2 Marzo 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Tra le innovazioni più importanti del mondo dell’arredamento c’è quella che riguarda il letto a scomparsa, un mobile che rappresenta un vero e proprio multitasking.

letti a scomparsa

In un mondo dove la ricerca di spazio tra le mura domestiche si rivela sempre più importante, non solo a causa dei molti più oggetti che si tende ad avere rispetto al passato ma anche perché gli ambienti sono solitamente maggiormente ridotti, la ricerca di soluzioni in grado di ovviare a questa problematica rappresenta una tematica davvero interessante.

Tra le innovazioni più importanti del mondo dell’arredamento c’è quella che riguarda il letto a scomparsa, un mobile che rappresenta un vero e proprio multitasking, capace di coniugare diverse peculiarità quali comodità, versatilità e, appunto, possibilità di guadagnare spazio.

Diversi i modelli presenti in commercio a seconda della forma e dei materiali impiegati e una delle proposte maggiormente degne di nota è quella dei letti a scomparsa roma, i quali si caratterizzano per l’offerta davvero sorprendente, perfetta per chi si trova ad arredare l’abitazione, una casa vacanze nonché per lo studente fuorisede.

In questo articolo vi portiamo alla scoperta di un mobile già piuttosto diffuso e apprezzato che promette una crescita ulteriore in futuro. Merito delle proposte innovative di design degli ultimi anni.

Le caratteristiche dei letti a scomparsa

Un letto a scomparsa risulta inseribile all’interno di una parete ed è davvero semplice da utilizzare: è sufficiente tirare la parte inferiore verso il basso per poi sollevare quella superiore. 

Si tratta, pertanto, di un mobile multifunzione, dal momento che in pochi gesti riesce a trasformarsi in divano, scrivania oltre, naturalmente, ad assolvere in maniera impeccabile la sua funzione originaria: quella di letto.

I letti a scomparsa sono prevalentemente realizzati in legno o in metallo, materiali resistenti, belli e in grado di offrire una base solida e robusta. Inoltre, alcune tipologie presentano un cassettone in grado di contenere gli oggetti. 

Il letto a scomparsa rappresenta una soluzione di arredamento capace non solo di risolvere un problema di spazio nel breve periodo, ma di farlo a lungo con stile e comfort.

Quando e perché scegliere il letto a scomparsa

Partiamo da una considerazione basilare: non c’è una situazione in cui il letto a scomparsa si rivela inadatto, anzi. Possiamo dire che, all’opposto, in caso di dubbio a livello di arredamento rappresenta una scelta sicura, sia dal punto di vista dell’effetto visivo sia della praticità.

I principali benefici che riesce a garantire un letto a scomparsa, infatti, sono:

  • Prezzo accessibile, ancora di più se valutato in un’ottica di medio-lungo periodo.
  • Massimo comfort e funzionalità.
  • Risparmio di spazio impareggiabile.
  • Un letto a scomparsa è perfetto in molteplici ambienti della casa: oltre alla stanza da letto, si può inserire anche in soggiorno, nello studio e persino in quegli spazi meno vissuti in cui un letto in più fa comodo.
  • È l’ideale per arredare la camera per gli ospiti senza rinunciare ad avere una scrivania.
  • Si adopera in poco tempo e riesce a rimanere sempre a portata di mano.
  • Massima resistenza, grazie alla struttura solida e bella da vedere.

Un letto a scomparsa è, quando di qualità, davvero una buona idea. Capace di arredare nel segno del design più originale e di non stancare mai: avrete lo spazio, volendo, per poter effettuare gli esercizi della palestra.

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1 Marzo 2022 / / La Gatta Sul Tetto

A volte i sanitari possono danneggiarsi e riportare delle scheggiature e delle crepe. Ecco come procedere nella riparazione dei sanitari e come prevenire i danni.

Riparazione dei sanitari

Può capitare, purtroppo, che i sanitari possano danneggiarsi e scheggiarsi. In alcuni casi, ad esempio, è possibile occuparsi della riparazione dei sanitari anche da soli, magari avvalendosi di kit specifici o con un po’ di manualità, mentre in altri casi non resta che sostituire eventuali lavandini, wc e vasche da bagno o comprare dei nuovi accessori per sanitari.

Riparazione dei sanitari: come aggiustare scheggiature e piccole crepe

A volte i sanitari possono danneggiarsi e riportare delle scheggiature e delle crepe quando un oggetto pesante cade su di essi. Si va da una piccola scalfittura a veri e propri buchi che non solo sono antiestetici da vedere, ma che possono anche comportare un danno più serio del sanitario.  

Con un po’ di attenzione e scegliendo i prodotti giusti, è possibile comunque eseguire una riparazione dei sanitari danneggiati in modo perfetto, senza che questi interventi siano troppo visibili.  

La prima cosa da fare, se si vuole riparare una scheggiatura, è quella di servirsi di un cutter per eliminare eventuali residui. A questo punto, un trapano con una punta di piccola dimensione permette di fare un foro regolare e profondo. Prima di cimentarsi con la riparazione vera e propria, bisogna pulire il buco con un batuffolo di ovatta che aiuta a eliminare tutti i residui.

Ora, avvalendosi delle apposite sostanze sintetiche che possono essere acquistate anche online sui siti specializzati che vendono sanitari e accessori bagno, bisogna riempire il foro verificando che il materiale aderisca alla superficie e poi andrà fatta una passata di liquido aggrappante specifico per ceramica per sigillare il tutto e rendere la riparazione dei sanitari più stabile e resistente.

Per livellare la superficie dei sanitari e rendere la riparazione perfetta e invisibile, meglio utilizzare della carta vetrata bagnata per definire la pasta sintetica una volta solidificata. Nel caso in cui questa riparazione sia ancora visibile, si può optare per un po’ di smalto specifico per ceramica.

