Arredare casa, ovvero scegliere e posizionare arredi e oggetti, è come ricreare lo skyline di una montagna! No, non sono impazzita e ora ti spiego il perchè.
Quando si arreda casa, sia che si parli di arredi sia che si parli di oggetti decorativi (ovvero quegli elementi fondamentali per rendere accogliente e personale la tua casa), una delle prime cose che salta all’occhio, e che quindi bisogna prestare attenzione in fase di progetto, è la scelta e il posizionamento dei volumi di ognuno di essi.
Questo aspetto determina la buona riuscita, o meno, di un arredamento armonico, piacevole agli occhi e quindi anche alla mente.
Andiamo con degli esempi pratici, per farti comprendere immediatamente ciò che intendo.
Esempi pratici su come posizionare arredi e oggetti in casa (in modo armonico)
Mettiamo il caso che nel tuo salotto ci sia un divano, un tavolino e una pianta.
Se questi 3 elementi, posizionati vicini, hanno la stessa altezza, notiamo che c’è qualcosa che non va, vero?
Te lo dico io cosa non va.
Non c’è un dinamismo dei volumi. Infatti, come puoi notare, la composizione non risulta per nulla interessante, ma anzi banale e, appunto, piatta.
Come possiamo risolvere questo problema?
Semplicemente modificando le altezze dei volumi.
Se spostiamo e aggiungiamo gli elementi di arredo in modo strategico, possiamo davvero stravolgere l’effetto estetico finale.
Guarda qui cosa ho fatto.
Ho spostato la pianta (l’Anthurium) sul tavolino, così sono andata ad “alzare” il volume tavolino e a sinistra del divano ho aggiunto un’altra pianta, ma decisamente più alta (una Kenzia). In alternativa avrei potuto mettere anche una lampada da terra.
Vedi come ora c’è del movimento?! I tuoi occhi non provano molto più piacere nel guardare questa composizione rispetto la precedente?
Facciamo un altro esempio.
Mettiamo il caso che tu abbia una mensola con sopra un poster con cornice, 2 vasi e un pilettina di libri.
Anche qui gli oggetti hanno altezze molto simili tra loro, creando così un allineamento antiestetico e per nulla interessante da guardare.
Vedi come, nonostante gli oggetti siano carini, vengono purtroppo svalorizzati? È un vero peccato… gli oggetti sono ben selezionati e pure i colori, ma c’è qualcosa che comunque non va…
Come possiamo risolvere questo problema?
Semplicemente modificando le altezze dei volumi.
2 semplici mosse:
Spostiamo il vaso arancione, così il volume dei libri si abbassa.
Aggiungiamo dei rami recisi dentro al vaso alto, così lo slanciamo verso l’alto.
In questo modo abbiamo creato una differenza di altezze tra i vari oggetti.
Capisci come può diventare semplice alle volte fare piccole modifiche, anche con gli elementi che si hanno già in casa, per rendere più interessante uno spazio?
È come lo skyline di una montagna…
Se ci fai caso, se disegnassimo una linea immaginaria che collega il punto alto di ogni elemento, è come se si creasse uno zig zag, come se fosse lo skyline di una montagna.
Il movimento delle altezze crea dinamismo, evita il piattume e crea un interno interessante e armonico.
Vedi come cambia “la storia”?
Allena l’occhio per riconoscere l’armonia estetica
Ora, per allenare il tuo occhio, ti mostro una serie di immagini di interni ben realizzati che seguono questa regola del dinamismo.
Mentre le visualizzi, immagina lo skyline della montagna!
Foto by Pinterest
Bene per oggi è tutto.
Sono convinta che con questa super tip ti abbia ispirato a fare utili ragionamenti per rendere ancor più bella la tua casa.
Ciao e alla prossima!
P.S. Se vuoi imparare a creare composizioni armoniche come una vera stylist ti aspetto all’interno del video corso registrato “Da Abitazione a Casa” per trasformare la tua abitazione fredda e impersonale in una casa accogliente e bella da vivere.
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Quando sono venuta a vivere in questa nuova casa non vedevo l’ora di creare tutti i miei piccoli styling di oggetti: creare composizioni è la mia passione, sia che si tratti di spazi, di arredi, di oggetti (anche quelli più piccoli), di elementi all’interno di un’inquadratura fotografica, di forme, di colori… Sì posso dire che creare composizioni esteticamente armoniche sia una delle mie migliori skill. Nell’articolo di oggi ti mostro uno styling di casa mia, in particolare una composizione di oggetti realizzata sul mobile con sopra la tv appesa della zona pranzo e te lo illustro step by step, in modo che tu possa comprenderlo e adattarlo al tuo stile e agli styling di casa tua.
Lo sapevi che anche tu sei una stylist…?!
Per una stylist, non c’è cosa più divertente che creare composizioni dal vivo!
Prova, sposta, aggiungi, togli, aggiusta e crea!
In un qualche modo siamo tutte stylist.
Sicuramente anche tu hai posizionato in casa tua un gruppo di oggetti contenenti, vasi, libri o candele…
Ti svelo una verità: siamo tutte stylist di casa nostra, solo che alcune di noi ancora non lo sanno. Forse perchè non si sentono sicure, o forse perché nessuno glielo ha mai detto.
Ecco io sono qui per dirtelo: se in casa tua hai mai creato una composizione di oggetti, allora sei stylist di casa tua.
E per essere una buona stylist devi seguire le regole dell’armonia estetica.
Il mio obiettivo infatti, attraverso il blog e non solo, è quello di trasmetterti queste regole, in modo che tu possa applicarle in autonomia e sicurezza in casa tua.
Ammetto che per almeno una volta mi è balenata l’idea di venire a casa tua a darti una mano con le tue composizioni di oggetti.
Styling step by step di una composizione di oggetti sul mobile con sopra la TV appesa
Oggi invece voglio farti vedere come ho allestito il mobile sotto la tv della zona pranzo e in più ti dico le ragionate che ho fatto per realizzarlo, cosicché tu possa prendere ispirazione per realizzare le tue composizioni in autonomia.
STEP 1
Valutiamo le condizioni generali
Su questo mobile abbiamo una buona superficie di appoggio, sia come lunghezza sia come profondità, che mi permette abbastanza libertà.
L’unico vincolo è il limite di altezza.
Come puoi notare, a poche decine di cm, c’è la tv, quindi devo limitarmi a utilizzare solo oggetti bassi, altrimenti interferirebbero con la visione della tv.
STEP 2
Oggetti bassi
Fare una composizione “bassa” è difficile perché si rischia di cadere nel banale e creare qualcosa di poco caratterizzante, svalorizzando il punto focale sia della composizione sia della zona tv.
Quindi cosa ho fatto, ho iniziato a pensare quali sono le tipologie di oggetti bassi: vasetti, candele, statuine e…. libri.
I libri sono sempre un ottimo elemento decorativo e soprattutto molto versatile.
STEP 3
Il potere dei libri come elemento decorativo
I libri possono essere posizionati in verticale o in orizzontale. Quando sono posizionati in orizzontale, risultano super versatili, perché decidi tu quanti metterne per fargli raggiungere l’altezza che desideri.
Tanto per mostrarti un esempio, guarda come ho arredato questo angolino (in questa situazione i libri sono diventati addirittura un tavolino per sorreggere la radio):
STEP 4
Composizione simmetrica o asimmetrica
Mi è venuto in mente che avevo la mia meravigliosa collezione di cataloghi Ikea (io super fan di Ikea) e quale occasione migliore per metterla in mostra se non questa?
Dato che la parete è caratterizzata da una situazione regolare e simmetrica, poteva star molto bene una composizione altrettanto simmetrica, ma la quantità di cataloghi non me lo permetteva.
Perciò ho voluto optare per una composizione asimmetrica, ma pur sempre precisa e ordinata.
Ho realizzato quindi delle “pilettine” di libri di altezze diverse e distanziate in modo regolare tra loro. Trattandosi della stessa tipologia di oggetto, funzionano molto bene anche posizionate in modo regolare, ma facendo attenzione a non ripetere mai lo stesso numero di cataloghi, per creare un movimento di altezze.
Un piccolo accorgimento: ho posizionato nella parte superiore i cataloghi con le copertine più belle e che cromaticamente si adattano meglio al contesto.
STEP 5
Maggior dinamismo
Avrei avuto bisogno di più libri per creare maggior movimento (perché in questo caso i “su e giù” delle altezze si percepiscono ben poco), perciò ho voluto inserire alcuni oggetti per slanciare le pile più alte.
Ecco come una semplice candela (che riprende la tonalità della parete dietro) e il telecomando (eh si, l’ho fatto diventare un elemento di arredo) sono oggetti integranti e quasi indispensabili per rendere la composizione armonica.
In pratica, se immaginiamo una linea che collega i punti più alti dei 4 gruppi di oggetti, è come se si creasse un zig zag, una catena di montagne di altezze diverse.
Questo è il riferimento che devi tenere in mente ogni volta che crei una composizione di oggetti.
Come vedi è molto semplice, ma caratterizzante. Con pochi e semplici oggetti ho valorizzato (e puoi farlo anche tu) un angolino della casa, rendendola più accogliente e in linea con la mia personalità.
Se invece hai un mobile tv più largo della TV e puoi permetterti di realizzare una composizione “più alta”, ti faccio vedere questo articolo che può esserti utile o di ispirazione: come arredare il mobile sotto la tv in 4 step.
Spero che questa newsletter ti abbia ispirata a rendere ancor più bella la tua casa e a darti quel pizzico di coraggio in più per prendere sicurezza nel realizzare bellissime composizioni di oggetti per casa tua.
P.S. HO UNA DOMANDA PER TE: Sei alla ricerca di altri consigli, idee e suggerimenti di home styling, oppure sei un’aspirante professionista che desidera trasformare la propria passione per l’home styling in un business online o semplicemente senti il bisogno di migliorare, perché non stai ottenendo i risultati che vorresti?
Ti sei mai chiesta come si fa a rendere accogliente uno spazio di casa? Sì certo, i materiali, colori e forme giocano un ruolo essenziale, ma c’è un aspetto che avviene ancor prima di scendere in dettagli più approfonditi: sto parlando dei punti focali di una stanza. Parlo al plurale perché può essercene uno, ma anche più di uno. In questo articolo ti spiego cosa sono i punti focali, a cosa servono, perché è importante definirli nelle stanze di casa tua e alcuni esempi pratici nella stanza salotto.
