9 Luglio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

In anteprima alla MDW 2022, Ex.t ha presentato la collezione Swing, disegnata da Fabio Fantolino, che traduce il fascino del passato in un linguaggio contemporaneo.

collezione Swing

Il design poetico e minimalista di Ex.T torna ad incantare il pubblico alla 60a edizione del Salone del Mobile di Milano. Nello stand dell’azienda italiana abbiamo potuto ammirare in anteprima Swing, la collezione disegnata da Fabio Fantolino. Inoltre, debuttano anche la vasca Beam di Sans Nom – Studio Salaris e lo specchio Flûte di Samuel Wilkinson. 

Collezione Swing di Fabio Fantolino per Ex.T

La collezione Swing traduce il fascino del passato in un linguaggio contemporaneo. Linee spezzate e curve si alternano in una reinterpretazione delle forme del primo Novecento, articolate in una versione aggiornata e funzionale. Grande attenzione ai dettagli, versatilità e funzionalità si combinano con materiali senza tempo come il legno di rovere, accostati a elementi LivingTec®, una solid surface di ultima generazione, restituendo dinamismo ed espressività all’ambiente. Il mobile da bagno conferma la tendenza che vede ingombri ridotti al minimo e forme destrutturate. Semplice e leggero, è costruito attorno alla forma del rettangolo con un solo angolo smussato, ripresa dalle specchiere. Declinato nelle versioni a doppio lavabo e singolo, sospeso e per lavabi da appoggio, si può avere con cassetto oppure vuoto e attrezzato con un’asta porta asciugamani. Per quanto riguarda i colori, facciamo affidamento alla ricercata palette che è una delle cifre stilistiche di Ex.T. Giallo ocra, verde foresta, azzurro polvere e bianco burro in questo caso abbinati al noce.

La vasca si ispira alle caratteristiche dei primi tini metallici e reinterpreta in chiave moderna le strutture delle primissime vasche di fine Ottocento e inizio Novecento, con tanto di piedini tradizionali reintrodotti in sfere di legno. In poche parole, l’eleganza delle stanze da bagno del passato interpretata in chiave contemporanea.

Le altre novità Ex.T 2022

Oltre a Swing, Ex.T ha presentato la vasca Beam e lo specchio Flûte. Disegnata da dagli studi Sans Nom e Salaris, la vasca Beam poggia su un basamento in metallo dal profilo architettonico, che contrasta con le linee morbide del corpo in Livingtec®. Il vassoio in metallo, dotato di un alloggiamento per le pietre porta sapone e di un gancio metallico, aggiunge un tocco di unicità e praticità. Lo specchio Flûte nasce dalla creatività del designer britannico Samuel Wilkinson. È caratterizzato da linee minimaliste e profili sottili accostati ad un contenitore profondo dalle prpozioni classiche, celato da ante a specchio. I due tubi in vetro posti alla base e alla sommità emettono una luce calda e diffusa.

Ex.T, design poetico e contemporaneo per il bagno

Ex.t è l’approdo di una lunga storia che si è consolidata nel corso di tre generazioni. Allora come oggi, la sfida rimane la stessa: promuovere un nuovo concetto di bagno che interpreti al meglio la vita contemporanea. Modularità, versatilità e funzionalità sono le caratteristiche principali proposte dal marchio, che offre un’idea di bagno come spazio vitale e dinamico, capace di trasformarsi e rinnovarsi.

Crea prodotti in cui le radici tradizionali del made in Italy convivono con le ultime tendenze del design e della tecnologia. Alla costante ricerca di nuovi talenti, il marchio collabora con numerosi designer internazionali scelti per il loro approccio innovativo. Possiamo citare serie di successo come Rest  di Norm Architects, Ribbon di Sebastian Herkner, Frieze di Marcante-Testa, Nouveau di Paola Vella e Ellen Bernhardt. -qui trovi l’articolo sulle collezioni 2021-.

Mobili, vasche, lavabi e accessori dal mood contemporaneo e dalle linee semplici, ingegnosi, originali, delicatamente colorati. Questo è senza dubbio il punto di forza di Ex.T. Siamo immediatamente sedotti dal suo design poetico e minimalista.

Qui il sito ufficiale EX.t.

8 Luglio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Legno massello, lamellare, multistrato, truciolare, assi, pannelli. Sono solo alcuni dei termini che indicano il legno e i derivati del legno. Mini guida.

Legno e derivati del legno
Pannelli in legno by Antico Trentino

Dopo aver analizzato le caratteristiche del legno e le specie più utilizzate per costruzioni e arredamento, vediamo i materiali derivati del legno. Per derivati del legno si intendono tutti i prodotti realizzati assemblando porzioni di legno e/o scarti per formare pannelli. Vi consiglio innanzitutto la lettura dell’articolo citato, così da potervi fare un’idea più precisa di che cosa è il legno e di come viene trasformato.

Legno e derivati del legno, i formati in legno

Vediamo i materiali e i prodotti realizzati a partire dal legno e impiegati nei settori delle costruzioni e degli arredi:

Legno massello

Il legno massello è il pezzo ricavato dalla parte più interna e resistente del tronco, il durame. Essendo il durame ricco in tannini e resine, è più scuro rispetto al resto della pianta. Fanno eccezione gli alberi a durame indifferenziato, come l’abete -escluso il Douglas-, la betulla, il faggio, il frassino, il pioppo. E’ utilizzato per realizzare mobili di pregio, se ricavato da specie come il noce, il castagno, l’olmo e il ciliegio. Per le costruzioni le travi in massello più comuni sono quelle ricavate da abeti, larici, la quercia nelle varietà rovere, roverella, farnia e cerro.

1140, Tavolo in legno massello, design Werner Aisslinger per Thonet

Legno massiccio

Il legno massiccio è ricavato dal tronco intero, e comprende sia il durame che l’alburno, ovvero la parte più esterna. Rispetto al massello, nelle specie a durame differenziato, si possono avere tavole con notevoli differenze di colore. Questa caratteristica, specie nei legni più pregiati, può essere sfruttata a scopo decorativo. Non sempre il legno massiccio è più economico rispetto al legno massello: una tavola in massello di pino sarà sempre meno costosa di una tavola in ciliegio massello.

Legno lamellare

Il legno lamellare si ottiene incollando a caldo e a pressione almeno tre “lamelle” di legno massello tra loro. Grazie a questa tecnica, messa a punto nel secolo scorso, si ricava un materiale dalle qualità straordinarie. Rispetto al massello, si ottengono travi o elementi curvi della lunghezza desiderata e prive di nodi e fessure, in quanto si selezionano lamelle prive di difetti. Resistenti, durevoli e versatili, trovano applicazione soprattutto nell’edilizia. 

