Siamo pronti a ridefinire la nostra concezione di lavoro?
Con l’avvicinarsi della fase 2 in merito all’emergenza sanitaria COVID-19, molte sono le domande riguardo ciò che cambierà nelle nostre vite. Prendendo in considerazione la nostra attuale routine, è oramai difficile pensare ad un ritorno della normalità pre pandemia.
A tal proposito, molte delle norme previste dal DPCM, come il distanziamento sociale ed il lavoro agile o smart working rimarranno pressoché invariate, così da evitare un’alta possibilità di contagio.
Ad oggi, non sappiamo per quanto tempo queste norme verranno prolungate. Per questo motivo dobbiamo essere pronti ad affrontare nuovamente, una ridefinizione del nostro stile di vita.
Se ad esempio in ambito sociale, il distanziamento potrebbe cambiare radicalmente la nostra percezione dei rapporti interpersonali
la realtà lavorativa potrebbe subire un cambiamento definitivo e perfettamente in linea con la rivoluzione smart working.
Ma cos’è effettivamente lo smart working?
Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività […] pone l’accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).
Insomma, da queste poche righe lo smart working sembra essere una tipologia di lavoro appagante e flessibile.
La realtà?
Nonostante la flessibilità del lavoro agile possa esserci d’aiuto, in questi ultimi mesi rivoluzionare la nostra concezione di lavoro è stato estremamente difficile e complicato.
Pensateci: quanti di voi erano pronti a lavorare da casa, tra quattro mura, a distanza ravvicinata con i propri famigliari?
Magari senza il “supporto” di uno studio, dividendo gli spazi tra famiglia e lavoro?
Posso affermare che l’80% di noi non era pronto ad un cambiamento così significativo in ambito lavorativo. Proprio per questa ragione, non conoscendo quale sarà effettivamente il “lavoro del futuro” dobbiamo attrezzarci.
Ebbene si. Se effettivamente il lavoro agile rimarrà un denominatore comune nelle nostre vite, dobbiamo essere pronti a ridefinire la nostra concezione di lavoro ed insieme ad essa le nostre abitudini lavorative.
La creazione di uno spazio lavorativo nella propria abitazione quanto la suddivisione e organizzazione del tempo per il lavoro quanto per sé, dovranno essere degli elementi essenziali da prendere in considerazione per il proprio futuro.
La rivoluzione smart working sembra essere iniziata, sta a noi stare al passo coi tempi.
Per qualcuno è il rifugio da arredare con elementi per lo svago e il relax come gli attrezzi per il fitness o il tavolo da ping pong, per altri è una “casa” dentro casa , lo spazio conteso da tutti ; per chi ha la fortuna di disporre di questo ambiente ecco alcune idee e consigli su come arredare la taverna
La prima cosa da fare è pensare a come gestire lo spazio :
Open space o ambienti divisi?
La seconda domanda da porsi è :che stile usare?
Minimal e moderno oppure rustico ?
Come arredare la taverna ?
Ciò che non può mancare in una taverna di tutto rispetto è un angolo cottura.
Non importa che sia grande , ciò che conta è la presenza di alcuni elementi essenziali:
un frigorifero
un piano cottura
un lavello
qualche mobile base e pensile per le stoviglie e i bicchieri
Disporre di questi ingredienti renderà la taverna il posto perfetto per organizzare feste e cene tra amici .
Oltre all’angolo cottura è necessario un tavolo ,
quadrato, tondo o rettangolare poco importa, basta che sia allungabile.
Nel caso in cui lo spazio in taverna sia esiguo si può pensare ad un tavolo trasformabile o ad una consolle
Se la taverna sarà il luogo in cui ricevere amici e parenti , bisognerà creare una zona relax che la renda accogliente
Un divano o delle poltrone saranno perfetti.
Indipendentemente dallo stile della taverna , meglio scegliere tessuti freschi, come il cotone, il lino o le microfibre , questo perchè tessuti troppo pesanti renderebbero “soffocante” l’ambiente.
Come arredare e decorare la taverna ?
In taverna il soffitto è normalmente più basso rispetto al resto della casa, un’idea potrebbe essere quella di arredarla con elementi stretti e alti per rendere più ampia la visione dello spazio.
