L’articolo Come scegliere la rubinetteria per la cucina: consigli e info utili è stato scritto da Autore Ospite e si trova su Questioni di Arredamento.

Scegliere la rubinetteria per la cucina è importante perché occorre trovare un prodotto che sia esteticamente soddisfacente e affidabile. La scelta non è delle più semplici perché oggi ci sono tantissimi modelli che vengono realizzati dalle più disparate aziende. Vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche da valutare.

Guida alla scelta della rubinetteria per la cucina

Come accade per il bagno, anche per la cucina è necessario fare delle valutazioni prima di acquistare la rubinetteria. Molti credono che si tratti di un’operazione quasi scontata, ma in realtà ci sono tanti modelli a disposizione che si diversificano per forme, funzionalità, affidabilità e tanto altro. Lo stesso vale per la scelta dei miscelatori per i quali c’è da fare una riflessione sulla forma, colore e funzionalità.

scegliere la rubinetteria per la cucina

Le caratteristiche dei miscelatori da cucina

Dando un’occhiata alla rubinetteria della cucina a disposizione di un acquirente, la prima caratteristica che indubbiamente scatta gli occhi è la lunghezza del collo del rubinetto.

Le dimensioni sono molto più accentuate rispetto ad esempio a un miscelatore da utilizzare in un bagno, ma i motivi sono molto importanti perché deve poter operare correttamente in tutto lo spazio interno del lavandino in maniera tale da agevolare il lavaggio delle stoviglie.

Per enfatizzare questa esigenza, molto spesso i rubinetti della cucina sono dotati anche di una sorta di doccia estraibile che può essere allungata e quindi regolata per avere un oggetto d’acqua precisamente nella zona di interesse.

Altra caratteristica che differisce questo prodotto rispetto ad esempio al rubinetto del bagno, è la sua capacità di ruotare solitamente a 180° per poter raggiungere tutti gli spazi della vasca o delle vasche a seconda della configurazione scelta. Queste esigenze devono essere tenute in considerazione quando si sceglie il miscelatore. Tra l’altro occorre ricordare che ci sono essenzialmente due tipologie di miscelatori ossia quelli monocomando che sono particolarmente presi in considerazione per le cucine più moderne mentre quelli a due maniglie vengono visti come una soluzione più tradizionale.

Massima attenzione sui materiali dei miscelatori

Come accade per tantissime altre tipologie di prodotti, anche per i miscelatori occorre dare la giusta attenzione alla qualità dei materiali.

Da essa dipende l’efficienza del rubinetto e anche l’affidabilità nel tempo il che significa un maggior risparmio.

I materiali devono essere in grado di facilitare l’intervento di pulizia quotidiana e rendere più semplice l’igienizzazione. Un materiale che offre sempre ottimi riscontri è l’acciaio che garantisce una lunga durata nel tempo e soprattutto è in possesso di grandi proprietà antibatteriche. Negli ultimi anni molti marchi stanno proponendo anche miscelatori realizzati in ottone che ben si sposano dal punto di vista estetico con delle cucine più tradizionali e classiche oppure ci sono le soluzioni in cromo adatto per chi ama l’effetto lucido.

scegliere la rubinetteria per la cucina

Infine ci sono dei miscelatori più tecnologici presi in considerazione nel caso di una cucina elettronica che permettono di gestire il getto d’acqua attraverso una pulsantiera. Il grande pregio di questo prodotto riguarda la possibilità di risparmiare sul consumo d’acqua perché viene centellinata ogni singola goccia.

La canna del rubinetto

La canna del rubinetto della cucina è solitamente molto lunga, ma può essere realizzata con diverse forme dallo stile elegante e sobrio.

Una prima opzione è scegliere la canna alta che ha il pregio di poter riempire comodamente qualsiasi pentola e contenitore che viene utilizzato in cucina. Il rubinetto con queste caratteristiche può essere usato senza problemi sia con una vasca singola sia con una vasca doppia.

Una seconda opzione è quella della canna bassa che per certi versi è più tradizionale, ma che permette di ottimizzare gli spazi.

Un’opzione che ultimamente sta conquistando una larga fetta di mercato è quella della canna abbattibile. Si tratta di un articolo molto utile quando si sceglie di posizionare il lavello sotto una finestra e quindi c’è poco spazio inutile. Con la canna abbattibile il miscelatore può essere reclinato quando non si utilizza oppure usato quando è necessario ad esempio riempire una pentola molto alta.

C’è poi il rubinetto con doccia estraibile che come abbiamo già visto in precedenza presenta una parte mobile che può essere estratta per ottenere il getto d’acqua direttamente su una determinata zona del lavello. Una valida alternativa è la doccetta con molla in particolare con un miscelatore a canna alta che la prevede, offrendo una certa flessibilità nel posizionamento.

Infine ci sono i rubinetti con la canna superiore, particolarmente indicata quando si ha un rubinetto incassato direttamente nella parete oppure con la canna inferiore che ricorda un po’ le soluzioni che venivano prese in considerazione nella prima metà del ‘900.

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L’articolo Finestre in PVC e bonus infissi 2022 è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Quando si sta costruendo o ristrutturando una casa, una delle scelte più complesse è quella che riguarda porte e finestre. Gli infissi, infatti, sono una delle parti più importanti di un’abitazione perché, oltre a garantire un certo livello di sicurezza, donano alla casa il design finale e la capacità di isolare l’edificio.

