Armoniosa, intima, rilassante. È l’atmosfera che un outdoor romantico sa trasmettere. Se immerso nel verde – che sia un giardino o un balcone fiorito – può diventare un vero e proprio angolo di pace e relax in cui dedicare tempo a se stessi e a chi si ama.
Per uno spazio così accogliente è da privilegiare un arredo outdoor dalle linee morbide e sinuose, come la loveseat Net Bench a due posti di Nardi che, insieme alle poltroncine monoblocco Net, può formare anche un grazioso salottino all’aria aperta. Comoda e raffinata nella forma e proposta in una delicata palette di colori, la collezione Net si abbina perfettamente a dei soffici cuscini disponibili in diversi tessuti e nuance.
Non può mancare un tavolino basso – ton sur ton con le sedute o in gradevole contrasto cromatico – su cui posare una lanterna o delle candele per un gioco di luci soffuse così da rendere ancora più magici e suggestivi alcuni momenti.
Sfumature e forme degli elementi d’arredo, entrando in completa sintonia con l’ambiente che li circonda, possono dare vita al nostro “luogo del cuore”.
Nardi realizza prodotti durevoli, utilizza polipropilene completamente riciclabile, valorizza la totalità della produzione con design riconosciuto e una filiera completamente Made in Italy.
Mai come oggi le mani sono al centro della nostra attenzione. Le laviamo con maggior frequenza e proprio per questo dobbiamo utilizzare detergenti di qualità e nutrirle con creme idratanti che rispettano le proprietà cutanee. Meglio ancora se i prodotti utilizzati regalano alle mani una gradevole profumazione.
Con l’emergenza covid-19 abbiamo finalmente imparato a lavarci bene le mani. Come indicato dal ministero della salute, bastano dai 40 ai 60 secondi sotto l’acqua corrente utilizzando un detergente. Le mani, così come anche il viso, sono le più esposte agli agenti esterni ed è fondamentale mantenere una corretta igiene. Inoltre, non dimentichiamo che le mani sono il nostro biglietto da visita e per questo devono essere sempre curate.
FragrArt: fragranze e design sostenibile per la pulizia e cura delle mani
FragrArt è il nuovo brand italiano che ha reinventato le lozioni dermodetergenti HANDSOAP e le lozioni idratanti HANDCREAM per la pulizia e la cura delle mani.
Una produzione artigianale formulata e realizzata esclusivamente in Italia con pregiati ingredienti naturali e biocompatibili, di comprovata efficacia estetica e rispetto delle proprietà cutanee, per ottenere fragranze “artistiche” rare e regalare al consumatore un viaggio sensoriale a 360 gradi.
Si tratta di profumazioni originali, immaginate e create da laboratori artigianali indipendenti, prodotte in quantità limitate con ingredienti altamente selezionati.
Il packaging, caratterizzato da un design minimal ed elegante, permette di lasciare i prodotti a vista nei vari ambienti.
HANDSOAP di FragrArt
Le lozioni dermodetergenti HANDSOAP di FragrArt sono realizzate con materie prime biocompatibili dalle proprietà idratanti e purificanti, con una formulazione caratterizzata da delicatezza e PH isodermico. L’HANDSOAP Fragrart svolge una profonda azione detergente rispettando l’equilibrio ionico della pelle e donando una piacevole sensazione di morbidezza e benessere.
In ogni formula che caratterizza i prodotti FragrArt l’alcool impiegato è di origine vegetale e deriva dalla canna da zucchero. NON vengono utilizzate materie prime di origine animale, parabeni, sles, cessori di formaldeide, mea, dea, edta. olio di palma.
HANDCREAM di FragrArt
Le lozioni idratanti HANDCREAM di FragrArt sono generate da un’emulsione di oli vegetali in acqua: il loro regolare utilizzo nutre le cellule, ne promuove la rigenerazione e protegge la cute. Di rapido assorbimento è ideale per pelli secche, disidratate e mature. L’HANDCREAM Fragrart dona nutrimento rendendo la pelle morbida, liscia e sana, nel totale rispetto delle proprietà cutanee.