Inoltre, essendo uno spazio solitamente poco illuminato a causa della mancanza di finestre ,il mio consiglio è quello di arredarla con colori chiari ,
privilegiando dunque tonalità neutre, come il bianco , il grigio e il tortora e colori pastello come il verde e l’azzurro.
“Il consiglio in più“:
L’uitlizzo di materiali come il legno e i mattoni a vista rende l’ambiente caldo e accogliente, questo vale sia per lo stile moderno che per lo stile rustico.
Se siete amanti della musica , la taverna può essere l’ambiente adatto per i vostri strumenti musicali,
a tal proposito sarebbe opportuno definere gli spazi separandoli.
Non è necessario creare delle pareti in mattoni , ci sono tanti altri modi per dividere gli ambienti,
COME SI STA PREPARANDO IL SETTORE MODA AL POST CORONAVIRUS?
Questa, come tante altre, le domande che oggigiorno ci poniamo pensando a ciò che avverrà nel post emergenza COVID-19. Nonostante ad oggi si sia prolungata la misura di contenimento del contagio sino al 3 Maggio 2020, i diversi settori industriali, tra cui il settore fashion, si sta mobilitando verso la ricerca di soluzioni strategiche per il ri-sollevamento del settore stesso al COVID-19.
Con 2,5 trilioni di entrate globali annue, l’industria moda pre-pandemia poteva essere considerata come una delle maggiori al mondo. L’attuale emergenza coronavirus ha destabilizzato prepotentemente il fashion system, per il quale si stima una riduzione cospicua dei ricavi su base annua.
A tal proposito, McKinsey & Company in partnership con The Business of Fashion (BoF), ha realizzato un report ufficiale aggiornato alla situazione pandemica attuale dal nome The State of Fashion 2020. Coronavirus updatedi cui ora menzionerò alcuni dati importanti.
In ordine
il report stima che i ricavi dell’industria moda globale si ridurrà dal 27 al 30 % nel 2020 su base annua, con una possibile crescita dei guadagni dal 2 al 4% nel 2021. In merito all’industria del lusso, una riduzione globale dal 35 al 39 % nel 2020 su base annua, con una crescita dall’1 al 4 % nel 2021.
Inoltre, approfondendo l’analisi McKinsey, scopriamo che un numero importante di aziende fashion, fallirà nei prossimi 12-18 mesi.
Questi dati, mostrano in maniera sconcertante quanto l’emergenza sanitaria attuale sia devastante al sistema moda globale.
Nel post COVID-19, il medesimo sistema, dovrà dunque essere capace di “rimboccarsi le maniche” per non fallire.
A tal proposito, cosa dovrà affrontare nei prossimi mesi l’industria della moda?
Per prima cosa, l’analisi McKinsey metta in guardia il fashion system, il quale dovrà essere pronto a scontrarsi con un mercato in recessione.
La diretta conseguenza?
Il rallentamento della spesa e quindi una riduzione della domanda da parte dei consumatori. Essenzialmente, il sistema dovrà modificarsi, adottando soluzioni strategiche per quelli che potremmo definire come “consumatori post-pandemia”.
Al sistema moda sarà dunque richiesta:
la digitalizzazione delle aziende, quanto la riformulazione della propria mission aziendale – considerando l’evoluzione del mercato. Inoltre, dovrà sviluppare una spiccata innovazione creativa, riconquistando il “consumatore post-pandemia” ed attuare un’implementazione del sistema moda volto alla sostenibilità.
Questi, solo alcuni dei tratti salienti dell’analisi McKinsey: ognuno di essi volto alla creazione di un futuro innovativo e sostenibile.
A tal proposito,se fino a qualche mese fa, la sostenibilità – quanto l’implementazione di un sistema moda innovativo – sembravano poter essere “facoltativi”
ora sembrano essere un’emergenza a cui l’industria della moda non può sottrarsi.
Credete forse che il Covid-19 possa aver annientato la nostra voglia di stare insieme?
Io credo di no
Questa situazione di “isolamento” ha dettato delle nuove regole alle nostre abitudini, ma di sicuro non ha cancellato la voglia di potersi abbracciare.
A tal proposito penso che quando tutto sarà un brutto ricordo , sentiremo il bisogno di riunirci e di condividere nuovamente la nostra vita con gli altri.
Allora sarà opportuno organizzarsi per “arredare la stanza degli ospiti”
La prima cosa da fare è scegliere quale stanza dedicare
Per mancanza di spazio o di necessità, non tutti in casa abbiamo adibito una stanza che ha come scopo quello di “ospitare”.
