29 Ottobre 2022 / / Coffee Break

Quando si deve arredare la propria casa o ristrutturare un’abitazione oramai un po’ avanti con gli anni, un aspetto che spesso viene sottovalutato ma che, in realtà, dovrebbe essere valutato attentamente è la selezione della rubinetteria bagno. Non si tratta di semplici accessori, ma di veri e propri oggetti di arredo che sono in grado di restituire un tocco magico al design del proprio ambiente bagno.
Inoltre, la loro scelta dev’essere accurata perché i rubinetti, il doccino, il miscelatore, ecc, sono elementi che saranno utilizzati quotidianamente da tutta la famiglia oppure saltuariamente da ospiti; quindi, la selezione deve essere meticolosa anche per soddisfare il requisito dell’igiene e della cura personale. Rubinetti: tipologie e differenze Prima di addentrarci in questo ampio mondo, vediamo alcune differenze tra i rubinetti. Anticipiamo già che si tratta di differenze prettamente legate al piano della funzionalità e, di conseguenza, i modelli presenteranno anche stili diversi. Conoscere queste particolarità può aiutare nella scelta della tipologia più adatta per il proprio bagno in modo tale da poter mantenere interamente la coerenza con lo stile dell’ambiente interessato.
Premettiamo che sul mercato esistono tante tipologie di rubinetti soprattutto per quanto riguarda la zona bagno perché l’ambiente è costituito principalmente dal lavandino, dal bidet, dalla doccia o dalla vasca.
Quindi, la scelta è variegata. Iniziamo.

Miscelatore e mescolatore

La differenza tra queste tipologie è molto semplice. Un miscelatore è quel rubinetto che, nel corpo, presenta una sola manopola per regolare la temperatura dell’acqua; il mescolatore, chiamato anche rubinetto bicomando o multicomando, possiede le 2 manopole a cui quasi tutti siamo abituati.
Attraverso le manopole si andrà a miscelare acqua calda e acqua fredda fino a quando non si raggiunge la temperatura che si desidera. Queste due tipologie sono utilizzate principalmente per il lavandino. Simili ai modelli utilizzati per quest’ultimo ci sono quelli per il bidet.

Rubinetto per bidet

I modelli per il bidet sono simili a quelli per il lavandino. Si installano direttamente sul sanitario e la differenza principale con quelli per il lavabo è il rompigetto che, difatti, è orientabile per direzionare il getto. Quelli per il lavandino sono tendenzialmente fissi.

Rubinetto per la vasca

Di solito i rubinetti per la vasca presentano o un pulsante oppure un pistone, che devia alla doccetta o alla canna il flusso d’acqua affinché si possa riempire la vasca in sé. Ci possono essere diversi tipi di installazione, la scelta dovrà ricadere sul modello più coerente con lo stile del proprio ambiente bagno, facendosi aiutare anche dal proprio gusto personale, tenendo però sempre in considerazione la propria disposizione idraulica.

Rubinetto per la doccia

Questo modello presenta di norma gli stessi attacchi dei modelli per la vasca. La differenza principale sta nell’assenza dell’uscita verso la canna; di conseguenza, erogherà l’acqua solo alla doccetta oppure al soffione grazie all’utilizzo di un deviatore.
Queste sono le principali differenze. I modelli presenti all’interno del catalogo sono estremamente versatili in modo tale da potersi adattare non solo al proprio bagno ma anche alle proprie esigenze personali. Il design di ogni singolo elemento è accattivante ed è stato accuratamente disegnato e progettato.

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29 Ottobre 2022 / / Coffee Break

Questa villa australiana si affaccia sul lungomare di Sugarloaf Bay a Sidney, originariamente progettata dall’architetto Glynn Nicholls nel 1959, è stata recentemente rinnovata e ampliata dagli studi di architettura 8 Squared e di interior design Studio Gorman.
Il design della casa combina le caratteristiche moderniste restaurate della casa anni ’50 con le ultime tecnologie del 21° secolo.

High-tech restyling for a modernist villa

This Australian villa overlooks the Sugarloaf Bay waterfront in Sydney, originally designed by architect Glynn Nicholls in 1959, has recently been renovated and extended by 8 Squared architecture and interior design studios Studio Gorman.
The design of the house combines the restored modernist features of the 1950s house with the latest 21st century technologies.
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15 Luglio 2022 / / Coffee Break

L’arte non è soltanto un bel quadro o una poesia romantica, ma la si può trovare in tante piccole cose anche nella propria vita quotidiana, come apparecchiare la tavola. Se per fare un tavolo ci vuole un fiore, per fare bella figura quando si invita qualcuno a cena è necessario arredare al meglio la propria tavola. Bisognerà avere estrema cura nell’abbinare tra loro piatti, bicchieri e posate.