Le tipologie di infissi sono moltissime e variano tra modelli e materiali di costruzione, con proprietà peculiari e pregi e difetti.

Insieme a Dako abbiamo analizzato le caratteristiche delle finestre e infissi in PVC, dalla loro resistenza contro gli agenti atmosferici, alla capacità di trattenere il calore, fino alla possibilità di accedere a sconti e detrazioni. 

Andiamo a vedere, allora, tutti i punti di forza di questi infissi costruiti in PVC.

Finestre in PVC

Il PVC, acronimo di cloruro di polivinile, è un polimero plastico estremamente versatile utilizzato per la costruzione di tantissime strutture, tra cui anche gli infissi.

Le finestre in PVC sono strutture molto longeve, con una vita media che si attesta intorno ai 30 anni e non hanno bisogno di una manutenzione continua.

Inoltre, il telaio è molto ridotto e non occupa grandissimo spazio, caratteristica che permette alle finestre in PVC di adattarsi a qualsiasi contesto abitativo.

Il punto forte degli infissi costruiti con questo materiale plastico, però, è la loro capacità di isolanti sia termici che acustici.

Il PVC è un materiale che ha un bassissimo valore di trasmittanza termica, ovvero la capacità di un materiale di condurre il calore da un’area più calda a una più fredda.

Questa caratteristica rende gli infissi in PVC in grado di trattenere il calore, aumentando di molto l’efficientamento energetico della casa.

Le sue proprietà fonoisolanti, inoltre, diminuiscono l’intensità del rumore sia dall’esterno verso l’interno che viceversa.

Finestre in PVC effetto legno

Uno dei pochi svantaggi delle finestre in PVC risiede nella loro estetica. Infatti, questi infissi hanno a disposizione una gamma di verniciature molto ristretta, risultando freddi e poco funzionali se inseriti in un contesto di colori caldi e vivaci.

Fortunatamente, però, è possibile migliorare il loro design scegliendo le finestre in PVC effetto legno.

Si tratta di strutture che mantengono tutte le caratteristiche funzionali del PVC, a cui viene aggiunta, come rivestimento del telaio, una pellicola che simula sia visivamente che al tatto, il calore, la nobiltà e l’eleganza del legno.

L’effetto di questa pellicola è assolutamente reale, ricreando persino le venature e la ruvidità di questo materiale, generando un effetto tridimensionale assolutamente realistico.

Inoltre, la sua realizzazione è progettata in modo da resistere ai graffi, all’usura del tempo ma, soprattutto, agli agenti atmosferici, proteggendo ulteriormente il telaio.

L’effetto legno delle finestre in PVC è disponibile in diverse colorazioni, tra cui:

  • Bianco
  • Rovere 
  • Noce

Questa scelta è stata studia per adattare gli infissi in cloruro di polivinile a qualsiasi contesto architettonico, dal gusto classico ad uno stile più moderno.

Finestre in PVC e finestre in alluminio a confronto

Tra i competitor delle finestre in PVC, troviamo sicuramente l’alluminio. Questo metallo ha, negli ultimi decenni, sostituito il legno per quanto riguarda la costruzione di infissi e serramenti, grazie alle sue caratteristiche uniche.

Nel confronto PVC vs Alluminio, notiamo come questi due materiali abbiano caratteristiche molto simili. Sono entrambi materiali altamente resistenti alle aggressioni esterni e hanno una vita media piuttosto lunga.

La vera differenza sta in due proprietà fondamentali: l’alluminio è un materiale estremamente leggero e flessibile, adattabile a qualsiasi misura e disegno tecnico ma, nonostante questa flessibilità, mantiene una resistenza davvero solidità, tanto da non richiedere profili intermedi quando utilizzato per finestre a grandi vetrate.

Al contrario del PVC, però, è uno scarso isolante termico e non trattiene l’aria calda all’interno degli ambienti.

Anche il costo è molto diverso. Gli infissi in alluminio sono molto costosi, specialmente quelli a taglio termico, tecnologia sviluppata per aumentare la capacità isolante.

Al contrario, il costo delle finestre in PVC è più basso, assicurando un risparmio a chi decide si installare questi infissi.

Finestre in PVC scorrevoli vs finestre in PVC a ribalta

Abbiamo parlato di quanto il PVC sia un materiale in grado di adattarsi a qualsiasi contesto abitativo. Questo concetto si estende anche al tipo di finestra in PVC che si vuole installare.

Esistono, infatti, tantissime soluzioni da poter sfruttare in ogni ambiente, come le finestre scorrevoli in PVC.

Questa tipologia di finestra è studiata con un meccanismo in grado di renderle pratiche, fluide e adatte ad ogni stanza.

La scelta di una finestra scorrevole dipende molto dallo spazio a disposizione, dallo stile di arredo e dagli effetti visivi che si desidera ottenere. Scegliere una finestra scorrevole in PVC significa risparmiare spazio o recuperarlo laddove scarseggia.

Le finestre a ribalta, invece, sono estremamente pratiche e si tratta di infissi che si aprono verso l’interno dell’edificio, sia in maniera classica che dall’alto verso l’interno.

Questa apertura dall’alto verso l’interno è davvero preziosa e permette l’ingresso di luce, il ricambio d’aria e può rimanere aperta anche in caso di pioggia e vento. Tutto questo, con un risparmio di spazio davvero importante.

Bonus infissi 2022 e detrazioni fiscali finestre in PVC

Installare infissi moderni, come le finestre in PVC, permette anche l’accesso alle detrazioni fiscali che lo stato mette a disposizione in materia di efficientamento energetico.

