12 Settembre 2020 / / Design

Jeannie Phan illustrazioni di gatti

L’illustratrice Jeannie Phan ci regala deliziose illustrazioni di gatti che realizza come progetti personali nel suo tempo libero

Jeannie Phan è un’illustratrice canadese che sul suo profilo instagram si presenta come “Full-time illustrator, sometimes swimmer, grower of plants, genuine cat lady” insomma, quella che in italia chiameremmo una “gattara“. Ma d’altra parte tutti amano i gatti quindi va bene così! Soprattutto perchè Jeannie Phan ci delizia spesso con le sue illustrazioni di gatti e gif animate che ritraggono in modo amabile i suoi amici a quattro zampe.

Jeannie Phan illustrazioni di gatti

Cat and plants

Jeannie lavora a Toronto come illustratrice freelance a tempo pieno per diversi committenti: The New York Times, The New Yorker, Vogue, Penguin Books, British Airways, Airbnb, Google… e le sue illustrazioni si focalizzano in particolare sui temi del lifestyle, salute e benessere, lavoro e scienza. Nonostante i suoi impegni riesce comunque a trovare il tempo per i suoi progetti personali. In questo caso spesso crea delle piccole animazioni, perché sono un mezzo completamente diverso da quello che fa per i suoi clienti.

Jeannie Phan "Monday Cats" illustrazione di gatti

Deliziose illustrazioni di gatti di Jeannie Phan: “Monday Cats”

Nota per il suo lavoro editoriale che utilizza colori vibranti e texture tridimensionali, Jeannie Phan ama rappresentare gli aspetti più tranquilli e riservati della vita quotidiana utilizzando personaggi e atmosfere intime e trasferendo in immagini le sue più grandi passioni: il suo giardino urbano e i suoi gatti. Ha uno stile spontaneo e rilassato basato su forme geometriche semplici e una palette di colori vivaci arricchiti da effetti tattili di grana morbida. Sul suo sito web potete trovare sia i suoi progetti personali, sia i lavori editoriali per i suoi clienti.

Jeannie Phan illustrazione di gatto gif animata

Jeannie Phan “Do not disturb sleeping cat”

Jeannie Phan illustrazioni di gatti

Kiko as heavenly blue

Jeannie Phan "How to hold a cat" illustrazioni di gatti

Jeannie Phan “How to hold a cat”

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8 Settembre 2020 / / Idee

smart working scrivania design legno max | miliboo.it

Soluzioni di design per riorganizzare lo spazio in casa (sempre troppo poco) e lavorare in smart working senza stress

Ormai sempre più persone, volenti o nolenti, si trovano a lavorare da casa in smart working.
Avere una stanza adibita a studio tutta per sè e poter lavorare in tranquillità, non è sempre possibile. Spesso gli spazi in casa sono ridotti e vanno condivisi con il resto della famiglia. Ma per essere produttivi è importante evitare il letto o il divano ed è bene avere una scrivania dove concentrarsi indisturbati.

Non è difficile attrezzarsi con poco e trovare tante soluzioni flessibili e versatili per ricavare uno spazio di lavoro personale, dove usare il computer ed avere a portata di mano tutto quello che ci serve. Quindi se per scelta o per necessità vi trovate a lavorare in home working, ecco alcune idee per creare un angolo ufficio in qualsiasi ambiente domestico, anche il più piccolo!

Design e flessibilità

Cominciamo dalla scrivania MAX di Miliboo, un sistema composto da un piano d’appoggio e due capienti mensole per riporre i nostri strumenti di lavoro. Ha un design moderno ed elegante ma la cosa che amo di più di questa scrivania è che il ripiano può ruotare grazie a un perno centrale e cambiare posizione rispetto alle mensole, in modo da assumere configurazioni diverse. Al limite, una volta finito di lavorare, si può anche richiudere su se stessa riducendo al minimo l’ingombro nella stanza. Max è disponibile con una finitura laccata bianca o nera oppure in legno d’acero per adattarsi a ogni stile di arredamento.

