Leggerezza nelle forme, grande utilizzo della luce naturale, dotazioni tecnologicamente avanzate: da qui parte la scuola del futuro. Le tendenze contemporanee ed i nuovi modelli educativi iniziano ormai a tracciare le linee di come si devono evolvere gli spazi dedicati all’istruzione ed alla didattica: gli istituti scolastici di oggi hanno ormai gli occhi aperti sul “domani” e su come i propri luoghi debbano assorbire concetti come quello di Community, trasformando i plessi in veri e propri Civic Center aperti non solo agli studenti ma a tutta la cittadinanza.
Al fine di raggiungere questi risultati, gli strumenti fondamentali a disposizione dei tecnici sono l’utilizzo di forme e colori accoglienti alla vista ed alla mente, l’organizzazione degli spazi a disposizione tenendo sempre conto della qualità e – soprattutto – della sicurezza, l’impiego di componenti tecnologicamente avanzate applicandole ai processi educativi nonché l’integrazione del verde e della natura all’interno dell’involucro architettonico; questi gli “ingredienti” da selezionare accuratamente e da dover utilizzare, infine, in un mix funzionale che trova la sua naturale espressione nel processo di genesi progettuale organica e partecipata anche da quella Community che diventa così parte attiva ed integrante dei nuovi modelli d’istruzione degli adulti del domani.
Un interessante case-study in grado di sintetizzare efficacemente questo pensiero è il nuovo plesso scolastico “Dino Compagni”: partendo dalla disponibilità e dalla collaborazione offerta dal Comune di Firenze, lo studio ATIProject ha avuto l’occasione di mettere in pratica il suddetto approccio progettuale immergendolo in un’ambiente BIM, grazie al quale è stato possibile avere costantemente il controllo della qualità complessiva e dell’integrazione delle diverse discipline tecniche necessarie per il raggiungimento dell’eccellenza richiesta da questa importante mission sociale.
Non solo tecnica, però. Nel caso del plesso “Dino Compagni” si sono rivelate fondamentali anche la passione e la consapevolezza (di tutti gli attori coinvolti) del ruolo che il progettista moderno dovrebbe avere all’interno della società civile, ovvero quello del “cittadino/a” e del “padre/madre” ancor prima che del “tecnico”: dopotutto, anche se i bambini di oggi saranno i cittadini del domani, il loro futuro inizia adesso ed è legato a doppio filo al contributo all’educazione che gli adulti sono in grado di fornire nel presente.
Certamente non è una novità: il sistema moda necessita di un cambiamento radicale. La parola d’ordine? Decelerazione. La moda ha bisogno di rallentare il proprio passo: l’offerta risulta sempre troppo alta rispetto all’effettiva domanda. In altre parole, il sistema moda produce più di quanto serve.
D’altronde, a rigor di logica, per i brands del fashion system una stagione è composta da cinque collezioni: cruise, pre, main, catwalk e haute couture.
Non servono troppe statistiche né analisi di mercato per comprendere quanto il sistema moda attuale possa essere considerato come un bug: un errore di sistema dunque a cui far fronte, per abbracciare maggiormente sostenibilità e lavoro etico.
Ad oggi, molti brands del fashion system globale, hanno deciso di aderire al cambiamento, sostenendo un’industria della moda conforme alla protezione dell’ambiente quanto alla valorizzazione umana in termini di crescita e profitto.
A sostegno di una concreta evoluzione nel sistema moda globale, l’organizzazione no profit Fashion Revolution.
Quando nasce Fashion Revolution? Di cosa si occupa? Vediamolo insieme.
In seguito al disastro avvenuto il 24 Aprile 2013 al Rana Plazain Bangladesh – edificio industriale volto alla produzione di abbigliamento di grandi marchi della moda globale –
nasce Fashion Revolution, un movimento globale inteso a promuovere eticità del lavoro e sostenibilità ambientale, per la creazione di un futuro della moda etico, sostenibile e trasparente.
L’organizzazione, sensibilizza le aziende verso pratiche di settore conformi ai valori promossi, quanto gli acquirenti verso un consumo responsabile ed informato.
L’indice divulgato da Fashion Revolution incoraggia i brands della moda verso l’adozione di una maggiore trasparenza di informazioni politiche, pratiche e di supply chain – o catena di approvvigionamento.
La pubblica divulgazione dell’indice sprona i brands al cambiamento, dunque verso un futuro della moda migliore.
