23 Novembre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Come arredare la stanza per i figli adolescenti, adottando soluzioni che stimolino la loro autonomia e favoriscano una maggiore intimità.

figli adolescenti

Eccoci, ad un tratto il vostro bambino non è più un bambino e sta diventando grande: le cose cambiano in fretta, si evolvono e quella che prima era la sua cameretta deve seguire il flusso e trasformarsi di pari passo.

L’adolescenza è un periodo ostico per la maggior parte dei genitori, perché viene affrontata la più difficile delle normali “fasi oppositive” fondamentali per la crescita dei figlio.

La prima è quella dei due anni, detti anche de “i terribili due” o “prima fase del NO”, in cui il bambino capisce di essere un’entità distaccata dai suoi genitori e cerca per la prima volta di affermare la sua individualità.

La seconda fase oppositiva si ha intorno ai 6 anni, il bambino comincia ad andare a scuola, il suo mondo esterno si allarga e la frustrazione può venire facilmente sfogata a casa con i genitori.

Da qui si passa al periodo pre adolescenziale e adolescenziale, che comincia a circa 10 anni, quando si rafforza la necessità di affermare la propria indipendenza e il bisogno di distaccarsi. 

Da dove cominciare

È molto importante cominciare a prevedere uno spazio tutto loro, che dia loro l’idea che siano separati da voi, ma che soprattutto state appoggiando il loro bisogno di indipendenza.

Ove possibile, cercate di trovare un modo per dividerli dai fratelli più piccoli, se stanno condividendo la stanza, per fare in modo che abbiano uno spazio privato che diventi la loro prima vera “casa” e il loro rifugio sicuro. Considerate quanto sia complicato il periodo adolescenziale: oltre ai cambiamenti fisici devono affrontare tutto lo stress dato dal mondo che li circonda, dove stanno cercando di prendere consapevolezza di loro stessi e trovare il loro posto.

figli adolescenti

Prevedere uno spazio apposito per i figli adolescenti significa accompagnarli in questa prima fase di distacco: fate loro scegliere come gestire il loro spazio, aiutandoli a capire il modo migliore per costruirlo, consigliando ma non imponendo, fategli vedere che ci siete, che siete interessati ma non scegliete voi per loro.

Lasciate loro la scelta di colori e arredamento, tenendo in mente il fatto che ci dovranno essere almeno tre zone: zona letto, zona studio e una zona libera per il relax, la lettura, etc. 

Figli adolescenti: attenzione ai segnali

Fino al periodo delle scuole medie, sarebbe bene posizionare il letto singolo con due lati poggiati sulla parete (testiera e uno dei due lati lunghi), per mantenere ancora quella forma di protezione e dare il senso sicuro della caverna.

Una buona idea inoltre, potrebbe essere quella di proporre un letto a una piazza e mezza, ideale per i ragazzi in fase di crescita ma meno ingombrante di un letto matrimoniale, considerando che la stanza andrà divisa tra area riposo e area studio.

Per quanto riguarda i colori fate un po’ di attenzione: gli adolescenti sono spesso fissati con colori particolari, eclatanti, con i quali cercano di comunicare qualcosa; alcuni vorrebbero dipingere tutta la camera di nero, di un colore fluo o di una tonalità acida (spesso il verde).

In questo caso potrebbero aver bisogno ancor di più di essere visti, di essere ascoltati, cercate di essere presenti per capire cosa cercano di comunicare con queste scelte fuori dall’ordinario. 

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20 Novembre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Sempre più di tendenza, il letto rotondo è un mobile dalla forte personalità e dalla forma accattivante. Cosa c’è da sapere.

letto rotondo
Letto Keril By Henge, design Massimo Castagna

Nel mondo dell’arredamento, si sa, si può assolutamente osare, e può bastare anche soltanto un mobile insolito ed eccentrico per conferire all’intera stanza una forte personalità.

Si potrebbero fare tantissimi esempi in tal senso, tuttavia negli ultimi tempi c’è un elemento d’arredo che sta catalizzando l’attenzione in un modo davvero speciale e che merita quindi un approfondimento a parte: stiamo parlando del letto rotondo.

Il letto rotondo: una scelta che non passa inosservata

Come? Un letto rotondo? Ebbene si, un mobile come questo è sicuramente una stravaganza, un elemento d’arredo che, fino a poco tempo fa, ci saremmo aspettato di trovare nella camera di un albergo esclusivo, in un B&B dall’insolito stile tematico, ma che oggi sta divenendo sempre più presente anche nelle abitazioni private, anche in quelle tutt’altro che grandi e sfarzose.

letto rotondo
Letto Miami By Bolzan Letti

Sicuramente arredare la camera da letto con un letto rotondo è una scelta forte, ma l’effetto estetico che si può ottenere è davvero molto particolare ed accattivante, soprattutto se il mobile viene collocato in un contesto altrettanto moderno ed audace.

Tanti diversi modelli in commercio

I letti rotondi oggi in commercio sono davvero tantissimi ed è sufficiente una fugace ricerca in Google per rendersi conto di come questi articoli siano ormai proposti dal molteplici brand, ognuno con le proprie peculiarità.

Molti di essi sono, di fatto, dei divani letto, quindi possono essere utilizzati sia per il riposo notturno che durante le ore diurne, mentre altri sono dei letti tradizionalmente intesi.

Le opzioni sono tantissime anche per quel che riguarda i materiali di rivestimento spaziando dal tessuto alla pelle, sia naturale che sintetica, anche impreziosita da fini lavorazioni artigianali come la celebre capitonné, tipica dei divani Chesterfield; non mancano neppure dei modelli sfoderabili, ideali per rendere più agevoli le pulizie.