Andando per esclusione, le stanze che potrebbero contendersi la nomina a stanza degli ospiti sono:
si magari suona male , mettere un ospite dove di solito si stira..ma dipende dalla stireria
Quello che non manca di solito in una stireria di tutto rispetto è un armadio, quindi per far si che possa all’occorrenza diventare una stanza da letto potremmo aggiungere :
un pouf letto ,
questo elemento è estremamente comodo e pratico, ha dimensioni ridotte , solitamente 90x90cm , ha doppia funzione, oltre ad essere una seduta, ed un piano d’appoggio , con pochi movimenti di apertura diventa un letto.
poco ingombrante può condividere lo spazio con l’asse da stiro.
uno specchio
questo complemento vale per tutte le opzioni di scelta, è utile averne uno indipendentemente da quale sarà la stanza adattata per gli ospiti
una lampada da tavolo
utile per la lettura notturna o semplicemente per chi non ama dormire al buio
Ovviamente sarà necessario liberare parte dell’armadio per garantire lo spazio a bagagli e biancheria
Arredare la stanza degli ospiti ..in studio
Ormai lo smart-working è parte della nostra vita, più o meno tutti ci siamo adeguati creando uno spazio per gestire il lavoro da casa
in questo stesso spazio, se all’interno di una stanza dedicata , potremmo pensare d’inserire:
un divano letto (se le dimensioni della stanza lo permettono ) oppure un pouf
un tappetto e delle stampe
abbellire la stanza degli ospiti dando un pò di carattere e personalità non guasta, oltre a pensare al lato funzionale pensiamo anche a quello estetico
un piccolo armadio, (basteranno due ante)
un appendiabito
nonchè lo specchio e la lampada
La cameretta dei bambini da condividere
Questa è una sistemazione momentanea per ricevere gli ospiti, non si tratta di una vera e propria stanza dedicata
Diciamo che qui il discorso è davvero molto vago, dipende dalle dimensioni della stanza e dalla sua configurazione,
Ad ogni modo per aggiungere un posto letto basterà avere una seconda rete di emergenza ,
per il resto liberiamo un pò di armadio e diamo a dispozione un piano d’appoggio utile per la lampada , il libro , la sveglia o semplicemente per la bottiglia dell’acqua.
Ecco una lista delle cose utili da far trovare nella stanza degli ospiti oltre a quelle già elencate:
“Ormai le case non hanno più l’ingresso, si entra direttamente in soggiorno”..quante volte avete sentito questa frase?
Io spesso, immancabilmente si da per scontato che la casa ne sia priva, ma in realtà per entrarci da qualche parte dobbiamo pur passare..
bene.. che lo vogliate o no questa parte si chiama ingresso.
Funzionalità e accoglienza L’ingresso è la prima parte della casa , che da l’iniziale impressione sulla nostra personalità, per cui è fondamentale renderlo accogliente e curato al di là delle dimensioni
Se siete tra quelli che per ragioni di spazio hanno sacrificato l’ingresso e la vostra porta d’entrata accede direttamente in cucina o in soggiorno,
ecco alcune idee da copiare
Linee geometriche, fascie cromatiche, se non abbiamo a dispozione nessuno spazio sfruttabile in profondità , non ci resta che arricchire l’ingresso con i colori
e perchè no ,aggiungere qualche accessorio funzionale come appendiabiti , quadri o specchi che decorano la parete
Foto Pinterest
Se invece il vostro ingresso è un corridoio, dovremo arredarlo con elementi pratici e funzionali
Cosa serve all’ingresso?
se si tratta dell’unico ingresso di casa, serve uno scarpiera, un appendiabito e qualcosa per appoggiare borse, cappelli, chiavi
Se entrando in casa ci troviamo di fronte delle scale e l’unica parete sfruttabile è proprio quella che le forma, allora possiamo rendere piacevole l’entrata con una seduta
una panca, un pouf una poltroncina ,
potremmo poi dare carattere alla parete con un colore diverso dal resto dell’ambiente o con della carta da partai
Prendersi cura di sé: un bel dramma se ci si ritrova a casa in quarantena. Gli stimoli quanto la voglia ed il tempo vengono a mancare, poiché alla fin fine si ha sempre qualcosa a cui pesare, tra cui il lavoro (per lo più quello che ad oggi è incredibilmente spopolato con il termine di smart working, ovvero il lavoro da remoto) la famiglia, la casa e perché no Netflix. Ovviamente, ironicamente parlando, queste sono solo alcune delle cose che ci allontanano dalla sana prospettiva dell’occuparci di noi e da buona unconventional quale sono, trovo che nonostante le stesse motivazioni siano importanti e quindi necessarie, la buona scusa del “non avere tempo per” la trovo alquanto fastidiosa ed incomprensibile.
