Spesso quando si ristruttura una casa si fa un errore di cui poi ci si può pentire a lungo: risparmiare sull’arredamento del bagno.
A volte si pensa infatti che essendo una stanza che si usa più che altro per necessità e in cui non si “vive” la casa, anche la scelta di articoli di bassa qualità non influisca nella buona riuscita della casa.
Niente di più sbagliato!
Arredo bagno di qualità, le differenze
Quando ci si affida a professionisti del settore, le differenze si vedono. Innanzi tutti i materiali di alta qualità garantiscono una migliore riuscita dei pezzi, che dureranno di più nel tempo oltre a dare un aspetto più elegante alla tua casa.
Inoltre, in questo caso la possibilità di scelta è davvero ampissima. Modelli di lavabi, wc, mobili, vasche o box doccia e di ogni tipo di complemento di arredo bagno andranno ad adattarsi perfettamente alle esigenze degli spazi della tua casa.
Arredo bagno online
Se ritieni di non avere abbastanza tempo per andare in giro alla ricerca di tutti i complementi di arredo necessari al tuo bagno, niente paura, i professionisti del settore si trovano anche on line!
Diversi infatti sono gli e-commerce di arredo bagno su cui potrete scegliere i migliori pezzi per arredare al meglio il vostro bagno, come maisonplus.com. Esperienza e serietà garantiranno al tuo bagno una lunga durata ed un aspetto bellissimo, grazie ad un arredamento che può andare dal classico al moderno a seconda dei tuoi gusti e dell’arredamento del resto della casa.
Soluzioni per case piccole: il divano curvo componibile
Le idee migliori per l’arredamento nascono a chi di case ne ha viste e arredate tante. Queste idee nascono sempre da un presupposto fondamentale: la casa non è solo uno spazio da riempire, bensì un ambiente da vivere e fruire quotidianamente.
Chi capisce questo sa interpretare anche un altro elemento chiave della progettazione, ovvero le esigenze delle persone e la necessità di organizzare al meglio gli interni.
Questa esigenza è particolarmente sentita quando ci si trova ad arredare un monolocale o una casa piccola, come anche una seconda casa magari riservata alle vacanze.
Quali mobili scegliere per non sprecare spazio, per non usarlo male o per evitare l’effetto horror vacui con mobili e mobiletti sparsi ovunque…ognuno con la propria funzione.
Ecco il segreto: evitare di accumulare arredi “monofunzione” optando invece per mobili multifunzionali, componibili e modulabili. Deve essere il mobile ad adattarsi alle nostre esigenze di spazio e di gusto, e non viceversa!
È partendo da queste riflessioni che nasce un progetto di arredo molto particolare, un divano componibile con moduli curvi, capace di adattarsi a qualsiasi spazio, interno o esterno.
Il progetto: flessibilità ed eco-sostenibilità
Nelle case di piccole dimensioni è forte il bisogno di unire due tra gli arredi più ingombranti: il divano e il letto.
Questi sono indubbiamente i due elementi che occupano di più perché, rispetto ad un armadio, a un mobile bagno, alla cucina o ad altri arredi contenitivi che si sviluppano in altezza, divano e letto rubano spazio a terra ed in questo modo influenzano anche l’ergonomia e la fruizione degli ambienti domestici.
Per questo motivo (e anche per la mancanza di una vera e propria camera da letto) quando bisogna arredare un monolocale o un ambiente contract si ricorre, nella maggior parte dei casi, a divani letto o a letti a scomparsa.
Ma passiamo al progetto.
Il suo ideatore, Vincenzo di Lello, ha una lunga esperienza come arredatore di interni ed esterni. È proprio la sua professione che l’ha spinto a trovare una soluzione flessibile per spazi ridotti, a pensarla e idearla mettendo in pratica tutto il know how accumulato negli anni.
Chi per decenni ha dedicato la propria vita ad arredare case grandi o piccole conosce per filo e per segno i bisogni di chi le abita. Non a caso il primo progetto di Vincenzo è stato proprio un divano curvo componibile, con pouf integrato e perfino con un materasso.
Il divanetto verrà realizzato con poliuretani flessibili ecologici e riciclabili e materasso in schiuma di lattice che può essere ripiegato e riposto nel pouf contenitore quando non serve.
Il divano, soprannominato dal suo ideatore “Tondoletto” non è solo un grande sistema di sedute adattabili a qualsiasi ambiente, ma diventa un comodo letto matrimoniale o, se declinato in versione outdoor, un grande lettino da spiaggia per due.
Tondoletto per monolocali, spiaggia, terrazzo: parola d’ordine versatilità
Ricapitoliamo tutti i possibili usi del divanetto curvo modulare Tondoletto:
divano componibile: da creare su misura in base allo spazio a disposizione
divano e poltrone: per un salotto completo e trasformabile in qualsiasi momento (basta unire gli elementi!)
divano con pouf: perfetto per un salottino piccolo ma funzionale
divano letto circolare: il geniale materassino pieghevole si nasconde nel pouf durante il giorno e si estrae di sera per trasformare il divanetto in un letto matrimoniale
divanetto per sala d’attesa, aeroporto, atelier di moda…ovunque ci sia bisogno di una soluzione comoda e modulare, da modificare e riconfigurare in qualsiasi momento
lettino da spiaggia, terrazzo, veranda: ovunque ci sia bisogno di sedute componibili e confortevoli, facili da spostare, igieniche e di agevole manutenzione
Un work in progress con un occhio di riguardo al low cost
Imbottiture e rivestimenti saranno pensate per offrire un prodotto finito economico, rivolto a soddisfare le esigenze di tutti. Il design tutto italiano sarà diretto ad uso abitativo o contract, con la possibilità per tutti gli utenti di personalizzare divano e divanetti con cuscini e rivestimenti su misura di produzione artigianale.
Tondoletto diventerà una soluzione flessibile e tailor made, ideale per ambienti moderni informali e formali.
Se sei interessato al brevetto contatta: vincenzodilello@gmail.com
Rinfrescare la casa d’estate è una scelta rigenerante, ma è determinante assicurarsi che l’operazione non risulti troppo dispendiosa in termini di costi e consumi.