Tra i 250 brands esaminati per l’edizione 2020, il colosso del fast fashion H&M è al primo posto con un indice di trasparenza pari al 73%. Con un indice pari al 48% il brand luxury Gucci, seguito da Balenciaga pari al 47% e a Bottega Veneta pari al 46%.
Nonostante il sistema moda abbia ancora molto da cambiare, con il contributo di Fashion Revolution la trasformazione sembra essere finalmente in atto.
Questo post è stato scritto per confutare 5 affermazioni diffuse che riguardano la scelta dei colori negli ambienti domestici. Sono "luoghi comuni" che non hanno validità nel mondo dell'interior styling. A ribaltarle, oltre alle mie tesi, ci sarà una gallery di immagini evocative scelte con cura dalla sottoscritta! Sono certa che alla fine di questo post, rivaluterai almeno uno dei concetti trattati qui sotto! Buona lettura!! Non si può usare una pittura scura per le stanze buie e/o piccole Generalmente, per gli spazi piccoli o poco esposti alla luce si tende a scegliere un colore chiaro per le pareti, che faccia guadagnare visivamente ampiezza e luminosità all'ambiente. In realtà non c'è nulla di sbagliato nel preferire una tinta scura per uno spazio con queste caratteristiche. Il risultato sarà sofisticato ed impattante e il colore risalterà regalando grande personalità alla stanza. Per bilanciare i toni e dare respiro allo sguardo basta aggiungere qualche tocco di bianco oppure una pianta a tutta altezza. Abbinare alle pareti tessili scuri è assolutamente concesso, ma meglio prediligere textures ultra soffici come il velluto, la lana oppure la pelliccia (rigorosamente fake) per ammorbidire l'atmosfera moody. Quindi via libera per i colori scuri nei corridoi, all'ingresso, anche se senza finestre, e nei bagni ciechi!
I colori forti non si possono abbinare tra loro Comunemente una palette di colori contiene una sola tinta forte che viene definita "di contrasto", perché si distingue in modo netto dalle altre. Per "forte" intendo viva, accesa, quindi scura oppure sgargiante. Abbinare due colori forti senza cadere nell'effetto "pugno nell'occhio" è possibile e gli interni qui sotto lo confermano. La maestria sta nell'abbinare sapientemente le tinte. Per una buona riuscita è bene non solo armonizzare le cromie tra loro, ma anche bilanciare le quantità che ogni colore occupa nella stanza. In più, quando le tinte piuttosto forti sono più di due, è necessario inserire spazi candidi, di interruzione. Ecco qualche idea pratica su come organizzare una palette con due tinte forti. - Un colore pastello (es. azzurro polvere) + lo stesso colore in una tonalità molto scura (es. blu scuro) + un colore sgargiante in contrasto (es. rosso) + bianco - Tre colori intensi con la stessa saturazione (es. porpora, senape e foglia di tè) + un colore pastello (es. rosa pastello) + bianco - Un colore freddo scuro (es. petrolio) + un colore caldo scuro (es. mattone) + una tinta neutra (es.avorio) + bianco
Il total white è impersonale Non c'è nulla di più sbagliato. Usare una sola tinta per ogni singolo elemento d'arredo è una scelta molto coraggiosa e per questo, non sempre condivisa. Estremizzare il candore vuol dire osare e, dunque, attribuire una forte personalità all'ambiente. Al contrario della teoria diffusa che decreta il bianco come "la scelta degli indecisi", il total white, è sempre una decisione fortemente consapevole, in quanto si presta a fare da sottofondo muto ad una sinfonia complessa ed eclettica. Il bianco totalizzante è usato per rendere leciti gli abbinamenti più rischiosi e per mettere in primo piano l'aspetto materico degli elementi che compongono un interno.
Una casa senza colori è monotona Lo sai che il bianco e nero possono essere definiti "non colori" a causa della loro mancanza di pigmentazione? Il contrasto tra bianco e nero, quando questi formano un motivo geometrico, è definito optical ed è tutt'altro che noioso. Il colore che deriva dalla loro combinazione, il mio adorato grigio, invece, è versatile e riposante. Vantano delle stesse caratteristiche tutti i colori che ne contengono una quantità predominante, quelli definiti desaturati. Questi, rientrano tendenzialmente nella categoria delle tinte neutre. L'utilizzo esclusivo di non colori e di tinte neutre in un ambiente valorizza gli arredi, in particolare quelli "importanti", come i pezzi vintage e gli oggetti di design. Il bianco ed il nero sono in grado di incorniciare e definire gli spazi. Dunque, la loro alternanza può essere anche usata per dividere idealmente gli ambienti a seconda della loro funzione. Immancabile la presenza del legno in uno spazio a zero colore. Il calore di questo materiale naturale, così evocativo e vigoroso esalterà la base e quest'ultima ricambierà allo stesso modo. In una casa senza colori, i materiali, le textures e gli arredi sono i protagonisti. Ogni curato dettaglio diventa notevole e l'armonia visiva garantisce un'estetica semplice ed eterna.
