11 Settembre 2020 / / ChiccaCasa

La mia dieffenbachia, quanto ne ero orgogliosa. Le davo attenzioni e cure in quantità, ma lei un giorno è morta, spappolata, senza che io ne capissi il perchè.

Dopo la bellezza di un lustro, sono finalmente riuscita a trovare la causa della morte della mia dieffenbachia, che è solo una delle copiose vittime green mietute dalla sottoscritta negli ultimi anni.

Da quando ci siamo definitivamente trasferiti alla Casetta, ho ricominciato a guardare con gli occhi a cuore le piante dal fioraio. Il mio istinto coscienzioso, però, ha esitato un po’. Temevo di portare a casa una bella pianta e di ridurla poi in poltiglia qualche mese dopo. 
Poi però, durante il lockdown, mi sono imbattuta in un delizioso ficus elastica, che si era ritrovato quasi completamente solo al supermercato. Temevo che sarebbe morto lì se non l’avessi comprato ed io, quindi, me lo sono portato a casa, con la promessa di prendermene cura. E questa volta seriamente.

Devo dire che l’inizio non è stato dei migliori, in quanto ho commesso – di nuovo – lo stesso errore che aveva ucciso tutte le mie piante precedenti. L’ho innaffiato troppo. Lo facevo solo di Lunedì, senza però badare alle richieste della pianta.

Ho iniziato a documentarmi e a gridare aiuto agli esperti affinchè salvassero la mia rubber plant. Con il loro prezioso aiuto e le mie letture, ora posso dire di avere un quadro della situazione piuttosto chiaro. Inoltre il ficus si è ripreso e ha lasciato spuntare nuove foglioline.

Questa necessaria premessa è solo un preambolo per incoraggiarti a non mollare se il tuo pollice è nero. Segui questi preziosi suggerimenti che ho raccolto in questi mesi di “studio” e smetterai di uccidere le tue piante.


– Scegli la posizione giusta per la tua pianta

Quando ci innamoriamo di una pianta tendiamo a collocarla, con l’immaginazione, in un angolino specifico della nostra casa. Magari un punto in cui “manca qualcosa” che vorrremmo riempire con un elemento che si sviluppa in altezza. 
Può succedere di tornare a casa dal vivaio con una nuova pianta e non avere la più pallida idea di dove collocarla nel nostro spazio abitativo.

La realtà è che ogni pianta, ha esigenze “biologiche” di luce e di umidità diverse. Queste caratteristiche dipendono dalla sua appartenenza geografica e dal modo in cui cresce in natura.
Lo sapevi, ad esempio, che molte delle nostre piante d’appartamento sono epifite? Questo significa che crescono su altre piante, senza influire minimamente sul loro sostentamento. Spesso le epifite, sono anche quelle più “clementi” dal punto di vista del bisogno di luce, proprio perchè, in natura, i raggi del sole gli arrivano filtrati dalla chioma delle piante che le sorreggono.

Non possiamo permetterci, quindi, di innamorarci di una pianta e portarla a casa senza assicurarci prima di avere l’angolino giusto per farla di crescere sana e forte.
Piuttosto, sarebbe bene prima selezionare un posto in cui si vorrebbe inserire un tocco green e poi decidere quale pianta prendere. Basta incrociare i dati di ore di luce ed umidità del tuo spazio con le analoghe esigenze di una pianta per capire se starebbe bene o meno a casa tua.

Non ti scoraggiare se non puoi mettere la Monstera Deliciosa in quell’angolo quasi buio della tua casa, perchè non svilupperebbe mai e poi mai le sue bellissime forature fogliari, con quella esposizione.
Non dimenticare che il catalogo botanico della Natura è infinito, quindi, con un po’ di ricerca, riuscirai a trovare la pianta meravigliosa per il tuo spazio domestico.


Il segreto per sapere sempre quando innaffiare

Per pulire ed innaffiare le piante è sempre preferibile acqua non calcarea. Abbiamo acquistato su Amazon un pratico depuratore. Una brocca che filtra l’acqua del rubinetto e la rende pronta per essere bevuta, da noi e dalle nostre piante! 

Il cruccio di tutti plant lovers alle prime armi riguarda l’innaffiatura.
Il primo punto da chiarire è che l’amore che proviamo per le nostre bambine verdi non va dimostrato in acqua. Il rischio maggiore che si corre sbagliando le innaffiature è proprio la sovrabbondanza che può portare al più temuto dei mali: il marciume radicale.
Un metodo infallibile ed elementare per non incappare in questo rischio irreversibile è il metodo del dito. In soldoni, ogni qualvolta abbiamo la “tentazione” di innaffiare la nostra pianta dobbiamo semplicente infilare un dito nel terriccio e scendere di 3-4 cm in profondità.
Se troviamo la terra umida è segno che la nostra pianta non necessita di acqua, al contrario, se anche in profondità il terriccio è completamente asciutto, possiamo procedere con una nuova innaffiatura.
Questo metodo vale per tutte le piante da interno: dalle succulente a quelle che amano un substrato sempre umido. 

