6 Marzo 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Superfici Venice Collection di Materica, una fusione di design e innovazione con le nuove boiserie di Matteo Cibic, Serena Confalonieri e Storage Milano. Esplora l’arte della metallizzazione e il design contemporaneo. 

Superfici Venice Collection
Medina di Serena Confalonieri

Materica, azienda veneta specializzata nella metallizzazione di superfici di lusso, ha svelato la sua nuova Superfici Venice Collection, un vero e proprio viaggio nel Design Contemporaneo sotto la direzione creativa di Tiziano Guardini e Luigi Ciuffreda. arricchita da progetti unici di designer di fama come Matteo Cibic, Serena Confalonieri e Storage Milano. 

Questa collezione rivoluziona il concetto di boiserie, combinando arte, design e tecnologia. Ciò che rende Superfici Venice Collection unica nel suo genere è il contributo dei rinomati creativi coinvolti nel progetto. Matteo Cibic, Serena Confalonieri, DRAW Studio, Antonio Pio Saracino, STORAGEMILANO e Guardini Ciuffreda Studio hanno collaborato con Materica per dieci boiserie, ognuna caratterizzata da una visione artistica unica e distintiva – una delle quali con un pregiato tessuto di Tessiture Bevilacqua. 

4 interpretazioni della boiserie

Le Superfici Venice Collection presentano quattro interpretazioni innovative delle boiserie, frutto di un’eccezionale contaminazione creativa. 

Ogni designer ha saputo reinterpretare le tecniche di metallizzazione di Materica, che utilizza metalli puri come ottone, bronzo, rame e zinco, unendoli a processi di ossidazione e pigmentazione naturale per ottenere effetti estetici sorprendenti. 

Uno degli aspetti più interessanti della collezione è la modularità del sistema di boiserie, che consente di adattarsi a qualsiasi ambiente, sia interno che esterno. Le finiture metallizzate, resistenti agli agenti atmosferici, possono essere personalizzate per rivestire terrazze e dehors, rendendo ogni progetto unico e su misura. 

I Progetti della Collezione di superfici Venice Collection 

1. Sipario di Matteo Cibic: Questa boiserie crea illusioni ottiche affascinanti, evocando un’atmosfera teatrale. I pannelli, disponibili in vari metalli e finiture, trasformano ogni spazio in una scenografia emozionante. 

Superfici Venice Collection
Sipario di Matteo Cibic

2. Medina di Serena Confalonieri: Ispirata dall’architettura delle città orientali, questa collezione si distingue per le borchie applicate a mano e una palette cromatica ricca e vibrante. Ogni modulo è un’opera d’arte che racconta storie di passaggio e cultura. 

Superfici Venice Collection
Medina di Serena Confalonieri

3. Prisma di Storage Milano: Una visione architettonica della boiserie, caratterizzata da moduli prismatici riflettenti. Questo progetto unisce minimalismo e complessità, creando giochi di luce che rendono ogni ambiente dinamico e vivace. 

Prisma di Storage Milano

4. Path di Storage Milano: Con pattern grafici e bidimensionali, Path offre un’esperienza visiva in movimento. La superficie metallica lavorata con cura da Materica infonde energia e vitalità agli spazi. 

Breve approfondimento su Materica, un leader nel design e nella metallizzazione con oltre quarant’anni di esperienza. 

È riconosciuta come leader nel settore della metallizzazione. Ogni progetto è realizzato con precisione, dalla fase di ideazione fino alla produzione finale, garantendo risultati di alta qualità. 

Superfici Venice Collection di Materica rappresenta un perfetto connubio tra innovazione e tradizione, offrendo soluzioni di design uniche e personalizzabili. Grazie ai talentuosi designer coinvolti, ogni boiserie diventa un’opera d’arte che arricchisce gli spazi con eleganza e stile iconici. 

Per info: pagina ufficiale Materica Superfici Venice Collection

4 Marzo 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Purificare l’aria in casa è essenziale per mantenere un ambiente salubre e vivibile, eliminando le sostanze nocive. Ecco alcuni consigli.

purificare l’aria in casa

Sono parecchi i fattori che contribuiscono a inquinare l’aria della nostra casa. Di sicuro, per chi abita in città, purificare l’aria in casa diventa essenziale per mantenere un ambiente salubre e vivibile: lo smog e le polveri sottili sono causa di problemi respiratori più o meno importanti che, con il passare del tempo, possono danneggiare la nostra salute. 

Oltre ai fattori esterni, ce ne sono altri che contribuiscono a inquinare l’aria delle nostre case, come il fumo di sigaretta, la scarsa ventilazione durante la preparazione dei cibi, pulizie domestiche non assidue: queste sono solo alcune delle cause di formazioni di muffe e acari della polvere che, con la continua esposizione, possono provocare allergie, asma e problemi sia di natura respiratoria che di altro genere.

Per mantenere l’aria della vostra casa pulita e salubre, vi consiglio innanzitutto di tenere le finestre aperte almeno mezz’ora al giorno, anche in inverno. Questo è il metodo più semplice per far uscire aria viziata e introdurne di pulita. 

Vediamo di seguito altri metodi e modalità che ci possono aiutare a purificare l’aria in casa. 

