1 Dicembre 2024 / / VDR Home Design

*tutte le immagini in questo post, se non diversamente scritto, sono prodotte con Adobe Firefly (AI)


Qual è quell’elemento di casa tua che è estremamente funzionale, indispensabile e che deve essere assolutamente stiloso?

Magari così su due piedi ti si azzera il pensiero e ti viene in mente tutto e niente. Ti do una mano: si usa per lavorare, mangiare, parlare… 

Capito? Ma sì dai, sto parlando di una delle protagoniste della casa: la sedia.

In particolare nella cucina, la sedia è praticamente un elemento fondamentale e fondante e va scelta con cura.

So però che sceglierle è tutt’altro che semplice, perché bisogna orientarsi tra materiali, forme, aziende…

In questo post vado a toccare gli aspetti fondamentali che ti permetteranno di compiere scelte più consapevoli unendo praticità ed estetica.

 

Stile eclettico: sedie per la cucina diverse tra loro, per creare un ambiente complesso e ricercato
Foto di Louis Hansel su Unsplash

Sedie per la cucina: le caratteristiche tecniche di cui tenere conto 

Cominciamo subito parlando dell’elefante nella stanza: le sedie per la cucina andrebbero scelte prima per le loro caratteristiche tecniche specifiche e solo poi per l’estetica.

Non è vero che solo le sedie da ufficio devono essere ergonomiche. Anche le sedie per la cucina devono esserlo. Sì, perché se pensi a quante ore ci passi sopra ti rendi conto che è necessario avere un oggetto pensato per il benessere del nostro corpo (questa è l’ergonomia in parole spicciole).

Quando una sedia è ergonomica quindi?

Quando ha lo schienale che segue l’andamento della colonna vertebrale, che è leggermente flessibile per seguire i movimenti della schiena e quando c’è supporto lombare, per sostenere l’ultima parte inferiore della schiena.

Ecco perché le sedie con gli schienali alti e semi rigidi ci piacciono tanto e possiamo starci su anche per ore. Perché la schiena è supportata e non soffre. Ed ecco perché quando un oggetto è studiato ad hoc ed è fatto con materiali specifici costa di più.

sala da pranzo in stile scandinavo, con tavolo e sedie in rovere e tessuto naturale

Quando si tratta di scegliere arredi (o in generale oggetto di vario tipo) che hanno a che fare con la salute del nostro corpo è bene non mettere il risparmio come primo criterio di scelta.

Scegliendo un elemento di valore si compra qualcosa che ci farà stare bene, che durerà tantissimo ed eviteremo così sprechi e rifiuti.

Torniamo però al punto fondamentale: le caratteristiche tecniche della sedia.

Prima di tutto l’altezza: di solito la seduta della sedia è alta 43-48 cm, per accordarsi con l’altezza dei tavoli da pranzo (alti circa 70-75 cm).

La larghezza: le sedie con braccioli sono più comode, è vero, ma ingombrano anche molto di più. Misurano circa 55-60 cm in larghezza e questo incide molto in spazi ristretti (diminuisce lo spazio intorno alla sedia per usarla senza intoppi) perché se ne potranno mettere di meno intorno al tavolo.

Quelle senza braccioli, di contro, sono 10 cm più strette (circa 45 cm) e permettono di aumentare il numero di posti a tavola.

Già questo primo fattore sarà importante per definire il tipo di sedia per la cucina da scegliere: con schienale chiuso o aperto? A poltroncina o con struttura in legno?

Altro fattore da studiare è il supporto alla seduta. 

Le gambe possono essere singole centrali o a quattro raggi, di metallo, legno o plastica.

La scelta di un tipo di supporto piuttosto che un altro comporta l’avere una sedia più performante per quanto riguarda il peso sopportato e quindi l’usabilità nel tempo.

Chiedi sempre i chili massimi retti, per evitare spiacevoli sorprese durante le cene in famiglia.

 

sedie per la cucina in stile contemporaneo, per una sala da pranzo elegante e raffinata

Sedie per la cucina: quali materiali scegliere?

Come per tanti altri arredi, anche per la sedia esistono differenti materiali da conoscere e valutare.

Il primo e usato fin dall’antichità è proprio il legno; di solito vengono usati la quercia, il faggio o l’acacia per la loro resistenza alle lavorazioni e all’usura.

Le sedie in legno possono avere forme differenti: curve, con inserti in paglia di Vienna, laccate, più lineari o più complesse nelle forme e nei decori.

Non è quindi detto che si debbano abbinare solo allo stile rustico. Se per esempio usi le sedie a sbalzo, le puoi inserire in un contesto classico, eclettico e anche industriale.

Abbiamo poi le sedie in metallo, usate in principio nelle fabbriche (proprio perché super resistenti) e arrivate poi nei contesti privati e residenziali.

Queste sedie sono più complesse da abbinare, in quanto profondamente connesse all’ambito industriale che le ha fatte nascere.

 

sala da pranzo con tavolo rettangolare in legno e ferro e sedie per la cucina in stile scandinavo

Si possono abbinare a sedie in legno o plastica per spezzare la monotonia e creare un ambiente dinamico ed eclettico.

Abbiamo poi la plastica, che segna tutto il periodo del 1960 in avanti.

Ad oggi le sedie in plastica sono le più prodotte e scelte, sia per motivi di costi che di design ma anche di comodità.

Se pensiamo alla Panton di Vitra o a tutte le sedie disegnate dagli Eames, abbiamo in mente proprio alcune delle sedie che hanno fatto la storia.

Queste tipologie di sedie sono dei passepartout per gli stili d’arredamento. Scegliendo il giusto colore e il tipo di sostegno è davvero possibile inserirle in ogni contesto.

Se ci sono bimbi o animali, queste sono le tipologie di sedie da considerare: indistruttibili e facili da pulire, non ti faranno rimpiangere i soldi spesi.

Tutte queste sedie possono essere integrate con una seduta imbottita rivestita in tessuto o ecopelle, che le rende comode oltre che belle da vedere.

La scelta del tipo di materiale di rivestimento segue gli stessi principi del divano. Valuta bene quanto le userai e chi le userà, quanto tempo gli vorrai dedicare per la pulizia e in che parte di casa staranno.

Ricorda: una sedia dovrebbe essere (quasi) per sempre 

 

sedie per la cucina in ambiente eclettico: via libera al mix di stili

Abbinare le sedie al tavolo: una guida essenziale per cominciare a scegliere

Questo è uno dei punti più richiesti e su cui si fa fatica a trovare la quadra. 

Come si abbinano sedie e tavoli? 

Non c’è una sola regola scritta nel marmo, come per molte cose che riguardano l’arredamento di casa. Ci sono alcuni principi da seguire, che ti permetteranno di avere un abbinamento vincente e che oltrepassa le mode del momento. 

In linea di massima sarebbe preferibile scegliere tavolo e sedie insieme, così da avere una visione globale. Bisogna partire dalla definizione dello spazio a disposizione per questi arredi, per scegliere forma e dimensioni del tavolo e delle relative sedie (vedi sopra per quanto riguarda le dimensioni). 

Ti riassumo qui alcune scelte che si possono fare: 

  • tavolo e sedie abbinate: in questo caso i due elementi “comunicano” per forma e stile. Tavolo rettangolare con sedie squadrate o dalle forme pulite e precise. Tavolo in essenza? Sedie con struttura uguale e seduta in tessuto o ecopelle. 
  • tavolo e sedie abbinate parzialmente: in questo caso si scelgono alcune sedie (di solito quelle a capotavola) diverse delle altre; di solito sono sedie più importanti, di solito a poltroncina, in un materiale completamente diverso (ad esempio in policarbonato trasparente). 
  • tavolo e sedie di stili diversi: qui bisogna selezionare molto bene i materiali che si abbinano. Sì, perché i materiali comunicano determinate sensazioni e anche quando si combinano bisogna tenerne conto. Se ad esempio hai scelto un tavolo con struttura in metallo e piano in ceramica, per scaldare un po’ l’insieme e renderlo più personale, potrai abbinare delle sedie a poltroncina in essenza e tessuto. 

Puoi anche decidere di avere una sedia diversa dall’altra, se hai uno stile eclettico e vuoi un ambiente informale. 

Ovviamente questi ultimi due passaggi sono più complessi, perché bisogna ricercare attentamente le sedie e valutarne gli accostamenti con il tavolo, ma è fattibile. E soprattutto renderanno la stanza più interessante visivamente, oltre che più complessa stilisticamente. 

Sedie abbinate o spaiate: qual è la scelta corretta?

Questo è uno dei punti fondamentali quando si parla di sedie e di conseguenza di tavoli.

In linea generale si sono sempre scelte le stesse sedie da usare in cucina o sala da pranzo. Questo perché avere le stesse sedie crea coerenza di stile in un ambiente, evitando confusione.

Negli ultimi anni però la tendenza è sempre più marcata verso le sedie spaiate: cioè sedie di differenti stili, insieme nello stesso ambiente.

Può sembrare una cosa semplice da fare, ma il pasticcio è dietro l’angolo.

Se ad esempio ami lo stile eclettico, questo tipo di scelta è un must per te.

Via libera a sedie diverse, ma accomunate nei materiali e nei colori. Questo ti permetterà di creare connessione e continuità anche in presenza di stili differenti.

Nei miei progetti mi piace usare sedie diverse e di solito metto le due a capotavola di un tipo (spesso sono poltroncine, sedie più ampie e comode) e nel resto del tavolo sedie di un altro tipo (di solito senza braccioli per aumentare i posti a tavola).

In questo modo c’è varietà ma non eccessiva, per cui si può applicare in tanti contesti.

