Oggi sempre più persone hanno la necessità ad un certo punto di installare per sé stessi o per un membro della famiglia un montascale per anziani nella propria abitazione.
Il montascale esiste da molti decenni, tuttavia è solo in tempi recenti che esso ha visto un vero e proprio “boom” di installazioni nelle nostre case. La popolazione anziana è cresciuta molto numericamente negli ultimi anni, e anche la cultura si è evoluta: oggi l’anziano non solo arriva mediamente più in là con gli anni, ma c’è un’attenzione decisamente maggiore rispetto al passato rispetto a come viviamo in tutte le fasi della vita e la società è più sensibile ai temi che riguardano il benessere dell’anziano. La tecnologia poi ha fatto grandi progressi che, accompagnati dai progressi ingegneristici, hanno permesso a molte aziende di presentare sul mercato soluzioni sempre più innovative a costi sempre più accessibili. Se dunque solo dieci o vent’anni fa poteva sembrare una rarità vedere un montascale in un’abitazione, oggi pressoché tutti sanno cos’è un montascale e ne hanno sentito parlare, e molti hanno un montascale installato in casa.
Perché parlare di montascale in un blog che tratta di arredamento?
Il motivo è molto semplice: il montascale solitamente è un impianto che viene installato in un contesto architettonico preesistente, e si tratta quindi di un elemento nuovo che interagisce con l’ambiente e con l’arredamento, anche sotto il profilo estetico.
Quando si presenta la necessità di installare il montascale, tipicamente si chiama una ditta specializzata, dei professionisti addetti effettuano un sopralluogo e dei rilievi sul luogo dell’installazione, e laddove possibile si progetta e si installa l’impianto montascale.
L’installazione in sé e per sé di solito non è particolarmente complessa: solitamente è possibile installare un tipico montascale a poltrona per anziani in poche ore e lasciando la scala e l’ambiente puliti e in ordine.
Molte persone, in particolare coloro che tengono molto alla cura della casa e dell’arredamento, al momento di dover installare un montascale si preoccupano che questo nuovo elemento possa risultare ben inserito nell’ambiente ed esteticamente gradevole.
Un montascale bello e ben inserito nel contesto e nell’arredamento
Naturalmente la necessità di una persona anziana di poter tornare a muoversi in casa propria è ben più importante dell’estetica, ma oggi fortunatamente possiamo avere entrambe le cose.
La sempre maggior sensibilità del pubblico verso la qualità anche estetica e al design, ha spinto le aziende a competere fra di loro sempre più anche su questi aspetti, arricchendo molto il ventaglio di soluzioni sul mercato.
In Italia ad esempio, una delle più importanti aziende multimarca del settore con aziende installatrici affiliate su tutto il territorio nazionale, Centaurus Rete Italia, da tempo fra le varie possibilità del proprio catalogo distribuisce, al momento in cui scriviamo in esclusiva nazionale, un modello di montascale volutamente chiamato “Style”, con chiaro riferimento alla particolare ricerca del design. E non a caso questo particolare modello è accompagnato da diverse interessanti possibilità di personalizzazione, ad esempio nei colori della seduta e addirittura nei colori della guida (la guida è il binario installato lungo la scala su cui si muove il montascale).
Si tratta naturalmente solo di un esempio, ma è utile per capire la questione e, soprattutto, capire quali possono essere i piccoli accorgimenti da valutare bene insieme alla ditta installatrice per fare in modo che il montascale si armonizzi bene nell’ambiente e con l’arredamento.
Naturalmente quando i professionisti addetti effettuano il sopralluogo devono valutare molti aspetti, e ovviamente prima di tutto devono valutare fattori fondamentali come la fattibilità, l’idoneità ecc. ma siamo convinti che un buon installatore laddove possibile non debba trascurare di valutare come cosa complementare anche la buona riuscita “estetica” dell’impianto, consigliando e valutando insieme al cliente modelli, colori, personalizzazioni ecc.
Alcune persone hanno un arredamento moderno, altre un arredamento classico, altre ancora un arredamento country… le possibilità sono molte, ed è evidente che lo stesso identico montascale non potrà esteticamente risultare uguale in contesti così diversi.
Prima citavamo come esempio il montascale “Style” proposto da Centaurus Rete Italia, accennando al fatto che in base alle personalizzazioni può adattarsi bene in diversi ambienti. Questa stessa azienda ad esempio ha anche altre proposte altrettanto interessanti sotto il profilo dell’estetica e dell’integrazione nell’arredamento, fra cui addirittura un montascale con la seduta e i braccioli in legno di noce, oltreché configurabile con diversi colori di tessuto per l’imbottitura della seduta stessa.
Al di là comunque di aziende e modelli specifici, ciò che a noi interessa qui è delineare alcuni aspetti principali a cui prestare attenzione in fase di acquisto, consultandosi naturalmente con gli esperti dell’azienda scelta per l’installazione, che se sono abili professionisti e con esperienza sicuramente sapranno anche dare consigli validi su cosa può andar bene nel caso specifico (tenendo conto ovviamente che l’aspetto estetico è sempre subordinato all’aspetto funzionale, quindi dovranno sempre essere dei tecnici qualificati a indicare a cliente i modelli, opzioni e personalizzazioni possibili all’interno delle soluzioni adatte per il caso specifico):
tipologia di guida: esistono montascale con guida bitubo e montascale con guida monotubo; dal punto di vista estetico l’aspetto è abbastanza diverso, quindi può essere utile prestare attenzione a quale tipologia offre l’azienda installatrice.
design della seduta e del gruppo di trazione: attualmente esistono sul mercato molti modelli e a onor del vero occorre dire che l’attenzione per il design è oggi sempre maggiore.
possibilità di personalizzare i colori della seduta: questo è uno degli aspetti più importanti per l’estetica e l’arredamento, perché il colore della seduta è una delle cose che risalta maggiormente e una buona scelta aiuta molto ad armonizzare il tutto con l’ambiente circostante.
possibilità di personalizzare il colore della guida: anche questo è altrettanto importante, ed è una cosa a cui prestare attenzione, perché non tutti la offrono, mentre esteticamente può davvero fare la differenza.
Un ultimo consiglio, più generale, potrebbe essere quello di valutare di rivolgersi preferibilmente ad aziende che siano non solo serie e qualificate, ma anche multimarca: oggi infatti un grande problema nel settore dei montascale è che ancora molte aziende sono sostanzialmente monomarca, e quindi hanno solo pochissimi modelli da offrire al cliente se non addirittura uno solo, ed è quindi facile immaginare che possano voler “spingere” sui pregi di quel prodotto. Un’azienda multimarca invece ha solitamente un ampio catalogo che le consente di ricercare la migliore soluzione per il cliente all’interno di un range ampio di prodotti.
Un letto per ospiti può diventare un problema se la casa è piccola ma hai davvero bisogno di uno o due posti letto in più.
Si pensa sempre che, in mancanza di una stanza dedicata, il divano letto sia una delle opzioni migliori quando si tratta di ospiti assidui. Ma non sempre è così e ci sono varie ragioni per cui non è detto che tu voglia un divano trasformabile! Prima fra tutte il costo: se vuoi un divano che sia bello da chiuso e comodo come un vero letto da aperto, il prezzo lievita.
Esistono dei mobili pensati per risparmiare spazio quando non utilizzati ma che ti permettono di avere un letto comodissimo, con un materasso confortevole che non devi essere costretto a ripiegare. Piega che ti ripiega anche il migliore dei divani letto si ritrova con un materasso non proprio in forma perfetta.
