La camera da letto è uno degli spazi più importanti di ogni casa. È il luogo in cui ci rifugiamo dopo una giornata stancante, in cui troviamo il relax che cerchiamo e in cui il nostro corpo trova serenità. Per tutti questi motivi è indispensabile saper arredare questa stanza pensando a ogni più piccolo dettaglio perché fanno la differenza.
Quando si pensa all’arredamento della camera da letto viene subito in mente la biancheria, l’elemento che sa parlare più di ogni altro della personalità e del carattere di chi la abita. Del resto tutti conoscono il potere della biancheria per la casa, il suo saper parlare in modo naturale e armonioso di tutto ciò che quelle mura racchiudono.
Forse per la loro importanza non è così facile scegliere questi elementi, anche se solitamente si pensa il contrario. Detto questo, ci sono delle regole d’oro di facile applicazione che permettono di rispettare lo stile e l’arredamento del resto della casa.
È importante pensare che il letto, proprio come noi, ha bisogno del giusto abbigliamento che sia comodo, pulito e in armonia con il nostro stile. Stessa cosa vale per il letto che dovrà rappresentare uno degli elementi più preziosi della nostra casa.
Quale biancheria per la camera da letto
Quando si parla di biancheria per la casa si parla anche di quella per la camera da letto che comprende diversi elementi. Tutti richiedono la stessa attenzione nella scelta perché anche soltanto un elemento sbagliato rischia di non trasmettere la giusta personalità della stanza.
L’elemento più prezioso è quello delle lenzuola. Il loro tessuto si divide in: cotone, lino e seta. Il cotone è quello tra i più utilizzati non solo perché è più economico degli altri, ma anche perché è piacevole al tatto e facilmente lavabile. Non irritando la pelle è uno di quelli più consigliati per chi soffre di allergie di vario genere.
Il lino viene scelto solitamente da chi ama particolarmente l’arredamento della camera, da chi cura i dettagli. Consigliato per chi soffre il caldo perché è altamente traspirante e leggero.
La seta è considerata la regina dei tessuti non solo per la sua piacevolezza al tatto e per la sua eleganza, ma anche perché è uno dei tessuti completamente naturali. L’unica pecca è che non è sicuramente tra i tessuti più economici, ma è cosa nota.
Altri dettagli utili
Oltre alle lenzuola è necessario sapere che ci sono altri elementi ugualmente preziosi, uno di questi è sicuramente il piumino. Importante scegliere quello più confortevole per noi che sia morbido e caldo, insomma assolutamente adatto alle nostre esigenze. Tra quelli più acquistati sul mercato e apprezzati dai clienti ci sono i piumini d’oca perché rispondono a un ottimo rapporto qualità-prezzo oltre a essere estremamente comodi. Un consiglio prima dell’acquisto è quello di fare sempre molta attenzione all’etichetta che per essere il massimo della gamma dovrebbe riportare la dicitura: 100% piumino oca o comunque 90% piumino e 10% piumetta. In questo modo saremo certi della sua qualità.
IL PROBLEMA
Hai da poco comprato casa e da sempre hai adorato l’idea di poter vivere in un open space. Adesso, che in quell’appartamento ci vivi per davvero, ti sei reso conto che l’organizzazione degli spazi è a dir poco vitale. Hai deciso di fare un passo indietro e stai cercando idee per separare gli ambienti senza muri, pareti o cartongesso (il solo pensiero di intraprendere lavori di muratura ti terrorizza). Scartati séparé e divisori mobili, la soluzione che cerchi deve essere su misura per te, originale, funzionale e, perché no, non definitiva.
Sì, dividere gli ambienti della casa con una libreria è possibile (ed è anche molto di tendenza). Non ti ho convinto? Leggere per credere.
Cosa troverai in questo articolo:
Librerie divisorie: che cosa sono?
Scegliere la migliore libreria: bifacciale o a montanti?
Come separare cucina, soggiorno, sala da pranzo e ingresso
Le librerie divisorie che amiamo: foto e immagini per farti ispirare
Cos’è una libreria divisoria?
Innanzitutto, un po’ di chiarezza. In generale, l’espressione “librerie divisorie” è utilizzata per indicare un particolare modello di libreria che separa gli ambienti. Ecco da cosa e come riconoscerle:
la struttura è aperta o semiaperta, e nella maggior parte dei casi è costituita da facce accessibili da due lati; queste librerie “a scaffale” non hanno schienale né fondo, e sono conosciute anche con il nome di librerie a giorno, bifacciali, double face o bifrontali
la struttura può essere autoportante: in questo caso, non è richiesto fissaggio a parete o a soffitto, poiché la libreria rimane ben stabile sul pavimento; il vantaggio maggiore delle librerie da centro stanza è che non richiedono alcun posizionamento contro il muro (sono dette anche free-standing) *
la struttura è un vero e proprio elemento divisorio, e come tale è utilizzata per organizzare o delimitare gli spazi; la funzione di separazione ha, nel tempo, assunto un ruolo di primaria importanza, al punto che queste librerie sono dette anche “passanti”, “separé”, “separa stanza” o “dividi ambienti”
* Attenzione: non tutte le librerie divisorie sono anche autoportanti. Esistono modelli detti “con fissaggio a soffitto” che richiedono, come dice il nome, di avere un punto a cui ancorarsi. Prima di scegliere una libreria, assicurati che rispecchi al 100% le tue esigenze e che possa adattarsi alla configurazione dell’ambiente, soprattutto per quanto riguarda il suo posizionamento.
Librerie per separare gli ambienti: quale scegliere?
Proprio come le librerie classiche, anche quelle divisorie assumono forme e stili diversi a seconda del designer che le progetta o dell’artigiano che le realizza. Tendenzialmente, però, possiamo dividerle in due grandi famiglie: le librerie bifacciali e le librerie a montanti.
La libreria bifacciale è il mobile separatore per eccellenza. Può essere costituita da moduli fissi o essere realizzata su misura, motivo per cui è particolarmente adatta sia per delimitare ambienti piccoli che open space di grandi dimensioni. Il sistema di scaffalature di queste librerie a mensole può raggiungere altezze e larghezze importanti, svilupparsi in verticale o in orizzontale, ed essere attrezzato con gli accessori più diversi: ante o sportelli per ottenere nicchie, cassetti e scrivanie integrate per creare un angolo studio.
La libreria a montanti è una libreria divisoria costituita da pali e ripiani. È conosciuta anche come libreria terra cielo, e questo perché sfrutta tutto lo spazio disponibile in altezza, dal pavimento al soffitto. I montanti metallici funzionano come dei sistemi modulari, e come tali restituiscono una libertà compositiva eccellente (perfetta se devi organizzare un ambiente unico, come un open space).
Perché scegliere una libreria-separatore con fissaggio pavimento-soffitto? Innanzitutto, per la sua funzionalità: è pratica, occupa poco spazio in profondità ed è visivamente leggera. E poi, ammettiamolo, è praticamente impossibile resistere al fascino del design minimalista contaminato da un tocco di stile industrial (che fa tanto loft newyorkese).
Librerie separa stanza: 8 idee ambiente per ambiente
Eccoci arrivati al nodo cruciale della questione: come dividere gli ambienti della casa senza muri, pareti o cartongesso, utilizzando solamente delle librerie separa stanza. Dopo la piccola panoramica sui modelli di maggior tendenza, non ci resta che passare ai fatti. Di seguito troverai esempi, soluzioni e idee per organizzare gli spazi in modo originale e funzionale – e perché no, risparmiando! Inizieremo dalla zona giorno, spesso divisa tra cucina, soggiorno, salotto e sala da pranzo, passeremo dalla zona notte e concluderemo con un approfondimento sull’ingresso.