Il bonus ristrutturazione è sicuramente la modalità più semplice per eseguire lavori sugli infissi, poiché questa detrazione è slegata da altri interventi sulla casa. 

Si tratta dell’ecobonus, ovvero la possibilità di detrarre il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di finestre e porte, fino ad un massimo di 60.000 euro.

Questo “rimborso” viene applicato attraverso una detrazione in dieci quote annuali dalla dichiarazione dei redditi, oppure tramite lo sconto in fattura e cessione del credito.

Per fare un esempio, se la spesa sostenuta è di 10.000 euro, verranno detratti dalla dichiarazione dei redditi 1.000 euro l’anno per 10 anni.

Tutto ciò, ovviamente, a patto che i nuovi infissi rientrino nella classe energetica più alta o facciano scalare almeno 2 posizioni più in alto.

Le finestre in PVC, grazie alla loro capacità di isolanti termici, permettono la possibilità di accedere al bonus infissi.

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L’articolo Finestre in PVC e bonus infissi 2022 è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

22 Settembre 2022 / / Questioni di Arredamento

L’articolo Sanitari bagno: tipologie e modelli di tendenza è stato scritto da Elemaca e si trova su Questioni di Arredamento.

I sanitari bagno rappresentano gli elementi più importanti per un’abitazione, assieme alla cucina e alla camera da letto. Devono essere estremamente funzionali e al tempo stesso belli da vedere, con un’estetica che si unisce allo stile degli altri arredi.

Come scegliere i sanitari giusti per il proprio bagno

Prima di elencare le diverse tipologie di sanitari bagno da poter scegliere per la propria abitazione, è bene chiarire alcuni concetti fondamentali: l’estetica dei sanitari deve essere pensata appositamente per non impedire il corretto funzionamento dell’elemento d’arredo.

Estetica e funzionalità si uniscono e formano un unico concetto alla base di questi elementi d’arredo per il bagno, che negli ultimi anni sono realizzati con tecnologie innovative in grado di garantire una maggior pulizia, comfort e l’utilizzo di una minor quantità d’acqua.

Sanitari bagno

In commercio esistono vari modelli di sanitari bagno e tra questi possiamo evidenziare tre principali tipologie:

  • I sanitari sospesi;
  • I sanitari a filo muro;
  • I sanitari bagno a terra.

Sanitari bagno sospesi

Molto comuni nelle abitazioni realizzate negli ultimi dieci anni, i sanitari sospesi per il bagno rappresentano degli elementi d’arredo moderni, che hanno rivoluzionato il concetto di estetica e funzionalità.

Rappresentano la miglior soluzione per i bagni piccoli e per coloro che non amano oggetti ingombranti all’interno della stanza da bagno. Sono facili da pulire, non richiedono l’isolamento in silicone e sono disponibili in commercio in diverse forme e colori.

Questi sanitari presentano un’estetica elegante, sono realizzati con materiali resistenti, semplici da pulire e igienizzare. Rappresentano a tutti gli effetti degli elementi di design unici, per questo motivo il loro costo è tendenzialmente più alto rispetto alle altre tipologie presenti in commercio.

Sanitari bagno

Sanitari a filo muro

I sanitari bagno a filo muro sono tra i modelli più utilizzati e vengono installati direttamente a contatto con la parete. A differenza della tipologia sospesa, questi sanitari poggiano a terra e sono al tempo stesso molto semplici da pulire, perché evitano quello spazio fastidioso tra la parete e i sanitari.

La scelta di questa tipologia di sanitari è per chi desidera un bagno armonioso, perché questi elementi d’arredo permettono di nascondere gli scarichi e tutto ciò che potrebbe rovinare l’estetica del bagno. 

Sanitari bagno a terra

Considerati come i classici sanitari da bagno, utilizzati da decenni nelle nostre case, questa tipologia è senza dubbio la più economica e accessibile a tutti. Nel corso degli anni lo stile dei sanitari bagno a terra è stato rivoluzionato per rendere questi elementi d’arredo anche belli, oltre che funzionali.

Nella maggior parte dei casi è possibile acquistare i sanitari da bagno in set, così da realizzare un ambiente equilibrato e caratterizzato interamente da un unico stile. Nella maggior parte dei casi, i set già predisposti dalle aziende sono composti da wc, bidet e lavabi.

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21 Settembre 2022 / / Questioni di Arredamento

L’articolo 3 stili di arredo di tendenza per la cucina è stato scritto da Elemaca e si trova su Questioni di Arredamento.

Quando si decide di ristrutturare completamente casa, una delle decisioni più difficili riguarda l’arredamento e lo stile della cucina, l’ambiente più importante della casa poiché uno tra i più vissuti. La scelta di colori, materiali, forme e finiture diventa fondamentale: sono questi gli elementi che andranno poi a determinare lo stile finale della cucina. Valutare quale tipo di arredamento si addice di più in relazione alle specifiche esigenze è una scelta soggettiva che riguarda molti fattori. Se si ha a disposizione un ampio catalogo tra cui scegliere, come per esempio gli arredamenti per la cucina Deghi, è sicuramente un vantaggio, perché l’ampia offerta di mobili e complementi permette di avere una panoramica di tutto quello che il mercato può offrire e di conseguenza permette di scegliere con più consapevolezza.
Ecco ora di seguito, 3 stili di arredo per avere una cucina di tendenza.

