Molto diffusa in Italia è la tipologia del balcone stretto e lungo. Capita spesso che, proprio per questa sua conformazione, risulti difficoltoso arredarlo in modo ottimale. Le soluzioni consistono nel cercare di sfruttare il più possibile le sue due dimensioni, ovvero la larghezza e la lunghezza.
Prima di passare a parlare delle due dimensioni per arredare al meglio un balcone stretto e lungo, c’è un altro elemento da poter valorizzare: la ringhiera. Potete utilizzarla per collocare un piano d’appoggio appeso, su cui poter mangiare o lavorare. Ormai si trovano facilmente in commercio, anche di diverse dimensioni e materiali. Altrimenti potete addossare al parapetto un bancone, che non superi l’altezza dello stesso, formato da una struttura a C rovesciata e realizzabile anche fai da te. Lo spazio vuoto sottostante permetterà di posizionare degli sgabelli in modo tale che non occupino ulteriore spazio.
Per quanto possa essere stretto, il balcone ha comunque una certa larghezza che è bene sfruttare. Potete collocare a una delle due estremità una seduta che la occupi per intero, come una panca o un divanetto, anche realizzato facilmente fai da te con dei pallet. Se il vostro balcone è chiuso da un muro almeno su uno dei 2 lati corti, potete anche decorare la parete alle spalle della seduta con dei listelli in legno, dei vasi appesi oppure con delle luci.
Studio Zulufish + MIG Design
Quando si deve organizzare un balcone stretto e lungo, la difficoltà maggiore è quella di collocare gli arredi permettendo anche una facile “percorrenza”. È possibile suddividere la lunghezza in diverse zone da alternare, posizionando gli arredi una volta verso il muro della casa e una volta verso la ringhiera. Per esempio un’area relax, un’area con il tavolo e un’area dedicata alle piante.
Dede Studio
Piccoli trucchi per arredare un balcone stretto e lungo
Un trucco per arredare un balcone stretto e lungo è quello di evitare l’inserimento di troppi elementi perché occluderebbero visivamente lo spazio, oltre che rendere difficoltoso il passaggio. Selezionate pochi e funzionali arredi, meglio se leggermente più piccoli della loro normale dimensione. Questo farà sì che, rapportati in scala, il balcone risulti più grande.
Time Design interior studio + Mariya Chmut&Olga Andrianova Architects
Inoltre, per avere più spazio libero, è possibile sfruttare l’altezza e appendere tutto ciò che lo consente, per evitare che ingombri a terra. Ad esempio i vasi delle piante: possono essere appesi alla ringhiera, attaccati alle pareti oppure sospesi con dei fili se avete una copertura.
Babylon Garden + Via skypots.com
Un ultimo trucco, poco convenzionale ma molto efficace, è quello di “ribaltare” il balcone, affinché possa essere utilizzato come spazio annesso alla stanza a cui appartiene. Basterà addossare una panca alla ringhiera, magari a L, aggiungere un tavolino e volendo un tappeto. Potrete sfruttare al massimo lo spazio del balcone nella bella stagione come prolungamento della casa.
Come decorare le pareti di casa con prodotti digitali di qualità, dalle stampe ai poster fino alle foto su tela personalizzate. Panoramica sulle proposte più attuali e come integrarle nell’arredo in modo armonioso.
Decorare le pareti di casa a volte è bel rebus. Cosa scegliere tra poster, dipinti, fotografie? E poi, su quali colori puntare, meglio un discreto tono su tu tono o un allegro mix di colori? Per fortuna oggi non mancano i siti dai quali prendere ispirazione, e neppure gli e-commerce che offrono prodotti di qualità di ogni genere. In questo articolo vi propongo una panoramica dei prodotti digitali con i quali decorare le pareti di casa, e come integrarli nel vostro arredo.
Decorare le pareti di casa con le proprie foto
Una delle proposte più interessanti è quella di Wanapix, che offre la possibilità di personalizzare oggetti con le proprie fotografie. La parte che ci interessa oggi è quella relativa alle foto su tela personalizzate, perfette per decorare le pareti di casa, ma anche da regalare a parenti e amici. In pratica si sceglie tra diversi layout, si carica la foto -o le foto- sul sito, si conferma l’ordine ed è fatta. Si possono creare collage, sovrapporre scritte, impaginare le foto in grafiche accattivanti. Va detto che quasi tutti i siti di stampa digitale permettono di stampare le proprie foto, ma non tutti hanno un servizio di personalizzazione.
Riproduzioni di opere d’arte su tela o su carta
Un’altro prodotto interessante, anche se non è più una novità, sono le riproduzioni di opere d’arte su tela o su carta. Alcuni siti offrono anche supporti diversi, come vetro, alluminio, plexiglas. Praticamente, si naviga il sito alla ricerca dell’opera d’arte che si vuole riprodurre, che si tratti di un dipinto o di una fotografia. Le opere sono generalmente suddivise per autore, per stile artistico e per tecnica – olio, acquarello, pastello e così via-.
Oggi è possibile anche acquistare on line un vero dipinto, scegliendolo comodamente da casa. Si tratta si un servizio offerto dal sito Bimago: si sceglie il soggetto dal catalogo on line, e lo stesso verrà realizzato da un artista che lo riprodurrà più o meno fedelmente e vi apporrà la propria firma.
Come integrare i quadri nell’ambiente
I quadri sono praticamente gli ultimi oggetti che si inseriscono in un ambiente. Per questo sarà necessario sceglierli in base ai colori, ai materiali e allo stile dell’arredo. Un ambiente classico si completa perfettamente con opere classiche, inserite in cornici importanti o riprodotte su legno. In questo caso è meglio scegliere pochi soggetti, alternando grandi e piccoli formati.