Valorizzare la propria tavola può risultare ostico per alcuni; in realtà, bisogna semplicemente andare per gradi. Non si può scegliere una determinata posata se non si è scelto prima il menu, e così via. Vediamo insieme come abbinare al meglio la propria tavola.

Apparecchiare la tavola: i piatti

Dopo aver scelto il menù, si passa all’abbinamento dei piatti sulla tavola. Ci sono diversi tipi di piatti in base alle pietanze che dovranno contenere. Sono quegli oggetti che catturano subito l’attenzione degli invitati perché sono, oggettivamente, più ingombranti rispetto a posate e bicchieri.
Quindi, si raccomanda un’estrema attenzione a non confondersi con modelli e dimensioni. Se si posiziona un piatto piano normale, ci si aspetta la pasta, non di certo una minestra. Lo stesso vale per i secondi, antipasti, frutta, dolci, ecc.

Le posate

Ordine ed equilibrio sono gli obiettivi da raggiungere per imbandire la tavola nel modo migliore. Spesso si riscontrano notevoli difficoltà nella scelta e nella posizione delle posate sulla tavola. Innanzitutto, vanno disposte dall’esterno verso l’interno del piatto, e, se si hanno ospiti esigenti, è bene posizionarle in base alla sequenza del menù, facendo corrispondere le posate esterne alla prima pietanza, etc. Importante: la collocazione delle forchette è sulla sinistra.

I bicchieri

Il pezzo forte su ogni tavola sono i bicchieri. Ci si può sbizzarrire per sceglierli, rispettando sempre delle precise regole dettate dal livello di formalità del pranzo o della cena. Il tocco di classe si raggiunge con la scelta dei bicchieri per il vino. Infatti, tutti i bicchieri devono differenziarsi tra loro in base alla bevanda che andremo a versare. Durante la mise en place, l’abbinamento e la scelta dei bicchieri risultano quasi sempre la parte più difficile. Se si dovesse scegliere un bicchiere errato, ad esempio in un bicchiere dell’acqua si versasse del vino, si andrebbe a stonare con tutto il contorno. Per evitare di rovinare una cena di lavoro o romantica, vediamo alcune differenze tra i bicchieri, soprattutto quelli per il vino. Un piccolo trucco per non sbagliare è quello di ricordare che il bicchiere più grande e ampio si utilizzerà per l’acqua, quello medio per il vino rosso e quello più piccolo per il vino bianco.

Bicchieri da vino

Per i vini rossi fermi si potrà selezionare tra i modelli chiamati Ballon, dalla pancia più arrotondata, oppure Bordeaux. La scelta dovrà ricadere su un modello o su un altro in base alla corposità e invecchiamento del vino rosso; infatti, maggiori sono questi due fattori e maggiore dovrà essere la pancia del bicchiere utilizzato affinché il vino possa decantare al meglio. Per i vini rossi frizzanti, il bicchiere è un calice classico con pancia piccola. Per i passiti, si opterà per un tulipano piccolo o per il grande classico: la coppa da Martini, ormai poco utilizzata ma che conserva il suo fascino. Per i vini bianchi, invece, si potrà optare per il Flute, se a tavola c’è lo spumante; se invece è presente un ottimo Champagne o Prosecco, la scelta dovrà ricadere su un bicchiere Tulipano o Renano.

8 Maggio 2022 / / Coffee Break

Questa casa nasce come risposta alla necessità di un avere ambienti accoglienti a contatto con la natura pur garantendo la privacy degli abitanti. Lo studio Israelevits Architects ha sfruttato il terreno pianeggiante optando per una struttura a forma di L che adotta un carattere introverso e si apre su un ampio giardino e lasciando la facciata esterna chiusa alla vista dei passanti. Una volta entrati nella proprietà, i visitatori si trovano in un ampio e lussureggiante giardino che svela poco alla volta la casa.
La proprietà comprende un campo da tennis, una piscina e un frutteto integrati nella natura circostante; patii e vari piccoli giardini creano angoli naturali a sorpresa.