tendenza per la cucina

Arredo di tendenza per la cucina: lo stile moderno

Negli ultimi anni, si opta con sempre più frequenza per una cucina in stile moderno. Queste, infatti, oltre a conferire all’ambiente design ed eleganza, sono progettate per essere più funzionali, agevolando le attività quotidiane. In una cucina moderna si può scegliere la monocromaticità, quindi optare per abbinamenti tono su tono. In alternativa, molto utilizzate sono le tinte pastello, che si adeguano perfettamente ai colori neutri tipici del moderno. Per quanto riguarda i materiali, è preferibile scegliere delle tipologie di qualità e soprattutto resistenti. Tra i tanti stili di arredo per una cucina, lo stile moderno si contraddistingue per la presenza di elettrodomestici efficienti e smart: si tratta di tutte quelle attrezzature di qualità che possono garantire un maggiore comfort domestico.

tendenza per la cucina

Arredo di tendenza per la cucina: lo stile contemporaneo

Optare per una cucina in stile contemporaneo, vuol dire dar vita a uno spazio funzionale, caratterizzato da linee eleganti e pulite. Per arredare una cucina in stile contemporaneo, è possibile scegliere delle tonalità chiare, come il bianco, o in alternativa le sfumature del grigio, ideali per questo tipo di contesto stilistico. Una cucina in stile contemporaneo predilige le finiture lucide: queste, infatti, consentono di conferire all’ambiente una maggiore luminosità, indipendentemente da quali abbinamenti cromatici sono stati scelti, se tendenti al chiaro o più allo scuro. Parlando di luce, è importante utilizzare un’illuminazione molto efficace, che permetta di evidenziare i piani lavoro e, in generale, tutto l’ambiente al meglio, senza creare fastidiose zone d’ombra.

Arredo di tendenza per la cucina: lo stile minimale

Tra gli stili di arredo per una cucina, quello minimale si basa su due principi chiave: la semplicità e l’essenzialità. Una cucina in stile minimale ha come obiettivo quello di essere più funzionale, pratica e comoda possibile: tutto ciò che è superfluo, deve essere eliminato. Di conseguenza, il minimale propone un design, letteralmente, ridotto ai minimi termini, ma mai banale o anonimo. Una cucina in stile minimale esclude decori, fantasie eccessive, accessori superflui e arredi troppo ingombranti. Per quanto riguarda i materiali, la scelta è decisiva: è bene optare per materiali di qualità, in quanto questi ultimi garantiscono una maggiore resistenza e durevolezza nel tempo. Lo stile minimale in cucina, come in ogni altra stanza della casa, predilige mobili e complementi d’arredo dalle linee regolari, squadrate e pulite. Infine, una cucina minimalista ha come obiettivo principale l’ordine: tutti gli attrezzi da cucina devono essere riposti in appositi pensili e mensole, per una cucina semplice, essenziale, ordinata e comoda da vivere.

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3 Settembre 2022 / / Questioni di Arredamento

L’articolo Casa troppo distante dalla rete fognaria? Le soluzioni che si possono applicare è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Se la vostra casa è troppo distante dalla rete fognaria, difficilmente potrete collegarla per lo smaltimento delle acque reflue.

La legge, infatti, prevede che si possano (e si debbano) allacciare alla rete fognaria solamente le abitazioni che distano non più di 200 metri dalla tubatura più vicina e solo se non esistono grandi ostacoli che lo impediscano. Per grandi ostacoli intendiamo eventuali fiumi, torrenti, autostrade o tunnel che rendano i lavori di allaccio troppo costosi. A tal proposito potete leggere l’articolo pubblicato in Gazzetta Ufficiale sugli allacci fognari cliccando qui.

Se rientrate in uno dei casi descritti, allora dovrete percorrere una soluzione alternativa. All’interno di questo articolo vedremo insieme tutte le opzioni disponibili per lo smaltimento delle acque reflue della vostra abitazione.

Casa troppo distante dalla rete fognaria? Le soluzioni che si possono applicare

Il pozzo nero

Questa soluzione è perfetta per le case isolate e consiste nella creazione di una vasca interrata (nei pressi della vostra casa) all’interno della quale vengono fatte confluire le acque reflue.

Non è presente alcuna tecnologia di depurazione o smaltimento. Il pozzo nero è una vasca chiusa ermeticamente che va svuotata tramite intervento umano.

Per svuotare un pozzo nero normalmente ci si appoggia ad aziende specializzate che intervengono svuotandolo con apposite pompe e cisterne.

Casa troppo distante dalla rete fognaria? Le soluzioni che si possono applicare

La fossa biologica

Questo tipo di soluzione ha lo stesso principio del pozzo nero, con una piccola differenza: seppur è presente una vasca dove vengono fatte confluire le acque reflue nei pressi dell’abitazione, è presente un’uscita per lo scarico per sfioramento.

Significa che, a differenza del pozzo nero, la fossa biologica permette di scaricare, dopo un trattamento di decantazione, l’acqua parzialmente purificata a terra.

Il vantaggio è che va svuotata meno frequentemente (al suo interno rimangono solamente i residui inorganici e organici non liquidi) e il liquido purificato può essere utilizzato per la subirrigazione.

Impianto di depurazione delle acque reflue

Arriviamo così alla soluzione maggiormente performante, che ci dà la possibilità di recuperare quasi totalmente le acque reflue.

