Quando penso a una casa elegante, dal fascino eterno, non posso fare a meno di immaginare almeno qualche arredo Mid Century. Il design raffinato e di qualità che ha contraddistinto gli anni ‘50 e ‘60 è ancora sulla cresta dell’onda e probabilmente lo sarà per sempre.
Per capire che cos’è la corrente Mid Century, dobbiamo partire da uno scenario storico. È appena finita la Seconda Guerra Mondiale e nell’aria, in tutto il mondo, c’è un forte desiderio di cambiamento, di novità positive, di rinnovamento.
Nasce un nuovo modo di abitare, più essenziale esteticamente e maggiormente incentrato sui bisogni pratici di chi la casa la abita.
Il design del dopoguerra, non solo riflette un desiderio di rinnovamento estetico, ma anche una celebrazione dell’innovazione e della funzionalità. Durante la guerra, infatti, si erano diffusi i nuovi materiali industriali che stavano trovando applicazione anche nel campo dell’arredamento.
In questi anni in Europa nasce il movimento moderno, influenzato dalla scuola del Bauhaus.
Il Mid Century Modern è la trasposizione americana del movimento moderno europeo.
Casa Mid Century: le caratteristiche architettoniche
La nuova visione dell’abitare parte dall’architettura. In questo periodo di rinnovamento, le case prendono una nuova forma.
Trasparenza e connessione con l’esterno: le grandi vetrate sono uno dei caratteri chiave dell’architettura Mid Century.
Minimalismo e funzionalità: l’approccio all’interior design è minimalista, con una disposizione degli spazi che enfatizza la funzionalità e la flessibilità.
Innovazione nei materiali: l’uso innovativo di materiali come vetro, acciaio e cemento permette di creare spazi abitativi moderni e luminosi.
Armonia tra architettura e arredamento: l’arredamento è progettato per integrarsi perfettamente con l’architettura, creando un ambiente coeso e armonioso.
Integrazione tra arte e design: così come insegnato dal Bauhaus, nel movimento moderno e nella corrente Mid Century i mobili sono vere e proprie opere d’arte. Questo non vuol dire che siano pezzi estremamente elaborati e complessi. La vera arte sta nel combinare al meglio estetica e praticità.
Pareti rivestite in legno. La maggior parte delle pareti rivestite che vediamo nelle case Mid-Century Modern sono in vero legno (pannelli di legno massello o impiallacciati). Il legno era preferito per le sue qualità naturali, estetiche e tattili e creava un continuum con la falegnameria su misura, studiata per ridurre gli ingombri visivi e rispondere ai bisogni specifici degli abitanti delle case.
Come erano i mobili negli anni ‘50?
Il design dei mobili Mid-Century è caratterizzato da un equilibrio tra forma e funzione, con attenzione particolare alla semplicità, alla qualità dei materiali e all’innovazione.
Questi mobili continuano a influenzare il design contemporaneo, grazie alla loro estetica senza tempo e alla loro capacità di adattarsi a diversi contesti abitativi.
Vediamo nel dettaglio le caratteristiche di questi arredi.
Ergonomici. Nel dopoguerra i designer hanno iniziato a prestare maggiore attenzione all’ergonomia, ovvero lo studio dell’interazione tra l’uomo e gli elementi del sistema in cui lavora o vive. L’obiettivo era quello di aumentare il comfort e migliorare le proprie condizioni di vita, a partire da piccoli cambiamenti nel quotidiano.
Designer come Charles e Ray Eames iniziarono a progettare mobili che seguivano le linee del corpo umano, offrendo supporto e comfort superiori. La loro famosa Eames Lounge Chair è un esempio iconico di design ergonomico.
Materiali. Per le strutture principali si utilizzano materiali naturali come legno e fibre, combinati con materiali industriali innovativi come metallo, vetro, plastica, formica e plexiglass. Il legno ha solitamente una tinta molto calda: legni aranciati e rossastri sono molto utilizzati nel design Mid Century. Questo perché vengono utilizzati maggiormente teak, mogano, rovere, quercia e palissandro (quest’ultimo soprattutto per i rivestimenti), che hanno appunto queste tinte avvolgenti. Per quanto riguarda i tessuti, quelli naturali come lana e cotone, spesso in colori vivaci o motivi geometrici, sono i prediletti.
Gambe protagoniste. Le gambe degli arredi sono spesso svasate o affusolate (a spillo, a cono o a cilindro appuntito), nella maggior parte dei casi in legno, metallo o combinazione di entrambi.
Forme organiche. Gli arredi presentano frequentemente curve morbide e fluide che enfatizzano il comfort e l’ergonomia.
I colori dello stile Mid Century Modern nell’arredamento
La palette di colori del Mid-Century Modern riflette l’ottimismo e la vitalità del periodo post-bellico.
Tonalità audaci come il giallo senape, l’arancio bruciato, il verde oliva, l’ottanio, il petrolio e il blu profondo si combinano armoniosamente con toni neutri come il bianco, il grigio e il legno naturale.
Questo abbinamento crea un’atmosfera accogliente e rilassante che rimane iconica ancora oggi.
Cosa possiamo imparare dal Mid Century Modern e applicare all’arredamento attuale?
Il Mid-Century Modern ci insegna che il buon design è eterno e che la funzionalità non deve mai sacrificare lo stile.
Il design non è solo una questione di estetica ma anche di soluzioni innovative che migliorano la qualità della vita quotidiana.
Integrando pezzi iconici del periodo Mid-Century nei nostri spazi contemporanei, possiamo creare ambienti che sono freschi e senza tempo.
La sua combinazione di forme semplici, materiali innovativi e colori audaci continua a catturare l’immaginazione di appassionati e professionisti del design in tutto il mondo. Con il suo impatto duraturo, il Mid-Century Modern continua a dimostrare che il design ben ponderato può veramente resistere alla prova del tempo.
Disclaimer: che differenza c’è tra Mid Century e “in stile Mid Century”?
Finora abbiamo parlato delle caratteristiche originali degli interni e degli arredi Mid Century, ma puoi ricreare il look acquistando prodotti “in stile”.
I pezzi autentici, prodotti dal dopoguerra agli anni ‘60 li trovi nei negozi di modernariato. Sono pezzi autentici, che spesso portano firme di designer o brand conosciuti e iconici per quell’epoca.
Tuttavia, il design Mid Century è tanto influente da essere riprodotto ancora oggi. Per esempio, puoi trovare tanti articoli in stile Mid Century molto interessanti sul sito di LaRedoute (che ti consiglio per qualità dei prodotti e della selezione). Ecco che quindi, i pezzi di nuova produzione ispirati al Mid Century si chiamano arredi “in stile” Mid Century.
ADV – Questo articolo è frutto di una piacevole e desiderata collaborazione con CASAFIKA.
