La giusta illuminazione permette di generare ambientazioni molto suggestive; per avere uno spazio esterno accogliente e rilassante occorre studiarla attentamente.In questo articolo vedremo come illuminare il giardino in modo efficace e d’effetto per godere al massimo questa zona verde.
L’illuminazione nel giardino è di fondamentale importanza non solo per renderlo più d’impatto, ma anche per renderlo un luogo più sicuro. Infatti un corretto posizionamento delle luci permette di vedere bene quegli elementi potenzialmente pericolosi, come i dislivelli, anche al buio.
Una volta predisposto questo tipo di illuminazione necessaria, si può pensare a valorizzare altri punti secondari del giardino, per ottenere un effetto più scenografico. In questo modo, lo spazio esterno a disposizione consentirà la sicurezza e il comfort giusti per viverlo appieno e in totale relax.
Per avere un giardino confortevole ricordate anche di usare delle luci calde e verificate che siano adatte per essere collocate all’esterno.
L’illuminazione degli elementi principali
Partiamo con le idee per illuminare gli elementi principali presenti nel giardino.
1) Evidenziate percorsi
Rendete ben visibile il sentiero principale che porta dal cancello di accesso all’ingresso della casa e, se presenti, i sentieri secondari che conducono alle varie aree. Utilizzate segnapasso a terra o paletti luminosi.
2) Illuminate le scale
Altro elemento che necessita di una giusta illuminazione sono le scale. È possibile inserire dei faretti sul muretto verticale che le racchiudono, oppure nascondere una striscia LED sotto la parte sporgente della pedata. Quest’ultima soluzione evidenzierà i singoli gradini facendoli sembrare sospesi.
3) Rendete protagonista la facciata
Anche la parete dove è posizionato l’ingresso alla casa deve essere valorizzata. Può essere illuminata con dei proiettori che emettono luce al di sopra, al di sotto o su entrambi i lati, a volte anche con due fasci asimmetrici. In alternativa, potete incassare dei faretti a terra in modo da illuminarla da basso verso l’alto.
Come illuminare il giardino in modo scenografico
Per sapere come illuminare il giardino mettendo in risalto gli elementi più suggestivi, ecco altre 3 idee.
1) Curate l’illuminazione degli alberi
Un elemento potenzialmente molto scenico sono proprio gli alberi. Un’illuminazione dal basso verso l’alto, mediante faretti o proiettori a terra ai piedi dell’albero, evidenzia la rugosità del tronco e il fogliame, generando particolari chiaroscuri.
2) Giocate con i riflessi sull’acqua
Se avete un giardino con piscina o con degli specchi d’acqua, è possibile posizionare all’interno della vasca dei corpi illuminanti a immersione. A questi potete aggiungere un sistema di illuminazione esterno, con delle luci a pavimento che ne delimitano il perimetro.
3) Inserite arredi luminosi
Solitamente in polietilene, gli arredi luminosi contribuiscono a creare atmosfera. Si trovano in forme sempre più diverse, a volte solamente decorative – come delle grandi lampade da terra o delle sfere – altre con la funzione di vaso, seduta o sgabello.
Se avete bisogno di una progettazione illuminotecnica per il vostro giardino, consultate il sito https://zeumadesign.com.
Torniamo a parlare di design e innovazione illustrandovi la nostra Top 20 dei migliori progetti vincitori del premio A’Design Award selezionati nelle diverse edizioni.
A’ design Award and Competition
Ogni anno, il prestigioso concorso internazionale A’Design Award and Competition premia designer, architetti, artisti e aziende di tutto il mondo, che operano nel mondo del design, con lo scopo di promuovere e diffondere progetti di qualità che possono garantire un futuro migliore. Maggiori informazioni le trovi qui
I premi A’Design Award sono divisi nelle categorie Platinum, Golden, Silver, Bronze, e A’Design Award, e si rivolgono ai migliori tra progetti finiti, prototipi e concept di progetto. I vincitori ricevono un attestato, un trofeo e un invito alla cena di gala durante cui si tiene la premiazione. Inoltre non mancherà una ricca campagna pubblicitaria con interviste e articoli su riviste e portali web volta a promuovere e diffondere i progetti vincitori, la progettazione e stampa di manifesti in formato A2 per le mostre e l’inserimento nelle classifiche mondiali del design. Puoi trovare ulteriori informazioni sui vantaggi riservati ai vincitori qui
I prodotti e progetti premiati sono divisi nelle macro-categorie, che sono oltre 100, tra cui Good Industrial Design Award,Good Architecture Design Award, Good Product Design Award, Good Communication Design Award, Good Service Design Award, Good Fashion Design Award. Scopri tutte le categorie per trovare quella adatta al tuo lavoro.
Le iscrizioni per il concorso sono valutate in forma anonima di una giuria internazionale composta da designer, professori, imprenditori e giornalisti, ognuno dei quali deve firmare un accordo e seguire un codice di condotta. Al fine di evitare conflitti di interesse, i giurati non possono essere dipendenti delle società partecipanti. Inoltre, a differenza di altri premi o concorsi di design, A’Design Award fornisce gratuitamente dei “punteggi preliminari” e feedback per aiutare i progettisti o le aziende iscritte al concorso. Puoi trovare tutte le informazioni sulla giuria e sulla metodologia qui .
Come anticipato, le iscrizioni per partecipare alla nuova edizione sono aperte e i risultati saranno annunciati il prossimo 15 aprile 2021. Naturalmente, in qualità di media partner, vi terremo aggiornati sulla nuova edizione e pubblicheremo i progetti vincitori del premio 2020-2021. Nel frattempo, non perderti la nostra Top 20 dei vincitori del premio A’Design Award delle diverse edizioni.