L’armonia estetica è la base imprescindibile per una casa accogliente
Se mi conosci da un pò, o se addirittura hai guardato il mio webinar gratuito Casa Felice, hai già sentito nominare concetti come punti focali, oppure focus e spazio vuoto all’interno di una stanza.
Sono tutti principi che sono alla base dell’armonia estetica.
L’armonia estetica è la combinazione equilibrata e piacevole di colori, forme e materiali in un ambiente. Ma questi elementi, seppur combinati in modo strategico tra loro, se non sono posizionati, o meglio, raggruppati nel modo corretto, si rischia di creare caos.
Sì esatto, nonostante i colori, forme e materiali siano consapevolmente ben selezionati, se essi non sono posizionati in modo equilibrato all’interno della stanza, l’occhio non sa dove guardare, si trova disorientato; creandosi così una leggera sensazione di fastidio, di smarrimento e di confusione.
Ecco perché i punti focali sono cruciali durante l’arredamento di una stanza.
I punti focali servono per attirare l’occhio e catturare l’attenzione verso gruppi di elementi di arredo.
Sia che si tratti di arredi grandi sia che si tratti di composizioni di oggetti, il concetto di punti focale rimane sempre, solo in scala differente.
Come si creano i punti focali?
I punti focali sono semplicemente insiemi di elementi e per distinguerli è fondamentale separarli. In altre parole, è necessario avere dello spazio che ne definisca i limiti, affinché ogni punto focale risulti distinguibile dagli altri insiemi di elementi.
Ecco perché si parla di focus e spazio vuoto:
Focus = zone piene
Spazio vuoto = zone vuote
Gli spazi vuoti sono le aree di respiro tra un focus e l’altro e hanno lo scopo di guidare lo sguardo verso i focus.
Se non ci fosse spazio vuoto avremmo un mega “gruppone” di elementi e quindi avremmo il problema menzionato poco fa: gli occhi non sanno dove guardare, perché è tutto troppo pieno e ammassato.
Immagina questa scena…
Ti trovi all’aperto, alzi gli occhi al cielo e non vedi nemmeno una nuvola, di istinto cosa ti viene da fare? Ti viene da cercare “qualcosa da guardare”, quindi con lo sguardo ti sposti verso l’orizzonte oppure verso destra o sinistra.
Mettiamo il caso che a sinistra ci sia un gruppo di nuvole, tu cosa fai inconsciamente?
Ti fermi e osservi quelle nuove, ti sei soffermata, i tuoi occhi hanno trovato qualcosa di interessante da guardare (magari hanno pure forme curiose), hanno trovato un punto focale.
Ora immagina se il cielo fosse stato pieno di nuvole, avresti guardato un pò di qua, un pò di là, magari sono curiose anch’esse, però percepisci una sensazione di smarrimento, troppe cose da vedere e nulla di chè che catturi la tua attenzione.
Capisci come lo spazio vuoto (cielo azzurro) serva per notare i focus (nuvola o gruppi di nuvole) e probabilmente non noteresti nemmeno quella nuvola dalla forma così particolare.
Ecco il punto: le nuvole si notano solo perché c’è spazio attorno a loro. Se il cielo fosse completamente coperto, pieno di nuvole, avresti difficoltà a capire dove guardare.
Troppe informazioni visive creano confusione, proprio come succede in una stanza troppo piena di cose.
Come il cielo ha bisogno di spazi vuoti per far risaltare le nuvole, la tua casa ha bisogno di spazi vuoti per mettere in risalto i punti focali.
Questo è il segreto di focus e spazio vuoto: permette agli occhi di riposare e di concentrarsi sui dettagli che contano davvero.
Quando lasci spazio vuoto tra i gruppi di elementi di arredo, crei una sensazione di ordine e calma. Ogni angolo della stanza diventa più vivibile, e i tuoi occhi sanno esattamente dove guardare.
Ogni elemento della casa ha il suo spazio e il suo valore.
Per semplicità e praticità in una stanza possiamo interpretare i focus come le aree tematiche. Se ad esempio prendiamo in esame il salotto, potremmo avere le seguenti zone:
Divano
Tv
Angolo studio
Consolle vicino all’ingresso
Mentre invece, gli spazi vuoti sono gli spazi di respiro tra un gruppo di arredi.
I punti focali devono però essere anche piacevoli.
Non solo dobbiamo concentrarci sul raggruppare elementi di arredo, questi devono risultare anche belli da vedere. Non limitarti agli arredi principali, arricchisci queste zone con elementi decorativi che rendono accogliente lo spazio (rispettando lo stile e la palette colori della stanza).
Ti faccio degli esempi:
Punto focale: Zona tv
Mobile + tv e finita lì? Certo che no! Decora la parete della la tv. Se hai un mobile sotto la tv, arricchiscilo con elementi decorativi che esprimono la tua personalità.
(Tutte le righe di testo che vedi sottolineate, sono link che ti rimandano a pagine del blog di approfondimento).
Punto focale: Angolo studio
Non limitarti a scrivania + sedia e stop. Arricchisci questo angolino con una mensola o, se ne hai la possibilità, una scaffalatura e aggiungi pochi, ma caratterizzanti, oggetti decorativi. Anche per rendere il tuo smart working più piacevole, no?
Punto focale: Consolle
Stessa cosa qui. Non pensare solo alla funzione di un arredo (requisito fondamentale, eh!) ma cerca di integrarlo nello spazio. Arreda la consolle con elementi decorativi che esprimono la personalità della tua casa.
Come nell’arredamento, anche nell’oggettistica
Come ti dicevo poco fa possiamo replicare questo concetto dei punti focali anche in scala più piccola, nelle composizioni di oggetti. Se ad esempio su una mensola o su un mobile appoggiassimo tutta una serie di oggetti uno di fianco all’altro, avremo un “gruppone” unico. Se invece creassimo delle piccole composizioni distanziate tra loro da spazio vuoto, la mensola risulterebbe sicuramente molto più interessante e armonica.
Parlando con le mie clienti durante le consulenze, mi sono resa conto che spesso percepiscono che qualcosa non va. Anche se gli arredi sono stati scelti con cura, c’è sempre un elemento che stona. A volte, il problema è proprio la mancanza di focus, o meglio, la mancanza di spazio vuoto che delimita i diversi punti focali presenti nella stanza.
Ti invito a fare questo esercizio:
Osserva la tua stanza e prova a definire le zone tematiche di essa e domandati:
“C’è spazio vuoto tra una zona e l’altra (cioè tra un focus e l’altro)?”
Se la risposta è no, prova a capire quali spostamenti di arredi e oggetti puoi fare.
E poi:
“I punti focali della stanza sono interessanti da guardare? Ci sono elementi decorativi che esprimono la personalità della casa e rendono il focus piacevole e accogliente come lo vorrei?”
Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia fatto ragionare sui tuoi spazi di casa. In ogni caso se ci sono aspetti che desideri approfondire o hai domande da pormi, mirate sulla tua stanza, ti aspetto qui sotto nei commenti.
Alla prossima!
P.S. Hai già scaricato la guida in formato PDF per valorizzare la tua casa fin da subito? Te la lascio qui.
La cucina, uno degli ambienti più complessi, più costosi e più stressanti da progettare e arredare. Questo perché la cucina ha un ruolo estremamente importante all’interno della casa, dove ogni elemento deve essere studiato per risultare non solo estetico ma soprattutto funzionale. In questo articolo ti mostro le scelte progettuali realizzate per la cucina di casa mia, in modo che possano esserti utili e di ispirazioni per quando devi arredare (e organizzare) una cucina moderna per casa tua, tenendo conto sia dell’aspetto pratico sia di quello estetico, per un ambiente che riflette il tuo stile di vita.
Quando io e la mia famiglia abbiamo deciso di ristrutturare e trasferirci in questa casa nuova, sapevamo che la cucina sarebbe stata il cuore pulsante del nostro nuovo spazio.
Volevamo un ambiente che fosse in grado di unire bellezza e funzionalità, un luogo dove poter preparare i pasti con semplicità (dato che non amo cucinare) e praticità (e nemmeno pulire), ma anche ritrovarci insieme per condividere momenti preziosi.
La sfida era trovare il giusto equilibrio tra un design moderno e la massima praticità. Così, ho studiato ogni dettaglio per creare una cucina che fosse non solo bella da vedere, ma anche comoda e accogliente da vivere ogni giorno.
Immagina di aprire i pensili e trovare tutto a portata di mano, di cucinare in un ambiente che rispecchia il tuo stile e ti fa sentire sempre in ordine…
Oggi ti racconto come ho progettato la mia cucina dei desideri, sperando che possa ispirarti a creare anche la tua.
Come arredare e organizzare una cucina moderna in 7 step
Arredare e organizzare una cucina può sembrare una missione impossibile.
Quante volte ti è capitato di sentirti sopraffatta da mille decisioni da prendere? Dalle dimensioni dei mobili, alla scelta dei materiali, dei colori, fino alla disposizione degli elettrodomestici.
Il rischio? Ritrovarti con uno spazio che non ti rappresenta davvero o che, nel quotidiano, non risponde alle tue esigenze pratiche.
Ma non preoccuparti, con un po’ di pianificazione e le giuste strategie, è possibile creare una cucina che sia funzionale, ordinata e perfettamente in armonia con il tuo stile di vita.
Ora ti guiderò passo dopo passo per aiutarti a progettare e organizzare la tua cucina dei sogni in 7 semplici mosse, raccontandoti nel dettaglio le scelte progettuali che ho fatto per la mia cucina e offrendoti consigli pratici che potrai applicare anche tu.
STEP 1
Ricerca
Ormai mi conosci, non inizio a progettare nulla se prima non c’è un minimo di ricerca.
Diciamo che conosco abbastanza bene il mio stile e cosa mi piace, ma lo stesso ho voluto investire tempo in questa fase cruciale di ogni progetto per definire l’estetica di base della cucina, soprattutto per quanto riguarda i colori.
Avevo le idee abbastanza chiare sulle forme e materiali, ma sulla scelta dei colori ho voluto documentarmi un attimo per capire cosa mi piacesse davvero.