L’hai arredata come una vera cucina scandinava: design pulito, funzionale e un risultato molto accogliente. Eppure, ti sembra manchi ancora qualcosa, quel tocco in più che la renda davvero unica e che faccia pensare subito a una casa nordica.
Ho la soluzione per te: rendiamo la tua cucina ispirata al nord Europa davvero autentica, a colpi di styling (con pezzi vintage, che arrivano direttamente dalla Scandinavia).
Cos’ha di speciale una cucina scandinava?
Prima di arrivare alla decorazione e ai tocchi finali, non posso trattenermi dal fare un recap su tutte le meravigliose caratteristiche che contraddistinguono le cucine scandinave, troppo spesso confuse con delle cucine che si distinguono solo per avere gli armadietti bianchi e alcuni dettagli in legno (no, no, credimi, non è così).
I motivi per amare il concept delle cucine scandinave sono molto più affascinanti di questo preconcetto. Ora te ne rendo partecipe.
Design Funzionale. Si parte dalla praticità, lo stile viene dopo. Ecco perché le soluzioni intelligenti per contenere e organizzare sono al primo posto nella classifica delle cose a cui pensare nella progettazione di una cucina nordica. Questo si traduce con cassetti capienti e armadietti che sfruttano al massimo lo spazio verticale.
Tutto ciò che si usa spesso, si può lasciare a vista, ben organizzato in scaffali aperti da parete e mensole lunghe, che non di rado sostituiscono i pensili.
Ogni accessorio è scelto con cura, quindi l’aspetto complessivo della cucina non è mai caotico, ma sempre vivo e vissuto.
Spazio alla creatività. La cucina scandinava è uno spazio creativo da vivere con gioia. C’è posto per piante verdi, vasi decorativi e stampe artistiche, che aggiungono colore e personalità alla cucina, regalando un’anima all’ambiente. I colori brillanti come giallo, blu elettrico, rosso, arancione e verde inglese sono i benvenuti. Utilizzati su lampade, stampe, elettrodomestici e contenitori si fanno portatori di allegria ed energia.
Pezzi vintage. Il vintage è preso molto seriamente dagli scandinavi. I pezzi vintage sono frutto di un processo artigianale attento e costituiti da materiali durevoli. Ecco perché sono in grado di restare immutati nel tempo, fino ad aumentare di pregio e di fascino. In una cucina nordica, quindi, non possono mai mancare sedie o tavoli vintage, così come complementi di risalto, tanto utili quanto affascinanti.
Per gli stessi principi, anche le carte da parati sono un grande SÌ nelle cucine nordiche.
Styling di una cucina nordica: 3 elementi must have
Se vuoi “nordicizzare” sul serio la tua cucina, aggiungi dei pezzi scandinavi originali, attraverso lo styling. Lascia ai complementi d’arredo il compito di creare l’identità della tua cucina.
Ecco 3 oggetti su cui puntare.
Tra i designer scandinavi più celebri che hanno fatto la differenza nel mondo dell’illuminazione, ci sono Poul Henningsen, Arne Jacobsen, Alvar Aalto e Anders Pehrson autori, per esempio, di capolavori come il modello PH5, e la lampada Bumling. Entrambe, sono perfette per illuminare un’isola o una penisola da cucina (se usate in coppia) o un tavolo da pranzo (se usate singolarmente).
Il top di una cucina senza pensili, invece, può essere sovrastato da una o più lampade da parete vintage scandinave, così da avere comode fonti di luce direttamente sul top.
Intento, questo, che è stato del tutto concretizzato: ad oggi, questi scaffali vintage vanno letteralmente a ruba e non è un mistero che moltissime aziende abbiano preso ispirazione proprio da questi celebri modelli per ampliare la loro gamma di prodotti in catalogo.
3 moodboard per lo styling della cucina scandinava
Sei in cerca di idee per completare la tua cucina con dettagli originali scandinavi? Non potrei mai lasciarti a secco di ispirazioni! Ti ho preparato tre moodboard contenenti ognuna una proposta di abbinamento di lampade, carrellini ed extra storage, da portare a casa con un click.
Tutti i pezzi chiave delle moodboard sono pezzi di storia del design nordico e arrivano direttamente dai paesi scandinavi. Sono stati selezionati da Martina e Daphni, founder di CASAFIKA, il negozio in cui puoi trovare mobili vintage scandinavioriginali dal fascino intramontabile.
1) Eleganza scandinava con tocchi di oro e legno scuro
Il match di legno scuro e metallo dorato è sinonimo indiscusso di eleganza. Eleganza non solo apparente, ma anche tangibile. Le mensole dello scaffale in questa moodboard sono in mogano e originali degli anni ‘60.
Le iconiche lampade a sospensione Bumling in versione golden sono perfette per diventare il punto focale della cucina. Utilizzate in coppia, sono ideali per illuminare un tavolo rettangolare, un’isola da cucina o una penisola.
Il dettaglio di pregio in più? Il carrellino anni ‘70 dal design sofisticato, con un grazioso intreccio in rattan.
Questi accostamenti ti hanno fatto battere il cuore? Ecco dove trovare i pezzi chiave di questa moodboard.
2) Dettagli scandinavi anni ‘60 in cucina, con metallo e legno aranciato
Metallo dorato e legno aranciato: il mix perfetto per portare in cucina ricercatezza, calore e vibes anni ‘60.
Una nota di legno aranciato è indicatissima nelle cucine dai colori chiari e freddi, ma anche in combinazione con armadietti tortora, beige, grigi e bianchi.
Il design di lampade, carrellino e scaffale da parete è moderno, pulito ed essenziale. Questo abbinamento fa per te se ami le linee semplici e l’alta qualità.
Ti ci vedi in una cucina con questi splendidi dettagli? Allora questa è la tua shopping list.
3) Cucina nordica con accenti atipici in rame e legno caldo
Ci sono pezzi di design nordico davvero particolari che meritano di avere un posto d’onore in casa. È il caso, ad esempio, delle lampade a sospensione in metallo color rame nella moodboard qui sotto. I dettagli in vetro le rendono davvero uniche nel loro genere. In coppia, sono ottime per illuminare il top di una cucina senza pensili, un’isola o un tavolo rettangolare.
Se ami i dettagli di pregio, apprezzerai lo scaffale/libreria da appendere disegnato dall’iconico Joseph Frank. Il suo stile eccentrico, allegro e incentrato su forme sinuose e artigianalità si percepisce perfettamente in questo pezzo più unico che raro. Questo scaffale in mogano in cucina è un vero accento di lusso: può essere utilizzato per esporre la tua collezione di tazzine e altri oggetti a cui vuoi riservare un posto d’onore.
A completare il look, c’è il carrello estensibile in teak, raffinato e pratico, grazie alle ruote e alle ali che permettono di ampliare le dimensioni del piano.