La presenza di vitamina E, con le sue proprietà antiossidanti e dermoprotettive, aiuta a contrastare l’insorgere dei radicali liberi, principale causa del precoce invecchiamento della cute. Detergere ed idratare la pelle con FragrArt diventa un consueto rituale di benessere, fatto di gesti semplici ed appaganti, che contrasta in modo specifico e naturale i segni del tempo.
I prodotti FRAGRART vengono distribuiti in maniera altamente selettiva per essere apprezzati da chi fa del buongusto e della raffinatezza una passione, un percorso, uno stile.
Sostenibilità e tutela dell’ambiente
FragrArt è partner della One Ocean Foundation, fondata dallo Yacht Club Costa Smeralda, che sviluppa progetti per la salvaguardia dei mari e per diffondere la consapevolezza su quanto siano urgenti iniziative concrete.
FragrArt è uno dei firmatari della Charta Smeralda, Costituzione per la tutela del mare, codice etico stilato per sensibilizzare l’opinione pubblica, gli operatori e tutti gli stakeholder, trasmettendo il senso di urgenza nell’affrontare i problemi più pressanti degli oceani e degli ecosistemi marini e costieri al fine di concretizzare ambiti di intervento immediati e focalizzati alla risoluzione dei problemi.
Per maggiori informazioni e scoprire le fragranze disponibili visita www.fragrart.com
Ci sono azioni che svolgiamo tutti i giorni e che diamo per scontato siano banali, come fare il bucato o stendere la biancheria
In realtà fare le faccende domestiche, come ogni lavoro che si rispetti è un mestiere che ha bisogno degli attrezzi giusti
Chi di voi non ha steso almeno una volta la biancheria?
Che siate donne manager, casalinghe, single o padri, prima o poi toccherà a tutti farlo almeno una volta nella vita.
Allora già che lo dovete fare perchè sprecare tempo dietro a uno stendino i cui fili si attorcigliano o che non riesce a reggere il peso della vostra biancheria?
Io ho scoperto che esite un modo pratico per farlo…
se non li conoscete fareste meglio ad organizzarvi per averne uno.
Dopo aver visto questo video capirete di cosa si tratta
Io prima di conoscerlo , mi sono sempre chiesta cosa fosse quell’attrezzo che usa per stendere la biancheria la mia vicina di casa,
avrei voluto scoprirlo prima, per evitare di urlare al mio vecchio stendino di plastica ,
ma ovviamente non si smette mai d’imparare.
Avere uno stendibiancheria ad ombrello Brabantia vuol dire stendere all’aria aperta le lenzuola e le tovaglie grandi,
ma non solo, di stendibiancheria ad ombrello Brabantia ne esitono di tanti tipi ,
per esterno, per interno, regolabili in altezza, a muro..
insomma ne esiste uno per ogni esigenza.
Quante volte avete litigato con il vicino sotto casa per la biancheria che pende dal balcone ?Inoltre pensate al divano..quante volte lo sfoderate durante l’anno?
io ho a casa un bimbo di due anni, ma a prescindere da questo sono abbastanza fissata con la pulizia e sfodero il mio divano almeno quattro volte all’anno
finchè non mi sono attrezzata con uno stendibiancheria ad ombrello Brabantia , sono stata costretta a sfoderare il divano a scaglioni, lavando prima le fodere della seduta , poi quelle degli schienali ed infine quelle dei cuscini,
questo perchè il mio vecchio stendino non era abbastanza capiente per tutte
Avete cambiato idea sul vostro modo di stendere? e cosa dire dei vantaggi economici che si hanno ad avere uno stendibiancheria ad ombrello Brabantia?
Stendere all’aperto vuol dire meno consumo di CO2 e più risparmio economico
Quanto è appagante avere un mazzolino di fiori freschi sulla tavola?
Guardare i suoi colori e sentire il suo profumo fa sentire la primavera anche indoor.
Io adoro i fiori freschi, in particolare quelli di campo, che raccolgo per strada mentre passeggio con i cani.
Questi, però non sono l'unico elemento naturale che puoi mettere in vaso per creare subito un'atmosfera accogliente! Basta fare due passi in campagna focalizzando lo sguardo sui campi, per avere un'idea di quante alternative la Natura ci mette a disposizione per rendere belli ed accoglienti i nostri spazi.
