Carl Hansen & Soncontinua la tradizione e festeggia anche quest’anno il 106° compleanno del celebre designer, HANS J. WEGNER, con un’edizione limitata della sua iconica Wishbone Chair CH24.
Ideata originariamente nel 1949 e prodotta dal 1950, la Wishbone Chair è stata la prima delle cinque sedie che Wegner ha progettato per Carl Hansen & Son: prodotta in Danimarca, nello stabilimento sull’isola di Funen, le sue 14 parti sono ancora oggi assemblate manualmente e la sua seduta in corda di carta è tessuta a mano da 120 metri di filo di carta.
Knud Erik Hansen – AD di Carl Hansen & Son – afferma che ogni anno l’Azienda introduce sul mercato una nuova versione della Wishborn Chair, cambiando il suo aspetto ma impegnandosi a non interferire mai con la sua integrità progettuale.
Quest’anno la sedia CH24 si accende di eleganza, di fascino e si colora di Blu Navy, tonalità di tendenza del 2020, e si arricchisce con una finitura lucida. Il nuovo colore è stato accuratamente selezionato in stretta collaborazione con la designer Ilse Crawford, e il suo team dello Studioilse.
La scelta di questa tonalità profonda, quasi “lunatica” del blu navy, e la finitura lucida prendono ispirazione dall’amore incondizionato che Wegner aveva per il design e l’arte orientale: il tradizionale colore blu delle porcellane cinesi e la loro finitura laccata e glossy, si ritrovano in questo prodotto.
Il match tra colore vivo e deciso e la seduta in cordoncino di carta intrecciata naturale crea un contrasto vincente e dinamico, generando così un prodotto dall’anima decisamente contemporanea, che rimane un’icona internazionale e un classico del modernismo danese, ma con un tocco rock.
La sedia sarà disponibile solo per il mese di aprile 2020 a partire dal giorno dal 2, il compleanno di Hans J. Wegner: ciascun pezzo presenterà una piccola lastra di ottone incisa con la firma e la data di nascita di Hans J. Wegner, posizionata in modo discreto all’interno del telaio della sedia. Ogni sedia è inoltre accompagnata da un certificato di autenticità.
Ilse Crawford per Carl Hansen&Son
Ilse Crawford è una designer, accademica e direttrice creativa con una semplice missione di mettere al centro di tutto ciò che crea i bisogni ed i desideri umani.
Meticolosamente attenta a rispettare il progetto e l’intero processo ideato da Hans J. Wegner, l’obiettivo di Isle Crawford è di regalare all’iconica CH24 un’espressione più sensuale che è al tempo stesso attuale e senza tempo.
Ripensare ad un design esistente era un punto fondamentale anche per lo stesso Hans J. Wegner. Tutti i suoi progetti sono il riflesso di un lavoro di una vita intera e di una concentrazione costante verso il miglioramento, il perfezionamento e la sperimentazione.
Mai come oggi le mani sono al centro della nostra attenzione. Le laviamo con maggior frequenza e proprio per questo dobbiamo utilizzare detergenti di qualità e nutrirle con creme idratanti che rispettano le proprietà cutanee. Meglio ancora se i prodotti utilizzati regalano alle mani una gradevole profumazione.
Con l’emergenza covid-19 abbiamo finalmente imparato a lavarci bene le mani. Come indicato dal ministero della salute, bastano dai 40 ai 60 secondi sotto l’acqua corrente utilizzando un detergente. Le mani, così come anche il viso, sono le più esposte agli agenti esterni ed è fondamentale mantenere una corretta igiene. Inoltre, non dimentichiamo che le mani sono il nostro biglietto da visita e per questo devono essere sempre curate.
FragrArt: fragranze e design sostenibile per la pulizia e cura delle mani
FragrArt è il nuovo brand italiano che ha reinventato le lozioni dermodetergenti HANDSOAP e le lozioni idratanti HANDCREAM per la pulizia e la cura delle mani.
Una produzione artigianale formulata e realizzata esclusivamente in Italia con pregiati ingredienti naturali e biocompatibili, di comprovata efficacia estetica e rispetto delle proprietà cutanee, per ottenere fragranze “artistiche” rare e regalare al consumatore un viaggio sensoriale a 360 gradi.
Si tratta di profumazioni originali, immaginate e create da laboratori artigianali indipendenti, prodotte in quantità limitate con ingredienti altamente selezionati.
Il packaging, caratterizzato da un design minimal ed elegante, permette di lasciare i prodotti a vista nei vari ambienti.