I 20 migliori progetti vincitori del premio A’Design Award
Per saperne di più ecco l’elenco dei progetti selezionati con link che rimanda alla pagina di ogni progettista:
Dopo il lancio dell’hashtag #strongertogether, Confindustria Moda ha confermato alcuni dei più importanti eventi del comparto fashion di settembre: Milano Unica, Micam, Mipel e LINEAPELLE.
La Federazione vuole evidenziare la necessità del settore di unire le forze per superare la crisi a seguito del Covid-19.
A tal proposito Claudio Marenzi, presidente uscente di Confindustria Moda ha dichiarato:
“È importante oggi più che mai per Confindustria Moda difendere il patrimonio di conoscenze e l’eccellenza che caratterizza i settori che la rappresentano. Siamo accanto alle nostre aziende attraverso iniziative concrete (…) ma l’organizzazione delle manifestazioni fieristiche resta il fulcro del nostro impegno. Per questo guardiamo agli eventi di settembre come a un punto di svolta.”
D’accordo anche Cirillo Marcolin, neo presidente di Confindustria, guarda al futuro con ottimismo:
“Raccolgo il testimone, con l’obiettivo di portare la crescita della Federazione in una nuova fase, nonostante un contesto complesso e sfidante come quello generato dalla pandemia globale nei mesi scorsi.”
Di fatto, gli eventi di settembre sembrano poter essere per il settore una perfetta occasione per ripartire.
Ma come si svolgeranno le manifestazioni? Quali saranno i cambiamenti adottati per le fiere?
Milano Unica è il primo evento da non perdere. Nei giorni 8 e 9 settembre, presso Rho Fieramilano si terrà dalle 10 alle 20 la 31^ edizione della manifestazione. Di riferimento al settore tessile/accessori le aree espositive potranno essere visionate in sicurezza. La partecipazione all’evento sarà consentito solo ai possessori di badge in formato digitale. Mascherina e gel igienizzanti coroneranno l’evento per garantire la tutela dei partecipanti.
Allo stesso modo, Micam e Mipel adotteranno misure di sicurezza specifiche ed in linea con le raccomandazioni delle autorità sanitarie. Le manifestazioni di riferimento al comparto calzaturiero, pelletteria/accessori, si svolgeranno dal 20 al 23 settembre presso Rho Fieramilano.
Sempre con un occhio di riguardo alla tutela di ogni ospite, l’evento fieristico LINEAPELLE “A NEW POINT OF VIEW” programmato per i giorni 22 e 23 settembre, presenterà le aziende espositrici in maniera del tutto nuova. Disposte in stand unificati, i partecipanti all’evento si muoveranno attraverso un percorso modulato, consentendo l’integrità degli ospiti.
Per concludere, gli eventi saranno disponibili online per ridurre le distanze tra buyer ed espositori internazionali, impossibilitati a viaggiare a causa dell’emergenza sanitaria mondiale.
Torno a parlare del prestigioso concorso A’ Design Award & Competition, con una mia selezione di 20 progetti vincitori. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 settembre.
Vi ho già parlato del prestigioso concorso A’ Design Award & Competition in questo articolo, nel quale spiego nei dettagli di cosa si tratta. Se sei un creativo o un’azienda che opera nei campi dell’architettura, della grafica, del design o della moda, puoi presentare la tua candidatura al concorso. Considera che le categorie sono circa un centinaio, tra cui Good Architecture Design Award, Good Architecture Design Award, Good Industrial Design Award, Good Product Design Award, Good Fashion Design Award, solo per citarne alcune.
Per consultare la lista delle categorie clicca qui: category listing.
A’ Design Award & Competition
A’ Design Award è uno dei più importanti premi internazionali di design, ed è nato con lo scopo di promuovere il buon design a tutti i livelli. Non solo oggetti dunque, ma anche servizi, progetti di comunicazione, web design, progetti di arredo urbano, architettura del paesaggio e via dicendo.
Per saperne di più su come partecipare, ti basta cliccare qui:
Importante: le iscrizioni sono aperte fino al 30 settembre
I risultati dei vincitori saranno annunciati il prossimo 15 aprile 2020.
La mia selezione di 20 progetti vincitori nella categoria Furniture
Oggi vi presento una mia selezione di 20 progetti vincitori nella categoria ’ Furniture, Decorative Items and Homeware Design Awards. Il concorso in questa categoria è aperto ai designer, agli studi e alle aziende produttrici di mobili, articoli decorativi e oggettistica per la casa.
Importante: le iscrizioni sono aperte fino al 30 settembre
I risultati dei vincitori saranno annunciati il prossimo 15 aprile 2020.
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I sitemi citofonici di ultima generazione sono la rispondono alla crescente domanda di sicurezza, di facilità di comunicazione e di confort.
Avete mai provato la spiacevole sensazione di aspettare un corriere con il pacco che da tanto tempo avete ordinato, o il fattorino con il cibo a domicilio che agognate dopo una lunghissima giornata di lavoro che vi ha lasciato senza alcuna voglia di cucinare, e quando finalmente il citofono suona, non riuscire a sentire nulla, perché magari fuori sta diluviando, o più semplicemente perché microfoni e altoparlanti gracchiano e non funzionano più a dovere? Il rischio è quello che dall’altro capo non capiscano che siamo in casa e non effettuino la consegna. Eppure, ci sono soluzioni in grado di evitarvi questi fastidi, grazie a sistemi citofonici di ultima generazione che ci consentiranno di rispondere sempre “presente” quando aspettiamo una consegna o qualcuno che ci fa visita.