Dotare gli interni del vostro appartamento di un impianto di condizionamento merita tutta una serie di considerazioni, essenziali per garantirsi una scelta conveniente.
Un impianto obsoleto, o poco efficiente, può incidere in maniera spropositata sulle bollette energetiche.
Chi pensa di procedere con l’installazione di un condizionatore cerca risposte esaustive sui costi dell’impianto e sui relativi consumi.
Il modello adeguato consente di risparmiare sui consumi
Il primo nodo da sciogliere è la valutazione del modello da collocare, per questo è necessario chiedersi se si sta acquistando quello giusto, considerando le necessità effettive e raffrontandole con le potenzialità del sistema di condizionamento che si intende acquistare.
Un aiuto reale per garantirsi la scelta perfetta ci arriva dai professionisti di settore, in grado di guidarci verso la soluzione adeguata.
La scelta dei condizionatori per casa ruota attorno ad un discreto numero di proposte, da scegliersi fra impianti fissi, ovvero i classici condizionatori a parete, che considerano l’installazione di un condizionatore dual split o trial split, oppure un più semplice condizionatore senza unità esterna.
Fatta chiarezza sul modello non resta che assicurarsi l’impianto ad un prezzo ragionevole, per questo è estremamente utile consultare i prezzi dei condizionatori, comparando cifre, qualità e caratteristiche, valutando ad esempio la proposta del condizionatore Samsung Maldives.
Per il posizionamento di un condizionatore fisso è inoltre necessario assicurarsi l’intervento di un installatore serio e preparato, che esegua un lavoro a regola d’arte senza compromettere la qualità del condizionatore, e garantendo le migliori prestazioni dell’impianto stesso.
Quanto consuma un condizionatore
Un condizionatore consuma in base all’efficienza di cui gode, qualità determinata in primo luogo dal grado tecnologico di cui è dotato, e in seconda battuta dalle condizioni in cui funziona, considerando temperatura, umidità dell’ambiente, efficienza energetica e non ultima l’esposizione più o meno diretta ai raggi solari.
Per calcolare il consumo effettivo si può utilizzare un qualsiasi misuratore di consumo di corrente. Potenza elettrica ed efficienza energetica sono invece i valori di riferimento per valutare i consumi di un climatizzatore.
In entrambi i casi il costo chilowatt dipende anche dalle tariffe applicate dal fornitore di energia e dalla fascia oraria di consumo.
Rinfrescare casa? Facciamolo evitando sprechi
Collocare un dispositivo sovradimensionato rispetto alle effettive necessità della casa genera uno spreco energetico piuttosto elevato, per questo motivo l’acquisto di un impianto deve essere calibrato alle reali esigenze dell’unità immobiliare.
Assicurarsi l’acquisto di un moderno condizionatore inverter, specie se connotato dalla sigla A+++, consente di risparmiare sui consumi, alleggerendo la bolletta.
Per evitare sprechi non dimenticate di impostare la temperatura adeguata, perfetta quella fra i 24-26° C. In linea generale, per risparmiare, la temperatura interna non deve differire da quella esterna se non oltre gli 8 gradi.
Fate attenzione a non aprire le finestre quando il condizionatore è acceso, favorirebbe un inutile spreco. E’ quindi determinante areare i locali a condizionatori spenti. Liberate lo spazio intorno all’unità interna, così come a quella esterna per garantire la massima circolazione dell’aria e un perfetto funzionamento senza il benché minimo sforzo, che in caso contrario sarebbe conseguenza dell’aumento dei consumi.
Perché scegliere un soppalco in ferro? Scegliere di montare un soppalco in ferro nella propria abitazione può rendere non solo più spazioso, ma anche molto più raffinato, l’ambiente in cui viviamo. I soppalchi in ferro hanno numerosi vantaggi, a fronte di una grande semplicità di montaggio e di un costo alquanto contenuto.
Vediamo come sfruttare al meglio i locali all’interno di casa e come scegliere il soppalco in ferro giusto per ogni esigenza. Per il montaggio, è necessario affidarsi a professionisti di esperienza. Un’azienda esperta nell’installazione di soppalchi, come Fabbro Milano, saprà dare tutte le informazioni utili, anche in base alla struttura edilizia dell’immobile.
Soppalco in ferro: perché sceglierlo
Un soppalco può essere la soluzione ideale quando si abbia un ambiente di grandi dimensioni, con il soffitto alto, e si abbia bisogno di spazio aggiuntivo senza voler fare grandi opere di ampliamento. Il soppalco in ferro, in particolare, è una struttura molto elegante, che si adatta perfettamente sia con gli stili architettonici moderni, dal design minimalista e lineare, sia per le case arredate in maniera più classica. In questo caso si potrebbe puntare persino ad un soppalco in ferro battuto, oppure all’unione tra legno e ferro per dare un taglio più tradizionale alla struttura del soppalco.
Il grande vantaggio del ferro è che, con poco ingombro, è possibile realizzare una struttura estremamente resistente. Il soppalco in ferro, pertanto, può essere ancorato alle pareti oppure, ove questo non sia possibile, può avere una struttura autoportante (ovvero sorretta da montanti in ferro). Anche nelle stanze con pareti sottili e non portanti, quindi, sarà possibile decidere di installare un soppalco in ferro, che contribuirà ad aumentare la superficie calpestabile verticale senza togliere spazio al piano inferiore.
La scala di accesso al soppalco in ferro come elemento di design
Per raggiungere il piano rialzato del soppalco, deve per forza essere montata una scala. In accordo con lo spazio disponibile e con le esigenze di praticità, anche questa dovrà essere considerata come un elemento di design, e potrà contribuire alla decorazione dell’abitazione. Soprattutto per gli arredamenti in stile moderno, che fanno della ricercatezza di linearità il loro punto di forza, qualunque elemento della casa diventa fondamentale come complemento d’arredo.