Legno e derivati del legno
Tetto in legno lamellare – EdilPalmieri

Pannelli in legno

Pannelli in legno massello o massiccio

I pannelli in legno massiccio sono costituiti da uno o tre strati di legno massello o legno massiccio. Il pannello monostrato è costituito da listelli di legno massello incollati e pressati, selezionando anche le zone con presenza di nodi. Nell’arredo, vengono utilizzati raramente per i mobili, più spesso nei piani per cucine. I pannelli a tre strati sono solitamente in legno massiccio, incollati e pressati e disposti con le fibre perpendicolari tra uno strato e l’altro. Questi prodotti sono molto più stabili rispetto al legno massello o massiccio, più soggetti a deformazioni.

Piallacci

Il piallaccio è un foglio di legno sottile, dallo spessore variabile da 0,6 a 2 mm. A seconda della tecnica con cui vengono ricavati si distinguono in tranciati e in sfogliati. I piallacci più sottili ricavati da legni nobili sono impiegati per l’impiallacciatura, mentre i più spessi sono utilizzati per realizzare pannelli di compensato e multistrati.

Piallaccio di legno

Paniforti

I paniforti sono pannelli formati da un’anima di listelli o di lamelle di legno ricoperti sui due lati da un piallaccio sottile o da un compensato disposto con venatura perpendicolare. I paniforti sono disponibili in diversi spessori, da 13 mm fino a 5 cm. I paniforti sono molto robusti e resistono alla flessione, per questo vengono utilizzati per piani ampi, come i top dei tavoli, le porte e le ante di armadi.

Compensato e multistrato

Il compensato è un pannello costituito da 3 fogli di legno incollati tra loro con fibre incrociate. Lo spessore varia da 3 a 6 mm, e i legni utilizzati sono il pioppo, il faggio e la betulla. Il multistrato è un pannello di compensato realizzato con almeno 5 strati di piallaccio. Lo spessore varia dai 12 ai 30 mm, e in commercio ne esistono di tipi diversi, a seconda del legno utilizzato. In alcuni casi si trovano pannelli con una o entrambe le facce esterne rivestite con legni più pregiati. Oppure, si trovano rivestimenti melaminici, laminati, formica, plastiche o ABS, soprattutto nell’arredo.Il compensato attira l’attenzione dei designer già negli anni Trenta, grazie agli esperimenti condotti da Alvar Aalto. Tuttavia, è negli anni del dopoguerra, con i designer scandinavi Arne Jacobsen, Eero Arnio, Ilmari Tapiovaara, e con le sedie prodotte da Thonet, che il compensato entra di prepotenza tra i materiali più in voga.

Sedia By Thonet design Günter Eberle.

Compensato marino

Si tratta di un compensato realizzato con legni resistenti all’umidità e incollato con colle particolari, dette fenoliche. Un tempo utilizzato esclusivamente nel settore nautico, oggi trova applicazione negli arredi da esterni e per interni soggetti ad umidità.

Panelli realizzati con paste e fibre di legno

MDF (Medium density fiberboard)

Sono i più diffusi ed apprezzati tra i pannelli in fibra di legno. Si ottengono pressando con resina e colla ad alte temperature una pasta in fibra di legno. Questi pannelli resistenti e indeformabili trovano un vasto utilizzo nell’edilizia e nell’arredo, e consentono illimitate possibilità di personalizzazione. Possono essere laccati, verniciati o rivestiti con piallacci o melaminici, laminati, formica, plastiche o ABS. In commercio esistono tre macro gruppi di MDF:

  • LDF, bassa densità, minore di 500 e 800 kg/mc
  • MDF, media densità, tra i 500 e 800 kg/mc
  • HDF, alta densità, maggiore di 500 e 800 kg/mc

Gli spessori disponibili variano da 19mm a 3 cm.

OSB (Oriented Strand Board)

Sono composti da diversi strati di scaglie di legno lunghe e strette pressate con colla e resina. Si tratta di pannelli non molto resistenti che trovano applicazione nella decorazione d’interni, grazie al loro aspetto particolare.

Truciolare e nobilitato

I truciolati, o legno truciolare, sono pannelli ricavati dai trucioli di legno sminuzzati e impastati con un legante, pressati a caldo. I più ecologici sono quelli legati con lignina, un polimero naturale presente nel legno stesso, il cemento e il gesso. I pannelli legati con resine fenoliche, ureiche e melamminiche purtroppo rilasciano con il tempo un composto inquinante detto formaldeide. Il truciolare ha una vasta utilizzazione nell’industria del mobile, soprattutto per la realizzazione di mensole, ripiani interni e antine, nella versione nobilitata o rivestiti con laminati. 

Nobilitato melamminico

Il nobilitato melamminico è un pannello di truciolare, più raramente MDF o OSB, rivestito da uno o entrambi i lati con carta melamminica. Questo rivestimento consta di un foglio sottile impregnato di resina melamminica e stampato con una texture a imitazione del legno. Con l’evoluzione della stampa digitale, oggi in commercio si trovano pannelli rivestiti con carte fantasia o tinta unita. Molto resistente, idrorepellente, economico, è molto utilizzato nell’industria del mobile.

Legno e derivati del legno
Stulle, tavolino in nobilitato by Connubia

Tamburato

I tamburati sono pannelli formati da un’anima di listelli incrociati tra loro o disposti a nido d’ape, rivestiti da due strati esterni di compensato. Sono più leggeri dei paniforti e sono impiegati soprattutto per porte interne, ante, mobili.

Legno e derivati del legno
Quaderna, tavolo e panca in tamburato placcato laminato Print, design Superstudio per Zanotta

Pannelli in fibra di legno

I pannelli in fibra di legno sono composti da scarti della lavorazione del legno frantumati e successivamente pressati a secco, ovvero senza collanti. Si tratta di pannelli a densità e flessibilità variabili, sono isolanti, traspiranti e igroscopici, e per questo trovano applicazione nell’edilizia per realizzare intercapedini di isolamento termo-acustico. In commercio esistono pannelli in fibra di legno accoppiati con altri materiali come polistirene espanso, schiume di poliuretano o sughero. Esiste poi una tipologia di pannelli in fibra di legno legati con cemento Portland, usati per muri divisori, rivestimenti portanti, isolamento.

