Tra gli elementi d’arredo che si possono trovare in un bagno di medie e grandi dimensioni c’è il mobile lavatoio; si tratta di un mobiletto sormontato da una piccola vasta dotata di rubinetto e appositi alloggiamenti per fissare una tavola per effettuare il lavaggio a mano dei tessuti e degli indumenti. Di conseguenza, ha una funzione prettamente pratica ma, soprattutto nel caso in cui vada installato in un bagno già finito, deve essere scelto in maniera tale da non risultare un corpo completamente estraneo. In questo articolo vogliamo dare alcuni consigli utili per la scelta e l’abbinamento del mobile lavatoio all’interno del proprio bagno.
Dove collocare il mobile?
Prima di vedere come scegliere il lavatoio, è necessario valutare quale possa essere la migliore collocazione del mobile. In linea di principio, essendo un oggetto molto pratico ma con un impatto estetico non troppo spiccato, nella maggior parte dei casi viene destinato ad ambienti di servizio o al bagno degli ospiti. In altre parole, viene installato all’interno di locali non troppo grandi, dall’arredo più spartano e dalla dotazione molto essenziale. Il motivo è semplice: il mobile lavatoio viene utilizzato generalmente per lavare a mano e tenere a mollo indumenti particolarmente delicati, che di norma non possono essere messi in lavatrice; di conseguenza, può essere impiegato per molto tempo e il suo utilizzo potrebbe risultare di intralcio – anche per motivi di privacy – in un bagno utilizzato regolarmente dagli inquilini della casa.
Mobile lavatoio per il bagno: come sceglierlo
Nel caso in cui si decida di installare il mobile lavatoio in bagno, è necessario tenere in conto una serie di fattori per scegliere il modello più adatto all’ambiente di destinazione.
Per prima cosa, bisogna valutare lo spazio a disposizione per la collocazione del mobile, soprattutto se quest’ultimo è destinato ad essere inserito tra altri elementi e se il bagno non presenta dimensioni particolarmente ampie. Se la superficie disponibile non è molto estesa, è consigliabile non occuparla per intero, altrimenti si rischia di rendere le pulizie più difficoltose e di far apparire tutto l’ambiente eccessivamente affollato e poco spazioso. Nel caso in cui, invece, ci sia tanto spazio da sfruttare, è possibile optare per un mobile lavatoio più grande, tenendo in considerazione quanto e come verrà sfruttato.
In secondo luogo, bisogna individuare il modello più adatto alle proprie esigenze. In commercio, esistono due tipi di mobile lavatoio: il primo include il lavandino dove fissare l’asse lavapanni mentre il secondo è inglobato in un mobile lavatrice e prevede un piano di lavaggio più esteso (in entrambi i casi è previsto un vano chiuso da una o due ante dove poter riporre prodotti per il lavaggio o altro). Per farsi un’idea di quali siano le opzioni a disposizione per chi cerca un mobile lavatoio, è possibile sfogliare il catalogo digitale di un e-commerce specializzato come Inbagno.it, così da avere ben chiare quali sono le possibilità di scelta e controllare le caratteristiche estetiche e tecniche di ogni modello.
Inoltre, non bisogna trascurare l’aspetto estetico; le ante, infatti, possono presentare finiture di vario tipo, per adattarsi a bagni arredati in stile classico, moderno, vintage o minimal. Per un corretto abbinamento, bisogna basarsi sui colori e le tonalità predominanti del bagno, realizzando un accostamento tono su tono oppure creando un contrasto, a patto che non sia troppo forte rispetto allo stile del resto dell’ambiente. I mobiletti con le ante di colore neutro (bianco, grigio o beige) possono essere facilmente integrati in bagni già arredati mentre tonalità più forti rappresentano una scelta migliore in fase di rifacimento di tutto l’arredo. Infine, l’ultimo fattore di scelta è senza dubbio il budget, in base al quale si può optare per modelli più o meno economici.
Ogni tipo di pavimento necessita di essere pulito in maniera adeguata, così da conservare le proprie caratteristiche estetiche e materiali. Naturalmente, ogni superficie richiede un trattamento apposito, attraverso un’azione detergente che non risulti né troppo blanda né troppo aggressiva. Di seguito, vediamo quali sono i diversi tipi di pavimenti utilizzati in ambito domestico e quale pulizia richiede ciascuno di esso.
I vari tipi di pavimento
Le soluzioni per la pavimentazione degli ambienti domestici sono molteplici e ciascuna presenta una serie di caratteristiche distintive. I materiali più utilizzati sono: il legno, il cotto, il marmo e il gres porcellanato. I parquet sono certamente la soluzione più elegante e pregiata, grazie all’impiego delle doghe in legno prefinito (quelle in laminato o PVC sono alternative più pratiche ma non utilizzano listelli in vero legno); le altre opzioni sono più pratiche e, nel caso del gres, molto versatili: le mattonelle realizzate con questo materiale, leggero e resistente, possono riprodurre tanto la ‘texture’ delle fibre legnose quanto l’aspetto dei pavimenti in pietra.