Pensateci:
non siamo forse noi gli stessi che aspettano ogni anno con trepida ansia ferie e festività per rimanere in compagnia dei famigliari o del proprio compagno/a, sfaccendando in casa oppure oziando sul divano, ma con un occhio di riguardo verso la ricerca e/o il ritrovamento di un benessere psico-fisico a 360°?
Non fraintendetemi: non ho alcune intenzione di paragonare il COVID-19ad una sorta di “vacanza di piacere”. Oggettivamente, ci è stato “concesso” del tempo, quindi perché non sfruttarlo appieno? In tal senso, occuparsi di sé dovrebbe (o quanto meno potrebbe) rientrare nella nostra responsabilità morale.
Si, avete letto bene. Ora, anzi soprattutto ora, in questo periodo di crisi è opportuno concederci del tempo, ritrovando noi stessi. Attingere ai propri “doveri” (quindi alla mancanza di tempo) un capro espiatorio a cui dar colpa per non aver tempo per sé, lo trovo paradossale. Dedicare dei momenti nell’arco della giornata a noi stessi, alimenterebbe il nostro benessere psico-fisico, aiutandoci a portare avanti la quarantena con maggior facilità. In questo modo il tempo “concesso” diverrebbe prezioso e non qualcosa da cui scappare.
Esiste una formula comune?
Ovviamente no, non esiste una “formula” comune. Ognuno di noi dovrebbe poter impiegare il proprio tempo in relazione alle proprie esigenze ma se non sapete da dove partire, iniziate dalle piccole cose. Per darvi un esempio, nelle ultime settimane ho ritrovato il piacere della lettura e scoperto la magia dello yoga. Disciplina fisica quanto spirituale, ho iniziato ad attingerci tramite Down Dog, un’incredibile app mobile che consiglio a principianti e non.
Credo fermamente possa essere un’affidabile quanto idonea sostituzione alla pratica “live”.
In conclusione:
Riprendete in mano le vostre passioni e ossigenate il vostro corpo: la vostra mente come la vostra persona ve ne sarà grata. Prendersi cura di sé (anche e soprattutto in questo periodo di crisi) è un diritto e non qualcosa di cui possiamo fare a meno.
Ci sono azioni che svolgiamo tutti i giorni e che diamo per scontato siano banali, come fare il bucato o stendere la biancheria
In realtà fare le faccende domestiche, come ogni lavoro che si rispetti è un mestiere che ha bisogno degli attrezzi giusti
Chi di voi non ha steso almeno una volta la biancheria?
Che siate donne manager, casalinghe, single o padri, prima o poi toccherà a tutti farlo almeno una volta nella vita.
Allora già che lo dovete fare perchè sprecare tempo dietro a uno stendino i cui fili si attorcigliano o che non riesce a reggere il peso della vostra biancheria?
Io ho scoperto che esite un modo pratico per farlo…
se non li conoscete fareste meglio ad organizzarvi per averne uno.
Dopo aver visto questo video capirete di cosa si tratta
Io prima di conoscerlo , mi sono sempre chiesta cosa fosse quell’attrezzo che usa per stendere la biancheria la mia vicina di casa,
avrei voluto scoprirlo prima, per evitare di urlare al mio vecchio stendino di plastica ,
ma ovviamente non si smette mai d’imparare.
Avere uno stendibiancheria ad ombrello Brabantia vuol dire stendere all’aria aperta le lenzuola e le tovaglie grandi,
ma non solo, di stendibiancheria ad ombrello Brabantia ne esitono di tanti tipi ,
per esterno, per interno, regolabili in altezza, a muro..
insomma ne esiste uno per ogni esigenza.