Principali pro e contro del letto rotondo

Se ci si chiede perché si dovrebbe scegliere un letto rotondo, la prima risposta non può che essere l’estetica: il design che contraddistingue questi mobili è davvero unico nel suo genere, ed è questo ciò che ha già spinto non poche persone a dire addio al classico letto dalla forma rettangolare.

Ci sono sicuramente dei “contro” che devono essere adeguatamente soppesati, a cominciare dal fatto che il letto rotondo non è di certo la soluzione ideale se si ha l’esigenza di ottimizzare gli spazi: una forma come questa, infatti, tende ad “abbracciare” diversi metri quadri della stanza, di conseguenza si tratta di un elemento d’arredo che andrebbe evitato nelle stanze di piccole dimensioni.

Letto Lullaby Due By Poltrona Frau, design 967 Arch e Luigi Massoni, 1968

Alcune persone potrebbero reputare soggettivamente meno comodo un letto come questo, mentre per quel che riguarda le lenzuola da utilizzare non si segnalano problemi rilevanti: questi letti, ovviamente, necessitano di lenzuola specifiche, le quali tuttavia possono essere individuate senza grosse difficoltà su e-commerce specializzati come www.biancheria 48.it.

Sembra davvero che capiterà sempre più spesso di vedere dei letti rotondi nelle camere da letto, soprattutto in quelle matrimoniali.

E tu, cosa ne pensi? Faresti anche tu una scelta audace come questa, per la tua casa?

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18 Novembre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Nella scelta del materasso il budget gioca un ruolo importante. Ma non sempre un prezzo elevato corrisponde ad una qualità elevata. Cosa c’è da sapere al riguardo.

materasso

Quando arriva il momento di cambiare il materasso di casa si devono prendere in considerazione tutta una serie di aspetti chiave, in modo tale da aggiudicarsi il miglior prodotto e rendere il nostro sonno sempre sereno ma soprattutto ristoratore. Nessun materasso è infatti pensato e progettato per essere eterno: dopo 8/10 anni occorre generalmente procedere alla sua sostituzione. 

Ci sono alcuni campanelli d’allarme che non possono lasciarci indifferenti, per esempio il fatto che siano ormai comparsi degli avvallamenti in corrispondenza della forma del corpo oppure l’eventualità che si rompano le molle in uno o più punti, con conseguenze anche gravi sia per la nostra postura che per il benessere della colonna vertebrale. Un sonno cattivo porta dolori articolari al risveglio e un generale senso di stanchezza, che non ci fa vivere con serenità il nuovo giorno che inizia. Essere di buon umore al mattino, invece, è molto importante per affrontare gli impegni della giornata. 

Molto può dipendere proprio dalla corretta scelta del materasso, ecco perché occorre farla con un surplus di attenzione per quanto riguarda la struttura tenendo comunque sempre d’occhio l’aspetto economico. E’ importante definire un budget da dedicare a un simile acquisto, in effetti stiamo parlando di un vero e proprio investimento. Fare un buon affare potrà ripagare nel corso del tempo sia in fatto di salute fisica che di benessere a tutto tondo. 

Materasso singolo, matrimoniale e fasce di prezzo: le cose da sapere

Nel caso in cui si debba comprare un materasso di tipo matrimoniale, la cosa migliore da fare per non lesinare troppo sulla qualità sarà partire da un budget minimo di circa 500 euro (sarà la metà invece per un materasso di tipo singolo). Nel caso in cui vi troviate di fronte a supporti per la notte venduti a un prezzo al di sotto di queste soglie, difficilmente potrete fare affidamento sulla loro qualità o su una lunga durata nel tempo. Naturalmente questo è soltanto un suggerimento di base, starà infatti poi a ciascuno fare la sua valutazione destinando un budget anche maggiore

Ci sono modelli che richiedono un tempo e una competenza maggiori per essere realizzati rispetto ad altre tipologie, è il caso ad esempio dei migliori materassi con molle insacchettate: prezzi troppo bassi in relazione ad essi nascondono sempre una qualità scarsa. In tutti i casi, sarà importante approcciarsi alla scelta con un’idea almeno a grandi linee della cifra che si vuole spendere. Il range compreso tra i 500 euro e i 1000/1200 euro è in genere quello perfetto, che consente di optare per materassi di buona qualità e capaci di mantenere intatte le loro caratteristiche essenziali in fatto sia di forma che di comfort. 

I migliori consigli per definire la soglia di spesa

Partiamo dal presupposto che scegliere l’opzione più economica tra quelle che vengono passate in rassegna, specialmente sulle piattaforme online, non è sempre una buona idea. E questo vale, in generale, per qualsiasi acquisto ma a maggior ragione in relazione a quelli che si legano al comfort e al benessere personale. A un prezzo alto non per forza corrisponde una qualità superiore. Solitamente la fascia all’interno della quale sono compresi i migliori materassi matrimoniali, come rapporto qualità-prezzo, è quella che va dai 700 ai 1000 euro. 

E’ impensabile che un’azienda metta in vendita a prezzi stracciati dei prodotti realizzati con materiali di pregio o che richiedano l’impiego di manodopera specializzata, magari pure garantiti a lungo nel tempo. Il costo delle materie prime infatti si ripercuote giocoforza sul prezzo finale del materasso. Ecco perché nel caso in cui si disponga di un budget economico basso o comunque si vogliano limitare le spese, la cosa migliore da fare sarà optare per modelli non troppo articolati rispetto a un memory foam o a un materasso con molle insacchettate. Investire nell’acquisto di un accessorio per la casa così importante qualche centinaio di euro in più, ad ogni modo, consentirà di assicurarsi prodotti destinati a durare più a lungo negli anni. Dunque stiamo parlando di una spesa che sarà possibile ammortizzare presto e della quale sarà difficile pentirsi: il sonno ristoratore è infatti davvero importante così come anche il benessere della schiena. 

