La grande maggioranza degli interni scandinavi usa il bianco con toni di grigio come colori di base e questo appartamento svedese non fa eccezione, ma inserisce alcuni colori rilassanti come il rosa cipria e il verde agave oltre ad arredi vintage e tradizionali, per incontrare un gusto più romantico.
Nato grazie all’ispirazione dei principi del Bauhaus e del movimento moderno della metà del novecento, il design scandinavo ha introdotto un aspetto minimalista, molto amato nel campo dell'architettura d'interni, che dura fino ai nostri giorni. Sebbene la maggior parte delle persone lo associ ad Ikea, ci sono in realtà una grande varietà di sfumature all'interno dello stilescandinavo stesso.
Nell'arredamento urbano di questo appartamento, mobili semplici, contemporanei e funzionali si abbinano con elementi vintage e tradizionali (credenze, cassettone, scrittoio...). Gli arredi “vecchiotti” aiutano a ricreare l'aspetto nostalgico e romantico dei mercatini delle pulci (come nello stile provenzale) e inseriscono tocchi personali e di carattere ad ogni ambiente.
Toni delicati di rosa cipria o verde agave diventano piccoli accenti pastello in un equilibrio di materiali e trame. Le piante e i fiori, come nelle più recenti tendenze, aiutano a ravvivare gli spazi e dare un po' di vita.
Molto romantica è, soprattutto, la cucina di color pastello, con piano in legno scuro e perlinatura con mensole a giorno al posto dei pensili, dove mostrare collezione di ciotole, tazze e barattoli.
Nell'angolo studio lo scrittoio antico si abbina alla lampada vintage e a stampe contemporanee dai delicati toni rosa.
Nato nel Nord America negli ultimi anni, lo stile Farmhouse, dopo alcune trasmissioni tv di successo, trova sempre più appassionati anche in Europa. Si tratta di una decorazione d’interni moderna, ma che evoca il passato, sempre cercando una certa autenticità. E’ uno stile rustico americano più raffinato, sobrio e studiato nei minimi dettagli.
Farmhouse Modern Style
Il rustico nella casa americana nel nuovo millennio, ha visto, agli inizi degli anni 2000, uno spostamento verso influenze più internazionali soprattutto verso il Vecchio continente: country provenzale francese, stile rustico toscano... Era giunto il momento per un'estetica nuova, più americana, ecco arrivare il Farmhouse Modern Style, spesso abbreviato solo con Farmhouse, che possiamo banalmente riassumere come un mix di stile Industrial Chic e Country Chic. [Foto sopra fonte pineandbirchblog]
La storia del Farmhouse Modern Style
Come l’Industrial chic, il Farmhouse moderno si concentra sull'autenticità architettonica dello spazio. Le origini estetiche dello stile sono varie: molti ambienti sono influenzati da fattorie reali del Nord America e altri esempi di architettura di campagna americana, che sembrano provenire direttamente dai dipinti dell'artista Edward Hopper e dei suoi contemporanei del XX secolo del “Realismo americano”.
Per quanto riguarda le ispirazioni dello stile dal passato recente, trae le sue origini negli arredi Country chic e Shabby chic molto popolari nelle riviste americane House Beautiful e Architectural Digest a partire dal 2005 circa. Come si intuisce, si tratta di uno stile rassicurante e nostalgico di un passato di provincia. In un’epoca dominata dalla tecnologia, lo stile si protende verso un'estetica americana del “fatto a mano” e del durevole. Il Modern Farmhouse ha molti punti in comune con l'Industrial chic: sebbene il primo si ispiri alle vecchie fattorie, mentre il secondo alle vecchie fabbriche, entrambi parlano di un desiderio di autenticità e storia americana perso molto tempo fa.
Caratteristiche dello stile Farmhouse
Il punto principale per inserire lo stile Farmhouse è partire da un’architettura che sia coerente con lo stile stesso, quindi un casale o un appartamento di una vecchia casa di campagna, con soffitti alti e belle travi a vista o in alternativa anche una casa di un centro storico che non sia lussuosa.
