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13 Maggio 2020 / / Architettura

Il dualismo Architettura – Ingegneria è argomento molto dibattuto nei nostri tempi. Esso è strettamente legato alla specializzazione sempre più accentuata che questi due campi hanno subito nel corso dell’ultimo secolo. Si parla di Nervi come dell’ultimo Ingegnere che di fatto era anche architetto, poiché la sua ricerca era legata sì alla tecnica, ma a partire dal messaggio, dalla forma.L’innovazione tecnologica era il tramite per il raggiungimento di traguardi fino ad allora impossibili.Tanti, insieme a lui, talvolta anche relegati a ruoli di nicchia, ambivano al portare avanti il connubio unitariamente e non in contrasto come oggi par essere.La forma era per loro la risposta: la risposta a quelle domande che i problemi geometrici ponevano da sempre.

Vien da sé che molti grandi capolavori del passato celassero in loro, consapevolmente, questi fattori; la catenaria era stata scoperta per ridurre i momenti flettenti delle strutture, impiegata da Hook a St. Paul, da Gaudì nella Sagrada Familia, da Felix Candela nelle sue strutture fini in calcestruzzo, nei ponti di inizio secolo. Il Ponte sul Basento, sconosciuto ai più, era il capolavoro di Sergio Musmeci.

Il passare degli anni sembrava aver fatto scomparire queste figure pionieristiche; lo strutturista, subordinato all’architetto sembra in constante conflitto tra esigenze pratiche del calcolo e quelle estetiche che provano a divincolarsi nella foresta di regole e norme.

Non vi è dubbio che questa dinamica abbia comportato un impoverimento della consapevolezza del progettista in sé. La scelta è subordinata al parere, e i pareri necessari sono uno, dieci, cento.

La storia assiste poi all’avvento delle tecnologie digitali, la potenza di calcolo aumenta, gli strumenti classici invecchiano rapidamente. Prima il disegno, poi via via altre discipline sono trasposte, tradotte attraverso i software dedicati. Non perdono di significato, acquisiscono peculiarità diverse. L’architettura stessa si trasforma sotto l’impulso delle nuove frontiere immateriali. Il Pc, il click, la possibilità di cambiare, salvare, modificare senza limiti una scelta, apre nuovi orizzonti. Smart rispetto a quanto si era mai visto. La Digital Revolution non conosce sosta, abbatte gli standard.

Si concepiscono strumenti di simulazione con algoritmi sempre più raffinati, più elaborati; l’errore, l’approssimazione si riduce. Il render è frutto di simulazioni con algoritmi Brute Force, che sostituiscono il Catmull Clark. Il sole è schematizzato, i raggi luminosi diventano sempre di più; l’iterazione, la casualità sono riproducibili, le texture digitalizzate, la profondità di una scanalatura prodotta con metodi matematici come la bump. Forse parlare di rivoluzione al singolare è riduttivo; viene a mente Leon Battista Alberti con il De Pictura, in cui per la prima volta era spiegata la teoria della prospettiva.

Step forse ancor più determinante viene fatto con il Visual Scripting. Si ribalta la concezione del disegno digitale. La retta diventa l’elemento geometrico che passa per due punti, ma i punti non sono più fissi, sono modificabili, e con essi la retta di conseguenza. Il Visual Scripting intacca le certezze della modellazione geometrica. La forma è ottenuta come sequenza di istruzioni, è un algoritmo, non più un comando rigido. Si creano relazioni mai viste prima, si ottengono risultati che necessitavano di giorni di modellazione e molto spesso sarebbero stati impossibili. Le forme decostruttiviste delle archistar più famose esplorano il nuovo mondo. Il paneling, la regolarizzazione di figure complesse suddivise in migliaia di triangoli, diventano la modalità di lavoro per contenere i costi, dando libertà espressive agli architetti che solo la tecnica contemporanea avrebbero potuto conferirgli. Esempi non mancano, architetture iconiche per eccellenza sono la copertura del British Museum, la copertura della Fiera di Milano-Rho, Haydar Aliyev Culture Center solo per rimandare ad esempi noti a tutti. I l software Grasshopper nasce come plug-in free per Rhino, porta con sé una frontiera mobile che viene spostata di volta in volta più avanti grazie al suo sviluppo continuo, all’implementazione con altri plug in programmati da appassionati del settore. La galassia di software si amplia a dismisura. L’obbiettivo, nemmeno troppo celato, è l’integrazione in uno strumento polifunzionale di tutti gli aspetti di progettazione architettonica conosciuti. Strutture, analisi energetiche, illuminotecniche, composizione geometrica, gestione dati complessa, ottimizzazioni genetiche, euristiche, tool di ogni tipo, fanno da ponte tra questo strumento e i più affermati software tecnici di calcolo e simulazione. Si cerca la sintesi.

In parallelo si procede ad un ulteriore sviluppo del concetto di progettazione integrata. Il BIM, Building Information Modelling, pone le basi per avere uno strumento oggi sempre più in crescita e con capacità di controllo delle informazioni relazionate al modello 3D impareggiabile. Il mondo parametrico è anche qui, l’elemento è composto da indicazioni che lo costituiscono, che sono scelte dal progettista a monte, e possono essere variate in qualsiasi momento. Lo sviluppo di queste piattaforme, e di Revit nello specifico, porta al connubio tra il visual scripting e il BIM, Dynamo diventa il plug-in di riferimento che permette di allargare i paletti della modellazione, della gestione dei dati e lo sviluppo degli applicativi esistenti su Grasshopper si duplica con un processo di upgrade continuo.