Separare la cucina dal soggiorno
“Come posso dividere la cucina dal soggiorno?”. Il tuo progetto è chiaro: vuoi chiudere una cucina a vista senza intraprendere lavori di muratura, né perdere la luminosità nella stanza.
Hai a disposizione diverse soluzioni, da valutare in base allo spazio e all’effetto che vuoi ottenere. Te ne proponiamo due: la prima utilizza una libreria con fissaggio a soffitto, che alterna scaffali e moduli chiusi. Questa idea è ottima se hai bisogno di spazi contenitivi dove riporre provviste o utensili (in questo caso, il confine tra libreria e parete divisoria è labile). La seconda, invece, è una libreria bifacciale a ponte, adatta per coprire grandi larghezze. Più impattante e scenografica della prima, questa idea funziona, a tutti gli effetti, come una vero muro: la struttura integra un spazio vuoto per passare da un ambiente ad un altro.
Dividere sala da pranzo e salotto
Disponi di una cucina separata, ma la zona giorno corrisponde ad un unico ambiente?
Anche in questo caso, puoi utilizzare una libreria-separatore per riorganizzare gli spazi. Se vuoi mantenere una certa continuità visiva, puoi optare per delle librerie a montanti. Il loro impatto visivo è minimo, ma quanto a design sono impareggiabili. Discrete e funzionali, sono perfette per delimitare una piccola zona pranzo (con tavolo, sedie e tappeto) all’interno di un ambiente più ampio. In alternativa, puoi considerare una soluzione autoportante, anche di piccole dimensioni, da posizionare a centro stanza.
Separazione tra zona giorno e notte
Che tu viva in un monolocale o in un open space, potresti avere bisogno di dividere la zona notte dal resto dell’appartamento.
In alternativa alle classiche pareti divisorie mobili, puoi sfruttare a pieno le potenzialità di una libreria aperta, sia in versione scaffale che in versione bifacciale, per nascondere letto, comò e comodini. Il segreto sta nell’alternare gli spazi pieni e nel creare un effetto vedo-non-vedo funzionale e adatto alle tue esigenze. Se scegli un modello che non integra ante né pannelli, non temere: nulla ti vieta colmare i vuoti mettendo in mostra tutti i tuoi libri!
Dividere l’ingresso dal soggiorno
Oltre ad essere sempre più piccole, le case moderne hanno spesso piante aperte. Il risultato: zero corridoio, zero disimpegno.
Se non c’è l’ingresso, o se è aperto sul soggiorno, è bene crearne uno. Puoi utilizzare una libreria a giorno per delimitare una sorta di corridoio, ed evitare così di entrare direttamente nel living. Hai molti libri e preferisci una soluzione a tutta altezza, lunga o stretta? Oppure hai bisogno di un mobile divisorio basso, su cui appoggiare qualche oggetto? Ancor prima di scegliere la tua soluzione, chiarisci quali sono le tue esigenze: come vedi, le idee per creare un ingresso in un open space non mancano.
Riassumendo
In questo articolo hai scoperto che dividere due ambienti senza lavori è possibile, soprattutto se scegli di farlo con una libreria bifacciale. Ricapitoliamo in breve cosa puoi separare, cosa puoi creare e quali sono i principali vantaggi di utilizzare una libreria come elemento divisorio in un ambiente unico o in un open space.
Cosa puoi dividere con una libreria séparé
due ambienti: senza ombra di dubbio, le soluzioni più comuni sono quelle in cui cucina e soggiorno si trovano in un ambiente unico, piccolo o grande che sia. Seguono a grande richiesta le idee per separare sala e cucina, sala da pranzo e salotto, zona giorno e zona notte
un solo ambiente: un salotto molto grande, un open space, una cucina a vista… in pratica, puoi posizionare una libreria autoportante bifacciale ovunque tu voglia. Benché sia la zona giorno a richiedere più attenzione, si può ricorrere all’uso di una libreria divisoria anche nella cameretta di due ragazzi. È un’ottima soluzione per far convivere due fratelli in una stessa camera, assicurando loro tutto lo spazio e la privacy di cui hanno bisogno. Ricorda, però, in un caso come in un altro, di scegliere una libreria adatta all’ambiente, per continuare a muoverti agevolmente nella stanza.
Cosa puoi creare con una libreria divisoria
2 ambienti in 1: dividi parte dell’open space e ricavane un soggiorno e una zona pranzo; puoi fare la stessa cosa separando la cucina dalla sala
un angolo lettura: sfrutta la superficie di un salotto grande per delimitare un angolino tutto tuo, in cui leggere, riposare o conversare con gli amici. Gli ingredienti segreti sono tre: la tua poltrona preferita, un tavolino e una lampada a pavimento
un angolo studio: per necessità o per zelo, poter disporre di uno spazio in cui lavorare da casa è un grande vantaggio. In questo caso, non ti serve necessariamente disporre di una libreria dividi ambienti a tutta altezza: puoi scegliere un modello basso, che alterni mensole, moduli chiusi e spazi contenitivi
un ingresso: se la casa non ha corridoio né disimpegno, puoi utilizzare una libreria a mo’ di muretto divisorio tra ingresso e soggiorno. Anche in questo caso, opta per un modello basso: questo ti permetterà di posizionare sul piano della libreria un grazioso svuota tasche, qualche cornice e i tuoi souvenir delle vacanze
I vantaggi di usare le librerie come pareti divisorie
puoi dividere uno o più ambienti senza erigere muri né ricorrere a pareti di cartongesso
puoi separare in modo non definitivo (ovvero hai la possibilità di spostare mensole e libreria se cambi idea o devi traslocare)
puoi agire sull’organizzazione della casa in modo originale e funzionale, anche per creare spazi in cui dedicarti ai tuoi hobby o alla tua privacy
puoi separare senza schermare la luce che entra dalle finestre né bloccare il ricambio di aria
puoi creare delle soluzioni su misura, quasi al centimetro (ricorda che la libreria deve adattarsi a te, e non tu alla libreria!)
puoi sfruttare degli elementi architettonici preesistenti: colonne, pilastri e pareti (è il tipico posizionamento delle librerie interparete)
Ultimo ma non meno importante, i vantaggi estetici e quelli funzionali. Dividendo in modo parziale, le librerie séparé garantiscono la continuità visiva tra gli ambienti, un dettaglio importantissimo per non intaccare l’armonia generale della tua abitazione o, peggio ancora, restituire un senso di oppressione. Ricorda che le librerie senza schienale sono accessibili da entrambi i lati (si chiamano librerie bifacciali proprio per questo motivo), il ché aumenta in maniera esponenziale la funzionalità di questi mobili divisori.
Non solo idee: foto e immagini delle nostre librerie dividi ambienti preferite
Finalmente arriva la primavera! Le giornate si allungano, il sole diventa più caldo e la natura si risveglia: quale miglior occasione per fare un po’ di giardinaggio? Che tu decida di mettere alla prova il tuo pollice verde o di affidarti a giardinieri professionisti, non farti cogliere (giusto per stare in tema) impreparato. Scopri quali sono le cose da fare in giardino nel mese di marzo, con alcuni consigli pratici e un piccolo approfondimento sul Bonus Verde.
Sistemare il giardino in primavera: viva il fai da te!
Prendersi cura del giardino in primavera è il primo passo per godere di uno spazio verde sano e rigoglioso anche durante l’estate. Se è buona norma fare manutenzione tutto l’anno, l’arrivo di marzo inaugura la grande stagione dei lavori di sistemazione, concimazione, potatura e semina delle aree verdi.