Proprio per questo motivo usare lo stile Farmhouse per una casa in cemento armato di città è come creare un loft dove non c’è un loft. Tuttavia un po’ di ispirazione (soprattutto mischiando gli stili) si può prendere, proprio come si inseriscono elementi dello stile industriale in normali appartamenti, senza riproporre interamente lo stile.
Secondo noi, è sempre meglio evitare di trasformare la nostra casa in qualcosa che non lo è, solo perchè si è innamorati di uno stile.
Altra caratteristica principale dello stile è la mescolanza di elementi rustici (legno di recupero, oggetti d'antiquariato ecc.) con la sobrietà dell’estetica contemporanea (colori neutri, pochi abbellimenti, spazi ariosi ed aperti in open space).
Come creare interni Farmhouse
Crea zone giorno open space con cucina a vista sul soggiorno, magari con una bella isola. Usa colori neutri chiari, in particolare una commistione di bianco, nero e marrone (legno).
Metti in evidenza i materiali naturali, in particolare il legno e la pietra per un'atmosfera naturale e rustica.
Evita eccessi di decorazione: niente fantasie floreali per i divani e per tende, niente carta da parati. Punta sulla semplicità rustica. Caratteristica di questo stile sono tessuti naturali e biancheria di colori neutri o disegni grafici, che donano agli ambienti un aspetto fresco. Molto amate in questo stile sono le fantasie a quadri, in bianco e nero.
Usa arredi di recupero, come vecchi armadi, sedie, tavole di legno, cesti o qualsiasi altra cosa che ritieni possa dare un po' di carattere. Sì a mobili ridipinti in colori neutri, ma senza eccessiva usura, come nello Shabby chic. Molto in voga in questo stile cornici o insegne con scritte fatte a mano con caratteri calligrafici del moderno lettering.
Integra alcuni elementi scelti da altri stili retrò, in particolare lo stile industriale e quello vintage: poltroncine anni ‘50, lampade di modernariato, sgabelli in stile industrial-chic, porcellane di colore bianco...
La qualità rispetto alla quantità è fondamentale per questo stile: visita mercatini delle pulci, negozi second hand e vendite oline per risparmiare, ma considera anche di investire in uno o più pezzi di qualità e robustezza.
Con uno stile così, occorre sempre evitare losgradevole effetto artificioso di avere un arredamento troppo "coordinato" e monotono, per non dare l'impressione di aver acquistato tutto nello stesso negozio. La chiave è sempre un interno armonioso, ma con tocchi personali ed originali.
Dubbi o domande su come arredare o rinnovare? Vuoi essere seguito da un professionista architetto specializzato in interior design? Hai bisogno di una consulenza per la tua casa? Contattaci tramite il sito o invia un'e-mail a questo indirizzo.
______________________________________ Anna e Marco DMstudio - CASE E INTERNI
Come creare una cabina armadio. Quattro possibili soluzioni per capire le misure da considerare e le configurazioni migliori in base alle esigenze.
Dimmi la verità.
Hai fatto di tutto per farci stare la cabina armadio in casa tua, giusto? Hai sacrificato persino il soggiorno, unendolo alla cucina e rimpicciolendolo.
L’importante è avere una cabina armadio tipo quella di Carrie Bradshaw di Sex and the City per intenderci. Vero?
Ma sai quali sono le misure minime necessarie per creare una cabina armadio? In quanti modi la puoi realizzare?
Te ne parlo nel post.
COME CREARE UNA CABINA ARMADIO: QUALCHE CENNO DI MISURE
Volere una cabina armadio e pensare di poterla realizzare sono due cose ben diverse, purtroppo.
Ti dico purtroppo perché non sempre è possibile realizzarne una: bisogna infatti valutare bene la disposizione della camera da letto che hai. Consideriamo due misure base. Gli armadi sono profondi 60 cm, ma quando si progetta una cabina di solito non ci sono le ante.
