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7 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

il progetto M51 dello studio Icona Architetti Associati

Lo studio milanese Icona Architetti firma un appartamento a Torino per una giovane famiglia. Una casa-cifra, che racchiude il senso dell’architettura per Icona.

Il progetto residenziale M51 è stato ottenuto recuperando e ampliando il livello delle soffitte di un elegante palazzo degli anni 30, situato nella zona di Porta Susa, e trasformandolo in un ’ accogliente abitazione per una famiglia. Grazie alla libertà con cui ha potuto sperimentare, adottando l’intero toolkit delle proprie conoscenze, M51 manifesta appieno la cifra stilistica di Icona Architetti, l’epitome della sua estetica.

M51 si trova in zona Porta Susa, a pochi passi dal grattacielo San Paolo e da Cit Turin, in un quartier e caratterizzato da una sequenza di eleganti palazzi degli anni trenta e da alcuni note voli esempi di liberty torinese. Al volgere del millennio questa parte di città ha acquisito nuove sfumature, trasformandosi in un polo commerciale e direzionale cresciuto all’ombra dell’edificio di Renzo Piano e a ridosso del centro storico.

Icona Architetti firma il progetto di una dimora con vista sui tetti

Il progetto di recupero

Nel 2020 Icona Architetti si è cimentata con la riconfigurazione di uno di questi storici building multipiano. L’idea era di trasformarlo in una confortevole e curatissima residenza di rappresentanza, con vista sui tetti di Torino.

Il progetto iniziale avrebbe dovuto limitarsi a un pied-à-terr e per i cosmopoliti committenti. Durante gli incontri, però, sono emersi dei bisogni e dei desideri più complessi e più profondi, che non erano stati focalizzati in un primo momento.

In virtù della dialettica tra progettisti e committenza, le nuove finalità abitative si sono sintonizzate sulle straordinarie potenzialità degli spazi: ed è così che un intervento minimo è diventato una grande sfida progettuale.

Icona ha approfittato dell’ampia libertà di manovra e della fiducia accordata per sperimentare ed esplorare tutte le possibilità creative del progetto, sia in termini di volumi che di materiali. La residenza può esser e considerata a tutti gli effetti una sorta di manifesto filosofico di Icona, l’epitome della sua estetica.

Dal punto di vista architettonico, gli ambienti dell’ultimo piano del caseggiato vengono completamente trasformati e rimodulati, aumentandone le altezze e la trasparenza, sempre alla ricerca della massima illuminazione naturale.

La distribuzione degli spazi studiata da Icona Architetti

L’appartamento si sviluppa, come in un abbraccio, attorno alla grande terrazza-tasca panoramica, separata dagli interni da un ’ampia parete vetrata. Le altezze sono state rese più generose grazie alla nuova copertura in legno lamellare, rivestita da doghe in lamiera verniciata pigmentata, che si inserisce perfettamente nell’estetica originaria dello stabile d’ epoca.

progetto M51 a Torino firmato Icona Architetti Associati

Per ovviare al problea degli spazi bui e profondi, una sequenza di oltre venti abbaini ricama il perimetro della residenza: come cannocchiali di luce proiettati verso l’esterno, sono provvisti ciascuno di un piccolo balconcino, che conquista una porzione supplementare di panorama.

Gli abbaini sono stati allineati alle forometrie originarie del palazzo, permettendo al nuovo involucro di evitare ogni discontinuità visiva con l’edificio, e dando anzi l’impressione di trovarsi là già da sempre.

La torretta padronale, infine, è un punto esclamativo sull’orizzonte: si tratta di un’addizione volumetrica, anch’essa rivestita della medesima copertura metallica brunita, che spicca dalla sommità dell’edificio ed è generata dall’estrusione del vano scala.

Una dimora sui tetti torinesi firmata Icona Architetti

La torretta funziona come camera da letto ma anche come punto di osservazione privilegiato sulla collina torinese e sulla città.

Considerando la pianta del progetto è evidente la separazione strategica della zona di quiete dalla zona giorno, ottenuta orientando saggiamente gli spazi.

Zona giorno

La zona giorno è composta dall’avvicendamento, senza soluzione di continuità, della cucina, del dining, del living e della terrazza. Tutti questi spazi sono distribuiti lungo l’asse del muro di spina dell’edificio: un elemento vestigiale attorno a cui si organizza l’intero ecosistema della convivialità.

progetto M51 dello studio milanese Icona Architetti Associati

Il muro è rivestisto con una carta da parati di colori cerulei, che ne alleggerisce lo spessore rendendolo quasi impalpabile. All’altezza della cucina il setto si interrompe, sostituito da eleganti vetrate a scomparsa in grado all’occorrenza di isolare la cucina dalla sala da pranzo.

Una grande parete attrezzata color carta da zucchero interseca trasversalmente l’asse di spina, occupando la parete e seguendo l’andamento delle falde: il mobile è disegnato con un piacevole gioco di volumi che riesce ad assorbire i disallineamenti.

progetto M51

L’insieme degli ambiti della zona giorno è stato concepito in maniera complessiva, olistica, alla ricerca di una radicale flessibilità. Per Icona Architetti era essenziale garantire l’assoluta modulabilità di questi spazi mediante l’uso di pareti mobili e trasparenti, sia tra interno ed esterno sia tra gli infraspazi interni.

La zona di quiete di questa inedita dimora

La parte speculare dell’appartamento è riservata alla zona di quiete: due camere per i figli, una per gli ospiti, una playroom, un miniappartamento semi-indipentente per i collaboratori domestici, gli ambiti di servizio. Una boiserie rivestita in velluto azzurro-grigio avvolge il “core” centrale dell’appartamento e del palazzo e incornicia l’ingresso della dimora.

progetto M51

Alla composita articolazione degli spazi fa riscontro l’eccezionale maniacalità dei dettagli: il livello di customizzazione è massimo. La quasi totalità dei contenuti presenti nella casa sono stati progettati su misura. Altri, invece, modificati e personalizzati in sua funzione. Sedie, lampade, mobili, tessuti, vetrate e serramenti sono tutti, in un modo o nell’altro, alterati e ottimizzati dalle modifiche e dalle interpolazioni dei progettisti.

Massima personalizzazione degli interni

La scala di collegamento tra il piano principale e la torretta è un’opera scultorea. I progettisti l’hanno immaginata e progettata in ogni suo aspetto come una vera opera contemporanea.

progetto M51

Disegnata in carpenteria, ogni gradino è diverso dall’altro e tutti insieme sviluppano la slanciata sinusoide che raggiunge il livello superiore. L’elemento portante di questa struttura è il parapetto in lamiera di ferro verniciata bianca, che avvolge come un nastro di seta lo sviluppo della scala.