Se invece ti capita di ospitare amici e parenti solo saltuariamente ci sono delle alternative più economiche.
Ecco alcune soluzioni per un letto per gli ospiti a prova di risparmio...di spazio e di budget
Letto per ospiti pieghevole
Non chiamatela brandina, perché questo è un letto pieghevole con materasso che una volta richiuso può essere riposto in maniera ordinata all'interno di un mobile.
Le rotelle permettono di spostare agevolmente il contenitore e di posizionarlo dove si vuole. Il mobiletto è la soluzione perfetta per mantenere il materasso lontano dalla polvere ma anche per nascondere la rete: nessuno vuol vedere una branda in giro per casa.
Letto a scomparsa a parete
Negli spazi piccoli sfruttare le pareti è il trucco numero 1 per ottimizzare le stanze al meglio. Se hai bisogno di un letto per ospiti saltuari opta per un letto singolo a scomparsa verticale. Sembra una soluzione d'emergenza ma a differenza di una brandina da chiuso sembrerà un semplice armadio, da aperto offrirà un comodo singolo con rete a doghe in legno e materasso alto 18 cm.
Letto matrimoniale a scomparsa verticale
Un mobile con letto matrimoniale a scomparsa con apertura verticale a ribalta: da chiuso occupa una profondità minima, solo 41 cm, una volta aperto offre un vero e proprio matrimoniale con materasso alto 18 cm. Questa altezza consente di riposare su un piano confortevole, paragonabile a quello di un normale letto. Lo si può posizionare in soggiorno o in qualsiasi spazio disponibile (ricordandosi che per aprirlo ci sarà bisogno di uno spazio superiore ai 209 cm).
Questo letto è perfetto anche per chi vive in un monolocale e ha bisogno di utilizzarlo tutti i giorni.
Un letto singolo d'emergenza in soggiorno
Un mobile letto richiudibile con rete e materasso che sembra una consolle: la soluzione perfetta per chi ha una casa piccola ma vuole un lettino di emergenza in soggiorno. Il suo design pulito con ripiano superiore e piccolo vano aperto lo rende utilizzabile anche in un ingresso di casa come piano d'appoggio per oggetti, libri, svuotatasche, cd. Basta aprire il pannello frontale per estrarre il letto singolo pieghevole...ma c'è di più perché il mobile, profondo solo 40 cm e alto 1 metro, nasconde anche un piccolo tavolo a ribalta.
Mettere un letto in corridoio
Se lo spazio in soggiorno è limitato oppure semplicemente non volete occuparlo con un letto a scomparsa, il corridoio o un ampio disimpegno possono essere le aree perfette per un letto a ribalta orizzontale che una volta aperto occupa solo 99 cm. È sicuramente una soluzione per far dormire un ospite occasionale, ma offre un comodissimo materasso da 18 cm di altezza che potrebbe essere usato tranquillamente tutti i giorni.
SOS monolocale: da una parte letto, dall'altra tavolo
Abiti in un monolocale e vuoi un posticino dove ospitare ogni tanto tua mamma, un'amica, tua sorella. Oppure hai una casa vacanze da affittare...e in vacanza ogni posto letto in più è preziosissimo.
Arredare un casa piccola è una sfida, per questo è meglio affidarsi a mobili multifunzionali come un mobile con letto a scomparsa e tavolo incorporati. Durante il giorno il mobiletto chiuso occupa solo 40 cm in profondità, all'ora di pranzo o per lavorare e studiare si apre il piano del tavolo raggiungendo i 111 cm di ingombro. Quando serve basta girare il mobile ed estrarre il letto singolo ripiegato al suo interno. Nella parte sopra si trova anche un piccolo contenitore per il guanciale.
Il letto in più in cameretta
Un letto singolo trasformabile può sempre far comodo anche in cameretta per un amico che vuol fermarsi per la notte o per veri e propri pigiama party. Da chiuso sembra una semplice cassettiera e il piano superiore può servire come appoggio per libri o lampade. Da aperto si trasforma in letto singolo con materasso della lunghezza di 190 cm e largo 85.
Aggiungi un posto letto che c'è un amico in più: il letto a castello a scomparsa
Da chiuso sembra un normale armadio a due ante e come tale misura: 100 cm di larghezza e 60 cm di profondità. In pochi secondi però rivela il suo super potere sfoderando un letto a castello nascosto. L'apertura verticale consente di ridurre lo spazio di ingombro in larghezza, poi una volta aperto si ottengono due normali letti singoli sovrapposti, ciascuno con materasso da 80x190 cm.
È la soluzione ideale per completare una casa delle vacanze dove ogni posto letto aggiuntivo è prezioso. Ma anche in caso di micro cameretta, monolocale ad uso transitorio, un appartamento per studenti o un bed & breakfast. I materassi alti 18 cm lo rendono molto comodo, anche per chi ha bisogno di usarlo tutti i giorni.
Negli spazi piccoli la parola d'ordine rimane una: multifunzionalità.
Il più grande errore è riempire ogni stanza di arredi. Meglio optare per mobili "due in uno", letti a parete per ottimizzare le superfici utilizzando i muri ed evitando così di ingombrare i pavimenti.
Il volto di una casa piccola o di un monolocale cambia a seconda dei momenti del giorno e delle necessità. Durante il giorno si ha bisogno di muoversi liberamente e di fruire dell'ambiente senza dover saltare di qua e di là o inciampare nelle gambe di un letto. Ci si rilassa sul divano, si fanno le pulizie, si cucina, si pranza e si cena. Trasformare questo panorama domestico diventa necessario la sera: è il momento in cui relax e risposo la fanno da padrone e un letto è tutto quello che ci serve. Scegliere gli arredi giusti ci aiuta a rispettare questa organizzazione intelligente degli spazi, oltre che a vivere meglio la nostra casa, a vederla sempre bella e a tenerla ordinata anche agli occhi degli ospiti!
Se hai trovato qualcosa che ti piace, clicca qui sotto per scoprire dove puoi trovarlo
Meglio i mobili in laminato o i mobili in impiallacciato? Quali sono i vantaggi, gli svantaggi e le caratteristiche di questi materiali? Leggi il nostro articolo per trovare risposte alle tue domande. Cerchiamo di capire cosa sono i laminati, cosa significa “impiallacciatura” e riassumiamo le principali differenze tra questi pannelli rivestiti, sempre più presenti nelle case moderne.
Il laminato è un rivestimento composto da strati di carte impregnate di resine termoindurenti (melaminiche e fenoliche), applicati su un pannello di MDF, truciolato o tamburato e sottoposti a una pressione più o meno elevata. È conosciuto anche come fòrmica dal nome della società americana, la Formica Products Company, che lo brevettò come sostituto della mica. Il laminato più diffuso ha uno spessore di circa 0,6 mm, anche se non è raro imbattersi in laminati di 1,2 mm o in pannelli autoportanti di 2 cm, detti compatti. Se lo spessore del pannello può variare a seconda della tipologia, quello che resta pressoché costante è la sua stratificazione interna.
Di norma, i laminati sono composti da 3 strati. Procedendo dalla superficie al cuore del pannello, si trovano:
l’overlay, ovvero un film in pura cellulosa impregnato di resina melaminica con funzione protettiva
un foglio decorativo su cui sono riprodottii motivi e i colori visibili sul pannello
il kraft, ovvero una stratificazione di fogli di carta robusti e resistenti impregnati di resine fenoliche.