Quante volte avete litigato con il vicino sotto casa per la biancheria che pende dal balcone ?Inoltre pensate al divano..quante volte lo sfoderate durante l’anno?
io ho a casa un bimbo di due anni, ma a prescindere da questo sono abbastanza fissata con la pulizia e sfodero il mio divano almeno quattro volte all’anno
finchè non mi sono attrezzata con uno stendibiancheria ad ombrello Brabantia , sono stata costretta a sfoderare il divano a scaglioni, lavando prima le fodere della seduta , poi quelle degli schienali ed infine quelle dei cuscini,
questo perchè il mio vecchio stendino non era abbastanza capiente per tutte
STENDIBIANCHERIA AD OMBRELLO LIFT-O-MATIC
Avete cambiato idea sul vostro modo di stendere? e cosa dire dei vantaggi economici che si hanno ad avere uno stendibiancheria ad ombrello Brabantia?
Stendere all’aperto vuol dire meno consumo di CO2 e più risparmio economico
Eccoci qui: catapultati in poco tempo all’interno di una situazione surreale quanto claustrofobica, ognuno di noi, nessuno escluso, è “costretto” a fare i conti con sé stesso e le proprie vite, generalmente all’interno di “quattro mura”. Siamo stati colpiti a spada tratta nella nostra normale routine ed ogni cosa attorno a noi si è trasformata: tutto ciò che faceva parte della nostra vita si è evoluto, lasciandoci inerti e senza parole. Questo stato di “inerzia forzata” ha colpito dapprima le piccole e medie imprese dilagandosi oggi a quelle che possiamo definire come grandi brands
Concentrandoci quindi nel settore del Fashion, come stanno reagendo le aziende al COVID 19?
Ricordando le misure di contenimento del contagio diffuso alla nazione dal Presidente del Consiglio Conte, (per ultimo la chiusura nel territorio nazionale di ogni attività produttiva non necessaria) ricordiamo che anche l’industria tessile si è dovuta adeguare alle restrizioni, portando avanti la produzione di indumenti da lavoro escludendo ovviamente la creazione di abbigliamento.
Per questo motivo riconducendoci alla domanda posta precedentemente,
fin dall’inizio del contagio molte delle aziende del tessile hanno deciso di farsi forza contribuendo alla lotta contro il COVID 19, adottando sistemi differenti di aiuto concreto: tra gli stessi, la messa in produzione di abbigliamento medico sanitario, quanto attraverso le donazioni e il fundraising (o raccolta fondi).
Partendo dalla produzione di dispositivi di protezione al Coronavirus, quindi mascherine e tute mediche, dai gruppi LVMH, Kering e Mayhoola alcuni dei rispettivi brands tra cui in ordine Fendi e Celine, successivamente Gucci, YSL e Balenciaga ed infine Valentino hanno deciso di contribuire alla confezione di dei medesimi dispositivi, andando incontro alle esigenze sanitarie per la lotta contro il COVID-19: tra i big della moda anche il contributo di Prada, Armani, Ferragamo e Scervino mentre tra i marchi del fast fashion H&M e Mango.
Supporto finanziario dai brands della moda
In relazione alle donazioni di nuovo il gruppo Kering di
aiuto nel supporto finanziario ad ospedali italiani in Lombardia, Veneto,
Toscana ed infine Lazio ed il gruppo Mayhoola di supporto all’ospedale Sacco di
Milano quanto alla Protezione Civile. Altre donazioni anche da Armani e
Moschino, quanto dai presidenti Mario ed Enrico Polegato, rispettivamente i
marchi Geox e Diadora.
In merito al fundraising, la coppia Ferragni – Fedez che
contribuendo con una donazione iniziale di 100 mila euro per potenziare il
reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano, sono
riusciti a raccogliere oltre 4 milioni di euro attraverso i social network.
Queste e molte altre le iniziative avviate dal settore
fashion a contrasto del Coronavirus: una lotta condivisa quindi, che ci fa
comprendere come l’unione, seppur “invisibile” in questo periodo di costretta
distanza, faccia la forza.
Cambiare casa non sempre è un’opzione , anzi , spesso è una necessità ; per qualcuno è l’ occasione per dare una svolta alla propria vita, per altri un’impresa stressante, sopratutto perchè quando bisogna affrontare un trasloco una delle prime cose che viene in mente è: “i miei mobili sono a prova di trasloco?”
Dipende..
se il nostro stile di vita ci porta a cambiare spesso casa probabilmente la risposta è si.