L’impianto di depurazione delle acque reflue permette di recuperare tutta l’acqua di scarto dell’abitazione, depurarla e renderla disponibile per scopi agricoli, come l’irrigazione.

Per approfondire il funzionamento tecnico di questo impianto vi consigliamo di leggere l’articolo dettagliato relativo allo schema dell’impianto per il trattamento delle acque reflue domestiche di Dorabaltea.com. All’interno della pagina citata troverete tutte le componenti che potreste installare nella vostra abitazione per la depurazione delle acque reflue.

Casa troppo distante dalla rete fognaria? Le soluzioni che si possono applicare

Questo tipo di impianto comporta una grande miglioria in termini ambientali.

Infatti, le acque depurate possono essere convogliate e sfruttate dall’agricoltura per l’irrigazione. In questo particolare momento storico, dove la siccità e la desertificazione sono favorite dalla quasi totale assenza di piogge, l’agricoltura sta sfruttando moltissime risorse idriche per l’irrigazione, che in passato non sfruttava.

Questa pratica ha provocato la drastica riduzione delle scorte e spesso si sente parlare di razionamento durante l’estate.

Lo sfruttamento delle acque reflue depurate per l’irrigazione, rispetto al pozzo nero e alla fossa biologica, farebbe in modo di rendere così disponibile una risorsa per le aziende agricole italiane, che smetterebbero di sfruttare l’acqua potabile dei nostri fiumi e dei nostri laghi.

È una soluzione che può essere di grande aiuto sia all’ambiente che all’economia: vale la pena di essere approfondita.

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L’articolo Come usare al meglio l’aria condizionata in casa è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Utilizzare l’aria condizionata in casa non è più un optional ormai: si tratta di una vera e propria necessità, visto il caldo che sta affliggendo da diverse settimane il nostro Paese. Non è certo un caso se moltissimi italiani hanno deciso di acquistare un climatizzatore nuovo e se coloro che già ne possedevano uno hanno scelto di accenderlo. Per ottenere il giusto comfort abitativo è indispensabile accendere l’aria condizionata in casa, ma come utilizzarla al meglio? Come fare per evitare di ritrovarsi con bollette della luce salatissime? Scopriamolo insieme.

aria condizionata in casa

L’importanza del climatizzatore per ottimizzare i consumi

Prima di andare a vedere nel dettaglio come utilizzare al meglio l’aria condizionata in casa, conviene fare una precisazione. Il modello di climatizzatore che si è installato nella propria abitazione fa una grandissima differenza in termini di consumi energetici e di prestazioni, dunque il primo problema da porsi dovrebbe essere proprio questo. Chi ha in casa un apparecchio datato dovrebbe prendere seriamente in considerazione la possibilità di sostituirlo con un modello di ultima generazione. Al giorno d’oggi tra l’altro è possibile approfittare di interessanti promozioni, come la speciale offerta climatizzatore di Plenitude, che consente di sostituire il vecchio apparecchio con un modello ad alta efficienza ed ottenere uno sconto del 65% o del 50% se se si acquista uno nuovo senza cambiarlo, grazie al meccanismo della cessione del credito.

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3 consigli per usare al meglio l’aria condizionata in casa

Veniamo adesso ai consigli veri e propri per utilizzare al meglio l’aria condizionata in casa e risparmiare in bolletta.

1 Evitare di impostare una temperatura troppo bassa

Evitare di impostare una temperatura troppo bassa in casa è il primo passo da compiere per un utilizzo responsabile ed ottimale del climatizzatore. Un errore che infatti commettono in moltissimi è proprio quello di esagerare ed impostare una temperatura troppo bassa in confronto a quella esterna. Ciò comporta un aumento vertiginoso dei consumi, che si traduce in bollette salatissime e spesso addirittura insostenibili. Non solo: impostare una temperatura troppo bassa in casa nel periodo estivo è poco conveniente anche per questioni di salute. Se lo sbalzo termico tra l’esterno e l’interno è eccessivo, si rischia di andare incontro a diverse problematiche come mal di gola, emicrania, sindromi da raffreddamento e via dicendo.

2 Approfittare della funzione “deumidificatore”

Per utilizzare al meglio il climatizzatore in casa, riducendo in modo significativo i consumi di energia elettrica, un consiglio utile è quello di sfruttare la funzione “deumidificatore” che si trova in tutti gli apparecchi di ultima generazione. Spesso infatti il calore percepito è dovuto anche ad un eccesso di umidità in casa, che si può eliminare proprio grazie a questa funzione. Deumidificando l’ambiente il climatizzatore consuma molto meno e la temperatura si abbassa comunque di qualche grado, dunque vale la pena provare.

aria condizionata in casa

3 Pianificare accensione e spegnimento dell’apparecchio

Infine, per un utilizzo consapevole e ottimale del climatizzatore è importante pianificare accensione e spegnimento dell’apparecchio negli orari giusti della giornata. In questo modo si evita di farlo andare quando non occorre e si ottiene un comfort abitativo perfetto, senza sprechi di energia.

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L’articolo Box doccia in vetro o cristallo? Guida alla scelta.  è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Sicurezza, eleganza e praticità: il bagno di casa può avere tutte queste caratteristiche. La scelta degli elementi come sanitari, box doccia, piastrelle e rifiniture possono favorire la coesistenza di tutti questi dettagli.

