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21 Aprile 2020 / / Le Galosce Gialle

Come stiamo vivendo le nostre case in questi giorni di “quarantena”? Quali sono gli spazi che amiamo delle nostre case? Quali quelli che non avremmo proprio scelto che fossero così? Le consideriamo nostre alleate, la nostra terza pelle? O finiamo per sentirle come delle prigioni? Da qui l’idea di osservare le nostre case in questi giorni di quarantena, di studiare i diversi modi di “abitare le case”.

Tantissime riflessioni, domande e sforzi progettuali sono scaturite a partire dall’analisi di questa situazione attuale, che ci spinge a stare in casa 24h al giorno, quando prima le “abitavamo” poche ore al giorno, giusto il tempo di dormire, fare colazione e tornare la sera per mangiare (alcuni solo per dormire nuovamente).

Molti stanno affrontando da diversi punti di vista la casa, l’abitare e la quarantena e tra tutti anche il mondo dell’architettura! Da Domusweb che ha creato uno speciale ad hoc intitolato Coronavirus e quarantena: come cambia la vita in quarantena, alle varie testate giornalistiche, a studenti di architettura del Politecnico di Milano dove è nato il laboratorio Quarantined house-lives. A biography…di cui faccio parte come tutor (qui se volete approfondire) e poi ancora sfide di architettura come Quarantine Archi Challenge.

Modi di abitare: tre progettiste “green”

Sui modi di “abitare le case” in questi giorni di quarantena, ha iniziato a interrogarsi anche lo studio di architettura Archingreen, fondato dall’arch. Emanuela Cacopardo e ing. Roberta Tredici, che stimo molto e che ho avuto occasione di conoscere di persona visitando una casa di paglia progettata da loro (qui l’articolo).

Mi racconta Emanuela: “L’idea è nata da un gioco abbastanza spontaneo, ovvero catturare con il cellulare momenti di quotidianità in cui ci stiamo trovando a usare la casa in modi che mai avremmo immaginato (in questo i bambini sono spunti inesauribili). Però le riflessioni sono andate anche oltre: quali aspetti del nostro appartamento ci stanno aiutando a soddisfare tutte le esigenze che stanno emergendo, e quali invece rappresentano dei limiti? E quali limiti possiamo reinterpretare traducendoli in virtù?

Modi di abitare le case in quarantena. “Quanto siamo disposti a mettere in gioco le nostre case? Se ci proviamo, qualche tiro va a segno! “foto di Archingreen

E così ci siamo sentite (con una videochiamata a distanza!) e abbiamo pensato di affrontare questa “ricerca” e questa “osservazione” insieme. A partire dalle nostre case, piene di bambini! Ma chiedendo anche ai nostri amici, colleghi, familiari o studenti di condividere con noi i loro modi di “abitare la casa”. Le loro strategie, la loro capacità di adattarsi agli spazi della casa e la capacità della casa di adattarsi a loro.

Restiamo a casa ma “viviamo” la casa

Tutti (o quasi) a casa in questi giorni, nel pieno rispetto del celebre #iorestoacasa, stiamo facendo i conti con le caratteristiche delle nostre residenze, spesso pensate e, in alcuni casi, strapagate, per essere bellissime dimore dove tornare a casa la sera o dove ospitare gli amici durante le serate dei weekend.

Che si tratti di case recenti o di qualche decennio fa, è innegabile che siamo da sempre abituati a vivere le nostre abitazioni solo in determinate fasce orarie, mattina e sera nella media, e nonostante passiamo la maggior parte del nostro tempo chiusi all’interno di qualche edificio (80-90% delle giornate, nei Paesi definiti “sviluppati” da un punto di vista economico), generalmente non si tratta di casa nostra.

Spesso i parametri di giudizio nei confronti di una residenza si limitavano alla ricerca del bello e presentabile agli occhi degli altri. A volte abbiamo sacrificato la personalizzazione dei nostri spazi per rispondere alla domanda: cosa fa tendenza?

A questo aggiungiamo l’approccio ancora oggi estremamente funzionale di noi progettisti al disegno degli spazi abitativi. Le visioni di Le Corbusier e Walter Gropius, maestri dell’architettura del primo ‘900, hanno portato a guardare alla casa come a una macchina per abitare, pensata in termini di superfici minime abitabili e rapporti aeroilluminanti, in risposta alla normativa e agli Existenz Minimum.

Di sicuro il funzionalismo è stato un passo importante per l’architettura ma se non ci si focalizza sulle necessità dei suoi “abitanti”, c’è il rischio che la casa non sia più in funzione dell’uomo ma l’uomo in funzione della casa. Abitare non è solo un aspetto funzionale. E sta venendo fuori ora che non usiamo più le nostre case come semplici dormitori, ma le viviamo incessantemente e in modo intensivo.

Modi di abitare le case in quarantena. “Porte a misura di abitante. Cos’è lo standard?” foto di Archingreen

Progettiste di case in quarantena

E’ giusto che noi professionisti ci facciamo delle domande e prendiamo il più possibile spunti, da questo periodo di permanenza forzata, su quali dovrebbero essere i nuovi modelli abitativi. Cos’è Casa? Cos’è abitare? In che modo casa nostra rispecchia le nostre esigenze abitative? Come abitiamo ora e come vorremmo “abitare le case” in cui viviamo?

Il benessere dell’individuo nel luogo in cui vive dovrebbe essere l’obiettivo prioritario di noi progettisti.

Con Emanuela e Roberta condividiamo alcuni obiettivi. Da qualche anno ci concentriamo sull’uso di materiali naturali nei nostri progetti, convinte che il benessere e il comfort dipendano dalla qualità dell’aria indoor e quindi dalla salubrità delle nostre abitazioni. Io principalmente nelle ristrutturazioni, loro anche in nuove costruzioni!