L’avanguardia digitale sta lì: le normative, i committenti, richiedono sempre più questa metodologia di lavoro. Il mondo dei professionisti in grado di cogliere la sfida, capendone i pregi e l’immenso potenziale, integrano il processo di progettazione con questi nuovi strumenti ormai già da anni. La complessità di progetti multidisciplinari come ospedali, centri ricerca, ma anche scuole con requisiti prestazionali all’avanguardia in termini di sostenibilità, rendono quest’approccio imprescindibile. È in questa realtà che ATIProject, studio nativo BIM orientato al computational design si afferma in un mercato edilizio sempre più difficile. Il riscontro viene da varie parti del mondo, dal Nord Europa a paesi in via di sviluppo come l’area balcanica o l’Africa. L’architettura e l’ingegneria trovano nuovamente unione in una realtà aziendale aperta impostata sull’integrazione.

https://atiproject.com/

13 Maggio 2020 / / Design

Dopo il successo di Seta Sushi Lab a Bologna è approdato il nuovo Seta Meat Lab in cui si possono apprezzare i tagli di carne più pregiati provenienti da tutto il mondo.

Seta Meat Lab è manifesto di uno stile che aggrega elementi profondamente diversi tra loro ma che trovano coerenza espressiva attraverso accostamenti disinvolti: pareti di mattoni a vista e oro spatolato convivono con carte da parati dalle texture optical così come con imbottiti e sedute rivestite in pelle o velluto che arredano lo spazio.

parete mattoni a vista

Qui Catellani & Smith  ha realizzato una collaborazione con l’interior designer Willy Calabrese dello showroom Lab 3 di Bologna e ha fornito una selezione accurata di luci in linea con la forte personalità del locale.

Catellani & Smith conferma in questa location il suo impegno di progettazione sartoriale completamente immerso nel progetto, affiancando alle soluzioni standard la produzione di pezzi fuori serie, pensate per gli ambiti contract, hotellerie e residenziale e che vedono una riprogettazione del singolo pezzo d’arredo in funzione del progetto nel quale va ad inserirsi. Qui le lampade diventano protagoniste indiscusse e fanno risaltare i dettagli d’arredo che le accompagnano.

Gold Moon Chandelier

Catellani & Smith per Seta Meat Lab

Sono specifici i modelli di Catellani & Smith scelti per il progetto, modelli che per l’inserimento nel locale di Seta Meat Lab così come l’azienda li propone che sembrano pezzi adatti proprio per natura alla situazione.

Gold Moon Chandelier ad esempio, una composizione di dischi irregolari rivestiti di foglia color oro che accolgono minuscole gemme di luce, affiora dal verde intenso dal potos rampicante che decora parte del soffitto tra i tavoli e la vetrina refrigerata.

Un altro pezzo da collezione è 56 Petits Bijoux, una sfera scomposta con cerchi in ottone, cover trasparenti con clip che ricoprono i led ad altissima efficienza luminosa.

lampada 56 Petits Bijoux

Dischi a parete per il modello Lederam W con base rivestita in foglia color oro generano affascinanti riflessi tra luce ed ombra.
In questo caso è stata inserita anche una versione di Lederam customizzata, che riorganizza i dischi oro e riflette sulla parete optical di una delle sale principali del locale, generando un contrasto con la luce naturale proveniente dal soffitto e realizzato parzialmente in vetrocemento.

lampada a parete Lederam W

Articolo di Silvia Fabris

L'articolo Seta Meat Lab sceglie illuminazione Catellani & Smith proviene da Dettagli Home Decor.

13 Maggio 2020 / / La Gatta Sul Tetto

Volete arredare la vostra camera da letto in modo che sia accogliente, pratica e gradevole esteticamente, ma non sapete da dove cominciare? Ecco una guida pratica in 4 passi.

camera da letto

Nelle pagine di questo blog vi ho parlato spesso dell’importanza di un buon sonno ristoratore. Abbiamo visto come scegliere materassi e cuscini, biancheria e coperte, come posizionare le luci, ma non come arredare una camera da letto nell’insieme.

In questo articolo vi illustrerò come arredare una camera da letto in modo che sia funzionale, esteticamente gradevole e accogliente in soli 4 passi.

Prima di cominciare il progetto, procuratevi un metro, carta e matita per fare il rilievo della vostra camera, e se già non lo avete fatto, create una bacheca su Pinterest per raccogliere le idee.

Passo 1. Scegliere lo stile e raccogliere ispirazioni

Prima ancora di stendere il progetto su carta, vi consiglio di scegliere lo stile per l’arredo, i complementi, gli accessori e le finiture. Pinterest è uno strumento molto utile in questa fase, perché vi consente di cercare immagini di interni, di prodotti, delle ultime tendenze, e di creare un archivio ordinato e sempre a disposizione. Definire lo stile è importante perché questa scelta condizionerà gran parte del progetto. 

Foto Francesca Iovene

L’arredo più importante è il letto matrimoniale, ed in base allo stile che avete scelto avrà caratteristiche diverse, per forma, materiali e décor. 

Se optate per una camera da letto coordinata, inserite degli elementi di “rottura” per spezzare la monotonia. Una poltrona, un pouf, una lampada, un tappeto, un’opera d’arte o delle stampe che siano caratterizzati da uno stile diverso e da una personalità spiccata. Questo stratagemma vi aiuterà a personalizzare e a dare carattere alla camera. Al contrario, potete puntare sul letto matrimoniale, soprattutto se disponete di molto spazio. Scegliete un letto dal forte impatto estetico, come il letto a baldacchino, il letto King Size o con una testata importante e decorativa.

Passo 2. Il rilievo della camera da letto e il progetto di massima

Prima di scegliere i mobili, bisogna fare un rilievo dello stato di fatto della camera, che comprenda tutte le dimensioni, sia in piano che in altezza, oltre alla posizione degli elementi fissi come pilastri, serramenti, impianti. Rilevate anche la lunghezza delle diagonali, vi sarà utile nel caso la pianta della stanza sia irregolare. Utilizzate un metro avvolgibile o bindella, meglio ancora un misuratore laser. 