Come di consueto le due ali hanno funzioni diverse, la prima comprende gli spazi comuni, mentre la seconda ospita le aree private.
I materiali dominanti sono cemento a vista, vetro legno di teak e colonne in acciaio nero.

A home in touch with nature in Israel

This house was born as a response to the need for a welcoming environment in contact with nature while ensuring the privacy of the inhabitants. Israelevits Architects took advantage of the flat land by opting for an L-shaped structure that adopts an introverted character and opens onto a large garden and leaving the external façade closed to passers-by. Once inside the property, visitors find themselves in a large and lush garden that gradually reveals the house.
The property includes a tennis court, a swimming pool and an orchard integrated into the surrounding nature; patios and various small gardens create surprising natural corners.

As usual, the two wings have different functions, the first includes the common areas, while the second houses the private areas.
The dominant materials are exposed concrete, teak wood glass and black steel columns.

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CAFElab | studio di architettura
29 Aprile 2022 / / Coffee Break

Un condominio di cinque piani realizzato dallo Studio Rick Joy nel quartire di Polando a Città del Messico;
nonostante sia racchiuso da edifici su tre lati e si apra all’esterno da un solo fronte esposto ad Ovest gli architetti con il sapiente utilizzo di 3 pozzi di luce hanno saputo portare luce e vegetazione all’interno, rigogliose fioriere, rampicanti e vegetazione pendente ammorbidiscono l’effetto della struttura in cemento a vista.

La gamma limitata di materiali crea tavolozza sobria, fatta di pareti in cemento, pavimenti in legno e scale e infissi in acciaio conferisce all’edificio l’aspetto di una elegante scultura urbana.

An elegant urban sculpture in Mexico City

A five-storey condominium built by Studio Rick Joy in the Polando district of Mexico City;
despite being enclosed by buildings on three sides and opening to the outside from a single front facing west, the architects, with the skilful use of 3 light wells, have been able to bring light and vegetation inside, luxuriant planters, vines and hanging vegetation soften the effect of the exposed concrete structure.

The limited range of materials creates an understated palette, made up of concrete walls, wooden floors and steel stairs and fixtures gives the building the look of an elegant urban sculpture.

22 Aprile 2022 / / Coffee Break

Quasi un rifugio arcaico quello realizzato a Cana da Carl Gerges Architects;
il mosaico di calcare grigio e giallo è direttamente collegato alla roccia naturale, il fronte totalmente vetrato crea continuità fra l’esterno arido ed essenziale e un interno reso accogliente dai colori delle terre, un camino tradizionale che domina la scena sotto un soffitto in cemento armato e vecchie travi di legno di recupero.
Gli arredi e i tessuti richiamano tradizioni secolari con i motivi orientali e le trame marocchine.

Lo spazio è accogliente e soleggiato, le rigogliose piante in vaso e le pareti in tadelakt verde alloro ricreano l’esperienza di fare il bagno all’aria aperta.

Un passaggio sotterraneo conduce a una piccola cantina di vini dalle pareti bordeaux scenograficamente illuminate dall’alto.

A guesthouse in Lebanon

The one created in Cana by Carl Gerges Architects is almost an archaic refuge;
the gray and yellow limestone mosaic is directly connected to the natural rock, the fully glazed front creates continuity between the arid and essential exterior and an interior made welcoming by the colors of the earth, a traditional fireplace that dominates the scene under a reinforced concrete ceiling and old reclaimed wooden beams, The furnishings and fabrics recall centuries-old traditions with oriental motifs and Moroccan textures.

The space is welcoming and sunny, the lush potted plants and the laurel green tadelakt walls recreate the experience of bathing in the open air.

An underground passage leads to a small wine cellar with scenographically lit burgundy walls from above.

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15 Aprile 2022 / / Coffee Break

I progettisti di Studio mk27 definiscono la casa: “un esercizio radicale di orizzontalità”
Chiamata Planar House realizzata a Porto Feliz in Brasile, la costruzione si inserisce nella topografia del lotto con discrezione, posta nel punto più alto appare come una linea essenziale, un tetto verde che imita il prato circostante e contribuisce al comfort termico della casa.

La soletta appoggia su pilastri metallici a croce in omaggio all’architettura Miesiana.

Sotto il tetto si snodano due volumi, il primo con le aree di servizio, palestra, tv e sale giochi e il secondo con le cinque camere da letto con bagno privato. Le aree giorno possono essere completamente aperte da pareti vetrate, aprendo la casa al paesaggio.

