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7 Marzo 2024 / / A forma di casa

Sei in procinto di adottare un nuovo animale domestico? In questo articolo scritto da Elena di Zampettando blog troverai i migliori suggerimenti per accogliere il tuo nuovo amico in un ambiente adatto, comodo e a prova di pelosetto. Elena è una vera amante degli animali e con i suoi consigli aiuta i proprietari di cani e gatti a trovare il modo migliore per vivere una vita lunga, sana e felice con i propri amici a quattro zampe. Sono davvero contenta di ospitare il suo articolo nel blog e spero che anche tu lo troverai utile e interessante.

Suggerimenti su come rendere la casa sicura e accogliente per il nuovo compagno a quattro zampe.

L’accoglienza di un animale domestico è un momento di gioia ma anche di grande responsabilità, trasformando l’ambiente domestico in uno spazio che deve essere sicuro e confortevole. Un’attenta preparazione è cruciale per garantire che la casa sia pronta per il nuovo membro della famiglia. Adottare misure per assicurare la sicurezza e fornire uno spazio accogliente e adatto alle sue esigenze è fondamentale per un’integrazione serena e felice.

Prima di tutto vediamo insieme alcuni consigli pratici. Cominciamo dalla sicurezza. Occorre rendere la casa un ambiente sicuro, eliminando i pericoli. Assicuriamoci di rimuovere le piante velenose, mettere in sicurezza finestre e balconi e tenere lontani piccoli oggetti che il nuovo arrivato potrebbe ingerire.

Anche dedicare uno spazio personale al vostro animale domestico è fondamentale, che si tratti di un morbido cuscino in un angolo riservato o di un angolo elegante integrato nel soggiorno, offrire un riparo in cui il peloso si senta protetto è indispensabile. Per la cuccia o il cuscino, consigliamo di scegliere materiali durevoli e pratici che richiedano poca manutenzione: l’ideale sono tessuti e materiali facili da lavare e resistenti. Allo stesso modo, tappeti lavabili, divani con coperture rimovibili o superfici che possono essere facilmente pulite possono fare una grande differenza nella gestione quotidiana.

Nuovo animale domestico in casa

Per i suoi giocattoli, il cibo e gli accessori suggeriamo di utilizzare contenitori di design o mobili con compartimenti segreti per garantire ordine senza sacrificare lo stile. Se il nuovo arrivato è un gatto, non dimenticarti poi di creare piccoli percorsi in casa in cui possa muoversi liberamente, come mensole a muro o torri tiragraffi. In commercio ne esistono di mille tipologie, che possono essere sia funzionali che visivamente attraenti.

Inoltre non dimenticarti di educarlo sin dal principio, per una convivenza pacifica e di successo, che possa evitare danni alla casa. In questo caso, creare una routine quotidiana e impostare delle regole di comportamento da rispettare è molto importante affinché gli animali sappiano cosa aspettarsi e cosa ci si aspetta da loro. In questo senso suggeriamo sempre di utilizzare il rinforzo positivo, sotto forma di lode e ricompense, che è molto più efficace delle punizioni o dei rimproveri.

Preparare la casa per un animale domestico è un atto d’amore che va oltre l’allestimento di uno spazio fisico. È creare un ambiente in cui sicurezza, comfort e felicità si intrecciano, garantendo così che l’adattamento del nuovo arrivato sia fluido e gioioso. La casa diventa così non solo un rifugio sicuro, ma anche un nido di affetti condivisi, dove ogni dettaglio è pensato per favorire una convivenza armoniosa e ricca di momenti indimenticabili.

Elena
Zampettando Blog

L’articolo Come preparare la casa per un nuovo animale domestico proviene da A forma di casa.

7 Marzo 2024 / / A forma di casa

In un mondo sempre più connesso e tecnologicamente avanzato, l’intelligenza artificiale ha un ruolo sempre più centrale nella nostra quotidianità, rivoluzionando il modo in cui interagiamo con l’ambiente che ci circonda. Ma cosa succede quando portiamo questa tecnologia nel cuore delle nostre case? Oggi ci troviamo di fronte a un nuovo capitolo dell’innovazione domestica, in cui l’intelligenza artificiale promette di semplificare le nostre vite. Da assistenti vocali pronti a soddisfare ogni nostro desiderio a sistemi di automazione che anticipano i nostri bisogni, questa nuova frontiera della tecnologia si propone di trasformare le nostre case in spazi intelligenti e accoglienti, migliorare il nostro comfort, la nostra sicurezza e la nostra qualità della vita.

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la vita quotidiana in casa, offrendo soluzioni innovative, comfort personalizzati e una nuova dimensione di connettività. Una compagnia casalinga che va ben oltre il “Ciao, come posso aiutarti?”.

In questo articolo ti racconto come la tecnologia può rendere la tua casa non solo più intelligente, ma anche più efficiente, senza dimenticare quali sono i rischi dell’utilizzo di queste tecnologie e come puoi proteggerti.

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Assistenti virtuali

Gli assistenti virtuali, come Amazon Alexa, Google Assistant e Apple Siri, sono sistemi basati su intelligenza artificiale, progettati per interagire con gli utenti attraverso comandi vocali e per rispondere alle loro richieste. Questi assistenti virtuali utilizzano avanzati algoritmi di riconoscimento vocale e, grazie all’evoluzione del riconoscimento del linguaggio naturale, sono sempre più abili a comprendere e interpretare le domande e le istruzioni degli utenti.

Essi possono effettuare ricerche online e fornire informazioni su una vasta gamma di argomenti senza dover digitare manualmente le query su un dispositivo. Riescono a dare informazioni in tempo reale su notizie, condizioni meteorologiche, orari dei trasporti pubblici e altro ancora. Gli utenti possono semplicemente chiedere all’assistente virtuale e ricevere risposte immediate. Aiutano gli utenti a gestire liste della spesa, promemoria, impegni e appuntamenti. Sono in grado di riprodurre musica, controllare dispositivi di streaming multimediale e fornire informazioni su artisti, brani o film. Possono anche suggerire contenuti in base alle preferenze dell’utente. Si possono inoltre impostare timer e sveglie tramite semplici comandi vocali.

Gli assistenti virtuali basati su IA possono essere utili per controllare una vasta gamma di dispositivi smart, come luci, termostati, telecamere di sicurezza, prese intelligenti e altri elettrodomestici. Questo offre un controllo pratico e hands-free degli ambienti domestici. L’utilizzo degli assistenti virtuali basati su IA semplifica molte attività quotidiane, rendendo la gestione degli ambienti domestici più intuitiva ed efficiente.

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Domotica e automazioni domestiche

L’automazione domestica basata su intelligenza artificiale rappresenta una trasformazione epocale nell’esperienza quotidiana all’interno delle abitazioni. Questi sistemi intelligenti non sono solo in grado di rispondere ai comandi degli utenti, ma possono anche imparare e adattarsi nel tempo, anticipando le esigenze e le preferenze degli abitanti della casa. I sistemi basati su IA analizzano i modelli di comportamento degli utenti, imparando quando preferiscono accendere o spegnere le luci, regolare la temperatura, o utilizzare determinati elettrodomestici. Questo apprendimento consente una regolazione automatica degli ambienti domestici in linea con le abitudini individuali.

Gli utenti possono programmare scenari personalizzati per diverse attività o momenti della giornata. Ad esempio, con un semplice comando vocale o un’app, è possibile attivare uno scenario “Cinema” che abbassa le luci, regola la temperatura e avvia il sistema audio.

L’IA monitora i consumi energetici e suggerisce modifiche per ottimizzare l’uso dell’energia. Ad esempio, può regolare la temperatura in base alle preferenze degli occupanti, spegnere luci e dispositivi non utilizzati, contribuendo così a ridurre i costi energetici. L’IA è in grado di coordinare l’uso degli elettrodomestici in base alle necessità degli utenti. Ad esempio, può pianificare automaticamente l’avvio della lavatrice durante i periodi di minor consumo energetico o suggerire il momento migliore per avviare la lavastoviglie.

I sistemi di automazione domestica basati su intelligenza artificiale integrano anche funzionalità di sicurezza avanzate. Utilizzando telecamere intelligenti e algoritmi di riconoscimento, sono in grado di identificare attività sospette e inviare notifiche agli utenti, migliorando la sicurezza complessiva della casa. Sistemi di sicurezza basati su IA possono utilizzare il riconoscimento facciale per identificare persone autorizzate o rilevare attività sospette, aumentando così la sicurezza della casa.

L’IA permette agli ecosistemi di automazione domestica di ricevere aggiornamenti software che introducono nuove funzionalità e miglioramenti nel tempo. Questo assicura che i sistemi siano sempre al passo con le ultime tecnologie e con le esigenze degli utenti.

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Elettrodomestici smart

Gli elettrodomestici smart sono dispositivi domestici tradizionali che sono stati migliorati e resi più intelligenti grazie alla connettività a Internet e alla capacità di comunicare con altri dispositivi attraverso reti wireless. Questi apparecchi sono progettati per offrire maggiore comodità, controllo remoto e automazione attraverso l’utilizzo di tecnologie come l’intelligenza artificiale e il machine learning.

Sono elettrodomestici dotati di chip di comunicazione che consentono loro di connettersi a Internet attraverso reti Wi-Fi, Bluetooth o altri protocolli di comunicazione wireless. Questa connessione consente agli utenti di controllare e monitorare gli apparecchi da remoto attraverso smartphone, tablet o altri dispositivi. Solitamente sono dotati di un’applicazione dedicata che consente agli utenti di gestire l’apparecchio tramite uno smartphone o un tablet. Queste app forniscono un’interfaccia utente intuitiva per controllare le funzionalità dell’elettrodomestico, impostare programmi, ricevere notifiche e monitorare lo stato dell’apparecchio.