Sedie per la cucina: gli ultimi aspetti da considerare 

Quali sono gli ultimi consigli che mi sento di darti?

Sicuramente di sceglierle di persona le sedie, se hai possibilità. 

In questo modo potrai provarle e tastare con mano i materiali e la stabilità della sedia.

Se però hai poco tempo, puoi tranquillamente sceglierle online. La cosa importante è leggere bene i materiali di cui sono fatte, le dimensioni (in modo da verificare che ci stiano nel tuo spazio) e i chili portati.

Valuta bene se intorno alla sedia hai almeno 50 cm (soprattutto dietro alla sedia), che sono i cm minimi per garantire a chi è seduto sulla sedia di potersi spostare (o di spostarla comodamente per potercisi sedere).

Come dicevo all’inizio, una sedia è un elemento importante su cui si passano tante ore al giorno. È fondamentale quindi non andare troppo a risparmio ma scegliere dei pezzi duraturi e di ottima fattura, per non farsi male e per evitare di buttare soldi inutilmente.

E per quanto riguarda lo stile, con un po’ di pazienza (e magari il mio aiuto) è possibile trovare la sedia adatta a te e il tuo stile: ne esiste davvero una per tutti!

 

L’articolo Guida completa alle sedie per la cucina: stili, materiali e come scegliere le migliori per la tua casa sembra essere il primo su .

9 Maggio 2024 / / VDR Home Design

E’ naturale che dopo dieci anni (ma anche meno) ci si ritrovi a contemplare il proprio soggiorno e dire: mamma mia come vorrei cambiare tutto.

Solo che magari quegli arredi ti sono costati un bel po’ di soldi, ti dispiace cambiarli perché comunque sono ancora in buono stato e funzionali.

Ti do una bella notizia: nella maggior parte dei casi si può rimodernare il soggiorno senza stravolgere tutto e dare fondo al conto.

Voglio farti vedere un mio piccolo progetto su cui ho lavorato l’anno scorso, per darti un po’ di spunti pratici.

Come rinnovare un soggiorno: si parte dai colori

come rinnovare un soggiorno

Metri quadri: 15

Tipologia: Trilocale

Luogo: Abbiategrasso (Milano)

Stato: consegnato

Manuela e Fabio mi hanno chiamata perché nel corso degli anni avevano arredato il loro soggiorno comprando arredi di buona qualità, ma nonostante tutto la stanza gli sembrava non completa.

I colori non rispecchiavano i gusti della famiglia, nonostante ci fosse tutto il necessario c’era comunque questa sensazione di incompletezza.

Un punto molto debole del soggiorno era la mancanza di punti luce a soffitto. Puoi quindi immaginare la mancanza di luminosità e la fatica della famiglia a poter svolgere le diverse attività in condizioni del genere.

Il mio lavoro ha quindi puntato su due fronti: la ricerca di uno schema colori che tenesse tutto insieme e la progettazione di controsoffitti per creare punti luce dove non ne esistevano.

Come dipingere il soggiorno per renderlo più coerente?

Uno dei punti più importanti del mio lavoro e delle mie consulenze è proprio lo studio del colore. Partendo dalla situazione esistente, studio il tuo stile e le tue esigenze e comincio a cercare dei colori e degli abbinamenti che possano funzionare.

Cosa vuol dire? Significa che con i colori che ti suggerisco andrai ad evidenziare i pregi della stanza, minimizzando i difetti inevitabili dello spazio. Avrai uno schema colori che ti accompagnerà nel tempo aiutandoti negli acquisti futuri, senza mai lasciarti in panico (perché non sai cosa fare).

Nel caso di Manuela e Fabio abbiamo virato su uno schema di beige, azzurri e blu che si inserivano perfettamente nel contesto. Il pavimento infatti è un laminato nei toni del grigio, così come gli arredi.

L’unico punto di colore è proprio il divano, di un blu intenso. Questo è stato l’elemento stabile da cui sono partita per studiare differenti proposte colore.

Come potranno usare questi colori nel loro soggiorno?

Dipingendo la parete dietro il divano, visibile subito appena entrati in casa. In questo modo la parete non è più vuota e spoglia, ma acquista carattere e importanza diventando il focus del soggiorno.

pianta e moodbaord per rinnovazione soggiorno

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Rinnovare il mobile del soggiorno per rinnovare tutto: bastano pochi elementi

Definire il giusto schema colori è il primo passo per definire a cascata anche gli altri elementi: i materiali migliori per l’ambiente e lo stile, per cui anche i vari complementi da inserire a completamento del progetto di relooking.

Lo stile d’arredamento di Manuela e Fabio è decisamente contemporaneo, con qualche accento nordico. Uno stile pulito e definito nelle linee e negli accessori, dove ogni cosa ha una funzione e una posizione.

Il secondo punto che abbiamo definito nel progetto è stato quello di completare l’arredo dell’ingresso e come rinnovare il mobile del soggiorno, già presente.

L’ingresso in questo caso non esiste, nel senso che entrando in casa ci si trova direttamente in soggiorno / sala da pranzo. Era quindi importante trovare una soluzione per cui fosse evidente che entrando in casa ci fosse un piccolo angolo in cui sistemarsi.

Dopo diverse proposte, quella finale prevedeva una serie di cestoni-panca, in cui riporre scarpe e borse e su cui appoggiarsi per mettere o togliere le scarpe. Un grande specchio tondo per l’ultimo controllo, ma anche per riflettere la luce dello spazio (non così esagerata).

A fare da filtro tra questi arredi e gli armadi del corridoio, una piccola libreria su misura che aveva anche la funzione di copertura di un pilastro portante esistente. La libreria è senza fondo e con le spalle sagomate proprio per adattarsi alla colonna.

Il mobile del soggiorno era una parete componibile con basi e pensili sospesi, liberamente posizionabili. Questa parete è rimasta invariata, leggermente modificata nella posizione dei pensili. Ho voluto sfruttare l’angolo vuoto a sinistra della composizione, per creare una zona studio e lavoro, di cui la famiglia aveva bisogno.

vista ingresso dalla zona pranzo
parete tv con nuovi colori e zona home office

La zona studio si compone di pochi elementi ma importanti: una scrivania ad angolo, sospesa e su misura. In questo modo si va a sfruttare al centimetro lo spazio a disposizione e si crea una stratificazione interessante con il mobile esistente. Le basi sospese possono infatti essere usate come spazio per appoggiare libri ed elementi in uso mentre si lavora o si studia.

Due piccole mensole completano l’angolo. Per le finiture, ho abbinato un bianco opaco simile a quello già presente con del rovere naturale, che va a scaldare e ad aggiungere matericità ad un insieme altrimenti un po’ piatto.

Progettare l’illuminazione per garantire una corretta attività. Le soluzioni pensate

Il punto più complesso in questo caso è stata la realizzazione di controsoffitti in cartongesso per creare luce là dove non c’era.

In questa casa infatti, i precedenti proprietari non avevano voluto punti luce a soffitto, avendo quindi solo 3 applique a parete. Ma per una stanza che è sia ingresso, che soggiorno che sala da pranzo, con finestre solo da un lato, è decisamente insufficiente.

Il risultato è che di sera e in inverno la casa è sotto esposta, rendendo più difficile qualsiasi tipo di attività. Dalle cene con gli amici, allo studio, alla visione della TV.

La soluzione proposta è stata di realizzare due isole in cartongesso a soffitto di diversa altezza. In questo modo il perimetro rimaneva libero (per la presenza del condizionatore e dei cassoni delle tapparelle), creando anche un effetto estetico interessante a livello di diversi volumi.

In corrispondenza della zona pranzo il controsoffitto è alto circa 15 cm, con un punto luce centrale sospeso per dare la giusta illuminazione mentre si mangia.

Dove c’è la zona TV il controsoffitto è alto circa 20 cm e incorpora sia faretti led da incasso che una striscia led verso la TV e l’ingresso, per creare un effetto cascata di luce.

In questo modo si è intervenuti su un problema invalidante a livello quotidiano, creando sia funzione che estetica.

Come imbiancare un salotto moderno: le proposte per la parete dietro il divano

L’ultimo punto affrontato in questo progetto è stata la decorazione della parete dietro il divano

La parete è molto grande e attira subito l’attenzione appena entrati in casa. Serviva quindi trovare qualche soluzione per farla apparire meno vuota e soprattutto per creare transizione tra le diverse aree funzionali del salotto. 

Le proposte sono state due: una prima versione con decori geometrici da realizzare con la lavabile; l’effetto è di sicuro impatto, ma permette anche di cambiare facilmente nel tempo, con una mano di una vernice di qualsiasi colore.

La seconda versione prendeva in considerazione carte da parati astratte, sempre nella gamma dei colori degli azzurri e dei blu. Le carte da parati contribuiscono a dare profondità e a riempire lo spazio, anche senza il bisogno di aggiungere altri piccoli arredi e complementi.

come rinnovare un soggiorno
rinnovare il soggiorno cambiano i colori alle pareti

Come rinnovare un soggiorno: basta poco per uno spazio più moderno

Come vedi non sempre è necessario buttare via tutto e progettare da zero E’ possibile lavorare intorno a quello che già esiste, per trovare idee e soluzioni che migliorano sia lo spazio che la qualità della tua vita.

Sì, perché una casa che ti piace ti rende felice e ti crea meno stress di uno spazio che senti incompleto e non tuo.

Il budget in questo caso è stato medio-alto per la realizzazione dei cartongessi e per la parte elettrica, ma senza questo punto il progetto sarebbe stato a basso impatto.

Se anche tu ti trovi in una situazione simile e non sai come uscirne contattami, lo facciamo insieme.