6 Luglio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Lo studio di architettura Limdim House Studio ha ristrutturato l’appartamento Brown Box con pareti curve e colori neutri che mirano a creare uno spazio caldo ed accogliente. 

curve e colori neutri

Situato in un piccolo angolo della città di Hue, vicino a una zona ricca di siti storici e di famose pagode, l’appartamento ristrutturato dallo studio Limdim House Studio assomiglia ad una graziosa bomboniera. Chiamato affettuosamente Brown Box, combina una tavolozza di colori poco impegnativi, porte ad arco e superfici in terrazzo per creare un’oasi di calma e raffinatezza.

Lo studio ha ristrutturato l’appartamento di 69mq e precedentemente composto da due camere da letto, rimuovendo le pareti divisorie per trasformarlo in una spaziosa abitazione con una sola camera da letto.

Curve e colori neutri per superare il conformismo

Come spiega Minh Huan, architetto dello studio incaricato del progetto:

 “Abbiamo trattato lo spazio con l’obiettivo di superare la ripetitività degli appartamenti standard. Nell’ambito della ristrutturazione, abbiamo rimosso le pareti esistenti e al loro posto abbiamo aggiunto dei divisori curvi”.

Le pareti curve sono sormontate da cornici a gradini, una versione contemporanea delle modanature, che hanno lo scopo di eliminare l’asprezza degli angoli della cucina-sala da pranzo open space.

Una nicchia a volta incornicia il lavandino su un piano di lavoro in terrazzo, sormontato da una fila di armadietti pensili color marrone tortora disposti a semicerchio per adattarsi all’alcova. Una parete a volta separa visivamente il soggiorno dalla cucina-sala da pranzo. Una porta ad arco conduce dal soggiorno open space alla camera da letto. Il bagno adiacente alla camera da letto, visibile attraverso una grande finestra circolare, è dotato di una vasca da bagno in terrazzo.

Palette cromatica e materiali

Lo studio ha utilizzato una palette di colori naturali, con tonalità di marrone, beige, bianco e grigio, per creare un look tranquillo e sofisticato.

Il materiale principale è il Terrazzo, composto da un aggregato di cemento Portland, pigmenti, polvere e frammenti di marmo, in una tonalità bianco crema. Sono in Terrazzo i pavimenti, l’isola e il piano della cucina, il lavabo e la vasca da bagno.

Questo stratagemma aiuta a uniformare lo spazio rendendolo percettivamente più grande. Per evitare la monotonia, le pareti sono dipinte con blocchi di colore che creano un piacevole contrasto e mettono in risalto il gioco dialettico tra curve e linee rette. Il contrasto coinvolge anche l’arredo, grazie all’alternanza di mobili e porte laccati lucidi e mobili in legno chiaro. Tutti gli elementi lavorano insieme per creare un’abitazione cittadina elegante e rilassante, il tipo di casa in cui non si vede l’ora di tornare.

© Limdim House Studio

Per saperne di più su Limdim House Studio

Foto: Quang Dam ,© Đỗ Sỹ

Scopri altre bellissime case nella rubrica House Tour

2 Luglio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Gessi ha presentato le novità per l’ambiente bagno e SPA domestica in uno spettacolare stand al Salone Internazionale del Mobile, in occasione della MDW 2022.

bagno e SPA

Uno stand spettacolare, quello che Gessi ha innalzato nel padiglione S.Project  in occasione della 60° edizione del Salone del Mobile di Milano. Lo stand, esteso su oltre 900mq e sviluppato attorno ad un grande albero, ospitava le novità 2022 per la rubinetteria di alta gamma. Tra piante, schermi giganti, percorsi immersivi, ho potuto ammirare collezioni che testimoniano, ancora una volta, il ruolo di primo piano dell’azienda italiana, ambasciatrice del made in Italy nel mondo. 

Bagno e SPA domestica: il programma Gessi Private Wellness

il programma Gessi Private Wellness comprende una vastissima gamma di soffioni e di elementi doccia per idromassaggio, nebulizzazione, cromoterapia, cascata. L’azienda di Serravalle Sesia   di è dimostrata pioniera nell’introdurre e sviluppare prodotti per ricreare una SPA a casa propria. Gessi è nota anche per il suo impegno nei confronti del tema della sostenibilità, portato avanti con rubinetterie a risparmio idrico. Eccellenza, innovazione, design, sostenibilità e prestazioni elevate caratterizzano i prodotti del catalogo e del programma Private Wellness, che si arricchisce con una novità assoluta che sigla il ritorno al colore, come dettano le tendenze più attuali. 

Collezione Origini

Si tratta della collezione di rubinetterie Origini, declinata in cinque colori iconici per altrettanti ritratti cromatici e triadi da abbinare a piacere. Dal rosa cipria all’argilla greige, dall’ocra al mattone coral fino al verde agave, Gessi propone una palette sofisticata ed attuale applicata a forme essenziali ed estremamente eleganti. La figura geometrica del cerchio si ripete con modularità e ritorna negli inserti intercambiabili, caratterizzati da un gioco di grafie e di effetti materici lucido/opaco.

La collezione comprende una gamma completa di miscelatori per lavabo, il nuovo soffione XL per il wellness, accessori come i porta asciugamani. Per creare un ambiente total look l’azienda ha affiancato alla rubinetteria due lavabi in Cristalplant® dall’effetto soft touch declinati nei cinque colori della palette, oltre al bianco e nero matt. 

Collezione Sogni

Il soffione multifunzione Sogni offre un’esperienza di benessere multisensoriale, grazie alla cromoterapia personalizzabile e ai getti d’acqua differenziati, a pioggia, a cascata e nebulizzata rinfrescante. Un gioco di specchi e l’illuminazione LED creano un inganno prospettico amplificando lo spazio. 

Shower outfit

Il concetto di total look per il bagno e SPA domestica si estende anche alle cabine doccia su misura, una novità assoluta per l’azienda. Il Woven Metal impreziosisce maniglie, scarichi lineari e le diverse soluzioni per l’apertura. Le finiture e le texture sono abbinabili a tutte le soluzioni e dimensioni, e aggiungono un tocco personale alla stanza da bagno attraverso il ‘metallo tessuto’, una ricercatezza distintiva dell’azienda. 