Se invece un oggetto è caduto sul lavandino o nella vasca eliminando solo uno strato superficiale di smalto, in questo caso, la riparazione dei sanitari è più semplice perché basta applicare solo uno smalto per ceramica dello stesso colore. 

Come prevenire i danni dei sanitari 

Anche se eseguire una riparazione dei sanitari può apparire piuttosto semplice e veloce, è meglio prevenire che questi possano danneggiarsi e lesionarsi, anche perché si tratta di elementi che sono sottoposti ad acqua e ad elevati livelli di umidità. 

Per evitare danni e per prevenire la formazione di muffe e odori sgradevoli dovuti al ristagno dei liquidi, è meglio quindi sigillare adeguatamente i sanitari quando vengono installati, ma anche durante gli anni. Infatti, proprio l’acqua e l’umidità possono ridurre la presa di questi elementi sigillanti.

In questi casi, bisognerà prima rimuovere il materiale sigillante danneggiato e pulire l’area con un batuffolo impregnato di alcool, prima di applicare nuovamente il silicone. Per evitare di farlo andare anche su altre superfici, la zona da sigillare e può essere delimitata con del nastro adesivo da togliere dopo 24 ore. 

Non è necessario abbondare con il materiale sigillante, ma è importante invece che questo venga applicato in modo preciso così da poter penetrare nelle fughe.

Leggi tutti gli articoli sulla manutenzione della tua casa.

26 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

La progettazione di un ambiente o di una casa si basa principalmente su criteri funzionali ed estetici, ma per  ottenere un risultato armonioso, occorre coinvolgere tutti i cinque sensi.

cinque sensi

Quando progettiamo  un ambiente o abbiamo in programma un restyling o una ristrutturazione, tutti, sia esperti del settore che non, abbiamo in comune un fine ultimo: la casa deve essere bella. Certo, tutti vogliamo abitare in una casa che risulti visivamente armoniosa, sia per noi che per le persone che ci verranno periodicamente a fare visita.

Prima di tutto si cerca di soddisfare il senso della vista, poiché è quello più immediato e ricopre il 75% della nostra percezione totale. Per questo ci occupiamo di scegliere con cura colori, luci, spazi che richiamino il bello da vedere e da condividere con gli altri.

Premesso che progettare occupandosi di soddisfare il senso della vista è fondamentale per ottenere uno spazio che risulti armonico, credo che troppo poco ci si preoccupi di quel 25% restante che percepiamo con gli altri quattro sensi.

L’udito, l’olfatto, il tatto e il gusto, dovrebbero ricoprire la stessa importanza della vista nella progettazione.

Andiamo a capire perché e come possiamo realizzare degli spazi che siano soddisfacenti per i cinque sensi.

Progettare con i cinque sensi: l’udito 

L’udito è il secondo dei cinque sensi che l’uomo utilizza per percepire l’ambiente e le cose che lo circondano.

La musicoterapia, introdotta come supporto alla medicina allopatica, sottolinea i benefici  che l’uomo riceve dall’ascolto di melodie e suoni armonici. La musicoterapia viene utilizzata soprattutto in ambito neurologico e psicologico, per la cura di disturbi tra cui ritardi mentali, malattie neurodegenerative, psicosi e disturbi dell’umore.

Sono le persone che abitano in città che dovrebbero maggiormente occuparsi del benessere del loro apparato uditivo, poiché più di tutti subiscono l’inquinamento acustico. Si parla di inquinamento acustico, quando vengono emessi suoni ripetitivi e di entità superiore a 65 decibel di giorno e 55 di notte. Il traffico, i trasporti, lavori di manutenzione stradale, sono solo alcune delle cause riconosciute per l’inquinamento acustico delle aree urbane; tra le conseguenze possiamo annoverare stress, patologie gastrointestinali, aumento della pressione arteriosa, alterazioni del sistema nervoso.

Il primo modo per evitare di portarsi questi rumori molesti in casa, è quello di utilizzare finestre antirumore dotate di vetri insonorizzati, progettate al fine di abbattere questo tipo di problematica. Vi ricordo che la sostituzione degli infissi rientra nell’eco-bonus del 50% valido per il 2022.

cinque sensi

L’importanza dell’olfatto

Oltre al mio lavoro di consulente del benessere abitativo, mi occupo anche di home staging, l’arte di preparare le abitazioni per la vendita e l’affitto. Noi home stagers “spersonalizziamo” le case, togliendo tutto ciò che riguarda i vecchi proprietari e allestendole con oggetti generici, per renderle accattivanti per il maggior numero di persone. In questo campo la prima impressione è quella che conta, poiché le visite durano solo pochi minuti e il cliente decide di acquistare o meno in circa 7 secondi!

Per questo motivo, dobbiamo occuparci di soddisfare anche gli altri cinque sensi: l’olfatto è forse il più sottovalutato, eppure ricopre un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana. All’olfatto reagisce il nostro sistema limbico, il centro delle emozioni e della nostra memoria a breve e a lungo termine. La percezione di un cattivo odore in un determinato momento e in un determinato ambiente, può farci consolidare quell’attimo come negativo nella nostra memoria.

Le nostre case possono essere un covo di cattivi odori come il fumo di sigaretta, la presenza di animali domestici, odori di cibi cucinati ma anche odori provenienti dall’esterno. Cercate durante la giornata di aprire spesso le finestre, per far circolare l’aria e farne entrare di pulita. Fiori freschi, candele profumate, olii essenziali e pot-pourri, aiutano molto nell’eliminazione dei cattivi odori e nella diffusione di fragranze. 

Rendete la vostra casa fruibile a tutti i cinque sensi!

Per saperne di più sul mio lavoro di home therapy o di home staging, visita il sito www.sphomecoming.it.

25 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Decorare la tavola in maniera speciale ti aiuta a rendere unica ogni cena e a creare un’atmosfera accogliente e gioiosa.

