La casa ha vissuto negli ultimi mesi un ruolo strategico e da semplice luogo in cui si tornava solo la sera è diventato un luogo in cui vivere H24, un luogo di protezione, di lavoro, di studio e anche un luogo in cui fare piccole feste; visti i cambiamenti nelle abitudini sociali, molti hanno ripensato alle funzionalità e all’estetica della propria casa, con una gran voglia di cambiamento e di miglioramento. Molte famiglie vivono nel dubbio se ristrutturare la casa in cui abitano o rivenderla per comprarne una nuova o già ristrutturata, a seconda del budget. L’eventuale esecuzione dei lavori edili ed impiantistici è fonte di grande preoccupazione, vuoi per gli aspetti logistici ( “Dove andiamo a vivere nel frattempo che facciamo i lavori?”), vuoi per gli aspetti economici ( “Quanto mi costerà?” “Dovremo spendere tutti i nostri risparmi?”).
Per risolvere gli aspetti economici molti hanno la necessità di affidarsi ad un finanziamento erogato dalle banche per ristrutturare internamente o esternamente la propria abitazione. Altri, pur avendo un gruzzoletto da parte, preferiscono non sprovvedersene e decidono di prendere un prestito per far fronte ai lavori di ristrutturazione. Le banche mettono a disposizione un vero e proprio mutuo denominato “mutuo ristrutturazione”, con dei tassi di interesse vantaggiosi rispetto ad un finanziamento tradizionale e anche i tempi di erogazione sono più brevi rispetto ad altri tipi di mutuo. E’ una possibilità da prendere seriamente in considerazione, perchè di fatto dà la possibilità di pagare l’impresa per i lavori di ristrutturazione svolti e di restituirli alla banca con delle rate mensili.
E’ un occasione per riqualificare il proprio immobile con delle ripercussioni positive sulla qualità della vita futura di tutta la famiglia.
Come ottenere il mutuo ristrutturazione
L’iter per richiedere un mutuo per la ristrutturazione della casa non è molto diverso da quello richiesto per l’acquisto della casa. La banca chiederà a chi intende usufruire di questo mutuo una serie di documenti tra i quali:
- documenti anagrafici dei richiedenti
- documenti catastali dell’immobile
- i documenti relativi alla situazione reddituale dei richiedenti, per valutarne la capacità di capienza
- il computo metrico estimativo.
- i documenti comprovanti la ristrutturazione in corso, come S.c.i.a. o Permesso di costruire, a seconda del tipo di intervento che si andrà ad effettuare.
Per poter avere la documentazione comprovante la ristrutturazione in corso, bisognerà prima essersi affidati ad un tecnico competente, che redigerà un progetto per definire gli interventi da fare; il tecnico redigerà la pratica da presentare agli enti per ottenere i permessi per realizzare l’opera.
Sempre il tecnico redigerà il computo metrico estimativo, ovvero l’elenco delle lavorazioni da svolgere e il relativo prezzo sulla base del Prezziario regionale.
Con il computo metrico estimativo ci si rivolgerà ad un’impresa edile che eseguirà i lavori di ristrutturazione. L’impresa redigerà un preventivo proprio sulla base del computo metrico presentato. Se i lavori comprendono anche lavori impiantistici bisognerà contattare anche un idraulico e un elettricista per avere un loro preventivo.
Bisogna saper leggere il preventivo delle imprese edili e degli artigiani perché molte imprese, per tenere i prezzi bassi, omettono alcune lavorazioni e poi alla fine dei lavori il conto presentato è molto più alto del preventivo, quindi bisogna affidarsi ad un’impresa seria e professionale, in grado di svolgere lavori di alta qualità. Ci sono delle imprese di costruzioni che offrono il servizio chiavi in mano, ovvero seguono l’iter della ristrutturazione dalla fase progettuale a quella esecutiva sia delle opere edili che impiantistici, facendo risparmiare al committente tempo, energie e permettendogli di avere un controllo più facile dei costi.
