20 Gennaio 2025 / / Coffee Break

A Mont-de-l’Enclus, in Belgio, dove la natura regna sovrana e il paesaggio si
estende all’infinito, sorge quella che gli architetti di Studio Okami Architects
hanno definito “Invisible House”.
Completata nel 2019, questa villa di 273
mq rappresenta un interessante esempio di integrazione architettonica nel
paesaggio naturale.
Costruita utilizzando cemento a vista e mattoni
locali, si mimetizza perfettamente nel contesto circostante.

La Visione e il progetto architettonico

La storia di questa casa comincia con un cliente che, acquistato un appezzamento
di terreno isolato su una collina, desiderava una dimora che sfuggisse alle
rigide regole edilizie locali: tetto spiovente, finestre standard uso dei
mattoni tradizionali. L’obiettivo era creare uno spazio dove godere e massima
apertura verso il paesaggio e godere della vista dell’alba.

La risposta architettonica a questo brief è stata coraggiosa:
il terreno
inclinato è stato utilizzato per nascondere la costruzione, gli architetti
riportano che sono occorsi due anni di negoziazioni con la municipalità per
ottenere l’approvazione superando i vincoli delle rigide normative edilizie e
riuscendo a realizzare un sogno: una villa di 270 mq su un unico piano,
completamente integrata nel paesaggio.

Spazi Interni ed Esterni

La zona giorno si sviluppa in un open space dove enormi vetrate dal pavimento al
soffitto incorniciano il panorama, trasformandolo in un quadro vivente.
Un patio centrale garantisce luce naturale e ventilazione alle camere da letto,
che si aprono su questo spazio protetto.

All’esterno una serie di colonne scandisce il ritmo della facciata,
creando un dialogo tra architettura e natura.

Invisible House è un bell’esempio di come l’architettura sa trasformare vincoli
in opportunità per dare vita a spazi che rispecchiano con sensibilità e
creatività le esigenze di chi la abita, rispettando e valorizzando il contesto
naturale in cui si inserisce.

The Invisible House in Belgium

In Mont-de-l’Enclus, Belgium, where nature reigns supreme and the landscape
stretches endlessly, stands what the architects of Studio Okami Architects
have called the “Invisible House.” Completed in 2019, this 273-square-meter
villa is an interesting example of architectural integration into the natural
landscape.

Built using exposed concrete and local bricks, it perfectly blends into the
surrounding environment.

The Vision and Architectural Project

The story of this house begins with a client who, after purchasing a remote
plot of land on a hill, desired a dwelling that would escape the strict local
building regulations: a sloping roof, standard windows, and the use of
traditional bricks. The goal was to create a space that embraced the
landscape, offering maximum openness and enjoying the sunrise view.

The architectural response to this brief was bold: the sloping land was used
to conceal the building. The architects report that it took two years of
negotiations with the municipality to gain approval, overcoming the
constraints of rigid building regulations and realizing a dream: a
270-square-meter villa on a single floor, fully integrated into the landscape.

Interior and Exterior Spaces

The living area develops in an open space, where enormous floor-to-ceiling
windows frame the panorama, turning it into a living picture. A central patio
ensures natural light and ventilation for the bedrooms, which open into this
protected space. On the outside, a series of columns marks the rhythm of the
façade, creating a dialogue between architecture and nature.

Invisible House is a beautiful example of how architecture can transform
constraints into opportunities, giving life to spaces that reflect the needs
of its inhabitants with sensitivity and creativity, while respecting and
enhancing the natural context in which it is situated.

VIA

20 Gennaio 2025 / / Coffee Break

Un altro grande monumento all’audacia strutturale è stato perso nelle fiamme. La
Casa di Robert Bridges, situata sopra Sunset Boulevard a Los Angeles, è stata
distrutta dagli incendi che hanno devastato la zona di Rustic Canyon. Questa villa iconica, progettata e costruita dallo stesso Bridges,
era un esempio di architettura brutalista, audace e innovativa.

La casa, sollevata su enormi pilastri di cemento e rivestita in legno di
sequoia, sembrava sfidare la gravità, come se appartenesse a un’altra epoca o a
un altro mondo. I suoi interni, con soffitti in cemento a vista e arredi
progettati dallo stesso architetto, raccontavano di una visione futuristica e
quasi imperiosa nella sua espressione estetica. Per anni, la casa è stata un
faro di originalità in una città che celebra l’eccentricità e l’innovazione.

La sua distruzione lascia un vuoto non solo fisico, ma anche emotivo, nel cuore
della comunità architettonica. Il monumento all’ingegnosità di Bridges è andato
perduto, ma il suo spirito continua a ispirare chi ama la bellezza
dell’architettura che sfida le convenzioni e le leggi della gravità.

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A Lost Landmark: Robert Bridges’ House Destroyed in the Flame

Another great monument to structural audacity has been lost to the flames. Robert Bridges’ House, perched above Sunset Boulevard in Los Angeles, was destroyed by the wildfires that ravaged the Rustic Canyon area. This iconic villa, designed and built by Bridges himself, was a perfect example of bold and innovative brutalist architecture.