Decorare la tavola

Perché i tuoi ospiti capiscono subito che hai dedicato attenzione e cura per i dettagli con il solo scopo di farli sentire ben accolti. Questo contribuisce a creare un’atmosfera gioiosa e calda, in cui ognuno si sente a proprio agio e libero di accomodarsi. Anche se si tratta di una cena per la tua famiglia, i tuoi cari apprezzeranno sicuramente il fatto che hai apparecchiato con amore la tavola. Gli stili cambiano in base al tipo di decorazione che vuoi creare: dalla tavola classica a quella più moderna, per gli amanti dello stile shabby chic o dell’originalità.

Decorare la tavola

Qualunque sia il tuo stile preferito, sei nel posto giusto! Perché nell’articolo di oggi vedremo tante idee per personalizzare la tua tavola, anche in base alle diverse occasioni e festività.

Come decorare la tavola in modo originale

Per creare la tavola classica avrai bisogno di armonizzare tovaglia, centrotavola e segnaposti. Preparati a spolverare il “servizio buono” e a utilizzare colori neutri per le decorazioni.

Le soluzioni più moderne prevedono in alternativa l’utilizzo di runner e tovagliette all’americana, che danno un aspetto minimal ma comunque curato. Sono molto utilizzati anche taglieri come centrotavola e decorazioni come fiori o candele, che rendono magica l’atmosfera.

Se vuoi stupire i tuoi ospiti con soluzioni originali, prova a decorare la tavola con articoli fai da te. Puoi creare i tuoi segnaposti personalizzati, con piccoli gadget come calamite o adesivi con foto e nomi dei commensali. In questo modo, oltre ad organizzare la tavola in maniera ottimale, potrai anche lasciare un ricordo tangibile della serata. 

Online trovi tante soluzioni economiche per personalizzare e rendere davvero unica la tua tavola. Su Camaloon, ad esempio, trovi tanti articoli e gadget che potrai utilizzare per decorare la tavola in modo originale.

Decorare la tavola per le festività

Al di là delle cene con i familiari e gli amici, ci sono momenti dell’anno speciali in cui è bene dedicare maggiore attenzione alla decorazione della tavola.

Vediamo insieme alcune idee per le decorazioni adatte alle principali festività.

Come decorare la tavola per Natale

La sera di Natale la tradizione domina sulle decorazioni per la tavola. Il rosso e il dorato non possono mancare, che sia per la scelta della tovaglia o degli accessori. Per decorare la tavola in maniera elegante, puoi optare per una tovaglia bianca ed un runner rosso. In questo modo potrai poi giocare con gli accessori come segnaposti e centrotavola per arricchirla di colori senza esagerazioni.

Decorare la tavola

Per i fanatici di questa festività le opzioni non mancano e l’unico limite è la creatività. C’è chi usa arredi tipici, come il presepe o le palline di Natale e li trasforma in elementi di decorazione della tavola.

Come decorare la tavola per Capodanno

Per il cenone del 31 la parola d’ordine è eleganza. Vanno bene i colori oro e argento per dare quel tocco di allegria necessario in questa occasione.

Anche in questo caso è meglio scegliere una tovaglia bianca come base e poi utilizzare gli altri elementi per colorare l’ambiente. Puoi scegliere un runner colorato o cospargere direttamente la tovaglia di grossi brillantini per ottenere l’effetto glitter.

Poi ci sono i classici che non possono mancare: flutes per il brindisi e regalino per gli invitati, oltre a cappellini e trombette per festeggiare in allegria il nuovo anno.

La tavola di carnevale

Non esiste un giorno più allegro e colorato del carnevale ed ecco perché è possibile osare particolarmente con le decorazioni.

I colori accesi sono perfetti per rendere la tavola speciale; per ottenere il risultato desiderato puoi cospargere la tovaglia di coriandoli e stelle filanti e usare piatti e bicchieri di vari colori.

Come segnaposto sono perfette maschere o cappellini, magari personalizzati con il nome del commensale per renderli unici.

Come centrotavola puoi anche usare dei vassoi pieni di dolcetti che i figli dei tuoi amici sicuramente adoreranno.

La tavola di Pasqua

La tavola di Pasqua è perfetta per chi ama lo stile shabby chic e i colori pastello. Come elementi di decorazione non possono mancare uova e conigli di Pasqua, ma anche i fiori proprio perché la festività in genere ricade in primavera.

Decorare la tavola

Una moda che si è diffusa negli ultimi anni è quella di creare l’albero di Pasqua, decorando un ramoscello con le uova colorate. Potresti lanciare questa nuova tradizione nella tua famiglia e usare l’alberello come centrotavola.

24 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Come nascondere un pilastro a centro stanza, elemento che facendo parte della struttura portante della casa, non può essere demolito.

nascondere un pilastro
Ph. Germán Cabo

I pilastri fanno parte della struttura portante della casa, insieme alle travi, e ovviamente non possono essere demoliti, costituendo per questo un forte vincolo all’interno delle stanze. Anche perché, essendo elementi fissi, limitano la gestione degli spazi e l’eventuale ridisegno della pianta. È facile che, chi ha spazi molto ampi e aperti, abbia proprio al centro degli ambienti il classico pilastro squadrato di almeno 30×30 cm. Per capire come nascondere un pilastro, il primo consiglio è quello di osservarne la posizione e le funzioni che ha intorno. Cercate di pensare a come poter integrare il più possibile il pilastro nell’arredamento già presente nella casa. Se questa colonna non crea troppo fastidio, o si trova in una posizione non cosi scomoda, potreste semplicemente decorarla, soprattutto se piuttosto larga. Ad esempio si può abbellire rivestendola con materiali quali pietra, legno, cemento o mattoni a vista…

…oppure con specchi.

Collegarlo alla parete vicina

Un altro modo per nascondere il pilastro è collegarlo alla parete più vicina, colmando quindi il vuoto. Ad esempio si possono aggiungere delle mensole, se la distanza non è troppa, che lo collegheranno al muro senza lasciarlo come un elemento a se stante e isolato.

