Pattumiera di design per la cucina? Esistono molti modelli funzionali e belli da vedere. Ti faccio conoscere Brabantia.
Diciamoci la verità.
Quando si comprano le pattumiere per casa lo si fa sempre con scarsa attenzione. Tanto poi la nascondo, tanto non esistono pattumiere belle da vedere…
Queste sono solo alcune delle frasi che bazzicano in testa riguardo questo argomento. In realtà esistono modelli di pattumiera che sono veramente di design, ma non solo per il fatto di essere piacevoli alla vista.
Sono anche funzionali e igieniche, pensate per rispondere alle richieste più esigenti.
Oggi ti racconto di Brabantia, ti meraviglierà.
Pattumiera di design per la cucina: sai già cosa ti serve?
Può sembrare una domanda retorica e scontata, ma in realtà (come per ogni altra cosa) prima di acquistare impulsivamente bisognerebbe farsi qualche domanda.
Di quanti contenitori avrai bisogno? Carta, vetro, indifferenziato, umido? Oppure ti bastano solo un paio di pattumiere perché le altre sono fornite dal comune?
Dove li metterai?
Hai posto all’esterno, in giardino o in balcone? Oppure dovrai tenerle in casa, in una zona adibita solo a questo?
Quanto grande ti serve? Da 10, 15, 30 litri? Se parliamo del contenitore per l’indifferenziato allora quello da 30 litri potrebbe essere l’ideale, soprattutto se hai una famiglia numerosa. Anche per la carta e il vetro potresti aver bisogno di una pattumiera grande, perché si tratta di materiali voluminosi.
Magari per l’umido potresti pensare ad una pattumiera da 15 litri, insieme ad una piccola pattumiera da tavola, comoda soprattutto quando si è in tanti a mangiare.
Sono sicura che non avevi pensato a tutte queste variabili. E non finisce qui!
Sì, perché le pattumiere non si aprono tutte allo stesso modo. Ci sono quelle a pedale, igieniche e comode se non ti piace l’idea di aprire con le mani il coperchio. Oppure quelle con il coperchio che scorre verso l’interno o all’indietro, senza mai toccare il contenuto della pattumiera.
Infine, ci sono quelle che si aprono con sistema push-pull… Insomma, hai solo l’imbarazzo della scelta.
Touch bin, da tavola e da incasso: la pattumiera di design che avrei voluto per la mia cucina
Ti dico la verità.
Se avessi conosciuto prima Brabantia quasi sicuramente non avrei preso le pattumiere dell’Ikea che ho ora. Perché al momento dell’acquisto mi sembravano ideali, salvo poi accorgermi nel tempo di quanto fossero scomode.
Come ti dicevo più su, le ho comprate un po’ d’istinto senza effettivamente sapere se sarebbero andate bene. Risultato: ora abbiamo sul balcone quattro pattumiere (bianche) gigantesche, di cui due inutilizzate (senza contare quella dell’umido). Chiaramente mi portano via spazio, oltre al fatto che devono essere pulite regolarmente perché si trovano all’aperto.
Se tornassi indietro ne prenderei tre soltanto: per la plastica, l’umido e l’indifferenziato. Per il resto delle raccolte noi abbiamo i contenitori del comune, quindi non abbiamo altre esigenze particolari.
Sul sito di Brabantia la scelta è davvero ampia ma ci sono alcuni pezzi che hanno attirato la mia attenzione. Bo Touch Bin rientra a pieno titolo nella categoria “Pattumiera di design per la cucina”, anche perché è fatta talmente bene che nasconderla è quasi un peccato.
Ha un contenitore interno da 36 lt, perfetto per chi deve raccogliere rifiuti grandi o in grandi quantità. È estraibile, basta toglierlo per svuotarlo e pulirlo (che non è un dettaglio da poco). L’apertura è soft touch: sfiori il coperchio e si apre e si chiude silenziosamente.
Ha i piedini, quindi rimane sollevata da terra rendendo estremamente facili le pulizie di casa. Non da ultimo, è regolabile in altezza ed è disponibile in tantissimi colori (tipo il verde pino, il bianco avorio…)
Il secondo sistema che mi è piaciuto appena l’ho visto è il Sort & Go. Si tratta di due pattumiere da 12 litri ciascuna, da incasso. Arrivano con la struttura di fissaggio, pronte da fissare alle ante delle basi della tua cucina. La struttura sorregge il peso delle pattumiere, senza andare ad incidere sull’anta del mobile. Il coperchio può rimanere aperto, se hai bisogno di riordinare e pulire velocemente.
Anche in questo caso i colori tra cui scegliere sono davvero carini, per cui anche nel caso in cui ti rimanessero a vista non sarebbe un grande problema.
Infine, l’ultima pattumiera che mi è piaciuta un sacco è quella piccola da tavolo. Si tratta di un piccolo contenitore da 22 cm per 12, con manico in acciaio, che ti può venire in soccorso mentre stai preparando da mangiare. Pensa a quando peli e affetti le verdure: non so te, ma io ho sempre vicino un piatto o simile dove raccogliere bucce, semi e simili.
Questa piccola pattumiera serve proprio a questo, raccogliere pezzi che altrimenti ti resterebbero in giro, obbligandoti a metterci il doppio per sistemare la cucina alla fine. Puoi anche usarla a tavola, se hai tanti invitati e vuoi un contenitore nel quale mettere i tovaglioli usati, ad esempio.
Potrebbe essere molto utile anche in cucine senza pensili, diventando anche un contenitore per piccoli oggetti che non vuoi rimangano a vista. Potresti averne un paio da usare in base alle necessità.
Una volta che hai finito la svuoti facilmente e la metti in lavastoviglie, igienizzata e pronta a tornare in pista.
Avresti mai detto che esiste un design bello ed efficiente anche per questi pezzi?
Mai accontentarsi di pezzi trovati di fretta che non ti convincono.
Te lo dico per esperienza personale, perché molte volte quando si tratta di casa propria si sente l’esigenza di vedere tutto pronto e finito. Perché non si sa, ma è così. È solo poi con l’esperienza quotidiana che vengono fuori tutte le magagne.
Oggetti e arredi delle misure sbagliate, dei colori sbagliati, dei materiali sbagliati. Eppure, la soluzione è semplice: prendersi il tempo di scegliere, valutare le alternative. Come nel mio caso: sono sicura che se mi fossi presa più tempo per fare le mie ricerche ora non avrei il balcone invaso da pattumiere che non uso e non mi servono.
Qual è la tua esperienza in merito? È capitato anche a te di prendere decisioni avventate di cui ti sei pentita? Raccontamela nei commenti!
Ormai è di rito: la domenica è il giorno in cui dedico tutta me stessa alla Casetta.
Mi piace staccare la spina dalle attività della settimana passata, spostando cose, aggiungendo dettagli, realizzando diy o facendo shopping per il nostro posticino.
Questa domenica, nella mia to-do list c’era da spuntare la voce “cambiare le stampe nella gallery wall del salotto al piano di sopra”.
Dunque, ne ho approfittato per testare la mia nuova stampante, che giaceva da mesi nell’armadio, ancora inscatolata.
Ebbene sì, le nuove stampe sono uscite fresche fresche, direttamente dalla stampante!
Ho passato gran parte della mattinata a cercare dei free printables degni di nota, che fossero in grado di caratterizzare la parete alle spalle del divanone. Volevo qualcosa di speciale, non una classica foto prodotta in serie.
La mia ricerca ha portato numerosi frutti! Sono riuscita a sostituire ben due delle stampe in salotto e ad aggiungerne un paio in bagno ed in camera.
Di seguito trovi una serie di siti da cui puoi scaricare immagini gratuite da stampare e da utilizzare come posters per le tue pareti.
– NYPL Digital Collections. Un tuffo nella libreria pubblica di New York, con vecchie copertine di magazines, stampe di pattern vintage, schizzi fatti a mano di abiti anni ’60, illustrazioni botaniche e tanto altro. Le immagini, di dominio pubblico, possono essere scaricate e stampate.