I dettagli scandinavi vintage di questa cucina ti hanno fatto strabuzzare gli occhi? Porta a casa questi pezzi di storia scandinava.
Caratteristiche delle cucine scandinave. Le cucine scandinave si distinguono per il design funzionale, l’organizzazione intelligente dello spazio e l’attenzione ai dettagli. La creatività è incoraggiata, con l’uso di piante, colori vivaci e pezzi vintage.
Pezzi vintage essenziali. Per completare il look di una cucina scandinava, sono immancabili tre pezzi vintage chiave: carrelli, lampade e scaffali a muro con montanti a scaletta. Questi pezzi aggiungono carattere e autenticità allo spazio.
Moodboard per lo styling. Prendi ispirazione (salvale nelle tue bacheche Pinterest) dalle moodboard contenenti abbinamenti di lampade, carrelli e scaffali per completare l’aspetto della cucina in stile scandinavo. Tutti i pezzi sono autentici e provenienti dai paesi scandinavi, selezionati da CASAFIKA, il negozio specializzato in mobili vintage scandinavi.
Le sedie della cucina non solo soltanto i mobili su cui ti siedi a mangiare. Sono elementi che possono dare una connotazione molto personale al tuo spazio: grazie al design delle sedie puoi portare in casa quei materiali e quelle forme che ti fanno battere il cuore e che, abbinate agli altri mobili della cucina, creano quel contrasto che rende tutto più intrigante.
La cucina è uno spazio di lavoro, ma anche di creatività. Anche qui l’occhio vuole la sua parte. Le sedie perfette per la tua cucina combinano praticità ed estetica.
Ho raccolto le mie 10 sedie preferite, che non potevano essere altro che in stile Mid Century Modern e scandinavo.
Preparati a scoprire i modelli che uniscono eleganza, comfort e un pizzico di nostalgia vintage.
Scegliere le sedie per la cucina: da dove partire
Oltre ad essere fedele alla gamma di materiali e colori che hai selezionato per la tua casa, affinché la scelta sia quella giusta è bene tenere a mente le caratteristiche fondamentali che dovrebbe avere una sedia per la cucina.
Le sedie scandinave iconiche perfette per uno stile di vita moderno
Qui sotto trovi 10 sedie per la cucina in stile Mid Century o scandinavo. Questo vuol dire che sono sedie il cui design si ispira al design degli anni ‘50 e alle linee guida dettate dai capolavori dell’estetica nordica.
Ma quali sono, invece, le sedie simbolo del design scandinavo e Mid-Century Modern? C’è da dire che molte delle sedie scandinave che sono passate alla storia sono nate proprio tra gli anni ‘40 e gli anni ‘60, quindi appartengono sia al design nordico che al filone Mid Century. Sono sedie che appartengono al modernismo e che combinano funzionalità, qualità e un’estetica che non passa mai di moda.
Tra i modelli iconici e intramontabili ci sono le sedie CH24 di Hans J. Wegner, le DSR disegnate dai coniugi Eames, i modelli J104 e J77 di Hay (che derivano rispettivamente dalle sedie Pinnstolar e dalle sedie Windsor) e tanti altri modelli.
Ti ho già raccontato in modo più approfondito delle sedie più celebri del design nordico.
⮕ Quelle che trovi nell’articolo dedicato alle sedie scandinave originali sono tutte perfette per essere utilizzate in cucina.
10 modelli di sedie per la cucina in stile Mid Century e scandinavo
Le piccole premesse erano doverose, ma eccoci finalmente alla selezione di sedie per la cucina in stile scandinavo e Mid-Century Modern.
Sedia Alany di Kave Home. In rovere massiccio e corda, ricorda un modello danese creato da Niels Otto Møller negli anni ‘60, ma presenta dettagli del tutto inediti, come le gambe a spillo e la maggiore leggerezza delle linee. Elegantissima e sostenibile (il legno è certificato FSC®), si abbina molto bene con le linee pulite ed essenziali delle cucine minimal e dei tavoli moderni. È disponibile nelle finiture noce, naturale o nero. Su Kave Home, usa il codice AFFCHICCACASA per ricevere un piccolo sconto al checkout.
Sedia Trise di Kave Home. In legno massello di caucciù, la sedia Trise (che io stessa ho preso per il mio soggiorno) è una sedia eterna e facilissima da abbinare. Il modello di questa sedia a mezzaluna ha un nome: si chiama Windsor ed è originario della tradizione anglosassone (prende il nome dalla città di Windsor). Come le sue “consorelle” – i modelli con schienale di forma diversa, ma sempre contraddistinte dalla presenza dei listelli – ha avuto un boom di popolarità negli anni ‘50 nei paesi nordici, diventando un’icona del design nord-europeo. Questo genere di sedia è sulla cresta dell’onda dal sedicesimo secolo: qualcosa mi dice che non si tratta di una tendenza passeggera. Su Kave Home, usa il codice AFFCHICCACASA per ricevere un piccolo sconto al checkout.
Sedie richiudibili Rivia di La Redoute. La paglia di Vienna è un simbolo dell’arredamento concepito tra gli anni ‘30 e ‘60 e non può mancare in una casa ispirata al Mid Century Modern. Queste sedie in faggio massello e paglia di Vienna sono pieghevoli, quindi perfette per le cucine petite. Tuttavia, non si tratta della classica sedia pieghevole da grandi magazzini: ha un design molto raffinato e un’estetica che dura nel tempo. In più, la qualità è evidente, anche attraverso lo schermo. È venduta in set da due e disponibile nelle finiture noce o naturale.
Sedie Walford di Miliboo. Strizzano l’occhio al design delle sedie danesi Mid Century, ma lo schienale fusiforme ricorda l’estetica giapponese. In una parola: Japandi. Le sedie Walford sono un connubio perfetto tra attualità e anni ‘50 e tra oriente e occidente. La struttura è in legno di caucciù e la seduta, in contrasto in tutte le varianti di colore, è in poliuretano, facile da pulire.
Sedia Alix, Pazzo Design È contraddistinta da una delle tonalità più iconiche del design Mid Century: l’arancio. Le gambe a spillo e il design minimale rendono questa sedia contemporanea perfetta in abbinamento a un tavolo d’epoca in legno. Le gambe sono in metallo, mentre la scocca è in polipropilene: un connubio materico che la rende praticamente indistruttibile e semplicissima da pulire. È impilabile e venduta in set da 4.
Il verde acido è un’altra delle tinte che sta a meraviglia con i mobili anni ‘50. Questa sedia è in polipropilene, pensata anche per stare all’esterno, quindi robusta, facile da pulire e utile in quei casi in cui la cucina si apre sulla veranda (così puoi portare fuori le sedie della cucina). Il design richiama molto le sedie anni ‘60 e risulta fresco e attualissimo. Perfetta in abbinamento a un tavolo originale Mid Century o scandinavo in legno. Postilla: su Amazon c’è scritto “senape”, ma dalle immagini (eccone una ambientata) è chiaro che sia verde.