Flush plated limited edition

Infine, per un total look di stile non poteva mancare l’interpretazione per lo scarico del WC. Le placche in “metallo tessuto”, rigate e diamantate, diventano oggetti d’arredo di design. L

Per informazioni: gessi sito ufficiale

Leggi tutti gli articoli sull’ambiente bagno

30 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il legno è uno dei materiali più utilizzati nel mondo delle costruzioni e dell’arredamento. Scopriamone le caratteristiche e le specie più usate.

il legno

Il legno è uno dei cinque elementi secondo il pensiero taoista e secondo la millenaria medicina cinese. Nell’Europa centrale e settentrionale, le querce erano sacre per le popolazioni celtiche, mentre l’ulivo era centrale per la cultura mediterranea e del vicino Oriente. Il legno accompagna l’evoluzione umana da sempre, fornendo un materiale duttile, versatile, utile per innumerevoli scopi. Tra questi, la possibilità di fornire riparo, dapprima sotto le fronde degli alberi, poi in rudimentali capanne fatte di rami. Con la messa a punto di utensili sofisticati, compaiono costruzioni in legno sempre più elaborate. Sono in legno la struttura del palazzo di Nabucodonosor II a Babilonia, i primi templi greci, i primi ponti romani, le prime chiese, le abitazioni e le infrastrutture. Meno durevole rispetto alla pietra e facilmente infiammabile, con il passare del tempo il legno è stato sostituito da altri materiali. Tuttavia, oggi sta tornando alla ribalta come materiale da costruzione, come potete leggere in questi articoli sulle case in legno.

Cos’è il legno

Il legno è il tessuto che compone i rami, il tronco e le radici degli alberi. Si tratta di una materia naturale costituita da una parte di cellulosa e da una parte di lignina, un polimero organico. La sua composizione chimica è per il 50% di carbonio, per il 45% di ossigeno e per il 5% di idrogeno. Il tronco di un albero si sviluppa in strati concentrici attorno al midollo, una parte spugnosa che trasporta la linfa.

I cerchi che si notano nella sezione del tronco sono detti cerchi di accrescimento. La parte più interna, detta durame, è composta da cellule morte e fornisce il legno più stabile, eccettuati i cerchi immediatamente contigui al midollo. La parte esterna invece è detta alburno, ed è composta da cellule vive  e attive nel trasporto della linfa ascendente. In sezione, il durame è la parte più scura, mentre l’alburno è quella più chiara. L’anello di formazione più recente è detto cambio, ed è invisibile a occhio nudo. Subito dopo il cambio si trova la corteccia, preceduta dal libro e a volte dotata di un sotto strato detto sughero, che protegge il tronco. Esistono poi i cosiddetti raggi midollari, non sempre visibili a occhio nudo, che collegano il midollo alla corteccia. Si tratta di condotti orientati a raggiera che trasportano e conservano sostanze prodotte dall’albero. In alcune specie, come la quercia, il faggio e le specie esotiche, sono più visibili, e questo fattore incide sull’aspetto del legno. A seconda del taglio, possono apparire come trattini, puntini, onde, macchie.

Proprietà del legno

Il legno possiede diverse proprietà che lo rendono adatto a resistere ad una varietà di lavorazioni e di sollecitazioni. Le principali qualità fisiche e meccaniche sono la flessibilità e la resistenza. Inoltre, il legno ha capacità igroscopiche e isolanti. I legni più densi e compatti sono i più duri

I principali riferimenti normativi per il legno massiccio ad uso strutturale sono:

  • UNI EN 14081-1, norma armonizzata in vigore (obbligatoria)
  • Norme nazionali: disciplinano le regole di classificazione a vista (tutte devono essere conformi all’allegato A della UNI EN 14081-1)
  • UNI EN 338: classi di resistenza
  • UNI EN 1912, corrispondenza tra i categorie resistenti e le classi di resistenza

Classificazione dei legni

I legni vengono classificati in base a diversi parametri1. Per l’edilizia e l’ebanisteria ci interessano i criteri di durezza e dolcezza. 

Le classi di resistenza UNI EN 338 sono indicate con: 

  • C: conifere – legni dolci
  • D: latifoglie – legni duri

Tra i legni dolci o teneri, troviamo abete, pino, pioppo, larice.

Tra i legni duri troviamo acero, betulla, castagno, ciliegio, ebano, faggio, frassino, mogano, noce, olivo, olmo, rovere.

Vediamo le specie legnose più usate e il loro utilizzo:

  • Abete: legno dolce che si distingue in rosso, bianco e rosato, detto Douglas e originario del continente americano. Caratterizzato da venature marcate, è utilizzato soprattuto per realizzare le strutture dei mobili, mentre il Douglas, più resistente, è il re dei legni strutturali.
  • Acero: di media durezza, robusto, poroso, dalle venature delicate e compatte, ha un colore chiaro che va dal bianco al beige al rosato. Utilizzato per mobili e parquet.
  • Betulla: colore chiaro e venature delicate, è molto utilizzato per la sua durezza ed economicità. Lo troviamo soprattutto nei pannelli di compensato e multistrato.
  • Castagno: legno robusto e durevole, di colore bruno chiaro, utilizzato per mobili rustici, pavimenti, costruzioni, piallacci tranciati.
  • Ciliegio: caratteristico il suo colore bruno rosato con riflessi arancioni, la venatura elegante con fibre diritte. Utilizzato per piallacci di pregio, mobili in massello, gambe di tavoli e tavolini.
  • Doussié: di colore bruno rossastro o giallo chiaro, presenta venature tortuose e compatte. Molto duro e resistente, è adatto per utilizzo in esterni e per pavimenti, ma anche per mobili di pregio. La zona d’origine è l’Africa Occidentale e Centrale.
  • Ebano: duro, duttile, compatto, ha una grana fine e venature nere marcate e diritte. Rappresenta da sempre il legno più pregiato, tanto che ha dato il nome all’arte dell’ebanisteria. Conosciuto come il legno nero, proviene da India, Indonesia e Africa orientale.
  • Faggio: legno compatto dalla caratteristica venatura uniforme disseminata da trattini, dovuti ai grandi raggi midollari. Grazie alla sua struttura il faggio si presta alla piegatura con il vapore, e per questo è impiegato per fabbricare mobili curvi, come le famose sedie Thonet.
  • Frassino: legno flessibile, di colore chiaro, con venature parallele e marcate. Utilizzato per mobili, anche curvati, sopratutto rustici, e per i pavimenti.
  • Ipè: legno brasiliano utilizzato soprattutto per il decking – parquet per esterni. Resistente, flessibile, duro, ha tessitura fine e compatta. I colori variano dal bruno verdastro al rosso scuro.
  • Iroko: originario dell’Africa equatoriale, è un legno scuro, con sfumature che vanno dal verde al giallo bruno. Duro e resistente, è il legno per pavimenti per eccellenza, utilizzato anche in esterno e nella nautica, in alternativa al costoso Teak.
  • Jatobà: detto ciliegio brasiliano, per il colore rosso-arancio, è un legno molto resistente utilizzato per pavimenti, mobili da interni e da esterni, porte e finestre, decking.
  • Larice: conifera molto diffusa in Europa centro settentrionale, di media durezza, molto resinosa. Le venature sono fitte, parallele, il colore un bruno medio rossastro. Molto utilizzato per costruzioni, infissi e pavimenti in legno, anche nelle versioni sbiancato o spazzolato.
  • Mogano: è stato il legno più utilizzato nell’ebanisteria di pregio nei periodi Luigi XVI e Impero. Duro, compatto e pesante, resistente e duttile al tempo stesso. Presenta un caratteristico colore giallo-rosa, nelle varietà chiare, o rosso-bruno in quelle scure. Il vero mogano è quello proveniente dall’America Centrale, mentre le altre varietà sono dei surrogati.
  • Noce: uno dei legni più utilizzati in falegnameria ed ebanisteria, per via della sua duttilità e per l’estetica. Il suo punto di forza è il colore bruno intenso con venature scure ed eleganti. Utilizzato per mobili di pregio, porte e finestre, pavimenti. Si divide in diverse varietà: noce nazionale, dal colore tendente al grigio; noce canaletto o noce americano, di un bruno più scuro e meno pregiato rispetto al nazionale, utilizzato soprattutto per i piallacci; noce nazionale piuma, di colore più chiaro rispetto al noce nazionale, caratterizzato da una venatura a piuma; noce Tanganika, proviene dall’Africa ed è stato in origine erroneamente classificato come noce. Presenta un colore bruno rossastro, venatura fine e fibra diritta.
  • Olivo: legno duro e compatto, dalle venature irregolari e tortuose, molto caratteristiche. Il colore è giallastro e le venature di un bruno scuro. Molto utilizzato per suppellettili e pavimenti in ambienti rustici.
  • Olmo: elegante, resistente, durevole, di un bel marrone chiaro dorato, simile al rovere. Molto utilizzato per pavimenti e mobili di pregio.
  • Palissandro: di provenienza esotica, è un legno pregiato, duro e compatto, ma non molto durevole. La varietà più usata è il Palissandro Indiano, dal colore marrone scuro con striature rosso-violacee tendenti al nero. Utilizzato per mobili di pregio, pavimenti e piallacci. 
  • Pino: più resistente e duro dell’abete, il pino ha un colore bianco giallastro con venature molto marcate. Usato per carpenteria, infissi, perlinature. Alcune varietà, come il pino cileno o il pino svedese, sono impiegate nei pannelli multistrato marini.
  • Pioppo: legno dolce, leggero, molto elastico ma poco resistente. Di colore bianco avorio assume invecchiando sfumature brune. Le venature sono poco marcate. Utilizzato in pannelli di compensato, nell’interno dei mobili di pregio e per piccoli mobili, sopratutto in Scandinavia.
  • Quercia: tra i più robusti e resistenti agli agenti atmosferici, è considerato un legno pregiato, soprattutto nella varietà Rovere. Il colore tende al giallo e presenta venature diritte con grandi raggi midollari, visibili sotto forma di rigature evidenti. Oltre che per i mobili, è utilizzato per pavimenti in legno, piallacci tranciati, costruzioni.
  • Teak: è il legno per esterni e per la nautica per eccellenza, viste le sue proprietà idrorepellenti. Duro, resistente, durevole, presenta sfumature che vanno dal bruno al verde. Le venature sono ondulate e ben marcate, senza nodi. L’unica varietà naturale è il Teak Burma, proveniente dalla Birmania, mentre gli altri Teak provengono da piantagioni dislocate in Africa ed estremo Oriente. 
  • Wengé: originario del Congo e del Mozambico, è un legno duro, compatto, e resistente, utilizzato per mobili di pregio e pavimenti. Molto decorativo, grazie alle sfumature rosso-violacee e alle striature tendenti al nero.

Dall’albero al legno

Una volta abbattuto l’albero, il tronco viene privato di rami e corteccia, prima di essere trasportato in segheria. Qui viene lavato, tagliato e sottoposto a stagionatura, naturale o artificiale. La stagionatura è un processo molto importante, che serve a rendere il legno indeformabile e resistente. Per quanto riguarda il taglio dei tronchi per ottenere assi, travi o tavole, esistono diverse possibilità2.

Il più semplice è il taglio parallelo, con il quale si ottengono assi grezze ai lati, di dimensioni variabili e di qualità inferiore. Con il taglio squadrato si ottengono assi irregolari e una o più travi di sezione quadrata. Le assi ricavate dal durame sono più stabili rispetto a quelle ricavate dalla parte più esterna, l’alburno. Infine, il taglio radiale e il taglio in quarti consentono di ottenere assi di qualità superiore, sia per le prestazioni che per l’estetica delle venature. Questo tipo di taglio si applica ai legnami più pregiati, perché richiede molto tempo e produce più scarto. 

Dal tronco si ottengono diversi materiali legnosi:

  • legname da costruzione: resistente a flessioni e agli agenti atmosferici, secondo il tipo di taglio si divide in tavole, listelli, travetti e travi.
il legno
  • legno per mobili, rivestimenti o pannelli.
  • piallacci, fogli e radiche: lamine sottili di legno ottenute con la pratica del “peeling” – tramite una specie di temperamatite gigante- che restituisce fogli continui di grandi dimensioni, oppure con lo “slicing”, detto anche tranciato. 
il legno
  • scarti: dalla segatura ai trucioli alla corteccia, sono utilizzati per moltissime applicazioni. Nei pannelli truciolari o in fibra, oppure per l’industria cartiera, per la combustione o come componente di agglomerati per l’edilizia.
NOTE:
1 - classificazione del legno documento federlegnoarredo
2- per approfondire: sistemi di segatura di un tronco d'albero
28 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il metodo del decluttering per combattere l’accumulo compulsivo: lasciar andare ciò che non serve più per fare spazio a cose nuove e a nuove esperienze.

accumulo compulsivo

Ormai tutti sappiamo che cosa è il decluttering e quali sono i migliori metodi per farlo. Uno dei più famosi è sicuramente quello di Marie Kondo, ma ce ne sono davvero di ogni genere, ognuno vincente a suo modo.