La comodità di un videocitofono
Non facciamo certo chissà quale scoperta, se pensiamo all’installazione di un videocitofono. Eppure, la diffusione di questi comodi sistemi di intercomunicazione non è ancora al giorno d’oggi così diffusa come ci si potrebbe aspettare. E sì che i vantaggi di questa soluzione sono molteplici. Innanzitutto, la comodità: nei casi che abbiamo citato poco sopra, per esempio, la possibilità di vedere chi è alla porta ci permetterà di aprire anche se non abbiamo sentito bene il nome di chi stava suonando. Non solo: i videocitofoni di ultima generazione ci permettono, tramite una semplice app da scaricare sul nostro smartphone, di sapere anche chi si è presentato alla nostra porta quando non eravamo in casa, grazie alla registrazione della telecamera, inviata direttamente sul telefonino e all’insegna così della più ampia sicurezza.
Non finisce qui: spesso il problema, quando si abita in una via piuttosto trafficata, o nella quale transita parecchia gente, è quello di non sentire, a causa del vocìo e del rumore di fondo della strada, chi sta suonando. Gli apparecchi più recenti e di più elevata qualità, come per esempio quelli della famosa azienda 2N, sono dotati di sofisticati microfoni in grado di escludere il rumore che non ci consente di distinguere le voci.
Sistemi citofonici, comfort e sicurezza
E poi c’è il non secondario aspetto della sicurezza, cui abbiamo accennato anche poc’anzi. Fateci caso: molto spesso, quando siamo noi a far visita a qualche amico che abita in case in cui è presente un videocitofono, l’idea di essere visti, seppure per pochi secondi, può metterci in imbarazzo, anche se ovviamente non abbiamo alcuna cattiva intenzione ma stiamo solo andando a trovare gli amici. Umanissimo imbarazzo, dovuto alla sensazione di essere visti senza poter vedere a nostra volta, e per cui ci ritraiamo quasi inconsciamente dall’”occhio” della telecamera. Bene, se invece ci fosse qualche malintenzionato che vuole avvicinarsi a casa nostra, la presenza di una telecamera nascosta, caratteristica dei videocitofoni di ultima generazione, lo stanerebbe immediatamente: non immaginando infatti di essere ripreso, non si premurerebbe di occultare il viso, che rimarrebbe registrato nel dispositivo.
Insomma, i sistemi citofonici di ultima generazione sono la risposta alla vostra domanda di sicurezza, di facilità di comunicazione e di riconoscimento vocale, quando aspettate (o non aspettate) visite e volete stare tranquilli!
Leggi tutti gli articoli sui sistemi “smart” per la tua casa nella rubrica Smart Home.
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Stilt Studios di Bali, Indonesia, ha dato il via alla costruzione della prima Tiny Tetra House, la mini casa prefabbricata realizzata riciclando i cartoni Tetra Pack.
Tiny Tetra House è una casa di 64 mq con tutti i comfort abitativi elevati a 40 cm da terra, costruita con legno, vetro e materiali riciclati. L’interno ospita una camera da letto, un bagno interno, una cucina a vista, un soggiorno e terrazze all’aperto. Progettata con lo scopo di promuovere economie locali e circolari, il promo prototipo è attualmente in costruzione a Bali e le vendite inizieranno il prossimo mese di Ottobre.
“A Stilt Studios crediamo di avere la responsabilità non solo di creare grandi progetti e spazi vivibili a prezzi convenienti, ma anche di vedere l’impatto sull’ambiente degli edifici durante il loro ciclo di vita. Entrambi possiamo non solo ridurre il materiale totale utilizzato e l’impronta, ma anche far parte dell’economia circolare attraverso la scelta del materiale utilizzato “, afferma Alexis Dornier, co-fondatore e Chief Designer di Stilt Studios.
Per la sua costruzione Stilt Studios utilizza fogli ondulati realizzati con cartoni per bevande Tetra Pak riciclati di @ecobalirecycle per il tetto e le pareti. Per ridurre il problema dei rifiuti, Tetra Pak ha sviluppato appositi pannelli realizzati con il 25% di plastica e alluminio dei loro imballaggi. Lo strato di alluminio sulla parte superiore contribuisce a rendere il materiale impermeabile al 100%.
Il design del tetto inclinato convoglia l’acqua piovana attraverso il sistema strutturale progettato, che viene quindi immagazzinata per essere riutilizzata per altro, come ad esempio l’irrigazione del giardino.
Avete un pilastro in centro stanza? Sappiate che non siete soli al mondo.
Negli ultimi due mesi mi sono imbattuta in ristrutturazioni in cui tutto girava intorno ad un pilastro portante in centro stanza.
In che modo ho risolto?
Partiamo dal fatto che, a differenza di una parete portante, sulla quale spesso si può intervenire riducendone le misure ( lo studio di fattibilità va fatto da un’ingegnere),
un pilastro portante non si può eliminare, perché ne va della stabilità della casa,
per questo motivo , il mio consiglio è quello di sfruttarne le proprietà.
come mascherare un pilastro in centro stanza
Esistono tanti modi per camuffare un pilastro, spesso dipende dalla sua collocazione.
Starete pensando: “ma cosa cambia, sempre un pilastro è!”,
si,
ma un pilastro in mezzo alla cucina può essere usato in maniera diversa rispetto ad uno in centro camera,
perciò ,
ecco qualche idea per camuffare il vostro pilastro portante in centro stanza.
vista la pianta dell’appartamento, la mia idea è stata quella di fare demolire i muri che definivano l’ambiente cucina per creare un open space con il living, lasciando come unico elemento “ingombrante” il pilastro portante da 34×34 cm
Ottimizzato lo spazio, Il mio progetto prevede di creare un’isola dove verrà integrato il pilastro.