Ogni elemento ha una funzione ben precisa e contribuisce a definire la qualità del materiale. Se la pellicola è indispensabile per creare uno strato di protezione da calore, graffi o liquidi, il foglio decorativo risulta altrettanto importante per nobilitarne l’aspetto. Infatti, a parità di disegno, una stampa accurata restituirà un pannello più fedele all’originale ed esteticamente più gradevole.
I tipi di laminato
In commercio esistono diversi tipi di laminato, classificati a seconda della procedura di lavorazione o dei fogli decorativi applicati. Prima di tutto, in base alla lavorazione si parla di:
HPL (acronimo dell’inglese High Pressure Laminate), ovvero un pannello ottenuto dalla forte pressione dei fogli con presse piane abbinate ad alte temperature, ciò che rende il materiale molto resistente
CPL (acronimo dell’inglese Continuous Pressure Laminate), ovvero un pannello sottoposto ad una pressione minore ma costante con presse a rullo (chiamate calandra)
CHPL (acronimo dell’inglese Continuous High Pressure Laminate), un pannello di nuova generazione sottoposto a pressione continua in calandra per ottenere un laminato molto simile a quello ad alta pressione
In base al materiale del foglio decorativo utilizzato, si possono ottenere diversi tipi di laminato, tra cui:
laminato melaminico: pannello di legno rivestito con fogli di carta impregnati di resina melaminica, che può essere verniciata in superficie
laminato polimerico, in cui del materiale sintetico (PVC) è applicato sul supporto di legno. Il foglio plastico viene riscaldato, stirato, adeso alla superficie e ripiegato lungo i bordi affinché il rivestimento interessi la totalità del pannello. Grazie alla capacità di stiratura, che differenzia i polimerici da altri tipi di laminato, questo materiale è impiegato nella produzione dei rivestimenti 3D
laminati di nuova generazione come il Fenix NTM® e il PET
Cos’è il laminato Fenix NTM®? Si tratta di un tipo di laminato ottenuto da lavorazioni nanotecnologiche e composto di resine acriliche fissate sul pannello con polimerizzazione a freddo. Quanto a caratteristiche, il Fenix NTM® è opaco e liscio, anti-impronte digitali e si ripara termicamente. Questa proprietà permette di riparare piccoli graffi o segni con l’ausilio del calore per riportare la superficie del laminato ad uno stadio pressoché originale. Impiegato per fabbricare top da cucina eleganti e resistenti, il Fenix NTM® non imita l’effetto legno, ma è proposto in una gamma di colori neutri e di tendenza: scale di grigi, nero, bianco, beige, tortora.
Il PET, invece, è una materiale plastico molto resistente e setoso al tatto, completamente riciclabile, igienico e privo di emissioni tossiche. Costituisce una vera e propria evoluzione delle foglie polimeriche.
Infine, a seconda dell’effetto estetico ottenuto, in commercio si trovano:
laminati colorati, lucidi o opachi
laminati in finto legno: il più celebre della famiglia, è disponibile in moltissime varianti, che spaziano dalle essenze più scure a quelle più chiare
laminati materici: riproducono fedelmente la texture del cemento, della pietra, del marmo o dei materiali tessili, restituendo l’impressione di porosità o irregolarità
Caratteristiche tecniche del laminato
Come per tutti i materiali, le caratteristiche del laminato possono cambiare a seconda del tipo di pannello, ma i vantaggi superano di gran lunga gli svantaggi. Se ne stai valutando l’acquisto, il consiglio è di scegliere un laminato HPL, considerato dagli esperti come il migliore del gruppo. In particolare, il laminato ad alta pressione presenta le seguenti caratteristiche tecniche:
durezza, compattezza e omogeneità
buona resistenza agli urti, alle sollecitazioni meccaniche e ai graffi; ottima resistenza all’usura
impermeabilità e resistenza all’umidità, alle infiltrazioni e al vapore
resistenza al calore, ma non a quello elevato (il limite si aggira intorno a 180° per l’HPL)
resistenza alle macchie e al calcare
ottima igiene e antistaticità
praticità di utilizzo
ricchezza cromatica e resa estetica gradevole, soprattutto nel caso dell’effetto legno o pietra
stabilità alla luce e resistenza alla luce solare (questo è dovuto alla natura sintetica della stampa)
durata di vita lunga
manutenzione rapida e limitata
Tra i principali svantaggi del laminato si annovera il colore rossastro delle resine fenoliche, che nel caso di laminati molto chiari potrebbe risultare leggermente visibile (ad eccezione dei pannelli di nuova generazione). A partità di materiale, il laminato lucido è meno resistente ai graffi (gli addetti ai lavori lo paragonano al laccato).
Mobili in laminato
In virtù delle sue molteplici caratteristiche, il laminato è sempre più spesso usato nel settore dell’arredo. L’ottima resistenza, l’ecletticità estetica, la grande praticità e il prezzo abbordabile ne fanno il materiale ideale per la produzione di mobili bagno, top per la cucina, ante per pensili, piani per tavoli da pranzo.
Il laminato HPL è in assoluto la scelta migliore per le superfici orizzontali sottoposte a sollecitazioni severe, come appunto il piano della cucina. Il laminato stratificato HPL ne rappresenta l’evoluzione. Oltre ad averne ereditato le caratteristiche, questo materiale ha perfezionato la sensibilità al calore e l’impermeabilità, doti che lo rendono particolarmente apprezzato nelle cucine moderne. Non resta che citare nuovamente il laminato Fenix NTM®: dati l’impatto estetico notevole, la resistenza all’usura e la capacità di auto-rigenerazione (sì, proprio come le fenici!), non è difficile immaginare il motivo della sua scalata verso l’Olimpo dei migliori materiali per i top da cucina.
I laminati in PVC o PET, invece, sono preferibilmente applicati su superfici verticali che non subiscono particolari sollecitazioni. Nel caso delle ante, i fogli polimerici giocano un ulteriore asso nella manica: il rivestimento tridimensionale. Si tratta di una speciale tecnica di lavorazione delle foglie polimeriche, che in seguito a riscaldamento e stiratura, sono applicate su tutta la superficie lignea, rivestendo i bordi ed eventuali irregolarità del pannello (come nel caso delle ante bugnate o a telaio). In virtù di queste caratteristiche, il laminato polimerico è un’alternativa ottima (e meno costosa) al laccato.
Ecco qualche esempio di mobili in laminato:
Manutenzione: come pulire un top in laminato?
Come abbiamo visto, il laminato è un materiale resistente e duraturo, rapido da pulire e di facile manutenzione. Basta seguire pochissimi accorgimenti per garantire ai mobili in laminato una lunga vita e un aspetto sempre impeccabile. Ecco un piccolo esempio pratico.
Per la pulizia ordinaria, è sufficiente utilizzare un panno morbido (la microfibra è perfetta), imbevuto in acqua e sapone neutro da strofinare dolcemente sul piano. In alternativa si può usare anche l’aceto, ottimo per sciogliere il calcare in modo naturale ed ecosostenibile. L’importante è ricordarsi di strizzare il panno e asciugare bene la superficie trattata perché ristagni di acqua potrebbero, alla lunga, creare piccoli e antiestetici rigonfiamenti nei punti di giuntura. Rimuovi macchie di vino o caffè immediatamente, quando sono ancora liquide, per prevenire la formazione di aloni sul piano della cucina. Non utilizzare pagliette, creme abrasive o detersivi in polvere, soprattutto sui laminati lucidi, perché rischieresti di graffiarli irrimediabilmente e di rimuovere la pellicola protettiva. Evita anche l’uso di acetone, trielina, ammoniaca o detergenti aggressivi che potrebbero danneggiare l’omogeneità e la lucentezza del colore. Non utilizzare il top come piano di taglio né per appoggiare pentole molto calde, perché nonostante la sua resistenza, il materiale potrebbe danneggiarsi.
