto per il bagno della propria casa.

Arredo bagno di design: tra eleganza, accoglienza e perfezione
stilistica

Per rendere il bagno un ambiente elegante e accogliente è possibile puntare sull’arredo di design, una tendenza molto in voga che punta a trasformare questa stanza dell’abitazione in uno spazio multisensoriale tutto da vivere.
Si tratta di una scelta ottimale per chi desidera allestire un bagno dallo stile contemporaneo, ottenendo un ambiente raffinato e ben organizzato ma anche funzionale e rilassante.
Naturalmente, per un risultato ottimale è importante affidarsi realtà di riferimento del settore, come per esempio Boffi bagni, che propone arredi e accessori con un design esclusivo e iconico, progettati per arricchire lo spazio abitativo in modo distintivo, intimo e confortevole.
Dalle boiserie con mensole, specchi e fondali agli elementi sospesi, fino agli accessori d’autore semplici ma raffinati, il catalogo d’arredo bagno di Boffi offre soluzioni ottimali per qualsiasi necessità caratterizzate da materiali ricercati e linee perfettamente calibrate.

Gli arredi sospesi per un bagno moderno e funzionale

Un trend dell’arredo bagno è senz’altro quello dei mobili sospesi, una soluzione ideale non solo per gli ambienti di piccole dimensioni, sebbene il punto di forza di questi elementi sia proprio l’ottimizzazione dello spazio. La sospensione dell’arredamento per il bagno permette di creare una sensazione di leggerezza e ariosità, inoltre questi arredi sono un simbolo di design e modernità.
I mobili bagno sospesi offrono linee e forme semplici ma estremamente curate, con un forte piacere visivo e la possibilità di allestire un bagno accogliente e confortevole.
In questo caso è possibile preferire materiali di alta qualità per dare un tocco di prestigio all’ambiente, ad esempio optando per arredi realizzati in legno massello, in marmo o in granito. Ovviamente bisogna prestare la massima attenzione alle finiture, senza trascurare anche i contrasti con i metalli come l’acciaio delle tubature e dei rubinetti.

Il design naturale per l’arredo bagno con le piante e i materiali
organici

Per la creazione di un bagno realmente comodo e rilassante è possibile puntare sui materiali organici e l’artigianalità. Innanzitutto, bisogna utilizzare in modo ottimale le piante per il bagno, portando la natura all’interno di questa stanza per migliorarne il comfort e l’esperienza sensoriale, da integrare sia nel piano orizzontale sia in quello verticale, ad esempio attraverso l’installazione di giardini pensili.
Alle piante bisogna associare materiali come il legno e la pietra naturale, ottimizzando anche la luminosità dell’ambiente per una maggiore sensazione di benessere e comfort.
In questo contesto è opportuno scegliere arredi moderni e uno stile minimalista, con la possibilità di optare per una vasca free-standing dalle linee semplici e dei mobili in legno di manifattura artigianale. Gli accessori vanno inseriti con parsimonia, evitando di appesantire il design o renderlo troppo artificiale.

La domotica per il bagno hi-tech all’insegna del comfort

Un bagno moderno permette di ricorrere alla tecnologia puntando sulla domotica, per migliorare l’esperienza sensoriale e aumentare il comfort dell’ambiente.
Grazie alla tecnologia è possibile rendere il design del bagno più funzionale, per una quotidianità più agevole e rilassante. In questo caso a fare la differenza sono i dettagli, come per esempio le luci LED dimmerabili comandate con la voce o le centraline per il controllo a distanza della temperatura dell’acqua della doccia.
È proprio la doccia che può diventare smart e regalare un comfort senza precedenti, per esempio integrando un pannello touch per la gestione dei getti d’acqua fredda e calda, con la possibilità di integrare anche funzioni speciali di aromaterapia, musicoterapia e cromoterapia.
La tecnologia domotica consente di migliorare anche la sicurezza e il benessere indoor, per esempio mediante la gestione automatizzata del ricircolo d’aria o la chiusura automatica della valvola principale in caso di perdite e guasti all’impianto idraulico.