Creare una struttura che ruoti intorno al pilastro può sembrare difficile, ma in realtà basta fare un buon progetto
A seconda delle dimensioni della stanza , se il pilastro si trova nella zona giorno, è possibile incorporarlo nella libreria , nel mobile soggiorno o con il camino
pilastro in centro stanza, come lo decoro
Abbellirlo e farlo diventare un elemento di design rivestendolo con:
pannelli laccati e luci led
specchi
colori
pitture e rivestimenti
Se il pilastro si trova nella camera da letto?
si può utilizzare come punto di partenza per dividere la stanza ricavando, a seconda delle necessità e delle dimensioni:
Talenti, top brand mondiale nel settore dell’outdoor d’alta gamma, presenta in anteprima il nuovissimo Casilda Daybed firmato dall’acclamato designer spagnolo Ramon Esteve, pezzo che conferma quel percorso di ricerca delle forme che il marchio ha intrapreso fin dalla sua nascita.
Come spiega lo stesso Esteve, “in perfetta sintonia con il resto della collezione, questo Daybed si distingue per la forza delle sue proporzioni, è il risultato dell’estremo contrasto tra massa e leggerezza. La semplicità della struttura dà pieno risalto agli elementi più speciali del pezzo, dando vita ad un prodotto elegante e sofisticato degno della collezione Casilda.”
Parte integrante della pluripremiata collezione Casilda, questa proposta scommette sulla pregiata essenzialità della struttura metallica che assume la forma di una pergola, in “contrapposizione” con l’ampia e soffice cuscineria: il gioco di proporzioni garantisce comfort e praticità. Anche in questo caso, le linee geometriche delle strutture mettono in risalto gli elementi che caratterizzano l’identità del prodotto come le cinghie negli schienali e gli inserti in legno nei braccioli.
“Con Ramon, abbiamo voluto creare un’oasi di pace per fuggire dalla quotidianità della realtà in cui ci troviamo, racconta Fabrizio Cameli, Presidente di Talenti. Introdurre così una nuova dimensione delineata da tessuti leggeri e tendaggi che agitati dal vento regalino la sensazione di un tappeto volante pronto a sorvolare il mondo senza lasciarsene inghiottire. Volevamo un prodotto che trasmettesse un messaggio poetico e positivo dove perdersi, addormentarsi e sognare lasciando fuori ogni pensiero. Un rifugio sicuro, un nido di emozioni a cui cedere senza indugio. Non solo un daybed, ma una vera filosofia di vita”.
Con Casilda Daybed, Talenti propone un universo individuale, o da condividere con qualcuno di speciale, perché in fondo il design non è altro che l’espressione di uno stato d’animo in divenire.
Come arredare una cucina moderna bianca? Partiamo dal presupposto che il bianco è sempre una buona idea. Questo “non colore” è la tonalità neutra per eccellenza, si abbina a tutto e non passa mai di moda.
È una delle scelte più amate per l’arredo di questa stanza della casa, ed è anche una delle più azzeccate. In questo articolo scoprirai con foto ed esempi pratici come arredare una cucina bianca e come abbinarla con altri materiali per creare lo stile che fa per te. Le combinazioni possibili sono davvero infinite. Laccata opaca o lucida, in legno bianco, sbiancato o decapato. Ma anche nelle modernissime finiture resina, cemento e fenix. Tutta bianca, bianca e legno, bicolore o tricolore. Moderna, di design, minimal, in stile scandinavo, industrial chic o classico contemporaneo.
1. PASSEPARTOUT Campione di versatilità, si adatta ad ambienti grandi e piccoli, a stili tradizionali e moderni. È l’opzione migliore per open space, per chi vuole illuminare un ambiente piccolo, svecchiare una casa antica, creare degli studiati contrasti con pavimenti e piastrelle retrò (mattonelle, maioliche, cementine, marmo, cotto, graniglie, mosaici) o esaltare al massimo una scelta estetica minimalista.
2. SEMPRE DI TENDENZA Dagli anni 50 ad oggi non esiste collezione in cui il bianco non sia contemplato. Se andiamo ancora più indietro nel tempo troveremo la smaltatura bianca delle cosiddette “cucine economiche” dei primi del Novecento (le monoblocco che facevano anche da forno e da stufa). Negli anni ’30 è bianca la Frankfurt Kitchen di Margarete Schütte-Lihotzky, seguita dalla “mobilia” in formica delle cucine all’americana la cui evoluzione porterà ai moderni melaminici e laminati.
3. MASSIMA PERSONALIZZAZIONE Come una tela bianca lascia ampio spazio alla fantasia, ad accessori e complementi coloratissimi. È una scelta strategica fatta per durare perché si abbina facilmente a tutto, adattandosi a cambi stilistici repentini, nuovi colori alle pareti o cambi di casa, di pavimento e rivestimenti.
Insomma, le cucine bianche sono una soluzione evergreen.
Vediamo tutti gli abbinamenti e le idee pratiche per usare al meglio questo colore.
CUCINA BIANCA E LEGNO
Come champagne e fragole, il connubio bianco e legno offre un equilibrio cromatico versatile, capace di adattarsi ad ambienti modernissimi o classici. Tutto dipenderà dalla finitura scelta (opaca o lucida) e dal tipo di legno (naturale, tinto, laccato…).