Ecco una serie di alternative naturali che potrai esporre in vaso per un immediato "effetto wow"! P.s. Sono tutte soluzioni durature, quindi potrai tenere i tuoi vasi migliori a lungo in bella vista!
Pampas grass La pianta della Cortadeira produce dei piumini estremamente scenografici, perfetti per mettere in risalto un angolo "spento" della casa. Ne esistono di diverse tipologie: più o meno alte, più o meno sfioccate e persino sbiancate o colorate con tecniche naturali. Sono perfette per aggiungere un leggero tocco bohemien ai tuoi spazi!
Fiori di cotone Questi candidi batuffoli nascono dalla pianta del cotone e sono molto duraturi. Quelli che comunemente chiamiamo "fiori di cotone", in realtà sono i frutti di questa pianta, quelli da cui si ricava poi la fibra tessile. Si prestano bene alle decorazioni invernali o natalizie, poiché fanno pensare ad un rametto innevato, ma ciò non implica che non stiano bene in un vaso per tutto il resto dell'anno, anzi!
Lunaria annua La lunaria annua è una pianta da sottobosco perenne. Produce dei frutti di forma ellittica bidimensionali, dalle pareti sottilissime, che lasciano intravedere, al centro, i semi all'interno di essi. Inizialmente sono verdi, ma maturando, assumono un delizioso colorito biancastro dalle sfumature argentee. Per via della forma dei frutti, queste piante si sono aggiudicate l'appellativo di "Monete del papa". I rami colmi di frutti possono essere recisi ed essiccati per essere esposti in "solo" o in composizioni floreali. L'eleganza ed il potere di riflettere la luce di questi rami mi hanno fatta innamorare! Mi voglio sbilanciare! La mia previsione dice che questo sarà il prossimo trend botanico nell'ambito dell'interior styling, ed io mi sono già munita di semi per provare a coltivare questa pianta dai frutti preziosi!
Lagurus ovatus, è questo il nome scientifico della pianta che produce questi simpatici ciuffetti vaporosi. Raggruppati in vaso sono davvero sfiziosi e nelle composizioni danno valore aggiunto senza togliere la scena ai protagonisti floreali. Puoi trovare più facilmente questi irresistibili pelosetti con i nomi più comuni di "coda di coniglio", "bunny tail" (l'equivalente in inglese) oppure "hare's tail".
Eucalipto Fresco ed intramontabile, l'eucalipto, nella versione a foglia tonda è l'unico protagonista verde di questa carrellata. C'è da dire, però che ogni ramoscello riesce a mantenere intatto il suo aspetto ed il suo profumo per diverse settimane. La fragranza ricorda quella della menta, ma più intensa e speziata. Tenerne un po' in vaso all'ingresso basterà per trasmettere subito a chi entra una sensazione di freschezza e di pulizia. L'eucaliptus Gunnii (questo è il nome scientifico di questa tipologia di eucalipto) è tanto gradito non solo per il suo odore, ma anche per l'aspetto ordinato del fogliame e per il colore accattivante che va dal verde oliva all'azzurro.
Palme a lancia Le foglie delle palme del genere Washintonia hanno una texture plissettata ed una forma a ventaglio e già questi due fattori sono sufficienti per renderle adorabili. Nel mondo floral però, ora è molto in voga il taglio della foglia di palma, per dargli una forma "a lancia". In questa versione le foglie di palma si lasciano alle spalle il classico aspetto arruffato per cedere il posto ad una più romantica figura cuoriforme.
Aneto L'aneto è una pianta appartenente alle ombrellifere, che presenta fiori di colore giallo. In molti paesi del Nord Europa è utilizzato anche come insaporitore da cucina. Il fiore somiglia molto a quello del finocchietto selvatico. Puoi ottenere un risultato simile a questo con qualsiasi fiore di una pianta appartenente alla famiglia delle ombrellifere. Ti basterà lasciarlo essiccare a testa in giù al sole per qualche settimana!
Potrei andare avanti così all'infinito, come infinite sono le varietà di piante e fiori che in vaso possono diventare spettacolari elementi ornamentali.