Di sicuro, alla base di tutti questi rimedi, c’è la promessa e la sicurezza di una vita migliore, una vita libera da oggetti spesso superflui e di sessioni di pulizia della casa più brevi e veloci. In fondo siamo un po’ tutti accumulatori: chi accumula vestiti, chi libri, chi scarpe …

Io sono una fan del decluttering, penso che sia il primo passo per iniziare un buon home therapy, perché liberarsi del superfluo rende davvero la vita più semplice: ci si sente più leggeri, si comincia a lasciar andare ciò che non serve più, per fare spazio a cose nuove e a nuove esperienze.

Ma dietro al trattenere con noi oggetti, all’accumulare e alla resistenza al liberarsi di determinate cose, ci possono essere meccanismi mentali più o meno gravi, che possono rendere difficile il processo di decluttering. Vediamo quali sono e quando si parla di accumulo compulsivo.

I meccanismi della mente

Ma cosa c’è realmente dietro all’attaccamento per alcuni tipi di oggetti? La nostra casa è l’espressione del nostro mondo interiore; possiamo capire molto dei nostri processi mentali e smascherare dei meccanismi disfunzionali, se teniamo conto di ciò che abbiamo intorno. Spesso ci circondiamo di quelli che vengono chiamati “residui comportamentali”, oggetti che ci ostiniamo a  tenere con noi, perché ci ricordano vecchie abitudini o modi di essere che ormai non fanno più parte della nostra vita.

Questi, di solito, sono tra i primi oggetti che spingiamo a far eliminare, perché sono utilizzati come auto – inganno, per continuare a essere qualcuno che in passato eravamo e che oggi non siamo più. Un esempio di residuo comportamentale sono i vestiti troppo larghi o troppo stretti: regalate o buttate questa tipologia di abbigliamento perché è molto difficile che la riutilizzerete di nuovo “quando dimagrirete” o “se mai rimetterete su qualche chilo”.

I vostri vestiti troppo larghi ricordano una condizione fisica che non avete più; i vostri vestiti di due taglie in meno non vi spingeranno mai a rimettervi a dieta, se sono anni che li tenete seppelliti nell’armadio. Piuttosto buttate tutto e tenete un vestito in particolare, quello a cui tenete di più. Tenetelo bene in vista, in una gruccia e fuori dall’armadio, così da poterlo vedere ogni giorno e utilizzarlo come incentivo per perdere qualche chilo.

Disposofobia e accumulo compulsivo: quando il decluttering non basta

Quando parliamo di accumulo compulsivo, invece, è tutta un’altra storia. L’accumulo compulsivo o disposofobia, è un disturbo psicologico legato a una condizione mentale e a una ferita molto più profonda. La disposofobia è spesso associata a gravi stati depressivi; dietro questo accumulo possono nascondersi emozioni sopite, ferite infantili, ansia da abbandono,  che vanno visionate e curate in sedi differenti.

La disposofobia, infatti, nasconde un senso di vuoto generato da lutti, abbandoni, mancanze, che il paziente pensa di riuscire a colmare, occupando fisicamente gli spazi, creando un rifugio effimero nel quale sentirsi al sicuro. Le persone che soffrono di questa patologia accumulano qualsiasi tipo di oggetto, da quello nuovo di zecca alla spazzatura. I cumuli di oggetti diventano una difesa e un conforto per la persona, che vede la sua casa come un porto sicuro.

Ovviamente l’ambiente risulta essere davvero molto pericoloso, oltre ad essere insalubre e invivibile. In questo tipo di situazione, il decluttering è fondamentale, ma è necessario innanzitutto rivolgersi a uno psicoterapeuta che analizzi la questione con l’interessato e studi il trauma che scatena l’accumulo compulsivo: se non viene curata la ferita primaria che scatena la compulsione, si rischia che, se anche si riuscisse a convincere il paziente a fare decluttering, si tornerebbe al punto di partenza nel giro di qualche settimana.

Se vuoi saperne di più di home therapy o di come puoi rinnovare la tua casa con un basso budget, visita il sito www.Sphomecoming.it e scrivimi nella sezione Contatti.

25 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

La qualità del cuscino gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione della cervicalgia, un disturbo molto diffuso. Come scegliere quello giusto.

cuscino

Cervicalgia è il termine medico che indica una condizione caratterizzata da dolori al collo, localizzati nella zona delle prime sette vertebre cervicali; si tratta, in altre parole, di quella che viene comunemente chiamata, seppur in maniera impropria, “cervicale” o “dolori alla cervicale”. Le cause di questo disturbo estremamente comune possono essere diverse; nella maggior parte dei casi deriva da uno stress di natura meccanica (un trauma, come il cosiddetto “colpo di frusta”) o sovraccarichi articolari o, più banalmente, l’abitudine a tenere per molto tempo una postura scomposta o scorretta, a casa, a lavoro o in altri contesti. La cervicalgia, infatti, colpisce spesso chi lavora molte ore alla scrivania o al PC

Un aspetto non meno secondario che può influire negativamente sullo stress a carico della zona cervicale è l’utilizzo di supporti per il riposo non adeguati. La qualità del materasso e, soprattutto, del cuscino gioca un ruolo di primo piano nella prevenzione della cervicalgia. In particolare, è bene utilizzare un cuscino di prima scelta, meglio se ergonomico: di seguito, vediamo come sceglierne uno adatto alle proprie esigenze, specie se si tende a soffrire di dolori alla cervicale.

Quali fattori valutare

In commercio è possibile reperire diversi modelli di cuscino per cervicale, come quelli disponibili nel catalogo di inmaterassi.it, un e-commerce specializzato. Ma come scegliere quello più adatto alle proprie esigenze? Bisogna anzitutto tenere presente che ci sono numerosi elementi da prendere in considerazione e valutare con attenzione.

Il primo è la forma: i modelli “a onda” oppure “a farfalla” sono adatti ad essere integrati in sistemi di riposo più ampi mentre quelli “a ciambella” è bene utilizzarli soltanto in viaggio, in aereo, in treno oppure in nave.

Altro aspetto da non sottovalutare è quello delle dimensioni; un cuscino ergonomico non deve essere né troppo alto né troppo basso ma adattarsi alla statura dell’utilizzatore. In genere, questo tipo di supporti ha un’altezza compresa tra i 10 cm e 15 cm, una lunghezza pari a 70 cm e una larghezza di 40 cm. I modelli ‘a onda’ presentano una parte più bassa da 10 cm e una più alta (di almeno 12 cm).