Cosa puoi fare tu se devi progettare la tua cucina: apri Pinterest e cerca cucine e dettagli di cucine che ti piacciono, soffermati sugli abbinamenti di colori, interrogati su materiali che vorresti (soprattutto per il top) e sull’estetica di essi, inoltre, la forma delle maniglie, che tipo di metallo, se ti piacciono i pensili chiusi o le mensole aperte…
Fatta questa prima parte di ricerca e chiarezza mentale, non devi necessariamente avere le idee precise, ma una linea guida per poter poi fare i corretti ragionamenti nella giusta direzione, con l’aiuto di qualcuno (nel caso in cui tu vada in un negozio di cucine) o da sola (ad esempio se ti rivolgi a Ikea).
Io sono andata da Febal, ma prima ho utilizzato il planner Ikea per fare il mio progetto e preparare una configurazione da presentare all’arredatrice del negozio Febal (e anche per fare un confronto finale sul prezzo!).
Devo dire che la soluzione di Febal si è mostrata più vantaggiosa di quella di Ikea (considerando che l’avrei fatta trasportare e montare in ogni caso da qualcuno e non fai da te), perciò ho deciso di proseguire con loro.
L’arredatrice ha replicato il mio disegno di Ikea, adattandolo alle dimensioni del modulo standard delle cucine Febal, e abbiamo configurato insieme tutta la cucina tenendo in considerazione tutti gli aspetti estetici e funzionali che avevo in mente.
STEP 3
Dimensionamento dei mobili
Quando mi sono presentata in negozio avevo già le idee chiare sulla configurazione della cucina:
Una cucina ad L
Con isola (lo spazio lo permetteva),
2 colonne alte per frigo e forno elettrico più microonde (lo avevo anche nella casa vecchia e mi trovavo super bene)
Pensili anziché le mensole (mi piace la cucina in ordine e con pochi oggetti a vista)
Piccolo vano a giorno (anche se non li amo particolarmente, avevo un piccolo spazio di risulta che non sapevo come occupare e devo dire che ora, con i libri di cucina al suo interno, mi piace molto)
Cappa a vista (amo la cappa cilindrica da un sacco, già dalla mia precedente cucina, ma che per esigenze di spazio ho dovuto scegliere, al tempo, da incasso)
Piano cottura grande e a induzione (in questa casa non ho il gas, quindi è stata una scelta obbligata, ma non sono affatto pentita, anzi!)
Anche qui, interrogati sulle tue abitudini, come ti muovi in cucina, quali comodità hai e quali vorresti. Prova proprio a pensarci appositamente mentre cucini, mentre sistemi la spesa, mentre fai colazione… investi questo tempo, in pensieri e ragionamenti utili e costruttivi.
STEP 4
Scelta dei materiali
I materiali sono fondamentali sia per l’estetica sia per la funzionalità. In una cucina ci sono parecchi materiali da scegliere:
Ante (uno o 2 colori, dipende se vuoi diversificare i mobili base, quelli sotto, dai pensili… io ad esempio l’ho fatto)
Top
Maniglie
Elettrodomestici e lavello
Rivestimento
Questi sono i materiali che ho scelto nella mia cucina.
ANTE:
Sono in nobilitato color grigio titanio (mobili base e colonne), bianco (pensili) e effetto legno (vano a giorno e schiena isola)
TOP:
È in quarzite nero e lo abbiamo preso direttamente dal marmista (dato che sono molto sbadata in cucina, volevo un materiale “buono”, resistente, facile da pulire… e bello!)
MANIGLIE:
Eh… le maniglie di Febal non mi piacevano per niente, forse una, ma quando ho visto che le maniglie Nydala di Ikea costavano meno della metà ho deciso di prendere queste, così erano pure identiche alle altre maniglie della casa… Vuoi ridere? Quando sono stata al magazzino di Ikea ho svuotato lo scaffale!
ELETTRODOMESTICI E LAVELLO:
Qui non mi sono fatta particolari problemi sulla scelta di elettrodomestici e lavello, perché ho scelto quelli proposti di default da Febal… mi andavano benissimo.
L’unica cosa: ho acquistato esternamente il rubinetto della cucina, perché dato che ho l’impianto a osmosi inversa, lo volevo a 3 vie, cioè un rubinetto unico sia per l’acqua normale (del rubinetto) sia per quella ad osmosi inversa e ho preso questo.
RIVESTIMENTO:
Lui, nel mio caso specifico, è il vero protagonista della cucina. Essendo molto essenziale e dalle tonalità neutre, ho deciso di dare un bel colpo di carattere con le piastrelle. È stata una lunga ricerca, ma finalmente ho trovato quelle che mi soddisfacessero al 100% con un disegno geometrico come piace a me, non troppo fitto e dai colori audaci, ma non troppo saturi e impattanti. Per me è meraviglioso questo rivestimento (ma non vale perché io sono di parte!): è Monoscopio di Ceramica Bardelli.
STEP 5
Scelta dei complementi: illuminazione e sedute
L’illuminazione è fondamentale in una cucina, non solo per l’estetica ma soprattutto per la funzionalità, in sostanza per vederci bene mentre cucini.
Nella mia cucina, e lo consiglio anche nella tua, deve assolutamente esserci l’illuminazione sottopensile, delle barre a led (ho scelto le Skydrag di Ikea).
Ho aggiunto inoltre un’illuminazione a spot con faretti direzionabili, questi di Ikea e avendo un’isola ho fatto mettere 2 attacchi a soffitto in corrispondenza dell’isola e ho scelto queste lampade di La Redoute, in linea con l’estetica della casa, molto geometriche ed essenziali.
L’isola richiede gli sgabelli… (che isola è senza sgabelli!), e ho riciclato egregiamente quelli della casa vecchia. Anche questi sono di Ikea… ovviamente ahah.
Un consiglio! Se devi scegliere degli sgabelli per la tua cucina, fai molta attenzione all’altezza di essi, è un attimo sbagliare e scegliere sgabelli troppo alti o troppo bassi. L’altezza ideale tra la seduta e il piano di lavoro è di circa 25-35 cm, ma io ti suggerisco, se ne hai la possibilità, di scegliere sgabelli ad altezza regolabile, così non puoi sbagliare!
STEP 6
Scelta degli accessori
Per accessori intendo tutti quegli elementi che donano decoro alla cucina, ma che hanno anche una funzione specifica, sto parlando di barre portaoggetti, mensole e accessori vari, posizionati solitamente sulle pareti verticali della cucina.
Nel mio caso ho una lunga barra portaoggetti (ormai non te lo sto più a dire, ma anche questa è di Ikea) che occupa tutta la lunghezza della parete e qui ripongo l’essenziale, ovvero oggetti che mi occorre avere a vista per essere pratici e di facile accesso, come l’asciugamano, il Taglientola (il tagliere sottopentola), il porta scottex e le presine.
STEP 7
Scelta degli organizer
Ora passiamo all’organizzazione, argomento dolente per molte donne.
Facciamo una premessa: una cucina per apparire bella e curata deve essere in ordine. Per essere in ordine ogni cosa deve essere al suo posto (quindi ogni cosa deve avere un posto) e soprattutto, cosa fondamentale per apparire immediatamente curata, il piano di lavoro deve essere il più libero possibile.
Libera il top da tutti quegli oggetti che potresti tranquillamente riporre nei cassetti o negli spertelli della cucina.
Io sul top della cucina ho solo 3 cose: il tostapane (lo uso spesso, praticamente ad ogni pasto), il set di dispenser per sapone liquido e detersivo per i piatti e il vassoio che contiene condimenti e spezie utili mentre preparo i cibi e apparecchio la tavola. E basta, tutto il resto è libero, tutto il resto è riposto nei vani contenitori della cucina.
Ah no, aspetta, ho un’altra cosa sul top: un vassoietto di legno che contiene i bicchieri in uso per sorseggiare acqua durante il giorno… se no è tutto un “bicchieri in giro”! Così la sera li metto in lavastoviglie e il lavandino rimane sempre sgombro.
Con questo non voglio importi di tenere sul pianale gli stessi oggetti che tengo io, questo vuole essere semplicemente un esempio da cui prendere ispirazione e adattare alle proprie esigenze, pur mantenendo a vista e pronto all’uso solo l’essenziale.
Prova a chiederti:
Quali sono gli oggetti che uso frequentemente?
Cosa vorrei tenere a vista, super comodo e pronto all’uso?
Quali sono le mie abitudini, come mi muovo mentre cucino?
“Quanto valore diamo al benessere visivo e mentale rispetto alla comodità di avere certi oggetti a portata di mano? In bagno, ad esempio, potrebbe sembrare conveniente tenere prodotti per la skin care, spazzole per capelli e phon a portata di mano.
Tuttavia, riflettiamo sul costo visivo e mentale di vedere quegli oggetti in bella vista (magari con packaging dai colori sgargianti e poco piacevoli) e potenzialmente caotici.
Il tempo richiesto per prendere la spazzola dal piano del lavandino o dal cassetto sottostante è sostanzialmente lo stesso.
Estrarre il phon dal mobiletto richiede solo pochi secondi, come anche tutti gli altri prodotti. Si tratta di abitudini. Abitudini che si acquisiscono col tempo e che diventano sempre più automatiche e per nulla faticose.
È preferibile quindi, per un ordine visivo e mentale, riporre il più possibile nei vani chiusi tutti quegli oggetti antiestetici, che non hanno reale necessità di essere a vista.”
Questo che hai appena letto è un estratto del mio eBook dedicato all’organizzazione e riporta un esempio relativo agli oggetti del bagno, ma questo discorso si applica a qualsiasi stanza della casa: cucina, lavanderia, studio, camera da letto…
Poi ci sono gli organizer, i nostri immancabili alleati, quelli che ci fanno risparmiare tempo quando cerchiamo qualcosa, perché ci mostrano i nostri oggetti in bella vista o ben organizzati, in modo tale che riusciamo ad individuarli facilmente ogni volta che ne abbiamo bisogno.
Questi sono tutti gli organizer che utilizzo all’interno dei mobili della mia cucina:
Siamo arrivati alla fine di questo lungo e ricco articolo.
Fammi sapere qui sotto nei commenti se ci sono tematiche specifiche che desideri approfondire e se l’articolo ti è stato utile. Mi farebbe super piacere saperlo.
Quante volte hai sentito parlare della regola 60-30-10? E quante volte ti sei detta: sì tutto molto affascinante ed efficiente, ma davvero riesco anche io ad applicarla della mia casa? E soprattutto come?! Ecco, in questo articolo voglio spiegarti semplice questa regola in modo tale che tu possa comprenderla al meglio e applicarla realmente anche a casa tua.