The house, raised on massive concrete pillars and clad in redwood, seemed to defy gravity, as if it belonged to another time or world. Its interiors, with exposed concrete ceilings and furnishings designed by the architect, told of a futuristic vision that was almost imperious in its aesthetic expression. For years, the house stood as a beacon of originality in a city that celebrates eccentricity and innovation.

Its destruction leaves not just a physical void but also an emotional one, in the heart of both the architectural community. The monument to Bridges’ ingenuity is lost, but his spirit continues to inspire those who appreciate the beauty of architecture that challenges conventions and the laws of gravity.

20 Gennaio 2025 / / Coffee Break

È con profondo dispiacere che apprendiamo della distruzione della Keeler House,
uno dei capolavori dell’architetto Ray Kappe, a causa degli incendi in
California tutt’ora in corso. Questa perdita rappresenta un duro colpo per il
patrimonio architettonico contemporaneo, privandoci di un’opera che incarnava
l’innovazione e la visione di Kappe.

Los Angeles, per oltre un secolo, ha rappresentato uno straordinario laboratorio
di architettura residenziale. Sulle colline recentemente devastate dagli
incendi, erano state costruite abitazioni frutto di grandi intuizioni, talento e
originalità. Purtroppo, molti di questi edifici sono ora ridotti in cenere, e
un’eredità storica è scomparsa nel giro di poche ore.

Una delle perdite più dolorose è stata la Keeler House di Ray Kappe, fondatore
dell’avanguardista Southern California Institute of Architecture. Costruita nel
1991 a sbalzo su una collina affacciata sull’oceano, l’edificio era considerato
una delle opere più creative realizzate a Los Angeles, con le sue grandi
terrazze sfalsate e le travi di sequoia che al tatto sembravano di seta.

La residenza di circa 385 metri quadrati si sviluppava su più livelli,
integrandosi armoniosamente con il pendio collinare su cui era situata.

Kappe era noto per la sua capacità di combinare elementi naturali con
design modernisti, creando spazi abitativi in dialogo con l’ambiente
circostante.
La Keeler House ne era una testimonianza significativa, con
ampie vetrate che offrivano viste panoramiche e interni che riflettevano una
meticolosa attenzione ai dettagli.

La scomparsa della Keeler House ci ricorda l’importanza di proteggere e
preservare le opere architettoniche di rilievo, specialmente in aree soggette a
disastri naturali come gli incendi che sempre più frequentemente colpiscono la
California. La comunità architettonica e gli appassionati di design piangono la
perdita di una struttura che rappresentava un punto di riferimento
nell’architettura contemporanea.

The Loss of the Keeler House: A Mourning for Contemporary Architecture

It is with profound sadness that we learn of the destruction of the Keeler
House, one of architect Ray Kappe’s masterpieces, caused by the recent
wildfires in California. This loss represents a significant blow to
contemporary architectural heritage, depriving us of a work that embodied
Kappe’s innovation and vision.

For over a century, Los Angeles has been an extraordinary laboratory for
residential architecture. On the hills recently devastated by the fires, homes
were built that reflected great intuition, talent, and originality.
Tragically, many of these buildings have now been reduced to ashes, erasing a
historical legacy in a matter of hours.

One of the most painful losses was the Keeler House, designed by Ray Kappe,
founder of the avant-garde Southern California Institute of Architecture.
Built in 1991, cantilevered on a hillside overlooking the ocean, the structure
was considered one of the most creative works ever realized in Los Angeles,
with its staggered terraces and redwood beams that felt like silk to the
touch.

The residence, measuring approximately 4,142 square feet (about 385 square
meters), spanned multiple levels, harmoniously integrating into the sloping
terrain on which it was situated. Kappe was renowned for his ability to blend
natural elements with modernist designs, creating living spaces that dialogued
seamlessly with their surroundings.
The Keeler House was a significant
testament to this approach, featuring expansive glass windows offering
panoramic views and interiors marked by meticulous attention to detail.

The disappearance of the Keeler House reminds us of the importance of
protecting and preserving significant architectural works, especially in areas
prone to natural disasters like the increasingly frequent wildfires in
California.
The architectural community and design enthusiasts mourn the
loss of a structure that stood as a beacon of contemporary architecture.

12 Dicembre 2024 / / Coffee Break

Ogni anno, il Pantone Color Institute cattura il mood collettivo
attraverso la scelta del Color of the Year, una tonalità che ispira creativi in
diversi settori, dalla moda al design d’interni, dalla tecnologia al beauty. Per
il 2025, il protagonista è Mocha Mousse, un marrone morbido e avvolgente che
richiama il calore del cacao, del cioccolato e del caffè.

Questa tonalità rappresenta un ritorno alla calma e all’autenticità, evocando
intimità ed eleganza. Mocha Mousse si presta a molteplici interpretazioni nel
design, adattandosi perfettamente sia agli stili minimalisti che a quelli più
ricchi di dettagli.

Descritta come sofisticata e accogliente, questa nuance incarna il desiderio
collettivo di ritrovare equilibrio e benessere. Laurie Pressman, vicepresidente
del Pantone Color Institute, spiega:

Questo colore soddisfa il nostro bisogno di comfort e indulgenza, creando
momenti di piacere che possiamo condividere.