Un ambiente minimalista necessita di al massimo un paio di opere, che riprouducano soggetti minimalisti, con cornici assenti o quasi invisibili.
Va detto che la maggior parte delle nostre case presentano un arredo variegato, senza uno stile preciso. In questo caso potete scegliere soggetti anche molto diversi tra loro, creando un mix tra foto personali e riproduzioni di opere d’arte, poster con soggetti grafici, tele dipinte a mano, con o senza cornice. L’importante è mantenere una certa omogeneità tra i colori e i materiali, scegliendoli tra quelli predominanti nel vostro arredo.
Wabi Sabi è una parola giapponese che indica la capacità di vedere la bellezza nella semplicità, negli oggetti umili e imperfetti. Più che uno stile di decorazione, il Wabi Sabi è una filosofia di vita.
Sicuramente avrete già sentito parlare di Wabi Sabi, la filosofia di origine giapponese che esalta la capacità di apprezzare la bellezza delle cose semplici e imperfette. La parola infatti è composta da due termini che indicano, rispettivamente:
Wabi: la capacità di accontentarsi di meno e trarre piacere dall’ordinario.
Sabi: Il dono del tempo, invecchiare con grazia e dignità.
Da qualche anno questa filosofia è stata adottata come stile d’arredo anche in Occidente. Va detto che il Wabi Sabi ha trovato da noi un terreno fertile, grazie alla diffusione, dalla fine degli anni ’90, dello stile Shabby chic. Tuttavia, ci sono notevoli differenze tra i due stili. Mentre lo Shabby chic a volte è sovraccarico, il Wabi Sabi è caratterizzato dal tipico minimalismo di matrice giapponese.
L’antica arte del kintsugi
Questa filosofia ha influenzato diverse pratiche artistiche giapponesi come l’ikebana, l’haiku (una forma di componimento poetico), la ceramica, il giardinaggio o la cerimonia del tè. Ma soprattutto il kintsugi, l’arte di ricomporre oggetti con materiali preziosi.
L’imperfezione è evidenziata piuttosto che nascosta, esaltando la bellezza dell’originale e dandogli una nuova vita. L’estetica Wabi-Sabi può essere descritta come imperfetta, impermanente e incompleta. La bellezza degli oggetti risiede nella loro semplicità, nella loro umiltà e nella loro essenza grezza.Una scelta di vita che incoraggia ad essere selettivi nelle scelte, privilegiando pochi oggetti, ma più duraturi e di qualità superiore. Gli oggetti Wabi Sabi trasmettono così una sensazione di serenità e di connessione con l’oggetto stesso.
Arredare un interno Wabi Sabi in 6 passi
Il design d’interni ha abbracciato questa filosofia, con schemi di colore che oscillano verso i bianchi, i grigi e i toni della terra. I materiali e le finiture richiamano la natura e le sostanze umili, come legno, lana, argilla, carta grezza, bambù, lino, pietra, fibre intrecciate e metalli. Nelle versioni occidentali, troviamo finiture in cemento, carte da parati e piastrelle con effetti materici e rustici.
Per arredare un interno in stile Wabi Sabi seguite questi sei passi:
Utilizzate materiali naturali e grezzi
Scegliete oggetti semplici e imperfetti o che sono stati esposti alle intemperie. L’asimmetria e i difetti di finitura sono apprezzati. Conservate e valorizzate pochi e significativi cimeli di famiglia.
Rimuovere l’eccesso: dimenticare l’enfasi visiva e accumulativa. Conservate solo il necessario, né più, né meno.
Privilegiate i colori naturali, come i toni della terra, i grigi e i bianchi.
Superfici materiche: recuperate il senso del tatto attraverso le texture, come i nodi nel legno, le venature nella pietra, le trame nei tessuti.
Non tralasciate i dettagli decorativi. Anche se fanno parte della categoria del superfluo, aiutano a rendere più caldo, accogliente e personale l’ambiente. Naturalmente devono essere scelti con parsimonia e richiamare la natura, come dei rami in vasi d’argilla, conchiglie, piante, pietre.
Il 19 marzo cade la festa del papà, e magari non avete idee quale regalo scegliere. Ecco una selezione di oggetti di design che, oltre a essere utili, si distinguono per originalità. Dopo aver regalato al vostro babbo cravatte e profumi per anni, stupitelo con un regalo diverso dal solito.
Arredi e complementi da regalare
Tra gli arredi e i complementi che saranno sicuramente utili al vostro papà, ecco il bellissimo servomuto di Ebanisteria Meccanica. Realizzato in wenge, rovere o faggio, è caratterizzato da linee che coniugano armoniosamente tradizione e modernità. La gruccia è un modello dei primi del Novecento, reinterpretata in versione bicolore. La stecca, sempre in legno, è sorretta da un’asta in acciaio che crea un piacevole contrasto. Questo servomuto è adatto sia ad ambienti classici che moderni e il vostro papà lo apprezzerà per la sua praticità.
Per il suo angolo studio, perché non pensare ad una lampada portatile, come DINA+ di Rotaliana. Si tratta di una piccola abat-jour a luce LED, realizzata in policarbonato e alluminio. La particolarità di questa lampada è che si può installare ovunque, anche in esterno, visto che è alimentata da una batteria al litio. Inoltre, Dina+ è dotata di una presa USB per caricare dispositivi come telefono o tablet.