Anche l’imponente tavolo in marmo è un esempio dell’attitudine al disegno degli architetti. Insieme ai mobili freestanding della cucina conferisce un’eleganza e una luminosità straordinarie agli ambienti contigui. La linea essenziale del suo piano, la geometria tagliente dei sostegni si sposano perfettamente con le forme morbide e retrò delle sedute. In generale, c’è un’attenzione precisa e meticolosa negli equilibri e nei contrappunti tra forme e colori.

progetto M51

I toni freddi dei mobili e delle finiture sono ampiamente compensati con il parquet dai toni caldi e dalla matericità vissuta. Il parquet riveste il piano orizzontale della residenza connettendo tutte le stanze.

Una casa cifra che racchiude il senso dell’architettura per Icona Architetti

Questa inedita dimora sui tetti torinesi firmata Icona Architetti è un’abitazione incredibilmente pensata, disegnata, modellata con accuratezza e profondità. Nulla è stato lasciato al caso, in questo progetto corale che acquista un’identità unica. La vita familiare, la mescolanza dei materiali selezionati si fondono in ambienti poliedrici. La contemporaneità dei materiali selezionati e l’enfasi ottenuta con le grandi vetrate di luce naturale si mescola con il respiro armonioso novecentesco del palazzo e del quartiere.

Fotografie di Monica Spezia

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7 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

I lampioni, oltre ad abbellire, sono fondamentali in quanto illuminano gli spazi esterni. In commercio ne esistono di diverse tipologie, in questo articolo vedremo come scegliere i lampioni adatti per il proprio giardino.

lampioni da giardino

La scelta dei lampioni da giardino può dipendere da vari fattori, uno dei principali è sicuramente quello estetico, ma la vera funzionalità dei lampioni risiede nella loro capacità di illuminare in modo efficiente

Quindi, è importante capire come e dove collocare un lampione e quale lampadina utilizzare, considerando l’intensità luminosa di quest’ultima , l’atmosfera che si vuole ricreare nei propri spazi esterni ed, infine, le caratteristiche pratiche come il rilevatore di movimento.

In ogni caso, la scelta dei lampioni dipenderà molto dal design di quest’ultimi che deve adattarsi allo stile complessivo e soddisfare i gusti personali, inoltre devono essere di ottima qualità nella loro struttura. 

Vediamo adesso 3 consigli utili su come scegliere i giusti lampioni.

Valutare i materiali dei lampioni

Il materiale dei lampioni da giardino è fondamentale, in quanto ne garantirà la sua buona qualità nel tempo. Solitamente, i materiali più utilizzati per la loro realizzazione sono la plastica o metalli come il ferro e l’acciaio

Inutile dire che i lampioni in ferro risultano essere più resistenti e compatti, soprattutto se non si usano con il tempo, nonostante le intemperie e gli agenti atmosferici. Quelli in plastica, invece, sono sicuramente più economici ma di qualità inferiore. 

lampioni da giardino

Il materiale e l’effetto della luce conferito dalla lampadina, daranno una componente estetica differente. Infatti, è possibile rendere l’ambiente più elegante, classico o moderno, valutando bene anche le nuance e le forme dei lampioni stessi. Altri materiali utilizzati nella creazione dei lampioni sono: il legno, la ghisa ed in alcuni casi la terracotta.

Considerare l’altezza dei lampioni da giardino

Innanzitutto, è importante precisare che tutti i lampioni da giardino hanno altezze differenti. Più il lampione è alto più spazio riuscirà ad illuminare, questo dettaglio gioca un ruolo fondamentale sia nell’estetica che nella funzionalità del lampione.

Per i giardini lussuosi o che comunque vogliono ricreare un ambiente elegante e di classe, sono consigliati e considerati più adatti i lampioni bassi. L’altezza, in questo caso, non deve superare il metro e mezzo, in quanto conferirà una luce più gradevole e soft rispetto ad un lampione alto che genera una luce con una potenza maggiore.

Ovviamente, oltre all’altezza un ruolo fondamentale nell’impatto visivo lo garantisce la forma e la lavorazione del lampione. La luce, inoltre, può essere calda o fredda, nel primo caso creerà un’atmosfera soft e intima; nel secondo, invece, si tratta di una luce schiarente e vistosa. 

Mantenere la giusta distanza tra i lampioni

Dopo aver valutato l’altezza dei lampioni, bisogna definire la distanza che intercorre tra di loro. 

È importante che ci siano degli spazi di buio al fine di evitare abbagliamenti. La distanza va considerata in base allo spazio che si ha a disposizione, in ogni caso genericamente quella adeguata corrisponde ad 1 mt/1,5 mt dai lati, in modo tale da sfruttare al meglio la luce diffusa dai lampioni.

6 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

Guida alla scelta del modello di piscina da installare in casa

Realizzare una piscina in casa, che sia negli ambienti interni o in giardino, è il sogno di molti: cosa c’è di meglio di un angolo relax direttamente nella propria abitazione, dove rintanarsi per sfuggire alle alte temperature? Quello che è certo è che non è semplice orientarsi all’interno dell’ampia offerta del mercato in questo campo, e prima di procedere all’installazione sono molte le domande da porsi. Bisogna considerare il tempo che si ha a disposizione per dedicarsi alla manutenzione della piscina, il budget e altre variabili che determinano la definitiva scelta del modello. In questo articolo proponiamo una breve panoramica dei modelli di piscine maggiormente diffusi sul mercato, soffermandoci in particolar modo sulla questione dei materiali. Negli ultimi anni, infatti, c’è stato un grande sviluppo in questo senso, e ad oggi molti materiali tradizionali per la costruzione di piscine possono essere sostituiti da soluzioni di ultima generazione più moderne e resistenti.

Le piscine prefabbricate

La piscina prefabbricata è una delle soluzioni più indicate per chi vuole realizzare una piscina senza un eccessivo dispendio di denaro, ma anche per chi cerca un modello versatile. Le piscine prefabbricate, infatti, possono essere posizionate su base in erba, sabbia o cemento e questo garantisce un’ampia flessibilità apprezzata dai consumatori. I materiali da costruzione possono essere vari; ad esempio, le piscine prefabbricate in cemento armato sono strutture molto resistenti. Generalmente presentano una base in calcestruzzo armato per il fondo, mentre per le pareti laterali si utilizzano o pannelli prefabbricati in cemento o pannelli in polistirolo. Oltre al cemento armato, le piscine prefabbricate possono essere anche interamente in metallo, oppure in vetroresina, soluzioni che assicurano una maggiore leggerezza. I modelli più pratici in assoluto sono chiaramente quelli fuori terra, perché non c’è bisogno di effettuare lo scavo, mentre per quelli semi interrati o interrati serve un’organizzazione degli spazi più oculata.