Il bagno, come si è detto, deve essere un luogo sicuro prima di tutto, ma anche confortevole e piacevole dove trovare ristoro dopo una giornata di duro lavoro. La scelta di ogni elemento che lo costituisce deve dunque essere soppesato. Che dire del box doccia? È meglio quello in vetro o quello in cristallo? Quali sono le differenze? Questo articolo vi fornirà una guida alla scelta.

box doccia

Box doccia: Meglio il vetro o il cristallo?

Diciamo subito che entrambi i materiali, vetro e cristallo, sono resistenti e possono essere utilizzati secondo le normative comunitarie e nazionali per progettare e realizzare i box doccia. Quali sono dunque le loro differenze? Tutte i dettagli che andremo a elencare di seguito derivano dalla diversa lavorazione.

La prima grande ed evidente disparità è che il cristallo è sicuramente più brillante del vetro. La sua brillantezza deriva dall’impiego dell’ossido di piombo utilizzato per aumentarne la densità. 

Come si ottiene sia il vetro temperato che il cristallo temperato? In entrambi i casi si tratta di una lavorazione termica. Dopo aver trattato il vetro, lo si lascia raffreddare. Questa operazione lo rende resistente a crepe e rotture. Il cristallo viene lavorato anch’esso attraverso un trattamento termico ma viene raffreddato attuando un elevato contrasto termico che aggiunge una maggiore resistenza.

Quindi, volendo fare un breve riassunto tra le varie proprietà del vetro e del cristallo, possiamo affermare che il cristallo è molto più brillante e resistente del vetro. Da queste due qualità discende anche il suo prezzo più elevato rispetto al vetro, e questi sono i principali motivi.

Per quanto riguarda le modalità di pulitura dell’uno e dell’altro non ci sono differenze. Per avere sempre il box doccia perfettamente igienizzato e brillante occorre utilizzare prodotti anticalcare uniti a prodotti antimuffa e antibatterici.

box doccia

Caratteristiche dei pannelli di cristallo per box doccia

Il cristallo può essere temperato o temperato stratificato con spessore di 8 mm; cristallo serigrafato (caratterizzato da delle fasce decorate nella parte centrale del pannello per aumentare la privacy senza diminuire la luce) e decorato. Volendo dettagliare, si distinguono nelle seguenti tipologie:

  • chiaro;
  • extra-chiaro;
  • colorato;
  • decorato;
  • satinato;
  • sabbiato;
  • inciso;
  • decorato a mano.

Tutti gli elementi di cristallo devono essere certificati secondo la norma UNI EN12600 che classifica i vetri piani per edilizia in tre categorie dipendendo dalle prestazioni all’impatto degli stessi e dalla modalità di rottura.  Una legge precedente, la norma UNI 7697, tutela la sicurezza degli utilizzatori dei box doccia in vetro o cristallo rendendo obbligatorio l’utilizzo di cristallo antinfortunio certificato. Il cristallo antinfortunio, nel caso in cui si rompa, non si frantumerà.

box doccia

I pannelli di cristallo impiegati nella realizzazione delle cabine doccia consentono la realizzazione di schemi con diversi sistemi di apertura tra cui ante a battente apribili fino a 180° e scorrevoli, a plissé e walk per venire incontro alle varie esigenze degli utilizzatori.

È bene affidarsi a vetrerie specializzate, come VetroeXpert a Roma, con elevata esperienza in grado di valutare la fattibilità di ogni soluzione proponendo la realizzazione di qualsiasi tipologia e dimensione di box doccia. Il bagno è la stanza più intima dell’abitazione ma è quella che può fornire momenti di ristoro dopo giornate intere fatte di appuntamenti e stress. Non c’è nulla di più gratificante che entrare in un bagno pulito e profumato e concedersi una doccia rilassante per lavar via le fatiche accumulate.

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L’articolo Fasciatoio per bambini: a cosa serve e come sceglierlo nel modo giusto è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Se siete in dolce attesa e state cercando il modo migliore per ottimizzare la scelta dei mobili che dovranno dare tutto il comfort possibile al vostro bambino nei primi anni di età, siete nel posto giusto.

All’interno di questo articolo scopriamo quanto possa essere utile un fasciatoio rispetto alle altre soluzioni che potreste avere a disposizione e come scegliere quello giusto, in modo da avere un complemento d’arredo perfetto per il vostro bambino e la vostra casa.

Cos’è il fasciatoio

Il fasciatoio è un complemento d’arredo, o mobile per la casa, utilissimo e spesso viene trascurato, specialmente quando dobbiamo metterlo a confronto con altri mobili che stiamo per acquistare, come la culla, il seggiolone o il lettino.

Pensiamo molto spesso che sia un semplice mobile per cambiare i pannolini e che servirà a poco. Purtroppo però, il cambio del pannolino non è un’azione che faremo una sola volta al giorno.

In media, un neonato va cambiato 5 volte al giorno, e utilizza il pannolino fino ad almeno i 24 mesi compiuti.

Ci rendiamo conto così che avere un buon fasciatoio, resistente e in armonia con la casa, ci permetterà di ottimizzare al massimo il cambio del pannolino, che faremo per centinaia e centinaia di volte.

Come scegliere un fasciatoio nel modo corretto

Se iniziamo a fare un giro nei negozi specializzati nella cura del bambino per i primi mesi di età, ci renderemo conto che ci sono moltissimi modelli differenti a nostra disposizione. La vastissima scelta potrebbe scoraggiarci e farci rinunciare all’acquisto, accontentandoci di soluzioni provvisorie come il cambio del pannolino sul letto o su un tavolo scomodi, sia per noi che per il bambino.