L'oro è una scelta azzardata Il gold è il colore simbolo della ricchezza e dell'ostentazione, è questo il motivo per cui tanti hanno paura di utilizzarlo. Il realtà basta essere razionali e distaccati dai luoghi comuni per rendersi conto che in realtà l'oro sta bene un po' su tutto. Il suo charm senza tempo non fa altro che evidenziare le tinte con cui è combinato, apportando quell'immancabile tocco glam. L'oro ha un grande potere attrattivo. L'inserimento di tocchi gold può trasformare facilmente un ambiente semplice ed equilibrato in accattivante e magnetico.
Una ex cartiera vittoriana in rovina in un piccolo villaggio inglese, è stata ristrutturata conservando l’involucro e inserendovi all’interno un volume in stile contemporaneo.
L’antica cartiera fa parte di una proprietà che comprende una casa vittoriana iscritta nel registro degli edifici storici, con annessa una stalla in disuso. I tre edifici sono costruiti uno accanto all’altro, e la zona occupata dalla cartiera era ormai ridotta a un rudere. Il proprietario considerava la parte crollata un ostacolo all’allargamento dello spazio abitabile. In effetti le mura di mattoni rossi non offrivano, ad uno sguardo superficiale, alcuna possibilità di recupero, se non per creare un suggestivo giardino romantico.
Dovete sapere che in Regno Unito la ristrutturazione degli edifici classificati è sottoposta a regole ferree, ed è obbligatorio ricorrere ad architetti, geometri e imprese specializzati e utilizzare materiali storici adeguati.
Il compito è spettato allo studio di architettura Will Gamble Architects, che ha realizzato un progetto e una ristrutturazione spettacolari per riportare alla vita questo suggestivo mucchio di rovine.
Il progetto della ex cartiera vittoriana
Per prima cosa i progettisti hanno proposto al proprietario di conservare le rovine, creando l’estensione all’interno dell’involucro di mattoni rossi pericolanti. Gli architetti hanno collocato due volumi leggeri tra la stalla e una parte della ex cartiera, conservandone le mura.
Qui si trovano il soggiorno e l’area pranzo, collegate con un open space al piano terra della ex stalla, dove si trova la cucina. La cucina, moderna e tutta nera, crea un armonico contrasto con le travi di legno scuro a vista del soffitto.
Dalla cucina si salgono alcuni gradini per accedere alla zona notte, collocata nella parte “nobile”, ovvero la villetta vittoriana. Un un intimo salottino con camino, con le travi originali a vista, le pareti dipinte nel classico verde inglese e i pavimenti in cotto originale segnano il passaggio allo stile tradizionale perfettamente conservato.
La stanza padronale, con sala da bagno e cabina armadio, si trova al primo piano, sopra la cucina, e si affaccia sul terrazzo e sui giardino di rovine. Il magnifico tetto a spiovente è stato lasciato a vista, con le travi in legno naturale a fare da contrasto alle pareti total White.
il corridoio che da accesso alla camera padronaleLa camera padronale ricavata nella ex stalla
Il tetto di questa estensione è destinato ad un terrazzo, raggiungibile dal giardino con una scala in mattoni rossi, che riprendono gli originali. La parte più suggestiva è il giardino interno, su cui si affaccia l’open space attraverso grandi vetrate. Le pareti del rudere creano una specie di labirinto di stanze all’aperto, collegato tramite due scalini all’esteso prato all’inglese.