L’articolo Come rinnovare un soggiorno senza cambiare arredi: un mio progetto sembra essere il primo su .

4 Maggio 2024 / / VDR Home Design

Quanto è cambiata la concezione del bagno negli ultimi dieci anni? Per non parlare poi di come viviamo il bagno in modo completamento diverso rispetto a venti o trent’anni fa.

La casa è un’entità in continuo cambiamento, perché accompagna noi essere umani che siamo mutevoli nel tempo.

Come cambiano noi, nelle nostre abitudini di vita quotidiane, così cambia il luogo in cui abitiamo e ci ritiriamo alla fine di una lunga giornata.

Il bagno (solo un secolo fa) non era neanche presente in tutte le case, bisognava andare all’aperto o nelle latrine in comune; e ora chi ha un solo bagno in casa si sente quasi in difetto.

Il progetto di oggi è esemplificativo della società in cui viviamo oggi: si tratta di un progetto bagno con vasca e doccia, che è passato da vivibile a moderno e ricercato.

Partiamo.

Bagno con vasca e doccia dimensioni, caratteristiche: la planimetria con le misure

Progetto bagno con vasca e doccia

Metri quadri: 24

Tipologia: Bagno padronale

Luogo: Vicenza

Stato: in corso

Questo progetto è stato sia sfidante che divertente, perché è il terzo progetto che condivido con Margherita, sempre per la stessa casa.

Con Margherita ci siamo conosciute ormai due anni fa, quando mi ha chiamata per cambiare una stanza in disuso e farla diventare ufficio e sala yoga. E’ cominciato con lei un bellissimo percorso di collaborazione negli anni, che ci ha portato a condividere diversi progetti tutti molto soddisfacenti.

In questo caso si tratta del bagno padronale di casa, lungo quasi 8 metri (7,51 mt) e largo 2,26 mt. Quindi quasi 24 mq. Il tetto è spiovente, misurando circa 1,80 mt nella parte a destra (quella più bassa).

Allo stato attuale il bagno aveva già una vasca e una doccia, sul lato sinistro del bagno; sul lato destro invece era stato creato una specie di ripostiglio che però risultava scomodo e inutilizzato dalla famiglia.

Oltre a rivedere i rivestimenti, un po’ datati, la richiesta è stata proprio questa: eliminare quel ripostiglio inutilizzato e dare una nuova disposizione al bagno, per sfruttare meglio lo spazio, mantenendo comunque doccia e vasca.

planimetria con misure bagno vasca e doccia

Il percorso di progetto: dalle proposte preliminari a quella finale

Come spiego sia sul sito, che sui social, che nei vari post, i miei progetti sono tutt’altro che semplici. Richiedono una certa dose di impegno e partecipazione anche da chi mi commissiona il progetto. In fondo la casa è la tua, per cui io metto a disposizione la mia esperienza ed empatia per cercare di capire le tue esigenze e i tuoi gusti. Affinché il progetto sia davvero cucito addosso a te è necessario che ci sia un riscontro anche da parte del committente.

Quindi: condivisione di foto di interni che ti piacciono, ma anche di quello che non sopporti; condivisione di budget, necessità e desideri. Così come i feedback costruttivi sulle proposte preliminari che mando.

Con Margherita questo processo (ormai rodato negli anni) è sempre semplice e veloce, cosa che ci permette di arrivare a una conclusione in decisamente poco tempo.

In questo caso ho studiato per Margherita due diverse soluzioni preliminari, con diverse disposizioni di vasca e doccia e diverse tipologie di rivestimenti e pavimenti. Due soluzioni possono sembrare poche, ma in realtà sono sufficienti per mostrarti le potenzialità dello spazio e aprirti alle eventuali modifiche che si possono fare, traendo spunti da entrambe le proposte.

Nella prima soluzione vasca e doccia rimanevano più o meno nella posizione attuale, riviste però in dimensioni e dettagli di posa. Nella seconda soluzione invece, la doccia occupava tutta la nicchia a sinistra e la vasca era posizionata a destra.

La disposizione che ha avuto la meglio è stata la seconda, cambiando la vasca freestanding con una normale da incasso.

La doccia sarà una di quelle con piatto su misura, perché larga 2 metri; la vasca sarà larga circa un metro, per 1,8 mt di larghezza. Dei gradini permetteranno di entrare comodamente in vasca, fungendo anche da piccoli piani di appoggio.

In questa parte del bagno il soffitto è 1,8 mt di altezza: pochi, ma sufficienti per usare la vasca senza sbattere la testa.

planimetria arredata bagno

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Progetto bagno con vasca e doccia. Rivestimenti e arredi

In questo progetto un fattore è stato importante. Margherita aveva già gli arredi del bagno e i sanitari, dettaglio importante perché comunque influente sia dal punto di vista dello stile che delle misure.

Avendo già questi elementi, la spesa di abbassa sensibilmente: sia i sanitari che l’arredo bagno possono pesare notevolmente sul budget, in base a quale fascia prodotto si decide di prendere e quindi le sue caratteristiche tecniche.

Un’altra voce di costo importante quando si ristrutturano i bagni, sono i rivestimenti. Nel caso di Margherita non ci saranno rivestimenti su tutte le pareti, perché non utile a livello di uso e igiene; i rivestimenti a parete ci saranno dove c’è la doccia e dove c’è la vasca. Per il resto dello spazio ci sarà smalto idrorepellente, sufficiente per rispondere alle normative attuali.

Come dico sempre, se i bagni sono stretti, piccoli o con forme strane, è meglio prediligere piastrelle dai grandi formati. Aiuteranno ad avere meno fughe, quindi a far sembrare otticamente più grande lo spazio. E si userà anche meno materiale, per cui anche se il costo di partenza è più alto, alla fine dei conti il costo totale risulterà più basso.

Qui è stato scelto un gres effetto Calacatta per il pavimento e delle piastrelle in grigio / salvia per le pareti.

Anche i dettagli fanno la differenza: gli ultimi tocchi di progettazione

Una volta definiti la disposizione del bagno, i rivestimenti, la tipologia di doccia e vasca, è stato il momento dei dettagli finali.

Nei progetti includo sempre anche accessori e complementi, che il cliente può decidere di comprare o meno, a sua discrezione e con le sue tempistiche.

Nel caso di Margherita, per questo progetto bagno con vasca e doccia ho inserito alcuni quadri in stile astratto da mettere sopra ai sanitari, per dare importanza e valore anche a quella parete. A sinistra dei sanitari abbiamo posizionato dei moduli Eket di Ikea, che Margherita ha già.

Ma anche tappeti, porta asciugamani e soprattutto luci: una selezione con diverse opzioni, tutte in linea con lo stile generale definito.

Progetto bagno con vasca e doccia: anche online è possibile

Proprio così: questo progetto è stato gestito tutto online, perché io abito in provincia di Milano e Margherita è di Vicenza.

Io sono con te in tutte le fasi, anche quando il progetto è concluso e tu vai verso i lavori effettivi. Ti do aiuto e sostegno anche quando sei in cantiere e hai dei dubbi che ti assalgono.

Non smetto di aiutarti a realizzare il tuo sogno, perché so quanto può essere estenuante e difficile portare a termine la parte reale del progetto.

Cosa ne pensi di questo progetto? Ti trovi in una situazione simile e sei sopraffatto dall’ansia?

Contattami così troviamo la soluzione migliore per te.

L’articolo Progetto bagno con vasca e doccia: il caso pratico di un mio progetto sembra essere il primo su .

25 Aprile 2024 / / VDR Home Design

Ormai lo sappiamo: le ricerche di mercato e le statistiche lo dicono da un po’, che le case in affitto e vendita sono sempre più piccole.

Un po’ perché potersi permettere l’affitto o il mutuo anche solo per 60 mq è un costo folle, un po’ perché soprattutto chi abita nelle grandi città, in realtà non ha bisogno di grandi spazi.

Fatto sta che anche se sui social si vedono case sempre più grandi, la realtà è diversa. Spesso si vive in due o tre in anche solo 50 mq (non sempre in case a norme di legge).

A questo proposito mi sembrava interessante condividere un progetto che ho seguito l’anno scorso, in provincia di Milano. Arredare un monolocale di 30 mq, tutto da reinventare.

Monolocale di 30 mq: dalla pianta alla nuova distribuzione degli spazi

arredare un monolocale di 30 mq

Metri quadri: 31

Tipologia: Monolocale

Luogo: Cernusco sul Naviglio (Milano)

Stato: consegnato

Personalmente quando guardo un progetto di arredamento di interni, una delle prime cose che cerco è la pianta dello spazio. Sarà anche una deformazione personale lo ammetto, però vedere tutto dalla pianta mi da un senso di chiarezza e orientamento che solo dalle foto faccio fatica a percepire.

Spesso infatti, le foto degli interni sono scattate per emozionare e far arrivare determinati dettagli a chi guarda e il fatto di fare foto in sequenza, che permetta di capire lo sviluppo dello spazio, non sempre è una priorità.

Ecco perché per questo progetto che ti sto raccontando, voglio partire da questo. La pianta del progetto e le foto del prima, di come si presentava la casa al momento del rilievo.

monolocale 30 mq pianta
monolocale 30 mq pianta progetto

Guardando la pianta dello stato di progetto e le foto dello stato di fatto già si possono vedere delle evidenti differenze.

L’unico elemento che è rimasto è il pavimento, un laminato che era stato posato dal precedente proprietario e che non presentava grandi problemi o difetti. Non sono state apportate modifiche di nessun tipo (né elettriche, né costruzioni di cartongesso) proprio per limitare il budget e lavorare solo sugli arredi e la struttura della casa.

