28 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

Come scritto nell’articolo FASHION REVOLUTION: LA MODA CAMBIA,

il sistema moda necessita di una decelerazione o per meglio dire di un fashion reset. Dunque un ripristino della moda.

Annunciato in una dichiarazione congiunta da due delle più importanti associazioni moda

– ovvero il British Fashion Council (BFC) e il Council of Fashion Designers of America (CFDA) –

il fashion reset rappresenta un approccio del tutto nuovo e distante dal sistema moda attuale.

Da concretizzare nelle settimane successive al COVID-19,

il fashion reset sembra poter essere la necessaria quanto impellente opportunità di rimodellare drasticamente l’intero comparto moda. Tra i cambiamenti, l’azzeramento dei ritmi frenetici ed eccessivi del sistema moda corrente

– volti a penalizzare la creatività dei designers.

Dunque, le due associazioni tramite il fashion reset sembrano voler dare maggiore importanza alla creatività

– messa a dura prova dalle tempistiche disperate del fashion system.

A tal proposito il BFC e il CFDA,

hanno dichiarato l’importanza di limitare il numero delle collezioni a due per anno – raccomandando lo svolgimento delle sfilate in una delle capitali mondiali della moda –

alleviando radicalmente non solo l’impatto ambientale degli shows ma anche e soprattutto lo stress fisico e psicologico a cui gli addetti del settore sono regolarmente sottoposti.

Il fashion reset è quindi volto al benessere ed al sostentamento di un industria della moda migliore –

conforme alla protezione dell’ambiente e alla valorizzazione del lavoro.

Il primo a rispondere all’appello?

Alessandro Michele.

A capo della direzione creativa di Gucci dal 2015, Alessandro Michele ha annunciato tramite post su Instagram la volontà di cambiare.

Dal nome “Appunti dal silenzio“, il post annuncia la decisione presa dal direttore creativo di Gucci di abbandonare i calendari ufficiali delle sfilate.

Alessandro Michele sembra voler ritrovare gli stimoli che lo hanno condotto verso il settore moda, per dare voce ad una nuova creatività.

“In questi giorni di confinamenti […] provo a interrogarmi sul senso del mio agire […] avverto impellente la necessità di cambiare molte cose del mio lavoro […] Il cambiamento che immagino passa innanzitutto attraverso la capacità di ricontattare le ragioni più profonde che mi hanno spinto ad entrare nel mondo della moda. Sento il bisogno di rinnovare un patto, depurando l’essenziale dal superfluo. […] Nel mio domani, abbandonerò quindi il rito stanco della stagionalità e degli show per riappropriarmi di una nuova scansione del tempo, più aderente al mio bisogno espressivo. Ci incontreremo solo due volte l’anno, per condividere i capitoli di una nuova storia.”

In merito alle due collezioni – o meglio i capitoli che faranno parte del brand Gucci – Alessandro Michele scrive:

“Si tratterà di capitoli irregolari, impertinenti e profondamente liberi. Saranno scritti mescolando le regole e i generi. Si nutriranno di nuovi spazi, codici linguistici e piattaforme comunicative.”

Alessandro Michele seguirà dunque i propri tempi

– dettati da una creatività differente e lontana dalla frenesia eccessiva del sistema moda attuale.

Un atto d’amore dal direttore creativo di Gucci – verso il brand e la creatività –

a cui i marchi della moda dovrebbero aderire – ripristinando quello che ad oggi è un sistema moda disfunzionale.


B.

L’articolo FASHION RESET? ECCO LA RISPOSTA DI GUCCI proviene da Laura Home Planner.

26 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

Oggi in ufficio mi è arrivata questa mail:” Scusi , mi sa dire quanto costa arredare una cucina?”

La prima risposta che avrei voluto dare :

  • “se fosse così semplice rispondere io potrei smettere di lavorare!”

Ma ovviamente non è quella che ho dato,

capisco che per chi non è del mestiere , dare una risposta a questa domanda può sembrare una cosa banale,

ma in effetti, non lo è !

Prima di tutto:

  • Di che cucina stiamo parlando? Di che dimensione? Quale modello?

le varianti in un a cucina sono tantissime:

  • Materiali per le ante
  • Materiali per il top
  • Elettrodomestici
  • Accessori

Ognuna di queste variabile ha un impatto importante sul prezzo di una cucina,

insomma ,

se decidiamo di parlare della grande distribuzione, in cui una cucina X da 2,50mt costa 1.300,00€ , possiamo chiudere qui l’argomento,

se invece parliamo di un progetto d’arredo , allora state comodi e leggete il mio articolo.

La prima cosa da fare, per definire almeno la fascia di prezzo, è scegliere il materiale delle ante.

Indipendentemente dal fatto che sia classica o moderna, in che materiale la vogliamo?

Quanto costa arredare una cucina?

materiali per le ante

Tra i principali materiali utilizzati per produrre le ante delle cucine troviamo:

  • Laminato materico, riproduce la texture della pietra, del marmo, del legno e dei materiali tessili.

Pannelli idrorepellenti di particelle di legno, ai quali è applicata una texture o un colore.

  • Laccato (lucido, opaco) in tutti i colori

Pannello di fibre legnose a media densità (MDF), classe E1, verniciato con prodotti poliuretanici.

  • Legno

Pannello di fibra legnose, classe E1, rivestito da un foglio di un’essenza a scelta di legno, può essere verniciato.