Esistono infatti , delle tipologie di arredi che si adattano facilmente a qualsiasi ambiente, senza stravolgere l’organizzazione a cui siamo abituati.
Ci sono poi gli armadi componibili, per incassare il frigorifero , il forno o la dispensa.
Perfette per sistemare tazze, piatti, bicchieri e barattolli , le mensole sono dei complementi versatili , a prova di trasloco.
Questi tipi di mobili si adattano facilmente , perchè si tratta di monoblocchi indipendenti tra di loro .
Il consiglio ..
una volta trasportati i mobili e gli scatoloni nella nuova abitazione, tra le prime cosa da riorganizzare ci dovrebbe essere la cucina,
questo perchè, si può scegliere di uscire a mangiare o di arrangiarsi con dei panini, ma non è salutare .
La zona notte..
Facile da adattatare, la cabina armadio può essere la scelta giusta per organizzare vestiti, accessori e scarpe, specialmente se parliamo di quelle realizzate con struttura autoportante.
la cabina armadio spesso è personalizzabile e se l’ambiente in cui dovrà essere posizionata è troppo piccolo rispetto al precedente , si può pensare di sfruttare i suoi elementi in altri spazi , come nel corridoio, nel sottoscala o nel sotto tetto.
cabina armadio Easy dall’Agnese foto by Arredomania
Anche per il living vale lo stesso discorso,
se la nostra vita ci fa cambiare spesso casa, meglio scegliere madie e credenze
le madie trovano facile collocazione, in soggiorno, in corridoio , in studio e anche in camera da letto
sistemarle in un’altra casa sarà più semplice.
Divani e complementi versatili a prova di trasloco..
per quanto riguarda il divano meglio se dritto, magari con all’interno il letto , ma senza penisola,
piuttosto scegliere di abbinare una poltroncina o un pouf,
questo per due motivi:
il primo perchè il divano con penisola ha posizione vincolante, a meno che non si tratti di panchetta reversibile
il secondo motivo è che , sia il pouf che la panchetta , possono trovare sistemazione in altre stanze nel caso in cui ci sia poco spazio in soggiorno.
Infine, avere a disposizione un secondo letto è utile nel caso in cui la stanza per dormire non potrà essere riorganizzata in breve tempo.
Qualche consiglio pratico per organizzare il trasloco:
Affidarsi a persone esperte nel settore, magari le stesse che ci hanno venduto i mobili; sanno come sono stati montati gli arredi e saranno in grado di smontarli in meno tempo senza rischio di danneggiarli
chiedere un sopralluogo preventivo , per visionare gli arredi e gli oggetti da traslocare
liberarsi di tutto ciò che non serve, è il momento di fare decluttering,
consumare il cibo in frigorifero e congelatore nei giorni precedenti il trasloco per non guastarlo
avere tanta pazienza
Se pensi che questo articolo sia stato utile e hai bisogno di chiarimenti , suggerimenti o hai voglia di condividere con me la tua esperienza , puoi contattarmi
Potremmo chiederlo alla nostra melatonina, una molecola prodotta dalla ghiandola pineale, che ha la funzione di regolare il ciclo sonno- veglia
La melatonina viene sintetizzata in assenza di luce , quindi alla sera, aumentando la sua concentrazione durante la notte.
Il cervello la utilizza come segnale per informare l’organismo che è buio e che è pertanto giunto il momento di dormire
Il buon riposo è però influenzato da altri fattori
Una camera accogliente è la formula del buon riposo?
Se stiamo acquistando casa o la stiamo ristrutturando , scegliamo di dedicare le stanza più esposta ad Est alle camere da letto, così facendo saremo riscaldati dal sole del mattino.
Posizioniamo il letto lontano da zone di passaggio , possibilmente con la finestra di lato e la testa orientata a Nord
Diamo la giusta dimensione alla camera , l’ideale sarebbe tra i 14 ed i 15 mq per quella matrimoniale e tra i 9 ed i 10 mq per la singola, anche se per legge ne bastano rispettivamente 14 mq e 9 mq.
Manteniamo la temperatura della camera da letto tra i 18° e i 20°C , una stanza surriscaldata non aiuta il buon riposo.
Per favorire il riposo , le luci dovrebbero restare spente , nulla vieta però di lasciare accesa una piccola luce nottura
Rendiamo la nostra camera accogliente con i colori e gli arredi
Partiamo dal colore delle pareti..
