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5 Luglio 2023 / / Laura Home Planner

Come illuminare casa ,

un aspetto che a volte viene trascurato.

Si pensa allo stile,

al colore,

all’organizzazione…

ma spesso ci si dimentica che illuminare casa è fondamentale per un buon progetto d’interior.

illuminare casa scegliamo le lampade

Per illuminare casa nel modo corretto ,

è necessario scegliere le lampade con la giusta direzione di luce

In che modo?

  • Luce diretta
  • Luce indiretta
  • Diretta e indiretta

illuminare casa con la luce diretta :

Quali sono le lampade con luce diretta?

tutte quelle che hanno una direzione della luce in un punto preciso.

La luce diretta è indicata per ambienti che richiedono attenzione.

Ad esempio,

La lampada da tavolo può risultare utile per leggere un libro ,

In cucina le luci sotto pensili hanno luce diretta per illuminare il piano di lavoro,

Il piano cottura e il lavello .

Sopra al tavolo da pranzo per illuminare la tavola.

illuminare casa con la luce indiretta

La luce indiretta è perfetta per creare l’atmosfera.

il fascio luminoso è rivolto verso il soffitto o le pareti.

Le lampade con luce indiretta sono consigliate per mantenere la concentrazione durante la giornata lavorativa…

ed oggi giorno non si tratta solo dell’ufficio fuori casa…

pensiamo a quanti di noi lavorano in smart working

diretta e indiretta facciamo un mix

Per ottenere un risultato ottimale è opportuno combinare i vantaggi di entrambi,

un mix tra luce diretta ed indiretta renderà l’ambiente più confortevole.

Illuminare solo con luci indirette non basterebbe,

e con la sola luce diretta mancherebbe un po’ di comfort.

luce calda o fredda?

Non esiste una regola

Bisogna sceglierla in base alle proprie esigenze di illuminazione.

È bene considerare però ,

Che la tonalità della luce influisce molto sul nostro stato d’animo a seconda della sua intensità.

perciò,

scegliere come illuminare ogni spazio nel modo giusto è importante per ottenere un grado di comfort ed efficienza adeguati all’ambiente in cui ci troviamo.

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4 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

dal riciclo di vecchi abiti nasce la collezione Rememberme

Sedie, tavoli e coffe-table, la collezione Rememberme regala nuova vita agli abiti trasformandoli in arredi sostenibili

Nato dalla creatività di Tobias Juretzek e dall’artigianalità di Casamania by Horm, la collezione Rememberme è sinonimo di innovazione e sostenibilità. La linea è infatti progettata per dare nuova vita agli abiti a noi più cari, al suo interno coesistono lo sguardo verso il futuro e il desiderio di mantenere vivo il passato.

Inquinamento, quanto incide l’industria tessile?

Secondo un recente articolo pubblicato nel sito del Parlamento Europeo,  il settore tessile è tra i principali responsabili dell’inquinamento del pianeta. La produzione tessile ha bisogno di utilizzare molto acqua, senza contare l’impiego dei terreni adibiti alla coltivazione del cotone e di altre fibre. Si stima che la produzione tessile sia responsabile di circa il 20% dell’inquinamento globale dell’acqua potabile a causa dei vari processi a cui i prodotti vanno incontro, come la tintura e la finitura, e che il lavaggio di capi sintetici rilasci ogni anno 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei mari.

Si calcola, infatti,  che l’industria della moda sia responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio, più del totale di tutti i voli internazionali e del trasporto marittimo messi insieme.

Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, gli acquisti di prodotti tessili nell’UE nel 2020 hanno generato circa 270 kg di emissioni di CO2 per persona. Questo significa che i prodotti tessili consumati nell’UE hanno generato emissioni di gas serra pari a 121 milioni di tonnellate.


L’abbigliamento che finisce in discarica

In questi anni è cambiato anche il modo in cui le persone eliminano l’abbigliamento che non usano più. Molti capi, infatti, finiscono in discarica anziché essere donati.

Le soluzioni per ridurre questo impatto passano ovviamente cambiando i nostri modelli di consumo. E’ importante superare la cultura dello spreco dell’abbigliamento stagionale, indossati solo per pochi mesi, e optare per capi senza tempo, di qualità e durevoli. Inoltre, è altrettanto importante dare una seconda vita ai vestiti che non indossiamo più, vendendoli su piattaforme online di seconda mano, donandoli a enti di beneficenza per il riutilizzo o riciclandoli in altri prodotti, proprio come la collezione Remeberme.

tavolo collezione Rememberme

Dal riciclo di abiti nasce la collezione di arredi Rememberme

La collezione si fa portavoce delle attuali problematiche sociali di sostenibilità e riciclaggio. Il designer ricava infatti il materiale, per la realizzazione della linea, dall’utilizzo di vecchi indumenti come jeans e magliette di cotone mischiati con una specifica resina atossica di origine vegetale. Gli abiti sono oggetti portatori di ricordi e di memorie e che conferiscono così a ogni singolo prodotto un valore aggiuntivo. Con Rememberme la personalità degli abiti continua a vivere dando espressione ai materiali e alla loro storia di vita.