Piscine in poliestere

Tra le piscine prefabbricate, hanno particolare fortuna quelle realizzate con materiali di resina di poliestere, eventualmente rafforzati con vetroresina. Il poliestere è una resina plastica molto semplice da manipolare, che presenta la caratteristica di essere altamente resistente all’umidità e all’impiego di prodotti chimici. Ne risultano strutture solide perfette per la costruzione di una piscina prefabbricata, che sarà poi completata da rifiniture superficiali predisposte per resistere anche alle condizioni metereologiche più avverse. Le soluzioni in poliestere, per la loro semplicità di impiego, sono l’ideale anche per la realizzazione di un idromassaggio per la piscina, trattandosi di un materiale isolante estremamente resistente alle alte temperature sia dell’acqua che dell’ambiente esterno

i modelli più indicati ed economici per avere una piscina in casa

Piscine liner

Il liner non è propriamente un materiale di costruzione, si applica infatti lungo le pareti della vasca con la scopo di garantirne la tenuta stagna. Solitamente, nelle piscine interrate viene modellato seguendone la forma e si appoggia alle pareti. Nelle piscine fuori terra, invece, ha la forma della classica tasca appesa. Trattandosi di un elemento separato rispetto alla vasca in sé, i microspostamenti della vasca non causeranno alterazioni o danni al materiale come avviene talvolta per le mattonelle. Il liner ha quindi dalla sua parte il grande vantaggio di richiedere una scarsa manutenzione. Non a caso il liner può avere una durata che arriva fino a vent’anni, chiaramente tutto dipende dalla qualità del materiale e le condizioni di manutenzione della vasca. Inoltre, il liner può essere trattato per fargli acquisire proprietà antiscivolo o migliorarne la resistenza alle alte temperature o ai raggi ultravioletti, un grande vantaggio soprattutto per le piscine destinate a un ambiente esterno. Da non trascurare anche il fatto che il liner può essere combinato insieme ad altri materiali resistenti all’idrolisi come la fibra di vetro.

Piscine inox

L’acciaio inox è l’ultima frontiera della costruzione di piscine. Materiale ricercato dall’altissima resistenza, garantisce alle strutture una solidità davvero sorprendente. Realizzare una piscina in acciaio inox assicura numerosi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali di costruzione in cemento armato. La forte resistenza dei componenti costituisce un’ottima difesa dalla corrosione. L’acciaio inox, infatti, vanta una risposta ottimale agli agenti ossidanti e ciò assicura una lunghissima durata del materiale. Inoltre, le esecuzioni risultano più precise e il margine di errore è minimo rispetto alle costruzioni in cemento, dove basta un errore millimetrico in fase di progettazione per danneggiare il risultato finale. Infine, l’acciaio inox ha il vantaggio di un buon mantenimento a livello di condizioni igieniche. E’ un materiale che si pulisce molto facilmente con detergenti specifici e impedisce la proliferazione di batteri e funghi.

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6 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

Come riporre i mobili per esterno Nardi a fine stagione

Nardi ci spiega come riporre i mobili per esterno a fine stagione. Scopri la praticità degli arredi  impilabili realizzati in polipropilene.

Con la fine della bella stagione, per molti si ripresenta la necessità di riporre i mobili per esterno che hanno arredato terrazze, balconi e giardini durante l’estate. Anche se il polipropilene, materiale principe della produzione Nardi, non teme gli agenti atmosferici e non richiede particolare manutenzione, proteggerlo durante la stagione invernale aiuta a mantenerlo in perfetta forma.

Lo spazio è sempre poco: per questo la maggior parte degli arredi outdoor Nardi è studiata in funzione della massima resa logistica al momento dello stoccaggio. Tutte le sedute e le poltrone sono perfettamente impilabili e richiedono poco spazio. Impilabili anche i tavolini d’appoggio, come Doga Table e Net Table, e i lettini prendisole, che sono anche facilmente movimentabili grazie alle pratiche rotelline.

 


I tavoli da pranzo come Rio, Rio Alu e Alloro sono smontabili oppure si possono lasciare all’aperto e proteggere con le apposite cover Nardi. Le stesse sono disponibili in diverse misure anche per coprire divani Komodo a due e tre posti, i lettini prendisole e tutte le sedute impilate.


Cosa fare all’inizio di una nuova primavera? Il prossimo anno basterà una passata di straccio inumidito con acqua e un  detergente non aggressivo, come il Magic Cleaner Nardi, specifico per superfici in resina e utilizzabile con la spugna Magic Sponge Nardi, e il gioco sarà fatto: terrazza e giardino saranno di nuovo pronti e accoglienti.

Tutti i prodotti citati sono disegnati da Raffaello Galiotto.

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6 Ottobre 2022 / / Blogger Ospiti

Ikea, colosso di arredamento svedese diventato famoso per i prezzi interessanti e per la filosofia del montaggio autonomo, sta diventando sempre più popolare. Le case degli italiani sono arredate molto spesso con mobili Ikea ma c’è ancora un grande scaglione: la cucina. Riuscire a progettare e misurare la cucina non è affatto semplice; è importante che combaci alla perfezione, che i tubi del gas e dell’acqua siano posizionati nel modo giusto ed è fondamentale prestare attenzione soprattutto ai modelli angolari. Per questo arriva in nostro aiuto Rikrea, una società specializzata nella progettazione e nello sviluppo di cucine Ikea personalizzate. In questo articolo vogliamo parlarvi di ante per cucine Ikea, di come scegliere il modello giusto e di come devono essere per poter essere pratiche e funzionali.

Cosa considerare quando si scelgono le ante della cucina Ikea

Le possibilità di scelta per le ante della cucina sono tante, ma ci sono anche alcune regole generali da tenere a mente, indipendentemente dal tipo di anta che si sceglie. Passiamo in rassegna i punti principali da considerare quando si acquistano le ante della cucina:

Design. In che modo lo stile e l’aspetto dei mobili esistenti sono in linea con l’aspetto che si desidera ottenere con le nuove ante della cucina? Se avete una casa vecchia con un’estetica tradizionale, è meglio evitare gli stili moderni. Se i vostri mobili sono moderni, potete probabilmente scegliere quasi tutti gli stili di ante.

Funzione. Quali sono le esigenze della vostra cucina? Avete molti bambini e animali domestici che devono essere tenuti fuori dalla cucina? Volete che attraverso gli armadietti entri molta luce? La funzionalità è la prima regola da seguire nella scelta delle ante della cucina.

Budget. Quanto avete da spendere? Questo è uno dei fattori principali che determinano la scelta delle ante. Sebbene sia possibile trovare alcune opzioni di alta qualità e bellezza che si collocano nella fascia di prezzo media, se si dispone di un budget più elevato, si possono trovare opzioni davvero straordinarie.