Come pulire il parquet in legno
I pavimenti in legno sono quelli che necessitano delle maggiori attenzioni quando si effettua la pulitura. La prima cosa da fare è rimuovere la polvere e i residui di sporco più ingombranti; a tale scopo, è possibile utilizzare una semplice scopa oppure un aspirapolvere; il consiglio è quello di evitare alcuni dispositivi (come ad esempio i robot lavapavimenti) che potrebbero risultare troppo aggressivi e rovinare la finitura del parquet. Per questo, è necessario scegliere il miglior aspirapolvere in relazione alle proprie necessità, avvalendosi anche dei consigli di un portale specializzato come Smartdomotica. Dopo aver passato l’aspirapolvere, il pavimento va trattato con acqua e sapone; il detergente non deve essere troppo aggressivo e la soluzione va applicata con uno strofinaccio (a pelo lungo se la superficie del parquet non è liscia) e poi risciacquata con acqua pulita. Fatto ciò, si può applicare la cera o il lucido adatti al tipo di finitura del pavimento.
La pulizia del gres
Rispetto alle doghe in legno del parquet, le mattonelle in gres porcellanato sono molto più pratiche da pulire. Dopo il passaggio dell’aspirapolvere, basta trattare le superfici con una soluzione di acqua e detergente per pavimenti, facendo attenzione a non utilizzare un sapone troppo aggressivo che, alla lunga, potrebbe macchiare o rovinare la superficie delle mattonelle. Il prodotto detergente non deve essere oleoso mentre la spazzola deve avere setole morbide, per non graffiare il gres.
Come trattare i pavimenti in cotto
Rispetto ad altri materiali, il cotto è particolarmente delicato e necessita di molta attenzione quando viene pulito, poiché essendo poroso tende ad assorbire i liquidi con molta facilità (e questo può provocare la formazione di macchie persistenti). Ragion per cui, è bene creare una soluzione detergente ‘fai da te’, a base di acqua, aceto bianco e qualche goccia di detersivo, per sgrassare i residui di sporco. Completato il lavaggio, il pavimento va asciugato a mano con un panno di microfibra e lucidato con appositi prodotti, facilmente reperibili in commercio.
Pulire i pavimenti in marmo
Il marmo richiede una pulizia quotidiana (o comunque molto frequente), poiché lo sporco tende a formare delle macchie difficili da rimuovere se non trattate immediatamente. In luogo dei detergenti chimici, è consigliabile impiegare una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio, con l’aggiunta di poche gocce di sapone neutro. Per non rovinare il pavimento, è necessario trattare la superficie in marmo con un panno in microfibra, senza esercitare una frizione eccessiva. Dopo aver asciugato i residui di acqua con un panno asciutto – sempre in microfibra – si può procedere alla lucidatura utilizzando prodotti specifici oppure l’olio di lino. Una soluzione di alcol e bicarbonato può essere utile per trattare le superfici in marmo che appaiono ingiallite.
Cucina componibile moderna: ormai un obbligo per le case contemporanee. Spazi fluidi e nuove abitudini ridisegnano questo spazio di lavoro.
Che rapporto hai con la cucina?
La vivi come un luogo in cui si prepara il cibo e basta oppure la senti come una delle stanze più importanti di casa?
Nel corso dei secoli la cucina ha vissuto fasi complesse di trasformazione, passando da luogo in cui solo chi cucinava ci passava del tempo, a stanza cuore della casa.
Oggi la cucina e il soggiorno si fondono sempre di più, obbligando a ripensare soprattutto l’estetica degli arredi per la cucina.
Modularità e componibilità sono le nuove parole chiave di questa parte della casa.
Ti faccio vedere qualche esempio.
Agli albori della cucina componibile moderna: gli studi di Lillian Gilbreth
Se pensiamo alle cucine per come vengono progettate ora, ci sembra normale pensare alla disposizione più funzionale possibile, che ci permetta di risparmiare tempo e spazio percorso.
Il triangolo di lavoro della cucina non è sempre esistito però.
È stato teorizzato a partire dagli anni ‘20 del secolo scorso dalla psicologa del lavoro ed ingegnere LillianGilbreth.
Lillian stava portando avanti una ricerca sul risparmio del movimento e questo suo studio venne presentato nel 1929 in occasione di una Women’s Exposition. Il primo riferimento a questa disposizione era “instradamento circolare”: questo il nome col quale Lillian faceva riferimento al layout ad L, in seguito chiamato triangolo di lavoro.
Il primo modello vero e proprio viene sviluppato negli anni ‘40, per migliorare l’efficienza tra i punti di conservazione, preparazione e cottura del cibo.
Perché questa esigenza di ridurre i movimenti, in nome di una maggiore efficienza?
Perché questo concetto era pensato per quelle cucine in cui un cuoco solo vi lavorava. Quindi massima efficienza e riduzione dei costi: questo il motivo che ha spinto a sviluppare questa teoria.
In pratica questo concetto dice che ogni lato del triangolo deve misurare tra 1,2 mt e 2,7 mt e la loro somma non deve superare gli 8 mt. Niente dovrebbe intervenire sui lati del triangolo, così come non dovrebbero esserci flussi di passaggio.
Ovviamente questa teoria è impraticabile sulla configurazione di cucine in linea e ha subito molteplici aggiornamenti con il passare degli anni. Rimane comunque un principio estremamente valido quando si tratta di progettare cucine funzionali.