Stendete poi la planimetria in scala utilizzando righelli e squadre, compasso e goniometro, oppure un software di progettazione, come per esempio SketchUp.

Ora potete cominciare ad arredare virtualmente la camera: usate un foglio di carta da lucido, fissatelo sopra alla planimetria e schizzate l’ingombro dei mobili principali, naturalmente in scala. Oppure utilizzate il vostro software di progettazione.

Vi ricordo gli ingombri minimi da aggiungere ai mobili, per una fruizione ottimale:

  • letto: 60cm sui tre lati 
  • armadio con ante scorrevoli: 80 cm lato anteriore 
  • armadio con ante a battente: 90 cm lato anteriore
  • Cassettiera: 80 cm lato anteriore
  • Porte e finestre a battente: dipende dalla dimensione dell’anta
  • Porte e finestre scorrevoli 80 cm

Il progetto di massima serve per capire quanto gioco avete per posizionare gli arredi più ingombranti, per scegliere le dimensioni dei mobili, per ricavare una cabina armadio, per decidere dove mettere i punti luce, per calcolare il costo dei materiali al mq.

Passo 3. Scegliere arredi e finiture: crea la tua mood board

Ora che avete tutte le informazioni, è arrivato il momento di riunirle in modo da scegliere ciò che vi serve e passare agli acquisti.

Lo strumento che vi consiglio è la mood board, una tavola nella quale raccogliere schizzi, immagini, pantoni, annotazioni, prodotti. Potete farla con dei collage su un cartoncino o in versione digitale, l’importante è scegliere e raggruppare i vari elementi seguendo il vostro stile preferito e i vostri gusti, cercando di armonizzare il tutto.

Divertitevi! Incollate le immagini delle camere da letto che vorreste, dei mobili dei vostri sogni, affiancateli a cuscini, tende, tappeti e alle foto di elementi che avete già e che vorreste conservare.

Se siete indecisi, fate diverse tavole con colori, arredi e complementi diversi, attingendo alla vostra board su Pinterest.

Ricordatevi di avere sempre un piano B, ovvero una scelta alternativa, nel caso in cui alcuni prodotti non siano più disponibili o abbiano un prezzo troppo elevato rispetto al vostro budget.

Passo 4: preventivo e acquisti

E’ arrivato il momento di stendere il preventivo di massima, che andrà poi adattato al budget che avete fissato.

camera da letto

Naturalmente l’ammontare dipende dalla portata dell’intervento, se si tratta di un relooking o di una ristrutturazione, e da quanto siete bravi con il fai da te.

Fate una lista minuziosa degli arredi con i rispettivi prezzi ed eventuali costi di trasporto e montaggio. 

Calcolate la quantità in metri quadri dei rivestimenti e delle finiture di pareti e pavimenti, porte e finestre, e aggiungete i battiscopa in metri lineari. Se avete fatto il progetto di massima a regola d’arte, questa operazione non vi porterà via molto tempo: non vi resta che moltiplicare i risultati ottenuti per i prezzi al mq dei materiali che avete scelto, che siano pittura, carta da parati, mattonelle o parquet, e avrete il prezzo totale.

camera da letto

Per raccogliere idee e ispirazioni:


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12 Maggio 2020 / / +deco

Traveling with your mind and fantasy is a skill that we have developed over thousands of years but with the level of realism we’re now used to on TV and social media it seems we’re using our imagination less sometimes. The new abstract looks much more real.

Thanks to the technological evolution, we can create worlds that look like or are better than the one we live in, we can make objects with a complex printer and build idyllic spaces sitting at our desk.

This is what Studio Child did for Plenaire, a dynamic, sustainable British skincare brand. Che Huang and Alexy Kos designed the perfect lockdown escape, a place where most of us would rather be now. Using a 3D program, the prolific duo designed a house by the sea (maybe on an island), flooded by light and air. The rooms remind me of the white-washed Greek houses hugging hills that roll down to azure oceans or the southern Italian houses with sleek rounded edges and circular ceilings surrounded by olive groves. The furniture is spartan but chosen carefully: pieces by Pierre Paulin, Eero Aarnio and Greta von Nessen go together with summer objects like stray hats, shells, fans and amphoras.

Studio Child has nailed it again, I can’t wait to see their next project! In the meanwhile, check out one of their recent cool projects, Humble Pizza in London.

Images courtesy of Child Studio

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12 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

Avete presente la cabina armadio di Cariie Bradshaw in Sex and the city?

Un sogno per chi ama avere una camera da letto organizzata ed un locale dedicato a vestiti , cappotti, borse e scarpe

Con il termine “cabina armadio” si indica uno spazio della casa allestito con armadi (solitamente senza ante) , in cui si può camminare

In inglese infatti la sua traduzione è “walk in closet”, ovvero un locale adibito a guardaroba, in cui ci si può muovere.

Insomma una vera e propria stanza , che a seconda delle dimensioni , si può completare con poltrone, specchi , tappeti e pouf.

La cabina armadio può essere arredata con varie tipologie di armadio:

  • armadio con ante
  • armadio senza ante
  • struttura autoportante da fissare a muro o soffitto , solitamente fatta in metallo

In generale però , c’è un pò di confusione sul significato della parola “cabina”

infatti le aziende che producono camere , usano quest’ espressione , per distinguere gli armadi senza ante, da quelli tradizionali con ante.

ARMADIO O CABINA ARMADIO?

Chiarito il concetto e fatta distinzione tra i due termini, la domanda giusta da porsi è:

Ho lo spazio per progettare una cabina armadio?