Sedia in metallo e rattan, Amazon. Oltre al legno, metallo, pelle e paglia di Vienna sono i materiali più utilizzati sia nel design Mid Century che in quello nordico. Questa sedia li contiene tutti, pertanto risulta esteticamente molto accattivante, pur mantenendo un aspetto leggero e sobrio. Se nella tua cucina ci sono dettagli in legno naturale o acciaio, questa sedia potrebbe essere quella giusta per te. È disponibile anche in altre colorazioni.
Sedia Marais, AM.PM. Disegnata da Emmanuel Gallina, questa sedia è contraddistinta da linee essenziali, ma presenta, allo stesso tempo un aspetto originale, grazie alle sue tre gambe: un vero spettacolo per gli occhi. Le curve e le sezioni cilindriche catturano l’attenzione. È in massello di rovere con finitura in poliuretano. Super-resistente e piena di carattere, rende molto bene anche accostata ai tavoli da due più piccoli e semplici.
Sedia etnica, Miliboo. Raffinata, robusta e dal design eterno, questa sedia è realizzata a mano, con legno di teak e rattan. Il teak è un legno pregiato tipico della tradizione scandinava. Il design di questa sedia trasporta subito negli anni ‘60, ma risulta comunque molto attuale e davvero elegante. Una scelta di cui non ci si pente. Unica accortezza: assicurati che i braccioli riescano ad infilarsi sotto il tuo tavolo.
Sedia Tobias, Miliboo. Incarna la semplicità, ed è l’elemento essenziale per una sala da pranzo senza tempo. Le linee sono slanciate e le curve generose. Realizzata in multistrato (un altro dei materiali iconici per il design scandinavo) con finitura noce e metallo nero, risulta leggera e confortevole.
Spero che questo viaggio attraverso il mondo del design ti abbia ispirato e ti sia stato d’aiuto per trovare la sedia perfetta per la tua cucina. Ricordati sempre di cercare un equilibrio tra stile, comfort e funzionalità e non avere paura di sperimentare e osare con l’arredamento.
Stai cercando le sedie della tua cucina?
Approfitta della consulenza Home Shopping Assistant, in cui trovo per te, in base al tuo budget e al tuo gusto personale, un arredo che non riesci a scegliere.
Per capire come scegliere le sedie per la cucina che fanno proprio al caso tuo basta seguire questa semplicissima, ma fondamentale checklist. Le sedie, in cucina, non sono solo elementi funzionali: possono trasformare completamente l’aspetto e l’atmosfera della stanza. Scopri tutti i segreti per scegliere quelle perfette per il tuo spazio.
1. Le sedie della cucina si scelgono in base al tavolo
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Tavolo e sedie non possono prescindere l’uno dalle altre. Si tratta di far caso ad alcune misure fondamentali e allo stile di entrambi.
Dimensioni
Dal bordo inferiore del tavolo alla seduta ci devono essere almeno 30 cm, meglio se di più, così puoi incrociare le gambe comodamente. Se la maggior parte delle sedie moderne hanno in media la seduta a circa 45 cm da terra, l’altezza dei tavoli può variare anche di molto. In particolare, se hai a che fare con un tavolo antico (realizzato artigianalmente, a volte su misura e comunque rispondente a standard dimensionali diversi da quelli odierni) questa misura è da tenere ancor di più in considerazione.
Sul piano del tavolo, ogni posto occupa 60 cm e le sedie poste sullo stesso lato del tavolo non devono mai toccarsi. Quindi, se hai adocchiato una sedia più larga di 60 cm, devi aggiungere almeno 5/10 cm per ogni lato della sedia e verificare che il piano del tavolo sia sufficientemente largo.
La sedia deve scorrere facilmente sotto il tavolo, quindi tieni conto di eventuali braccioli che possono ostacolare questa operazione.
Abbinare tavolo e sedie della cucina: il design
Non fraintendere: abbinare non significa scegliere un set di tavolo e sedie combinate e uguali per colore, stile e materiale. Differenziare fa bene: hai l’opportunità di mescolare materiali, epoche, stili e colori per creare un look unico, che ti assomiglia.
Vuoi consigli personalizzati per abbinare tavolo e sedie? Approfitta delle consulenze home shopping.
2. I materiali da prediligere per le sedie in cucina
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Considera l’utilizzo pratico della tua cucina quando scegli i materiali delle sedie. Dal momento che il tavolo della cucina è spesso utilizzato per preparare cibi, tagliare e impastare, è essenziale optare per materiali facili da pulire, come il polipropilene, l’alluminio o il legno.
Evita le poltroncine e le sedie imbottite, più adatte alla sala da pranzo.
I materiali delle sedie si devono abbinare alla cucina?
Anche in questo caso, io ti consiglio di differenziare, ma puoi richiamare materiali e colori presenti nei mobili della cucina.
Per spiegarmi meglio, ecco qualche esempio:
Cucina nera, gambe delle sedie nere (anche se sono di due materiali diversi, si creerà una continuità interessante).
Maniglie della cucina in legno, sedie in un legno simile.
Mensole della cucina bianche, sedie bianche.
Ovviamente, queste non sono regole, ma idee da cui puoi prendere spunto se sei indecisə.
A incidere sull’abbinamento delle sedie con la cucina sono anche l’aspetto del tavolo e la distanza delle sedie rispetto al tavolo.
3. In cucina si lavora : scegli sedie dinamiche e leggere
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Ti vedo che fai le pulizie della cucina arrampicandoti, spostando tutto e detergendo come se non ci fosse un domani.
Meglio avere sedie leggere e facili da spostare e, se è possibile, anche idonee all’“arrampicamento”. Se lo spazio è piccolo, cerca delle sedie richiudibili che possano lasciare più spazio per muoverti, all’occorrenza.
4. Tipologie di sedie che sarebbe meglio evitare in cucina
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Abbiamo parlato delle cose da fare, ma non abbastanza di quelle da non fare. Ecco alcuni modelli di sedie che in cucina potrebbero scontentarti.
Evita le sedie con schienale alto. Il top della cucina si trova a circa 90 cm da terra. Se mentre cucini dai le spalle al tavolo e ti volti velocemente per portare in tavola una pietanza (magari anche bollente), sarà scomodo sorpassare con le braccia una sedia con lo schienale alto. Quindi, meglio che le sedia abbiano un’altezza complessiva pari o minore rispetto a quella del piano della cucina.