Cucina componibile moderna: l’esempio di Doimo Cucine per la casa di oggi
Il tempo passa ma il concetto di funzionalità in cucina non tramonta. Prima che piacevole agli occhi una cucina deve essere pratica, evitando sprechi di tempo e movimento.
Quindi la teoria di Gilbreth rimane più che mai valida, trovando nuovi punti di riflessione.
Le cucine in questi anni stanno diventando sempre più flessibili, allontanandosi pian piano dai moduli standard in cui sono rimaste incastrate per decenni. È sempre più consuetudine vedere una cucina che è anche soggiorno, in cui i moduli si susseguono con facilità, rendendo labili i confini di una stanza e dell’altra.
Doimo Cucine è sicuramente uno dei rappresentanti di questo nuovo concetto di flessibilità. Il sistema D20 si fa interprete di questa riscoperta della cucina come luogo di ritrovo, di incontro e condivisione, non più quindi semplicemente posto in cui si prepara e si mangia del cibo (bisogno primario).
D20 sta ad indicare lo spessore dell’anta di questo sistema, sistema che integra non solo i moduli standard della cucina ma anche una libreria autoportante, una boiserie e l’isola.
Questi elementi mixati tra loro riescono a creare un continuo nella zona giorno, creando ambienti contemporanei, pratici e semplici.
La pragmaticità della cucina di oggi: tecnologia e minimalismo
Non so per te, ma per me la riduzione al minimo di tutto quello che non è necessario è sempre più importante.
E questa riduzione del rumore di fondo si vede anche nella progettazione degli arredi. La cucina diventa un luogo in cui la tecnologia dei materiali scelti viene prima di tutto. Materiali che siano resistenti, facili da pulire e sopra ogni tendenza del momento.
In questa composizione del sistema a D20 è stato scelto l’Okitecome materiale per il top. Un agglomerato di quarzo e resine che riproduce fedelmente il quarzo. È resistente ai graffi, agli urti, è impermeabile, igienico e facile da pulire.
Per le basi e i pensili il materiale scelto è il melamminico, che permette di tenere contenuti i costi senza tralasciare il lato tecnico.
La libreria e la boiserie sono elementi atipici per una cucina, perché di solito siamo abituati a vederli in soggiorno o in camera da letto. Qui diventano elemento di raccordo e divisione, che creando dei punti di innovazione rispetto a quello a cui siamo abituati.
In questa composizione ad isola i fuochi sono proprio situati su quest’ultima, lasciando i forni nelle colonne. Si è cercato (come ti dicevo prima) di ridurre gli spazi tra le varie postazioni per agevolare i movimenti e ridurre i tempi morti.
Un ultimo punto di forza è la linearità di tutto il sistema: le ante sono uguali per tutti i moduli della cucina così come la maniglia essenziale ma contemporanea. Pochi elementi ma tutti simili, che contribuiscono a creare unità e coerenza di stile.
I materiali scelti e lo schema colori sono perfetti per interni in stile industriale, ma anche minimal o contemporaneo: grigio, nero e olmo sono finiture estremamente flessibili che si integrano molto facilmente anche in ambienti con colori più audaci.
Cucina componibile moderna: qual è per te il punto di forza?
L’attenzione che prestiamo all’arredamento della cucina è sempre più alta. La cucina non è più un luogo da nascondere a chiunque, ma anzi, è il luogo della casa che vogliamo mostrare.
Quella stanza di cui essere fieri perché ci rappresenta, perché cucinare e mangiare è un momento prezioso da condividere tra amici e parenti.
Non più solo luogo di fatica e lavoro quindi, ma posto di aggregazione e umana vicinanza. Sempre più assisteremo a cucine che sono anche soggiorno, ma anche libreria e vetrina di noi stessi.
Come vivi il rapporto con la cucina? Ti piace open space o preferisci che sia schermata e divisa dal resto? Fammelo sapere nei commenti!
Il Pantone Colour Institute ha pubblicato il Fashion Colour Trend Report, il rapporto che presenta i 10 colori di tendenza per la stagione primavera / estate 2021.
L’autorità mondiale in fatto di colori per questa stagione ci regala una palette di tinte molto diverse tra loro che spaziano dal rosa tenue al blu profondo toccando le sfumature dell’arancione, del rosso, del giallo e del verde. Una gamma di tonalità fresche e floreali che ricordano un giardino in fiore che sbocca in primavera. Un arcobaleno di colori accesi e vivaci distante dai toni freddi e neutri. Il fil rouge di queste dieci cromie sta in quello che evocano: desiderio di comfort, relax, energia, determinazione e ottimismo. Ed è proprio l’ottimismo e la voglia di rinascere quello di cui abbiamo più bisogno ora, in questo periodo storico più che in altri.
Dieci tinte da declinare in moltissimi ambiti: outfit, calzature, accessori, unghie, trucco e, non meno importante, l’arredamento di casa.
Vediamo quali sono i colori per casa e arredamento consigliati per la primavera / estate 2021.
10 colori primavera / estate 2021
Partendo da queste tinte i nostri interior designer hanno realizzato dieci palette ispirazione. Ogni palette è composta dall’immagine di un mobile o di un complemento proposto nel colore moda e da una selezione di nuance da abbinare. Il risultato sono dieci palette dalle quali prendere ispirazione per arredare casa.
