Ciao Creativa ecco per te il video tutorial per creare tulipani in tessuto senza macchina da cucire. Con questo tutorial potrai creare velocemente bomboniere, segnaposto, centrotavola… e tutto ciò che la creatività ti suggerisce! Questo tutorial infatti nasce dalla ricerca del segnaposto ideale per il mio matrimonio!
Video tutorial tulipani in tessuto
Ecco qui il video tutorial, ma prima ti elenco il materiale necessario per la realizzazione dei tulipani in tessuto:
Bastoncino in legno o una matita di circa 17-19 cm, una per tulipano.
Tessuto in cotone tinta unita o fantasia a piacere 8×16 cm per tulipano (io per realizzare questo video ho utilizzato un tessuto panama rosa in tinta unita).
Imbottitura in fiocchi per bambole.
Cordino in iuta 50-80 cm in base a quanto vuoi fare i fiocchi lunghi.
Nastro in cotone largo 2cm e lungo 30cm, 15cm per parte.
Ago, filo e colla a caldo.
Ora ti lascio al video tutorial!
Procedura per realizzare il tulipano
Prima di cominciare a realizzare i tulipani in tessuto prepara tutto il materiale occorrente.
Prendi il tessuto 8×16 cm e incollalo piegandolo su se stesso per formare un tubolare. Se non vuoi utilizzare la colla puoi cucire con un punto filza o a macchina.
Appena si è raffreddata la colla a caldo crea un punto filza in una delle due aperture.
Inserisci all’interno il bastoncino e blocca e annoda il filo con il quale hai realizzato il punto filza. Blocca ulteriormente con della colla a caldo.
Risvolta il tessuto.
Imbottisci con l’imbottitura per bambole.
Crea un orlo nella parte superiore e blocca al centro l’apertura con qualche punto incrociando i margini.
Decora con i nastri ed i cordini che hai scelto!
Per oggi è tutto! ti lascio con una galleria di immagini delle varianti che fino ad oggi ho realizzato!
come arredare una camera da letto piccola con l’aiuto di una interior design
Partiamo dall’inizio:
cosa vuol dire arredare una camera da letto piccola?
Per qualcuno potrebbe dire arredare una camera da letto 6X6Mt
per qualcun’ altro potrebbe significare attrezzare una camera da letto 3X4Mt
insomma,
arredare una camera da letto piccola potrebbe dire tutto e niente.
Sicuramente ,
se siete arrivati qui è state leggendo questo articolo,
è perché avete qualche difficoltà a capire come gestire lo spazio nella vostra stanza..
ed è da qui che voglio partire .
cosa vuol dire per voi arredare una camera da letto piccola?
Se dovessi dare io la risposta sarebbe:
“arredare una camera da letto in cui non ci sta l’armadio”,
se fosse la mia vicina di casa probabilmente risponderebbe “arredare una camera da letto in cui non ho lo spazio per mettere il comò”
Insomma ,
qualunque sia la risposta il punto focale è sempre lo spazio,
perché di qualsiasi metratura si tratti, la prima cosa da considerare sono le proprie esigenze.
Vi faccio un esempio..
Oggi mi sono imbattuta nel progetto di una camera in cui non è possibile inserire un letto matrimoniale con rete da 160cm, ma è assolutamente necessario collocare un letto con rete da 140cm ..
in poche parole un letto alla francese..
Il mio parere qual’è?
Oltre al fatto che chi ha seguito la ristrutturazione ha fatto qualche errore (si tratta comunque di una casa di 100mq)
probabilmente tra le necessità del proprietario non c’è quella di avere un letto matrimoniale..
Detto questo,
oggi voglio darvi qualche dritta su come arredare una camera da letto piccola in cui il problema sono:
Misure delle pareti
Disposizione di porte e finestre
Idee e consigli per arredare una camera da letto piccola
A mio avviso ,
una camera matrimoniale deve avere un letto con rete da 160 cm,
pertanto la prima cosa da fare è considerare quale sarà la parete in cui questo verrà posizionato.
Detto ciò,
il letto potrebbe avere misure massime 170cm con un giroletto dall’ingombro minimo,
oppure potrebbe avere la misura stessa della rete nel caso di una struttura autoportante.
1 )la scelta del letto
Chi mi segue sa che per me non ci sono regole per arredare, ma semplici accorgimenti da attuare per ottenere un buon risultato che possa coniugare estetica e praticità.
Se gli spazi sono davvero piccoli un letto con contenitore è davvero comodo,
cambio stagione, coperte ..
insomma,
negli ambienti piccoli, un box in più è utile.
Ne esistono di ogni tipo,
con piedi alti , con ruote, con giroletto alto..
ce ne per tutti i gusti, sopratutto, per quelli che come me vedono polvere ovunque e sanno che il letto a terra potrebbe essere un accumulo di polvere.
2)i comodini per arredare una camera da letto piccola
I comodini che oggi troviamo sul mercato sono spesso dei veri e propri complementi di design.
Alti, bassi, profondi, sospesi, a terra..
alcuni preferiscono usare una mensola,
qualcun’ altro dei vani giorno appesi,
In plastica, in legno, in vetro, con struttura in ferro..
La misura minima per appoggiarci almeno gli occhiali, il telefono o la bottiglietta dell’acqua dovrebbe essere circa 30 cm di lunghezza per 18cm di profondità.
immagini unsplash
3)gli armadi
Gli armadi sono la parte più importante per arredare una camera da letto piccola,
spesso se non si ha lo spazio , si ricorre ad armadiature a ponte, ad armadi scorrevoli o con ante complanari,
inutile dire che un armadio con le ante battenti richiede più spazio di apertura rispetto ad uno scorrevole,
60 cm di profondità di fianco più 45/60 cm di apertura dell’anta, ma anche qui ci sono i pro e i contro.