Evita poltroncine e sedie imbottite. Come anticipato, i tessuti potrebbero macchiarsi spesso (è normale, siamo in cucina) e durerebbero, forse, meno del previsto. Piuttosto che coprirle con obsoleti coprisedia che ne cambiano totalmente i connotati, meglio selezionare direttamente una sedia pratica e facile da pulire.
Evita braccioli ingombranti: braccioli eccessivamente larghi possono ostacolare il movimento intorno al tavolo, rendendo scomoda l’esperienza durante i pasti.
Sedie della cucina: i modelli compatti
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Stai cercando una sedia che occupi poco spazio in larghezza e profondità? Ecco degli intramontabili da considerare.
Sedie Thonet senza braccioli. Le sedie Thonet come la N.18 o N.14 rappresentano un’elegante fusione tra design e storia. Progettate da Michael Thonet nel XIX secolo, queste sedie sono celebri per la loro struttura curva in legno piegato. La loro forma leggera e compatta le rende perfette per gli spazi più piccoli.
Artek Stool. Lo sgabello di Alvar Aalto è un’opera d’arte di design minimalista e funzionale. Rappresenta l’essenza della tradizione artigianale nordica. La circonferenza di soli 38 cm lo rende perfetto anche per gli spazi micro.
Sedie Serie 7 di Arne Jacobsen: Le sedie Serie 7 di Arne Jacobsen incarnano l’essenza del design moderno. Lanciate sul mercato nel 1955, queste sedie si sono guadagnate un posto d’onore nella storia del design. Con la loro silhouette iconica e la forma ergonomicamente studiata, le sedie Serie 7 sono un simbolo di stile e funzionalità.
Sedie Vecchia Milano o da Bistrot. Evocano l’atmosfera accogliente dei caffè europei di un tempo. Con il loro design classico e le linee sinuose, queste sedie sono un omaggio al periodo d’oro del design italiano. Perfette per gli spazi più piccoli, le sedie Vecchia Milano aggiungono un tocco di nostalgia e autenticità a qualsiasi arredamento.
Le case si fanno sempre più piccole e, di conseguenza, anche i bagni. Se non puoi o non vuoi abbattere muri e guadagnare, materialmente, centimetri, non disperare.
Puoi sempre trasformarlo in un luogo invitante e dare l’illusione che sia più ampio, in poche mosse. Qui ne trovi cinque.
1. Gioca con i colori per espandere visivamente lo spazio
I colori hanno un grande potere quando si tratta di far sembrare una stanza più grande. I colori chiari, si sa, hanno un maggiore potere riflettente. Pertanto, se scegli questi colori per i rivestimenti del tuo bagno, sfrutterai al massimo tutta la luce naturale.
Anche i colori pastello, essendo comunque medio chiari, si comportano molto bene in un bagno piccolo e aggiungono quella componente dolce e morbida, che ben si sposa con tanti altri colori (più o meno chiari) e tanti stili d’arredo.
Cos’è l’effetto scatola e perché è una buona idea nei piccoli bagni
Immagina di rimpicciolirti: cosa vedresti se fossi all’interno di una scatola di cartone? Pareti, pavimenti e pavimento, tutti ugali. Ok, l’immagine non è proprio positiva, ma sicuramente efficace per darti l’idea del significato di questo termine.
Utilizzando lo stesso colore su tutte le grandi superfici, come pavimento, soffitto e pareti, si crea, infatti un senso di continuità e apertura. Vale anche se scegli una tinta scura.
Di solito si dice: piastrelle piccole su pareti piccole e piastrelle grandi su pareti grandi. Giusto, anche se non è sempre così.
In realtà, nei bagni piccoli spesso è meglio optare per superfici pulite e uniformi, come il microcemento o le lastre di grandi dimensioni, per creare continuità e spaziosità.
Queste superfici riducono al minimo la quantità di linee divisorie visibili, creando un effetto visivo di maggiore ampiezza.
Un’altra chicca: le piastrelle lucide. Riflettono la luce, anche se sono scure, facendo sembrare l’ambiente arioso, anche quando è molto piccolo. Le mie preferite sono le Zellige marocchine.
Gli specchi sono un elemento essenziale per far sembrare più grande un bagno piccolo.
Uno specchio di grandi dimensioni è in grado di aprire moltissimo lo spazio, ma, se anche a te non piacciono i classici gli specchi lunghi e orizzontali sopra il lavabo, allora puoi optare sia per grandi specchi di forme irregolari e sinuose che sono “autorizzati” a sbordare dallo spazio del lavabo, sia per specchi stondati che proseguono anche oltre l’angolo della parete (spazio permettendo).
Posiziona gli specchi strategicamente per riflettere la luce naturale o le fonti luminose artificiali, amplificando così la luminosità e la sensazione di apertura del tuo bagno.
Un altro trucco per ottimizzare lo spazio nel tuo bagno è optare per mobili sospesi anziché poggiati a terra. Questo crea un senso di leggerezza, lasciando più spazio libero sul pavimento e dando all’ambiente un aspetto più arioso. Se hai spazio aggiuntivo per riporre prodotti e asciugamani, considera l’opzione di utilizzare un lavabo freestanding, che aggiunge un tocco di eleganza e unicità al tuo bagno.
5. Mimetizza il tappetino da bagno per un effetto continuo
Infine, per creare un senso di continuità e spaziosità nel tuo bagno, mimetizza il tappetino da bagno. Scegline uno con un design discreto e una tonalità che matcha con il pavimento. Questo aiuta a evitare interruzioni visive e fa sembrare il pavimento più grande e uniforme.
Hai bisogno di idee e supporto pratico per l’arredamento e lo styling del tuo bagno piccolo? Scopri le varie tipologie di consulenze online e trasforma il tuo bagno piccolo in uno spazio elegante e funzionale.
ADV – Questo post è frutto di una piacevole e desiderata collaborazione con CASAFIKA
Sogni un home office scandinavo in cui trascorrere serenamente le tue giornate in smart working? Sei nel posto giusto in cui trovare ispirazione per allestirne uno autentico, dalla bellezza intramontabile.
La cura dell’arredamento dell’home office non è un capriccio estetico: sai che uno studio fruibile, luminoso ed esteticamente appagante ti rende subito più produttiv*?
Basta rimandare, è tempo di arredare a regola d’arte il tuo ufficio domestico . Per un mood nordico e senza tempo, non c’è modo migliore che selezionare con cura arredi autentici, vintage e provenienti proprio da Svezia, Danimarca, Finlandia o Norvegia.
Ecco, step by step, come arredare un home office scandinavo che ti rappresenti e che ti faccia brillare gli occhi ogni giorno.
Dove collocare l’home office in casa? Le domande da porti in linea con i principi del design scandinavo
Luminoso, funzionale, accogliente, intramontabile: questi aggettivi sono i 4 requisiti chiave per creare un home office secondo i principi del design scandinavo. Un posto in cui svolgere le mansioni quotidianediventa facile e in cui si respirano serenità e vibrazioni positive.