Pirouette
Pantone lo descrive così: Un rosa diafano che conferisce un tocco tenero.
Un rosa tenue e delicato che porta con sé sensazioni di delicatezza e romanticismo. Un colore che entra in punta di piedi in questa tavolozza ma che sa farsi largo tra colori accesi e più energici riscuotendo il posto d’onore che gli spetta. Basta notare che è il primo ad essere presentato… da noi, ma anche da Pantone. È la tinta più chiara tra le dieci presentate, perfetta per chi non ama le tinte accese ma non vuole accontentarsi di bianco, panna, grigio o platino, a volte abusati e troppo anonimi.
La stanza ideale per questa tinta: camera da letto, bagno.
L’abbinamento da copiare: rosa Pirouette – rosa Confetto – Talpa – Tortora – Tè Verde
Pickled Pepper
Pantone lo descrive così: Una varietà di verde delicatamente dolce e al contempo piacevolmente pungente.
In una palette di tendenza non può mancare un tocco green per avvicinarci al mondo della natura. Pickled Pepper non è la solita tinta accesa e brillante che viene in mente pensando al verde, è piuttosto una sfumatura inaspettata che entra con garbo nella top ten portando una boccata di respiro e freschezza. L’ambiente di casa dove si può osare di più con i colori è la cameretta di bambini e ragazzi e qui il verde è uno delle tinte più gettonate. Unisex, capace di portare una ventata di naturalezza e vitalità e di stimolare la creatività.
La stanza ideale per questa tinta: la cameretta di bambini e ragazzi
Pantone lo descrive così: Il mistico Purple Rose trasmette una sensazione di incanto.
Simile al color Lavanda, più delicato del Lilla, più pallido del Glicine; il colore Purple Rose appartiene a questa famiglia di colori. Grazioso, vezzoso, delicato, raffinato, di carattere, mai stucchevole. Questo rosa-viola (questa è la traduzione letterale del nome dall’inglese) non è una tinta facile da inserire nell’arredamento di casa ma chi ha il coraggio di osare e sceglierla per i propri interni si sentirà catapultato tra i campi in fiore della Provenza.
La stanza ideale per questa tinta: la sala da pranzo
L’abbinamento da copiare: Purple Rose – viola Glicine – rosa Geranium Pink – grigio Perla – grigio Ardesia
Orange Ochre
Pantone lo descrive così: Questo arancione terroso trascende le stagioni.
L’arancione scelto dagli esperti del Color Institute sembra smorzato da riflessi terrosi marroni che lo rendono acceso ma non brillante, energico ma non eccessivamente sgargiante. Nonostante il tono arancio tendente allo scuro, Orange Ochre è capace di portare una ventata briosa e vitaminica in ogni ambiente di casa. Questo colore dà il suo meglio su superfici laccate.
La stanza ideale per questa tinta: l’ingresso, la camera da letto
L’abbinamento da copiare: Orange Ochre – Pesca – rosa Pastello – verde Salvia – grigio Grafite
Beach Glass
Pantone lo descrive così: Un colore che ricorda l’acqua accarezzata da onde e correnti.
Un azzurro che ricorda l’acqua limpida e cristallina del mare nel quale specchiarsi e ritrovare la calma e la speranza. Una sfumatura chiara, pacata, rilassante che evoca solo sensazioni piacevoli. Beach Glass tradotto letteralmente significa “vetro da spiaggia” e ci porta subito alla mente i piccoli sassolini colorati che si trovano su alcune spiagge, dei ciottoli di vetro quasi trasparente tendenti al color azzurro.
La stanza ideale per questa tinta: il bagno
L’abbinamento da copiare: Beach Glass – azzurro Carta da Zucchero – blu Ceruleo – rosa Cipria – Talpa
Marigold
Pantone lo descrive così: Rassicurante arancio dorato dalle sfumature gialle, Marigold ha una presenza calorosa.
Questa è la seconda sfumatura di arancione presente in questa top 10. Questa volta l’arancio è smorzato da punte di bianco e riflessi gialli. Non si tratta di un arancione brillante bensì di una sfumatura più delicata, pur sempre energica e calorosa. Marigold può essere scelto come tinta predominante di un ambiente oppure come colore secondario per accessori e complementi.
La stanza ideale per questa tinta: il salotto, la camera da letto
L’abbinamento da copiare: Marigold – arancione Zafferano – blu Avio – blu China – grigio Argento
Indigo Bunting
Pantone lo descrive così: Blu brillante e allegro, Indigo Bunting (in italiano passerina cyanea) ricorda il colore del maschio dell’omonimo uccello canoro.
Il colore blu è sempre una certezza, una delle tinte più gettonate in casa perché non stanca mai e si fa sempre ammirare e rimirare. Questa sfumatura brillante, accesa, quasi elettrica è estremamente versatile e capace di rendere un ambiente super rilassante oltre che di tendenza. Questa specifica gradazione di colore prende il nome da un uccello migratore riconoscibile per il piumaggio blu-turchese.
La stanza ideale per questa tinta: il salotto, la camera da letto
Pantone lo descrive così: Questo rosso caldo e incandescente sgorga con un’energia dirompente.