  • Vetro

Anta costituita da un telaio perimetrale in alluminio e da un pannello frontale in vetro,

  • Melaminico

Pannello di particelle di legno, a bassa emissione di formaldeide, rivestito con carta impregnata di resina melaminica

  • Pet

Foglio di plastica Pvc , reciclabile su pannello di particelle di legno

  • Gres

Lastre composte da materie prime naturali, rese indivisibili da un processo termico, montate su un telaio d’alluminio.

  • Acciaio inox

È inossidabile

  • Fenix NTM

Composto di cellulosa, resine innovative, nanotecnologie.

  • Stratificato

HPL (high pressure laminate) strati di fibre di cellulosa e resine termoindurenti, uniti tramite pressione e calore.

Materiali per il top

Tra quelli utilizzati per le ante, ce ne sono alcuni usati anche per i piani delle cucine:

  • Laminato,
  • Hpl,
  • Fenix,
  • Acciao,
  • Vetro,
  • Gres,
  • Legno

Oltre a questi ci sono:

  • Le pietre naturali, come marmo e granito
  • Il quarzo:

composto dal 95 al 99% di quarzo naturale, integrato con resine e pigmenti ossidi.

Si tratta di un materiale estremamente durevole e resistente.

 Le marche di quarzo più conosciute sono : OKITE® Stone Italiana, Marmo Arredo.

  • Dekton®:

si ottiene dalla miscela di materiali come vetro, materiali ceramici di ultima generazione e quarzo.

Resistente a graffi, urti ed a alte temperature, idrorepellente ed immune a macchie di olio, aceto e limone.

  • Ceramica tecnica :

È un materiale prodotto con argille nobili come quarzi, feldspati e caolini sinterizzate. E’ resistente agli sbalzi di temperatura, non assorbe, è igienico, ed ha proprietà anti batteriche.

Elettrodomestici

I principali di cui si compone una cucina sono:

  • Piano cottura
  • Forno
  • Cappa
  • Frigorifero
  • Lavastoviglie
  • Microonde

E per i più organizzati :

  • Cantinette per il vino
  • Abbattitori
  • Macchina per caffè

ce ne sono di tutti i prezzi, di tutte le marche , di tanti modelli e con diverse funzioni.

Accessori

Gli accessori sono fondamentali nell’ allestimento di una cucina:

  • Colonne estraibili :

si tratta di elementi che ottimizzano gli ingombri , disponibili da 15-30 cm fino a 45-60 cm, con sponde in vetro o in filo metallo.

  • Cassetti :

Disponibili a vista e nascosti dentro i cestoni. Possono avere porta posate interni in plastica, legno e metallo

  • Cestoni:

Sono cassetti più alti che occupano la metà di una base. Sono strutturati per sostenere carichi abbastanza pesanti. Possono essere completati con organizzatori per pentole o piatti.

  • Illuminazione interna:

Utile come luce di cortesia notturna .

  • Illuminazione sotto pensile :

Per lavorare comodamente sui piani di lavoro.

Quanto costa arredare una cucina?

Per rispondere a questa domanda , avrei dunque necessita di conoscere tutte le caratteristiche elencate in precedenza.

Ad ogni modo ,

Con l’aiuto di due differenti layout e utilizzando materiali diversi vi darò l’idea di quanto costa arredare una cucina

Cucina lineare mt 3,30

Ho voluto utilizzare questo tipo di layout , perché si tratta di una configurazione semplice,

non necessita di uno studio di progettazione complesso,

ma proprio per questo motivo è una composizione che spesso viene usata come oggetto di confronto.

Il fatto che si tratti di una parete lineare , è sinonimo per alcuni di composizione “tipo”

Cosa vuol dire?

Significa che quando mi trovo a dover preventivare un arredamento, magari per una seconda casa o più semplicemente per una casa in cui non si vuole investire molto nell’arredamento,

il cliente,

che ha girato per negozi o grandi magazzini,

tende a considerare erroneamente, una cucina lineare, modello di riferimento al prezzo.

Non c’è niente di più sbagliato!

Come già spiegato prima, il prezzo è determinato da un insieme di variabili

i materiali ? gli accessori? gli elettrodomestici?

Per preventivare questa cucina ho considerato:

  • ante in laminato
  • anta laccata lucida per il pensile vasistas
  • top in laminato sp 4cm (anche lo spessore del top incide sul prezzo)
  • elettrodomestici Hotpoint (piano cottura, lavastoviglie, forno, frigorifero e microonde)
  • pensili h72
  • lavello e miscelatore Franke inox

Il prezzo di questa composizione è 5.600,00€

So già che qualcuno di voi dirà:”wow pensavo meno

Se lo state pensando non ditelo, perché questa frase ha poco senso !

Tutto è fattibile,

si può spendere meno,

come?

  • eliminando il particolare laccato,
  • cambiando elettrodomestici.

Ovviamente si può spendere anche di più:

  • considerando le ante laccate oppure in inox o hpl, oppure in gres
  • scegliendo un top in quarzo o in ceramica per esempio
  • cambiando marca degli elettrodomestici

Insomma,

una cucina è comunque un progetto, non ha un prezzo standard come quello che vogliono far credere i grandi che promuovono convenienza e poca qualità

Quanto costa arredare una cucina?

Cucina angolare

Questa cucina , è stata oggetto di progettazione qualche tempo fa

le sue dimensioni sono 3,50×4,38 mt

E’ palese che si tratta di una soluzione più complessa rispetto alla precedente,

sia per le dimensioni, sia per lo sviluppo della composizione.