Nel caso di laminati polimerici, è sconsigliato l’uso di getti di vapore durante la pulizia.
Che cos’è l’impiallacciato?
Partiamo da una semplice definizione: impiallacciare significa rivestire una superficie lignea con sottilissimi fogli di vero legno nobile. Questa operazione di falegnameria, chiamata impiallacciatura, può essere applicata su pannelli di varia natura: truciolato, compensato, multistrato, MDF, truciolare o tamburato, giusto per citare i più comuni.
Utilizzata fin dal Rinascimento, l’impiallacciatura era conosciuta con il nome di lastronatura, una tecnica che consisteva nel ricoprire legno di scarso valore con lastre di essenza di circa 6 millimetri. L’evoluzione della tecnologia e l’introduzione di macchinari sempre più precisi hanno permesso di perfezionare le tecniche di taglio fino ad ottenere fogli di pochi decimi di millimetro, usati anche per impiallacciare superficie curve.
Ecco nel dettaglio le fasi di cui si compone la moderna impiallacciatura del legno:
scortecciatura e taglio: è la prima operazione di lavorazione del legno, in cui il tronco è privato della corteccia e di eventuali irregolarità. Il blocco così ottenuto è porzionato in blocchi più piccoli e sottoposto ad una prima e grossolana rifilatura. Successivamente, il legno subisce un’operazione di vaporizzazione per allentare le fibre e garantire una qualità di taglio ottima
tranciatura: si tratta della vera e propria fase di creazione dei piallacci. I blocchi di legno sono sottoposti ad un’operazione di taglio che può avvenire con lame o laser. Si tratta di una fase determinante, poiché la direzione di taglio (transversale o longitudinale) definisce l’orientamento delle fibre e il disegno visibile sui tranciati. Oltre alla tranciatura, esiste una tecnica chiamata sfogliatura: in questo caso, il taglio viene effettuato con movimento rotatorio, alle volte anche sul tronco tondo. I piallacci così ottenuti sono più grandi, ma la loro resa estetica è meno pregiata
essiccazione: una volta tagliati, i piallacci sono essiccati, stirati, spianati e accorpati in più fogli (detti pacchi)
impiallacciatura: è la vera e propria fase di creazione del legno impiallacciato. I piallacci sono ulteriormente rifiniti, accostati tra loro e incollati sul supporto ligneo.
Come abbiamo visto, l’impiallacciatura si basa sull’utilizzo di legno nobile per rivestire mobili meno pregiati ed ottenere una resa estetica davvero impagabile. A questo proposito, per classificare i legni impiallacciati ci si riferisce a:
l’orientamento delle fibre del legno, per cui si distinguono piallacci fiammati, rigati e misti
la disposizione dei tranciati, che a seconda del loro accostamento creano pattern di fiammature e venature parallele o asimmetriche (si parla di disposizioni “a correre”, “a libro” o “baciata”)
il tipo di essenza: nazionali o esotiche, tra le essenze impiallacciate più diffuse ci sono il noce (nazionale e canaletto), l’ulivo, il mogano, il frassino, l’olmo, il rovere, il palissandro, il ciliegio, l’acero, la betulla, l’ebano, il tanganika. A questi si aggiungono i legni di recupero come quello riciclato dalle Briccole della laguna di Venezia
le laccature e le tinture: l’impiallacciato può essere naturale, verniciato, laccato, tinto (sono noti il rovere e il frassino tinti grigio o wengé)
Piccolo chiarimento
Finora abbiamo considerato i piallacci come fogli ricavati dal tronco degli alberi, ma bisogna precisare che non sono i soli. Ne esistono altri due tipi: i piuma e la radica. Gli impiallacciati piuma sono ottenuti dalla tranciatura della porzione di tronco da cui dipartono i rami. La radica, invece, è una massa legnosa molto fibrosa, che si trova in prossimità delle radici. Particolarmente apprezzata per l’intricato gioco di venature, la radica di noce è in assoluto la tipologia più celebre.
Caratteristiche tecniche del legno impiallacciato
Ecco, in breve, le principali caratteristiche del legno impiallacciato:
buona impermeabilità e stabilità
resistenza ai graffi, al calore e alla luce *
manutenzione rapida e pulizia facile
ottima ecosostenibilità
ricca gamma di essenze, colori e motivi
unicità, calore e aspetto tipici del vero legno
costi contenuti rispetto al massello
* Precisazione:
trattandosi di un rivestimento in vero legno, l’impiallacciato potrebbe presentare, nel corso degli anni, le tipiche e lievi variazioni che interessano i materiali naturali. Uno fra tutti, il cambiamento cromatico, che si accentua in caso di prolungata esposizione alla luce diretta del sole.
L’impiallacciato nei mobili
In virtù del pregio e dell’eleganza che lo caratterizzano, l’impiallacciato è diventato uno dei principali materiali utilizzati nel mondo dell’arredo e della produzione di mobili di qualità eccellente. Per quanto riguarda l’ambito domestico, è possibile integrare arredi impiallacciati in qualsiasi ambiente della casa:
in sala da pranzo, con tavoli o sedie
in soggiorno, con credenze e buffet
in camera da letto, sottoforma di armadi o strutture per il letto
in cucina, come ante per pensili, cassetti e cassettoni
in bagno, come mensole e piani per il lavabo
Tra gli arredi in legno impiallacciato possiamo annoverare anche mobiletti intarsiati, in cui piallacci di dimensioni ridotte sono utilizzati per creare disegni e motivi decorativi di forte impatto. In Italia, i mobili in stile Maggiolini sono un vero e proprio punto di riferimento per gli estimatori del genere.
Come pulire il legno impiallacciato
La manutenzione dei mobili in impiallacciato è tanto semplice quanto quella del laminato. Trattandosi però di vero legno, è bene rispettare qualche accortezza in più per godere a lungo della sua qualità e della sua bellezza.
Per la pulizia ordinaria è sufficiente munirsi di un panno morbido, inumidito con acqua e ben strizzato. Sono da evitare spugnette o panni abrasivi e detergenti non idonei. Prima di pulire, assicurati di aver spolverato la superficie da trattare; passa il panno umido seguendo le venature del legno e infine asciuga accuratamente.