Quindi l’ingombro delle ante viene meno, ed è un bel pensiero di cui alleggerirsi. Se hai una cabina armadio aperta infatti puoi spingerti ad avere un passaggio davanti ai tuoi armadi leggermente più stretto rispetto a quello che dovresti avere, nel caso di armadi con ante a battente.
Potresti anche scendere ad avere un passaggio di soli 60 cm, tenuto conto del fatto che sono davvero pochi. Le porte che noi tutti abbiamo a casa di solito sono larghe 80 cm: questa è la misura standard che si dovrebbe avere per poter passare comodi senza sbattere da nessuna parte.
Quindi 60 cm + 80 cm fa 140 cm. Questo lo spazio in profondità da considerare per una cabina, che può scendere anche a 130 cm o 120 cm nel caso di cabina senza ante.
Se come dicevo prima hai armadi con ante a battente ti consiglio vivamente di tenere un passaggio davanti agli armadi di almeno 80 cm. Ricorda che le sole ante di solito misurano 50 cm.
E COME LO PROGETTO L’ARMADIO?
La progettazione dell’armadio parte dalla quantità di vestiti ed accessori che tu e i tuoi familiari avete. Di solito per un adulto si considerano due moduli da 100 cm di larghezza per 120 cm di altezza, più un paio di colonne da 45 / 50 cm di larghezza per 240 cm di altezza.
In questo modo dovresti riuscire a farci stare sia il vestiario invernale che estivo, senza bisogno di dover fare cambi. Se hai tantissimi pezzi da appendere, allora dovrai aggiungere più moduli da 100 cm.
Se ti interessa approfondire l’argomento organizzazione dell’armadio, ti rimando a due post che ho scritto. Nel primo trovi un’infografica che spiega in che modo sistemare i capi nell’armadio, mentre nel secondo ti indico i pezzi per me indispensabili quando si parla di organizzazione dell’armadio.
COME CREARE UNA CABINA ARMADIO: LA QUINTA A FONDO STANZA
Passiamo al lato pratico e vediamo le quattro soluzioni che ho pensato per questo post. La stanza in questione è una camera da letto con una forma davvero comune: un quadrato di quindici metri quadrati.
Quindi poco sopra a quelli che sono i minimi stabiliti dai regolamenti di igiene, ma le soluzioni si possono applicare anche se la stanza fosse leggermente più piccola.
La prima soluzione presenta due alternative differenti. E’ anche quella che sicuramente ti capiterà più di frequente di vedere sia sulle riviste che su Pinterest.
Si tratta di realizzare una parete divisoria in cartongesso dietro al letto, con spessore 10 cm. Basta lasciare ai lati un passaggio di 70/80 cm per poter accedere alla cabina, senza per forza dover installare una porta. Ma la parete divisoria volendo si può realizzare anche con pannelli in tamburato di spessore minimo di 5 cm, da far fare su misura al tuo artigiano di fiducia.
Se poi volessi chiudere, potresti mettere una scorrevole esterno muro, una porta a libro o una bella tenda. Ti ho proposto due versioni: la versione con la cabina a fondo parete unita, in cui è possibile passare da un lato all’altro e quindi organizzarla in modo del tutto libero.
La versione con due scomparti separati, per lei e per lui. In questa seconda opzione puoi creare un vero e proprio angolo privato da attrezzare con un piccolo pouf, uno specchio e qualche decoro.
Come vedi ho lasciato un passaggio da 70 cm davanti agli armadi: quindi non proprio una cabina stretta. Se sfrutti l’altezza potrai ricavare due barre appendiabiti, oltre che mensole e cassetti.
E’ importante che intorno al letto rimangano sempre almeno 50 cm di passaggio per poter circolare comodamente e poter rifare il letto senza far fatica.