Ma vediamo in che modo è stata preventivata:

  • ante in materico effetto cemento
  • top in hpl sp 2
  • schienale in vetro magnetico luminoso
  • bancone penisola in Rovere sp 6 cm
  • elettrodomestici Samsung
  • lavello incasso sotto top
  • piano cottura induzione con cappa integrata
  • sgabelli

Prezzo della composizione 18.000,00€

Si,

qui il prezzo è decisamente più alto,

ma a fare la differenza ci sono, oltre alle misure ( è il doppio della cucina di preventivata prima), i materiali e gli accessori

Lo schienale in vetro magnetico luminoso infatti, rientra tra gli accessori più pregiati,

nonché ,

il frigorifero Frestanding doppia porta, il piano cottura con cappa integrata .

E se volessimo abbassare il prezzo?

possibile,

come sarebbe facile farlo aumentare.

per concludere

Non basatevi solo su quello che la “grande distribuzione” vuol farvi credere,

pensate che sia così scontato rispondere alla domanda “quanto costa arredare una cucina”?

L’articolo QUANTO COSTA ARREDARE UNA CUCINA? proviene da Laura Home Planner.

20 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

I trend alimentari nati in quarantena, diventano virali.

Le food trends – o tendenze alimentari – come le altre correnti – nascono e si diffondono principalmente grazie al web e ai social network.

Questi, oltre alla capacità di farci costruire nuove relazioni – personali e non – ci coinvolgono unendoci. Definiti anche User Generated Content – proprio grazie alla possibilità data agli utenti di realizzare e condividere contenuti – i social networks sono in primo luogo una piattaforma di condivisone.

Infatti, favoriscono la diffusione di testi, immagini e video che condivisi, se particolarmente emozionali nella loro semplicità, hanno il potere di diventare virali.

Cosa vuol dire virale?

Semplice. Il termine, indica la capacità di un contenuto di entrare prepotentemente nei ricordi di un soggetto, incentivando e favorendo la sua diffusione in maniera veloce e capillare attraverso la propria rete di contatti.

Ovviamente, alcuni social network sono più adatti alla diffusione di contenuti virali.

A tal proposito Instagram ed il più giovane Tik Tok – essendo principalmente reti sociali di immagini e video brevi –

favoriscono la realizzazione e diffusione di questo tipo di contenuti.

Le quarantine food trends, ovvero le tendenze alimentari nate in quarantena, sono state infatti realizzate e diffuse proprio tramite Instagram e Tik Tok.

Se da un lato quindi la quarantena ha portato con sé sconforto e malumore, dall’altro lato ha incentivato la creazione e circolazione capillare di contenuti social creativi, alimentando nuove tendenze.

Se vi state chiedendo perché si siano sviluppate questo genere di trends, la risposta è ovvia. Pensateci. Quanto tempo abbiamo avuto a nostra a disposizione davanti ai fornelli?

Direi fin troppo. Dunque lo sviluppo virale di contenuti food accattivanti era pressoché scontato.

Pertanto, quali sono le quarantine food trends? Vediamole insieme.

Al primo posto in ordine cronologico la Depression cake. Si, avete letto bene. Conosciuta anche come “Wacky cake” la torta ha fatto il suo esordio negli anni ’30 durante la Grande Depressione. Grazie all’utilizzo di pochi e semplici ingredienti ovvero farina, zucchero e cacao, è diventata un must nelle cucine americane e non, durante la quarantena.

Un dolce salva umore potremmo dire, facile da replicare quanto da condividere.

Successivamente al secondo posto il “Dalgona coffee“. Definito “Whipped coffee” o “upside-down cappuccino” il caffè in questione è diventato popolare in poco tempo. Con dieci milioni di visualizzazioni su Tik Tok, il video dell’utente coreana @imhannahcho è diventato virale, costringendo gli utenti a replicare e condividere la ricetta in maniera a dir poco compulsiva.

La versione homemade di una delle bevande più vendute ed apprezzate di Starbucks non ha più segreti. Il suo gusto è diventato popolare ed alla portata di tutti.

Per ultimi, ma non per gusto, i “Pancake Cereal“. Serviti in bowl colorate con burro e sciroppo d’acero, i pancake in questione stanno spopolando sul web grazie allo loro bizzarra semplicità. Realizzati dalla Tik Toker Melanie Locke , il video è stato apprezzato da 184 mila utenti, diventando in poco tempo un trend a cui non poter rinunciare in cucina e sulla rete.

Dunque, una goduria per occhi e palato da realizzare e condividere online con la propria rete di contatti.


B.

L'articolo QUARANTINE FOOD TRENDS proviene da Laura Home Planner.

17 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

Se state leggendo questo articolo è perchè siete alla ricerca di qualche informazione in più sulla carta da parati per bagno,

continue indagi su internet che non convincono,

“forse non è il rivestimento adatto”, “forse è meglio piastrellare”,

magari non siete sicuri che possa essere la scelta giusta per voi e la paura che non possa resistere in un ambiente umido a contatto con l’acqua vi frena.

Insomma , avete bisogno di qualche spunto in più .

Perfetto, oggi sono qui per questo, per darvi una dritta su questo argomento.

Per farlo mi sono avvalsa della gentilezza dell’ Architetto Giorgia Congiu, fondatrice di Carta Da Parati Artistica alla quale ho fatto una breve intervista.

Carta da Parati per bagno :

la parola ell’esperto

Buongiorno Giorgia,
prima di tutto grazie mille per la collaborazione!

Partiamo con le domande:

L: Che differenza cè tra la carta da parati tradizionale e quella adatta al bagno?

G: La carta da parati che noi proponiamo per le pareti è un rivestimento in tnt con supeficie vinilica, lavabile ma non totalmente impermeabile.

Per i bagni proponiamo la fibra di vetro, un rivestimento impermeabile e molto resistente, che, in caso di posa in pareti soggette ad acqua, viene ulteriormente impermeabilizzato con una resina trasparente.