DA SAPERE
Il legno può essere sottoposto a numerosi trattamenti, dando vita a tantissime finiture. Può essere naturale, tinto, verniciato, sbiancato, decapé, spazzolato, oliato, affumicato, laccato, anticato, taglio sega, ossidato…
Ecco un esempio:
Da sinistra: naturale, sbiancato, tinto, naturale nodato, tranché (o segato), laccato bianco a poro aperto, decapato moderno e decapato shabby.
Vediamo le migliori combinazioni.
Cucina bianca e rovere
Per la sua rinomata resistenza e durabilità il rovere naturale è un materiale largamente impiegato nella produzione di arredamento. Presenta gradazioni tra il marrone e il giallo con picchiettature scure. Solitamente viene proposto in due versioni: solo con venature o con venature e nodi. Inoltre può essere lavorato superficialmente per assumere la caratteristica finitura tranché – o segata – dalla texture irregolare.
Cucina in legno o rovere sbiancato
Questo trattamento smorza e schiarisce la tonalità bruno-giallastra tipica del legno naturale conferendo alla superficie delle nuance tendenti al grigio-beige. In alcuni casi si parla di rovere sbiancato anche quando la naturale colorazione viene scolorita del tutto fino ad assumere un colore neve o ghiaccio, con venature e nodi in tonalità grigiastre.
Con questa finitura di rovere si possono abbinare varie sfumature di bianco, di grigio, colori accesi o polverosi, in base al tipo di ambiente che si intende creare.
Molti altri legni o laminati possono essere realizzati in versione “sbiancata”, tra questi il larice, l’olmo e il noce.
Cucina bianca e legno chiaro
La maggior parte delle essenze utilizzate nell’arredamento presentano – al naturale – una colorazione chiara con venature più o meno marcate di colore più scuro. Tra queste il rovere, il frassino, il larice e l’olmo sono molto apprezzate nell’ambiente cucina moderno. Pino, abete e castagno sono invece più ricercati in ambito rustico e country.
Si tratta di una combinazione cromatica molto amata ed anche molto versatile. Si adatta alla perfezione a qualsiasi stile, infondendo alla stanza un bell’equilibrio tra il calore del legno e la freddezza del bianco.
Decapata
Una finitura tipica dello stile classico, country, provenzale e shabby chic, il decapé ha un look accuratamente studiato per sembrare invecchiato. Quasi come se la patina del tempo e i segni dell’uso si fossero posati su un mobile originariamente candido, lasciando riaffiorare le venature del legno.
Cucina bianca e legno scuro
Per “legno scuro” possiamo intendere due cose. La prima: essenze che al naturale presentano tonalità dark come il noce, il wengé, l’ebano o il mogano (questi ultimi preziosissimi e raramente utilizzati per la produzione di arredi da cucina). La seconda: finiture applicate per scurire il supporto ligneo.
I trattamenti applicati a legni chiari per scurirli prendono vari nomi commerciali come: rovere scuro, rovere moro, olmo dark, rovere fumo, noce ardesia, rovere grigio, larice grafite, iris, navy, tabacco…
A differenza della laccatura a poro aperto queste non sono verniciature coprenti, ma sono invece mirate a mantenere visibili le gradazioni dell’essenza di base.
Le colorazioni più apprezzate sono quelle che virano verso il grigio, il nero e il marrone “castagna”. Tutte perfette ed estremamente raffinate se combinate con il bianco.
DA SAPERE
I laminati di alta qualità riproducono fedelmente tutte le finiture e i legni descritti. La cucina in legno massello è una scelta di pregio validissima anche in ambienti moderni, ma ci sono tantissime alternative, tra cui gli impiallacciati (sottilissimi fogli di vero legno applicati su pannelli di vari materiali) e i nobilitati.
Cucina in noce e bianca
Tra i legni scuri questo è probabilmente il più amato. Noce canaletto, europeo, nazionale, piuma, sono varietà elegantissime perfette per arredare una cucina moderna di cui sarà difficile stancarsi.
CUCINE BIANCHE BICOLORE
Cucina bianca e grigia
Inutile dire che le sfumature del grigio sono ben più di 50. Può essere grigio perla, grigio scuro, antracite, piombo, ferro, canna da fucile, grigio azzurro, polvere, ardesia, greige…
Con il grigio chiaro si crea quasi un tono-su-tono, mentre le varianti più scure rendono la cucina più formale ed elegante.
Cucina bianca e tortora
Parte della famiglia del grigio, ma più caldo, da diversi anni il color tortora la fa da padrone nell’interior design. Grazie a quella punta di marrone trova nel legno un alleato di classe.
Il tortora funziona molto bene anche in ambientazioni shabby chic molto femminili, dove il marmo bianco trova la sua perfetta collocazione. Grazie alle sue molteplici nuance e interpretazioni questo best seller è favoloso anche con il nero, con colori rosati come il cipria, con il beige e con un altro colore: il blu balena, amatissimo dagli italiani negli ultimi anni.
Cucina bianca e nera
Yin e Yang, bianco e nero. Un abbinamento decisamente basato sul contrasto ma che supera indenne la prova del tempo, mantenendo il primato delle combinazioni più amate. Armonioso chiaro-scuro sempre in voga, si svilupperà in configurazioni di ante bianche con top nero (o viceversa) oppure basi nere e pensili bianchi (o viceversa).
Modernissimo l’accostamento con dettagli acciaio e cromati. In questa composizione predomina il nero delle ante, mentre il bianco è utilizzato per il top e per tutto l’ambiente cucina.
Legno sbiancato, laccato grigio lucido e cemento nero: bellissima la combinazione con basi e colonne a contrasto.