In contrapposizione alla rigida distribuzione formale, un diaframma in mattoni serpeggia sinuoso, abbracciando il giardino d’ingresso, creando trasparenze e schermando alla vista la strada.

A horizontal house in Brazil

Studio mk27 designers define the house: “a radical exercise in horizontality”
Called Planar House built in Porto Feliz in Brazil, the building fits into the topography of the lot with discretion, placed at the highest point appears as an essential line, a green roof that mimics the surrounding lawn and contributes to the thermal comfort of the house.

The slab rests on cross-shaped metal pillars in homage to Miesian architecture.

Under the roof there are two volumes, the first with the service areas, gym, TV and games rooms and the second with the five bedrooms with private bathrooms. The living areas can be completely opened by glass walls, opening the house to the landscape.

In contrast to the rigid formal distribution, a brick diaphragm winds sinuously, embracing the entrance garden, creating transparency and shielding the street from view.

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8 Aprile 2022 / / Coffee Break

Casa Un Patio si trova nel Cile centrale, tra il lago Villarica e un vulcano con lo stesso nome, su un sito remoto e accidentato dalla vegetazione fitta e rigogliosa.

Progettata dall’architetto Lucas Maino Fernandez con l’intento di stabilire una continuità tra gli spazi abitativi e la foresta circostante, gli spazi abitativi sono organizzati attorno a un rigoglioso cortile centrale che incornicia la foresta integrandola nella casa.

La palette dei materiali si abbina alla natura circostante: pareti, pavimenti e infissi in legno per gli interni; materiali selezionati per la loro lunga durata e bassa manutenzione per gli esterni: lamiera grecata, pannelli in policarbonato e schermature decorative in legno.

A courtyard house in the forest of Chile

Casa Un Patio is located in central Chile, between Lake Villarica and a volcano of the same name, on a remote and rugged site with dense and lush vegetation.

Designed by architect Lucas Maino Fernandez with the intention of establishing continuity between the living spaces and the surrounding forest, the living spaces are organized around a lush central courtyard that frames the forest integrating it into the house.

The palette of materials matches the surrounding nature: wooden walls, floors and window frames for the interiors; materials for their long life and low maintenance for exteriors: corrugated sheet metal, polycarbonate panels and decorative wooden screens.

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8 Aprile 2022 / / Coffee Break

Ci sono alcuni ambienti che restano contemporaneamente a disposizione sia della famiglia che degli ospiti in visita. Per la maggior parte del tempo fanno la parte delle perfette stanze studio, ma in caso di necessità sono pronte a trasformarsi in accoglienti camere. In questo approfondimento metteremo a fuoco i migliori consigli in fatto di arredamento proprio per quanto riguarda tali spazi, che hanno il pregio di essere pratici e funzionali ma soprattutto altamente versatili.

E’ in particolar modo nelle case moderne che sorge con più frequenza la necessità di ottimizzare gli spazi e quindi di unire due ambienti ottenendo una soluzione intelligente. Camera degli ospiti e studio diventano così una cosa sola, a patto di mettere in atto – con un pizzico di creatività e l’inserimento di mobili multifunzione – la corretta pianificazione sia in merito all’illuminazione che all’arredamento. A seconda della posizione in cui si trovano le finestre e la porta, si dovrà per prima cosa decidere dove allestire la zona notte – l’area cioè da riservare agli ospiti in visita – e dove invece la zona studio.

La luce: lampade e lampadari

Dal punto di vista della perfetta illuminazione, sarà importante passare in rassegna sui portali degli specialisti la vasta offerta di lampadari, lampade a sospensione e plafoniere.
Qui per esempio si potranno trovare idee e spunti curiosi, sempre nel nome dell’eleganza e della sobrietà (che sono anche i pilastri dell’arredamento contemporaneo). Le luci, che potranno essere sia di tipo diretto che indiretto, contribuiranno a far percepire ora un senso di relax ora uno di grande concentrazione.

Il letto: richiudibile o divano multifunzione

Per creare un ambiente multifunzionale, specie se la stanza è di ridotte dimensioni, si potrà inoltre inserire un letto richiudibile a parete: lo si potrà tirare fuori all’occorrenza nel caso in cui si fermi a dormire qualcuno da noi, intanto nel resto del tempo sarà del tutto invisibile e la sua presenza non darà l’impressione di essere in una normale stanza da letto. Se non avete modo di optare per il letto richiudibile a parete o se proprio non vi piace come soluzione, l’ideale sarà optare per un divano letto. La presenza discreta del complemento d’arredo saprà interpretare sia la necessità di ritagliarsi un attimo di relax che il bisogno di approntare uno spazio accogliente per amici e parenti in visita.