Se non ti fidi della percezione del tuo dito e vuoi una prova certa che il terriccio sia pronto per una nuova innaffiatura, puoi munirti di un misuratore di umidità. Io ne ho preso uno che controlla anche l’esposizione ed il ph della terra. Funziona così: si inseriscono le sonde nel terreno, scendendo in profondità e poi si osserva l’indicatore. Se il terreno è ancora umido, la tua pianta non ha bisogno di acqua. 

La regola di innaffiare ogni tot giorni non è valida, se non si prendono in considerazione le condizioni ambientali e le reali condizioni del terriccio. 
Se impari a dosare le innaffiature (e con questo trucchetto riuscirai di sicuro!) sei già in testa alla scalata per la conquista del pollice verde!
La scelta del vaso

Dobbiamo immaginare che il vaso sia la casa della nostra piantina e non soltanto il suo involucro. La scelta del vaso non è, quindi, solo una questione estetica, anzi!
Lo sapevi, ad esempio che i vasi di coltivazione di plastica, quelli in cui troviamo le piantine al momento dell’acquisto, mantengono l’umidità molto meglio di come fanno quelli in ceramica o in terracotta?
Quando portiamo a casa una nuova pianta, sarebbe bene non travasarla subito. Subirebbe un grande trauma, che si andrebbe a sommare a quello dello spostamento dal vivaio/negozio alla tua casa, che ha condizioni di luce, temperatura e umidità completamente diverse.
Se, quindi, il vaso di coltivazione non ti piace (chi vorrebbe un vaso di coltivazione in bella vista sul mobile più cool della casa?), mantieni lì la tua pianta e inserisci il vaso in un bel cachepot.

Un elemento che in un vaso non deve mai mancare è il foro di drenaggio. Il foro di drenaggio (quel buchino posto sulla base dei vasi) fa sì che durante un innaffiatura, l’acqua in eccesso possa fuoriuscire. Se non ci fosse il foro di drenaggio, l’acqua ristagnerebbe sul fondo del vaso compattando la terra e affogando le radici. La pianta così, sarebbe ben presto condannata a morte certa.

A tal proposito non posso non menzionare il sottovaso. Il sottovaso, come il cachepot, serve a preservare il pavimento o la base su cui il vaso è poggiato. L’acqua che ricade nel sottovaso (o nel cachepot) va sempre svuotata repentinamente, per gli stessi motivi di cui sopra.
Un’altra funzione del sottovaso è quella di contenere una manciata di ciottoli e poca acqua, per garantire una buona umidità alle piante che ne richiedono un alto tasso, come ad esempio le calathee.

Quando vedrai le radici della tua pianta spuntare fuori dai fori del tuo vaso da coltivazione, sarà il momento del rinvaso. Ricorda che il rinvaso è un evento traumatico per la pianta, quindi sarebbe bene non eccedere con i passaggi da un vaso all’altro. 
Ogni volta che avrai intenzione di aumentare le dimensioni del tuo vaso, non dovrai mai eccedere. Piuttosto, scegli un vaso di soli 2-3 cm di diametro maggiore rispetto al precedente.


Il cibo delle piante

Per crescere sane e rigogliose, le piante hanno bisogno di cibo, oltre che di acqua. 
Il cibo delle piante è il concime, il quale contiene le sostanze nutritive imprescindibili per la salute delle piante.
Le nostre piante da interno hanno solo una piccola porzione di terreno a disposizione, rispetto a quelle che vivono in piena terra. Di conseguenza il loro apporto di fosforo, potassio e azoto è limitato. Per questa ragione è molto importante alimentare il terriccio con del concime.
Il rischio della mancata concimazione è che la nostra pianta vada incontro a carenze nutritive che ne comporterebbero un indebolimento. Le foglie, così, crescerebbero in maniera anomala e sarebbe una preda facile per i pericolosi parassiti delle piante.

In commercio esistono due tipi di concime: liquido e granulare.
Quello granulare va cosparso in piccole quantità sulla superficie del terriccio, rilascia lentamente le sue sostanze e si attiva con l’innaffiatura. Se scegli un concime granulare, ricorda di non eccedere, altrimenti la pianta si brucerebbe. Piuttosto, cospargilo con un cucchiaino, diminuendo le dosi riportate in etichetta. Basta utilizzarlo solo un paio di volte all’anno per garantire un buon approvigionamento alle tue piantine.