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16 Novembre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Un appartamento di 75 mq a Parigi rinnovato dallo Studio Heju, tra minimalismo e stile country inglese. Un mix decisamente ben riuscito. Box Shop the look in fondo al post.

tra minimalismo e stile country inglese

I proprietari di questo luminoso appartamento parigino di 75mq avevano due esigenze: ricavare una terza stanza e dare un tocco di stile particolare. Amanti dello stile country inglese e del minimalismo scandinavo, hanno scelto lo Studio Heju per realizzare il progetto. I due giovani architetti, Hélène Pinaud et Julien Schwartzmann, hanno già sviluppato un linguaggio estetico e formale ben preciso. Nei loro progetti adottano la tendenza Japandi, privilegiando materiali naturali e utilizzando i colori per creare spazi emozionali. 

In questo progetto la sfida consisteva, oltre all’aggiunta di una camera in più, nell’integrare il loro stile rarefatto con il decorativo country inglese. A vedere le immagini, sembra che ci siano riusciti.

Un mix tra minimalismo e stile country inglese.

L’originalità del progetto si basa su un mix tra minimalismo e stile country inglese l’incontro tra due stile quasi all’opposto. Tanto uno è essenziale quanto l’altro è decorativo, basato sul bianco uno, sui colori profondi l’altro. Già nell’ingresso ci accoglie una porta a riquadri di vetro dipinta in grigio scuro, colore poi ripreso nei battiscopa. Il pavimento  in piastrelline rosso scuro con tozzetto bianco completano il quadro country inglese.

tra minimalismo e stile country inglese

Nella cucina si respira l’atmosfera luminosa e pulita tipicamente scandinava, rotta dalle ante a telaio con maniglie in ottone. Il colore, un pallido e caldo verde salvia tendente al grigio, è l’elemento che unisce i due stili. 

Nel passaggio tra la cucina e il soggiorno, la cui superficie è stata ridotta per ricavare la terza camera, troneggia un bel tavolo di legno circondato dalle sedie CescaTM disegnate da Marcel Breuer e prodotte da Knoll, in acciaio e paglia di Vienna.

Il pavimento in listoni di rovere posati a spina di pesce, tipici degli appartamenti parigini haussmaniani, riscaldano l’ambiente e lo uniformano.

Vetro divisorio, carte da parati floreali e un tocco d’oro

L’originalità di questo interno dalla luce soffusa e dai colori morbidi va oltre il mix dei due stili principali. La vetrata che divide il soggiorno dalla cameretta è uno stratagemma molto in voga tra gli architetti parigini, che amano gli ambienti luminosi. Nelle camere e nel bagno dominano le carte da parati con motivi floreali, un accostamento originale con l’arredo minimalista su misura, realizzato in compensato.

Nella camera padronale una magnifica tappezzeria disegnata da William Morris viene ripresa con maestria nei colori della testata e della biancheria. I tocchi d’oro nelle lampade e nel comodino introducono un tocco Art Déco, ripreso nel bagno con il pouf Cilindro Luigi Caccia Dominioni per Azucena. Anche il bagno presenta un bel mix di stili, tra l’evidente ispirazione inglese nella boiserie dipinta, nella carta da parati, nella rubinetteria e nella ceramica. Nella doccia, mosaico in piastrelle bianche immacolate dialogano con la rubinetteria in ottone. 

SHOP THE LOOK

Screen Cannage By Market Set

Sedie CESCA™ By KNOLL di Marcel Breuer

Lampada da terra JWDA di Menu, design Jonas Wagell

Pouf Cilindro Luigi Caccia Dominioni per Azucena

Specchio trittico Maisons du monde

William Morris tappezzeria motivo Pimpernel

Visita altre bellissime case nella rubrica House Tour

11 Novembre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Scoprite le lampade PG Creations, firmate dal designer Peppe Gallo, creazioni uniche nelle quali si respira l’armonia tra l’opera dell’uomo e la natura.

Lampade PG Creations

Che il design stia rivalutando la sua vocazione artigianale, l’amore per il “fare” e la manualità è ormai noto agli osservatori più attenti. Il cosiddetto design “autoprodotto”, alternativo al design industriale, è un fenomeno in forte espansione. Lo dimostra il successo degli eventi che presentavano designer indipendenti nelle passate edizioni del Fuorisalone di Milano in epoca pre-covid. Giuseppe Gallo, giovane designer che ho avuto occasione di intervistare qualche tempo fa, appartiene a questa nutrita schiera di creativi che vanno controcorrente. (leggi qui l’intervista a Giuseppe Gallo). Cresciuto in una famiglia di artigiani e di artisti,Giuseppe, detto Peppe, sperimenta nell’officina di fabbro del padre, assemblando pezzi provenienti da diversi oggetti, senza ricercare un risultato estetico fine a se stesso. Quello che il giovane designer vuole ottenere sono oggetti capaci di creare emozioni e trasmettere armonia e benessere. Il primo lavoro commissionato riguarda la decorazione di un gazebo in legno di un beach club, che Peppe realizza utilizzando oggetti e materiali abbandonati in un deposito. Il successo del progetto è la conferma, per il giovane creativo, che la strada intrapresa è quella giusta.

La natura è il serbatoio inesauribile dal quale attinge per creare “dal nulla”, come ama raccontare, oggetti dal mood industriale e vintage, realizzati a partire da materiali di recupero, ormai firmati PG Creations. 

Dal suo laboratorio di Pontecagnano Faiano, poco lontano da Salerno, escono pezzi unici realizzati a mano uno per uno, dai mobili agli specchi, dai complementi alle sedute, fino alle sorprendenti lampade, di cui vi voglio parlare oggi.