Rememberme si sviluppa in sedie, tavolo e coffee-table dando vita a una proposta sostenibile completa.


Naturalmente, non ci saranno mai due prodotti identici, ogni pezzo è inevitabilmente unico nel suo genere.

 

L’articolo Con Rememberme dai nuova vita agli abiti che non indossi più proviene da Dettagli Home Decor.

4 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

erbe aromatiche, le migliori e come coltivarle in casa

Chi ama dilettarsi in cucina sa bene quanto sono importanti le erbe aromatiche per insaporire i piatti. E allora, ecco le migliori erbe aromatiche da coltivare in vaso, così gli aromi sono sempre a portata di mano.

Le aromatiche più facili da coltivare

Menta

In quanto pianta sempreverde molto resistente, la menta si presta bene ad essere coltivata dentro casa. L’importante è che venga posizionata in una zona fresca e soleggiata, in un terriccio ricco di humus.

Timo

Il timo è perfetto per la coltivazione in vaso, perché cresce lentamente e non richiede travasi. E’ importante evitare i ristagni d’acqua, preferendo annaffiature frequenti ma poco abbondanti.

Basilico

Chi non ha mai coltivato una piantina di basilico? Tra le erbe aromatiche, il basilico è la pianta che richiede più cure. Necessita di luce ma teme i raggi diretti del sole. Inoltre, deve essere annaffiato spesso affinché il terriccio rimanga sempre umido.

Erba cipollina

L’erba cipollina ha bisogno di una zona fresca, ombrosa e ventilata. L’ideale è posizionarla in un angolo del balcone o sul davanzale della finestra. In questo periodo dell’anno è sufficiente annaffiarla ogni due giorni.

Dove collocare le erbe aromatiche per farle durare più a lungo

Quante volte ti è capitato di ritrovarti con una piantina di erbe aromatiche secca dentro casa? La colpa il più delle volte è da imputare alla collocazione sbagliata. Le piante in vaso hanno bisogno, infatti, di molta luce naturale e temono invece le fonti di calore. L’ideale è ritagliarsi un piccolo angolo dentro casa da dedicare esclusivamente alla coltivazione di erbe e spezie. Il consiglio è quello di posizionarle vicino alla finestra, ma non solo. Sistemare i vasetti delle piantine vicino al lavabo può essere una buona idea, oppure dedicare loro una mensola della cucina in cui arrivano maggiormente i raggi del sole. Fondamentale, poi, anche la scelta del vaso. Sono perfetti quelli con diametro e altezza pari a 20 cm, con almeno un foro di drenaggio alla base. Sistemandoli vicini tra loro si creerà una sorta di microclima in cui le piantine possono crescere meglio.

La soluzione dentro casa è il giardino idroponico

Plantui, il giardino idroponico domestico
Plantui giardino idroponico

Non tutti sanno che è possibile coltivare piante e fiori senza ricorrere all’uso della terra e del classico terriccio. Si tratta del giardino idroponico, che si basa essenzialmente sulla creazione di un ambiente favorevole per la crescita dei vegetali. In che modo? Disciogliendo dentro l’acqua le sostanze nutritive che normalmente le piante trovano nel terreno.

Il vantaggio, in questi casi, è che si può dare vita a un angolo green anche in spazi ridotti e poco luminosi della casa. Ma i vantaggi non finiscono qui: le piante crescono più velocemente, sane e più rigogliose rispetto alle tecniche di un giardino tradizionale.

Inoltre, se dotato di un serbatoio per il riutilizzo del liquido, si avrà anche un notevole risparmio di acqua.

Consigli per coltivare con successo le erbe aromatiche in poco spazio

Consigli per coltivare con successo le erbe aromatiche in poco spazio
kit orto verticale della collezione Cuadra

Coltiva in verticale

L’orto verticale risolve il problema dello spazio in quanto, come suggerisce il nome, si sviluppa in altezza. Scaffali in legno, plastica o ferro sono i più adatti per ospitare piccoli vasetti in cui far crescere le piantine.