Prima di tutto è necessario tener conto delle misure e della conformazione della stanza:

  • Dove la posiziono?
  • Come la organizzo?
  • Quanto spazio ho a disposizione?

Partiamo dalla sua classica configurazione:

Una stanza adiacente alla camera da letto

La dimensione minima per questa tipologia, è di 2mq , con una profondità di 120 cm , utile a consentire il passaggio tra muro e armadio.

Per la sua progettazione è necessario prevedere alcuni aspetti :

  • la libertà di movimento  al suo interno
  • le attrezzature più adeguate alle sue dimensioni
  • la dimensione della camera da letto non deve ridursi al disotto dei 14 mq a causa della sua configurazione

Come si può vedere dal disegno , la cabina armadio è posizionata dietro alla parete del letto ed è composta da una armadio con ante battenti,

di frequente infatti , la richiesta dei clienti è quella di avere al suo interno moduli chiusi , per evitare che i vestiti si riempiano di polvere.

Un armadio composto dalla sola struttura senza ante , accumula più polvere rispetto ad un armadio chiuso con ante e para polvere .

valutiamo lo spazio:

Per sfruttare al meglio gli spazi senza sacrificare la camera si può progettare una cabina armadio in altri ambienti:

  • corridoio
  • sottoscala
  • sottotetto

Nel caso in cui non si disponga di un vano utile con le minime dimensioni , per la realizzazione si può pensare di costruire pareti in cartongesso.

Nel sottotetto

Un modello di armadio con struttura autoportante e fissaggio a parete o muro , non ha limitazioni di altezza,

a differenza di quello con ante che spesso ha questo vincolo, (sopratutto nel caso di ante a specchio o in vetro)

spesso ma non sempre:

al giorno d’oggi, molte aziende lavorano al centimetro , consentendo di progettare degli armadi su misura.

Ad ogni modo , nel caso di un sottotetto è più funzionale una soluzione aperta , sfruttabile fino al soffitto

Il corridoio

Per molti, una nicchia ricavata nel corridoio è un vero e proprio lusso da sfruttare al millimetro.

Naturalmente, come già detto in precedenza la scelta tra cabina armadio o armadio dipende dagli spazi .

Pensando ad un corridoio con una nicchia profonda , la chiusura con ante e pannelli su misura è l’opzione per ottenere capienza.

Se si necessita di spazi chiusi e aperti , la soluzione è quella di organizzare un armadio che sia la combinazione dei due modelli

Nel sottoscala

A meno che non si tratti di una scala davvero molto profonda , la scelta di un armadio a moduli è la migliore.

Per arredare il vano delle scale, serve un progetto che sappia soddisfare l’ambientazione della camera.

Le ante su misura sono lavorate seguendo l’inclinazione del soffitto.

Armadio o cabina armadio? pro e contro

Gli aspetti positivi o negativi dipendono dalla configurazione :

  • gli armadi senza ante accumulano più polvere
  • un armadio aperto è più facile da organizzare
  • con la cabina armadio si rischia di non fare cambio stagione , il che porterebbe ad ammucchiare nel tempo vestiti e accessori inutilizzati
  • la cabina armadio ha bisogno di più spazio rispetto ad un armadio

L'articolo ARMADIO O CABINA ARMADIO? proviene da Laura Home Planner.


C’è chi li riempie di libri, chi li arreda con piante e accessori: quando si parla di mobili libreria, si apre un universo di bibliofili, appassionati di letteratura e adepti del design che prendono la faccenda molto sul serio.

Al loro speciale scaffale porta libri, consacrano uno spazio dedicato e un’attenzione maniacale nel disporre e alternare volumi, suppellettili, cimeli di famiglia. Funzionale, utile e pratico, per loro questo mobile è molto di più che un semplice aggregatore di ripiani e mensole: diventa un vero e proprio oggetto d’arredo da sfoggiare in soggiorno.

E cosa c’è di meglio di un'insolita, strana, particolare libreria per arredare il salotto con un tocco di originalità? Fai il pieno di idee con i nostri modelli preferiti: di scaffali, mensole e librerie super moderni e di tendenza ne abbiamo selezionati 27, con tante foto e immagini per lasciarti ispirare.

1. La libreria cremagliera con cassetti

Libreria a cremagliera Betis

Spartana, eterogenea, camaleontica: questa libreria dal design minimal si colloca a metà strada tra una cremagliera e una parete attrezzata, facendo sfoggio di una struttura in ferro in perfetto stile industrial.

Esteticamente leggera e poco profonda, è perfetta anche nei salotti più piccoli. Il suo pregio? I cassetti, che trasformano la libreria in un sofisticato ed originale scaffale portaoggetti.

2. La libreria alternativa

Libreria alternativa Cabinet de Curiosités

Più espositore che libreria, questo originale scaffale sembra riportare in auge il celebre cabinet de curiosités, mobile su cui venivano esposti oggetti curiosi, rarità naturalistiche e scoperte straordinarie.

Laccato in bianco e grigio antracite, ha una struttura modulare costellata da graziose nicchie ad arco, piccole e grandi finestrelle pronte ad accogliere i tuoi personalissimi memorabilia.

3. La libreria colorata

Libreria colorata in metallo April May June

Pardon, librerie colorate. Sì, perché quando da un modello nasce una collezione, allora è giusto riconoscere il plurale. Ultra minimaliste ed essenziali, queste librerie in metallo laccato sono abbastanza spiritose per rinnovare un salotto monotono o poco decorato, senza tuttavia scadere nel kitsch.

Quanto a sfumature e tonalità, la gamma di colori con cui sono presentate è tutt’altro che scarsa: bianco, tortora, grigio, nero, rosso, rosa, marrone, verde, blu, giallo, azzurro, mattone, bronzo... what else?