Caratteristiche del mutuo ristrutturazione
In base alle proprie esigenze, il richiedente potrà scegliere tra tasso variabile o fisso (o misto), mentre sulla durata del mutuo incideranno l’entità della ristrutturazione e la situazione economica del richiedente. L’entità dell’importo che si può ottenere varia in base alle condizioni offerte dalle banche e può giungere sino all’80% del valore dell’immobile.
Rispetto ad altri tipi di finanziamento, nel mutuo ristrutturazione variano i tempi di erogazione delle somme: il credito potrà essere messo a disposizione in un’unica soluzione, all’inizio o al termine dei lavori, oppure in più tranche in base allo stato di avanzamento dei lavori (SAL).
Come usufruire del bonus ristrutturazione
La legge prevede che i contribuenti che ristrutturano le abitazioni possono beneficiare di una detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) di una parte delle spese sostenute per i lavori. Questa agevolazione, nota come bonus ristrutturazione, è rivolta a una serie di soggetti, tra cui tra cui i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento, ma anche i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili, oppure gli inquilini, che sostengono le spese per gli interventi di ristrutturazione edilizia indicati dall’art. 16-bis, comma 1, del TUIR.
Per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2020 si potrà di beneficiare di una detrazione dall’Irpef del 50% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare.
Inoltre, se l’immobile da ristrutturare è abitazione principale, il mutuatario potrà anche portare in detrazione, ai fini Irpef, il 19% degli interessi passivi e degli oneri accessori, limitatamente all’importo del mutuo, sino a un massimo di 4.000 euro ogni anno.
In fase di dichiarazione dei redditi, bisognerà portare al al commercialista o agli sportelli dedicati le fatture e le distinte di bonifico pagate per poter usufruire della detrazione fiscale. Quando si predispone il bonifico all’impresa di costruzione per i lavori svolti bisogna avere l’accortezza di flaggare l’apposita causale “ristrutturazione edilizia”, in questo modo l’impresa riceverà un pagamento dal quale detratto l’8% dell’importo bonificato.
E’ vero, alla fine ci si ritroverà una rata in più da pagare a fine mese, ma ci si ritroverà anche con un’immobile riqualificato e il cui valore di mercato sarà sicuramente aumentato. Ma il vero valore sarà di vivere in una casa che profuma di nuovo e che migliorerà la qualità della vita di chi lo abita.
I tempi cambiano per il lavoro e per la scuola. La rilevanza delle nuove tecnologie, la nascita di nuove figure professionali, l’insorgere di nuove esigenze di lavoro e di studio legate alla flessibilità, ci costringono ad organizzare il lavoro e la didattica da casa.
Non tutti però hanno la fortuna di avere uno studio in casa, vale a dire una stanza adibita esclusivamente a studio, dotata di tutti i comfort. Per molti che vivono in appartamenti tradizionali, smart working significa prima di tutto chiedersi: “Ma dove mi metto?!”. E poi nella pratica vagabondare quotidianamente per casa con sguardo perso, con un portatile in mano, alla ricerca di un posto adeguato, in cui ci siano le prese comode per accedere alla corrente elettrica ed ad internet, che non sia invaso da bambini o panni da stirare, per arrivare ad optare inizialmente per la tavola da stiro ed infine ripiegare sul tavolo del soggiorno che ormai, poveretto, ne aveva già viste di tutti i colori, si abituerà anche a questo.
Ecco, se siete messi così, allora leggete questo articolo, vi sarà d’aiuto per organizzare uno spazio in casa in cui lavorare in santa pace.
Create un angolo dedicato ed esclusivo
Se non si ha disposizione una stanza della casa da adibire a studio, tirate fuori le vostre doti nascoste da interior designer ed iniziate ad immaginare in quale angolo della casa appoggiare il vostro computer per svolgere esclusivamente il vostro lavoro.
Sfruttate l’ingresso con una consolle, un tavolo di vetro sull’angolo più remoto del salotto o un piccola scrivania nella camera da letto.