Di più semplice utilizzo è, invece, il concime liquido. Quest’ultimo va semplicemente disciolto nell’acqua dell’innaffiatoio (seguendo la proporzione riportata in etichetta). Al contrario del concime granulare, ogni somministrazione è di veloce assorbimento e, pertanto, è necessario ripetere la concimazione in maniera graduale in tutto il periodo vegetativo della pianta, quello, insomma, che va dalla primavera all’estate.

Non concimare mai le tue piante se sono malate o se le hai appena acquistate. La concimazione sarebbe un trauma in entrambi i casi.

Ascolta le tue piante


Ho voluto lasciare il consigio numero uno per la fine di questo post. Il segreto per avere sempre piante sane e robuste è principalmente uno solo: imparare a captare i segnali che le nostre piante ci inviano.
No, non sto farneticando. Le piante i segnali possono inviarli e come, con la loro gestualità.
Le piante infatti sono in grado di muoversi e di cambiare posizione, sanno mettersi, da sole, in modalità “risparmio energetico”, sanno cambiare colore e consistenza e sono in grado di rinascere dalle loro ceneri. In sostanza, il messaggio che intendo far passare è che quando abbiamo a che fare con questi capricciosi esserini verdi, dobbiamo ricordare che si tratta di forme di vita. Come tali, queste possono farci intuire le loro esigenze mutando il loro aspetto. Sta a noi, interpretare i loro segni!

Ad esempio, se la pianta appare un po’ inclinata in avanti, triste e sofferente, probabilmente le sue esigenze riguardano l’acqua (troppa, o troppo poca).
Se, invece, la tua succulenta tira su in men che non si dica un figlioletto (troppo) alto ed estremamente chiaro rispetto alla mamma, forse la pianta necessita di un’esposizione maggiore alla luce.
Se hai messo la tua pianta da interni in balcone e improvvisamente le foglie sviluppano chiazze marroni, può darsi che i raggi solari abbiano bruciato le sue foglie.

Se ascolti le tue piante, e provvedi a renderle felici, queste ti ripagheranno con nuove foglie, fiori e tanta aria pulita, anche indoor!
30 Luglio 2020 / / ChiccaCasa


L’appendino più instagrammato del momento è arrivato alla Casetta. Sto parlando della classica rack in legno naturale, che noi amanti dello stile scandinavo abbiamo bramato ed invidiato a tutte le abitazioni nordiche più famose del web.

Il suo nome svedese è “Knoppbräda”.


Il più quotato è quello firmato Iris Hantverk, in vendita su Amazon e nei principali negozi di arredi ed accessori in stile scandinavo.
I suoi punti di forza sono la  semplicità e la durabilità. Infatti, è composto da un listello di legno, generalmente di betulla, al quale sono fissati dei pomelli cilindrici dello stesso materiale. Un portaoggetti tanto semplice quanto adorabile, che ho desiderato per la prima volta imbattendomi nella sublime cucina di Nina Plummer (Ingredients LDN).

In cucina, avevo bisogno di ganci per esporre ed organizzare alcuni oggetti che non sapevo dove altro collocare. Ho scelto di caratterizzare e, allo stesso tempo utilizzare la parete del caminetto installando una di queste meraviglie! Ho fabbricato con le mie mani il mio Knoppbräda e ne sono molto fiera!

Costruire uno Knoppbräda è semplicissimo. 


Basta munirsi di:

– un trapano
– un listello di abete piallato su entrambi i lati
– dei cilindri di legno dello spessore di 200 mm
– un seghetto 
– delle viti a testa piatta
– dei tasselli
– un metro
– una matita
– della carta abrasiva


Ho ricavato da ogni cilindro dei piccoli pomelli di 3 cm ciascuno, servendomi del seghetto. Ho carteggiato leggermente le basi delle manopole così ottenute. In seguito, con chiodo e martello, ho creato un forellino (profondo solo 2/3 mm) su una faccia di ogni pomello.
Ho regolato la lunghezza del listello di legno, in base a quella della mia parete ed ho carteggiato i bordi tagliati, fino a renderli lisci.

Per bucare il legno ho usato le viti stesse. Con l’avvitatore, ho lasciato che la punta di ogni vite trapassasse il listello di legno da parte a parte. Una volta trapassato il legno, mi sono fermata, prima che la vite entrasse completamente. Ho avvitato manualmente il pomello sulla punta della vite, ruotandolo in senso orario. Mantenendo il pomello ruotato, ho terminato l’avvitatura con il trapano.
Ho ripetuto l’operazione per ogni manopola, mantenendo una distanza tra l’una e la successiva, di 10 cm.