HANDSOAP di FragrArt
Le lozioni dermodetergenti HANDSOAP di FragrArt sono realizzate con materie prime biocompatibili dalle proprietà idratanti e purificanti, con una formulazione caratterizzata da delicatezza e PH isodermico. L’HANDSOAP Fragrart svolge una profonda azione detergente rispettando l’equilibrio ionico della pelle e donando una piacevole sensazione di morbidezza e benessere.
In ogni formula che caratterizza i prodotti FragrArt l’alcool impiegato è di origine vegetale e deriva dalla canna da zucchero. NON vengono utilizzate materie prime di origine animale, parabeni, sles, cessori di formaldeide, mea, dea, edta. olio di palma.
HANDCREAM di FragrArt
Le lozioni idratanti HANDCREAM di FragrArt sono generate da un’emulsione di oli vegetali in acqua: il loro regolare utilizzo nutre le cellule, ne promuove la rigenerazione e protegge la cute. Di rapido assorbimento è ideale per pelli secche, disidratate e mature. L’HANDCREAM Fragrart dona nutrimento rendendo la pelle morbida, liscia e sana, nel totale rispetto delle proprietà cutanee.
La presenza di vitamina E, con le sue proprietà antiossidanti e dermoprotettive, aiuta a contrastare l’insorgere dei radicali liberi, principale causa del precoce invecchiamento della cute. Detergere ed idratare la pelle con FragrArt diventa un consueto rituale di benessere, fatto di gesti semplici ed appaganti, che contrasta in modo specifico e naturale i segni del tempo.
I prodotti FRAGRART vengono distribuiti in maniera altamente selettiva per essere apprezzati da chi fa del buongusto e della raffinatezza una passione, un percorso, uno stile.
Sostenibilità e tutela dell’ambiente
FragrArt è partner della One Ocean Foundation, fondata dallo Yacht Club Costa Smeralda, che sviluppa progetti per la salvaguardia dei mari e per diffondere la consapevolezza su quanto siano urgenti iniziative concrete.
FragrArt è uno dei firmatari della Charta Smeralda, Costituzione per la tutela del mare, codice etico stilato per sensibilizzare l’opinione pubblica, gli operatori e tutti gli stakeholder, trasmettendo il senso di urgenza nell’affrontare i problemi più pressanti degli oceani e degli ecosistemi marini e costieri al fine di concretizzare ambiti di intervento immediati e focalizzati alla risoluzione dei problemi.
Per maggiori informazioni e scoprire le fragranze disponibili visita www.fragrart.com
Il presidente Piero Priori annuncia l’avvio di una nuova linea di produzione dedicata ai dispositivi di protezione.
Noctis spa – azienda pergolese leader italiana nella produzione di letti tessili – annuncia di aver attivato in queste ore una linea di produzione di mascherine e camici igienico sanitari per correre incontro alle esigenze della popolazione in questi giorni così complessi.
“Non possiamo rimanere fermi di fronte alla grande e preoccupante carenza di strumenti di protezione necessari per limitare il contagio, di cui ogni giorno apprendiamo dagli organi di stampa. Questo mi ha spinto a decidere di non fermarci, continuando a lavorare per impostare una nuova linea di produzione dedicata alla fabbricazione di mascherine e camici protettivi” annuncia Piero Priori fondatore e presidente di Noctis spa aggiungendo: “siamo in contatto con gli organi statali e la comunità locale per mettere da subito a disposizione quanto da noi prodotto, dando priorità alle situazioni di grande difficoltà”.
Noctis è una realtà italiana che occupa 150 dipendenti di cui oltre il 60% donne per un indotto complessivo che tocca oltre 200 famiglie e che da anni è uno dei motori trainanti dell’economia pergolese. L’azienda dispone della più innovativa tecnologia per la produzione di articoli tessili, fondamentale per le particolari esigenze di questo momento.
“Non è semplice reperire la merce, organizzare i trasporti, ma abbiamo comunque al momento una capacità produttiva di circa 10.000 pezzi al giorno tra mascherine e camici che puntiamo almeno a triplicare nel breve” spiega Mattia Priori responsabile dell’organizzazione aziendale. “Questo è possibile grazie alla disponibilità riscontrata in tutti i dipendenti coinvolti a cominciare dai nostri manager, passando per il reparto progettazione, produzione e magazzino. Un grazie particolare al nostro capo tagliatore Andrea e alle cucitrici che sono il cuore della nostra attività. A loro va un ringraziamento particolare per essere presenti ogni giorno sul posto di lavoro anche in un momento come questo”.