smart working scrivania design legno max | miliboo.it

MAX, scrivania di design per smart working | miliboo.it

Postazione angolare per smart working

La scrivania angolare può essere la soluzione giusta per chi non ha molto spazio ma può sfruttare un punto inutilizzato della casa. Molto elegante questa soluzione dell’azienda francese Symbiosis, che pur avendo un ingombro ridotto, ha un ampio piano d’appoggio e una serie di mensole in cui riporre, libri, faldoni, documenti e cancelleria. Un design minimal ed essenziale che si integra bene in qualunque ambiente della casa.

scrivania postazione angolare per home working

Scrivania angolare per home working | Amazon

Analoga soluzione angolare anche per il mobile studio Micke di IKEA che però, invece di avere i ripiani sotto la scrivania, crea una struttura più compatta, con le mensole che avvolgono il piano di lavoro creando un vero e proprio ufficio in miniatura. Qui concentrazione e produttività sono assicurate!

micke postazione smart working ikea

Micke, postazione smart working per lavorare da casa | IKEA

“Ribaltare” il concetto di smart working

Fra le tante idee salva spazio, una delle più intelligenti è sicuramente la scrivania con apertura a ribalta. Quando non serve rimane chiusa, è come se non ci fosse, non ingombra e ci consente di avere più spazio libero nell’ambiente. La soluzione dei tavoli a scomparsa è diffusa da tempo, soprattutto in cucina, ma il concetto può essere esteso anche alla zona studio. Sul mercato esistono decine di modelli, con dimensioni e stili diversi. Wally di CLEI, per esempio, è un elemento contenitore con mensole e scrivania pieghevole a muro che si integra perfettamente in ogni ambiente della casa, dalla cucina appunto, al soggiorno, dalla camera da letto alla stanza dei bambini. È originale e coloratissima – disponibile in arancio, giallo e turchese – pronta a regalarci un po’ di allegria durante le ore di lavoro.

smart working scrivania a ribalta WALLY CLEI

WALLY, mobile contenitore con scrivania a ribalta | clei.it

Per una soluzione più minimal invece possiamo optare per il classico mobile bianco, con mensole e ribaltina porta notebook. Questo di Homemania è un modello compatto e poco ingombrante, perfetto per chi ha la necessità di un appoggio extra per lavorare in home working ma ha problemi di spazio in casa.

Scrivania pieghevole a muro per smart working

Scrivania pieghevole a ribalta per smart working | Amazon

Picture Table, la soluzione salva spazio che non ti aspetti

Picture Table, il quadro che diventa una scrivania a ribalta | Ivy Design

Picture Table, il quadro che diventa una scrivania a ribalta | Ivy Design

Nei casi più estremi di mancanza di spazio si può sempre ricorrere a Picture Table, un quadro da parete che si trasforma in tavolo! Picture Table di Ivy Design è stato pensato per essere un tavolo da pranzo, ma nulla ci impedisce di utilizzarlo come scrivania da lavoro per l’home working e ricavarci uno spazio extra per poter lavorare – occasionalmente o stabilmente – da casa.

Si apre e si chiude in meno di 20 secondi. Quando è chiuso è una bellissima cornice in cui inserire un poster, una foto personalizzata o uno specchio, quando è aperto è un ampio tavolo di design che può accogliere fino a 6 persone… oppure il vostro notebook, un’agenda, il blocco per gli appunti, libri da consultare e soprattutto un buon caffè per rimanere concentrati!

Sull’home working e sull’organizzazione del nostro spazio di lavoro, ci sarebbe molto da dire. Se vi interessa, c’è un libro molto interessante uscito per Ippocampo Edizioni, dal titolo HomeWork, soluzioni di design per lavorare da casa che propone una serie di idee e soluzioni flessibili per coniugare nello stesso spazio, la vita domestica e quella lavorativa. Un tema che ormai comincia a riguardare un po’ a tutti…

Homework. Soluzioni di design per lavorare da casa

Homework. Soluzioni di design per lavorare da casa

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2 Settembre 2020 / / Design

Julian Voss-Andreae sculture evanescenti

Le sculture di Julian Voss-Andreae, pur essendo realizzate in acciaio, sembrano dissolversi nell’aria a seconda del punto di osservazione

Sappiamo bene che l’arte contemporanea cerca in tutti i modi di stupire e di sorprendere. Le sculture dell’artista tedesco Julian Voss-Andreae ci riescono perfettamente. Pur essendo fatte in acciaio, hanno la capacità di diventare praticamente trasparenti e di “dissolversi” nell’aria, se osservate da un preciso punto di vista.