Scopriamo subito insieme come scegliere il fasciatoio nel modo giusto in base allo spazio che abbiamo a disposizione, la sicurezza e la sua comodità.

Dove metteremo il fasciatoio?

La prima considerazione da fare è dove posizioneremo il fasciatoio all’interno della nostra casa.

In questo modo potremo capire quanto spazio avremo a disposizione e la conseguente misura e tipo di fasciatoio da acquistare.

Ci sono infatti fasciatoi con mobiletto e cassettiera, che occupano uno spazio maggiore, ma sono perfetti per essere posizionati in quasi tutte le stanze.

Un utilizzo perfetto di questi ultimi è la camera da letto del bambino, dove abbiamo inserito anche i piccoli armadi per i suoi vestiti, la nostra camera da letto (specialmente per i primi anni, quando dormirà vicino a noi) o il bagno.

Esistono però altri modelli di fasciatoio, come quelli con le gambe e la vaschetta, chiamati anche fasciatoi con bagnetto.

Sono perfetti per essere collocati all’interno del nostro bagno, occupano pochissimo spazio e sono anche richiudibili, in modo da poterli spostare e muovere con facilità.

Questa scelta è consigliata per chi ha meno spazio e anche nel caso in cui si voglia portare con sé il fasciatoio durante le vacanze estive.

Se affittate una casa al mare per le vacanze o se vi recate in un villaggio turistico (purtroppo in Italia sono ancora molte le strutture che non sono organizzate in modo perfetto per l’accoglienza dei neonati) potrete comodamente chiuderlo e trasportarlo in macchina con voi, vista la grande leggerezza dei modelli disponibili.

A tal proposito, vi segnaliamo il sito web dell’azienda Baby Chic Store, che dispone di moltissime offerte per fasciatoio con bagnetto. Potrete così scoprire i diversi modelli, con le diverse misure disponibili, e acquistare eventualmente direttamente online, senza dover affrontare l’estenuante scelta all’interno dei negozi per bambini.

La sicurezza del fasciatoio

Trattandosi di neonati, non dobbiamo mai trascurare la sicurezza, in quanto i bambini potrebbero facilmente cadere dal fasciatoio durante le operazioni di cambio.

Proprio per questo motivo, dobbiamo scegliere un fasciatoio sicuro, con le sponde imbottite ad hoc.

Altra considerazione da fare, in particolar modo nel caso dei fasciatoi con bagnetto, è la stabilità delle gambe e l’ancoraggio al fasciatoio del materassino.

Ricordiamoci inoltre di scegliere un fasciatoio che abbia un materassino comodo e rivestito di materiale atossico, anallergico e impermeabile, in modo da evitare brutte sorprese e dover poi acquistare un nuovo prodotto.

La scelta, oltre che sulla base dello spazio a disposizione, va fatta anche sulla sicurezza e sulla qualità del prodotto che acquistiamo, che ci accompagnerà almeno per i primi 2 anni di vita del nostro bambino.

La praticità e la comodità per i genitori e per il bambino

Altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione è la praticità di utilizzo per i genitori e la comodità per il bambino.

Deve essere facilmente apribile (specialmente se lo teniamo chiuso a causa del poco spazio a disposizione) e anche facile da montare, per evitare imprevisti e disattenzioni dettate dalla fretta.

La praticità è al primo posto: se siamo neo genitori, non sarà così semplice cambiare il pannolino al bambino le prime volte. Un fasciatoio pratico, che ci consenta di stare nella giusta posizione, ci permetterà di essere veloci e più efficienti.

Allo stesso tempo la comodità è fondamentale per il bambino: normalmente i bambini non amano il cambio del pannolino, specialmente appena svegli o prima di addormentarsi dopo la poppata. Un fasciatoio comodo ci permetterà di dare il massimo comfort a nostro figlio, in modo da semplificare al massimo questa operazione.

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L’articolo Fasciatoio per bambini: a cosa serve e come sceglierlo nel modo giusto è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.


L’articolo Pavimento bordo piscina: quale scegliere? è stato scritto da Elemaca e si trova su Questioni di Arredamento.

L’estate è il momento in cui è possibile godere del sole e del fresco serale stando all’aria aperta, tra barbecue con amici e feste in piscina. Ed è proprio la piscina uno degli ambienti più apprezzati durante la stagione più calda, un luogo in cui tutto scivola via rimanendo in totale relax per ore a guardare il cielo blu. Tuttavia, chi conosce queste strutture, sa bene che il pavimento del bordo deve essere antiscivolo. Quindi, è bene scegliere con accuratezza le piastrelle da giardino.

Che siano effetto legno, effetto pietra o effetto cotto, le piastrelle per esterno in gres riescono ad abbellire e a dare un tocco elegante al giardino con piscina.

Pavimento bordo piscina: caratteristiche essenziali delle piastrelle per esterno

La piscina è sinonimo di feste, estate, famiglia e amici. Un luogo in cui ci si diverte e il tempo vola via veloce. È bene effettuare una corretta manutenzione della piscina e scegliere il pavimento più adatto per il bordo. Una scelta estremamente importante poiché il pavimento in questione deve essere sicuro per tutta la famiglia. Ecco, le caratteristiche essenziali di un pavimento per il bordo piscina:

  • resistenza all’acqua: uno dei primi fattori da considerare quando si va a scegliere un rivestimento per il bordo piscina.
  • Durevolezza: un’altra caratteristica essenziale è che il pavimento rimanga intatto per il maggior tempo possibile, in modo che non si rovini poco dopo averlo installato.
  • Caratteristiche antiscivolo: per evitare danni a persone o cose. Il pavimento del bordo piscina è bene che sia antiscivolo e sicuro per chi entra ed esce dalla struttura.

