6 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

Qualche anno fa, sono venuta a conoscenza di Airbnb. Nata nel 2008 negli States, Airbnb è una piattaforma online utilizzata per mettere in contatto guest in cerca di un alloggio e hosts disposti ad affittare uno o più spazi extra, per brevi periodi di tempo.

Allora, è bastato un veloce sguardo su Airbnb

per capire come la piattaforma fosse un’ottima alternativa ai motori di ricerca più in voga, riservati alla prenotazione di alloggi sul web.

Perché un’ottima alternativa?

Semplice. Airbnb sembrava rappresentare una soluzione famigliare modesta rispetto a quella ricercata ed a volte esageratamente “gonfiata” della sua concorrenza online.

Una soluzione “inusuale” quindi – considerando i suoi concorrenti – ma particolarmente vincente per viaggiatori alla ricerca di una sistemazione intima ed a buon mercato

dunque con un rapporto qualità/prezzo proporzionale alla scelta dell’alloggio stesso.

Ad oggi Airbnb, nonostante abbia raggiunto un target di clienti ampio, ha mantenuto nel tempo una delle sue più importanti caratteristiche: la famigliarità.

Alloggiare in una casa vacanza, regala la sensazione di ritrovarsi in un “nido famigliare” in cui sentirsi a proprio agio. Una peculiarità unica quanto difficile da trovare nel momento in cui si alloggia in un hotel, dove il “servizio” è un fattore importante di cui tener conto.

A tal proposito nelle ultime settimane, dopo aver ottenuto ingenti finanziamenti

Airbnb ha deciso di sviluppare soluzioni alternative ma necessarie a fronte dell’emergenza sanitaria Covid-19, offrendo la sua peculiarità in forma nuova.

Dunque, quali alternative ha sviluppato Airbnb?

Per prima cosa, la piattaforma ha deciso di introdurre le esperienze online o online experiences. Organizzate dagli hosts di tutto il mondo, queste esperienze digitali offrono agli utenti attività differenti a cui poter assistere.

L’accesso alle esperienze, divise per categorie, avviene dopo la prenotazione online ed il pagamento agli hosts. Un link Zoom guiderà gli utenti all’interno delle attività.

Inoltre, un occhio di riguardo alla tutela delle famiglie.

La piattaforma ha sviluppato un servizio per cui gli hosts possono offrire la propria sistemazione al personale medico coinvolto nell’emergenza sanitaria attuale. Gratuitamente o ad un prezzo agevolato.

Alloggi per l’emergenza o frontline stays sembra stia avendo successo. In Italia, sono circa 3000 le case vacanze rese disponibili a medici ed infermieri.

Infine, una novità del tutto italiana.

Non più case vacanza, ma smart offices. Luoghi dove poter lavorare da remoto in sicurezza e tranquillità. Un’idea ancora in fase di sviluppo che si suppone garantirà un servizio ad un prezzo ragionevole, quanto la tutela sanitaria degli ospiti.

Airbnb, sembra non volersi arrendere al Covid-19. Le soluzioni sviluppate tendono una mano di conforto agli utenti della piattaforma.

Una grande famiglia digitale, unita nella distanza.


B.

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3 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

Arredare il soggiorno non è proprio semplice.

A volte si acquista qualcosa solo perchè ci piace,

dal salotto extra large al tavolo “non mi toccare che mi rompo”, rischiando di dimenticare la funzionalità ed il comfort.

La verità è che il soggiorno è la stanza che usiamo di più ,

quella dove ci rilassiamo guardando un film o leggiamo un libro, dove ceniamo in compagnia o lavoriamo , dove giochiamo con i bambini e facciamo conversazioni.

Case sempre più piccole e ambienti ristretti hanno fatto diventare il soggiorno la stanza che ci accoglie all’entrata, il nostro biglietto da visita,

lo spazio in cui l’ospite scoprirà il nostro gusto personale.

Per arredare il soggiorno dovremo tener conto sia delle misure della stanza sia delle attività che svolgeremo:

  • che forma ha il soggiorno?
  • quante finestre ci sono ?
  • è uno spazio condiviso con la cucina?
  • dove posizioneremo il tv?
  • abbiamo bisogno di un tavolo di grandi dimensioni?
  • ci serve spazio per i libri?
  • una postazione dedicata al lavoro?
  • diventerà anche stanza per gli ospiti?
  • che stile vogliamo usare?