L’aggiunta di maniglie dorate trasforma l’abbinamento bianco-nero. Nel progetto, una cucina in stile americano contemporaneo.
Cucina bianca e rossa
Colore stimolante ed energizzante, il rosso è un classico delle cucine moderne. Attenzione a non esagerare, soprattutto se l’idea è quella di una cucina dove il bianco è predominante. In questo caso scegli la nuance di rosso che meglio ti rappresenta (Ferrari, Valentino, corallo, magenta, bordeaux, terracotta…) e usala per pochi elementi.
Cucina bianca e gialla
Un po’ come il rosso anche il giallo è spesso associato al suo potere “energizzante”. Per questo motivo è un ottimo alleato in cucina, dove non si sta certo con le mani in mano! Il nostro consiglio è di usarlo a piccole dosi, collocate strategicamente.
Una soluzione per chi ama i blocchi di colore: un progetto con basi bianche e pensili gialli.
Cucina bianca e beige
Combinazione ton sur ton rilassante, perfetta se abbinata a grigi, legno chiaro, resina e corten. Ideale anche con tocchi di colore come nero, rosso corallo, mattone, terracotta, marrone, terra bruciata, blu, navy, ottanio, azzurro, giallo senape, verde bosco, petrolio, bosco, salvia, oliva, kaki.
Aggiungi una mensola colorata per dare un tocco vivace all’ambiente.
Cucina bianca e marrone
Meno diffusa negli ultimi anni ma sempre validissima, questa accoppiata può essere ricreata utilizzando un laccato marrone oppure un legno scuro o tinto.
Cucina bianca e blu
Il blu è tornato alla ribalta negli ultimi anni, in particolare nelle sue nuance più delicate e “polverose” come l’ormai celebre blu balena, l’avio, il Faded e il Dark Denim di Pantone. Ha un effetto calmante e insieme al bianco è la scelta perfetta per ambienti di ogni tipo: urban, stile marinaro o per la casa in montagna.
Per mantenere il bianco protagonista puoi aggiungere un tocco di blu solo nella maniglia a gola.
Qui sotto invece l’azzurro incontra il legno in due finiture: laccato poro aperto bianco e rovere scuro.
Cucina bianca e verde
E dopo il blu arriva il verde, non a caso. Due tonalità strettamente legate alla natura e correlate tra loro (giallo + blu = verde), ispirano calma e rilassamento, salute ed energia vitale. È vero che in cucina si lavora, ma è anche il luogo della casa dove possiamo dedicarci con amore al nostro benessere personale e a quello della nostra famiglia. Anche questa tinta ha conosciuto una rinascita negli ultimi anni, complice il verde smeraldo di Pantone (colore dell’anno 2013) e lo stile tropical jungle promosso dai blogger di settore. Sono loro ad aver aperto la strada ad un’infinità di sfumature. Tra le più amate: verde salvia, menta, oliva, petrolio e ottanio. Per chi vuole osare: verde mela o acido.
Ricorda: se ami questa tinta ma temi di stancarti o pentirti, lascia la cucina bianca e tinteggia le pareti di verde. Così potrai cambiarle quando vuoi.
Cucina bianca e acciaio
L’acciaio è solitamente scelto per il piano di lavoro: igienico, resistentissimo e dal look professionale. Semplicemente perfetto con ante bianche per un look minimal che non passa mai di moda.
Cucina bianca e arancione
Un’iniezione vitaminica che dà luce e un tocco informale a tutto l’ambiente, l’arancio trova il suo habitat naturale in cucina. Trasmette buonumore e secondo il Feng Shui è collegato all’ottimismo e alla socialità. Quale posto migliore di questa stanza della casa per il colore simbolo di convivialità?
Dal più vivace zucca, ai più caldi terra bruciata, ruggine e mogano, tutte le sue varianti si accompagnano benissimo al bianco e ai legni. Molto bello se completato da dettagli effetto corten, materiale che simula l’acciaio ossidato e che si è imposto negli ultimi anni sia nell’edilizia che nell’interior design.
Bianco, arancione e legno sono un accostamento che va per la maggiore.
CUCINA TUTTA BIANCA
Il bianco porta con sé innumerevoli vantaggi estetici che abbiamo visto all’inizio dell’articolo. È senza dubbio la scelta migliore per un open space e per chi è alla ricerca di una soluzione elegante, dallo stile senza tempo.
Il cosiddetto “bianco puro” o “ottico” è solitamente associato al RAL 9010 ma questa tinta ha migliaia di sfumature. Ghiaccio, avorio, latte, antico, fumo, crema, gesso, magnolia, perla, neve. E ancora, spostandoci a casa Pantone: i lattiginosi Sea Salt e Buttercream, il Brilliant White e le nuance come vaniglia, zucchero, cigno, tofu, cocco, gardenia…
Vediamo alcune opzioni.
Cucina bianca lucida
Le ante lucide più pregiate sono quelle laccate. Per un risultato uniforme e senza giunture la laccatura viene applicata a mano, omogeneamente, su tutti i lati dei pannelli che costituiranno i frontali dei moduli della cucina (ante e cassetti).
L’alternativa sono i melaminici, i laminati, i nobilitati e il policarbonato lucidi, meno delicati e più pratici.
L’anta lucida bianca viene particolarmente esaltata se scelta senza maniglie, con apertura a gola o con unghiatura. Se si desiderano delle maniglie meglio optare per modelli di dimensioni ridotte.