Come sempre nei miei progetti, la soluzione che ti faccio vedere è quella finale, a cui si arriva dopo un percorso anche lungo, con una serie di revisioni e cambi che si concordano con il cliente.

Come organizzare una casa piccola: la distribuzione funzionale degli spazi

Le esigenze di Ambra erano chiare: avere una cucina si piccola, ma non così sacrificata e scomoda. Il precedente proprietario aveva posizionato la micro cucina proprio a destra dell’ingresso, sacrificando ergonomia, estetica ed effettiva concretezza della zona.

La cucina è stata spostata nella posizione prevista anche da costruzione originale, cioè dietro la parete del bagno (così da condividere le tubature dell’acqua) e vicino alla finestra. Dato lo spazio a disposizione si è trattato di progettare una piccola cucina con il necessario per ospitare qualche amico, creando una zona dispensa che sfrutta lo strano angolo vicino alla finestra.

L’attenzione in questi casi va alla funzionalità, ragionando sugli elementi che devono per forza trovare posto in situazioni del genere (in questo caso la lavastoviglie è standard da 60 cm, ma volendo si poteva optare per quella da 45 cm) e sulle finiture.

In case piccole con uno spazio continuo i colori e le finiture sono fondamentali. Bisogna trovare uno schema colori che si applicherà in tutti i dettagli, che contribuirà a far fluire uno spazio nell’altro, creando armonia e ampliando otticamente l’ambiente.

Per la cucina sono stati scelti materiali come i laminati e le ceramiche per i piani di lavoro; materiali resistenti e performanti, che permettono di avere un budget tutto sommato contenuto.

Parete divisoria tra ingresso e soggiorno: creare funzioni dove non c’erano

Di solito in case così piccole la domande è una: come creo e divido le diverse “stanze” e quindi funzioni, di modo che sia tutto organizzato e non confuso?

Ci sono alcuni metodi che si possono usare nell’arredare un monolocale di 30 mq e di solito è bene metterne in pratica quanti più possibile. Un modo per dare una divisione visiva in uno spazio è giocare con il colore alle pareti. Imbiancare porzioni di parete in diversi colori fa subito capire che qualcosa finisce e qualcosa inizia dove ci sono questi stacchi.

In questo caso l’ho fatto dove c’è la zona con il divano, per definire la zona soggiorno e relax. Come zona di filtro tra cucina e soggiorno c’è il piccolo tavolo da pranzo, che può tranquillamente ospitare 4 persone ed essere usato anche come zona lavoro.

Un altro modo sono i tappeti: questi complementi creano dei perimetri ben visibili, che la nostra mente percepisce come zone effettive. L’unica nota è di prenderli in materiali che seguono le tue abitudini: se hai poco tempo per pulirli, prendili a setole cortissime e in tessuto sintetico. Così potrai metterli in lavatrice e il gioco è fatto.

Infine, il modo più complesso è dividere gli ambienti con arredi autoportanti. Ovviamente il costo per realizzare questi elementi è alto, ma se si tratta della tua casa (che hai comprato), è un ragionamento da valutare. Anche perché arredi di questo tipo trovano facilmente collocazione anche in case più grandi.

In questo monolocale, per creare una zona ingresso e allo stesso creare una zona notte, è stata inserita una parete di listoni di legno, da pavimento a soffitto. Ci saranno dei piedini regolatori che permetteranno di installare la parete seguendo i fuori squadra della casa e sarà di un colore rosa cipria opaco che segue la palette della casa.

Questa parete ad angolo servirà anche per appendere la TV, regolabile grazie ad un braccio estensibile.

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Arredare un monolocale di 30 mq: creare la camera da letto dove non c’era

A questo punto ti starai chiedendo dove sia la camera da letto. Un altro punto molto chiaro era che Ambra (giustamente) non voleva dormire su un divano letto, da aprire e chiudere tutti i giorni.

Sappiamo però che i letti matrimoniali sono larghi minimo 160 cm (il 140 cm è davvero molto stretto) e lunghi circa 190 cm, scegliendone uno senza testiera.

In questo caso il letto senza testiera è un obbligo, perché comunque 10 cm possono fare la differenza. Il letto ha anche 4 capienti cassettoni al di sotto, ed è il modello Mandal di Ikea, tra i più belli e conosciuti del colosso svedese.

A parete ci saranno delle piccole mensole per appoggiare bicchieri, quadri e piccoli vasi; un modo sia per decorare la parete che renderla funzionale.

Di fronte al letto, dietro la parete di listoni, ci sarà un armadio autoportante con un piccolo vano a ponte, sotto cui trova posto una zona trucco.

L’interno degli armadi, così come la parte inferiore dell’armadio ponte può essere accessoriata con led, di modo da avere una fonte di luce aggiuntiva.

Oltre alla parete di listoni, la zona notte è schermata con tende bianche e filtranti, che scuriscono la zona letto dalla luce della finestra ma che chiudono anche la camera se ci sono ospiti in casa.

La zona contenimento c’è anche all’ingresso, dove ci sono altri due armadi a profondità standard di 60 cm. Una parte sarà occupata dalla lavatrice e dal necessario per questa funzione, il resto sarà attrezzato con cassetti e appendiabiti, avendo la possibilità di fare armadi alti anche 250 cm.

Come rendere accogliente un monolocale: le mie ultime considerazioni

Cosa rende uno spazio abitativo così piccolo, accogliente e meno soffocante? Sicuramente una progettazione accurata, ragionata sulle abitudini di chi poi lo abiterà. Capire bene le funzioni che servono e quindi dove metterle, anche in funzione della struttura della casa.

I flussi di passaggio sono molto importanti, così come avere il giusto spazio per muoversi e fare meno passaggi inutili possibili.

Anche i colori e i materiali sono più decisivi di quello che si crede. Io studio sempre uno schema colori che sia coerente per tutta la casa e che possa funzionare anche a distanza di tempo. Uno schema insomma che sia una guida che permetta ai miei clienti di muoversi in autonomia sempre.

Spero che questo progetto ti abbia chiarito le idee e ti abbia aiutato a comprendere meglio perché molte volte l’aiuto di un professionista può risultare ottimale. Contattami per qualsiasi dubbio o domanda, è sempre un piacere poterti aiutare.

L’articolo Arredare un monolocale di 30 mq: all’interno di un mio progetto sembra essere il primo su .

18 Aprile 2024 / / VDR Home Design

Ricordo ancora quando Viola e Vincenzo mi hanno contattata per chiedere informazioni sulle consulenze che offrivo per l’arredamento e l’interior design per una casa intera.

Emozione, ansia, tanti pensieri diversi che si sono affollati nella testa.

Il progetto per una Villetta intera non è uno scherzo. E’ un progetto che si seguirà per parecchio tempo (infatti mi ha tenuta coinvolta per un anno e mezzo), a cui andranno dedicate tante attenzioni.

Significa anche tanti elementi da valutare, stile da scegliere, materiali e colori da abbinare… insomma un mondo intero di decisioni da prendere.

E quando Vincenzo e Viola hanno confermato il lavoro, la gioia e l’incredulità sono state davvero grandi.

Ti racconto come è andata.

Come arredare casa con buongusto: partiamo dalle piante

vista da ingresso su cucina con penisola in stile nordico

Metri quadri: 110

Tipologia: Villetta unifamiliare su due piani

Luogo: Binasco (Milano)

Stato: realizzato

In questo caso mi sono trovata a progettare una casa di nuova costruzione, quindi diciamo una tabula rasa. Al momento dell’accettazione del preventivo il cantiere era in stato avanzato e quindi i primi punti su cui ci siamo dovuti soffermare sono stati i punti luce e le prese.

Che può sembrare semplice, ma non lo è. In zone come la cucina e il bagno presuppone di avere già idee chiare sulla disposizione degli arredi e degli elettrodomestici, così come dei punti luce (per numero e tipologia).

Se si parte con poche idee o confuse, è davvero difficile razionalizzare cosa si vuole e dove, facendosi prendere dal panico del futuro. “E se poi volessi mettere qualche presa in più? E se poi li la luce non mi bastasse?”.

Il mio intervento in questi casi è importante perché posso guidarti nella scelta finale, partendo da ipotesi di arredo e utilizzo che definiamo insieme.

Sicuramente è una fase stressante perché significa riflettere sull’uso futuro della tua casa in poco tempo. Ma ti posso assicurare che ogni volta il risultato vale la fatica: con il passare del tempo avrai la certezza di esserti farti aiutare da qualcuno che ha già visto il processo diverse volte e può aiutarti a scremare le idee, in base a quello che è effettivamente l’uso della casa.

Con Vincenzo e Viola ho sviluppato due soluzioni generali d’arredo, focalizzandomi sulla cucina e sui bagni. Dopo aver definito la posizione dei muri e i punti luce, siamo potuti passare agli step successivi: la progettazione d’interni delle varie stanze.

pianta Villa unifamiliare piano terra
Piano terra
Primo piano

Cucina e soggiorno comunicanti. Le scelte fatte in questo spazio

Come nella quasi totalità delle case di nuova costruzione contemporanee, cucina e soggiorno condividono lo spazio e sono quindi comunicanti.

In questa villetta anche l’ingresso condivide lo spazio, per cui entrando si ha la visuale su tutta la zona giorno.

Abbiamo lavorato su tre punti: creare una zona ingresso che dividesse un minimo il soggiorno dalla vista appena entrati; avere una cucina in cui fosse comodo cucinare e che avesse molto spazio contenitivo; avere un soggiorno con una comoda zona pranzo e una zona TV pratica ma essenziale.

Per creare una separazione tra l’ingresso e il soggiorno è stata quindi realizzata su mio disegno una parete divisoria in listoni di legno massello a tutt’altezza. Questo permette di avere un minimo di privacy in entrate, facendo comunque passare la luce.