– Pexels. Include fotografie, video e qualche illustrazione. I miei preferiti qui sono i pattern fotografici. Pexels mette inoltre a disposizione un sacco di foto stupende di paesaggi e soggetti naturali. Qui i creators hanno un loro profilo da cui puoi spulciare i loro portfolio. Puoi ringraziarli del loro lavoro seguendoli o sostenendoli con una donazione.
– Gratisography. Una serie di foto divise per categoria. Adoro la sezione “urban”, per quanto questa sia lontana dai miei interessi, di norma. Contiene scatti deliziosamente desaturati e ricchi di dettagli architettonico interessanti.
Il mio preferito, nonchè mia nuova ossessione è il primo. Puoi trovarci davvero dei pezzi incredibilmente unici! Io ho scaricato le copertine di vecchie riviste, un ritratto di donna, una stampa di arte giapponese e delle stampe botaniche enciclopediche.
Ho rinnovato, quindi, una parte della mia gallery (le vecchie stampe erano state riadattate a questa zona della casa, quindi non mi piacevano lì…).
Ho stampato su dei semplici fogli A4, impostando la stampa su “verticale” (puoi impostarla su “orizzontale” se la tua immagine ha un portamento orizzontale).
Per incorniciarle per bene e riadattarle alle mie cornici, ho pensato di costruire dei pass partout.
Qui di seguito trovi un reel in cui ti spiego come puoi farlo anche tu!
Per adattare il foglio A4 alla cornice 40×50, invece, ho costruito un passpartout più grande rispetto alla stampa e riempito lo spazio in eccesso con un foglio di carta mooolto vintage (era la base di un vecchio quadro). Ho quindi centrato la stampa fissandola con un pezzetto di scotch.
Puoi usare la stessa tecnica sostituendo la carta vintage con un campione di carta da parati o un cartoncino della tinta che preferisci, meglio se in accordo con i colori della tua stampa.
Per non lasciarti a bocca asciutta, e anche per non contagiarti con la mia nuova dipendenza, ho selezionato per te le mie stampe preferite!
Per averle ti basterà seguire le istruzioni sotto questo post di Instagram.
Credenza , madia e dispensa, si tratta di tre elementi indispensabili in casa,
a volte la dispensa è una credenza o una madia,
altre volte invece si tratta semplicemente di una colonna o una nicchia ricavata in qualche spazio della casa,
insomma,
indipendentemente dal loro nome,
che le chiamiate credenza, madia o dispensa, i loro ruoli sono gli stessi:
abbellire
contenere
riempire
ma come le inseriamo in casa? in quale ambiente? con quale stile e colore?
Credenza , madia o dispensa in soggiorno
La madia contemporanea è una tipologia di credenza diversa rispetto a quelle a degli anni ’50 ’60,
una volta la credenza era il buffet,
un mobile con 4 ,5 antine, lungo e non troppo profondo,
tipo quello qui sotto in foto
Oggi invece la madia è un elemento di design,
un complemento d’arredo che si inserisce perfettamente in ogni spazio,
alta, bassa, lunga. stretta,
insomma ce ne per tutti i gusti,
non occorre che sia dello stesso colore o dello stesso stile del tavolo e delle sedie o del soggiorno,
spesso creare un mix and match tra contemporaneo e classico, da un risultato poco banale.
Si tratta di elementi irrinunciabili nella zona pranzo,
che spesso con le loro forme, i loro abbinamenti di colori e materiali creano ambienti inediti,
se finite anche sul retro possono essere posizionate anche in centro stanza come divisorio,
oppure a parete per appoggiarci la tv,
mentre dietro il divano separano il living dalla zona relax.
Credenza o dispensa in cucina?
Dire credenza in cucina per qualcuno è sinonimo di cucina classica
niente di più sbagliato,
esistono credenze per cucine moderne e per cucina classiche,
nel primo caso basta reinventarne l’aspetto,
come accade nel soggiorno con le madie,
insomma,
se non volete chiamarla credenza perché il nome non vi piace, postete chiamarla dispensa.
In effetti,
nelle cucine moderne, la dispensa assume vari aspetti,
può inserirsi con elementi alti tra la zona operativa
oppure può integrarsi con il resto della cucina utilizzando elementi con diverse altezze e profondità
Se sviluppata in altezza con colonne, la dispensa è il modo migliore per ottimizzare lo spazio,
oppure nel caso di una cucina dallo industrial , con basi ed elementi a giorno , oltre a ricavarne tanta capienza e piano su cui lavorare, si può ottenere un elemento dallo stile inconfondibile
e negli altri ambienti della casa?
Esiste sempre un modo per inserire una credenza o una madia o un mobile contenitivo che faccia da dispensa in casa,
Chissà per quale motivo non ho mai avuto particolare simpatia per le panche in cucina. Ora che sono matura {sia di età sia di gusto estetico} ho imparato ad apprezzare questo elemento di arredo che offre infinite scelte di stile e grandi possibilità funzionali: la panca in cucina sostituisce le sedie, libera lo spazio per il passaggio e può essere molto accogliente.
La panca in cucina è funzionale
La panca è sicuramente una grande alleata quando si tratta di organizzare piccole cucine, perché permette di ottimizzare l’ambiente. Tuttavia, si rivela molto interessante anche in grandi spazi aiutando a mantenere l’ordine e creare passaggi calpestabili fluidi e comodi.
Funzionalità della panca:
aiuta a evitare l’ingombro delle sedie
può avere dei cassettoni per raccogliere oggetti e utensili
favorisce il movimento all’interno della stanza
facilita la pulizia
può essere posizionata negli angoli, a parete oppure a ridosso delle penisole
La panca in cucina è bella
La panca non tradisce le aspettative nemmeno quando si parla di estetica: é talmente versatile che si adatta a qualsiasi stile e a molti materiali.
Anch’io sono ricorsa alla panca per motivi di spazio e si è rilevata la soluzione migliore per la mia cucina; abbiamo scelto una seduta in legno realizzata da un artigiano e uno schienale in tessuto, che abbiamo affisso al muro con una semplice struttura in legno leggero, per scongiurare uno stile troppo rustico.
4 suggerimenti di stile:
la panca in legno riscalda una cucina bianca o grigia
la panca in velluto si inserisce bene in un ambiente elegante
un tessuto di design aggiunge modernità a una cucina classica
la panca è l’arredo giusto per giocare con il colore
Desideri una casa ben arredata ma pensi di non esserne capace? Vorresti arredare la mensola sopra al letto oppure la credenza nell’ingresso, ma non sai da dove iniziare? Non ti preoccupare, oggi sono qui a darti una mano, ti insegnerò ad arredare qualsiasi piano d’appoggio della tua casa come una vera stylist.
Quando ricevi ospiti ti senti in imbarazzo perchè la tua casa non è in ordine, la parete attrezzata non è arredata come vorresti e quindi non la senti tua. Di conseguenza non ti senti a tuo agio al 100%. In questo articolo ti mostro come puoi realizzare autonomamente composizioni armoniche e arredare qualsiasi piano di appoggio all’interno della tua casa: una mensola, una credenza, una parete attrezzata, insomma qualsiasi piano d’appoggio con dietro un muro.
A primo impatto può sembrare difficile arredare un piano di appoggio, ma non devi preoccuparti, anche le stylist una volta non ne erano capaci e anche io! Come primissima cosa devi volerlo (veramente), quindi impegnarti e autoconvinciti che ce la puoi fare. Successivamente devi imparare ad allenare l’occhio e memorizzare le 6 tecniche efficaci che tra poco ti vado ad illustrare.
Nulla è impossibile, basta solo volerlo. Devi avere un pò più di fiducia in te stesso e nelle tue capacità.
