3 Giugno 2020 / / VestaArredo

Il fango rosso è un rifiuto generato dalla lavorazione della bauxite impiegata per la produzione industriale dell’alluminio.

A livello mondiale vengono prodotte ogni anno circa 77 milioni di tonnellate di questo materiale pericoloso.

Con un volume di rifiuti così importante lo smaltimento del fango rosso è sicuramente uno dei problemi ambientali più importanti per quanto riguarda l’industria mineraria.

Bauxite e “fango rosso”, come si crea questo rifiuto

Il fango rosso è un sottoprodotto che si crea dal processo Bayer, il processo primario per la raffinazione della bauxite al fine di ottenere allumina che è la materia prima per la produzione dell’alluminio.

Normalmente un impianto di lavorazione della bauxite genera fango rosso in rapporto da uno a due rispetto all’allumina prodotta.

Questo rapporto è variabile in base al tipo di bauxite lavorata e da come la bauxite viene estratta.

Il fango rosso è costituito da una miscela di solidi e di ossidi metallici.

Il caratteristico colore rosso mattone da cui deriva il nome fango rosso è dovuto agli ossidi di ferro, che possono raggiungere il 60% in peso della sostanza.

Il fango è estremamente basico, con un pH che può variare da 10 a 13. Questo a causa proprio del ferro, ma anche silice, residui di allumina non estratta e biossido di titanio.

Perchè il fango rosso è un problema

Il problema più grande che rappresenta l’emergenza legata al fango rosso, derivato dalla bauxite, è il suo smaltimento.

Nella gran parte dei casi, una volta prodotto questo rifiuto, è scaricato in bacini di decantazione e accumulo.

Nonostante questi creino splendide immagini satellitari, i costi ambientali sono enormi.

Purtroppo il fango rosso consuma territorio, che non può essere edificato o coltivato neanche quando il fango è secco.

Essiccare il fango con impianti richiede molta energia a causa del calore latente di evaporazione dell’acqua.

Possibili soluzioni

Lo scarico di fango rosso dal punto di vista ambientale è rischioso anche a causa della sua elevata alcalinità.

Sono comunque in corso ricerche per capire come poter utilizzare questo scarto della bauxite, circa 2-3 milioni di tonnellate all’anno sono utilizzate per:

  • produzione di cemento
  • la costruzione di strade
  • fonte di ferro.
  • produzione di calcestruzzo a basso costo

La società Vedanta Aluminium Ltd ha commissionato un’unità di produzione di polvere da fango rosso presso la raffineria di Lanjigarh, in India, è stata la prima nell’industria dell’allumina ad affrontare questi importanti rischi ambientali.

R.E.D. Mud

Come abbiamo visto il residuo di bauxite, è un residuato dell’industria dell’allumina.

Oltre 77 milioni di tonnellate vengono prodotte ogni anno e lasciate inutilizzate in fosse giganti.

Un gruppo di designer del Royal College of Art di Londra ha ideato il “progetto R.E.D. Mud” ( Red Mud è l’inglese per Fango Rosso ma R.E.D. è anche acronimo per Residue Enabled Design cioè “Progettazione Grazie ai Residui”).

Per esplorare i metodi di trasformazione del fango rosso, creando set di stoviglie in “ceramica” e altre forme funzionali.

Il team, composto dai designer Guillermo Whittembury, Joris Olde Rikkert, Kevin Rouff e Luis Paco Bockelmann, ha escogitato un modo per raccogliere questo residuo di fango rosso e trasformarlo in materiale ceramico utilizzabile e sicuro.

intera collezione ottenuta da scarti di bauxite dal progetto Red Mud
Elementi del Progetto R.E.D. Mud (photo credit: Kevin Rouff)

Creazione della serie

Hanno acquistato il fango rosso dal sud della Francia con l’aiuto di Alteo, una delle prime raffinerie di allumina al mondo.

Attraverso centinaia di test, hanno sviluppato i propri corpi ceramici, smalti e calcestruzzi, tutti realizzati con il materiale.

Hanno lavorato a stretto contatto con laboratori di ricerca, ceramisti e fabbriche in tutta Europa, per creare una serie di oggetti dal materiale scartato della bauxite.

Forme e colori

La scelta estetica della serie di stoviglie in fango rosso si ispira a quella di una fabbrica, con forme che riecheggiano camini, silos e ciminiere.