Per il colore Lava Falls non è difficile catturare tutti gli occhi a sé: si tratta di un rosso intenso ma non troppo brillante, una tinta che si fa notare senza essere troppo appariscente e vistosa. Un rosso smorzato da punte scure, molto elegante e chic che convince per l’atmosfera signorile e raffinata che è capace di creare in ogni ambiente. Abbinato al grigio chiaro, al grigio scuro e al nero risalta ancora più.
La stanza ideale per questa tinta: il soggiorno
L’abbinamento da copiare: Lava Falls – marrone Terra D’Ombra – grigio Smoking Grey – bianco Ghiaccio – grigio Antracite
Illuminating
Pantone lo descrive così: Allegro e socievole, questo giallo ottimista offre la promessa di una giornata soleggiata.
Un giallo acceso, brillante, vivace, luminoso, ottimistico, caloroso, solare. Gli aggettivi per questa tinta si sprecano. lluminating è, insieme a Ultimate Gray, il colore dell’intero anno 2021, non solo della stagione primavera/estate 2021. Carico di vitalità ed energia, non può che essere al vertice di tutte le cromo-classifiche di quest’anno.
La stanza ideale per questa tinta: il soggiorno
L’abbinamento da copiare: Illuminating – grigio Opale – Smoking Grey – grigio Ombra – Grey Brown
Blue Atoll
Pantone lo descrive così: Blue Atoll rievoca un’isola tropicale in mezzo al mare.
A metà tra il blu e l’azzurro, il colore Blue Atoll avvolge e coinvolge. Ricorda il cielo in un giorno d’estate illuminato dal sole rovente, ricorda l’azzurro di una piscina e fa venir voglia di tuffarsi, fa viaggiare la mente fino ad una spiaggia paradisiaca. Sta bene da solo, è perfetto accostato ad altre sfumature di azzurro-blu, ma anche al verde e al giallo. Una piacevole scoperta insomma; il degno colore che spalanca le porte all’estate.
La stanza ideale per questa tinta: il bagno, la stanza relax
L’abbinamento da copiare: Blue Atoll – blu Cobalto Turchese – verde Felce – verde Oliva – giallo Narciso
Il viaggio alla scoperta dei colori moda 2021 termina qui. Se ti piacciono questi colori, se vorresti inserirli nella tua casa ma non sai come abbinarli, se hai bisogno di consigli per i tuoi mobili colorati, se vuoi sapere quali arredi e complementi sono disponibili in queste sfumature di colore contattaci. I nostri arredatori sono a disposizione per informazioni e consigli di stile.
Tendenze colori 2021 e anni precedenti
Ogni anno e ogni stagione portano con sè dei colori di tendenza accuratamente selezionati da massimi esperti del settore. Il 2021 è l’anno del giallo Illuminating e del grigio Ultimate Gray, ne abbiamo parlato in questo articolo: Ultimate Gray e Illuminating, i colori Pantone 2021.
Se vuoi essere aggiornato sui colori moda che hanno segnato gli scorsi periodi ti consigliamo di leggere:
L’installazione di un condizionatore all’interno della propria abitazione rappresenta un intervento potenzialmente invasivo, oltre che dispendioso dal punto di vista economico. Ragion per cui, è necessario valutare con attenzione diversi fattori, così da individuare la soluzione migliore in relazione alle necessità pratiche ed alle esigenze estetiche. Di seguito, vediamo quali sono i fattori da prendere in considerazione per fare la scelta migliore e quali sono i modelli in commercio tra i quali è possibile scegliere.
Valutare lo spazio di collocazione
Il primo parametro ad influire sulla scelta di un condizionatore è rappresentato dallo spazio. Bisogna anzitutto tenere in conto la superficie disponibile per l’installazione di un macchinario fisso a parete, soprattutto in relazione all’arredamento già presente oppure a quello che dovrà essere allestito al termine di lavori di ristrutturazione o rinnovamento. Quando si parla di ‘spazio’, ci si riferisce anche al volume complessivo dell’ambiente all’interno del quale il macchinario verrà collocato. Il condizionatore, infatti, va scelto anche in base alla potenza che, a sua volta, va parametrata in relazione alla volumetria della stanza. La capacità di refrigerazione dei condizionatori viene quantificata in BTU (British Termal Unit), il parametro di riferimento per rapportare la potenza necessaria per specifiche metrature. Per una stanza di 30 metri quadri, ad esempio, bisogna installare un apparecchio da almeno 8000 BTU mentre per 50 metri quadri serve un condizionatore da 13000 BTU.
Il budget di spesa
Un altro fattore particolarmente rilevante per la scelta del condizionatore è la possibilità di spesa; in commercio sono reperibili modelli adatti a tutte le tasche. Quelli più economici sono portatili, e non necessitano di interventi edilizi per l’installazione; di contro, gli apparecchi più costosi hanno prezzi superiori ai mille euro. Per farsi un’idea di quali siano le offerte del mercato, si può consultare il catalogo digitale di un e-commerce specializzato come Emmebistore, dove è possibile trovare modelli proposti da brand leader del settore, come ad esempio i condizionatori Aermec, fissi o portatili.