Molte delle piante elencate qui sopra cresce spontaneamente nella nostra zona geografica. Quindi puoi trovarle in campagna, sul ciglio della strada, dal fioraio o, semplicemente, già pronte per essere esposte, su Etsy!
Molti non lo conoscevano, pochi lo stavano già attuando, e quasi nessuno in Italia, ma lo smart working si sta rivelando un’ opportunità per le aziende e per i dipendenti.
Mette in risalto una rivoluzione nell’approccio con il mondo del lavoro che ora più che mai lascia intravedere le sue potenzialità. Si parla, così, di workplace change management in termini sia di organizzazione di tempo, sia di modalità di lavoro e sia di spazio.
Ecco perché la scrivania anche a casa è molto importante, magari da oggi in poi ne vedremo sempre di più anche nei piccoli locali inutilizzati, come un angolo della taverna o una camera ospiti.
Le scrivanie sono sempre più versatili e si abbinano sia al contesto domestico sia alla professione con accessori dedicati e complementi irrinunciabili. Ecco allora una selezione di scrivanie, per personalizzare lo spazio lavorativo, tra design e funzionalità.
Per i disegnatori
Oscar è la scrivania giusta per un progettista, per chi ha tanti disegni e rotoli di carta da conservare e mostrare, ma non per questo perde la sua eleganza e la sua coerenza espressiva. Questo scrittoio da lavoro che Giorgio Bonaguro ha realizzato per Valsecchi 1918 abbina il legno di frassino a morbida pelle di vitello che fa da sinuoso contenitore sottopiano. Una rievocazione della storia di questa professione che noi abbiamo deciso di sottolineare.
Per il dialogo
Si chiama Oasis la scrivania prodotta da Chorustyle che rievoca i pensieri più nascosti di ognuno di noi. É studiata per un lavoro di approccio e di scambio reciproco, dice testualmente l’azienda. La forma si relaziona direttamente con gli ospiti per farli sentire accolti e a proprio agio. I colori vivaci donano un’accattivante personalità.
Per il preciso
Gamfratesi propone Collector per Porro, una versione tra industrial e modernariato di una scrivania completa ed efficiente. La struttura è in metallo effetto piombo unita al legno di melo per piano e cassetti, ordinata e senza linee fuori posto. Rigorosa nel suo aspetto è adatta per chi è maniaco della precisione e vuole sempre tutto in ordine, almeno all’occhio.
Per il riservato
Una scrivania che riprende gli scrittoi da posizionare il soggiorno, come si usava per gli scrittoi tempo fa. Dalla forma sorprendente perché a trapezio, lo scrittoio Ink di Jasper Morrison per Molteni&C ha quell’anta basculante che va a nascondere tutto una volta concluso il lavoro. È realizzata interamente in noce canaletto e completa la linea Home Office anche se può essere tranquillamente un elemento di design da lasciare in qualunque angolo della casa senza problemi di discrezione.
Per lo styler
Per chi fa dell’immagine la sua professione, per chi cura lo stile e l’estetica e necessita di uno o più specchio la risposta è Venere. Il progetto di Gallotti e Radice è disegnato con un tocco molto femminile tra effetti lucidi e cristalli adatti ai riflettori. È perfetta da collocare in camera da letto ed è accessoriabile con portaoggetti ed organizer abbinati alle finiture della scrivania.
Lo studio milanese Piuarch progetta per Fondazione Human Technopole il nuovo campus per la ricerca scientifica di Milano, un centro di ricerca innovativo e sostenibile, i cui spazi sono pensati innanzitutto in funzione del benessere dell’uomo.
Dieci piani di altezza, oltre 16.500 metri quadri esclusivamente dedicati a laboratori per la ricerca scientifica e 3.000 metri quadri di terrazze e coperture verdi: sono alcune delle caratteristiche del progetto del nuovo edificio di Human Technopole, l’istituto italiano di ricerca per le scienze della vita, situato a Milano nel cuore di MIND Milano Innovation District -.