Rimuovi i teli protettivi che hai utilizzato durante l’inverno. Controlla che umidità e condensa non abbiano creato muffe, cambia i vasi se sono diventati troppo piccoli, elimina le foglie secche e prepara le piante riproducibili per talea.
Occupati della potatura delle piante e degli arbusti prima del risveglio primaverile. Elimina i rami che non ricevono abbastanza luce; una potatura corretta stimola la nascita di nuove gemme, la fioritura e la produzione di frutti. Secondo gli esperti, marzo è il mese perfetto per potare le rose.
Prepara le aiuole fiorite: elimina le erbe infestanti avendo cura di rimuovere completamente le radici. Smuovi bene il terreno e rompi le zolle per ossigenare la terra. Scegli la forma dell’aiuola e crea una bordatura decorativa utilizzando sassi, mattoni o paletti. Ricorda di scegliere piante adatte all’esposizione (sole pieno, mezzo sole o ombra).
Concima il terreno prima della ripresa vegetativa per assicurare all’apparato radicale il giusto apporto di nutrienti. Scegli il concime più adatto alle caratteristiche della vegetazione, preferendo i concimi naturali e organici a quelli chimici (soprattutto se poi coglierai e mangerai i frutti delle piante!).
Rigenera il prato. Controlla lo stato in cui versa il tappeto erboso dopo l’inverno (sì, anche i prati si stressano!). Esegui un taglio basso per arieggiare il terreno, concima la terra e procedi alla risemina delle zone diradate quando le temperature superano i 10 gradi. Scegli un miscuglio di sementi uguale a quello già radicato.
Metti a dimora i bulbi estivi e interra quelli primaverili, che sono fioriti in casa. Abbi cura di piantarli ad una profondità almeno doppia rispetto al loro diametro e annaffiali per stimolare le radici. Tra le bulbose estive da piantare tra marzo e aprile troverai i gladioli, le dalie, i gigli, le calle e gli agapanthus.
Semina i fiori che sbocceranno in estate. Ecco cosa puoi seminare all’aperto quando marzo è mite: bocca di leone, delphinium, ipomea e calendula. Se proprio non riesci ad aspettare la fioritura estiva, compra piantine di fiori primaverili come le primule, le violette, le margherite, la lobelia e alcune varietà di anemoni.
Attenzione: prima di prenderti cura del giardino, assicurati che il pericolo di gelate sia davvero scampato e osserva i primi segnali che indicano la ripresa vegetativa. Il segreto sta tutto nel rispetto dei ritmi della natura!
Idea bonus: la preparazione del giardino in primavera passa anche dagli arredi. Rispolvera vecchie sdraio in legno o realizza un divanetto da esterno utilizzando pallet e cuscini colorati non ti serve molto per creare un angolo relax immerso nel verde!
Quanto costa un giardiniere professionista?
Non avere il pollice verde non significa dover rinunciare all’incanto di un giardino fiorito. Se non te la senti di prenderti cura delle piante, o semplicemente non sai come fare a progettarne un’area verde, puoi rivolgerti a chi ha fatto del giardinaggio il suo lavoro. La manutenzione di un giardino privato ad opera di un professionista, e ancor di più la sua creazione da zero, ha dei prezzi superiori rispetto al fai da te. Le tariffe (calcolate ad ore o a
metro quadro) variano a seconda degli interventi previsti nel progetto. Ecco una piccola tabella riassuntiva con alcune indicazioni sul costo dei giardinieri:
PREZZI INDICATIVI E TARIFFE DEI GIARDINIERI
manutenzione e interventi di base
10 – 25 € (all’ora)
progettazione giardini
da 280 € a 4.000 €*
potatura piante
50 – 120 € (per pianta, in base all’altezza)
* fonte: www.habitissimo.it (il prezzo dipende dall’impresa a cui ci si rivolge, i prezzi variano da impresa a impresa e dal tipo di professionista selezionato, sia giardiniere o architetto paesaggista)
Ricorda che si tratta di prezzi indicativi, che possono variare in base a dove vivi, alla metratura del giardino e alla tipologia di intervento richiesto. Altri fattori che incidono sul preventivo sono la durata dei lavori, l’uso di strumenti specifici e il grado di esperienza del professionista.
Chiedere l’aiuto di un giardiniere, però, ha anche i suoi vantaggi. Per tutto il 2019, chi intraprende lavori di manutenzione del verde può godere delle agevolazioni del Bonus Verde. Consulta il sito dell’Agenzia delle Entrate per trovare tutte le informazioni utili (come richiederlo, quali spese vi rientrano, la percentuale di detrazioni fiscali).
Ristrutturare casa, si sa, è un’impresa difficile… ma non impossibile! Piccoli accorgimenti possono fare la differenza dal punto di vista energetico ed ambientale, con un notevole risparmio in termini di costi e spese. Oggi scopriremo quali infissi scegliere: faremo il punto sui materiali, i prezzi e le agevolazioni fiscali che si possono richiedere in fase di ristrutturazione.
1. Scegliere gli infissi migliori in base alle prestazioni
Ti è mai capitato di percepire una sensazione di freddo avvicinandoti alla finestra? Se la risposta è sì, con tutta probabilità i tuoi infissi lasciano passare degli spifferi d’aria. Innanzitutto, precisiamo che il passaggio di spifferi è è la principale causa di dispersione di calore, che a sua volta influisce sull’isolamento termico dell’abitazione (per non parlare dell’ingente spreco di energia e di denaro!). Il fatto che correnti d’aria entrino in casa è un vero campanello d’allarme, che indica la necessità di sostituire telai deteriorati o danneggiati con degli infissi nuovi, possibilmente di ultima generazione.
Gli infissi termoisolanti sono appositamente pensati per garantire prestazioni ottimali in materia di efficienza energetica. L’isolamento termico è dovuto non solo alla tipologia dei telai, ma anche alla scelta dei vetri che completano le finestre. In fase di ristrutturazione, quindi, è consigliato informarsi sul valore di trasmittanza termica (U), un dato che indica il potere isolante del vetro e dell’infisso. La scelta dovrebbe quindi ricadere su tipologie di finestre a basso valore di trasmittanza, con doppi vetri o, meglio ancora, vetri basso-emissivi*.
* Sono definiti basso-emissivi (o Low-E) i vetri sottoposti a trattamento di isolamento con pellicole di materiali diversi (tra cui l’argento), adese alle facce interne dei vetri. Tra i numerosi vantaggi, questi vetri sono particolarmente apprezzati per la loro efficienza termica: permettono infatti di mantenere gli ambienti freschi in estate e caldi in inverno.
In fase di sostituzione e scelta degli infissi, è bene considerare anche eventuali necessità di isolamento acustico. Abiti nei pressi di una strada trafficata o i tuoi vicini di casa amano ascoltare musica a tutto volume? Ricorda che per scegliere gli infissi di casa devi prendere in considerazione anche la rumorosità dell’ambiente che ti circonda.
Importante: prima di procedere all’acquisto, verifica che gli infissi siano certificati per il risparmio energetico e che rispettino le normative UNI vigenti.
2. Legno, pvc e alluminio: quali infissi scegliere?
In linea generale, possiamo affermare che i materiali utilizzati per la costruzione dei moderni telai sono il pvc, il legno e l’alluminio. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta, analizzando le caratteristiche principali e i prezzi degli infissi in base al materiale scelto.