L’ingresso è stato poi dotato di un armadio cappottiera (anche questo su mio disegno) ampio e capiente, per tenere tutta la zona in ordine.

Un ribasso in cartongesso a soffitto incorpora 3 faretti led, che danno luce puntuale ma d’atmosfera.

Soggiorno e zona pranzo: le caratteristiche

A destra dell’ingresso si trova la zona pranzo, per cui è stato scelto un tavolo rettangolare allungabile, e la zona TV.

La parete su cui è stata poi posizionata la TV condivide lo spazio con un piccolo camino, quindi anche la possibilità di arredo non era molto ampia. E’ stato dato maggior rilievo al divano, a penisola e molto ampio, su cui tutta la famiglia avrebbe trascorso molto tempo. Un divano con tessuto facile da lavare, antimacchia e comodo nella seduta.

La parete della TV è semplice e minimal (anche questa realizzata su misura con miei disegni), con basi contenitore e pochi pensili: il vero tocco di arredo che scalda e da carattere, è il decoro a listelli di legno applicati a parete.

Nella zona giorno tutto ruota intorno al rovere naturale, al bianco e ai toni neutri del beige e del crema, con dettagli neri (le gambe del tavolo, i dettagli della cucina).

Una cucina ampia e pratica, in stile nordico

La cucina (di Veneta Cucine) è ampia e su sviluppa con una composizione a due pareti parallele, con un piccolo snack. Una parete è quella operativa, con lavello, lavastoviglie e piano cottura, mentre l’altra parete è dedicata alle colonne, con una piccola zona base cui appoggiare piccoli elettrodomestici.

Anche qui sono stati realizzati ribassamenti in cartongesso, a seguire l’andamento a U della cucina, con faretti led a fornire la luce puntuale dove necessaria.

La zona snack penisola ha due sospensioni, che forniscono ulteriore luce, fondamentale se si pranza o si legge in quel punto.

Come arredare casa con buongusto: dare carattere ai bagni

Un punto molto importante nella progettazione di questa casa sono stati i bagni. Per Vincenzo e Viola è stato chiaro fin dall’inizio che il bagno al piano terra avrebbe avuto la doccia e sarebbe stato d’impatto. Mentre quello del primo piano avrebbe dovuto avere sia la vasca che la doccia.

Per il bagno al piano terra abbiamo optato per una doccia walk-in, in cui non è stato necessario creare il dislivello per lo scarico, grazie alla piletta che integrava già la predisposizione per la pendenza dello scarico.

A parete rivestimenti in gres porcellanato in grande formato, 60 x 120 cm, in tema tropical. Anche se può sembrare controintuitivo, usare piastrelle così grandi in spazi piccoli (come questo bagno) aiuta ad ampliare visivamente lo spazio, facendolo sembrare più grande.

Al primo piano il bagno ha una vasca freestanding da 160 cm, insieme ad una doccia da 90 x 90 cm. Ci sono volute diverse prove di disposizione per arrivare alla soluzione poi realizzata, ma siamo arrivati ad un layout che è pratico a livello di utilizzo ma anche di pulizia.

Gli arredi di entrambi i bagni sono di Mobiltesino.

E si chiude con camera e lavanderia: lo stile fino all’ultimo dettaglio

Le ultime due stanze che voglio farti vedere sono la camera da letto e la lavanderia.

La camera da letto non è eccessivamente grande, ha la metratura minima richiesta dalle norme. E qui la sfida è stata duplice: dare spazio di contenimento e dare anche uno stile nordico e chic all’insieme.

Il punto focale è stato fin dall’inizio il letto matrimoniale, contenitore. La particolarità è la testata in impiallacciato di rovere, integrata al letto. Su cui è possibile avere piccoli comodini e mensole e anche un led a luce calda.

Vincenzo e Viola se ne sono innamorati subito appena gliel’ho proposto: da qui abbiamo poi sviluppato i disegni degli armadi su misura e della cassettiera davanti al letto.

A parete, dietro la testata del letto, una delicata carta da parati evidenzia ancora di più quale sia il centro della stanza, dando completezza ed omogeneità all’insieme.

L’ultima stanza (ma anche la più difficile) è la lavanderia, che si trova al piano terra a fianco del bagno. Qui il problema era il poco spazio e il fatto che questa fosse una stanza di recupero, ricavata sotto la scala. Quindi si aggiungeva anche il tetto spiovente.

Dopo aver valutato diverse soluzioni di aziende italiane che si occupano di arredi per lavanderia, abbiamo deciso di procedere con mobili su misura. Questo ci ha permesso di abbattere i costi e di avere degli arredi che sfruttassero al centimetro lo spazio esistente (sia in altezza che in larghezza).

testata camera da letto con carta da parati
Photo credits: Marta D’Avenia
vista ingresso camera da letto
Photo credits: Marta D’Avenia
zona lavanderia
Photo credits: Marta D’Avenia

Rivolgersi ad una designer d’interni per risparmiare tempo e soldi

Spero che con questo progetto seguito da me ti sia fatto un’idea più chiara e precisa di quello che è il mio lavoro.

So bene che chiedere un progetto ad una professionista come me è un impegno economico e di tempo importante, ma è anche vero che ti aiuterò in ogni fase del percorso, facendoti risparmiare almeno metà del tempo che impiegheresti per conto tuo.

Avrai sempre una figura professionale a supportarti e a darti consigli pratici, ma anche che si allineino al tuo gusto.

Hai ancora dubbi o domande? Scrivimi e ne parliamo insieme!

L’articolo Come arredare casa con buongusto: un mio progetto a cui ispirarsi sembra essere il primo su .

7 Marzo 2024 / / VDR Home Design


È possibile arredare casa comprando arredamento in vendita online e basta? 

Sicuramente la risposta non è così semplice, nè scontata. Non c’è un si o un no netto, ma certamente allo stato attuale è più sicuro rispetto a qualche anno fa.

Ci sono tantissimi siti online che propongono ogni sorta di oggetto, estrosi, alla moda o più classici. 

Se mi segui da qualche tempo sai qual è la mia filosofia: pochi siti a cui affidarsi, verificando alcuni dettagli specifici. 

Ti accompagno nella ricerca senza sorprese per casa tua.

arredamento in vendita online per soggiorno
Spacejoy / Unsplash

Perché dovremmo comprare arredi online? 

L’acquisto di arredamento online può essere conveniente per varie ragioni, specialmente se stai cercando mobili di complemento come sedie, tavoli, librerie, consolle allungabili.

Se sei un diffidente dell’acquisto online, potresti procedere per passi. Sicuramente, andare per negozi di arredo vagliando i diversi stili di arredamento, i materiali con cui si costruiscono gli arredi e gli ingombri dei vari pezzi può essere d’aiuto. 

Girare per negozi, fare dei confronti, chiedere, informarsi, porta però via tantissimo tempo. Praticamente (pensa un po’) si tratta di un lavoro vero e proprio. Ed è qui che l’acquisto online può venire in tuo aiuto. 

camera da letto stile nordico

Arredamento in vendita online: i punti di cui non dimenticarsi mai 

Affinché l’acquisto online sia soddisfacente però, bisogna allenarsi un po’. 

E’ molto importante sviluppare pazienza nel leggere le caratteristiche tecniche dei vari mobili: prendiamo ad esempio i divani. Spesso, se tra due divani uno costa di più, il motivo c’è. 

Potrebbe trattarsi della struttura, o del materiale di riempimento o ancora del tessuto di rivestimento. E’ fondamentale essere consapevoli della differenza dei materiali, del perché uno può essere più adatto al tuo stile di vita rispetto ad un altro.

Prenditi qualche minuto in più per questa piccola fase, ti permetterà di avere un ulteriore parametro nella scelta finale. 

Non dimenticare poi di definire lo spazio che hai a disposizione in casa (tenendo conto dell’intralcio di alcuni elementi come l’apertura delle porte e delle finestre, il flusso di passaggio in casa…). Ti servirà per capire le dimensioni reali del pezzo che stai scegliendo

Soprattutto se parliamo di divani o tavoli allungabili: se li prendi troppo grandi rispetto allo spazio utilizzabile che hai, non li puoi tagliare. 

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Giorno #4: dove comprare online per arredare casa

Comprare online nella pratica: alcuni dettagli che potresti non sapere

Ok quindi a questo punto hai più confidenza con la materia, sai distinguere un divano fisso da uno trasformabile e hai capito di che misura comprare il tavolo per la cucina. 

Potresti anche avere un’idea dello stile e del colore, e già questo ti sembra una conquista da supereroe. 

Ci sono altri punti di cui bisogna essere consapevoli? 

Io di solito quando scopro un nuovo sito di arredamento, lo esploro in lungo ed in largo. Innanzitutto cerco la pagina del “chi siamo”: mi piace capire da dove è nato il sito e dove lavorano nella realtà offline. 

Cerco di capire con che brand di arredi collaborano, che ventaglio di prezzi hanno. 

Soprattutto poi, vado alla ricerca di recensioni: le aziende che non hanno nulla da nascondere non hanno neanche paura delle recensioni. Ancora meglio quando sono raccolte da piattaforme esterne come Trustpilot o Feedaty. Sono organizzazioni che hanno come obiettivo la veridicità delle vendite online e la soddisfazione degli acquirenti. 

Ovviamente sarà impossibile trovare il 100% di acquirenti felici e contenti come le pasque, ma già vedere un buon 70/80% è da ritenersi un successo. 

Altri punti importanti da sapere riguardano i pagamenti e il trasporto. 