Ambiente. Che tipo di ambiente è la vostra cucina? Avete un’elevata umidità o temperature estreme? In tal caso, è meglio evitare le ante in legno massiccio, che possono deformarsi e gonfiarsi se esposte a queste condizioni.

Ante per cucine Ikea: come progettare l’angolo cottura

Chiaramente, nonostante tutto sembri facile sul sito Ikea, non è affatto così intuitivo soprattutto per chi ha esigenze particolari e non desidera una semplice cucina modulare. Riuscire a progettare l’angolo cottura dei propri sogni, senza accontentarsi, è possibile: affidandosi a Rikrea, una società specializzata nella progettazione e nello sviluppo di cucine Ikea personalizzate. Con l’aiuto di Rikrea potrete progettare la cucina e scoprire quali sono le ante per cucine Ikea più adatte alle vostre esigenze.

Tipi di ante per cucina

Legno tradizionale. Il legno è un materiale classico per gli armadietti della cucina. È un’opzione ecologica che può essere tinta o dipinta in qualsiasi colore, ma è anche molto naturale e organica. Le ante in legno sono un’ottima scelta se si desidera qualcosa di ecologico. Sono anche molto resistenti, ma richiedono una maggiore manutenzione. Possono essere soggette a danni causati dall’umidità e dall’umidità, quindi è necessario sigillarle regolarmente.

Metallo. I mobili da cucina in metallo si trovano spesso nelle cucine in stile industriale. Sono estremamente resistenti e di solito sono dotati di una finitura a polvere che può essere facilmente verniciata o colorata. I mobili in metallo sono facili da pulire e richiedono poca manutenzione. Inoltre, sono ottimi per bloccare la luce e il suono. Questo può essere un vantaggio in una cucina molto utilizzata o uno svantaggio se si desidera la luce naturale.

Legno assemblato. Questa opzione è destinata a chi desidera i vantaggi ecologici degli armadi in legno, ma non ha l’abilità o la pazienza di costruire o riparare gli armadi in legno.


L’articolo Finestre in PVC e bonus infissi 2022 è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Quando si sta costruendo o ristrutturando una casa, una delle scelte più complesse è quella che riguarda porte e finestre. Gli infissi, infatti, sono una delle parti più importanti di un’abitazione perché, oltre a garantire un certo livello di sicurezza, donano alla casa il design finale e la capacità di isolare l’edificio.

Le tipologie di infissi sono moltissime e variano tra modelli e materiali di costruzione, con proprietà peculiari e pregi e difetti.

Insieme a Dako abbiamo analizzato le caratteristiche delle finestre e infissi in PVC, dalla loro resistenza contro gli agenti atmosferici, alla capacità di trattenere il calore, fino alla possibilità di accedere a sconti e detrazioni. 

Andiamo a vedere, allora, tutti i punti di forza di questi infissi costruiti in PVC.

Finestre in PVC

Il PVC, acronimo di cloruro di polivinile, è un polimero plastico estremamente versatile utilizzato per la costruzione di tantissime strutture, tra cui anche gli infissi.

Le finestre in PVC sono strutture molto longeve, con una vita media che si attesta intorno ai 30 anni e non hanno bisogno di una manutenzione continua.

Inoltre, il telaio è molto ridotto e non occupa grandissimo spazio, caratteristica che permette alle finestre in PVC di adattarsi a qualsiasi contesto abitativo.

Il punto forte degli infissi costruiti con questo materiale plastico, però, è la loro capacità di isolanti sia termici che acustici.

Il PVC è un materiale che ha un bassissimo valore di trasmittanza termica, ovvero la capacità di un materiale di condurre il calore da un’area più calda a una più fredda.

Questa caratteristica rende gli infissi in PVC in grado di trattenere il calore, aumentando di molto l’efficientamento energetico della casa.

Le sue proprietà fonoisolanti, inoltre, diminuiscono l’intensità del rumore sia dall’esterno verso l’interno che viceversa.

Finestre in PVC effetto legno

Uno dei pochi svantaggi delle finestre in PVC risiede nella loro estetica. Infatti, questi infissi hanno a disposizione una gamma di verniciature molto ristretta, risultando freddi e poco funzionali se inseriti in un contesto di colori caldi e vivaci.

Fortunatamente, però, è possibile migliorare il loro design scegliendo le finestre in PVC effetto legno.

Si tratta di strutture che mantengono tutte le caratteristiche funzionali del PVC, a cui viene aggiunta, come rivestimento del telaio, una pellicola che simula sia visivamente che al tatto, il calore, la nobiltà e l’eleganza del legno.

L’effetto di questa pellicola è assolutamente reale, ricreando persino le venature e la ruvidità di questo materiale, generando un effetto tridimensionale assolutamente realistico.

Inoltre, la sua realizzazione è progettata in modo da resistere ai graffi, all’usura del tempo ma, soprattutto, agli agenti atmosferici, proteggendo ulteriormente il telaio.

L’effetto legno delle finestre in PVC è disponibile in diverse colorazioni, tra cui:

  • Bianco
  • Rovere 
  • Noce

Questa scelta è stata studia per adattare gli infissi in cloruro di polivinile a qualsiasi contesto architettonico, dal gusto classico ad uno stile più moderno.

Finestre in PVC e finestre in alluminio a confronto

Tra i competitor delle finestre in PVC, troviamo sicuramente l’alluminio. Questo metallo ha, negli ultimi decenni, sostituito il legno per quanto riguarda la costruzione di infissi e serramenti, grazie alle sue caratteristiche uniche.

Nel confronto PVC vs Alluminio, notiamo come questi due materiali abbiano caratteristiche molto simili. Sono entrambi materiali altamente resistenti alle aggressioni esterni e hanno una vita media piuttosto lunga.

La vera differenza sta in due proprietà fondamentali: l’alluminio è un materiale estremamente leggero e flessibile, adattabile a qualsiasi misura e disegno tecnico ma, nonostante questa flessibilità, mantiene una resistenza davvero solidità, tanto da non richiedere profili intermedi quando utilizzato per finestre a grandi vetrate.

Al contrario del PVC, però, è uno scarso isolante termico e non trattiene l’aria calda all’interno degli ambienti.

Anche il costo è molto diverso. Gli infissi in alluminio sono molto costosi, specialmente quelli a taglio termico, tecnologia sviluppata per aumentare la capacità isolante.

Al contrario, il costo delle finestre in PVC è più basso, assicurando un risparmio a chi decide si installare questi infissi.

Finestre in PVC scorrevoli vs finestre in PVC a ribalta

Abbiamo parlato di quanto il PVC sia un materiale in grado di adattarsi a qualsiasi contesto abitativo. Questo concetto si estende anche al tipo di finestra in PVC che si vuole installare.