Mantenere l’aria più pulita

Pulire le superfici e spolverare spesso è, ovviamente, il modo più semplice per purificare l’aria in casa ed evitare che la polvere si accumuli e si diffonda nell’ambiente circostante; lavate spesso tende, tappeti, copridivani e copriletti, poiché i tessuti sono i materiali nei quali la polvere si annida più facilmente. 

purificare l’aria in casa

Cercate di sostituire i prodotti per la pulizia chimici con prodotti naturali, per evitare di sprigionare sostanze potenzialmente tossiche e dannose per voi e per l’ambiente. L’aceto, il limone, il bicarbonato sono ottimi alleati per la pulizia, oltre ad avere un prezzo decisamente ridotto rispetto ai detergenti ordinari. 

Con l’avvicinarsi della bella stagione, ricordate che i filtri dei condizionatori hanno bisogno di pulizia e controllo periodico, per rimuovere accumuli di sporcizia e polvere che possono penetrare nelle nostre case durante il funzionamento.

Per quanto riguarda i vapori della cucina, che contribuiscono a inquinare l’aria della nostra casa, un metodo molto interessante può essere la scelta di un piano a induzione con cappa integrata, poiché diminuisce considerevolmente la condensa che si sprigiona durante la cottura dei cibi.

Se vivete in città, se avete già problemi di asma o se avete in casa animali domestici, un buon alleato per mantenere l’aria di casa più pulita, è sicuramente un purificatore d’aria, che aiuta a eliminare allergeni e polveri diffuse favorendo la creazione di un ambiente più salubre e vivibile.

Purificare l’aria in casa con metodi naturali

Ci sono anche molti metodi naturali che possiamo utilizzare per purificare l’aria in casa. Le lampade di sale, oltre ad essere un bellissimo elemento decorativo, favoriscono la purificazione dell’aria della nostra casa: il calore sprigionato dalla lampadina all’interno, scalda il sale che emana nell’ambiente ioni negativi, che vanno a eliminare batteri e allergeni diffusi nell’ambiente. 

Un altro elemento decorativo che ci aiuta a purificare l’aria in casa sono le piante: la Sanseveria, la felce, il ficus, sono solo alcune delle tantissime piante che contribuiscono a mantenere pulita l’aria della nostra casa. Se avete animali o bambini in casa, fate attenzione alle piante che scegliete, perché alcune sono tossiche se ingerite e possono mettere a rischio la loro salute.

In alternativa o in aggiunta, potete accendere regolarmente delle candele di cera d’api, ecologiche e naturali al 100%, non contengono paraffina e contribuiranno  a mantenere pulita l’aria della vostra casa. 

purificare l’aria in casa

Leggi gli altri articoli della rubrica Home Therapy

Se vuoi saperne di più di home therapy o di come puoi rinnovare la tua casa con un basso budget, visita il sito www.Sphomecoming.it e scrivimi nella sezione Contatti.

1 Marzo 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Milano è una delle città più gettonate quando si tratta di organizzare un evento, e non solo durante manifestazioni come il Salone del Mobile o le settimane della moda. 

location

Trovare la location perfetta può non essere facile, sia per le aziende che per quanti hanno in programma di organizzare qualcosa di molto esclusivo e privato. Non sapete da dove iniziare? Leggete i nostri consigli.

Leggere le recensioni, perché sono il vero passaparola

Non tutte le location non sono uguali e le recensioni conseguite da parte degli utenti ne sono una conferma. Provate a dare un’occhiata a quelle di quanti hanno fatto un evento in questa location a Milano: avrete modo di percepirne l’esclusività e i tratti originali, aspetti essenziali quando si organizza una manifestazione di alto profilo.

Parliamo, del resto, di The Box, uno spazio polifunzionale immerso nel verde che vanta una proposta gastronomica d’eccezione, con tanto di collezioni d’auto d’epoca ed arte contemporanea fruibili dai partecipanti.

Le recensioni sono la cartina tornasole di qualsiasi attività. Nell’epoca di Internet stanno sostituendo il passaparola che tutti conosciamo da parte di parenti amici, risultando parimenti affidabili. Tenerne conto è indispensabile.

Personalizzazione e cura dei dettagli

L’altro elemento che dovrebbe avere qualsiasi location è la possibilità di offrire, a chi se ne avvale, una personalizzazione ai massimi livelli, complice una cura dei dettagli che non passa inosservata.

Questi e fattori si rivelano cruciali per chi organizza, in quanto danno modo di declinare lo spazio in maniera che risponda davvero al mood della manifestazione e alle peculiarità distintive del brand o della singola persona di cui si fa voce.

Comfort, tecnica ed empatia

Può una location coniugare tecnica e allo stesso tempo empatia? Sì, se è concepita nel segno del design come nel caso di The Box, dove gli spazi sono pensati appositamente per suscitare un impatto estetico emozionante, garantendo un comfort superiore.

Dai volumi ai materiali, passando per gli elementi di arredo, l’insieme appare armonico, in un sottile gioco di equilibri che vede un’architettura sapiente degli spazi espositivi come di quelli del ristorante, oltre che delle serre e dei giardini. Tutto è pronto per accogliere gli ospiti, portando una nota esclusiva durante gli eventi culturali, aziendali e di business.