Gli smalti sono stati inoltre sviluppati utilizzando lo stesso materiale, data l’abbondanza di ossidi metallici nella sua composizione.

terra cotta smaltata del progetto Red Mud
Stoviglia smaltata dalla Collezione R.E.D. Mud (photo credit: Kevin Rouff)

Il risultato è un set di stoviglie ispirato alle fabbriche moderne da cui proviene la maggior parte del fango rosso.

Il materiale è composto principalmente da ossido di ferro (ruggine), caratterizzando il set di stoviglie con il suo colore rosso vibrante.

Usando temperature di cottura diverse però sono stati in grado di creare vari colori dallo stesso materiale, i risultati hanno creato una varietà di colori in base alla temperatura di cottura che vanno da un morbido terracotta rosso, fino al viola, e infine quasi nero.

Lo scopo del progetto

Il team di progettisti, con la sua sperimentazione di ceramiche funzionali, strutturali e decorative, mira a evidenziare il potenziale e la versatilità di questa risorsa secondaria come alternativa all’utilizzo di materie prime vergini.

Lo scopo è anche quello di sensibilizzare le persone all’impatto dei materiali che ogni giorno vengono dati per scontati, come l’alluminio, e di realizzare il potenziale delle loro controparti di sottoprodotti.

Il progetto R.E.D. Mud mette in discussione la nostra nozione di riutilizzo di “rifiuto” e mostra il valore dei materiali secondari in un mondo di risorse limitate.

collezione Red Mud da scarti di bauxite
Collezione R.E.D. Mud (photo credit: Kevin Rouff)

Potrebbero aiutare gli altri progettisti a pensare ai rifiuti di produzione quando scelgono i materiali per i loro progetti.

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31 Maggio 2020 / / VestaArredo

LightArt lancia la collezione Coil con la quale converte i rifiuti in lampade a sospensione monocromatiche.

Questa azienda produttrice di lampadari, continua a spingere i suoi progetti sostenibili verso lo spreco zero.

LightArt

LightArt, è una società affiliata a 3form, è uno studio di produzione e progettazione di illuminazione personalizzato a Georgetown, Seattle
Il lavoro dello studio di Seattle e ha una storia in continua evoluzione di innovazione, esplorazione e creativa.

Nell’Aprile 2020 è stata annunciata la linea di lampade a sospensione realizzate con rifiuti riciclati.

Dopo oltre due anni di scrupolosa ricerca interna e sviluppo, la società ha condiviso con il mondo i diversi dispositivi in bianco e nero.

lampadari della collezione Coil in nero
Lampade che sembrano ceramiche (Coil Collection By LightArt)

La collezione Coil

Sorprendentemente (per essere create da rifiuti) le lampade a sospensione della collezione Coil hanno un aspetto gradevole che richiama quello delle ceramiche artigianali.

L’idea

Come possiamo rendere i contenuti riciclati più belli possibile?

Questa era la domanda centrale durante la fase di sviluppo del prodotto per Ryan Smith, fondatore di LightArt, e il suo team.

“È qui che le cose sono diventate davvero impegnative, quando abbiamo iniziato, non sembrava niente di gradevole, in verità sembrava quello che potresti aspettarti quando stai cercando di trasformare la spazzatura in qualcosa di bello. Ma abbiamo tenuto duro e continuando col processo abbiamo realizzato qualcosa di cui siamo molto orgogliosi “.

Ryan Smith

Scienza dei materiali e design si sono uniti allo studio di produzione LightArt, con l’obiettivo di creare un materiale che sembri unico, personalizzato e diverso dai materiali di riuso visti in precedenza.

La nuova collezione Coil di lampade a sospensione affronta la domanda centrale che tutta l’industria devrebbe affrontare: che cosa possiamo fare con i rifiuti?

Il team di progettazione ha lavorato con la divisione di ingegneria della società madre 3form per capire quale potesse essere il materiale adatto su cui basare il progetto.

Il materiale

La scelta per la collezione Coil è quindi caduta sull’utilizzo di materiale di scarto interno all’azienda.

Le lampade a sospensione sono realizzate utilizzando la produzione additiva, nota anche come stampa 3D, utilizzando una nuova tecnologia per selezionare i pezzi in bianco e nero per ottenere l’aspetto desiderato.

La collezione di lampade a sospensione di LightArt è creata con un filamento privo di PVC ed è rifinita con un rivestimento in polvere privo di TGIC.