Noctis spa adotta tutte le precauzioni necessarie per un lavoro in sicurezza attraverso un protocollo interno attivo già dal 2 marzo che include la sanificazione degli ambienti. L’azienda informa che questa nuova linea di produzione è stata affidata al manager pesarese Enrico Donati e che le mascherine attualmente prodotte vengono realizzate con materiali certificati, oltre che per le stesse è stato avviato il processo di certificazione con l’istituto superiore della sanità.
Le consegne sono già attive e Noctis spa ha creato un apposito canale per le richieste che possono essere effettuate da subito via mail all’indirizzo: n-mask@noctis.it
Decidere di scegliere un look total black per i nostri ambienti a volte ci fa esitare; questo appartamento di 53mq, situato in un vecchio edificio risalente al 1880, è stato invece ristrutturato in chiave dark ed il risultato è stupefacente. Il nero è stato adottato non solo in cucina, che forse rappresenta il modo più semplice per utilizzarlo, ma anche in soggiorno, in camera da letto, nella parete appunto dietro il letto e in bagno, per esaltare ogni ambiente con il suo tocco drammatico.
A total black design apartment
Deciding to choose a total black look for our rooms sometimes makes us hesitate; this 53sqm apartment, located in an old building dating back to 1880, has been renovated in a dark key and the result is amazing. Black has been adopted not only in the kitchen, which perhaps represents the easiest way to use it, but also in the living room, in the bedroom, on the wall just behind the bed and in the bathroom, to enhance every room with its dramatic touch.
Con la stampa 3D la startup bresciana Isinnova salva la vita a centinaia di persone
Il primo passo è stato quello di stampare in 3D 100 valvole per respiratori, ora prendono le maschere da sub in vendita da Decathlon, lavorano sul boccaglio, stampano in 3D alcuni pezzi e le trasformano in maschere respiratorie d’emergenza. In questo modo Isinnova salva moltissime persone contagiate da Covid-19 affette da gravi problemi respiratori.
“E’ nei momenti di crisi che sorge l’inventiva”, diceva Albert Einstein. E questo Isinnova lo sa molto bene! Una realtà, quella fondata da Cristian Fracassi e Alvise Mori nel 2015, che in soli cinque anni dalla sua nascita ha già offerto i suoi servizi ad oltre 350 inventori, realizzando 80 progetti.
Ecco i dettagli del progetto raccontato da Isinnova
“Nei giorni scorsi siamo stati contattati da un ex primario dell’Ospedale di Gardone Valtrompia, il Dott. Renato Favero, che è venuto a conoscenza di Isinnova tramite un medico dell’Ospedale di Chiari, struttura per la quale stavamo realizzando con stampa 3d le valvole d’emergenza per respiratori. Il Dottor Favero ha condiviso con noi un’idea per far fronte alla possibile penuria di maschere C-PAP ospedaliere per terapia sub-intensiva, che sta emergendo come concreata problematica legata alla diffusione del Covid-19: si tratta della costruzione di una maschera respiratoria d’emergenza riadattando una maschera da snorkeling già in commercio.
Abbiamo analizzato la proposta assieme all’inventore (il Dott. Favero). Abbiamo contattato in breve tempo Decathlon, in quanto ideatore, produttore e distributore della maschera Easybreath da snorkeling. L’azienda si è resa immediatamente disponibile a collaborare fornendo il disegno CAD della maschera che avevamo individuato. Il prodotto è stato smontato, studiato e sono state valutate le modifiche da fare. È stato poi disegnato il nuovo componente per il raccordo al respiratore, che abbiamo chiamato valvola Charlotte, e che abbiamo stampato in breve tempo tramite stampa 3d. Il prototipo nel suo insieme è stato testato su un nostro collega direttamente all’Ospedale di Chiari, agganciandolo al corpo del respiratore, e si è dimostrato correttamente funzionante. L’ospedale stesso è rimasto entusiasta dell’idea e ha deciso di provare il dispositivo su un paziente in stato di necessità. Il collaudo è andato a buon fine.
Ribadiamo che l’idea si rivolge a strutture sanitarie e vuole aiutare a realizzare un maschera d’emergenza nel caso di una conclamata situazione di difficoltà nel reperimento di fornitura sanitaria ufficiale, solitamente impiegata. Né la maschera né il raccordo valvolare sono certificati e il loro impiego è subordinato a una situazione di cogente necessità. L’uso da parte del paziente è subordinato all’accettazione dell’utilizzo di un dispositivo biomedicale non certificato, tramite dichiarazione firmata.