Ad esempio l’armadio scorrevole standard ha una profondità maggiore rispetto ad un armadio battente, solitamente circa 65 cm, questo perchè le ante sono più sporgenti nel punto in cui si sovrappongono e sopra tutto perché sono dotate di un binario su cui scorrono .
Pertanto,
nel caso in cui l’armadio dovesse essere inserito in una nicchia oppure affiancato ad una parete , questa dovrebbe avere almeno profondità uguale all’armadio stesso per non sporgere troppo.
4)lo stile
Se pensiamo a come arredare una camera da letto piccola, il primo colore che viene in mente è quasi sempre il bianco,
ovviamente da luce ed enfatizza il volume,
in realtà però,
proprio per arredare una camera da letto piccola il trucco per renderlameno piccola è usare i colori,
osare con colori freddi su basi calde focalizzerà il vostro sguardo non sulla dimensione della stanza, ma sulla sua particolarità, il suo stile e la sua eleganza.
blu, nero, grigio e perché no , una carta da parati jungle oppure optical?
Appoggiato al muro o a centro stanza, davanti alla finestra oppure di spalle all’ingresso: scegliere dove mettere il divano in soggiorno è una decisione tutt’altro che scontata.
C’è chi sfrutta ogni centimetro di spazio libero, chi segue alla lettera le regole del feng shui e chi, invece, punta tutto su idee originali per dare al living un carattere inedito. Il tutto con uno sguardo attento sullo spazio e la conformazione del salotto – sia esso grande, piccolo, mini, regolare o irregolare, in open space con la sala da pranzo o tutt’uno con la zona notte, aperto sulla cucina o condiviso con l’ingresso di casa.
Ma qual è la disposizione migliore?
Dove mettere il divano: la disposizione ideale
Sfatiamo un mito: non esiste una regola che determini una volta per tutte quale sia il posto migliore da destinare a sua maestà il divano.
Semmai esistono collocazioni più giuste di altre, disposizioni suggerite o installazioni ideali che risultano funzionali perché maggiormente adattabili alla conformazione dell’ambiente, alla presenza di ostacoli strutturali o all’assetto degli altri arredi (poltrone e tavoli in primis).
Fatta questa premessa, a seconda del modello e delle dimensioni, generalmente i divani si collocano:
È la soluzione più utilizzata e diffusa, quella che prevede la collocazione dell’imbottito lungo un muro vuoto, rispetta al meglio il flusso di circolazione nella stanza, fa guadagnare maggiore spazio al centro del salotto e offre una visuale completa sul soggiorno.
Opzione quasi obbligata nei salotti di piccole dimensioni, il layout a parete suggerisce la scelta di un divano lineare a 2, 3 o 4 posti senza tuttavia escludere a priori configurazioni angolari, a L con penisola o chaise longue.
Il consiglio è di optare per un modello proporzionato alla parete, ovvero né troppo corto né troppo lungo. Lo spazio al di là dei braccioli potrà essere riempito da piante verdi, una lampada da terra, un tavolino-servetto o una libreria ad angolo.
La porzione di muro sopra lo schienale potrà invece essere arricchita da decorazioni murali, set di specchi, composizioni di mensole, quadri e poster incorniciati.
Le regole del Feng Shui
Posizionare un divano a parete è, secondo il Feng Shui, un’ottima soluzione per consentire all’energia di fluire liberamente nella stanza. Per ottenere maggiori benefici, le sedute dovranno essere rivolte verso un panorama piacevole (un giardino, una terrazza, un balconcino fiorito). Allo stesso modo, sarà necessario appoggiare lo schienale al muro per dare un senso di protezione e di sicurezza a chi vi è accomodato.
In un angolo
Sfrutta la disposizione lungo il muro anche quando le pareti libere sono due. Basterà posizionare le sedute contro la parete maggiore e il bracciolo in corrispondenza della parete minore per creare una piccola alcova di relax.
Va da sé: benché si presti ad accogliere configurazioni lineari, il layout a L trova nei divani angolari la sua massima realizzazione. Tutt’altro che dimenticato, l’angolo occupato consentirà di liberare il centro della stanza e dare all’ambiente un’illusione di ampiezza.
A centro stanza
Divano in mezzo al soggiorno? Una soluzione tutt’altro che rara e adatta a salotti di grandi dimensioni che desiderano installare un imbottito in posizione centrale e renderlo il protagonista indiscusso del living.
Non appoggiato al muro, il divano diventa a tutti gli effetti un elemento strutturale capace di determinare un percorso di circolazione nella stanza, dettare la disposizione degli altri elementi (tappeto, tavolino e tavolo da pranzo, se presente), separare visivamente due ambienti vicini o suddividere la zona relax e l’angolo studio del soggiorno.
Come arredo divisorio in open space, il divano dovrà rispettare alcuni accorgimenti estetici. Da una parte, lo schienale non dovrà essere troppo alto, pena la perdita di continuità visiva e il rischio di rimpicciolire l’ambiente o renderlo soffocante.
Dall’altra, la struttura dovrà essere completamente rifinita per risultare gradevole alla vista da davanti, da dietro e su entrambi i lati, o personalizzata con lavorazioni altamente decorative e rivestimenti di pregio.
Paura di cambiare idea? Scegli un sofà componibile.
I divani modulari sono un must have dei contesti abitativi contemporanei, sempre alla ricerca di soluzioni d’arredo non definitive e mutevoli.
I sofà composti da elementi staccabili consentono di aumentare il numero di sedute, rimuovere moduli, aggiungere elementi o spostare schienali e braccioli per creare, a seconda delle necessità, divani lineari, a L, a U, con pouf, con daybed, double-face, a doppia seduta o affaccio fronte-retro.