Con questo rifiuto riciclato , l’azienda ha creato sette forme in ciascuno dei due colori. I diametri cambiano con ogni forma ma vanno da 20,5 cm a 30,5 cm.

Ma, nella progettazione e nell’innovazione sostenibile il riuso non può essere l’unico scopo: il prodotto deve essere anche attraente.

Forme e Colori

Quelli di LightArt quindi volevano arrivare ad avere colori e forme distintive per la loro collezione di lampade a sospensione.

Ne è risultata una tavolozza monocromatica in bianco e nero e forme che guardano a quelle classiche e alle geometrie distintive delle lampade a sospensione, il tutto con una caratteristica finitura opaca.

Questo ha dato ai prodotti una qualità simile alla ceramica.

La finitura ruvida, data dal processo di produzione additiva, è completata da sottili aggiustamenti manuali per ottenere una sensazione unica, simile a quella dei prodotti artigianali.

Questa sensazione tattile e visiva, ha dato il nome della nuova collezione: Coil infatti significa Bobina.

Il futuro

Questa nuova collezione pone LightArt come azienda all’avanguardia nel riciclo applicato all’ illuminazione e fa parte di una più ampia iniziativa aziendale all’interno della famiglia di aziende 3form per aumentare la produzione responsabile e sostenibilità.

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26 Maggio 2020 / / VestaArredo

L’azienda SPACE10, hub di innovazione esterna di Ikea, ha deciso di progettare una vera e propria “Casa delle api” per omaggiare questo insetto fondamentale per la vita di tutto il pianeta.

SPACE10 ha infatti realizzato “Bee Home”, con un design gratuito e open-source che consente a chiunque, di creare una casa delle api e agire per preservare la biodiversità del mondo.

Il progetto è realizzato in collaborazione con la designer Tanita Klein e Bakken & Bæck.

Prima di entrare nel dettaglio di questo progetto vediamo perchè è così importante.

Le api e il nostro pianeta.

Oltre a produrre miele le api sono un indicatore biologico fondamentale della qualità dell’ambiente.

Forse non tutti però sanno che le api stanno scomparendo, in Italia soprattutto abbiamo assistito, dal 2007, ad un dimezzamento della popolazione delle api.

Questa Sindrome dello spopolamento degli alveari è dovuta a cause legate ai cambiamenti climatici, all’agricoltura intensiva e all’uso abbondante di pesticidi ed insetticidi.

L’ape è un insetto fondamentale per i cicli vitali di moltissime piante perchè si occupa dell’impollinazione.

L’impollinazione è possibile grazie anche a diversi agenti naturali come vento e pioggia, la maggior parte del lavoro è però svolto dai cosiddetti “insetti impollinatori”.

Le api rappresentano l’insetto impollinatore più attivo.

Una pianta per produrre frutti deve essere fecondata, le api volando di pianta in pianta, ricoperte di polline, danno vita a questo processo.

Se le api sparissero del tutto, questo processo si ridurrebbe in modo drastico, e tantissimi tipi di piante e frutti (dei quali spesso ci nutriamo) smetterebbero di nascere.

“Le api aumentano complessivamente del 35% le rese di 87 delle principali colture alimentari nel mondo.”

Ignazio Floris, Società Entomologica Italiana.

A venirci incontro per risolvere questo problema è il laboratorio di ricerca e progettazione danese SPACE10

ape con fiore
Ape su un fiore (Photo courtesy of SPACE10)

Space10

La missione di SPACE10 è quella di consentire una migliore vita quotidiana alle persone e al nostro pianeta.

Opera da due sedi, una a Copenhagen in Danimarca e una a Nuova Deli in India.

Ricercano e progettano soluzioni innovative per alcuni dei principali cambiamenti sociali che dovrebbero colpire le persone e il nostro pianeta negli anni a venire.

SPACE10 è inoltre supportato e interamente dedicato a IKEA, lavora come laboratorio di ricerca e progettazione indipendente. Portano nuove prospettive e progettano nuove soluzioni che consentano a IKEA di mantenere la promessa originale di creare una vita quotidiana migliore per molte persone.

Bee Home

Bee Home è un modo per Space10 di ispirare le persone a risolvere la sfida rappresentata dalla scomparsa delle api in modo giocoso e accessibile.