Infissi in PVC: apprezzati per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, gli infissi in pvc hanno buone capacità di isolamento termico e di resistenza agli agenti atmosferici. Pur non richiedendo una particolare manutenzione, durano nel tempo senza modificare le loro proprietà. Gli unici inconvenienti del PVC riguardano la gamma dimensionale (limitata in caso di finestre molto grandi) e quella cromatica (risolvibile scegliendo strutture esterne di materiale diverso). Nonostante si tratti degli infissi più economici, i costi variano in base ai vetri delle finestre e alla manodopera prevista in fase di installazione.
Infissi in alluminio: leggermente più costoso del pvc, l’alluminio è comunque concorrenziale dal punto di vista dell’isolamento. Diventa però necessario, per preservare una certa efficienza termica, optare per degli infissi a taglio termico, costituiti da due strati di alluminio che contengono un corpo centrale isolante. La vasta gamma cromatica permette di scegliere gli infissi più adatti allo stile dell’arredo o ai gusti personali. Anche in questo caso la manutenzione è scarsa e il prezzo varia a seconda dei modelli.
Infissi in legno: inimitabili per la loro resa estetica elegante, gli infissi in legno richiedono una manutenzione maggiore rispetto all’alluminio e al pvc, volta a prolungare la durata e a preservarne la naturale bellezza. Il legno è in assoluto il materiale più eco-sostenibile e restituisce un ottimo isolamento termico. Gli infissi di questo tipo, che associati ai doppi vetri garantiscono un notevole risparmio energetico, possono essere impiegati anche per la realizzazione di finestre di grandi dimensioni.
Infissi ibridi: si tratta di serramenti compositi ed eterogenei, che combinano le caratteristiche dei singoli materiali per migliorare l’efficienza energetica. In commercio si trovano infissi in legno e alluminio, legno e pvc o pvc e alluminio, i quali si collocano in una fascia di prezzo medio-alta.
Ecco una tabella riassuntiva dei costi e dei prezzi degli infissi in alluminio, legno e pvc.
PREZZI
INDICATIVI
DEGLI INFISSI (per mq)
PVC
da 150 a 300 €
Legno
da 200 a 400 €
Alluminio
da 300 a 500 €
E uno schema dei costi indicativi per le finestre singole, quelle doppie e per le porte finestre.
PREZZI
INDICATIVI
DELLE FINESTRE
PVC
finestre: da 250 a 500 €
porte finestre: da 430 a 750 €
Legno
finestre: da 400 a 680 €
porte finestre: da 600 a 1000 €
Alluminio
finestre: da 480 a 700 €
porte finestre: da 680 a 1170 €
Ricorda che si tratta solo di prezzi indicativi, che possono variare a seconda del luogo in cui abiti, del professionista e del modello di finestra che scegli (battente, scorrevole o vasistas). A questi costi, aggiungi anche la manodopera (rimozione e smaltimento dei vecchi infissi, posa in opera, eventuali interventi strutturali).
3. Sostituzione degli infissi per il risparmio energetico: le detrazioni fiscali
Buone notizie per chi vuole cambiare i suoi vecchi infissi! Anche per quest’anno sarà possibile godere di agevolazioni fiscali per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, tra cui la sostituzione degli infissi. Riassumiamo i punti fondamentali del cosiddetto Ecobonus 2019:
detrazione e recupero del 50% (in 10 anni) delle spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di nuovi infissi
invio obbligatorio della pratica di ristrutturazione all’ENEA, l’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica
bonus valido per le pratiche di ristrutturazione fino al 31 dicembre 2019
In alternativa all’Ecobonus, è stato prorogato fino alla fine dell’anno anche il Bonus Ristrutturazioni. Per maggiori informazioni, consulta la guida dell’Agenzia delle Entrate.
Come progettare una cucina personale che non stanca mai?
A volte, la risposta non è quella di seguire una tendenza specifica, di fatto, lo stile industriale si basava sulla assenza di design e sulla mancanza di regole, norme e standard.
Nato negli anni ’50, negli Stati Uniti, quando gli artisti erano alla ricerca di fabbriche abbandonate da installare, lo stile industriale è una proposta semplice, molto personale e pratica che sarà sempre valida.
Per rendere uno spazio industriale sono utili quasi quasi tutti i materiali comunemente usati nella costruzione: mattoni, cemento, cemento armato, legno, vetro, ferro e altri metalli, oltre a mobili usati e persino oggetti decorativi usurati o riciclati, che possono essere integrati in spazi preferibilmente ampi con soffitti alti.
Tubi, travi e pareti in mattoni, tutto a vista, sono elementi caratteristici di questi ambienti, che insieme alle lampade e sedie in metallo sono in grado di creare cucine in stile industriale personali e assolutamente uniche.
Gli elettrodomestici in acciaio inox o nero sono combinati con mobili da cucina con ante in legno, acciaio o laccate. I mobili possono essere sia semplici che incorniciati con diverse finiture e colori poiché la creatività e la personalizzazione sono l’obiettivo principale nella decorazione di questo spazio.
Di seguito tutti i punti chiave:
1. Loft, lo scenario perfetto
Hanno cominciato a diventare popolari a New York a metà del secolo scorso e da allora fino ad oggigiorno, i loft sono stati trasformati da luoghi di rifugio per gli studenti e gli artisti, che hanno vissuto nei vecchi magazzini e nelle fabbriche perché erano un’alternativa economica ai prezzi elevati delle abitazioni tradizionali, fino a diventare delle costruzioni più “chic”. In entrambi i casi, queste costruzioni sono il massimo esponente dello stile che ci riguarda, visti i soffitti molto alti, gli open space, le travi e le tubature a vista.
2. L’anima nuda
Una delle caratteristiche più rappresentative di questo stile è che, in molte occasioni, espone alcuni elementi della struttura dell’edificio. I muri di mattoni sono una risorsa comune in questi progetti, soprattutto nella cucina industriale. L’apparente decadenza del muro originale è un contrasto più che accurato con il resto della decorazione, una combinazione che porta eleganza e personalità in parti uguali.
3. Accessori alla moda
L’ispirazione industriale è presente anche nelle soluzioni per immagazzinare gli utensili da cucina. Tenendo conto che si tratta di spazi in cui la semplicità non è incompatibile con la funzionalità, gli armadi moderni senza ante, mensole di legno e metallo ricolme di pentole, tegamini e accessori si adatteranno perfettamente alla tua cucina industriale. La sua natura pratica e le linee diritte e levigate saranno la soluzione perfetta per i vostri problemi organizzativi.
4. Il legno, una risorsa da tenere a mente
Come dicevamo le linee diritte e semplici tornano ad essere protagoniste di questo progetto di cucina industriale. L’uso del legno gioca un ruolo fondamentale. L’aspetto grezzo del tavolo, gli antichi mobili un po’ ammaccati e scoloriti, le travi e gli elementi decorativi in legno danno calore e familiarità ad un ambiente che senza il legno potrebbe sembrare un po’ troppo freddo.
Completare gli ambienti domestici con elementi in grado sia di apportare utilità che un’estetica ricercata non è cosa semplice. La porta raso muro con specchio esterno, però, costituisce una di quelle opzioni ideali nel caso si voglia dare alla propria abitazione un aspetto elegante e minimalista. Il tutto senza rinunciare alla comodità di una porta che conduce in un ambiente della casa che si vuole mantenere al sicuro dagli sguardi indiscreti.
Le porte filo muro costituiscono, pertanto, l’alternativa ideale per chi non vuole rinunciare al fascino classico delle porte in vetro, coniugato alla praticità delle porte battenti e porte invisibile.