Lampade PG Creations, la nuova vita del legno

Tronchi di nobili alberi recuperati, rami contorti levigati dal mare, assi consumate e dimenticate in qualche deposito. È il legno massello il protagonista assoluto del design di Peppe Gallo, ma solo a patto che abbia una storia vissuta alle spalle. Legno che si trasforma ancora, per riprendere vita nelle lampade PG Creations sotto forma di base, piedistallo, paralume. Olivo, Castagno, Rovere, si sposano con il ferro, l’acciaio, il cemento, la resina, dando vita a creazioni uniche nelle quali si respira l’armonia tra l’opera dell’uomo e la natura. Come nella lampada da tavolo Materia, in legno d’olivo e ferro, caratterizzata da un mood minimalista. O la lampada El Paso, con il suo tronco di castagno e il paralume in rete metallica, che proietta sulle pareti suggestivi cerchi luminosi.

Lo stesso concetto del tronco come semplice base sormontata da un paralume anima le lampade Gizmo e Tronco, mentre un altro tronco diventa una lampada tubolare dotata di LED, alternativa naturale ai freddi apparecchi che illuminano spesso gli uffici.

Lampade PG Creations

Lampada Sinuosa, la regina del catalogo PG Creations

La regina indiscussa del catalogo PG Creations risponde al nome di Sinuosa, una lampada da terra elegante dalle finiture ricercate. Sinuosa sembra evocare una grande fiamma danzante nell’aria. La base in cemento sostiene una foglia di Palma Brasiliana che riflette la luce, grazie alla finitura in rame o verde metallizzato. La base e la parte esterna della foglia sono smaltate in bianco, e ogni pezzo è unico, visto che in natura non esistono elementi uguali tra loro. La lampada sinuosa, che rappresenta un vero e proprio pezzo d’arredo, è disponibile anche nella versione 2021, con parti esterne verniciate in turchese e riflettore con finitura oro.

Oggetti reinterpretati tra stile industrial e mood Steampunk

A volte il metallo sottrae al legno il ruolo del protagonista, dispiegandosi in forme definite da griglie metalliche, per  trasformarsi per esempio in piedistallo, come nella lampada da terra High Tension a forma di pilone dell’alta tensione. Perfetti complementi per un ambiente in stile industriale, la lampada a sospensione minimalista Bump o la lampada Fe Atomic 26, realizzata con una griglia di tondini in ferro per cemento armato. E poi ci sono gli oggetti riciclati e reinterpretati, secondo la lezione dei grandi maestri del dadaismo come Marchel Duchamp, o dei giganti del design come i fratelli Castiglioni.

Oggetti nati da ibridazioni irriverenti ma allo stesso tempo poetiche e funzionali, come la lampada a sospensione Bicicly, realizzata con una ruota e componenti della bici , o la lampada da tavolo dal mood Steampunk Gigi, nata dall’unione di componenti per pc ed elementi del motore di una moto Piaggio rottamata, e montata su una base in legno. Il pezzo forte di questa selezione è rappresentato dalla lampada Time machine,  che richiama le atmosfere cupe e futuristiche dello stile Steampunk con le sue ghiere metalliche, i manometri e i pezzi di motore. Una lampada-macchina del tempo, prima creazione di Giuseppe Gallo, che ci riporta all’inizio della sua parabola creativa di designer. 

Lampade PG Creations
Lampada a sospensione Bicicly

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9 Novembre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Portaoggetti per il bagno, belli, colorati, ecologici e soprattutto, utili per avere tutto a portata di mano.

PORTAOGGETTI

Il bagno è una stanza fondamentale in ogni casa, ma quante volte capita di non riuscire a tenerlo in ordine per via del gran numero di oggetti che utilizziamo nella quotidianità? Succede più o meno a tutti, a prescindere dal fatto di essere persone ordinate o meno. 

La conseguenza è immancabilmente un bagno disordinato e con tutti i nostri oggetti sparsi sui mobili. Il problema non interessa solo la nostra vita di tutti i giorni, in cui rischiamo di non trovare nulla di ciò che ci serve, ma è anche una questione estetica: se osserviamo una stanza disordinata, difficilmente presteremo attenzione all’arredamento.  Ed è un vero peccato! 

Il bagno, ambiente dove spesso vogliamo rilassarci e coccolarci, diventa una vera e propria stanza del caos.

Missione bagno organizer : tutto magicamente a posto

Nella maggior parte dei casi, il disordine è conseguenza della disorganizzazione. Certo, essere persone ordinate aiuta, ma è possibile utilizzare un piccolo, fondamentale, aiutino: i portaoggetti per il bagno. Questi utilissimi oggetti d’arredamento saranno la soluzione al tuo problema! Grazie ai portaoggetti riuscirai ad avere tutti i tuoi oggetti di utilizzo quotidiano sempre a portata di mano. 

Ma come sono e dove vanno posizionati i portaoggetti? Questo è il bello: dove preferisci! Puoi posizionarli a terra, su una mensola, sul davanzale, su un mobile o, se preferisci che non sia visibile, puoi fare spazio all’interno di un mobile e riporli lì, in questo modo il tuo bagno sarà sempre organizzato e in ordine e ciò che risalterà maggiormente sarà solo ed esclusivamente l’arredamento del tuo bagno!

Cesti, portaoggetti e contenitori: a te la scelta

Su LivingDecò trovi una selezione di portaoggetti per il bagno, pensata apposta per te e composta principalmente da cesti e contenitori di design, in questo modo sarai certo di acquistare un portaoggetti  che non sia solo utile, ma anche bello, così da dare un tocco di stile in più al tuo bagno. Abbiamo selezionato portaoggetti di tutte le dimensioni, di tanti colori diversi, spesso in materiali naturali e sostenibili.

I brands che proponiamo sono Urban Nature Culture Amsterdam e Aquanova.