La costruzione, tanto avanzata nelle sue caratteristiche quanto accogliente per chi vi lavorerà, sarà la sede principale dei suoi laboratori scientifici e sarà al centro del Campus Human Technopole, cioè l’intera area del centro di ricerca, area in cui il nuovo edificio rappresenterà il nucleo centrale. Per la costruzione dell’opera è previsto un investimento sino a 94,5 milioni di euro.
Il Campus Human Technopole, che comprende anche i fabbricati oggi già presenti, cioè Palazzo Italia, edificio iconico di Expo Milano 2015, il Padiglione Nord e il Padiglione Sud, avrà una superficie di oltre 11.000 mq. Il progetto definisce come verranno sviluppate le zone di connessione, le pertinenze del nuovo building e i collegamenti con le aree esterne.
Al suo interno sorgerà l’edificio, che si prevede di realizzare in massimo 1.100 giorni consecutivi pari a circa tre anni. Avrà una superficie complessiva di 35.000 metri quadrati e sarà alto nel suo punto più elevato 61 metri. Vi troveranno posto laboratori di biochimica e biologia molecolare, strumentazioni scientifiche d’avanguardia tra cui microscopi ottici, spazio per un ampliamento della facility di microscopia crio-elettronica e fino a 800 postazioni di lavoro per ricercatori. In aggiunta saranno disponibili ampi spazi comuni, sale riunioni e aule per eventi e corsi di formazione.
Il progetto di Piuarch
Un parterre attrezzato, una piazza coperta e un giardino pensile: il progetto di Piuarch si organizza attorno a questi tre spazi, che formano una sequenza ininterrotta dal piano terra fino alla sommità dell’edificio. Al livello del suolo, il parterre mette in relazione lo Human Technopole Headquarters con le altre architetture del Campus Human Technopole, tra cui Palazzo Italia. Una topografia artificiale di piani inclinati suggerisce una distinzione tra gli spazi dei flussi e quelli di sosta, gli anfiteatri. Da questo spazio all’aperto, che prosegue in parte anche sotto l’edificio, si accede senza soluzione di continuità all’atrio completamente vetrato, e da qui alla piazza coperta.
Quest’ultima è il vero e proprio cuore dello Human Technopole Headquarters, sul piano funzionale, relazionale e simbolico. Da un lato, questo gigantesco vuoto a tutt’altezza, inondato di luce naturale, è attraversato da un sistema di rampe e passerelle che connettono tutti i livelli dell’edificio. Al tempo stesso, la piazza coperta, su cui affacciano tutti gli uffici e i laboratori, è uno spazio cruciale d’interazione e di scambio di idee: la gradinata centrale e diverse aree d’incontro ne fanno un luogo ideale per il dialogo tra i ricercatori. Più in generale, questo spazio panottico ed interconnesso è la trascrizione architettonica dei valori di un’istituzione come Human Technopole, che promuove la ricerca scientifica come attività massimamente etica e “trasparente”.
Il giardino pensile è il naturale complemento della piazza coperta: qui, il “campus verticale” introverso si apre al suo intorno e alla città. Sulle falde asimmetriche si alternano pendii verdi e piantumati, gradinate ed ampie piattaforme in legno, che moltiplicano la disponibilità di spazi polifunzionali, liberamente appropriabili dagli utilizzatori dell’edificio. Dalle terrazze, la vista spazia verso sud-est fino al centro di Milano; al contempo, il caratteristico profilo spezzato del suo coronamento rende lo Human Technopole Headquarters una presenza fortemente riconoscibile, una nuova icona architettonica per il futuro MIND.
Attorno alla spina dorsale composta da questi tre spazi pubblici e collettivi, gli uffici e i laboratori dello Human Technopole Headquarters si organizzano in due blocchi compatti e distinti, entrambi paralleli alla piazza coperta. Al loro interno, la distribuzione è impostata su criteri di massima ottimizzazione e flessibilità: molte partizioni, ad esempio, sono mobili, per permettere un rapido adattamento alle esigenze in evoluzione del centro di ricerca.
Lo Human Technopole Headquarters, infine, è concepito come un ecosistema altamente sostenibile. Le superfici verdi al livello del suolo e in quota permettono la gestione corretta delle acque piovane. Gli impianti fotovoltaici installati sulle pensiline al piano terra, in facciata e in copertura contribuiscono significativamente al fabbisogno energetico dell’edificio. I frangisole orientati che scandiscono i prospetti calibrano l’apporto della luce solare nei diversi periodi dell’anno.