Ti spiegherò inoltre un piccolo trucchetto, in abbinamento alla regola 60-30-10, che ti aiuterà a sentirti più sicura e a non commettere errori quando scegli, ma soprattutto applichi, i colori nella tua casa (per colori non intendo solo le pitture delle pareti, ma anche tutti i materiali che andrai a scegliere per arredi, oggetti, ecc…).
Non farti distrarre dalla tua vera essenza (personalità e gusto estetico)
Quando si arreda o rinnova una stanza della casa ci si trova in balia delle idee, delle ispirazioni raccolte su Pinterest o addirittura delle influenze delle tendenze attuali.
Ma la casa è la nostra, le scelte devono essere le nostre, lo stile, i colori e i materiali devono riflettere la nostra essenza e non quelle dettate dalle mode del momento o addirittura dai consigli (a volte non richiesti) di amici e parenti.
Se la casa non riflette la propria personalità e non asseconda le proprie esigenze, beh, stai certa che, purtroppo, non ci si sentirà mai bene e a proprio agio ogni giorno.
E questo non deve accadere, no!
Ecco perché sono qui, con questo blog a darti consigli ogni mese, per evitare che ciò accada e per permetterti, passo dopo passo, di creare una casa accogliente, nel tuo stile e in ordine, come l’hai sempre desiderata.
Cosa significa abitare una casa armonica
Vivere in una casa armonica è molto importante. Una casa bella e ordinata, dove ogni cosa è al suo posto, dove ogni colore è al suo posto, equivale a benessere puro!
“Una casa in cui ogni volta che varchi la soglia d’ingresso, i tuoi occhi provano una sensazione di ordine, armonia e la tua mente percepisce pace e relax. Questo è lo scenario che sogno per tutte le mie lettrici. Sì sono una sognatrice, perché credo che nella vita tutto (o quasi) sia possibile, basta solo crederci, e questo crederci, ti aiuterà a trovare il modo di farlo.”
Non smetterò mai di ripeterlo: la nostra casa è quel luogo in cui ci dobbiamo sentire pienamente a nostro agio, quel luogo che non abbiamo paura di mostrare e che non vediamo l’ora di raggiungere dopo una lunga e frenetica giornata di lavoro per goderci un meritato relax.
Armonia cromatica con la regola del 60-30-10
Quando si tratta di scegliere i colori per la propria casa si ha sempre un pò il timore di prendere decisioni sbagliate. Con la conseguenza di adattarci e accontentarci del solito il bianco.
Per prima cosa ti suggerisco di fare ricerca per capire quali sono i colori e materiali che ti piacciono, cioè quelli che ti fanno stare bene. Pinterest è un ottimo alleato in questo. Sfoglia diverse immagini e scruta attentamente anche le combinazioni di colori, ovvero quei 2 o 3 colori che ti piacciono abbinati insieme e quali no.
Dopo aver definito i tuoi colori devi capire come dosarli ed è qui che arriva la regola del 60-30-10.
Questa regola infatti viene in soccorso quando dobbiamo tradurre la palette colori, in arredo concreto.
Un metodo pratico che, applicandolo alla lettera, ci permette di distribuire il colore in modo armonico ed equilibrato.
I numeri 60, 30 e 10 sono riferiti alle percentuali delle tacche colore contenute nella casa.
Il bilanciamento di queste 3 proporzioni all’interno dello spazio, consente di ottenere un buon equilibrio cromatico.
Una casa è armonica quando:
il 60% dello spazio è occupato dal colore principale
il 30% dello spazio è occupato dal colore secondario
il 10% dello spazio è occupato dal colore di accento, quello che dà il tocco originale
Puoi applicare le 3 tonalità scelte in tutte le stanze della casa, oppure puoi utilizzare la regola considerando le stanze singolarmente, cioè creando un filo conduttore come base e personalizzare ogni stanza con colori differenti, andando quindi a modificare leggermente la palette.
Ad esempio puoi tenere fisso il colore principale scelto (quello del 60%) e variare le altre due tonalità, oppure solo quella dell’accento.
Questa regola non deve essere applicata in maniera tassativa, perché la nostra casa non contiene solamente 3 colori, ma tanti colori in nuance tra di loro, per ognuna delle 3 tonalità scelte. Quindi è importante definire le 3 tinte principali e successivamente le sue sfumature.
Per farti capire meglio, nelle composizioni qui sotto, ho utilizzato 3 tondi grandi che contengono il numero della proporzione e per ognuno ho assegnato un tondino più piccolo che ne indica la sua sfumatura, cioè lo stesso tono ma più chiaro o più scuro.
Le immagini che vedrai qui sotto rappresentano i miei gusti personali, ma voglio precisare che qualsiasi sia lo stile della tua casa, la regola 60-30-10 funziona sempre.
5 esempi di applicazione della regola 60-30-10
ESEMPIO #1
Regola 60-30-10 | Esempio 1
ESEMPIO #2
Regola 60-30-10 | Esempio 2
ESEMPIO #3
Regola 60-30-10 | Esempio 3
ESEMPIO #4
Regola 60-30-10 | Esempio 4
ESEMPIO #5
Regola 60-30-10 | Esempio 5
Queste case sono stupende, vero? Le ho prese in prestito da T.D.C.
Come scegliere i gruppi di colori per ogni percentuale?
In genere fanno parte della categoria del 60% i colori chiari e neutri. Il 30% potrebbe essere un color marroncino (legno) e il 10% potrebbe essere quel colore che potresti assegnare all’oggettistica più importante.
Dico potrebbe perché non c’è una regola precisa, bisogna valutare caso per caso.
Ad esempio potresti avere tutte le pareti bianche e molti arredi bianchi e allora il tuo 60% sarebbe il bianco. Oppure potresti avere una parete beige, il pavimento in legno, qualche mobile in legno e allora il tuo 60% sarebbe il beige/marroncino.
Capisci bene che è difficile stabilire fin dal principio se è il pavimento ad appartenere al 60%, le pareti al 30% e così via, questo perchè dipende molto da caso a caso e dal tipo di palette colori che andrai a scegliere.
Ma aspetta, non finisce qui. Ricordi che all’inizio di questo articolo ti ho detto che ti avrei svelato un trucchetto per non sbagliare?
Sì perché puoi applicare alla perfezione la regola 60-30-10, ma se non compi questa precisa azione, potresti sbagliare e rovinare tutto.
Ricordi anche, qualche riga fa, che ti ho detto “ogni colore al suo posto”? Ecco, il trucchetto di cui ti sto per parlare tratta proprio questo.
Oltre a scegliere i colori giusti e nelle quantità giuste, bisogna saperli posizionare in modo armonico all’interno della stanza.
Se ad esempio distribuissi il colore in modo sbilanciato, ovvero con elementi appartenenti allo stesso colore tutti raggruppati in un lato della stanza (e nell’alto lato lasciare tutti gli altri colori), otterrei uno sbilanciamento e quindi disarmonia.
Questo purtroppo è un errore che, inconsapevolmente, vedo commettere.
Come risolverlo?
“Muovi” i colori della palette e richiamali qua e là all’interno dello spazio, aiutandoti anche, anzi soprattutto, con gli oggetti decorativi.
Se ad esempio decidi di pitturare la parete dietro alla tv in color verde salvia, è importante richiamare questa tonalità in diversi punti della stanza. Puoi farlo utilizzando uno o più elementi decorativi: un quadro, un vaso particolare, le trame dei cuscini decorativi sul divano, oppure una poltroncina o il tavolino del salotto.
Quando scegli di inserire un colore, è fondamentale integrarlo nel contesto. Per farlo, è utile distribuire elementi che richiamano quel colore in diverse parti della stanza, piuttosto che concentrarli tutti insieme. In questo modo, il colore diventerà parte integrante dell’ambiente in modo armonioso e bilanciato.
Ora torna su e riguarda le immagini di prima con questa nuova consapevolezza appena acquisita.
Questo trucchetto ti darà un bellissimo effetto di armonia, di uno spazio pensato e progettato da chi ama davvero la casa.
Hai difficoltà a definire la tua palette colori e quindi applicare la regola 60-30-10? Fammi la tua domanda qui sotto nei commenti e ti darò un consiglio personalizzato.
Pensi che questo articolo possa interessare ad una tua amica? Inviale il link di questa pagina su Whastapp o sui canali social. Ciao, alla prossima!
P.S. Lo sapevi che ho scritto un eBook sul colore?
Qui ho raccolto, ordinato e approfondito tutte le nozioni dedicate al colore che trovi qui su questo blog.
Si tratta di una guida in formato digitale, in cui imparerai ad applicare il colore in modo consapevole nella tua casa, a creare combinazioni cromatiche armoniose e a donare emozione a ogni stanza.
Ipotizziamo che i tuoi figli abbiano 7 e 11 anni, come i miei, e che per volontà o questioni di spazio, tu abbia deciso di farli dormire insieme. Come si può realizzare una camera confortevole, dove ognuno dei tuoi bimbi abbia la propria indipendenza e si senta sereno e a proprio agio nello spazio intimo di casa? In questo articolo ti spiego come arredare e organizzare la cameretta di 2 bimbi, maschi o femmine che siano.
Quando nasce un figlio è meraviglioso progettare la sua nuova cameretta, vero? Uno spazio grande tutto per lui, dove ti puoi sbizzarrire nella scelta del mobilio e dei colori. Ma quando arriva il secondo? Aiuto, ora dove “lo metto”?!
Quando arriva il secondo, e non si ha la possibilità di avere un’altra stanza dedicata solo per lui, ecco che si stravolge tutto. Bisogna rendere ancor più efficiente e funzionale quella stanza che finora era dedicata ad accogliere solo un bimbo o bimba.
L’arrivo di un fratello o sorella, genera nel primogenito, chi più e chi meno, un mix di emozioni tra gioia, euforia, gelosia e rifiuto. Quest’ultima, in particolar modo, per chi deve anche condividere il proprio spazio più intimo: la cameretta.
Ecco perché risulta fondamentale riuscire a creare uno spazio funzionale, che assecondi le esigenze di ogni figlio e che rispetti lo spazio privato di ognuno.
Per riprogettare la “nuova” cameretta dobbiamo riprendere in mano carta e penna e suddividere lo spazio ragionando per zone funzionali:
1 – Zona Letto 2 – Zona armadio 3 – Zona scrivania 4 – Zona giochi
Queste sono le zone necessarie per la cameretta di un bimbo o bimba, e, nel caso di 2 figli, vanno raddoppiate. Ora ti spiego il motivo.