Il terrazzo sovrastante l’estensione e il giardino romantico tra le rovine
I materiali utilizzati per realizzare l’estensione moderna sono riciclati e recuperati in loco. Legno di rovere, rame e mattoni sono stati utilizzati all’esterno, mentre all’interno le mura sono passate a calce e i pavimenti sono in pietra e grès porcellanato.
pianta del progetto piano terra. Le parti in nero sono le nuove costruzionipianta del progetto primo piano. Le parti in nero sono le nuove costruzioni
Ti é piaciuto questo post? Allora non perderti i prossimi, iscriviti alla newsletter de La gatta sul tetto: niente paura, non ti inonderò di messaggi, riceverai solo una e-mail mensile che riassume i post del blog, e la Kitchen Trends Guide 2020 in regalo. Basta cliccare sul link qui sotto e inserire il tuo indirizzo e-mail:
Vi mostrerò cinque esempi per progetti di upcycling alla portata di tutti. Nell’ articolo precedente vi ho parlato in generale di Upcycling, riciclo e di tutte le tecniche possibili per cercare di essere più “amici dell’ ambiente”. Vi consiglio di […]
Con le sue collezioni di arredo giardino in metallo, Fermob si caratterizza per l’inconfondibile stile, allegro e colorato dal design ecosostenibile. I materiali preferiti sono infatti l’acciaio e l’alluminio, riciclabili fino al 98%. Tuttavia, sono i colori che la distinguono dalla concorrenza, rinnovandoli instancabilmente per essere sempre in linea con le tendenze più attuali, per combinarli tra di loro e creare un arredo giardino originale e creativo, perfetto per qualsiasi spazio outdoor.
I nuovi colori 2020 di Fermob
Con Fermob balconi e giardini saranno chic e super trendy! Il brand amplia la sua ricca e bella palette cromatica con tre nuovi colori 2020: limone glassato, menta ghiacciata e grigio argilla colorano di pastello gli arredi da giardino! Tre tonalità raffinate e irresistibili da mescolare a piacere con il resto della gamma!
Limone glassato
Luminoso ed effervescente, il colore limone glassato aggiunge quel tocco di freschezza necessario per cominciare in bellezza la stagione primaverile o per raffrescare la decorazione in pieno sole.
Menta ghiacciata
Freschezza del pastello, il colore Fermob menta ghiacciata apporta dolcezza con una nota di pep alla tavolozza dei colori Fermob. Piace molto associarlo al grigio argilla per creare insieme un effetto smerigliato e raffinato, assai rifrescante!
Grigio argilla
Questo grigio caldo e cipriato, colore Fermob dell’anno 2020, ci concilia con la natura! Il grigio argilla è un colore raffinato e moderno, che si combina perfettamente, a scelta, ai colori caldi o freddi!
Scopri tutte le collezioni Fermob su madeindesign.it
Fino a qualche anno fa nei nostri più reconditi sogni si profilava la cabina armadio di Carrie Bradshaw. Poi è arrivata lei, Chiara Ferragni, e la cabina di Carrie è decisamente passata in secondo piano aprendoci nuovi orizzonti progettuali.
Ok, non avremo mai un closet come quello di Chiara che – per chi ancora non lo sapesse – si compone di varie stanze collegate tra loro, al cui interno si trova anche una splendida chaise longue con pouf-tavolino (per scegliere l’outfit giusto serve riflettere comodamente adagiati sul velluto!).
La soluzione che sta venendo alla ribalta ultimamente è quella di ricavare la cabina armadio dietro il letto.
omg…DEVO TIRARE SU UN MURO???
Don’t panic…no, non per forza.
Ci sono parecchie soluzioni alternative per budget mini e maxi.
C’è il muretto in cartongesso, la tenda, l’armadio bifacciale, le schermature…a trovarle tutte ci ha pensato Glam Casa Magazine, con un articolo super approfondito e completo di una bella intervista agli interior designers di diotti.com.
Vuoi vedere tutte le idee e scoprire i consigli degli esperti?
Dallo spazio wellness e SPA casalingo, al bagno bello e funzionale, l’arredo bagno costituisce un elemento fondamentale per il perfetto completamento di questo ambiente destinato non solo all’igiene quotidiana.
Piccolo o grande che sia, il
bagno è la stanza al centro delle attenzioni di chi si accinge a
ristrutturare casa. Un ambiente al quale si dedica spesso buona parte
della spesa da sostenere, proprio perché complessa la sua
realizzazione. Dagli impianti, ai rivestimenti, dai sanitari
alla rubinetteria,
dalle vasche da bagno
ai piatti doccia,
fino a giungere ai mobili
bagno, gli elementi
da prendere in considerazione per la definizione della stanza da
bagno sono davvero tanti. In particolare all’arredo
bagno è rivolto
l’interesse e l’attenzione degli utenti perché destinato ad uno
dei locali più importanti di tutta la casa. Uno spazio
dell’abitazione che oltre all’igiene personale è sempre più
utilizzato per il benessere
e il relax.