Quello che ci accomuna è la stessa visione rispetto a un costruire sostenibile e un confronto, avvenuto qualche giorno fa, proprio rispetto a tutti questi temi: esigenza di una sostenibilità non solo delle scelte tecnologiche ma anche del concept progettuale

Abitare le case in quarantena

In questo momento più di altri tutte e tre vestiamo contemporaneamente i panni di progettiste, donne, madri, alle prese con famiglie chiuse in casa, e riteniamo stimolante farci delle domande su quali siano i bisogni abitativi emergenti ora, e come gli spazi a nostra disposizione possano rispondere a questi. La casa è per tutti noi diventata un set sul quale vanno in scena gli eventi più disparati, dalle lezioni online, all’educazione motoria, ai laboratori creativi. Stiamo scoprendo che le case si possono adattare alle nostre esigenze e, perché no, anche agli stati d’animo. Sta diventando un gioco individuare le molteplici possibilità che possono offrire un soggiorno o un corridoio, o gli elementi di arredo, ma per giocare dobbiamo uscire dagli schemi ai quali siamo stati da sempre abituati. Ora di sicuro non serve a nessuno che il soggiorno sia in perfetto ordine.

abitare le case in quarantena
Modi di abitare le case in quarantena. Tavolo da “biglie” con noccioline. Foto di chiara baravalle.

E’ nata così l’idea di catturare e condividere alcuni di questi momenti in cui la casa si trasforma in un set, perché dalla catalogazione di questi emergeranno molti spunti preziosi per ripensare le case di domani.

Non restiamo a casa, ma viviamo la casa, perché nel gioco dei set stiamo scoprendo che il tempo trascorso nelle nostre abitazioni non è solo una questione di quantità ma principalmente di qualità.

Allora rivolgiamo a tutti queste domande: La tua casa è veramente per te? Che modifiche stai attuando per renderla tua?

A cura di Chiara Baravalle con Emanuela Cacopardo e Roberta Tredici (Archingreen)

L'articolo “Abitare le case” in quarantena sembra essere il primo su .

21 Aprile 2020 / / Architettura

Mai come nell’ultimo decennio la ristorazione ha iniziato a far parte della nostra quotidianità. Sebbene l’Italia possa vantare un patrimonio costituito da un bagaglio di esperienze familiari e, comunque, una tradizione alle spalle di tipo regionale, l’avvento del settore sulla scena mediatica ne ha amplificato esponenzialmente la portata, non solo sul territorio nazionale.

Ogni paese e nazione ha dimostrato apertura sul tema e, paradossalmente, un fenomeno mondiale ha finito per esaltare ancor di più la territorialità. Nulla è più distintivo del tradizionale; tradizionale è ciò che per un abitante del posto è la norma, ma diventa qualcosa di sorprendente per chi come norma ha altri canoni.

Tecniche, piatti, personalità spiccate si fondono con l’intorno, ovvero gli ambienti, il modo di presentare, la degustazione, il clima, l’architettura, il design, la musica. Ogni aspetto, curato nel dettaglio, contribuisce alla finalità del ristoratore o dello Chef: creare un’esperienza unica per il cliente. Nulla può essere tralasciato, perché nella galassia dell’offerta distinguersi è tutto, specializzarsi e rendere unico il tempo trascorso al tavolo è l’unico mezzo per poter durare. Viene a mente la frase del celebre poeta-filosofo francese Paul Valery: “chi vuole fare grandi cose deve pensare profondamente ai dettagli”.

ATIproject ha un team multidisciplinare che nel tempo ne ha costituito uno dei principali punti di forza. Professionisti esperti di acustica indoor certificati, lighting designer e daylight designer prendono parte al team di progettazione architettonica dedicato alla creazione di spazi unici nel suo genere. Il tratto comune è uno: la sostenibilità, delle scelte progettuali e dei materiali. Il ristorante Salza di Pisa ne è un esempio.

Sostenibile, nel senso largo del termine, include anche tutti gli aspetti di comfort interno che i clienti sperimenteranno. Finiture naturali, spazi proporzionati e caratteristici, mescolano le nuove tendenze allo stile industriale di un edificio che testimonia una diversa destinazione d’uso precedente. La personalizzazione la fa da padrone.

Non resta che assaggiare!

21 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

vasca freestanding ovale

Modelli freestanding e da appoggio, ecco le vasche da bagno più attuali pensate per adattarsi a ogni tipo di ambiente valorizzandone l’impatto estetico.

Negli ultimi tempi la stanza da bagno ha subito grandi trasformazioni e, da luogo funzionale, è diventato l’ambiente della casa dedicato al nostro benessere e relax, dove non può assolutamente mancare la vasca da bagno.

Rettangolari, ovali, ad angolo, ecco per voi una selezione delle vasche da bagno più attuali per arredare un bagno contemporaneo.

Vasche freestanding BELT e PANIER di Arbi

Le vasche da bagno freestanding rappresentano una tendenza sempre più attuale in tema di arredo bagno poiché, oltre a garantire il massimo relax, sono in grado di donare all’ambiente quel tocco di elegante originalità.

Belt e Panier sono i due modelli disegnati da Meneghello Paolelli Associati che uniscono linee dinamiche, design esclusivo e massima funzionalità.