Pavimento per il bordo piscina in gres porcellanato

Il giardino è quello spazio immerso nella natura, che regala attimi di serenità a tutta la famiglia così come la piscina è un desiderio di molti e soprattutto dei più piccoli di casa, che non aspettano altro che tuffarsi insieme ai propri amici e giocare in acqua.

Se si possiede una piscina, si sa, è più il tempo che si passa in giardino che quello dentro casa, in particolare durante l’estate. Per questa ragione, è bene scegliere con accuratezza il tipo di pavimento per il proprio bordo piscina. La struttura deve essere scelta nella maniera più selettiva possibile e così anche i materiali che si vanno ad impiegare, in particolare quando si tratta del bordo stesso.

Ecco, perché è importante conoscere tutte le opzioni per rendere l’ambiente il più sicuro ed unico possibile. Il gres porcellanato è una delle piastrelle per esterno più adatte alla pavimentazione di un bordo piscina.

Il Gres porcellanato è un materiale antiscivolo, impermeabile e possiede inoltre una resistenza ottima ai carichi e al calpestio. Questo materiale può essere collocato in appoggio su di un fondo di ghiaia o erba. Il gres oltre a essere una soluzione davvero ottima tecnicamente in quanto resistente, durevole, antiscivolo e impermeabile, è anche gradevole dal punto di vista estetico per la pavimentazione di un bordo piscina. Il gres può essere effetto legno, effetto pietra, adatto per chi ama uno stile un po’ più rustico. Ideale soprattutto per chi possiede già una pavimentazione in pietra nel giardino.

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L’articolo Devi ristrutturare casa? Ecco come fare è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Si fa presto a dire “ristrutturazione”. Questo termine, infatti, comprende diversi tipi d’interventi che possono essere effettuati. Infatti, se hai intenzione di cambiare solo gli arredi della tua abitazione, senza cambiare gli aspetti strutturali, basta poco. È più complicato, invece, dare nuova vita agli ambienti con degli interventi importanti, in quanto servono dei permessi (in alcuni casi) e ovviamente un budget più elevato. In ogni caso, in questi ultimi anni, il governo ha proposto diversi bonus per incentivare questi lavori, per questo se hai intenzione di rinnovare un’abitazione, dovresti informarti su tutte le detrazioni fiscali per ristrutturazione.

La fase preliminare

Prima di passare alla ristrutturazione vera e propria, devi partire da un’idea precisa di ciò che hai intenzione di realizzare. L’errore che spesso si commette è quello di focalizzarsi su un tipo di arredo tipico delle riviste di interior design: queste foto devono fungere da ispirazione, ma bisogna prima di tutto pensare alla realtà della propria casa. Non tutte le soluzioni, infatti, si adattano indistintamente a ogni abitazione. Occorre considerare le esigenze di chi abita la casa, nonché le dimensioni, le esigenze strutturali ed eventuali vincoli (ad esempio quelli imposti agli edifici storici ecc.). La prima cosa che devi fare, pertanto, è procurarti una piantina in scala delle stanze, senza dimenticare di specificare dove si trovano le prese e l’altezza del soffitto. Solo con questi dettagli è possibile programmare gli interventi di ristrutturazione, e non commetterai errori nella scelta degli arredi e nella disposizione degli stessi.

Ricorda di affidarti a professionisti

Se hai un progetto ben preciso in mente, puoi contattare dei professionisti capaci di trasformare in realtà i tuoi desideri. Qualsiasi progetto di ristrutturazione “invasivo” degli ambienti, infatti, necessita l’approvazione di un progettista, ovvero un geometra, un architetto o un ingegnere. Il professionista, inoltre, durante la redazione del progetto, si interfaccia con vari colleghi (come, ad esempio, un termotecnico se gli interventi coinvolgono anche gli impianti termici). Dopo aver ottenuto il progetto definitivo dal progettista, puoi richiedere dei preventivi a diverse imprese per conoscere i prezzi, i materiali ecc. Infine, è necessario presentare la documentazione al Comune, ma di questo se ne occupano i progettisti.

Quanto costa ristrutturare una casa?

Come già detto, non puoi sapere in anticipo quanto spenderai per ristrutturare la tua abitazione. Tutto dipende dai lavori da realizzare, dai materiali che i professionisti utilizzeranno, ecc. Se sceglierai di rivolgerti a un servizio di ristrutturazione “chiavi in mano” (ovvero un servizio che prevede la consegna delle chiavi dell’abitazione a lavori ultimati, e quindi solo quando tutto è perfettamente funzionante e pronto ad accogliere i padroni di casa) devi sapere che il prezzo viene calcolato dalla ditta in genere a metro quadro. Ciò significa che più grande è la casa, maggiore è il costo della ristrutturazione. Bisogna, poi, considerare le condizioni e l’età dell’abitazione. Se hai una casa di costruzione recente, gli interventi da effettuare saranno minori. In quel caso, inoltre, è più facile accedere a tubi, cavi e impianti. In genere, però, per ristrutturare degli appartamenti di 100 metri quadri ci vogliono dai 10.000 euro in su.

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