Sono molto soddisfatta di come appare il nostro camino ora. La parete spiovente ha, ora, una nuova veste estetica, ed una comoda funzionalità! Mi piace che copra tutta la lunghezza della parete del camino ed apprezzo moltissimo il fatto di poter tenere a vista gli oggettii che meritano un posto in prima fila in cucina,

Ho collocato sul mio Knoppbräda utensili in metallo alternati ad accessori in materiali naturali come il legno, la pelle e i vimini.

Ho sfuttato anche la modesta profondità del mio appendino per appoggiare un quadro astratto al di sopra della sua struttura.

Io sono super felice di aver messo in pratica questo DIY. E tu, cosa ne pensi?

13 Luglio 2020 / / ChiccaCasa

L’avevo preannunciato: le pareti della Casetta avrebbero presto subìto un update! Sono rimasta fedele a questa affermazione. Questa settimana la parete all’ingresso, quella alle spalle del divano, ha drasticamente cambiato aspetto. Il merito è dei nostri nuovi meravigliosi poster a tema naturale, firmati Poster Store!

La porzione di muro che sovrasta il divano è ora tappezzata da immagini fresche, delicate ed appaganti che trasmettono un senso di pace e serenità. La stanza ha radicalmente cambiato aspetto e noi siamo super soddisfatti di questa metamorfosi. 

Ho sempre sognato una gallery wall ed ero certa che dopo la ristrutturazione, almeno una delle pareti della Casetta sarebbe stata “infestata” da rappresentazioni evocative. La scelta dei soggetti non è stata affatto casuale. Il poster più piccino vede protagoniste le rondini che ogni mattina ci svegliano con il loro ciacolare, quando il sole è ancora all’orizzonte. Ci sono, poi, due paesaggi, legati ai nostri luoghi del cuore, che si distinguono per le loro tonalità bluastre. Si tratta di uno scorcio marittimo con un mare calmo sullo sfondo (io sono nata sul mare, e vivo male se non lo vedo) e di uno scenario annebbiato delle montagne svizzere, il posto in cui la mia dolce metà ha mosso i primi passi da bambino. Le stampe più grandi sono dedicate a due dettagli macroscopici di elementi naturali (avresti mai pensato che quel motivo plissè nella cornice più grande appartiene ad un fungo?). Infine,  c’è un’illustrazione di cui mi sono innamorata al primo sguardo: io ci vedo un percorso, di cui non si conosce né la fine né il principio. Mi ricorda di godermi il presente. 

La scelta è stata frutto di una ricerca pensata e studiata a fondo! Poster Store ha una gamma inesauribile di poster (di ispirazione scandinava😍), che ho esaminato con attenzione. Per facilitarmi il lavoro ho utilizzato i filtri presenti sul sito, che classificano i poster in base a dimensioni, tema, colore e categoria. In questo modo sono riuscita a selezionare velocemente una quantità ragionevole di immagini adatte al mio soggiorno, dalle quali, poi ho scelto le mie sei preferite. Sei, solo per via dello spazio limitato che ho a disposizione. Sono certa, che se avessi avuto una parete di 12 m x 4 m, avrei ordinato come minimo mezzo catalogo. 
Per abbinare i soggetti e comporre la gallery, inizialmente, mi sono lasciata ispirare dalle meravigliose fotografie di interni in stile scandinavo presenti sul sito, un vero piacere per gli occhi. Il bello è che puoi anche acquistare a blocco le gallery presenti negli allestimenti delle foto, se ti piacciono così come sono!  

Volevo una decorazione da parete visivamente leggera, ma, allo stesso tempo, impattante. Nulla di perfetto o di estremamente regolare, piuttosto un allestimento fresco e semplice. Proprio per queste ragioni ho deciso di non mantenere lo stesso colore per tutte le cornici. Quindi ho alternato il bianco con il legno naturale, per accompagnare il tema spensierato e libero della “storia” raccontata dai soggetti dei poster. 
Una volta ricevuta a casa la mia galleria d’arte, ho potuto toccare con mano la qualità delle cornici e dei poster da parete, stampati su carta robusta e di prima scelta (certificata FSC e Nordic Swan, quindi eco-friendly!). Una caratteristica che ho molto apprezzato è l’assenza del vetro sulle cornici, il quale è stato sostituito con del plexiglass. Questo per me è sinonimo di durabilità, considerando il mio essere spropositatamente maldestra (il vetro non sarebbe durato più di due giorni nelle mie mani).
Nella decorazione d’interni, una gallery wall è un modo semplice per rendere una parete un punto focale della stanza. Una soluzione scenografica che puoi utilizzare se la tua stanza non ha particolari elementi architettonici da mettere in rilievo. Io ho fatto esattamente questo con il soggiorno, una delle poche stanze della casa a non avere pietre a vista o volte degne di nota. 