È bene sapere che in molti casi non è possibile dare l’acconto e poi saldare, anche perché a chi salderesti? Al corriere che ti porta il pezzo (che non c’entra nulla con chi ti vende il pezzo)? Quasi sempre si paga il 100% all’acquisto. 

Fortunatamente, i siti di arredamento in vendita online che hanno una particolare attenzione alle esigenze del cliente hanno cominciato ad integrare la possibilità di pagare a rate, ma se disponibile come mezzo di pagamento, lo vedi specificato vicino ai menù a tendina che ci sono dove puoi scegliere le caratteristiche del pezzo che vuoi comprare. Ultimo punto: il trasporto. Di solito viene fatto a piano strada, quindi significa che dal cancello di casa fino in casa tua, poi ci devi pensare tu. E solo i siti migliori offrono il servizio di consegna in casa e montaggio.

soggiorno in stile contemporaneo nei toni neutri, con divano beige e cuscini marroni

E la mia esperienza qual è? 

Onesta verità: mi piace molto comprare online quando possibile. Innanzitutto perché risparmio un sacco di tempo, secondo perché spesso trovo elementi che nei negozi sarebbe difficile trovare. O comunque lo troveresti, ma dopo aver girato mezza Italia – e quindi tanto vale. 

Alla fine, se ci pensi bene, anche nei negozi di arredi fisici non puoi vedere tutti i pezzi che ha a catalogo quella determinata azienda. Sì, puoi vedere i campioni dei materiali, ma spesso solo quello o puoi vedere un arredo simile a quello che vorresti prendere.

Si tratta quindi di diffidenza mentale spesso, perché si cambia il modo di procedere, rispetto a come si è sempre fatto fino a quel momento. 

Io personalmente per casa nostra ho comprato diversi elementi: la consolle da pranzo, le sedie, i mobili da bagno… Quindi sì, per me è un deciso sì. Ovviamente come dicevo all’inizio: solo fidandomi di siti conosciuti e riconosciuti anche a livello generale dagli altri acquirenti. E soprattutto, mi piace preferire siti italiani che vendono per la maggior parte Made in Italy.

Arredamento in vendita online: gli darai una possibilità? 

Arrivati a questo punto una domanda è d’obbligo: hai mai comprato online o comprerai? Se hai già acquistato online, come è la tua esperienza? 

Cosa hai imparato che metterai in pratica la prossima volta? Tu leggo con curiosità!

L’articolo Arredamento in vendita online. Guida pratica all’uso sembra essere il primo su .

27 Settembre 2023 / / VDR Home Design

Decorare la parete del salotto: una domanda che lascia sempre tanti dubbi e poche risposte. Ti mostro 5 idee semplici ma d’effetto.


E’ uno dei punti più comuni quando si sta arredando casa.

Scelto il divano (dopo mille giri per negozi di tutta Italia) posizionato sulla parete prescelta, guardi la scena e ti senti perso.

La parete così anonima ti fa sentire un po’ perso nel vuoto. E’ normale che così tanto spazio rimanga senza nulla? Non è che poi il divano (che è anche costato parecchio) non risalta?

Può sembrare una decisione semplice o superflua, ma quando si cerca di arredare casa con un senso, tutto conta.

Conosco bene l’ansia da parete vuota e per questo voglio aiutarti, mostrandoti alcune idee per dare rilievo alla parete del tuo soggiorno.

Cominciamo.

decorare la parete del salotto con mensole per libri e quadri, sopra ad un divano grigio
progetto Vdrhomedesign

Decorare la parete del soggiorno: le basi da cui partire

Ho cominciato dicendo “la parete del soggiorno”, ma in pratica cosa vuol dire?

Come avrai sentito spesso raccontare, in ogni stanza dovrebbe esserci la parete protagonista, quella cioè che cattura l’attenzione appena entrati.

Può essere quella che si vede subito appena varcata la soglia, ma può anche essere quella su cui c’è un pezzo d’arredo speciale e che va messo al centro dell’attenzione.

Di solito quando si parla di soggiorno, questa parete è quella del divano.

Sì, lo so che alla fine in termini pratici, è la televisione la protagonista del nostro tempo (e spazio), ma a meno che tu non abbia una sala cinema, la televisione non dovrebbe essere l’elemento intorno a cui gira l’arredamento.

Il (o i) divano è invece un pezzo d’arredo che invita alla conversazione e al riposo, ma anche ad attività come la lettura (o tante avventure immaginarie, se ci sono bimbi in casa).

Ed è quindi corretto che la parete contro cui il divano si trova, sia anche la parete che catalizzi l’attenzione.

Quindi, definito di quale parete ti voglio parlare oggi, voglio anche darti una piccola regola di composizione, se così vogliamo dire.

Cioè: quanto spazio sopra al divano va occupato, con quello che si deciderà di mettere a parete?

La regola dice che va occupato uno spazio pari ai due terzi della larghezza del divano. Se hai un divano largo due metri, allora dovrai occupare circa 130 cm (in larghezza). In altezza dipende: se metti delle librerie o delle mensole, vai in altezza fin quando ti è praticamente comodo per recuperare gli oggetti.

Se metti dei quadri, lascia almeno 40 cm dal soffitto. Giusto per non far sembrare ingolfato lo spazio.

Ora che ci siamo con le regole basic, ti starai chiedendo: ok ma che ci metto sopra a sto divano?

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Quadri e specchi: l’idea senza tempo adatta ad ogni stile (e budget)

Questa è proprio l’idea più semplice e più effettiva per decorare la parete del salotto.

Una gallery wall composta solo da stampe e poster oppure intervallata da specchi, vecchi piatti da collezione o altri elementi particolari che puoi trovare nei mercatini di antiquariato.

Puoi decidere di comporre la parete con tanti quadri, di dimensioni diverse, o metterne solo due molto grandi (70 x 100 cm, ad esempio).

Il tema della composizione dipende dal tuo stile e da quello di casa tua, da quello che ami e da quello che vuoi raccontare. Può essere una gallery wall con foto in bianco nero di te e della tua famiglia, così come una raccolta di cimeli dei tuoi viaggi.

Quello che rende tutto coerente sono i colori che sceglierai per la composizione (sì, dovrà essere omogenea nei colori, non puoi usare tutto lo spettro dei colori visibili), al massimo due o tre, e la forma della composizione stessa.

Tanti oggetti delle stesse dimensioni disposti secondo uno schema geometrico, oppure tanti elementi di diverse dimensioni, disposti secondo allineamenti vari (a bandiera, a croce, allineati in basso…).

L’importante è che non sbordino oltre il divano e che non arrivino fino al soffitto. Cioè che occupino uno spazio ben definito che serva per puntare al vero protagonista dello spazio, facendolo emergere e completandolo.

parete del salotto decorata con composizione di quadri in bianco e nero
decorare la parete del salotto, sopra il divano bianco, con specchi, piante e poster

Se ti manca spazio, opta per delle mensole sopra il divano

C’è stato un tempo in cui se pensavo alle mensole, mi sembravano una scelta banale. Mi dicevo “per mettere due mensole sono capaci tutti, non è che devo arrivare io come interior designer a dirlo”.

Non era questo il punto però. Il punto è trovare l’elemento giusto, da disporre nel modo giusto per creare spazio utile dove prima non c’era.

Di mensole ce ne sono moltissime, di forme e dimensioni diverse. A forma di cubo, con staffe o senza, componibili. Ti permettono di disegnare lo spazio, creando schemi più o meno complessi (anche ad angolo, se hai uno spazio così) in cui incorniciare il divano.

Ora come ora mi diverto a trovare mensole complesse, magari in un sistema di arredo che integri diverse lunghezze e profondità, così come diversi schemi di aggancio a parete.

Puoi anche mescolare gli elementi ed unire due mensole su un lato, con dei quadri sull’altro. Sicuramente si tratta di una composizione più ricercata, soprattutto se sei indeciso sul da farsi.

decorare la parete del salotto con mensole per esporre oggetti  e libri

Decorare la parete del salotto con il verde stabilizzato (o altri decori che vuoi)

Cosa è il verde stabilizzato?

Difficile che tu non lo abbia visto almeno una volta, perché si tratta di elementi di arredi e/o decoro nel quale sono presenti determinate tipologie di piante, che vengono rese stabili riducendone al minimo le esigenze di cura.

Vengono inserite in cornici di legno o arredi vari a creare complementi e accessori di design.

Un’azienda che mi piace e apprezzo molto è Neh Italia, che realizza una vasta gamma di accessori e arredi. Mettere dei quadri di muschio stabilizzato in soggiorno è una scelta sicuramente originale, ma anche ecosostenibile. Spero prima o poi di riuscire a inserirlo in qualche progetto.

Se però vuoi qualcosa di decorativo ma meno impegnativo, via libera a quello che ti piace e risuona nel tuo stile.

Trovo che da Maisons du Monde ci siano molte alternative decorative che si prestano bene: piatti in metallo, piatti in rattam, elementi in ceramica… devi solo scegliere quello che va bene per te.

Queste sono solo alcune idee possibili: ora tocca a te

Come sempre nel mio blog, mi piace spiegarti cosa sia possibile fare per aprirti delle possibilità e farti vedere quante vie ci sono.

Ma non sono mai le uniche scelte possibili per decorare la parete del salotto, anzi. L’arredo di casa è composto da tanta parte pratica, ma non solo. C’è anche molta parte estetica, estrosa e un po’ leggera che è quella che rende così speciale questo lavoro.

Spero che con queste prime idee ti sia aperto un mondo di possibilità e che finalmente comincerai a vedere le pareti del tuo soggiorno come alleate e non come nemiche.

Sono curiosa di sapere cosa sceglierai di fare.