A ognuno il suo spazio: come dividere la cameretta per favorire e mantenere l’indipendenza dei tuoi bimbi
Sono sempre stata contraria alla massima condivisione di vestiti e giochi tra fratelli e sorelle. Certo, a volte può capitare, ma avere un’impostazione di base di separazione, credo sia la soluzione ottimale per favorire l’indipendenza, la responsabilità e il rispetto di ogni singolo bambino in famiglia.
Questo concetto come si traduce?
Si traduce con l’assegnazione di una zona funzionale, quelle viste poco fa, ad ogni bimbo (generalizzo al maschile, ma questo concetto si applica sia per maschi sia per femmine):
Un letto per ogni bimbo
Foto by Pinterest
Se lo spazio lo consente è meglio optare per 2 letti sullo stesso livello. Lo dico più che altre per noi mamme: ogni volta che dobbiamo rifare i letti, non dovremmo essere costrette a fare salti mortali, ma piuttosto dovrebbe essere un’operazione facile e più rapida possibile.
In alternativa ci sono soluzioni interessanti salvaspazio con letti a castello.
Foto by Pinterest
Un armadio per ogni bimbo
Foto by Pinterest
Può essere un armadio o un modulo di esso, l’importante è che i capi non vengano mischiati tra un bimbo e l’altro, in modo che ognuno di loro possa essere autonomo nella ricerca dei vestiti da indossare.
Una scrivania per ogni bimbo
Foto by Pinterest
Quante volte mi è capitato di sentire amiche o conoscenti che, avendo due figli con una scrivania unica, si trovano nel momento dei compiti a vedere un bambino accaparrarsi la scrivania, mentre l’altro finisce per usare il tavolo della cucina?
Troppe volte! E ogni volta mi sale un senso di tristezza per questi bimbi costretti a soluzioni rimediate all’ultimo, solo perché la casa non asseconda le loro esigenze.
Altra problematica legata al discorso scrivania…
Molto spesso mi capita di vedere scrivanie microscopiche non adatte nemmeno a un bimbo. Porto l’esempio di Ikea, che anche se è uno dei miei negozi preferiti, purtroppo propone parecchie scrivanie per bambini decisamente piccole (ad esempio la conosciutissima LAGKAPTEN / ALEX), ovvero con 60 cm di profondità.
60 cm sono davvero pochi, è a malapena lo spazio sufficiente per aprire un libro di scuola e l’astuccio. Immaginiamo quando un giorno avrà bisogno di un pc…
La dimensione minima per una scrivania è di 75×150, ma, se la stanza lo permette, ritengo che la dimensione ideale per un’ottima scrivania sia di 80×160.
Sembra banale, ma avere una buona scrivania dove si possono sistemare facilmente le cose senza fare manovre complicate favorisce sicuramente uno studio sereno e un gioco tranquillo.
È giusto che uno debba fare i conti con lo spazio a disposizione, ma sapere quanto dovrebbe misurare una scrivania per svolgere egregiamente la tua funzione è già un ottimo punto di partenza per fare tutti i ragionamenti del caso.
Come ogni tanto mi piace dire:
“La perfezione non è reale, ma sapere come dovrebbero essere fatte le cose se fossero perfette, ci permette di ottenere il miglior risultato possibile.”
La perfezione è un ideale irraggiungibile. Tuttavia, sapere come dovrebbero essere fatte le cose se fossero perfette, ci permette di raggiungere risultati straordinari.
Quando si tratta di progettare e organizzare gli spazi di casa, avere una chiara visione può guidarci verso soluzioni ottimali.
Perfezione significa fare tutto senza errori. Beh, capisci anche tu che è praticamente impossibile.
Ecco, per me la perfezione deve essere un puntino lontano che non raggiungerò mai. Quel puntino determina la direzione e una visione chiara di ciò che voglio raggiungere.
Cosa voglio raggiungere?
Spazi che rispecchino le esigenze e le personalità della mia famiglia, ambienti funzionali e armonioso, dove ogni dettaglio è pensato per il nostro benessere e comfort.
Ci saranno sempre delle imperfezioni, e va bene così. Le piccole imperfezioni rendono la vita autentica e vivibile.
Una zona giochi per ogni bimbo
Foto by Pinterest
Può essere riposta dentro agli armadi o essere a vista su scaffalature ben organizzate. Nelle camere dei miei bimbi ad esempio ho riposto negli armadi con le ante, tutte le scatole dei giochi di società e negli scaffali a vista invece tutti i giochi più piccoli, come i Lego e le macchinine (ne hanno talmente tante che ho dovuto creare delle sottocategorie!), raccolti in contenitori di plastica trasparente, con etichette che ne indicano il contenuto. In questo modo sono più facili da riporre al loro posto dopo l’utilizzo, perché richiede uno sforzo mentale molto minore (la mente ogni volta non dovrà pensare: “dov’è che andava questo?” C’è l’etichetta, non puoi sbagliare!)
Non necessariamente devi avere un armadio intero per i giochi e per ognuno dei bimbi, puoi ad esempio, per ragioni di spazio limitato, creare un unico armadio dei giochi e assegnare ogni singolo ripiano ad ognuno dei tuoi bimbi.
Se i bimbi hanno gusti estetici diversi?
Foto by Pinterest
Certo, non possiamo arredare una stanza con due stili completamente diversi, altrimenti rischiamo di creare confusione.
Quello che ti consiglio di fare è di giocare col colore. Mantenendo un filo conduttore nell’arredamento caratterizzato da tonalità neutre, puoi giocare col colore nelle pareti. Mica tutte, eh?! Solo quella vicino al letto di ogni bimbo, può essere anche una porzione di parete o addirittura un color block.
Idee creative per dividere lo spazio in modo funzionale
Ora ti mostro una carrellata di idee da cui prendere ispirazione per suddividere lo spazio in modo carino, ma soprattutto funzionale
Muretto divisorio tra i letti
Foto by Pinterest
Posizionamento simmetrico degli arredo all’interno della stanza
Foto by Pinterest
Scaffalatura divisoria con vani a giorno
Foto by Pinterest
Letti adiacenti e disposti ad L
Foto by Pinterest
Doppio letto a ponte completo di tutte le zone
Foto by Pinterest
Letto a castello centro stanza
Foto by Pinterest
Altre idee creative per arredare la cameretta di 2 bimbi
Spero che questo articolo ti sia stato utile o di ispirazione per arredare la cameretta dei tuoi bimbi.
Fammi sapere se hai domande specifiche relativamente a questo argomento, ti leggerò e risponderò con piacere qui sotto nei commenti. Inoltre, mi sarà utile per creare nuovi contenuti e essere d’aiuto ad altre lettrici come te.
P.S. Non vuoi perderti i prossimi articoli del blog e tutto ciò che condivido in ambito di home styling e organizzazione della casa? Allora iscriviti alla Styletter, la newsletter della Romi, ogni martedì alle 7:00. Subito dopo l’iscrizione, in regalo riceverai lo STYLE BOOK: la guida pratica che ti aiuta a valorizzare la tua casa (anche se già arredata), a trovare il tuo stile d’arredo e a realizzare una casa curata, accogliente e funzionale alle tue esigenze, per sentirti bene ogni giorno.
Una chicca che faciliterà la tua quotidianità. Un metodo pratico e semplice da attuare per organizzare alcune tipologie di oggetti di casa. Un metodo che utilizzo io stessa e che trovo molto valido, perchè rende la quotidianità semplice, pratica e inoltre crea graziosi angolini nella tua casa: sto parlando dei kit funzionali.
Cosa sono i kit funzionali?
Non sono nient’altro dei gruppi di oggetti accomunati da una funzione ben specifica e “tenuti insieme” da un vassoio.
Perché un vassoio?
Perché il vassoio, o comunque un contenitore specifico, crea coesione tra gli oggetti, valorizzandone il contenuto. Inoltre aiuta ad identificare mentalmente gli oggetti al suo interno, come appartenenti ad un’unica categoria.
In questo modo il nostro cervello è più facilitato, e quindi fa meno fatica a ricordarsi dov’è collocato un determinato oggetto.
Questi kit hanno principalmente una funzione ben specifica, ma allo stesso tempo possono essere molto carini da vedere e ti consentono di avere a portata di mano oggetti di utilizzo frequente (ma non necessariamente).
Di conseguenza ritengo che siano un ottimo metodo organizzativo che ogni casa dovrebbe avere!
3 esempi da replicare
Per spiegare meglio ciò che intendo con kit funzionali, ti faccio 3 esempi pratici (che puoi replicare facilmente a casa tua).
ESEMPIO 1
KIT SVUOTATASCHE (zona ingresso)
È un accessorio per contenere le chiavi di casa, le chiavi della macchina, gli occhiali da sole e altri oggetti necessari durante l’uscita o l’ingresso in casa.
Attenzione però a non cadere nella tentazione di buttarci dentro oggetti inutili. Se capita non succede nulla (anzi, è normale che capiti a tutti!), ogni tanto però (una volta al mese, o decidi tu la frequenza) dagli una controllata e butta via scontrini o carte inutili, cosicché rimanga sempre in ordine.
ESEMPIO 2
KIT SERVICE LAVABO (bagno)
È un vassoietto posizionato di fianco al lavabo che contiene l’occorrente per lavarsi le mani e i denti.
Non è necessario che contenga troppe cose, cerca il più possibile di riporre i prodotti da bagno nei vani chiusi, vedrai come il bagno apparirà sempre ordinato e pulito.
Anziché utilizzare il dispenser del supermercato pieno di scritte colorate e bruttine, scegli un dispenser carino e ricaricarlo ogni volta che finisce il sapone liquido. Sarà un gesto ecologico che preserverà l’estetica del tuo bagno.
Un’idea carina, per rendere questo kit ancor più grazioso, è quella di inserire qualche oggetto decorativo, come una pianta verde o un vasetto con dei rami secchi e, perché no, anche la clessidra che aiuta a lavare i denti nel tempo corretto.
ESEMPIO 3
KIT COTTURA CIBI (cucina)
È un contenitore o vassoio, utile a raggruppare e tenere in ordine gli accessori per la preparazione dei pasti, come utensili, spezie e condimenti.
Scegli in base alle tue abitudini culinarie, quali oggetti tenere a portata di mano e belli in vista.
Ora non ti resta che metterti all’opera e creare i tuoi kit funzionali unici e personali.