In ogni caso, è possibile risparmiare utilizzando il bonus previsto dalla Legge di Bilancio 2021, ossia un’agevolazione del 50% per l’acquisto di un condizionatore a basso consumo energetico (identificato dalla classe energetica A+); l’incentivo può raggiungere il 65% qualora venga acquistato un dispositivo a pompa di calore in sostituzione di uno meno efficiente dal punto di vista energetico. Per ricevere il bonus, è necessario poter provare l’acquisto; a prescindere dal canale utilizzato, ciò che conta è conservare la ricevuta che riporta gli estremi del pagamento.
La tecnologia di funzionamento
I condizionatori possono essere classificati in due grandi tipologie, a seconda della rispettiva tecnologia di funzionamento. I modelli “on/off” restano in azione fin quando l’ambiente in cui sono installati non raggiunge la temperatura desiderata; dopo di che, si spengono per poi riattivarsi quando la temperatura si alza di nuovo. I condizionatori a inverter, invece, restano sempre accesi ma, una volta raggiunta la temperatura preimpostata, regolano il proprio funzionamento in maniera tale che la refrigerazione resti costante. Questo sistema assicura un minor dispendio energetico e, al contempo, garantisce il mantenimento di una temperatura stabile e regolare all’interno dell’ambiente. Le diverse modalità di funzionamento si adattano a specifiche esigenze di utilizzo: i modelli a inverter, ad esempio, sono più adatti a locali che necessitano di una refrigerazione costante e regolare.
In contesti domestici, i condizionatori più diffusi sono quelli denominati ‘split’: si tratta di un sistema di condizionamento che utilizza una pompa di calore e sfrutta due unità separate. La prima (diffusore) viene montata all’interno e presenta una sorta di alettone mobile che si apre per lasciar uscire l’aria fredda; la seconda, invece, è un compressore-scambiatore che viene collocata all’esterno, in quanto è il macchinario responsabile del trasferimento del calore fuori dall’abitazione.
Colori che richiamano la terra, piante d’appartamento , accenni di blu navy, arredi funzionali, postazioni smart working, sono solo alcune delle tendenze arredamento 2021.
Infondo il nostro stile di vita è decisamente cambiato in un anno ,
pensiamo soltanto ai colori ,
quanti di voi in questo periodo così “chiuso” hanno sentito la necessità di dare luce alle pareti di casa?
Per non parlare degli spazi aperti,
La voglia di evasione ha portato ad una rivoluzione degli ambienti outdoor, una rivisitazione degli spazi esterni, dei terrazzi, dei giardini,
insomma,
il 2020 ha segnato in maniera decisiva le nostre abitudini e le nostre esigenze,
Quali sono dunque le principali tendenze arredamento 2021?
Tendenze arredamento 2021: Piante d’appartamento
Tra le tendenze arredamento 2021 troviamo le piante d’appartamento,
dal living alla stanza da bagno, dove trovano una habitat perfetto,
le piante d’appartamento sono diventate un vero e proprio trend d’arredamento,
un modo per mantenere il contatto con la natura.
Le più gettonate?
La SANSIEVERIA , adatta anche in camera da letto grazie alla sua capacità di rilasciare ossigeno durante la notte , la KENZIA che preferisce gli ambienti chiusi a quelli esterni, la MONSTERA ,che grazie alle sue grandi foglie crea una scenografia effetto jungle.
Carta da parati
Tornata prepotentemente nelle nostre case ormai da qualche anno,
la carta da parati è in cima alla lista degli elementi decorativi più trend del 2021 .
Soggetti floreali, motivi geometrici, bianco e nero, effetto 3d
insomma,
ad ognuno la propria scenografia,
per ogni stanza il proprio mood,
un modo per personalizzare con il proprio stile le pareti di casa.
Blu navy
Abbinato al legno chiaro, al bianco, al colore oro,
insomma il blu navy è un colore perfetto per complementi d’arredamento, home decor, pareti,
un colore profondo, che anche in questo caso rievoca la natura, il mare , il cielo, la voglia di leggerezza e di libertà
Tendenze arredamento 2021: Arredi eco friendly
L’utilizzo di materiali durevoli e riciclabili, come il legno, l’acciaio, il pet, o il cartone
dunque,
materiali che hanno un basso impatto ambientale,
questo modo di arredare casa non è semplicemente una tendenza, ma per molti è diventato uno stile di vita
Illuminazione: i lampadari fanno tendenza
Un complemento a volte lasciato al caso, talvolta per ultimo,
il lampadario è un elemento che nel 2020 ed in questo 2021 sta facendo da protagonista ,
con un richiamo al vintage, agli anni settanta, al minimalismo,
i lampadari di tendenza per il 2021 sono a sfera, con richiami dorati,
veri e propri elementi di design irrinunciabili per creare l’ambiente perfetto
Colori caldi e accoglienti
Gli interni di tendenza seguono una palette colori neutra, che richiama la terra e la natura,
Molto diffusa in Italia è la tipologia del balcone stretto e lungo. Capita spesso che, proprio per questa sua conformazione, risulti difficoltoso arredarlo in modo ottimale. Le soluzioni consistono nel cercare di sfruttare il più possibile le sue due dimensioni, ovvero la larghezza e la lunghezza.