Mocha Mousse amplia inoltre la percezione del marrone, trasformandolo da umile
e radicato a lussuoso e aspirazionale. Leatrice Eiseman, direttrice del
Pantone Color Institute, lo definisce un lusso silenzioso, una tonalità che
“sussurra invece di urlare”, perfetta per esprimere stabilità e
radicamento in un periodo di incertezza globale.

Mocha Mousse nel Design

Nel design d’interni, il marrone si rivela una base versatile, ideale per
creare ambienti caldi e accoglienti. Ecco alcune idee per sfruttare al meglio
questa tonalità:

  • Pareti e finiture: dona calore senza appesantire gli spazi;
  • Arredi e accessori: si abbina perfettamente a materiali naturali come
    legno, pelle e tessuti morbidi;
  • Palette cromatiche: esalta combinazioni eleganti con tonalità crema,
    caramello, pesca o verde salvia.

Abbinamenti

  • Mocha Mousse con Beige Luxor e/o Bianco Conchiglia per creare un’atmosfera
    sofisticata ed elegante, una combinazione perfetta per case vacanze
    immerse nella serenità del mare o della montagna;
  • Mocha Mousse abbinata a tonalità pastello di Blu Fiordaliso o Rosa Antico
    per un effetto rilassante e armonioso, ideale per camere da letto o
    soggiorni eleganti;
  • Mocha Mousse in combinazione con toni scuri o metallici per un risultato
    di grande impatto;
  • Mocha Mousse in combinazione con elementi in Rattan, paglia di Vienna,
    legni chiari, velluti e tessuti naturali come il lino amplifica il senso
    di calore e autenticità.

Noi di Cafelab Architetti amiamo lavorare con tonalità che evocano il calore
della terra e la bellezza naturale. Da sempre, nuance come Mocha Mousse
caratterizzano i nostri progetti, trasformando ogni spazio in un ambiente
accogliente e sofisticato.

Questo marrone caldo si adatta a contesti diversi, dal minimalismo
contemporaneo allo stile rustico ed elegante. Che si tratti di un living
accogliente o di uno spazio lavorativo raffinato, Mocha Mousse si integra
perfettamente con le nostre visioni progettuali, valorizzando materiali
naturali e texture ricche.

 

Un Colore che Invita alla Connessione

Mocha Mousse non è solo un colore, ma un simbolo del desiderio di connessione
e armonia. Se questa tonalità vi ispira e desiderate darle spazio nei vostri
ambienti, contattateci: insieme trasformeremo il vostro spazio in un’oasi di
comfort e raffinatezza.

25 Novembre 2024 / / Coffee Break

Oggi vogliamo condividere con voi un progetto rimasto per qualche tempo nel
cassetto, ma che ci sta particolarmente a cuore: la proposta di cafelab
architetti per il concorso
“Programma di valorizzazione patrimoniale del complesso di Santa Maria della
Pietà”
. Promosso su proposta dell’Assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e
Demanio del Comune di Roma.

Il progetto si concentra sul recupero e la riqualificazione del Padiglione 28,
uno dei più grandi del complesso, per trasformarlo in una nuova sede per la
Scuola di Danza Balletto di Roma, con ambienti dedicati a sale danza, spogliatoi, foresteria e spazi
polifunzionali per eventi e attività culturali, recuperando l’identità unitaria,
frammentata dalle molteplici modifiche e offrendo una nuova fruibilità
contemporanea nel rispetto della storia architettonica e funzionale del
padiglione.

Breve storia del manicomio

Il Manicomio di Santa Maria della Pietà fu progettato e realizzato tra il 1910 e
il 1924 da Edgardo Negri, Silvio Chiera e Saverio Guidi, con la collaborazione
dell’ingegnere Chiera per le strutture in cemento armato.
L’ospedale fu costruito su una collina, vicino alla via Trionfale e concepito
come un sistema aperto di edifici disposti su un percorso anulare, integrato nel
paesaggio circostante come un complesso a villaggio, con annessa colonia
agricola facendo sì che, come dichiarato dagli stessi progettisti, si allontani
“sempre più per i poveri reclusi l’idea del reclusorio”.
Ogni padiglione, indipendente dagli altri, ospitava diversi servizi, favorendo
l’autosufficienza dei malati. Nel 1937 la struttura accoglieva circa 2300
pazienti. Dopo la legge 431/1969 e la Riforma Basaglia del 1978, il manicomio fu
progressivamente chiuso, con l’ultimo paziente dimesso nel 1999.
Oggi, parte degli edifici ospita uffici e associazioni e la zona è tutelata
come bene culturale.


immagine da ArchiDIAP

Analisi e Strategia Progettuale

Costruito tra il 1910 e il 1924 come parte di un manicomio a villaggio,
il Padiglione 28 si distingue per la sua sobria architettura e la presenza di un
cortile interno. Tuttavia, le trasformazioni subite nel tempo ne hanno
frammentato gli spazi, compromettendo l’identità originaria dell’edificio. Il
nostro intervento mira a restituire leggibilità e coerenza al volume, mantenendo
al minimo le modifiche alle strutture esistenti.