Esistono, infatti, tantissime soluzioni da poter sfruttare in ogni ambiente, come le finestre scorrevoli in PVC.

Questa tipologia di finestra è studiata con un meccanismo in grado di renderle pratiche, fluide e adatte ad ogni stanza.

La scelta di una finestra scorrevole dipende molto dallo spazio a disposizione, dallo stile di arredo e dagli effetti visivi che si desidera ottenere. Scegliere una finestra scorrevole in PVC significa risparmiare spazio o recuperarlo laddove scarseggia.

Le finestre a ribalta, invece, sono estremamente pratiche e si tratta di infissi che si aprono verso l’interno dell’edificio, sia in maniera classica che dall’alto verso l’interno.

Questa apertura dall’alto verso l’interno è davvero preziosa e permette l’ingresso di luce, il ricambio d’aria e può rimanere aperta anche in caso di pioggia e vento. Tutto questo, con un risparmio di spazio davvero importante.

Bonus infissi 2022 e detrazioni fiscali finestre in PVC

Installare infissi moderni, come le finestre in PVC, permette anche l’accesso alle detrazioni fiscali che lo stato mette a disposizione in materia di efficientamento energetico.

Il bonus ristrutturazione è sicuramente la modalità più semplice per eseguire lavori sugli infissi, poiché questa detrazione è slegata da altri interventi sulla casa. 

Si tratta dell’ecobonus, ovvero la possibilità di detrarre il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di finestre e porte, fino ad un massimo di 60.000 euro.

Questo “rimborso” viene applicato attraverso una detrazione in dieci quote annuali dalla dichiarazione dei redditi, oppure tramite lo sconto in fattura e cessione del credito.

Per fare un esempio, se la spesa sostenuta è di 10.000 euro, verranno detratti dalla dichiarazione dei redditi 1.000 euro l’anno per 10 anni.

Tutto ciò, ovviamente, a patto che i nuovi infissi rientrino nella classe energetica più alta o facciano scalare almeno 2 posizioni più in alto.

Le finestre in PVC, grazie alla loro capacità di isolanti termici, permettono la possibilità di accedere al bonus infissi.

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L’articolo Finestre in PVC e bonus infissi 2022 è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

6 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Si è appena concluso il Cersaie 2022, la fiera della ceramica più attesa dell’anno. Abbiamo individuato 4 nuove tendenze per i rivestimenti e l’arredobagno.

Cersaie 2022
COLLEZIONE STICK DI TERRATINTA

Il Cersaie 2022, ovvero la Fiera Internazionale della Ceramica che si svolge a Bologna ormai da 39 anni, si è appena concluso e già emergono alcune tendenze. Oltre 600 gli espositori presenti, di cui il 38% provenienti da paesi esteri. Regina assoluta la ceramica, ma l’offerta si è ormai allargata includendo, oltre agli storici settori arredo bagno e cucine, l’illuminotecnica e la domotica. Vediamo alcune nuove tendenze, che si concretizzeranno negli interni nel corso del 2023. Scartiamo volutamente i trend che si riconfermano, come la sostenibilità o le grandi lastre di grès porcellanato effetto marmo o la vetrite. 

Cersaie 2022, 4 tendenze da tenere d’occhio

Temi floreali

Temi floreali che strizzano l’occhio all’Art Nouveau i rivestimenti a tema floreale, evoluzione dello stile jungle. Giardini lussureggianti, fiori in dimensione maxi, stilizzati, fiori d’artista, pattern fiorati e così via. Rak Ceramics presenta la collezione Metamorfosi, composta da lastre in grès porcellanato effetto resina spatolato con decori di foglie e fiori stilizzati dai colori vivaci. L’effetto “wallpaper” è perfetto per progetti contract, ma può essere adattato anche ad ambienti residenziali.

Ceramica Sant’Agostino integra nella collezione Sunwood, dedicata al grès porcellanato effetto legno, i decori ceramici a tema floreale ispirati al new romantic.

Cersaie 2022
COLLEZIONE SUNWOOD DI CERAMICA SANT’AGOSTINO

Ceramiche Francesco De Maio si affida ai celebri girasoli e ai rami di ciliegio dipinti da Vincent van Gogh, con la collezione di maioliche decorate a mano Francesco De Maio x Van Gogh Museum®.

Ceramica Fondovalle integra la collezione Dream, che comprende lastre in grès porcellanato caratterizzate da una texture tessile, con il motivo Garden.

Cersaie 2022
COLLEZIONE DREAM DI CERAMICA FONDOVALLE

Righe, righe, righe!

E’ il tema decorativo più sfruttato nel Cersaie 2022. Quasi tutte le aziende hanno proposto la loro versione. Piastrelle strette e lunghe, listelli, scanalature concave o convesse, disposte in orizzontale o, più spesso, in verticale. Certo, le abbiamo già viste l’anno scorso, ma quest’anno si tratta di un vero e proprio trionfo. Vediamo alcune proposte:

COLLEZIONE CANAL GRANDE, LASTRE IN GRÈS PORCELLANATO EFFETTO MOGANO DI CERAMICHE REFIN
Cersaie 2022
COLLEZIONE NORSE, DECORO ROLLER DI TERRATINTA

Righe per tutti i gusti anche per Terratinta Group, che con la collezione Stick propone listelli adatti sia a parete e per pavimento, con posa a scelta tra andamento verticale, orizzontale o combinato a piacere. Stick è declinata in 15 colori opachi e 12 colori glossy, e permette di scegliere le fughe in tono su tono.

Porcelanosa Group punta sulle collezioni Madison, Brooklyn, Omega e Savannah per chi desidera affidarsi ai motivi rigati per rivestire il bagno, magari abbinandole al mobile da bagno Motif.

Pietra naturale e terrazzi veneziani

Da qualche anno il grès porcellanato effetto pietra naturale si sta affermando, a discapito degli effetti cemento o metallo. Oltre all’ormai onnipresente marmo e ai graniti, emergono prepotentemente pietre naturali meno “esclusive”. Tra le più gettonate, il Travertino e il Ceppo di Grè. Da segnalare finiture effetto pietra naturale applicato anche a vasche e lavabi, come nelle proposte di Arblu.

SISTEMA DI RIVESTIMENTO TEXTURIZZATO PIETRABLU® BY ARBLU

La collezione Stile di Casalgrande Padana è interamente dedicata alle pietre naturali, ed è caratterizzata da finiture che ricordano le tradizionali lavorazioni. Adatto sia agli interni che agli esterni, per pavimenti, pareti e facciate, è disponibile nello spessore 20 mm nei formati 60×60 cm e 90×90. Arricchiscono la collezione i mosaici 30×30 cm con tessere di 5×5 cm oppure di 5×15 cm e un decoro di 30×60 cm composto da un mix di superfici. 