Prediligere toni freddi, colori pastello e neutri e colori che richiamano la natura
Foto Fonte Pinterest
si al verde menta e al verde salvia, al grigio, al turchese, all’azzurro
no invece a tutti i colori forti come rosso e arancione
Letto imbottito o letto in legno?
La scelta del letto è molto personale, in commercio ne esitono per tutti i gusti
(uscirà a breve la mia miniguida alla scelta)
in legno , imbottiti , in ferro , o addirittura una mix di questi modelli,
come ad esempio letti con struttura in legno ma con testata rivestita da cuscini imbottiti
Letto Dream Tomasella
Se siamo allergici alla polvere e agli acari evitiamo di acquistare un letto imbottito con rivestimento in tessuto ,
meglio che la scelta ricada sulla pelle o sull’ecopelle, entrambi facili da pulire
Aspetti positivi del letto imbottito sono il comfort , la mancanza di spigoli e la possibilità di cambiare il rivestimento
Il letto in legno, è antiallergico , facile da pulire ed ecologico
A molle insacchettate, in memory, in lattice, insomma ne esitono di tanti materiali e modelli
per scegliere il materasso è necessario valutare con attenzione la propria situazione personale e le proprie esigenze
Il materasso verrà condiviso con un’altra persona?
Soffriamo di mal di schiena, cervicale o allergie? abbiamo una posizione preferita? Sentiamo caldo o freddo durante la notte ?
tutte queste informazioni saranno utili per arrivare al prodotto adatto a noi.
La regola fondamentale è provare il materasso, solo verificando di persona non avremo cattive sorprese.
Le sensazioni provate stendendoci sul materasso saranno percepite dal corpo e ci aiuteranno nella scelta.
Proviamo a pensare a quante ore trascorriamo nel letto…non possiamo lasciare al caso la scelta del materasso
Materasso in memory
Materiale a memoria di forma , si adatta al corpo per garantire un riposo ottimale,
è il materasso adatto per chi soffre di mal di schiena
riconosce le zone più pesanti come il bacino, favorendo la corretta posizione della colonna vertebrale,
distribuisce correttamente la pressione del corpo evitando la sensazione degli arti addormentati
favorisce la corretta circolazione riducendo la risposta elastica durante i movimenti
Anais di Morfeus Anais è un materasso ergonomico ad alta efficienza che garantisce un contatto delicato e soffice nella spalla e nell’anca ed un sostegno costante e calibrato del bacino. Consigliabile a singoli/coppie di max 90 kg che dormono in posizione laterale o supina. Innova di Morfeus Il materasso Innova in V-Gel Memory presenta un buon sostegno centrale, mai cedevole, evita compressioni anomale, indipendentemente dalla posizione di riposo. Consigliabile a singoli/coppie di peso max. 100 kg che possono scegliere tra la portanza B (più rigida) e la portanza V (più morbida).
Materasso a molle
Il materasso a molle è ancora tra quelli più utilizzati, la sua caratteristica prinicpale è la traspirabilità, ideale se l’ambiente in cui dormiamo è particolarmente umido
In commercio ce ne sono diversi tipi:
i “classici” con le molle biconiche , ovvero legate tra loro da piccole spirali in filo d’acciaio, che rendono il materasso rigido ,
oppure con molle insacchettate , che lavorano indipendentemente l’una dall’altra garantendo comfort e relax, seguendo la curvatura della schiena e i suoi movimenti.
Regal mpx di Morfeus Regal MPX è il materasso molle insacchettate ad alto comfort con struttura interna MultiPixel Pocket Springs, portanza/durezza Media. E’ indicato per singoli/coppie di peso fino 80/90 kg, che gradiscono un sostegno molto confortevole e calibrato, non rigido.
Esistono poi quelli con molle insacchettate a zona differenziata e con uno strato superiore di memory
Mayfair di Morfeus Mayfair è il materasso molle memory Hybrid System con molle insacchettate Multipixel e V-Gel Memory per un comfort unico
Materasso in lattice
Il lattice è una resina che si raccoglie tagliando la corteccia dell’albero della gomma.