Cosa succede quando per arredare e ristrutturare una casa il Nord Europa incontra il Sud? Lo vediamo in questa casa su due piani a Barcellona. Un Vintage Chic ricco di fascino, che ci aiuta a trovare soluzioni eleganti, ma low cost per arredare e personalizzare la casa con creatività.
Kathleen è metà belga, metà olandese ed è cresciuta in Francia. Suo marito è tedesco e insieme lavorano nella loro agenzia pubblicitaria in Spagna. Il mix perfetto della famiglia lo vediamo espresso nell’arredamento del loro appartamento a Barcellona, pieno di dettagli interessanti ed idee da copiare. Scopriamo come hanno raggiunto l’obiettivo di avere una casa fresca, confortevole, attuale, con personalità. La casa su due piani a Barcellona, è stata ristrutturata per essere più luminosa e grazie alla parte esterna sembra una casa nel Mediterraneo. I pavimenti originali erano di ceramica giallo ocra, abbastanza comuni in questa zona, ma sono stati coperti da resina industriale, per renderli più neutri. Il bianco unifica gli ambienti e dona più luce, come avviene nei Paesi Bassi o in Germania.
Viste le origini nordiche dei proprietari, sono abituati a frequentare i mercatini dell’usato fin da bambini. E’ proprio lì che si scovano una serie di mobile ed oggetti, che una volta reinventati o ridipinti, creano un arredamento interessante in perfetto stile vintage. Inesauribile fonte di mobili e complementi d’arredo low cost, i negozi e mercatini delle pulci (ma anche le soffitte delle nonne) consentono di trovare pezzi unici che, con un pizzico di fai da te e fantasia, potranno dare uno stile personale alla tua casa.
Soggiorno, cucina e zona pranzo sono un locale unico al piano di sopra, chiuso sulle scale da una parete vetrata con infissi in stile industriale bianchi. Con le pareti in vetro si separa, ma si unisce, mantenendo la visuale e la luminosità. Il bianco è il colore principale, ma è acceso da dettagli colorati.
Idea fai da te: Come sempre, un buon modo per dare nuova vita ai mobili è la vernice: nel caso della credenza del soggiorno, Kathleen l'ha trovata per strada destinata alla discarica. L'ha dipinta con vernice turchese con un effetto shabby: tutto un altro look!
Nel soggiorno, un divano di design convive con uno più economico e con un tavolino creato con un elemento industriale, che Kathleen ha trovato a Madrid.
Idea fai da te: Anche le fodere dei cuscini sui divani sono originali e low cost, perchè sono state realizzate con i ritagli di alcune vecchie camicie di lino.
La cucina è un mix di mobili attuali e recuperati. E quella struttura metallica creata per contenere i barattoli da dispensa, crea un fascino da antica drogheria. I barattoli sono di Ikea, quindi niente di difficilmente recuperabile.
Per coprire la parete in vetro cemento che dà sulla strada, si è creata una scaffalatura in legno, dove sono esposti bicchieri e porcellane.
Al piano di sopra la camera da letto sui toni del rosa, è un ambiente calmo e riposante per la notte. Un camino acquistato nei mercatini è stato messo lì a solo scopo decorativo.
Anche nella camera da letto della figlia non mancano i tocchi personali: hanno appeso lettere sul muro di un vecchio laboratorio di scarpe francese.
Idea fai da te: La testiera del letto Ikea è stata personalizzata con una fettuccia rosa avvolta in modo irregolare.
Guarda le foto e scopri come personalizzare e dare un tocco vintage alla tua casa, con le risorse scovate in soffitta o nei mercatini dell’usato e con elementi di recupero che possiedi già…
In questo periodo difficile ho pensato molto a cosa pubblicare sul blog. Nei miei siti di riferimento ho visto tante belle abitazioni, affascinanti appartamenti parigini e milanesi, ricche case di campagna e altre dallo stile minimalista. Nessuna però è entrata nelle mie corde come il cottage sul mare dei Paesi Bassi progettato dall’architetto Kim Verbiest. Circondato da una sorta di isolamento naturale, fatto di tranquillità e spighe di grano, questo caloroso cottage raccoglie all’interno colori e stili differenti, che danno un insieme armonico alle stanze.