Impiallacciato o laminato: le differenze
Dopo aver chiarito cos’è il laminato, di cosa è fatto l’impiallacciato e le rispettive caratteristiche, non resta che riassumere quali sono le principali differenze tra i due materiali. Se non sai dove orientarti o cosa scegliere, prima di affrontare un acquisto definisci le tue esigenze, le tue aspettative e un orizzonte di spesa da rispettare. Se ti trovi nella condizione di dover scegliere tra un mobile in laminato e un arredo in impiallacciato, puoi valutare questi elementi:
il rivestimento: il laminato è ricoperto di materiale sintetico, mentre l’impiallacciato è rivestito in vero legno
l’aspetto: l’impiallacciato preserva le caratteristiche autentiche del legno (colore, venature, sfumature), mentre il laminato ne imita, seppur magistralmente, l’effetto
la varietà di gamma: entrambi i materiali presentano una gamma di colori e texture ricca e variegata. I pannelli in legno laminato possono riprodurre anche effetti materici come la pietra, il marmo o il cemento; l’impiallacciato, invece, si limita alle essenze più celebri, ma si declina sia in versione naturale che laccata
il prezzo: il legno impiallacciato è sensibilmente più costoso rispetto ai pannelli in laminato (ad eccezione dei laminati di nuova generazione come il Fenix NTM®, che hanno un costo più elevato)
la manutenzione: i pannelli in laminato sono di facile manutenzione, mentre gli impiallacciati richiedono trattamenti specifici per il vero legno
la resistenza: in linea generale, il laminato è più resistente rispetto al legno impiallacciato (il PVC, però, non possiede una grande resistenza al calore)
bordi postformati: più che di una differenza, si tratta di una caratteristica da conoscere in fase di scelta. Il pannello subisce un’operazione di postforming, lavorazione che permette di ottenere una base leggermente arrotondata su cui applicare carta melaminica. Il rivestimento viene fatto aderire alla superficie del pannello, bordi compresi, con un’operazione di piegatura a caldo. Questo processo garantisce una resa estetica gradevole, senza giunture a vista, ed è impiegato soprattutto per rivestire linee morbide e curve.
In alternativa, il pannello può essere rifinito con bordi applicati sullo spessore. In questo caso, il materiale utilizzato agisce sulla resistenza del piano, dell’anta o del cassetto a cui viene aggiunto. Comunemente, i bordi dei pannelli lignei sono realizzati in materiale plastico come il PVC o l’ABS; tra i due, l’ABS risulta più resistente ad urti, graffi, sollecitazioni meccaniche, all’esposizione alla luce e a diverse temperature.
Certificazioni e Norme di Legge
Come per tutti i pannelli a base di legno, la produzione dei laminati e degli impiallacciati è controllata e certificata da normative europee. Le regolamentazioni internazionali definiscono gli standard produttivi e qualitativi che i pannelli lignei devono rispettare, i test di laboratorio da superare e l’elenco delle caratteristiche che il prodotto deve possedere per poter essere lavorato e trasformato per il cliente finale.
Per quando riguarda i laminati HPL o HPDL (sigla che sta per High-Pressure Decorated Laminates), sono due le norme di riferimento: ISO 4586 e EN 438. Quest’ultima, in particolare, classifica il laminato in base alla destinazione d’uso (utilizzo interno o esterno, per superfici orizzontali o verticali, e via dicendo).
Ultima ma non meno importante, la celebre normativa UNI EN 13986 certifica che i pannelli a base di legno appartengano alla classe E1 (a bassa e limitata emissione di formaldeide, materiale che – allo stato gassoso – diventa nocivo per la salute). Prima di valutare un acquisto, è prudente informarsi sulla conformità dei pannelli alla normativa vigente.
Per approfondire
Ora che conosci tutto su laminato e legno impiallacciato, non ti resta che esplorare gli altri materiali! Ecco gli articoli che potrebbero interessarti:
Il mondo dei fiori e delle piante esercita da sempre un grande fascino, fatto di colori, profumi e simboli. Questo fascino ha oltrepassato già da tempo i confini del negozio di fiori per diventare accessibile a tutti grazie all’uso dei social. Molti floral designer infatti si armano di macchina fotografica per creare un racconto fotografico personale e coinvolgente, che guarda a Instagram come strumento per eccellenza.
Ho pensato così di parlarvi oggi di cinque profili instagram che mi hanno colpito per il loro modo di raccontare e rappresentare il floral design, per una bella dose di primavera a portata di smartphone.
About Garden
La numero uno della mia lista è Simonetta Chiarugi, che con il suo profilo About Garden ci accoglie in un vero e proprio giardino virtuale.
Il suo styling dal sapore romantico ed essenziale mette ancora più in risalto la bellezza dei fiori che sceglie per i suoi scatti, che vanno al passo con la stagionalità di queste meravigliose materie prime. Preziosi sono i suoi consigli su come prendersi cura dei fiori che amiamo, e imperdibili i suoi racconti sui giardini che ha visitato.
Il profilo instagram di Cecilia Paganini, alias La Fiorellaia, è una bellissima finestra spalancata sul suo lavoro di wedding & event stylist.
L’accuratezza negli scatti di questa gallery ci trasporta davanti alla bellezza di magnifici allestimenti matrimoniali, che non raccontano mai nulla di banale, anzi si fanno ambasciatori della storia degli sposi e dei loro gusti, da quelli tradizionali ai più eccentrici. Io trovo bellissimo anche il modo di festeggiare con i fiori i vari eventi dell’anno presso lo shop a Brescia, non riuscivo più a smettere di adorare le proposte per San Valentino…guardare per credere!
Dall’Italia facciamo un salto in Giappone, dove l’artista giapponese Sawa crea delle vere e proprio opere d’arte in cui il mondo dei fiori e quello del caffè si incontrano.
Sawa infatti mette al centro delle sue geometrie minimal tazze di caffè o di cappuccini, circondate da fiori e composizioni sempre diverse, in un continuo gioco di colori e sfumature che rappresentano un vero spiraglio di aria fresca.
Dopo aver ritrovato delle buste da lettera appartenute a suo nonno, la fotografa Anna Remarchuk ha l’idea geniale di riportarle in vita riempiendole con fiori ogni volta diversi.
Nasce così la romantica serie di fotografie #envelope_series che racchiude messaggi sottoforma di tulipani, rose, margherite, riportando alla memoria i tempi in cui si affidavano le proprie parole alle lettere.
Chi l’ha detto che i fiori devono per forza stare nei vasi? Nei suoi lavori la designer Olga Prinku tesse fiori e germogli essiccati su telai di tulle per creare meravigliose ghirlande floreali.
Graphic designer di professione, si avvicina al mondo dell’artigianato e sperimenta oggi diverse tecniche di tessitura per realizzare le sue opere, composte da centinaia e centinaia di singoli elementi floreali. Il suo feed di Instagram è un diario multicolore delle sue sperimentazioni e della sua vita quotidiana all’insegna di questi meravigliosi oggetti artigianali.
Spero che la mia primavera raccontata attraverso Instagram ti sia piaciuta, ti ho portato nel mondo del floral design con i miei profili preferiti, ma quali sono i tuoi? Se hai voglia di farmeli conoscere puoi scrivermi o commentare il post!
Tra le tante migliorìe tecnologiche apportate dal mercato, l’asciugatrice rappresenta una delle più grandi comodità domestiche degli ultimi tempi. E’ fuori di dubbio che questo prodotto abbia procurato una serie di benefici di non poco conto: oltre al tempo di attesa per avere panni asciutti, un’asciugatrice permette di risparmiare molto spazio dentro casa e di evitare il rischio di andare incontro a smog o inquinamento. Basta con gli stendini in giro per le stanze o per i balconi, che oltre a creare umidità rischiano il proliferare di batteri, acari o muffe. Se state cercando le migliori asciugatrici in circolazione, ai prezzi più vantaggiosi, fate un salto su questa pagina https://www.yeppon.it/grandi-elettrodomestici/asciugabiancheria/. Su Yeppon troverete tante occasioni per acquistare un buon prodotto online risparmiando tempo e denaro.
In questo articolo vediamo quali sono le principali caratteristiche e funzionalità che una buona asciugatrice deve avere.