A differenza di una composizione sul tavolo, argomento affrontato recentemente, le composizioni su un piano di appoggio si sviluppano con un andamento lineare. È importante non lasciarsi spaventare dallo spazio che si deve riempire, soprattutto perchè non è necessario occuparlo tutto (te ne parlerò meglio più tardi).
Ragiona come se dovessi creare tante composizioni e non come una unica. L’obiettivo infatti è quello di realizzare una serie di composizioni distanziate tra loro, disposte in linearmente lungo il piano da decorare. Partendo da questa premessa ti metti già nell’ottica giusta, cioè quella di pensare per gruppi di oggetti armonici e non come una mega decorazione che risulta impattante e anche un pò fastidiosa all’occhio.
Vorresti che i tuoi ospiti, entrando in casa tua, dicessero: “Wow, che bella casa!”?
Grazie all’applicazione di queste 6 TECNICHE sarai in grado, autonomamente, di arredare e cambiare aspetto a qualsiasi piano di appoggio di casa tua, realizzando composizioni come una vera stylist.
TECNICA #1
Palette colori
Pic by Pinterest
Suddividi per colore gli oggetti che vorresti inserire nel tuo piano di appoggio e seleziona solo gli oggetti che appartengono a 2 o 3 tonalità. In altre parole, crea una palette colori che rispecchi te e la tua casa e rispettala. Troppi colori rischiano di creare caos, meglio focalizzarsi su pochi per un effetto ben riuscito.
Nell’immagine qui sopra sono stati scelti: il color avorio, nocciola e antracite.
TECNICA #2
Altezze differenti
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È fondamentale che gli elementi scelti abbiano altezze diverse. Non devi mai accostare 2 o più elementi con altezze identiche, piuttosto suddividili in più gruppi. All’opposto, se alcuni oggetti hanno un forte dislivello tra loro, raggruppa insieme tutti quelli alti e tutti quelli bassi. Attenzione però, non devono crearsi sequenze di: alto-basso-alto-basso. Troppi dislivelli creano confusione e poca armonia. La soluzione in questo caso è: alto-basso, spazio di riposo, e di nuovo un’altra composizione.
TECNICA #3
Gruppi e livelli
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Posiziona gli oggetti leggermente sfalsati tra loro, come se ci fossero più livelli di profondità. Fare gruppo significa proprio sovrapporre gli oggetti, non troppo (deve rimanere ben visibile l’elemento dietro), e fare in modo che le decorazioni creino coesione tra loro formando una bella composizione armonica. Ricorda, l’obiettivo principale è quello di creare gruppi, se gli oggetti sono slegati tra loro non ci sarà nessun gruppo.
TECNICA #4
Elemento singolo
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In alcuni casi, ma solo se l’oggetto è importante e caratteristico, puoi mettere da parte il discorso dei gruppi. Infatti, se l’oggetto in questione è particolare e molto decorativo, puoi considerarlo singolarmente e posizionarlo isolato da altri elementi che si sovrappongono a lui.
Riesci a vederlo nell’immagine qui sopra qual’è l’elemento singolo? Quello più caratteristico che non fa gruppo con nessun’altro oggetto?
TECNICA #5
Non riempire tutto lo spazio
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Non è necessario riempire tutto lo spazio a disposizione, anzi se lo farai non ci sarà modo di percepire le composizioni che hai creato e il tutto diventerà caotico e perderà di armonia. Quindi distanzia i gruppi e fai in modo che si percepiscano come composizioni singole sul tuo piano di appoggio.
TECNICA #6
Aggiustamenti finali
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Dopo aver arredato il tuo piano di appoggio allontanati, muoviti a destra e sinistra e osservalo attentamente. Come ti sembra? Si notano i vari gruppi? Se ad esempio muovendoti noti che gli oggetti sovrapposti, posizionati con la tecnica dei livelli, si distanziano troppo, allora aggiusta il gruppo avvicinando ulteriormente gli oggetti tra loro.
Come ti senti ora? Hai già voglia di metterti all’opera? Non conoscendo nel dettaglio la tua casa, ho cercato di darti delle regole universali e adattabili alle tue esigenze. Utilizza queste tecniche, ma cerca sempre di esprimere la tua personalità, soprattutto nella scelta degli oggetti.
Se hai voglia di mostrarmi l’arredo del tuo piano di appoggio, manda una e-mail a: info@rominasita.it e ti dirò le mie impressioni e un consiglio (gratuito) su come eventualmente migliorarlo, ma tanto so già che farai un ottimo lavoro!
Nonostante i miei suggerimenti pensi di non esserne comunque capace? Non sai quale palette colori scegliere? Quali oggetti decorativi utilizzare? Io sono disponibile a darti una mano. Scrivimi oppure dai un’occhiata al mio servizio di consulenza EASY.
Auguro a tutti voi un buon inizio anno e felice 2021! Quest’anno iniziare con i buoni propositi è un must. In questo post trovate qualche suggerimento per vivere la propria casa in maniera funzionale e rilassante.
Home office ergonomico
Anche nel nuovo anno 2021 molti continueranno a lavorare da remoto. Le richieste di progettazione che sto ricevendo ultimamente per ottimizzare gli spazi a casa e creare uno spazio dedicato al lavoro, ne è una conferma. Ho parlato in questo post, di come creare un angolo studio e home office. Qui di seguito qualche suggerimento d’arredo.
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Un soggiorno accogliente
Il divano è un elemento molto importante per un soggiorno accogliente. assicurati di avere il divano confortevole e di dimensione giusto per la tua famiglia.
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Dormire bene
il nostro corpo ha bisogno di dormire almeno 8 ore al giorno. Quindi assicurati di avere il letto giusto per un riposo migliore.
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Dedicare del tempo a se stessi
2020 è stato un anno stressante e tanti di noi siamo arrivati alla conclusione di voler dedicare del tempo per il relax. Una spa nella propria casa potrebbe essere la soluzione ideale. Basta una vasca ed alcuni elementi per creare un’atmosfera rilassante anche a casa.
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Vacanze nel giardino
Se hai un balcone, un terrazzo oppure un giardino, curarlo e arredarlo per poter trascorrere del tempo all’aperto è un must.
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Com’è il tuo living? Ti piace o pensi che manchi qualcosa? Aree incomplete, personalità, carattere, utilizzo sbagliato di una specifica funzione, ecc… Nell’articolo di oggi ho deciso di concentrarmi nella zona del divano, in particolare voglio mostrarti 10 idee carine e semplici da realizzare, per decorare la parete dietro al divano.
Quando tutti i giorni entri in casa e vedi quella parete così spoglia e priva di personalità sopra al divano, provi un leggero senso di insoddisfazione. Pensi che manchi qualcosa ma non sai di preciso cosa, vorresti fare qualcosa ma non sai come intervenire. Non hai tempo di fare ricerca su Pinterest e per questo ti ritrovi a rimandare questo momento e a continuare a provare questo leggero senso di amarezza quando ti rivolgi verso il divano. Questa cosa, a lungo andare, ti fa provare sensazioni negative e non ti fa stare bene. È fondamentale sentirsi soddisfatti e soprattutto sereni all’interno della propria casa.
Quindi agisci subito e non protrarre nel tempo questo piccolo compito, ovvero decorare la parete dietro al divano. Più lo rimandi e più ti sembrerà difficoltoso da portare a termine. Vedrai poi, quando lo avrai fatto, come ti sentirai bene!
Non rimandare ciò che puoi fare oggi e sentiti bene nella tua casa.
Sono qui per aiutarti e per dirti che la tua ricerca l’ho fatta io! Ho selezionato 10 idee, quelle che per me sono le più significative e carine per decorare la parete dietro al divano. Spero ti piacciano e buona visione
IDEA #1
Elemento unico
Può essere un grande quadro o specchio. Per un effetto scenografico di grande impatto, in un unico elemento esprimi i tuoi gusti e la tua personalità. Quindi sceglilo consapevolmente, che ti piaccia davvero e posizionalo al centro del divano.