Se vostro padre lavora da casa, sarebbe utile regalargli una sedia da ufficio ergonomica, come Skate prodotta di Sitland. Skate è caratterizzata da uno schienale snello dalle forme sinuose e da un’ampia seduta. Grazie alla sua elevata flessibilità, si adatta ad ogni movimento del corpo, e risulta comoda anche dopo molte ore di lavoro.
Per un angolo ufficio in casa completo, invece, meglio puntare sulle proposte di Thonet, un classico. Elegante e adatto sia ad ambienti classici che moderni, la scrivania S 1200 porterà un tocco di classe nello studio o in soggiorno.
Festa del papà con gli accessori sempreverdi
Un accessorio sempre utile è senz’altro il calzascarpe. Può sembrare un regalo un po’ scontato, ma il modello Castello di Pieces of Venice, disegnato da Giulio Iacchetti è un oggetto che non passa inosservato. Comodo e maneggevole, grazie al lungo manico, è realizzato in legno di rovere di recupero. Inoltre, grazie al supporto in legno, si trasforma in una piccola scultura, che può arredare con originalità l’ingresso di casa.
Per finire, tra gli accessori che il vostro babbo apprezzerà ci sono i set di asciugamani e accappatoi di Gabel e Somma, al 100% ecosostenibili. Realizzati in Italia con filati provenienti da colture biologiche, sono caratterizzati da un alto standard qualitativo. La nuova collezione 2021 si distingue per le fantasie ispirate alle nuove tendenze, ideali per dare una sferzata di novità alla camera da letto.
Collezione Memoria by SommaCollezione Scilla by Gabel
In un appartamento con mansarda, situato in un elegante palazzo del centro storico di Vicenza, tradizione e contemporaneità si fondono armoniosamente, grazie al progetto dello studio ASA Studio Albanese.
Intervenire in un palazzo antico, ricco di storia e caratterizzato da finiture eleganti, per adeguarlo alle esigenze della vita contemporanea è sempre una grande sfida. Lo studio ASA Studio Albanese ha realizzato un progetto che coniuga perfettamente queste due istanze.
La distribuzione degli spazi
L’appartamento si sviluppa sugli ultimi due livelli del palazzo, di cui quello superiore è occupato da una mansarda. I volumi dei due livelli si compenetrano nell’ingresso-living a doppia altezza, in uno spazio di grande respiro che funge da cerniera tra il soggiorno e la sala da pranzo.
Da questo spazio di può ammirare una porzione conservata della copertura originale, con le travi in legno dipinte di bianco. Il piano superiore, cui si accede da una scala dal design rigoroso, accoglie un salottino-disimpegno affacciato sul piano inferiore e la zona notte.
In queste ultime i soffitti in legno sono stati rimossi e sostituiti da una copertura in acciaio verniciato dal design contemporaneo, allo scopo di aumentarne l’abitabilità. Delle terrazze a tasca sono state ricavate in corrispondenza delle camere e del bagno. Pur trattandosi di un appartamento di lusso, la superficie non supera i 200 mq. Per questo i progettisti hanno dato rilievo all’aspetto pubblico e conviviale, curando particolarmente la zona living.
Finiture di pregio e dettagli di stile
L’appartamento con mansarda presenta finiture di pregio, come i pavimenti in rovere posati a spina di pesce, le finestre a scorrimento verticale e il controsoffitto realizzato su misura. Quest’ultimo, installato in sala da pranzo e nel salotto, è una citazione dei tradizionali soffitti a cassettoni, reinterpretati in chiave contemporanea.
L’appartamento si distingue anche per la ricercatezza di arredi e complementi e per la cura dei dettagli. Gli splendidi tappeti aggiungono note di colore, delimitando i diversi spazi e ravvivando gli ambienti dai toni neutri. Soffici tendaggi color panna incorniciano le finestre, mentre le pareti sono punteggiate di poche opere d’arte. Gli arredi aggiungono un tocco di eclettismo, con rimandi che vanno dall’Art Déco al design scandinavo degli anni ’50.
Un appartamento con mansarda dal design unico
Altri elementi particolari rendono questo appartamento con mansarda davvero unico. Notevole l’idea di dividere la sala da pranzo dalla zona di servizio con una parete-armadio a tutta altezza. Incorniciata da un telaio in rovere, l’armadiatura è scandita dalle ante decorate con sottili listelli di legno, di ispirazione giapponese. Una delle ante in realtà è una porta che dà accesso alla cucina.
Un’altra soluzione originale caratterizza la stanza da bagno, nella quale la vasca a incasso è posizionata in corrispondenza di uno dei lati a spiovente della terrazza a tasca, realizzato con una parete vetrata apribile.
Delizioso il salottino-disimpegno al piano superiore, collocato sotto ad una finestra ad abbaino con vista su un campanile romanico e delimitato da una sottile balaustra che si affaccia sul piano inferiore.
Arredo bagno, il marchio italiano EX.t presenta le collezioni 2021, tra novità assolute, nuovi accessori per le linee iconiche e colorate riedizioni.
Consolle-lavabo Eileen, box doccia e carta da parati Nouveau
Il marchio italiano EX.t, presente sul mercato dal 1945, ha presentato le nuove collezioni arredo bagno 2021. Innovazione e valori della tradizione Made in Italy caratterizzano le proposte dell’azienda, nell’ottica di realizzare ambienti dinamici, capaci di trasformarsi e rinnovarsi secondo le esigenze del vivere contemporaneo. Grazie alla collaborazione con designer provenienti da tutto il mondo, il catalogo EX.t offre soluzioni originali, funzionali e curate nei dettagli.