Cucina bianca opaca
Valgono le stesse considerazioni fatte per il lucido. Come questo anche l’opaco presenta due alternative: quella più prestigiosa della laccatura e quella più funzionale di laminati o pvc. Se si desidera una cucina tutta bianca dallo stile impeccabile, anche in questo caso consigliamo di non applicare maniglie.
Cucina in legno bianco
Abbiamo parlato di laccati e laminati bianchi, ma per un look total white si possono anche scegliere ante in legno laccato a poro aperto (o nobilitati effetto legno laccato). Questo tipo di verniciatura è coprente quindi l’effetto finale sarà omogeneo a livello cromatico, ma con le tipiche venature “scavate”.
DA SAPERE
Il legno bianco è ottenuto tramite verniciatura superficiale (laccatura) che può essere completamente uniforme oppure con venature sui toni del grigio.
Ecco un esempio:
Cucina effetto cemento bianco
Tra le finiture più innovative troviamo gli effetti cemento che possono essere ottenuti tramite laminati stampati o, per cucine di maggior pregio, con eco-resine (Keracoll). La superficie di queste ante si presenta lievemente disomogenea al tatto, con imperfezioni e segni che riproducono il cemento spatolato o grezzo.
Per amanti del marmo chiaro (solitamente Carrara o Calacatta) il consiglio è di applicare questo materiale sul piano e sul paraschizzi.
Esistono anche materiali che imitano il marmo (laminati e hpl) che sono stati concepiti per ottenere ante effetto pietra. Il vantaggio dell’hpl è l’elevatissima resistenza e la possibilità di integrare il lavabo nel top a costi meno proibitivi rispetto al vero marmo.
Splendido anche in cucine ispirate allo stile country o provenzale rivisitate in chiave contemporanea.
Cucina bianca con isola o penisola
Se la lineare è più facile da personalizzare, quando entrano in gioco elementi come l’isola bisogna trovare il giusto equilibrio. Se il monocolore totale non fa per te, dovrai scegliere un abbinamento diverso, in tal caso puoi prendere ispirazione dalle varie combinazioni che abbiamo proposto in questo articolo.
Anche per la penisola vale lo stesso consiglio che abbiamo dato per l’isola: o tutto bianco, o penisola in altro materiale / colore. Potresti abbinare il bancone al top delle cucina oppure scegliere un materiale completamente diverso dal resto, come ad esempio un legno.
Singoli elementi bianchi: piano ed elettrodomestici
Indipendentemente dal colore delle ante, puoi usare il bianco anche solo su singoli elementi come il top, la penisola, il bancone snack, gli elettrodomestici e il lavello.
11 esempi di top, fornello o lavello bianchi
top bianco con lavello e piano a induzione bianchi
top bianco lucido con lavello integrato e bianco opaco con lavello a incasso in acciaio
top bianco con fuochi e lavello in colore / materiale diverso
elettrodomestici bianchi
penisola snack / tavolo bianchi
Maniglie sì o no? E quali?
Una cucina moderna bianca può essere scelta con o senza maniglie. La scelta è puramente soggettiva. Le opzioni sono:
anta senza maniglie con gola / unghiatura / profilo metallico: estetica moderna e minimal, ideali anche nello stile nordico contemporaneo
anta a telaio: ideale per ambientazioni country chic, provenzali o classico – contemporanee, con maniglie adatte allo stile preferito, o senza maniglie (unghiatura integrata, push pull…)
maniglie applicate: i modelli sono talmente tanti che l’anta con maniglia è la scelta perfetta sia per chi predilige un mood moderno, scandinavo o industriale, sia per chi preferisce il classico. Si avranno a disposizione maniglie in metallo cromato, satinato, laccato, verniciato, e dalle forme più disparate. La differenza sarà estetica, ma in alcuni casi anche funzionale. Pensa al cosiddetto interasse o “passo” della maniglia (ovvero lo spazio in cui si possono inserire le dita per aprire/chiudere): può essere più o meno largo, influendo così sull’ergonomia di utilizzo di ante e cassetti, sulla facilità di apertura e sul comfort di impugnatura. Ultimo dettaglio: prima di scegliere una maniglia pensa anche alla facilità di pulizia e igienizzazione
Ecco alcuni esempi di anta senza maniglia (unghiatura o gola) e di maniglie applicate (stile moderno, industriale e classico).
Recap: tutti i materiali e le finiture per cucine bianche
Che le tue preferenze vadano per il moderno, il contemporaneo o il classico, sappi che i materiali sono gli stessi. Facciamo un riassunto:
Ante bianche
laccate: opache o lucide
legno: massello o impiallacciato laccato (a poro aperto, sbiancato, decapato, spazzolato, tranché…)
Quando scegli l’anta pensa al tuo stile di vita, a quanto userai la cucina e a chi la userà. Non focalizzarti solo su estetica o budget, pensa invece a fare un investimento a lungo termine che sia in grado di soddisfare i tuoi gusti e le tue esigenze nel corso del tempo. Chiediti se ti piacerà quella maniglia tra 5 anni, se quel materiale sarà difficile da pulire, se aloni e ditate saranno più visibili o meno, se prevedi di cambiare casa…insomma, scegli il materiale più performante in base alle tue specifiche necessità e al tuo “lifestyle”, ma ricorda che stai investendo in uno degli arredi più importanti e utilizzati della casa.