Nelle abitazioni più moderne persino le porte sono studiate e installate per integrarsi al meglio con lo stile architettonico, figuriamoci una scala per raggiungere il soppalco. Stanno vivendo un periodo di ritrovata popolarità le scale a chiocciola in ferro, pratiche e funzionali, pur occupando pochissimo spazio. Anche in questo caso, il ferro è l’alleato perfetto per mantenere un design lineare e semplice, ma molto elegante.
Come arredare un soppalco in ferro
Oggi le modalità di arredo per i soppalchi in ferro sono molteplici. Da semplice rialzo, magari per ospitare un letto per gli ospiti, fino ad essere trasformati in vere e proprie stanze ammobiliate di tutto punto, sarà facile trovare la soluzione migliore per ogni esigenza.
La struttura in ferro del soppalco, infatti, può essere rivestita totalmente o in parte con cartongesso, intonacata e imbiancata così da sembrare una vera e propria stanza. Il pavimento del soppalco può essere costruito in legno, parquet, cotto e qualsiasi altro materiale si addica allo stile dell’abitazione. La struttura robusta in ferro potrà sostenere senza problemi l’arredo completo di una camera da letto, con armadio e cassettone, oppure i complementi di un bagno o di uno studio. Ecco che il soppalco in ferro diventa un nuovo ambiente, bello e funzionale che consentirà di vivere in maniera molto più comoda la propria abitazione.
L’unica cosa a cui bisogna prestare attenzione quando decidiamo di montare un soppalco in ferro, è l’aspetto normativo. Se infatti non devono essere richiesti permessi per il montaggio, è necessario prestare attenzione alla superficie del locale e all’altezza delle pareti. Se il soppalco dista più di 220 cm dal soffitto, la sua superficie può essere fino alla metà di quella dell’ambiente che lo ospita, altrimenti dovrà limitarsi a un terzo. Il soppalco, inoltre, dovrà essere posizionato ad almeno 210 cm da terra.
Serrature elettroniche: scopriamo il futuro dei serramenti
Le serrature elettroniche sono il futuro dei serramenti. Si stima che a Firenze, fra meno di dieci anni, circa il 50% delle serrature sarà elettronica o presenterà comunque un doppio sistema di apertura con chiave più congegno elettronico. Ad oggi, però, non tutti i professionisti sono in grado di installare in maniera adeguata le serrature elettroniche. Il problema non è il montaggio, che risulta anche abbastanza semplice, quanto i successivi interventi di manutenzione e riparazione eventualmente necessari. Diventa quindi importante affidarsi al professionista giusto.
Il lavoro del Fabbro a Firenze, come nelle altre grandi città, sta cambiando: il modo di operare non è più solamente fisico e artigianale, ma prevede continui aggiornamenti su quelle che sono le tecnologie più innovative. Per le macchine e i locali pubblici, come gli alberghi, già da diversi anni sono disponibili serrature senza chiave che ci facilitano di molto l’esistenza. Per le serrature di casa, invece, ci sentiamo ancora poco convinti a lasciarci andare alle serrature elettroniche. Cerchiamo allora di capirci di più, di conoscere i diversi modelli, di comprenderne il funzionamento e soprattutto rispondiamo alla domanda: le serrature elettroniche sono sicure?
Cos’è una serratura elettronica
Una serratura elettronica è un congegno che permette di aprire e chiudere una porta, una finestra, un cancello, o qualsiasi altra apertura. A differenza di quelle classiche che utilizzano un meccanismo meccanico provvisto di una chiave, la serratura elettronica si basa su un dispositivo elettrico, comandabile tramite impulso con un pulsante o persino da remoto. Per sbloccare fisicamente la serratura si fa uso di un elettromagnete alimentato da energia elettrica a bassa tensione, oppure a batteria.
Lo sviluppo di queste soluzioni ha dato un volto completamente nuovo alla vita di ogni giorno. Pensa ai modelli di automobili di ultima generazione. Non c’è il fastidio di dover cercare le chiavi, magari quando si è carichi di pacchi della spesa e sta piovendo. Basta l’impulso della serratura elettronica e la portiera si sblocca automaticamente.
Allo stesso modo è possibile aprire e chiudere le tapparelle di casa con un semplice clic sullo smartphone, anche mentre siamo a lavoro e vogliamo far prendere un po’ di luce alle stanze. Spinti da queste comodità, sempre più persone stanno valutando l’acquisto di serrature elettroniche anche per la porta di casa, normale o blindata che sia. In effetti il comfort è innegabile. Chi è ancora riluttante, ha paura da una parte di eventuali guasti che potrebbero bloccare la porta lasciando il malcapitato chiuso fuori, dall’altra che queste serrature non siano abbastanza sicure di fronte all’attacco dei malintenzionati.
Diversi tipi di serrature elettroniche
Avrai sicuramente visto e magari utilizzato le serrature elettroniche in hotel. Sono le stesse che puoi scegliere anche per la tua abitazione, valutando quale modello fa al caso tuo in base alle tue esigenze specifiche.
Serrature elettroniche con tastierino alfanumerico
Sono le più semplici e attualmente le più diffuse. Lo sblocco della serratura avviene attraverso la digitazione di un codice su un tastierino alfanumerico. Il vantaggio di queste serrature si ha soprattutto per i locali e le abitazioni dove devono avere accesso più persone. È infatti possibile creare codici temporanei, validi solo per un accesso o limitati a determinate fasce orarie (ad esempio potreste consentire l’ingresso alla ragazza delle pulizie o agli addetti alla raccolta dei rifiuti solo in determinati giorni e a determinati orari).
Gli attuali standard di sicurezza le rendono sicure e dotate di un sistema di protezione dei dati inattaccabile da eventuali malintenzionati, anche se professionisti. Non hanno un prezzo elevato e sono un’ottima soluzione per chi cerca una serratura elettronica semplice e funzionale. L’unico difetto è dato dal fatto che è necessario ricordarsi il codice. In caso di smarrimento è prevista comunque una procedura di recupero senza dover per forza fare intervenire un tecnico.