La nuova funzione del Padiglione 28

L’edificio si sviluppa attorno a un salone centrale a doppia altezza e a un cortile interno, elementi chiave del progetto.

Il salone a doppia altezza viene recuperato nella sua vocazione aggregativa e diventa il fulcro dei flussi distributivi:
uno spazio polifunzionale destinato, a seconda delle necessità, a sala danza per saggi e spettacoli, spazio per esposizioni artistiche, convegni ed eventi culturali.

Su questo salone si affacciano due ingressi principali: uno collega le attività quotidiane della Scuola di Danza del Balletto di Roma, i cui uffici e sale danza si articolano ad anello attorno allo spazio, mentre l’altro conduce al foyer, dotato di un’area accoglienza con caffetteria.

Sul terzo lato, il salone si apre verso il cortile interno, uno spazio flessibile pensato per collegarsi alle terrazze panoramiche concepite come luoghi di relax per la cittadinanza.

Gli ambienti interni, distribuiti su tre livelli, si conformano alla struttura esistente attraverso interventi minimi e reversibili.
Al primo piano si trovano le sale di danza e una foresteria, servita dagli ascensori esistenti, mentre il piano seminterrato ospita gli spogliatoi, un’area benessere e un ristorante ricavato negli spazi dell’ex centrale termica.

Interventi Architettonici e Tecnici

Il progetto si basa su interventi leggeri e reversibili, privilegiando la
conservazione delle strutture originarie:

  • Conservazione storica delle facciate esterne e degli elementi
    decorativi, basato su analisi diagnostiche approfondite per preservare i
    materiali originali e demolizioni limitate per adattare gli spazi interni
    alle nuove funzioni senza alterare le murature portanti.
  • Sostenibilità: con soluzioni tecnologiche non invasive e
    l’integrazione di sistemi di illuminazione e climatizzazione a basso impatto
    ambientale. Il progetto include pannelli fotovoltaici per la produzione di
    energia e un sistema per il recupero delle acque piovane.
  • Accessibilità: un’attenzione particolare è stata dedicata
    all’accessibilità, con percorsi privi di barriere architettoniche  e i
    flussi di utenti studiati per evitare interferenze tra le diverse attività.

Un nuovo futuro per il Padiglione 28

Con questa proposta, il Padiglione 28 è restituito alla comunità come fulcro
culturale e sociale, integrato armoniosamente nel Parco di Santa Maria della
Pietà, preservando la memoria storica e valorizzandola per le generazioni
future.

Maggiorni informazioni? Visita il nostro sito web

29 Ottobre 2024 / / Coffee Break

A distanza di qualche mese torniamo con gli aggiornamenti nel racconto della costruzione di Casa LCJN. Siamo finalmente arrivati alla fase del rivestimento delle superfici esterne, per cui abbiamo scelto di utilizzare ceramica in grande formato a basso spessore. Questo materiale rappresenta una soluzione ideale sia per l’estetica che per le prestazioni, rispondendo perfettamente alle esigenze di pulizia formale del progetto architettonico.

Questa tipologia di ceramica ha due caratteristiche principali: il grande formato, che può arrivare fino a 3 metri di altezza con una larghezza anche superiore al metro, e lo spessore ridotto, generalmente compreso tra 3 e 6 mm. È un materiale particolarmente resistente alle intemperie e offre eccellenti prestazioni in termini di resistenza ai graffi, ai raggi UV e all’umidità, garantendo una finitura durevole che manterrà inalterate le sue caratteristiche nel tempo con una manutenzione minima. Questa ceramica risulta perfetta per affrontare condizioni climatiche variabili e, grazie alle sue proprietà isolanti, contribuisce a proteggere gli spazi interni dal surriscaldamento estivo, aumentando il comfort abitativo e riducendo la necessità di raffrescamento artificiale.

Dal punto di vista estetico, il grande formato permette di ottenere superfici omogenee con un numero ridotto di fughe, creando un effetto visivo continuo e armonioso, ideale per lo stile essenziale e moderno della villa.

Per il rivestimento esterno, abbiamo voluto conferire una gerarchia cromatica ai volumi architettonici utilizzando una combinazione di due diverse finiture di Kerlite Cotto d’Este: un colore grigio cemento chiaro e una finitura effetto Cortén. Questo contrasto cromatico consente di leggere la costruzione come un insieme di elementi visivi ben distinti e ordinati, rafforzando l’orizzontalità della struttura e sottolineando il disegno lineare del tetto ventilato e della grondaia integrata. Grazie a questa soluzione, l’intera composizione acquisisce maggiore profondità e dinamismo.

LCJN House 8: The Exterior Cladding

After a few months, we’re back with updates on the construction of Villa LCJN. We’ve finally reached the stage of cladding the exterior surfaces, for which we chose to use large-format, thin ceramic tiles. This material is an ideal solution for both aesthetics and performance, perfectly meeting the requirements for formal cleanliness in the architectural design.