Attraverso una piattaforma digitale che consente a chiunque di progettare, personalizzare e scaricare la propria Bee Home, offrono una visione di come il design democratico può aiutare a riequilibrare le nostre relazioni con il pianeta.

Il design della Bee Home è progettato per ospitare le api “solitarie”.

space10 case delle api
SPACE10, Bee Home – Photo by Irina Boersman

Perché api solitarie

Bee Home punta ad ospitare le api solitarie perchè, tra tutte le specie di api, sono probabilmente le impollinatrici più prolifiche.

Ci sono, infatti, circa 20.000-30.000 specie di api nel mondo ma a differenza delle api da miele, le api solitarie non vivono negli alveari né producono miele.

Vivono principalmente da sole e trascorrono le loro giornate a raccogliere polline e cibo per la prossima generazione.

A differenza delle api da miele infatti non hanno nessuna forma di organizzazione sociale, quindi non costruiscono alveari ma creano dei lunghi canali nel legno nei quali poi depositano le uova.

Una singola ape solitaria può fornire la stessa impollinazione di 120 api, da notare anche che ogni ape solitaria femmina è una regina e può avere da 20 a 30 figli.

Hanno delle caratteristiche che le rendono impollinatrici fenomenali, tra le principale:

  • Maggior peso corporeo.

Quindi le api solitarie possono impollinare anche i fiori chiusi.

  • Scarsa sensibilità al freddo.

Sono ricoperte di peluria e a differenza delle api domestiche possono volare con temperature molto basse.

  • Ampio spettro di specie impollinate.

Le api solitarie impollinano piante che producono poco polline, questo è il caso del pero che lega il suo ciclo vitale a questa specie di ape.

  • Maggiore capacità di impollinare.

Le api solitarie in genere visitano più fiori di un’ape domestica nello stesso arco di tempo.

Questo vuol dire che una sola Bee Home potrebbe dare vita a centinaia di api solitarie, creando un anello nella catena che può contribuire alla sopravvivenza dei nostri ecosistemi.

Il design

Per la creazione della casa delle api quelli di Space10 sono partiti dai bisogni delle api e hanno sviluppato la progettazione attorno a quattro punti fondamentali.

Le api solitarie vivono in cunicoli

La maggior parte delle api solitarie vive, come abbiamo visto, in buche scavate negli alberi o nel terreno. 

Bee Home è progettata pensando a queste inclinazioni naturali, realizzata con fori per ogni ape per conservare il cibo e fornire riparo alle uova che depongono. 

Tutto dall’eliminazione della colla e di altri adesivi tossici, fino alle dimensioni specifiche di ciascun foro in cui le api deporranno le loro uova è stato progettato per ottimizzare il modo in cui si sentiranno a casa all’interno del design.

Materiali e fabbricazione locali

Hanno reso la fabbricazione e la sostenibilità locali le principali metriche di successo per il design.

Bee Home è progettata pensando ai legni duri locali, che si tratti di quercia non trattata, larice o mogano, quindi la fabbricazione di ogni disegno può avvenire il più possibile localmente.

L’intero design può essere assemblato senza chiodi o materiali aggiuntivi, quindi è facile da riciclare senza compromettere i principi di progettazione circolare dai quali è stato realizzato.

Personalizzabile

Hanno reso il progetto altamente personalizzabile in modo che tutti, ovunque, possano essere coinvolti nella progettazione e realizzazione della propria casa delle api.

Ognuno dei sedici piani di Bee Home è progettato in modo diverso.

Il design modulare consente di mescolare e randomizzare l’ordine dei piani, disponendoli in qualsiasi numero di combinazioni che ritieni più piacevole.

Anche se il design viene semplificato attraverso alcuni “parametri estetici”, la casa delle api che scegliamo di progettare sarà unicamente nostra.

Accessibilità

Hanno reso il design il più accessibile possibile.

Non solo i file di progettazione sono disponibili e gratuiti per il download, ma l’assemblaggio di Bee Home non richiede strumenti di alcun tipo.

Ispirati alla falegnameria in legno giapponese e alcuni trucchi presi dalla carpenteria, i piani multipli della Bee Home sono in realtà bloccati insieme attraverso un sistema di “spina dorsale e chiave” che mantiene l’integrità strutturale della casa rendendola incredibilmente facile da montare e smontare.

Processo di creazione: come funziona?

La creazione si divide in tre passaggi:

passaggio 1: Progettazione.

Visita beehome.design e progetta la tua Bee Home in base a parametri predefiniti.