4. La libreria decorativa

Libreria decorativa Albero

Cosa c’è di meglio di una libreria decorativa… per decorare il salotto? Gioco di parole a parte, questa libreria-scaffale è un pregiato oggetto di design, forgiato da sapienti artigiani e rifinita da maestri decoratori. Elegante nella forma, colpisce per l’aspetto organico dei suoi montanti in ferro curvato che, come rami, si arrampicano lungo 5 ripiani.

La struttura, di per sé, è un vero gioiello: realizzata in foglia oro, argento, rame o ad effetto patinato, è ottima per impreziosire una parete spoglia.

5. La libreria con ripiani sfalsati

Libreria con ripiani sfalsati Airport

Sinistra, destra, sinistra, destra. No, non è un passo di marcia, ma la disposizione dei ripiani di questa libreria cielo-terra. La ricetta è semplice: un solo montante centrale da cui dipartono mensole alternate, poste l’una sopra l’altra sui due lati del palo mediano.

Nella sua semplicità, è la libreria perfetta per decorare un salotto piccolo e ottimizzare la parete dietro al divano (per la gioia di chi non può non avere il suo libro preferito a portata di mano).

6. La libreria con struttura in metallo

Libreria con struttura in metallo Arsenal

Nulla da dire sul design originale di questa libreria in metallo. Rigorosa nella sua forma rettangolare, si lascia andare ad un guizzo di sregolatezza proponendo una struttura asimmetrica, con i montanti metallici che sembrano ingabbiare i ripiani in legno.

Austera nell’aspetto, lo è anche nel colore: grigio, bianco e nero sono le tinte scelte per renderla particolarmente adatta a salotti in stile industriale.

7. La libreria con libri orizzontali

Libreria con libri orizzontali Dna

Se dico “libreria a spirale”, forse penserai a quelle librerie sospese circolari, a forma di chiocciola, senza dubbio dal design molto particolare ma forse già troppo visto. La questione si fa interessante quando la spirale lascia le pareti per appoggiarsi a terra, creando così una sorta di colonna dove i libri sono impilati in senso orizzontale, l’uno sopra l’altro.

La struttura della libreria? Tanto resistente quanto nascosta da decine di volumi, fumetti, monografie e romanzi.

8. La libreria invisibile

Libreria invisibile Fifty

Anche un pannello libreria bianco fissato ad una parete bianca può dare prova di un certo senso estetico. All’apparenza, sembrerà ben mimetizzato lungo il muro, e solo quando sarà popolato da volumi farà sfoggio di mensole e reggilibri posizionati in orizzontale e verticale.

Il plus di questa libreria a muro? È super slim, quindi occupa pochissimo spazio in profondità, ed è formata da moduli singoli da combinare come vuoi.

9. La libreria triangolare

Libreria triangolare Giotto

Triangolo, una forma alquanto particolare se si parla di librerie. Eppure, questo modello non ha nulla di strano, nulla che ne vieti la presenza in soggiorno.

Ci piace l’originalità della struttura in legno massello, che imita la silhouette di un compasso aperto pronto per tracciare un cerchio. Ci piacciono anche i 5 ripiani laccati, su cui appoggiare libri, vasi, piante, foto ricordo.

10. La libreria irregolare

Libreria irregolare Harlem

C’è qualcosa di magico nelle forme imperfette, come dimostra questa libreria dalla struttura irregolare. Alta da una parte, bassa dall’altra, con mensole che si alternano e combinano per formare un intricato gioco di porta libri.

Ai ripiani si affiancano i vani per gli accessori, chiusi da schienali (alcuni perfino a specchio) che enfatizzano il contrasto tra pieni e vuoti.

11. La libreria laccata rossa

Libreria laccata rossa Joker

Bianco, nero e grigio hanno stancato? Non si può dire lo stesso del rosso, che con le librerie moderne ci va a nozze. In versione laccata lucida è perfetto nei soggiorni contemporanei, mentre nella versione opaca dà all’ambiente quel tocco British tipico dei salotti inglesi.

Il tocco in più: questa libreria freestanding è realizzata in metallo, valida alternativa al legno per chi è a caccia di idee d’arredo moderne.

12. La libreria con vani multipli

Libreria modulare componibile Domino

Sarebbe sbagliato, forse, chiamarla trasparente. Ma tant’è: per questa libreria in lamiera, la trasparenza è la chiave del successo. Nessuna serigrafia, bensì un decoro geometrico che dà l’impressione di un ricamo e permette di decorare anche i salotti più difficili.

I vantaggi? È componibile, si configura per dimensione e colore in base alle proprie esigenze e, se usata come libreria divisoria, lascia filtrare la luce nell’ambiente.

13. La libreria aperta e chiusa

Libreria aperta e chiusa Piquant

Per stupire, un mobile da soggiorno deve giocare con forme, colori e materiali, ma senza rinunciare alla funzionalità. Ne è l’esempio questa libreria con contenitori, che tra i vani a giorno inserisce alcuni moduli chiusi da ante scorrevoli, utilissimi come portaoggetti, svuotatasche e piccoli nascondigli per documenti.

14. La libreria in lamiera

Libreria in lamiera Swing

Salotto piccolo? Libreria piccola. In lamiera, magari, e dall’originale forma astratta. In questa libreria sospesa, dove l’acciaio assume un ruolo chiave nella decorazione, c’è tutto quello che serve per dare un tocco di modernità ad un salottino con poco carattere.

I ripiani centrali, orizzontali e rigorosi, contrastano con la struttura arrotondata per restituire un effetto estetico particolarmente leggero. Perché non sceglierla come libreria da ingresso?