Julian Voss-Andreae ha sempre avuto due passioni apparentemente inconciliabili, l’arte e la scienza. Ha iniziato come pittore ma parallelamente ha studiato matematica, filosofia e fisica sperimentale all’università di Berlino, Edimburgo e Vienna e si è laureato in fisica quantistica. Trasferitosi nel 2000 negli Stati Uniti, si è laureato in Scultura al Pacific Northwest College of Art di Portland. Tutta la sua ricerca artistica è profondamente influenzata dalla sua conoscenza e dal suo amore per la scienza e come artista è molto conosciuto per le sue sculture in acciaio che sembrano scomparire se viste da diverse angolazioni.

Julian Voss-Andreae "The Invisible Lady"

Julian Voss-Andreae “The Invisible Lady”, la stessa scultura vista da diverse angolazioni

Anche l’arte è relativa… lo dice la scienza

Grazie alla sua formazione scientifica Julian Voss-Andreae è in grado di avvantaggiarsi delle ultime tecnologie per realizzare le sue visioni artistiche. Queste sculture sono realizzate attraverso sottili lastre parallele di acciaio leggermente distanziate fra loro. L’illusione ottica è quella di un progressivo dissolvimento man mano che l’osservatore si muove girando intorno all’opera, guardandola di fronte oppure di lato. L’intenzione dell’artista è quella di esprimere l’idea di relativismo e soggettività, facendoci sentire come anche ciò che appare reale e concreto possa risultare sfuggente e intangibile.

Julian Voss-Andreae "Receptor" 2019

Julian Voss-Andreae “Receptor” 2019

Il mio obiettivo è trasmettere elementi della nostra essenza spirituale e aprire i nostri occhi sulla natura miracolosa della natura sottostante della realtà. Contrariamente ai nostri pregiudizi fortemente sostenuti sul funzionamento dell’universo, semplicemente non esiste una “realtà” che sia indipendente da noi. Allo stesso modo, la divisione che percepiamo tra noi e il resto del nostro mondo si rivela un’illusione: in definitiva, non possiamo separarci gli uni dagli altri e dal resto dell’universo, sia in senso fisico che quando si tratta del nostro Azioni. La fisica quantistica è in netto contrasto con il vecchio (e ancora assolutamente predominante) paradigma newtoniano, la mentalità di separare soggetto e oggetto di distacco dalla natura e di dividere il mondo in piccole parti partendo dal presupposto che questo porterà a una comprensione del tutto. L’arte è olistica nella sua stessa essenza, sia quando la creiamo, sia quando la consumiamo. E l’arte fornisce i semi per il nostro futuro.

Le lezioni di fisica quantistica ci offrono un assaggio di un modo diverso di trattare gli uni con gli altri e di trattare il nostro mondo e ritengo sia fondamentale che quelle idee embrionali entrino nel mainstream culturale. Il mio lavoro è un promemoria della nostra connessione fondamentale, dando un’espressione tangibile al cambiamento di paradigma vitale dalla separazione newtoniana a una rinnovata connessione con la Natura.
– Dichiarazione dell’artista su Hohmann.art

Le incredibili sculture di Julian Voss-Andreae sono spesso ospitate in spazi pubblici, negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Se vi piacciono queste opere, potete visitare il profilo Instagram o il sito web dell’artista.

Le sculture evanescenti di Julian Voss-Andreae

Le sculture evanescenti di Julian Voss-Andreae

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21 Agosto 2020 / / Interni

Gstaad Mirage, mirror chalet by artist Doug Aitken

Mirage Gstaad, sulle Alpi svizzere, è un’illusione ottica, un miraggio che si fonde e scompare nel mutevole paesaggio circostante

È più che normale vedere uno chalet sulle Alpi svizzere… un po’ meno imbattersi in uno chalet riflettente completamente rivestito di specchi. Mirage Gstaad è in realtà un intervento di Land Art realizzato dall’artista Doug Aitken, un’installazione temporanea nell’ambito del Festival “ELEVATION 1049: Frequencies” che sarà visibile solo per due anni, da Febbraio 2019 fino a Gennaio 2021.