Decora y vende
Prima di passare a parlare delle due dimensioni per arredare al meglio un balcone stretto e lungo, c’è un altro elemento da poter valorizzare: la ringhiera. Potete utilizzarla per collocare un piano d’appoggio appeso, su cui poter mangiare o lavorare. Ormai si trovano facilmente in commercio, anche di diverse dimensioni e materiali. Altrimenti potete addossare al parapetto un bancone, che non superi l’altezza dello stesso, formato da una struttura a C rovesciata e realizzabile anche fai da te. Lo spazio vuoto sottostante permetterà di posizionare degli sgabelli in modo tale che non occupino ulteriore spazio.
Per quanto possa essere stretto, il balcone ha comunque una certa larghezza che è bene sfruttare. Potete collocare a una delle due estremità una seduta che la occupi per intero, come una panca o un divanetto, anche realizzato facilmente fai da te con dei pallet. Se il vostro balcone è chiuso da un muro almeno su uno dei 2 lati corti, potete anche decorare la parete alle spalle della seduta con dei listelli in legno, dei vasi appesi oppure con delle luci.
Studio Zulufish + MIG Design
Quando si deve organizzare un balcone stretto e lungo, la difficoltà maggiore è quella di collocare gli arredi permettendo anche una facile “percorrenza”. È possibile suddividere la lunghezza in diverse zone da alternare, posizionando gli arredi una volta verso il muro della casa e una volta verso la ringhiera. Per esempio un’area relax, un’area con il tavolo e un’area dedicata alle piante.
Dede Studio
Piccoli trucchi per arredare un balcone stretto e lungo
Un trucco per arredare un balcone stretto e lungo è quello di evitare l’inserimento di troppi elementi perché occluderebbero visivamente lo spazio, oltre che rendere difficoltoso il passaggio. Selezionate pochi e funzionali arredi, meglio se leggermente più piccoli della loro normale dimensione. Questo farà sì che, rapportati in scala, il balcone risulti più grande.
Time Design interior studio + Mariya Chmut&Olga Andrianova Architects
Inoltre, per avere più spazio libero, è possibile sfruttare l’altezza e appendere tutto ciò che lo consente, per evitare che ingombri a terra. Ad esempio i vasi delle piante: possono essere appesi alla ringhiera, attaccati alle pareti oppure sospesi con dei fili se avete una copertura.
Babylon Garden + Via skypots.com
Un ultimo trucco, poco convenzionale ma molto efficace, è quello di “ribaltare” il balcone, affinché possa essere utilizzato come spazio annesso alla stanza a cui appartiene. Basterà addossare una panca alla ringhiera, magari a L, aggiungere un tavolino e volendo un tappeto. Potrete sfruttare al massimo lo spazio del balcone nella bella stagione come prolungamento della casa.
Arredi e i complementi per arredare l’home office in modo funzionale ed elegante
C’è chi lo ama e chi lo odia. Certo è che nell’ultimo anno lo smart working è diventato una realtà per molti. La pandemia ha infatti portato milioni di persone a lavorare da casa, ridisegnando i confini delle abitazioni. E si prevede che il lavoro da remoto continuerà a essere diffuso anche in futuro, con formule ibride in cui far convivere il fisico con il digitale.
D’altronde, lo smart working non è una novità del 2020. L’emergenza sanitaria ha accelerato una tendenza in atto da tempo. Complice il lavoro digitale, sono tanti i lavoratori che hanno trasformato in ufficio la propria casa. Soprattutto nei settori più creativi e nelle grandi città.
Se sempre più persone lavoreranno da remoto, creare un angolo studio in casa diventa dunque una priorità assoluta. Perché un ambiente confortevole favorisce la concentrazione e rende più produttivi.
Ecco qualche idea su come arredare l’home office in modo pratico e funzionale. Qualunque siano i metri quadri a vostra disposizione.
Lo scrittoio
Non tutti hanno la possibilità di dedicare un’intera stanza all’home office. Spesso bisogna ingegnarsi per ricavare un angolo studio nel living o nella camera da letto. In questi casi, è essenziale puntare su soluzioni compatte e multitasking. Uno scrittoio, per esempio. Un arredo versatile che può essere collocato con estrema facilità in qualunque ambiente.
Se cercate uno scrittoio funzionale ma elegante per il salotto di casa, sono perfetti B195e Golia di Borzalino. Due scrittoi che si caratterizzano per i loro materiali preziosi e tattili.
scrittoio B195 di Borzalino
Forme essenziali, materiali importanti. È da questo contrasto che nasce lo scrittoio B195. Il piano in marmo dona un carattere esclusivo, la struttura minimale in metallo laccato dà leggerezza all’insieme. B195 è adatto per la casa, così come per un ufficio o una stanza d’albergo.
scrittoio Golia di Borzalino
Il cuore dello scrittoio Golia è nell’eclettico mix di materiali. La struttura è in legno massello di rovere laccato, con dettagli in metallo. Il piano è in impiallacciato di rovere laccato. Il vero tratto distintivo di Golia è, però,il sottomano in pelle naturale. Quando sono i dettagli a fare la differenza.
Librerie divisorie
L’open space non piace più. Se le nostre case sono diventate il luogo dove lavorare, studiare e fare conference call, diventa fondamentale ritagliarsi angoli di privacy tra le pareti domestiche. Oggi come domani.