IDEA #2
Gallery wall dalla palette delicata
Vuoi decorare la parete ma in maniera soft? Allora crea una Gallery Wall in nuance con il tono della parete, quasi come se si mimetizzasse. In questo modo la decorazione risulterà gradevole e delicata.
IDEA #3
Gallery wall audace
Se sei amante dei contrasti di colore allora puoi osare con una gallery wall che contiene tonalità forti, attenzione però a non utilizzare troppi colori, per evitare un effetto troppo Arlecchino.
Decora la parete con la pittura, seleziona un motivo geometrico (facile da realizzare) e replicalo sull’intera parete. Una decorazione semplice da realizzare ma di grande effetto.
IDEA #5
Mensole
Idea pratica e carina è quella di allestire una o più mensole decorate con cornici e/o oggetti vari decorativi. Ho in programma di scrivere un articolo in cui rivelo qualche tecnica di styling per arredare una mensola.
IDEA #6
Visual display
Soluzione alternativa e di tendenza è quella di utilizzare poster, stampe o pagine di riviste e appenderli singolarmente in maniera alternativa. Ad esempio con grucce appendiabiti, cartelline con pinze o scotch.
IDEA #7
Mix cornici e oggetti
mmiwall
Una gallery wall intervallata da oggetti decorativi. Una soluzione audace che esprime la propria personalità all’interno delle nostre case.
IDEA #8
Colore protagonista
Per dare maggior risalto alla parete principale del living, valorizzala con un colore strong e il divano, se appartenente ad una tonalità in contrasto, diventerà il protagonista della stanza.
IDEA #9
Finta boiserie
In questa foto di esempio immagina che ci sia un divano al posto del letto. Realizza una finta boiserie con una mensola poco profonda e lunga tutta la parete. Inoltre, proprio come in questa immagine di esempio (immagina che ci sia un divano al posto del letto), dipingi con 2 colori differenti la parte sopra e quella sotto. Consiglio di scegliere una tonalità neutra una delle 2 parti (meglio quella superiore).
Mensole di forme differenti dalla classica lineare sono un’ottima soluzione per decorare la parete dietro al divano. Arredano molto e allo stesso tempo risultano un’idea originale.
Ecco svelata la mia selezione delle 10 idee per decorare la parete dietro al divano. In base all’idea che deciderai di sviluppare tieni sempre in considerazione del contesto, cioè delle caratteristiche del tuo living: palette colori, forme, stili e seleziona le decorazioni per la parete in funzione di esse.
Quale tra queste è più in linea col tuo stile? Raccontamelo qui sotto nei commenti.
P.S. Se pensi di non riuscire da solo e credi di aver bisogno di un piccolo consiglio personalizzato, posso darti una mano io! Dai un’occhiata alla consulenza EASY.
La maggior parte delle persone che compra casa è consapevole che dovrà ristrutturarla. Acquistare e ristrutturare è un’operazione ormai diffusa.
Infatti il patrimonio edilizio italiano è ormai abbastanza datato, oltre l’80% delle case ha più di trent’anni. E non è mai stata ristrutturata.
Ma un’operazione del genere raddoppia le difficoltà per chi la affronta.
Se devi acquistare e ristrutturare in questo articolo ti farò vedere quali sono gli aspetti su cui devi concentrarti e come non prendere degli abbagli.
Mi capita spesso di parlare con persone che stanno per acquistare una casa da ristrutturare. E sono arrivato alla conclusione che tutti affrontano questo passo senza sapere bene in cosa si stanno avventurando. Come soldati mandati al fronte allo sbaraglio.
C’è chi non ne vuole sapere di agenzie immobiliari convinto che “ma perché devo dare il 3% all’agenzia che non fa nulla”…sottostimando in modo pericoloso la complessità del mercato immobiliare.
C’è chi invece si affida ciecamente alle agenzie immobiliari, senza sapere che (purtroppo) la maggior parte delle agenzie immobiliari non svolge bene il proprio lavoro. Che come quello di noi tecnici è di tutela dei propri clienti (nel suo caso due clienti: chi vende e chi compra).
Le persone infatti pensano (giustamente) che siano le agenzie immobiliari a doversi occupare di verificare che l’immobile sia in regola prima di metterlo sul mercato.
E allo stesso modo (stavolta sbagliando) pensano che le agenzie siano anche in grado di dare le giuste indicazioni sulla ristrutturazione che dovranno fare.
Ma la realtà è che la maggior parte delle agenzie immobiliari non esegue nemmeno le più basilari verifiche urbanistiche sull’immobile, finendo per mettere in vendita immobili con gravi abusi.
E allo stesso modo non è in grado di dare corrette informazioni sulle ristrutturazioni (o preferisce non farlo).
Spesso mi viene riferito di agenti che dichiarano cifre per ristrutturare nettamente al di sotto dei reali costi di mercato.
Certo, ognuno fa il suo gioco…è più facile venderti una casa se sai che dovrai spendere pochi soldi per ristrutturarla.
Ma tu devi avere le informazioni giuste per decidere se acquistare o meno un immobile. E un costo realistico di ristrutturazione è un parametro fondamentale…
Quindi se stai per comprare una casa da ristrutturare, ecco le tre cose su cui devi focalizzare la tua attenzione:
Da chi stai acquistando (il proprietario o degli intermediari)
La conformità della casa che stai acquistando
La fattibilità e i costi dei lavori di ristrutturazione
In questo articolo ti darò delle regole chiare per aiutarti a non commettere errori. Partendo da una riflessione su come cercare gli immobili da acquistare.
DOVE TROVI UN IMMOBILE DA ACQUISTARE? AGENZIA O INTERNET
Ho appena espresso un’opinione poco lusinghiera sulle agenzie immobiliari. Ma nonostante ciò affidarsi a loro, e lasciar perdere il fai da te, in caso di compravendita è l’unica via da seguire.
Perché comunque le agenzie immobiliari fanno un lavoro prezioso, che non si limita a mettere in contatto compratori e venditori.
Invece c’è una cosa di cui puoi andare sicuro: i venditori non dicono mai tutta la verità sul proprio immobile.
Nemmeno alle agenzie immobiliari e alle volte nemmeno ai notai…
Cercano di tacere i problemi dei loro immobili a meno che non vengono messi alle strette: a partire da eventuali abusi fino a problemi “tecnici” tipo infiltrazioni, danni o lavori condominiali da pagare.
Chi fa così ignora che poi tutto quello taciuto potrebbe ritorcerglisi contro anche dopo molti anni (c’è un’ampia giurisprudenza di atti annullati o risarcimenti a carico di venditori).
Anche per questo un’agenzia immobiliare in grado di scremare le case invendibili da quelle vendibili è fondamentale.
Lo so che l’idea di risparmiarsi il 3% di commissione sul costo della casa è allettante, ma il gioco non vale la candela.
Un po’ come per le imprese “chiavi in mano”, 9 volte su 10 può andare tutto liscio…ma quella volta che va male sono dolori. E non puoi sapere se capita a te.
Il fai da te potrebbe costarti molto di più in problemi da risolvere o cause legali dopo l’acquisto.
Ad ogni modo la presenza di un’agenzia immobiliare non ti esonera dal fare tutto il possibile per tutelarti.
Vediamo quindi quali sono le verifiche che devi fare e i documenti che devi pretendere dal venditore quando decidi di acquistare una casa da ristrutturare.
COSA VA FATTO PER NON PRENDERE FREGATURE: GUIDA COMPLETA ALL’ACQUISTO E RISTRUTTURAZIONE DI UNA CASA
Come dicevamo sono due le cose su cui devi concentrati quando cerchi una casa da acquistare e ristrutturare:
la verifica della conformità urbanistica ed edilizia dell’immobile;
la fattibilità e il costo della ristrutturazione.
In realtà ce ne sarebbe anche una terza: cioè devi cercare di sapere tutto il possibile sull’immobile in cui si trova l’appartamento che ti interessa.