Facilità di accesso

L’accessibilità è un tratto fondamentale di qualsiasi struttura e non va mai data per scontata, quando si organizza un evento.

Ciò si traduce nella possibilità di usufruire di un’area di parcheggio adeguata, come della presenza di condizioni ottimali per coloro che potrebbero avere dei problemi di mobilità. Non è forse la cura di questo aspetto indice di professionalità?

Una location… instagrammabile

Durante gli eventi, di qualsiasi tipologia essi siano, vengono costantemente effettuati foto e video, sia professionali sia di livello amatoriale: oggi basta avere uno smartphone per fare uno scatto.

La bellezza di una location si vede proprio in quest’ultime immagini e non solo in quelle realizzate dai fotografi, che si applicano per mestiere. Dovrà quindi risultare instagrammabile, come si dice nella comunicazione contemporanea, rivelandosi il set ideale e mostrandosi nella sua veste migliore, senza mai apparire artefatta, quanto piuttosto autentica e maestosa.

27 Febbraio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Ogni progetto di design parte da un’idea creativa, ma senza un’organizzazione efficace, anche i concetti più promettenti possono perdersi nel caos. Riduci lo stress di gestione dedicando meno tempo alle attività amministrative e più tempo alla creatività. Scopri come ottimizzare i tuoi progetti di design per lavorare in modo più sereno ed efficiente, potenziando il tuo processo creativo e portando a termine i tuoi progetti con successo.

progetti di design

Stabilire le priorità nelle attività

Un’organizzazione ben strutturata inizia con la definizione delle priorità. Suddividere il progetto in attività più piccole ti aiuterà a concentrarti su ciò che è essenziale. Creare una lista di compiti ordinati per priorità rende il lavoro più gestibile e offre una visione chiara dei progressi. In questo modo, puoi adattare il tuo piano senza perdere di vista l’obiettivo finale. Per implementare questa pratica, puoi usare un taccuino e una penna o un’applicazione di gestione delle attività sul tuo smartphone. Ogni mattina, identifica le tre attività più importanti da completare. Questo ti manterrà concentrato e ti aiuterà a evitare distrazioni durante la giornata. Mantenere il focus sulle attività prioritarie è cruciale per non disperdere le energie e garantire un avanzamento continuo e sicuro del progetto.

Utilizzo di strumenti digitali

Gli strumenti digitali possono fare una grande differenza nella gestione dei progetti di design. Una risorsa utile è la fusione dei documenti PDF online. Per farlo in modo rapido ed efficiente, puoi utilizzare servizi dedicati, come quelli che ti permettono di come combinare PDF online, così da riunire bozze, progetti e contratti in un unico documento, facilitando la condivisione e l’archiviazione, e semplificando la revisione e la modifica.

Utilizzare tali strumenti riduce il disordine dei documenti sparsi in vari formati e posizioni. Carica i tuoi file sul servizio online e segui pochi passaggi per unificarli in un unico documento. Questo non solo ti farà risparmiare tempo, ma aumenterà anche la produttività del tuo team. In aggiunta, lavorare con documenti ben organizzati ti permette di dedicarti con maggiore intensità alla parte creativa del tuo lavoro, liberando la tua mente da distrazioni inutili.

Comunicazione chiara e costante

Mantenere una comunicazione chiara e costante è essenziale per organizzare con successo un progetto di design. La trasparenza assicura che tutti siano allineati sugli obiettivi e i progressi. Strumenti di messaggistica istantanea e piattaforme di videoconferenza sono utili per riunioni regolari e aggiornamenti sullo stato del progetto.

Creare uno spazio per la comunicazione aperta favorisce idee e soluzioni innovative. Includi feedback periodici per raccogliere suggerimenti e risolvere problematiche prima che diventino insormontabili, guidando il progetto verso il successo e mantenendo l’armonia nel team. Una comunicazione efficace è una componente fondamentale non solo per la gestione dei progetti, ma anche per coltivare un ambiente di lavoro collaborativo e stimolante.

Gestione efficiente del tempo

La gestione del tempo è cruciale per rispettare le scadenze senza compromettere la qualità del lavoro. Pianifica momenti specifici della giornata per i compiti più importanti, per lavorare con maggiore efficienza. Tecniche come il “time blocking” migliorano la produttività suddividendo la giornata in blocchi di tempo dedicati a specifiche attività.

Prova diverse strategie di gestione del tempo per trovare quella che funziona meglio per te. Che tu preferisca orologi o app digitali, la chiave è rispettare gli orari stabiliti. Così avrai un miglior controllo sul lavoro e più tempo per i dettagli creativi. Il controllo efficace del tempo contribuisce a ridurre lo stress e aumentare la soddisfazione personale e professionale.

Creazione di processi standardizzati

Standardizzare i processi per compiti ripetitivi può snellire il flusso di lavoro e ridurre gli errori. Documenta i passaggi chiave dei tuoi progetti e crea checklist dettagliate per mantenere alta la qualità del lavoro senza sacrificare tempo. Le checklist sono strumenti preziosi per garantire che nulla venga trascurato e che ogni fase sia completata in modo accurato.