CREARE LA CABINA ARMADIO AD ANGOLO
Questa è la soluzione che si vede meno e a cui si pensa meno. Tuttavia è comunque una possibilità da non escludere perché permettere di poter ricavare molto spazio contenitivo.
Il requisito da avere è due pareti di almeno 2 metri ciascuna, così da poter attrezzare una cabina bella capiente per due persone. Nella mia soluzione io ho messo una porta a libro a due ante, ma si può anche mettere una porta singola così da avere ancora più spazio contenitivo.
Nell’angolo in fondo a destra ci si può mettere un’altra cassettiera, così come l’angolo ufficio o l’angolo dei trucchi. Insomma, qualsiasi altra cosa di cui si abbia bisogno e che possa trovare spazio in camera.
Come attrezzare l’interno della cabina? Ci sono tante possibilità. C’è chi si fa fare i cassoni degli armadi su misura per lo spazio che ha, con tubi appendiabiti, cassetti e vani per riporre tutta la maglieria.
Ma c’è anche la possibilità di comprare i tubi appendiabiti e agganciarli direttamente a parete. Sono disponibili in più misure e finiture (alluminio, rame… ) e potrai decidere tu l’altezza e la distanza a cui sistemarli.
Potrai completare il tutto con mensole e cassettiere con rotelle. Dai un occhio al progetto della cabina armadio della nostra mansarda, potrebbe tornarti utile.
LA CABINA ARMADIO A FONDO STANZA CON LE PORTE SCORREVOLI
L’ultima soluzione che ti faccio vedere è forse anche la più classica. Parete in cartongesso con porte scorrevoli, possibilmente in vetro a chiudere il vano. In questo modo la luce entra ma la polvere in qualche modo viene fermata.
Sicuramente anche questa, come la versione precedente, ha un costo maggiore, perché comunque le porte sono un bell’investimento. Però danno un senso di completezza maggiore al progetto.
Le tipologie di porte che puoi inserire sono davvero molte, dipende anche dal gusto estetico e dallo spazio che hai a disposizione per installarle e aprirle.
Potresti anche decidere di non fare il cartongesso e sostituire tutto con pannelli vetrati fissi e scorrevoli o apribili a pacchetto. Dipende molto anche da quanto sei ordinata: avere tutto a vista ti obbliga a tenere la tua cabina quanto meno sempre rigorosa e a posto.
Tieni presente che le porte scorrevoli in vetro hanno bisogno di cassonetti da installare nel muro o comunque di binari, che richiedono sempre interventi murari a parte.
Qualche conclusione
Come hai visto da questo post creare una cabina armadio non è impossibile. Non è neanche così facile, perché bisogna prima definire bene quali sono le esigenze della famiglia e quali sono i vincoli della stanza nella quale si vuole progettare la cabina.
Il mio consiglio è quindi quello di definire bene i tuoi bisogno e prenderti il tempo di capire quanto sarà lo spazio di cui necessiterai. Solo così riuscirai a definire anche un possibile budget.
E se ancora non riesci a focalizzare la tua cabina dei sogni, scrivimi, la realizzeremo insieme!
Quando si parla di finiture decorative di alto pregio, riconosciute e amate a livello internazionale, progetti di successo nel settore del design e dell’architettura a livello globale, una produzione sempre più orientata verso la sostenibilità e il green approach, si sta raccontando dell’universo di Novacolor e della sua Joy Revolution.
La rivoluzione gioiosa che Novacolor racconta in questi scatti vuole riportare armonia ed equilibrio dentro e fuori i nostri spazi abitativi e di socializzazione. Proprio in un momento in cui vivere insieme e condividere gli spazi è difficile, The Joy Revolution rimanda ad un nuovo modello di socialità vissuta a distanza, dove il forte senso di appartenenza e di condivisione ci rendono parte di un progetto più grande che ci impone di ritornare, quasi fanciulli, a prenderci cura di noi.