Ciò significa che non solo selezioni le dimensioni, l’altezza e l’espressione visiva, ma definisci anche se vuoi posizionare la tua Bee Home su un tetto, un cortile o sotto una tettoia

Va benissimo posizionarla anche in un giardino o come idea per arredare un balcone.

Ciò rende il processo di progettazione divertente, intuitivo e abbastanza semplice da poter essere eseguito in pochi minuti.

Passaggio 2: Fabbricazione.

Quando sei soddisfatto del tuo design, puoi scaricare i file di design istantaneamente e gratuitamente, che potrai inoltrare al tuo laboratorio di produzione locale e fai realizzare i vari componenti.

Passaggio 3: Posizionare.

L’ultimo passo è posizionare la tua casa delle api, piantare dei fiori e lasciare che la natura faccia il resto.

Le api solitarie rendono questa parte particolarmente facile: non tarderanno ad arrivare e sono amichevoli e possono facilmente convivere con bambini e animali domestici perchè non hanno un alveare col miele da proteggere quindi non sono aggressive.

Non è necessaria alcuna manutenzione oltre a una pulizia rapida ogni tre anni.

In effetti, una volta messo su, dovresti semplicemente lasciarlo là.

E questo è tutto ciò che devi sapere per iniziare a progettare la tua Bee Home.

Raccomandazioni

SPACE10 fornisce anche un manuale molto dettagliato con varie raccomandazioni per usare al meglio la casa delle api Bee Home che è possibile trovare a questo link.

Qui potrete trovare tutte le informazioni necessarie per quanto riguarda:

  • Materiali da utilizzare
  • Assemblaggio
  • Posizionamento della casa delle api
  • Manutenzione
  • Miglioramento dell’ambiente circostante per migliorare la vita delle api

Conclusioni

Questo progetto di Space10 è sicuramente molto interessante perchè riesce a porre attenzione nei riguardi dell’ambiente a 360 gradi, sia nelle sue finalità d’utilizzo sia nella sua costruzione, a tutto questo riesce ad unire un design semplice ma accattivante.

Anche se consiglio a tutti di provare a progettare la propria Bee Home, è divertente e facile, esistono anche, per chi fosse interessato, altri modelli di casa delle api, da poter acquistare ed utilizzare senza bisogno di costruzione dei componenti e assemblaggi.

Ne potrete trovare alcune molto carine a questi link:

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20 Maggio 2020 / / Blogger Ospiti

Come promesso ecco l’articolo nel quale parleremo di metodi pratici per la costruzione di arredamento fai da te usando cartone riciclato.

Vedremo qualche idea originale per costruire arredamento fai da te in cartone a casa e tutto all’insegna del risparmio e dell’ecosostenibilità.

Come già detto in “Riuso creativo: che cos è il riuso creativo e perchè preferirlo al riciclo” esistono aziende che operano sotto un ottica eco-friendly ma è importante mettere in pratica personalmente processi di riuso e riciclo a casa nostra.

Pensate, acquistare un mobile e con i cartoni dell’imballaggio crearne un altro, avreste due mobili al prezzo di uno, non male eh?

Perchè costruire arredamento Fai Da Te utilizzando il cartone

Come abbiamo visto i vantaggi del cartone come materiale da costruzione per arredi sono innumerevoli e sono riassumibili in

  • Leggerezza
  • Durevolezza e resistenza
  • Costi di produzione contenuti
  • Materiale riciclato
  • Oggetti riciclabili
  • Rispetto per l’uomo e l’ambiente
  • Semplicità

Ne ho parlato in maniera più approfondita in “Mobili in cartone, tutto quello che devi sapere”, invito chi volesse farsi un idea più approfondita a leggerlo.

Nello stesso articolo ho indicato anche vari produttori di mobili in cartone, ovviamente queste aziende sono specializzate in questo tipo di arredamenti e assicurano una qualità eccezionale dei prodotti.

Non tutti però sono disposti a pagare cifre elevate per avere un nuovo elemento d’arredo, ecco quindi che oggi vi farò vedere qualche esempio per creare i vostri mobili riciclando il cartone che avete a disposizione e senza spendere niente.

Guida pratica

Alla fine di questo articolo potrete trovare il modulo per ricevere gratuitamente la “Guida alla realizzazione di arredamento fai-da-te in cartone”.