Refin presenta Prestigio Travertino, ispirata a questa immortale pietra calcarea che tanto caratterizza l’edilizia storica italiana. Prestigio Travertino è disponibile in tre varianti colore: Bianco, Grigio e Beige e in cinque formati: 75×150, 75×75, 60×60, 30×60 battiscopa 7×75, 7×60. Lo spessore è di 9mm e le finiture Soft o Lucido.

COLLEZIONE TIBUR FROM BAALBEK DI RAK CERAMICS EFFETTO TRAVERTINO

Meravigliosa la collezione Boost Mix presentata da Atlas Concorde, effetto Ceppo di Grè, un conglomerato naturale decorativo molto diffuso nell’edilizia milanese del Novecento. Disponibile nei toni Pearl, Smoke e Ivory, è declinato in tre spessori e in 9 formati, compresa la versione per esterno.

Cersaie 2022
COLLEZIONE BOOST MIX DI ATLAS CONCORDE EFFETTO CEPPO DI GRÈ
COLLEZIONE MILANO STONE FINITURA ABSOLUTE MATT DI RAK CERAMICS EFFETTO CEPPO DI GRÈ

Nuova tendenza per il terrazzo veneziano, che inseriamo tra i grès porcellanati effetto pietra naturale: banditi i colori, spazio per il black & white e i toni neutri come il grigio, il beige. 

COLLEZIONE DARK INK DI RAK CERAMICS

Rak Ceramics propone Dark Ink, una reinterpretazione in bianco e nero, mentre Terratinta Group punta sulla collezione Cluster, che vede ciottoli dalla forma più grafica e tondeggiante. Declinata nei toni neutri white, cotto, grafite, dust, è disponibile nei formati 120×120 e 60×120.

Bagni colorati con sanitari coordinati

Il colore conquista, dopo i rivestimenti, anche i sanitari. È la tendenza Total Look. La novità, che a dire il vero si ispira agli anni ’80, sono i coordinati che includono i piatti doccia e la rubinetteria. I colori in cima alla lista sono il giallo e il nero, il verde scuro nei toni foresta o petrolio, a seguire terracotta e i colori pastello. Tra le finiture, all’opaco si affiancano sempre più spesso finiture glossy e metallizzate.

SISTEMA DI RIVESTIMENTO TEXTURIZZATO PIETRABLU® APPLICATO A VASCA E PIATTO DOCCIA PER IL SISTEMA TOTAL LOOK BY ARBLU

Premi ADI Ceramics and Bathroom Design Award

L’ 8° edizione dell’ADI Ceramics and Bathroom Design Award, organizzata da ADI Emilia Romagna, ha premiato tra i prodotti quelli che meglio coniugano innovazione e qualità progettuale.

Ecco i prodotti che abbiamo selezionato:

Geniale il soffione doccia Groove by Alpi Rubinetterie, design Odo Fioravanti. Realizzato in schiuma poliuretanica verniciabile, integrabile nel controsoffitto e ispezionabile.

Effetti volumetrici dinamici e una gamma cromatica di alto impatto hanno valso il premio alla collezione Volume di Ceramica Bardelli.

Informazioni:

Ceramica Bardelli // Alpi Rubinetterie // Ceramica Flaminia // Ceramica Simas // Acquabella // Casalgrande Padana // Ceramiche Refin // Atlas Concorde // Rak Ceramics // Terratinta Group // Porcelanosa Group // Ceramica Sant’Agostino // Ceramica Francesco De Maio // Ceramica Fondovalle // Arblu

5 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

Come riscaldare un loft con camino o stufa

Vivere in un loft è affascinante, ma riscaldarlo può diventare un problema a causa della dispersione termica. MCZ ci spiega come riscaldare un loft con una stufa o un camino.

Abitare in un loft

Il loft è sinonimo di spazi ampi e ariosi, dove i confini tra living, zona notte e cucina sono flessibili, a volte perfino inesistenti. Lontano dagli schemi abitativi tradizionali, il loft è una tipologia di abitazione prevalentemente cittadina, un po’ trasgressiva e anticonvenzionale, dove il vecchio incontra il contemporaneo.

Spesso ricavato da vecchi magazzini industriali o commerciali, solitamente il loft si estende sull’intero piano di un edificio ed è caratterizzato da soffitti alti e da uno spazio unico di dimensioni generose e insolite.

Riscaldare un loft con una stufa o un camino: cosa ne pensa MCZ

Spesso i loft non hanno coibentazione ed isolamento perfetti, per questo motivo, come sostengono i tecnici di MCZ, si deve quasi sempre aumentare del 20% la potenza del prodotto rispetto al reale bisogno di riscaldamento in base alla cubatura. Questo riguarda sia il camino che la stufa.

Ma cosa conviene scegliere? Cosa è più adatto per riscaldare un loft? Una stufa o un camino, la legna o il pellet? La risposta a tutte le domande si ottiene solo dopo un’accurata verifica tecnica, durante la quale vengono analizzati tutti gli aspetti strutturali del loft e le necessità personali.

Riscaldare un loft con un camino

Stufa o camino?

I loft possono essere riscaldati sia con i camini che con le stufe.

Tradizionalmente il camino, soprattutto se a legna, ricrea un ambiente molto caldo a livello emozionale, mentre la stufa a pellet risulta più pratica per le performance diversificate che offre. MCZ ha saputo però unire i vantaggi di entrambi i prodotti e oggi è possibile avere stufe con una fiamma bella come quella della legna e camini ben più pratici e funzionali rispetto ai camini tradizionali, soprattutto quelli più moderni con la combustione a pellet.

Sia i camini che le stufe di MCZ, per esempio, consentono di canalizzare l’aria e quindi di distribuire il calore facilmente all’interno del loft. Inoltre, in entrambi i casi la dispersione termica è minima, poiché il rendimento dei prodotti MCZ è di circa il 90%.

Esistono però differenze che fanno propendere per un camino o una stufa a seconda del progetto.

A prescindere dagli aspetti strutturali e dalle idee di progettazione, la stufa è più semplice da installare rispetto al camino. Entrambi necessitano di una canna fumaria e di una presa d’aria. Per il camino bisogna invece disporre anche di una struttura apposita in cui installarlo e che può diventare elemento architettonico, per esempio una parete che divide l’open-space in diversi ambienti. In questo caso il camino è funzionale sia al riscaldamento dell’ambiente sia alla sua progettazione e organizzazione.