Invece delle sole mensole si può anche prevedere una libreria vera e propria. L’ideale sarebbe aggiungere parti in cartongesso al di sopra e al sotto della struttura stessa, in modo che il pilastro risulti una sorta di montante o di spalla della libreria.

Una soluzione simile, consiste nell’utilizzare la colonna come divisorio. Come spiegato all’inizio, il pilastro può risultare scomodo per la suddivisione degli spazi. Possiamo però sfruttarlo per assolvere a questo scopo, trasformandolo in un elemento che separa gli ambienti. Ad esempio potete aggiungere dei listelli in legno per avere un effetto vedo non vedo, che separa ma senza chiudere.

Nascondere un pilastro con l’arredo

Sebbene sembri un controsenso, una buona possibilità per nascondere un pilastro è quella di ingrandirlo. Percettivamente infatti verrà visto non come elemento isolato ed eccedente, ma come un blocco, risultando meno fastidioso alla vista e soprattutto avendo maggior margine per camuffarlo.

L’idea è quella di “incapsulare” il pilastro in un sistema di armadiature, che possa fare ad esempio da guardaroba, se si trova nei pressi di ingresso o soggiorno. 

Nello spazio tra pilastro e muro potete realizzare un mobile contenitore. Se lo prevedete a tutta altezza, apparirà come una spalla piena e bilancerà il pilastro, consentendo anche una maggiore continuità visiva.

Altra soluzione possibile è realizzare un finto armadio, rivestendo il pilastro con lo stesso materiale e quindi con una finta anta, come potrebbe essere il caso dell’armadiatura passante in foto. Oppure renderlo parte di un sistema più grande come questo blocco cucina.

Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/

22 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Mobili sospesi: una nuova tendenza che sta prendendo sempre più piede, interessando tutti gli ambienti della casa. Le proposte di LAGO.

mobili sospesi

Sono comparsi prima nelle stanze da bagno e ora stanno conquistando tutti gli ambienti della casa. Si tratta dei mobili sospesi, una tendenza che sta prendendo sempre più piede. Dai mobili da bagno e dai sanitari, ora si passa addirittura a letti e armadi. Soluzioni senza dubbio pratiche e dal forte impatto estetico, come quelle proposte da LAGO, azienda sempre all’avanguardia nel settore arredo. 

Mobili sospesi, vantaggi e svantaggi

Nelle nostre case abbiamo sicuramente dei mobili sospesi, basti pensare alle mensole e ai pensili della cucina. In questo articolo vi voglio parlare in realtà di una tendenza che vede il montaggio a parete di quasi tutti i tipi di arredo. Già da qualche anno gli elementi sospesi spadroneggiano nelle stanze da bagno, soprattutto per quanto riguarda i lavabi integrati e i sanitari. Ora pensate di sospendere anche gli armadietti, oppure il letto e l’armadio in camera da letto, la cucina e la libreria in soggiorno. I vantaggi, è presto detto, sono innumerevoli. Intanto il lato estetico: gli ambienti sembrano più spaziosi, ariosi e luminosi. Questo perché si crea l’illusione ottica di vedere una porzione più grande di pavimento, effetto che “allarga” la percezione dello spazio. Lo spieghiamo bene nella nostra guida Arredare piccoli spazi, che potete scaricare gratuitamente iscrivendovi alla newsletter mensile. Inoltre, gli arredi sospesi facilitano enormemente le operazioni di pulizia, cosa di non poco conto.

Dal lato degli svantaggi si trovano unicamente gli aspetti tecnici, legati al fatto che questi arredi si agganciano alle pareti. Per questo, occorre mettere in atto alcuni stratagemmi affinché il montaggio sia ineccepibile dal punto di vista della sicurezza. Inoltre, bisogna evitare di sovraccaricare i mobili con oggetti e soprammobili. Va detto che, grazie all’utilizzo di pannelli in gesso fibrorinforzato e di tasselli di fissaggio adatti, i mobili sospesi si possono montare anche su pareti in cartongesso

Le proposte di LAGO per i mobili sospesi

Tra le aziende produttrici di arredi di design di alta gamma si distingue LAGO, brand italiano ambasciatore del made in Italy nel mondo. Ho scelto questa realtà per illustrarvi i mobili sospesi per il semplice fatto che le soluzioni proposte sono accattivanti e all’avanguardia. Inoltre, grazie al progetto LAGO Homes e alla disponibilità dell’azienda, ho avuto l’opportunità di accedere alle immagini di tre appartamenti davvero singolari.  Una qualità che caratterizza gli arredi LAGO è rappresentata dalla leggerezza, ottenuta grazie alle linee essenziali e all’uso di materiali trasparenti. Tavoli, tavolini, divani e pouf appoggiati su gambe di vetro, armadi con pareti in vetro extrachiaro temperato, tutte soluzioni esclusive. E poi ci sono i sorprendenti mobili sospesi, che vi mostro nelle ambientazioni:

LAGO Homes @ Phoenix

La Lago Home di Phoenix, in Arizona, situata ai confini del deserto, è caratterizzata da colori caldi e materiali naturali. Al piano terra Lago ha realizzato una cucina di design sospesa dal forte impatto estetico. L’assenza di maniglie, i volumi compatti e le superfici lucide rendono lo spazio arioso e luminoso. Tutto o quasi è sospeso alle pareti, dai mobili bassi al lavello fino alle colonne attrezzate. Passando in soggiorno non si spezza il filo della leggerezza, grazie alla libreria sospesa, al divano Soft Air e al tavolino Blendie, montati su una base in vetro. In camera da letto spicca il sorprendente letto sospeso Fluttua, che qui vediamo nella foto di copertina.