Serrature elettroniche con riconoscimento biometrico
Si entra nel mondo delle serrature elettroniche più complesse. Le serrature a riconoscimento biometrico riconoscono direttamente la persona e aprono solo ai soggetti autorizzati, agendo con grande precisione. Garantiscono infatti il massimo della sicurezza che è possibile avere, in quanto si basano su elementi univoci che non è possibile copiare, nemmeno con le tecnologie più avanzate. Le più diffuse sono quelle a riconoscimento delle impronte digitali, ma si possono scegliere anche serrature elettroniche a riconoscimento vocale, oppure basate sulla lettura dell’iride. Il costo è maggiore, ma la comodità e la funzionalità ripagano in pieno l’investimento.
Serrature elettroniche ibride con chiave
Tutti i modelli sopra descritti, possono essere dotati di un’apertura alternativa con chiave. Questo può essere utile in caso di blackout prolungato o di malfunzionamento. Lo svantaggio è dato dalla presenza della chiave, che si può sempre rischiare di perdere o di rompere.
Le serrature elettroniche sono sicure? E se va via la corrente
Il miglioramento degli standard di prestazioni delle serrature elettroniche, ha permesso di fornirle di congegni di sicurezza funzionanti anche in caso di interruzione del servizio di energia elettrica, o in caso di esaurimento delle batterie, a seconda dei modelli. Vengono infatti fornite di una piccola batteria secondaria funzionante per permettere alcune operazioni in attesa del rispristino del normale servizio.
Avere un professionista esperto sempre a disposizione, grazie ai servizi di pronto intervento oggi disponibili, è comunque sia una garanzia di non rimanere mai con la serratura bloccata senza sapere come risolvere.
Scelte davvero efficaci per avere una casa molto più luminosa
Per tutti gli esseri viventi, siano essi uomini o animali, la propria casa è da sempre simbolo di protezione e sicurezza. In particolare, in Italia, la casa è uno dei beni ai quali le persone sono più legate. Infatti, per cultura e tradizione, grandissima attenzione è dedicata al luogo in cui si vive.
Un ambiente luminoso secondo il Feng shui ha un peso notevole sull’umore delle persone che lo abitano. Non sempre, però, gli architetti hanno adoperato questa linea di pensiero: basti pensare al fatto che molte case costruite dagli anni ‘50 in poi sono state progettate con corridoi bui e molto lunghi sui quali si affacciano camere piccole e poco illuminate.
La casa, quindi, essendo il luogo in cui si vive, dovrebbe essere il più possibile accogliente ma, se questa è eccessivamente buia, cupa, può non trasmettere affatto quella sensazione di calore e buonumore che ci si aspetterebbe. Anche se la struttura, per la sua collocazione e la disposizione degli edifici intorno, non permette l’arrivo dei raggi solari, è possibile comunque illuminarla mettendo in pratica alcuni consigli pratici e utili.
Illuminare la casa: consigli e considerazioni
Uno dei primi consigli efficaci per rendere la casa meno buia e meno claustrofobica è quello di dipingere le pareti. Infatti, se i muri sono verniciati con colori scuri, anche se la casa è sufficientemente esposta al sole, non risulterà mai comunque ben illuminata. Le pareti chiare, infatti, sono ottime per dare un senso di maggior spazio e per far riflettere la luce. Non è da sottovalutare, quindi, la possibilità di dipingere una parete di un colore chiaro come il rosa, il giallo o anche l’azzurro.
Anche la scelta del pavimento è fondamentale, per chi vuole lavorare sull’illuminazione della propria abitazione. Se si ha la possibilità di utilizzare un pavimento chiaro, un parquet in legno o una moquette con colori accessi, si avrà anche una luce migliore nell’intero ambiente.
Per quanto riguarda il parquet, si consiglia di utilizzare legni come la betulla, l’acero o anche il pino. Sarebbe sbagliato pensare di mettere esclusivamente elementi chiari, ma deve essere presente un elemento scuro che faccia contrasto in modo tale che quello chiaro ne possa trarre ancora più vantaggio.
Non tutti hanno, però, la possibilità di cambiare il pavimento, ed è per questo motivo che molti decidono di acquistare granditappeti dalle tonalità di colore chiaro, in modo da contrastare il buio dell’ambiente.
Spesso, per illuminare la propria casa si ricorre all’utilizzo di specchi o di mobili con vetri che riflettono la luce. Attenzione alla scelta di dove collocare gli specchi, perché anche questo può risultare utile e strategico per incrementare la luce già presente. I mobili di plexiglas, cosi come tutte le strutture con superficie lucida, hanno l’effetto di attirare la poca luce presente e di irradiarla nell’ambiente.
Anche gli accessori possono aiutare a fare ciò, come cristalli, specchi alle pareti, sedie e tavoli in vetro. Fondamentale e da non trascurare è la scelta dell’arredamento, evitando il più possibile mobili vecchi di colore scuro, capaci di rendere cupo l’ambiente. Mobili chiari, bassi (in modo tale da non creare un effetto claustrofobico in ambienti piccoli e da liberare lo spazio in senso verticale) e con superfici lisce sono la scelta migliore.
Evitare soprattutto di innalzare muri e pareti divisorie laddove è possibile. Usare preferibilmente grosse porte in vetro, librerie colorate, porte e finestre per permettere il passaggio della luce esterna, evitando di usare tende spesse e pesanti che ostacolano i raggi solari (se si desidera mantenere la privacy è possibile acquistare delle tende il più possibilmente leggere e trasparenti).
Rilevante è anche la scelta dei tessuti, soprattutto per ciò che riguarda il loro colore, che dovrà essere chiaro il più possibile. In questo discorso rientra sia la scelta dei tappeti, sia quella delle lenzuola, che delle coperte dei letti e dei divani.
Quando parliamo di illuminare la casa, spesso sono sottovalutati le lampade e il verde delle piante. Arricchire l’ambiente (interno o esterno) di piante o, ancora meglio, fiori colorati dà una nuova energia allo spazio, arricchendolo di luce ed emozioni.