Ora stai scandagliando ogni muro per decidere quale sia il più adatto per ospitare una galleria a parete, non è così? Ho una buona notizia per te! Puoi approfittare di un buono sconto del 30% da utilizzare su tutti i poster di Poster Store*! Ti basterà inserire CHICCACASA30 nella sezione “codice sconto” al momento del pagamento. 
Corri a scegliere la tua personale selezione ed affrettati! Il buono ha validità solo se lo utilizzi entro il 20 di Luglio. 

P.S. Ogni martedì, lo shop si riempie di nuove stampe!! 💞
*eccetto quelli della categoria Selection


Styling and pics by Federica Del Borrello – ChiccaCasa
Gallery gifted by PosterStore
15 Maggio 2020 / / ChiccaCasa

Un attico dalla metratura contenuta, in cui lo spazio verticale è sfruttato magistralmente è il grazioso protagonista di questo home tour.
Siamo (indovina un po' dove?) in Svezia, in un delizioso appartamento all'ultimo piano di una palazzina degli anni '30. 
Lo styling di questi spazi è a dir poco sublime. Quello che fa funzionare il design di questa casa è il contrasto tra la morbidezza della palette cromatica ed alcuni elementi di risalto quali le travi, la poltroncina, la scala e la lampada nello studio.
Notevole è la progettazione degli spazi di archiviazione. Non lontano dalla porta d'ingresso è stato sistemato un armadio bianco a tutta altezza, che si incassa nella parete angolare che fa da quinta alla zona studio.
L'home office è stato realizzato con tre mensole robuste e capienti, una delle quali funge da piano di lavoro. A dare carattere a questo spazio "nascosto" è la scala in legno che porta al soppalco dedicato al letto e i carrelli delle mensole, i quali percorrono in verticale tutta la parete.
Anche gli spazi più bassi sono stati sfruttati per fare spazio agli oggetti più belli. I davanzali delle finestre sono stati integrati con delle mensole in legno e lo spazio triangolare tra una trave e l'altra è stato utilizzato per esporre libri e piante.

Gli altri adorabili dettagli li lascio al tuo occhio vigile!

Buon tour!














Allora, qual è il dettaglio che preferisci?

Pics via Stadshem
29 Aprile 2020 / / ChiccaCasa

Questo post è stato scritto per confutare 5 affermazioni diffuse che riguardano la scelta dei colori negli ambienti domestici.
Sono "luoghi comuni" che non hanno validità nel mondo dell'interior styling. 
A ribaltarle, oltre alle mie tesi, ci sarà una gallery di immagini evocative scelte con cura dalla sottoscritta! 
Sono certa che alla fine di questo post, rivaluterai almeno uno dei concetti trattati qui sotto! 
Buona lettura!! 

Non si può usare una pittura scura per le stanze buie e/o piccole


Generalmente, per gli spazi piccoli o poco esposti alla luce si tende a scegliere un colore chiaro per le pareti, che faccia guadagnare visivamente ampiezza e luminosità all'ambiente.
In realtà non c'è nulla di sbagliato nel preferire una tinta scura per uno spazio con queste caratteristiche. Il risultato sarà sofisticato ed impattante e il colore risalterà regalando grande personalità alla stanza.
Per bilanciare i toni e dare respiro allo sguardo basta aggiungere qualche tocco di bianco oppure una pianta a tutta altezza.
Abbinare alle pareti tessili scuri è assolutamente concesso, ma meglio prediligere textures ultra soffici come il velluto, la lana oppure la pelliccia (rigorosamente fake) per ammorbidire l'atmosfera moody. 
Quindi via libera per i colori scuri nei corridoi, all'ingresso, anche se senza finestre, e nei bagni ciechi!





I colori forti non si possono abbinare tra loro

Comunemente una palette di colori contiene una sola tinta forte che viene definita "di contrasto", perché si distingue in modo netto dalle altre. Per "forte" intendo viva, accesa, quindi scura oppure sgargiante. 
Abbinare due colori forti senza cadere nell'effetto "pugno nell'occhio" è possibile e gli interni qui sotto lo confermano.
La maestria sta nell'abbinare sapientemente le tinte. Per una buona riuscita è bene non solo armonizzare le cromie tra loro, ma anche bilanciare le quantità che ogni colore occupa nella stanza.
In più, quando le tinte piuttosto forti sono più di due, è necessario inserire spazi candidi, di interruzione.