L: La carta da parati per bagno può essere messa anche a contatto con l’acqua, quindi ad esempio nella doccia?

G: Si assolutamente, la finitura in resina la rende totalmente impermeabile 

L: La carta da parati può essere applicata su piastrelle esistenti?

G: Si, bisogna utilizzare un prodotto autolivellante in modo che non si vedano i punti con le fughe.

L: Costa meno rivestire con carta da parati per bagno o con piastrelle o resina?

G:Dipende dai materiali che si scelgono,non è sicuramente un lavoro economico.

Ma se al posto della carta da parati si posano delle piastrelle da 800€/mq costa sicuramente meno mettere la carta 

L: Consiglia la carta da parati in cucina? che tipo di carta è adatto?

G: Nella cucina, così come in bagno, consiglio la fibra di vetro con resina,

impermeabile e facilmente lavabile con i classici prodotti per l’igiene di questo ambiente.

E’ perfetta anche dietro al piano cottura

L: si può facilmente cambiare? nel senso se domani mi stanco di quella che ho fatto applicare è un lavoro complicato sostituirla?

G:Per quanto riguarda il tnt è abbastanza semplice rimuoverla, per la fibra di vetro è più complesso per via anche dello strato di resina superficiale.

Adesso delle domande dirette un pò più al suo lavoro:

L: In base a cosa sceglie i soggetti per la sua carta da parati?

segue dei trend oppure semplicemente il suo gusto? 

G: Entrambi,

cerco di seguire i trend,

chiaramente se va di moda qualcosa che a me non piace non lo propongo.

L:Può essere personalizzata la carta da parati o richiederebbe dei costi esagerati per la produzione di pochi rotoli?

G:Le nostre carte sono tutte personalizzate parete per parete, non abbiamo rotoli pronti, ogni immagine viene creata in base alle misure della parete da rivestire.

L: Secondo lei qual’è il modo giusto per abbellire con la carta da parati? Meglio decorare una o più pareti?

G: Io preferisco decorare una sola parete, chiaramente molto dipende dalla forma delle stanze e dal tipo di stanza.

In generale, proprio per deformazione professionale, preferisco non eccedere, cerco di togliere invece che aggiungere.

L: Lei trova diffidenza generale nell’acquisto di carta da parati per bagno e cucina  o il problema di fondo è che viene poco proposta, magari proprio da noi arredatori ?

G: Credo che ci sia molta diffidenza e poca formazione al riguardo.

La nostra azienda lavora benissimo con architetti e interior, aperti alle novità, gli arredatori (intersi come venditori di mobili) hanno difficoltà a sperimentare nuovi prodotti.

Io cerco di dare più informazioni possibili ma mi rendo conto che,

mentre un architetto che propone la carta nei suoi progetti convince il cliente,

l’arredatore ,che non crede nel prodotto, non chiude la vendita.

Questa breve intervista all’Architetto Giorgia Congiu è terminata qui,

sperando che sia stata utile a cancellare qualche vostro dubbio.

In conclusione :

TNT : tessuto non tessuto , è un prodotto a base di resina e fibre sintetiche o cellusa e fibre tessili , rinforzate da un collante e può avere superficie vinilica

VINILICA: formata da due strati, il lato decorato in vinile (lavabile ma non idoneo a contatto con l’acqua) e sul retro il Tnt

FIBRA DI VETRO: realizzato con speciali filati ottenuti mediante la fusione del vetro ad alte temperature, adatto a pareti umide e al contatto con l’acqua

Dunque,

non si tratta semplicemente di “carta da parati” per bagno,

forse la diffidenza nasce proprio dal modo in cui viene chiamato questo rivestimento decorativo ,

che tutto è tranne che “carta”

L'articolo CARTA DA PARATI PER BAGNO proviene da Laura Home Planner.

13 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

La Milano Fashion Week – insieme alla settimana della moda di Parigi, Londra e New York – è una delle manifestazioni più attese ed importanti del fashion system.

Organizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana o CNMI – Associazione senza scopo di lucro che disciplina, coordina e promuove la moda italiana –

la Milano Fashion Week è tra le maggiori iniziative promozionali per stilisti e case di moda.

In questa occasione le tendenze prendono forma, sradicandosi nel complesso ed articolato mondo del fashion system ed insieme ad esse i brands.

Un evento importante da non perdere – nonostante l’emergenza sanitaria attuale – per cui la Camera Nazionale della Moda Italiana ha deciso di non rinunciarvi, cambiandole forma.

Dalle passerelle al digitale.

Presentata ufficialmente dalla Camera Nazionale della Moda Italiana il 5 Maggio scorso, la Milano Digital Fashion Week si terrà dal 14 al 17 luglio prossimo. Esclusivamente in formato online.

Pertanto, una risposta concreta alle richieste di aiuto dei brands destabilizzati prepotentemente dal coronavirus, di cui avevo precedentemente sottolineato le dinamiche nel recente articolo “MODA VS POST COVID-19: EMERGENZA SOSTENIBILITÀ“.

L’evento, trasmesso su piattaforma digitale quanto sui web channels di CNMI – tra cui il sito ufficiale ovvero cameramoda.it ed i profili Instagram, Facebook, Twitter, Linkendin, YouTube e Weibo –

promuoverà attraverso un calendario online le collezioni uomo primavera/estate 2021 e le precollezioni uomo/donna primavera estate 2021.

Per ciascun brands che parteciperà all’evento, sarà riservato un singolo spazio del calendario digitale in cui presentare il proprio lavoro e quindi le varie collezioni.