I principali metodi di utilizzo di un’asciugatrice
Le moderne asciugatrici prevedono vari programmi e diverse possibilità di utilizzo. Prima di concentrarci sui programmi, consideriamo l’aspetto strettamente logistico della faccenda. Provocando molto calore nell’ambiente circostante, è bene collocare l’asciugatrice in un ambiente areato. Il rischio è quello di provocare una rottura del meccanismo dovuta ad uno scarso ricambio dell’aria. In generale il consiglio è di tenere la temperatura mai oltre i 35 gradi. Inoltre bisogna dire che per un reale risparmio in bolletta si deve optare per una lavatrice che superi i mille giri di centrifuga: infatti ad una maggiore velocità della centrifuga corrisponde una maggiore velocità anche dell’asciugatrice.
Venendo alle principali funzioni di un’asciugatrice, dobbiamo dire che quelle più recenti mirano tutte ad un minore livello di umidità dei capi e al minimo livello di usura possibile degli stessi. I programmi più utilizzati sono “asciutto armadio”, adatto soprattutto agli indumenti che si possono riporre subito nel guardaroba, e “pronto stiro”, ideale per i capi che hanno bisogno di essere trattati una volta fuori dall’asciugatrice (come le camicie ad esempio). L’antipiega per evitare gli sfilacciamenti e il refresh per la sensazione di profumo, sono altri programmi che si possono utilizzare in casi specifici.
Condensazione o pompa di calore: le principali differenze
La più grande differenza nelle asciugatrici, dal punto di vista delle caratteristiche tecniche, è quella che intercorre tra i modelli a condensazione, quelli a pompa di calore e quelli a gas. Si tratta di tre diversi modi di concepire un’asciugatrice, ognuno con le proprie caratteristiche. Nei modelli a condensazione, l’asciugatura avviene attraverso un lavoro combinato da parte di parte elettriche e di una ventola che diffonde il calore. Gli apparecchi a pompa di calore hanno un funzionamento analogo a quello dei climatizzatori: qui il calore produce umidità all’interno di un’apposita vaschetta che va svuotata dopo ogni utilizzo. Infine ci sono le asciugatrici a gas, che hanno bisogno di un apposito impianto (metano o Gpl che non sia quello elettrico. Queste ultime hanno il vantaggio di far risparmiare tempo per asciugare i capi, ma presentano costi maggiori per l’installazione dell’impianto.
Le asciugatrici elettriche si differenziano principalmente per i costi iniziali e le spese di consumo energetico. In generale un’asciugatrice a condensazione ha costi di acquisto molto bassi, ma poi prevede una spesa maggiore per via di consumi alti. Discorso opposto per le asciugatrici a pompa di calore, che permettono di ammortizzare la spesa nel tempo grazie a consumi più bassi.
Asciugatrice o lavasciuga: quale scegliere?
Un’altra differenza fondamentale per la scelta dell’apparecchio adatto alle proprie esigenze, è quella che passa tra un’asciugatrice e una lavasciuga. Ciò che differisce tra i due apparecchi è soprattutto l’aspetto relativo alla capacità: quella di un’asciugatrice varia dai 7 ai 10 kg di capienza, mentre quella di una lavasciuga di solito va dai 5 ai 7 kg. Per questo motivo le asciugatrici sono più utilizzate all’interno di nuclei familiari ampi, che hanno bisogno di una carico maggiore di indumenti, mentre le lavasciuga sono perfette per single o coppie.
In casa si sa: ci vuole ordine. Nelle nostre abitazioni di oggi, la presenza di dispositivi elettronici, però, rende questo compito ancora più arduo. Televisione, PC, Tablet, Caricatore del computer, sono tutti dotati di fili più o meno lunghi. I cavi elettrici sono i più difficili da mantenere in ordine, ma aguzzare l’ingegno e la fantasia può aiutare a trovare delle soluzioni originali e pratiche.
Chiaramente, dato che i consigli che ti daremo prendono in considerazione delle soluzioni che tendono ad essere permanenti, sarebbe meglio se prima di adottarle, tu ti dedicassi alla pulizia dei fili.
Una volta puliti i fili ed eliminata del tutto la polvere, ecco di cosa dovrai dotarti:
Etichette plastificate;
Pennarello indelebile;
Pinze da ufficio;
Fermacavi in velcro o in alternativa, fascette da elettricista.
Le etichette plastificate ti occorrono per individuare più velocemente i fili corrispondenti ai rispettivi dispositivi elettronici. In questo modo non rischierai ogni volta di impazzire per comprendere quali cavi elettrici puoi staccare e quali no.
Ricordati che i cavi elettrici non vanno mai aggrovigliati, poiché i fili all’interno potrebbero spezzarsi. Bisogna sempre tenerli allungati ed evitare che si attorcigliano tra loro.
Cavi elettrici: scegliere sempre i migliori e mantenerli in ordine con fantasia
Ci sono tanti modi per mantenere i cavi elettrici in ordine, con fantasia e originalità.
Cover in legno dove riporre tutti i fili. Può anche essere colorata;
Contenitore di plastica lucida;
Portachiavi usb a forma di animale domestico;
Calzino colorato per vestire le gambe della scrivania, all’interno del quale riporre i fili;
Guaina tessile universale;
Fermacavi in pvc.
Oltre queste soluzioni contenitive dei fili, puoi anche optare per abbellire i fili con delle decorazioni, a mo’ di rami. O ancora, puoi scegliere dei fermacavi da parete, lungo quali far scorrere i fili, evitando così che tocchino il pavimento.
Altro consiglio importante riguarda la scelta dei cavi elettrici, questa va sempre fatta tenendo conto della qualità che si sta acquistando. In molti preferiscono comprare i cavi elettrici a poco prezzo, pagandone poi dannosamente le conseguenze.
Opta sempre per dei cavi elettrici di qualità, come quelli che trovi su CMT – lo shop dedicato tutti ai materiali elettrici. Scopri tutti i prodotti dedicata alla fornitura e la cura dei materiali tecnologici.
Le luci in camera da letto vengono spesso sottovalutate applicando un’unica fonte luminosa centrale.
L’illuminotecnica di oggi punta invece alla creazione di punti luce focalizzati su aree distinte, caratterizzati da una diversa disposizione (a terra, a soffitto, a parete, da tavolo), dalla varietà delle lampade utilizzate (lampadari, plafoniere, applique, lampade da tavolo, faretti, led, piantane) e dal tipo di illuminazione (diretta, indiretta, mista).
Una delle aree fondamentali da illuminare come si deve è quella ai lati del letto: qui vanno le abat jour, ausilio indispensabile quando si tratta di creare una zona di illuminazione rilassante e soffusa.
Se l’abat jour (che significa lampada con paralume) non fa per te perché hai bisogno di un’illuminazione più diretta, allora dovrai valutare delle lampade da lettura, delle applique a parete oppure lampade o faretti a soffitto.
Qui trovi consigli e idee per illuminare la tua stanza, in particolare la zona del letto.
Definire i punti luce in camera
Prima di scegliere abat jour e lampade chiediti se in camera da letto vuoi una sensazione di abbraccio sensoriale, o preferisci la fredda nitidezza di sfumature blu e bianco-azzurre.
La risposta che ci immaginiamo è: camera da letto, luogo di relax e intimità…quindi bagno di luce calda e poco intensa!
La risposta è corretta, ma attenzione perché la camera si compone di varie zone che andranno illuminate in maniera diversa. Ricordiamo inoltre che la luce calda non è per forza di colore giallo / arancio ma può essere bianca e naturale.