Noto, il sistema multifunzionale di mobili contenitori
Novità assoluta del catalogo EX.t è la collezione Noto, un sistema multifunzionale di mobili contenitori per il bagno. Disponibili in due dimensioni e spessori, i mobili sono dotati di lavabi in Riverstone® integrati, scatolati o da appoggio. I mobili, con uno o due cassetti, oppure con cassetto e mensola, si installano a muro, così da ottenere uno spazio pulito ed essenziale.
Mobile contenitore Noto, box doccia Nouveau
Molteplici soluzioni per un unico complemento dalle linee rigorose, capace di adattarsi a varie tipologie di bagno ed esigenze di spazio. Pensato per arredare grandi e piccoli ambienti, può essere realizzato in rovere naturale oppure in MDF laccato nei colori verde chiaro, grigio, blu, e il particolare beige red.
Nuovi accessori e complementi per le collezioni iconiche
Le collezioni iconiche Nouveau e Rest si arricchiscono di nuovi accessori e complementi. Per la linea Nouveau sono stati introdotti due nuovi specchi basculanti, nei formati rotondo e quadrato. Completano la collezione la tenda doccia di lino idrorepellente rosa pastello e il porta asciugamani in ottone e metallo. Come tutta la collezione disegnata da Bernhard & Vella, anche questi nuovi accessori presentano raffinati accenti tipici dell’Art Déco, trasformandosi in un gioco di simmetrie e chiare geometrie.
Specchi collezione Nouveau, consolle FrameTenda doccia e vasca collezione Nouveau
New entry anche per la collezione Rest dei Norm Architects con l’introduzione di un piccolo pouf che riprende il tema dell’intera collezione, ispirata alla filosofia giapponese. Il pouf Rest è disponibile in due dimensioni, rivestito con i tessuti standard della collezione o con i nuovi rivestimenti in lino, lana, pelle ed ecopelle.
Pouf Rest, mobile bagno Frieze
Pouf Rest
Pouf Rest, mobile bagno Arco S
Pouf Rest, mobile bagno Nouveau
Arredo bagno dai colori vivaci con Eileen
Infine, restyling colorato per la collezione Eileen, la consolle minimale con lavabo integrato, con le nuove versioni in blu e beige red della consolle minimale Eileen di Ex.t Studio e la barra multifunzione Row di Oustudio. Il mobile è progettato per arredare i piccoli spazi, e la sua struttura in tubolare di metallo può essere utilizzata anche come porta asciugamani. Eileen è disponibile in due misure diverse con finiture verniciato nero, blu e beige red.
I percorsi per gatti sono sempre più richiesti dai proprietari dei piccoli felini. Ponti, mensole, cucce sospese, oltre a rendere felici i mici, si possono integrare nel soggiorno, senza rinunciare allo stile.
Tutti i gatti, tranne pochissime eccezioni, amano stare in posti sopraelevati, perché si sentono più sicuri e, allo stesso tempo, per controllare il loro territorio. Non tutti i gatti domestici hanno la possibilità di arrampicarsi in cima ad un armadio o su una mensola, e questo può essere per loro un motivo di frustrazione. Un parete attrezzata con un percorsi per gatti sospesi in legno che consenta loro di accedere ad una postazione sopraelevata, può davvero fare la differenza per i nostri amati felini. I mici saranno stimolati a giocare e a muoversi, diventando più attivi e migliorando la propria salute. I percorsi per gatti stanno sostituendo con successo gli ormai obsoleti ed ingombranti tiragraffi a più piani. I motivi sono semplici: i percorsi per gatti sono composti da elementi che vengono installati a parete, così da occupare poco spazio. Inoltre, i modelli si sono evoluti fino a diventare così eleganti da essere integrati facilmente anche in soggiorno.
Come realizzare un percorso per gatti in soggiorno
I percorsi per gatti sono composti da diversi elementi che si possono combinare tra loro per creare una parete attrezzata personalizzata. Scegliete i modelli che più si avvicinano allo stile del vostro soggiorno, per materiali, forme e colori. Prediligete i materiali naturali, come il legno naturale o verniciato con colori atossici, la juta o la canapa per le corde, lana e cotone per le cucce. Questo accorgimento è molto importante per tutelare la salute del vostro amico a quattro zampe.
Partite dalla cuccia sospesa, che andrà collocata nel punto più alto della parete, per poi stabilire uno o più percorsi che permettano al gatto di raggiungerla. Pensate ad inserire una tappa intermedia, che può essere una mensola dotata di cuscino o con ciotole inserite. Per il percorso vero e proprio, collocate, a varie altezze, elementi a scelta tra mensole, scalette, ponti o pioli, magari avvolti con corda di tipo Sisal per le unghie.
Idee creative per percorsi a misura di gatto
Ora che avete tutti gli elementi a disposizione, è necessario pianificare per bene i percorsi. Osservate le pareti della stanza e realizzate degli schizzi, annotando la posizione dei mobili, delle porte e delle finestre. Stabilite i percorsi in base alla situazione esistente, scegliendo i punti esatti in cui collocare gli elementi. Ecco alcune idee di percorsi a misura di gatto:
Sfruttate i mobili già esistenti, come librerie o credenze, costruendo un percorso che aiuti i vostri mici a salirvi.
Posizionate vari elementi sopra il divano, sfruttando una parete solitamente poco utilizzata.
Collocate dei ponti sopra le architravi di porte e finestre.
Una soluzione più impegnativa ma sicuramente di grande effetto potrebbe essere quella di aprire un piccolo passaggio nelle pareti sopra le porte, così da permettere al micio di circolare nelle varie stanze della casa, ma da una posizione sopraelevata.
Se avete un mezzanino, costruite un passaggio alternativo per il gatto.