Per delimitare gli spazi comuni, ci sono diverse soluzioni flessibili e multifunzionali. Un esempio? Nima e Kris le librerie di Borzalino.
libreria Nima di Borzalino
Nima è una libreria cielo/terra componibile, con struttura in legno massello e mensole in vetro. Un progetto visivamente leggero pensato per contenere e delimitare.
libreria Kris di Borzalino
Kris è una libreria componibile costituita da ripiani in legno con montanti in ottone spazzolato o effetto bronzo. Versatile per creare diverse composizioni in altezza rende adatto il sistema a più utilizzi, da porta-televisore a consolle a libreria da centro stanza.
Una sedia ergonomica
La sedia è uno degli elementi più importanti da considerare, quando si arreda un angolo studio. Passare tante ore davanti al computer senza il giusto supporto per la schiena può essere, infatti, dannoso per la nostra salute.
Se avete una stanza intera da dedicare all’home office, il nostro consiglio è di scegliere una sedia ergonomica da ufficio. Se invece l’angolo studio è all’interno del living, c’è bisogno di una sedia comoda che, però, si sposi con il resto dell’arredo.
sedia Diva di Borzalino
Borzalino propone diverse soluzioni interessanti. Tra tutte ricordiamo Diva, una sedia avvolgente simile a una conchiglia, e Joe, una sedia a pozzetto dalla linea ergonomica, disponibile con due diversi tipi di base.
sedia Joe di Borzalino
L’Illuminazione
Avere una giusta illuminazione è fondamentale in un angolo ufficio. Necessaria per non affaticare la vista e mantenere la concentrazione. Innanzitutto, bisogna sfruttare il più possibile la luce naturale, posizionando la scrivania vicino a una finestra. Poi vanno considerati i punti luce.
lampada da tavolo Lira di Borzalino
Per una scrivania l’ideale è scegliere una lampada con braccio regolabile. In aggiunta, si può considerare, però, anche una lampada d’ambiente. Come Lira di Borzalino. Un cesto in metallo che emana una luce morbida, utile ad accompagnarci anche nelle ore successive al lavoro.
Per chi ama un sottofondo musicale durante il lavoro
C’è chi ama lasciarsi cullare dalla musica, mentre lavora. In questi casi, per completare l’angolo studio c’è un altro elemento che non può mancare: una cassa.
Se cercate qualcosa da inserire in casa con discrezione, la risposta è Lyzard di K-Array, azienda specializzata in sistemi audio professionali. Lyzard è, infatti, un diffusore audio da incasso piccolissimo che può integrarsi perfettamente in qualunque ambiente.
diffusore audio Lyzard di K-Array
Non solo Lyzard è minuscolo (pesa 58 grammi e ne misura appena2,2x10x1,08cm), ha un design essenziale e può essere personalizzato nel colore. Per un impatto visivo minimo, ma una qualità del suono massima.
Apparecchiare la tavola mi dà sempre un tanto piacere. E’ una gradita distrazione nell’ultimo periodo, perché non c’è niente che mi piaccia di più che vedere creatività in abbondanza {che mi alleggerisce} e i miei commensali felici di sedersi a banchettare. In questi giorni ho usato la classica tovaglia bianca in lino di Fadal, che si presta benissimo a occasioni formali ma anche alla quotidianità e al colore.
La primavera sembra a portata di mano. Ogni giorno è un po’ più lungo e con questo ci sentiamo incoraggiati dalla speranza per ciò che stagione potrà riservare. Solo cose belle. Solo tavole ben apparecchiate anche nella vita di tutti i giorni.
Con questo in mente, ho voluto rivisitare un classico della biancheria da tavola: la tovaglia bianca. Troppo spesso banalizzata, la tovaglia bianca è come la camicia bianca. Non può mancare nella nostra biancheria da tavola.
Amo molto i parallelismi tra i settori della moda e degli interni: in fin dei conti il principio è lo stesso per entrambi i settori, miriamo tutti a proiettare la nostra personalità attraverso ciò che scegliamo di indossare e ciò che decidiamo di portare nelle nostre case. E sempre di più, noto un messaggio generale in cui credo: compra di meno, compra meglio. Cerca pezzi di qualità che non conoscono limiti di tempo né tendenze. Si tradurrà in risparmio economico e in un armadio perfetto, perfetto per ogni occasione.
Tovaglia bianca, suggerimenti di stile
– la tovaglia deve essere ben stirata, sempre
– per le circostanze più formali dovrà coprire le gambe del tavolo, per il resto la caduta va calcolata tra i 15 e 30 centimetri {personalmente preferisco 30 centimetri} come descritto qui
– il tradizionale abbinamento di piatti bianchi su tovaglie candide è sinonimo di eleganza e raffinatezza
– per rendere però più briosa la tavola basta aggiungere un tocco di colore
Spero che la mia tavola ispiri te e la tua famiglia a sedervi intorno al tavolo insieme più a lungo, a parlare e condividere, a ridere e dibattere, a stuzzicare {educatamente}, perché no! La tavola, dopotutto, è il cuore pulsante della casa e la tovaglia è un po’ come il tessuto della vita: sarà a conoscenza di tante storie e forse un giorno la tramanderai alla prossima generazione.