E la convivialità?
Ricorda che il divano è, da sempre, l’arredo simbolo dei momenti conviviali. Che si tratti di pomeriggi in famiglia o serate tra amici, il consiglio è di scegliere un modello adatto alle necessità e compatibile con lo spazio libero.
Opta per lunghi divani lineari a 4+ posti se devi allestire un soggiorno rettangolare, lungo o stretto, valuta una configurazione a L se l’ambiente è sufficientemente profondo e orientati sui divani ad angolo in caso di un salotto a pianta quadrata o regolare.
I grandi angolari offrono un doppio vantaggio: le sedute si distribuiscono su due lati e la struttura chiusa e raccolta consente di delimitare in maniera netta l’angolo relax dalle zone limitrofe.
Se il salotto ha due divani, puoi considerare una disposizione frontale. Questo significa che gli imbottiti saranno posizionati l’uno di fronte all’altro, al centro della stanza, per creare un angolo conversazione intimo e raffinato.
La configurazione parallela porta con sé un certo ingombro. Sì dunque all’utilizzo in ambienti di grandi dimensioni e no all’impiego in salotti piccoli, in cui lo spazio risulterebbe particolarmente sacrificato.
Con due divani al posto di uno rispettare le giuste distanze può diventare una sfida. Considera sempre una passerella libera per muoverti agevolmente tra e dietro gli imbottiti, e se scegli d’inserire un tavolino basso da salotto calcola almeno 50 cm di spazio tra la seduta e il piano d’appoggio.
Lo svantaggio? La posizione dei divani rispetto alla televisione. Così collocati, nessun sofà garantirà la visione frontale dello schermo.
Il vantaggio? La fluidità dei movimenti. Il setting simmetrico fa guadagnare preziosi centimetri in profondità, diffonde una sensazione di ordine ed eleganza, crea un angolo conversazione intimo ed esclusivo (perfetto anche per i salottini di rappresentanza).
Due divani perpendicolari
Piano B per i salotti con 2 divani: la disposizione ad angolo retto o ad angolo ampio. Il layout a L replica la configurazione dei divani ad angolo con il vantaggio di non fornire una soluzione d’arredo definitiva o permanente.
Ideale per chi ha molto spazio e cerca un’alternativa ai più comuni angolari, questa disposizione geometrica consente di delimitare un’isola inserendo, tra i due imbottiti, tavolini di servizio e lampade da terra di dimensioni notevoli.
Attenzione però all’ingombro in profondità, che nel caso di 2 divani lineari posizionati perpendicolarmente è maggiore, come maggiore è il rischio di un effetto cluttering se lo spazio non è adatto ad accogliere arredi così grandi.
Come abbinare due divani?
Quando si tratta di allestire una zona relax con una coppia d’imbottiti, una domanda è d’obbligo: è meglio scegliere divani uguali e diversi?
Nel caso di divani identici, il problema non si pone: sarà sufficiente adottare lo stesso colore e gli stessi rivestimenti per ottenere un effetto molto uniforme, oppure giocare con tonalità simili per creare una resa ton sur ton.
In caso di divani diversi, invece, la faccenda si complica. Pur non esistendo risposte giuste o sbagliate, le regole dell’interior design suggeriscono l’accostamento di un colore di base (bianco, beige, panna o grigio, per esempio) e di una tinta secondaria.
Rosso bordeaux, verde petrolio, blu pavone, giallo senape, arancione ruggine e viola porpora sono solo alcuni esempi di sfumature d’accento con cui aumentare il potenziale decorativo del salotto.
Accanto a una poltrona (o due poltroncine)
Abbinare due divani non è l’unica soluzione se desideri allestire un angolo conversazione accogliente o aggiungere qualche posto a sedere. In alternativa a una coppia di sofà, puoi valutare l’inserimento del divano vicino a una bella poltrona da salotto, che diventerà la postazione prediletta per rilassarsi in solitudine o scambiare qualche chiacchiera con gli ospiti.
L’uno di fronte all’altro, l’uno a destra e l’altro a sinistra, tra due pareti oppure per delimitare un’area dell’open space: la disposizione di divano e poltrona dovrà assecondare la geometria della stanza. Per questo, un simile layout risulta particolarmente efficace negli ambienti di piccole dimensioni dove la presenza di due divani – seppur scelti nei formati slim – comprometterebbe la corretta fludità del movimento.
E cosa dire dell’abbinamento tra un divano e due poltroncine? Una tendenza piuttosto diffusa nei grandi loft urbani che puntano tutto sulla filosofia less is more senza tuttavia rinunciare alla convivialità.
Grandi o piccoli che siano, i moderni open space condividono lo stesso tratto distintivo: l’entrata di casa è affacciata sul soggiorno. Per ovviare al problema, si possono percorrere almeno due strade.
La prima: usare il divano come divisorio. In questo caso, il sofà diventa un vero e proprio complemento separatore in grado di dividere, seppur parzialmente, l’ingresso dal soggiorno. Poiché lo schienale non sarà rivolto verso la porta ma risulterà dare le spalle all’entrata, è bene optare per un divano con spalliera bassa per non chiudere visivamente l’ambiente condiviso.
Se lo spazio vicino all’ingresso è limitato o sviluppato in lunghezza, il divano può comunque essere installato in prossimità della porta, in posizione perpendicolare rispetto ad essa. In questo caso, è consentito anche rivolgere le sedute verso l’entrata di casa, come consigliato dal Feng Shui.
Davanti a finestre e vetrate
Divano vicino alla finestra: sì o no? La risposta dipende dalla presenza o meno di un televisore in salotto. Nessun dubbio sui benefici della luce naturale, ovviamente, ma allo stesso tempo bisogna considerare che i riflessi sullo schermo renderebbero difficoltosa – se non addirittura impossibile – l’utilizzo dell’apparecchio.