Se il gatto può uscire in esterno, perché non prevedere un percorso avventuroso anche in giardino? Naturalmente questa soluzione è sconsigliata per i balconi, per ovvie ragioni.
Arredare il bagno potrebbe sembrare un’operazione semplice, considerando le dimensioni piuttosto contenute di questo ambiente, ma è l’esatto opposto.
Proprio perché le dimensioni sono ridotte, il margine di errore si riduce sempre di più e bisogna valutare con attenzione lo spazio a disposizione.
Pur mantenendo una finalità principalmente funzionale, il bagno negli ultimi anni ha cambiato pelle ed è diventato un luogo dove rilassarsi o concedere alcuni minuti alla beauty routine. Alla funzionalità deve quindi associarsi la massima praticità, senza ovviamente rinunciare all’estetica ed al design.
I 3 punti da cui partire per arredare il bagno: dimensioni, colori ed usura
Per arredare il bagno bisogna partire dalle sue dimensioni, facendosi così un’idea degli elementi da inserire per mixare utilità ed estetica. È necessario però privilegiare per prima cosa la funzionalità e solo in un secondo momento prestare attenzione all’estetica. Un bagno, per quanto ben curato e con dettagli di design accattivante, dove però è difficile muoversi o che rallenta le operazioni, è del tutto inutile.
Dopo aver scelto i giusti arredi per assolvere ai criteri di funzionalità, è possibile concentrarsi sulla parte relativa al design ed in particolare ai colori. Il bagno è una delle zone della casa che meglio si presta ai più svariati abbinamenti cromatici. Questo non significa creare un’accozzaglia di colori, ma è consigliabile preferire tonalità che ricordano l’acqua e la natura, integrandole con armonici contrasti vivaci. A tal proposito è opportuno scegliere attentamente i rivestimenti, che vanno dalla carta da parati alle diverse tipologie di piastrelle.
Infine l’ultimo aspetto da considerare riguarda l’usura. Il discorso qui si fa più ampio, poiché i diversi elementi ed accessori nei bagni garantiscono durate di vita diverse. Le ceramiche bagno ad esempio devono garantire una durata maggiore rispetto ad una mensola o un armadietto, poiché vanno cambiate meno frequentemente. Molto dipende anche dai materiali scelti, che devono offrire buone prestazioni soprattutto a contatto con l’acqua e l’umidità.
Sanitari e mobili, gli elementi da cui partire
Quando si vuole arredare il bagno, bisogna partire da due elementi: sanitari e mobili. I sanitari, ovvero il lavabo, il Wc e il bidet, vanno scelti con estrema cura, poiché devono durare il più a lungo possibile. Oggi la scelta è molto più ampia e si possono commissionare sanitari su misura, in base alle dimensioni del bagno ed alle proprie esigenze estetiche. In commercio esistono anche sanitari ovalio sospesi, che creano un ambiente più ordinato e pulito. I sanitari bagno possono essere realizzati anche dello stesso colore della vasca, creando una gradevole continuità stilistica in tutto l’ambiente.
Successivamente vanno poi scelti i mobili bagno, che devono essere accoglienti, funzionali e soprattutto in grado di contenere quanti più oggetti possibili per ottimizzare gli spazi. Il mercato offre soluzioni variegate anche per quanto riguarda i mobili bagno, disponibili in diversi colori, forme e dimensioni per adattarsi alle esigenze funzionali ed estetiche.
Doccia o vasca?
Bisogna fare una scelta importante quando si rinnova il bagno: vasca o doccia? Molto dipende dalle dimensioni del bagno, ma anche dalle proprie abitudini personali. In un bagno di piccole dimensioni, dove è necessario ottimizzare gli spazi, è consigliabile una doccia, soluzione più pratica e sbrigativa per chi si lava generalmente in pochi minuti.
Nei bagni di grandi dimensioni una vasca ha un maggiore impatto estetico e visivo e consente di valorizzare meglio l’ambiente. Risulta inoltre la soluzione ideale per chi vuole trasformare il bagno in una piccola spa personale, dove rilassarsi e distendersi dopo una lunga giornata lavorativa.
La scelta dei rubinetti
Tra gli elementi da considerare con attenzione ci sono i rubinetti, che devono essere pratici e naturalmente integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante e gli altri arredi. Se ne possono individuare 3 tipologie: rubinetti tradizionali, miscelatori termostatici e miscelatori monocomando, quest ultimi introdotti ormai da quasi 50 anni.
Il rubinetto tradizionale è dotato di due maniglie che consentono di erogare a scelta acqua fredda o calda. Sono modelli poco utilizzati negli ambienti moderni, ma fanno ancora la loro bella figura soprattutto in bagni classici e di ispirazione vintage.
I miscelatori termostatici al loro interno dispongono di un termostato che consente di mantenere costante la temperatura dell’acqua, e possono essere usati anche per la doccia e per la vasca.
I miscelatori monocomando dispongono di un’unica leva che consente di regolare l’erogazione di acqua calda o fredda.
Gli ultimi dettagli
Infine gli accessori bagno contribuiscono ad abbellire il bagno e migliorarne ulteriormente gli aspetti pratici. Gli specchi sono tra gli elementi più importanti, poiché danno un maggior senso di spazio e di ampiezza, soprattutto se posizionati strategicamente per riflettere la luce naturale. Consentono inoltre di creare uno spazio destinato al benessere visivo, dove dedicarsi alla beauty routine quotidiana.
Altri accessori utilissimi sono le mensole, che occupano poco spazio e consentono di riporre ordinatamente i propri oggetti personali, da prendere al momento opportuno. L’offerta comprende tanti altri elementi come porta-asciugamani, appendi-accappatoi, porta-biancheria, scatole funzionali disponibili in diverse forme, colori e dimensioni da scegliere secondo le proprie specifiche necessità.