Un format unico quindi, senza precedenti, che rivede stravolgendoli, gli eccessivi standard della fashion week.

Per venire incontro agli operatori del settore, CNMI oltre agli slots riservati alle collezioni, presenterà per ogni brands contenuti grafici, interviste e backstage.

Dunque, un palinsesto ricco e variegato dove webinars di approfondimento, live performance ed intrattenimento faranno da contorno alle sfilate online.

In merito alla Milano Digital Fashion Week, le parole di Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale delle Moda Italiana.

Il nostro obiettivo è sia quello di sostenere la ripartenza dell’intero sistema moda, sia di raggiungere i media, i buyer e l’intera fashion community attraverso una moltitudine di contenuti, studiati per tutti gli attori del sistema”

Carlo Capasa

Una rivoluzione straordinaria oserei dire all’interno del sistema moda, pronta a stravolgere definitivamente il sistema stesso.


B.

L'articolo MILANO FASHION WEEK: DALLE PASSERELLE AL DIGITALE proviene da Laura Home Planner.

12 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

Avete presente la cabina armadio di Cariie Bradshaw in Sex and the city?

Un sogno per chi ama avere una camera da letto organizzata ed un locale dedicato a vestiti , cappotti, borse e scarpe

Con il termine “cabina armadio” si indica uno spazio della casa allestito con armadi (solitamente senza ante) , in cui si può camminare

In inglese infatti la sua traduzione è “walk in closet”, ovvero un locale adibito a guardaroba, in cui ci si può muovere.

Insomma una vera e propria stanza , che a seconda delle dimensioni , si può completare con poltrone, specchi , tappeti e pouf.

La cabina armadio può essere arredata con varie tipologie di armadio:

  • armadio con ante
  • armadio senza ante
  • struttura autoportante da fissare a muro o soffitto , solitamente fatta in metallo

In generale però , c’è un pò di confusione sul significato della parola “cabina”

infatti le aziende che producono camere , usano quest’ espressione , per distinguere gli armadi senza ante, da quelli tradizionali con ante.

ARMADIO O CABINA ARMADIO?

Chiarito il concetto e fatta distinzione tra i due termini, la domanda giusta da porsi è:

Ho lo spazio per progettare una cabina armadio?

Prima di tutto è necessario tener conto delle misure e della conformazione della stanza:

  • Dove la posiziono?
  • Come la organizzo?
  • Quanto spazio ho a disposizione?

Partiamo dalla sua classica configurazione:

Una stanza adiacente alla camera da letto

La dimensione minima per questa tipologia, è di 2mq , con una profondità di 120 cm , utile a consentire il passaggio tra muro e armadio.

Per la sua progettazione è necessario prevedere alcuni aspetti :

  • la libertà di movimento  al suo interno
  • le attrezzature più adeguate alle sue dimensioni
  • la dimensione della camera da letto non deve ridursi al disotto dei 14 mq a causa della sua configurazione

Come si può vedere dal disegno , la cabina armadio è posizionata dietro alla parete del letto ed è composta da una armadio con ante battenti,

di frequente infatti , la richiesta dei clienti è quella di avere al suo interno moduli chiusi , per evitare che i vestiti si riempiano di polvere.

Un armadio composto dalla sola struttura senza ante , accumula più polvere rispetto ad un armadio chiuso con ante e para polvere .

valutiamo lo spazio:

Per sfruttare al meglio gli spazi senza sacrificare la camera si può progettare una cabina armadio in altri ambienti:

  • corridoio
  • sottoscala
  • sottotetto

Nel caso in cui non si disponga di un vano utile con le minime dimensioni , per la realizzazione si può pensare di costruire pareti in cartongesso.

Nel sottotetto

Un modello di armadio con struttura autoportante e fissaggio a parete o muro , non ha limitazioni di altezza,

a differenza di quello con ante che spesso ha questo vincolo, (sopratutto nel caso di ante a specchio o in vetro)

spesso ma non sempre:

al giorno d’oggi, molte aziende lavorano al centimetro , consentendo di progettare degli armadi su misura.

Ad ogni modo , nel caso di un sottotetto è più funzionale una soluzione aperta , sfruttabile fino al soffitto

Il corridoio

Per molti, una nicchia ricavata nel corridoio è un vero e proprio lusso da sfruttare al millimetro.

Naturalmente, come già detto in precedenza la scelta tra cabina armadio o armadio dipende dagli spazi .

Pensando ad un corridoio con una nicchia profonda , la chiusura con ante e pannelli su misura è l’opzione per ottenere capienza.

Se si necessita di spazi chiusi e aperti , la soluzione è quella di organizzare un armadio che sia la combinazione dei due modelli

Nel sottoscala

A meno che non si tratti di una scala davvero molto profonda , la scelta di un armadio a moduli è la migliore.

Per arredare il vano delle scale, serve un progetto che sappia soddisfare l’ambientazione della camera.

Le ante su misura sono lavorate seguendo l’inclinazione del soffitto.

Armadio o cabina armadio? pro e contro

Gli aspetti positivi o negativi dipendono dalla configurazione :

  • gli armadi senza ante accumulano più polvere
  • un armadio aperto è più facile da organizzare
  • con la cabina armadio si rischia di non fare cambio stagione , il che porterebbe ad ammucchiare nel tempo vestiti e accessori inutilizzati
  • la cabina armadio ha bisogno di più spazio rispetto ad un armadio

L'articolo ARMADIO O CABINA ARMADIO? proviene da Laura Home Planner.