Un’altra soluzione è quella di acquistare fioriere e contenitori a cascata, da fissare al muro per creare una specie di rete. In alternativa si possono coltivare le piantine anche dentro grossi tubi di plastica tagliati in modo tale da creare una sorta di contenitore dove inserire il terriccio.

Infine, in commercio puoi trovare diversi Kit con tutto ciò che serve per creare un orto verticale. Si tratta di soluzioni facili da montare e che puoi collocare dentro casa o sul balcone.

Acquista piante già cresciute

Una regola per coltivare con successo le erbe aromatiche è quella di partire da piantine già cresciute. Spesso, infatti, i semi presentano una difficoltà nell’attecchire. Trapiantare una pianta già sviluppata aiuta anche i meno esperti ad ottenere ottimi risultati.

 

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4 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

arte povera e arredamento

Nel design non è forse l’attenzione ai dettagli a fare la differenza? Ciò vale sia per le soluzioni di stampo moderno sia per quelle che vedono un legame con epoche in cui non ci si poteva permettere di sprecare alcunché.

Qualcosa che si può ritrovare nella maggior parte delle pietanze gastronomiche della tradizione, che partono da una cultura dove “si fa con quel che si ha a disposizione” per creare soluzioni creative e che sono vere e proprie opere d’arte.

È quanto accade anche nel caso dell’arte povera: un movimento avanguardista che ha conosciuto un successo importante tra gli anni Sessanta e Settanta del Secondo Dopoguerra, capace di cambiare il corso della storia in maniera significativa e rivoluzionaria.

Una ribellione ai canoni standard che ha rivendicato di porre al centro lo spettatore tramite la realizzazione di immagini, sculture, performance e complementi di arredo, con il fine di ribadire il legame tra uomo, esistenza ed arte.

Il risultato è stato il conseguimento di uno stile originale, rinomato e portato avanti ancora oggi. I mobili come le vetrine in legno arte povera ne sono un esempio e rappresentano l’essenza della semplicità, ottenuta dall’impiego di materie prime in grado di durare a lungo nel tempo.

Un tratto che ne assicura l’installazione all’interno di molteplici stanze, in contesti di campagna come di città, raffinati ed eleganti, con un’aria un po’ retrò.

credenza in legno vecchia con ante in vetro

Arte povera: una definizione

Con il termine arte povera si fa riferimento a un movimento artistico che nasce a metà degli anni Sessanta in Italia e si contrappone a una società consumista e incentrata sulla modernizzazione.

Non diversamente dalle altre soluzioni avanguardiste, si pone in rottura con il passato ma anche con il presente, in particolar modo con l’egemonia della cultura minimalista statunitense.

Una ribellione che rivendica l’utilizzo di materiali, appunto, poveri e grezzi, come il legno, le pietre, i tessuti, talvolta persino la plastica. Che prende forma da quello che si utilizza nella quotidianità, escludendo tutto ciò che è superfluo.

Quali sono le origini dell’arte povera? Vanno ricercate in special modo nelle avanguardie di inizio novecento e nella pittura astratta.

A coniare il termine è stato il curatore e storico dell’arte Germano Celant, il quale poneva all’interno del movimento artisti assimilabili tra loro per la narrazione di tematiche simili, affrontate con comunione di intenti pur non lavorando insieme.

La prima reunion è avvenuta nel 1967, all’interno di una mostra andata in scena a Genova presso la Galleria La Bertesca.

Il movimento ha aderito alle manifestazioni pacifiste contro la guerra in Vietnam, ma si è sciolto, nonostante il successo, intorno alla metà degli anni Settanta. Ogni artista ha proseguito portando avanti la propria identità e il proprio stile.

Tra i protagonisti del movimento arte povera ricordiamo Piero Gilardi, Mario Merz, Gianni Piacentino, Gilberto Zorio, Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto. Quest’ultimo è tra l’altro l’ultimo artista italiano vivente ad aver esposto al Louvre di Parigi. Il 25 giugno ha compiuto 90 anni ed è ancora molto attivo.

Come abbinare i mobili in arte povera

Arte povera e arredamento

La produzione di arte povera ha trovato la sua realizzazione pratica e naturale all’interno di complementi di arredo in legno lucidato, per i quali vengono adoperati soprattutto ciliegio, castagno e noce.

Mobili che presentano uno stile caldo, tipico della lavorazione artigianale del legno in Italia, e decisamente rustico. Oltre alle vetrine, tra le soluzioni che risultano più rappresentative troviamo scrivanie, scrittoi, credenze, comodini, tavoli, sedie, credenze, comodini e settimini.

Arredare utilizzando le creazioni dell’arte povera significa pensare gli ambienti riducendo tutto all’essenzialità e alla funzionalità.