Riscaldare un loft con una stufa

La stufa a pellet è molto più versatile del camino a legna in termini di funzionalità. La potenza di una stufa MCZ varia da 6 Kw a 14 Kw a seconda del modello e può essere comandata da smartphone a distanza. Al contrario, quando si scalda con un prodotto a legna, bisogna essere in casa e non c’è possibilità di accensione a distanza. Infine, lo stoccaggio del pellet è più semplice perché si conserva solitamente in sacchi; per la legna è necessario invece maggiore spazio, se non addirittura un magazzino apposito.

Conclusioni

In sintesi, la stufa a pellet risulta essere il prodotto più pratico per riscaldare un loft, anche se esistono esigenze progettuali particolari, per esempio la necessità di separare le diverse aree del loft con delle pareti, per cui il camino può rivelarsi una soluzione interessante sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vista funzionale.

Per chi non vuole rinunciare né alla magia del camino né alla praticità del pellet, la soluzione ideale è sicuramente un camino a pellet.

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5 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

come posizionare in cucina i grandi elettrodomestici

Gli elettrodomestici sono importantissimi in ogni cucina, ma non sempre è facile individuare come integrarli perfettamente nell’ambiente. Oltre ai grandi elettrodomestici, poi, come lavastoviglie, frigoriferi e forni, c’è anche tutta una serie di piccoli accessori elettrici, quali robot da cucina, frullatore, tostapane, bollitore, ecc. che possono essere scelti in base alle proprie esigenze.

Grandi elettrodomestici: come posizionarli in cucina

Anche se ci sono molti elettrodomestici di design e belli da vedere anche isolati, come alcuni modelli di frigoriferi moderni, quasi sempre si preferisce integrare questi elementi nei mobili della cucina, una scelta che è perfetta sia per creare un ambiente uniforme, sia per ottimizzare lo spazio a disposizione.

In una cucina componibile ci sono tre tipologie di strutture che sono adatte a ospitare i mobili: basi, colonne e pensili. Ognuna di esse ha delle caratteristiche che la rendono ideale per integrare gli elettrodomestici.

La dotazione base di una cucina moderna, per quanto riguarda i grandi elettrodomestici, è costituita sicuramente dal frigorifero con congelatore, che si inserisce in una colonna, dal forno tradizionale o combinato con funzione microonde che, invece, va spesso incassato in mobili a colonna o nelle basi. Inoltre, se si ha dello spazio a disposizione, la lavastoviglie è un elettrodomestico che aiuta a semplificare notevolmente la vita in cucina, dato che permette di avere piatti e stoviglie sempre puliti senza sforzo. Per aspirare gli odori e i fumi dei fornelli, invece, la cappa andrà installata in un pensile per nasconderla parzialmente.

Ovviamente, nulla vieta comunque di posizionare alcuni elettrodomestici stand-alone: si dovrà avere dello spazio a disposizione o utilizzare dei piani di lavoro staccati dal resto del mobilio, come le isole.

dove posizionare i piccoli elettrodomestici da cucina
Rastelli cucina Royal

Piccoli elettrodomestici: quali sono quelli più utili

I piccoli elettrodomestici sono davvero utili per velocizzare le preparazioni e, quindi, risparmiare il tempo che si passa ai fornelli. I robot da cucina, ad esempio, sono ormai quasi indispensabili: i modelli più moderni sono dotati di programmi automatici, connessione a Internet e funzioni automatizzate per preparare piatti in poco tempo e farli trovare pronti al rientro a casa.

Chi ama sorseggiare tè e tisane, non potrà rinunciare a un bollitore elettrico per avere acqua calda in pochi secondi. Molto apprezzata, anche, al fianco della classica moka, è la macchinetta elettrica per il caffè espresso: esistono tanti modelli, diversi per dimensioni e design, con cialde o capsule, che permettono di preparare un caffè come quello del bar, ma anche gustose bevande come il cappuccino e la cioccolata calda.

Il forno a microonde è perfetto per scongelare e riscaldare i cibi, ma anche per divertirsi con tante gustose ricette. Infatti, ci sono modelli che consentono anche di ottenere cibi rosolati, preparare pane e yogurt.

Un piccolo elettrodomestico che è sempre più amato è la friggitrice ad aria. Grazie a un sistema particolare di ventilazione, questo moderno apparecchio consente di ottenere piatti gustosi e leggeri in poco tempo. Infatti, si possono cucinare tanti alimenti, anche dolci, con pochissimo olio. É una scelta perfetta se si ama mangiare in modo salutare, senza rinunciare al gusto.

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5 Ottobre 2022 / / Maconi

Arredare una stanza-studio funzionale: come? Questa è la domanda di chi dispone di una camera in più e vorrebbe organizzare una zona dedicata sia al relax che al lavoro da casa.

Piccolo o grande, usato spesso o raramente, il cosiddetto home office deve essere progettato come un angolo di pace in cui studiare, lavorare, ricevere videochiamate, leggere e rispondere alle mail senza essere interrotti né disturbare gli altri abitanti della casa.

Fin qui nessun problema, ma la faccenda si complica quando si vuole che lo studio funga anche da camera degli ospiti. Scrittoio, scrivania e libreria si trovano quindi a condividere lo spazio con una letto, un piccolo armadio, un guardaroba da parete e tutto quello che può tornare utile per ospitare amici o parenti durante la notte.

Se non sai da dove partire o sei alla ricerca di suggerimenti, ti diamo qualche consiglio. Scopri le nostre idee d’arredo salvaspazio per sfruttare al meglio i centimetri disponibili e allestire la stanza-studio più adatta alle tue esigenze.

IDEE D’ARREDO PER LA STANZA STUDIO

Studio e camera degli ospiti: gli arredi

C’è chi opta per il minimalismo estremo, chi per i grandi classici e chi per la sperimentazione degli stili. Qualunque sia l’attitudine, quando si tratta di arredamento per lo studio la parola chiave è una: funzionalità.

Nata come spazio ibrido, non sempre ben identificato e spesso vittima di una procrastinata disorganizzazione, la stanza supplementare mostra una certa affinità per i mobili di dimensioni ridotte e polifunzionali, meglio ancora se trasformabili o a scomparsa.

Via libera, allora, a letti richiudibili a muro, scaffali poco profondi, tavolini da caffè sovrapponibili e tutto ciò che suggerisce una certa ottimizzazione dello spazio senza rinunciare al massimo della praticità.

Vediamo nel dettaglio qualche idea.

Letti verticali e orizzontali da parete

Sono i mobili a scomparsa per eccellenza, gli arredi che risollevano le sorti dei monolocali e permettono a zona notte e zona giorno di convivere in uno stesso ambiente.

Chiusi in strutture che evocano la silhouette di armadi e mobili contenitore, i letti a muro sono diventati così celebri che se ne contano svariati modelli. I più famosi restano quelli ad apertura verticale, seguiti dalle varianti con dormita trasversale e i paggetti salvaspazio.