La scrivania è il mobile principale che connota il vostro nuovo spazio, con il suo messaggio intrinseco “non disturbare”, va collocata in un punto della casa in cui potrete adibire il vostro piccolo ufficio in maniera permanente, altrimenti sarete costretti a spostare continuamente il vostro portatile sul tavolo del soggiorno, togliendo concentrazione e tempo al vostro lavoro. Avendo uno spazio dedicato, potrete fare la pausa pranzo velocemente, senza dover togliere e rimettere il computer sul tavolo. Meglio un angolo piccolo ed appartato, rispetto ad un grande spazio da condividere con altre attività o con i vostri familiari, ciò vi aiuterà a dividere il momento di lavoro da quello domestico.
Lo spazio che scegliete dovrebbe essere acusticamente isolato, per permettervi di fare delle conference call in tutta tranquillità. Potete pensare ad una libreria aperta come filtro con un altro ambiente della casa o un separè per interni, non risolverà completamente il problema, ma un pochino vi aiuterà.
Inoltre, dovete pensare a cosa avete alle vostre spalle; ormai con le videochiamate la gente non guarda più se siete pettinati bene, ma cosa avete alle vostre spalle, alla ricerca di qualche dettaglio che denoti qualche ambito interessante e sconosciuto della vostra vita, quindi domandarsi sempre cosa vedono gli altri. Non dovete nemmeno dare l’impressione di vivere in un garage: angolo bianco, senza né mobili né complementi di arredi, nulla, il vuoto più assoluto. Deve essere un’ambientazione accogliente e vagamente professionale, cioè no cucina, no divano, va bene invece una libreria, un mobile da soggiorno arredato con un vaso di fiori e un soprammobile, carino anche una parete colorata magari con qualche quadro appeso.
Ed evitate che qualcuno possa comparire in mutande dietro di voi proprio mentre state facendo una call, quindi meglio un angolo che non dia su qualche porta.
Basta qualche semplice accorgimento sensato, un po’ di buon gusto ed il gioco è fatto, potete anche fare il collegamento con il TG1 delle 20,00 e sembrerete un imprenditore di un certo livello.
Assicuratevi di aver scelto un angolo dotato di prese di corrente per il vostro computer, per la stampante o per collegarvi alla rete internet se non avete il wi-fi.
La scelta degli arredi
Potete optare per un tavolo, una scrivania o una consolle fronte muro, stare fronte muro vi aiuta ad essere più concentrati sul vostro lavoro.
Molto funzionali anche le consolle ribaltabili, le pareti attrezzate o un armadio su misura mobile incassato nel muro in cui poter aprire e riporre le proprie cose quando non si utilizzano. Sono soluzioni che vi consentono di tenere il vostro spazio di lavoro non perfettamente in ordine e soprattutto non fruibile ai vostri bimbi, che altrimenti, per mantenere la calma ogni volta che si avvicinano alla vostra scrivania, dovrete attingere a qualsiasi cosa sapete sullo Yoga.
Altro elemento da non sottovalutare per il colpo d’occhio finale e per la funzionalità della vostra postazione è la scelta della sedia. Se avete poco spazio oppure l’ambiente è poco luminoso, optate per una sedia in policarbonato trasparente, il vostro angolo risulterà più luminoso e spazioso. Altrimenti scegliete una sedia girevole, sono le più confortevoli ed ergonomiche per chi lavora alla scrivania.
Se avete un mobile basso con sportelli da mettere accanto alla scrivania da dedicare alla stampante, alla cancelleria e all’archivio dei documenti, il vostro ufficio in casa sarà davvero perfetto. Andrebbe bene un mobile alto dai 90 ai 120 cm, con degli sportelli e dei cassetti. Potete appoggiare la stampante sopra al mobile o riporla in uno degli sportelli se non la usata molto spesso, riporre la carta e la cancelleria nei cassetti, il resto dei documenti e faldoni negli sportelli.