This type of ceramic has two main characteristics: the large format, which can reach up to 3 meters in height with a width greater than one meter, and the reduced thickness, generally between 3 and 6 mm. It is especially resistant to weather and provides excellent scratch resistance, UV protection, and humidity resistance, ensuring a durable finish that will retain its characteristics over time with minimal maintenance. This ceramic is also perfect for withstanding variable climatic conditions and, thanks to its insulating properties, helps to protect interior spaces from summer overheating, enhancing indoor comfort and reducing the need for artificial cooling.

From an aesthetic perspective, the large format allows for homogeneous surfaces with fewer joints, creating a continuous and harmonious visual effect that is ideal for the villa’s essential and modern style.

For the exterior cladding, we wanted to create a color hierarchy among the architectural volumes by using a combination of two different Kerlite Cotto d’Este finishes: a light concrete gray and a corten-effect finish. This chromatic contrast allows the construction to be perceived as a set of distinct and organized visual elements, emphasizing the horizontal lines of the structure and highlighting the linear design of the ventilated roof and integrated guttering. Thanks to this solution, the entire composition gains greater depth and dynamism.

29 Marzo 2024 / / Coffee Break

Oggi vi proponiamo uno degli ultimi progetti del nostro studio di architettura, Cafelab Architetti, una casa privata di
architettura mediterranea, uno stile che incarna l’eredità di bellezza e
tradizione legate al territorio, all’uso sapiente di materiali naturali e alla
gestione della luce naturale.

Le dimensioni contenute del lotto ci hanno vincolato in una forma semplice,
articolata in due volumi distinti di altezza e materiali differenti: intonaco
bianco per la zona giorno e pietra vista per le camere più private.

Nonostante le dimensioni del terreno limitate siamo riusciti a ottimizzare
l’esposizione e l’orientamento della casa. Aperture ampie e luminose accolgono
generosamente la luce solare, creando un’atmosfera accogliente e calda in ogni
ambiente e dissolvendo i confini tra interno ed esterno.
Per mitigare l’intensità del sole mediterraneo, abbiamo integrato portici e
pergolati che offrono ombra e un rifugio piacevole durante le ore più calde
della giornata.

I due volumi hanno differenti altezze e sistemi di copertura: la zona notte ha
una copertura a tetto giardino estensivo a bassa manutenzione, che contribuisce
a isolare termicamente gli ambienti; mentre per la zona giorno abbiamo previsto
un tetto a quattro falde, con cui abbiamo ottenuto ambienti interni più alti ed
è ideale per l’installazione di pannelli solari. rendendo la casa
energeticamente autonoma.

La casa è circondata da un piccolo giardino sassoso, con piante che richiedono
poca acqua e manutenzione, come cactus e piante succulente.

DT House Project: The Charm of Mediterranean Style

Today, we present one of our latest projects, a private house with Mediterranean architecture, a style that embodies the heritage of beauty and tradition associated with the region, the skillful use of natural materials, and the management of natural light.

The limited size of the plot constrained us to create a simple form, articulated into two distinct volumes of varying heights and different materials: white plaster for the living area and exposed stone for the more private rooms.

Despite the limited size of the plot, we managed to optimize the exposure and orientation of the house. Wide and bright openings generously welcome sunlight, creating a warm and inviting atmosphere in every space while blurring the boundaries between the interior and exterior. To mitigate the intensity of the Mediterranean sun, we integrated porches and pergolas that provide shade and a pleasant retreat during the hottest hours of the day.

The two volumes have different heights and roofing systems: the sleeping area features a low-maintenance extensive green roof, which contributes to thermal insulation, while for the living area, we designed a four-pitched roof that provides higher ceilings and is ideal for solar panel installation, making the house energy self-sufficient.

The house is surrounded by a small rocky garden, adorned with plants that require minimal water and maintenance, such as cacti and succulents.

7 Marzo 2024 / / Coffee Break


Siamo arrivati alla fase di costruzione di Casa LCJN
E’ stata
un’esperienza stimolante che ha richiesto una pianificazione dettagliata per
soddisfare le esigenze specifiche della committenza. L’obiettivo era
realizzare una casa a un solo piano, spaziosa e panoramica, che offrisse
privacy e protezione dagli sguardi indiscreti.
Le prime proposte di una
casa “a mezza costa”, sono state scartate, si è optato per una soluzione che
prevedeva maggiori spazi pianeggianti e terrazzati con minori dislivelli,
scale e rampe.
La soluzione scelta è stata quella di articolare la casa
in due volumi elementari, allontanandoli il più possibile dai muri controterra
per evitare eventuali problemi di movimenti del terreno e umidità, il sistema
di rampe e scale progettato per superare i dislivelli dei terrazzamenti poteva
portare acqua proprio dove era da evitare.

Come misura preventiva è stato realizzato un sistema di drenaggio dietro i
muri controterra, facendo un strato di ghiaia e posizionando sul fondo un tubo
drenante che raccoglie e fa defluire l’acqua di infiltrazione, ed è stato
realizzato un vespaio piuttosto alto sotto la casa.
Il vespaio è un vuoto
realizzato con appositi “igloo” di plastica, che deve essere ventilato per
prevenire l’accumulo di umidità e gas Radon che in zone di rocce tufacee come
queste può raggiungere concentrazioni molto alte.
Si crea un sistema di
ventilazione naturale passiva mediante delle tubazioni appositamente
dimensionate: posizionando le griglie di sfiato in basso vicino al pavimento
sul lato nord e più in alto sul lato sud si favorisce una leggera corrente
d’aria che aiuta ad eliminare l’umidità e prevenire l’accumulo del radon.
Come
ulteriore precauzione tutta la fondazionè rivestita di guaina antiradon.