Proviamo ad affrontare l’argomento attraverso due tipologie di layout:

Open space da 25mq

Una zona giorno spaziosa, in cui è presente una cucina con penisola che definisce tre zone:

  • la cucina
  • l’area pranzo
  • lo spazio relax

Il vincolo in questa distribuzione? “un unico tavolo

La soluzione è la risposta ad una domanda precedente:

  • abbiamo bisogno di un tavolo di grandi dimensioni?

SI, ed essendo l’unico tavolo andrà scelto in base a questi criteri:

  • pratico da pulire
  • esteticamente bello
  • allungabile

Nella zona relax verrà inserito un divano dritto , completato da una poltrona e un pouf.

Questa scelta tradizionale concede libertà compositiva, in questo modo il pouf potrà essere posizionato davanti o al lato del divano e la poltrona su uno due lati liberi.

La parete attrezzata sarà un’alternarsi di spazi aperti e chiusi , utili a contenere ma anche a mostrare, dove verrà anche incorporata una zona studio , nascosta in un’anta a ribalta.

Il televisore sarà appeso centralmente nel mobile, così potrà essere visto da tutti i lati della stanza.

La scelta di stile

Trattandosi di un open space, lo stile del soggiorno dovrà convivere in armonia con quello della cucina.

Oggigiorno è possibile acquistare il mobile per il living dalla stessa ditta che produce la cucina,

questa potrebbe essere un’opzione per scegliere la stessa linea

non è comunque vincolante,

l’importante è che la scelta fatta crei un ambiente armonioso.

Soggiorno con pianta rettangolare circa 20 mq

Si tratta di una dimensione ottimale per disporre di tutti i comfort , una disposizione classica, in cui sono presenti due zone, quella relax e quella pranzo

Nell’area pranzo inseriremo un tavolo rotondo con basamento centrale,

si adatta meglio ad un soggiorno di queste dimensioni e accoglie più sedute anche chiuso.

Scegliere un divano con penisola, definirà la zona relax .

Questo tipo di salotto offre più posti a sedere , crea distacco tra gli spazi e non interrompe il volume dell’ambiente.

Per questo living, la scelta è di appoggiare il televisore sul mobile .

Il consiglio in più:

Se si sceglie di appoggiare il televisore , bisogna tener conto che la sua altezza finita da terra dovrà essere compresa tra i 90 e i 100 cm

E per chi non ama la tv a vista , esistono delle pareti attrezzate in cui è possibile nascondere il monitor attraverso ante scorrevoli o a ribalta

Arredare il soggiorno: a prova di luce

Elemento fondamentale in ogni ambiente della casa è la luce,

in particolar modo nel soggiorno , dove vengono svolte più attività.

Sfruttato sia durante le ore diurne che quelle serali, necessità di vari tipi di illuminazione:

  • l’area dedicata al tavolo

serve una luce non abbagliante , posizionata a circa 90cm di distanza dal piano in grado di illuminare quello che si ha davanti,

  • la zona tv

Nelle ore serali è meglio che il tv sia retroilluminato,

questo tipo di illuminazione permetterà di non affaticare gli occhi.

a tal proposito è possibile scegliere dei pannelli per il fissaggio della tv a muro, già forniti di luce,

in alternativa è possibile acquistare dei led da applicare sul retro del televisore,

  • l’angolo conversazione e relax

il divano ha bisogno di una luce regolabile d’intensità e orientabile,

esistono alcuni modelli di divani che montano nella struttura una piccola lampada led corredata da prese usb e piano d’appoggio, utili durante le ore di lettura e momenti lavoro

un’altra opzione è posizionare una lampada a piantana da parte al divano.

Parete attrezzata: definirla con dei criteri di scelta:

Per arredare il soggiorno con la parete attrezzata, è necessario rispondere ad alcune delle domande poste in precedenza:

  • serve spazio per i libri?
  • una zona lavoro?

Se siamo amanti della lettura, abbiamo un collezione di libri da mettere in bella vista o tanti oggetti da mostrare esistono le pareti soggiorno a spalla

Questa tipologia di mobile è la configurazione tipica dei mobili libreria, composta attraverso l’utilizzo di spalle che appoggiano a terra o al mobile .