Mobili salvaspazio, utili e discreti

I mobili salvaspazio sono l’Abc in un ambiente come questo, poiché spetterà proprio a loro fare la parte degli accessori relax da utilizzare mentre si studia o lavora (magari in combinazione con il divano), così come potranno essere impiegati con successo quali contenitori discreti di tutto ciò che occorre per trasformare la stanza studio in camera degli ospiti (lenzuola, asciugamani, federe e plaid ma non solo).
La scrivania dovrà trovare posto nelle immediate vicinanze del divano letto (o dello spazio che verrebbe occupato dal letto richiudibile): la lampada da scrivania, infatti, alla bisogna si trasformerà in una lampada da sera/comodino.

31 Marzo 2022 / / Coffee Break

Se avete la fortuna di possedere un giardino o un piccolo spazio esterno sarebbe bene sfruttarlo.
Oggigiorno si tende sempre più a considerare il giardino come un’estensione della casa e materiali e tecnologie utilizzabili si sono evolute di conseguenza fino a consentirci di poter vivere queste aree al meglio.

Un divano, delle poltrone per rilassarsi, un tavolo, giochi per bambini, pergole bioclimatiche, sono oggetti sempre più presenti all’esterno delle nostre abitazioni, ma avete mai valutato di inserire una cucina da esterno? Sarebbe un ottimo modo per gustare pranzi o cene con gli amici senza dover rinunciare alla comodità.
In questo articolo vi daremo qualche indicazione in merito e vi illustreremo le caratteristiche più importanti da valutare.

Gli elementi principali da inserire per avere tutto a disposizione

In una cucina per l’esterno comoda ci sono alcuni elementi che non dovremmo dimenticare; per prima cosa una griglia, un barbecue all’aperto non può infatti mancare, un lavandino comodo che ci permetta di lavare cibi e tenere tutto pulito, una piastra aggiuntiva a gas o elettrica per cucinare altre pietanze, un forno a legna, un altro must delle cene all’aperto e infine piani di lavoro spaziosi.

Scegliere la giusta cucina da esterno

La scelta di una cucina di esterno varia in base a molti fattori. Sicuramente di base deve essere funzionale e soprattutto resistente agli agenti atmosferici, ma è bene che il suo stile sia anche in linea con il nostro spazio esterno e la nostra abitazione.
In passato la tendenza verteva sulla classica cucina in muratura, questa è sicuramente un’opzione tutt’oggi valutabile, soprattutto se lo stile della nostra casa rispecchia quello rustico, ma il ventaglio di scelte si è allargato.
Sono molti i brand a proporre cucine da esterno con stili e materiali diversi in base alle nostre esigenze.
Dobbiamo innanzitutto valutare lo spazio che abbiamo a disposizione e successivamente la tipologia di design che preferiremmo.
Ma vediamo nello specifico alcune idee per cucina da esterno.

Un classico intramontabile: le cucine da esterno in muratura

Per chi ha molto spazio e obiettivi ben chiari, una scelta da valutare è quella della cucina in muratura.
In genere questo tipo non presenta costi eccessivi, tralasciando gli elettrodomestici ovviamente, ma è bene avere già in mente il risultato che vogliamo ottenere perché una volta finiti i lavori difficilmente si potranno eseguire modifiche.
I vantaggi sono, oltre al costo più contenuto, una resa estetica d’impatto, soprattutto quelle in stile rustico possono davvero essere un elemento d’arredo.

Funzionalità e personalizzazione prima di tutto con le cucine modulari

Se si è alla ricerca di un prodotto funzionale e completamente personalizzabile, una cucina da esterno modulare è quello che fa per noi. Ci permette di assemblare diverse tipologie di modelli, in base all’utilizzo che dobbiamo farne, e scegliere anche materiali diversi a seconda del nostro gusto e dello stile della casa, in acciaio inox ad esempio per darle uno stile più moderno, o in legno per darle un tocco più rustico ed elegante.
Se cerchiamo delle cucine da esterno modulari un ottimo sito con diversi modelli consultabili è ilmondodelbarbecue.it, qui troverete diverse cucine complete tra cui scegliere.