In un momento storico in cui il mondo sembra avvilupparsi nella spasmodica crescita del consumo, senza la consapevolezza della sofferenza che stiamo provocando al pianeta che ci ospita, il dovere di ogni impresa, di ogni istituzione e di ogni cittadino è di essere protagonista del cambiamento necessario per riportare il mondo al suo equilibrio.
The Joy Revolution nel mondo del colore diventa ricerca di un nuovo sistema di produzione più rispettoso dell’ambiente, il cui impatto sia minimo e che consenta alla comunità di fruire di prodotti performanti e salubri.
Novacolor è ormai da anni un player attivo e costante in questo movimento globale, non solo attraverso le sue campagne di comunicazione ma anche e soprattutto con l’impegno continuo nella trasformazione dei processi produttivi, che usano materie prime da biomassa per ottenere prodotti non solo sostenibili ma anche funzionali ad un nuovo concetto di abitare: il benessere e la consapevolezza.
Per chi in questi giorni di quarantena vuole utilizzare in maniera creativa il proprio tempo, Novacolor mette a disposizione del cliente il servizio di consegna a domicilio
Realtà complesse, flussi continui di informazioni, sensoristica e sistemi di videosorveglianza, costituiscono strumenti di raccolta di dati che mai erano stati a disposizione della progettazione.
I Big Data sono una realtà allo studio di molti settori e ambiti, dalla finanza al marketing, dalla salute alla progettazione. Gli edifici, sempre più interconnessi, sono come un paziente costantemente monitorato.
Gli ambienti si differenziano per tipologia, destinazione, caratteristiche specifiche di comfort, il tutto monitorabile e monitorato tramite sistemi di BMS, sonde ambiente, sensori di luminosità, presenza e volumetrici. Dati vengono anche dalla realtà esterna; ad esempio i satelliti metereologici, o le stazioni meteo di un aeroporto, le stazioni pluviometriche etc. descrivono aree geografiche in modo dettagliato e puntuale. Questi dati sono alla base dei modelli previsionali che su base statistica vengono impiegati per pianificare trasporti, opere e impatti ambientali.
I Big Data sono Database sconfinati la cui chiave di lettura permette di prevedere e progettare secondo esigenze specifiche, personali, su misura.
Vengono già impiegati in ambiti specialistici della progettazione edilizia, che può sfruttare strumenti di gestione dati accurati attraverso l’implementazione dei modelli con algoritmi dedicati. Il software visual scripting, di cui Dynamo ne è un esempio recente, è potenzialmente implementabile dal progettista, che diventa figura di confine tra la il programmatore e l’ingegnere edile; è un computational designer che usa uno strumento con articolazione chiara e metodica. I dati sono organizzati in alberi, gestiti secondo strutture gerarchiche definite rami o “branches”, e diventano punto di partenza per la gestione del modello secondo scopi precisi.
Un esempio può essere rappresentato dai file epw, “Energy Plus Weatherfile”, che sfruttano database dell’aeronautica militare e delle stazioni metereologiche aeroportuali, per fornire dati di input alle simulazioni energetico\illuminotecniche.
Le serie di dati riguardano ogni ora del giorno, di ogni giorno dell’anno; costituiscono non più un’approssimazione, ma una fotografia della realtà dinamica e mutevole del contesto.
Riprodotto il contesto, lo strumento è impiegabile in mille modi, sta al progettista la scelta.
Il BIM è direttamente relazionabile a questo approccio progettuale; le sue infinite potenzialità si adattano a questa tipologia di processo e incamerano secondo istruzioni precise la parte ritenuta rilevante dal professionista specializzato. Il canvas diventa zona di interscambio di dati, il progetto è affinato ma anche realtà esistenti possono e sono gestite secondo approcci del tutto analoghi. Il limite non sta nell’aver iniziato dal primo stadio ad impiegare questo metodo, quanto piuttosto nella costanza e volontà di farlo.