Dal 15 gennaio sono aperte le iscrizioni per il Covet International Awards. In questo post vi spiego di cosa si tratta, a chi è rivolto e perché è importante partecipare.
Ormai ci sono moltissimi concorsi internazionali di design, più o meno prestigiosi, che permettono ai designer di promuoversi e di veicolare i propri progetti.
Il concorso di cui vi parlo oggi non è dedicato al design vero e propio, ma si rivolge ad un pubblico di nicchia che apprezza l’artigianato di lusso. Il linguaggio del design di lusso è una combinazione di artigianato e arte che racconta una storia di passione ed emozione. Il Covet International Awards ha come mission di promuovere tale messaggio a livello internazionale, riconoscendo abili interior designer che condividono gli stessi valori.
Importante: le iscrizioni terminano il 26 marzo 2021
Che cos’è il concorso Covet International Awards
Covet International Awards è alla ricerca di progetti di interior design e di prodotti che reinterpretino e valorizzino le arti e i mestieri tradizionali. Gli organizzatori del concorso Covet International Awards – Covet House e Covet Foundation, condividono la missione comune di far rivivere antiche arti che stanno perdendo il loro posto nel mondo del design contemporaneo.
Gli organizzatori ricercano mobili, apparecchi illuminanti e accessori per la casa creati con le migliori tecniche artigianali, così come progetti di interior design in diverse categorie, che combinano l’artigianato e il lusso.
I Covet Awards del 2021 presenteranno anche dei riconoscimenti extra, come Il “creatore dell’anno”, un professionista o il titolare di un marchio di lusso che ha promosso con successo l’artigianato nel 2021, o il “maker of the Year” , un artigiano che ha creato il prodotto più ambito nel 2021. Il design incontra l’artigianato utilizzando i materiali più lussuosi. Il risultato deve essere un prodotto sorprendente capace di creare un legame emotivo con il pubblico.
I requisiti per iscriversi
Tutti i progetti presentati saranno valutati in base al processo di progettazione, che deve avere come cardine l’artigianalità. Il concetto, la creatività, l’uso dello spazio, l’impatto dei materiali sono altre linee guida di cui terrà conto la giuria. I progetti devono essere completi e possono essere sia nuove costruzioni che ristrutturazioni. Il comitato della giuria del Covet International Awards accetterà un solo progetto per designer/team. Tuttavia, lo stesso progetto può essere presentato in diverse categorie. Le categorie previste per il 2021 sono Residenziale, Ospitalità, Commerciale, Design sostenibile, Home Office, Artigianato e Mid Century*.
Dunque, se sei un artigiano o un designer che lavora o desidera lavorare per il settore dell’arredo di lusso, questo concorso è perfetto per promuovere il tuo lavoro.
Vediamo quali sono i vantaggi che l’iscrizione al concorso comporta.
Tutti i vincitori saranno intervistati e pubblicati nella versione stampata e online di CovetED Magazine e su BestInteriorDesigners.com
CovetED Magazine avrà un numero speciale incentrato sui vincitori, con 7 diverse copertine, incentrate sui progetti vincitori. Il numero speciale dedicato ai vincitori conterrà anche un’intervista ad ognuno di essi.
Tutti i progetti vincitori saranno presentati nel libro COVET INTERNATIONAL AWARDS VOL I.
Un comunicato stampa sarà inviato a una banca dati internazionale di più di 10.000 contatti nella stampa di alto livello, con tutti i progetti vincitori.
Tutti i vincitori avranno accesso ad una strategia unica di marketing online a 360º per promuovere i loro progetti.
Il logo del concorso sarà disponibile per essere utilizzato in tutte le promozioni dei progetti vincitori.
Un trofeo speciale disegnato da un rinomato designer garantirà un riconoscimento internazionale.
I progetti vincenti di prodotti artigianali e mid-century avranno la possibilità di essere prototipati e inseriti nelle collezioni di Covet House e dei marchi midcentury: Essential Home (Furniture Design) e DelightFULL (lighting design).
Covet House è un brand portoghese specializzato nella produzione e nella commercializzazione di arredo di lusso. Attualmente il gruppo conta ben 12 marchi, tra cui Essential Home, diversi show-room in tutto il mondo, e pubblica una rivista specializzata, CoverED, oltre a cataloghi e una guida annuale sulle tendenze.
* Mid Century si riferisce a prodotti o a progetti ispirati all’arredo degli anni ’30,’40 e ’50 del secolo scorso.
L’evoluzione del mobile inglese segue l’andamento degli stili del continente, ma con qualche differenza. La Francia detta gli stili, ma i primi designer sono inglesi.
Tavolo da toeletta, disegno tratto dal volume Drawings, Thomas Chippendale – Crediti
Conoscere l’evoluzione degli stili d’arredo in Inghilterra è molto interessante, soprattutto per capire la storia del design contemporaneo. L’evoluzione del mobile inglese segue l’andamento degli stili del continente, ma presto comparvero caratteri propri distintivi. I mobili inglesi sono generalmente più sobri, funzionali, e contenuti nelle dimensioni, pur restando molto eleganti. Mentre in Francia erano celebri gli ebanisti e i decoratori, in Inghilterra si affermarono i primi designer, in genere falegnami-creatori che diedero il loro nome agli stili, come Chippendale, Hepplewhite o Sheraton.