Anche l’acquisto delle lampade e la loro attenta sistemazione sono utili in questo senso. La loro disposizione non deve essere casuale: quelle da tavolo dovranno essere poste in alto, quelle da terra dovranno trovarsi preferibilmente agli angoli in modo tale da sfruttare al massimo l’effetto del riflesso della luce tra i due angoli della parete.
La luce delle lampadine deve essere fredda e chiara. In particolare, esistono tre tipi diversi di illuminazione.
Esiste l’illuminazione mirata, utile a mettere in evidenza alcuni aspetti della casa piuttosto che altri. L’illuminazione diffusa si serve di lampadari ed è efficace nell’illuminare l’ambiente nel suo complesso. L’illuminazione diretta utilizza lampade collocate a terra o sul tavolo, che illuminano aree specifiche che richiedono una particolare luce per svolgere determinate attività.
Per far apparire più luminosi gli ambienti, molti accolgono la scelta di appendere al muro quadri colorati, raffiguranti essi stessi scene di luce e allegria. Sfruttando la tecnica dell’eyecatcher, l’utilizzo di macchie di colore chiaro attira l’occhio umano distogliendolo da altre zone più cupe e più buie.
Per tutti coloro che invece devono ancora progettare la propria casa negli interni, va studiato il modo in cui orientare le stanze in maniera intelligente, secondo l’esposizione ai raggi del sole. A Sud, infatti, conviene collocare le stanze adibite alle attività diurne, con aperture e finestre il più grandi possibile. Dal momento che la luce proviene da Nord, questa sarà migliore negli ambienti dove si potrà studiare, leggere e rilassarsi in tutta tranquillità e armonia con l’ambiente.
Molti, poi, arredano la propria casa utilizzando scale a vista, per salire da un piano all’altro, senza che queste vengano rivestite in muratura; altri creano delle aperture sul soffitto in continuità con l’ambiente esterno; altri ancora compensano al problema della poca luce con l’utilizzo di candele che, con un duplice effetto, non solo illuminano la scena, ma rendono confortevole l’ambiente.
Per concludere, un’illuminazione adeguata stimola energia, positività e buonumore, anche perché fa apparire più ampi ambienti che in realtà sono più piccoli, dando una sensazione di libertà di movimento e tranquillità.
Quando ho comprato la cucina ho voluto risparmiare sugli accessori interni per organizzare la dispensa. Quelli della casa madre erano troppo cari e ho optato per una colonna dispensa con ripiani.
Mi sono pentita di non aver acquistato la colonna estraibile e la verità è che ora mi trovo in difficoltà perché l’interno del mobile (più profondo rispetto a quello dei pensili) è stracolmo di sacchetti e sacchettini.
Spesso ci sono cose che rimangono sul fondo e che non ricordo di avere. Ma il giorno in cui mi sveglio e decido di fare “quella torta al cocco che ho visto su quella rivista”…ahimè, il cocco c’è ma è del 2016, laggiù, sepolto da mille altri pacchetti e scatoline.
La colpa di questo pentimento è anche di Marie Kondo e della sua arte di “organizzare tutto tematicamente in scatole apposite” (magari anche con etichetta!), ma come darle torto quando nell’unica dispensa della cucina non ci entra più nemmeno uno spillo?
E vogliamo parlare di quando si vuol fare una bella pulizia approfondita? Organizzare tutto in scatole e su ripiani in metallo permette di estrarre e riporre tutto velocemente, tenendo le superfici più pulite e perdendo meno tempo per risistemare barattoli e pacchetti.
Come ho organizzato la dispensa della cucina (e non solo)
Organizzare gli spazi è fondamentale, soprattutto quando la cucina è piccola.
La mia, angolare, misura 284 x 334 cm. Non è piccolissima, ma non ho voluto i pensili e quindi un lato è completamente sfruttato con colonne, mentre l’altro è composto di sole basi con ante e cassetti. Se aggiungiamo che il lato colonne comprende ovviamente anche frigorifero, forno e microonde, i vani contenitivi veri e propri non sono molti.
Non mi pento di non aver preso i pensili (non mi piacciono e continuano a non piacermi soprattutto nel caso di cucine a vista sul soggiorno open space), ma da questa scelta estetica ne consegue che un’organizzazione puntuale degli interni è semplicemente NECESSARIA.
Quello che ho fatto per risolvere il mio problema è stato:
un bel decluttering della cucina
ho aperto tutte le ante, ho tirato fuori tutto quello che c’era dentro e ho buttato / regalato / venduto quello che non ho usato nell’ultimo anno. Tipo: una sac a poche (regalatami 3 anni fa, MAI usata); le forme per fare i biscotti (mai fatti biscotti in vita mia); il tostapane (ne avevo due!); il frullatore (ormai ho il fedele robot da cucina tuttofare)…e tanto altro (compreso il cocco scaduto e i suoi simili ormai fuori data)
dividere tutto in categorie
ad esempio: cereali, frutta secca e biscotti per colazione; conserve; pasta, riso e cereali per primi e zuppe; spezie, dadi e condimenti vari; vari tipi di olio e aceto; farine, lieviti e altri prodotti per dolci, pane e pizza; piatti, ciotole, insalatiere, taglieri, posate di uso quotidiano divise da coltelli da cucina e altri utensili, ecc…
fare una lista degli accessori indispensabili
non solo scatole portaoggetti ma anche scaffali e cestelli per ordinare la dispensa e sistemare tutto in maniera più funzionale
Ripiani da aggiungere all’interno dell’anta della dispensa trovati su Lionshome
Ho scoperto un mondo di cestini e portatutto, piccoli ripiani super accessoriati e portabottiglie, tutti facili da aggiungere all’interno dei mobili della cucina o da appendere alle ante, utili anche in caso di dispensa bassa o angolare.
Con questi organizer anche i piatti possono essere disposti meglio, liberando tanto prezioso spazio per altri utensili, stoviglie e pentole (basta organizzarli su più livelli!).
Sinceramente quando ho iniziato la mia ricerca mi sono resa conto che sarebbe stata infinita. Il mondo degli accessori per organizzare la cucina è sconfinato, ma alla fine ho trovato molto comodo Lionshome: praticamente un motore di ricerca, ma incentrato solo su mobili e complementi per la casa.