Se abbiamo la necessità di incorporare anche una zona lavoro , è meglio una parete a moduli componibile

Questo tipo di mobile permette una configurazione a schema libero composta da elementi versatili ; pensili appesi, basi a terra, piani d’appoggio ,

è un sistema in continua evoluzione, che può essere integrato con altri elementi nel tempo.

Arredare il soggiorno con questi moduli permette abbinamenti inusuali di colori e materiali.

Definire lo spazio con i tappeti:

Per definire la zona relax è possibile inserire un tappeto sotto il divano, lasciandolo fuoriuscire almeno 20 cm per lato

Il mio consiglio è quello di evitare tappeti troppo piccoli .

Se si vuole definire anche la zona pranzo , è importante che le sedie intorno al tavolo non escano dai bordi del tappeto

E se il soggiorno diventerà stanza degli ospiti?

A questo proposito meglio orientarsi su un divano o un pouf letto , valutando però l’ingombro occupato una volta aperti.

Scuola di stile:

per ottenere un living contemporaneo scegliamo:

  • tinte neutre come il bianco, l’azzurro, il grigio e i colori pastello
  • strutture in metallo per il tavolo
  • piedi alti per il divano
  • motivi geometrici e pelo lungo per i tappeti

per un living classico:

  • tonalità vivaci come il giallo e l’arancione
  • madie in legno
  • elementi ottonati
  • tappeti a pelo corto

per un living di design:

  • tonalità scure come il grigio, il nero, il bordeaux
  • arredi essenziali con un mix di legno e colore
  • divani rivestiti da tessuti scuri, con basamento in legno
  • tappeti in stile classico rivisitato

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29 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

Quando è la moda a dover cambiare

Certamente non è una novità: il sistema moda necessita di un cambiamento radicale. La parola d’ordine? Decelerazione. La moda ha bisogno di rallentare il proprio passo: l’offerta risulta sempre troppo alta rispetto all’effettiva domanda. In altre parole, il sistema moda produce più di quanto serve.

D’altronde, a rigor di logica, per i brands del fashion system una stagione è composta da cinque collezioni: cruise, pre, main, catwalk e haute couture.

Non servono troppe statistiche né analisi di mercato per comprendere quanto il sistema moda attuale possa essere considerato come un bug: un errore di sistema dunque a cui far fronte, per abbracciare maggiormente sostenibilità e lavoro etico.

Ad oggi, molti brands del fashion system globale, hanno deciso di aderire al cambiamento, sostenendo un’industria della moda conforme alla protezione dell’ambiente quanto alla valorizzazione umana in termini di crescita e profitto.

A sostegno di una concreta evoluzione nel sistema moda globale, l’organizzazione no profit Fashion Revolution.

Quando nasce Fashion Revolution? Di cosa si occupa? Vediamolo insieme.

In seguito al disastro avvenuto il 24 Aprile 2013 al Rana Plaza in Bangladesh – edificio industriale volto alla produzione di abbigliamento di grandi marchi della moda globale –

nasce Fashion Revolution, un movimento globale inteso a promuovere eticità del lavoro e sostenibilità ambientale, per la creazione di un futuro della moda etico, sostenibile e trasparente.

L’organizzazione, sensibilizza le aziende verso pratiche di settore conformi ai valori promossi, quanto gli acquirenti verso un consumo responsabile ed informato.

Ad incitare il cambiamento, il Fashion Transparency Index.

L’indice divulgato da Fashion Revolution incoraggia i brands della moda verso l’adozione di una maggiore trasparenza di informazioni politiche, pratiche e di supply chain – o catena di approvvigionamento.

La pubblica divulgazione dell’indice sprona i brands al cambiamento, dunque verso un futuro della moda migliore.

Tra i 250 brands esaminati per l’edizione 2020, il colosso del fast fashion H&M è al primo posto con un indice di trasparenza pari al 73%. Con un indice pari al 48% il brand luxury Gucci, seguito da Balenciaga pari al 47% e a Bottega Veneta pari al 46%.

Nonostante il sistema moda abbia ancora molto da cambiare, con il contributo di Fashion Revolution la trasformazione sembra essere finalmente in atto.