15. La libreria minimal

Libreria minimal Tokyo

Un palo in legno, dei ripiani in metallo goffrato: tanto basta per rendere una libreria minimal un vero oggetto di design per il salotto. La struttura slanciata, costituita da un unico montante, è completata da supporti metallici girevoli e orientabili che esaltano qualsiasi composizione.

Cosa rende speciale questa libreria alternativa? Il fissaggio a soffitto, indicato per arredare il centro stanza di un open space o di un loft ultra moderno.

16. La libreria a quadrati

Libreria a quadrati Bellatrix

Cinque colonne con cinque cubi ognuna: con una libreria di questo tipo - modulare, si intende - decorare il salotto sarà un gioco da ragazzi. Decorativa nel suo essere semplice, questa libreria multicolor è disponibile anche in versione monocolore bianca, gialla, grigia, verde e blu.

17. La libreria curvata

Libreria curvata Elysée

Arredare il soggiorno con le mensole è una delle idee più gettonate degli ultimi anni, ma nulla può sostituire la praticità di un mobile libreria, ammettiamolo… Per fortuna i compromessi esistono, e a volte prendono le sembianze di questa libreria che le mensole le ha, sì, e anche curvate.

La struttura è in acero naturale o tinto nero, è costituita da moduli a sbalzo componibili e può essere utilizzata a parete o a centro stanza.

18. La libreria destrutturata

Libreria destrutturata Nautilus

Sono molti gli elementi che partecipano nel rendere originale un mobile libreria: i materiali, i colori, la struttura. E quando ci si mettono anche i dettagli, il gioco è fatto. Tutto si può dire di questa libreria destrutturata, tranne che non sia particolarissima.

Rettangolare, affascina per l'effetto caleidoscopico dei suoi ripiani, costellati di tanti reggilibri sfalsati e obliqui. Esiste alta o bassa, in metallo goffrato e in diversi colori. Quando si dice che sono i dettagli a fare la differenza.

19. La libreria a scala

Libreria a scala Tyke

C’è chi vuole librerie con scale e chi preferisce che la libreria sia una scala. Originale nell’aspetto, questo scaffale obliquo in acciaio resta in appoggio sul muro come una vera scaletta a pioli, con la differenza che al posto dei gradini si trovano dei capienti ripiani lineari.

Perfetta in un soggiorno metropolitano, a noi piace immaginarla anche in un loft contemporaneo o in un ampio ingresso affacciato sulla zona giorno. Da utilizzare anche come libreria per vinili o fumetti.

20. La libreria ad angolo in legno

Libreria angolare in legno Elisabeth

Chi non sogna di riempire un'intera parete, ma che dico, due pareti con una gigantesca libreria in legno? Detto, fatto: una libreria angolare di questo calibro ha tutte le carte in regola per trasformare il salotto in un luogo magico, dove il concetto di angolo lettura dovrà essere necessariamente rivisto.

La struttura lignea crea un’intricata rete di mensole e ripiani che decorano tutta la parete, per non parlare dell’elevato numero di libri che potrà accogliere.

21. La libreria obliqua

Libreria obliqua Castle

Chiariamo subito: non parliamo di librerie inclinate o addirittura storte, ma di un originale modello di scaffale in cui i ripiani sono intervallati da sottili pannelli obliqui in metallo laccato. Ne risultano tanti piccoli triangoli, che a ben vedere diventano rombi, esagoni, nidi d’ape o un castello di carte quando più librerie sono accostate tra loro. Ottima per rinnovare l’arredamento del salotto senza stravolgerne lo stile.

22. La libreria con ripiani sfalsati

Libreria con ripiani sfalsati Tree

C’è chi ci vede un albero o una foglia stilizzati, in questa libreria sfalsata. Ma al di là della sua forma, senza dubbio particolare, ciò che incanta è il misto di eleganza ed estro che la caratterizza. Gli elementi sono essenziali: un pannello di protezione, un supporto centrale e 8 ripiani inclinati che, come dei rami, sostengono un buon numero di libri.

A noi piace moltissimo la versione in legno e tessuto, alternativa alla più nota libreria laccata.

23. La libreria a ramo d’albero

Libreria a ramo d'albero Hill

Le librerie ad albero sono famosissime, ma hai mai sentito parlare di quelle a forma di ramo? Dal design tanto organico quanto quello delle loro simili, hanno il vantaggio di essere più ridotte nelle dimensioni, e di poter così decorare anche le pareti più piccole, sia in soggiorno che in salotto, oppure nel corridoio o vicino all’entrata.

La libreria è costituita da due lastre di plexiglass, una trasparente e una colorata, e può essere utilizzata anche come appendiabiti.

24. La libreria dalla struttura leggera

Libreria con struttura leggera Byron

Non sempre per rendere moderno il salotto serve arredare una parete. Anche il centro stanza, soprattutto se l’ambiente è grande e ampio, può rappresentare un’ottima occasione per decorare la zona giorno con una libreria. A patto di sceglierne una dalla struttura leggera, aperta per permettere alla luce di filtrare e alta tanto quanto il soffitto. Che ne dici di questo modello?

25. La libreria in filo d’acciaio

Libreria in filo d'acciaio Naviglio

Una libreria in filo d’acciaio, metallo o tondini di ferro parla da sé. Quasi inconsistente, eterea ed essenziale, fa della sua trama metallica la migliore struttura per sorreggere ripiani in legno dall’aspetto naturale. È perfetta per chi possiede un salotto minimalista, vuole arredare l’ambiente senza esagerare, oppure ama l’industrial style ma ne preferisce una versione edulcorata.