Se per motivi di configurazione spaziale non si può fare a meno di mettere il divano nei pressi di una fonte luminosa, il posizionamento di spalle è fortemente sconsigliato. È preferibile optare per una disposizione laterale rispetto al cono luminoso, che sarà minore e presente nella stanza solo in determinati momenti della giornata.
Salotto senza TV? Spazio allora a soluzioni eleganti con il divano sotto la finestra ma attenzione all’altezza dello schienale, che potrebbe ostacolare l’apertura dei battenti. Via libera anche ai bagni di luce circondati da grandi vetrate e porte finestre a tutta altezza, a patto di avere una vista invidiabile sul panorama esterno.
E mai dimenticare di sfruttare gli accessori a proprio vantaggio: abbinare il rivestimento di tende e cuscini è l’idea perfetta per dare un senso di coesione e coerenza alla decorazione della zona giorno.
In un angolo lettura
Chi dice angolo lettura, dice poltrona, ma limitare la scelta a una sola tipologia d’imbottito può essere frustrante. Se la geometria della stanza lo consente, può valere la pena sostituire una bergère, una poltroncina a pozzetto o un’invitante poltrona club con un divano lineare – se lo spazio è ridotto – o una composizione con chaise longue, penisola o méridienne.
Il divano potrà essere idealmente collocato davanti alla libreria oppure essere installato a fianco di uno scaffale di design, con i libri sempre a portata di mano.
Dietro a un mobile
…o davanti, a seconda di come lo si voglia vedere. La soluzione riguarda principalmente i divani per centro stanza e suggerisce l’utilizzo di librerie basse terra per organizzare un piccolo angolo lettura salvaspazio e definire, nonostante la continuità degli arredi, aree funzionali differenti.
Non mancano le soluzioni alternative, ad esempio utilizzare lo schienale per appoggiare una consolle retro divano, un buffet basso o un piccolo mobile contenitore, oppure collocare la spalliera al di là di una libreria divisoria a pali e montanti.
Sotto le scale
Se l’appartamento si sviluppa su due livelli, considera di arredare lo spazio sottoscala con un divanetto lineare di dimensioni ridotte o un grande sofà ad angolo.
Il sofà può trasformarsi in una pratica panchetta da ingresso dove lasciare borse, zaini, sacchetti di stoffa e qualsiasi altro accessorio da non dimenticare prima di uscire di casa. A sua volta, l’imbottito contribuirà a dare una seconda chance a un angolo potenzialmente dimenticato.
In un ambiente mansardato
Ultima soluzione, ma non per ordine d’importanza: la posizione di un divano in mansarda o in un soggiorno con soffitto inclinato.
Che il sofà sia appoggiato al muro o staccato dalla parete, poco importa. Ciò che conta è che l’imbottito sia collocato nella zona in cui l’altezza del soffitto è minore per consentire di arredare le pareti alte con mobili sistemici e soluzioni modulari, anche su misura.
La Lota de Macedo Soares House, conosciuta come Casa de Vidro, situata a San Paolo, in Brasile è considerata un capolavoro dell’architettura modernista; La casa viene considerata un capolavoro dell’architettura moderna brasiliana, nota per la sua armoniosa integrazione con il paesaggio circostante e per l’uso di materiali naturali e principi di progettazione sostenibile. va su una collina e il design sfrutta la pendenza naturale per creare livelli e spazi diversi, è costruita su pilotis per consentire al paesaggio naturale di scorrere sotto e intorno alla casa. Una delle caratteristiche più notevoli della casa sono le grandi finestre in vetro, che consentono alla luce naturale di inondare gli spazi interni e permettono una transizione senza soluzione di continuità tra gli spazi interni ed esterni. La casa ha anche una terrazza e un giardino integrati nel design e contribuiscono alla connessione con la natura circostante. Nel suo progetto l’architetto ha previsto quelli che oggi chiameremmo elementi di design sostenibile, come la ventilazione naturale e il raffreddamento passivo.
A modernist masterpiece in Brazil
The Lota de Macedo Soares House, known as Casa de Vidro, located in São Paulo, is considered a masterpiece of modernist architecture; The house is considered a masterpiece of modern Brazilian architecture, known for its harmonious integration with the surrounding landscape and for the use of natural materials and sustainable design principles. The house sits on a hillside and the design takes advantage of the natural slope to create different levels and spaces, it is built on stilts to allow the natural landscape to flow under and around the house. One of the most notable features of the home are the large glass windows, which allow natural light to flood the interior spaces and allow for a seamless transition between the interior and exterior spaces. The house also has a terrace and garden integrated into the design and contribute to the connection with the surrounding nature. In her project, the architect included what we would today call sustainable design elements, such as natural ventilation and passive cooling.
L’ignifugazione con un ritardante di fiamma è necessaria per proteggere dalle fiamme di un incendio i materiali più facilmente infiammabili. Il ritardante di fiamma è particolarmente utile per proteggere mobili e oggetti collocati in prossimità di potenziali fonti d’incendio, ad esempio, l’arredamento tessile posto vicino a una stufa a legna o accanto a un camino, oppure i mobili vicino ai fuochi della cucina. Il ritardante di fiamma torna utile anche per la protezione di elementi architettonici in legno, come travi, soffitti e soppalchiche si trovano in condizione di potenziale pericolo.
Tra i prodotti di questo tipo particolarmente interessante è quello dell’americana Ferber Painting che nel suo catalogo di vernici a utilizzo specialistico, propone un ritardante di fiamma veramente efficace, atossico ed estremamente versatile perché si può applicare su tantissimi tipi di materiali, dal parquet vicino al camino, al tappeto ai piedi di una stufa a legna. Ovviamente, non bisogna aspettarsi più di quello che questo prodotto è destinato a fare. Nessuna “vernice” è in grado di estinguere un incendio!