B.

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23 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

Arredare un bagno piccolo è una questione di organizzazione,

come per tutti gli spazi con dimensioni ridotte, è necessario pensare bene a come gestirlo

Le prime domande da porsi sono:

  • doccia o vasca?
  • piastrelle o resina?
  • carta da parati o pittura?
  • sanitari sospesi o a terra?
  • mobile sospeso o a terra?
  • che colore uso?

Se siamo alle prese con una ristrutturazione, bisogna capire quali sono gli aspetti poco funzionanti del bagno per migliorarli, se invece si tratta di un bagno nuovo , non ci resta che rispondere ad ognuna delle domande poste in precedenza

Arredare un bagno piccolo :doccia o vasca? sanitari sospesi o a terra?

Partendo dalla mia esperienza personale e professionale la risposta è doccia

Un bagno piccolo deve essere innanzitutto funzionale e le dimensioni minime di una vasca sono 70×170 cm

“ovviamente è possibile realizzare anche una vasca di dimensioni ridotte, ma in tal caso sarebbe poco funzionale”

Sebbene lo spazio sia poco, ci sono delle misure fondamentali di cui tener conto durante la progettazione di un bagno:

20 cm è lo spazio minimo che deve intercorrere tra bidet e wc

20 cm è lo spazio minimo tra il bidet e il mobile bagno

60 cm deve essere il passaggio disponibile di fronte a i sanitari

Inoltre se il bagno è piccolo esitono vari tipi di lavabo integrati a consolle che hanno profondità massima 36 cm

In alternativa si possono scegliere dei lavabi monoblocco freestanding,

Prediligere elementi sospesi piuttosto che a terra renderà più spazioso l’ambiente, quindi il mio consiglio è quello di scegliere i sanitari sospesi

Oggigiorno ne esitono davvero di ogni forma e colore,

considerando che la misura di un bidetet e di un wc sono più o meno tutte le stesse intorno ai 40x55cm , il consiglio in più è preferire quelli con una forma non troppo tonda

Arredare un bagno piccolo: come farlo diventare spazioso e bello

Dal momento che si tratta di un bagno piccolo, il mobile sarà delle dimensioni dettate dallo spazio a disposizione,

suggerisco quindi di spendere qualche soldo in più per accessoriarlo

Esitono dei kit da inserire nei mobili , composti da vassoi di contenimento completi di bicchieri e griglie utilissimi ad organizzare lo spazio

Trattandosi di un bagno piccolo sarebbe meglio sceliere un mobile con apertura gola, evitando la sporgenza delle maniglie

Anche l’utilizzo di pensili a giorno e mensole aiuta ad orgnizzare lo spazio in un bagno piccolo,

Inoltre se possibile è utile ricavare nicchie nelle pareti

il cosiglio in più:

in un bagno piccolo la scelta dello specchio è molto importante,

ampio da luce e volume all’ambiente , mentre a contenitore organizza lo spazio

Un’apetto da non sottovalutare nell’ arredare un bagno piccolo è la luce

che si disponga o meno della finestra, è rilevante l’uso della luce atificiale,

servirà un’illuminazione strategica con led a soffitto o a parete , piuttosto che con faretti incassati , oltre alla lampada sopra lo specchio

Oltre alla scelte delle luci , un ruolo importante lo dettano i colori ed i rivestimenti

per far sembrare più grande e spazioso il bagno è conveniente usare tinte chiare e neutre e possibilmente rivestimenti continui, tipo la resina

in alternativa alla resina si possono sfruttare dei giochi di colore e forme con piastrelle di vari formati esaltando la parete dietro al mobile o dietro ai sanitari,

oppure si può creare un effetto più scenografico con la carta da parati,

Lo stile easy e minimal è comunque il più consigliato.

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22 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

Siamo pronti a ridefinire la nostra concezione di lavoro?

Con l’avvicinarsi della fase 2 in merito all’emergenza sanitaria COVID-19, molte sono le domande riguardo ciò che cambierà nelle nostre vite. Prendendo in considerazione la nostra attuale routine, è oramai difficile pensare ad un ritorno della normalità pre pandemia.

A tal proposito, molte delle norme previste dal DPCM, come il distanziamento sociale ed il lavoro agile o smart working rimarranno pressoché invariate, così da evitare un’alta possibilità di contagio.