Mi sono trovata benissimo perché ho trovato tutto senza dover saltare da un sito all’altro e ho potuto anche confrontare i prezzi senza perdere tempo.
11 indispensabili per organizzare dispensa, pensili e cassetti in cucina
Secondo me li devi avere se vuoi tenere ordine in cucina o riorganizzare i mobili che hai in maniera intelligente e definitiva:
ripiani estraibili per una dispensa super funzionale
Carrello estraibile e scaffali per dispensa trovati su Lionshome
scaffale piccolo da attaccare dentro l’anta nel caso di dispensa bassa
Scaffale da attaccare all’interno dell’anta, sempre su Lionshome
organizer per padelle
ripiani per sovrapporre i piatti
Porta padelle perfetto anche per piatti!
cestello con maniglia per condimenti e spezie
organizer per carrello dispensa estraibile (piccolo ma potente, soprattutto se si trova vicino ai fuochi diventa lo spazio perfetto per condimenti e spezie più utilizzati)
contenitori per bustine di tè, sacchetti di farina, biscotti, succhi
contenitori per caffè, capsule e cialde
contenitore per sacchetti della spesa da appendere all’anta
portabottiglie di vino
sembra inutile…ma il portalattine è un salvaspazio eccezionale!
Ultimo consiglio!
Ho organizzato le cose in modo da avere:
davanti e ad un’altezza confortevole quelle che uso con più frequenza (riso, cereali e pasta, più tutto il necessario per la colazione)
dietro e in alto quelle che uso solo ogni tanto e a lunga conservazione
in basso ho messo alimenti in scatola, che uso raramente
olio, aceto, spezie e condimenti li ho messi in contenitori con maniglia all’interno del carrello nelle vicinanze del piano a induzione
Se non si fosse capito fare torte e biscotti non è tra le mie attività preferite, quindi farine, lieviti, cacao, cocco & co. sono stati confinati ai piani alti, ma ben conservati in scatole con chiusura, per evitare farfalline e altri attacchi esterni.
Insomma, con i giusti accessori anche la dispensa e la cucina più piccole possono essere riorganizzate in maniera smart e diventare spazi più vivibili. La mia personale conclusione è che l’ordine fa venire voglia di “fare cose”, cucinare e forse sfornare anche qualche biscotto!
Dopo questo mega decluttering mi sento (quasi) come lei 🙂
Quando si ha in casa una persona disabile o un anziano con difficoltà motorie allora si ha il bisogno di trovare un’alternativa sicura che permetta a queste persone di spostarsi tra i vari piani dell’abitazione in totale sicurezza ed autonomia. Una normale rampa di scale, per chi ha difficoltà nel muoversi da solo, può diventare un vero e proprio ostacolo, obbligando a volte la persona a rimanere bloccata in un’unica zona della casa, a meno che non abbia qualcuno sempre pronto ad aiutarla a salire o scendere le scale o, in alternativa, installare un montascale a poltroncina.
I montascale ad oggi sono uno degli strumenti più utilizzati in casa per venire incontro proprio a questo problema, sono facili da installare e, grazie alle agevolazioni fiscali offerte dallo Stato, non si è costretti a spendere una fortuna.
Le agevolazioni fiscali relative ai montascale sono regolate nel nostro Paese dalla legge n. 13/1989, emanata per regolare l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Questa legge prevede che i disabili e le persone affette da menomazioni fisiche che impediscono loro di muoversi se non tramite l’ausilio di un accompagnatore o di strutture mobili specifiche, così come coloro che hanno a carico una persona affetta da uno di questi problemi, abbiano un’IVA agevolata al 4% per l’acquisto di mezzi necessari alla deambulazione e al sollevamento dei disabili e per l’acquisto di sussidi tecnici e informatici volti all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Inoltre, grazie al Bonus Casa 2019, le persone con handicap fisici hanno diritto ad un rimborso pubblico che copre fino al 50% della spesa sostenuta su una spesa massima di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare per l’installazione di un montascale o di altre strutture analoghe che hanno sempre lo scopo di abbattere le barriere architettoniche.
Il rimborso del 50%, può essere detratto dall’imposta sul reddito di persone fisiche, insieme all’IVA, sia per l’acquisto di un montascale che per la sua installazione.
Chi può usufruire delle detrazioni fiscali?
A poter usufruire delle detrazioni fiscali sono tutti i contribuenti soggetti al pagamento di imposte sui redditi, sia i proprietari dell’immobile, che i titolari di diritti di godimento, che coloro che ne sosterranno le spese dei lavori.
Anche gli edifici condominiali possono usufruire di una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute, purché i lavori in questione vengano effettuati su parti comuni del condominio (cioè il suolo su cui sorge l’edificio e le parti di cui è composto quest’ultimo, nonché i locali per la portineria, il riscaldamento centrale, ecc.).
Cosa occorre fare per ottenere la detrazione fiscale?
La procedura di richiesta della detrazione è stata semplificata sempre di più nel corso degli ultimi anni. Per ottenerla basterà infatti inserire nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile, gli estremi di registrazione dell’atto e tutti gli altri dati richiesti nella domanda che servono a controllare la detrazione.
Una volta effettuata la richiesta, deve essere comunicato all’Azienda Sanitaria Locale le generalità del committente dei lavori, il tipo di intervento da realizzare, i dati identificativi dell’impresa che effettuerà i lavori con esplicita assunzione di responsabilità e la data di inizio dei lavori di recupero tramite raccomandata o altre modalità richieste dalla Regione di residenza.
Inoltre, la Legge di Bilancio 2018 di cui fa parte il Bonus Ristrutturazioni, ha introdotto l’obbligo di comunicare all’Enea le informazioni sui lavori effettuati entro 90 giorni a partire dalla data di ultimazione dei lavori tramite Enea.
Come si ottiene la detrazione fiscale?
È possibile ottenere la detrazione fiscale solo se i pagamenti vengono effettuati tramite bonifico bancario o postale, da cui devono risultare la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e quello del beneficiario del pagamento (o la sua partita Iva).