Formare il team su procedure ben definite migliora l’efficienza e consente di affrontare progetti più complessi con una base solida. Questo approccio non solo migliora la produttività, ma rafforza anche la competenza del team, permettendo di gestire i compiti in modo autonomo e responsabile. Implementare processi standardizzati aiuta a creare una cultura del miglioramento continuo, in cui ogni membro del team può contribuire attivamente all’evoluzione delle pratiche lavorative e alla condivisione di idee innovative.

Monitoraggio dei progressi

Monitorare i progressi durante un progetto di design è vitale per mantenere tutto sotto controllo. Utilizza strumenti di project management per tenere traccia delle scadenze e dei traguardi raggiunti. Questi strumenti possono fornire una panoramica chiara delle prestazioni del team e delle aree che richiedono miglioramenti.

Il monitoraggio continuo consente di apportare modifiche in tempo reale, evitando ritardi e garantendo che il progetto rimanga in linea con le aspettative iniziali. È essenziale stabilire incontri regolari per rivedere i progressi e adattare le strategie di conseguenza. Questo tipo di supervisione non solo previene sorprese indesiderate, ma incoraggia anche una cultura di trasparenza e responsabilità all’interno del team.

25 Febbraio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Ray e Charles, entrambi statunitensi, iniziano la propria carriera in modo differente. Lui, già all’età di soli 14 anni, nei laboratori della Laclede Steel Company, lei al Riverside Museum di New York. Alla Cranbrook fu amore a prima vista, poiché Charles e Ray Eames si sposarono nel 1941, trasferendosi a Los Angeles. 

Charles e Ray Eames sono riconosciuti ancora oggi per la loro visione innovativa del design. Un motto che riassume perfettamente la filosofia dei coniugi Eames è: “offrire il massimo e il meglio al maggior numero di persone al prezzo più accessibile”. 

Ray e Charles, entrambi statunitensi, intraprendono le loro carriere artistiche in modi diversi. Ray inizia esponendo le sue opere al Riverside Museum di New York, mentre Charles inizia a lavorare nei laboratori della Laclede Steel Company all’età di 14 anni. Nel 1940, Ray si iscrive alla Cranbrook Academy of Art , dove Charles diventa responsabile, grazie a una borsa di studio ricevuta nel 1938. Nello stesso anno, entrambi vincono il concorso Organic Design in Home Furnishing del MoMA di New York. Il concorso prevedeva la creazione di complementi d’arredo che mostrassero una “organizzazione armoniosa delle parti con il tutto”. I loro progetti si concentrano su sedie curvilinee realizzate in un unico pezzo di compensato stampato, pensate per essere comode, economiche e adatte alla produzione di massa. 

Charles e Ray Eames, l’incontro alla Cranbrook Academy of Art 

Alla Cranbrook fu amore a prima vista, poiché Charles e Ray Eames si sposarono nel 1941, trasferendosi a Los Angeles. Lì iniziarono a sperimentare tecniche di modellazione del legno multistrato in 3D, con l’obiettivo era creare sedie confortevoli a un prezzo accessibile. 

L’interno della casa della coppia a Pacific Palisades, Los Angeles Crediti Edward Stojakovic CC BY 2.0

La guerra interruppe i progetti di Charles e Ray Eames, che si dedicarono alla creazione di barelle e stecche in legno multistrato per la marina militare statunitense. Negli anni del dopoguerra, la loro sperimentazione portò a grandi successi nel design, culminando con la mostra “New furniture designed by Charles and Ray Eames” al MoMA nel 1946.

Charles e Ray Eames

Charles e Ray Eames, 1945/1946 

La sedia DCW (Dining Chair Wood) testimonia il successo finale di Charles e Ray Eames nelle loro prime esperienze di lavorazione del compensato in forme complesse.

Crediti: Hiart – CC0

La Herman Miller iniziò a produrre i loro mobili, e nel 1948 gli Eames parteciparono al concorso ‘Low-Cost Furniture’ del MoMA, presentando La Chaise, sedia ispirata a una scultura di Gaston Lachaise. Sebbene apprezzata per il design innovativo, non vinse premi a causa dei costi di produzione elevati e della sua specificità d’uso.

Charles e Ray Eames
Charles e Ray Eames, Sedia La Chaise, 1948

La Chaise entrò in produzione solo nel 1991, diventando un’icona del design organico, insieme alla Eames Lounge Chair and Ottoman, l’opera più celebre di Charles Eames, lanciata nel 1956 e prodotta costantemente da Herman Miller e Vitra.

Charles e Ray Eames
Charles e Ray Eames, Eames Lounge Chair and Ottoman, 1956

Vitra entra in gioco

Vitra entrerà in gioco nel 1957, quando viene siglato un accordo per produrre in Europa e Medio Oriente i progetti di Charles e Ray Eames. I due designer hanno avuto un’influenza duratura sull’azienda, ispirando la sua attività di produzione di mobili e plasmando i suoi valori e obiettivi. 