LAGO Homes @ Edimburgo e Barcellona

Le due case di Edimburgo e Barcellona sono arredate seguendo lo stesso approccio, basato su leggerezza, design e funzionalità. Ad Edimburgo il soggiorno è dominato dalla libreria Air, realizzata con montanti in vetro, materiale richiamato nei divani della linea Air, nei tavolini e, in sala da pranzo, dal tavolo Air. Anche la strepitosa madia della linea N.O.W è stata montata in versione sospesa. Entriamo nella casa di Barcellona e scopriamo una cucina con gli elementi contenitori montati su vetro, e l’incredibile sala da bagno con il lavabo sospeso integrato al piano in rovere Wildwood e i fondo trasparente Depth.

18 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Eileen Gray è stata una figura importante dell’architettura e del design negli anni Venti e Trenta. Le sue opere furono ammirate dai contemporanei, tra cui Le Corbusier.

Eileen Gray
La Villa E-1027, ph. Von Carl su Wikipedia

Eileen Gray è oggi considerata una figura importante e influente del design e dell’architettura, tuttavia non ebbe molti riconoscimenti in vita. Il suo lavoro squisito ha suscitato invidia e incredulità, visto che era un’autodidatta. Inoltre, era spesso ignorata per il fatto di essere una donna, e il suo stile di vita libero e indipendente non era visto di buon occhio all’epoca. Eileen arrivò persino ad accusare il genio modernista Le Corbusier di aver vandalizzato i muri di una delle sue opere architettoniche. Andiamo a conoscere da vicino questa donna e artista straordinaria, che seguì il suo sogno, incurante del giudizio altrui.

Infanzia e formazione

Eileen Gray, nata Kathleen Eileen Moray, vede la luce il 9 agosto 1878 a Enniscorthy, in Irlanda. Nel 1893, la madre di Eileen eredita da uno zio scozzese il titolo di Baronessa Gray. Il padre di Eileen, James McLaren Smith, un pittore di paesaggi, spinse la figlia verso le belle arti, iscrivendola alla Slade School of Fine Art di Londra nel 1901. Tuttavia Eileen, personaggio inquieto e curioso, vive questa esperienza con insofferenza, e chiede alla famiglia di proseguire gli studi in Francia. Nel 1902 arriva a Parigi, dove frequenta dapprima l’Atelier Colarossi e in seguito l’Academie Julian, due scuole private. In realtà, l’impostazione accademica degli insegnamenti di pittura e scultura non suscita il suo interesse.

Nel 1905, tornata a Londra per occuparsi della madre, scopre i lavori in lacca cinese nel laboratorio di restauro di D. Charles, e chiede di essere assunta come apprendista. Nel 1907 ritorna a Parigi, abitando al 21 di rue Bonaparte nell’appartamento che terrà fino alla fine della sua vita. La passione per i mobili laccati la porta a frequentare l’atelier del maestro giapponese della lacca Seizo Sugawara, dove apprende l’uso della lacca rossa Negoro. Nel 1909, si reca in Marocco con la tessitrice scozzese Evelyn Wyld, un’amica d’infanzia, con l’obiettivo di imparare a fare tappeti nello stile del decoratore franco-brasiliano Ivan da Silva Bruhns. Poco dopo apre il suo laboratorio parigino in rue Visconti.

Eileen Gray designer di mobili

Dopo una mostra nella quale espone le prime opere in lacca, tenutasi nel 1913, Eileen fa ritorno a Londra, per via della guerra. Finito il conflitto, torna a Parigi e all’inizio degli anni Venti è ormai conosciuta come una delle principali designer di mobili laccati a Parigi. I suoi mobili e tappeti nascono da un mix di artigianato tradizionale e di principi mutuati dai movimenti artistici d’avanguardia come il Fauvismo, il Cubismo e il De Stijl.

Eileen Gray
Il Salone di Vetro, arredato da Paul Ruaud con i mobili disegnati da Eileen Gray per Madame Mathieu-Levy

Durante questo periodo realizza sontuosi mobili per ricchi collezionisti parigini come il couturier Jacques Doucet. Tra questi, il famoso paravento di ispirazione cubista in legno laccato nero, oggi esposto al MoMA di New York e il tavolo De Stijl.

Nel 1923 Eileen incontra l’architetto e critico d’arte di origine rumena Jean Badovici, più giovane di lei di 15 anni, con il quale intraprende una relazione. Assieme a lui progetta il suo negozio, denominato Galerie Jean Désert, al 217, rue du Faubourg-Sant-Honoré a Parigi, di fronte alla Salle Pleyel. Il nome prescelto per la galleria resta un mistero: chiaro è che Eileen non voleva che fosse associato a lei, forse in quanto donna. L’influenza di Jean Badovici, convinto sostenitore del modernismo, si ravvisa negli arredi realizzati da Eileen a partire dal 1925. In occasione dell’ Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi, Eileen denuncia le “mostruosità dell’Art Déco” e sconfessa i suoi “pezzi d’antiquariato”, in particolare i mobili in legno laccato. Nascono i pezzi realizzati in tubolare metallico e pelle, molti dei quali sono oggi commercializzati dal brand ClassiCon.

I pezzi iconici firmati Eileen Gray

Sedia Bibendum (1926)

Questa sedia è stata ispirata dal personaggio Bibendum dell’azienda di pneumatici Michelin. La sedia ha una base di tubi di acciaio inossidabile cromato, il sedile è un grande e spesso cuscino rotondo, e due cuscini semicircolari compongono lo schienale e i braccioli della sedia.

Adjustable Table E 1027 (1926)

Questo tavolo fu progettato per la villa E-1027. Dotato di altezza regolabile, è caratterizzato da un design modernista, semplice ma elegante, in tubi di acciaio cromato e vetro. La base è un tubo arrotondato che sostiene i due pezzi verticali, con il meccanismo regolabile.

Menton Table (1938)

Eileen Gray non voleva mobili delicati e di lusso per la sua casa di Castellar, sulla strada tra Mentone e le Alpi Marittime, ma pezzi versatili per l’uso quotidiano. Menton Table è una delle creazioni più ingegnose di Eileen. Attraverso una semplice rotazione del piano si ha un tavolo basso o alto a piacere. Menton si può usare come tavolo da pranzo, in posizione bassa come tavolino da caffè o come comodino nella camera da letto.