Nulla vieta di accostare questo particolare stile ad altri, sia secondo un criterio di opposizione che di concordanza. L’ideale è però inserirlo in maniera esclusiva almeno all’interno della singola stanza.

È perfetto per uno studiolo, per la camera da letto, per il soggiorno, per la cucina e all’interno di un ambiente open space.

Accanto ai mobili in legno è possibile aggiungere dettagli in ferro battuto e utilizzare degli specchi. Una soluzione, quest’ultima, che si richiama all’arte di Michelangelo Pistoletto e alla sua produzione di Quadri specchianti.

 

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4 Luglio 2023 / / Maconi

Essenziale ma non spoglio, semplice ma non banale: l’arredamento in stile minimalista sfrutta il suo successo e torna alla ribalta tra le tendenze dell’interior design.

Più evergreen che nuova tendenza, il minimalist style si afferma, anche per questa stagione, come uno dei trend decor più amati e usati nella progettazione degli spazi abitativi più attuali.

Nonostante i suoi oltre 60 anni di vita, infatti, sfida lo scorrere del tempo proponendosi come valida soluzione decorativa capace di valorizzare abitazioni moderne di varie metrature, dai piccoli monolocali alle grandi dimore indipendenti.

Dal soggiorno al salotto, dalla cucina alla camera da letto, ogni ambiente si presta senza indugi ad accogliere la filosofia del less is more, compresa l’entrata di casa. E proprio partendo dal biglietto da visita di ogni abitazione, ti proponiamo idee e consigli per arredare un ingresso all’insegna dello stile minimal.

COME ARREDARE UN INGRESSO IN STILE MINIMALISTA:

Design semplice e geometrico

 

Può sembrare banale, ma la forza del minimalismo risiede nella sua semplicità. L’assenza di orpelli inutili e la tendenza alla pulizia estetica sono stati fin da subito riconosciuti come gli elementi caratterizzanti di questo stile, fatto di linearità e sottrazione.

L’apparente mancanza di decorazione, però, è ben equilibrata dal rigore formale degli arredi, che prediligono le linee dritte o perfettamente arrotondate, i volumi compatti e le geometrie semplici, senza cambi di direzione. Parallelepipedi, cubi o sfere, rettangoli, quadrati e cerchi sono le forme basiche del minimalismo, che le impiega per creare soluzioni armoniose e funzionali.

La linearità del minimalismo si riflette anche in un particolare uso della simmetria, utile per restituire un’impressione di ordine e logica estetica. Ciò non significa che il suo opposto, l’asimmetria, sia da evitare. Al contrario, se ben equilibrato, l’accostamento di forme diverse o l’alternanza tra pieni e vuoti può rendere più dinamica una semplice composizione a parete.

 

Arredi sospesi a parete

 

Lo stile minimalista passa anche dalla posizione che assume l’arredamento all’interno dell’ambiente. Sì dunque ai mobili disposti intelligentemente sulle pareti dell’ingresso, in modo da sfruttare al meglio lo spazio di un ambiente aperto sul soggiorno, ma anche e soprattutto di un ingresso dalle dimensioni ridotte o dalla planimetria lunga e stretta.

Lo stile minimal predilige le soluzioni a muro, questo è certo, e non solo per ragioni estetiche. Va da sé: installati a parete, gli ingressi sospesi appaiono leggeri, quasi fluttuanti, e di conseguenza fanno apparire anche l’ambiente circostante come visivamente leggero.

Tuttavia esiste anche un risvolto pratico, che ha a che fare con il mantenimento di un ambiente salubre. L’assenza di piedi e gambe diventa un elemento funzionale di estrema importanza per effettuare con agio le faccende domestiche, dalle ordinarie pulizie quotidiane alle grandi rassettature di mezza stagione.

Ed è bene ricordarlo: al di là del puro design, lo stile minimal trova piena espressione quando è in grado di rendere la casa un luogo pratico e fruibile, comodo da vivere e facile da mantenere.

 

Mobili multifunzione e trasformabili

 

Apprezzati per lo spirito salvaspazio, i mobili multifunzionali rivendicano la loro presenza anche negli ingressi minimalisti. Forti di un’anima duale, riflettono uno dei dettami principali dello stile: less is more. E perché non mettere alla lettera questo mantra optando per soluzioni che, nell’ingombro di un solo arredo, assolvono due funzioni contemporaneamente?

Uno specchio che fa da guardaroba, una consolle richiudibile o un armadio con panca sono solo alcuni esempi di arredi che fanno del concetto di (multi)funzionalità il loro punto di forza. Capaci di ottimizzare le entrate più piccole, i mobili trasformabili tornano utili anche negli ingressi grandi, soprattutto quelli a vista o affacciati sul soggiorno, dove consentono di risparmiare centimetri occupati da complementi che risulterebbero non necessari.