Non è un caso che col tempo la stanza
da bagno e il suo
arredamento, si siano evoluti per assolvere a nuove esigenze e stili
di vita.
Evoluzione sociale e tecnica del bagno.
Oggi gesti come fare una
doccia, aprire un rubinetto, radersi e mille altri ancora, sono
divenuti consuetudine, gesti che si compiono senza pensare quanto per
l’uomo contemporaneo sia impossibile una vita senza una stanza da
bagno. Senza un luogo dove l’acqua sia così comodamente
accessibile. Un luogo intimo e ormai irrinunciabile per tutti noi.
Eppure non è stato sempre così!
Se nelle civiltà più
antiche dell’Egitto e della Mesopotamia, ci si immergeva in acqua
per motivi religiosi, nella Grecia del periodo classico il bagno
corrispondeva ad un ideale perfezione della forma fisica. Il bagno in
acqua fredda era quello praticato dai frequentatori delle palestre,
proprio perché fortificava, mentre il meno virile bagno caldo era
praticato in ambiti domestici dalle donne.
Terme di Agrippa nel Campo Marzio.
I raffinati bagni
a vapore, seguiti da
frizioni con unguenti e massaggi, spopolarono nella società
dell’antica Roma. I Romani, che appresero questo uso dai Greci, non
furono solo degli estimatori dei bagni, ma anche dei veri
divulgatori. Essi erano soliti lavarsi quotidianamente e non erano
poche le abitazioni che avevano ambienti bagno con tanto di acqua
calda. Sono quelli che ancora si possono vedere in alcune antiche
case pompeiane.
In epoca imperiale, grazie
alle innovazioni tecniche sperimentate per riscaldare gli ambienti,
le Terme
Pubbliche divennero opere così grandiose tanto che vennero
esportate nei territori conquistati come modelli: un esempio è
quello delle terme
di Agrippa nel Campo Marzio.
Fu durante il Medioevo che il
bagno divenne esclusivamente intimo e privato e ad uso delle classi
agiate. Erano queste le uniche a potersi permettere la costruzione
nelle loro dimore dei locali adatti e del personale necessario per
praticare il bagno.
Il bagno a vapore sopravvisse
solo nel mondo musulmano, dove il modello delle terme romane fu
adottato per realizzare il cosiddetto bagno
turco. Questo,
divulgatosi in occidente attraverso i crociati, è ancor oggi di
largo uso.
Col Rinascimento le stanze da
bagno private, ancora ad esclusivo uso dei nobili, divennero più
funzionali. Ad esempio sono di Leonardo alcuni progetti idraulici
futuristici con impianti per miscelare l’acqua fredda con la calda.
La funzione igienica del
bagno si comprese solo nell’ottocento, quando la stanza da bagno
divenne alla portata di più persone. Questo grazie ai modi più
semplici per scaldare l’acqua e veicolarla dentro le case.
Oggi il bagno è un lusso
alla portata di tutti e il piacere dell’acqua calda sul corpo è
rimasto immutato come quello dell’epoca romana. Un piacere che è
possibile concedersi a casa propria con un bagno reso funzionale e
moderno da pratici box
doccia accessoriati
con la tecnologia più esclusiva e realizzati nei materiali più
eleganti che ci siano, oppure in quello che il sogno di molti: uno
spazio wellness
con tanto di SPA
casalinga! Cosa c’è di meglio per il proprio relax?
Consigli per scegliere l’arredo bagno più adatto.
Come è diventato complesso
il bagno con l’evoluzione sociale e tecnologica! Innovazione,
ricerca estetica, funzionalità, hanno spinto verso un arredamento da
bagno sempre più all’altezza di una casa in linea con il moderno
lifestyle.
Accantonata la sua funzione
originaria di servizio, il bagno è diventato un ambiente di relax,
di benessere e di cura del corpo e l’arredo bagno oggi deve
rispondere ad esigenze sempre più sofisticate.
In linea generale l’arredo
bagno deve essere scelto in base alle proprie preferenze e in linea
col resto dell’arredamento della casa.
Col tramontare degli stili
nordici e minimali, protagonisti della stanza da bagno quest’anno
sono i rivestimenti materici in gres porcellanato e l’optical
design, geometrico rigorosamente in bianco e nero. I bagni si
preferiscono meno minimali e più eleganti.