Lo stile costiero del cottage non fa pensare di essere immediatamente compatibile con un’estetica globale.
Insieme ai colori, è questo il motivo per cui il cottagge di Kim Verbiest mi ha incuriosito.
Le case di vacanza spesso mancano di personalità e carattere, quindi è bello vedere tocchi unici e particolari che possono servirci da ispirazione. Per prendere spunto, per cercare le “linee guida”, non per guardare e rifare, così come comprare pezzi di arredamento di design, solo design, non significa aver arredato con stile, oppure non usare il colore, lasciare tutto bianco e asettico, pensando che sia indice di eleganza.
A me questo miscuglio di colori, usati per sottolineare gli elementi architettonici del cottage insieme al mix di tessili piace tantissimo, rende l’ambiente caldo e mai noioso. Mi divertono gli abbinamenti così poco scontati, come i tappetti moldavi, le tende floreali e anche i pezzi contemporanei. Adoro i tessuti suzani, dal tipico ricamo islamico in seta o cotone dal decoro tribale prodotto in Tagikistan, Uzbekistan, Kazakistan e altri paesi dell’Asia centrale.
Ho sempre avuto bisogno di tempo per stare da sola, per cui di questo periodo sono altri gli aspetti che mi fanno stare male. Il cottage mi ha fatto pensare a una solitudine sana, voluta, cercata in tempi “normali”. E a te?
Sembra che il colore bianco sia ‘il colore degli indecisi’, eppure la scelta di una cucina in questa tonalità potrebbe stravolgere questa definizione. Infatti, il bianco è il colore versatile per eccellenza, che offre la possibilità di personalizzare cucina e accessori con un’infinità di abbinamenti.
Chi sceglie il bianco per la sua cucina, sta scegliendo ogni possibilità di cambiamento e trasformazione, sceglie il tutto. Forse, sarà proprio grazie a questa sua grande malleabilità e versatilità che viene etichettato come colore degli indecisi?
Significato del colore bianco: la luce dei nuovi inizi
Se il nero è il colore dell’assenza, il bianco è, invece, l’unico colore che comprende tutti quelli dello spettro luminoso. Il colore bianco è sinonimo di brillantezza e luminosità, la cosiddetta: luce dei nuovi inizi.
Non è un caso, infatti, che, secondo la tradizione, proprio le spose debbano vestirsi di bianco. Non solo, il colore bianco esprime anche apertura, speranza per il futuro e fiducia nel prossimo e nel mondo.
Nella sfera dei simboli, il colore bianco viene identificato come uno dei colori della purezza, dei nobili sentimenti e dalla voglia di cambiamento. Più precisamente, alcune culture associano il bianco alla saggezza perché è la colorazione dei capelli in età matura; in altre, invece, il bianco è il simbolo di pace e libertà.
La personalità di chi tende a prediligere il colore bianco, invece, è di tipo creativa con una forte immaginazione. È la continua sensazione di presenza di una pagina bianca su cui poter cominciare a scrivere… l’individuo che ama il bianco, in generale, desidera acquisire un nuovo stato, passare a una nuova condizione, o, più semplicemente, vuole sentirsi continuamente stimolato ed ispirato dalle novità.
Il bianco in cucina nei diversi stili
E se le novità le volessimo ritrovare anche a tavola, ecco che il bianco in cucina diventa il colore dell’ispirazione. Ma vediamo come si comportano i diversi stili.
Il total white del bianco shabby style
Per le amanti dello stile shabby versione chic allora il total white è il colore prediletto di partenza. Abbinabile con qualsiasi altra tonalità, nello shabby si tende ad utilizzare moltissimo il colore bianco con altri colori soprattutto pastello, con tonalità più delicate, in modo da mantenere l’idea di purezza, semplicità ma anche eleganza.