 

Spazi contenitivi capienti

 

Parola d’ordine del minimalismo: ordine, ordine e ancora ordine. Basato su un’estetica essenziale, pura e priva di qualsiasi ornamento, lo stile minimalista non ammette il disordine visivo. Accessori, suppellettili e oggettistica devono essere ridotti al minimo e studiati attentamente per restituire, a chi entra ed esce da casa, un senso di sobrietà naturale e gradevole, mai forzata o asettica.

A loro volta semplici ed essenziali, gli oggetti a vista possono comunque essere presenti, ma a una condizione. Dovranno esprimere la personalità della casa e di chi la abita, evocare un ricordo o raccontare una storia… In breve, dovranno evitare che l’ambiente risulti freddo e inospitale, quando dovrebbe essere caldo e accogliente.

Il compito di nascondere i suppellettili di troppo è affidato a mobili contenitori capienti e pratici, dotati di ante, cassetti e compartimenti chiusi in cui riporre una grande quantità di oggetti. Sarà così più facile mantenere l’ambiente ordinato e trovare facilmente ciò di cui si ha bisogno, perché ogni cosa avrà il suo posto e ci sarà un posto per ogni cosa.

 

Colori chiari e sfumature pastello

 

Arredo minimalista fa rima con total white? Non necessariamente. Il bianco è senza ombra di dubbio il colore predominante dello stile minimal, che sposa appieno i colori chiari per infondere chiarore e ampliare spazi piccoli o ristretti.

Esiste però un’intera palette di sfumature alternative a cui poter attingere, che si accostano al bianco per ricavare luminosità e creare moderati effetti cromatici a contrasto. Via libera dunque a sfumature neutre come beige, tortora o grigio, verde o blu in toni pastello, tinte naturali come il sabbia o il terra. È bene accetto anche il nero puro, che con il bianco dà vita a un connubio sempre valido. Non sono indicate le sfumature accese, più adatte invece per ambienti moderni dallo spirito pop o eclettico.

Quanto a finiture, gli ingressi arredati secondo il minimalist style sfoggiano pannelli senza maniglia, sostituiti da cassetti o ante con apertura a pressione o gola integrata. Le finiture sono lisce e uniformi, senza pattern decorativi o con delicati accenni alle texture materiche. Nella sua accezione più contemporanea, lo stile minimalista approva anche le soluzioni d’arredo in cemento, resina o effetto legno, ed esili dettagli metallici.

 

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I punti di forza dello stile minimalista

Riassumendo, se decidi di arredare un ingresso in stile minimal, potrai contare su tre vantaggi fondamentali.

  • Versatilità.
    Il minimalismo è uno stile estremamente fluido e permeabile, che ben si presta a essere contaminato dalle altre tendenze. Non è dunque raro imbattersi in arredamento minimal chic, scandinavo, nordico, contemporaneo, moderno, urban, japandy e così via.
  • Luminosità.
    Liberando lo spazio, lo stile minimal consente alla luce naturale di entrare nell’ambiente e di rimbalzare su arredi e pareti. Una resa a cui contribuisce anche il bianco, se scelto come colore predominante della palette.
  • Personalizzazione.
    Lungi dall’essere freddo e distaccato, lo stile minimal accoglie di buon grado gli accessori, a patto che siano coerenti con il progetto formale dell’ambiente. Un tappeto, qualche cuscino o una lampada di design bastano a rendere la zona giorno più calorosa e invitante.

 

9 idee d’arredamento per un ingresso minimal

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Rivenditori Italia Maconi

3 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

Attico con terrazza a Milano ristrutturato da Matteo Italia

Il nuovo progetto di Matteo Italia è un attico con superattico che occupa gli ultimi piani di un nobile edificio di abitazioni degli anni Trenta nel cuore di Milano.

L’abitazione è stata acquistata da una giovane coppia di rientro dall’estero, che desiderava insediarsi in un contesto di pregio e intriso di storia. Il tutto senza rinunciare alla generosità di spazi esterni che, in una metropoli densa come Milano, rappresentano un surplus di incalcolabile valore.

Gli ambienti originari presentavano una distribuzione molto rigida e antiquata, in ogni caso poco funzionale alle ambizioni con le quali i nuovi proprietari immaginavano di ridefinire e di abitare questi spazi.