L’impiego dei Big Data incide a monte, ma anche a valle della realizzazione; serve a orientare persone in un strutture pubbliche affollate, a regolare portate d’aria in ambienti lavorativi, a regolare umidità e temperatura, a valutare le abitudini per rendere l’ambiente più adeguato all’uomo. Allo stesso tempo ha potenzialità enormi in ambito di sostenibilità, perché lo spreco è eliminato, escluso dal processo ottimizzato.
A sfide crescenti è possibile rispondere solo con l’innovazione continua, in questo ATIProject rappresenta un punto fermo e mutevole nel corso degli anni; fermo nella propria affermazione come realtà di progettisti all’avanguardia nell’uso di queste procedure, mutevole perché realtà dinamica e adattata alle sfide sempre più importanti che si presentano di fronte. Nord Europa, paesi emergenti, ma anche Italia sono i banchi di prova a cui lo studio prima pisano, ora internazionale, è stato chiamato a rispondere. E a ben vedere, il metodo sembra proprio pagare.
La primavera ormai si sente da diverse settimane però siamo obbligati a restare in casa a causa dell’emergenza sanitaria. Il desiderio di passare del tempo all’aria aperta inizia a sentirsi. Non tutti vivono in case con grandi spazi all’aperto e specie se si vive in città. In questo post ho raccolto un pò di idee per arredare il balcone piccolo con stile.
Se siamo in grado di individuare le potenzialità del nostro piccolo balcone e di scegliere i giusti elementi di arredo, anche i pochi metri quadri possono trasformarsi in un piccolo paradiso.
Come arredare un piccolo balcone
Piccoli accorgimenti e qualche soluzione intelligente e fantasiosa può trasformare un piccolo balcone in un regno dove possiamo concederci ore di puro relax. Ma bisogna considerare che il concetto di relax non è uguale per tutti. Infatti, c’è chi preferisce un immaginario da spiaggia con il lettino o sdraio per prendere il sole. Invece c’è chi vorrebbe uno spazio dotato di poltroncine sulle quali leggere delle riviste. Oppure chi associa il relax e il benessere a tanto verde.
In questo articolo avevo preparato una moddboard per un balconcino piccolo che consiglio di consultare. Ci sono fantastici complementi d’arredo per arredare un balcone molto funzionale.
Il balcone si trasforma in Bistrot
Le atmosfere Bohémien della tradizione bistrot parigini è molto affascinante e replicarlo su un piccolo balcone non è difficile. Bastano un tavolino pieghevole e due sedie di metallo.
Con il minimo sforzo, i cuscini trasformano il balcone in un angolo accogliente e colorato da vivere per rilassarsi e trascorrere del tempo all’aria aperta.
Le idee sono davvero tante e qui sopra ho portato soltanto alcuni esempi. Se sono stata d’ispirazione e hai replicato alcune di queste idee non dimenticare di inviarmi le foto.
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Un vecchio garage londinese è stato recuperato e trasformato in una villetta urbana. La sfida di questa ristrutturazione audace è stata quella di portare la luce in tutti gli spazi. E le soluzioni sono geniali.
Un vecchio garage in un quartiere residenziale di Londra, è stato trasformato in una elegante e luminosa villetta urbana. Merito dell’architetto Stuart Hatcher che ha saputo vedere le potenzialità di questo spazio lungo e stretto, incassato tra due costruzioni. Vediamo le soluzioni adottate.
Il problema della luce
Il problema principale era senz’altro quello della luce, che poteva essere catturata solo dall’alto, oppure…Ecco l’idea geniale dell’architetto: creare una corte interna con pareti completamente vetrate, capace di convogliare la luce nel punto in teoria più buio. Questo escamotage, assieme alla costruzione di lucernai posizionati lungo tutta la costruzione, e alle pareti dipinte di bianco, ha reso questa casa, chiusa su se stessa come una conchiglia, un luogo luminoso e accogliente.