Come nelle altre stanze della casa avrai bisogno di:
luce centrale generale, di solito un lampadario o una plafoniera, per fruire armoniosamente di tutta la stanza durante le attività giornaliere (vestirsi, riordinare, pulire, rifare il letto)
sorgenti luminose localizzate da progettare in base a specifiche esigenze (luci d’atmosfera per rilassarsi a letto, nitide per leggere, focalizzate per illuminare l’armadio o il mobile toeletta per il trucco, lampade da scrivania se presente una zona studio, luci notturne se ti alzi la notte)
Prima di tutto quindi pensa ai tuoi bisogni, poi scegli il calore delle lampadine ed infine i modelli di lampada.
Se hai un letto particolare o una libreria, se sei una persona creativa, se siete una coppia giovane a cui piacciono ambienti informali, potreste semplicemente volere delle luci decorative o colorate!
Come illuminare il letto: abat jour, lampada da lettura o d’atmosfera?
Nell’area dedicata al riposo è necessario predisporre un’illuminazione naturale e calmante, con lampadine preferibilmente a luce calda. I più moderni led possono essere scelti a luce calda (< 3300 K), fredda (> 5300 K) o neutra (3300-5300 K).
Una volta scelta la temperatura di colore che meglio si adatta alle vostre esigenze e gusti, sarà il momento di scegliere come illuminare la zona notte.
Scegli un abat jour con paralume se vuoi un’illuminazione soffusa e diffusa. I modelli a disposizione sono veramente tantissimi e sono pensati per adattarsi a qualsiasi stile. Sono elementi funzionali e d’arredo che contribuiscono alla decorazione della camera da letto.
I modelli di abat jour in commercio sono molteplici e per tutti i gusti: moderne, di design, shabby chic, in legno, in cristallo, in ferro battuto, in pietra, in plastica.
Prima di acquistarle decidi anche il tipo di accensione di cui hai bisogno.
Potresti volere una semplice presa di corrente in corrispondenza del comodino a cui collegare il cavo dell’abat jour e quindi accenderla e spegnerla dall’interruttore integrato (detto a filo, a slitta o volante).
Oppure potresti voler accendere le lampade da comodino da uno o più interruttori a muro, ad esempio dall’interruttore centrale che controlla anche il lampadario o i faretti. In questo secondo caso dovrai prevedere l’intervento dell’elettricista.
Se la luce di fianco al letto ti serve per leggere potresti valutare una lampada da lettura con luce direzionale oppure un’applique a parete con braccio regolabile e orientabile.
Molto di moda sono anche le sospensioni a soffitto con filo lungo e lampadina nuda. Una scelta di tendenza esteticamente vincente che però a lungo andare potrebbe rivelarsi non particolarmente funzionale.
L’abat jour nella cameretta dei bambini
Se progettata bene la luce ci aiuta in ogni momento della vita domestica, senza dimenticare che la corretta illuminazione permette di non sforzare gli occhi quando leggiamo, guardiamo la tv o stiamo davanti al pc. Per questo motivo bisogna prestare particolare attenzione all’illuminazione nella camera dei bambini e dei ragazzi: nella loro stanzetta i vostri figli leggono, studiano, riposano, giocano, si dedicano ad attività che richiedono vari tipi di illuminazione.
Di fianco al letto o al lettino ci sarà un abat jour o una luce da lettura a seconda dell’età.
Per i più piccoli l’opzione migliore sarà una lampada da comodino decorativa caratterizzata da disegni e paralumi che addolciscono l’atmosfera e conciliano il sonno.
Nella stanza dei ragazzi l’illuminazione sarà strutturata in varie zone: la scrivania dove studiano e fanno i compiti avrà una lampada da tavolo con luce fredda, ci sarà poi un lampadario per la luce generale (come per una stanza da adulti) e infine un abat jour per la sera accanto al letto. Quest’ultima dovrà essere pensata sia per la lettura che per agevolare l’uso di smartphone e tablet a letto.
I ragazzi più grandi potrebbero voler consultare internet o chattare a letto fino a tarda sera, quindi meglio pensare al benessere dei loro occhi!
Un altro fattore da considerare è l’aspetto decorativo. Ragazzi e ragazze vogliono che la loro stanza rifletta il loro stile e i loro gusti, quindi un abat jour particolare o di design è d’obbligo.
Prima di comprare un abat jour…
Altri fattori da tenere in considerazione sono: la forma della stanza, la presenza di elementi architettonici che richiedono uno studio più approfondito dell’illuminazione (colonne, quinte divisore dietro cui hai creato una cabina armadio o un bagno en suite, tetto in legno, travi a vista, stanza mansardata…), lo stile di arredo, il colore delle pareti (il bianco illumina riflettendo la luce, i colori scuri la assorbono).
Se stai scegliendo l’illuminazione per tutta la casa puoi rivolgerti ad un architetto o ad un interior designer. I professionisti possono darti una mano nella progettazione intelligente di tutte le aree della casa, aiutandoti nella creazione di ambienti piacevoli e organizzati in maniera funzionale.
Tutte le lampade che hai visto in questo articolo sono di Mazzola Luce.
diotti.com è una società specializzata nella vendita di arredamento italiano personalizzabile e su misura, realizzato su commessa. Si pone come obiettivo la volontà di offrire, ai propri clienti, un’esperienza di interni completa e fruibile su più fronti, in autonomia o seguiti da professionisti, online o in showroom.
Nonostante la recentissima pubblicazione (il sito è attivo da poche ore!), quella di diotti.com è una storia dal sapore (e dal sapere) antico, radicata nella conoscenza del materiale, del prodotto e della fabbricazione artigianale.
Tuttavia, come la medaglia ha due facce, anche diotti.com ha due anime: da un lato c’è la tradizione brianzola, che ha fatto del classico mobilificio il suo emblema, e dall’altro l’online, che con ArredaClick ha rivoluzionato il modo di comprare e acquistare gli arredi per la propria casa.
Un po’ di storia: Arredamenti Diotti A&F e i mobili artigianali
Dirlo sembra anacronistico, ma diotti.com nasce nel 1911, fondata dalla famiglia di cui porta il nome. Vanta dei trascorsi da bottega artigianale, prima specializzata nella produzione di sedie in legno, poi nella realizzazione di mobili per tutti gli ambienti della casa. È una storia comune a quella di tante famiglie lombarde che, nel secolo scorso, hanno fatto della falegnameria, e della Brianza, i loro punti fermi.
Con il passare degli anni, la bottega si è trasformata in un laboratorio più grande, poco distante dalla sede originaria, capace di ospitare macchinari, una zona di carico, un magazzino e uno showroom. La vera svolta avviene alla fine degli anni 60, quando è chiara la necessità di disporre di uno spazio espositivo di dimensioni maggiori. Nel 1968, dunque, apre al pubblico lo showroom di Lentate sul Seveso, ancora oggi sede e quartier generale della società.
Per più di mezzo secolo, Diotti A&F è stato un punto di riferimento nel settore dell’arredo e dei mobili su misura, ed ha servito l’intero territorio lombardo non solo in showroom, ma anche attraverso un corredo di servizi di presa misure, installazione e montaggio effettuati da tecnici professionisti.
2008: ArredaClick, l’e-commerce, i mobili online
ArredaClick è stato il primo e-commerce di arredamento personalizzabile e acquistabile online in Italia. Facendo tesoro dell’immediatezza e dell’accessibilità del web, ha saputo creare un modello di distribuzione e vendita di mobili e complementi davvero innovativo, in grado di offrire una gamma di prodotti di qualità eccellente e Made in Italy.