Qualunque sia lo stile che
preferirete ricordate che gli aspetti funzionali giocano un ruolo
tutt’altro che secondario. Questo vale sia per bagni
piccoli che per
quelli più grandi. Lo stile moderno è quello certamente con
maggiori vocazioni di funzionalità!
Se la stanza da bagno è
utilizzata da tutti i componenti della famiglia è bene inserire dei
mobili bagno
capienti e funzionali, ma soprattutto accessibili a tutti, anche ai
più piccoli.
Non può mancare nella stanza
da bagno il mobile
sotto-lavabo. Questo
oltre a nascondere il sifone del lavabo, permette di stivare tutto il
necessario per il fabbisogno quotidiano.
È questo, insieme al lavabo,
un elemento a cui bisogna dare particolare importanza, perché sarà
quello che darà personalità e identità precisa al bagno.
I mobili
da bagno salvaspazio
sono l’ideale per gli ambienti più piccoli. Irrinunciabili negli
spazi più angusti sono però da escludere nell’arredamento di
ambienti più grandi e più sofisticati.
Bagno piccolo
Evitate le vasche
da bagno preferendovi
dei piatti doccia
poco ingombranti.
Preferite sanitari
sospesi, lo spazio
ridotto sarà più pratico da pulire e sembrerà visivamente più
grande.
Non dimenticate di curare i
dettagli, rubinetteria
e piccoli accessori
bagno fanno la
differenza anche in un bagno piccolo!
Bagno grande
Il vero rischio quando si ha
spazio a disposizione è quello di strafare. Per tenere sotto
controllo l’esuberanza vi consiglio di partire avendo in mente
esattamente cosa si vuole ottenere dall’ambiente bagno e solo dopo
dare spazio alla creatività.
Oltre alla possibilità di
realizzare uno spazio
wellness, considerate
che ai mobili bagno canonici se ne possono aggiungere altri
“atipici”. Un esempio? Se vi piace la lettura, mettere una
libreia anche in bagno è qualcosa di molto interessante.
Non ci sono dubbi il tema
dell’arredo bagno e così ampio che ce n’è per tutti i gusti e
per tutte le esigenze. A seconda di dove vivete non vi sarà
difficile trovare l’arredo bagno a Verona, che fa per voi, ma anche
arredo bagno a Trento e a Mantova, così come in Piemonte dove
troverete arredo bagno a Torino!
A caccia di idee per arredare la camera in stile shabby? Inizia dal letto, l'elemento principe della stanza.
Se non sai cosa scegliere o semplicemente non vuoi sbagliare, trova l'ispirazione con queste immagini di letti shabby chic dallo spirito romantico e super moderno.
Letto shabby per una camera romantica
Prima regola dello shabby chic: il romanticismo. Tra i letti perfetti per una stanza in stile shabby ci sono quelli che giocano con le forme, privilegiando angoli arrotondati e spigoli sinuosi. A farla da padrone sono le testiere sagomate, modellate ad opera d'arte per dare alla camera da letto quel tocco di eleganza in più. E non bisogna per forza essere una fanciulla per apprezzarne l'originalità.
Ora sfatiamo un mito: benché il bianco sia il colore d'elezione della tendenza, nulla vieta di puntare su toni pastello o tinte che non passano mai di moda. Beige, tortora e avorio sono i più utilizzati dai letti provenzali più moderni.
Letto a baldacchino bianco shabby
Impossibile non inserire il baldacchino nella top ten dei letti in stile shabby. Sogno di tutte le ragazze, elemento dal fortissimo impatto decorativo, il letto con baldacchino più famoso è senza dubbio quello in ferro battuto (bianco, rigorosamente), seguito da quello in legno.
L'idea in più: e perché non osare con una leggera tenda da mettere sul letto a baldacchino? Risultato shabby assicurato.
Letto in ferro battuto shabby
Se il legno è il materiale più utilizzato nelle camere shabby, il ferro non è da meno. Abbraccia la tendenza nella versione laccata bianca, diametralmente opposta a quella che lo vede protagonista dello stile industriale. Il motivo del successo dei letti bianchi in ferro sta proprio nella loro struttura, forgiata e modellata per dar vita a testate e pediere molto decorative.
Non solo matrimoniali: singoli o una piazza e mezza, i letti bianchi in ferro battuto esistono in tutte le misure e dimensioni e sono perfetti per arredare in stile shabby anche la stanza da letto di una ragazza.