Ad oggi, non sappiamo per quanto tempo queste norme verranno prolungate. Per questo motivo dobbiamo essere pronti ad affrontare nuovamente, una ridefinizione del nostro stile di vita.

Se ad esempio in ambito sociale, il distanziamento potrebbe cambiare radicalmente la nostra percezione dei rapporti interpersonali

la realtà lavorativa potrebbe subire un cambiamento definitivo e perfettamente in linea con la rivoluzione smart working.

Ma cos’è effettivamente lo smart working?

Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività […] pone l’accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).

Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali

Insomma, da queste poche righe lo smart working sembra essere una tipologia di lavoro appagante e flessibile.

La realtà?

Nonostante la flessibilità del lavoro agile possa esserci d’aiuto, in questi ultimi mesi rivoluzionare la nostra concezione di lavoro è stato estremamente difficile e complicato.

Pensateci: quanti di voi erano pronti a lavorare da casa, tra quattro mura, a distanza ravvicinata con i propri famigliari?

Magari senza il “supporto” di uno studio, dividendo gli spazi tra famiglia e lavoro?

Posso affermare che l’80% di noi non era pronto ad un cambiamento così significativo in ambito lavorativo. Proprio per questa ragione, non conoscendo quale sarà effettivamente il “lavoro del futuro” dobbiamo attrezzarci.

Ebbene si. Se effettivamente il lavoro agile rimarrà un denominatore comune nelle nostre vite, dobbiamo essere pronti a ridefinire la nostra concezione di lavoro ed insieme ad essa le nostre abitudini lavorative.

La creazione di uno spazio lavorativo nella propria abitazione quanto la suddivisione e organizzazione del tempo per il lavoro quanto per sé, dovranno essere degli elementi essenziali da prendere in considerazione per il proprio futuro.

La rivoluzione smart working sembra essere iniziata, sta a noi stare al passo coi tempi.

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18 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

Per qualcuno è il rifugio da arredare con elementi per lo svago e il relax come gli attrezzi per il fitness o il tavolo da ping pong, per altri è una “casa” dentro casa , lo spazio conteso da tutti ; per chi ha la fortuna di disporre di questo ambiente ecco alcune idee e consigli su come arredare la taverna

La prima cosa da fare è pensare a come gestire lo spazio :

Open space o ambienti divisi?

La seconda domanda da porsi è :che stile usare?

Minimal e moderno oppure rustico ?

Come arredare la taverna ?

Ciò che non può mancare in una taverna di tutto rispetto è un angolo cottura.

Non importa che sia grande , ciò che conta è la presenza di alcuni elementi essenziali:

  • un frigorifero
  • un piano cottura
  • un lavello
  • qualche mobile base e pensile per le stoviglie e i bicchieri

Disporre di questi ingredienti renderà la taverna il posto perfetto per organizzare feste e cene tra amici .

Oltre all’angolo cottura è necessario un tavolo ,

quadrato, tondo o rettangolare poco importa, basta che sia allungabile.

Nel caso in cui lo spazio in taverna sia esiguo si può pensare ad un tavolo trasformabile o ad una consolle

Se la taverna sarà il luogo in cui ricevere amici e parenti , bisognerà creare una zona relax che la renda accogliente

Un divano o delle poltrone saranno perfetti.

Indipendentemente dallo stile della taverna , meglio scegliere tessuti freschi, come il cotone, il lino o le microfibre , questo perchè tessuti troppo pesanti renderebbero “soffocante” l’ambiente.

Come arredare e decorare la taverna ?

In taverna il soffitto è normalmente più basso rispetto al resto della casa, un’idea potrebbe essere quella di arredarla con elementi stretti e alti per rendere più ampia la visione dello spazio.

Foto credit Arredomania

Inoltre, essendo uno spazio solitamente poco illuminato a causa della mancanza di finestre ,il mio consiglio è quello di arredarla con colori chiari ,

privilegiando dunque tonalità neutre, come il bianco , il grigio e il tortora e colori pastello come il verde e l’azzurro.

Il consiglio in più“:

L’uitlizzo di materiali come il legno e i mattoni a vista rende l’ambiente caldo e accogliente, questo vale sia per lo stile moderno che per lo stile rustico.