26. La libreria a forma di S

Libreria a forma di S Osuna

Salotto piccolo versus librerie originali. Come conciliare un porta libri dal design particolare e un ambiente piccolo? L’idea è di sfruttare il poco spazio disponibile a favore dell’altezza, andando a scovare librerie totem con strutture asimmetriche ma funzionali.

Tra le forme più strane non manca di certo quella ad esse, che innalza librerie verticali dal notevole dinamismo compositivo. A noi piace questo modello: una colonna per libri alta 195 cm, girevole, con 6 ripiani e altrettanti vani sfalsati, 3 alti e 3 bassi. Il dettaglio in più? Gli inserti a specchio che chiudono i lati della struttura.

27. La libreria dalla forma strana

Libreria di design a forma di gabbia Tweet

Di librerie strane, ne abbiamo viste parecchie. Ma questa è davvero particolare: una libreria a forma di gabbia per uccelli, cosa volere di più per decorare un salotto unico nel suo genere? Spiritosa nel design, è serissima nelle finiture: metallo laccato o cromato, legno massello e marmo, materiali nobili che ben si adattano ai salotti più sofisticati.


Da non perdere:

12 Maggio 2020 / / Blog Arredamento

L’era Covid sarà ricordata come un periodo di grande trasformazione. Trasformazione delle nostre abitudini, dei nostri comportamenti, delle regole da seguire e del modo di lavorare.

In un periodo come quello che stiamo vivendo, dove paura e incertezza hanno scosso gli animi, sono numerosi gli esempi di imprenditori che, malgrado il momento delicato, non si sono arresi e hanno deciso di convertire parte della filiera produttiva per contribuire ad un bene più grande: quello della comunità.

Milano Bedding: dai divani di lusso alla produzione di mascherine lavabili

Tra le aziende italiane che ora producono mascherine, un marchio spicca tra tanti: Milano Bedding. Lombarda di nome e di fatto, la società nasce nel 1996 dall’esperienza di Kover e in poco tempo diventa leader nel settore degli imbottiti, in Italia e all’estero.

Fin dalla sua fondazione, il brand si è distinto per il connubio costante di design, tecnologia e comfort, da cui sono nati modelli di eccellente qualità. Una qualità altissima, apprezzata in tutto il mondo, che non interferisce con quella costante ricerca di soluzioni innovative che porta Milano Bedding a migliorarsi continuamente.

La qualità del sonno, insieme a quella della seduta, sono princìpi cardine della produzione brianzola, che culmina nella creazione di una gamma di trasformabili confortevoli e tecnologicamente avanzati, caratterizzati da meccanismi di apertura e chiusura rapidi, intuitivi e sicuri.

È un Made in Italy di grande valore quello proposto nello stabilimento di Desio, dove si trova il cuore pulsante della produzione: divani, divani trasformabili, poltrone, letti e materassi, a cui ora si aggiunge la realizzazione di mascherine in tessuto lavabili e riutilizzabili.

Mascherine in tessuto lavabili Milano Bedding

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Queste mascherine sono realizzate in pelle ovo bianca, un morbido tessuto 100% cotone a tenuta di piuma con particolari caratteristiche di permeabilità. Possiedono il certificato OEKO-TEX 100, che esclude la presenza di sostanze nocive o tossiche.

Disponibili in confezioni da 20 pezzi, le protezione facciali sono proposte nel modello ad uno strato, più leggera, e a due strati, più filtrante. Esistono in due taglie, una per gli adulti (18 x 8 cm) e una per i bambini (15 x 8 cm).

Sono acquistabili online sul sito store.milanobedding.com e consegnate a domicilio in tutta Italia (per gli altri Paesi, è necessario contattare il Servizio Clienti).

Come usare le mascherine di Milano Bedding

Al pari di quelle chirurgiche, le mascherine di Milano Bedding sono dotate di due elastici laterali da fissare dietro le orecchie. Prima di riutilizzarle, è consigliato un lavaggio ad acqua ad alta temperatura (90°).

Da sapere:

Queste mascherine sono realizzate nel rispetto del D.L. n. 18 del 17/03/2020, che ne autorizza la produzione e la distribuzione. Non sono però considerate presidi medico-chirurgici: ricordiamoci quindi di seguire le regole anti-Covid e le raccomandazioni igieniche indicate dal Ministero della Salute.

Mascherina lavabile per adulti di Milano Bedding

12 Maggio 2020 / / VDR Home Design

La camera con letto a soppalco non è una scelta frequente, ma può rivelarsi vincente in molti casi. Vediamo insieme alcune soluzioni e alcuni errori.


Il letto a soppalco non è una scelta comune. 

Non viene in mente subito, neanche se vivi in una casa piccola e devi ottimizzare lo spazio.

Eppure può davvero essere un’opzione da tenere in conto, perché offre diverse possibilità.

Vediamo quali.

letto su soppalco in legno bianco con scala in legno e bagno al piano inferiore

Camera con letto a soppalco: opzioni e misure

Quando si può pensare di optare per una camera con letto a soppalco?

Quando si vive in una casa in cui gli spazi sono comunicanti e non ci sono suddivisioni, oppure quando la casa è piccola.

In entrambi i casi ottieni di suddividere lo spazio, riuscendo a creare più ambienti. Ovviamente devi avere altezze sufficienti per poter ospitare letti a soppalco già pronti in commercio o da far fare su misura.

270 cm/300 cm sono le altezze standard che si trovano in quasi tutti gli appartamenti. Con queste dimensioni riuscirai a inserire un letto a soppalco di quelli in commercio. Diciamo che con 270 cm sei un po’ risicato, nel senso che chi dorme sul letto rischia di sbattere un po’ la testa quando si alza dal letto. 

L’ideale in questi casi sarebbero i letti a soppalco che salgono e scendono, così da avere un maggior controllo delle quote.   