Spendiamo qualche parola su tutti questi aspetti.
1. Verifica urbanistica/catastale immobile
Questo è il tasto dolente della quasi totalità degli immobili italiani.
Abusi più o meno gravi sono diffusi in modo capillare.
Dalla semplice parete spostata per allargare il bagno a veri e propri ampliamenti abusivi (ad esempio le verande…).
E il problema è che spesso i proprietari di casa che hanno fatto gli abusi non ne sono consapevoli.
Recentemente mi è capitato di dover fare un progetto in una casa che era stata condonata.
I proprietari, nel lontano 1980, avevano fatto un ampliamento abusivo. E grazie al condono del 1985 sono riusciti a mettere tutto in regola.
Ero convinto fosse tutto a posto, ma quando vado a verificare gli ambienti interni scopro che la divisione era completamente diversa dalla pianta depositata in Comune.
Si trattava comunque di un abuso non grave. Ma quando l’ho detto ai proprietari sono caduti dalle nuvole: erano convinti che potessero fare tutte le modifiche che volevano dentro casa senza dover fare pratiche edilizie.
E come loro lo sono la maggior parte delle persone in Italia.
Per questo verificare la conformità edilizia e catastale dell’immobile prima di fare un’offerta è importante.
Perché se scopri degli abusi dopo che hai acquistato hai poche alternative:
Chiedi l’annullamento dell’atto in caso di abuso insanabile
Sistemi tutto a tue spese e chiedi al vecchio proprietario di rimborsarti queste spese
Sistemi tutto a tue spese e non riesci ad ottenere nessun rimborso
Ti tieni l’abuso.
È inutile che ti dica come le opzioni più diffuse sono le ultime due.
Certo, se poi ti ritrovi nel primo caso…sai che possono venire a demolirti casa, o un pezzo di casa, in qualsiasi momento.
Spero di averti spaventato abbastanza in merito all’importanza della conformità degli immobili.
Adesso vediamo in cosa consistono queste verifiche e chi le deve fare.
Verifica di conformità urbanistica
In soldoni questa verifica accerta che la casa, o l’appartamento, come è nella realtà dei fatti corrisponde a come è negli atti depositati in comune.
Questi atti sono il permesso di costruire (o licenza edilizia) e tutte le modifiche fatte nel corso degli anni con altri procedimenti edilizi (DIA, SCIA, CILA).
Ponendola in modo banale: la pianta depositata in Comune deve corrispondere alla pianta reale.
Ma considera questa affermazione un’estrema semplificazione delle cose.
Ci sarebbero mille altre cose da dire in proposito, a partire da quali atti fanno realmente fede per stabilire lo “stato legittimo” dell’immobile.
E non è una cosa di cui tu puoi pretendere di avere la competenza. E nemmeno di verificare da solo.
Anche perché le verifiche andrebbero estese anche alla conformità di strutture ed impianti.
Non è uno scherzo.
Verifica di conformità catastale
Questa è più semplice da fare rispetto alla verifica urbanistica…ed è quella di cui di solito si accontentano agenzie immobiliari e notai.
Cioè si tratta di verificare che la piantina catastale e lo stato reale della casa coincidano.
Però attenzione ad un aspetto: ciò che conta sono gli atti presenti al Comune, non quelli del catasto.
Una piantina catastale non può attestare la conformità edilizia di un immobile. In gergo si dice che le planimetrie catastali non sono probatorie. Cioè non provano nulla.
Se la piantina catastale è uguale allo stato reale della casa ma la pianta depositata in Comune è diversa…c’è un abuso.
E ti assicuro che capita spesso che la planimetria catastale sia conforme mentre non lo sia quella del Comune: in passato (e ancora oggi) molte persone pensavano fosse sufficiente cambiare la planimetria catastale come conseguenza di una ristrutturazione.
Purtroppo è falso.
Quindi la piantina catastale deve essere conforme sia allo stato dei luoghi che agli atti depositati al Comune.
Chi fa la verifica urbanistico/catastale?
La verifica di conformità urbanistico-catastale è una relazione. E ti dico subito che non è una relazione obbligatoria per legge da allegare alle compravendite.
Si tratta solo di uno strumento di tutela per l’acquirente. (E in parte anche per il venditore…).
In fondo chi vorrebbe comprare una casa con degli abusi?
Detto ciò farla non è banale.
Bisogna come prima cosa fare il rilievo dell’immobile. Poi bisogna rintracciare tutte le pratiche edilizie, anche con accessi agli atti presso gli archivi comunali. E infine bisogna confrontare le cose.
Si tratta di un lavoro che può fare solo un tecnico. Anche perché interpretare le pratiche edilizie non è banale.
E naturalmente questa cosa ha un costo. Che non è irrisorio perché il tecnico che prepara la relazione assevera quello che scrive. E se assevera qualcosa di falso ne risponde personalmente e penalmente.
Una relazione di conformità urbanistica non dovrebbe mai costare meno di 1.500€. A salire a seconda della complessità del caso.
So che in giro ci sono professionisti che svendono questo servizio per poche centinaia di euro. Ognuno è libero di fare come meglio crede ma sulla veridicità di una relazione fatta per pochi euro non ci metterei la mano sul fuoco.
Chi la paga?
Questa domanda, se fossimo in uno Stato civile non avrebbe senso di esistere: naturalmente deve pagarla il venditore. Cioè l’attuale proprietario di casa.
Dovrebbe essere suo interesse non rifilare una sòla al compratore.
E poi una volta fatta vale per tutte le visite che verranno fatte all’immobile.
Però siamo in Italia e molti proprietari di casa si rifiutano di farla. Anzi, direi quasi tutti. Tanto un fesso che compra casa senza interessarsi della conformità lo trovano…
Di certo che sia la persona interessata all’acquisto a doverla pagare è assurdo: chi spenderebbe migliaia di euro per rischiare di venire a sapere che la casa a cui è interessato ha degli abusi e quindi non può comprarla?
E poi cosa dovrebbe fare questa persona interessata a comprarsi una casa: pagare una relazione di conformità per ogni immobile che visita?
Alla fine spenderebbe più di relazioni di conformità che per l’acquisto della casa…
Se fossi in te eviterei di prendere in considerazione immobili che non hanno una relazione di conformità urbanistica.
Lo so che così ti ritroverai a scartare il 90% degli immobili…però non averla è pur sempre un rischio.
2. Visura ipotecaria immobile
La visura ipotecaria di un immobile è come la sua carta di identità.
Pensa se acquisti una casa e dopo qualche anno sbuca fuori una persona che, atti alla mano, accampa diritti sulla casa che hai pagato a caro prezzo?
Sembra una situazione assurda ed inverosimile…ma non lo è.
L’atto di proprietà non è sufficiente per stabilire con certezza se l’immobile che ti interessa è di proprietà della persona che lo sta vendendo.
Lo so, sembra una supercazzola però è così.
Come sai gli immobili spesso passano di padre in figlio per questioni ereditarie. E ci potrebbero essere eredi che potrebbero vantare diritti sull’immobile che stai comprando.
Ma non solo: ci potrebbero essere ipoteche sull’immobile non chiuse, e quindi potrebbe presentarsi una banca o addirittura Equitalia a richiedere la casa che hai acquistato spendendo centinaia di migliaia di euro.
Quando acquisti una casa devi essere sicuro che il venditore abbia tutti i diritti sull’immobile e che nessun altro abbia diritti di nessun tipo sullo stesso immobile.
Questo si fa con una visura ipotecaria.
La possono fare tutti perché gli atti sugli immobili sono pubblici. Quindi puoi farla anche tu autonomamente.
Però spezziamo una lancia a favore delle Agenzie Immobiliari: su questo sono mediamente preparate.
In fondo non devono chiedere il permesso al proprietario di casa per farla e costa relativamente poco (qualche decina di euro).