Piani di lavoro bianchi
solid surface (chiamati anche Corian, DuPont): mix di minerali, resine e polimeri acrilici, pigmenti. Plasmabile a piacere, privo di giunture, non poroso, inerte, igienico e antibatterico. Sensibile al calore troppo elevato e ai graffi, ma rinnovabile. Può avere vasca integrata
pietra sinterizzata (chiamata anche Dekton): miscela di minerali e inerti (vetro, materiali ceramici, silicio, argilla…) ultra compattati attraverso un processo ad alta tecnologia che prevede la metamorfosi accelerata dei minerali attraverso elevate temperature e alta pressione. Stabile nel tempo, resistentissimo a macchie, graffi, abrasioni e incisioni, fuoco, sbalzi termici, raggi UV, acqua e umidità, prodotti chimici aggressivi. Giunture invisibili, può avere vasca integrata
gres porcellanato (chiamato anche Laminam): materiale composto da lamine ceramiche (argille, sabbie, pigmenti) e resine compattate attraverso pressatura e cottura a 1200°C. Impermeabile, anti macchia, resistente a graffi, calore, raggi UV, facile da pulire, antibatterico, ecologico. Monolitico, con giunture poco visibili, può avere vasca integrata.
Laminam è un marchio che ha sviluppato un materiale ceramico contenente caolino (componente della porcellana) di ultima generazione, ecosostenibile e dalle straordinarie proprietà. Utilizzato anche in architettura e edilizia, offre elevata impermeabilità e resistenza a sollecitazioni meccaniche, abrasioni, prodotti chimici, sbalzi termici, raggi UV, muffe. Opaco o lucido, può avere vasca integrata
quarzo resina (chiamato anche Okite): composizione di quarzi naturali, vetro, sabbie, inerti e resine. Non poroso, antibatterico, resistente a calore e urti, liquidi e macchie, facile da pulire. Teme prodotti chimici aggressivi. Può avere vasca integrata
marmo e pietre: esistono numerose varianti nel colore bianco e simili, caratterizzate dalla presenza di venature e imperfezioni tipiche dei materiali naturali. Carrara e Calacatta sono i due marmi bianchi più conosciuti. Sono superfici resistentissime e pregiate, ma possono anche essere molto delicate. Attenzione a calcare, candeggina, macchie di olio e limone, liquidi colorati. Possono avere vasca integrata
Fenix: materiale composto da carta impregnata internamente con innovative resine termoindurenti, ed esternamente con resine acriliche. Viene sottoposto a trattamenti nanotecnologici e ad un processo di polimerizzazione a freddo. L’evoluzione in Fenix NTM ha portato alla creazione di una superficie compatta super-opaca, impermeabile, resistente ai graffi, al calore secco, a solventi, igienica, riparabile, antimpronta e piacevolissima al tatto. Può avere vasca integrata
HPL: (High Pressure Laminate = laminato ad alta pressione) un laminato stratificato tecnologico costituito da un pannello rivestito da strati di carta impregnati di resine, e poi compattati attraverso pressatura con calore e alta pressione. Resistente a graffi, impermeabile, igienico, teme il calore di oggetti roventi, i detergenti acidi e per metalli, va sempre asciugato con cura. Permette elevata personalizzazione del piano di lavoro e può avere vasca integrata
laminati: rivestimento superficiale costituito da fogli impregnati di resine melamminiche applicato a una base in truciolare, mdf altro materiale. L’overlay (il foglio protettivo in superficie) ricopre il foglio decorativo sottostante che può essere bianco o di qualsiasi altro colore, può imitare il legno, la pietra, il cemento, il marmo. Il piano in laminato bianco è la scelta più pratica, funzionale ed economica. In ogni caso un laminato di alta qualità garantisce elevate performance in termini di resistenza all’usura. Teme detergenti aggressivi, calore e umidità elevati, deve essere asciugato attentamente. Non può avere vasca integrata
Gli stili che meglio interpretano il bianco sono…tutti. Come abbiamo già detto, stiamo parlando del colore più versatile che ci sia: sempre attuale, abbinabile a qualsiasi colore o materiale, adattabile a qualsiasi tendenza. Fallo tuo e interpretalo come più ti piace, solo in questo modo avrai una casa davvero personalizzata e che ti rispecchia.
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L’Italia è famosa in tutto il mondo per il suo raffinato artigianato tramandato da generazione in generazione ma anche per l’elegante creatività e l’abilità di progettare design che attraversano il tempo. In Italia ci sono molte imprese a gestione familiare che sono riuscite a raggiungere una clientela internazionale. Versace, Brunello Cucinelli, Trussardi, Natuzzi sono solo alcuni dei marchi creati da famiglie nel nostro paese: dopo tutto sappiamo tutti che gli Italiani sono persone di famiglia.
Queste imprese sono arrivati al successo, sono sopravvissute e hanno imposto il loro nome perché sono riusciti a mantenere la qualità di quello che producono ma anche a stare al passo del tempo anche grazie a collaborazioni illustri.
Fornace Brioni è stata creata nel 1920 dalla famiglia Brioni e fin da allora produce pavimenti in terracotta. La fabbrica è vicino Mantova, a Gonzaga ed è ancora dalla quarta generazione della famiglia (Alessio e AlbertoBrioni).
Fornace Brioni sta vivendo un periodo di estrema popolarità grazie alla loro storia nella produzione della terracotta e grazie anche al matrimonio con l’architetto Cristina Celestino, direttore creativo del brand dal 2007.
Cristina Celestino ha disegnato alcune collezioni per Brioni: Scenograficaprende inspirazione dalle scenografie Barocche;Giardino delle Delizie è ispirata delle grotte dei giardini rinascimentali; Giardino all’Italiana è basato dall’idea di disegnare la natura.
A seguire alcune immagini delle collezioni di Fornace Brioni disegnate da lei. Non sorprende se sono così diffusamente instagrammate.