Il concept della ristrutturazione

Dal dialogo fitto con il progettista, all’interno del quale si è  generata una reciproca fiducia, è nato il concept della ristrutturazione i cui obiettivi sono stati identificati e focalizzati fin dall’inizio. Primo fra tutti, un design contemporaneo che alludesse alle atmosfere e allo stile originario del palazzo. L’apertura degli spazi alla luce, considerata come uno strumento di composizione volumetrica. Il comfort degli esterni, disegnati e attrezzati per garantire privacy, comodità e relax alla famiglia e agli ospiti. Infine, la cura meticolosa per i dettagli, che ha portato a trattare anche gli ambienti secondari come elementi da valorizzare e nobilitare al massimo delle loro potenzialità.

Attico con superattico ristrutturato da Matteo Italia

Entriamo nell’attico firmato Matteo Italia

Il cuore del progetto, la pièce principale della casa, è il sontuoso salone a doppia altezza, al piano quinto. La pianta è stata modificata e riadattata per misurarsi con esigenze e funzionalità più attinenti alla vita contemporanea.
La luce proveniente dalle finestre dei terrazzi inonda gli spazi generosi e accuratamente progettati. La calda spina ungherese in rovere dialoga con le pareti di un grigio appena accennato, decorate da cornici che ne esaltano lo stile, rievocando l’epoca e lo status alto-borghese della residenza.

soggiorno a doppia altezzaprogetto Boccaccio dello studio Italia and Partners

Un comodo divano ad angolo riprende i colori e i motivi del tessuto Hermès che riveste la colonna al centro del salone. Un “vestito” prezioso, capace di trasformarla da mero elemento strutturale in oggetto di design. In aggetto sul salone troviamo un altro highlight del progetto: il grande soppalco a sbalzo, affacciato sul vuoto a tutta altezza del salone. Se alleggerire e illuminare è la semantica principale di questa residenza, è proprio nel grande sbalzo che questo codice viene espresso nella maniera più efficace.

La pesante e sorda struttura del soppalco originario è stata smaterializzata e trasformata in una scatola di vetro trasparente sui parapetti e sul pavimento. Il piano di calpestio è supportato da una cornice strutturale bianca e sostenuto staticamente da un tirante.
Lo sbalzo diventa così una sorta di prisma che riflette ed espande la luce anziché schermarla come accadeva in precedenza.

progetto Boccaccio dello studio Italia and Partners

Il marmo del tavolo da pranzo, disegnato su misura, si ripete nei rivestimenti della cucina, separata dal salone solo da un elegante e trasparente porta Velaria di Rimadesio. Il metallo scuro della cornice di questa porta richiama gli inserti lineari presenti sul soffitto, lungo i quali sono affogati i corpi illuminanti: essi rappresentano una sorta di firma dello studio, il segno riconoscibile lasciato dal progettista in molti dei suoi lavori.

Attico con superattico firmato dall'architetto Matteo Italia

Master Bedroom con bagno privato

Oltrepassando il salone e la scala in legno e vetro, che porta al piano superiore e all’ingresso, ci si addentra nella zona più privata e più intima del piano.

masterbedroom attico a Milano firmato Matteo Italiamasterbedroom con bagno

Quì si trova la master bedroom, impreziosita dallo smeraldo della carta da parati Dedar sulla parete di testa del letto. La camera padronale è dotata di un bagno privato lussuosissimo nei marmi cannettati Salvatori.

Gli spazi outdoor

terrazzino attico a Milano

Un capitolo a parte meritano gli spazi in outdoor.

Il grande terrazzo al piano quinto ha una dimensione davvero inusuale per una residenza in pieno centro città. Le finiture in legno della pavimentazione terrazzo proseguono anche in verticale formando una sorta di cortina-parapetto. Così, insieme alle piante in vaso, si crea un ambiente aperto ma protetto. Parte della terrazza è sistemata a patting green di allenamento.

terrazza attico a Milano firmato Matteo Italia

Spazi esterni abitabili e ampi, ma più intimi e familiari, si trovano anche al piano sesto, in due zone distinte. Qui due terrazze panoramiche si proiettano sulla città con visuali prospettiche diverse e più libere rispetto al piano precedente.

Infine, sempre dal livello sesto, una scala permette l’accesso, in copertura, a un ulteriore spazio outdoor. Arredato con tavolo da pranzo e divani, appare come una sorta di altana che svetta a 360 gradi in cima all’edificio.

Un progetto sartoriale

L’imprinting del progetto firmato da Matteo Italia è integralmente sartoriale. Le soluzioni, i dettagli e gran parte degli oggetti di arredo sono pezzi unici e non replicabili. Elementi realizzati su misura dal progettista in accordo con i committenti e con il contributo dei prestigiosi marchi fornitori. La profondità e l’accuratezza della personalizzazione costituiscono un altro, ulteriore tassello, della straordinaria cifra stilistica di questo appartamento.