Ecco qualche idea pratica su come organizzare una palette con due tinte forti.
- Un colore pastello (es. azzurro polvere) + lo stesso colore in una tonalità molto scura (es. blu scuro) + un colore sgargiante in contrasto (es. rosso) + bianco
- Tre colori intensi con la stessa saturazione (es. porpora, senape e foglia di tè) + un colore pastello (es. rosa pastello) + bianco
- Un colore freddo scuro (es. petrolio) + un colore caldo scuro (es. mattone) + una tinta neutra (es.avorio) + bianco







Il total white è impersonale

Non c'è nulla di più sbagliato. Usare una sola tinta per ogni singolo elemento d'arredo è una scelta molto coraggiosa e per questo, non sempre condivisa. Estremizzare il candore vuol dire osare e, dunque, attribuire una forte personalità all'ambiente.
Al contrario della teoria diffusa che decreta il bianco come "la scelta degli indecisi", il total white, è sempre una decisione fortemente consapevole, in quanto si presta a fare da sottofondo muto ad una sinfonia complessa ed eclettica.
Il bianco totalizzante è usato per rendere leciti gli abbinamenti più rischiosi e per mettere in primo piano l'aspetto materico degli elementi che compongono un interno.






Una casa senza colori è monotona

Lo sai che il bianco e nero possono essere definiti "non colori" a causa della loro mancanza di pigmentazione? 
Il contrasto tra bianco e nero, quando questi formano un motivo geometrico, è definito optical ed è tutt'altro che noioso. Il colore che deriva dalla loro combinazione, il mio adorato grigio, invece, è versatile e riposante. Vantano delle stesse caratteristiche tutti i colori che ne contengono una quantità predominante, quelli definiti desaturati. Questi, rientrano tendenzialmente nella categoria delle tinte neutre.
L'utilizzo esclusivo di non colori e di tinte neutre in un ambiente valorizza gli arredi, in particolare quelli "importanti", come i pezzi vintage e gli oggetti di design. Il bianco ed il nero sono in grado di incorniciare e definire gli spazi. Dunque, la loro alternanza può essere anche usata per dividere idealmente gli ambienti a seconda della loro funzione.
Immancabile la presenza del legno in uno spazio a zero colore. Il calore di questo materiale naturale, così evocativo e vigoroso esalterà la base e quest'ultima ricambierà allo stesso modo.
In una casa senza colori, i materiali, le textures e gli arredi sono i protagonisti. Ogni curato dettaglio diventa notevole e l'armonia visiva garantisce un'estetica semplice ed eterna.






L'oro è una scelta azzardata

Il gold è il colore simbolo della ricchezza e dell'ostentazione, è questo il motivo per cui tanti hanno paura di utilizzarlo. Il realtà basta essere razionali e distaccati dai luoghi comuni per rendersi conto che in realtà l'oro sta bene un po' su tutto. 
Il suo charm senza tempo non fa altro che evidenziare le tinte con cui è combinato, apportando quell'immancabile tocco glam. 
L'oro ha un grande potere attrattivo. L'inserimento di tocchi gold può trasformare facilmente un ambiente semplice ed equilibrato in accattivante e magnetico. 






6 Aprile 2020 / / ChiccaCasa


Quanto è appagante avere un mazzolino di fiori freschi sulla tavola? 
Guardare i suoi colori e sentire il suo profumo fa sentire la primavera anche indoor.
Io adoro i fiori freschi, in particolare quelli di campo, che raccolgo per strada mentre passeggio con i cani. 
Questi, però non sono l'unico elemento naturale che puoi mettere in vaso per creare subito un'atmosfera accogliente! Basta fare due passi in campagna focalizzando lo sguardo sui campi, per avere un'idea di quante alternative la Natura ci mette a disposizione per rendere belli ed accoglienti i nostri spazi. 
Ecco una serie di alternative naturali che potrai esporre in vaso per un immediato "effetto wow"! 
P.s. Sono tutte soluzioni durature, quindi potrai tenere i tuoi vasi migliori a lungo in bella vista!

Pampas grass
La pianta della Cortadeira produce dei piumini estremamente scenografici, perfetti per mettere in risalto un angolo "spento" della casa. Ne esistono di diverse tipologie: più o meno alte, più o meno sfioccate e persino sbiancate o colorate con tecniche naturali.
Sono perfette per aggiungere un leggero tocco bohemien ai tuoi spazi!



Fiori di cotone
Questi candidi batuffoli nascono dalla pianta del cotone e sono molto duraturi. Quelli che comunemente chiamiamo "fiori di cotone", in realtà sono i frutti di questa pianta, quelli da cui si ricava poi la fibra tessile. Si prestano bene alle decorazioni invernali o natalizie, poiché fanno pensare ad un rametto innevato, ma ciò non implica che non stiano bene in un vaso per tutto il resto dell'anno, anzi! 