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30 Agosto 2023 / / VDR Home Design

Cementine moderne: dalla loro origine, fino alle produzioni attuali, tutto quello che devi sapere prima di sceglierle per casa tua.


Quante volte ti è capitato di voler entrare in uno di quegli appartamenti storici, di fine ‘800, solo per scoprire se a pavimento ci fossero le cementine

Le cementine: un rivestimento rimasto nell’ombra (e nel dimenticatoio) per tanti decenni, perché non se ne conosceva la storia e il loro valore (storico e artistico). 

Da parecchi anni ormai le cementine moderne sono diventate un must have in tutte le case, perché donano immediatamente carattere e colore. 

Quelle che vediamo oggi non sono le cementine “vere”. Spesso si tratta di piastrelle in ceramica, che riproducono l’aspetto delle cementine originali. 

Qual è la storia delle cementine però? 

Partiamo dall’inizio per imparare davvero ad apprezzarle.

cementine moderne nei toni dell'azzurro, del blu e del giallo

Qual è l’origine delle cementine? Qualche accenno della loro storia

La storia delle cementine comincia tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, a cavallo di quel periodo così intenso che ha traghettato la nostra società nell’epoca industriale contemporanea.

Tra stile liberty, rivoluzione industriale avanzata e grandi migrazioni da sud a nord Italia, tutto era in cambiamento. 

C’era bisogno di tante case, ma non si poteva usare tutto il suolo libero (troppo prezioso per l’agricoltura): via alle costruzioni in altezza. 

Le periferie delle città si riempiono di famiglie e persone, che spesso non potevano permettersi molto altro oltre agli arredi più importanti. Figuriamoci quadri e tappeti.

Ed è qui che le cementine (perché prodotte con il cemento Portland) entrano in scena: piastrelle dal nome un po’ operaio, che andranno a sopperire quell’aspetto decorativo che non poteva essere comprato. 

Con i loro decori a mano erano in grado di far apparire tappeti, quadri e illusioni ottiche anche nelle case più semplici, declinando a livello quotidiano lo stile liberty che era tanto in voga in quegli anni. 

cementine quadrate beige per bagno con vasca
Ref. 36642515 Piastrella per rivestimenti in ceramica sp. 6.1 mm. Paris beige

Come erano realizzate le cementine originali? Scopriamone le caratteristiche 

Come dicevamo poco più su, le cementine erano prodotte con il cemento Portland, utilizzato per la realizzazione di calcestruzzo e di grande produzione con la rivoluzione industriale. 

La composizione delle cementine (così come le graniglie) è formata da una base di sabbia e cemento (circa 2 cm) e da un agglomerato di frammenti di marmo, mescolato con cemento e ossidi naturali. 

Qual è la differenza tra graniglie e cementine quindi? 

La differenza è data dalla grandezza dei frammenti (la granulometria). Nelle graniglie infatti, i frammenti nel cemento sono piuttosto grandi e ben visibili, mentre nelle cementine c’è la “pastina”, cioè uno strato superficiale di cemento, sabbia finissima e ossidi di ferro.

Un’altra differenza era il trattamento finale. Le cementine non erano levigate e lucidate, ma trattate solo con olio di lino, che aveva funzione idrorepellente e antimacchia. 

Erano economiche le cementine quindi, ma anche pratiche da montare (con la posa a toppa) e davano il giusto equilibrio tra robustezza e piacevolezza estetica. 

Con i loro decori a mano che riprendevano i fregi e le greche, i loro formati quadrati o esagonali (da 20 x 20 cm o 25 x 25 cm), entrarono in tantissime case dell’epoca.

Le possiamo ammirare non nelle case aristocratiche o nobili, ma in quelli che erano palazzi del popolo, in cui ci sono stati restauri intelligenti, che hanno permesso a queste cementine vintage di arrivare fino a noi. 

cementine moderne blu e gialle, stile Vietri, per paraschizzi cucina
Ref. 82985147 Piastrella per rivestimenti in bicottura decorato sp. 8 mm. Decoro Vietri azzurro

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E le cementine moderne come sono? Una panoramica alla scelta

La scelta di portare in casa le cementine è quanto mai frequente. Con i loro colori e decori ci fanno venire voglia di creare almeno una stanza della casa con il loro carattere deciso ed eclettico.

Si possono mettere come paraschizzi in cucina, nella parete della doccia in bagno, oppure in soggiorno, per creare un punto focale interessante e diverso dal solito. 

Le possibilità di scelta sono davvero moltissime, sia a livello estetico che di prodotto. 

C’è da dire che le cementine moderne sono diverse da quelle originali, perché si tratta spesso di piastrelle in gres porcellanato che riprendono i decori dei secoli passati. 

È più raro trovare delle cementine prodotte come da tradizione, e la differenza si vede soprattutto nei costi. Si può andare dai 100 euro al metro quadro, scendendo fino alla metà del prezzo per cementine che in realtà sono piastrelle normali.

cementine moderne per Bagno
Ref. 82482676 Piastrella per rivestimenti in grès pasta rossa decorato sp. 8.8 mm. Calabria multicolore

A livello estetico la differenza c’è, perché quelle realizzate secondo tradizione sono rivestimenti artistici, che mantengono ancora l’imperfezione propria di qualcosa fatta a mano. 

Quelle in gres permettono di abbattere i costi e avere meno problemi in caso qualche pezzo si dovesse rompere nel tempo, garantendo anche una più facile sostituzione. 

Tra quelle di produzione moderna bisogna fare differenza tra le piastrelle in monocottura e quelle in bicottura.

Con il processo di monocottura, il supporto e lo smalto della piastrella vengono cotti nello stesso momento, rendendo questi rivestimenti adatti agli interni, e soprattutto per i pavimenti. 

Con il processo di bicottura invece, viene prima cotto il supporto e poi lo smalto. Questo permette di avere più decori ed effetti cromatici, con colori brillanti e speciali. I rivestimenti in bicottura sono più delicati della monocottura e quindi adatti alle pareti e non ai pavimenti. 

Abbinamenti e usi delle cementine moderne. Via libera alla creatività

Dato il loro carattere altamente decorativo, le cementine non si prestano ad essere posate ovunque in casa. Per farle splendere e farle notare in casa, bisogna valutare bene dove le si vuole mettere. 

Sicuramente abbinate a rivestimenti in tinta unita e meglio se chiare, le cementine saranno le prime che si vedranno nella stanza.

Stanno molto bene abbinate a parquet chiari, con transizioni senza soglie ma semplicemente sfumando un materiale nell’altro (e qui attenzione a chi ti rivolgi. Fai fare questo lavoro a chi ha tanta esperienza e sensibilità). 

Per trovare il colore tinta unita da abbinare alle tue cementine, parti dai colori stessi delle cementine. Di solito hanno un bianco panna, un grigio chiaro o un azzurro pastello al loro interno. Questi sono ottimi colori neutri da usare come base per il resto delle superfici. 

Eviterei piastrelle e rivestimenti 3d in abbinamento alle cementine, perché si andrebbero a sovrapporre rivestimenti importanti che si ruberebbero la scena a vicenda. 

Cementine in casa si o no: a te la scelta!

Dipende molto anche dallo stile che ti piace e che hai. Le cementine potrebbero non essere la scelta migliore se ti piace il minimal o lo stile nordico ad esempio, ma si abbinano bene a contesti industriali e rustici. 

Possono riempire una stanza un po’ anonima, oppure una stanza con pochi elementi. 

Tu sei per le cementine si o no? Se sei indeciso e non sai cosa fare, scrivimi. Troveremo la strada giusta insieme. 

L’articolo Un tuffo nel passato con le cementine moderne: stile retrò e design contemporaneo sembra essere il primo su .

29 Giugno 2023 / / VDR Home Design

Come scegliere i faretti Led ad incasso? Con il post ti oggi passiamo in rassegna i punti più importanti da conoscere per una scelta corretta


I faretti al Led a incasso sono ormai una costante per l’illuminazione delle nostre case, eppure sul mercato le tipologie proposte sono veramente tantissime; con questo articolo faremo un piccolo ma esaustivo focus di questi dispositivi per l’illuminazione del nostro appartamento.

scegliere i faretti Led incasso per la camera da letto in stile industriale e minimal

Cosa sono i faretti a Led da incasso?

I faretti Led incasso permettono di illluminare un ambiente in modo uniforme e con una certa eleganza; tutto ciò è possibile grazie alla particolare concentrazione della luce (luce direzionale) che questa tecnologia offre.

Spesso, quando parliamo di faretti Led, la migliore soluzione estetica è l’installazione di questi nel controsoffitto al posto dei normali faretti a lampada. Il risultato finale sarà un ambiente minimale ma, allo stesso tempo, molto sobrio e perfettamente illuminato.

cucina con isola in rovere e laccato bianco con controsoffitti e led a incasso

Scegliere i faretti a incasso: quali considerare?

Diciamo subito che i faretti possono essere divisi in tre tipologie e la nostra scelta dipenderà sostanzialmente dal nostro gusto e dalle caratteristiche della nostra stanza:

  • faretti in gesso: la luce esce direttamente dal controsoffitto, in quanto la struttura dei faretti è nascosta al suo interno;
  • faretti con diffusore di design: il led è avvolto da una cornice e in questo caso si cerca il compromesso tra illuminazione e oggetto di design;
  • faretti con ghiera esterna: sono la soluzione ideale nel caso si cerchi l’abbinamento con l’arredamento della casa.

Ovviamente i Led si differenziano anche per dimensioni:

  • piccoli, diametro fino a 10 cm;
  • medi, diametro dagli 11 ai 15 cm;
  • grandi, diametro superiore ai 16 cm.
camera da letto in stile orientale con led ad incasso nel cartongesso

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Dove installare i faretti?