Le caratteristiche tecniche delle porte rasomuro
Nella maggioranza dei casi la porta raso muro a specchio si presenta con una struttura in alluminio dal design moderno. Il pannello porta è a struttura tamburata, con uno spessore di circa 50 mm, ed è accompagnato da un telaio perimetrale in legno massiccio. La necessaria azione di insonorizzazione viene ottenuta grazie a uno strato di polistirene ad alta densità.
Il telaio è realizzato in alluminio estruso passivato. A questo particolare materiale viene associata, poi, la rete porta intonaco in kevlar. Questa architettura permette alla porta raso muro di evitare l’insorgenza di crepe tra parete e telaio, anche dopo anni di utilizzo.
Estetica e pratica: porte filomuro con serratura invisibile
La porta a raso muro stupisce per la sua eleganza e flessibilità. Si tratta di un elemento d’arredo che può risultare essenziale quando si ha poco spazio a disposizione. Una porta di questo tipo consente una distribuzione più ragionata degli ambienti. Nel momento in cui la casa dispone di uno studio, o di una sala giochi che si vuole celare alla vista, ecco che la porta a filo muro costituisce un’opzione privilegiata.
Il caratteristico aspetto della porta a raso muro con specchio esterno è dato anche dalla serratura invisibile. Questo elemento, infatti, è a scomparsa totale, risultando così celato alla vista. La serratura, di serie, è di tipo magnetico con foro chiave. Su richiesta, in ogni caso, è possibile installare modelli a rullino, antipanico, con incontro elettrico o meccanico.
È interessante notare come uno degli elementi tipici delle porte a raso muro sia il telaio incassato in alluminio. Questo elemento presenta molteplici finiture, e conferisce alla porta stessa una certa raffinatezza, perché ne delimita i bordi in maniera netta.
Il montaggio delle porte a filo muro
Il montaggio della porta filo muro è semplice. La posa in opera, in presenza di un vano già rifinito e delle dimensioni corrette, non presenta difficoltà specifiche. L’installazione, perciò, può essere effettuata dai tecnici specializzati di Porte Italiane, ma anche dal cliente.
È importante sottolineare che le porte a filo muro a specchio possono essere installate sia su pareti intonacabili che in cartongesso. L’applicazione, allo stesso modo, può avvenire su pavimenti già esistenti, così come da costruire. Ciò dà modo di installare questo tipo di elemento anche durante le opere di ristrutturazione.
Prima di procedere all’acquisto, e alla successiva installazione, è importante determinare il senso di apertura della porta a raso muro. Sono disponibili, infatti, modelli con apertura a spingere e a tirare, sia verso destra che verso sinistra. È necessario, pertanto, avere bene in mente in che punto della casa la porta sarà chiamata ad operare, in modo da sfruttare al meglio il poco spazio a disposizione.
Dopo la posa, in ogni caso, la porta a filo muro a specchio può essere subito utilizzata, con un risparmio notevole di tempo e fatica.
Il prezzo delle porte raso muro con specchio
Il costo finale delle porte filo muro prezzi a specchio è determinato da differenti parametri. La presenza di serrature magnetiche e delle maniglie, ad esempio, può influire. Il montaggio su pareti in muratura o cartongesso, allo stesso modo, può influenzare il prezzo finale. Il parametro più importante, però, è sicuramente la misura del pannello porta.
In ogni caso, il prezzo sul mercato è alla portata di molti. Questa soluzione di arredo, pertanto, coniuga convenienza, estetica e funzionalità, per un risultato unico.
Porte Italiane progetta e vende in tutta Italia porte a filo muro a specchio, soluzioni di domotica per alberghi e complementi d’arredo.
Non esiste casa in cui una consolle allungabile non possa svolgere la sua preziosa funzione: estendersi e permetterci di far spazio a tutti i nostri ospiti.
Aggiungere un posto a tavola non è più un problema, perché grazie ai più moderni sistemi di allunga questo mobile è diventato un vero e proprio campione dei salvaspazio. Ci sono modelli che ci hanno lasciati a bocca aperta, con prolunghe che consentono di ricavare da una piccola consolle da ingresso un grande tavolo da pranzo per cene e cenoni.
E quando diciamo “grande tavolo” intendiamo davvero un tavolone extra large per tutta, ma proprio tutta la famiglia!
Quindi che il vostro sia un monolocale, un bilocale o un trilocale; che abbiate una cucina abitabile o un open space con soggiorno e cucina uniti, le consolle allungabili sono diventate un arredo fondamentale.
Non solo perché possono aiutarci nelle occasioni speciali, ma perché i modelli più piccoli possono diventare scrivanie da lavoro o semplicemente un tavolo per due. Quando la casa è piccina ogni centimetro deve essere sfruttato al meglio, dobbiamo stare attenti a non sprecare gli spazi con arredi inutili, ingegnarci con soluzioni intelligenti e arredi multifunzione capaci di sorprendenti trasformazioni.
Come scegliere la consolle perfetta per le nostre esigenze?
Ecco i consigli degli esperti.
Consolle allungabile: quali scegliere
Esistono tre grandi famiglie di consolle allungabili:
Le dimensioni sono svariate e permettono di ottenere grandi tavolate o piccoli tavoli da cucina da usare ogni giorno. Come lunghezza si può andare dai 2 fino a consolle maxi allungabili a 6 metri.
Le consolle più piccole possono essere posizionate all’entrata di casa in modo da svolgere la doppia funzione di mobile da ingresso e tavolo apribile solo quando serve. Un tavolo consolle può essere utilizzato per appoggiare foto, soprammobili, portachiavi e svuotatasche. Giunto il momento di pranzare o cenare, basta togliere tutto dal piano, aprire la consolle, aggiungere le allunghe e il gioco è fatto.
I modelli di grandi dimensioni vengono dotate di una o più gambe centrali in acciaio per conferire al mobile maggiore stabilità.
La consolle-tavolo extra large è più ingombrante anche da chiusa, se avete spazio potete usarla all’ingresso, altrimenti il consiglio è di trovarle un’altra funzione. Il suo vantaggio è quello di poter essere utilizzata come piccolo tavolo o piano di appoggio e lavoro, magari in cucina. L’ampia superficie superiore offre tanto spazio per appoggiare oggetti e utensili, un robot da cucina, la macchina del caffè, il cesto della frutta.
Una volta aperto, un tavolo consolle da 5 o 6 metri può ospitare un’intera squadra di calcio compresi allenatori e guarda linee. Ma dove usarla?
Solitamente una consolle allungabile è associata ad una casa piccola, ma cosa facciamo se dobbiamo arredare un ufficio, uno spazio di coworking, uno studio o un laboratorio dove si fanno corsi? Se nelle attività quotidiane possiamo fare a meno di un grande tavolo da riunioni e arrangiarci con delle scrivanie, che fare quando abbiamo un meeting o dei corsisti? Ecco come ci può venire in aiuto una consolle mega!
Se vi state chiedendo dove mettere le prolunghe nel caso di modelli senza un vano dedicato a questi elementi, alcune idee sono:
nell’armadio: in fondo all’armadio, dietro agli abiti appesi
sotto il divano: se avete un divano con piedi alti potete nascondere qui le allunghe, magari in una scatola o in un contenitore con chiusura zip
sotto il letto o nel contenitore sotto rete
in un mobile porta prolunghe multifunzionale:sul sito di Ve.Ca trovate specchi e madie appositamente creati con questo proposito
Quali sono le consolle di tendenza in questo momento
Dopo lo shabby di qualche anno fa con legni decapati ed effetti anticati, il design nordico-scandinavo con il rovere naturale e le forme minimal ma robuste, sicuramente lo stile che va di moda in questo 2019 è l’industriale, o meglio, l’industrial chic. Senza esagerare con dettagli finto industriali che alla lunga stancano e sono decisamente fake, una consolle in acciaio e legno è la scelta migliore se stai cercando di creare un’ambientazione da loft newyorkese in casa tua.