La specifica funzionalità di un ritardante di fiamma è quello appunto di ritardare la combustione dei materiali trattati. Rallentando la propagazione dell’incendio si riesce ad aver il tempo necessario per mettersi in sicurezza, o per cercare di spegnere l’incendio. Tenete conto che i materiali non trattati, in caso d’incendio, concorrono a far propagare le fiamme in pochissimo tempo.
Ignifugazione e ritardanti di fiamma.
L’ignifugazione è il trattamento al quale vengono sottoposti i materiali facilmente infiammabili, come i tessuti e il legno, con lo scopo di ridurre o ritardare la loro combustione in caso d’incendio.
L’ignifugazione può essere fatta eseguendo un trattamento superficiale del materiale attraverso l’applicazione (a spruzzo, o a pennello) di un apposito prodotto ritardante di fiamma. Questo esposto alle alte temperature ritarda l’accesso dell’aria agli strati più interni del materiale trattato, rallentando l’azione del fuoco.
Campi d’impiego dei ritardanti di fiamma.
I ritardanti di fiamma sono normalmente impiegati nella produzione di mobili, tappezzeria, materassi, tappeti e tende che necessitano di requisiti antincendio. Questi sono anche impiegati per proteggere dispositivi elettronici ed elettrici, come computer e smartphone, televisori, elettrodomestici.
Va detto però che in alcuni casi si tratta di prodotti i cui composti chimici possono essere dannosi per la salute dell’uomo, in particolare quelli a base di bromurati (Brominated Flame Retardants – BFR). Questi, utilizzati fin dagli anni Settanta, sono stati eliminati dal mercato in moltissimi casi. Quelli ancora in uso oggi sono soggetti a una severa regolamentazione.
Il prodotto che propone la Ferber painting non sviluppa alcuna tossicità nemmeno nel caso di un incendio.
Altre caratteristiche interessanti di questo prodotto sono:
La resistenza alle alte temperature fino a 800 *C.
Certificazione a norma NFPA 701, uno standard creato dall’organizzazione americana National Fire Protection Association per valutare la propagazione della fiamma di tessuti e pellicole in condizioni d’incendio. Si tratta di metodi di prova che si applicano in particolare ai tessili utilizzati nei locali pubblici (scuole, sale cinematografiche, teatri ecc …). Questi devono essere certificati per legge come ignifughi.
Durata del trattamento senza limite di tempo. Facilità di applicazione. Con questo tipo di prodotto è perfino possibile eseguire l’imbibizione dei materiali per una copertura ancora più efficace. Quindi non solo applicazione a spruzzo, o una facile stesura a pennello o a rullo.
Continua la proposta di Doimo Cucine dalla chiara identità Made to feed your soul, che nei prossimi mesi prenderà forma in un articolato catalogo. In esso ogni composizione sarà uno spunto di stile, una suggestione o una provocazione sempre però all’interno delsistema All-arounD.
Trasversale e personalizzabile, richiede la scelta iniziale della tipologia dell’anta – disponibile nelle quattro varianti Aspen, D12, D20 e D23 – del sistema di apertura e della finitura. Dopo, massima libertà progettuale.
All-arounD lascia spazio al disegno dell’ambiente che più rispecchia la personalità di chi lo vive.
Ogni composizione dimostra la capacità dell’azienda di trasformare in realtà l’immaginazione. Da prodotto a progetto grazie alla manualità d’un tempo che oggi si accompagna alla precisione tecnologica.
La novità principale del sistema All-arounD Doimo Cucine
Tra le novità 2023 di sicuro interesse la composizione 02 – D23 in combinazione con D12 in equilibrio perfetto tra essenzialità e praticità. Spazi ampi, vetrate infinite e cornici minime, pochi elementi dai volumi importanti, depositari d’ogni comodità per vivere la cucina, affiancati a capaci colonne che creano movimento con contrasti di profondità e finiture completati dalla leggerezza di una boiserie. Una combinazione armonica di soluzioni per trasmettere una sensazione di serenità.
Il volume del blocco cucinaha linee essenziali che si stagliano decise ma non imperiose, in Fenix NTM® Rosso Jaipur, dalla sensazione tattile vellutata, per un piano cottura con comodi comandi touch da entrambi i lati dell’isola.
La purezza della composizione si manifesta in dettagli dall’eleganza discreta. Come il fianco del piano snack spizzato a 45° che esibisce una raffinata finitura in MDi Syros e mantiene verso l’interno la sua anima d’essenza lignea. O come le colonne interrotte dalla boiserie che vestono ante maggiorate per agevolare la presa e ospitare comode luci.
L’architettura minimalista di stampo nordico delinea un ampio spazio cucina affacciato su un giardino. Lo stesso accade all’interno, con volumi facili da usare: capaci colonne, doppia postazione lavaggio e blocco cottura utilizzabile da ambo i lati.
13.10 Ristorante è il primo progetto di interior design firmato da Serena Confalonieri. Un boutique restaurant da 25 coperti alle porte di Milano che unisce la cifra stilistica ironica e colorata della designer con la filosofia gastronomica dello chef Marcello Passoni, fatta di ingredienti a Km0 e influenze culturali dal mondo.
L’obiettivo è trasmettere una sensazione domestica, dare l’idea di mangiare fuori ma sentendosi un po’ a casa. Il locale si sviluppa intorno a un cortile interno, accogliendo gli ospiti in uno spazio intimo, grazie ad una divisione degli spazi razionale ma informale. Le ambientazioni interne, calde e conviviali, sono caratterizzate da tinte accese ma naturali che richiamano gli ingredienti utilizzati in cucina: pattern eclettici e vivaci, colori brillanti, oggetti di arredo ricercati e pezzi su misura.