Alcuni frigoriferi possono monitorare il loro contenuto, avvertire quando gli alimenti stanno per scadere, e persino consentire la visualizzazione del loro interno attraverso telecamere integrate. Riescono inoltre ad utilizzare l’IA per imparare le preferenze alimentari degli utenti, sanno adattarsi alle loro abitudini alimentari e suggerire ricette o fornire raccomandazioni personalizzate. Alcuni forni e piani cottura smart permettono agli utenti di monitorare e regolare la cottura anche quando non sono in cucina. Lavatrici e asciugatrici permettono agli utenti di avviare, interrompere o programmare cicli di lavaggio anche quando sono lontani da casa. Robot aspirapolvere utilizzano sensori e algoritmi di navigazione per pulire automaticamente gli ambienti domestici senza supervisione.

Questi sono solo alcuni esempi, la gamma di elettrodomestici smart continua a espandersi, includendo dispositivi per ogni aspetto della vita domestica. Sono in fase di lavorazione persino robot maggiordomo che saranno in grado di afferrare e spostare oggetti, regolando la pressione in base a ciò che prendono in “mano”.

Assistenza agli anziani e alle persone con disabilità con l’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale ha un risvolto estremamente utile nel fornire assistenza personalizzata e monitorare la sicurezza degli anziani e delle persone con disabilità all’interno delle loro case. Dispositivi dotati di sensori e telecamere intelligenti possono rilevare cadute o comportamenti insoliti, inviando notifiche di emergenza ai caregiver o ai familiari.

Gli assistenti virtuali basati su IA possono essere programmati per fornire promemoria per l’assunzione di farmaci, appuntamenti medici o semplicemente per fornire compagnia attraverso conversazioni virtuali. I dispositivi indossabili con funzionalità di localizzazione consentono anche di monitorare la posizione degli utenti, garantendo sicurezza e tranquillità ai caregiver.

L’implementazione di soluzioni basate su intelligenza artificiale nell’assistenza agli anziani e alle persone con disabilità non solo offre un supporto pratico, ma contribuisce anche a migliorare la qualità della vita e a mantenere un grado maggiore di autonomia all’interno dell’ambiente domestico.

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I rischi legati alla privacy e alla sicurezza

L’implementazione dell’IA in casa può portare a una maggiore efficienza, comodità e sicurezza, migliorando così la qualità della vita all’interno della casa. Tuttavia, è importante considerare anche le questioni legate alla privacy e alla sicurezza nell’uso di tali tecnologie.

Gli assistenti virtuali e altri dispositivi smart per fornire un buon servizio raccolgono e archiviano dati personali, come comandi vocali, preferenze, abitudini e, in alcuni casi, informazioni di salute. La gestione di queste informazioni sensibili richiede rigorose politiche di sicurezza per evitare accessi non autorizzati e usi impropri. Inoltre, la mancanza di aggiornamenti regolari e tempestivi dei dispositivi smart può lasciare vulnerabilità aperte, mettendo a rischio la sicurezza del sistema.

I dispositivi smart, se non sufficientemente protetti, possono diventare bersagli per attacchi informatici. Un accesso non autorizzato a dispositivi connessi potrebbe consentire a terzi di raccogliere dati personali o persino assumere il controllo degli apparecchi domestici. Gli apparecchi connessi in casa condividono dati attraverso reti Wi-Fi e Internet. Una rete domestica non protetta può essere vulnerabile a intrusioni, mettendo a rischio la privacy e la sicurezza dei dati trasmessi tra dispositivi.

In molti casi, gli algoritmi di intelligenza artificiale operano come “scatole nere”, il che significa che l’utente non ha una comprensione chiara di come vengano prese le decisioni o di come vengano utilizzati i dati. Alcuni dispositivi possono condividere dati personali con terze parti senza il consenso esplicito degli utenti. Questo solleva preoccupazioni sulla commercializzazione e l’utilizzo improprio delle informazioni personali.

Per proteggersi da questi rischi è fondamentale adottare pratiche di sicurezza robuste, come l’utilizzo di password sicure, la crittografia dei dati e l’implementazione di aggiornamenti regolari. Mantenersi sempre informati riguardo ai livelli di privacy dei servizi e dei dispositivi utilizzati. Inoltre, è importante assicurarsi sempre che i produttori adottino standard di sicurezza elevati e che abbiano informative trasparenti riguardo le loro modalità di raccolta e utilizzo dei dati.

Scenari futuri dell’intelligenza artificiale in casa

Beh, io non so ancora predire il futuro, ma credo proprio che nei prossimi anni l’evoluzione dell’intelligenza artificiale ci riserverà grosse sorprese ed innovazioni che oggi possiamo solo immaginare. Per scoprire insieme come diventerà la casa del futuro teniamoci in contatto qui nel blog o tramite i miei canali social Instagram e Facebook. Nel frattempo sarebbe interessante fare qualche previsione, sono curiosa di sapere che ne pensi e come ti immagini la vita in casa con l’avvento e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ti incuriosisce? Ti spaventa? Non vedi l’ora di avere il tuo robot maggiordomo? Se ti fa piacere, condividi i tuoi pensieri nei commenti qui sotto.

L’articolo Come l’intelligenza artificiale cambia la nostra quotidianità in casa proviene da A forma di casa.

7 Marzo 2024 / / A forma di casa

Immaginatevi nel lussuoso salotto di una villa del XVIII secolo. Le candele splendono, le voci dei nobili risuonano e al centro di tutto c’è lui: il divano Chesterfield. Proprio quel divano che viene in mente a tutti quando si parla di divani, una vera e propria icona del design che ha attraversato le epoche, arredando non solo i salotti di un tempo, ma anche quelli contemporanei.

Qui non si parla di un semplice pezzo di arredamento, ma di un vero e proprio simbolo di intramontabile eleganza che ha vissuto epoche di cambiamenti e di trasformazioni rimanendo sempre un riferimento di stile, incantando generazioni con il suo design senza tempo e il suo eccezionale comfort.

Il divano Chesterfield incarna l’essenza stessa dello stile classico, traendo origine dal gusto aristocratico e dalla maestria artigianale dei tempi passati. Pare che il suo ideatore sia stato Lord Philip Stanhope, il quarto conte di Chesterfield, un politico e uomo di lettere inglese del XVIII secolo. Si dice che il conte Stanhope commissionò ad un artigiano londinese la creazione di un divano comodo per riposare durante il giorno senza far sgualcire i suoi abiti. Traendo ispirazione dalle sedute delle carrozze del ‘700, venne così creato questo iconico divano che prese il proprio nome dalla contea di Chesterfield. Chissà se il conte Stanhope con le sue richieste immaginava di dare vita ad un oggetto che sarebbe diventato una tale icona del design!

divano Chesterfield

Non solo nei salotti classici, anche in quelli contemporanei

Attraverso le reinterpretazioni moderne, il divano Chesterfield ha varcato i confini del tempo e dello spazio, adattandosi ad una grande varietà di stili d’arredamento. Le linee classiche che lo contraddistinguono non limitano la sua versatilità. Questo è un arredo che si adatta a qualsiasi ambiente, dai salotti classici alle ambientazioni più moderne. Lo si può trovare tranquillamente inserito in contesti industriali, piuttosto che in un soggiorno dallo stile vintage o in una stanza dal gusto eclettico. Questo divano viene addirittura usato come elemento di rottura negli ambienti minimal.

Unendo la tradizione artigianale con l’innovazione moderna, questo sofà ha ispirato generazioni di designer che hanno provato a reinterpretarlo nel corso dei secoli, intervenendo sulla forma, sulle dimensioni e sui materiali. Ne sono usciti prodotti davvero molto interessanti, ma il vero divano Chesterfield risponde a precise caratteristiche distintive tra cui la sua peculiare forma dalle linee classiche, la lavorazione capitonnè dell’imbottitura, la curvatura dei braccioli e dello schienale, il rivestimento in pelle o in velluto, il comfort della seduta e l’attenzione nei dettagli delle pieghe, delle cuciture e delle rifiniture. Si tratta di un divano che ancora oggi viene realizzato artigianalmente per mantenere viva la tradizione di questo design iconico, ma soprattutto per offrire un livello di qualità e attenzione ai dettagli che spesso è difficile ottenere con la produzione industriale.

Capitonnè divano Chesterfield

Il divano Chesterfield di alta qualità

Spesso si pensa che il vero e originale divano Chesterfield sia prodotto esclusivamente in Inghilterra. In realtà non è proprio così: le sue antiche origini pare siano inglesi e il nome “Chesterfield” sembra confermarlo, ma questo non vuol dire che soltanto in Inghilterra vengono realizzati divani Chesterfield di alta qualità. Il nome infatti, più che una provenienza geografica, richiama la sua storia e contraddistingue soprattutto il suo design.

Ma allora, come si riconosce un divano Chesterfield di alta qualità? In questo video, Francesco, artigiano di Vama Divani, spiega quali sono le caratteristiche a cui prestare attenzione per non sbagliare.

Insomma, siamo proprio davanti ad un pezzo grosso del design e probabilmente dietro alla sua eleganza si nascondono storie che farebbero arrossire la regina Vittoria. Nel suo passato ha visto copricuscini volare, ha sentito segreti sussurrati e ha assistito a pettegolezzi che farebbero impallidire la National Enquirer. Ma non c’è da stupirsi, chi può resistere al suo fascino? È come il James Bond dei divani: intramontabile, affascinante e sempre pronto per un cocktail. Scegliere un divano Chesterfield significa portarsi a casa non solo un mobile, ma un pezzo di storia e artigianato dallo stile senza tempo.

In collaborazione con Vama Divani


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L’articolo Il divano Chesterfield: icona senza tempo tra storia e artigianato proviene da A forma di casa.