Aggiungete delle piante, per rendere comunque accogliente e rilassante il vostro spazio di lavoro, magari con una pianta accanto alla scrivania, delle piante più piccole sulle mensole che avete intorno e dei fiori freschi alle vostre spalle. Hanno un effetto rilassante e renderanno l’ambiente meno asettico ed impersonale.
Gestione della luce
L’ideale è un ambiente naturalmente luminoso, ma non sempre si riesce a conciliare l’ideale con gli spazi sempre più ridotti delle nostre abitazioni.
Se la vostra idea è di mettere la scrivania o il tavolo difronte alla finestra per godervi un po’ la visuale che avete, sappiate che è una buona idea, perché ci consente di riposare la vista guardando fuori e distante ogni tanto, ma c’è da gestire la luce del sole con una tenda, per ripararsi dalla luce del sole negli occhi che in qualche orario della giornata potrebbe avere un effetto accecante.
Se la finestra è laterale va già molto meglio, ma probabilmente ci sarà un orario nell’arco della giornata in cui sarà necessario schermare un po’ il sole perché potrebbe accecarvi.
Stesso problema se la luce vi colpisce alle spalle, non vi darà fastidio agli occhi direttamente, ma riflettendo sullo schermo non vi farà lavorare bene, anche in questo caso va gestita la luce con tende, persiane o tapparelle.
Per quanto riguarda la luce artificiale, aggiungete una lampada da tavolo, posizionandola in corrispondenza dello schermo del computer, per affaticare di meno la vista. Inoltre, la lampada, se ha un bel design, arrederà il vostro spazio e sarà un elemento che distrae dall’inevitabile disordine che si creerà sulla scrivania tra cartelline, cancelleria e fogli vari. Infine, una lampada da tavolo renderà ancora più identificabile lo spazio come il vostro studio e conferirà quel tocco di aria professionale all’ambiente.
Per ogni attività c’è l’ora giusta
Poter lavorare in piena autonomia da casa ha un grande vantaggio e svantaggio: l’autonomia. Lo smart working è un tipo di lavoro adatto alle persone metodiche ed ordinate, che riescono ad organizzare il proprio tempo in maniera ottimale. Ci vuole un vero e proprio atteggiamento mentale rigoroso per mettersi a lavoro circondati dal proprio ambiente domestico. Chi non ha questa naturale predisposizione al rigore e alle regole, deve compiere un bello sforzo mentale per gestire il proprio tempo in uno spazio di solito adibito al tempo libero.
Per evitare di entrare in confusione e di non essere concentrati e produttivi quando si lavora, bisogna organizzare bene il proprio tempo, con una vera e propria scaletta alla quale attenersi abbastanza rigorosamente. Se avete degli orari imposti dall’azienda seguite quelli, invece, se l’azienda vi dice che non avete orari ma dovete portare a termine un progetto in maniera flessibile o siete dei lavoratori autonomi datevi comunque una regola. Ad esempio, organizzatevi la giornata in questo modo: 6,30 sveglia, due ore da dedicare a voi, alla casa o ad accudire i vostri bambini, 8,30-12,30 lavoro, 13,00 pranzo, 14,30-18,30 lavoro e il resto del tempo va organizzato tra lavori domestici, altri impegni personali e relax. Nel week-end basta scaletta, basta lavoro e vivete spontaneamente il vostro tempo.
Lascia le faccende domestici alle spalle
Soprattutto per le donne maniache dell’ordine, se l’angolo adibito allo smart working è riservato e fronte muro eviterete di distrarvi con le faccende domestiche che inevitabilmente avrete da fare, perché magari non avete ancora riordinato tutto intorno a voi. Una volta che vi siete sedute stop faccende, è come se siete uscite di casa per recarvi in ufficio. Quando avete spento il computer vuol dire che siete rientrate in casa e riprendete la vostra routine domestica e a quel punto lasciate il lavoro alle spalle, vale a dire togliete dalla vista tutto ciò che riguarda il lavoro, per evitare di continuare a lavorare quando siete invece in fase relax.