Ad entrambi sta molto a cuore il tema della sostenibilità ambientale e non solo, entrambi hanno come obiettivo quello di cercare sempre di migliorarsi, per poter fornire al cliente il miglior prodotto possibile: questo garantisce la massima cura nei dettagli e un impegno costante per rendere i tuoi ambienti il più confortevoli possibile.

La collezione Rena: arreda con il colore

Tra le nostre proposte Rena rappresenta il portaoggetti per il bagno funzionale, colorato e al tempo stesso elegante. Disponibile in due differenti dimensioni e in tanti colori per adattarsi ad ogni stile: dal bianco avorio al melange nero, fino ai nuovissimi colori verde cedar e rosso terracotta. L’assortimento cromatico ti permette di creare delicati mix tono su tono o contrasti più eccentrici  che si faranno di certo notare. 

Collezione RENA by Aquanova, rosso terracotta

La qualità Aquanova

Sempre di Aquanova, brand specializzato in accessori di alta qualità per il bagno, puoi trovare il portaoggetti Dix, i sofisticati e capienti Lubin oppure gli eleganti cesti Amy.

Le ceste portaoggetti in materiali eco sostenibili

Se desideri un portaoggetti di dimensioni generose ti consigliamo le ceste di Urban Nature Culture, una scelta sostenibile al 100% : in fibra di iuta come  Pink e Grey Blue oppure in mais intrecciato come Sophisticraft. 

Ora non ti resta che venire a trovarci su LivingDecò e scoprire i portaoggetti bagno. Scegli il modello che più si addice a te e al tuo bagno.

All about Bathroom—> All the post!

6 Novembre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Bang & Olufsen, il brand danese specializzato nella produzione di apparecchi audio hi-fi e televisori ha presentato la nuova collezione Nordic Ice.

Bang & Olufsen

Lo scorso 28 ottobre, nella cornice dello splendido Concept Flat di Barovier&Toso in via Durini 5 a Milano, l’azienda danese Bang & Olufsen ha presentato la nuova collezione Nordic Ice. Minimalismo nordico, accentuato dai clori chiari e mitigato dal dialogo tra finiture e sfumature di colore.

Come sempre, il design del brand raggiunge altissimi livelli estetici, che coniugati con tecnologia e qualità sortiscono prodotti ineguagliabili. Del resto, la storia dell’azienda danese è da sempre legata all’evoluzione del design in parallelo alla costante ricerca. Di recente Bang & Olufsen è stata tra le prime aziende ad avere ottenuto la certificazione Cradle to Cradle Certified Version 4.0, il sistema di parametri che definisce i criteri più stringenti per progettare e realizzare prodotti pronti ad affrontare la sfida di un domani sostenibile. Tradotto in parole povere, i prodotti Bang & Olufsen sono fatti per durare in eterno, riducendo la quota di rifiuti generati.

Nordic Ice Collection, il suono del design

La nuova collezione presenta una versione declinata in una palette cromatica ispirata alla Scandinavia di sei tra i pezzi più iconici del brand. Il dialogo tra i toni freddi dell’accaio e quelli caldi della pelle, o delle superfici opache con i bordi lucidi,  evocano sensazioni di tranquillità e benessere.

Come spiega Christoffer Poulsen, Vice Presidente dell’area Product Management di Bang & Olufsen, 

“In questo periodo che ha visto dissolversi molte delle nostre certezze, la casa ha continuato ad essere per molti di noi un rifugio sicuro rispetto al mondo esterno. Ci è sembrato quindi naturale riprendere questa atmosfera pacata ma accogliente nella nostra Nordic Ice Collection, con prodotti che evocano sensazioni di equilibrata armonia (..).”

La collezione comprende accessori portatili come gli auricolari wireless Beoplay EQ, le cuffie wireless Beoplay H95, lo speaker Bluetooth portatile A1 2nd Gen, resistente all’acqua e dotato di un elegante laccio in pelle. Se state cercando un regalo per stupire, questi accessori sono decisamente perfetti.

Per la casa, nuova versione dell’iconico Beoplay A9, dotato di un potente sistema di amplificazione dentale da 480 watt e del sistema Room Adaptation. Le tre gambe dell’amplificatore disegnato da Øivind Alexander Slaatto in versione Ice sono realizzate in alluminio sabbiato, in contrasto con il bordo lucido dell’iconica forma circolare, rivestita a sua volta in tessuto Kvadrat. Completano la collezione lo speaker wireless Beosound Stage, per amplificare il sono della TV, e lo speaker wireless Beosound Balance, creato in collaborazione con Benjamin Hubert dello studio LAYER.

Naturalmente tutti gli apparecchi si possono collegare tra loro come qualsiasi dispositivo connesso grazie alla tecnologia IoT. Qui vi spiego come funzionano.

Bang & Olufsen, il sogno di due giovani ingegneri ispirati dal Bauhaus

Non bastano un design strepitoso e una qualità irraggiungibile, per descrivere la Bang & Olufsen, visto che anche la storia del brand è decisamente affascinante.

La soffitta di casa Olufsen e le prime sperimentazioni

L’azienda nasce dall’incontro tra due giovani ingegneri danesi con la testa piena di sogni: da un lato, Peter Bang, che dopo gli studi compie un viaggio in America negli anni Venti, per studiare la nascente industria della radiodiffusione. Dall’altro, Svend Andreas Grøn Olufsen, che nella soffitta della sua casa a Quistrup. E proprio in quella soffitta i due cominciano a sperimentare, fino ad inventare un un componente che permetteva di collegare la radio direttamente alla rete elettrica. Eliminator, questo il nome di un dispositivo che letteralmente eliminava la batteria. Nel 1925 i due fondano la Società Bang & Olufsen, e due anni dopo si trasferiscono nei nuovi locali  nella cittadina di Struer, dove ancora oggi si trovano i principali stabilimenti. Sempre all’avanguardia, propongono apparecchi come pezzi di arredo, ispirandosi al Bauhaus. Due designer in particolare hanno legato il loro nome con quello del brand, intrecciando lunghi rapporti di collaborazione: Jacob Jensen e David Lewis. Oggi 11 pezzi iconici B&O sono esposti nella collezione permanente del MoMA di New York.