7 Marzo 2024 / / Romina Sita

Il pavimento occupa (visivamente) la parte più importante dello spazio e ci si aspetta che sia pratico e durevole per tutta la permanenza nella casa. Per questo motivo si va un pò in ansia quando si deve scegliere il prodotto perfetto per rivestire i pavimenti di casa. In questo articolo desidero raccontarti gli aspetti da tenere in considerazione quando devi scegliere le piastrelle in gres e inoltre ti mostro il pavimento che ho scelto per casa mia.

INDICE DEI CONTENUTI
Il gres porcellanato: la scelta più diffusa
Lo stile del pavimento (e della casa)
Cose da sapere quando devi scegliere le piastrelle di casa

#1 Colore e texture
#2 Formato e posa
#3 Fuga
#4 Quante piastrelle acquistare?
#5 Il prezzo
#6 E il battiscopa?!
La scelta compiuta a casa mia

Esistono svariate tipologie di pavimenti. Tipologie che si differenziano per materiale (marmo, pietra, legno, cotto, resina, ecc…), formato (grandi lastre, misure standard, cementine, mosaici), colori (praticamente infiniti) e prezzi (dai più economici ai più costosi).

Spesso però la scelta ricade sulla soluzione più pratica e con un buon rapporto qualità-prezzo.

Qualità, perché un pavimento deve essere bello da vedere, pratico da pulire, durevole nel tempo e prezzo perché, se ti conosco bene, non hai intenzione di spendere una follia per arredare casa.

Il gres porcellanato: la scelta più diffusa

La tipologia di pavimento che rispecchia la caratteristica di una buon rapporto qualità-prezzo è il gres porcellanato: il materiale infatti più diffuso per rivestire i pavimenti di casa.

Questo è il pro, ma il contro qual è?

Il gres, detta in parole povere, è ceramica (argilla cotta) compatta, dura e impermeabile, di conseguenza non ha una superficie esterna esteticamente accattivante come può essere un bel marmo, che come caratteristica naturale ha, più o meno presenti, delle belle venature. 

Quindi il gres porcellanato per essere ancor più versatile e apprezzato, ha bisogno di imitare l’estetica di altri materiali, che naturalmente hanno caratteristiche prestazionali inferiori, specialmente per mostrarsi come valida alternativa ad essi.

È proprio per questo motivo che in commercio puoi trovare una vastissima scelta di pavimenti in gres. C’è una vera e assidua concorrenza tra le varie aziende ceramiche. Se ti è mai capitato di fare un giro al Cersaie, il salone internazionale della ceramica, ti sarai accorta che alcuni prodotti sono molto simili tra loro.

Tutto molto bello quando c’è tanto assortimento, perché si è certi di trovare ciò che piace. D’altra parte però, quando c’è troppa scelta, si rischia di essere un pò destabilizzati e non arrivare mai a un dunque…

Lo stile del pavimento (e della casa)

Scegliere le piastrelle sta diventando sempre più complesso, sia perché c’è tanta scelta sia perché spesso non si sa quale linea estetica si vuole dare alla propria casa.

La scelta del pavimento dipende dai gusti personali e dallo stile che si vuole assegnare alla propria casa.

Primo consiglio che voglio darti è quello di fare ricerca, fare chiarezza sul tuo gusto estetico e quale linea guida desideri seguire. L’eBook “Il tuo stile di arredo e la tua prima moodboard” può esserti utile in questo.

Non sono qui a parlarti delle infinite strade estetiche che potresti intraprendere, ma desidero invece accompagnarti nelle valutazioni, necessarie da compiere, prima di scegliere il tuo pavimento in gres.

Cose da sapere quando devi scegliere le piastrelle di casa

Ecco le considerazioni che ho fatto prima di scegliere le piastrelle di casa mia. Considerazioni fondamentali se desideri essere più sicura delle tue scelte. Poi ovvio che bisognerebbe entrare nel dettaglio e considerare caso per caso, ma questa è un’infarinatura generale che sono sicura esserti utile quando devi scegliere le piastrelle da posare in casa.

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Foto by Gambini Group

Ci sarebbe da parlare per ore di questo specifico argomento.

Come ti dicevo poco fa esistono in commercio tantissime aziende produttrici (abito a Modena vicino al distretto ceramico, quindi ne so qualcosa) e altrettante tipologie di estetica: effetti legno, effetti pietra, effetti marmo, effetti resina, effetti metallo, effetti cotto, effetti cementine… e potrei andare avanti all’infinito.

Le attuali e sempre più sofisticate tecnologie applicate sulla parte visibile della piastrella, consentono al gres di imitare abbastanza fedelmente qualsiasi superficie.

Il gres ha il grande potere di replicare materiali differenti (naturali e non), ma con le caratteristiche qualitative del gres porcellanato.

Fantastico vero?

Attenzione però perché non è sempre facile saper scegliere una piastrella “stampata” bene. 

Ecco 3 consigli pratici:

  1. Osservala bene da vicino e controlla che non ci siano difetti o che non si notino i pixel della stampa di bassa qualità.
  2. Osservala anche da lontano per avere una visione di insieme dell’intero pezzo.
  3. Osserva anche, generalmente da foto in showroom o su catalogo (digitale o cartaceo), un pavimento già posato, per notare e valutare lo stacco cromatico tra le zone chiare e le zone più scure (in gergo si dice: stonalizzazione) e tra una piastrella e l’altra. 

Lo do per scontato ma per sicurezza lo scrivo: non scegliere mai le piastrelle a scatola chiusa.

Sì certo, fai tutte le tue ricerche online (ho fatto così anche io), ma poi valle a vedere dal vivo dal tuo rivenditore di zona.

Individua online le piastrelle che ti piacciono (attingendo dai siti delle aziende produttrici) e vai a ricercare quale rivenditore di zona, vende quel brand specifico a cui sei interessata, in modo da poter andare in show room e toccarle con mano.

A dir la verità per il rivestimento della cucina ho rischiato, ho acquistato a scatola chiusa e mi è andata bene. Ehhh… mi piacevano talmente tanto che non ho saputo resistere! Trovi uno scatto della mia cucina all’interno di questo articolo.

Però tu non farlo eh… è troppo rischioso, soprattutto se parliamo di tutto il pavimento di casa.

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Foto by Gambini Group

Il formato dipende dalla tipologia di ambiente che devi rivestire.

Se l’ambiente è grande allora puoi osare anche coi nuovi formati 120×120 (attenzione però perché la posa ti costerà qualcosina di più, quindi questo è un aspetto da tenere in considerazione).

Se invece l’ambiente non è tanto grande, allora rimarrei su un 60×60, a meno che non si tratti di effetto legno o effetto cementine o mosaico, dove qui seguirai i loro formati.

Ti suggerisco la posa dritta o ortogonale (la chiamano in diversi modi). Anche qui va molto a gusto, ma la posa sfalsata personalmente la vedo antica o più adatta ad un locale pubblico.

Quando un tempo le piastrelle avevano formati piccoli, la posa sfalsata regolare (a metà, a un terzo, a un quarto…), o irregolare, o con un modulo preciso, aveva un senso per creare giochi e disegni accattivanti.

Ora invece, posare sfalsato un 60×120, credo abbia poco senso in una casa.

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Foto by Gambini Group

Eh…argomento dolente!

Purtroppo, mettiamoci l’anima in pace, la fuga si vedrà sempre. Anche se desideriamo tanto un effetto di continuità, purtroppo annullare le fughe, è praticamente impossibile.

È inutile che ci vengano a raccontare del tono su tono, della fuga da 1 mm (che tanto poi i posatori non si prendono la responsabilità di fare la posa accostata… e con la crocetta di 1 mm non uscirà mai una fuga di 1 mm, per le imperfezioni del bordo della piastrella, anche se è rettificata), perché in ogni caso, che sia cementizia o che sia epossidica, la stuccatura è costituita da materiale poroso, che col tempo tende a scurirsi o a diventare disomogenea. L’epossidica magari ha una resa migliore, ma non è risolutiva, è solo più difficile da posare; di conseguenza ti costerà di più e non avrai comunque risolto il problema della variabilità nel tempo del colore dello stucco.

Quindi, consapevoli di questo fatto, adottiamo i giusti stratagemmi per “alleviare questo dolore”.

Quali stratagemmi?

Ad esempio:

  • Non scegliere piastrelle troppo chiare, così non sei costretta a fare la fuga troppo chiara.
  • Non scegliere piastrelle troppo omogenee e monocromatiche, altrimenti le imperfezioni della fuga si noteranno di più.
  • Se ne hai la possibilità (come ho fatto io nel bagno) scegli piastrelle molto scure, così la fuga, essendo già scura, non la vedrai scurirsi o perlomeno molto poco. In questo caso (sì, ho già capito che farò un articolo sul bagno!) ho utilizzato il silicone nero nella doccia e in tutti i sanitari (così ho anche risolto il problema estetico della muffa che col tempo si forma sul classico silicone trasparente che si dà sui sanitari del bagno).
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Foto by Gambini Group

Con la planimetria sottomano, misura la superficie calpestabile del pavimento e al totale aggiungi un 20%.

Questo si chiama “sfrido”, una quantità in eccedenza necessaria per compensare lo scarto dovuto dai tagli durante la posa in opera e da eventuali imprevisti, come rotture di piastrelle.

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Foto by Gambini Group

Come forse saprai, i privati non possono acquistare i prodotti direttamente delle aziende produttrici di gres porcellanato, di conseguenza non esiste uno shop online sui loro siti web. Solitamente quindi, si va da un rivenditore di zona (intermediario) e si procede con l’acquisto, tramite questo “passaggio”.

“Sì lo sapevo già Romi, ma se volessi farmi un’idea di costo prima di andare dal rivenditore?”