Belt è la vasca freestanding caratterizzata da geometrie essenziali, tratti morbidi e arrotondati. Realizzata in tekno – materiale durevole, resistente e di elevato pregio – è contraddistinta da un’elegante superficie opaca, enfatizzata da un’estetica rigorosa e minimale.

vasca da bagno freestanding Belt

Il nome della linea “Belt” nasce dalla particolarità del bordo esterno che appare avvolto e strizzato da una “cintura”; questo particolare formale determina una variazione di profondità materica che scaturisce un interessante gioco di luci e ombre. Il volume si alleggerisce e si staglia così verso l’alto, trasmettendo una sensazione di leggerezza e di raffinata pulizia estetica.

vasca freestanding ovale Panier

La vasca freestanding Panier è disponibile in finitura tekno oppure in mineralguss; il profilo superiore dalla forma tondeggiante si unisce alla base squadrata, generando un delicato morphing e ricordando il classico “panier” da cui deriva il nome. Gli eleganti bordi dagli spessori ultrasottili ne esaltano lo stile, donando alla stanza da bagno un tocco di fascino e raffinatezza, senza tralasciare l’aspetto funzionale grazie all’ampio bacino. Panier predilige un’estetica morbida che annulla gli spigoli e gli angoli vivi a favore delle curve, la soluzione ideale per l’arredo bagno in stile contemporaneo.

Vasca Slim Edge di Grandform

Slim Edge di Grandform è la vasca dal design moderno ed elegante che impreziosisce l’ambiente bagno in cui è inserita donando forte personalità allo spazio e regalando un’oasi di relax in cui lasciarsi abbandonare dopo una giornata pesante.

Alla classica versione rettangolare con bordi arrotondati, ideale per soluzioni a centro parete, sono presenti anche Slim Edge asimmetrica, Slim Edge rettangolare con spigoli e Slim Edge rettangolare pannellabile in legno.

vasca rettangolare centro parete

Slim Edge centro parete si caratterizza per gli angoli smussati, ideali per conferire alla vasca un aspetto elegante ed estremamente raffinato. I bordi sottili conferiscono leggerezza e permettono di sfruttare al massimo lo spazio interno, il bordo più ampio accoglie la rubinetteria e i tasti per l’attivazione del sistema idromassaggio, ma fornisce anche una base d’appoggio. L’abbinamento del pannello frontale con i pannelli laterali crea angoli morbidi e smussati, all’insegna del comfort. Dimensioni disponibili: 170×70 e 180×80 cm.

vasca da bagno asimmetrica

Slim Edge asimmetrica riassume in sé l’essenzialità di un design dalle linee sottili, reinterpretato in una forma insolita e non convenzionale. Anche in questa versione, i bordi sottili rendono la silhouette leggera; mentre il bordo più ampio accoglie la rubinetteria e la pulsanteria per l’idromassaggio. Slim Edge asimmetrica è la soluzione perfetta per chiunque desideri creare un ambiente bagno diverso dal solito e che sappia creare un’atmosfera unica e ricercata. Dimensioni: 160×90 cm.

vasca rettangolare ad angolo

Slim Edge rettangolare conquista con le sue linee rigorose, i profili decisi e il design pulito. Grazie agli angoli definiti è perfetta per inserimenti ad angolo per sfruttare al meglio gli spazi dell’ambiente bagno. Gli interni della vasca sono spaziosi e comodi per offrire un vero momento di relax. I bordi sottili rendono ancora più elegante l’estetica, donando un effetto finale moderno e di tendenza. Dimensioni: 170×70 cm.

vasca rivestita in legno di rovere 

Slim Edge rettangolare pannellabile in legno cattura gli sguardi con le sue finiture ricercate e particolari. Il legno è da sempre sinonimo di calore, comfort e ritorno alle origini. Un materiale molto apprezzato nell’ambiente bagno, soprattutto se abbinato con altri materiali quali il metacrilato, il solid surface, le resine, per creare giochi di contrasti materici. Le finiture disponibili per i pannelli sono: Rovere, Rovere Nature, e Tabacco. Dimensioni: 170×70 cm.

Tutte le versioni di Slim Edge sono disponibili con tre diversi sistemi idroterapici.

Vasca FREE di Planit

Grazie allo spazio abbondante e alle linee morbide che ricordano quelle del corpo, la vasca FREE è perfetta per accogliere chiunque con naturalezza. Le curve eleganti e sinuose di questo modello consentono posizioni comode sia con le ginocchia flesse sia distese.

vasca da bagno ovale Free

La possibilità di inserire uno schienale coordinato, dotato di scanalature per tre diverse inclinazioni da un tocco aggiuntivo di relax che completa e porta alla perfezione questa ogni momento.  Non ci sono limiti alla progettazione. Questo il mantra che spinge PLANIT a sfidarsi costantemente cercando sempre soluzioni diverse attraverso la sua specializzazione ventennale nella lavorazione del Corian® e cioè nella tecnica della termoformatura.

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20 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

La purezza visiva del design Living Divani è protagonista di un attico all white realizzato dallo studio linearchitects in Moldavia.

Forme geometriche precise e la scelta di un solo colore, il bianco, in abbinamento ad alcuni elementi in legno chiaro, contraddistinguono questo etereo appartamento dal gusto delicato, inondato dalla luce che proviene dalle vetrate a tutta altezza.

Nell’ambiente giorno, il relax è garantito da Extrasoft, l’iconico divano dal disegno dolce e malleabile creato nel 2008 da Piero Lissoni. Sedute accoglienti e ospitali che si accostano l’una all’altra in geometrie regolari ma dai contorni incerti, per una composizione di forme libere nello spazio, che accoglie piacevolmente i padroni di casa e i loro ospiti. Il tavolino Family Longue Table di Piero Lissoni lo accompagna, offrendo un piano di appoggio funzionale per la lettura.

Avvolta da tendaggi impalpabili, la stanza da letto si sviluppa in continuità grazie a Extrasoft Bed di Piero Lissoni, che trasforma in letto uno dei più celebri imbottiti Living Divani, riprendendone le caratteristiche forme accoglienti. L’area del materasso è circondata da un perimetro di volumi soffici e regolari impreziositi dalle cuciture a vista, che diventano asimmetrici nella testata sprigionando voglia di relax, ed insieme di energia e carattere.