Letto shabby imbottito
Anche quelli imbottiti possono diventare dei perfetti letti shabby. A differenza dei modelli in legno o metallo, la loro struttura è completamente guarnita da una morbida imbottitura rivestita, perlopiù, di tessuto chiaro. Quanto a caratteristiche, valgono i dettami definiti dallo stile, ma anche le varianti meno tradizionali sono ottime basi con cui arredare una camera dal sapore provenzale.
La versione più amata è quella con mantovana, una speciale gonna che riveste il giroletto. Morbida e leggera, conferisce alla stanza un tocco di discreta eleganza.
Si difendono bene anche i letti bianchi con testiera imbottita, meglio ancora se impreziosita da volant. Da completare con tanti, tantissimi cuscini.
Letto trapuntato bianco
Lo shabby chic è una commistione di trend, stili e influenze diverse che arricchiscono la tendenza di particolari inediti. In un'ottica mix and match non sono da escludere i letti shabby trapuntati, che modernizzano la classica spalliera liscia con rivestimenti impreziositi da bottoni e impunture.
Qualche esempio di contaminazione di generi (ben riuscita)? Shabby e barocco, per letti capitonné dai colori chiari da abbinare a comodini in legno decapato.
E nella scenografica variante con testiera alta capitonné:
Letto in legno bianco tra shabby e provenzale
Shabby, provenzale, country chic sono stili che condividono un elemento: il legno. Sbiancato, decapato, laccato, invecchiato è rappresentato in tutte le sue versioni, purché sia bianco.
Cosa ci piace: le testiere intagliate, traforate e intarsiate, che nei letti provenzali diventano vere e proprie opere di falegnameria. I motivi più in voga restano quelli floreali e i pattern rotondi.
L'idea in più: i letti con testiera e pediera in legno bianco sono perfetti per dare alla stanza un aspetto vintage ma senza esagerare.
Letto con contenitore shabby chic
Viva lo stile, ma mai sacrificare la funzionalità. Se l'obiettivo è arredare una camera piccola in stile provenzale, il segreto è puntare sugli arredi funzionali. Primo tra tutti, il letto con contenitore o con cassetti, in cui lo shabby chic è rappresentato dalla struttura in legno bianco laccato o ad effetto anticato.
Cerchi un'alternativa ai classici giroletto con contenitore o cassettoni? I letti shabby possono stupirti con originali accessori dall'insospettabile praticità. Il nostro modello preferito resta questo letto in legno con testiera porta cuscini.
Letto shabby chic moderno
Mode, tendenze contemporanee, voglia di reinventare fanno sì che per ogni stile esista la sua rivisitazione. E nemmeno lo shabby sfugge alle suggestioni più attuali, al punto che non è raro sentir parlare di shabby chic moderno. Arredare la camera seguendo la reinterpretazione dello stile significa adottare colori chiari e materiali naturali, certo, concedendosi però qualche licenza poetica.
Basta un tocco di colore, come un bordino viola, per passare da un classico shabby ad un letto bianco moderno degno di una camera romantica.
Rendere attuale lo stile shabby significa anche estremizzare le forme. Che ne dici di questo letto bianco tondo, che rivisita la silhouette arrotondata dei letti privenzali? Adatto ai veri cultori delle tendenze.
Camera da letto in stile shabby: i consigli per non sbagliare
Lo shabby chic è solo in apparenza uno stile trasandato elegante. Curato nei minimi dettagli, come tutti gli stili segue dettami e regole ben precisi, da conoscere alla perfezione per arredare al meglio una casa tra il vintage e il provenzale.
In particolare, lo stile shabby chic prevede:
1. colori chiari o pastello: primo tra tutti il bianco, spesso accompagnato da tinte come l'avorio, il panna, il beige, il grigio chiaro, il tortora. Sono ammessi anche colori pastello come il rosa, il lavanda e il lilla. Da abolire gli abbinamenti con tonalità sgargianti e sature: non sarebbe shabby!
2. materiali naturali: legno per gli arredi, cotone lino e canapa per i rivestimenti. Spesso il legno è proposto in versione decapata o sbiancata, laccata bianca o a effetto invecchiato, mentre i tessili privilegiano le tinte unite e le trame grezze. Anche le fantasie, in primis i motivi floreali, rientrano nello stile.