Come gestire i bambini mentre sei a lavoro
Le mamme che lavorano in casa sono le nuove eroine dei nostri giorni, perché non è per niente facile gestire nello stesso ambiente un asilo, un ristorante, una lavanderia, un albergo e un ufficio. Se non avete nessuno che accudisce i vostri bambini mentre siete impegnati al computer, cercate di pianificare anche il loro tempo, ma prima che vi mettiate al lavoro, per evitare che vi stressiate dovendo interrompere il vostro lavoro ogni dieci minuti. Organizzate almeno quattro giochi, per tenerli impegnati durante la vostra mezza giornata di lavoro, li tenete da una parte e ogni ora gli presentate un compitino o un giochino da fare, in modo che anche loro si sentiranno impegnati in un lavoro da svolgere, proprio come voi, tanto il loro spirito di emulazione nei vostri confronti è sempre in atto.
A questo punto tutto è pronto, non vi resta che prepararvi come se doveste andare in ufficio, quindi toglietevi quella tuta di dosso, capelli in ordine, qualche goccia di profumo e buon smart working.
La primavera è arrivata e insieme ad essa una gran voglia di stare all’aperto e di riconnettersi con la natura. Perché non sfruttare questo desiderio di rinascita realizzando un piccolo orto o una piccola coltivazione in vaso sulla terrazza, magari coinvolgendo anche i vostri bimbi? E’ un piacevole passatempo, inoltre, con l’autoproduzione di verdure apporterete un contributo alla vostra economia domestica. Per non parlare del gusto, il piacere di un’insalata coltivata con le proprie mani e mangiata appena raccolta non ha eguali.
Scelta del terreno e del tipo di orto
Il tempo e la passione che si dedica alla cura dell’orto è più importante dello spazio che si ha disposizione, infatti, un piccolo spazio ben curato, costantemente ripulito da erbacce e da parassiti, dà un quantitativo maggiori di prodotti rispetto ad grande spazio ma trascurato.
Se si ha la fortuna di avere a disposizione un piccolo terreno molto soleggiato da dedicare alla coltivazione di piante, si può iniziare procedendo con la rimozione delle piante infestanti che hanno invaso il terreno incolto, va lavorata la terra con una zappa, vanno poi rimossi i grossi ciottoli e poi va rastrellato con cura il terreno.
Se invece si ha un lastricato all’esterno della propria abitazione o una terrazza, si può costruire un orto rialzato da terra con le cassette di legno, con dei vasi tradizionali o con gli assi di legno dei pallet, creando dei box garden alti circa 40 cm. E’ un sistema che offre il vantaggio alle piante di essere meno soggette a parassiti e a malattie. Sul fondo della vostra cassetta andrà posto un telo di nylon per isolarlo, poi dell’argilla espansa e del terriccio fertilizzato. La terra va levigata delicatamente con un rastrello senza pressarla, va irrigata e lasciata riposare per qualche giorno prima di seminare.
Qualche aspetto tecnico: la temperatura del terreno dovrebbe essere tra i 15° e i 35°; il PH del terreno dovrebbe essere tra 6 e 7; non dovrebbe essere troppo soggetto a vento diretto dato che il vento potrebbe danneggiare alcune piante, in questo caso sarebbe necessaria una recinzione o una siepe; non dovrebbero esserci zone in costante ombra.
Sistema di irrigazione
Una volta preparato il terreno si inizia a pensare al sistema di irrigazione, dovremmo infatti prevedere almeno un tubo dell’acqua che raggiunga bene il nostro orto, dato che, soprattutto le coltivazioni estive, necessitano di essere irrigate tutte le sere.