Studio: linearchitects
Autore del progetto: Dmitry Petrov
Crediti fotografici: Oleg Bazhura

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20 Aprile 2020 / / Design

maschera viola Aria

La coppia di designer Domenico Santoro e Francesca Puddu di Studio Pastina, lanciano una guida step by step  per realizzare fai da te una mascherina confortevole, lavabile e riutilizzabile.

In piena emergenza Covid19 Studio Pastina ha ideato Aria, un progetto guida per l’autoproduzione della propria mascherina di emergenza. Un oggetto piacevole sia per quanto riguarda il comfort che l’estetica.

Pensiamo che in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, un oggetto estraneo che le circostanze ci obbligano ad usare, sia più facilmente sopportabile se comodo da indossare e dall’aspetto piacevole” – raccontano i designer.

mascherina di design

Come funziona Aria?

Aria è accessibile a chiunque ed è disponibile per il download con la guida step by step per la realizzazione fai da te della mascherina. L’obiettivo è fornire il progetto e le informazioni base per costruire, anche utilizzando scarti di tessuto, una mascherina confortevole, lavabile e riutilizzabile. Lo stato di emergenza rende complessa la circolazione di merci e persone; una guida digitale invece, può essere diffusa con estrema facilità.

mascherine con scarti di tessuto

A chi si rivolge il progetto Aria?

Il progetto Aria si rivolge a chiunque ne abbia bisogno, ma anche alle aziende e ai singoli che dispongono di materiali ed attrezzature per fabbricare il prodotto e che vogliano distribuirlo senza fini di lucro.

mascherine colorate

Il download per realizzare la mascherina Aria è disponibile su www.pastinaisgood.com/aria-project

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20 Aprile 2020 / / Coffee Break


Stiamo vivendo un triste e strano periodo in cui paesi di tutto il mondo chiedono ai cittadini di ritirarsi nelle proprie case e di rimanerci.
Gli ambienti, in cui fino a poco tempo fa trascorrevamo qualche ora di veglia, ora racchiudono tutta la nostra esistenza; come risultato molti stanno vivendo il lockdown come una vera e propria costrizione, abbiamo letto in più occasioni il termine "arresti domiciliari"

Certo, sembra strano che le nostre case tradizionalmente considerate il rifugio dove staccare dagli impegni quotidiani ora sono diventate per molti nientemeno che delle prigioni!
Questo  può essere dovuto ad un insieme di fattori:

1- Le dimensioni delle abitazioni

Da un interessante studio condotto da Abitare Co. quasi un terzo degli italiani è costretto a vivere in case piccole e sovraffollate;
stando all’ultimo censimento Istat (2011) più di un terzo delle abitazioni italiane è al di sotto degli 80 mq e il 13,4% non raggiunge i 60 mq; percentuali che aumentano sensibilmente nelle grandi città: Milano, Torino, Roma, Napoli.
Nel 2018 il 27,8% delle persone, pari a oltre 16,8 milioni, viveva in condizioni di sovraffollamento, con 4 o più persone in appartamenti di meno di 80mq.

2- Pochi spazi esterni

Guardando i dati Istat, un terzo delle case italiane non ha né terrazzo né balcone, quindi si tratta di ambienti carenti di luce natuarle, dove mancano quegli spazi esterni di "sfogo" che in questo periodo particolare sono stati anche le uniche occasioni di socialità e contatto con l'esterno consentite.

3- Case vecchie

Secondo le ricerche del Sole24 ore solo l'8% delle abitazioni è stato costruito in questo secolo, la quasi totalità delle case ha impianti vecchi ed energivori e insonorizzazioni non al livello delle attuali richieste prestazionali.

4- Abitazioni distribuite malamente

Le soluzioni abitative che fino a pochi giorni fa ci erano appena sufficienti ora mostrano tutti quei difetti che ritenevamo poco importanti;
non è solo carenza in termini di metri quadri ma di ripostigli, di dispense ma anche di privacy, ad esempio uno spazio dove poter tele-lavorare in tranquillità, o di filtri verso l'esterno, percepito ora come un pericolo, come ad esempio un guardaroba all'entrata.
Proprio quest'ultimo ambiente, un tempo molto comune, in questo periodo sarebbe utilissimo per gestire lo sporco portato da fuori, un tema che si prospetta interessante e su cui torneremo in maniera più approfondita nei prossimi giorni.

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Living the Italian houses at the COVID-19 times

We are experiencing a sad and strange period in which countries all over the world ask citizens to retire to their homes and stay there.
The environments, in which until recently we spent a few waking hours, now enclose our whole existence; result, many are experiencing the lockdown as a real constraint, we have read the term "house arrest" on several occasions

Of course, it seems strange that our houses traditionally considered the refuge where to disconnect from daily commitments and retire from the outside world have now become for many people no less than prisons!
This can actually be due to a set of factors:

1- The size of the houses

From an interesting study conducted by Abitare Co. almost a third of Italians are forced to live in small and overcrowded houses;
according to the latest Istat census (2011), more than a third of Italian homes are below 80 square meters and 13.4% do not reach 60 square meters; percentages that increase significantly in the big cities: Milan, Turin, Rome, Naples.
In 2018, 27.8% of people, equal to over 16.8 million, lived in conditions of overcrowding, with 4 or more people in apartments of less than 80sqm.

2- Few outdoor spaces

Looking at Istat data, one third of Italian houses have neither terrace nor balcony, therefore there is a lacking in natural light, there are no outdoor spaces for "vent the frustration" which in this particular period is also the only occasion for socializing  allowed

3- Old houses

According to Sole24 ore research, only 8% of the houses were built in this century, almost all of the houses have old and energy-efficient systems and soundproofing not at the level of current performance requirements

4- Badly distributed homes

The housing solutions that until just a few days ago were just enough, now show all those defects that we thought were unimportant, it is not only a shortage in terms of square meters but of closets, pantries, also of privacy:
for example a space where you can work in peace, or filters to the outside, now perceived as a danger, such as an entrance hall.
Just this room at this time would be very useful to manage dirt brought from outside, a theme that looks interesting and we will return in more detail in the coming days.