Ecco tre domande chiave da porti, per scegliere la location giusta in cui creare il tuo ufficio domestico, che sia questo in una stanza separata o in un ambiente multifunzionale (in salotto, in camera, in cucina…).
In questo caso sono utilissimi i room divider: degli oggetti o dei mobili in grado di creare una separazione tra il tuo angolo studio e il resto della casa. Lo puoi fare con dei pannelli insonorizzati freestanding o con una pianta, ma c’è un arredo che è davvero perfetto per questo compito: la libreria.
Usa una libreria scandinava come schermo per separare l’ufficio dal resto della stanza. Sceglila senza fondo per non bloccare il passaggio della luce nel resto della stanza, oppure chiusa sul retro, se la tua priorità è la privacy.
Se applichiamo questa filosofia alla progettazione di interni, è inevitabile tenere in considerazione la luce naturale, proprio come se fosse un elemento architettonico tangibile da enfatizzare e massimizzare.
In un home office scandinavo, la posizione del piano di lavoro dovrebbe essere baciata dalla luce naturale nel corso di tutte le ore di lavoro. Quando scegli dove collocare la scrivania, considera anche l’ombra che produce il tuo corpo quando sei sedut*.
Per massimizzare la luce naturale fai buon uso degli specchi (a proposito, qui trovi specchi scandinavi vintage di cui innamorarti follemente).
Collocati nel posto giusto possono davvero fare la differenza. Per capire qual è la parete giusta su cui posizionare lo specchio,fai le prove durante le tue ore lavorative e sposta lo specchio in base al giro che fa la luce nella stanza.
Per esempio, se la scrivania è addossata a un muro, rivesti quella parete con una bella carta da parati. Evita i motivi optical e le fantasie molto piccole, se la tua postazione è molto vicina al muro. Prediligi pattern ariosi, magari con richiami alla natura, per favorire una sensazione di libertà e apertura verso l’esterno.
Fai scorta di piante e quadri, se li tieni sott’occhio, hanno un sacco di benefici in studio, ma questo argomento richiede un paragrafo a parte (lo trovi più giù).
Arredi per un home office nordico: 3 moodboard con pezzi originali del design scandinavo
Veniamo alla parte sostanziosa: la scelta degli arredi per il tuo home office scandinavo. La soluzioni migliori, senza ombra di dubbio consistono nel puntare tutto su qualità e autenticità e nel predisporre con razionalità il layout della zona lavoro.
Come scegliere gli arredi, secondo il funzionalismo scandinavo
Tu che hai un debole per gli arredi nordici, apprezzerai di certo questa selezione di mobili e complementi vintage, che provengono direttamente dalla Scandinavia. Li trovi tutti sul sito di CASAFIKA. Sono stati accuratamente scelti da Martina e Daphni, founder dell’azienda e curatori della selezione di arredi.
Portare a casa questi oggetti vuol dire trovarsi quotidianamente in contatto con dei pezzi di storia scandinava.
Ogni oggetto ha alle spalle una storia di design e una manifattura accurata, quasi sempre testimoniata da firme di aziende che hanno collaborato con i progettisti del periodo d’oro (anni ‘50-’60) del design scandinavo.
Se ti stai chiedendo come abbinare tra loro queste chicche scandinave, ecco 3 moodboard che attraversano varie sfaccettature del design nordico.
⭣Prendi ispirazione e usa le shopping list per ricreare l’atmosfera che preferisci a casa tua.
L’home office scandinavo ispirato a una casa di campagna rosso Falun
Legno verniciato opaco e metallo bianco sono i materiali cardine di questo home office, che attraversa più di un ventennio, passando dagli anni ‘40 della scrivania, agli anni ‘60 della sedia e del portariviste. Ho mescolato questi pezzi immaginando di arredare una casa di campagna svedese dipinta di Rosso Falun.
Qui c’è un’aria tranquilla, dalla finestra si vede un giardino con una piccola glasshouse in cui godersi i momenti hygge. Il blu trasmette quella positività necessaria per concentrarsi sulle attività lavorative, il tempo scorre lento e tranquillo.
Ti piace questo ufficio scandinavo? Ricrea questo mood, ecco la lista dei pezzi chiave.
2. Lo studio scandinavo di città: spazioso e imponente
Elegante, imponente e dal fascino eterno, questo home office gioca sui grandi arredi: una scrivania in rovere da più di due metri e l’iconica sedia Grandessa. Un vero e proprio regno in cui lavorare comodamente in tranquillità.
Ho immaginato di arredare lo studio di in un appartamento storico di fine ‘800, uno di quelli con i soffitti alti e le cornici nella parte superiore delle pareti. Uno studio di città, domestico oppure professionale.
Ti ci vedi in uno studio scandinavo così? Scopri i dettagli dei singoli arredi cliccando sui link della shopping list.
Una postazione smart working colorata, moderna e giovanile. Perfetta se lo spazio è mini o se si vuole ricavare una zona studio in una stanza della casa già arredata, come un salotto, una cucina, o una camera da letto. La libreria con scrittoio estraibile, può, infatti, essere usata anche come divisorio, così da creare un’area circoscritta da dedicare allo studio o al lavoro.
In più, questo piccolo home office è trasformabile. Basta chiudere lo scrittoio e spostare lo sgabello per ripristinare l’area.
Questa postazione studio/smart working è proprio quello che fa per te?
Qui sotto trovi tutti gli arredi scandinavi che ti occorrono.
Piccola pausa lettura : sono curiosa di sapere quale tra questi 3 home office scandinavi è quello che più ti rappresenta. Scendi giù e fammelo sapere in un commento.
Home office nordico: i colori che aiutano la concentrazione
Ovviamente i colori delle moodboard qui sopra non sono stati scelti a caso. Ora ti spiego perché ho prediletto proprio nuances di blu, di marrone e di verde.
Premessa doverosa: ogni colore ha una sua valenza sotto il piano percettivo. Questa valenza cambia non solo in base alla tonalità, ma anche in base al singolo individuo che la percepisce. Per esempio, anche se il colore arancione è l’unico a non generare emozioni negative, io non vivrei mai in un ambiente arancione, a causa di ricordi spiacevoli che, nel mio vissuto, sono associati a questa tinta.
Nella rosa dei colori che meglio si sposano con il mood nordico (disclaimer: non si tratta solo di colori neutri), ecco quelli con delle proprietà speciali, particolarmente adatte allo studio.
Arte e piante nell’ufficio scandinavo: ecco perché aiutano a lavorare meglio
Arte e piante sono un must per un home office scandinavo e ti permettono di rendere fresco, personale e vivace l’ambiente. Insomma, fanno sì che la zona in cui lavori sia piena di vita e tutt’altro che noiosa.