Si richiede agli Uffici di pubblicità immobiliare (prima chiamate Conservatorie del registro immobiliare) e consente di conoscere, oltre al reale proprietario dell’immobile, se ci sono ad esempio contestazioni sulla proprietà dell’immobile, se ci sono ipoteche di qualsiasi natura (giudiziarie, legali o per mutui), se ci sono pignoramenti, se ci sono servitù di qualsiasi tipo (la più comune è la servitù di passaggio per i terreni senza sbocco su strada pubblica).
Tutte notizie che immagino vorresti sapere prima di comprare una casa…
3. Informati sull’edificio in cui si trova l’appartamento
Naturalmente questo vale se stai per acquistare una casa in condominio…
Sono varie le verifiche che dovrebbero essere fatte sull’edificio in cui si trova l’appartamento che ti interessa:
Verifica urbanistica
Lavori fatti/in corso d’opera/futuri
Problematiche note
Verifica urbanistica
Ti starai chiedendo “che c’entra la verifica urbanistica se ho già quella dell’appartamento?”
Hai ragione…ma dalla verifica dell’appartamento emerge se l’appartamento è in regola o meno.
Però ci possono essere abusi nell’edificio che esulano da quelli del singolo appartamento.
Ad esempio mi è capitato di trovare edifici con piani interi non presenti nei progetti depositati presso gli archivi comunali.
Oppure con torrini scale in copertura che si sono trasformati in mega attici.
Lo scopo della verifica urbanistica sull’edificio non è andare casa per casa a rompere le scatole alla gente per vedere se hanno fatto abusi.
In ogni edificio ci sono abusi di vario genere e quelli dentro le singole proprietà non ti interessano.
Quello che deve emergere dalla verifica urbanistica dell’edificio sono i macro-abusi:
Piani non dichiarati
Ampliamenti non dichiarati
Prospetti differenti
Devi conoscere queste cose non tanto perché la casa che stai per acquistare possa avere qualche tipo di problema se ci sono…ma perché prima o poi qualche ente potrebbe svegliarsi e dire al condominio “sistemate tutto”. E chiaramente saranno i condòmini a pagare…(quindi anche tu)
Oppure, se il condominio vuole fare lavori sull’edificio, devi sapere che non potete sfruttare le detrazioni fiscali perché la “conformità urbanistica” è un requisito indispensabile per accedervi.
E se decidete comunque di tentare la fortuna e chiedere le detrazioni fiscali anche in presenza di abusi…devi sapere che potrebbero venire a richiedertele con gli interessi.
Spesso le informazioni sulla conformità dell’edificio vengono inserite dentro le relazioni di conformità fatte per il singolo appartamento.
Nel caso non ci fossero…chiedi spiegazioni e non dare per scontato che sia tutto a posto.
Lavori
Il proprietario deve dirti se in passato l’edificio ha subito lavori di ristrutturazione, se sono stati già appaltati dei lavori, o se sono in corso di discussione altri lavori.
Chiaramente per i lavori passati non puoi pretendere che il proprietario sia la memoria storica del condominio, però alcune indicazioni dovrebbe essere in grado di dartele.
A te serve saperlo per avere quante più informazioni possibili sull’edificio.
Ad esempio, se hanno già fatto il cappotto non è il caso di essere informato?
Lo stesso vale per lavori in corso d’opera o già appaltati, oppure per lavori di cui si sta discutendo nelle assemblee condominiali.
In questi ultimi casi ti serve per sapere se dovrai sostenere delle spese aggiuntive in futuro.
E se il proprietario non sa darti una mano, c’è sempre l’amministratore, che dovrebbe sapere vita, morte e miracoli dell’edificio.
Problematiche ricorrenti
Scoprire le problematiche dell’edificio in cui si trova l’appartamento che ti interessa è difficile, se non abiti già al suo interno.
L’attuale proprietario potrebbe esserti di aiuto, ma difficilmente verrà a dirti cose che potrebbero farti desistere dall’acquisto.
E anche se chiami un tecnico di tua fiducia a dare un’occhiata, sarà difficile che riesca a darti una mano concreta.
Molte cose sono nascoste e si possono sapere solo vivendo dentro l’edificio.
Una situazione che mi capita spesso di riscontrare è la mancanza dello sfiato in copertura della colonna fecale e di un pozzetto sifonato alla sua base.
I problemi derivanti sono che i bagni puzzano e che dalla colonna fecale potrebbero arrivare rumori come rombi di motore.
Ma finché non vivi nel palazzo non lo puoi sapere…(a meno che non vai sul tetto a controllare…)
Questo è un esempio, ma potrebbero essercene molti altri come infiltrazioni, cantine che si allagano, etc…
Come fare a scoprirli?
Devi chiedere…al portiere, al proprietario, a qualche inquilino che incontri per le scale, all’amministratore, all’agente immobiliare…
Non è semplice, però è utile.
4. Come valutare i lavori da fare
Siamo arrivati alla parte che probabilmente ti interessa di più.
Cioè in questa casa che vuoi comprare…quanto ti costerebbe fare i lavori di ristrutturazione?
Ritengo impossibile, oltre che bugiardo, darti dei prezzi come se fossimo al mercato. Prima di arrivare alla stima dei lavori da fare sono necessari un rilievo e un progetto.
In ogni caso cerchiamo di darci alcuni criteri che possano esserti di aiuto.
La prima cosa che devi stabilire sono, a grandi linee, i lavori da fare.
Certo, durante un sopralluogo riesci a concentrarti soprattutto sull’estetica della casa…difficilmente ti metti a guardare gli impianti…anche perché immagino che tu non abbia grandi competenze in merito.
Ma siccome non credo tu sia uno sprovveduto, immagino non sarà difficile per te intuire molte cose.
Quello che devi guardare durante il sopralluogo sono:
Distribuzione interna
Bagni
Cucina
Impianto elettrico
Impianto di riscaldamento
Infissi
Cosa di queste cose non va? Cosa è da rifare secondo te?
Io ti do i miei soliti consigli alla buona. Quelli che ho ripetuto in tanti articoli.
Posto che la distribuzione interna è una cosa personale (ma raramente ho trovato case con più di vent’anni avere una distribuzione interna decente), per tutto il resto diamo una regola:
Qualsiasi impianto che abbia più di 30 anni deve essere rifatto.
La stessa cosa vale per gli infissi.
Non ti parlo di porte interne, pavimenti e pitturazioni, perché si tratta di finiture legate a gusti personali.
Potrebbero benissimo piacerti pavimenti in piastrelle coi fiori degli anni ’70, mentre a me viene l’orticaria solo a guardarle…
Certo se l’impianto del bagno è vecchio dovrai buttarle quelle vecchie piastrelle…ma questo è un altro discorso.
Detto tutto ciò, una volta individuati alla buona gli interventi da fare, quanto ti costa farli?
Se chiedi all’attuale proprietario di casa ti dirà “la casa è in ottime condizioni, non ci sono lavori da fare”.
Se chiedi all’agente immobiliare ti dirà “c’è qualche lavoretto da fare ma la casa è stata ristrutturata da poco, non ci deve spendere molto”.
Se chiedi ad un’impresa, che furbescamente hai portato al sopralluogo per farti dare un consiglio, la risposta che ti darà è standard. Senza nemmeno guardare i lavori da fare e senza chiederti le tue aspettative, moltiplicherà la superficie indicativa della casa per una cifra variabile tra 300 e 500 €/mq e ti darà la risposta.
Se invece dell’impresa ti sei portato un tecnico al sopralluogo, potrebbe darti la stessa risposta dell’impresa, o più probabilmente raddoppiare o triplicare la cifra.
A chi credere?
Se ti interessa fare una stima non dico precisa ma molto vicina alla realtà in modo autonomo, basandoti su prezzi medi di ristrutturazione a seconda della tipologia di opere da eseguire, nel mio manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi” trovi tutte le indicazioni necessarie per farlo.
In ogni caso ti voglio dare una indicazione di massima anche qui.