Perché consigliamo di scegliere una consolle Ve.ca.?
Sappiamo per certo che sono arredi made in Italy, una caratteristica molto importante quando si parla di mobili con meccanismi: devono essere prodotti secondo standard e con materiali specifici, resistenti e sicuri. Morale: per noi meglio affidarsi ad aziende serie e rintracciabili. Inoltre il prezzo è decisamente democratico e le consolle sono realizzate in 12 differenti finiture oltre che essere personalizzabili in misure particolari.
Bonus: vengono spedite già montate e pronte per essere utilizzate, quindi non occorre nessun tipo di montaggio.
Con il caldo e l’afa non vedete l’ora di godervi un po’ di fresco, installando un condizionatore o climatizzatore, ma non potete perché abitate in un centro storico ed è vietato, o trovate che l’unità esterna sul balcone sia proprio un pugno nell’occhio? La soluzione giusta sono i condizionatori senza unità esterna, che, fra la miriade di proposte che offre il mercato, stanno sempre più affermandosi, grazie all’evoluzione della tecnologia e al miglioramento del design.
Perché scegliere condizionatori senza unità esterna
Sono molte le ragioni che possono condurre a questa scelta:
Mancanza di spazio esterno, come un balcone, o uno spazio aperto sufficientemente ampio, necessario per alloggiare l’unità esterna;
Regolamenti condominiali o vincoli architettonici che vietano di installare apparecchi sulla facciata esterna dell’edificio;
Personale senso estetico, perché l’unità esterna del condizionatore avrà anche la sua funzione, ma di certo bella non è.
Condizionatori senza unità esterna: cosa sono
I condizionatori senza unità esterna sono macchine che racchiudono nella stessa struttura le funzioni dell’unità esterna ed interna. Che cosa significa esattamente?
Il condizionatore tradizionale è composto da un’unità interna, o evaporante, detta anche split, che distribuisce l’aria negli ambienti, fresca in estate e calda in inverno, e un’unità esterna, o condensante, che è il cuore dell’impianto, perché contiene il motore.
Questa, in genere, è piuttosto voluminosa, ingombrante e rumorosa, e necessita di ampio spazio aperto per svolgere efficacemente il suo lavoro. I due elementi devono essere installati in modo da essere collegati fra loro, quindi si posizionano al di qua e al di là della stessa parete, uniti da condutture in rame, che attraversano la parete stessa, il che comporta un’installazione complessa e opere murarie di una certa importanza.
I condizionatori senza unità esterna comprendono in un solo apparecchio sia l’unità evaporante sia quella condensante e possono essere portatili o fissi.
Quelli portatili possono avere varie dimensioni e presentano un design essenziale, così da adattarsi a ogni esigenza di arredo, sono forniti di rotelline e possono essere facilmente trasportati da un ambiente all’altro. Sono dotati di un tubo di plastica flessibile da cui fuoriesce l’aria calda prodotta durante il funzionamento, che va posto all’esterno, per esempio fuori da una finestra.
Per quanto riguarda i condizionatori senza unità esterna fissi, questi comunicano con l’esterno attraverso due semplici fori da praticare sulla parete, all’interno dei quali va posta una griglia pieghevole.
All’interno dell’abitazione avrete dunque un apparecchio compatto, di dimensioni maggiori rispetto al solo split del condizionatore tradizionale: mediamente le misure si aggirano intorno a 90 cm di larghezza, 51 cm di altezza e 23 cm di profondità, mentre all’esterno nulla andrà a deturpare l’aspetto dell’edificio, poiché i fori si integrano perfettamente allo stile di qualsiasi facciata.
Condizionatori senza unità esterna fissi: installazione
L’installazione dei condizionatori senza unità esterna fissi è simile a quella dei condizionatori tradizionali, ma è più semplice e più veloce. Occorre seguire i seguenti passaggi:
Decidere la posizione, che potrà essere in alto o in basso e ovunque sulla parete, purché rispetti le distanze minime dal soffitto e dai muri perimetrali, indicate nelle istruzioni di montaggio, che variano in base alle dimensioni dell’apparecchio; dovrà anche essere posto a distanza dagli altri elettrodomestici presenti nell’ambiente;
Fissare la staffa di supporto in dotazione nella parete, in corrispondenza della posizione prescelta;
Praticare nella parete due fori con diametro di circa 16 cm, attraverso i quali avverrà lo scambio d’aria da e per l’esterno;
Inserire all’interno dei fori le griglie pieghevoli, anch’esse in dotazione.
Anche se il lavoro di installazione è abbastanza semplice, è bene affidarsi sempre a professionisti, per eseguirlo ad opera d’arte e per praticare i fori senza rischiare di danneggiare il muro o eventuali impianti inseriti nella parete.
Condizionatori senza unità esterna: caratteristiche
Per quanto riguarda le prestazioni e le caratteristiche dei condizionatori e dei climatizzatori senza unità esterna, queste sono paragonabili a quelle degli apparecchi tradizionali. Potete scegliere quindi fra diverse opzioni:
Condizionatore “a freddo”, con la sola funzione di raffreddare l’aria;
Condizionatore “a caldo”, cioè dotato di pompa di calore, che consente anche di riscaldare l’aria;
Condizionatore “on-off”, che all’accensione eroga la massima potenza per raggiungere la temperatura desiderata in breve tempo, per poi spegnersi totalmente e riavviarsi ogni volta che c’è una variazione di gradi interni: questo comporta notevoli sbalzi di temperatura e alti consumi energetici;
Condizionatore “inverter”, che immette aria fredda o calda con gradualità, secondo le reali necessità dell’ambiente, mantenendo costante la temperatura senza spegnersi mai: ha un costo d’acquisto superiore ma consente un notevole risparmio energetico;
Varie funzionalità aggiuntive, secondo i modelli: deumidificatore, ventilatore, ionizzatore, filtraggio dell’aria, timer, modalità sleep, comandi a distanza wi-fi;
Possibilità di collegare al monoblocco uno split supplementare per climatizzare un ambiente vicino (climatizzatore “dual”).
Condizionatori senza unità esterna: pro e contro
Riassumendo, i condizionatori senza unità esterna presentano vari aspetti positivi:
Ingombro ridotto;
Tutela architettonica dell’edificio;
Facile e rapida installazione;
Manutenzione più agevole;
Risparmio energetico;
Nessuna emissione d’aria verso il suolo pubblico;
Vasta disponibilità di modelli e funzionalità;
Ampia scelta per quello che riguarda il design.
I primi esemplari di condizionatori senza unità esterna presentavano problemi di rumorosità, dato che il motore è inserito all’interno della casa, ma il rapido progresso della tecnologia e l’uso di materiali insonorizzanti hanno permesso di raggiungere risultati eccellenti sotto questo profilo su vari modelli.
Anche per quello che riguarda il design, la ricerca ha messo a punto apparecchi compatti, sottili, dalle linee eleganti e raffinate, tanto da farli diventare dei veri complementi d’arredo, che danno personalità all’ambiente e possono soddisfare ogni esigenza estetica.
Come fare per arredare un ingresso piccolo? Cosa mettere? E dove?