6 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

Qualche anno fa, sono venuta a conoscenza di Airbnb. Nata nel 2008 negli States, Airbnb è una piattaforma online utilizzata per mettere in contatto guest in cerca di un alloggio e hosts disposti ad affittare uno o più spazi extra, per brevi periodi di tempo.

Allora, è bastato un veloce sguardo su Airbnb

per capire come la piattaforma fosse un’ottima alternativa ai motori di ricerca più in voga, riservati alla prenotazione di alloggi sul web.

Perché un’ottima alternativa?

Semplice. Airbnb sembrava rappresentare una soluzione famigliare modesta rispetto a quella ricercata ed a volte esageratamente “gonfiata” della sua concorrenza online.

Una soluzione “inusuale” quindi – considerando i suoi concorrenti – ma particolarmente vincente per viaggiatori alla ricerca di una sistemazione intima ed a buon mercato

dunque con un rapporto qualità/prezzo proporzionale alla scelta dell’alloggio stesso.

Ad oggi Airbnb, nonostante abbia raggiunto un target di clienti ampio, ha mantenuto nel tempo una delle sue più importanti caratteristiche: la famigliarità.

Alloggiare in una casa vacanza, regala la sensazione di ritrovarsi in un “nido famigliare” in cui sentirsi a proprio agio. Una peculiarità unica quanto difficile da trovare nel momento in cui si alloggia in un hotel, dove il “servizio” è un fattore importante di cui tener conto.

A tal proposito nelle ultime settimane, dopo aver ottenuto ingenti finanziamenti

Airbnb ha deciso di sviluppare soluzioni alternative ma necessarie a fronte dell’emergenza sanitaria Covid-19, offrendo la sua peculiarità in forma nuova.

Dunque, quali alternative ha sviluppato Airbnb?

Per prima cosa, la piattaforma ha deciso di introdurre le esperienze online o online experiences. Organizzate dagli hosts di tutto il mondo, queste esperienze digitali offrono agli utenti attività differenti a cui poter assistere.

L’accesso alle esperienze, divise per categorie, avviene dopo la prenotazione online ed il pagamento agli hosts. Un link Zoom guiderà gli utenti all’interno delle attività.

Inoltre, un occhio di riguardo alla tutela delle famiglie.

La piattaforma ha sviluppato un servizio per cui gli hosts possono offrire la propria sistemazione al personale medico coinvolto nell’emergenza sanitaria attuale. Gratuitamente o ad un prezzo agevolato.

Alloggi per l’emergenza o frontline stays sembra stia avendo successo. In Italia, sono circa 3000 le case vacanze rese disponibili a medici ed infermieri.

Infine, una novità del tutto italiana.

Non più case vacanza, ma smart offices. Luoghi dove poter lavorare da remoto in sicurezza e tranquillità. Un’idea ancora in fase di sviluppo che si suppone garantirà un servizio ad un prezzo ragionevole, quanto la tutela sanitaria degli ospiti.

Airbnb, sembra non volersi arrendere al Covid-19. Le soluzioni sviluppate tendono una mano di conforto agli utenti della piattaforma.

Una grande famiglia digitale, unita nella distanza.


B.

L'articolo AIRBNB: L’EVOLUZIONE DELLE CASE VACANZA proviene da Laura Home Planner.

3 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

Arredare il soggiorno non è proprio semplice.

A volte si acquista qualcosa solo perchè ci piace,

dal salotto extra large al tavolo “non mi toccare che mi rompo”, rischiando di dimenticare la funzionalità ed il comfort.

La verità è che il soggiorno è la stanza che usiamo di più ,

quella dove ci rilassiamo guardando un film o leggiamo un libro, dove ceniamo in compagnia o lavoriamo , dove giochiamo con i bambini e facciamo conversazioni.

Case sempre più piccole e ambienti ristretti hanno fatto diventare il soggiorno la stanza che ci accoglie all’entrata, il nostro biglietto da visita,

lo spazio in cui l’ospite scoprirà il nostro gusto personale.

Per arredare il soggiorno dovremo tener conto sia delle misure della stanza sia delle attività che svolgeremo:

  • che forma ha il soggiorno?
  • quante finestre ci sono ?
  • è uno spazio condiviso con la cucina?
  • dove posizioneremo il tv?
  • abbiamo bisogno di un tavolo di grandi dimensioni?
  • ci serve spazio per i libri?
  • una postazione dedicata al lavoro?
  • diventerà anche stanza per gli ospiti?
  • che stile vogliamo usare?

Proviamo ad affrontare l’argomento attraverso due tipologie di layout:

Open space da 25mq

Una zona giorno spaziosa, in cui è presente una cucina con penisola che definisce tre zone:

  • la cucina
  • l’area pranzo
  • lo spazio relax

Il vincolo in questa distribuzione? “un unico tavolo

La soluzione è la risposta ad una domanda precedente:

  • abbiamo bisogno di un tavolo di grandi dimensioni?

SI, ed essendo l’unico tavolo andrà scelto in base a questi criteri:

  • pratico da pulire
  • esteticamente bello
  • allungabile

Nella zona relax verrà inserito un divano dritto , completato da una poltrona e un pouf.

Questa scelta tradizionale concede libertà compositiva, in questo modo il pouf potrà essere posizionato davanti o al lato del divano e la poltrona su uno due lati liberi.

La parete attrezzata sarà un’alternarsi di spazi aperti e chiusi , utili a contenere ma anche a mostrare, dove verrà anche incorporata una zona studio , nascosta in un’anta a ribalta.

Il televisore sarà appeso centralmente nel mobile, così potrà essere visto da tutti i lati della stanza.