Se siete amanti della musica , la taverna può essere l’ambiente adatto per i vostri strumenti musicali,

a tal proposito sarebbe opportuno definere gli spazi separandoli.

Non è necessario creare delle pareti in mattoni , ci sono tanti altri modi per dividere gli ambienti,

ad esempio con delle librerie bifacciali

librerie

Per i wine lovers , la taverna può essere il posto perfetto per ritagliare uno spazio dedicato al vino

Un luogo fresco attrezzato con scaffali in legno e cantinette che mantengono la bevanda alla giusta temperatura.

Infine qualche consiglio per le pareti..

Arredare con specchi appesi alle pareti da profondità all’ambiente e lo illlumina,

si anche a quadri e decori in legno e metallo

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15 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

COME SI STA PREPARANDO IL SETTORE MODA AL POST CORONAVIRUS?

Questa, come tante altre, le domande che oggigiorno ci poniamo pensando a ciò che avverrà nel post emergenza COVID-19. Nonostante ad oggi si sia prolungata la misura di contenimento del contagio sino al 3 Maggio 2020, i diversi settori industriali, tra cui il settore fashion, si sta mobilitando verso la ricerca di soluzioni strategiche per il ri-sollevamento del settore stesso al COVID-19.

Con 2,5 trilioni di entrate globali annue, l’industria moda pre-pandemia poteva essere considerata come una delle maggiori al mondo. L’attuale emergenza coronavirus ha destabilizzato prepotentemente il fashion system, per il quale si stima una riduzione cospicua dei ricavi su base annua.

A tal proposito, McKinsey & Company in partnership con The Business of Fashion (BoF), ha realizzato un report ufficiale aggiornato alla situazione pandemica attuale dal nome The State of Fashion 2020. Coronavirus update di cui ora menzionerò alcuni dati importanti.

In ordine

il report stima che i ricavi dell’industria moda globale si ridurrà dal 27 al 30 % nel 2020 su base annua, con una possibile crescita dei guadagni dal 2 al 4% nel 2021. In merito all’industria del lusso, una riduzione globale dal 35 al 39 % nel 2020 su base annua, con una crescita dall’1 al 4 % nel 2021.

Inoltre, approfondendo l’analisi McKinsey, scopriamo che un numero importante di aziende fashion, fallirà nei prossimi 12-18 mesi.

Questi dati, mostrano in maniera sconcertante quanto l’emergenza sanitaria attuale sia devastante al sistema moda globale.

Nel post COVID-19, il medesimo sistema, dovrà dunque essere capace di “rimboccarsi le maniche” per non fallire.

A tal proposito, cosa dovrà affrontare nei prossimi mesi l’industria della moda?

Per prima cosa, l’analisi McKinsey metta in guardia il fashion system, il quale dovrà essere pronto a scontrarsi con un mercato in recessione.

La diretta conseguenza?

Il rallentamento della spesa e quindi una riduzione della domanda da parte dei consumatori. Essenzialmente, il sistema dovrà modificarsi, adottando soluzioni strategiche per quelli che potremmo definire come “consumatori post-pandemia”.

Al sistema moda sarà dunque richiesta:

la digitalizzazione delle aziende, quanto la riformulazione della propria mission aziendale – considerando l’evoluzione del mercato. Inoltre, dovrà sviluppare una spiccata innovazione creativa, riconquistando il “consumatore post-pandemia” ed attuare un’implementazione del sistema moda volto alla sostenibilità.

Questi, solo alcuni dei tratti salienti dell’analisi McKinsey: ognuno di essi volto alla creazione di un futuro innovativo e sostenibile.

A tal proposito,se fino a qualche mese fa, la sostenibilità – quanto l’implementazione di un sistema moda innovativo – sembravano poter essere “facoltativi

ora sembrano essere un’emergenza a cui l’industria della moda non può sottrarsi.


B.

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12 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

ARREDARE LA STANZA DEGLI OSPITI PER RIAVVICINARCI

Credete forse che il Covid-19 possa aver annientato la nostra voglia di stare insieme?

Io credo di no

Questa situazione di “isolamento” ha dettato delle nuove regole alle nostre abitudini, ma di sicuro non ha cancellato la voglia di potersi abbracciare.