E se la casa è senza ingresso, con la porta che si apre direttamente sul soggiorno o in cucina?
Scommettiamo che molti di voi sono alla ricerca di una soluzione ad uno di questi dilemmi d'arredo. Le case nuove non hanno più gli spazi di una volta. Nonni e genitori con case costruite dagli '60 agli '80 non avevano di questi problemi, in quegli anni c'era l'ingresso vero e proprio (ampio o su corridoio) e c'erano anche le anticamere e i ripostigli..."questi sconosciuti", direte voi, specialmente se il vostro appartamento è stato edificato dalla metà degli anni '90 in poi.
Per tutti noi abitanti di appartamenti moderni, è guerra aperta allo spreco di metri quadrati. Che dico, di centimetri! Siamo tutti campioni di soluzioni salvaspazio e sempre alla ricerca del mobile da ingresso perfetto: non chiediamo tanto, giusto un posto per appoggiare le chiavi, uno svuotatasche, un ripiano per appoggiare una borsetta, un appendiabiti per sciarpa e cappotto. Magari una scarpiera, se non è chiedere troppo. Niente di più.
Ecco 11 idee per organizzare e arredare un piccolo ingresso di casa ottimizzando al meglio lo spazio a disposizione.
Sfrutta gli angoli
Quando lo spazio è ridotto è fondamentale ingegnarsi e sfruttare quanto si ha a disposizione fino all'ultimo millimetro. Avete mai fatto caso a quanto vengono ignorati gli angoli? Si pensa sempre che per arredarli servano mobili su misura, invece no: basta scegliere un pannello rotante che nasconde degli appendiabiti. Questo può essere un espediente perfetto per sfruttare una nicchia, se le dimensioni lo permettono.
Usa lo spazio dietro la porta con una scarpiera sottile
Se avete spazio dietro la porta, seppur piccolo, potete sfruttarlo con una scarpiera slim. Queste scarpiere poco profonde si infilano dappertutto e possono contenere tantissime scarpe. Inoltre se scelte con apertura scorrevole o a serrandina ingombrano ancor meno.
Organizzazione verticale con lo specchio appendiabiti 2 in 1
Se lo spazio è davvero piccolissimo, non avete posto a terra per un mobile o una scarpiera ma solo una parete da arredare, lo specchio con ganci è un'ottima soluzione.
Gli appendiabiti a muro: quelli sottili, anzi sottilissimi
Con uno spessore di pochi centimetri occupano poco e svolgono alla perfezione il lavoro di appendi giacche e borse. Ideali in un corridoio stretto e corto, in una nicchia (aggiungendo magari un faretto sopra), in un ingresso aperto su cucina o nella zona living per arredare la parete senza dare troppo nell'occhio.
Da chiusa è una specchiera a tutta altezza, che all'ingresso fa sempre comodo. Perfetta per darsi un'ultima occhiata prima di uscire di casa, aiuta a creare l'illusione di un ambiente più grande e luminoso. Ancora meglio se si apre svelando delle grucce per giacche e cappotti!
Meglio se a cubi o in formato "chiuso" tipo libreria - contenitore: le mensole sono il modo migliore per sfruttare il muro e dargli un'aria interessante. Qui infatti potete appoggiare chiavi e borse (basta appenderle in orizzontale), ma anche mettere in bella mostra libri, foto di viaggi e di famiglia, piante, piattini svuotatasche, caricatori per il telefono o il tablet (così non avrete più scuse per averli dimenticati chissà dove in giro per la casa!).
Lo scaffale modulare (economico) per arredare su misura
Scegli quanti montanti ti servono (montanti = le parti laterali della libreria che si fissano al muro e su cui si agganciano i ripiani). Aggiungi i ripiani, ma anche cassetti e contenitori, ganci e scaffali obliqui per le scarpe, specchi o piani di lavoro. Con uno scaffale componibile puoi arredare qualsiasi spazio, dall'ingresso più piccolo ad un angolo studio e lavoro in salotto o nel disimpegno.
Corridoio lungo e stretto? Scegli l'appendiabiti a pannello
Occupa pochissimo spazio e si può attrezzare con mensole, gancetti attaccapanni, specchi. Questa è una delle soluzioni migliori se il tuo ingresso dà direttamente su un corridoio, magari lungo e stretto. Con il pannello potrai definire l'area principale dedicata a riporre scarpe, cappotti e borse. Possiamo definirla un'area di transizione in cui lasciare tutti gli oggetti che ci legano al lavoro e allo stress, per entrare in casa liberi di rilassarci.
Una consolle d'ingresso non sfigura mai, non ingombra molto e permette di appoggiare i pochi indispensabili oggetti quotidiani: il telefono, il portafogli, una borsetta o una valigetta da lavoro, un portaoggetti / portachiavi. Se poi nasconde altri superpoteri ancora meglio: questa si trasforma in tavolo, l'ideale se il vostro appartamento è un monolocale piccino o se semplicemente ogni tanto avete bisogno di aggiungere qualche posto a tavola.
Se il gancetto a uncino vi sembra un po' troppo tradizionale e noioso, puntate sui pomelli e trasformate la parete nella vostra personale opera astratta (guardate bene, c'è anche il gancetto per chiavi e borse!). L'opzione ideale per chi ha l'ingresso in soggiorno e vuole un arredo poco ingombrante, funzionale e decorativo allo stesso tempo.
Dedicata ad ingressi piccoli in case molto piccole (monolocali, appartamenti-studio, mini case-vacanza...) la consolle che contiene un letto singolo e anche un tavolo non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. È la soluzione perfetta per chi ha un ingresso non definito e deve ottimizzare ogni spazio a disposizione al massimo.
Recap: arredare un ingresso piccolo ma organizzato
Abbiamo visto varie soluzioni per poter arredare l'entrata di casa quando è piccola o quando accede direttamente a soggiorno o cucina. Tra le varie soluzioni e idee abbiamo anche inserito dei mobili trasformabili utilissimi che possono fare al caso vostro se abitate in un monolocale. Altri piccoli consigli che ci sentiamo di darvi sono:
non lasciare le scarpe a vista, l'ingresso di casa è un biglietto da visita e averlo pulito e ordinato fa bene anche a voi. Per qualche consiglio su come organizzare le scarpe puoi leggere la nostra mini guida "Dove mettere le scarpe in casa". Per contenere il budget non sottovalutare ceste o panchette
scegli soluzioni semplici per organizzare, metti ogni cosa al suo posto: un piccolo portadocumenti per le bollette da pagare o i biglietti aerei che ti servono il giorno dopo, un piattino portachiavi o una placca per appenderle, un vassoio per smartphone, caricatori e portafogli
all'ingresso tieni soltanto il cappotto che usi tutti i giorni, in questo modo avrai bisogno solo di 2 o 3 ganci. Gli altri capi (giacche eleganti, impermeabili per uscire con il cane, soprabiti, smanicati per il giardinaggio o il lavoro...) conservali nell'armadio
regola d'oro per i veri campioni della dura disciplina del salvarespazio in casa: usa lo spazio in verticale, ovvero, sfrutta bene le pareti con mensole, appendiabiti a muro, mensole. Oppure: se sfrutti il pavimento fallo con mobili multifunzionali e trasformabili
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Cos’è il letto sommier? Quanto misura? Quali sono i modelli più richiesti? Se anche per te la definizione di “sommier” è piuttosto oscura, sei nel posto giusto. Nell’articolo troverai informazioni utili su questo particolare letto senza testiera, spesso dotato di contenitore, il vero alleato salvaspazio delle camere piccole. Scopriremo quali sono i meccanismi di alzata che ne regolano l’apertura e faremo un piccolo approfondimento sulle dimensioni e le misure più comuni.