I prodotti scelti da Serena Confalonieri
Nella definizione degli interni la designer ha voluto coinvolgere alcune prestigiose aziende del settore dell’arredo, che hanno deciso di far parte del progetto con i loro prodotti e una serie di customizzazioni.
Tra i main partner, HD Surface si è occupata delle finiture di pareti e soffitti, mentre Ceramiche Cielo ha firmato l’arredo bagno. A questi si aggiungono una serie di prodotti disegnati dalla stessa Serena Confalonieri: il wallpaper Carnival di Wall&Decò scelto per il bagno, lo specchio Stilla di Potocco che dà profondità al corridoio che collega l’ingresso con le sale del ristorante, la collezione di tableware Kyma di Sambonet e il tappeto di Besana Carpet Lab realizzato appositamente per 13.10 Ristorante.
Tra le aziende partner, Florim ha fornito i rivestimenti ceramici, Servomuto e MM Lampadari rispettivamente lampade a sospensione e applique, Fratelli Levaggi le tipiche sedie chiavarine artigianali. Tra i prodotti firmati dalla designer e utilizzati nel progetto, anche il tessuto jacquard Scott disegnato per l’Opificio, utilizzato per le panche su misura e per i tendaggi dell’ingresso, e il tavolo Archie di Medulum, protagonista assoluto della prima sala.
Per la prima volta, Serena Confalonieri si misura con un progetto di interior: un’occasione per esprimere al massimo la sua creatività – così caleidoscopica e colorata, da sempre applicata a prodotti, grafiche e allestimenti. Il risultato è un progetto estremamente coerente con l’estetica e la filosofia progettuale della designer, fatta di morbidi contrasti e di un utilizzo bilanciato di pattern e cromie.
Biografia di Serena Confalonieri
Serena Confalonieri è una designer e art director indipendente con sede a Milano.
Dopo la Laurea specialistica in Interior Design, ha iniziato a lavorare come assistente docente presso il Politecnico di Milano. Inoltre, ha collaborato con studi di Milano, Barcellona e Berlino e Milano. Da anni lavora nel campo del product, graphic e textile design, progetta interni per residenze e collabora con svariate aziende italiane e internazionali.
I suoi lavori sono stati pubblicati sulle più importanti riviste di settore e si sono aggiudicati importanti premi come le menzioni d’onore ai Young&Design Awards nel 2014 e ai German Design Awards nel 2016. Inoltre, i suoi lavori sono stati esposti in prestigiosi luoghi dedicati al design come La Triennale di Milano e la Galleria Rossana Orlandi. Serena Confalonieri è spesso invitata come relatrice a conferenze sul tema del design e a workshop creativi.
Quale pavimento migliora il comfort e invita a camminare a piedi nudi? La risposta è Pergo Rigid Vinyl 2.0.
Il comfort è fondamentale, soprattutto nella cameretta dei bambini. Ecco perché Pergo ha sviluppato i pavimenti in vinile Flex, che offrono quella piacevole sensazione di morbidezza al tatto che invita a camminare a piedi scalzi e riducono i suoni e i rumori, in modo che i bambini possano giocare comodamente. A chi cerca un pavimento dall’aspetto naturalePergo Rigid Vinyl 2.0 offre decori unici e dall’aspetto veramente autentico e performance tecniche molto elevate che consentono resistenza e facile manutenzione. Impermeabile, estremamente igienico, necessita di poche cure, grazie allo strato superiore ultra resistente, che protegge il pavimento da macchie, sporcizia e usura. Inoltre, come tutti i prodotti Pergo, anche Rigid Vinyl 2.0 è al 100% senza ftalati, per garantire un ambiente più salutare e sicuro.
Il rivoluzionario pavimento in vinile di Pergo
Pergo Rigid Vinyl 2.0 rivoluziona dunque il settore delle pavimentazioni viniliche per estetica e comfort. Il brand svedese Pergo, già inventore del laminato, con la collezione di pavimenti in vinile rigido supera se stesso e ottiene un realismo mai raggiunto in precedenza e, applicando le conoscenze acquisite in quarant’anni di esperienza e le innovazioni introdotte nei suoi pavimenti laminati e parquet, ottiene una resa estetica con micro venature senza precedenti caratterizzata da una bisellatura estremamente naturale e definita. Un’evoluzione che punta non solo all’aspetto estetico, ma anche alle performance tecniche che ogni volta ridefiniscono nuovi standard qualitativi. E risultano i più resistenti sul mercato, con una garanzia dai 20 ai 25 anni.
Nuovo sistema a incastro
Il nuovo sistema a incastro dei pavimenti in vinile rigido di Pergo consente di evitare danni dovuti alle infiltrazioni di acqua o al surriscaldamento localizzato. L’incastro garantisce una tenuta stagna totale del pavimento, rendendo impossibile qualsiasi passaggio di liquidi tra le tavole.
Inoltre, una stabilità dimensionale senza precedenti evita il rischio di surriscaldamenti localizzati in caso di elevate temperature. In più, la totale compatibilità con il riscaldamento a pavimento, sia in posa flottante che, dove previsto, incollata, offre una bassa resistenza termica, risultando una scelta particolarmente efficiente dal punto di vista energetico.
Tre nuove gamme disponibili in classe 33:
due formati ‘doga’, Glomma Pro, dieci nuovi decori pensati per dare respiro agli ambienti, e Namsen Pro, sedici decorativi perfetti in ogni stanza, che esaltano tutte le varianti naturali del legno;
il modernissimo formato ‘piastra’ della serie Viskan Pro per gli amanti della pietra naturale e delle resine evitando però l’inconveniente del pavimento freddo quando si cammina.