La scelta di stile

Trattandosi di un open space, lo stile del soggiorno dovrà convivere in armonia con quello della cucina.

Oggigiorno è possibile acquistare il mobile per il living dalla stessa ditta che produce la cucina,

questa potrebbe essere un’opzione per scegliere la stessa linea

non è comunque vincolante,

l’importante è che la scelta fatta crei un ambiente armonioso.

Soggiorno con pianta rettangolare circa 20 mq

Si tratta di una dimensione ottimale per disporre di tutti i comfort , una disposizione classica, in cui sono presenti due zone, quella relax e quella pranzo

Nell’area pranzo inseriremo un tavolo rotondo con basamento centrale,

si adatta meglio ad un soggiorno di queste dimensioni e accoglie più sedute anche chiuso.

Scegliere un divano con penisola, definirà la zona relax .

Questo tipo di salotto offre più posti a sedere , crea distacco tra gli spazi e non interrompe il volume dell’ambiente.

Per questo living, la scelta è di appoggiare il televisore sul mobile .

Il consiglio in più:

Se si sceglie di appoggiare il televisore , bisogna tener conto che la sua altezza finita da terra dovrà essere compresa tra i 90 e i 100 cm

E per chi non ama la tv a vista , esistono delle pareti attrezzate in cui è possibile nascondere il monitor attraverso ante scorrevoli o a ribalta

Arredare il soggiorno: a prova di luce

Elemento fondamentale in ogni ambiente della casa è la luce,

in particolar modo nel soggiorno , dove vengono svolte più attività.

Sfruttato sia durante le ore diurne che quelle serali, necessità di vari tipi di illuminazione:

  • l’area dedicata al tavolo

serve una luce non abbagliante , posizionata a circa 90cm di distanza dal piano in grado di illuminare quello che si ha davanti,

  • la zona tv

Nelle ore serali è meglio che il tv sia retroilluminato,

questo tipo di illuminazione permetterà di non affaticare gli occhi.

a tal proposito è possibile scegliere dei pannelli per il fissaggio della tv a muro, già forniti di luce,

in alternativa è possibile acquistare dei led da applicare sul retro del televisore,

  • l’angolo conversazione e relax

il divano ha bisogno di una luce regolabile d’intensità e orientabile,

esistono alcuni modelli di divani che montano nella struttura una piccola lampada led corredata da prese usb e piano d’appoggio, utili durante le ore di lettura e momenti lavoro

un’altra opzione è posizionare una lampada a piantana da parte al divano.

Parete attrezzata: definirla con dei criteri di scelta:

Per arredare il soggiorno con la parete attrezzata, è necessario rispondere ad alcune delle domande poste in precedenza:

  • serve spazio per i libri?
  • una zona lavoro?

Se siamo amanti della lettura, abbiamo un collezione di libri da mettere in bella vista o tanti oggetti da mostrare esistono le pareti soggiorno a spalla

Questa tipologia di mobile è la configurazione tipica dei mobili libreria, composta attraverso l’utilizzo di spalle che appoggiano a terra o al mobile .

Se abbiamo la necessità di incorporare anche una zona lavoro , è meglio una parete a moduli componibile

Questo tipo di mobile permette una configurazione a schema libero composta da elementi versatili ; pensili appesi, basi a terra, piani d’appoggio ,

è un sistema in continua evoluzione, che può essere integrato con altri elementi nel tempo.

Arredare il soggiorno con questi moduli permette abbinamenti inusuali di colori e materiali.

Definire lo spazio con i tappeti:

Per definire la zona relax è possibile inserire un tappeto sotto il divano, lasciandolo fuoriuscire almeno 20 cm per lato

Il mio consiglio è quello di evitare tappeti troppo piccoli .

Se si vuole definire anche la zona pranzo , è importante che le sedie intorno al tavolo non escano dai bordi del tappeto

E se il soggiorno diventerà stanza degli ospiti?

A questo proposito meglio orientarsi su un divano o un pouf letto , valutando però l’ingombro occupato una volta aperti.

Scuola di stile:

per ottenere un living contemporaneo scegliamo:

  • tinte neutre come il bianco, l’azzurro, il grigio e i colori pastello
  • strutture in metallo per il tavolo
  • piedi alti per il divano
  • motivi geometrici e pelo lungo per i tappeti

per un living classico:

  • tonalità vivaci come il giallo e l’arancione
  • madie in legno
  • elementi ottonati
  • tappeti a pelo corto

per un living di design:

  • tonalità scure come il grigio, il nero, il bordeaux
  • arredi essenziali con un mix di legno e colore
  • divani rivestiti da tessuti scuri, con basamento in legno
  • tappeti in stile classico rivisitato

L'articolo COME ARREDARE IL SOGGIORNO: IDEE SPUNTI CONSIGLI proviene da Laura Home Planner.

29 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

Quando è la moda a dover cambiare

Certamente non è una novità: il sistema moda necessita di un cambiamento radicale. La parola d’ordine? Decelerazione. La moda ha bisogno di rallentare il proprio passo: l’offerta risulta sempre troppo alta rispetto all’effettiva domanda. In altre parole, il sistema moda produce più di quanto serve.

D’altronde, a rigor di logica, per i brands del fashion system una stagione è composta da cinque collezioni: cruise, pre, main, catwalk e haute couture.

Non servono troppe statistiche né analisi di mercato per comprendere quanto il sistema moda attuale possa essere considerato come un bug: un errore di sistema dunque a cui far fronte, per abbracciare maggiormente sostenibilità e lavoro etico.