Stante la bontà del progetto, abbiamo deciso di brevettare in urgenza la valvola di raccordo, per impedire eventuali speculazioni sul prezzo del componente. Chiariamo che il brevetto rimarrà ad uso libero perché è nostra intenzione che tutti gli ospedali in stato di necessità possano usufruirne.”
Isinnova ha deciso di condividere liberamente il file per la realizzazione del raccordo in stampa 3d. A differenza della valvola dei respiratori, si tratta di un raccordo di facile realizzazione, quindi è possibile per tutti makers provare a stamparlo. Le strutture sanitarie in difficoltà potranno acquistare la maschera Decathlon e accordarsi con stampatori 3d che realizzino il pezzo e possano fornirlo.
Non resta che dire GRAZIE a tutto il team di Isinnova!
Saper stupire con prodotti esclusivi di straordinaria eleganza e ricercatezza è da sempre nel DNA di Ritmonio che arricchisce la propria offerta di rubinetteria con nuove suggestive finiture di design, ricercate e senza tempo.
La ricerca stilistica dell’Azienda – sinonimo di eccellenza del design made in Italy nel mondo – e l’attenzione alle esigenze di un mercato dell’home decor sempre più internazionale, l’hanno portata a varcare nuovi orizzonti e a proporre interpretazioni inedite dello spazio bath & shower.
Una storia di “straordinaria” bellezza, che riflette l’evoluzione del bagno all’interno delle abitazioni – in passato inteso come uno spazio esclusivamente di servizio – in un ambiente completo per il relax e il benessere tout court.
Ritmonio arricchirà la propria offerta con nuove finiture preziose e inedite, dal design ricercato e senza tempo. Se fino a pochi anni fa il classico ottone cromato era una scelta quasi scontata per i rubinetti, oggi il colore e la finitura definiscono l’ambiente bagno. La rubinetteria si abbina dunque alle scelte cromatiche dell’intero progetto d’interni e diventa elemento d’arredo coordinato, la cui scelta si rivela fondamentale per il risultato estetico finale.
La Finishes Selection di Ritmonio si compone, oltre alle finiture già presenti nella gamma attualmente disponibile, di sei nuove cromie: oro rosa lucido, spazzolato e satinato; bronzo scuro spazzolato; cromo nero satinato e champagne satinato. Sedici le finiture così disponibili, ottenute con lavorazioni speciali in impianti di nuova generazione a basso impatto ambientale e tecnologicamente all’avanguardia, che andranno a impreziosire le serie Glitter, Pois, Haptic, Taormina, Reverso e Diametro35, dando vita a innumerevoli configurazioni possibili.
Le “selezioni” Ritmonio sono pensate e progettate per dialogare con forme architettoniche, gusto personale ed esigenze funzionali, in una costante ricerca estetica e tecnologica. Questo ampliamento della gamma finiture rende l’Azienda un partner ancora più strategico per tutti coloro che desiderano un ambiente bagno fortemente distintivo e di carattere, dove il dettaglio diventa protagonista.
Il progetto di restauro proposto va oltre i convenzionali confini disciplinari e introduce una strategia funzionale intelligente, semplice e flessibile al tempo stesso. Il confronto tra nuovo ed esistente avviene tramite la rottura dei logici rapporti tra spazi e funzioni, permettendo una moltiplicazione delle attività e delle relazioni. Si tratta di un approccio avvolgente tramite cui materiali e finiture trovano un nuovo senso. All’esterno gli edifici vengono conservati nella loro materia originale, custodendo all’interno una costruzione pienamente contemporanea. Un box modulare e componibile completa l’intervento che, consentendo varie modalità di utilizzo, permette l’attivazione puntuale di specifici eventi all’interno di uno spazio pubblico diffuso e interattivo.
PROGETTO: Porto Culturale Parma LUOGO: Parma, Italia TIPOLOGIA: Centro Culturale ANNO: 2016 STATO: Progetto Preliminare DIMENSIONI: 4.300 mq DISCIPLINE: AR – ST – MEP
‘Beauty connects people’, tema del padiglione Italia ad Expo Dubai 2020, viene qui interpretato come espressione del genio creativo e della ricchezza culturale del nostro paese. Forti dello storico rapporto fra estetica e tecnica, la proposta progettuale riprende il tema dell’impianto tipologico a corte, ora scrigno di un simbolico albero centrale, metafora della centralità e della bellezza propri della natura. Attorno alla corte si sviluppa il percorso espositivo, leggibile dall’esterno tramite il gioco di bucature che disegna i prospetti. L’involucro riprende i temi della tradizione portandoli ad un livello estetico e tecnico fatto di contrasti espressivi e materici, all’interno del quale la luce e trasparenza giocano un ruolo cardine nel dare ordine allo spazio.