Per quanto riguarda la distribuzione degli spazi, il progettista ha creato tre livelli, sfasati e incastrati tra loro, più un livello sul tetto, nel quale ha ricavato un terrazzino. Il piano terra comprende uno spazio unico con l’ingresso e la cucina con spazio dining, illuminato sia dalla luce zenitale che dalla luce proveniente dalla facciata, opportunamente dotata di finestre dal vetro opacizzato, visto che affacciano direttamente sulla strada.
Da questo piano si scende di qualche scalino per raggiungere il seminterrato, che il progettista ha ricavato scavando nel terreno sottostante il garage. Qui si trova la zona notte, con le due stanze affacciate sul patio interno, attrezzato come una piccola area verde e sul quale si affacciano anche le camere da letto.
Entrambe le camere sono dotate di bagno personale, uno dei quali riceve la luce naturale da una apertura sul soffitto, chiusa con vetro antisfondamento, aperta nel pavimento della cucina.
Le finiture e la scenografia
Tornando al piano terra, si può salire al primo piano percorrendo la scala in acciaio verniciato di nero e scalini in legno chiaro. Indubbiamente qla scala è l’elemento scenografico che definisce lo spazio e aggiunge una forte connotazione estetica.
Essa collega il piano terra al primo piano, dove si intravvede il soggiorno dietro ad un parapetto in vetro, e prosegue con uno slancio aereo attraversando lo spazio per giungere al terrazzino a tasca ricavato nel tetto, che si estende sopra lo spazio, ribassato, della cucina.
Dal soggiorno, che si affaccia sul patio interno, si accede ad un piccolo studio, anch’esso illuminato dalla luce proveniente dal patio.
Le finiture contemplano pavimenti in cemento o in rovere, pareti completamente bianche, e acciaio verniciato di nero per gli infissi. Gli arredi, ridotti al minimo indispensabili, introducono note di colore con il verde, l’ocra e il blu pavone delle sedute in velluto.
Progetto di Stuart Hatcher, costruzione di Williams Hall Developments, interior design di mad atelier, foto di The Modern House.
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Tra le tante difficoltà che si incontrano quando si deve ristrutturare c’è anche la scelta di come creare i collegamenti tra i due piani dell’abitazione. Destreggiarsi tra misure, orientarsi tra le diverse forme, identificare il materiale più adatto… Per rendere più semplice l’operazione utilizza un configuratore di scale. Inserendo tutte le caratteristiche necessarie, dalle misure della stanza alla tipologia di scala che vuoi installare, potrai personalizzare la tua struttura. Una volta trovata la scala adatta alle tue necessità puoi stampare il progetto realizzato dal configuratore di scale e utilizzare questa utile stampa per fare il tuo ordine.
I dettagli tecnici da chiarire prima
Prima di potere usare un configuratore per scale devi avere a tua disposizione alcune misure esatte della tua stanza. In pratica devi conoscere con precisione l’altezza tra il pavimento e il soffitto, e devi sapere anche quanti centimetri è spessa la soletta oltre che il materiale di cui è fatta. Se si tratta di installare una scala, e non di sostituirla, come si fa per esempio per unire un solaio all’abitazione, è sempre bene chiedere prima il parere tecnico perché potrebbe essere necessario rinforzare la soletta. E in questo caso servono dei lavori aggiuntivi che comunque sono condizionati da vincoli strutturali. Altrimenti, nel caso di unione tra due livelli abitabili, si procede considerando semplicemente i requisiti standard.
A che altezza è il soffitto? Inserisci le misure nel configuratore di scale
Il configuratore di scale può rivelarsi uno strumento di grande aiuto nella scelta della scala migliore perché ti obbliga a considerare diversi aspetti tecnici, a cominciare dall’altezza dell’ambiente nel quale vuoi collocare la scala. Per esempio, se tra pavimento del piano inferiore e il soffitto l’altezza supera i 3 metri è consigliabile scegliere una scala ad angolo oppure con un pianerottolo intermedio che interrompe la salita. La scala a chiocciola invece è sempre adatta, qualsiasi sia lo spazio a disposizione e l’altezza da coprire. Al contrario delle scale in muratura, che comunque di solito vengono realizzate in fase di edificazione dell’abitazione, le scale prefabbricate permettono una maggiore libertà di scelta e di personalizzazione. Tra queste ci sono poi le scale modulari che si montano con estrema rapidità e che possono essere modificate senza difficoltà quando serve. Con il configuratore di scale puoi fare tutti gli esperimenti e provare diversi tentativi prima di procedere con l’acquisto definitivo.