Se desideri farti un’idea del costo, anche per capire a grandi linee se la tipologia di prodotto che ti interessa fa per te, devi sapere che esistono degli shop online di piastrelle (delle sorte di rivenditori online). Io li ho utilizzati tantissimo per fare tutti i miei ragionamenti sul prodotto, formato e prezzo, per poi arrivare dal rivenditore (fisico) più pronta e consapevole delle mie scelte.

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Foto by Leroy Merlin

La scelta più diffusa (e quella che mi sento di consigliarti, perché la più pratica in assolto) è quella del battiscopa in gres in coordinato con le piastrelle. Quando si acquistano le piastrelle, le aziende produttrici realizzano una serie di articoli coordinati, chiamati pezzi speciali, che vanno a completare la gamma, come ad esempio gradini, elementi a L (nel caso ad esempio di piscine esterne) e battiscopa. Il battiscopa generalmente misura 7 – 8 cm, per la lunghezza del modulo della piastrella (può essere: 30, 60, 80, 120 cm…)

Interessanti le alternative di battiscopa in mdf o legno verniciato tinta unita (il più diffuso è in bianco). Soluzione adatta per una casa moderna, ma appena un pochino meno pratica quando si tratta di pulirlo, perché lascerà notare di più lo sporco. Inoltre deve essere montato a regola d’arte, perché ogni minima imperfezione si noterà.

La scelta compiuta a casa mia

Quando ho arredato la mia casa nuova, volevo un prodotto che rispecchiasse lo stile della casa, minimale e scandinavo.

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Colore e texture

All’inizio eravamo indecisi se fare la zona notte in legno (vero) e la zona giorno con un gres effetto cemento o resina. Alla fine, un pò per il costo e un pò perchè abbiamo già il legno a soffitto, abbiamo optato per un “total gres” effetto cemento.

Volevamo che la grafica fosse un pò “mossa” ma non troppo effetto industriale, in modo da cammuffare l’eventuale sporco (cioè che se appena cade una goccia, non devo tirarla su subito, perchè altrimenti si vede come una boa rossa in mezzo al mare!).

Formato e posa

Non abbiamo mai avuto dubbi invece sul formato, anche se ci è costata un pò di più la posa, abbiamo optato per il 120×120 (naturalmente con posa ortogonale). Desideravamo un effetto minimal e di continuità (più il formato è grande e meno fughe ci sono).

Ti suggerisco, prima della posare, di fare uno schema della posa (facendoti aiutare dal posatore o da un architetto) per valutare esattamente dove “cadono” le fughe. Noi per esempio abbiamo dato priorità al corridoio, essendo stretto e lungo non volevamo comparisse la fuga longitudinale, ma solo quelle trasversali, così il corridoio ha dettato la partenza della posa e i tagli sono collocati nel perimetro della casa.

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Fuga

Il colore della fuga è stato scelto di un tono appena più scuro del colore della piastrella. Si nota un pò di più, ma tanto di noterà comunque e magari con meno irregolarità.

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Battiscopa

Per casa mia ho scelto un battiscopa il mdf nero. Essendoci diversi elementi neri abbiamo optato per questa soluzione. Clicca qui per scoprire la material board di casa mia. Un battiscopa nero come una linea che disegna il perimetro della casa: un effetto molto impattante, audace, ma allo stesso tempo armonico ed equilibrato.

Ecco qua. Alla fine è venuto un articolo bello bello corposo. Beh sì, in effetti ci sono parecchie cose da tenere in considerazione quando si deve scegliere il pavimento in piastrelle.

A dimenticavo! Le piastrelle che ho scelto per i pavimenti di tutta la casa sono di Keope serie Moov nelle colorazione grey e il rivenditore di zona a cui mi sono affidata è Miselli Ceramiche.

Piccola curiosità personale: alcune delle immagini che vedi nel link di Keope Moov le ho realizzate io (ambiente e styling) quando lavoravo nello studio fotografico… erano i primissimi render 3d che progettavo e gestivo come art director e set stylist.

Spero come sempre che questo articolo ti sia stato utile o che ti abbia dato ottimi spunti di riflessione. Ti ricordo che se desideri partire col piede giusto e fissare le fondamenta estetiche della tua casa, sappi che non è mai troppo tardi e puoi farlo iniziando ora, leggendo l’eBook “Il tuo stile di arredo e la tua prima moodboard”.

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Leggi l’eBook: “Il tuo stile di arredo e la tua prima moodboard”

Ciao e alla prossima! 

L’articolo Come scegliere le piastrelle del pavimento: cose da sapere prima dell’acquisto e quali ho scelto per casa mia sembra essere il primo su Romina Sita.

7 Marzo 2024 / / Romina Sita

Hai mai visto quelle bellissime immagini scattate dall’alto, con ritagli di materiali, fotografie, rametti e piccoli oggetti? Quelle sono delle material board. “Sì Romi, sono molto belle, ma a cosa mi servono?” In questo articolo ti spiego cos’è una material board, a cosa serve e perché può esserti di grande aiuto se hai la necessità di arredare casa in autonomia. 

INDICE DEI CONTENUTI
Cos’è e a cosa serva una material board
Moodboard e material board: 2 strumenti strettamente collegati
Come si crea una material board

L’immagine che vedi qui sopra in copertina, l’ho realizzata io. Devi sapere che adoro realizzare composizioni di oggetti, sia per la casa sia per still life, ovvero scatti emozionali che utilizzo per il blog e la mia pagina Instagram.

Pensi che per realizzare una material board come questa bisogna essere dei professionisti?

La mia risposta è ni.

Sì, bisogna conoscere certe nozioni relative allo styling, al set design e alla fotografia (conoscenze che ho appreso nella mia esperienza lavorativa durata ben 13 anni, all’interno di uno studio fotografico: qui puoi leggere la mia storia), ma la material board che serve a noi, cioè per arredare casa, non è necessaria che sia realizzata dal vero.

Infatti ad esempio possiamo realizzare una material board digitale.

Non sarà certamente la stessa cosa, ma adempirà egregiamente alla sua funzione. La material board digitale sarà necessaria per capire se la composizione dei materiali “funzionano” bene tra loro, se si combinano in modo armonico, per poter poi realizzare l’arredo composto dai materiali scelti… e perché no, anche per divertirci un pò.

Se la material board funziona, allora funzionerà anche l’intero arredo della casa.

Ma andiamo con ordine, così ti spiego tutto per bene.

Cos’è e a cosa serve una material board

Immagina una casa esteticamente armonica, dove ogni materiale, colore e pattern è al suo posto e dialogano tra loro in maniera perfetta, creando un insieme coeso e molto piacevole alla vista.

La material board è uno degli strumenti che ti permette di farlo.

Di fare cosa?

Di scegliere consapevolmente arredi che stanno bene tra loro e in linea con lo stile della tua casa.

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Questa è una material board, una composizione di oggetti di piccole dimensioni. Prevalentemente si tratta di porzioni o ritagli di materiali, associati a piccoli oggetti che aiutano a donare calore ed emozione all’intera composizione.

In altre parole non è nient’altro che un collage di elementi che rappresentano i materiali prevalenti dell’idea di arredo che si ha in mente e che si desidera concretizzare.

Raccogliendo e raggruppando questi materiali si ha a colpo d’occhio una visione di insieme dell’estetica del progetto di arredo, ottenendo così un aiuto concreto nel comprendere e immaginare meglio il risultato finale.

Material board e moodboard: 2 strumenti strettamente collegati

Hai mai sentito invece parlare di moodboard?

(beh, se mi segui da un pò, sicuramente sì)

La moodboard è lo strumento che si realizza appena prima della material board.

La moodboard ha infatti la capacità di sintetizzare i tratti distintivi del tuo stile di arredo (linee, forme, materiali, finiture, colori e pattern) e serve da linea guida per aiutarti a concretizzare l’idea, lo stile e il mood che la tua casa dovrà esprimere una volta che avrai completato lo styling.

La material board non è nient’altro che uno sviluppo della moodboard, mirato alla tematica dei materiali.

Se ci pensi, nei materiali degli arredi e di tutti gli elementi che compongono l’interno di una casa, sono presenti intrinsecamente dei colori, dei pattern, delle finiture… tutte proprietà che vanno a caratterizzare ogni singolo elemento.

Sapere di che materiali devono essere i tuoi arredi, avere il controllo su di essi, cioè senza inserirne troppi o troppo pochi, ti semplificherà di gran lunga la vita ed eviterai di commettere errori e di conseguenza buttare via soldi.

Sì ma Romi, come si fa? Come posso creare la mia material board?

Come ti dicevo poco fa moodboard e material board vanno a braccetto, quindi prima di procedere ti suggerisco di realizzare la tua moodboard che esprime il tuo gusto estetico. 

Fatta questa, ti puoi concentrare sullo step successivo.

Come si crea una material board

Realizzare una material board digitale, piuttosto che una reale, è più che sufficiente per svolgere la tua funzione, ma se hai materiali disponibili in casa, ben venga la realizzazione di una material board reale e sensoriale.

Per realizzare una mterial board digitale abbiamo bisogno di immagini. Immagini che possiamo reperire facilmente su Google. Ognuna di esse deve essere focalizzata su un unico materiale, come se fosse stato fotografato da vicino, senza inquadrare cioè altri elementi.

Ora, osserva attentamente la tua moodboard e concentra il tuo sguardo solo sui materiali presenti nelle immagini selezionate. Tra questi identifica i materiali prevalenti.

Ad esempio potrebbero esserci:

  • Legni (2 o massimo 3)
  • Gres (2 o massimo 3)
  • Metalli (2 sono sufficienti)
  • Finiture di arredi (2 o massimo 3)
  • Tessuti
  • Fantasie
  • Tinte unite (ad esempio può rappresentare una parete colorata)
  • Altri materiali che ritieni significativi

Non è una regola fissa per tutti, questa vuole essere una linea guida. Una linea da seguire e personalizzare a tuo piacimento.