I benefici dell’arte nel tuo home office
Stimola la creatività. I colori e le fantasie che ti trasmettono positività ti metteranno nelle condizioni di produrre in modo più attivo e creativo (ammesso che dalla tua postazione tu riesca a vedere i quadri).
Scegliere il soggetto giusto aumenta la motivazione. Stai scegliendo i poster per il tuo ufficio? Mantieni la tua linea e non piegarti ai trend del momento. Seleziona dei soggetti in grado di spronarti a crescere professionalmente al punto da brillare nel tuo lavoro. Anche le frasi motivazionali sono perfette per questo intento. Incorniciale e tienile vicino a te.
È un mezzo per apportare nella tua palette quel colore d’accento che stupisce. Conosci la regola del 60 – 30 – 10? È un segreto da pro per dosare i colori in uno spazio abitativo. In breve, il 60% dello spazio dovrebbe essere occupato da quello che scegli come colore principale (di solito soft o neutro). Il 30% dello spazio è dedicato a un nuovo colore che può declinarsi su superfici verticali (pareti) o arredi. Il 10% è dedicato al colore d’accento. Una nota un po’ pazzerella oppure più scura degli altri colori, insomma, una tinta che spicca e che stupisce, da usare per alcuni piccoli dettagli. Ecco, se non te la senti di usare un colore forte che adori per grandi oggetti o pareti, puoi rifarti con i piccoli accenti. Per esempio puoi scegliere una lampada super colorata o degli accessori da scrivania vivaci.
Perché le piante in ufficio ti fanno lavorare meglio?
La presenza di piante verdi ci trasporta idealmente in un ambiente all’aria aperta. L’ispirazione naturale allevia la condizione di dover stare al chiuso per molte ore.
Un celebre studio della NASA, ha dimostrato che le piante abbassano in modo significativo i livelli di stress. Diciamocelo, lavorare in casa non è meno stressante che stare in ufficio e ogni professione (anche lo studio) ha le sue difficoltà e le sue fonti di stress.
Oltre a purificare l’aria distruggono i VOC. VOC sta per “composti organici volatili”. Si tratta di quelle sostanze disperse nell’aria che contribuiscono a generare allergie e disturbi cronici.
Le piante ti aiutano a dare un aspetto di completezza all’ambiente e ad apportare all’istante freschezza al tuo spazio.
To do list per arredare uno home office di design scandinavo
Riepilogando, ecco una to do list da screenshottare e salvare, se vuoi dare un’impronta scandinava al tuo home office.
Parti dalla funzionalità. Scegli arredi pratici per te e per il tuo spazio.
Dai uno sguardo al processo produttivo e all’autenticità degli arredi. Le cose belle sono quelle ben fatte, originali, con una storia di design da raccontare alle spalle.
Considera la luce naturale come se fosse un elemento decorativo tangibile. Razionalizza la disposizione del tuo studio tenendone conto e amplifica la luce con uno scaltro uso degli specchi.
Le sfumature tenui o scure di blu, verde e marrone, sono ideali per infonderti quella serenità necessaria per lavorare bene (e stanno benissimo i colori caldi di teak e palissandro, tipici di molti mobili scandinavi).
Arte e piante miglioreranno le tue vibes in studio, scegli con cura e tieni quadri e vasi ben in vista.
Adv – Questo articolo è stato in collaborazione con VAMA Divani, azienda simbolo dell’eccellenza made in Italy, esperta in produzione di divani Chesterfield
L’iconico divano Chesterfield è sopravvissuto a più di 300 anni di storia, mantenendo inalterato il suo fascino senza tempo. Un mito del design inglese, ma non solo. Il Chesterfield è un modello diffuso in tutto il mondo, presente in migliaia di salotti. Iconico sì, ma quanto lo conosci davvero? Viaggia attraverso gli aneddoti che hanno fatto la storia di questo divano e scopri come riconoscere un Chesterfield originale e come abbinarlo al meglio nel tuo living.
“Portate la sedia a Mr Dayrolles”: l’errore che portò al successo del divano Chesterfield1
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Siamo in Inghilterra a metà del 1700, nella dimora dell’aristocratico Lord Philip Stanhope. Fu proprio lui a commissionare a un artigiano dell’epoca una seduta per i suoi ospiti richiedendo delle caratteristiche ben precise: un sedile basso e uno schienale alto. Una conformazione tale, questa prescelta da Lord Stanhope, da non far sgualcire i vestiti eleganti dei gentiluomini che era abituato a ricevere.
Nacque così la prima seduta Chesterfield. Lord Stanhope era un esempio di stile, un vero e proprio influencer ante litteram. La sua nuova seduta non passò di certo inosservata nell’ambiente aristocratico, ma fu un curioso evento a far scaturire la diffusione del modello Chesterfield.
Una volta in punto di morte, Lord Stanhope fu raggiunto dal suo figlioccio Mr. Dayroll. A quel punto Lord Stanhope, chiese alla servitù di “portare la sedia a Mr. Dayroll”, in modo che potesse restare al suo capezzale. La servitù fraintese e fece impacchettare una poltroncina Chesterfield, per recapitarla all’abitazione di Mr. Dayroll.
Di lì a poco, la poltrona Chesterfield divenne un vero e proprio trend, tra gli aristocratici. Questo modello è nato come prodotto artigianale e tuttora la sua autenticità si misura in base ad alcuni dettagli manifatturieri. Scopriamo allora come riconoscere un divano Chesterfield originale.
Alcuni credono che sia semplicemente perché è stato creato lì, mentre altre fonti suggeriscono, nello specifico, il legame con la famiglia Earl of Chesterfield, quella di Lord Stanhope, la quale ha avuto un ruolo molto importante nella storia dell’arredamento inglese.
Ciao, Mondo!
Come riconoscere un divano Chesterfield originale e di qualità
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Chesterfield è un modello, non un brand.
Non c’è un’azienda madre che produce queste sedute, ma una serie di realtà artigianali che rispettano le caratteristiche del modello Chesterfield.
Guarda il video e scopri come riconoscere un Chesterfield originale ↘
Tra i luoghi comuni che ruotano attorno al divano Chesterfield, c’è la diffusa convinzione che non è un Chesterfield originale, se non è di provenienza inglese. Non è così e, ti dirò di più. Molti venditori inglesi utilizzano proprio il gancio della provenienza per spacciare per originali dei divani Chesterfield che pur essendo inglesi non sono autentici e neppure di alta qualità.
Non è la provenienza a fare un vero Chesterfield, ma l’insieme di queste caratteristiche
lavorazione capitonné senza interruzioni, realizzata a filo;
bottoni ad anello di rifinitura, fissati sulla struttura;
braccioli arrotolati, alla stessa altezza dello schienale;
assenza di cuscini imbottiti sullo schienale (è la struttura stessa ad essere imbottita e lavorata);
la reputazione e la lavorazione del brand produttore;
la qualità dei materiali;
l’attenzione ai dettagli.