Doug Aitken è un artista californiano che spazia dalla fotografia alla video art, dalla scultura alla live performance fino a interventi architettonici e installazioni site specific. L’artista non è nuovo a questo genere di installazioni; ha già realizzato due precedenti versioni di Mirage nel deserto di Palm Springs nel 2017 e all’interno della State Savings Bank, uno storico edificio di Detroit, nel 2018.

Gstaad Mirage lo chalet a specchio di Doug Aitken sulleAlpi Svizzere

Photo © Torvioll Jashari

La struttura di Mirage Gstaad è modellata sulle case ranch degli anni ’20 e ’30 della California di Aitken, che fondono le idee dell’architetto modernista Frank Lloyd Wright con le tradizionali case ranch del West americano. Questo stile archetipico della casa suburbana americana del XX secolo, riflette tuttavia uno stile diffuso anche sulle Alpi dove questi edifici bassi sono costruiti per resistere alle nevicate.

Un miraggio fra le montagne

Mirage Gstaad è un edificio a un solo piano, completamente rivestito di pannelli di alluminio lucidato a specchio – a parte il pavimento – e riflette nel tempo l’ambiente circostante e le sue infinite variazioni giornaliere, stagionali e meteorologiche, interagendo con il paesaggio e le montagne circostanti in costante mutamento.
All’esterno, il volume della casa sembra quasi scomparire, mimetizzandosi nel paesaggio in una spiazzante illlusione ottica. All’interno, lo spazio è suddiviso in diversi ambienti, tutti aperti verso l’esterno, e il gioco di specchi crea infinite riflessioni che danno vita a un caleidoscopio in movimento di luci e colori. Lo spettatore può tornare a visitare lo chalet in stagioni diverse, con la neve o con i verdi pascoli estivi, sotto il sole o durante un temporale, trovando uno scenario sempre diverso.

Gstaad Mirage lo chalet a specchio di Doug Aitken sulle Alpi Svizzere

Gstaad Mirage lo chalet a specchio di Doug Aitken sulle Alpi Svizzere – Photo © Gstaad Tourism

Gstaad Mirage lo chalet a specchio di Doug Aitken sulle Alpi Svizzere

Photo © Torvioll Jashari

Mirage Gstaad è aperta al pubblico e chiunque può visitarla liberamente raggiungendola con una breve passeggiata a piedi. Ecco la mappa per arrivarci.

 

Gstaad Mirage lo chalet a specchio di Doug Aitken sulle Alpi Svizzere

Photo © Gstaad Tourism

 

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28 Luglio 2020 / / Eventi e Fiere

Fornasetti Theatrum Mundi in mostra a Parma - Locandina

Theatrum Mundi è la grande mostra alla Pilotta di Parma che celebra il genio creativo di Fornasetti fra passato e presente

Ambientata nel Palazzo della Pilotta a Parma, simbolo del potere ducale dei Farnese, la mostra evento su Fornasetti, intitolata “Theatrum Mundi”, è una gioia per gli occhi. La mostra site-specific è nata proprio in relazione agli spazi del complesso monumentale ed è un’affascinante viaggio fra il passato e il presente attraverso oltre mille pezzi di design del celebre atelier milanese.

Fornasetti Theatrum Mundi - Foto © Cosimo Filippini

Fornasetti Theatrum Mundi – Foto © Cosimo Filippini

Piero Fornasetti è stato uno dei maestri indiscussi del design contemporaneo, il cui linguaggio visivo è ancora oggi unico e riconoscibile

La sua eredità è stata raccolta dal figlio Barnaba che porta avanti, ormai da 30 anni, la ricerca artistica ed estetica del padre, rielaborando e attualizzando lo spirito immaginifico, eclettico e ludico che ha reso celebre l’Atelier Fornasetti nel mondo.