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Mettiamo il caso che questa qui sotto sia la tua moodboard composta da immagini evocative che esprimono il tuo tratto distintivo.

In questo eBook ti spiego come definire con esattezza il tuo stile di arredo e i tratti distintivi di cui è composto.

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Una material board ricavata da essa potrebbe essere questa (vedi immagine sotto).

Esaminiamola insieme nel dettaglio:

  • Legni (medio e chiaro, entrambi con sottotono caldo)
  • Gres (effetto cemento e grafica geometrica)
  • Metalli (nero opaco e acciaio satinato)
  • Finiture di arredi (laccato bianco e grigio scuro)
  • Tessuto (fantasia geometrica)
  • Intonaco (color bianco e terracotta)
  • Pietra materica (nero)
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Per comporre digitalmente queste immagini puoi usare Canva, un tool semplice e intuitivo, che utilizzo io stessa per realizzare i miei progetti.

Ora puoi scegliere tutti gli elementi che compongono la tua casa con semplicità: pavimenti, rivestimenti, mobili, maniglie, tessili, ecc… seguendo la linea guida dettata dalla material board.

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Questa è una casa realizzata (la mia!) che segue la material board appena descritta. Non necessariamente devi replicare esattamente tutti i materiali presenti, puoi utilizzare questa board anche solo per prendere ispirazione e aggiungere nuovi materiali molto simili o comunque in linea con essi.

Ad esempio, se volessi aggiungere un’ulteriore parete intonacata colorata, quale tinta potrei scegliere? Vado a vedere la palette colori e i materiali esistenti e prendo la decisione.

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Queste che ti ho mostrato sono moodboard e material board generiche per tutta la casa, ma sentiti libera, anzi ti suggerisco, di realizzarne altrettante per ogni stanza della casa da arredare.

Più andrai in profondità, più scenderai nel dettaglio, più farai chiarezza delle tue idee.

In questo eBook “Il tuo stile di arredo e la tua prima moodboard” ti spiego esattamente come definire il tuo stile, dargli un nome, i tratti distintivi da cui è composto e come realizzare digitalmente step by step la tua moodboard.

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Se invece desideri fare l’operazione inversa, ovvero estrapolare la material board da una casa che hai visto e che ami alla follia, qui in questo post di Instagram ti spiego come farlo.

Ora hai tutte le nozioni che ti occorrono, non ti resta che metterti all’opera.

Alla prossima e buona trasformazione della tua casa.

Romina

L’articolo Material board: lo strumento per concretizzare l’estetica della tua casa e semplificare le tue scelte di arredo sembra essere il primo su Romina Sita.

7 Marzo 2024 / / Romina Sita

Questo articolo ce l’ho in canna da tempo e finalmente sono pronta per lanciarlo! Desideravo da tanto parlare della stanza più amata dalle donne, ma dato che ne stavo per progettare una per casa mia, ho scelto di aspettare per mostrarti nel dettaglio tutte le scelte progettuali che ho compiuto e messo in pratica, in modo tale che tu possa prendere ispirazione per realizzare la tua. In particolare ti racconterò di tutti gli step che ho compiuto per arredare e organizzare la lavanderia della mia casa nuova.

INDICE DEI CONTENUTI
Immagina la tua lavanderia dei sogni
Come arredare e organizzare la lavanderia in 7 step
#1 Ricerca

#2 Scelta del fornitore
#3 Dimensionamento dei mobili
#4 Planner
#5 Confronto
#6 Montaggio dell’arredo
#7 Organizzazione degli oggetti

Devi sapere che mi sono trasferita da poco più di un mese in una casa nuova che abbiamo ristrutturato nel 2022-23 con tanta fatica e pazienza!

Una casa magnifica, che rispecchia la mia casa dei desideri. Guarda, sono ancora emozionata nel scrivere, da quanto sono entusiasta di questa nuova avventura.

Ho intenzione di mostrartela tutta pian piano qui sul blog andando ad esaminare ogni stanza e dettaglio stilistico compiuto. Che dici, ti piace come idea?

In questo articolo, come ti dicevo, ci dedichiamo alla lavanderia, la stanza credo più amata dalle donne!

Immagina la tua lavanderia dei sogni

Nella casa “vecchia” avevo già una stanza dedicata alla lavanderia, ma era scomoda, in soffitta e inoltre non era organizzata in modo efficiente. Accumulavo i vestiti lavati e asciugati delle lavatrici fatte durante la settimana e solo nel weekend, precisamente il sabato mattina, li portavo giù sul tavolo della cucina e mi mettevo a piegare quella montagna enorme. In questo modo, ogni sabato mattina impiegavo almeno un’ora per piegare i vestiti. Se poi ci aggiungiamo interruzioni varie, come ad esempio seguire i bimbi durante lo svolgimento dei compiti, l’operazione di piegatura si prolungava in modo esponenziale.

Quando ho pensato alla divisione degli spazi di questa casa, ho desiderato fortemente una lavanderia al piano dell’appartamento, una lavanderia con tutto ciò di cui ha bisogno e soprattutto un bel tavolo su cui appoggiare i vestiti da piegare.

Ecco questi erano un pò i miei requisiti principali. Ognuno ha i propri, secondo i gusti ed esigenze personali.

Ti invito, se stai progettando la tua lavanderia, di fare questo primissimo step di ricerca per identificare cosa deve necessariamente esserci, cosa invece desideri e cosa invece ti piacerebbe ma che non è poi così indispensabile (questo è un pò il principio di cui parlo anche nel mio libro “Uno spettacolo di casa”).

La mia lavanderia, per come erano strutturate e organizzate le altre stanze della casa, ho deciso che dovesse contenere anche altre categorie di oggetti come: i prodotti e accessori per la pulizia della casa, la scopa, la scopa elettrica, il secchio, la lavapavimenti, le medicine e altri accessori.

Scendo nel dettaglio, non perché voglio dirti i fatti miei, ma perché voglio farti vedere quanto è importante entrare nel dettaglio quando si progetta la lavanderia o qualsiasi spazio della casa.

Ripeto, ognuno ha le proprie esigenze logistiche, io ti condivido le mie perché penso possano esserti di ispirazione.

Il concetto di base è quello di suddividere le categorie di oggetti che hai in casa e ad ognuna assegnargli un solo posto.

Ad esempio, idea iniziale che poi non ho attuato, potresti mettere il lavanderia i cavi elettrici, dispositivi elettronici, pile, scotch e colla, accessori per incartare i regali, ecc… 

Ora ho una lavanderia che rispecchia le mie esigenze. Sono qui da poco, ma è sempre in ordine!

Prima invece lasciavo indietro i vestiti da piagare e me li accumulavo durante il weekend. Ora invece, essendo tutto su un piano riesco a gestire meglio i tempi, i bimbi che corrono e giocano per casa, la roba sul fuoco e ritagliarmi dei momenti specifici per piegare i vestiti, pur avendo sotto controllo ciò che succede in casa.

Come arredare e organizzare la lavanderia in 7 step

Una volta che ho deciso il luogo, ovvero la stanza, e la categoria di oggetti che la lavanderia deve contenere, sono partita col progetto!

Arredare la lavanderia non deve essere uno stress, anzi ti devi divertire e goderti ogni singolo passaggio che compi per raggiungere il tuo obiettivo.

Ti mostrerò la mia lavanderia nuova come esempio, sperando possa esserti di ispirazione e accompagnandoti attraverso consigli e ragionamenti che ho compiuto per realizzarla.

Ricerca

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Foto by Home Adore

Mi innamoravo ogni volta che vedevo quelle fantastiche lavanderie su Pinterest.

Sono sempre stata attirata da quel tipo di lavanderia con struttura monoblocco come se fosse una cucina.

Così mi son detta: “Ok, voglio anche io arredare la mia lavanderia così!”

Scelta del fornitore

Mi son chiesta: “Bene, come si fa?”

Posso andare nel negozio dove ho comprato la mia cucina Febal (qui metterò il link alla mia cucina non appena le dedicherò un articolo!), oppure affidarmi al mio buon caro e vecchio arredo di Ikea.

Da Ikea avevo 2 opzioni: utilizzare il planner Metod (quello più utilizzato per la cucina) oppure il planner Enhet che è una versione più economica ed è utilizzato per progettare sia la cucina sia la lavanderia perchè ha proprio componenti specifici per la lavanderia.

Ho sviluppato la progettazione con entrambi i planner e alla fine ho scelto Enhet.

Quando si deve arredare la lavanderia, scegliere il fornitore fin dall’inizio è importante per avere un riferimento concreto riguardo le dimensioni dei moduli dei mobili e la loro estetica.

Dimensionamento dei mobili

Mi sono posta alcune domande che mi aiutassero ad analizzare le mie abitudini ed esigenze (in modo tale da riuscire ad arredare la lavanderia nel modo più efficiente possibile):

  • Quali elettrodomestici devo inserire? Lavatrice e asciugatrice
  • Come li voglio posizionare? Uno a lato dell’altro, perché uno sopra all’altro non lo posso fare dato che ho il soffitto basso.
  • Ho bisogno di un lavandino? Sì certo, per lavare a mano e per riempire/sciacquare accessori per la pulizia dei pavimenti. 
  • Ho bisogno di un piano di appoggio? Ovvio che sì, voglio prendere l’abitudine di piegare e riporre subito i vestiti non appena sono pronti dopo il passaggio in asciugatrice. Un piano grande e ad altezza comoda per me, è ciò che mi ci vuole.
  • Che ingombro hanno le categorie di oggetti che voglio inserire? Medio, piccoli, tranne le scope che hanno bisogno di una vano alto almeno …. (e mi sono andata a misurare l’altezza della scopa più alta che ho)
  • Desidero dei vani a giorno? Non li amo particolarmente perché ho sempre la paura di non riuscire a tenerli in ordine come vorrei e inoltre “rubano” spazio contenitivo. Quindi vorrei inserire solo un piccolo vano a giorno, trovando così il giusto compromesso per evitare che la stanza diventi fredda e impersonale.