Progetto: Arch. Matteo Italia studio Italia and Partners www.italiaandpartners.it

Foto: Monica Spezia Living Inside

 

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3 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

Tessili arredo in lino e cotone per l'estate

Lino e cotone, i tessuti “amici” dell’estate

Vestirsi più freschi”, lo si dice spesso in riferimento all’abbigliamento e solitamente lo si associa all’utilizzo tessuti leggeri e vestibilità ariose e traspiranti. Così come nella moda, anche in casa optare per i giusti materiali è importante quanto inizia ad incalzare il caldo estivo, e questo si può ottenere facilmente grazie alla scelta di tessuti leggeri e traspiranti.

Lino e cotone sono forse gli “amici” del caldo per eccellenza e in casa sono due must-have per la stagione estiva. Entrambi fibre naturali, questi due materiali presentano caratteristiche molto simili (ma anche alcune differenze) che li rendono tessuti perfetti anche per i periodi più caldi dell’anno.

Lino e cotone: due materiali antichissimi noti per le loro pregiate qualità

Lino e Cotone sono i must have dell'estate

Non sempre meno strati e meno copertura implicano più freschezza. Lino e cotone, per esempio, sono noti per la loro traspirabilità e per essere tessuti isolanti e termoregolatori: grazie alla capacità di assorbire l’umidità e di asciugarsi velocemente, permettono di isolare il calore in inverno e di abbassare la temperatura in estate. Sono inoltre anallergici, estremamente morbidi e confortevoli, perfetti quindi per tutti quei tessuti che entrano a contatto con la pelle, come biancheria da letto e cuscini d’arredo.

cuscino decorativo in lino con frange

Sono entrambi noti e apprezzati per resistenza e durabilità (anche se, tra i due, il lino supera il cotone sotto questo aspetto) il che li rende perfetti per gli oggetti di uso frequente come la biancheria da letto, appunto, ma anche quella da tavola e da bagno.

bagno con asciugamani rosa di cotone

Seppur più soggetto a stropicciamento, il lino è inoltre estremamente amato per la sua leggerezza, che lo rende una delle prime scelte per quei tessili, come le tende, che devono riparare dal sole senza appesantire.

come utilizzare i tessuti in lino e cotone per la casa in estate

Sono entrambi rispettosi dell’ambiente e un’ottima scelta di design sostenibile: sono infatti ecologici, riciclabili e biodegradabili al 100%.

Oltre a queste virtù, lino e cotone sono caratterizzati da uno stile senza tempo che porta con sé non solo la qualità del materiale, ma anche una nota di pregio che andrà a valorizzare gli spazi di casa, sia indoor che outdoor.

tavolino da giardino in ferro con cuscini decorativi

 

Tutti i prodotti presentati n queste immagini appartengono alle collezioni Westwing Collection e potete acquistarli sul sito:

www.westwing.it/m/westwingcollection/

 

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3 Luglio 2023 / / Laura Home Planner

Saramakespace ci da qualche consiglio per organizzare l’armadio

Decluttering,

ne avevo parlato qualche tempo fa in un articolo

il cambio stagione è un momento importante per fare ordine,

organizzare,

recuperare spazio e sbarazzarsi degli abiti vecchi e che non usiamo più,

io sono una decluttering compulsiva ,

appena metto mano al mio armadio e trovo qualcosa che da un po’ non metto più ,

me ne sbarazzo…

Ma non si tratta solo di vestiti,

non mi piace che le cose che in casa non usiamo più riempiano gli armadi,

soprattutto quello di mio figlio.

Un bambino piccolo ha un armadio in continua evoluzione,

crescendo cambiano le taglie dei vestiti,

cambiano le scelte dei colori dei vestiti,

cambiano le selezioni dei giochi..

quindi perché continuare a tenere li tutto ad occupare spazio?

Io ad esempio amo regalare le cose che non usiamo più alle varie associazioni che si occupano di famiglie meno fortunate di noi,

l’ultima volta io e Alex abbiamo riempito un camion con seggioloni, fasciatoi, vestitini, per darli alle famiglie povere del paese,

“oggi hanno bisogno loro…domani potremmo averne bisogno noi“,

questo è quello che cerco di spiegare a mio figlio

e per me è anche una spinta a fare decluttering

ma capisco che non tutti possono essere impulsivi come me difronte all’evidente richiesta d’aiuto del guardaroba,

saramakespace ci aiuta a conoscere il decluttering

Ora che Saramakespace vi ha dato qualche dritta per fare decluttering…

siete pronti a riorganizzare il vostro armadio?