Dalla relazione fra le forme classiche degli spazi della Pilotta e il design contemporaneo di Fornasetti nascono nuovi scenari, nuovi significati, nuovi mondi immaginifici.
Un Teatro del Mondo, appunto, in cui vengono messi in scena i temi cari a Fornasetti: le rovine e l’uso del passato come frammento, l’architettura, la musica, le variazioni sul tema, il disegno e la grafica, il sogno e l’illusione, il collezionismo e gli oggetti quotidiani come veicolo di un’arte accessibile a tutti.

Fornasetti Theatrum Mundi - Parma

Cuore dell’esposizione è lo spazio del Teatro Farnese, capolavoro di architettura teatrale seicentesca realizzato sui canoni classici dettati dal filosofo Giulio Camillo sul Theatrum Mundi (da qui il titolo della mostra) ispirati al teatro vitruviano.

“Una rete di rimandi e suggestioni che danno vita a un Teatro del Mondo, nella sua accezione cinquecentesca: una visione enciclopedica del sapere che affida all’immaginazione la facoltà di comprendere, ricostruire e interpretare il mondo. Un’idea profondamente affine alla creatività di Fornasetti. Un vero e proprio viaggio stratificato tra classico e moderno, tra passato e presente.”
Sito web

La mostra, curata in collaborazione con Barnaba Fornasetti, è stata inaugurata subito dopo la fine del lockdown per il Covid 19 e rimarrà aperta al pubblico fino al 14 febbraio 2021.

Theatrum Mundi
Complesso monumentale della Pilotta, Parma
dal 3 giugno 2020 al 14 febbraio 2021

Fornasetti Theatrum Mundi in mostra a Parma

Fornasetti Design Piatti

Variazioni sul tema – Il viso è sempre quello della cantante lirica Lina Cavalieri, “musa” di Piero Fornasetti

Atelier Fornasetti

Atelier Fornasetti

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23 Luglio 2020 / / Design

Mathilde Oscar Odalisca 2020

La fotografa francese Mathilde Oscar si ispira ai maestri della pittura per i suoi ritratti fotografici che reinterpretano il passato in chiave pop e contemporanea

Mathilde Oscar è nata a Parigi nel 1980, vive e lavora a Cannes. La fotografia è il suo secondo amore, perchè il primo (mai dimenticato) è stato la pittura.
Ha studiato storia dell’arte, decorazione murale, grafica, prima di fondare il suo studio fotografico a Cannes nel 2013.
Grazie ai suoi studi di Storia dell’Arte, che la accompagnano costantemente, le sue immagini sono fortemente intrise dell’estetica rinascimentale e barocca della pittura europea, del romanticismo e del neoclassicismo. E questa atmosfera è il tratto distintivo dei suoi ritratti fotografici.

Mathilde Oscar Odalische

Jean Auguste Dominique Ingres, La Grande Odalisque, 1814

Jean Auguste Dominique Ingres, La Grande Odalisque, 1814

L’artista riesce a fondere i molteplici riferimenti alla storia dell’arte con la fotografia e la manipolazione digitale per un risultato che lascia incuriositi e sorpresi

Mathilde Oscar prende ispirazione dai maestri del passato, studiandoli e appropriandosi dei loro codici di rappresentazione e poi compone le sue immagini allo stesso modo di un pittore, curando le ambientazioni, la composizione, la luce ed ogni singolo dettaglio degli oggetti di scena, per ottenere l’effetto desiderato.

L’universo che crea è immerso nel surrealismo pop ed ogni ritratto racconta una storia “dipinta” assemblando elementi diversi, studiati nei minimi dettagli: decori, accessori, costumi, trucco e acconciature sono pensati e personalizzati dall’artista in base alle esigenze narrative di ogni immagine.

Le sue fotografie sono la versione contemporanea dei dipinti classici, in cui il tempo sembra sospeso fin quando non iniziamo a notare i dettagli: sigarette, smartphone, playstation, pacchetti di patatine fritte, auricolari… il momento in cui si crea lo scarto fra antico e moderno e realizziamo che il tempo è relativo.

Scoprite di più sull’artista visitando il suo sito web o il suo profilo Instagram.