Eileen Gray
Menton Table, poltrone Bibendum, tavolino Occasional e tappeto Saint Tropez- via ClassiCon

Poltrona Bonaparte (1938)

Questa poltrona è uno dei rari casi in cui il comfort è coniugato con successo a una struttura in acciaio tubolare. Concepita in realtà come un pezzo da salotto, la poltrona Bonaparte era così comoda che Eileen la usò per decenni come sedia da scrivania nella sua casa parigina di Rue Bonaparte.

Eileen Gray
Poltrona Bonaparte, tavolo Rivoli e tappeto Centimetre- via ClassiCon

La villa E-1027, un capolavoro del modernismo

L’incontro con Badovici è fondamentale per l’avvicinamento di Eileen Gray all’architettura, tanto che la creativa arriva a progettare, da autodidatta, la casa dove i due amanti vivranno assieme per qualche tempo. Si tratta dell’iconica villa E-1027 ‘Maison en bord de mer’, a Roquebrune-Cap-Martin, in Costa Azzurra. Curioso l’aneddoto che cela il nome della villa, E-1027: E per Eileen, 10 per la J di Jean come decima lettera dell’alfabeto, 2 per la B di Badovici, e 7 per la G di Gray.

Eileen si era fatta le ossa con interni chic come quello dell’appartamento in Rue de Lotta a Parigi (1917-1921), commissionato da Madame Mathieu-Lévy. Negli anni dal 1926 al 1929, Eileen supervisiona i lavori e disegna nuovi oggetti per la villa, alcuni dei quali sono incorporati nelle pareti. Dotata di talento nell’improvvisazione, disegna alcuni oggetti a scomparsa a doppia funzione molto pratici. La pianta aperta e le colonne rialzate riecheggiavano il manifesto di Le Corbusier, “Cinque punti dell’architettura”. Ma Eileen Gray riuscì a infondere all’edificio calore e comfort, rendendola molto più vivibile rispetto alle opere del maestro svizzero. 

Villa E 1027, Eileen Gray e Jean Badovici, vista del salone. Centre Pompidou, Bibliothèque Kandinsky. Fondo Eileen Gray. Photo Alan Irvine ©

Nel 1930, in seguito alla crisi economica del 1929, Eileen chiude le sue boutique parigina, mentre la villa E-1027 ottiene la prima pagina nel primo numero della rivista L’Architecture d’aujourd’hui. Dopo aver lasciato la villa a Badovici, Eileen costruisce un rifugio per se stessa nelle vicinanze, la cosiddetta Tempe à Pailla, a Mentone. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Eileen costruisce una nuova casa nei pressi di Saint Tropez, e si ritira a vita privata. 

La bagarre con Le Corbusier

La villa E-1027, considerata un’icona del modernismo, accende l’invida di un certo Charles-Edouard Jeanneret-Gris, detto Le Corbusier. Ogni estate, lui e la moglie trascorrono le vacanze alla villa, e tra le due coppie si instaura una relazione oscillante tra ammirazione reciproca e da un fondo di gelosia. Le Corbusier, appena divenuto famoso a livello internazionale, in realtà è ossessionato da questa casa, tanto da trarne  ispirazione per i suoi progetti. Per molti anni, infatti, la paternità di Villa E-1027 fu erroneamente attribuita a lui.

La leggenda racconta che Le Corbusier non si capacitasse di come una persona senza formazione in architettura, e per di più una donna, avesse potuto realizzare un’opera notevole come la villa E-1027. Inoltre, Eileen aveva messo in discussione il suo concetto di casa come “macchina da abitare”, affermando che una casa era un organismo vivente. Eileen lasciò la villa nel 1932, in seguito alla rottura con Badovici. Nell’aprile del 1938, invitato dall’amico, Le Corbusier vi dipinse due murales, tornando l’anno seguente per aggiungerne altri cinque. Per l’occasione, avrebbe dichiarato: “Ho anche un desiderio furioso di sporcare i muri: sono pronte dieci composizioni, sufficienti per imbrattare tutto”. Il geniale architetto si fece inoltre fotografare mentre dipingeva i murales, che rappresentavano ambigue figure femminili ispirate a Picasso, completamente nudo.

Uno dei murales dipinti da Le Corbusier sulle pareti della villa E-1027 – credits 

Infuriata, Eileen definì i murales, che deturpavano i muri bianchi mettendo in ombra le soluzioni geniali da lei escogitate, come un atto di vandalismo. Dopo un’accesa discussione, Badovici alla fine disse a Le Corbusier che non era più il benvenuto nella casa.

Eileen Gray e la fama postuma

Eileen Gray aveva 90 anni e viveva più o meno in isolamento quando fu riscoperta. Nel 1968, infatti, un articolo a firma dallo storico dell’arte Joseph Rykwert, ne loda “l’inventiva” e “l’intuizione visionaria”. 

Nel 1972 il paravento Le Destin della collezione di Jacques Doucet viene venduto all’asta da Drouot’s ad un prezzo record, e nello stesso anno viene nominata Royal Designer for Industry dalla British Society of Arts.

Un anno dopo, nel 1973, Zeev Aram, proprietario del negozio di mobili Aram a Londra, mette in produzione i mobili disegnati da Eileen, in vendita ancora oggi come si vede sul sito.

Eileen muore a Parigi nel 1976, l’età di 98 anni. Il suo lavoro è ora una fonte di ispirazione per artisti, designer e architetti di tutto il mondo. Tra questi, l’artista Eilis O’Connell, che ha creato sei opere scultoree per il giardino nel 2018, ognuna delle quali risponde all’uso ingegnoso del materiale di Eileen e al suo amore per il metallo.

Per quanto riguarda la villa E-1027, è stata restaurata dopo decenni di abbandono e aperta al pubblico nel 2015. Nello stesso anno, esce sugli schermi il film The price of desire, incentrato sulla vicenda della famosa villa.