Io ad esempio ne ho uno in cui tengo il telecomando della tv del salotto, ne ho un altro sotto la tv che raccoglie i dispositivi elettronici e caricabatterie vari. Poi ho una scatola in legno che contiene gli accessori per il cucito.
Raggruppare oggetti appartenenti alla stessa funzionalità ne aumenta sia la praticità, perchè ti ricordi più facilmente dove sono collocati quegli oggetti appartenenti alla stessa categoria, sia l’aspetto estetico, perchè, se sceglierai vassoi, dispenser o contenitori graziosi, la composizione sarà anche bella da vedere.
Spero di averti dato spunti utili per organizzare gli oggetti in modo funzionale e rendere bella la tua casa.
Come sai il mio obiettivo è quello di aiutarti a vivere serenamente all’interno dei tuoi spazi domestici, quindi se metterai in pratica anche solo uno dei suggerimenti che ti ho dato oggi e ti fa piacere condividerli puoi scrivermi un’email o un messaggio privato (DM) su Instagram.
Ciao e alla prossima!
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LA CASA ORGANIZZATA. Il metodo pratico ed efficace per organizzare gli spazi di casa e mantenerli in ordine a lungo nel tempo con il minimo impegno e senza stress.
Oggi mi sento simpatica, hai visto che titolo che ti ho tirato fuori?! Ahah! A parte gli scherzi, ti va di trovare una volta per tutte il tuo stile di arredo, quello che identifica la tua personalità, il tuo gusto estetico, che ti permette di sentirti a tuo agio ogni giorno nella tua casa? In questo articolo ti illustro tutti gli step che è necessario compiere per riconoscere e definire nel dettaglio il proprio stile di arredo, in modo tale da non commettere più errori in acquisti di arredo sbagliati.
Una mia cliente, a cui darò il nome di fantasia Laura, si trovava in una situazione comune a molte persone: salvava un sacco di immagini da Pinterest, era innamorata di più stili di arredamento, ma temeva che mescolarli potesse creare disordine e confusione visiva nella sua casa.
Laura voleva che il suo spazio riflettesse la sua personalità eclettica, ma era incerta su come fare, senza “fare danni” e compromettere l’estetica complessiva.
Ho introdotto a Laura la possibilità di accettare la diversità degli stili, anziché temerla. Le ho spiegato che mescolare stili diversi può creare un ambiente unico e accattivante, ricco di profondità e interesse visivo.
Laura aveva infatti difficoltà a conoscere e saper riconoscere il suo stile; di conseguenza ogni volta che sentiva la necessità di acquistare qualcosa di nuovo per la casa, si trovava nel pallone, perché non sapeva di quale materiale, forma e colore sceglierlo.
Così, le ho promesso di guidarla attraverso il processo di abbinamento degli stili in modo armonioso e bilanciato, in modo da tirar fuori la sua personalità e soprattutto fare chiarezza sul suo stile unico.
Identificazione dello stile di arredo step by step
STEP 1
Prima ricerca
Ho chiesto a Laura di selezionare tutta una serie di immagini, e di rispondere ad alcune semplici domande, per conoscerla più nel profondo.
Le immagini riguardavano tipologie di:
materiali
colori
pattern
poster
moda
interni
Le domande invece erano relative alle sue passioni, hobby, stagione e vacanze preferite, gusti personali…
Infine, un’ultima domanda era mirata sulle sensazioni; le sensazioni che vorrebbe provare all’interno della sua casa.
Tramite un elenco di parole chiave, Laura ha scelto l’essenza del mood del suo stile di arredo.
STEP 2
Seconda ricerca
In funzione delle risposte alla prima ricerca, ho presentato a Laura una nuova selezione personalizzata di immagini, più dettagliate e mirate all’ambito degli interni:
stanze della casa
dettagli su oggetti
dettagli su tessili
table setting
STEP 3
Ci siamo! Scheda dello stile + moodboard + material board
Dopo circa 3 settimane di confronto e ricerca, ho creato la scheda descrittiva dello stile di arredo unico e personale di Laura, identificando con esattezza gli elementi distintivi che lo caratterizzano.
Lo stile di arredo di Laura è MINIMAL CHIC un mix di più stili che rispecchia la sua personalità eclettica, sapientemente bilanciati e caratterizzati dai colori che la fanno sentire bene e a proprio agio (colori selezionati da lei stessa in fase di ricerca).
Ho creato inoltre una moodboard e una material board che traduce in immagini evocative, colori, pattern, materiali e forme il suo stile di arredo.
Il risultato è stato sorprendente: ora Laura ha fatto finalmente chiarezza, sa cosa le piace e come creare abbinamenti tra i mobili esistenti e quelli nuovi che necessita di acquistare.
Ora Laura ha in mano una base su cui fare affidamento ogni volta che vuole acquistare un arredo o oggetto per la casa. È in grado, in autonomia, di scegliere qualsiasi elemento di arredo in funzione della sua estetica (di che materiale, colore, forma è fatto).
L’abbinamento di stili diversi aggiungerà profondità e interesse agli spazi, creando un ambiente che parla veramente di lei e delle sue passioni.
Laura ha finalmente capito che mescolare gli stili non è un tabù, ma un’opportunità per esprimere la propria personalità attraverso l’home styling.
Come trovare anche tu il tuo stile di arredo
Probabilmente ti stai chiedendo come fare anche tu a trovare il tuo stile, proprio come ha fatto Laura.
Come hai capito tu stessa, definire il proprio stile è importante per evitare di commettere errori e non rischiare di buttare via soldi in scelte sbagliate.
La tua casa è il riflesso della tua personalità, la tua storia.
Esprimile attraverso, le forme, i colori e i materiali che ti fanno sentire bene.
Trovare il tuo stile ti consente di andare a definire nel dettaglio i tratti distintivi di esso.
Sai cosa intendo per tratti distintivi?
Per tratti distintivi intendo le forme, i materiali e i colori principali che lo caratterizzano, in modo da avere una linea guida sempre a portata di mano, ogni volta che si ha la necessità di arredare o rinnovare i propri spazi di casa.
Sapresti riconoscere i tratti distintivi del tuo stile?
Sapresti dire quali sono i materiali, forme e colori che ti fanno stare bene e che quindi ti permettono di sentirti a tuo agio nel tuo spazio domestico ogni giorno?
Conoscere esattamente tutti questi elementi, ti permette di essere mooolto più facilitata (e non commettere errori) nelle tue scelte di arredo e decorazione della tua casa.
Non credi?
Io posso guidarti nel farlo e in 2 modi differenti.
Un ebook che ti insegna a definire del tuo stile unico e le fondamenta dei tuoi interni di casa.
Nella guida esplorerai i 13 stili d’arredo più diffusi negli ultimi tempi, ti insegnerò come saperli riconoscere, come crearne uno tutto tuo e come assegnargli un nome.
Imparerai anche l’importanza di uno strumento potente chiamato moodboard che ti aiuterà a visualizzare e a creare le fondamenta per la tua idea di arredo.
Non solo ti spiegherò cos’è una moodboard, ma ti guiderò step by step a realizzarne una digitalmente con Canva (un tool gratuito e semplice da utilizzare).
Ti mostrerò anche come realizzare una material board, un altro utilissimo strumento, necessario per tradurre le informazioni implicite contenute nella moodboard, con lo scopo di sentirti molto più facilitata quando andrai a scegliere i materiali, colori e finiture di ogni singolo arredo e complemento che compone il tuo arredamento.
Questa guida ti darà la fiducia necessaria per prendere decisioni con sicurezza e facilità.
Una consulenza di stile di arredo strutturata in un percorso personalizzato di 3 settimane via email, per definire le linee guida dell’estetica della tua casa, per sentirti sicura delle tue scelte future e smettere di buttare via soldi in acquisti sbagliati e vivere serenamente ogni giorno una casa che rispecchi i tuoi gusti e personalità.
Insieme andremo a definire i tratti distintivi del tuo stile di arredo, a dargli un nome e ti consegnerò gli strumenti necessari per realizzare in autonomia l’arredo che ti farà sentire a tuo agio ogni giorno.
Definiamo insieme le fondamenta dell’estetica della tua casa, per non compiere più acquisti sbagliati Una consulenza…
5 disponibili
Quale delle 2 modalità fa per te?
Per qualsiasi domanda o curiosità mi trovi qui sotto nei commenti.
Per chi è ai primissimi passi: il test sullo stile
Se sei agli inizi, mi conosci da poco, e non hai per nulla voglia di compiere un investimento di questo tipo, ti invito a scaricare (gratuitamente) il test per capire a quale tra i 6 stili più diffusi si avvicina di più il tuo gusto personale!
Quando si arreda un bagno ci sono tante scelte da compiere: piastrelle, sanitari, mobili, rubinetteria, ecc… svariati elementi che devono combinarsi insieme, per ottenere un effetto coerente, armonico e certamente funzionale. In questo articolo ti racconto tutti gli step che ho compiuto per arredare il bagno (in realtà, i bagni) di casa mia, un bagno di tipo moderno e che rispecchia la personalità della casa.
Non so se ti è mai capitato di dover arredare un bagno in vita tua, ma è davvero facile cadere nella trappola di non dare il giusto peso a certi elementi di arredo. Ti sarà capitato di concentrare molte energie sul mobiletto del bagno, oppure solo sulla scelta di pavimenti e rivestimenti. La realtà è che in un bagno ci sono tanti elementi da scegliere e ognuno di loro svolge una funzione importantissima, per il risultato che (solitamente) si vuole ottenere: un bagno funzionale, pratico da pulire e bello da vedere.
“Il bagno è uno spazio funzionale complesso e delicato, destinato a ospitare attività sempre più lontane dall’originaria ed esclusiva esigenza fisiologica. Fondamentale è il requisito di pulibilità delle superfici, nonché l’illuminamento e l’arieggiamento del locale (naturale o artificiale).”
Il bagno è lo spazio privato di chi ne usufruisce in quel determinato momento, è lo spazio delle coccole per se stessi, del “chiudo la porta e finalmente mi dedico solo a me” (se hai figli comprenderai ancor di più questo concetto).
Deve essere un piacere usufruire e permanere del bagno. Ma, allo stesso tempo, essendo una stanza soggetta a sporco e che richiede un’attenzione particolare per l’igiene, deve essere facile e veloce da pulire (soprattutto se non ami fare le pulizie come me!).