La struttura portante di casa LCJN, è in cemento armato;
lavorando
a stretto contatto con l’ingegnere strutturista è stato possibile creare una
struttura solida e allo stesso tempo relativamente esile, la maglia
strutturale è ampia:
i pilastri hanno un’interasse di 6,5×6,5 metri,
dando vita ad ambienti ampi e luminosi.
Questo, unito ad una particolare
soluzione per la trave di bordo, ci ha permesso di consuguire tre obiettivi
cruciali:

Abbiamo potuto installare finestre ampie e a tutta altezza, abbiamo reso
possibile la chiusura delle finestre con avvolgibili blindati garantendo così
un involucro altamente sicuro, siamo riusciti a rispettare i vincoli
paesaggistici della zona, che impediscono la realizzazione di una facciata
completamente svetrata.

L’utilizzo degli avvolgibili blindati
comporta ulteriori vantaggi, come la protezione solare e la regolazione
dell’illuminazione interna. È possibile regolare gli avvolgibili in base alle
preferenze personali, consentendo l’entrata della luce solare desiderata o
creando un’atmosfera più intima
In definitiva, questa semplice soluzione
architettonica ha consentito di combinare finestre spaziose e dal grande
impatto visivo con la flessibilità di poterle chiudere con avvolgibili
blindati per garantire sicurezza e rispettare i vincoli paesaggistici.

La copertura è a padiglione, cioè a quattro falde inclinate, dalla
pendenza limitata e poco evidente che conferisce un aspetto discreto alla
struttura, garantendo un design architettonico in armonia con l’ambiente
circostante e nel rispetto delle restrizioni della Soprintendenza.

Questa soluzione ha consentito la realizzazione di un tetto con una
pendenza limitata e poco visibile, donando un aspetto gradevole e discreto
alla struttura.

La struttura padiglione si estende con uno sbalzo
suggestivo, creando una zona living esterna coperta, uno spazio piacevole per
trascorrere momenti di relax e godere della bellezza dei tramonti.

Casa LCJN 5: Construction Phases




We have reached the construction phase of Casa LCJN.
It has been a
stimulating experience that required detailed planning to meet the specific
needs of the client. The goal was to create a single-story, spacious,
panoramic house that offered privacy and protection from prying eyes.

The initial proposals for a “half-slope” house were discarded in favor
of a solution that involved more flat and terraced spaces with fewer slopes,
stairs, and ramps.

The chosen solution was to articulate the
house into two basic volumes, distancing them as much as possible from the
retaining walls to avoid potential issues with ground movement and moisture.
The ramp and stair system designed to overcome the terracing elevations
could have directed water to where it needed to be avoided.

As a
preventive measure, a drainage system was installed behind the retaining
walls, with a layer of gravel and a draining pipe at the bottom to collect
and channel infiltration water. Additionally, a void space (vespaio) beneath
the house was constructed quite high. This void is created using special
plastic “igloo” modules, which must be ventilated to prevent the
accumulation of moisture and Radon gas, which in areas with tuffaceous rocks
like these, can reach very high concentrations. A passive natural
ventilation system is created through specially sized pipes: by placing the
ventilation grilles low near the floor on the north side and higher on the
south side, a gentle airflow is encouraged to help eliminate moisture and
prevent Radon accumulation. As an additional precaution, the entire
structure is covered with anti-radon membrane.

The load-bearing
structure of Casa LCJN is reinforced concrete; working closely with the
structural engineer, it was possible to create a solid yet relatively
slender structure. The structural grid is wide: the columns have a spacing
of 6.5×6.5 meters, resulting in spacious and bright rooms.
This,
combined with a particular solution for the edge beam, allowed us to achieve
three crucial objectives:
We were able to install large, full-height
windows and enable the closure of windows with armored shutters, thus
ensuring a highly secure enclosure. We managed to comply with the landscape
constraints of the area, which prohibit the construction of a fully glazed
facade.

The use of armored shutters brings additional benefits,
such as solar protection and internal lighting regulation. It is possible to
adjust the shutters according to personal preferences, allowing desired
sunlight to enter or creating a more intimate atmosphere.
In
conclusion, this simple architectural solution allowed us to combine
spacious and visually impactful windows with the flexibility of being able
to close them with armored shutters to ensure security and comply with
landscape constraints.

The roof is pitched, with four gently
sloping pitches, giving a discreet appearance to the structure while
ensuring architectural harmony with the surrounding environment and
compliance with the restrictions of the Superintendency. This solution
allowed the construction of a roof with limited and inconspicuous slope,
giving a pleasant and discreet appearance to the structure.

The
pitched structure extends with an impressive overhang, creating a covered
outdoor living area, a pleasant space to spend moments of relaxation and
enjoy the beauty of sunsets.