15 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Last Call for Entries A’ Design Award, avete ancora tempo per iscrivervi al concorso di design, edizione 2021-2022. Entro il 28 febbraio.

Call for Entries A’ Design Award

Last Call for Entries A’ Design Award! Ultimi giorni per iscriversi al prestigioso premio di design A’ Design Awards & Competition. La data fissata per la chiusura delle iscrizioni è infatti il prossimo 28 febbraio.

Iscriversi è semplice, basta cliccare su questo link:

A’ Design Award è uno dei più importanti premi internazionali di design, e possono parteciparvi i creativi che operano nei settori del design, dell’architettura, della moda, della grafica, del packaging, della comunicazione, dei servizi etc. Organizzato da OMC Design Studios SRL, membro di ADI e ICSID, con sede a Como, è stato creato allo lo scopo di promuovere i migliori designer e promuovere i migliori progetti. Per approfondire, leggi i precedenti articoli o vai sulla pagina ufficiale.

I vantaggi della partecipazione al concorso

I vincitori dell’A’ Design Award & Competition accedono ad una serie di vantaggi e ricevono un kit che comprende tutti gli strumenti per promuoversi su scala internazionale.

Ecco alcuni dei servizi di cui potranno usufruire i vincitori:

  • kit di promozione che comprende:
  • trofeo in metallo stampato in 3D 
  • l’annuario in versione digitale e cartacea
  • certificato di eccellenza del design
  • manuale che spiega passo passo come sfruttare il premio per promuoversi 
  • invito per due persone alla serata di gala conclusiva
  • partecipazione gratuita alla mostra , sia on line che nella sede prescelta sul territorio italiano. 
Call for Entries A’ Design Award

Vi ricordo che i premi da assegnare sono moltissimi e sono suddivisi in diversi livelli: Platinum, Gold, Silver, Bronze, Iron.

Qui puoi trovare maggiori informazioni sui premi.

Al momento dell’iscrizione, avete la possibilità di scegliere fra più di 100 categorie, tra le quali

Per consultare la lista delle categorie clicca qui: category listing.

La giuria del Good Design Award è multidisciplinare e i membri sono diversi di anno in anno. Questo accresce il prestigio del premio, insieme al fatto che A’ Design Award è finanziariamente indipendente. Inoltre, la giuria segue una metodologia specifica che l’organizzazione ha perfezionato dopo vari anni di studi. Scopri come funziona la giuria

Last Call for Entries A’ Design Award

La data fissata per la chiusura delle iscrizioni è infatti il prossimo 28 febbraio.

Iscriversi è semplice, basta cliccare su questo link:

In questa pagina trovate le informazioni sul concorso in italiano:

Informazioni in lingua italiana

I risultati verranno resi noti il 15 aprile 2022 e saranno comunicati su tutti i media partner, compreso questo blog. 

I vincitori, una selezione di progetti

Ecco una selezione di progetti vincitori divisi per alcune categorie:

INTERIOR SPACE AND EXHITIBITION DESIGN AWARD

FURNITURE, HOMEWARE AND DECOR ITEMS DESIGN AWARD

ARCHITECTURE, BUILDING AND STRUCTURE DESIGN AWARD

LIGHTING PRODUCTS AND PROJECTS DESIGN AWARD

12 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

La collaborazione tra Higold Milano e Pininfarina ha dato vita a collezioni di arredi per esterni dal grande impatto estetico. Scopriamo Onda, Bold e Armonia.

Higold Milano e Pininfarina
Collezione Onda, design Pininfarina

Higold Milano, brand del gruppo internazionale Higold, inizia la sua incredibile parabola nella capitale del design nel 2018. In occasione del Fuorisalone, il brand presenta ben 8 linee di arredi per esterni di alta gamma. Tra questi, spicca la collezione Onda, progettata da uno degli studi di design più famosi al mondo, Pininfarina. La collaborazione tra Higold Milano e Pininfarina, iniziata nel 2017, ha dato vita a collezioni di arredi per esterni dal grande impatto estetico, che hanno proiettato Higold Milano tra le eccellenze del Made in Italy. Del resto, Pininfarina ha saputo interpretare magistralmente la cifra stilistica di Higold, basata sui contrasti tra materiali e volumi, coniugandola con la propria esperienza progettuale. Nascono così arredi nei quali funzionalità, tecnologia ed ergonomia, caratteristica fondamentale delle sedute firmate Pininfarina, si fondono in un design elegante, dalle linee fluide e dallo stile riconoscibile. 

Collezioni Onda e Bold, le collezioni iconiche Higold Milano e Pininfarina

Il debutto della collezione Onda, che segna l’inizio della collaborazione tra Higold e Pininfarina, non è certo passato inosservato. Premiata con i prestigiosi Red Dot Design Award e IF Design Award, Onda rappresenta l’eccellenza negli arredi outdoor di alta gamma. Del resto, l’esperienza di Pininfarina nella progettazione di auto e di yacht di lusso affiora in ogni dettaglio, dai materiali fino al design. La scocca in alluminio definisce la struttura degli arredi per la zona lounge, contenendo sedute e schienali in una sottile fascia la cui forma si ispira alle onde. La pluralità di forme, finiture e rivestimenti consente la creazione di innumerevoli configurazioni, adatte a contesti diversi, dal giardino al bordo piscina, dal terrazzo alla spiaggia. Gli elementi modulari permettono di arredare le aree lounge con divani ad angolo, divani lineari, divanetti a due o a tre posti, da integrare a piacere con poltrone, daybed e tavolini, senza dimenticare sedie e tavoli per le aree snack e dining. Gli accenti in teak birmano sui braccioli e i tessuti tecnici, declinati in bianco o grigio, riprendono il gioco dei contrasti tanto caro a Higold.