Come spiego nel mio libro “Uno spettacolo di casa”, quando racconto a pag. 17 di quanto è fondamentale porsi le giuste domande in fase di ricerca, prima di ogni progetto bisogna fare chiarezza e comprendere nel profondo le proprie esigenze.
Ad esempio dovremmo chiederci:
Che sensazioni desidero provare quando entro in bagno?
Dove voglio compiere determinate azioni? Esempio pratico: dove voglio vestirmi appena uscita dalla doccia? Può essere comodo avere in bagno un vano dedicato agli slip? Quindi potresti valutare un mobile contenitore vicino alla doccia. È un esempio, eh? Ma noti come da domande apparentemente semplici, possono nascere ragionamenti specifici sulle tue abitudini?
Cosa mi piace?
Cosa non mi piace?
Ecco, in riferimento a quest’ultima domanda e a ciò che ti ho detto poco fa, cioè che non amo fare le pulizie, molte scelte compiute per l’arredo del mio bagno, sono state condizionate da come posso rendere più facili le pulizie e quindi alleviare in un qualche modo “la sofferenza” delle pulizie del bagno.
Come? Più tardi te lo spiego meglio, ma intanto ti dico che alcune scelte progettuali sono state compiute tenendo conto proprio di questo fatto, ad esempio ho scelto sanitari e rubinetterie facili da pulire e una montatura del box doccia praticamente inesistente (quindi meno superfici, gradini, guarnizioni da pulire!).
La scelta di tutti gli elementi che compongono il bagno
Fatta questa primissima operazione di ricerca siamo pronte per procedere col progetto.
Ora ti racconterò tutte le scelte che ho compiuto per casa mia.
In verità ho ben 3 bagni qui nella casa nuova, ma seguono lo stesso filo conduttore, quindi prenderemo in esame solo uno di questi e in fondo ti farò vedere anche una foto degli altri 2. Così, se anche tu hai più di un bagno, puoi prendere ispirazione da questo concetto.
Ora elencherò tutti gli step che ho compiuto quando ho progettato e arredato i miei bagni di casa.
STEP 1
Ricerca
Ebbene sì, si parte sempre da una ricerca (a meno che tu non abbia già le idee chiare). Il nostro amico Pinterest è un grande alleato in queste situazioni. Seleziona immagini di bagni e di dettagli che catturano la tua attenzione.
A CASA MIA:
Quando ricercavo idee e immagini di ispirazione, i miei occhi cadevano sempre su situazioni con motivi geometrici, tropicali, colori caldi e colori neutri scuri.
STEP 2
Tira le somme: la material board
Selezionate a grandi linee le caratteristiche estetiche, puoi abbozzare una material board, un collage di materiali che comporranno il tuo bagno. Questo ti sarà di grande aiuto quando andrai a selezionare nel dettaglio ogni elemento.
Material Board – Versione 1Material Board – Versione 2
A CASA MIA:
I miei interessi cadevano molto sulle forme geometriche, ma anche quelle tropicali. Non potendo combinarle insieme nello stesso bagno (perché non stavano troppo bene) ho deciso di arredare i bagni di casa in 2 varianti, una geometrica (bagno dei bimbi e bagno ospiti) e una tropicale (bagno della mia camera).
STEP 3
Caratteristiche della stanza
Forma, dimensioni, attacchi idrici, finiture esistenti, valuta attentamente ogni dettaglio. Queste caratteristiche ti aiuteranno a studiare la configurazione più ottimale alle tue esigenze.
A CASA MIA:
Appena entrati nel bagno, sulla destra c’è un lunga doccia walk-in, che ho fortemente desiderato. In fondo al bagno, da un lato c’è il lavandino e dall’altro i sanitari: water e bidet.
STEP 4
Pavimenti e rivestimenti
Da qui in poi diciamo che gli step viaggiano in parallelo, in quanto la scelta di uno condiziona la scelta dell’altro, ma per semplicità ho preferito separarli.
Qui si apre un capitolone, ci sarebbe da parlare per ore di pavimenti e rivestimenti! Proprio perché ne esistono di infinite tipologie, dimensioni e decorazioni. Diciamo che, dalla ricerca iniziale, dovrebbe essere emerso un motivo ricorrente di tuo gradimento.
Generalmente, in base anche alla mia esperienza, le opzioni che vanno per la maggiore per un bagno moderno sono 3:
Foto by Pinterest
#1 Pavimenti e rivestimenti della stessa texture e di colore neutro, più un motivo decorativo su una parete, solitamente quella del lavandino o della doccia. Il formato del pavimento può essere diverso da quello del rivestimento (intendo quello non decorato), ad esempio può essere un 60×60 a pavimento e un 30×60 a rivestimento.
Foto by Ceramiche Marazzi
Una variante a questa opzione, se il decoro contiene un colore deciso, puoi riprendere quel colore e applicarlo solo al pavimento o solo al rivestimento. Un esempio è l’immagine qui sopra.
Foto by Ceramica Fondovalle
#2 Pavimenti e rivestimenti con una trama leggera, ma con un gioco di 2 colori che si combinano bene tra loro, può essere un neutro e uno più acceso. In questo foglio di lavoro ti spiego come abbinare 2 colori insieme. Per il bagno, specialmente per la parete che si riflette nello specchio quando sei posizionata davanti ad esso, eviterei colori gialli, verdi per non far sembrare il colorito del viso spento e sgradevole da vedere (non vorrai mica svegliarti la mattina col cattivo umore?). Prediligi piuttosto colori pescati, valorizzeranno il tuo incarnato e sembrerai addirittura più abbronzata.
Foto by Pinterest
#3 Pavimento con un motivo decorativo e rivestimento in tinta unita.
So già che ti stai chiedendo: a che altezza posare il rivestimento?
Il rivestimento fino a soffitto ormai è una cosa antica, a meno che non ci sia un bel decoro o una grande lastra o carta da parati da esibire.
Per arredare un bagno moderno suggerisco l’altezza a 120 cm su tutte le pareti, tranne nella doccia dove mi allineerei all’altezza della porta, se si trova lì di fianco, o comunque 210-220 cm (dipende un pò anche dalla dimensione della piastrella, cerca, se possibile, di far venire meno tagli possibile, specialmente se si tratta di una piastrella di formato piccolo)
A CASA MIA:
Ho scelto la casistica numero 1, ovvero permanenti e rivestimenti grigio molto scuro e rivestimento della doccia decorato.
Il bagno degli ospiti, essendo piccolino e senza doccia, ho optato per inserire il decoro geometrico sulla parete del lavandino e pure a pavimento: molto fico!
Per quanto riguarda le altezze invece, nel bagno dei bimbi ho seguito il suggerimento che ti ho dato poco fa; nel bagno degli ospiti ho tenuto a tutt’altezza il rivestimento decorato dietro al lavabo (essendo decorato e comunque abbastanza coperto dagli arredi, ci sta); nel bagno della mia camera invece, essendoci il soffitto basso, inclinato e in legno, ho optato per rivestire tutto, per creare come una sorta di scatola accogliente e confortevole: sembra di essere in una piccola baita (dopo te lo faccio vedere).
STEP 5
Sanitari e rubinetteria
Sanitari appoggiati o sospesi, in ceramica lucida o opaca? E la rubinetteria?
Ci sono diverse finiture e diversi costi. Diciamo che se vai sulle finiture più comuni, come la ceramica bianca lucida per i sanitari e l’inox cromato per la rubinetteria, sicuramente adotti la soluzione più a basso costo. Se invece ti piace un bagno più fighino con sanitari e rubinetteria più ricercati, ecco che qui i prezzi salgono un pochettino.
A CASA MIA:
La praticità per me era un requisito imprescindibile, perciò i sanitari sono tutti in ceramica bianca lucida e invece il piatto doccia (sempre in ceramica: non volevo un materiale acrilico che, col tempo e i prodotti aggressivi, si rovinasse) è nero, per creare una sorta di continuità col pavimento, e opaco perché antiscivolo.
Ho eliminato il più possibile i “gingilli”: doccia walk-in con piatto doccia a filo pavimento (quindi niente gradini e guarnizioni) e nicchia portaoggetti (al posto di quegli accessori scomodi e complessi da pulire).
Per la rubinetteria invece ho scelto il giusto compromesso tra estetica, praticità di pulizia e prezzo. Ho scelto una linea dal design semplice, ma moderno (Up+ di 3M) e con finitura nickel spazzolato (diverso dal classico cromo lucido e dal costo più accessibile rispetto a un ottone spazzolato).
Ho preferito investire qualcosa di più piatto doccia, piuttosto che sulla rubinetteria. Questo perché, secondo i miei canoni, hanno valenza differente.
Trova le tue priorità, definisci cosa importa davvero per te e le tue esigenze e su cosa preferisci investire di più il tuo budget e a cosa invece potresti, nel caso, rinunciare.
STEP 6
Mobile del lavandino
Ahhh… qui viene il bello! Se di piastrelle ce ne sono tante, di tipologie di mobili per il lavandino, ce n’è ancor di più. Qui puoi trovare una vasta gamma di opzioni disponibili in una varietà di tipologie e fasce di prezzo. Ti suggerisco di navigare sul web per fare un pò di ricerca, ma quando sarà il momento di tirare le somme, affidati a massimo un paio di rivenditori per compiere la tua scelta finale, se no non ne esci viva!
Sulla tipologia, colore e materiale, affidati molto alla ricerca iniziale svolta, prendi ispirazione da essa e cerca di seguire la tua material board senza scostarti troppo da essa.
Pensi che per te sarebbe più comodo e pratico un lavandino da appoggio o da incasso? Con un mobile contenitore sotto o una lunga mensola? Pensa alle tue attuali abitudini, a come usi il bagno, in particolare la zona del lavandino. Le risposte a queste domande risulteranno più facili di quello che sembrano.
Per quanto riguarda il colore del mobile, hai 2 strade:
Foto by Pinterest
#1 Scegliere qualcosa di neutro e sobrio che si adatti al contesto.
Foto by Pinterest
#2 Scegliere un colore di accento che si sposi bene al contesto (generalmente neutro) e magari riprendere/abbinare quel colore ne/con gli elementi decorativi e tessili (vedi step 8)
A CASA MIA:
Volevo un mobile pratico, di costo medio-basso (tanto la qualità dei materiali con cui vengono realizzati i mobili, bene o male è molto simile!) e non mi importava più di tanto se fosse da appoggio o da incasso. Quindi semplicemente sono andata da Ikea è ho scelto un tipo di mobile, molto basico, dalle linee semplici, bianco e con il top in legno di bambù, un materiale resistente, semplice da pulire e naturale (avevo bisogno di scaldare un pò… con tutti questi colori neutri scelti) e uguale per tutti i bagni.