7 Marzo 2024 / / Coffee Break

L’obiettivo primario dello studio di architettura è quello di realizzare
progetti in cui l’efficienza energetica si combini armoniosamente con
l’estetica e la funzionalità dell’edificio.

Nel caso di casa LCJN,
l’attenzione all’efficienza energetica è stata al centro del processo di
progettazione; un approccio che ha permesso di ottenere un comfort abitativo
superiore per gli occupanti e di ridurre l’impatto ambientale
dell’edificio.

La realizzazione di un edificio in Classe Energetica
A4 richiede una progettazione integrata che consideri tutti gli aspetti
dell’edificio, a partire dal rispetto dei principi fondamentali come la
corretta esposizione, l’orientamento rispetto al sole e l’adeguato
ombreggiamento.

Non è sufficiente adottare sistemi di pareti con stratigrafie complesse
o strati di isolanti sovradimensionati, né ridurre le dimensioni delle
finestre e tenerle costantemente chiuse.
Al contrario, è necessario
trovare un equilibrio tra l’isolamento termico e l’illuminazione naturale,
utilizzando soluzioni intelligenti che consentano di massimizzare l’efficienza
energetica senza sacrificare il comfort e la qualità degli spazi abitativi.

La progettazione di un edificio in Classe Energetica A4 richiede una
valutazione attenta di tutti questi fattori e la scelta di soluzioni
costruttive e impiantistiche appropriate, in linea con gli obiettivi di
sostenibilità e risparmio energetico.

Orientamento e soleggiamento

Nel progetto di casa LCJN, l’orientamento e il soleggiamento sono stati
fattori primari per la progettazione. La forma del lotto ha permesso di
posizionare la casa quasi esattamente lungo l’asse equisolare a cui vi
rimandiamo per una lettura più approfondita, che rappresenta la
direzione ideale per massimizzare l’apporto solare desiderabile per gli
abitanti.
Inoltre, gli sporti del tetto sono stati progettati in modo da
regolare l’ingresso dei raggi solari, facendoli penetrare in profondità nei
mesi invernali e ombreggiando la casa durante i mesi più caldi.

Una soluzione progettuale che permette di sfruttare al meglio l’energia
solare, riducendo la necessità di riscaldamento e raffreddamento artificiale,
migliorando così l’efficienza energetica complessiva dell’edificio e offrendo
agli occupanti una migliore qualità degli spazi abitativi.

Stratigrafia Semplice

Per la costruzione delle pareti esterne si è utilizzata una stratigrafia
semplice ma efficiente, abbiamo utilizzato i moderni blocchi da costruzione in
laterizio porizzati con farina di legno, una  tecnologia che durante la
cottura crea alveoli d’aria all’interno del materiale conferendo al blocco
un’ottima capacità isolante sia dal punto di vista termico che acustico.
Sono
“mattoni” molto efficienti che hanno permesso di ridurre lo spessore del
cappotto a soli 8cm.
Sarebbero bastati 6cm per rispettare la normativa,
con 2 cm in più abbiamo massimizzato l’isolamento sia termico che acustico,
senza sovradimensionare l’isolamento.

Alle latitudini italiane, infatti, il problema non è tanto il
contenimento dei consumi energetici invernali, quanto il surriscaldamento nei
mesi estivi: il calore accumulato di giorno non riesce a dissiparsi 
durante la notte; la casa non fa che scaldarsi sempre di più rendendo
necessario l’utilizzo di sistemi di raffrescamento energivori.

Eliminare i Ponti Termici

l’intera struttura portante in cemento armato è rivestita con uno strato
di pannelli isolanti di spessore ridotto che la isolano dai laterizi e dal
cappotto per evitare la formazione di ponti termici.

Tetto Ventilato

Per la copertura del tetto è stato utilizzato un sistema di tetto ventilato
con pannelli sandwich di poliuretano e alluminio.
Questo sistema
modulare offre numerosi vantaggi, come un migliore controllo termico, una
maggiore durata delle coperture e una riduzione del rischio di formazione di
umidità e condensa. Lo strato di poliuretano funge da isolante termico, mentre
l’alluminio protegge e riflette il calore, impedendo il surriscaldamento
estivo e mantenendo il calore interno.
Inoltre, i pannelli creano uno
spazio vuoto dove circola l’aria, garantendo una corretta ventilazione.

Il cappotto riveste senza interruzioni anche il canale di gronda che raccoglie
e convoglia le acque piovane; l’elemento, progettato per accentuare
l’orizzontalità di casa LCJN e minimizzare l’impatto del tetto tradizionale
internamente è rivestito in lamiera.

Nonostante l’approccio altamente tecnologico, abbiamo mantenuto un aspetto
tradizionale utilizzando tegole a coppo per la copertura del tetto.

LCJN House 7: Orientation, Envelope, and Energy Efficiency

The primary objective of architectural design is always to create projects
where energy efficiency harmoniously combines with the aesthetics and
functionality of the building.

In the case of LCJN House,
attention to energy efficiency was at the core of the design process. This
approach allowed for superior living comfort for the occupants while
reducing the environmental impact of the building. Achieving an Energy Class
A4 building requires an integrated design that considers all aspects of the
building, starting with fundamental principles such as proper orientation,
sun exposure, and adequate shading.