A tal proposito penso che quando tutto sarà un brutto ricordo , sentiremo il bisogno di riunirci e di condividere nuovamente la nostra vita con gli altri.

Allora sarà opportuno organizzarsi per “arredare la stanza degli ospiti”

La prima cosa da fare è scegliere quale stanza dedicare

Per mancanza di spazio o di necessità, non tutti in casa abbiamo adibito una stanza che ha come scopo quello di “ospitare”.

Andando per esclusione, le stanze che potrebbero contendersi la nomina a stanza degli ospiti sono:

Partiamo dalla stireria…

si magari suona male , mettere un ospite dove di solito si stira..ma dipende dalla stireria

Quello che non manca di solito in una stireria di tutto rispetto è un armadio, quindi per far si che possa all’occorrenza diventare una stanza da letto potremmo aggiungere :

  • un pouf letto ,

questo elemento è estremamente comodo e pratico, ha dimensioni ridotte , solitamente 90x90cm , ha doppia funzione, oltre ad essere una seduta, ed un piano d’appoggio , con pochi movimenti di apertura diventa un letto.

poco ingombrante può condividere lo spazio con l’asse da stiro.

  • uno specchio

questo complemento vale per tutte le opzioni di scelta, è utile averne uno indipendentemente da quale sarà la stanza adattata per gli ospiti

  • una lampada da tavolo

utile per la lettura notturna o semplicemente per chi non ama dormire al buio

Ovviamente sarà necessario liberare parte dell’armadio per garantire lo spazio a bagagli e biancheria

Arredare la stanza degli ospiti ..in studio

Ormai lo smart-working è parte della nostra vita, più o meno tutti ci siamo adeguati creando uno spazio per gestire il lavoro da casa

in questo stesso spazio, se all’interno di una stanza dedicata , potremmo pensare d’inserire:

  • un divano letto (se le dimensioni della stanza lo permettono ) oppure un pouf
  • un tappetto e delle stampe

abbellire la stanza degli ospiti dando un pò di carattere e personalità non guasta, oltre a pensare al lato funzionale pensiamo anche a quello estetico

  • un piccolo armadio, (basteranno due ante)
  • un appendiabito

nonchè lo specchio e la lampada

La cameretta dei bambini da condividere

Questa è una sistemazione momentanea per ricevere gli ospiti, non si tratta di una vera e propria stanza dedicata

Diciamo che qui il discorso è davvero molto vago, dipende dalle dimensioni della stanza e dalla sua configurazione,

Ad ogni modo per aggiungere un posto letto basterà avere una seconda rete di emergenza ,

per il resto liberiamo un pò di armadio e diamo a dispozione un piano d’appoggio utile per la lampada , il libro , la sveglia o semplicemente per la bottiglia dell’acqua.

Ecco una lista delle cose utili da far trovare nella stanza degli ospiti oltre a quelle già elencate:

  • Una sedia o una piccola poltroncina
  • Asciugamani e coperte
  • Cestino per rifiuti
  • Carta e penne

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9 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

“Ormai le case non hanno più l’ingresso, si entra direttamente in soggiorno”..quante volte avete sentito questa frase?

Io spesso, immancabilmente si da per scontato che la casa ne sia priva, ma in realtà per entrarci da qualche parte dobbiamo pur passare..

bene.. che lo vogliate o no questa parte si chiama ingresso.

Funzionalità e accoglienza
L’ingresso è la prima parte della casa , che da l’iniziale impressione sulla nostra personalità, per cui è fondamentale renderlo accogliente e curato al di là delle dimensioni

Se siete tra quelli che per ragioni di spazio hanno sacrificato l’ingresso e la vostra porta d’entrata accede direttamente in cucina o in soggiorno,

ecco alcune idee da copiare

Linee geometriche, fascie cromatiche, se non abbiamo a dispozione nessuno spazio sfruttabile in profondità , non ci resta che arricchire l’ingresso con i colori

e perchè no ,aggiungere qualche accessorio funzionale come appendiabiti , quadri o specchi che decorano la parete

Foto Pinterest

Se invece il vostro ingresso è un corridoio, dovremo arredarlo con elementi pratici e funzionali

Cosa serve all’ingresso?

se si tratta dell’unico ingresso di casa, serve uno scarpiera, un appendiabito e qualcosa per appoggiare borse, cappelli, chiavi

Se l’ingresso è un corridoio con pareti profonde , può essere sfruttato con gli armadi , elementi che in casa non sono mai in eccesso,

oppure con la cabina armadio , nel caso si volesse scegliare una soluzione più leggera e organizzata

cabina Liberty

L’ingresso è uno luogo di passaggio, il luogo in cui , chi , per la prima volta entra in casa nostra, prende confidenza con il nostro gusto,

quindi perchè non mostrare le nostre passioni?