Mathilde Oscar Fotografia come Pittura

Mathilde Oscar – La versione contemporanea della “Madonna dell’uva” di Pierre Mignard

Mathilde Oscar Ritratti come Opere d'Arte

Ritratti ispirati a la “Belle Ferronière” di Leonardo da Vinci e alla “Ragazza con l’orecchino di perla” di Jan Vermeer

Mathilde Oscar Ritratti come Opere d'Arte

Mathilde Oscar Little FRIDA

Little Frida

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19 Maggio 2020 / / Things I Like Today

Daniela Forti meduse di vetro sculture

Le suggestive sculture di vetro di Daniela Forti sembrano meduse che ondeggiano sinuose nell’acqua

Daniela Forti è un’artista italiana che vive e lavora nel Chianti in Toscana dove realizza le sue originali sculture con la tecnica della vetrofusione. Ogni pezzo è un esemplare unico realizzato a mano e non può che essere così, considerando il modo in cui realizza le sue meduse di vetro.

Nata a Roma nel 1960, Daniela Forti studia Architettura e Interior Design e nel 1982 si trasferisce in Toscana dove apre il suo laboratorio artistico iniziando a collaborare con i produttori di vetro della zona alla ricerca di un nuovo rapporto tra vetro e luce. Tutta la zona di Empoli infatti è luogo di produzione del vetro già dal XV secolo e qui ha sede anche il Museo del Vetro per celebrare tradizione dei vetrai in Toscana.

L’artista ha lavorato a lungo con la vetrofusione fino a mettere a punto la sua personale tecnica di fusione del vetro, sviluppata dopo anni di prove e sperimentazioni.

Daniela Forti Meduse di vetro

La tecnica della vetrofusione

La Forti è riuscita a creare un magico effetto di gocce colorate che scendono dall’alto grazie a particolari stampi a forma di rete attraverso cui far colare il vetro fuso. I frammenti di vetri colorati portati ad alta temperatura, fondono e diventano malleabili. Facendo colare la fusione attraverso la rete, si formano delle gocce che a causa della forza di gravità si allungano e si dilatano creando tentacoli multicolori di diverse lunghezze. La bravura dell’artista sta soprattutto nella capacità di prolungare o interrompere il processo di fusione al momento giusto, in modo da creare l’effetto voluto, con alcuni filamenti più lunghi che arrivano a terra e gocce di vetro cristallizzate in sospensione.

Lei stessa spiega la tecnica della vetrofusione sul suo sito:

La vetrofusione significa fondamentalmente costruire un nuovo vetro dallo stato solido, assemblando diversi pezzi che, a contatto con il calore, variabile da 800 a 850°C diventano così fluidi da unirsi profondamente tra loro e in modo irreversibile. Il raffreddamento è molto lento in modo da permettere la totale riorganizzazione e il recupero della stabilità molecolare che il materiale possedeva prima di essere scaldato. La vetrofusione permette, usando composti colorati (smalti, ossidi) di produrre oggetti policromi. Il lavoro di un artista si avvale di due principali strumenti: il calore e la forza di gravità. Il risultato dipende dal grado di comunicazione tra l’artista, il vetro e il forno che utilizza.

 

Jellyfish Glass Art Daniela Forti

Meduse dai tentacoli di vetro

Daniela Forti ha definito il processo creativo di sua invenzione “arte contemporanea multi-dimensionale“. La sua serie Meduse si ispira a queste creature marine affascinanti e misteriose e si compone di sculture di vetro dalle forme morbide e sinuose, dai molteplici colori.

La luce che attraversa i “tentacoli” o che piove dall’alto, crea con giochi di luce suggestivi che ricordano i raggi del sole nelle profondità marine. Il vetro materiale fragile e delicato, nelle mani di Daniela Forti assume forme inusuali, organiche e avvolgenti mostrando inedite qualità espressive.

Il Vetro è un Materiale Magico, vive di luce, la cattura, la trasforma, la incanala e la disperde, la fa vibrare in un concerto di colori.
È l’alchimia che dal pesante, attraverso il fuoco, conduce al leggero, all’evanescente, al non definito…

Altre opere di Daniela Forti si possono vedere sul suo sito web o sul suo profilo Instagram.

 

Glass Jellyfish Daniela Forti

Meduse Arte del vetro di Daniela Forti

Daniela Forti Glass Art Meduse di vetro

 

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