It is not enough to adopt
complex wall systems or oversized insulation layers, nor to reduce the size
of windows and keep them constantly closed. Instead, it is necessary to find
a balance between thermal insulation and natural lighting, using intelligent
solutions that maximize energy efficiency without sacrificing comfort and
the quality of living spaces.

Designing an Energy Class A4
building requires careful evaluation of all these factors and the choice of
appropriate construction and system solutions in line with sustainability
and energy-saving goals.

Orientation and Sunlighting

In the LCJN House project, orientation and sunlighting were primary factors
in the design. The shape of the lot allowed for positioning the house almost
exactly along the solar axis, which represents the ideal direction to
maximize desired solar gain for the occupants. Additionally, the roof
overhangs were designed to control the entry of sunlight, allowing deep
penetration during the winter months and shading the house during the hotter
months to reduce heat accumulation. This design strategy maximizes the use
of solar energy, reducing the need for artificial heating and cooling and
improving the overall energy efficiency of the building, offering occupants
a better quality of living spaces.

Simple Stratigraphy

For the construction of the external walls, a simple yet efficient
stratigraphy was used. We employed modern porous bricks made with wood
flour, a technology that creates air pockets within the material during
firing, providing the bricks with excellent thermal and acoustic insulation
capabilities. These highly efficient bricks allowed for reducing the
thickness of the insulation layer to just 8 cm. While 6 cm would have been
sufficient to comply with regulations, the additional 2 cm maximized both
thermal and acoustic insulation without over-dimensioning it. In Italian
latitudes, the issue is not so much about containing winter energy
consumption but rather about overheating during the summer months. The heat
accumulated during the day fails to dissipate at night, causing the building
to heat up and necessitating the use of energy-intensive cooling systems.

Thermal Bridging

The entire reinforced concrete structure is covered with a layer of thin
insulation panels to isolate it from the bricks and the insulation layer,
preventing the formation of thermal bridges.

Ventilated Roof

A ventilated roof system with polyurethane and aluminum sandwich panels was
used for the roof. This modular system offers numerous advantages, such as
better thermal control, increased roof durability, and reduced risk of
moisture and condensation formation. The polyurethane layer acts as thermal
insulation, while the aluminum protects and reflects heat, preventing summer
overheating and maintaining internal warmth. Additionally, the panels create
an empty space where air circulates, ensuring proper ventilation.
The
coat also seamlessly covers the gutter which collects and conveys rainwater;
the element, designed to accentuate the horizontality of the house and
minimize the impact of the traditional roof, is internally covered in sheet
metal.

Despite the highly technological approach, we maintained a
traditional appearance by using clay tiles for the roof covering.

7 Marzo 2024 / / Coffee Break


La costruzione di
Casa LCJN

è stata un processo complesso ma gratificante, sono state affrontate diverse
sfide che hanno portato a soluzioni interessanti.
La prima fase è stata la ricostruzione in cemento
dei vecchi muri controterra, che si erano rivelati instabili e composti da un insieme di blocchi di
tufo, porfido, mattoni e frammenti di pietra vari.
Un intervento lungo e
impegnativo ma indispensabile per la sicurezza e la stabilità della
realizzazione.

Inoltre, il progetto dello studio di architettura
Cafelab architetti ha previsto un
sistema di scale e rampe che media l’altezza dei terrazzamenti, creando una
transizione fluida e naturale tra di essi e la nuova casa. Questo ha permesso
di sfruttare al meglio il terreno complesso su cui sorge la residenza.

Un altro elemento significativo è la realizzazione di un muro a gabbioni, che
ha consentito di permesso l’area in cui sorge la Casa LCJN senza dover
affrontare ulteriori costose demolizioni e minimizzando i movimenti di terra.

È stato interessante progettare una terrazza strutturalmente svincolata dai
gabbioni sottostanti e a sbalzo, una soluzione che conferisce un forte senso
di orizzontalità lascia fluttuare il livello dell’abitazione su una solida
base di roccia.

E finalmente siamo pronti a passare allo step successivo, la costruzione
della casa!

Casa LCJN 5: Construction Phases


The construction of Casa LCJN was a complex yet rewarding process, as
several challenges were overcome with interesting solutions.
The first
phase involved the reconstruction of the old retaining walls using concrete,
as they were found to be unstable and composed of a mix of tuff, porphyry,
bricks, and various stone fragments. This was a lengthy and demanding
intervention but crucial for the safety and stability of the
structure. 

Furthermore, the architectural firm
Cafelab architetti designed a system
of stairs and ramps that bridged the height difference between the terraces,
creating a smooth and natural transition between them and the new house.
This allowed for optimal utilization of the complex terrain on which the
residence stands.

Another significant element was the
construction of a gabion wall, which enabled the expansion of the Casa LCJN
area without the need for additional costly demolitions and minimizing earth
movements. Designing the terrace to be structurally independent from the
gabions and cantilevered was particularly intriguing. This architectural
feature imparts a strong sense of horizontality to the overall structure,
making the house appear to float above a solid rocky base.

And now, we are finally ready to move on to the next step: building
the house!