Un’ idea potrebbe essere la libreria

Esporre i nostri i lbri, gli oggetti di decoro, le nostre foto, insomma il posto in cui comunichiamo chi siamo

Atlante

Se entrando in casa ci troviamo di fronte delle scale e l’unica parete sfruttabile è proprio quella che le forma, allora possiamo rendere piacevole l’entrata con una seduta

una panca, un pouf una poltroncina ,

potremmo poi dare carattere alla parete con un colore diverso dal resto dell’ambiente o con della carta da partai

Foto Pinterest

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8 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

COME FARLO, AI TEMPI DEL COVID-19?

Prendersi cura di sé: un bel dramma se ci si ritrova a casa in quarantena. Gli stimoli quanto la voglia ed il tempo vengono a mancare, poiché alla fin fine si ha sempre qualcosa a cui pesare, tra cui il lavoro (per lo più quello che ad oggi è incredibilmente spopolato con il termine di smart working, ovvero il lavoro da remoto) la famiglia, la casa e perché no Netflix. Ovviamente, ironicamente parlando, queste sono solo alcune delle cose che ci allontanano dalla sana prospettiva dell’occuparci di noi e da buona unconventional quale sono, trovo che nonostante le stesse motivazioni siano importanti e quindi necessarie, la buona scusa del “non avere tempo per” la trovo alquanto fastidiosa ed incomprensibile.  

Pensateci:

non siamo forse noi gli stessi che aspettano ogni anno con trepida ansia ferie e festività per rimanere in compagnia dei famigliari o del proprio compagno/a, sfaccendando in casa oppure oziando sul divano, ma con un occhio di riguardo verso la ricerca e/o il ritrovamento di un benessere psico-fisico a 360°?

Non fraintendetemi: non ho alcune intenzione di paragonare il COVID-19 ad una sorta di “vacanza di piacere”. Oggettivamente, ci è stato “concesso” del tempo, quindi perché non sfruttarlo appieno? In tal senso, occuparsi di sé dovrebbe (o quanto meno potrebbe) rientrare nella nostra responsabilità morale.

Si, avete letto bene. Ora, anzi soprattutto ora, in questo periodo di crisi è opportuno concederci del tempo, ritrovando noi stessi. Attingere ai propri “doveri” (quindi alla mancanza di tempo) un capro espiatorio a cui dar colpa per non aver tempo per sé, lo trovo paradossale. Dedicare dei momenti nell’arco della giornata a noi stessi, alimenterebbe il nostro benessere psico-fisico, aiutandoci a portare avanti la quarantena con maggior facilità. In questo modo il tempo “concesso” diverrebbe prezioso e non qualcosa da cui scappare.

Esiste una formula comune?

Ovviamente no, non esiste una “formula” comune. Ognuno di noi dovrebbe poter impiegare il proprio tempo in relazione alle proprie esigenze ma se non sapete da dove partire, iniziate dalle piccole cose. Per darvi un esempio, nelle ultime settimane ho ritrovato il piacere della lettura e scoperto la magia dello yoga. Disciplina fisica quanto spirituale, ho iniziato ad attingerci tramite Down Dog, un’incredibile app mobile che consiglio a principianti e non.

Credo fermamente possa essere un’affidabile quanto idonea sostituzione alla pratica “live”.

In conclusione:

Riprendete in mano le vostre passioni e ossigenate il vostro corpo: la vostra mente come la vostra persona ve ne sarà grata. Prendersi cura di sé (anche e soprattutto in questo periodo di crisi) è un diritto e non qualcosa di cui possiamo fare a meno.


B.

L'articolo PRENDERSI CURA DI SE’ … IN TEMPI DI CRISI proviene da Laura Home Planner.