Da allora i due ingeneri cavalcano i decenni, proponendo prodotti sempre avanti con i tempi, sia come design che come prestazioni.

Una curiosità: tutti i prodotti B&O hanno come acronimo Beo, ad indicare la ditta.

Ecco una carrellata dei pezzi più rappresentativi:

  • 1934 – Hyperbo 5 RG Steel, giradischi ispirato alla sedia di Marcel Breuer
  • 1939 – Beolit 39, radio in bachelite ispirata al cruscotto della Buik
  • 1959 – TV Beovision Capri, ispirata al design di interni di matrice danese
  • 1972 – Beogram 4000, giradischi, design Jacob Jensen
  • 1976 – Beomaster 1900, sintonizzatore, design Jacob Jensen
  • 1984 – Beovox CX 100, diffusori passivi, design Jacob Jensen
  • 1985 – Beovision MX 2000, televisione, design David Lewis
  • 1986 – Beocenter 9000, registratore a cassette, lettore CD e radio, design Jacob Jensen
  • 1996 – Beosound 9000, diffusori da terra, design David Lewis
  • 1998 – Beocom 6000, telefono cordless, design Henrik Sørig Thomsen
  • 2003 – Beosound 3200, lettore CD con radio, design David Lewis
  • 2015 – Beoplay A2, diffusore portatile, design Cecilie Manz
  • 2018 – Beosound EDGE, diffusore wireless, design Michael Anastassiades

Per info: visita il sito ufficiale

4 Novembre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Jotun presenta Together, la cartella colori dell’anno 2022. Scoprite i bellissimi 28 colori che compongono la palette e gli abbinamenti.

cartella colori Jotun 2022

Ogni anno attendo con impazienza i nuovi dell’azienda norvegese di vernici Jotun. In realtà la nuova cartella colori è già stata rilasciata a settembre, ma solo ora ho trovato il tempo di condividere con voi la loro scelta. La cartella colori 2022 si chiama Together e contiene tre palette uniche, frutto di una ricerca indirizzata al tema della convivialità tra le mura domestiche. Colori scelti per vivere la propria casa in compagnia della famiglia e degli amici, in un momento in cui la voglia di stare insieme non è mai stata così forte. La cartella Togeter contiene 28 bellissimi colori , 12 dei quali sono totalmente nuovi e sono presentati in combinazione con tonalità selezionate dal ricco archivio della Jotun. I colori sono raggruppati in tre bellissime palette: Cherish, Embrace e Playful, caratterizzate da un mood specifico.

cartella colori Jotun 2022

Together, la cartella colori Jotun 2022

Cherish

Colori pastello e neutri caldi dall’aspetto “burroso” che creano finiture morbide. La tavolozza è composta da colori luminosi e calmanti, allo stesso tempo caldi e avvolgenti. In combinazione con tessuti ariosi e superfici soffici, creano un’atmosfera confortevole.

Embrace 

Colori rustici, grezzi e semplici. Embrace è una tavolozza di colori in perfetto equilibrio, discreta e con i piedi per terra, e allo stesso tempo colorata e conviviale.

Playful

Colori energici con un tocco giocoso. Playful ha colori forti e chiari, che infondono ottimismo e speranza, e va dritto al cuore. Incoraggia a liberare la creatività e a dare una possibilità a nuove combinazioni di colori.

Scopri gli altri colori dell’anno 2022

30 Ottobre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

La lampada Parentesi, progettata da Achille Castiglioni e Pio Manzù compie 50 anni, ma non li dimostra. Per l’occasione Flos ha lanciato una Special Edition.

lampada parentesi 50° anniversario

Icona intramontabile del design, la lampada Parentesi ha compiuto 50 anni di vita senza nemmeno accorgersene. Ricordo l’arrivo dell’esemplare che scelsi per la mia prima casa, tanti anni fa, come fosse oggi. Del resto, è questa la magia che circonda le icone, e che le rende immortali. Per l’occasione Flos ha deciso di lanciare una Special Editon, ma non si tratta di una riedizione qualsiasi. Prima di svelarvi i nuovi modelli, vi racconto la storia, incredibile, di come è nata la lampada Parentesi.

Lampada Parentesi, una storia italiana

La lampada parentesi nasce dall’incontro tra due geni del design italiano, che però non si sono mai conosciuti di persona. Siamo all’inizio degli anni Settanta quando Achille Castiglioni, allora art director di Flos, nota uno strano disegno appeso alla bacheca dell’ufficio ricerca e sviluppo. Sembra un cilindro luminoso che scorre lungo un cavo in verticale. Quel disegno appartiene al geniale e compianto Pio Manzù, progettista della FIAT 127 e promessa del design italiano, appena scomparso a soli trent’anni. Castiglioni scoprirà in seguito il periplo compiuto dal famoso schizzo, quando Piera Pezzolo, moglie del presidente di Flos Sergio Gandini, gli racconta i fatti avvenuti.

lampada parentesi 50° anniversario

Ritrovato dalla vedova di Pio Manzù Eleonore Liebl  tra i documenti del defunto, il disegno atterra nelle mani di Mariolina Bocca. Quest’ultima è amica di Eleonore e proprietaria di uno show-room torinese di grido, ove erano esposti alcuni pezzi di Pio. A sua volta, Mariolina passa il disegno a Piera Pezzolo, che lo consegna al fratello Marco, capo della sezione R&S di Flos. Achille Castiglioni è un po’ restio a rimaneggiare il progetto, ma è la stessa Eleonore che, consegnando il disegno a Mariolina Bocca, suggeriva che fosse utlilizzato per un possibile progetto. Non sapeva, però che l’eredità del marito sarebbe stata raccolta da quel geniale designer che rispondeva al nome di Achille Castiglioni. La lampada Parentesi nasce nel 1971, è commercializzata da Flos e firmata da Achille Castiglioni e Pio Manzù, vince il Compasso d’Oro ADI nel 1979 e ancora oggi è tra i best seller di Flos.