Planner

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Definiti un pò i vani che mi occorrono, apro il planner e comincio a comporre la mia lavanderia.

Premetto che il planner Enhet non è fatto benissimo come il Metod (ho fatto fatica a personalizzarlo) ma alla fine ce l’ho fatta.

Sull’estetica avevo le idee già precise, volevo mantenere la palette presente in tutta la casa, quindi mi bastava semplicemente seguire quella linea guida (anche qui mi sa devo scrivere un articolo dedicato alla moodboard della mia casa, vero?)

Anche se avessi deciso di affidarmi ad un negozio diverso da Ikea, configurare la disposizione dei mobili con il planner, è utile per fare ragionamenti ed essere più sicuri delle proprie scelte. Infatti la cucina, ad esempio, l’abbiamo acquistata da Febal, ma prima mi ero fatta il progettino da sola col planner Metod….anche per avere un confronto sul prezzo.

Confronto

Mi confronto un attimo con mio marito, architetto anche lui, per chiedere conferma sulla posizione degli elettrodomestici rispetto agli attacchi idrici ed elettrici predisposti… e via con l’acquisto!

Montaggio dell’arredo

Io, con mio marito e anche l’aiuto di mio papà, abbiamo montato la lavanderia (se ti affidi ad un altro negozio, probabilmente il montaggio è già compreso, ma anche con Ikea comunque si può usufruire del servizio di montaggio).

Successivamente è venuto l’idraulico per fare tutti gli allacciamenti idrici: lavandino, lavatrice e asciugatrice.

Organizzazione degli oggetti

L’organizzazione è la parte finale, ma fondamentale, di un progetto di arredo funzionale.

Avevo già pianificato tutto in precedenza, cioè cosa mettere dove, quindi mi è bastato riempire i mobili come da programma.

Mobile alto
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Le scope e oggetti simili nel vano alto. Nei ripiani sopra ho posizionato gli accessori della scopa elettrica, gli stracci, le borsine di carta e le borsine di plastica. Questi ultimi li ho riposti temporaneamente dentro a delle scatole da scarpe  (perchè volevo verificare il loro ingombro), ma ho intenzione di comprare degli organizer uguali (esteticamente) tra loro.

Tips: Organizer uguali donano un ulteriore sensazione di ordine.

Ecco, osserva la foto qui sopra e immagina se al posto delle 2 scatole blu e quella grigia ci fossero 3 scatole carine (tipo in vimini o semplicemente bianche lisce), riesci a percepire come cambierebbe l’estetica di questo vano? Ok che è chiuso e non lo vede nessuno, ma anche l’occhio (di noi donne di casa) vuole la sua parte!

Pensile 1
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Qui ho inserito le medicine, i prodotti per la medicazione, i fazzoletti di scorta e accessori vari come la macchinetta per l’aerosol e quella per provare la pressione.

Pensile 2
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Questo è ancora incasinato perchè non ho ancora finito di sistemare tutte le cose del trasloco! Mancano ancora delle mensole e piani di appoggio in casa, per cui qui vorrei tenere tutti gli oggetti di home decor in fase di non utilizzo (ora li ho buttati temporaneamente qui a caso!)

Pensile a vista
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Questo è la mio piccolo angolino cozy, che ha sia una funzione, perchè tengo a vista i detersivi (ho cercato dei contenitori belli da vedere) e gli accessori di utilizzo frequente per il bucato, sia una funzione estetica, per ricreare un piacevole styling con oggetti decorativi e libri in tema con la stanza in cui sono collocati (libri sull’organizzazione e pulizia della casa).

Mobile sotto il lavandino
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Infine qui ho inserito tutti i prodotti di pulizia di tutta la casa e le scorte (tranne quelli per il bagno che ho preferito riporre in bagno). Sono tutti organizzati in modo che io li possa facilmente vedere e utilizzare. Molto carino e pratico questo accessorio appena acquistato, con il cassetto estraibile per riporre spugne e oggetti più piccoli.

Il portabiancheria 
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Poi c’è lui, quello che io chiamo il mobiletto “Mamma ho perso l’aereo” perché mi ricorda troppo la casa McCallister con la botola per lanciare i vestiti direttamente giù nella lavanderia al seminterrato.

Dato che abbiamo 2 bagni in casa (si si, anche qui urge un articolo dedicato!) volevo trovare una soluzione carina e pratica per riporre la biancheria sporca. Anziché mettere i cesti in ogni bagno, che spesso diciamocela tutta, sono pure bruttini da vedere, ho optato per questa soluzione: un unico vano in cui riporli… e i bimbi (e non solo) si divertono a lanciare i vestiti per infilare il buco!

Nel buco inferiore abbiamo destinato i capi scuri e sopra quelli chiari. Poi ci penserò io a suddividerli ulteriormente per i vari programmi della lavatrice, ma è già un aiuto non indifferente.

Anziché avere un unico cestone, ma i capi già suddivisi, riesco anche ad avere una stima di quando è il momento di fare una lavatrice bella piena.

Sulla mensolina sopra invece ho semplicemente riposto una bacinella per il bucato a mano.

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Eccoci qua, direi di averti detto tutto.

Spero che questo articolo ti sia stato utile o di ispirazione per arredare e organizzare la tua lavanderia.

Mi raccomando, ascolta le tue esigenze, studia le tue abitudini, o quelle che vorresti intraprendere, e organizza il tutto in modo che sia il più possibile funzionale.

A presto e buona trasformazione della tua lavanderia.

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L’articolo Come arredare e organizzare la lavanderia: la soluzione realizzata a casa mia sembra essere il primo su Romina Sita.

7 Marzo 2024 / / VDR Home Design


È possibile arredare casa comprando arredamento in vendita online e basta? 

Sicuramente la risposta non è così semplice, nè scontata. Non c’è un si o un no netto, ma certamente allo stato attuale è più sicuro rispetto a qualche anno fa.

Ci sono tantissimi siti online che propongono ogni sorta di oggetto, estrosi, alla moda o più classici. 

Se mi segui da qualche tempo sai qual è la mia filosofia: pochi siti a cui affidarsi, verificando alcuni dettagli specifici. 

Ti accompagno nella ricerca senza sorprese per casa tua.

arredamento in vendita online per soggiorno
Spacejoy / Unsplash

Perché dovremmo comprare arredi online? 

L’acquisto di arredamento online può essere conveniente per varie ragioni, specialmente se stai cercando mobili di complemento come sedie, tavoli, librerie, consolle allungabili.

Se sei un diffidente dell’acquisto online, potresti procedere per passi. Sicuramente, andare per negozi di arredo vagliando i diversi stili di arredamento, i materiali con cui si costruiscono gli arredi e gli ingombri dei vari pezzi può essere d’aiuto. 

Girare per negozi, fare dei confronti, chiedere, informarsi, porta però via tantissimo tempo. Praticamente (pensa un po’) si tratta di un lavoro vero e proprio. Ed è qui che l’acquisto online può venire in tuo aiuto. 

camera da letto stile nordico

Arredamento in vendita online: i punti di cui non dimenticarsi mai 

Affinché l’acquisto online sia soddisfacente però, bisogna allenarsi un po’. 

E’ molto importante sviluppare pazienza nel leggere le caratteristiche tecniche dei vari mobili: prendiamo ad esempio i divani. Spesso, se tra due divani uno costa di più, il motivo c’è. 

Potrebbe trattarsi della struttura, o del materiale di riempimento o ancora del tessuto di rivestimento. E’ fondamentale essere consapevoli della differenza dei materiali, del perché uno può essere più adatto al tuo stile di vita rispetto ad un altro.

Prenditi qualche minuto in più per questa piccola fase, ti permetterà di avere un ulteriore parametro nella scelta finale. 

Non dimenticare poi di definire lo spazio che hai a disposizione in casa (tenendo conto dell’intralcio di alcuni elementi come l’apertura delle porte e delle finestre, il flusso di passaggio in casa…). Ti servirà per capire le dimensioni reali del pezzo che stai scegliendo

Soprattutto se parliamo di divani o tavoli allungabili: se li prendi troppo grandi rispetto allo spazio utilizzabile che hai, non li puoi tagliare. 

Ti potrebbe interessare:

Gli errori più comuni nell’arredo casa: conoscerli ed evitarli

Giorno #4: dove comprare online per arredare casa

Comprare online nella pratica: alcuni dettagli che potresti non sapere

Ok quindi a questo punto hai più confidenza con la materia, sai distinguere un divano fisso da uno trasformabile e hai capito di che misura comprare il tavolo per la cucina. 

Potresti anche avere un’idea dello stile e del colore, e già questo ti sembra una conquista da supereroe. 

Ci sono altri punti di cui bisogna essere consapevoli? 

Io di solito quando scopro un nuovo sito di arredamento, lo esploro in lungo ed in largo. Innanzitutto cerco la pagina del “chi siamo”: mi piace capire da dove è nato il sito e dove lavorano nella realtà offline. 

Cerco di capire con che brand di arredi collaborano, che ventaglio di prezzi hanno. 

Soprattutto poi, vado alla ricerca di recensioni: le aziende che non hanno nulla da nascondere non hanno neanche paura delle recensioni. Ancora meglio quando sono raccolte da piattaforme esterne come Trustpilot o Feedaty. Sono organizzazioni che hanno come obiettivo la veridicità delle vendite online e la soddisfazione degli acquirenti. 

Ovviamente sarà impossibile trovare il 100% di acquirenti felici e contenti come le pasque, ma già vedere un buon 70/80% è da ritenersi un successo. 

Altri punti importanti da sapere riguardano i pagamenti e il trasporto. 