Nel caso di edifici condominiali, in cui potrebbero esserci più soggetti a sostenere la spesa, i bonifici devono riportare i codici fiscali di tutte le persone interessate alla detrazione fiscale. Nel caso in cui gli interventi vengano realizzati su parti comuni condominiali, allora nei bonifici dovranno essere riportati il codice fiscale del condominio e quello dell’amministratore o di chi effettua il pagamento.
Le agevolazioni fiscali per l’installazione di un montascale, possono essere ottenute anche dai privati?
La Legge n. 13/1989 prevede delle agevolazioni fiscali anche per i privati per l’installazione di montascale per disabili, anche se in percentuale minore (cioè del 19%).
Inoltre, a differenza di altri interventi volti a modificare la struttura dell’immobile, come la costruzione di rampe o l’installazione di appositi ascensori per disabili, l’installazione di un montascale non richiede l’invio di alcuna domanda per la concessione edilizia, né la dichiarazione di inizio lavori per l’installazione.
Chi può usufruire della detrazione fiscale del 19%?
Ad usufruire del contributo del 19% possono essere tutte le persone portatrici di handicap o che abbiano delle limitazioni o menomazioni fisiche permanenti che compromettano in parte o totalmente la mobilità.
Non è necessario essere riconosciuti invalidi, purché si presenti una patologia tale da rendere impossibile l’utilizzo autonomo e sicuro di una rampa di scale o di altri ostacoli attestata da un certificato medico.
I portatori di handicap invalidi al 100% hanno il diritto di precedenza in graduatoria per l’ottenimento della detrazione fiscale.
Non è facile scegliere la zanzariera giusta per proteggere la propria casa, specie in un mercato sovraffollato di marchi con diversi modelli, tecnologie e meccanismi. Ma le nostre zanzariere plissettate SharkNet hanno un grande vantaggio che le differenzia dalle zanzariere generiche: la rete IdroScreen è dotata di un brevetto all’avanguardia, del tutto made in Italy a partire dalla scelta del materiale, per garantirvi sicurezza e funzionalità.
Il motivo del successo delle nostre zanzariere plissettate sta nel materiale scelto per realizzarle. Mentre le comuni zanzariere sono realizzate in plastica o polietilene, i nostri prodotti sono interamente realizzati in poliestere idrorepellente. Le prime differenze si avvertono già a livello estetico: mentre quelle convenzionali hanno una superficie liscia, spesso nemmeno avvertibile, la zanzariera plissettata IdroScreen si presenta come una rete pieghettata, da qui la definizione di plissettata (plissé), che fa sì che si possa aprire e chiudere “a fisarmonica”.
Il materiale delle zanzariere plissettata
Il poliestere è infatti una fibra nota per la sua resistenza agli agenti chimici e fisici e per il suo grado di tenacità. È un materiale elastico e indeformabile: è resistente all’usura, non si deforma al calore nella stagione torrida, resiste al gelo e alle condizioni atmosferiche più avverse e non si restringe nemmeno con frequenti lavaggi.
Per questo motivo, il poliestere permette anche un tipo di lavorazione tramite un procedimento meccanico non possibile con altre fibre. Siamo l’unico produttore di zanzariere plissettate a non acquistare da fornitori esterni la rete, ma a produrla in prima persona grazie alle nostre macchine plissettatrici. Una rete più economica non potrebbe mai superare i rigidi standard qualitativi previsti dalla nostra filiera produttiva. Per questo, nel corso del tempo, la nostra zanzariera plissettata necessiterà di pochissima manutenzione.
Un altro grande punto a favore delle nostre zanzariere plissettate è che possono essere adattate a qualsiasi finestra e ambiente domestico. Nel nostro catalogo abbiamo a disposizione tantissimi modelli: con montaggio frontale, da incasso, bilaterali, con apertura frontale e altro ancora, tra i quali è impossibile non trovare il modello perfetto per i tuoi infissi. Ogni modello è interamente personalizzabile dal punto di vista estetico, per potersi armonizzare al meglio con lo stile della casa. Potete anche scegliere la tonalità della zanzariera, e se rifinirla in alluminio o addirittura renderla metallizzata su un lato in modo da riflettere il sole.
Sono veloci da installare e facili da utilizzare, anche se lo spazio utilizzabile tra l’eventuale finestra e ciò che la circonda è minima. Sono sufficienti a malapena due centimetri di spazio per installarla a casa tua. Inoltre, possono essere adattate anche a spazi di ampie dimensioni, in quanto riescono a coprire dal 30% al 65% di spazio in più.
Le differenze tra una zanzariera plissettata e una semplice zanzariera
La differenza estetica comporta anche un grande vantaggio funzionale: le zanzariere plissettate possono essere aperte e chiuse anche solo per metà, a differenza delle zanzariere tradizionali a molla o tagliola, quindi non sei costretto ad aprirle completamente. Ne consegue che sono più sicure da utilizzare per bambini e anziani poiché, anche se sfuggono dalle mani, non scattano con violenza.
Senza contare che questo meccanismo ha un costo perché soggetto a facili rotture, quindi il risparmio delle altre zanzariere è solo apparente. Puoi dire addio alle reti di dubbia qualità senza certificazione che rischiano di essere sostituite dopo pochi mesi. Sono molti e scrupolosi i test e i controlli di qualità da superare per poter ottenere le certificazioni e le garanzie necessarie a rendere un prodotto in regola, e le nostre sono certificate da enti come la Camera di Commercio di Roma e sono vendute in 27 Paesi in tutto il mondo. Questo perché la nostra zanzariera è progettata per durare.
Sulla questione sicurezza le nostre zanzariere plissettate non sono seconde a nessuno. Infatti, sono facilmente distinguibili rispetto a quelle convenzionali, e nessuno potrà correre il rischio di non vederla sbatterci contro. Che è il motivo per il quale gli altri produttori vi applicano discutibili adesivi e stampe. Questo problema non è da sottovalutare: pensate ad un bambino che, correndo, impatta in velocità sulla zanzariera cadendo a terra. Riflettere sulla sicurezza dei vostri famigliari prima di procedere all’acquisto. Impossibile, poi, inciampare sulle zanzariere plissettate SharkNet. La guida inferiore ha infatti l’altezza di appena 4mm, facilmente calpestabili anche da un passeggino.