20 Aprile 2020 / / Design

Tre creative europee attraversano il Mediterraneo e sbarcano in Marocco per unire il design ed il gusto estetico alla manifattura tradizionale; nasce così Trame.

La designer italiana Maddalena Casadei, la polacca Maria Jeglinska e la francese Julie Richoz si sono infatti unite per raccogliere spunti dal mondo della ceramica, degli intrecci e dei tessuti marocchini con la loro storia antica tramandata di generazione in generazione.

L’intreccio è di fatto il segno simbolo del brand Trame Paris, in quanto scelto come nome, ma è anche simbolo dell’unità tra mentalità e creatività di due culture diverse che insieme danno vita a qualcosa di nuovo ed originale. La finalità primaria del progetto di Trame va a sostegno della conservazione culturale e punta alla valorizzazione delle comunità locali a protezione del loro prezioso patrimonio.

«Ogni collezione di oggetti per la casa e accessori – spiegano i fondatori del brand – è ispirata a un episodio storico, riflette un viaggio interculturale e celebra l’eccezionale know-how degli artigiani mediterranei».

La collezione di Trame Paris

La prima collezione di Trame presentata allo scorso evento di Maison et Objet, che era prevista anche per il Salone del Mobile di quest’anno, parte da una libera ispirazione dell’unione di Francia e Marocco per un percorso denominato A Voyage to Meknes.

Si tratta della storia di  Madame de Blois, figlia prediletta di re Luigi XIV, che si trova immaginariamente catapultata nella reggia del sultano. La trama che scaturisce, come il diario di un esploratore, assume dapprima linee regolari del proprio patrimonio culturale per poi progredire verso il caotico mondo dell’astratto dato dall’evoluzione del linguaggio stilistico della nuova vita della protagonista in una terra ricca di risorse da scoprire.

La ricchezza di stimoli del paesaggio marocchino e il rigore europeo dà origine a una serie di oggetti per la casa realizzati con materiali di alta qualità grazie a una rilettura contemporanea di tecniche antiche da riscoprire e conservare.

Articolo di Silvia Fabris

 

L'articolo Potere alla cultura: i tappeti di Trame Paris proviene da Dettagli Home Decor.

18 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

Per qualcuno è il rifugio da arredare con elementi per lo svago e il relax come gli attrezzi per il fitness o il tavolo da ping pong, per altri è una “casa” dentro casa , lo spazio conteso da tutti ; per chi ha la fortuna di disporre di questo ambiente ecco alcune idee e consigli su come arredare la taverna

La prima cosa da fare è pensare a come gestire lo spazio :

Open space o ambienti divisi?

La seconda domanda da porsi è :che stile usare?

Minimal e moderno oppure rustico ?

Come arredare la taverna ?

Ciò che non può mancare in una taverna di tutto rispetto è un angolo cottura.

Non importa che sia grande , ciò che conta è la presenza di alcuni elementi essenziali:

  • un frigorifero
  • un piano cottura
  • un lavello
  • qualche mobile base e pensile per le stoviglie e i bicchieri

Disporre di questi ingredienti renderà la taverna il posto perfetto per organizzare feste e cene tra amici .

Oltre all’angolo cottura è necessario un tavolo ,

quadrato, tondo o rettangolare poco importa, basta che sia allungabile.

Nel caso in cui lo spazio in taverna sia esiguo si può pensare ad un tavolo trasformabile o ad una consolle

Se la taverna sarà il luogo in cui ricevere amici e parenti , bisognerà creare una zona relax che la renda accogliente

Un divano o delle poltrone saranno perfetti.

Indipendentemente dallo stile della taverna , meglio scegliere tessuti freschi, come il cotone, il lino o le microfibre , questo perchè tessuti troppo pesanti renderebbero “soffocante” l’ambiente.

Come arredare e decorare la taverna ?

In taverna il soffitto è normalmente più basso rispetto al resto della casa, un’idea potrebbe essere quella di arredarla con elementi stretti e alti per rendere più ampia la visione dello spazio.

Foto credit Arredomania

Inoltre, essendo uno spazio solitamente poco illuminato a causa della mancanza di finestre ,il mio consiglio è quello di arredarla con colori chiari ,

privilegiando dunque tonalità neutre, come il bianco , il grigio e il tortora e colori pastello come il verde e l’azzurro.

Il consiglio in più“:

L’uitlizzo di materiali come il legno e i mattoni a vista rende l’ambiente caldo e accogliente, questo vale sia per lo stile moderno che per lo stile rustico.

Se siete amanti della musica , la taverna può essere l’ambiente adatto per i vostri strumenti musicali,

a tal proposito sarebbe opportuno definere gli spazi separandoli.

Non è necessario creare delle pareti in mattoni , ci sono tanti altri modi per dividere gli ambienti,

ad esempio con delle librerie bifacciali

librerie

Per i wine lovers , la taverna può essere il posto perfetto per ritagliare uno spazio dedicato al vino

Un luogo fresco attrezzato con scaffali in legno e cantinette che mantengono la bevanda alla giusta temperatura.

Infine qualche consiglio per le pareti..

Arredare con specchi appesi alle pareti da profondità all’ambiente e lo illlumina,

si anche a quadri e decori in legno e metallo

L'articolo COME ARREDARE LA TAVERNA, IDEE E CONSIGLI proviene da Laura Home Planner.


L'articolo Aziende di arredamento italiane ed emergenza Covid-19. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

In piena emergenza Covid-19 scrivere di questa situazione che ci costringe tutti a casa, è anche per me cosa non semplice. Non posso e non possiamo certo ignorare paure ed ansie che tale circostanza, mai accaduta prima, provoca in tutti noi, tuttavia, anche se il futuro pare profilarsi incerto, bisogna evitare che le preoccupazioni ci sovrastino e che soprattutto la nostra salute tenga.