Lunaria annua
La lunaria annua è una pianta da sottobosco perenne. Produce dei frutti di forma ellittica bidimensionali, dalle pareti sottilissime, che lasciano intravedere, al centro, i semi all'interno di essi.
Inizialmente sono verdi, ma maturando, assumono un delizioso colorito biancastro dalle sfumature argentee. Per via della forma dei frutti, queste piante si sono aggiudicate l'appellativo di "Monete del papa".
I rami colmi di frutti possono essere recisi ed essiccati per essere esposti in "solo" o in composizioni floreali. L'eleganza ed il potere di riflettere la luce di questi rami mi hanno fatta innamorare! Mi voglio sbilanciare! La mia previsione dice che questo sarà il prossimo trend botanico nell'ambito dell'interior styling, ed io mi sono già munita di semi per provare a coltivare questa pianta dai frutti preziosi! 





Coda di coniglio
Lagurus ovatus, è questo il nome scientifico della pianta che produce questi simpatici ciuffetti vaporosi. Raggruppati in vaso sono davvero sfiziosi e nelle composizioni danno valore aggiunto senza togliere la scena ai protagonisti floreali.
Puoi trovare più facilmente questi irresistibili pelosetti con i nomi più comuni di "coda di coniglio", "bunny tail" (l'equivalente in inglese) oppure "hare's tail".




Eucalipto
Fresco ed intramontabile, l'eucalipto, nella versione a foglia tonda è l'unico protagonista verde di questa carrellata. C'è da dire, però che ogni ramoscello riesce a mantenere intatto il suo aspetto ed il suo profumo per diverse settimane. 
La fragranza ricorda quella della menta, ma più intensa e speziata. Tenerne un po' in vaso all'ingresso basterà per trasmettere subito a chi entra una sensazione di freschezza e di pulizia. 
L'eucaliptus Gunnii (questo è il nome scientifico di questa tipologia di eucalipto) è tanto gradito non solo per il suo odore, ma anche per l'aspetto ordinato del fogliame e per il colore accattivante che va dal verde oliva all'azzurro. 




Palme a lancia
Le foglie delle palme del genere Washintonia hanno una texture plissettata ed una forma a ventaglio e già questi due fattori sono sufficienti per renderle adorabili. Nel mondo floral però, ora è molto in voga il taglio della foglia di palma, per dargli una forma "a lancia". In questa versione le foglie di palma si lasciano alle spalle il classico aspetto arruffato per cedere il posto ad una più romantica figura cuoriforme.




Aneto
L'aneto è una pianta appartenente alle ombrellifere, che presenta fiori di colore giallo. In molti paesi del Nord Europa è utilizzato anche come insaporitore da cucina. Il fiore somiglia molto a quello del finocchietto selvatico. Puoi ottenere un risultato simile a questo con qualsiasi fiore di una pianta appartenente alla famiglia delle ombrellifere. Ti basterà lasciarlo essiccare a testa in giù al sole per qualche settimana!



Potrei andare avanti così all'infinito, come infinite sono le varietà di piante e fiori che in vaso possono diventare spettacolari elementi ornamentali.
Molte delle piante elencate qui sopra cresce spontaneamente nella nostra zona geografica. Quindi puoi trovarle in campagna, sul ciglio della strada, dal fioraio o, semplicemente, già pronte per essere esposte, su Etsy!




27 Marzo 2020 / / ChiccaCasa

In questi giorni di "clausura", cosa c'è di meglio di una full immersion nella riorganizzazione dei propri spazi domestici?
Dare un posto alle cose in base al loro utilizzo è un'attività stimolante che ti terrà impegnato per una buona porzione della tua giornata.

Se non ti senti in vena di riordino ed hai bisogno di un incoraggiamento, di seguito troverai una gallery di ambienti ordinati ed accoglienti che ti faranno di sicuro venir voglia di metterti subito all'opera!

Per mantenere i tuoi spazi essenziali ed ariosi - privi di oggetti superflui in giro per casa, i quali creerebbero disordine, distogliendo l'attenzione dai dettagli belli -  ti basterà servirti di portaoggetti o di mobili contenitori chiusi. Puoi invece creare styling e allestimenti curati con articoli come libri, riviste, vasi, decanters, piatti, tazze e bicchieri.