Dopo la morte di Charles e Ray Eames, l’azienda ha continuato a mantenere un forte legame con la loro famiglia per la conservazione e la produzione dei loro progetti, diventando l’unico produttore di mobili Eames in Europa e Medio Oriente.

Charles & Ray Eames, 1950

La Plastic Chair RE LSR era la preferita di Charles e Ray Eames: la usavano in tutta la Eames House, la loro leggendaria casa di Pacific Palisades, quando ne avevano bisogno, anche per chiacchierare con gli ospiti.

Crediti : CC BY 3.0

I loro lavori sono parte fondamentale della collezione del Vitra Design Museum, che nel 1988 ha ricevuto gran parte delle opere della coppia. Nel 2017, il museo ha celebrato il loro contributo con una retrospettiva intitolata “An Eames Celebration”, accompagnata dalla pubblicazione di due testi che approfondiscono il loro lavoro, evidenziando l’influsso duraturo nel design. 

La coppia, oltre alla progettazione di mobili e architettura, si è dedicata anche a grafica, fotografia, cinema e allestimenti espositivi, fungendo da vero e proprio legante tra il design americano e quello scandinavo. 

«The details are not the details. They make the product. It will in the end be these details that give the product its life.» 

Sito ufficiale: Eames Office – Official Website & Online Store

22 Febbraio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Dal 1° gennaio 2025 sono entrate in vigore le nuove normative ARERA per i contratti di fornitura di luce e gas, che offrono maggiori tutele ai consumatori. Tra le misure più rilevanti, l’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente ha introdotto regole più stringenti sui contratti stipulati a distanza, garantendo maggiore trasparenza e sicurezza. 

ARERA

Le nuove disposizioni mirano a proteggere gli utenti da pratiche commerciali scorrette, rafforzando le garanzie sui diritti dei consumatori e sulle modalità di recesso. L’obiettivo è rendere i contratti più chiari ed accessibili, evitando clausole ambigue o condizioni svantaggiose. Inoltre, le aziende fornitrici dovranno rispettare standard più rigorosi nella comunicazione delle offerte e nella gestione dei reclami

Tutto ciò permetterà alle famiglie di scegliere il fornitore per luce e gas in maniera più consapevole, senza il rischio di incorrere in sorprese negative e/o costi nascosti.

Le nuove normative ARERA

Stop alle sottoscrizioni dei contratti via telefono

Una delle principali tutele introdotte dall’ARERA riguarda il divieto di sottoscrizione di contratti luce e gas basato esclusivamente sul consenso telefonico, come avveniva in precedenza. Adesso, per rendere valido un accordo stipulato tramite call center, il cliente dovrà confermare di aver ricevuto il documento con tutte le condizioni contrattuali. 

Questa informativa deve essere fornita su un supporto cosiddetto durevole (ad esempio via posta cartacea, email o notifica in app), per garantire il massimo della trasparenza. L’obiettivo della misura è quello di evitare attivazioni non autorizzate e garantire che ogni utente abbia il tempo necessario per valutare l’offerta dei fornitori prima di accettarla.

Maggior preavviso in caso di modifiche unilaterali del contratto

Le nuove disposizioni dell’ARERA stabiliscono anche regole più rigide sulle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura energetica e sui rinnovi. I venditori, adesso, sono tenuti a comunicare ogni variazione con un preavviso minimo di tre mesi, salvo il caso in cui la modifica comporti una riduzione dei corrispettivi. In questo caso, il termine si riduce a un mese. 

Il mancato rispetto di queste tempistiche implica per il fornitore il pagamento di un indennizzo automatico al cliente finale. Inoltre, qualsiasi modifica delle condizioni contrattuali dovrà essere trasmessa su un supporto durevole, e le comunicazioni relative alle variazioni contrattuali dovranno essere distinte da altre comunicazioni (come quelle a scopo commerciale) per evitare di confondere il consumatore. 

Più tempo di ripensamento per i contratti porta a porta

Un’altra importante novità concerne i contratti stipulati durante visite non richieste di venditori porta a porta, e riguarda l’estensione del periodo per esercitare il diritto di ripensamento, che passa da 14 a 30 giorni. 

Questa modifica consentirà ai clienti domestici di annullare il contratto di fornitura di luce e/o gas sottoscritto presso il loro domicilio senza alcun costo e senza dover fornire una motivazione al venditore. 

L’obiettivo dell’ARERA è garantire un lasso di tempo maggiore per valutare con attenzione le condizioni dell’offerta e ridurre il rischio di adesioni affrettate o forzate. La misura rafforzerà, quindi, la protezione dei consumatori contro pratiche commerciali aggressive e promuoverà una maggiore consapevolezza nelle scelte contrattuali.

20 Febbraio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Noto anche come “schienale” o “backsplash”, il paraschizzi della cucina è un elemento decorativo, ma soprattutto funzionale: protegge la parete da acqua e schizzi.

paraschizzi cucina
Danny Broe Architect

Oggi non si utilizza più il rivestimento con piastrelle fino a 2 metri di altezza, quindi il paraschizzi è spesso trattato come un elemento distintivo, con scelte estetiche più mirate. 

Ecco 5 tipi di materiali tra cui scegliere.