30 Settembre 2022 / / Dettagli Home Decor

6 idee originali per creare la zona barbecue in giardino

Soprattutto per chi gode di un bel giardino in cui passare tanto tempo all’aria aperta, un ottimo modo per organizzare pranzi e cene con gli amici è creare una zona barbecue. Prestando attenzione ai minimi dettagli, si può organizzare un allestimento originale ma soprattutto ben attrezzato.

Come creare quindi un barbecue perfetto? Vediamo insieme alcune idee sull’allestimento del barbecue da esterno.

Il barbecue in muratura o pietra

Chi ristruttura casa deve tenere d’occhio ogni dettaglio per renderla sempre più pratica, funzionale e bella da vedere. Se si costruisce una tettoia aggiuntiva ricca di pietre, un barbecue ben integrato può fare la differenza.

Questa composizione può essere realizzata in muratura o in pietra: soluzioni ottimali per chiunque avverta l’esigenza di proteggere le pietanze da pioggia o vento, con l’ausilio di una copertura. Va comunque ricordato che si tratta di un barbecue fisso, che non può essere modificato o spostato in un secondo momento.

Non sai cosa grigliare sul barbecue per dar vita a pasti deliziosi? Anche un piccolo spazio è sufficiente per cuocere carne, pesce, verdure, pane e pizza, suscitando un forte effetto sorpresa.

Il barbecue green

Nel corso degli ultimi anni, l’esigenza di tenere sotto controllo l’impatto ambientale si è fatta sempre più importante. Di solito il barbecue in giardino inquina e non poco, ma con alcuni piccoli accorgimenti è possibile migliorare la situazione.

A tal proposito, ci si può affidare a un giardino a chilometro zero per coltivare le pietanze essenziali, oltre all’uso di stoviglie biodegradabili e di sistemi a gas. Ciò che conta è trovare la modalità perfetta per tenere sotto controllo le emissioni di CO2, aggiungendo bottiglie di vetro, fazzoletti in stoffa, piatti di carta o ceramica. La regola fondamentale è: niente plastica.

Il barbecue con salotto

In questo caso, l’impatto estetico viene senz’altro messo in primo piano. Un barbecue in giardino con un salottino da esterno non passa mai inosservato grazie all’inserimento di poltrone e divani tutti da ammirare. Basta davvero poco per creare un salotto all’aperto nel quale vivere momenti di assoluto relax, magari aggiungendo comodi lettini per prendere il sole in qualsiasi momento della giornata.

Il barbecue con piscina

Chi vuole dare libero sfogo alla propria fantasia e possiede spazi adeguati può provare a realizzare un bel barbecue con piscina. Quest’ultima può essere esterna o interrata, e va accompagnata all’angolo della cottura per rendere la zona per le grigliate ancora più elettrizzante.

La soluzione è perfetta soprattutto per la stagione estiva, con l’obiettivo di vivere momenti di pura freschezza e organizzare deliziose grigliate sotto il sole. Basta aggiungere tavolo e sedie per trascorrere delle fantastiche giornate. Prima si fa il bagno, e poi si mangia.

creare una zona barbecue fai da te

Il barbecue fai da te

Un’altra buona idea è quella di affidarsi alle migliori tecniche del fai da te e allestire un’area barbecue fatta su misura per i propri gusti. Si può prendere una vecchia botte per allestire la griglia e aggiungere mattoni e pietre in base alle proprie esigenze. Pallet e addirittura vecchi pneumatici sono ottimi per creare tavoli e sedie, senza dimenticare pezzi di legno o vetro per rendere l’intera composizione ancora più fantasiosa.

Il barbecue mobile

Concludiamo con una soluzione che può rivelarsi davvero sorprendente, anche per chi è alle prese con spazi molto limitati. Chi non è in possesso di un giardino proprio può recarsi presso un parco pubblico e comprare un apposito carrello.

Quest’ultimo comprende tutto ciò che serve per realizzare ogni pietanza alla griglia e può essere trasportato senza alcuna limitazione. Il risultato finale si rivela senz’altro molto soddisfacente.

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