Quello che devi fare, per non trovarti in difficoltà, è metterti nell’ottica peggiore, cioè quella in cui spendi di più.
E quindi in cui devi ristrutturare tutto quanto.
(Che poi ti assicuro che è la cosa da fare per la quasi totalità delle case.)
In quest’ottica una ristrutturazione completa costa almeno 800 €/mq.
Più iva e solo di lavori. Cioè opere edili, impiantistiche e finiture (piastrelle, infissi, porte, sanitari, pitturazioni…).
A questa cifra devi aggiungere il costo del tecnico (obbligatorio in ristrutturazioni complete) e quello degli arredi.
E ti sottolineo che stiamo parlando di almeno.
Non sono cifre che mi sono inventato ma che puoi trovare anche in alcune statistiche.
E questo con buona pace di chi spaccia ristrutturazioni a 249 €/mq o a 500 €/mq.
Se ti sembra troppo e “a questo punto me la costruivo nuova la casa”, tieni presente una cosa.
Costruire una nuova casa mediamente costa, di soli lavori, 1.500€/mq.
Di questa cifra circa 1/3 sono i costi delle strutture, quindi 500€/mq.
Rimangono 1.000€/mq per tutte le altre opere edili (muri, massetti, pavimenti, infissi, etc.) e impiantistiche.
Quando ristrutturi completamente una casa, l’unica cosa che non tocchi sono appunto le strutture, che già esistono. Oltre al muro di tamponamento esterno (anche se in un appartamento mi è capitato di rifare anche buona parte di questo muro).
Quindi come costi ci troviamo. Anzi, con 800€/mq sono stato anche un po’ basso.
Naturalmente stiamo parlando di una ristrutturazione di qualità buona, sia a livello di impianti che di finiture. Di quelle che non danno problemi a partire dal giorno dopo la sua conclusione.
Lo so che ti aspettavi molto di meno e come te lo aspettano tutti.
E sei libero di credere a chi dice che con 15.000€ si ristruttura tutta casa.
Però, giusto per darti una statistica, negli ultimi due anni il 55% delle persone che ha ristrutturato casa, ha sforato il budget preventivato.
E il 30% di queste persone l’ha sforato di più del 25%.
(fonte Houzz – 2020)
Ristrutturare casa ha un costo che prescinde da quello che tu ritieni giusto.
Quindi se devi farti i conti per acquistare e ristrutturare, è meglio che te li fai bene.
TRE PRINCIPI INVIOLABILI PER CHI ACQUISTA E RISTRUTTURA CASA
L’articolo è stato lungo e spero di averti dato alcune indicazioni utili.
Sarebbe stato possibile approfondire ancora di più, ma non è questo il posto.
Vorrei chiudere riassumendo i tre principi che devono guidarti nell’acquisto di una casa da ristrutturare:
La casa deve essere in regola. Niente abusi
Valuta attentamente anche l’edificio in cui si trova l’appartamento
I costi di ristrutturazione vanno stimati per eccesso
Se sarai fermo su questi principi non avrai sorprese col tuo acquisto.
Se invece vuoi approfondire veramente come pianificare e gestire la ristrutturazione della casa che acquisterai c’è il manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi”.
Al suo interno trovi il processo amministrativo-edilizio corretto per ristrutturare casa.
L’unico corretto e che non trovi spiegato da nessuna parte.
Il Natale si avvicina e ho voluto scrivere questo ultimo articolo dedicato al Natale raccontandoti del momento più importante del Natale, ovvero il momento di condivisione in cui tutta la famiglia è riunita intorno al tavolo per gustare un ottimo, e lunghissimo pasto. Oggi ti parlo di come rendere speciale questo momento suggerendoti alcune tips su come preparare la tavola delle feste in stile scandinavo.
Quest’anno vivremo un Natale molto diverso dai soliti, questo evento storico senza precedenti sta condizionando le nostre vite in maniera indelebile. Dobbiamo cercare però di trarne il meglio e prenderla come occasione per apprezzare i semplici gesti che appartengono alla quotidianità e che solitamente si danno per scontati. Valorizziamo quindi al massimo ogni attimo passato in famiglia, anche al di fuori del contesto natalizio.
Prima di entrare nello specifico della decorazione della tavola, partiamo con una breve introduzione.
Cos’è?
La tavola delle feste è uno dei momenti più importanti e conviviali del Natale. A Natale è tradizione sedersi a tavola con la propria famiglia e consumare un pasto tutti insieme. Questo pasto può avvenire la sera della Vigilia di Natale (24 dicembre) o a pranzo del giorno di Natale (25 dicembre).
Come si festeggia in Italia il Natale?
Fino a qualche decennio fa, le tradizioni erano ben definite: nel centro e sud Italia si festeggiava il cenone della Vigilia, mentre al nord era d’obbligo il pranzo di Natale. Ma oggi le tradizioni si sono un pò mescolate.
Per la cena della Vigilia si usa mangiare pesce o comunque piatti di magro. Per il pranzo di Natale, invece, largo a ogni tipo di abbondanza culinaria. Molte famiglie festeggiano entrambi gli eventi, ma ognuno ha una propria preferenza personale.
Cena della Vigilia
Spesso la cena della vigilia di Natale è più importante del pranzo di Natale, perché la Santa Messa viene celebrata a mezzanotte e durante la notte vengono consegnati i doni.
Cosa si mangia alla vigilia di Natale? La tradizione è quella di preparare una cena “di magro”, cioè senza carne, quindi a base di pesce. In molte regioni è tradizione mangiare l’anguilla o il capitone, ma trovano ampio spazio anche tutti i tipi di crostacei; nel nord Italia sono diffusi cibi non proprio locali, ma ghiottissimi, come il caviale, le ostriche o il salmone affumicato.
Tradizionalmente i regali si aprono dopo cena, al ritorno dalla messa di mezzanotte. Questa soluzione è perfetta se festeggi con adulti, ma se in famiglia ci sono bimbi piccoli è meglio aspettare e scegliere di festeggiare il giorno di Natale. Babbo Natale arriva di notte e al risveglio i più piccoli potranno dedicarsi alla tanto attesa apertura dei doni.
Pranzo di Natale
È uno dei più importanti pasti associati al Natale e può durare anche per ore! Per il pranzo di Natale il menù deve, per tradizione, essere ricchissimo: una lunga lista di antipasti, primo piatto (qui a Modena sono d’obbligo i tortellini in brodo) e poi un trionfo di secondi come arrosti, cappone (cucinato per il brodo dei tortellini), zampone con fagioli (sempre tradizione modenese), infine frutta secca, dolci natalizi, caffè, ammazzacaffè e chi più ne ha più ne metta! Praticamente quando finisci è quasi ora di cena.
C’è chi preferisce la cena della Vigilia e chi il pranzo di Natale. Poi ci sono gli alternativi che fanno anche il pranzo della vigilia di Natale e la cena di Natale!
Fatta questa piccola premessa passiamo alla parte pratica, ovvero come preparare la tavola delle feste, in stile scandinavo, per rendere davvero speciale il vostro momento in famiglia.
A differenza di una cena informale tra amici, la tavola delle feste deve essere più elegante e raffinata. Il Natale è un’occasione che si ripete solo una volta all’anno e quindi la tavola deve essere all’altezza di questo evento speciale e magico.
Iniziamo!
Ecco qui i miei 6 suggerimenti fondamentali per preparare la tua tavola delle feste in stile scandinavo e la tua famiglia ti dirà: “wow, che bella tavola!” (con gli occhi a cuore!)
SUGGERIMENTO #1
Equilibrio e armonia
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Regola fondamentale per qualsiasi tavola, non deve essere n’è troppo vuota per sembrare asettica, ma neanche troppo piena per lasciare spazio alle pietanze e non sovrastare esteticamente il cibo, ma anzi valorizzarlo.
SUGGERIMENTO #2
Fondale neutro
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Personalmente preferisco che la tovaglia sia in tinta unita o con una trama leggera. E’ necessario che la base non vada a interferire visivamente con i tanti elementi che andranno ad appoggiarsi su di essa.