L’evoluzione del mobile inglese fino all’Ottocento
Come già anticipato, l’evoluzione del mobile inglese segue, con qualche anno di ritardo, quella del continente. Per esempio, il Rinascimento inglese, che va sotto il nome di età Elisabettiana (1558-1642), si sviluppò quando in Italia il fenomeno era già in fase di declino. Tuttavia, gli inglesi crearono stili originali, sopratutto nel campo architettonico, anche dopo l’età d’oro del gotico, come lo stile Tudor e lo stile Giacobiano (da re Giacomo), il cui maggiore interprete fu l’architetto Inigo Jones, seguace del Palladio.
Nel Seicento si susseguono e si accavallano diverse versioni del Barocco Francese o Olandese, dopo un periodo di severità dettato dal puritanesimo di Cromwell. Nasce lo stile Carolean o Restoration, e finalmente gli inglesi si concedono un mobilio lussuoso e fantasioso, con decorazioni in impiallacciato di tasso, acero, noce, olivo, ciliegio, abbandonando i tradizionali legni di quercia o di faggio. Nel primo Settecento si susseguono gli stili William and Mary e Queen Anne, equivalenti rispettivamente del Luigi XIV e del Rococò.
Il mobile emblematico di questo periodo è la sedia Queen Anne, una seduta ampia realizzata con legno di noce e caratterizzata da schienale curvo a giorno e gambe en Cabriole.
Sedia Queen Anne in noce e impiallacciatura in radica di noce, 1740 – Crediti
Lo stile Queen Anne si stemperò lentamente a partire dalla metà del secolo, soppiantato dal Neoclassico (Georgiano da re Giorgio III) e, in misura minore, dal Neogotico, fenomeno, quest’ultimo, tipicamente inglese.
Il legno di mogano, importato ormai in quantità massicce dal centro e dal Sud America diventa, nel periodo Georgiano, il materiale privilegiato dagli ebanisti, sostituendo il noce.
I primi designer della storia
L’evoluzione del mobile inglese subisce un’accelerazione nel corso del Settecento, con l’affermarsi della Rivoluzione Industriale. Lo sviluppo della produzione in serie, grazie a strumenti più evoluti, e la maggiore e diversificata disponibilità di legname spingono alcuni ebanisti particolarmente creativi a disegnare prodotti originali. Ecco che nasce la figura del falegname-designer, che realizza i mobili a partire da disegni accurati e li produce apponendovi il proprio marchio di fabbrica. Inoltre, questi straordinari artisti furono anche divulgatori, pubblicando raccolte, manuali e trattati.
Thomas Chippendale The Elder
Sicuramente il primo e il più famoso tra questi designer è Thomas Chippendale (1727?-1786) detto The Elder per distinguerlo dal figlio Thomas. La sua clientela annoverava aristocratici e membri della famiglia reale, e i suoi lavori fecero scuola in molti paesi europei e negli Stati Uniti. La sua fama fu amplificata anche dalla pubblicazione dei suoi lavori sul catalogo The Director, nel 1754, la prima opera del genere per il settore del mobile. A lui si deve l’introduzione in Inghilterra dello stile Rococò, personalmente reinterpretato. Prevalgono dunque le linee curve, senza però i “costosissimi orpelli alla francese”, come lui stesso li definiva, riferendosi ai decori in bronzo. Tuttavia, Chippendale non disdegnava i decori ispirati al gusto della tradizione cinese, con mobili sormontati da pagode, intagli a effetto bambù e colori accesi. Il manifesto del suo lavoro è la Harewood House, una dimora patrizia di campagna, per la quale realizzò diversi arredi.
Harewood House, letto di Thomas Chippendale – CreditiHarewood House, mobili con cineserie di Thomas Chippendale – Crediti
Lo stile Chippendale si associa soprattutto alle sedute, caratterizzate da piedi intagliati a sfera, spalliera curva e schienale intagliato e traforato.
Il laboratorio cessò la produzione alla morte del figlio Thomas, nel 1820, tuttavia nella seconda metà dell’Ottocento l’opera dei Chippendale conobbe un ritorno di popolarità. Vi fu un fiorire di stili derivati, denominati Chippendale, ma si tratta di imitazioni che nulla hanno a che fare con i manufatti originali.
George Hepplewhite
George Hepplewhite (1727?-1786) fu un ebanista molto apprezzato, capace di creare uno stile personale. Attratto inizialmente dal gusto rococò, passò successivamente allo stile neoclassico, abbandonando le linee ricurve. Lo stile Hepplewhite si distingue per le proporzioni contenute, le forme semplici e le linee sottili e delicate.
Disegni di Hepplewhite tratti dal volume The Cabinet Maker and Upholsterers Guide – CreditiGli stili Chippendale e Hepplewhite a confronto – Crediti
Si distinse per la varietà e per la finezza degli schienali ideati per le sue sedie, soprattutto per i modelli a scudo, ovali, a cuore, a lira e a ruota. Altri suoi cavalli di battaglia, i windows steats, piccole panche per i vani delle finestre, e le sideboard cabinet, credenze dal frontale a serpentina.
Windows seat Hepplewhite – CreditiCredenza Hepplewhite – Crediti
La sua opera è riassunta nel volume The Cabinet Maker and Upholsterers Guide, pubblicato postumo dalla moglie Alice nel 1788.
Robert e James Adam
Robert Adam (1728-1792) e James Adam (1732-1794) sono due fratelli scozzesi che operarono nel campo dell’architettura e dell’arredamento. Tra i principali esponenti dell’epoca Georgiana, furono i primi a creare uno stile, il cosiddetto stile Adam o Adamesque, che integrasse esterni ed interni. Il loro stile di riferimento è il neoclassico, ispirato alle antichità osservate durante i viaggi in Italia, con citazioni di motivi decorativi etruschi, egiziani, gotici.