Se parliamo di abitazioni, occorre innanzitutto dire che la nostra scelta ricadrà sui faretti di piccole dimensioni.

Successivamente andremo a considerare la forma; qui potrete sbizzarrirvi in quanto questa dipenderà non soltanto dal vostro gusto, ma anche dall’ambiente nel quale andrete ad inserire il Led, forme poligonali saranno preferibili negli ambienti della cucina mentre quelle circolari per gli ambienti living.

Vantaggi da prendere in considerazione

Questa tecnologia ha sicuramente tantissimi vantaggi e in questo articolo ne vedremo soltanto alcuni (siamo sicuri che da soli, una volta installati, ne saprete trovare certamente altri):

  • design: rispetto alla struttura dei vecchi lampadari, i faretti al led offrono una maggior possibilità di personalizzazione che va incontro a praticamente ogni ambiente;
  • risparmio energetico: i faretti Led mantengono i consumi bassi;
  • capacità di illuminazione: offrono una maggiore copertura dell’area in cui vengono installati e questo permette di non lasciare zone d’ombra. Inoltre, tranne molti modelli di faretti in gesso, spesso sono orientabili e dunque si può dirigere il fascio luminoso nella direzione che preferiamo;
  • qualità della luce: il Led permette di restituire i colori in maniera inalterata;
  • durata: rispetto alle normali lampadine ,il Led ha una vita media di molto superiore;
  • color changing temperature: in un’unica lampadina è possibile avere tutti i colori e tutte le tonalità di luce disponibili (color changing temperature);
  • domotica: la funzione spiegata sopra può essere attivata da un semplice telecomando, da un’app sul cellulare o anche dai principali dispositivi di domotica in commercio.
soggiorno in stile moderno con camino e led a incasso

Che colore di luce scegliere?

Questo parametro è molto soggettivo, in quanto dipende dall’ambiente nel quale andremo ad installare il nostro faretto. Possiamo distinguere tre tonalità di luce:

  • luce calda: utilizzeremo questa tonalità per ambienti quali camera da letto, sala da pranzo e soggiorno in quanto permette di creare un ambiente che sia intimo e accogliente;
  • luce fredda: perfetta per chi deve studiare. E’ una luce di colore bianco-azzurrino che permette di vedere in maniera più nitida gli oggetti; la utilizzeremo per laboratori, garage, studio;
  • luce naturale: di colore bianco neutro, non altera i colori e quindi andremo ad utilizzarla nel bagno o nella cucina.

Questa è soltanto una piccola guida volta ad aiutare nella scelta dei faretti led incasso giusti per l’ambiente di casa. Occorre dire che c’è tanto altro da aggiungere e che queste sono soltanto le informazioni principali per potersi orientare nella scelta.

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10 Giugno 2023 / / VDR Home Design

Divano Chesterfield: scoprirne la storia, le caratteristiche e i consigli di stile per integrare questa icona di design nel tuo soggiorno. 


Se c’è un divano che è sinonimo di eleganza e sofisticatezza, quello è di sicuro il Chesterfield. 

Con la sua forma, i materiali di cui è composto e i secoli di storia che lo precedono, è un’icona. Un simbolo di determinati ambienti e contesti, che ci parlano di Inghilterra, nobiltà e raffinatezza

Con l’avvento dell’industria e dell’abbattimento di differenze di costi, anche questo tipo di divano è diventato un oggetto di “massa”, nel senso che oggi è più facile potersi permettere un divano di questo tipo. 

Come possiamo essere sicuri che ci troviamo di fronte ad un divano Chesterfield di qualità? 

Nel post di oggi tocchiamo un po’ di punti fondamentali, per non farci fregare. 

Cominciamo.

divano Chesterfield in pelle bianca in soggiorno in stile classico con marmo e oro
VAMA Divani

Divano Chesterfield: chi lo ha inventato?

Questa domanda è più che lecita, visto che di informazioni in merito non ce ne sono tante. 

La prima poltrona Chesterfield ha visto la luce a Londra, in un laboratorio di un artigiano. La richiesta per una poltrona così speciale era arrivata da Lord Philip Stanhope, conte di Chesterfield (ecco da dove arriva il nome), che era alla ricerca di una poltrona dalla morbida imbottitura, che non gli sgualcisse la divisa quando sonnecchiava sopra la sua poltrona. 

Quindi il nome della poltrona (e dei divani) deriva dalla proprietà terriera del conte e non dal luogo in cui venne prodotta. 

Altra curiosità: poltrone e divani Chesterfield erano sedute di servizio. Non erano destinate ad arredare i salotti di rappresentanza, ma le stanze appartate di servizio, in cui si riposava. Solo in seguito è diventata simbolo di aristocrazia e lusso. 

E avevano anche le rotelle (con la struttura in legno a vista nella parte inferiore): così era più semplice spostarle dove servivano, soprattutto dato il peso imponente di queste poltrone.

Dormeuse Chesterfield Vama Divani

Bottoni, pelle di qualità e forme inusuali: le caratteristiche di un divano Chesterfield di qualità

Quali sono gli elementi che ti vengono in mente se pensi ad un divano Chesterfield? 

Sicuramente i “bottoni”, cioè la tecnica del capitonné. A cosa servono questi bottoni? 

I bottoni, disposti in una rete di rombi o quadrati (chiamati dame), servono a dare tensione alla pelle, per evitare sgualciture, ma anche per evitare che l’imbottitura sottostante si sposti (creando bozzi tutt’altro che comodi). Si unisce una tecnica antica ma sempre efficace, con un risultato estetico davvero di pregio.

Anche la forma, che ricorda un po’ la testa di un ariete: i braccioli rotondi e imbottiti rimandano proprio a questo animale (soprattutto nella versione club), enfatizzando ancora di più la maestosità di questa poltrona. Infine il rivestimento in pelle: non c’è dubbio che questa sia praticamente l’unica scelta possibile di finitura per un divano di questo tipo. I colori originali erano verde bottiglia e cuoio rosso scuro: colori forti e d’impatto, che si integravano perfettamente nei salotti di fine ottocento.

divano e poltrone Chesterfield in biblioteca in stile country Inglese

Come è fatto un divano Chesterfield? Gli elementi immancabili per una qualità duratura

Siccome il divano Chesterfield è praticamente uno stile a sé stante, è bene ricordarsi quali sono le caratteristiche tecniche immancabili. 

Se decidi di investire in un pezzo del genere conviene sapere bene cosa cercare e valutare, per rivolgersi ad artigiani con esperienza in questo campo. 

La struttura del divano deve essere realizzata in legno massello, di solito abete o faggio, per dare resistenza ma anche flessibilità al divano stesso. Scappa se senti parlare di truciolare o materiali simili: la resistenza è imparagonabile. 

Le sospensioni di questi divani sono di solito realizzate con molle biconiche e cinghie di juta, legate a mano come facevano gli artigiani dell’800 (le sospensioni di una volta). Ma ci sono anche delle cinghie elastiche di nuova generazione, ad alta resistenza, che mantengono la seduta flessibile e confortevole, attualizzando questo tipo di divano ma mantenendo intatte le tradizioni.

soggiorno in stile eclettico con cuoio marrone e parete boiserie blu petrolio

E l’imbottitura? 

Sui materiali c’è un po’ di confusione: gommapiuma, poliuretano espanso o resina espansa

In realtà questi tre materiali sono identici: usiamo tre diverse parole per descrivere la stessa cosa. Cioè un materiale plastico (per dare una definizione molto molto sintetica) che esiste in diverse rigidità. La differenziazione della rigidità delle imbottiture si trova nei divani di medio-alta qualità in stile moderno, ma quando parliamo di divano Chesterfield la parola d’ordine è indeformabilità principalmente. 

Per rendere ben tesa la lavorazione capitonnée dello schienale, il poliuretano dovrà essere rigido, quindi con una densità maggiore rispetto a quello che si usa per i cuscini della seduta. Un perfetto abbinamento di resistenza ma anche confort. 

Infine, il rivestimento: il classico dei classici è la pelle, di solito primo fiore (quindi alta qualità). Oggi ne puoi trovare in tutti i colori (non solo i classici colori che abbiamo visto prima) e con differenti tipologie di pellami. 

Volendo puoi averlo anche in finta pelle o tessuto, anche se non sono scelte così usuali, soprattutto se pensi al tipo di divano di cui parliamo. La bellezza e l’imponenza di un pezzo di questo tipo sta anche nella scelta del rivestimento: è vero che la pelle è costosa e va trattata con attenzione, ma ti ripaga con la qualità estetica e di durata nel tempo. E non è finita qui: sai quante variazioni di Chesterfield ci sono? C’è il Bergère (a schienale alto), c’è la dormeuse, c’è il Winchester… prova a dare un occhio e scopri quale ti piace di più.

Divano Chesterfiled in cuoio marrone in soggiorno in stile industriale con parete di mattoni

Chesterfield: un’icona di stile senza tempo per casa tua

A questo punto hai tutti gli elementi di base per capire come riconoscere un divano artigianale Chesterfield da uno più industriale. 

Comprare un pezzo di questo tipo è un investimento anche nel tempo, perché si tratta di un elemento che prescinde il passare degli anni e le mode. E’ un simbolo artigianale, che ha cambiato lo stile e che continua a darci messaggi che oltrepassano i secoli. 

Si tratta di un acquisto anche emozionale, per cui vale la pena di fare uno sforzo, se senti che ti rispecchia e che riflette casa tua e il tuo stile di vita. 

Quale divano Chesterfiled compreresti per casa tua? Ti leggo nei commenti!

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