1. HPL e Fenix

HPL e Fenix rappresentano l’evoluzione del laminato, con una composizione che unisce il 70% di fibra di cellulosa e il 30% di resine termoindurenti. Questa combinazione li rende particolarmente resistenti agli urti, ai graffi e alle variazioni di temperatura. Sono inoltre materiali igienici, adatti al contatto con gli alimenti e facili da pulire.

Il Fenix, in particolare, è un materiale nanotecnologico. Le sue caratteristiche distintive sono l’estrema opacità e la superficie omogenea e vellutata al tatto (soft touch). Ciò che lo rende davvero innovativo è la capacità di autorigenerarsi: i micrograffi superficiali possono essere eliminati semplicemente applicando calore, ad esempio con un ferro da stiro. 

2. Gres porcellanato

Un materiale estremamente resistente per il paraschizzi della cucina è il gres porcellanato. Con questo è possibile creare un effetto di continuità tra top e schienale, estendendolo anche alla vasca del lavello per un risultato uniforme e minimalista.

Questa continuità è permessa dalla produzione di lastre di grande formato che, fino a circa 3 metri di lunghezza, permettono di ridurre al minimo le giunzioni. 

3. Pietre sinterizzate

Altra possibilità per lo schienale sono le pietre sinterizzate, materiali 100% naturali ottenuti attraverso un processo chiamato sinterizzazione. Questo metodo consente di replicare in poche ore ciò che in natura richiederebbe millenni, rendendo queste superfici ancora più performanti delle pietre naturali.

Le pietre sinterizzate sono estremamente resistenti a calore, macchie e graffi; sono igieniche e facili da pulire. Anche queste sono disponibili in grandi formati, ottenendo superfici continue e omogenee. 

Tra i marchi più noti ci sono Neolith, Dekton e Lapitec, ognuno con composizioni e texture differenti. 

4. Vetro

Per chi desidera un design essenziale e pulito, il vetro rappresenta un’ottima soluzione per il paraschizzi della cucina. Una delle sue principali caratteristiche è la possibilità di essere retroverniciato, applicando qualsiasi colore sul lato posteriore e ottenendo una superficie in vetro liscia, igienica e facilmente pulibile sul fronte.

Francesca Endrizzi architetto interior designer

5. Paraschizzi magnetico

Un’interessante evoluzione del paraschizzi in vetro è Magnetolab, paraschizzi realizzato in vetro temperato con una caratteristica innovativa: al suo interno sono inseriti magneti che permettono di agganciare e spostare accessori dedicati.

Il pannello è anche retroilluminato, offrendo una luce diretta sul piano di lavoro, e può essere personalizzato nel colore della retroverniciatura. Non amate il vetro? Nessun problema! Questo sistema è compatibile anche con materiali come Dekton, Laminam e Neolith. 

Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra cucina, consultate il sito https://zeumadesign.com/

18 Febbraio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Usare il buon vecchio olio di gomito può essere parte della soluzione per pulire piano cottura e forno, avendoli sempre splendenti. Ma per quanto riguarda i detergenti? Cosa utilizzare se si vuole essere green ed evitare prodotti a base chimica? Per fortuna, esistono molti rimedi naturali davvero efficaci che, non a caso, spesso sono persino alla base dei detersivi che compriamo al supermercato.

Come pulire i fornelli e come pulire il forno

Per la pulizia piano cottura, esistono prodotti molto validi sul portale www.verdevero.it, che propone una vasta gamma di soluzioni per la pulizia casalinga e personale senza elementi chimici potenzialmente dannosi o inquinanti.

I piani cottura tradizionali e a induzione presentano sostanziali differenze: nel primo caso, i fornelli sono notoriamente a vista, mentre nel secondo vi è una copertura in vetroceramica. Sarà quindi opportuno impiegare spugnette poco abrasive per non rovinare o graffiare accidentalmente quest’ultimo.

Una composizione di acqua e aceto bianco è perfetta in entrambi i casi, in quanto l’aceto ha proprietà disinfettanti e sgrassanti. La pulizia fornello classica può invece risultare più profonda se si immerge in questo mix di acqua e aceto direttamente la componente in ghisa e la si porta a bollore per pochi minuti.

In forno, poi, si può collocare una pirofila con acqua e limone, accendendolo a una temperatura di 120 gradi per almeno un’oretta. I fumi acidi sprigionati dal limone saranno fondamentali per “ammorbidire” le incrostazioni sulle pareti.

Come pulire il forno a microonde

Il forno a microonde non richiede una pulizia molto diversa dal forno classico, per cui anche in tale caso lo si può accendere con un contenitore in cui verranno versati acqua e aceto (o limone) facendo scaldare e sprigionare i fumi. Le pareti interne del forno a microonde dovrebbero essere pulite in maniera pressoché immediata, perché le incrostazioni si formano rapidamente e sono foriere di batteri.

All’esterno, la parte in vetro diventerà invece lucidissima e igienizzata con un po’ di acqua e bicarbonato, ma lo stesso vale anche per lo sportello del forno a gas. Il piatto che si trova all’interno, al contrario, può essere prelevato facilmente e messo a lavare come una normale stoviglia con gli elementi naturali di cui si è parlato.