I contenitori
Uno dei tips più ovvi per avere sempre una casa in ordine è possedere molti contenitori, i quali devono necessariamente essere esteticamente piacevoli ed in linea con lo stile e con le tinte dell'ambiente circostante. 
Se hai intenzione di lasciarli a vista, prediligi una serie di portaoggetti di medie/piccole dimensioni, piuttosto che un singolo contenitore molto grande. Un classico esempio di contenitore che mortifica l'ambiente quando lasciato a vista è lo scatolone di plastica trasparente, comodo sì, ma è obbligatorio tenerlo nascosto!
Esistono svariate categorie di prodotti funzionali ed incantevoli allo stesso tempo. Ogni categoria si divide in un'infinità di modelli. Pensa ad esempio ai cesti. Puoi trovarli in vimini, in tessuto, in lana, con o senza manici, a base tonda, a base quadrata...(e potrei continuare all'infinito).

Puoi decidere di combinare tra loro contenitori simili per forma o colore, oppure mixare materiali, stili e tinte differenti. L'importante è che tu senta che il risultato finale ti rappresenti!

Sei in cerca di organizer per la tua casa? Dai una sbirciatina ai contenitori e ganci di Smallable!






I mobili ed i complementi chiusi
I migliori alleati dell'ordine, sono senz'altro i mobili con ante e cassetti.
Puoi nasconderci un sacco di cose dentro, organizzandole con cura, in modo che sia semplice reperirle al momento del bisogno.
In questo caso, anziché sull'aspetto, si può puntare esclusivamente alla praticità di contenitori e sistemi in grado di rendere funzionale lo stoccaggio.
Il ruolo ed il contenuto del mobile è dettato esclusivamente dalla sua posizione all'interno della casa. Non è detto che una piattaia debba contenere solo piatti o che nei cassetti di uno schedario debbano esserci solo fogli di carta (la sottoscritta, ad esempio, ha una madia da cucina e la usa come comò, in camera da letto😉).
Sta a noi trovare il modo migliore per allestire i vani dei nostri mobili adeguatamente, affinché ogni oggetto sia facile da trovare.
Quando parlo di mobili chiusi, non mi riferisco solo ad armadi, credenze e cassettiere, ma anche a bauli, nicchie murarie chiuse da ante oppure pouf, letti e divani muniti di contenitore.


via




Non ti scordare mai:
- di essere coerente (metti sempre a posto ogni cosa, sempre nello stesso posto)
- di fare spesso decluttering
- che puoi tenere esposti gli utensili più belli

Buon riordino!






16 Marzo 2020 / / ChiccaCasa


La Casetta sta facendo grandi passi avanti ultimamente! Il piano di sopra sta finalmente acquisendo una veste più abitabile e completa. 
Prima ancora di traslocare, ho voluto rendere operativo l'home office, in modo da poter "scappare" nella Casetta per lavorare ai post sul blog.
Ho preso in prestito una sedia dalla zona pranzo ed ho allestito la mia postazione. 



Lo scrittoio vintage ha un piano di lavoro di dimensioni piuttosto limitate, ma sufficienti per appoggiare il pc, ed al contempo sfogliare una rivista comodamente. Quello di cui avevo bisogno era un piccolo contenitore a scomparti  in grado di organizzare gli utensili essenziali da tenere sulla scrivania. 
Nel periodo in cui non ho occhi che per la pietra, il marmo e le sculture, il caso ha voluto che scoprissi gli organizer di Era della pietra, funzionali ed autentici. E così. come per magia, il mio organizer Venere si è materializzato sullo scrittoio della Casetta!



Lo adoro per il suo design pulito ed essenziale abbinato alla praticità di racchiudere in un unico oggetto:
- un orologio
- un portapenne (con penna inclusa)
- una base per appoggiare lo smartphone
- un mini block notes



In più, è made in Italy e prodotto artigianalmente dalle mani del suo ideatore (lui ha una storia speciale che dovresti leggere!).
Trovo che si sposi benissimo con il mood della stanza, e poi è dello stesso tipo di marmo di cui è rivestita la scalinata della Casetta, quindi lo sento molto in linea con la nostra abitazione.
Sullo shop online puoi trovare una vasta gamma di organizer, ad ogni prodotto corrisponde il nome di un pianeta del sistema solare. Puoi scegliere il tipo di marmo che meglio si sposa con l'aspetto del tuo studio ed aggiungere personalizzazioni.




Se ti serve ancora una buona ragione per accaparrarti una di queste meraviglie, sappi che una parte della tua spesa verrà donata ai cani in cerca di una casa!
Sono sempre felice di condividere con te piccole realtà artigianali dal cuore grande, soprattutto se i loro prodotti sono tanto deliziosi! 



P.s. Non ti avevo ancora mostrato l'home office della Casetta in questa veste quasi (la sedia non è ancora quella ufficiale) completa! Cosa ne pensi di questo spazio?

Styling + Pics by Federica Del Borrello (Chiccacasa)
Product gifted by Era della Pietra