Come larghezza considera almeno 170/180 cm. In lunghezza 220/230 CM. 

Richiedono più spazio perché hanno una maggiore struttura intorno e sotto, che serve a sostenere il peso del letto stesso e dell’eventuale armadio sottostante o di qualsiasi altra struttura si preveda di aggiungere (piattaforma per armadi, scala, scrivania…).

Le soluzioni di Domus, Cinius e Tumidei 

A parte le proposte di Ikea che già conosci, ci sono alcune aziende italiane che producono letti a soppalco molto originali.

La prima è Cinius (che ha fatto dell’ecologia e del vivere in sintonia con la natura la sua filosofia di vita), che tra i vari prodotti a catalogo ha proprio questi letti.

Hanno una piattaforma ideale per chi vive in piccolo spazio, perché sotto ha un ampio armadio e sopra invece ha una libreria e un divano che si trasforma in letto.

Il secondo prodotto ideale anche per chi non ha soffitti molto alti, è il letto matrimoniale a soppalco elettrificato Rising. Quindi sale e scende tramite telecomando. È realizzato su misura con legno massello di faggio e a sostegno del materasso viene inserito il tatami, che è calpestabile, traspirante, facile da pulire e isolante termoacusticamente.

camera con letto a soppalco Rising di Cinius bianco con parapetto pieno
Letto Rising Cinius
letto elettrificato Rising di Cinius
Letto Rising Cinius
camera con letto a soppalco in faggio massello Cinius
Letto Rising
Pedana Soppalco Armadio Cinius
Pedana Soppalco Armadio Cinius

L’azienda Dielle Domus con il modello container realizza uno dei sogni di tutti. Avere una cabina armadio anche laddove sembrava impossibile.

Questo letto infatti ha sotto un capiente armadio, al quale si accede frontalmente oppure sollevando il letto con pistoni a gas. 

Dietro al letto c’è altro spazio contenitivo, pensato proprio per chi vive in uno spazio piccolo e deve averne quanto più possibile e a portata di mano. Quattro metri cubi di spazio recuperati, di cui 3,2 di spazio contenitivo. 

Camera con letto a soppalco Dielle Domus
Dielle Domus

L’ultima azienda di cui ti parlo è Tumidei, che con la collezione Tiramolla realizza dei piccoli capolavori del Made in Italy. 

La collezione si chiama Tiramolla per la versatilità: “comporre senza limiti, liberando la fantasia con l’utilizzo di numerose finiture”. 

In pratica grazie all’utilizzo di tubi e trafile, piani e mensole che vengono tagliati come vuoi tu (anche a disegno), potrai davvero creare il tuo unico spazio. E’ possibile stampare digitalmente le ante dei mobili personalizzandole ulteriormente, abbinandole a decorazioni murali su carte in fibra di vetro stampate con inchiostri atossici.

Insomma, tutto quello che serve per avere una stanza unica nel suo genere. 

Qualche conclusione 

Le camere con letto a soppalco sono una soluzione da tenere a mente quando lo spazio è poco e avete bisogno di aumentare le funzioni da assolvere in un unico ambiente.

Sfruttare lo spazio in verticale è la soluzione migliore quando quello tradizionale scarseggia. Tieni conto però dell’altezza della tua stanza, della comodità della scala che scegli per salire sul tuo letto e di come decidi di attrezzare la zona sotto il tuo letto. 

Infatti se hai poca altezza un divano tradizionale sarebbe scomodo perché rischierebbe di farti sbattere la testa. Meglio un futon, oppure una zona studio o una piccola cabina armadio.

Conoscevi già queste soluzioni? Quale tra queste preferisci? Fammelo sapere nei commenti!

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12 Maggio 2020 / / Blogger Ospiti

Mobili in cartone, belli e particolari ma soprattutto resistenti ed ecologici, creati nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo, arredi alternativi e sicuramente non banali. I mobili in cartone, per quanto possa sembrare strano parlare di “Mobili” in cartone, rappresentano una parte […]

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12 Maggio 2020 / / Dettagli Home Decor

Li abbiamo conosciuti, utilizzati e apprezzati soprattutto in bagno, dove accrescono la sensazione di benessere tenendo calde salviette e accappatoi. I termoarredi sono sempre stati identificati con quest’area della casa e il loro design si è evoluto nel tempo per assolvere alle sue particolari esigenze. Ma la loro funzione non si ferma qui, infatti vi sono radiatori di design concepiti e pensati per poter essere utilizzati in modo trasversale, valorizzando con la loro estetica qualsiasi tipo di ambiente.

radiatore a parete

I radiatori di Antrax IT adatti all’ambiente cucina

Orizzontali, verticali, a moduli o freestanding, i radiatori Antrax IT sono in acciaio o in alluminio 100% riciclabile e offrono un’ampia possibilità di scelta e utilizzo: da T Tower – il pluripremiato progetto di Matteo Thun che può essere collocato liberamente nello spazio se in versione elettrica – a Waffle – l’iconica interpretazione di Piero Lissoni degli storici radiatori in ghisa – sino a Serie T – con le sue preziose mensole sulle quale riporre libri o oggetti -, il design di Antrax IT trova spazio anche in cucina, enfatizzandone lo stile.

radiatore free standing blu

Oltre alla preferenza su come disporli, infatti, i termoarredi sono personalizzabili in oltre 200 colorazioni, disponibili a catalogo, e suggeriscono un’estetica ora materica, ora minimale o contemporanea, completando così l’idea di cucina di ciascuno. Un ‘complemento’ diclasse sostenibile’ che, al pari di forno, lavastoviglie, piani a induzioni e cappe ad elevate prestazioni, consente un notevole risparmio energetico.

radiatore in cucina

www.antrax.it

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