Pergo Rigid Vinyl 2.0 per le ristrutturazioni
Il basso spessore, rende Pergo Rigid Vinyl 2.0 la scelta ideale per le ristrutturazioni: non occorre, infatti, rimuovere il pavimento precedente. Ma non finisce qui: il sistema di installazione super rapido a incastro Uniclic® rende la posa più semplice anche nei punti più difficili. Pergo Vinyl è proposto nelle versioni Rigid Click, Flex Click e Flex Glue:
la gamma Rigid Click, resistentissima, è la scelta ideale in caso di posa flottante su sottofondo
i pavimenti Flex Click, dal comfort ineguagliabile, sono perfetti per le superfici meno irregolari. Se installati sul materassino Heat, offrono un’eccellente stabilità dimensionale anche in caso di ampia escursione termica.
i pavimenti Flex Glue garantiscono il massimo della stabilità dimensionale, se incollati su di un sottofondo senza
Anche i pavimenti Pergo Flex possono essere posati flottanti grazie al loro sistema ad incastro, oppure, in caso di sottofondo perfettamente liscio, possono essere incollati. Entrambi hanno un’ottima riduzione del rumore da calpestio, rendendo più silenziose persino le camminate più spedite.
Per quanto riguarda le finiture, Pergo ha sviluppato per ogni pavimento due battiscopa e profili perfettamente coordinati, in un’ampia gamma di soluzioni disponibili. Grazie al pratico taglierino incluso nella confezione, il profilo può essere sagomato a seconda delle necessità. Completano la fornitura tre tipi di materassino per il fondo, due dei quali in materiale riciclato.
Pergo Rigid Vinyl 2.0, sostenibilità scandinava
Nella progettazione dei nuovi pavimenti in vinile Pergo, la sostenibilità è una delle priorità fondamentali. Il processo produttivo a risparmio energetico e ultramoderno riduce al minimo gli scarti, in modo tale che il pavimento in vinile Pergo sia il più “morbido” possibile per i piedi che lo calpestano… ma anche per il pianeta. E come per tutti i pavimenti Pergo, la manutenzione è molto semplice ed essi dureranno a lungo se curati correttamente: ciò si traduce in un impatto ambientale ridotto nell’arco della vita del pavimento. Tutto nel rispetto della natura e della salute:
Senza ftalati
Emissioni di COV ridotte al minimo
Riciclo degli scarti
Produzione energetica efficiente
Posa senza colla (facile smontaggio, potenziale riciclabilità)
Sul sito Pergo.it, la realtà virtuale semplifica la vita e aiuta nella scelta: basta rispondere a poche semplici domande per ottenere una panoramica dei pavimenti che meglio si adattano al proprio progetto e avere un’anteprima del risultato finale.
Eco metal roofing refers to the use of environmentally friendly materials in the construction of metal roofs. These materials are designed to be sustainable and have a minimal impact on the environment throughout their lifecycle, from production to disposal. The most common material used for eco metal roofing is steel, due to its durability, recyclability, and energy-efficient manufacturing process. However, there are other options available, such as aluminum, copper, and zinc, each with their own unique properties and benefits. Check out London Eco for the best eco friendly metal roofing.
Comparison of Materials
When considering the most common material for eco metal roofing, it is important to compare the benefits of each material. Steel is strong and durable, and it is also one of the most recycled materials in the world. Aluminum is lightweight and energy-efficient, and it is also 100% recyclable. Copper is long-lasting and self-repairing, and it is also 100% recyclable. Zinc is durable and self-repairing, and it is also 100% recyclable. Recycled metal roofing is sustainable as it is made from recycled materials. Titanium is strong, lightweight, and reflects heat and UV rays. Terne metal is durable, low-maintenance, and has a unique appearance.
Steel
Steel is the most commonly used material for eco metal roofing due to its strength, durability, and recyclability. It is a versatile material that can be molded into a variety of shapes and sizes, making it suitable for use on various types of buildings. Steel roofing is also resistant to weathering, corrosion, and fire, making it a long-lasting choice for roofing.
One of the key benefits of steel as an eco-friendly material is its recyclability. According to the Steel Recycling Institute, over 75% of all steel produced in the world is recycled, making it one of the most recycled materials on the planet. This means that when a steel roof reaches the end of its life, it can be easily dismantled and the materials reused, reducing waste and the need for new raw materials.
Aluminum
Another common material used for eco metal roofing is aluminum. It is a lightweight and durable metal that is resistant to corrosion and requires minimal maintenance. Aluminum roofing is also 100% recyclable, making it a sustainable choice for roofing.
One of the key benefits of aluminum roofing is its energy-efficient properties. Aluminum reflects heat and UV rays, which can help to reduce the amount of energy needed to cool a building. This can lead to lower energy bills and a smaller carbon footprint. Aluminum roofing is also a good choice for areas prone to heavy rain or snow, as it is resistant to water damage.
Copper
Copper is another metal that is commonly used for eco metal roofing. It is a durable and long-lasting material that can last for over 100 years with proper maintenance. Copper roofing is also resistant to corrosion and can develop a natural patina over time, which gives it a unique appearance.
One of the key benefits of copper roofing is its ability to self-repair. Copper has a natural ability to regenerate its protective oxide layer, which helps to prevent corrosion and extend its lifespan. Copper is also 100% recyclable, making it a sustainable choice for roofing.
Zinc
Zinc is another metal that is used for eco metal roofing. It is a durable and long-lasting material that is resistant to corrosion and requires minimal maintenance. Zinc roofing is also 100% recyclable, making it a sustainable choice for roofing.