SUGGERIMENTO #3
Palette colori
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Come in ogni progetto deve esserci un’idea e se c’è un’idea c’è anche una palette colori.
Definisci 3 colori (potresti ad esempio prendere ispirazione dal tuo albero di Natale) e scegli gli elementi della tavola in funzione di essi. È importante che all’interno della palette ci sia un tono neutro per ammorbidire eventuali contrasti e garantire un tocco di eleganza. Ad esempio puoi scegliere: bianco, verde e oro.
SUGGERIMENTO #4
Table setting
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Non sono di certo la regina del galateo, però mi piace che la tavola sia bella e funzionale. Non mi piacciono le apparecchiate troppo “costruite”, ma neanche quelle troppo essenziali. Personalmente la tavola delle feste la allestirei così:
piatto piano
piatto piccolo (per l’antipasto)
cucchiaio e coltello (con lama rivolta verso il piatto, mi raccomando) sulla destra
forchetta e forchettina da antipasto sulla sinistra
posata da dolce, solo se necessaria, nella parte alta del piatto
calice
segnaposto
Ti starai chiedendo: e il piatto fondo? Il piatto fondo arriverà direttamente dalla cucina con dentro il primo caldo.
SUGGERIMENTO #5
Segnaposto
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È importante e bello valorizzare la presenza di ogni persona presente in questo momento di gioia e condivisione, regalando a loro un piacevole segnaposto realizzato con cura dalle nostre mani. Così, in un’unica mossa, risolviamo anche il problema che si presenta ogni volta…e cioè non sentirai più dire la domanda: “dove mi siedo?“
Qui ci si può davvero sbizzarrire, se ad esempio desideri fare come me, scegli un rametto verde con legato un biglietto col nome del commensale.
Il rametto può essere di rosmarino, ulivo, eucalipto o abete. Scegli in base alle tue disponibilità, oppure a ciò che il tuo vivaio di fiducia ti offre.
Il laccetto può essere in juta, in tessuto o in lana, naturalmente in palette coi colori scelti all’inizio.
il biglietto o tag deve contenere il nome dell’ospite e può essere della forma che desideri. Ho preparato un template con Canva che puoi personalizzare e stampare. Lo trovi nel bottone qui sotto!
Ecco qui un template realizzato con Canva. Ho preparato 5 forme di tags, ognuna con 5 font differenti tra loro. Così puoi scegliere quello che preferisci. Lo puoi aprire, personalizzare coi nomi dei tuoi ospiti, stampare, ritagliare e utilizzare per decorare i tuoi segnaposto. Insomma, con questo template non hai più scuse!
Oppure, se pensi di non avere tempo o troppa dimestichezza col computer, puoi stamparli tutti bianchi e scrivere i nomi a mano. Saranno sicuramente molto belli anche scritti a mano!
Per concludere un bel centrotavola decorativo in stile natalizio. Può essere lineare o puntiforme, cioè come dei mini centrotavola disposti allineati al centro e longitudinali alla tavola. Sicuramente questa soluzione è più adatta per chi ha una tavola non tanto profonda (parlo del lato corto) da non lasciar spazio a un centrotavola più importante.
Il centrotavola deve essere in tema con i segnaposto e, a Natale, sono d’obbligo le candele, specialmente se festeggerai la cena della Vigilia.
Spero che questi suggerimenti ti siano stati utili. Raccontami come decorerai la tua tavola delle feste. Quale palette colori utilizzerai? Come realizzerai il tuo centrotavola? Ci vediamo qui sotto nei commenti.
Se pensi che questi suggerimenti possano essere d’aiuto a una tua amica o amico, inviagli questo articolo. Grazie
Regalo di Natale 2020 Made in Italy e artigianale è un must.
Chi mi segue sulle storie Instagram, sa che ho deciso di fare un calendario dell’avvento un pò particolare quest’anno. Quindi made in Italy e artigianale per il regalo di Natale 2020 diventa un must. Ecco qui sotto tutti i miei suggerimenti della settimana scorsa.
Alessandra Marzatico @ assiaartstudio
Alessandra ad Ottobre 2019 esce dall’ultima agenzia dove lavorava come web designer. Aveva anche cambiato da poco la casa. Tra i vari task che aveva nella lista casa, c’era quella di trovare un grande quadro per la parete del salone. Ma non trovava nulla, quindi ha iniziato a dipingere lei. Aveva iniziato a dipingere con l’unico scopo di realizzare il quadro per il suo salone. Appena fuori dal tunnel di un brutto momento, facendo una cosa apparentemente frivola, senza preoccuparsi del risultato. Ma concentrandosi solo sul piacere di provarci, si è delineata una nuova fase della sua vita. Tutti i suoi lavori sono opere autentiche originali e non riproducibili.
Design Espresso
Salvatore Borriello e Alfonso Cantile le loro strade si sono incrociate durante il periodo universitario alla facoltà di Architettura di Napoli, a metà degli anni ’90. Nel 2015 decidono di partecipare al fuori salone di Milano con il loro marchio e una collezione di prodotti d’arredo. Tutti pezzi personalizzabili, dal design essenziale, immediato e ironico. Realizzati da piccoli laboratori artigiani. Design Espresso sta crescendo, diventando sempre di più il laboratorio dove sperimentare ed esprimere la loro visione del design, seguendo il magico percorso che unisce l’idea alla sua materializzazione. La loro filosofia: Il design non salva il mondo ma contribuisce a migliorarlo.
Maria Tarantino
Vive a Bari ed è un ingegnere strutturista. Da qualche anno ha la passione per i fiori di carta crespa, ai quali ha dedicato studio e impegno. E’ diventata una seconda attività, che porta avanti con amore e cura. I suoi fiori non sono riproduzioni, fac-simili, ma ritratti tridimensionali; sono un omaggio alla Natura che è la sua fonte di ispirazione. In ciascuno di essi, c’è un pezzetto di lei, dei suoi stati d’animo, dei suoi pensieri, del suo sguardo sul mondo.
Arual Ceramics
Laura Moretti si è avvicinata al mondo di ceramica da più di dieci anni, quando al liceo artistico ha avuto il primo approccio non ludico con questo materiale. Col tempo non ha mai abbandonato la sua passione, ha creato il suo stile negli anni ispirandosi principalmente a forme e palette naturali. Grazie agli studi in ambito naturalistico che le hanno permesso di conoscere organismi dalle forme e combinazioni cromatiche interessanti, fondendole con la sua fantasia. Lavorare la ceramica, è per lei grande fonte di gioia ed è per questo motivo che da un paio di anni sta cercando di trasformare tutto ciò in una professione. Ha un shop online su Etsy.
Un’interazione tra due menti e quattro mani che pensano e creano secondo visioni e progettualità condivise e complementari s’incontrano nel progetto Lait Luce. Annalisa e Miro cercano di Illuminare ambienti spogliandosi dall’obbligata convenzione di seguire gli schemi e le mode del momento. Lait Luce sposa il Recycling design nell’ottica dell’ecosostenibilità: reinventare attraverso l’utilizzo ed il riuso di oggetti e forme inizialmente concepiti per altri scopi, ridisegnare e progettare una luce, senza mai perdere di vista le emozioni e i sentimenti.
Scaramaz
Fabrizio Crescentini, Maestro d’Arte in Ceramica, e da quasi vent’anni lavora nel suo laboratorio di Rimini. Qui è nato Scaramaz, un progetto in cui crede molto. L’idea è partita da un’esigenza: ascoltare al meglio musica, radio e video sullo smartphone. Tutto è nato da un semplice disegno, che nelle sue mani è diventato un primo modello in argilla fino alla definitiva forma in gesso. La tecnica è quella del colaggio, dove l’argilla, allo stato liquido di barbottina, viene colata dentro i loro stampi in gesso per diventare uno Scaramaz.
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