Emergenza Covid-19 – la reazione delle attività produttive.

Come tanti di voi, stando a casa ho molto tempo a disposizione e la navigazione su internet è divenuta sempre più l’attività primaria per informarsi, distrarsi e soprattutto per rimanere connessi col resto del mondo. Nel mio girovagare sui social e sul web in generale, non sono pochi i messaggi che ho potuto leggere e che riguardano la solidarietà vera e la speranza per un domani migliore. Per fortuna non manca nemmeno la voglia di riscatto e di rinascita delle attività produttive nazionali.

emergenza Covid-19
Photo by Victor Freitas on Unsplash

Nonostante sia davvero dura resistere al disagio e alle preoccupazioni, tutte le imprese italiane, dalle più grandi alle più piccole, stanno in questo momento cercando di fare il loro meglio per rimanere a galla ed essere pronti a ripartire il prima possibile.

Dappertutto è un fiorire di iniziative che mirano ad incentivare la ripresa dopo emergenza Covid-19 . Nel settore di cui mi occupo in queste pagine, particolarmente interessante mi è sembrata quella messa in atto dalla Annie Claire – Quality Furniture, un azienda italiana di arredamento chiavi in mano, attiva nella provincia di Vicenza.

Immagine proprietà di Annie Claire

Di tale iniziativa è interessante notare come il brand italiano, mettendo in relazione i suoi due target di clientela, molto diversi tra loro, miri ad un loro coinvolgimento empatico in una operazione la cui finalità è la ripresa economica e sociale di tutti!

Relazioni empatiche.

Immagine proprietà di Annie Claire

Annie Claire – Quality Furniture è un’azienda dove lavorano molte figure professionali. Dagli architetti ai designer, dagli arredatori agli ebanisti, dai tappezzieri fino agli installatori, tutti concorrono con la loro opera alla realizzazione dei desideri del cliente, alla sua piena soddisfazione.

Si potrebbe definire l’impresa veneta una vera e propria famiglia. In questa il cliente entra a far parte fin dal primo momento, godendo delle attenzioni a lui riservate. L’iniziativa messa in atto dalla Annie Claire parte proprio da questa attenzione verso il cliente.

Immagine proprietà di Annie Claire

Gli utenti primari dell’azienda sono gli albergatori, che fruiscono dei servizi di Contract. Poi vi sono i clienti privati, che si affidano alla professionalità di casa per arredare la propria abitazione.

La finalità di questa iniziativa è quella, da un lato aiutare a risollevare l’economia delle strutture alberghiere e più in generale del turismo italiano, dall’altro a invogliare le persone ad iniziare ad uscire da casa e finalmente godersi il nostro bel paese.

Immagine proprietà di Annie Claire

Come avviene tutto questo? Molto semplice: coloro che acquisteranno gli arredi Annie Claire – Quality Furniture per la propria casa, saranno coccolati con un regalo per riconquistare la serenità perduta: un soggiorno gratuito presso alcuni degli Hotel arredati dall’azienda che si trovano nelle località più belle della penisola: Jesolo, Bibione, Lignano Sabbiadoro, solo per citarne alcune.

Immagine proprietà di Annie Claire

Perché è interessante questa proposta?

Il turismo in Italia è un’attività primaria di grande importanza alla quale sono connesse altre migliaia di attività, incluso quelle che producono arredamenti, che in Italia non sono solo numerose, ma anche tra le migliori al mondo.

Il nostro paese è il quinto tra quelli più visitati al mondo. Questo è abbastanza logico visto che l’Italia possiede la più alta concentrazione al mondo di beni tutelati dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità .

La nostra nazione è anche la prima in Europa per numero di strutture ricettive. Un dato logico anche questo considerato che nel 2018 si sono registrate oltre 428 milioni di presenze turistiche nel nostro paese!

emergenza Covid-19
Photo by Cristina Gottardi on Unsplash

Alla luce di quanto vi ho detto, non c’è dubbio che una rapida ripresa economica del paese passi proprio dalla ripresa del turismo.

Conclusione.

La casa si rivela oggi, come ai tempi dei primi insediamenti umani, il rifugio che ci tiene lontano dalle ostilità e dai pericoli, ma dobbiamo avere fiducia nel domani e quando l’emergenza Covid-19 sarà finita, tornare con spensieratezza a vivere e a circolare liberamente.

Questa interessante iniziativa in momenti come quello che stiamo vivendo è assolutamente apprezzabile in termini di fiducia e di speranza, vi invito pertanto a scoprirne i particolari visitando la pagina Facebook dell’azienda dove potrete visionare anche gli arredi per la casa che la Annie Claire – Quality Furniture realizza per consegnarli in tutta Italia.

Buona salute a tutti.

L'articolo Aziende di arredamento italiane ed emergenza Covid-19. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.


L'articolo Smart working, come organizzare l’home office. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Smart working, o se preferite in italiano lavoro agile, riguarda la possibilità di svolgere delle attività lavorative da casa. Venuto alla ribalta con l’emergenza Covid-19, molti si sono dovuti adattare a questa realtà. Se anche voi, a causa della pandemia, siete diventati uno smart worker, significa che trascorrete gran parte della vostra giornata seduto di fronte ad uno schermo di computer. Certamente in questa particolare condizione di lavoro vi sarete resi conto come seduta e piano di lavoro possono influire sul vostro rendimento lavorativo e sul vostro benessere psico-fisico.

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Smart Working e Home Office.