È bene sapere che in molti casi non è possibile dare l’acconto e poi saldare, anche perché a chi salderesti? Al corriere che ti porta il pezzo (che non c’entra nulla con chi ti vende il pezzo)? Quasi sempre si paga il 100% all’acquisto. 

Fortunatamente, i siti di arredamento in vendita online che hanno una particolare attenzione alle esigenze del cliente hanno cominciato ad integrare la possibilità di pagare a rate, ma se disponibile come mezzo di pagamento, lo vedi specificato vicino ai menù a tendina che ci sono dove puoi scegliere le caratteristiche del pezzo che vuoi comprare. Ultimo punto: il trasporto. Di solito viene fatto a piano strada, quindi significa che dal cancello di casa fino in casa tua, poi ci devi pensare tu. E solo i siti migliori offrono il servizio di consegna in casa e montaggio.

soggiorno in stile contemporaneo nei toni neutri, con divano beige e cuscini marroni

E la mia esperienza qual è? 

Onesta verità: mi piace molto comprare online quando possibile. Innanzitutto perché risparmio un sacco di tempo, secondo perché spesso trovo elementi che nei negozi sarebbe difficile trovare. O comunque lo troveresti, ma dopo aver girato mezza Italia – e quindi tanto vale. 

Alla fine, se ci pensi bene, anche nei negozi di arredi fisici non puoi vedere tutti i pezzi che ha a catalogo quella determinata azienda. Sì, puoi vedere i campioni dei materiali, ma spesso solo quello o puoi vedere un arredo simile a quello che vorresti prendere.

Si tratta quindi di diffidenza mentale spesso, perché si cambia il modo di procedere, rispetto a come si è sempre fatto fino a quel momento. 

Io personalmente per casa nostra ho comprato diversi elementi: la consolle da pranzo, le sedie, i mobili da bagno… Quindi sì, per me è un deciso sì. Ovviamente come dicevo all’inizio: solo fidandomi di siti conosciuti e riconosciuti anche a livello generale dagli altri acquirenti. E soprattutto, mi piace preferire siti italiani che vendono per la maggior parte Made in Italy.

Arredamento in vendita online: gli darai una possibilità? 

Arrivati a questo punto una domanda è d’obbligo: hai mai comprato online o comprerai? Se hai già acquistato online, come è la tua esperienza? 

Cosa hai imparato che metterai in pratica la prossima volta? Tu leggo con curiosità!

L’articolo Arredamento in vendita online. Guida pratica all’uso sembra essere il primo su .


L’articolo Muffa e umidità, nemiche delle nostre case: ma come combatterle? è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Muffa e umidità non sono semplici fastidi: rappresentano una minaccia seria per la salute degli abitanti e l’integrità strutturale delle nostre case. Questi problemi, comuni in molte abitazioni, possono ridurre significativamente la qualità dell’aria interna, peggiorando condizioni come asma e allergie, e diminuire il comfort abitativo oltre a incidere negativamente sull’efficienza energetica degli edifici. Di fronte a questa sfida, è fondamentale cercare soluzioni efficaci che possano prevenire e combattere la presenza indesiderata di muffa e umidità.

In questo contesto, la tecnologia offre un’alleata preziosa: la pittura termica antimuffa. Ma come funziona la pittura termica antimuffa? Questo innovativo approccio non solo risponde alla necessità di combattere la formazione di muffa ma contribuisce anche a migliorare l’isolamento delle pareti, trasformandosi in un’efficace barriera contro l’umidità e favorendo un ambiente domestico più sano e confortevole.

Umidità delle pareti: Insidie e Soluzioni

L’umidità delle pareti è un sintomo di problemi più profondi che affliggono l’edificio, quali isolamento insufficiente e carenze nel sistema di ventilazione. Questi fattori creano le condizioni ideali per la formazione di condensa, un terreno fertile per la muffa.

L’isolamento carente, in particolare, permette al freddo esterno di incontrare l’aria calda interna, generando umidità sulle superfici interne delle pareti. Allo stesso modo, una ventilazione inadeguata impedisce la corretta circolazione dell’aria, trattenendo l’umidità all’interno e contribuendo a un aumento del problema.

La presenza di umidità nelle pareti non solo danneggia la struttura dell’abitazione, causando macchie, sfaldamenti e danni al materiale costruttivo, ma ha anche impatti negativi sulla salute degli occupanti. La muffa, che prospera in ambienti umidi, è associata a una vasta gamma di problemi respiratori, allergie e irritazioni. Inoltre, compromette la qualità dell’aria interna, rendendo l’ambiente meno salubre e confortevole per vivere.

Risparmio energetico e Isolamento Termico

Il controllo dell’umidità e la prevenzione della muffa sono strettamente legati al concetto di risparmio energetico, poiché un efficace isolamento termico gioca un ruolo chiave in questo processo. Un isolamento adeguato impedisce il passaggio eccessivo di calore tra l’interno e l’esterno dell’edificio, riducendo così la condensa sulle pareti interne, terreno fertile per la muffa. Questa barriera non solo mantiene l’ambiente interno asciutto e salubre, ma contribuisce anche a un significativo risparmio energetico. Infatti, minimizzando la perdita di calore, si riduce la necessità di riscaldamento in inverno e di climatizzazione in estate, abbassando le bollette energetiche.

Una casa ben isolata è quindi una fortezza contro l’umidità e la muffa. Attraverso l’uso di materiali isolanti, come la pittura termica e il sughero isolante termico, è possibile creare un ambiente domestico che non solo è energeticamente efficiente ma anche protetto dai problemi legati all’umidità. In questo modo, il risparmio energetico diventa un alleato prezioso nella lotta contro la muffa, dimostrando che le pratiche sostenibili possono avere benefici tangibili sulla qualità della vita e sulla salute degli abitanti.

Soluzioni per Combattere Muffa e Umidità

La pittura termica e antimuffa rappresenta una soluzione all’avanguardia per contrastare efficacemente l’umidità e prevenire la formazione di muffa nelle abitazioni. Queste pitture specializzate offrono un doppio vantaggio: migliorano l’isolamento termico delle pareti riducendo la condensa, e contengono componenti antimicrobici che impediscono la crescita della muffa. Sono quindi ideali per ambienti esposti ad alta umidità come bagni e cucine, dove il rischio di formazione della muffa è maggiore.

muffa e umidità: pittura termica

La pittura anticondensa agisce creando una superficie che minimizza la formazione di goccioline d’acqua, un meccanismo essenziale per ridurre la condensa superficiale. Questo tipo di pittura è particolarmente utile in ambienti dove l’umidità dell’aria tende a condensare sulle pareti fredde, fornendo una protezione efficace che aiuta a mantenere asciutte le superfici e a prevenire l’insorgenza della muffa.

Il sughero isolante termico si distingue come una soluzione naturale per combattere l’umidità e migliorare l’isolamento delle abitazioni. Grazie alle sue proprietà uniche, il sughero funge da barriera contro l’umidità, contribuendo al tempo stesso a mantenere una temperatura interna stabile. Questo materiale ecologico è particolarmente apprezzato per la sua capacità di respirare, assorbendo e rilasciando umidità senza degradarsi, migliorando così la qualità dell’aria interna e contribuendo a un ambiente domestico più salubre.

Conclusioni.

Affrontare i problemi di muffa e umidità nelle nostre case non è solo una questione di estetica o di manutenzione; è una necessità vitale per garantire il benessere abitativo, preservare la salute degli occupanti e ottimizzare l’efficienza energetica dell’edificio. Questi problemi, se trascurati, possono avere impatti negativi significativi, trasformando la casa da un luogo di conforto a una fonte di stress e preoccupazioni per la salute.

Le soluzioni proposte, dalla pittura termica e antimuffa alla pittura anticondensa, fino al sughero isolante termico, offrono strumenti efficaci e sostenibili per combattere questi problemi alla radice. Implementando queste misure, non solo si combatte l’umidità e la muffa, ma si contribuisce anche a creare un ambiente domestico più salubre, confortevole ed energeticamente efficiente. È un investimento nel futuro della propria abitazione e nel benessere di chi la abita.

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L’articolo Muffa e umidità, nemiche delle nostre case: ma come combatterle? è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

7 Marzo 2024 / / Maconi

Quando si pensa ad un appendiabiti si immagina spesso un complemento utile ma ingombrante, indispensabile per appoggiare cappotti e soprabiti ma spesso difficile da collocare in un ambiente come una camera da letto dal gusto minimal e moderno.

Nell’articolo ti proponiamo 5 soluzioni che possono fare al caso tuo. Appendiabiti da parete o servomuto, anche con specchio integrato pensato come soluzione salvaspazio per ambienti piccoli.

Scopri di più nell’articolo!

 

#1 Servomuto in metallo da camera

Per mantenere giacche e camicie ben piegate, un servomuto da posizionare in un angolo e da utilizzare a fine giornata per riporre gli indumenti risulta essere estremamente comodo.
Le piantane a terra permettono di non forare il muro e di spostare a piacimento questo complemento quando serve.

 

 

Un appendino di metallo è ideale per i locali più moderni, e si sposa benissimo con i complementi in vetro e in acciaio. Questa soluzione, inoltre, si abbina armoniosamente a qualsiasi colore, in particolare al nero, al bianco e alle tinte fredde come il blu, il verde scuro e il viola. Il materiale in questione si inserisce con effetto decorativo anche negli ambienti total white, li ravviva e conferisce al tutto un notevole valore aggiunto.

L’estetica procede a braccetto con l’utilità e con il comfort: i tuoi abiti saranno conservati in condizioni perfette grazie a questo accessorio.

 

#2 Pomelli appendiabiti di design

Gli appendiabiti a pomello da parete offrono soluzioni moderne ed estremamente minimaliste da usare in una camera da letto matrimoniale, in una cameretta e perfino in una stanza d’albergo dove l’ottimizzazione degli spazi è fondamentale per garantire il giusto comfort agli ospiti.