Ad oggi, molti brands del fashion system globale, hanno deciso di aderire al cambiamento, sostenendo un’industria della moda conforme alla protezione dell’ambiente quanto alla valorizzazione umana in termini di crescita e profitto.

A sostegno di una concreta evoluzione nel sistema moda globale, l’organizzazione no profit Fashion Revolution.

Quando nasce Fashion Revolution? Di cosa si occupa? Vediamolo insieme.

In seguito al disastro avvenuto il 24 Aprile 2013 al Rana Plaza in Bangladesh – edificio industriale volto alla produzione di abbigliamento di grandi marchi della moda globale –

nasce Fashion Revolution, un movimento globale inteso a promuovere eticità del lavoro e sostenibilità ambientale, per la creazione di un futuro della moda etico, sostenibile e trasparente.

L’organizzazione, sensibilizza le aziende verso pratiche di settore conformi ai valori promossi, quanto gli acquirenti verso un consumo responsabile ed informato.

Ad incitare il cambiamento, il Fashion Transparency Index.

L’indice divulgato da Fashion Revolution incoraggia i brands della moda verso l’adozione di una maggiore trasparenza di informazioni politiche, pratiche e di supply chain – o catena di approvvigionamento.

La pubblica divulgazione dell’indice sprona i brands al cambiamento, dunque verso un futuro della moda migliore.

Tra i 250 brands esaminati per l’edizione 2020, il colosso del fast fashion H&M è al primo posto con un indice di trasparenza pari al 73%. Con un indice pari al 48% il brand luxury Gucci, seguito da Balenciaga pari al 47% e a Bottega Veneta pari al 46%.

Nonostante il sistema moda abbia ancora molto da cambiare, con il contributo di Fashion Revolution la trasformazione sembra essere finalmente in atto.


B.

L'articolo FASHION REVOLUTION: LA MODA CAMBIA proviene da Laura Home Planner.

23 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

Arredare un bagno piccolo è una questione di organizzazione,

come per tutti gli spazi con dimensioni ridotte, è necessario pensare bene a come gestirlo

Le prime domande da porsi sono:

  • doccia o vasca?
  • piastrelle o resina?
  • carta da parati o pittura?
  • sanitari sospesi o a terra?
  • mobile sospeso o a terra?
  • che colore uso?

Se siamo alle prese con una ristrutturazione, bisogna capire quali sono gli aspetti poco funzionanti del bagno per migliorarli, se invece si tratta di un bagno nuovo , non ci resta che rispondere ad ognuna delle domande poste in precedenza

Arredare un bagno piccolo :doccia o vasca? sanitari sospesi o a terra?

Partendo dalla mia esperienza personale e professionale la risposta è doccia

Un bagno piccolo deve essere innanzitutto funzionale e le dimensioni minime di una vasca sono 70×170 cm

“ovviamente è possibile realizzare anche una vasca di dimensioni ridotte, ma in tal caso sarebbe poco funzionale”

Sebbene lo spazio sia poco, ci sono delle misure fondamentali di cui tener conto durante la progettazione di un bagno:

20 cm è lo spazio minimo che deve intercorrere tra bidet e wc

20 cm è lo spazio minimo tra il bidet e il mobile bagno

60 cm deve essere il passaggio disponibile di fronte a i sanitari

Inoltre se il bagno è piccolo esitono vari tipi di lavabo integrati a consolle che hanno profondità massima 36 cm

In alternativa si possono scegliere dei lavabi monoblocco freestanding,

Prediligere elementi sospesi piuttosto che a terra renderà più spazioso l’ambiente, quindi il mio consiglio è quello di scegliere i sanitari sospesi

Oggigiorno ne esitono davvero di ogni forma e colore,

considerando che la misura di un bidetet e di un wc sono più o meno tutte le stesse intorno ai 40x55cm , il consiglio in più è preferire quelli con una forma non troppo tonda

Arredare un bagno piccolo: come farlo diventare spazioso e bello

Dal momento che si tratta di un bagno piccolo, il mobile sarà delle dimensioni dettate dallo spazio a disposizione,

suggerisco quindi di spendere qualche soldo in più per accessoriarlo

Esitono dei kit da inserire nei mobili , composti da vassoi di contenimento completi di bicchieri e griglie utilissimi ad organizzare lo spazio

Trattandosi di un bagno piccolo sarebbe meglio sceliere un mobile con apertura gola, evitando la sporgenza delle maniglie

Anche l’utilizzo di pensili a giorno e mensole aiuta ad orgnizzare lo spazio in un bagno piccolo,

Inoltre se possibile è utile ricavare nicchie nelle pareti

il cosiglio in più:

in un bagno piccolo la scelta dello specchio è molto importante,

ampio da luce e volume all’ambiente , mentre a contenitore organizza lo spazio

Un’apetto da non sottovalutare nell’ arredare un bagno piccolo è la luce

che si disponga o meno della finestra, è rilevante l’uso della luce atificiale,

servirà un’illuminazione strategica con led a soffitto o a parete , piuttosto che con faretti incassati , oltre alla lampada sopra lo specchio

Oltre alla scelte delle luci , un ruolo importante lo dettano i colori ed i rivestimenti

per far sembrare più grande e spazioso il bagno è conveniente usare tinte chiare e neutre e possibilmente rivestimenti continui, tipo la resina

in alternativa alla resina si possono sfruttare dei giochi di colore e forme con piastrelle di vari formati esaltando la parete dietro al mobile o dietro ai sanitari,

oppure si può creare un effetto più scenografico con la carta da parati,

Lo stile easy e minimal è comunque il più consigliato.

L'articolo COME ARREDARE UN BAGNO PICCOLO proviene da Laura Home Planner.