One of the key benefits of zinc roofing is its ability to self-repair. Like copper, zinc has a natural ability to regenerate its protective oxide layer, which helps to prevent corrosion and extend its lifespan. Zinc is also a good choice for areas prone to heavy rain or snow, as it is resistant to water damage.
Titanium
Titanium is a strong and lightweight metal that is often used in eco metal roofing. It is resistant to corrosion and has a long lifespan, making it a durable choice for roofing. Titanium is also 100% recyclable, making it a sustainable option for roofing.
One of the key benefits of titanium roofing is its ability to reflect heat and UV rays. This can help to reduce the amount of energy needed to cool a building, leading to lower energy bills and a smaller carbon footprint. Titanium is also resistant to weathering, making it a good choice for areas with harsh climates.
Terne Metal
Terne metal is a type of steel that is coated with a layer of tin. It is often used for eco metal roofing due to its durability and long lifespan. Terne metal is resistant to corrosion and requires minimal maintenance, making it a low-maintenance choice for roofing.
One of the key benefits of terne metal roofing is its appearance. The tin coating gives it a unique, matte finish that can add character to a building. Terne metal is also 100% recyclable, making it a sustainable choice for roofing.
Conclusion
In conclusion, the most common material used for eco metal roofing is steel, due to its strength, durability, and recyclability. However, there are other options available, such as aluminum, copper, and zinc, each with their own unique properties and benefits. When considering the best material for an eco metal roof, it is important to consider the specific needs and requirements of the building, as well as the local climate and environment. By choosing a sustainable and environmentally-friendly material, it is possible to create a roof that is not only functional.
Ciao Creativa, oggi ho realizzato per te il Tutorial fiocco Nascita per femminuccia. Creato per una nipotina in arrivo! La nipotina si chiama Vittoria e nascerà intorno al 20 gennaio. Come regalo per la nascita ho deciso di creare questo fiocco per lei e non potevo non realizzarne anche il video tutorial!
Video tutorial fiocco Nascita per femminuccia
Materiale necessario:
Tessuto a righe rosa e panna, 70x140cm per le strisce, una 60x100cm per il fiocco.
Tessuto rosa 75x40cm per le strisce e 30×40 per il fiocco.
Tessuto panna coordinato 20x10cm.
Imbottitura piatta 60x100cm.
Fettuccia per appendere 100cm.
Ago, filo, spilli, macchina da cucire.
Etichette personalizzate.
Colla spray solubile, opzionale, sostituiscila con degli spilli.
Realizzare questo Tutorial fiocco Nascita per femminuccia è davvero semplice, i passaggi sono pochi e veloci, se hai padronanza della machina da cucire non avrai nessuna difficolta. I miei consigli sono solo due, il primo è di utilizzare tessuti di qualità, io ho scelto un tessuto rustico in puro cotone tinto in filo. Il secondo consiglio è quello di utilizzare la colla per pochissimi passaggi.
Realizza le parti del fiocco:
Prepara tutti i tessuti necessari nelle misure scritte nella lista del materiale necessario.
Prendi il tessuto a righe 70x140cm piegalo prima sul lato lungo e poi ripiegano a metà. Taglia gli angoli con il cutter o con le forbici. Segui il video se hai dei dubbi.
Cuci lungo il lato aperto lasciando una apertura per risvoltare sul dritto.
Risvolta sul dritto, cuci l’apertura e stira bene.
Prendi il tessuto rosa 75x40cm e ripeti i passaggi precedenti, piegalo prima sul lato lungo e poi ripiega a metà. Taglia gli angoli con il cutter o con le forbici. NB: Gli angoli delle strisce in tessuto rosa ed in tessuto a righe devono avere la stessa angolatura.
Cuci lungo il lato aperto lasciando una apertura per risvoltare sul dritto.
Risvolta sul dritto, cuci l’apertura e stira bene.
Prendi il tessuto a righe 60x100cm piegalo in due sul lato lungo, posiziona l’imbottitura piatta e cuci sui lati aperti lasciando una apertura per girare sul lato dritto. Non tagliare il tessuto in eccesso che farà da supporto al fiocco e non lo farà ammosciare.
Rigira sul lato dritto, chiudi l’apertura e stira bene.
Prendi il tessuto rosa 30x40cm piegalo e cuci tutto intorno lasciando una apertura per risvoltare.
Risvolta, cuci l’apertura e stira bene.
Assembla il fiocco:
Posiziona la striscia rosa con gli angoli sopra la striscia a righe con gli angoli, le due strisce devono essere centrate. Fissa con della colla spray o con degli spilli.
Segna il centro preciso con uno spillo e realizza un punto filza, fissa a fisarmonica con qualche punto.
Prendi la striscia a righe imbottita, cuci i due capi, otterrai un rettangolo di circa 25x40cm, posizionaci sopra il rettangolo rosa e fissalo con un po di colla spray o con degli spilli.
Segna il centro e cuci con un punto filza, tira il filo per arricciare e blocca con qualche punto.
Posiziona il fiocco sulle strisce, avvolgili con il tessuto panna piegato su se stesso e blocca sul retro con qualche punto.
Fissa il cuore al fiocco facendo passare la fettuccia nel tessuto panna centrale, aiutati con una spilla da balia. Annoda la fettuccia e nascondila sotto il tessuto panna.
Cuci un fiocco coordinato sul cuore.
Inserisci le etichette e confeziona!
Per realizzare il cuore io ho commissionato il ricamo a macchina perché ho poco tempo per ricamare, tu puoi realizzare un cuore in tessuto scegliendo quello che più preferisci dai miei tutorial cuori imbottiti, a breve pubblicherò un tutorial più specifico per realizzare il ricamo a mano. Se desideri un alfabeto per ricamare a mano la scritta scrivimelo nei commenti che lo realizzerò per te e lo pubblicherò nella sezione Schemi a punto croce.