Personalizzazione, trasparenza e prezzo competitivo: ecco alcuni dei valori su cui è stato fondato ArredaClick. Quanto alla possibilità di personalizzazione, ogni prodotto in catalogo è stato sviluppato per essere adattato per dimensioni, finiture e colori alle proprie esigenze. A differenza di molti negozi online, ArredaClick ha fatto di un Campionario Digitale affidabile la sua punta di diamante: questo ha permesso a molti clienti, in Italia come in Europa, di non macinare chilometri per rendersi di persona nella sede di Lentate, ma di poter acquistare comodamente da casa, in qualsiasi momento, 7 giorni su 7.
All’estrema libertà di personalizzazione si aggiungono la trasparenza e i prezzi competitivi: ogni fase della Configurazione ha sempre mostrato il costo delle opzioni scelte, affinché il cliente potesse ritrovare nel carrello un prezzo coerente con le preferenze selezionate (va da sé, la vera pelle è notoriamente più costosa del tessuto!).
Se già conoscevi ArredaClick, come vedi, nulla è cambiato… a parte il nome! Puoi continuare ad utilizzare il sito come uno strumento per la tua creatività e rubare qualche idea dal suo Blog.
Invece, se non ti sei mai imbattuto in uno dei suoi 6.000 prodotti, non temere. Puoi ancora leggere e farti un’idea delle opinioni e recensioni lasciate dai clienti; nel corso degli anni, a partire dal 2008, ne sono stati serviti più di 35.000!
Cosa troverai sul sito diotti.com (e non solo)
Su diotti.com potrai usufruire di tutti i servizi di ArredaClick: un ampio catalogo di prodotti da personalizzare, l’acquisto rapido e sicuro, la consegna a domicilio con corrieri specializzati e una squadra di arredatori pronti ad assisterti in caso di necessità. L’ordine può essere inoltrato al telefono o online, basta creare un account e il gioco è fatto.
Se ti piace l’idea di rendere il tuo arredo unico, ma preferisci essere consigliato da un esperto o visualizzare di persona alcune delle numerose proposte, recati nello Showroom di Lentate sul Seveso. È sufficiente programmare la visita e fissare un appuntamento compilando un semplice form.
Annuncio alla popolazione: il sito ArredaClick, da oggi, diventa diotti.com. Non stiamo decretando la chiusura del primo e solo e-commerce di mobili personalizzabili, che dal 2008 ad oggi è stato il punto di riferimento per chi desiderava acquistare online arredi su misura e componibili. Stiamo celebrando un momento di trasformazione, in cui a cambiare è il nome, non i valori.
Cos’è diotti.com?
diotti.com è una storica azienda specializzata nella distribuzione di arredi italiani personalizzati, nata dall’incontro di Arredamenti Diotti A&F e ArredaClick, rispettivamente icone di tradizione e innovazione. Ha alle spalle un’eredità centenaria, raccolta dal 1911 nel laboratorio artigianale dell’omonima famiglia, da sempre operante sul territorio brianzolo. Conoscenza del prodotto e saper fare, ben presto diventati punti cardine dell’attività produttiva e distributiva, sono stati messi al servizio del mondo digitale.
Modificato nella forma, diotti.com non lo è nella sostanza. Al contrario, l’esperienza di acquisto si arricchisce: avrai sempre la possibilità di arredare casa dal portale, acquistando in autonomia o consigliato dalla nostra squadra di arredatori professionisti. Oppure, potrai recarti nello Showroom per valutare di persona l’esposizione di mobili per il soggiorno, il salotto, la camera, senza dimenticare l’ampia selezione di tavoli e sedie per la sala da pranzo, l’arredo bagno, i complementi e una speciale sezione dedicata alle cucine.
Informazioni utili
Come raggiungerci: l’esposizione si trova a Lentate sul Seveso, tra Milano e Como, in provincia di Monza e Brianza
Se non conoscevi ArredaClick, non preoccuparti: puoi ancora leggere ed affidarti alle opinioni e recensioni dei nostri clienti. Ne abbiamo serviti davvero tantissimi, circa 35.000, in tutta Europa.
Quando si pensa alla pattumiera o al cestino de rifiuti che abbiamo in casa o in ufficio, di certo come prima immagine non viene in mente un oggetto elegante; invece oggi lo stile si impone anche su accessori e complementi di arredo che servono a questo scopo, oggetti di uso comune, che possiamo avere in qualsiasi stanza della casa e del nostro ufficio.
Il coperchio basculante inoltre contribuisce a mantenere una maggiore igiene, dato che non si apre con le mani ma basta solamente dare una lieve pressione e lo stesso basculerà in avanti permettendo di potere gettare i propri rifiuti all’interno.
Vi sono varie dimensioni per questo tipo di pattumiera in commercio, a partire da quelle piccole, da 15, 20 o 30 l, fino alla pattumiera basculante da 50 litri e oltre, l’importante è scegliere una dimensione adeguata a quello che serve per la nostra abitazione o per il nostro ufficio.
Questo tipo di pattumiera infatti si inserisce al meglio in ogni tipo di stanza, che sia una cucina come un bagno oppure un ufficio operativo, dato che si può posizionare al meglio anche a fianco della scrivania o del mobile della stampante senza creare alcun tipo di disarmonia nell’arredo.
Pattumiera per bar e negozi
Per i bar e i negozi ci sono sul mercato varie tipologie di pattumiera, ideali per rimanere esposte al pubblico e dare anche un tocco di stile.
Infatti si può inserire ad esempio davanti al bancone, o in un angolo dello stesso, una elegante pattumiera in acciaio inox con basculante, che contribuisce a dare un tocco di classe all’ambiente, anche se è destinata a gettare carte e rifiuti diversi da parte degli avventori del negozio.
Questa pattumiera può essere di varie forme, e si trova in particolare nelle forme rettangolari o cilindriche, a seconda di come si preferisce.
L’acciaio è un materiale molto bello a vedersi, moderno e elegante, si può inserire con ogni stile di arredo, anche se sarebbe indicato per un arredo più moderno o contemporaneo.
Anche col classico comunque può stare, dato che gli accessori come cestini e pattumiere, portapenne, portacomputer e così via possono seguire una linea di stile indipendente.
La pattumiera per bar e negozi è una pattumiera a sè stante, con basculante, che diventa anche un oggetto di arredo da inserire dove si preferisce.
Bidoni per la spazzatura
I bidoni per la spazzatura quindi non sono tutti antiestetici, infatti scegliendo una elegante pattumiera in acciaio inox con basculante si risponderà al meglio alle proprie esigenze di ordine e pulizia in un ambiente, dando anche un tocco di eleganza e stile allo stesso.
Oltre alla pattumiera con basculante, vi sono altri tipi di pattumiera, da tenere anche in un ufficio o un esercizio commerciale, in acciaio, di forma cilindrica, con posacenere estraibile, e apertura sul davanti per gettare i rifiuti.
Ci sono poi anche i comodi cestini per spazzatura con pedale, dotati di coperchio e con contenitore interno in plastica, da togliere all’occorrenza e pulire, anche questi realizzati in pratico e resistente acciaio inossidabile, oppure anche in metallo, di forma rettangolare o cilindrica.
Molti di questi cestini hanno anche la chiusura rallentata, e sono a prova di odore.
Le pattumiere e i cestini per i rifiuti di vari modelli e dimensioni, si trovano in vendita anche nei negozi online di prodotti da ufficio, dove è sempre disponibile una vasta scelta di articoli per ogni tipologia di ambiente lavorativo e anche per un uso domestico.