Nella guida troverete tutte le misure e le istruzioni dettagliate per costruire facilmente arredamento fai-da-te in cartone e una gif animata che mostra il processo di assemblaggio.

Idee per costruire arredamento Fai Da Te in cartone riciclato

Veniamo al punto, quante volte vi è capitato di comprare dei mobili per la casa e ritrovarvi con un bel mobile e troppo cartone da buttare? Perchè allora non utilizzare quello stesso cartone per creare altri mobili?

Ecco quindi i migliori esempi per fare buon uso di tutto quel cartone.

Nit

Creato da Adrian Candela, designer industriale di origini messicane e di base a New York, Nit è un comodino o un piccolo tavolo

Nit elemento di arredamento fai da te da cartone riciclato, design di Adrian Candela
Nit, design di Adrian Candela

Il design di questo mobile sfrutta la forza del cartone corrugato, la forma comprende solo le parti necessarie che sono piegate o scanalate, è quindi assemblabile senza utilizzo di alcuna forma di adesivo.

Tutto questo si traduce in un tavolo estremamente leggero e sorprendentemente robusto. Per sfruttare queste caratteristiche, le maniglie sono state progettate sui lati per consentire all’utente di spostare facilmente il tavolo a giro per la casa.

Nit: arredamento fai da te in cartone, design di Adrian Candela
Il sistema Nit può essere trasprtato facilmente, design di Adrian Candela

Adrian ha avuto l’idea per Nit proprio dopo essere tornato a casa da una tipica giornata all’ IKEA.

Dopo aver montato i suoi nuovi mobili si è reso conto della grande quantità di cartone degli imballaggi.

Ispirato dai concetti Ikea di fruibilità e semplicità di assemblaggio, ha deciso di rendere il design accessibile ad un pubblico più ampio possibile.

Adrian ha inoltre creato una guida per l’assemblaggio simile a quelle Ikea che tutti possono utilizzare per trasformare i loro cartoni in comodini.

Istruzioni Fai Da Te per arredamento Nit di Adrian Candela
Adrian Candela: Linee guida per assemblaggio Nit

Volete creare il vostro Nit? Scaricate qui le istruzioni.

Stri-cube

Il design di Stri-cube è stato ideato dal designer francese Dany Gilles.

Dany Gilles lavora nel design di interni, mobili e design di prodotti.

Stri-cube è un modulo libreria a doppio cartone ondulato.

È come un gioco di costruzioni, che non richiede incollaggi, il suo assemblaggio viene eseguito montando 20 pezzi insieme.

Impilando i moduli, si possono immaginare molte combinazioni, formando così una scaffalatura modulare personale.

Lo trovo un esempio di arredamento fai da te brillante date le sue caratteristiche di modularità.

Ho basato la “Guida alla realizzazione di arredamento fai-da-te in cartone”, che potrete avere gratuitamente compilando il form alla fine dell’articolo o iscrivendovi alla Newsletter, proprio su questo design per dare la possibilità a tutti di poterlo replicare a casa.

Etsy

Per chi non conoscesse Etsy è un sito web, una sorta di mercato globale di prodotti originali e creativi.

Come azienda si impegnano ad aiutare a diffondere le idee di sostenibilità e responsabilità.

Su Etsy potete trovare di tutto, dai prodotti originali fatti a mano ai tesori vintage.

Potete trovare le istruzioni in vari formati per la costruzione di:

Consigli utili

Questo paragrafo è rivolto a chi non avesse tempo da dedicare ad un progetto di arredamento fai da te.

Se siete comunque interessati ad avere in casa un mobile in cartone è possibile trovare in vendita su mobili in cartone a prezzi veramente accessibili.

L’ azienda Navaris produce sgabelli pieghevoli in cartone molto pratici.

Questi sgabelli pieghevoli (ottimi per salvare spazio) sono molto belli e comodi, io ne ho avuto uno e mi ha stupito quanto fosse solido nonostante si potesse piegare.

Potete trovarli a questo link.

Sempre su Etsy potete trovare oggetti già costruiti come bellissime lampade che potete trovare a questo link, dateci un occhiata.

Ricordate di scaricare gratuitamente la “Guida alla realizzazione di arredamento fai-da-te in cartone” compilando il form qui sotto.

copertina di istruzioni per arredamento Fai Da Te

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12 Maggio 2020 / / Blogger Ospiti

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25 Aprile 2020 / / Blogger Ospiti