Qualche accorgimento

Aceto, limone e bicarbonato sono quindi le soluzioni green per la pulizia di piani cottura e forni, ma non andrebbero mai miscelati insieme. Questo perché l’aceto e il bicarbonato, ad esempio, si neutralizzano a vicenda: mescolandoli, infatti, si ottiene una reazione chimica abbastanza suggestiva e “schiumosa”, simile a quella di una caramella alla menta immersa nella cola.

Ma le sostanze acide bloccano l’azione sbiancante e benefica del bicarbonato, per cui si tratta di un mix inutile che non sgrassa e non igienizza. Vanno perciò utilizzati singolarmente.

Infine, le spugne utilizzate per forni e fornelli andrebbero sostituite a ogni uso, specie se c’è molto sporco, sempre per limitare il proliferare di batteri su queste superfici così porose. 

15 Febbraio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Dietro ogni forno che arrostisce, lievita o gratina si nasconde un universo di ingegneria termica. Il forno moderno è un concentrato di fisica, scienza dei materiali ed ergonomia. La vera magia avviene dietro lo sportello, dove leghe metalliche speciali, algoritmi di controllo di  temperatura e strati di materiali lavorano in sinergia. Scopriamo insieme come orientarsi nella scelta del forno giusto per la propria cucina.

forma

Geometria e termodinamica del forno

Primo passo: valutare spazio, esigenze e budget.

Si parte dalle misurazioni precise dello spazio disponibile che garantiscono un’integrazione perfetta, mentre soluzioni ad incasso e design lineari assicurano un impatto visivo armonico. Un forno slim da 45 cm (es. Elica SpaceSlim 45X) utilizza un sistema di riscaldamento radiale con resistenze avvolte a spirale per ottimizzare lo spazio. La capacità di 50 litri è calcolata in base al volume utile secondo la norma EN 60350-2, che esclude gli spazi morti sotto le griglie.  

Attenzione al fattore di carico: in un forno full-size da 60 cm, la potenza dovrebbe essere almeno 3.000 W (a 220-240V) per garantire un ritorno alla giusta temperatura molto rapido (±10°C/minuto) quando si apre lo sportello.

Cottura: oltre il “ventilato vs statico”

In genere si parte con la scelta fra il forno statico, ossia il tipo più tradizionale che riscalda l’interno senza ulteriori sistemi di diffusione del calore, contro quello ventilato, il cui calore interno viene sospinto da ventole. Ma più avanti approfondiremo il discorso.

I forni ventilati di ultima generazione usano algoritmi di fluidodinamica computazionale, cioè vengono progettatiper modellare il flusso d’aria calda al meglio. La ventola non è un semplice propulsore, ma un sistema a palette che crea micro-correnti a 360°. 

Per i lievitati delicati, alcuni modelli di fascia alta offrono la cottura differenziale: la resistenza superiore emette 850 W/m², quella inferiore 650 W/m², simulando il calore “a legna” dei forni tradizionali.

Budget: il costo nascosto dell’inerzia termica

Un forno economico (€300-€500) spesso usa lastre di acciaio SM20C per la camera interna: ottimo conduttore, ma che lascia sfuggire molto del calore verso l’esterno. I modelli premium (€1.500+) impiegano un particolare acciaio inox con rivestimento ceramico che arriva a ridurre i consumi del 18-22%.

Tipologie di forni

Partiamo dal forno statico, il custode della tradizione. Con due resistenze fisse (solitamente da 800W l’una), riscalda l’aria per irraggiamento a temperature tra i 30°C e i 250°C, ideali per lievitati che richiedono una crescita lenta e controllata. È l’elettrodomestico perfetto per chi prepara pane con idratazione superiore al 70% o dolci come il pan di spagna, dove un calore troppo aggressivo creerebbe crepe superficiali.

Passando al forno ventilato, incontriamo l’evoluzione moderna: una ventola posteriore (generalmente da 200W) muove l’aria a circa 2.5 m/s, riducendo i tempi di cottura del 15-20%. Questa tecnologia è particolarmente d’aiuto a chi voglia cuocere con teglie multiple – pensa a 3 livelli di biscotti contemporanei – o per ottenere la morbidezza perfetta di un arrosto di maiale.

Per gli amanti della praticità estrema, il forno pirolitico si caratterizza per il ciclo di autopulizia che trasforma grassi e zuccheri in cenere a 500°C, consumando circa 2.5 kWh per un ciclo completo. Un dettaglio ingegneristico cruciale? Le guarnizioni in fibra di vetro con anima in acciaio inox che resistono a queste temperature estreme senza deformarsi.

Il forno combinato si può definire infine l’avanguardia: integra un generatore di vapore (di solito da 1.200W) in aggiunta alla tradizionale ventilazione, per realizzare cotture a bassissima temperatura (50-100°C) per brasati che si sfaldano al tocco, o lievitazioni controllate al 75% di umidità per impasti idratati. La vera magia sta nei sensori di umidità relativa che regolano automaticamente il vapore, mantenendo un errore massimo di ±3%.