Le ‘prestazioni’ di un cuscino per la cervicale dipendono molto dal materiale dell’imbottitura e del rivestimento esterno. Per quanto riguarda il primo, è consigliabile optare per il lattice o il memory foam, simili per morbidezza ed elasticità ma caratterizzati da alcune differenze sostanziali. L’involucro esterno, invece, deve essere duraturo e pratico da sfoderare per poter essere lavato in lavatrice.

Come scegliere il cuscino giusto

Tenendo presente quanto sottolineato fin qui, è possibile orientarsi tra i tanti prodotti disponibili in commercio.

I cuscini a onda sono di gran lunga l’opzione più indicata per chi tende a soffrire di cervicalgia. Grazie alla doppia zona ad altezza differenziata, offre il giusto supporto alle strutture dell’area cervicale, favorendo il mantenimento della corretta postura durante il riposo.

Per ciò che riguarda i materiali, lattice e memory foam sono entrambe ottime scelte. Quest’ultima (una schiuma poliuretanica viscoelastica) ha una spiccata elasticità ma, al contempo, è in grado di sostenere la testa e il collo adattandosi perfettamente al profilo ergonomico della zona cervicale. Di contro, è meno traspirante rispetto al lattice, il quale è anche un materiale anallergico e antibatterico. In aggiunta, questo materiale non trattiene il calore, una prerogativa che lo rende fresco e traspirante anche durante i periodi più caldi dell’anno.

Infine, è bene valutare con cura anche la qualità del rivestimento; alcuni sono contraddistinti da un trattamento specifico (uno dei più diffusi è quello con l’aloe vera), che conferiscono alla federa particolari proprietà antimicrobiche.

Naturalmente, il cuscino non è il solo modo per prevenire o risolvere i problemi a carico della zona cervicale; è importante anche assumere una postura corretta durante il sonno, evitando di dormire di lato oppure a faccia in giù. 

24 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Scopriamo la porta blindata in vetro, un’interessante novità che ci regala un’estetica accattivante pur garantendo elevati livelli di sicurezza.

Porta blindata in vetro

La porta blindata, si sa, è un elemento strutturale fondamentale dal punto di vista tecnico, imprescindibile “baluardo” per rendere sicura la propria casa, ma non bisogna trascurare il suo apporto in termini di design. Quella della porta blindata, d’altronde, è una superficie importante, di conseguenza sarebbe davvero un grosso errore sottovalutarla dal punto di vista estetico. Negli ultimi tempi si è affacciata, nel settore, una novità davvero intrigante, ovvero la porta blindata con vetro: scopriamo di cosa si tratta e soprattutto perché merita di essere considerata così speciale.

Vetro in una porta blindata: perché è una novità così interessante?

Il vetro è un materiale dal fascino proverbiale, non si afferma davvero nulla di nuovo nel sottolineare quanto sia piacevole ed accattivante, tuttavia il suo impiego per la produzione di una porta blindata rappresenta una novità assoluta.

Il vetro, infatti, non è sicuramente tra i materiali più inviolabili, di conseguenza il suo impiego per la realizzazione di un elemento che deve saper garantire la miglior sicurezza potrebbe suscitare qualche perplessità.

Eppure, come si può leggere su siti di aziende specializzate come www.arieteporteblindate.it, le porte blindate con vetro sono una realtà e riescono a far coesistere le ovvie esigenze di sicurezza ed inviolabilità con l’inconfondibile eleganza di questo materiale. Scopriamo in che modo.

Anzitutto, è utile sottolineare che per produrre queste porte non si utilizza un vetro qualunque, bensì uno speciale vetro anti-sfondamento in grado di resistere senza problemi anche a tentativi di effrazione particolarmente forti.

A livello tecnico, il vetro utilizzato per produrre queste porte blindate rappresenta a tutti gli effetti il cristallo più resistente che si sia mai utilizzato per creare delle porte.

Altri interessanti aspetti tecnici

A rendere interessanti queste porte blindate ci sono anche altri aspetti, come ad esempio la presenza di una lama parafreddo che ottimizza l’articolo dal punto di vista della resistenza alle intemperie, garantendo un isolamento termico impeccabile anche quando le temperature esterne sono particolarmente accentuate.

Non è da meno il cosiddetto “spioncino elettronico”, vera e propria telecamera che si sostituisce allo spioncino tradizionale e che propone le immagini di quanto è presente dietro la porta di casa direttamente sullo smartphone.

Questo sistema domotico consente di gestire l’abitazione anche quando si è fuori di casa, tramite l’apposito microfono, ad esempio, si può dire al corriere di lasciare un pacco dietro la porta, senza trascurare l’aspetto relativo alla sicurezza: la registrazione si avvia automaticamente quando qualcuno sosta dietro la porta per oltre 3 secondi, e questo può essere utilissimo per proteggere la casa.

I vantaggi della porta blindata in vetro

Al di là delle specificità del prodotto, quali sono i vantaggi legati all’utilizzo di una porta blindata con vetro?

Il primo, quello più evidente, è quello di natura estetica: porte come queste hanno una grande valenza decorativa, sia per gli interni che per le facciate esterne dell’immobile, e questo non è un aspetto da trascurare.

Allo stesso tempo, installare una porta blindata in vetro significa esaltare la luminosità degli ambienti, peraltro assicurarsi dell’illuminazione naturale è particolarmente importante nell’ingresso, dal momento che questo è, tradizionalmente, una delle stanze più buie della casa.

Non solo: la presenza del vetro può fungere da utile deterrente per i malintenzionati, dal momento che le trasparenze di questo materiale consentono di percepire subito la presenza di qualcuno al di là della porta.

Al contempo, le porte blindate in vetro assicurano la massima privacy, dal momento che dall’esterno, invece, non è possibile vedere al di là della porta.

23 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Scopriamo i vantaggi tecnici, estetici e funzionali delle porte in alluminio, un materiale versatile dalle innumerevoli qualità.

porte in alluminio

Dopo aver acquistato un appartamento, scelto il colore dei mobili e lo stile degli interni da voler seguire affinché si rispecchi il proprio estro e la propria personalità, tra le scelte più difficili da fare c’è quella delle porte, finestre, persiane, etc. Insomma, tutto ciò che riguarda quest’ambito. 