La Special Edition 1971-2021, un omaggio a due maestri

Nelle intenzioni dei design curator di Flos, Fabio Calvi e Paolo Brambilla, la Special Edition 1971-2021 della lampada Parentesi non doveva essere una semplice riedizione. I due architetti hanno infatti svolto un’operazione filologica, declinando la lampada in due colori diversi, ognuno rappresentativo dell’opera dei maestri.

La versione Tuchese è un omaggio al lavoro di Achille Castiglioni, particolarmente affezionato a questo colore, tanto da dipingere tutte le porte di casa con questa tinta, come ricorda la figlia Giovanna. 

La versione Signal Orange invece, ricorda il colore che Pio Manzù utilizzava per i suoi prototipi di auto.

I colori sono stati applicati agli elementi che costituiscono la “parentesi”, secondo il disegno originale, dunque sul tubolare, sul rosone e sulla base, non più realizzata in gomma ma in silicone.

L’operazione ha coinvolto anche il packaging, dimostrando una cultura del progetto attenta a ogni dettaglio. La versione originale, infatti, era una confezione trasparente formata da due gusci di plastica realizzati in un unico stampo. Caso vuole, o forse no, che la stessa tecnologia veniva impiegata da Pio Manzù per le custodie promozionali per la FIAT. Purtroppo questa confezione, anch’essa un oggetto di design, venne abbandonata da Flos dopo pochi anni ma oggi, grazie alle nuove tecnologie digitali, viene finalmente riproposta.

lampada parentesi 50° anniversario

Per informazioni: sito ufficiale Flos

Scopri le storie delle icone del design

28 Ottobre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Riprendiamo la storia dell’evoluzione del mobile inglese, partendo dal”inizio dell’Ottocento. Dallo stile Regency all’Art Nouveau, passando per l’età Vittoriana.

età Vittoriana
William Morris e Philip Webb, The Red House, Londra 1860

Nella prima parte dell’articolo dedicato all’evoluzione del mobile inglese e ai primi designer della storia, abbiamo cavalcato i secoli che portano dal Seicento alla fine del Settecento. Abbiamo visto la nascita di uno stile caratteristico e indipendente sviluppato dai primi designer della storia, come Thomas Chippendale, i fratelli Adam o Thomas Sheraton e George Hepplewhite. Ora percorriamo l’Ottocento, epoca di passaggio verso l’architettura e il design moderni.

Lo stile Regency o Reggenza Inglese

Nei primi anni dell’Ottocento, in Inghilterra si impone lo stile Regency (1810-1830), ispirato allo stile stile Impero francese e che coincise all’incirca con la reggenza del futuro re Giorgio IV. Siamo nel periodo di Jane Austen e delle bellissime dimore patrizie con le colonne bianche in facciata, le ampie finestre e gli interni luminosi, costruiti dall’architetto John Nash (1752-1835).

Admiration, olio su tela, Vittorio Reggianini (1858-1938)

I mobili Regency rappresentano, in un certo senso, l’evoluzione dello stile antico neoclassico visto nei lavori di Robert Adam e dei suoi discendenti, con l’aggiunte di decorazioni eterogenee ispirate alla Cina, all’India e all’Egitto. I mobili in stile Regency hanno linee semplici, snelle ed eleganti, con superfici piane, legno delicatamente dipinto e/o impiallacciato, intarsi di metallo e motivi classici come rosette, maschere di leoni e piedi a zampa di metallo. I materiali privilegiati sono il palissandro, il mogano e una varietà di legno esotico dalle venature zebrate.  Le sedute della Reggenza presentavano imbottiture rivestite con tessuti stampati, in particolare di chintz.

età Vittoriana

Il designer più influente in questo periodo fu Thomas Hope (1769–1831), banchiere scozzese appassionato di antichità. Nel 1807 pubblicò il suo “Household Furniture and Decoration” che, con la decorazione della sua casa di Duchess Street a Londra, gettano le basi dello stile Regency. Hope tentò di fare copie dirette o adattamenti di mobili classici e antichi usando legno e bronzo, e i suoi bei mobili erano austeri e di dimensioni generose. Oggi i suoi mobili vengono riprodotti con la dicitura “style Thomas Hope”.

Tocca allora a  George Smith (1786-1826), designer e prolifico divulgatore, rendere accessibili a tutti i mobili Regency, studiando soluzioni funzionali e dalle dimensioni più contenute.

“La bellezza e l’eleganza che si vedono negli interni delle case moderne non possono essere limitate ai palazzi signorili della nostra nobiltà”.

George Smith, 1812

Nella sua “A Collection of Designs for Household Furniture and Interior Decoration” (1808), e nella guida “The cabinet-maker and upholsterer’s guide”(1826), contribuí a diffondere lo stile Regency, pur cominciando a produrre mobili in stile neo gotico.