A chiocciola, a rampa e anche a sbalzo, con il configuratore di scale le provi tutte
La forma della scala non è un dettaglio irrilevante, perché deve essere adattabile allo spazio che avete a disposizione. Quella diritta, che si sviluppa in una sola rampa, per non essere ripida e scomoda, necessita di parecchio spazio, ma dalla sua ha il vantaggio di essere rapida da installare e generalmente abbastanza economica. La scala a rampa, ovvero quella che si sviluppa con uno o due angoli, è comoda, permette di avere gradini più bassi e occupa meno spazio di quella lunga e diritta. Di solito questo modello è più costoso. C’è poi la scala a chiocciola che offre diversi vantaggi: si può installare senza bisogno di supporti al muro, perché viene ancorata solo alla soletta e ha un ingombro sicuramente più ridotto delle altre. Con il configuratore di scale si possono provare a fare tutti i tentativi, si può persino provare a configurare una scala a sbalzo, da ancorare al muro.
In questo caso bisognerà segnalare la presenza o meno di un muro portante al quale appoggiarla, stabilire l’altezza dei gradini e decidere se va prevista anche la balaustra al piano d’arrivo. Insomma, con l’aiuto di un configuratore ci si rende presto conto che colore e materiale non sono gli unici dettagli da valutare prima di procedere con il progetto.
The best 2020outdoorfurniture according to +DECO? Ayanaby B&B Italia!
The collection designed by Japanese designer Naoto Fukasawa is exactly what I would like for the terrace and garden I don’t have!
It combines the elegant simplicity of traditional Asian furniture, the longevity and solidity of wood , Scandinavian inspired shaped seats and a choice of fabulous, quality textiles for the upholstery (I absolutely love the fabrics shown in the photos below!).
What I like about this collection, apart from the looks, is that it is something you can live with and not be too precious with, something your kids will inherit because you’ll never get tired of it.
A Milano lo studio Lascia la Scia trasforma una piccola casa poco valorizzata ma con soffitti alti in un moderno e confortevole monolocale da affittare.
Nell’intervento di ristrutturazione che lo studio Lascia la Scia ha condotto in un appartamento di 38 mq, la dimensione ridotta della superficie abitabile è diventata occasione per sperimentare soluzioni informali. Grazie ai soffitti alti il progetto è sviluppato in altezza lasciando libero lo spazio centrale.
Per sfruttare al meglio lo spazio è stato progettato un soppalco in legno realizzato artigianalmente, che crea ambienti diversi. Un unico elemento attrezzato con molte sfaccettature: zona notte, zona living/ospiti, un piccolo angolo studio, librerie, armadi, contenitori e mensole a scomparsa.
L’angolo studio ricavato sotto la struttura di supporto del soppalco può essere facilmente mimetizzato nei momenti di non utilizzo. La scala che conduce alla zona notte nasconde comodi contenitori salvaspazio per mantenere tutto in ordine. “Ci siamo divertite a pensare che ogni elemento potesse avere una doppia anima”, raccontano gli architetti.
Nella zona antistante il soppalco si trovano la cucina e il tavolo da pranzo. Gli arredi, quasi tutti su disegno hanno permesso di sfruttare ogni centimetro per garantire la massima funzionalità.
Per dare carattere e aumentare la luminosità di questo mini loft di 38 mq si è giocato con colori tenui e neutri, contrasti delicati e materiali caldi come il legno, perfetti per creare una base ideale da personalizzare.