STEP 7
Complementi
Per complementi intendiamo: lo specchio, l’illuminazione, il termoarredo e gli accessori (porta asciugamani, portarotolo, portascopino, pattume).
Il grosso diciamo che lo abbiamo fatto, non rimane che definire tutti quei piccoli elementi che hanno uno scopo specifico e che fanno da completamento alla funzionalità dell’interno bagno.
Qui andrai a scegliere tutti i complementi in funzione delle scelte già compiute, prediligendo forme e colori che si abbinano ad esse.
A CASA MIA:
Ho scelto tutti gli accessori in legno di bambù sia per abbinarlo al top del mobile del bagno sia per ampliare quella punta di colore marroncino, che altrimenti sarebbe stata presente solo in un unico punto preciso del bagno (zona lavabo).
Lo specchio e le lampade sono abbastanza essenziali, come il resto del bagno.
Il termoarredo (in commercio esistono tantissimi colori che escono dal classico bianco lucido) l’ho scelto nero lucido, per abbinarsi a tutti gli altri elementi neri presenti (cornice specchio, lampade, placca interruttori, piatto doccia e rivestimento).
STEP 8
Elementi decorativi e tessili
Lo so che stai pensando di aver già finito di progettare il tuo bagno, invece no. Manca il tocco finale, quello che molti danno per scontato o addirittura non sanno nemmeno che esiste.
Gli elementi decorativi sono quelli che aggiungono personalità ad uno spazio e lo rendono accogliente e bello da vivere.
Ora che abbiamo definito l’arredo principale andiamo a definire gli elementi decorativi. Di questa categoria, e nel caso specifico del bagno, fanno parte tutte le decorazioni a parete, gli oggetti sul piano del lavandino, i tessili ed eventuali pareti colorate.
A CASA MIA:
Avendo un contesto molto neutro mi sono permessa di giocare col colore (un pò perché ho mantenuto i tessili della casa vecchia e un pò perché effettivamente, senza prevederlo, ci stanno bene!). Blu e verde sono i colori degli asciugamani dei bimbi, ognuno ha il suo e ognuno sa qual è il suo.
Nella foto vedi un altro asciugamano grigio (non ho capito perché, ma mio marito ha scelto di usare anche questo bagno… forse perché sto troppo tempo in bagno io!), ma essendo un colore neutro di certo non disturba nel contesto.
Alle pareti ho aggiunto delle mensole, che fungono anche da porta asciugamani, che ho decorato a mio piacimento. Nella zona bidet, personalmente non sopporto il sapone appoggiato sul bidet stesso, è per questo che ho preferito aggiungere una mensolina portaoggetti con doppia funzione anche qui.
Sul piano del lavandino c’è il minimo necessario: il dispenser del sapone liquido e i bicchieri con gli spazzolini da denti. Stop, nient’altro… se non eventuali elementi decorativi. Il dispenser del sapone ne ho scelto uno carino, da tenere fisso e da ricaricare ogni volta che si esaurisce: un tocco estetico, ma anche ecologico.
Gli altri 2 bagni di casa mia
Bene! Questi sono gli 8 step che mi hanno permesso di arredare il bagno con consapevolezza, un bagno moderno che si adatta alle mie esigenze (e quindi anche alle tue, grazie ai suggerimenti appena letti) e personalità. Ora ti mostro le foto degli altri 2 bagni.
Questo è quello piccolo per gli ospiti che ti dicevo.
E questo è il bagno della mia camera, la mia piccola baita!
I prodotti scelti per i miei bagni
Se può esserti utile, ti condivido l’elenco di tutti i prodotti scelti:
Siamo arrivati alla fine di questo lunghissimo articolo.
Fammi sapere qui sotto nei commenti se ci sono tematiche specifiche che desideri approfondire (ad esempio sul tema delle piastrelle ci sarebbe tanto da dire) e se l’articolo ti è stato utile. Mi farebbe super piacere saperlo.
Ciao e alla prossima.
P.S. Hai già scaricato la guida in formato PDF per valorizzare la tua casa fin da subito? Te la lascio qui.
Hai presente quei separatori realizzati coi listelli di legno? Quelli leggermente distanziati tra loro che lasciano intravedere la “stanza dietro”? Questa tipologia di divisoria è molto di tendenza (e sinceramente piace molto anche a me), ma come si fa a realizzarne una per casa propria e soprattutto, come si fa a realizzarne una senza chiamare il falegname e senza praticare fori a parete e soffitto? Nell’articolo di oggi ti spiego delle soluzioni, a cui probabilmente non avevi mai pensato, per realizzare in autonomia una parete divisoria con listelli di legno “già pronte” e quindi senza ricorrere al falegname.
Mi è capitato diverse volte nel mio lavoro, cioè durante le consulenze di arredo online, di dover creare delle divisioni tra spazi all’interno di una stanza. La casistica più comune è quando non è presente l’ingresso in una zona giorno e si ha l’esigenza di creare un piccolo spazio raccolto per separare il momento caotico del rientro a casa, da chi invece è già in casa e sta svolgendo la propria attività in salotto.
Ma non solo nell’ingresso, una parete divisoria in legno può essere utile anche in una camera da letto per separare la zona letto dalla zona armadi o dalla zona studio.
Ecco qualche esempio di parete divisoria realizzata con listelli di legno.
Cos’è (e a cosa serve) una parete divisoria con listelli in legno
Una parete divisoria in legno non è nient’altro che una serie di listelli di legno stretti e lunghi posizionati paralleli tra loro, generalmente in direzione verticale, e ad una distanza fissa (lasciando uno spazio tra un listello e l’altro). Questa paratia consente di separare senza oscurare del tutto uno spazio dall’altro, aumentandone la funzionalità e dando quel tocco decorativo in più che renderà la tua casa accogliente.
Possiamo aggiungere ancor più funzionalità inserendo ad esempio delle mensole (utili magari per appoggiare un pratico svuotatasche e ulteriori decorazioni come vasi e oggetti) o dei ganci appendiabiti. Qui mi sto immaginando la situazione di utilizzo più frequente di queste pareti divisorie: la zona ingresso.
“La zona di ingresso rappresenta il biglietto da visita della casa; entrando avete la prima impressione di tutta la casa, una sensazione che si caratterizza da ciò che vedete davanti a voi. Se entrando trovate uno spazio organizzato, sapete dove appoggiare la borsa, le scarpe e la giacca, allora le emozioni saranno sicuramente positive. Se invece, entrando, trovate disordine e appoggiate le cose nel primo posto che capita (perché non sapete dove farlo), allora vi si innescheranno una serie di emozioni negative, di disagio, al limite dell’arrabbiatura. Quando l’ingresso è in ordine, siamo più invogliati ad agire allo stesso modo per tutto il resto della casa.”
Avere un ingresso ordinato o piacevole alla vista è fondamentale per scaturire sensazioni di benessere e agio.
Una parete divisoria in legno è una valida soluzione per dare valore a quel momento di rientro a casa, di passaggio tra interno e esterno. Inoltre il legno, essendo un materiale naturale, in abbinamento eventualmente anche al verde delle piante, ha un enorme potere benefico nei nostri confronti, capace di ridurre il cortisolo nell’organismo (ormone dello stress) e quindi migliorare certamente il nostro umore.
Parete divisoria fai da te VS parete divisoria del falegname
Bene, ora che abbiamo capito cos’è e a cosa serve, ti spiego le soluzioni che propongo nei miei progetti per realizzarne una in autonomia, senza bisogno dell’aiuto di un falegname.
Non per togliere nulla al falegname, ma a volte, per necessità e esigenze personali, non sempre si ha la possibilità di ricorrere a un professionista, un pò perché si vuole creare una soluzione temporanea e un pò perché potrebbe non importare più di tanto che l’intervento sia di estrema qualità.
In generale se desideri un lavoro svolto a regola d’arte e durevole nel tempo ti suggerisco di rivolgerti ad un professionista, ma se invece la qualità ti interessa fino a un certo punto e sei alla ricerca del miglior compromesso tra qualità e prezzo allora rimani qui perché ti sto per mostrare 4 valide alternative alle pareti divisorie più comuni che vedi sul web.
Un divisorio di ridotta profondità che lo rende versatile, con mensole integrate. Volendo, sull’altro lato puoi aggiungere dei ganci appendiabiti come questi e incrementare la funzionalità a questo elemento di arredo.
Ci sono brand come XLAB realizzano pareti divisorie con listelli di legno molto simili a quelle che chiederesti al falegname ma prefabbricate, già pronte in differenti misure, ma la cosa più interessante è che per installarle non devi forare né pavimenti né soffitti. In questa pagina è spiegato il loro procedimento.
Questa tipologia è leggermente diversa dalle precedenti perché è composta da legno e/o altri materiali e colori. Ha un’estetica diversa ma rimane pur sempre una valida alternativa per separare uno spazio dall’altro all’interno della stessa stanza. Di questa tipologia di scaffale ne puoi trovare svariate versioni, forme e colori (ti lascio qui sotto qualche immagine con link).
#1 Scaffale divisorio by Ikea
#2 Scaffale divisorio by Sklum
#3 Scaffale divisorio by Ikea
#4 Scaffale divisorio by Maisons du Monde
#5 Scaffale divisorio by Miliboo
#6 Scaffale divisorio by Sklum
#7 Scaffale divisorio by Kave Home
(su tutti i prodotti Kave Home puoi usufruire di uno sconto del 5% usando questo codice AFFROMINASITA)
Spero che queste idee ti siano utili per rendere bella, accogliente e funzionale la tua casa.
Desideri supportare il mio progetto?
Condividi il link di questa pagina a quella tua amica, parente o collega che non ha un ingresso vero e proprio, ma che desidera separare la zona ingresso dal resto della stanza. La parete divisoria in legno sarà per lei un ottimo suggerimento da cui prendere ispirazione.
Ciao e alla prossima.
P.S. Hai già scaricato lo Style Book? La guida gratuita che ti aiuta a trovare il tuo stile di arredo e a valorizzare la tua casa. Grazie allo Style Book imparerai a realizzare una casa curata, accogliente e funzionale alle tue esigenze, per sentirti bene ogni giorno.
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