La prima età Vittoriana, il Gothic Revival e la decadenza

Nel 1837 la giovane Vittoria sale al trono, inaugurando quella che viene definita l’età Vittoriana, che durerà fino al 1901. Si tratta di un periodo caratterizzato da profonde contraddizioni. Da un lato il Regno Unito conosce la supremazia mondiale, l’industrializzazione massiccia, la stabilità politica, dall’altro si allarga il divario tra le classi ricche e quelle povere. Per quanto riguarda le arti applicate e l’architettura, la meccanizzazione dei processi produttivi porta ad un generale calo della qualità dei manufatti, che si accompagna ad un gusto sempre più decadente. Le correnti si sovrappongono, si susseguono i revival, per poi sfociare nell’eclettismo ridondante di fine secolo. In questi anni l’unico movimento degno di nota è rappresentato dal Gothic Revival. Nella prima parte ho già accennato allo sviluppo della corrente artistica Neogotica, che si manifesta già a partire dalla metà del Settecento. Considerato lo stile architettonico nazionale, il Gotico viene preso a modello da quegli artisti ed intellettuali che si oppongono al dilagante neoclassicismo.

età Vittoriana

Con il Romanticismo (1795-1870) lo sguardo malinconico verso il passato si traduce nell’affermarsi del Gothic Revival come stile dominante, che sfocerà nella costruzione del Palazzo del Parlamento a Londra (1836-1860), ad opera dell’architetto Augustus Pugin. Teorici come John Ruskin, pittori come William Turner, architetti come Gilbert Scott, artisti e riformatori sociali come William Morris, sono da considerarsi i maggiori sostenitori del movimento, che si diluisce solo agli inizi del Novecento. I mobili in stile neogotico realizzati nell’Ottocento sono caratterizzati da ogive, cuspidi, colonne polistili e rosoni intagliati e traforati. Gli interni vittoriani sono generalmente sovraccarichi di mobili, tappeti, oggetti da collezione. Le pareti sono dipinte con colori saturi o ricoperti da boiserie in legno scuro, e le finestre sono drappeggiate da pesanti tendaggi. Vi è un proliferare di orpelli e decorazioni che rendono gli ambienti piuttosto soffocanti e ostentatori della ricchezza dei proprietari. 

I movimenti pre-moderni. Arts and Crafts, il Movimento Estetico e la Scuola di Glasgow

L’esigenza di produrre arredi in quantità sempre più crescenti porta ad un generale decadimento della qualità. Inoltre, non c’è più uno stile di riferimento, essendo prodotto tutto e il contrario di tutto. I produttori attingono ad una moltitudine di stili da periodi precedenti: il Tudor, l’elisabettiano, il rinascimentale, il rococò inglese, lo stile Chippendale. “Ci sembra che i produttori d’arte di tutta l’Europa siano completamente demoralizzati”: così il “The Times” nel 1851, commentando i mobili e altre decorazioni interne esposte alla Grande Esposizione di Londra. Questa decadenza porta alla nascita dei cosiddetti movimenti pre-moderni, che promuovono la riqualificazione dell’artigianato e del mestiere dell’ebanista. Nel 1861, insieme ai pittori Dante Gabriel Rossetti e Edward Burne-Jones, William Morris fonda l’azienda Morris, Marshall, Faulkner & Co, nella quale produce arredi, complementi ed accessori disegnati e fatti a mano da ebanisti-designer. Il successo dell’impresa porta alla fondazione del movimento Arts and Crafts (1888-1910), che avrà un’influenza capitale sulla nascita dell’architettura e del design Moderni. Proponendo un modello di abitazione dallo stile semplificato, arredato con mobili realizzati in quercia, semplici, eleganti e funzionali, si pone in antitesi rispetto ai pomposi e sovraccarichi interni della prima età vittoriana. La casa-simbolo del movimento fu le Red House, progettata da Morris e Philip Webb nel 1859.

Contemporaneamente, si sviluppa il Movimento Estetico, che tende a rielaborare la bellezza naturale ispirandosi ai migliori prodotti realizzati da diverse culture. Ne fecero parte gli architetti e designer Owen John, Christopher Dresser, Edward William Godwin e lo scrittore Oscar Wilde. Il movimento diede vita allo stile Anglo-Giapponese,  caratterizzato da mobili neri con pannelli giapponesi dipinti a traforo e imitazione di braccia e gambe di bambù.

Dobbiamo andare in Scozia per trovare il terzo movimento innovatore sorto nella tarda età Vittoriana. Si tratta della Scuola di Glasgow, termine che designa una cerchia di artisti e designer, studenti  della Glasgow School of Art e attivi dagli anni Settanta dell’Ottocento fino al 1910, gravitanti attorno. La cerchia era formata da dai collettivi Glasgow Boys, Glasgow Girls e The Four, di cui facevano parte Charles Rennie Mackintosh (Glasgow 1868- Londra 1928) e la moglie Margaret Macdonald.

Il gruppo più influente nel campo del design fu soprattutto quest’ultimo, grazie al lavoro di Mackintosh, architetto e designer. Il suo lavoro si ispira all’Art and Craft e allo stile Anglo-Giapponese, con suggestioni tratte dal gotico scozzese. L’influenza di Mackintosh si estende oltre il l’età Vittoriana, inaugurando i fasti della Belle Epoque del periodo edoardiano e traghettando il Regno Unito nel movimento pre-moderno dell’Art Nouveau. Ma di questo vi parlerò nella prossima puntata.

Ricapitolando, ecco i principali stili e movimenti che caratterizzano l’evoluzione del mobile inglese, a partire dal Cinquecento:

  1. (Elisabbettiano) Elizabethan (1520–1620)
  2. (Giacobiano) Jacobean (1603–1625)
  3. (Caroliano/Restaurazione) Carolean/Restoration (1660–1685)
  4. William and Mary (1690–1730)
  5. Queen Anne (1702–1760)
  6. (Georgiano)Georgian (1714–1830)
  7. Rococo (1730–1770)
  8. Gothic Revival (1740–1900)
  9. (Neoclassico) Neo-Classical (1750–1830)
  10. (Reggenza Inglese) Regency (1800–1830)
  11. (Vittoriano)Victorian (1830–1900)
  12. Arts & Crafts (1880–1910)
  13. Art Nouveau (1880–1910)