Collezione Onda, design Pininfarina

Il binomio vincente Higold e Pininfarina bissa il successo di Onda con la collezione di arredi da esterni Bold, dallo stile decisamente marinaro e un po’ retrò. Bold si ispira apertamente al mondo degli yacht, e non a caso la collezione è stata esposta nello stand Pininfarina Nautical al prestigioso Monaco Yacht Show 2021. La struttura ricorda vagamente le poltroncine in rattan che affollavano le spiagge ai primi del Novecento, un omaggio alla tradizione confermato dalla scelta di impiegare un rivestimento in tessuto blu navy e bianco. La sottile striscia in alluminio che sottolinea il centro della curva formata dalla struttura caratterizza gli arredi, dalle sedute ai tavoli, conferendo una nota di sofisticata eleganza e di unicità.

Collezione Armonia by Pininfarina, un capolavoro di stile

Tra le novità presentate per il 2022, spicca la collezione Armonia, l’ultima in ordine di tempo firmata dal team di Pininfarina. Armonia è un salotto per aree lounge che si può definire, senza timore di essere smentiti, un vero e proprio capolavoro di stile. Il legno e il tessuto si contendono il ruolo di protagonista in un sottile gioco di contrasti che alterna vuoti e pieni, superfici lisce e ruvide, linee rette e curve. La solida struttura in legno è arricchita, nello schienale delle sedute, da un elegante reticolato di corde intrecciate, che dialogano con il rivestimento, declinato in grigio o in bianco.

Armonia nasce da un sapiente mix tra tradizione e innovazione, tra cura del dettaglio e tecnologia, ed è un arredo da vivere sia outdoor che indoor. La collezione comprende diversi elementi modulari caratterizzati da una lieve curvatura della struttura e della sagoma dello schienale. Questa soluzione permette di creare configurazioni dinamiche dal grande impatto estetico. Completano la collezione gli eleganti side table da accostare alle sedute, e i pratici e capienti tavolini da caffè con vano contenitore. 

11 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il giardino modulare è di tendenza in questo periodo. È costituito da vari moduli composti da tavole di legno, scaffalature e scatole poste sui piani orizzontale e verticale. 

giardino modulare

I giardini modulari non solo permettono di sfruttare al massimo la luce solare che le piante ricevono, ma consentono di utilizzare il giardino per altre attività. Quando ricevi visite di amici, puoi spostare piante e fiori per creare il massimo spazio possibile. Oppure, puoi semplicemente cambiare l’assetto ogni volta che ne hai voglia: le possibilità sono infinite con un giardino modulare.

Come creare un giardino modulare verticale

Vuoi risparmiare spazio affinché i tuoi bambini possano giocare in giardino, ma hai comunque voglia di coltivare un sacco di verdure, fiori ed erbe? In tal caso, un giardino modulare verticale ti darà il meglio di entrambi i mondi. Il primo passo è quello di costruire o trovare alcuni scaffali su cui posizionare le tue fioriere. Scegli un materiale leggero ma resistente che sia facile da spostare.

Poi, costruisci o scegli le tue fioriere. Avrai bisogno di qualcosa di abbastanza profondo per le radici delle piante selezionate che possono anche agganciarsi o poggiarsi sui pioli degli scaffali. Potresti essere in grado di attaccare ganci ai tuoi vasi esistenti, mentre puoi posizionare fioriere più pesanti direttamente sugli scaffali.

Crea un letto rialzato portatile

I letti rialzati sono la più moderna soluzione pratica per il giardinaggio. Non solo essi consentono un accesso più facile al tuo orto, ma rendono anche più facile la raccolta, la manutenzione e il controllo. Tuttavia, il letto rialzato ha solo un difetto fatale: le sue dimensioni. Bloccato in mezzo al giardino, il tuo letto rialzato non ha l’opportunità di sfruttare quella preziosa luce solare che si sposta intorno al terreno o quel luogo accogliente contro il muro. Mentre se il tuo letto rialzato fosse più piccolo e più portatile, potresti spostarlo nella serra quando il tempo peggiora.

Un modo per rendere i tuoi letti rialzati portatili è quello di costruirli più piccoli. Tienili altrettanto in profondità, ma dimezzane le dimensioni. Assicurati di aggiungere una base su cui puoi mettere le ruote, oppure solleva il tuo letto rialzato su uno skateboard o uno strumento di movimento del vaso se muovi il letto rialzato meno frequentemente. Puoi anche usare vasi particolarmente grandi o con ruote profonde come aiuole rialzate. Questi vasi sono un’ottima soluzione pronta all’uso.

Usa i vasi

Man mano che le tue piante da appartamento diventano più estese probabilmente le rinvasi in contenitori più adatti, giusto? Beh, perché non tenere le piante in questi contenitori anche in giardino? I vasi più piccoli possono essere conservati su vecchi vassoi da tè o teglie da forno per facilitarne lo spostamento, mentre le pentole più grandi possono essere raggruppate in una carriola o in una vecchia carrozzina.

Non è nemmeno necessario attenersi solo ai vasi, cogli questa opportunità per essere creativo! Una vecchia bicicletta per bambini è un ottimo contenitore portatile per piante. Punti in più se ha ancora il suo cesto o il sedile della bambola. I vecchi stivali sono un’altra attraente opzione di semina. Potresti persino piantare i fiori in una vecchia ciotola incrinata poiché questo significa che i fiori ricevono comunque il drenaggio.

Utilizza i livelli

Un giardino a strati è un ottimo modo per mantenere le piante incompatibili separate l’una dall’altra e impedire alle piante di invadere il tuo spazio. Man mano che le piante crescono e hanno bisogno di più spazio, puoi riorganizzare le partizioni per offrire di più. Oppure, poiché altre piante richiedono diverse condizioni ambientali durante tutto l’anno, è possibile riposizionarle in tutto il giardino con facilità.Questa bordura per aiuole in plastica consente di tenere il prato separato dall’aiuola o dal percorso, ad esempio, senza che il terreno o le pietre si rovescino.