Anche la manutenzione non sarà più un problema per te. Le nostre zanzariere plissettate richiedono una cura minima: essendo realizzate in un materiale innovativo lavabile dotato di trattamento anti-sporco, non trattengono la polvere all’interno delle trame della rete, ma scivola via. In questo modo non sarai costretto a cambiare la tua tenda regolarmente perché impresentabile! Basta infatti strofinarle con un panno umido per farle tornare a splendere, senza ricorrere a oli e sostanze grasse. L’unica tua preoccupazione sarà quella di pulire e lubrificare la guida bassa ogni 3 mesi, per rimuovere la polvere che finisce naturalmente per depositarsi nella scanalatura.
E dimentica anche l’obbligo di richiedere continuamente assistenza, perché le nostre zanzariere plissettate sono studiate per durare a vita. Dalle alte temperature ai temporali più violenti, la rete IdroScreen resiste senza il rischio di danneggiamenti. Da non sottovalutare anche la resistenza al tempo forte: le nostre zanzariere plissettate sono testate per resistere al vento fino a 38 km/h e certificata dal 2006 per la resistenza al vento classe 2. Inoltre, essendo idrorepellente, resterà asciutta anche con il temporale più violento. Ma non temere che possa limitare la luce: le nostre zanzariere tengono alla larga polvere e intemperie, fatta eccezione per la luce solare! La rete IdroScreen lascia infatti filtrare il sole, in modo che tu e la tua famiglia possiate godervi le belle giornate in mansarda senza avere la preoccupazione delle punture d’insetto.
Il prezzo per queste zanzariere plissettata è un vero e proprio investimento che si ripagherà sicuramente nel corso del tempo, senza considerare che, godersi la propria casa nella massima tranquillità e sicurezza, è una questione impagabile.
Shark-Net l’unica e vera zanzariera plissettata brevettata in tutto il modo e interamente Made in Italy.
Affidabilità e sicurezza di un prodotto più unico che raro!
La tendenza di questi ultimi anni è quella di puntare su abitazioni sempre più piccole e funzionali, magari posizionate nei pressi dell’ufficio o in centro, in modo da evitare il tanto odiato traffico mattutino. È vero però che in una casa di dimensioni ridotte è necessario ingegnarsi, per riuscire ad arredarla al meglio sfruttando al massimo gli spazi a disposizione. In tal senso l’ambiente che si tende a sacrificare più spesso è il salotto, luogo dedicato al relax e alla convivialità. Esistono però diversi stratagemmi che consentono di ottimizzare gli spazi, in primis l’installazione di pratiche scale a chiocciola che colleghino due piani sviluppandosi in modo verticale. Se ne trovano di varie tipologie, che si differenziano per l’impiego di particolari tecniche costruttive e materiali, quindi non resta che individuare quelle capaci di adattarsi in toto alla casa. Esistono anche altri trucchi che permettono di rendere accogliente un salotto piccolo e nei prossimi paragrafi ne verrà preso in considerazione qualcuno.
Varie tipologie di divano e poggiapiedi estraibile
Il protagonista del salotto è sempre lui, il divano, immancabile compagno nei pomeriggi di relax. Nel caso di una stanza dalla metratura ridotta è bene pensare a un pratico divano componibile, che possa essere modellato a piacimento, in base anche al numero degli ospiti. Da considerare anche un modello di divano in scala, leggermente più piccolo rispetto alle classiche dimensioni “da soggiorno”, sia in termini di larghezza che di profondità. Un elemento poggiapiedi a scomparsa, da tirare fuori solo all’occorrenza, risulta poi essere estremamente funzionale in presenza di spazi di piccole dimensioni, comodo e performante. Stesso discorso riguarda lo schienale reclinabile, da sfruttare esclusivamente quando ci si vuole rilassare, magari mentre si guarda un bel film alla TV.
Parete attrezzata e personalizzazione
Quando si arreda una stanza di piccole dimensioni è necessario sfruttare ogni centimetro disponibile, ecco perché l’idea di una parete attrezzata si sposa a meraviglia con il concetto di ottimizzazione totale. Grazie a una parete attrezzata è possibile personalizzare al massimo un ambiente, tramite moduli dedicati a differenti necessità, come ad esempio quello adibito a ospitare la TV. Gli elementi possono essere aggiunti sia in senso verticale che orizzontale, almeno fino a che lo spazio lo permette, andando a giocare anche con le profondità, per dare un effetto “mosso” alla composizione. Pensili, cassette chiuse, strutture in metallo, non c’è limite alla fantasia e le possibilità sono molteplici. Resta da giocare sullo stile, tradizionale o moderno, e sul numero dei moduli da inserire.
Scale a chiocciola
Come accennato in precedenza, le scale a chiocciola sono la soluzione ideale quando si ha la necessità di mettere in comunicazione due piani e non si vogliono intaccare in maniera eccessiva gli spazi. Già ampiamente sfruttate in antichità, mostrano gradini che possono essere agganciati a un piantone centrale o essere strutturati in modo che poggino a terra, in ogni caso consentono una gestione ottimizzata dell’area a disposizione. Possono essere realizzate in acciaio, legno, vetro, ferro battuto o in una combinazione di più materiali, a seconda delle esigenze. La loro estrema funzionalità è stata persino aumentata dalla vasta gamma di accessori e di elementi d’arredo messi a punto per sfruttarne la particolare costruzione, che vanno dagli appendiabiti ai cassetti porta-oggetti, passando per mensole e pratici svuota-tasche.
Tappeto extra-large
Un altro trucchetto per fare in modo che un salotto sembri più esteso è quello di inserire nella stanza un tappeto di grandi dimensioni, che occupi del tutto o quasi la superficie calpestabile. Così facendo non si crea un effetto spezzato tra le varie porzioni di pavimento e il risultato sarà proprio quello di far sembrare più ampia la stanza.