 

 

Il grande punto di forza di questo complemento salvaspazio sta nella possibilità di posizionare liberamente sulla parete quanti pomelli si necessitano, e creare così composizioni originali e funzionali.

Questi complementi risultano molto gradevoli alla vista tanto da fungere anche da elemento decorativo della stanza. I colori vivaci catturano l’attenzione e aggiungono personalità all’ambiente.

 

#3 Specchiera appendiabiti per la camera da letto

Sei un fan degli arredi multitasking? Hai una camera da letto piccola e ti serve un appoggio salvaspazio per i tuoi vestiti? Abbiamo trovato quello che fa per te.

 

 

Gli appendiabiti con specchiera integrata permettono di darsi un’ultima sistemata prima di uscire di casa tenendo a portata di mano giacche, cappotti, borse e cappelli sugli appositi ganci.

Perfetti per la camera da letto di una casa vacanze dove lo spazio è poco, le specchiere con appendino sono perfette da mettere anche a fianco di un armadio per completare un angolo guardaroba.

 

#4 Mobile appendiabiti con scarpiera

Ideali per le stanze di un B&B o di un hotel, ma perfetti anche in un ambiente privato come un monolocale o una casa piccola, i mobili appendiabiti integrano la funzione contenitiva potendo contare su vani portascarpe e cassetti.

 

 

La loro forma a “L” permette di nascondere nella parte posteriore cappotti, giacche, borse e zainetti.

Le essenze di legno e i colori laccati con cui vengono proposti si legano all’ambiente circostante creando piacevoli abbinamenti cromatici con gli arredi già presenti nella stanza. Questa caratteristica rende un complemento del genere decisamente personalizzabile in termini di finiture e composizione.

 

#5 appendiabiti (colorati) per bambini/cameretta

Quale soluzione per la cameretta dei bambini? Un appendiabiti da parete a forma di matita si rivela pratico, originale ed ironico.

 

 

Il design particolare, insieme ai colori vivaci quali il rosso, il verde ed il blu dona un tocco di ironia alla cameretta e vivacizza gli spazi completando in modo divertente la stanza.

 

Dove mettere l’appendiabiti in camera da letto?

Se prendiamo il caso di un appendiabiti a servomuto possiamo pensare di collocarlo in un angolo della stanza dove possa non risultare troppo ingombrante. Se dotato di ruote, risulterà facile spostarlo a seconda delle necessità.

Per quanto riguarda gli appendiabiti a parete invece, trovare la giusta collocazione è fondamentale per rendere il loro utilizzo semplice e immediato. A seconda dei modelli, potrai scegliere di posizionare l’appendiabiti nell’angolo della camera più spazioso e adatto ad ospitare degli indumenti appesi.

Da parte al letto

Per avere sempre giacche e cappelli a portata di mano prima di uscire. Questa soluzione è pensata per stanze piccole dove è necessario concentrare in poco spazio tutto il necessario per dormire e per contenere i vestiti.

A fianco dell’armadio

Un’ottima idea per completare un angolo guardaroba dove poter riporre tutti gli indumenti una volta rientrati in casa. I pomelli e i ganci appendiabiti vanno ad arricchire la gamma di accessori presenti all’interno dell’armadio.

Dietro la porta della stanza

Una soluzione pensata per nascondere dietro di questa l’appendiabiti in modo da risultare di minor ingombro possibile. A ciò si prestano molto bene i pomelli a parete, poco profondi e pensati per massimizzare l’aspetto funzionale.

 

Non hai trovato la soluzione che fa per te? Contattaci!

Rivenditori Italia Maconi

7 Marzo 2024 / / Laura Home Planner

Quando si parla di elettrodomestici, e più nello specifico di piani cottura, la domanda che ricevo più spesso è : “Laura ma, il piano cottura a induzione: come si usa? Pro e contro?,”

Insomma,

nonostante in alcuni paesi il piano cottura ad induzione sia l’unico piano cottura utilizzato,

in Italia

e non solo

il piano cottura ad induzione suscita ancora qualche dubbio,

perché?

Perché come al solito (o perlomeno questo è quello che penso io),

quando si propone qualcosa di nuovo, quando si mette sul mercato qualcosa di innovativo,

e si offre a disposizione qualcosa di moderno,

spesso ci si dimenticata di “Spiegarlo”.

Non sto dicendo che per ogni cosa che si annuncia ci vuole “un corso all’utilizzo”,

ma che perlomeno ci sia un modo consapevole di proporlo.

Ad ogni modo,

premessa a parte,

oggi vi darò qualche dritta per rispondere alla vostra domanda sul piano cottura a induzione: “come si usa?”

per focalizzare i pro e i contro (anche attraverso la mia esperienza personale)

e per cercare di aiutarvi a fare una scelta consapevole in base alle vostre esigenze.

Piano cottura a induzione: come si usa? come si cucina?

piano cottura a induzione : come si usa laurahomeplanner.com
Foto di Olayinka Babalola su Unsplash

Per qualcuno il primo dubbio nello scegliere un piano cottura ad induzione riguarda il modo in cui si usa per cucinare,

per qualcun’ altro invece,

l’esitazione nasce dall’aspetto estetico e dal materiale in cui è fatto il piano cottura a induzione.

Come si cucina con il piano cottura a induzione?

Partirò dalla mia esperienza personale,

anche perché alla fine,

lo scetticismo nel comprare un piano cottura a induzione sta nel fatto che magari non si è mai provato ad utilizzarlo,

pertanto non si ha un confronto con un piano cottura a gas.

Premesso che,

sono una a cui piace cucinare ,

a casa ho un piano cottura a gas 6 fuochi con le griglie in ghisa,

e il materiale di cui è fatto è ceramica lucida bordò,

ovvero,

l’opposto di un piano cottura a induzione.

esperienza personale:

Mi è capitato,

durante le vacanze o durante spostamenti di lavoro,

di usare il piano cottura ad induzione o quello elettrico,

e per quanto riguarda il piano cottura ad induzione, la prima cosa in assoluto in cui si differisce da un piano cottura a gas, è sicuramente il tempo di cottura,

ovvero,

a casa, quando riscaldo il latte con il mio piano cottura a gas, ci metto circa 6 minuti,

con il piano cottura ad induzione invece, il latte va in ebolizione dopo circa 3 minuti,

tant’è che,

al mio primo utilizzo del piano cottura a induzione, il latte si è rovesciato completamente sul piano.

Questa caratteristica è sicuramente il Pro del piano cottura a induzione,

siamo sempre di fretta e abbiamo i tempi talmente limitati a volte, che risparmiare qualche minuto,

soprattutto con i bambini,

non è male.

Ma il latte non è l’unica cosa per cui ho usato il piano cottura a induzione ovviamente,

ho provato a farci le cosce di pollo,

e aimè,

è stato un mezzo disastro,

perché abituata a cuocerle a fuoco lento sul piano cottura a gas,

nonostante io abbia impostato la potenza minima per il piano cottura a induzione,

il risultato è stato pessimo,

condimento quasi bruciato,

cosce di pollo mezze crude,

perciò,

i tempi di cottura vanno decisamente studiati,

ma questo vale per qualsiasi tipo di elettrodomestico.

Ovvio,

se pensate di poter cuocere la polenta o lo stufato sul piano cottura a induzione..

mi spiace deludere le vostre aspettative,

ma sarà decisamente difficile.

Piano cottura a induzione: meglio del gas?

Non c’è un meglio o un peggio,

tutto dipende da diversi apetti:

  • Da quanto e come cuciniamo

Come ho scritto prima,

il piano cottura a induzione non è adatto a cucinare determinati tipi di pietanze,

come la polenta, lo stufato,

insomma, quei piatti che richiedono una cottura lunga, lenta e a volte laboriosa.

  • Dall’aspetto energetico della casa

E’ ovvio che le case di nuova costruzione e quelle che sono state ristrutturate negli ultimi anni , hanno di sicuro una classe energetica superiore rispetto a quelle datate,

perciò il consumo di energia elettrica è ben diverso.

  • Dallo stile e dal design della casa

Una cucina moderna si presta molto bene ad accogliere un piano cottura a induzione, decisamente meglio di una country .

ma a parte questi aspetti,

quello principale è ” il piano cottura a induzione come si usa?”

Perché il piano cottura a induzione è in vetro,

e questo per qualcuno è un limite,

perché il vetro si può graffiare e perché può capitare che resti alonato,

insomma,

coniugare estetica e cottura a volte può sembrare difficile.

Come si usa, quali pentole servono e quanto consuma?

Se vi state chiedendo il piano cottura a induzione come si usa , quali pentole servono e quanto consuma, siete sicuramente tra quelli che, abituati al piano cottura a gas, hanno bisogno di capire in che direzione andare per il nuovo acquisto del piano cottura.

Intanto le pentole che servono per il piano cottura a induzione sono quelle con il fondo in ferro, in acciaio inox e in ghisa,

e comunque,

quando si acquistano delle pentole nuove,

per verificare che siano adatte al piano cottura ad induzione basta cercare questo simbolo

piano cottura a induzione : come si usa laurahomeplanner.com

Inoltre,

sappiate che non è vero che per il piano cottura a induzione si devono usare solto pentole rotonde,

perché ,

a seconda del tipo di piano cottura a induzione e della sua dimensione,

esistono dei modelli che permettono di utilizzare pentole rettangolari, quadrate o ovali come le pirofile.

Se vi state chiedendo quanto consuma,

vi consiglio di leggere l’articolo che vi lascio qui,

perché vi spiego la differenza tra consumo e assorbimento del piano cottura a induzione.

Infine,

se vi state chiedendo io cosa vi consiglio,

la mia risposta è dipende,

per questo , potete contattarmi qui.

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