E questo per non parlare della superficie di riposo, non più limitata al tradizionale letto singolo ma declinata anche nei formati matrimoniali.

La meccanica di trasformazione facile e veloce, da un lato, e le dimensioni contenute, dall’altro, sono i fattori che determinano il loro successo in stanze piccole o utilizzate come camere da letto per gli invitati.

SCOPRI I LETTI A SCOMPARSA >

Scrivanie a scomparsa

Meno celebri dei letti che scompaiono, anche le scrivanie richiubili raccolgono un discreto successo. Condividono con le consolle allungabili e i tavoli da parete la stessa funzione, ovvero la messa a disposizione di un piano di lavoro che può essere riposto quando non si ha la necessità di usarlo.

Diversamente dagli altri arredi, le scrivanie a scomparsa funzionano con un sistema a ribalta che – fino al suo utilizzo – resta nascosto all’interno di un mobile a muro poco profondo (o, per meglio dire, ultra slim).

Utili per allestire un piccolo angolo studio, offrono un piano di lavoro da usare come postazione PC, zona compiti o piccolo scrittoio per svolgere saltuarie attività da remoto. Il vantaggio deriva dalle dimensioni estremamente ridotte, che ne suggeriscono l’impiego anche in ambienti mini o in parte già arredati.

SCOPRI LE CONSOLLE TRASFORMABILI >

Scrittoi a muro

Gambe, piedi e basi scompaiono quando l’arredamento abbraccia la filosofia del salvaspazio. Ne sono la prova gli scrittoi a parete, che organizzano postazioni di lavoro o per PC che sfidano le leggi della gravità.

Moderni nel design e accattivanti nella forma, gli scrittoi a muro hanno spesso le sembianze di mensole sospese ultra minimal, dallo stile essenziale.

Al piano, indispensabile come superficie d’appoggio per libri, cancelleria e dispositivi elettronici, i modelli più originali abbinano montanti laterali, ripiani lineari e accessori aggiuntivi come ganci e pomoli appendiabiti.

SCOPRI LE POSTAZIONI PC >

Scaffali componibili

Se la camera dispone di muri vuoti, valuta la possibilità di riempire le pareti con un sistema di scaffali modulari. Ispirati alle scaffalature industriali ma ingentilite dal punto di vista dell’estetica, montanti, ripiani, cestoni, cassetti e armadietti chiusi mettono a disposizione una libertà progettuale senza paragoni, che trova impiego in ambienti ampi come in piccoli locali di servizio.

Versatili – per non dire camaleontiche, librerie in metallo leggere e dalla struttura sottile riscontrano un certo successo anche per l’estrema personalizzazione delle soluzioni. Alte o basse, con scrivania integrata o penisola, propongono perfino configurazioni bifacciali o divisorie per organizzare al meglio un open space.

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Mensole lineari sottili

Arredare le pareti con le mensole è una delle tendenze evergreen dell’interior design. Diventati veri trend setter nel salotto o nel soggiorno, ripiani di ogni dimensione e spessore trovano anche nella stanza-studio un luogo d’elezione in cui sorreggere libri, sostenere suppellettili o mettere in mostra foto di famiglia o accessori stravaganti.

Ma non solo. Allestire un angolo home office impeccabile significa ottimizzare ogni centimetro dell’area di lavoro, e in essa è compresa anche la porzione di muro che si trova sopra la scrivania.

Una piccola sveglia, un blocco di fogli, un dizionario o il manuale tecnico: tutto ciò che bisogna tenere a portata di mano può essere sistemato su pratici ripiani lineari – ancora meglio se equipaggiati con reggilibri o un portapenne integrato nella struttura.

SCOPRI LE MENSOLE >

Servomuto minimal

Servetto, indossatore, porta abiti da camera: tanti nomi per indicare un accessorio indispensabile come il servo muto. Meno valorizzato di quanto non meriti, questo mobile appendiabiti ha vissuto un passato glorioso e sperimentato una diffusione.

Stanze padronali, anticamere e piccoli antri usati come spogliatoio erano il luogo d’elezione di un complemento realizzato appositamente per custodire camicie, pantaloni e vestaglie evitando che si sciupassero o sgualcissero.

Rivisitato nel design ma fedele alla forma originale, il servetto moderno non perde la sua funzionalità, anzi. La praticità, che resta la sua caratteristica principale, si materializza in strutture fini poco profonde, ripiani porta pantofole e rotelle piroettanti o frenate che ne consentono lo spostamento accanto al letto o a seconda delle necessità.

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Guardaroba con specchio integrato

In molte occasioni, salvaspazio fa rima con multiuso. La razionalizzazione dei centimetri disponibili va di pari passo con la necessità di combinare più funzioni in un unico arredo, che di norma vanta piccole dimensioni e ingombri contenuti.

È questo il caso dei piccoli armadi con anta a specchio, mobili guardaroba da ingresso che sostituiscono un pannello in legno o vetro con una superficie riflettente da usare come specchiera a figura intera.

Le misure ridotte – tra tutte, la profondità di 35 cm – li rendono perfetti per allestire un grazioso angolo spogliatoio per gli ospiti in arrivo, che troveranno salviette, ciabatte e oggetti sempre utili ben organizzati su ripiani o grucce appendiabiti.

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L’appendiabiti angolare

Come sfruttare al meglio un angolo della camera-studio? Arredandolo! Sembra un paradosso, ma il modo migliore per trarre profitto dello spazio tra due pareti è trovare un mobile angolare che consenta di ottimizzare l’ambiente senza snaturarne l’estetica o intaccarne l’armonia.

Ne sono la prova gli appendiabiti ad angolo, ovvero dei pannelli attaccapanni alti e stretti progettati per chiudere lo spazio tra muri adiacenti.

Alla struttura slim, gli appendiabiti angolari abbinano una certa possibilità di movimentazione: la base girevole consente infatti di ruotare il lato su cui sono applicati i ganci appendiabiti per svelare un grande specchio con cornice.

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Il tavolino componibile

Tavolino o comodino… o tutti e due? In stanze studio particolarmente piccole diventa indispensabile inserire arredi multifunzionali capaci di assolvere più compiti senza subire profonde trasformazioni strutturali.

L’esempio è offerto dai tavolini modulari, in cui più elementi si accostano e si combinano tra loro per dare forma a configurazioni personalizzate per dimensioni, finiture e colori.

Quando i singoli elementi sono indipendenti, l’ottimizzazione dello spazio raggiunge un livello superiore. Ogni modulo è infatti un’entità a sé e assume sembianze diverse a seconda della destinazione d’uso: tavolino da tè da collocare davanti al divano o a lato del divano, svuotatasche per l’angolo lettura o moderna alternativa al classico comodino.

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