In questa mini guida vediamo:
Letto sommier: significato
I meccanismi di apertura: alzata semplice e doppia
Letti sommier: modelli e dimensioni
Letti sommier: cosa sono?
Cosa significa “letto sommier”?
Si tratta di un letto senza testiera, spesso dotato di un ampio contenitore in cui riporre cuscini, coperte, biancheria e molti altri accessori.
Lo spazio contenitivo è collocato sotto il materasso, ed è reso accessibile da un meccanismo che permette di sollevare il piano di riposo in pochi pratici gesti. I sommier moderni nascono da un bisogno pratico: ottimizzare gli spazi sfruttando fino all’ultimo centimetro la superficie occupata dal letto. Difatti, l’uso del contenitore non comporta un ingombro maggiore, bensì un uso intelligente della profondità del letto stesso.
I meccanismi di apertura del letto sommier
Come abbiamo visto, il sommier è un letto senza testiera che, nella versione più moderna, è dotato di box contenitore. Il motivo del suo successo è evidente. La base del letto, che è cava, mette a disposizione un pratico vano in cui collocare numerosi oggetti. Lo spazio è generoso, ma l’ingombro è ridotto al minimo: infatti, la superficie occupata dal contenitore corrisponde a quella del letto.
Nella versione con box, l’accesso al vano interno è resa possibile da sistemi di apertura pratici ed innovativi. In commercio ne esistono tre: il meccanismo ad alzata semplice, quello a doppia alzata e il meccanismo ad alzata laterale. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
letto sommier con alzata singola: è il meccanismo più comune, che permette di sollevare il piano rete con un solo gesto. Il movimento di apertura è verticale e, una volta sollevato, il materasso resta fermo in posizione diagonale. Il riassetto del letto è altrettanto semplice: basta accompagnare delicatamente il piano rete verso il basso, fino a farlo appoggiare al giroletto.
letto sommier con alzata doppia: è un meccanismo innovativo, dotato di pistoni idraulici che permettono la movimentazione del piano rete in due tempi. In questa tipologia di sommier, il materasso si alza in verticale e in seguito assume una posizione orizzontale. L’apertura avviene in maniera rapida, senza sforzo e in totale sicurezza, e accedere al vano interno è davvero semplicissimo. I vantaggi dei meccanismi a doppia alzata non finiscono qui. Il piano di riposo del letto contenitore si alza tutto, svelando completamente lo spazio sottostante. Inoltre, l’alzata orizzontale permette di portare il materasso ad un’altezza utile per rifare il letto comodamente, senza piegare la schiena.
letto sommier con alzata laterale: è il meccanismo di apertura dei letti singoli e ad una piazza e mezza. Permette di accedere lateralmente al vano interno, un dettaglio che favorisce il posizionamento del letto contro il muro o sotto un armadio a ponte.
Letto sommier: misure e modelli
Per quanto riguarda le misure, i sommier offrono una gamma dimensionale ricca e variegata. Qui sotto troverai alcune dimensioni indicative, che potrebbero variare a seconda dei modelli e dei produttori. In generale, se vuoi farti un’idea, le misure dei letti sommier sono le seguenti:
LETTO SOMMIER / SOMMIER CONTENITORE
MISURE STANDARD INDICATIVE
Letto Sommier Singolo
cm 80 / 90 / 100 / 110 x 200
cm 90 / 100 x 210
cm 100 x 220
Letto Sommier Una Piazza e Mezza
cm 120 x 200
cm 130 x 200 / 210 / 220
Letto Sommier alla Francese
cm 140 x 190 / 200
Letto Sommier Queen Size
cm 150 x 190
Letto Sommier Matrimoniale
cm 160 x 200 / 210 / 220
Letto Sommier Matrimoniale Large
cm 170 x 200 / 210 / 220
Letto Sommier King Size
cm 180 x 200 / 210 / 220
cm 190 x 200 / 210 / 220
Letto Sommier Rotondo
Ø cm 220 / 230 / 260
Il letto sommier è il salvaspazio per eccellenza.
Nella versione con box può essere addirittura utilizzato come piccolo armadio, e questo in virtù della funzione contenitiva che lo caratterizza.
Ma cosa rende un sommier diverso da un comune letto con contenitore?
La sua struttura: il giroletto privo di testiera permette di risparmiare preziosi centimetri in profondità e di posizionare il letto in centro stanza. A sostegno di questa ipotesi, bisogna ricordare che il design dei moderni letti sommier è davvero impeccabile: il giroletto è curato nei minimi dettagli, e accorgersi della presenza del vano contenitore è quasi impossibile.
I tipi di giroletto esistenti sono davvero tantissimi e la scelta di un modello a scapito di un altro è spesso dettata da motivi di spazio. Se non si hanno molti centimetri attorno al letto, i sommier in legno o con giroletto slim sono l’opzione migliore, poiché riducono l’ingombro perimetrale e agevolano la circolazione nella stanza. Tuttavia, se non hai particolari esigenze di spazio (o se sei un fautore dell’arte per il gusto dell’arte), sappi che esistono dei letti imbottiti senza testiera davvero originali, alcuni addirittura romantici. Tra gli esempi più lampanti non mancano grandi basi con lavorazione capitonné, oppure coperte da gonne o mantovane (rivestimenti tessili che scendono fino a terra nascondendo i piedini del giroletto).
Un’alternativa al posizionamento in centro stanza?
Collocare il sommier contro il muro e utilizzare la boiserie* al posto della testiera. Una variazione sul tema consiste nel ricoprire il muro con pannelli imbottiti e rivestiti. Sono elementi decorativi davvero funzionali, spesso usati nella cameretta dei bambini o nella camera dei ragazzi. Oltre ad essere utilizzati come testiera (dietro al letto, quindi), questi pannelli possono essere impiegati su più pareti per creare schienali e protezioni laterali. Per non parlare della resa scenografica che danno… impagabile.
* Da sapere:
quando si parla di boiserie per letto ci si riferisce ad un sistema di pannelli modulari e componibili, utilizzati per creare testiere su misura e personalizzate. Per saperne di più, dai un’occhiata all’articolo Cos’è la boiserie per letto.
Riassumendo:
In questo articolo abbiamo scoperto cosa sono i letti sommier, quali sono i meccanismi che ne regolano l’apertura ed elencato le misure più comuni in commercio. Ora non ci resta che fare un breve riassunto delle ragioni per cui vale la pena di optare per un letto sommier!
Scegli un letto sommier se:
sei alla ricerca di un letto originale, da posizionare in centro stanza
ti affascina l’idea di poter integrare al piano di riposo una testiera su misura e personalizzata
stai cercando un’alternativa al classico divano letto: in questo caso, i sommier singoli possono fare al caso tuo
Scegli un sommier contenitore se:
devi arredare una camera matrimoniale piccola e devi risparmiare centimetri in profondità
vuoi disporre di uno spazio contenitivo in più ma i cassetti sotto-letto non rispondono alle tue esigenze
cerchi un modello di letto che si possa rifare senza sforzo (i sommier contenitore ad alzata orizzontale sono i veri best seller)
Ora che sai tutto sui letti sommier, che ne dici di conoscere anche gli altri modelli? Ecco i nostri approfondimenti:
Vuoi saperne di più sui materassi? Nella guida “Come scegliere il materasso” puoi scoprire le caratteristiche dei modelli a molle tradizionali o indipendenti, in memory o lattice.
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