Lo strumento di lavoro conosciuto come Smart Working, a livello giuridico è inteso come rapporto di lavoro subordinato, svolto per mezzo di strumenti tecnologici senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro (articolo 18 della Legge n.81/2017). Molti di noi lo hanno scoperto solo adesso a causa dell’emergenza in corso, apprezzandone il vantaggio di poter svolgere il proprio lavoro direttamente da casa in base alle proprie tempistiche personali. Tuttavia si tratta di una condizione lavorativa non priva di rischi. Tralasciando quelli di natura sociale, oggetto di diverse inchieste giornalistiche, vi sono certamente da tenere in debito conto quelli legati alla salute e al benessere dello smart worker.

Smart Working
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Spesso per l’attività di smart working si utilizzano gli arredi che si hanno a disposizione all’interno delle mura domestiche: il tavolo della cucina come scrivania, la sedia della sala da pranzo invece di una poltrona adeguata e così via. Tutte cose che possono portare a problemi di salute spesso sottovalutati.

Lo spazio di lavoro adatto.

Smart Working
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Mi spiego meglio con degli esempi: il tavolo da pranzo, ad esempio è molto più alto di una scrivania, che invece ha un’altezza adatta allo scopo per cui è stata concepita, e anche la sedia della cucina non è pensata per starci seduti a lavorare 8 ore al giorno.

Un ruolo fondamentale per fare bene il proprio lavoro da casa è svolto dall’Home office, ovvero quell’angolo di casa trasformato in un ufficio vero e proprio con tanto di postazione PC.

Certo esiste in molti casi la necessità di dover inserire una postazione lavoro in ambiti di metratura ridotta. Tuttavia non è impossibile potersi adattare agli spazi di un normale appartamento impiegando un arredamento per ufficio compatto. Qui alcune idee su come e dove ricavare un ufficio in casa.

Smart Working
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Rendere Smart il proprio ufficio domestico.

Avete individuato lo spazio dove realizzare il vostro Home Office? Bene, passiamo ad analizzare gli elementi necessari per organizzarlo.

L’ambiente di lavoro, anche quando si tratta di un ufficio domestico, deve essere tale da facilitare lo svolgimento dell’attività da compiere. Bastano una scrivania, una sedia, un computer e poco altro per poter lavorare da casa, ma è fondamentale scegliere questi strumenti di lavoro con criterio, tenendo conto di alcune specifiche fondamentali per rendere più produttiva, comoda e confortevole la postazione di smart working.

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Fondamentale è assumere posizioni corrette mentre si è seduti davanti al PC. Sopratutto per quanto riguarda per la salute della schiena è necessaria una corretta postura, cioè quella posizione del corpo che garantisce una condizione di stabilità col minor sforzo muscolare possibile.

Scrivania ideale.

Scegliete per il vostro ufficio domestico una scrivania robusta e solida. Fondamentale è che essa abbia un’altezza da terra compresa tra i 72 – 76 cm. Indipendentemente dallo stile e dall’estetica della scrivania è bene che sia di materiali e colori non riflettenti. Naturalmente, la presenza di mensole e cassetti ne aumenterà la funzionalità.

Queste quelle che vi consiglio, scelte tra quelle adatte ad un piccolo studio casalingo.

Movian Vättern – Scrivania con 3 cassetti

Semplice, robusta e funzionale.

Dim. 152,4 x 60 x 76 cm


Rivet, Scrivania da Pc

Sobria, elegante e dimensioni contenute.

Dim. 123 x 57 x 79 cm


WOLTU TSG26hei Scrivania per Computer

Essenziale e funzionale di dimensioni contenute.

Dim. 123 x 57 x 79 cm


Sedia ergonomica

Per quanto riguarda la seduta, non ci sono dubbi, dovrete sceglierne una di tipo ergonomico con una buona seduta e che consenta di mantenere la schiena eretta. Anche se il suo acquisto è generalmente abbastanza oneroso, se si lavora tante ore seduto è indispensabile!

Tenete conto che una buona sedia ergonomica, concepita per dare un buon supporto lombare, contribuirà a ridurre l’insorgere di mal di schiena e a mantenere una maggiore concentrazione con un conseguente aumento della produttività.

È importante che la sedia abbia la possibilità d’impostare a proprio piacimento l’altezza della seduta. Meglio se si può regolare anche l’inclinazione dello schienale perché ciò permette di avere una seduta più comoda. Impostando la giusta inclinazione, non si è costretti ad inarcare in maniera sbagliata i muscoli del collo per vedere meglio il monitor del computer.

Tra le tante disponibili in commercio vi segnalo queste in particolare.

ErgoHuman Plus

Migliore sedia ergonomica perfetta per prevenire il mal di schiena.

Hara Sedia

Migliore sedia ergonomica posturale per una seduta attiva e dinamica.

Songmics OBG71B

Migliore sedia ergonomica dal rapporto prezzo qualità.

La scelta alternativa di questa particolare seduta è senza dubbio la PROCOMFORT MIRUS ricca di tante regolazioni impossibile non trovare quella più comoda adatta alla propria corporatura.

Alternativa a questa sedia posturale è un’altro progetto di sedia rivoluzionario: la Varier THATSIT evoluzione della sedia Varier Variable di cui ho fatto una completa recensione qui.

Un prodotto adatto alle “tasche più piccole”, (io uso questa) affidabile e di qualità. Se si vuole spendere ancora meno alternativa valida che vi consiglio è la sedia ergonomica Femor.

Vi consiglio di completare la coppia scrivania – sedia con un poggia piedi da posizionare sotto il piano di lavoro. Questo conferisce maggiore sollievo a gambe e schiena. La minor pressione esercitata sulle gambe aiuta la circolazione del sangue e riduce la pressione sulla parte bassa della schiena e delle ginocchia.

Lampada da scrivania

La lampada da scrivania fa parte della dotazione essenziale della postazione di smart working, visto che l’illuminazione dello spazio di lavoro è un altro punto fondamentale da curare con attenzione.