Decidere di ristrutturare la propria casa comporta la necessità di rinnovare completamente l’ambiente domestico, inserendo non solo nuovi complementi d’arredo, ma intervenendo sulla struttura stessa dell’abitazione con aggiunte, variazioni e via dicendo.
La ristrutturazione, d’altronde, a volte può rivelarsi una scelta obbligata per ammodernare una casa e metterla in regola anche dal punto di vista della Legge (basti pensare agli impianti elettrici che devono seguire determinate regole); e sia che il bene da ringiovanire sia una casa di proprietà, sia che si tratti di un appartamento da affittare, le opere di ristrutturazione più importanti devono essere eseguite dal proprietario dell’immobile e non dagli affittuari.
Ristrutturare da soli o con i professionisti?
È possibile farlo da soli o è meglio affidarsi a degli esperti del settore? Optare per l’una o l’altra soluzione, non è puramente una scelta economica, ma anche valutare se si sa bene dove mettere le mani e si è in grado di fare determinati lavori. Ecco cosa può rientrare nell’orbita del fai-da-te e cosa deve richiedere l’aiuto di professionisti.
Occhio agli obiettivi
Il primo aspetto da considerare quando si vuole ristrutturare una casa è pensare allo scopo finale: un immobile ristrutturato è sicuramente più bello, pulito, sicuro e funzionale; tutte cose che verranno apprezzate anche nel caso in cui si voglia vendere o affittare la casa.
Detto questo, occorre progettare la ristrutturazione e scegliere i materiali che serviranno: vernici per tinteggiare le pareti, piastrelle nel caso si vogliano cambiare i pavimenti, un nuovo tipo di arredamento, porte e finestre, accessori protettivi come guanti, tute, occhiali, scarpe e così via.
Fissare il budget di spesa
Prima d’iniziare qualsiasi tipo di ristrutturazione, va considerato il budget massimo che si è disposti a spendere. In taluni casi, ad esempio, e in base al risultato che si vuole ottenere, possono servire anche attrezzi particolari quali un taglia-piastrelle assolutamente necessario per i rivestimenti, o arnesi per abbattere e ricostruire pareti e così via. Oggetti che possono andare al di fuori del campo del fai-da-te e che, per l’utilizzo, richiedono mani esperte.
Ristrutturazione totale o parziale?
Sono essenzialmente 2 le tipologie di ristrutturazione: parziale o totale. La distinzione è molto importante non solo per il tipo di lavoro che si intende svolgere, ma anche per gli aspetti normativi che riguardano il settore, che cambiano in base ai progetti: alcuni richiedono determinate autorizzazioni rilasciate dal Comune nel quale si trova l’immobile da ristrutturare, il pagamento di eventuali tasse, l’adozione di pianificazioni specifiche.
Quando si parla di ristrutturazione totale, si intendono tutti quei lavori che cambiano in modo evidente l’interno della casa e anche l’aspetto esterno; fattore che, in quest’ultimo caso, può causare un maggiore impatto estetico sul tessuto urbano circostante. Ecco degli esempi di ristrutturazioni totali, che richiedono necessariamente i permessi del Comune:
demolizioni o costruzioni che mirino a ridefinire lo spazio della casa, compresa la realizzazione di fabbricati esterni quali cottage in legno di una determinata grandezza, caminetti o box auto;
ri-tinteggiatura delle mura esterne dell’abitazione;
costruzione di un ulteriore piano;
ri-pavimentazione di una strada privata che conduce all’ingresso della casa.
Nel caso, invece, di ristrutturazione parziale, si intendono tutti quei lavori che non incidono sulle facciate esterne dell’abitazione e che non stravolgono eccessivamente neanche i loro interni in termini di grandezza, struttura e così via. Esempi di ristrutturazione parziale di una casa, per i quali non è obbligatorio nessun permesso comunale, sono:
procedere alla ri-tinteggiatura delle pareti e di eventuali grate e/cancelli;
ri-ammodernare gli ambienti domestici con un nuovo tipo di arredamento;
non intervenire sulle pareti portanti dell’abitazione, ma limitarsi all’abbattimento di alcune pareti divisorie all’interno della casa o alla costruzione di nuove, al fine di avere uno o più ambienti in più (ma sempre rispettando la metratura originaria dell’abitazione);
sostituire gli infissi, l’impianto elettrico e quello idraulico;
montare condizionatori.