Anche i mobili in questo stile vengono perlopiù verniciati in bianco con la tecnica shabby che li riveste completamente lasciando patine di ‘vecchio’ o ‘usato’ tipiche dello stile. In questo senso, il bianco rende evidenti gli angoli consumati, risaltando la storia del mobile stesso.
Lo stile country ed il colore bianco
Proprio come per lo stile shabby, anche nello stile country è possibile ottenere la versione chic, grazie ad un utilizzo più intenso del bianco che illumina e risalta i colori rustici tipici dello stile.
In questo senso, infatti, è l’effetto contrasto che prevale, con elementi di arredo in toni più intensi come il marrone e il verde che ricordano la terra e la campagna. I mobili country, invece, rimangono prettamente color legno senza utilizzare la verniciatura in bianco. Quando invece il legno è verniciato in bianco, la muratura viene messa in contrasto un un tono dominante, come nella cucina Lube mostrata di seguito.
L’influenza del bianco nella cucina
Molti arredatori, consigliano il bianco in tutte le sue sfumature per dare profondità ad una cucina total white. Nelle ultime tendenze possiamo apprezzare cucine a tutt’altezza che sprigionano luminosità e perfezione.
Scegliendo il bianco per la propria cucina, si decide di rimanere in un’atmosfera lucente, in cui ogni dettaglio ha la possibilità di essere esaltato con semplicità ed eleganza, grazie alla versatilità e forte personalizzazione di questo colore.
Complementi tessili in bianco
La nostra nuova collezione Shabby prevede molti prodotti in questo colore, come ad esempio i cuscini total white o il cuscino con tre balze che puoi vedere di seguito.
Molto richiesto è il bianco abbinato all’avorio o al tortora della collezione shabby Basic.
Realizzato ad Amsterdam dallo studio italiano GG-loop, Freebooter è un progetto residenziale capace di bilanciare aspetti tecnici e rispetto dell’ambiente, il tutto legato da un unico filo conduttore: benessere e comfort abitativo.
Il multipremiato progetto residenziale Freebooter,è la prima realizzazione olandese dello studio italiano GG-loop guidato dall’architetto e designer pugliese Giacomo Garziano. L’edificio sorge su un lotto d’angolo nell’area urbana di Zeeburgereiland – una terra emersa dal 1910 grazie al lento sedimentarsi dei detriti sui bordi del lago – e ospita due appartamenti da 120 metri quadrati ciascuno, di cui lo studio ha curato anche gli interni.
“Freebooter nasce dagli elementi principali che caratterizzano l’area: era un luogo in cui le navi erano costantemente presenti, per questo ho deciso di utilizzare gli elementi legati alla navigazione e interpretarli secondo la mia visione”, commenta Giacomo Garziano, fondatore dello studio GG-loop.
“La struttura in legno tipica delle navi a vela e dell’architettura tradizionale olandese – continua l’architetto Garziano – hanno ispirato la tecnologia di costruzione e la composizione degli interni: l’apertura della planimetria, i cambiamenti di altezza secondo la funzione della stanza seguendo il principio base dell’ingegneria navale, la trasparenza delle facciate, i balconi e le terrazze che creano la sensazione di essere su di un ponte di una nave preservando privacy e comfort.”
Gli interni, caratterizzati da forme organiche e smussate, nascono dall’idea di voler avvolgere e proteggere chi vi è dentro. Gli spazi abitativi sono schermati dal brise soleil in legno sviluppato attraverso un attento studio sull’andamento del sole durante un intero anno. La struttura, attraverso un gioco di lamelle in legno, permette alla luce solare di illuminare gli interni e garantire la privacy.
“Con questo progetto visionario voglio far rivivere quei ricordi legati ad un’altra epoca, donando ai nuovi abitanti di questo luogo una sensazione di appartenenza al territorio “, conclude Giacomo Garziano
Il progetto residenziale Freebooter, completato nel 2019, si è aggiudicato 8 premi dai più prestigiosi concorsi di architettura e design nel mondo, tra questi il Frame awards 2020, WAF awards 2019, A’Design awards 2019 – Sustainable and Green Design -, AMP 2019 di Los Angeles – Architecture MasterPrize , inoltre si è aggiudicato il Best of the Year 2019 di Archilovers.