Il mese prossimo Sara ci darà qualche altro utile consiglio

nel frattempo potete seguire i suoi canali social

e se avete bisogno del suo aiuto potete scrivere alla redazione.

Buon decluttering!

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2 Luglio 2023 / / Coffee Break

 

L’Unione Europea ha approvato il 15 marzo di quest’anno una nuova direttiva EPBD, nota come Direttiva “Case Green”. 

Le direttive EPBD precedenti sono state:

– La prima direttiva EPBD 2002/91/CE, che ha introdotto gli obblighi di certificazione energetica per gli edifici.

– La seconda direttiva EPBD 2010/31/EU, che ha aggiornato gli obiettivi in termini di efficienza energetica ed emissioni degli edifici.

La Terza Direttiva Europea EPBD prevede alcuni tempi specifici per l’adeguamento delle classi energetiche degli edifici. 

  • Per le abitazioni esistenti, è richiesto il passaggio alla classe energetica E entro il 2030 e alla classe energetica D entro il 2033. 
  • Per gli edifici non abitativi esistenti, l’obbligo di adeguamento alla classe E è previsto dal 2027, mentre per la classe D il termine è il 2030. 
  • Per quanto riguarda i nuovi edifici, è obbligatorio raggiungere l’emissione zero (come indicato dalla Direttiva “Case Green”) a partire dal 2028. Si tratta di importanti obiettivi da raggiungere per promuovere la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale degli edifici in Europa.
Durante la fase di negoziazione tra i vari organismi europei, tra cui il Parlamento, il Consiglio e la Commissione, la direttiva potra’ subire alcune modifiche prima di essere recepita dagli Stati membri dell’UE; essa stabilisce le linee guida principali, tra cui l’abbandono dei combustibili fossili e la transizione graduale verso edifici a emissioni zero.

2 Luglio 2023 / / Laura Home Planner

Arredare con le librerie è il vero must del momento.

Se bifacciali separano gli ambienti ma in modo flessibile,

dividono e contengono ma senza chiudere lo spazio.

Arredare con le librerie permette di schermare le zone senza appesantirle,

rendendo fluide e accessibili le stanze.

Arredare con le librerie: tanti modelli per ogni esigenza

arredare con le librerie nella zona giorno

Quando si ha un open space ,si cerca di ottimizzare al massimo lo spazio, senza appesantire l’ambiente.

prendiamo ad esempio le librerie in cucina

uno degli impieghi più comuni è quello di arredare con le librerie bifacciali per schermare la cucina e separarla dal corridoio o dalla zona living.

può essere a tutta altezza fino a soffitto

oppure più bassa e autoportante.

Il modo migliore per definirla è sceglierla è valutare con criterio alcuni aspetti:

  • Dimensioni : per lasciare fluido il movimento intorno ad essa
  • Funzionalità: che ne definiscono la struttura a ripiani o con elementi contenitivi
  • Design : che la distingua dal resto degli arredi mantenendo comunque un filo conduttore con il resto

Oltre a separare cucina e living, arredare con le librerie bifacciali può essere la scelta ideale per “creare” l’ingresso di casa,

insomma,

formare una sorta di corridoio anche quando la casa ne è priva.

A differenza di molti anni fa,

quando l’ingresso era parte integrante e fondamentale nel layout della casa,

oggi giorno è diventato un ambiente superfluo,

per molti però , creare una divisione tra l’entrata principale e il resto della zona giorno è fondamentale,

è così che possiamo sfruttare l’idea di utilizzare le librerie bifacciali.

LE LIBRERIE : IN SOGGIORNO, STUDIO E ZONA NOTTE

Non è detto che debbano essere per forza bifacciali,

anzi,

proprio in questo momento sto seguendo il progetto di una casa in cui la cliente ha espressamente dichiarato di volere tanti spazi aperti per non soffocare le stanze:

ed ecco che entrano in gioco le librerie a parete.

La libreria può assumere forme tradizionali o particolari,

Con design innovativi la libreria diventa non solo una struttura funzionale ma anche elemento di tendenza .

Come per le altre, anche per le librerie a parete è importante considerare le dimensioni delle pareti,

lo spazio di passaggio tra i vari arredi e lo stile da adottare.

Tra quelle più in voga al momento troviamo le librerie che mischiano lo stile industrial con quello nordico, retrò ma allo stesso modo contemporaneo.

Grazie all’utilizzo di materiale come il metallo per la struttura , e del color legno nelle sue varie finiture,

le librerie con struttura metallica sono il must-have per una casa dal gusto giovane, pratico, libero.

immagine libreria movida tomasella
immagine libreria versus tomasella

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