Se si ha la possibilità, bisognerebbe realizzare un impianto di irrigazione, per garantire che le piante siano irrigate sempre alla stessa ora e con la giusta quantità di acqua. Con un impianto d’irrigazione temporizzato l’orto diventa di facile gestione e anche nel caso ci si assenti da casa per qualche giorno di vacanza, eviterete di far seccare le verdure dell’orto o di dover affidare questo lavoro a qualcuno.
L’irrigazione a goccia, detta anche irrigazione localizzata o microirrigazione, permette di irrigare in maniera costante o intermittente, risparmiando una grande quantità di acqua.
L’irrigazione a pioggia si effettua con piccoli getti di acqua spruzzati direttamente su grandi superfici e si realizza con pompa, tubazioni e irrigatori.
Come scegliere le piante per il vostro orto
Fondamentale è scegliere bene il periodo dell’anno in cui piantare le vostre verdure, perché per ogni pianta c’è la stagiona giusta, ci sono dei veri e propri calendari di semina, per ogni mese dell’anno c’è la lista delle piante che si possono seminare.
La semina e i trapianti vanno svolti la mattina presto o la sera affinché le piantine non vengano colpite direttamente dal sole. Le piante si possono acquistare presso un vivaio, già pronte per essere piantate, oppure potete crearvi dei semenzai, ovvero in un luogo protetto potete piantare i semi, aspettare che si trasformino in piantine e poi trapiantarle nel vostro orto.
Le piante che danno subito soddisfazione sono quelle che offrono frutti abbondanti e per tutta l’estate come i pomodori, le zucchine e i peperoni, ma la scelta dipenderà molto anche dai gusti alimentari della famiglia. Da ricordare che, le piante più alte come pomodori, piselli, cetrioli, fagioli, sviluppandosi in altezza, vanno disposte sul lato nord dell’orto.
Piantumazione
Una volta che ci siamo procurati semi o piantine bisogna procedere alla creazione di solchi sul terreno alti circa 20 cm, le piante vanno poste all’interno dei solchi alla distanza giusta l’uno dall’altra in base al tipo di pianta, al fine di lasciare che la pianta abbia lo spazio necessario per crescere. Le distanze da lasciare tra una pianta e l’altra sono indicativamente le seguenti:
- 120 cm per anguria, meloni e zucche
- 60 cm per la zucchine
- 40 cm per pomodori, peperoni, cetrioli, cavoli e melanzane
- 35 cm per le cicorie
- 25 cm bietole, sedani, finocchi e lattuga
- 10 cm per cipolle, porri, aglio, rucola
- 3 cm per carote, ravanelli, prezzemolo
Inoltre tra una fila e l’altra di piante vanno lasciati almeno 40 cm per consentire il passaggio a piedi e poter curare, innaffiare e raccogliere i frutti. Una volta seminato o piantato, si ricoprono i solchi di terra e si procede con la prima irrigazione del terreno.
Dopo qualche anno è importante ruotare le coltivazioni da seminare per non rischiare carenze nutritive e ridurre il rischio malattie e parassiti.
Nutrire le piante
Per avere un orto ricco e rigoglioso bisogna pensare anche ad arricchire il terreno con sostanze organiche; un metodo naturale e molto economico è il compost, vale a dire la macerazione e la successiva posa sul terreno di sostanze come fogliame, filtri di caffè e tè, gusci di uova triturati, residui di frutta e ortaggi, fiori secchi, materiali legnosi sminuzzati.
Un altro metodo per concimare in maniera naturale è la tecnica del sovescio che consiste nella coltivazione di piccole piante che invece di essere raccolte vengono interrate quando sono al massimo dello sviluppo, per svolgere la funzione di concime per altre piante, arricchendo il terreno di sostanze organiche.
A questo punto non c’è che da dedicare un po’ di tempo al vostro orto ed aspettare che la natura faccia il suo corso e se non ve la sentite di considerarvi già dei coltivatori agricoli provetti, avrete almeno trascorso un po’ di tempo a contatto con la natura, grande fonte di energia, di relax e di connessione con se stessi e con le nostre origini. Buon orto a tutti.