Materiali e tecnologie 

Passando alla valutazione dei componenti del forno, avere l’interno rivestito in smalto di alta qualità ci regala una superficie facile da pulire e resistente agli agenti chimici. E, pensando all’uso del calore con la massima efficienza, l’isolamento termico realizzato con materiali refrattari ad alta densità, riduce le dispersioni di calore e consente al forno di operare a temperature elevate (fino a 320°C o più) senza sprechi.

La scienza dei materiali continua a fare passi da gigante proprio in favore di efficienza di prestazioni e vita utile. I migliori modelli utilizzano resistenze in MoSi₂ (disiliciuro di molibdeno) per garantire:

  • elevata resistenza alla corrosione e stabilità termica;
  • formazione di uno strato protettivo di ossido che prolunga la vita utile degli elementi.

Come non citare anche la tecnologia pirolitica,integrata soprattutto in forni di alta gamma, che consente cicli di autopulizia che, tramite riscaldamento intensivo, trasformano i residui organici in cenere, eliminando la necessità di detergenti aggressivi.

Alta tecnologia in cucina

Anche grandi elettrodomestici come i forni sono al passo con le cucine smart di oggi: display touch TFT, sensori di temperatura (termocoppie e RTD) e controller programmabili ci permettono di impostare cicli di cottura precisi. È possibile memorizzare decine di programmi, ognuno con un set point, un tempo di calore crescente e una fase stabile, garantendo risultati ripetibili e un controllo continuo, anche da remoto tramite connessione Wi-Fi.

L’integrazione con il sistema IoT permette il monitoraggio e la gestione remota tramite app dedicate. Il forno può essere controllato da smartphone o tablet, così da registrare i dati sul funzionamento per la manutenzioni predittive. Inoltre, la connettività fa dialogare con gli altri elettrodomestici per ottimizzare i cicli di cottura e ottimizzare l’efficienza complessiva.

Per chi cerca l’eccellenza tecnica abbinata al design, si consiglia di consultare il sito dedicato ai forni Elica, dove ogni dettaglio – dalla saldatura laser delle guarnizioni alla geometria dei condotti d’aria – è un capolavoro di tecnica, bellezza e funzionalità.

14 Febbraio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Il ristorante Cheese Farm a Yerevan, capitale dell’Armenia, sfoggia un design caldo e accogliente, a firma di Studio Shoo.

Cheese Farm

L’ambiente è ampio e luminoso. Gli alti soffitti sfoggiano i condotti dell’aria a vista, che assieme ai binari metallici dell’illuminazione creano un mood industriale. Le tonalità sono calde e il design accogliente. Siamo nel Cheese Farm, un ristorante a conduzione familiare nel cuore di Yerevan, capitale dell’Armenia. Qui lo STUDIO SHOO, guidato dall’interior designer Shushana Khachatrian, ha progettato gli interni prendendo spunto dal menù del locale, molto invitante e suggestivo.

cheese farm

Ristorante Cheese Farm: tutti le tonalità del latte

Il locale è famoso per la qualità dei formaggi fatti in casa e per i cibi cotti a legna. Il formaggio e la materia con cui è fatto, il latte, hanno ispirato la palette di base, giocata sulle tonalità panna, ocra e beige. I colori di accento richiamano il verde erba dei pascoli, mentre il legno naturale di tavoli e sedie e i delicati bagliori delle lampade a sospensione in metallo ottonato completano una palette raffinata. Non mancano riferimenti al patrimonio architettonico di Yerevan, soprattutto di epoca modernista o Art Déco. Lo vediamo nello spettacolare rivestimento 3D della parte di fondo e del bancone, con i suoi motivi geometrici, nelle decorazioni che pendono dal soffitto e nelle lampade.

Come spiega Shushana Khachatrian, a capo del progetto/

“Volevo che lo spazio riflettesse il calore e l’intimità del formaggio fatto a mano, celebrando al contempo la storia e la cultura di Yerevan. Allo stesso tempo, l’obiettivo era quello di incorporare elementi ispirati ai motivi presenti nell’architettura di Yerevan, poiché per me è importante che gli ospiti abbiano l’opportunità di sperimentare la storia e la cultura del Paese in cui si trova il progetto”. 

L’arredo 

L’arredo è rappresentato soprattutto da tavoli e sedie, distribuiti per accogliere clienti con esigenze diverse. Tavolini per due con panca alla francese per uno snack veloce, tavoli rotondi per riunioni tra colleghi, lunghi tavoli rettangolari per famiglie e gruppi di amici. I tavoli non sono tutti uguali nemmeno nel design e nei materiali, con sottili variazioni che dinamizzano l’ambiente. Le sedie son ampie e imbottite, per un’esperienza confortevole e piacevole. Spicca il grande tavolo ovale all’ingresso con albero integrato al centro. Per rendere ancora più intima e accogliente l’atmosfera, lampade a sospensione con diffusore opalino bianco diffondono un’illuminazione calda e d’accento. Le decorazioni e alcuni dei mobili sono realizzati da artigiani locali.

Cheese Farm offre agli ospiti un’esperienza coinvolgente che combina l’arte culinaria, l’artigianato locale e l’architettura storica di Yerevan.

Vista altre bellissime case nella rubrica House Tour