Lavorare con la sola luce del lampadario o della finestra non è sempre una buona scelta- Tra l’altro lavorare in ambienti poco illuminati, con il monitor come principale fonte di luce, affatica la vista al punto da arrecare stanchezza, mal di testa e visione offuscata.

Lampada da Scrivania LED, TaoTronics –caratteristiche qui

Meglio acquistare per il vostro ufficio domestico anche una lampada da scrivania. Una fonte di luce soffusa, oltre a non affaticare gli occhi rende il lavoro meno stressante.

Io ho acquistato su Amazon quella di TaoTronics. Pratica da utilizzare, fa una bella luce con 6 modalità di illuminazione e 5 livelli di luminosità da poter selezionare a proprio piacimento ed è anche dotata di spegnimento automatico programmabile e di una pratica presa per la ricarica del cellulare. Eccellente!

Monitor PC e protezioni per la vista.

Per proteggere gli occhi è necessario anche l’acquisto di un buon monitor. Lavorare davanti allo schermo può essere molto stancante se utilizzate un monitor non idoneo.

BenQ GW2780 – caratteristiche tecniche.

Gli elementi di cui tenere conto sono; la giusta risoluzione e le dimensioni dello schermo. Riguardo quest’ultimo, vi dico che un monitor di dimensioni più grandi è indispensabile solo se si utilizzano più programmi contemporaneamente.

Altra importante caratteristica è la presenza di un filtro per la luce blu per ridurre l’affaticamento degli occhi. Consigliatissimo il monitor da 27″ BenQ GW2780 dotato di display IPS full HD e regolazione intelligente della luminosità a seconda dei contenuti a schermo e delle condizioni di luce ambientali. In oltre la tecnologia eye-care filtra la luce blu in modo adeguato.

L’acquisto di un monitor di questo tipo è veramente consigliato per chi fa smart working, ma se volete utilizzare il vecchio monitor che avete perché ancora buono, vi consiglio di comprare un paio di occhiali da computer per proteggere gli occhi dalla luce blu. Pratici e performanti quelli che ho scelto per me, facili da inforcare sulle lenti da vista che porto.

Altre dotazioni per tutelare la salute dello smart worker.

Naturalmente esistono poi una serie di accessori adatti a risolvere diversi problemi che possono causare danni come ad esempio il famigerato tunnel carpale che affligge comunemente gli “utilizzatori intensivi” di mouse e tastiere.

Lo stress del polso e causa di dolori e infiammazioni che rendono la vita dello smart worker difficile. I poggia-polsi sono utili per porvi rimedio con una piccola spesa. esistono quelli integrati al tappetino del mouse e quelli da applicare alle più comuni tastiere. Vi consiglio di acquistarli in coppia!

Nonostante l’uso dei poggia-polsi lo spettro delle infiammazioni ai tendini, in chi usa tanto mouse e tastiera, è tutt’altro che scongiurato se non si adoperano delle periferiche ergonomiche. Consigliatissimi sono i mouse verticali, o quelli con trackball, e le tastiere con disposizione ergonomica dei tasti.


Logitech MX Vertical Mouse – caratteristiche

Io per me ho scelto il mouse verticale MX di Logitec, essendo questa marca una sicurezza. Pile ricaricabili che durano tantissimo, tanti setting possibili e facili da mettere a punto, ed un eccellente ergonomia, almeno “per la mia manona”, queste le caratteristiche.

Il mouse l’ho abbinato ad un tappetino con cuscinetto in gel, mentre per la tastiera mi sono orientato su quella di Microsoft, una delle poche aziende rimaste a produrre tastiere veramente ergonomiche e con layout italiano, forse perché in Italia sono poco richieste per la loro forma strana e per un ingombro non proprio minimale.


Microsoft L3V-00013 Sculpt Comfort Desktop

Le tastiere ergonomiche sono davvero utili per chi scrive tantissimo. Dopo aver fatto l’abitudine alla loro strana disposizione dei tasti, ci si rende conto di subire un minor affaticamento di polsi e mani e di acquisire una maggiore velocità di scrittura. Insomma sono salutari e produttive!

Se, piuttosto che un PC fisso, utilizzate per il vostro lavoro un laptop sentirete la necessità di sollevarlo per portare il suo display ad “altezza occhi”. Per questo è necessario un lap-desk, cioè di un supporto che solleva il portatile alla giusta altezza. Questa se ben regolata permette di evitarvi problemi alla cervicale.

Poiché, come appena detto, lavorare con lo schermo posizionato più in basso dello sguardo può dare problemi di cervicale, per chi lavora al PC anche stando in piedi è raccomandato l’uso di Standing Desk Converter, un accessorio che permette di alzare lo schermo e la tastiera del PC per poterci lavorare anche in piedi. Tale rialzo regolabile è comunque consigliato a tutti, visto che stare troppe ore seduti è deleterio per la salute.

Oltre a quanto detto fin qui, non possono mancare per completare una buona postazione per lo smart working:

Una stampante, meglio se multifunzione, cioè che stampa, fotocopia e scannerizza! Possibilmente anche dotate di wifi-direct per poter stampare da qualsiasi dispositivo. La mia scelta: una Epson Expression Home XP-3100 preferita per la qualità di stampa e per la gestione semplice.

Una webcam per le chiamate su Skype o le conferenze su Zoom, possibilmente con un buon microfono incorporato e qualità video full HD. Ho scelto la Logitech C925-E Business Webcam perché dotata di un copri-obbiettivo che permette di tutelare la privacy dell’ambiente familiare.

In ultimo delle cuffie per isolarsi da altri abitanti della casa che possono disturbare la concentrazione, non è una cattiva idea Poiché mi piace ascoltare musica quando scrivo ed ho una discreta libreria di file flac ad alta definizione ho preferito le cuffie wireless Sennheiser HD 4.50BTNC.

Manca niente? Non mi pare, possiamo cominciare il nostro smart working.

L'articolo Smart working, come organizzare l’home office. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.