Dettagli degli interni di Derby House – CreditiLibreria, Robert Adam – Credits
I decori a grottesca, i pilastri, fiocchi e nastri e tinte color pastello sono la loro cifra stilistica più marcata, e sono impiegati sia sulle pareti che sui mobili. Nell’opera The Works in Architecture i due fratelli riassumono il loro nuovo concetto di architettura, caratterizzata da interni luminosi ed eleganti.
Thomas Sheraton
Thomas Sheraton (1751-1806) fu un ebanista molto importante per la diffusione del gusto neoclassico. Il suo è uno stile rigoroso e severo, caratterizzato da forme eleganti, linee essenziali e cura dei dettagli. Cifra distintiva della sua opera sono, inoltre, i raffinati decori pittorici realizzati da artisti affermati o gli inserti in ceramica. Sheraton fu anche un prolifico divulgatore, grazie ai volumi Album di disegni, Dizionario di Ebanisteria e l’Enciclopedia dell’ebanista.
Ormai è nata una nuova figura professionale nel campo delle arti: l’antico falegname, poi divenuto artista con l’ebanisteria, ha lasciato il posto al moderno designer.
7 mobili tipicamente inglesi famosi nel mondo
L’evoluzione del mobile inglese ha comportato l’introduzione di mobili inediti, oggi utilizzati in tutto il mondo. Sono arredi pratici e funzionali, senza tanti fronzoli, ma allo stesso tempo eleganti.
Il tavolo a cancello
Pare che i primi tavoli a cancello apparvero nel Seicento, come attesta la testimonianza del duca Cosimo III De’ Medici, che ne descrisse un esemplare osservato durante un viaggio in Inghilterra. Si tratta di un tavolo che presenta un piano diviso in tre parti, con due ali ripiegabili, e le caratteristiche gambe “a cancello”. Tali gambe ruotano a 90 gradi, permettendo di aprire il tavolo appoggiandoci le due ali.
Pembroke table
E’ l’evoluzione del tavolo a cancello. In pratica le gambe ruotanti sono sostituite da un listello di legno estraibile, sul quale si poggiano le due ali.
Tavolo pembroke, disegni di Thomas Chippendale – Crediti
La sedia Windsor
La sedia Windsor nacque come seduta da campagna e, grazie alla sua praticità, divenne famosa in tutto il mondo, soprattutto in America. Il caratteristico sedile a sella e lo schienale a pioli sono i suoi tratti distintivi. La sedia americana si differenzia in quanto priva della doga centrale e per la forma più snella. Secondo le fonti questa sedia leggera ma resistente apparve agli inizi del Settecento. Da allora ne sono state prodotte in molteplici versioni, fino ai giorni nostri.
Lo scrittoio Davenport
Si tratta di un mobile-scrittoio compatto dotato di un piano a ribalta e di profondi cassetti laterali. Lo scrittoio Davenport nacque come mobile per le navi, ma per la sua eleganza e per le dimensioni contenute fu molto apprezzato e ricercato dalle signore. Realizzati con legno di palissandro, mogano o noce, comparvero per la prima volta nel catalogo dell’azienda Gillows di Lancaster nel 1790.
Il Drum Table
Il Drum Table è un tavolo il cui piano profondo, spesso dotato di cassetti o di mensole, evoca la forma di un tamburo. La base del tavolo a volte è a forma di pilastro poggiato su quattro gambe elegantemente affusolate che terminavano in piedi ad artiglio. In altri esempi, i supporti poggiavano su una piattaforma con quattro lati concavi, a sua volta poggiata su piedi ad artiglio. I piani potevano essere rettangolari, poligonali e rotondi. I primi esemplari risalgono al periodo rococò Queen Anne.
Kneehole desk, la scrivania con lo spazio per le ginocchia
La Kneehole desk è una scrivania caratterizzata da un piano profondo dotato di cassetto sostenuto da due cassettiere laterali. La novità assoluta è la presenza di uno spazio per le gambe della persona seduta alla scrivania. Le versioni più grandi, conosciute come tavoli da biblioteca permettevano a due persone di lavorare una di fronte all’altra. La Kneehole desk apparve in Inghilterra all’inizio del XVIII secolo.
Butler’s table, o tavolo del maggiordomo
Questo particolare tavolino è composto da un vassoio poggiato in cima a un supporto pieghevole. Sviluppato in Inghilterra a metà del 1700, veniva utilizzato per servire bibite all’esterno, nel corso di picnic o battute di caccia. I primi supporti consistevano in due telai a X, mentre i modelli successivi furono costruiti con quattro gambe, spesso unite da un telaio a X.
Il tavolino da tè Tilt Top, con piano inclinabile
Un altro mobile estremamente pratico, adatto ai piccoli cottage di campagna è il tavolino da tè Tip Top, caratterizzato da un piano inclinabile. In questo modo, quando non serviva, il tavolino veniva ripiegato così da non occupare spazio.
Dumb Waiters o Servo Muto
I Dumb Waiters sono dei tavolini di servizio su cui venivano poggiate vivande e bevande prima di essere servite a tavola. Si tratta di una versione ridotta e trasportabile del buffet, ma ciò che intriga maggiormente è il significato del nome. Quando le signore si ritiravano dopo la cena, i tavolini erano collocati alle due estremità del tavolo dai camerieri, carichi di bevande, in modo che i signori potessero servirsi senza troppo sforzo. Dopodiché il personale si ritirava, e la conversazione proseguiva senza la presenza di orecchie indiscrete. Da qui il nome di servo muto.