3. la dolcezza delle forme: niente spigoli vivi, geometrie nette o profili rigidi. Lo shabby evoca atmosfere romantiche e sognanti, in cui trovano spazio silhouette delicate e forme sinuose. Per i letti, ad esempio, si prediligono le testiere arrotondate e i giroletto rivestiti da tessuti ampi e abbontanti. Unica eccezione, il letto a baldacchino, la cui struttura rigida è spesso addolcita da delicatissime tende bianche.
4. la cura per i dettagli: tutto fuorché trascurato, lo shabby chic consacra un'attenzione maniacale ai dettagli. Che siano i fiocchetti di una mantovana o i pomelli di una pediera a bacchette, tutto è curato nei minimi particolari e giustifica la sua presenza nell'ambiente.
5. gli accessori giusti. Prendete l'immagine di una stanza shabby: cosa salta subito all'occhio? Una miriade di cuscini, una morbida coperta di lana, una deliziosa poltroncina da camera, una sedia in paglia di Vienna e magari dei piccoli comodini realizzati con materiali di recupero. Lo shabby chic incoraggia l'abbondanza di accessori, a patto mantenere una certa coerenza e di rispettare il mood dell'ambiente.
6. la contaminazione, ma con moderazione: chi dice shabby dice anche country, provenzale, romantico, classicheggiante. Perché lo stile trasandato elegante è anche questo, un connubio di tendenze che si influenzano a vicenda senza mai sovrapporsi. Country + shabby? Sì, a condizione che da elegante non si passi a rustico.
Il progetto muove dall’idea di scuola quale nuovo riferimento culturale per la città di Milano, nonché orientamento per l’edilizia scolastica del futuro. Gli spazi esterni assumono un ruolo chiave nel progetto, ora vero e proprio parco urbano, ora motore distributivo dei volumi; da qui la costante ricerca fra interno ed esterno. Gli spazi interni sono concepiti come ambiti polifunzionali e flessibili, diversificando così l’offerta didattica e garantendo l’accesso anche in orario extrascolastico. L’obiettivo è rendere la struttura un vero e proprio centro civico. L’edificio è stato progettato per raggiungere prestazioni energetiche elevate. L’utilizzo di legno e acciaio, inoltre, ha permesso di ridurre i tempi di costruzione.
Il progetto è improntato sulla creazione di spazi comuni che favoriscano l’aggregazione e le relazioni mentre i moduli aula flessibili soddisfino la necessità degli insegnanti di avere una molteplicità di soluzioni didattiche.
Altro punto di forza progettuale è stata la ricerca di un inserimento organico della scuola nel contesto insediativo: il progetto del parco integra verde ed arredo con aree dedicate ad attività ludiche e ricreative grazie alla presenza di orti didattici, di un giardino d’inverno ed un parco musicale a supporto delle attività scolastiche e interdisciplinari.
Il complesso accoglierà non solo i nuovi spazi didattici ma anche un auditorium, una palestra ed una biblioteca condivisi con la cittadinanza: la scuola diventerà cosi un vero e proprio centro civico stabilendo una forte connessione con il quartiere e la città.
Secondo le richieste di progetto e le direttive del Piano Nazionale del MIUR in merito alla Scuola Digitale nella nuova scuola saranno messe in pratica nuove modalità didattiche improntate all’utilizzo di sistemi tecnologici avanzati che prevedono l’adozione di contenuti digitali, condivisi e informatizzati.
L’attenzione alla sostenibilità nello sviluppo del progetto si è tradotta in una particolare cura nella scelta di materiali di qualità e il cui processo di produzione risponda a criteri di ecocompatibilità sia nella natura intrinseca del materiale base che, in alcuni casi, del processo produttivo di realizzazione. Oltre al pregio estetico e alla funzionalità ha costituito criterio di scelta la possibilità di ottenere, da parte del produttore, certificati di ecocompatibilità rilasciati da enti certificatori riconosciuti.
Grazie alle strategie passive messe in atto nello sviluppo del progetto architettonico l’edificio raggiunge le massime prestazioni energetiche, in particolar modo risulta ridotto il carico per il riscaldamento degli ambienti anche grazie alla produzione di energia mediante fonti rinnovabili.
PROGETTO: Polo Scolastico Brocchi LUOGO: Milano, Italia TIPOLOGIA: Educazione ANNO: 2016 STATO: In Costruzione DIMENSIONI: 6.400 mq DISCIPLINE: AR – ST – MEP MEDIA: https://youtu.be/cizfsGGRRkI