Scegliendo un materasso in lattice è opportuno verificare se è naturale o sintetico, il primo più elastico e il secondo meno deformabile nel tempo
“lattice naturale” si indica quel prodotto composto (per la parte relativa ai polimeri) per l’85% da puro lattice naturale,
l’elasticità permette al materasso di adattarsi perfettamente al corpo, assicurando alla spina dorsale una posizione corretta,
inoltre aiuta il rilassamento muscolare e la circolazione del sangue.
la pura schiuma di lattice, invece, si realizza miscelando diverse qualità di lattice e polimeri sintetici.
Aurora di Morfeus Aurora è il materasso molle lattice con soffice topper Super Pillow Top che si modella sul corpo per un comfort di livello superiore. Lo strato superiore in lattice crea un contatto soffice e sostenuto per una modellazione perfetta sulle forme del corpo.
La vita media di un materasso in lattice è inferiore rispetto a quella degli altri , infatti andrebbe cambiato dopo circa 5/7 anni, mentre quelli a molle e in memory dopo circa 10 anni.
Non solo materasso ..scegliamo la retee il cuscino
Spesso si tende a dare poca importanza all’acquisto della rete.
Affinché il materasso lavori correttamente, deve essere sostenuto da una buona base che svolga la funzione di ammortizzatore.
Per un correto funzionamento , la grandezza del materasso deve essere quella consigliata per la rete.
Infatti se la rete è più grande, il materasso non lavora in modo corretto, mentre se la rete è più piccola ,il materasso si consuma più rapidamente.
Le reti sono disponibili con telaio in legno o in ferro, con doghe fisse, con doghe accoppiate, con sospensioni bilamellari e sospensioni che permettono di regolare la rigidezza.
Ci sono anche reti in legno movimentate a mano o elettriche.
Rete legno Bios di Morfeus Bios è la rete legno con telaio in multistrato profilo rettangolare mm 60×25 con finitura a “olio”. Le 26 mini-doghe da mm 38 sono montate su sospensioni bi-lamellari basculanti in Hytrel Hp100 (speciale materiale plastico garantito per almeno 100.000 cicli) con 4 doghe morbide zona spalla, 4 regolatori di durezza zona lombo-sacrale. La rete Bios è disponibile in versione fissa, versione T/P con regolazione manuale testa/piedi ed in versione ELETTRA con regolazione elettrica.
La formula del buon riposo..Scegliere il cuscino giusto è importante ,
spesso i problemi al collo o alla parte alta della schiena sono causati dal cuscino sbagliato.
Il suo ruolo è infatti fondamentale per mantenere il disegno della colonna vertebrale sempre corretto
A dimostrazione di quanto un guanciale possa essere funzionale per il benessere e il buon riposo , esistono dei cuscini sagomati per la cervicale , in grado di ridurne i sintomi
Molto spesso il dolore è infatti causato da una scorretta posizione nel sonno
I cuscini per la cervicale hanno forma a onda di diversa altezza e sono disponibili in aquacell, memory e lattice.
Materiale molto elastico, anche il lattice è un’ottima scelta ,l’ideale per rilassarsi e rigenerarsi.
Il cuscino in fibra è un guanciale alto , soffice e con un buon sostegno,
è adatto a tutti , è imbottito in fibra di primissima qualità e lavorato con cura per essere anallergico e antipolvere.
Cuscino Btuffolo di Morfeus
Ci sono poi dei cuscini speciali , con il materiale tridimensionale altamente traspirante scelto per la fodera e un interno che unisce aquacell, memory e fibra.
La formula del buon riposo … auguro a tutti voi di trovarla, magari anche grazie a questo articolo,
ora vi lascio con i consigli degli esperti!
Buon riposo a tutti
ecco alcuni suggerimenti dal National Institute of Health
Una continua mancanza di sonno o di scarsa qualità aumenta il rischio di problemi di salute come malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete, depressione e obesità.
Sono anche collegati a problemi di memoria, dimenticanza e più cadute o incidenti.
Obiettivo per 7-9 ore di sonno ogni notte.
Ecco alcuni suggerimenti per aiutarti:
Vai a letto e svegliati alla stessa ora ogni giorno, anche nei fine settimana.
Trova il modo di rilassarti prima di coricarti ogni sera.
Evita distrazioni come telefoni cellulari, computer e televisori nella tua camera da letto.
Esercizio fisico ogni giorno, ma non entro 3 ore prima di coricarsi.
Non consumare pasti abbondanti o bere caffeina o alcool a fine giornata.
Evitare lunghi pisolini (oltre 30 minuti) nel tardo pomeriggio o la sera.