Per molti potrà essere una decisione di poco conto, in realtà è fondamentale per rendere la propria abitazione conforme al proprio essere. C’è bisogno di estrema attenzione sia per quanto riguarda l’ambito tecnico, quindi la manifattura, sia per quanto riguarda l’aspetto estetico

Un’ottima porta, curata nei minimi dettagli, che segue lo stile della propria casa, potrà già fornire, a colpo d’occhio, un’idea di come potrebbe essere l’interno della propria abitazione. Infatti, la scelta di una porta in alluminio può fare al caso vostro. Prima di addentrarci e analizzare questo tipo di materiale utilizzato e perché sceglierlo rispetto ad altri, per la costruzione del vostro ingresso e non solo, bisognerebbe affidarsi ad https://aluprof.com/it, azienda leader nel settore

L’alluminio: un ottimo materiale

L’alluminio, rispetto ad altri materiali, ha diverse proprietà che lo rendono il migliore per realizzare, appunto, porte in alluminio, oppure finestre e persiane in alluminio, etc. È molto resistente ed è sopratutto conforme ai principi di ecosostenibilità, tema molto importante e che, ad oggi, sta diventando principio fondamentale alla base di ogni tipo di costruzione e in ogni tipo di settore. 

Oltre a questo, l’alluminio è un materiale accattivante nell’estetica, permette di realizzare porte in alluminio contemporanee nel design e non solo. Chi deciderà di sceglierlo, vuol dire che era alla ricerca di quel modello in grado di rispettare il contesto dell’architettura moderna. Lo stile minimalista aiuterà tutti coloro che hanno intenzione di definire e rifinire gli ambienti per essere all’avanguardia e rispettare gli ultimi trend

Ovviamente questo materiale può essere scelto sia per chi sta pensando di ultimare la propria abitazione e sia per chi vuole, ad esempio, creare un sistema ad hoc di infissi esterni utilizzati nella costruzione della facciata di un edificio, come banche, hotel, uffici pubblici, etc.

Sistemi di porte e finestre in alluminio

La scelta di sistemi di porte e finestre può ricadere su quelle in alluminio, oltre per un fattore estetico, anche per diversi fattori citati poc’anzi. L’alluminio offre un ottimo isolamento termico, questo porta con sé il risparmio energetico. Infatti, delle porte d’ingresso in alluminio o delle finestre che assicurano un isolamento termico, garantiranno un funzionamento elevato degli impianti di riscaldamento e di raffreddamento. 

Inoltre, sarà garantito un alto livello di sicurezza. I serramenti in alluminio favoriscono una maggiore resistenza allo scasso rispetto ad altri materiali. Non solo, le porte d’ingresso in alluminio hanno un’elevata resistenza al fuoco. Un altro vantaggio è quello della manutenzione, essendo l’alluminio un materiale durevole nel tempo, vien da sé una ridotta manutenzione, i costi sono minimi. La cosa importante è occuparsi della pulizia ordinaria. Non sono richiesti per le porte in alluminio prodotti speciali o introvabili. 

Ricapitolando, per tutti coloro che hanno intenzione di scegliere la manifattura della propria porta, dovrebbe orientarsi su quella in alluminio e lo stesso vale per le persiane o per le finestre e non solo. Affidarsi a chi è specializzato nel settore, garantirà un prodotto d’eccellenza realizzato con precise caratteristiche per soddisfare anche il cliente più esigente. 

22 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Come trasformare il nostro bagno per ricreare una spa in casa, dagli interventi strutturali alla creazione di un ambiente accogliente e rilassante.

Spa in casa
monicore – Pixabay

Il tema del benessere e della ricerca del benessere personale è sempre più centrale, complici gli stili di vita sempre più stressanti, per non parlare della pandemia. Inoltre la propria casa sta diventando sempre più personalizzata sulle nostre esigenze, per cui è aumentata la richiesta di spazi per rigenerarsi.

Come trasformare il nostro bagno per ricreare una spa in casa? Partiamo col dire che l’ideale sarebbe avere una vasca perché consente di stare comodamente sdraiati e distendere la muscolatura. 

Non a caso le richieste per le vasche da bagno sono in aumento. Tenetelo a mente se state ristrutturando la vostra casa: si può inserire una vasca/doccia nel bagno principale oppure, se possibile, ricavare lo spazio per un secondo bagno dove collocare la doccia, lasciando la vasca nel primo.

Per chi ha già una doccia e vuole modernizzarla, si può sostituire soltanto la colonna con una multigetto

Preparare l’ambiente

Come prima cosa occorre preparare l’ambiente e creare l’atmosfera giusta affinché comunichi sensazioni di armonia e tranquillità. Per una maggiore intimità e per favorire il relax, le luci dovranno essere calde e soffuse. Se state progettando un nuovo bagno, prevedete una duplice illuminazione: luce bianca e forte per prepararsi più fioca e gialla per momenti di relax come questo. 

Spa in casa
Ph. Andreas Wallner

In commercio esistono delle interessanti luci a plafone dotate di led integrato dimmerabile e di telecomando, in modo da poter variare la luce sia nell’intensità che nel colore. Per creare atmosfera sono poi immancabili le candele, che potete collocare in bagno soprattutto se avete una vasca, collocandole sul piano d’appoggio.

Aggiungere qualche pianta verde aiuterà a rendere l’ambiente più “naturalistico”. Collocatele vicino alla vasca oppure, se avete una doccia, prevedetela in posti visibili mentre vi rilassate.

Una Spa in casa dove risvegliare i sensi 

La Spa domestica diventa un posto dove rigenerare non solo il corpo, ma anche i nostri sensi. Il primo fra tutti è la vista, possiamo fare dei veri e propri bagni di luce attraverso soffioni dotati di cromoterapia, per ripristinare il nostro equilibrio psico-fisico.

Anche i profumi aiutano a favorire la calma e la serenità. Stimolate l’olfatto usando oli essenziali, che agiscono sul sistema olfattivo e limbico dando particolari benefici a seconda della profumazione. Possono essere usati direttamente nell’acqua oppure in appositi diffusori. 

Nella vostra spa in casa, potete rilassarvi ancora di più con qualche bevanda che stimoli il vostro gusto. Nel caso abbiate una vasca, esistono dei vassoi appositi che consentono di tenere anche il bicchiere, e alcuni hanno il supporto per libri o tablet.

Aiutate poi l’immersione nel relax stimolando l’udito con della musica rilassante. Trovate online playlist apposite o anche casse impermeabili da collocare in doccia per ascoltare il sottofondo che più vi piace.

Infine, finito il bagno, avvolgetevi in asciugamani morbidi per risvegliare anche il senso del tatto.

Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/