Il fai-da-te nella ristrutturazione
Fatta la distinzione tra ristrutturazione totale e parziale di una casa, occorre decidere se optare per il fai-da-te o per l’affido dei lavori a dei professionisti. Se si sceglie il fai-da-te, è opportuno, prima d’iniziare i lavori, preparare nei minimi dettagli un piano progettuale. Così facendo, si avrà una prima stima del budget di spesa, una panoramica sul tipo di arnesi necessari (una cui panoramica completa è presente sul ferramenta online casadellaferramenta.it) e si riuscirà a comprendere la fattibilità del progetto e, orientativamente, quanto tempo potrebbe richiedere la sua realizzazione.
Attenzione alle detrazioni
Vanno, poi, considerate le detrazioni fiscali: in questo modo, si possono risparmiare parecchi soldi, dal momento che molti lavori di ristrutturazione rientrano nelle agevolazioni statali; per visionare nel dettaglio tutte le detrazioni previste, si suggerisce di consultare il sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.
In linea di massima, comunque, le agevolazioni fiscali previste per la ristrutturazione di una casa sono le seguenti:
per spese che non superino i 48 mila euro, c’è una detrazione dall’IRPEF pari al 36%;
nel caso di spese superiori e fino a 96 mila euro, la detrazione è del 50%.
Inoltre, a godere delle agevolazioni statali può anche non essere esclusivamente il proprietario dell’immobile, ma altri soggetti quali locatari, parenti che vivono col proprietario e così via.
Il requisito imprescindibile per ottenere i bonus è dimostrare, per mezzo di un bonifico bancario denominato “parlante” (una specie di bonifico col quale l’Agenzia delle Entrate è in grado di sapere se effettivamente il denaro è stato speso per ristrutturare l’abitazione), di aver veramente sostenuto le spese dichiarate.
Non tutto può essere alla portata di tutti
Al termine dello studio del progetto di ristrutturazione, è consigliabile cominciare i lavori solamente se si capisce di poter effettivamente svolgere in maniera soddisfacente l’opera, anche considerando obiettivamente la propria capacità manuale e tecnica.
È da tenere sempre presente che se, ad esempio, tinteggiare una parete può essere un lavoro alla portata di tutti, il discorso può mutare considerevolmente se si tratta di cambiare i tubi del gas, effettuare dei lavori sull’impianto elettrico o sostituire il vecchio impianto idraulico, anche perché, in genere, occorrono degli attrezzi che non tutti gli appassionati del fai-da-te hanno in casa.
Sostenibilità e sviluppo sono davvero conciliabili? La ricerca di soluzioni che traducano le ambizioni in scelte concrete è divenuta necessità per garantire una prospettiva comune.
La nostra filosofia progettuale trae origine proprio da questa consapevolezza; il tessuto edilizio e la sua scarsa efficienza energetica sono tra i maggiori contribuenti delle emissioni di CO2. Edifici a basso impatto o emissioni zero necessitano di una progettazione integrata che tenga conto delle correlazioni dei vari ambiti coinvolti.
Da qui l’ispirazione che, fin dall’acronimo del nome ATIproject, Architecture Technology Integrated, mette al centro la sostenibilità. L’involucro, la luce, gli apporti termici solari, gli impianti di riscaldamento e raffrescamento, i sistemi di smaltimento e recupero sono solo alcune delle variabili che diventano si concretizzano nelle nostre realizzazioni. Perché non c’è architettura senza contesto.
Celebre è la frase del filosofo Immanuel Kant “ll cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”; se l’architettura è un linguaggio, questo linguaggio è fatto di scelte che comunicano un contenuto insito dentro di noi. Messaggio, contenuto e contesto si fondono in un’iniziativa che ha come orizzonte Dicembre 2020: “Plant your Tree”.Un albero per ogni collaboratore, che sia lo stimolo per una ritrovata sensibilità globale. Come per un edificio si posa la prima pietra, l’iniziativa è un contributo, un esempio di come la volontà possa essere l’inizio di iniziative diffuse, sostenute da amministrazioni pubbliche e private, che rendano l’intervento dell’uomo un valore aggiunto per il nostro pianeta. Noi non ci fermeremo, 200 è solo l’inizio, contribuisci anche tu.