Come abbinare e valorizzare un divano Chesterfield in pelle
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Un divano Chesterfield ha tutte le carte in regola per essere protagonista in salotto. Qualsiasi sia il rivestimento o il colore del divano, ci sono delle buone norme di styling che amo applicare nei salotti con un divano Chesterfield, proprio per valorizzare il pregio di queste sedute. Ora le condivido con te.
1) Cuscini decorativi sul divano Chesterfield? No, grazie
Ho già visto fin troppi divani Chesterfield ricoperti da cuscini, al punto da nascondere la lavorazione capitonné. A livello estetico, i cuscini sono utili ad aggiungere valore a un divano o a una poltrona, attraverso il contrasto materico e cromatico. Tuttavia, il design iconico e ricco del Chesterfield rende questa seduta già perfetta, equilibrata e completa di suo.
Non è necessario aggiungere altro, o, comunque, esagerare con i cuscini è un vero peccato: si rischia di coprire i dettagli del divano Chesterfield.
Parola d’ordine per copertine e cuscini extra sul divano Chesterfield: moderazione.
2) L’equilibrio di volumi, nei salotti con divano Chesterfield
Se ami il divano Chesterfield, allora vuoi farlo notare nel tuo living, no?
Per dargli il valore che merita, puoi inserirlo in un contesto leggero e arioso, così da farlo risaltare al massimo. Accompagnalo con complementi eleganti e delicati, dal design pulito (un tappeto sottile a pelo corto, una lampada a fungo e un tavolino minimal) per trasformarlo nel re del salotto.
Molto indicati sono anche tutti gli arredi sospesi, trasparenti o con piedini alti e sottili.
Insomma, per evidenziare il pezzo forte del tuo living, puoi scegliere di tenere leggero (il che non vuol dire “anonimo”) tutto il resto.
3) Evidenziare il divano Chesterfield in salotto con l’uso sapiente del colore
È un’opera d’arte e, come tale, è giusto che tutti i riflettori siano puntati sul tuo divano Chesterfield. Per metterlo in risalto, puoi usare il magico potere del colore.
Trova un colore che ti piace e che crei un bel contrasto con il colore del divano. Declinalo sulle superfici all’interno della stanza in diverse sfumature, tutte simili, ma più o meno luminose. In questo modo, darai vita a un interessante dinamismo grazie al chiaro-scuro (per nulla noioso) e il divano diventerà il punto focale della stanza.
Questa tecnica si addice tanto anche ai divani Chesterfield in velluto, per evidenziare il gioco di chiaro-scuro creato dal rivestimento dall’aspetto cangiante.
Ultima postilla sul tema cromatico: le pareti scure sono un abbinamento davvero perfetto, con il modello Chesterfield.
4) Materiali e stili che stanno bene con il divano Chesterfield
Nonostante il suo grande carattere, il Chesterfield è un arredo incredibilmente versatile.
Le sue radici storiche lo rendono perfetto con gli arredi classici e con i pezzi antichi, ma le forme sinuose e regali, creano un ottimo equilibrio anche con i mobili moderni e più essenziali. Il modello Chesterfield si presta benissimo ai mix stilistici e agli ambienti eclettici.
Sono molteplici i materiali che possono essere abbinati a un divano Chesterfield in pelle: dai materiali naturali come pietra, cotone e legno, ai più poetici, come carta e paglia di Vienna, ma anche metallo, velluto e vetro.
Essendo basso, è un divano perfetto per arredare un loft. In più, si presta perfettamente a creare il mood da club delle sale hobby dedicate a biliardo, lettura, giochi da tavola o salette cinema.
Dove comprare un divano Chesterfield originale?
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Stai cercando un divano Chesterfield in Italia? Presta attenzione a trovare un produttore affidabile e certificato. Come anticipato qualche paragrafo fa, quello che fa la differenza nell’autenticità del divano Chesterfield è la qualità, non la provenienza.
Il posto migliore per acquistare un divano Chesterfield originale in Italia è VAMA: larealtà artigianale Made in Tuscany, che opera dal 1972, leader indiscusso per la produzione di divani classici (ma non solo) di alta qualità.
Si tratta di una di quelle aziende storiche, preziose e rare, che svolgono un’accurata scelta di materiali e che rifiniscono ancora a mano i loro prodotti, seguendo, con maestria, le tecniche artigianali tradizionali.
Da VAMA Divani è possibile trovare modelli autentici, disponibili in una varietà di dimensioni, colori e tipi di rivestimenti in pronta consegna oppure personalizzabili (su misura, con rivestimento a scelta).
Quest’ultima opzione permette di concordare insieme agli esperti VAMA ogni dettaglio del divano, per creare un pezzo unico, in linea con i tuoi gusti e con le tue esigenze. Anche in questi casi, VAMA è in grado di garantire un rapporto qualità-prezzo davvero eccellente.
Qualità Vama: ecco le caratteristiche di un divano Chesterfield autentico
Struttura del divano. VAMA utilizza legno massello di abete e di faggio per assicurare robustezza e flessibilità.
Sospensioni. Generalmente, i divani Chesterfield VAMA sono equipaggiati con cinghie elastiche ad alta resistenza che assicurano una seduta flessibile e confortevole. Su richiesta, VAMA realizza sospensioni “come una volta”, con molle biconiche d’acciaio e cinghie di juta.
Imbottiture. Per garantire longevità e il massimo del comfort, VAMA opta per resine espanse a densità differenziata.
Pelle. La selezione è estremamente scrupolosa. Si affidano solo a concerie selezionate. Ogni pelle è soggetta a un rigoroso controllo di qualità prima del taglio.
Lavorazione capitonné. Questa fase richiede una certa abilità artigianale. È proprio il livello di precisione a garantire un risultato impeccabile.
Quanto costa e perché investire su un divano Chesterfield originale è una buona idea
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Il prezzo di un divano Chesterfield autentico dipende dalle dimensioni e dai rivestimenti.
Ecco solo alcuni dei buoni motivi per cui un divano Chesterfield (purché sia originale) è sempre un ottimo investimento per l’arredamento dei tuoi spazi.
Alta qualità artigianale. I divani Chesterfield sono prodotti con materiali di prima scelta, come vera pelle e legno massello. Se a questi ingredienti si aggiunge anche la cura artigianale, ecco che si ottengono sedute pensate per durare.
Design eterno. Il design classico di un divano Chesterfield non passa mai di moda. Si abbina bene con tanti stili d’arredo ed è in grado di aggiungere personalità e pregio al tuo living.
Comodità al top. La struttura robusta e l’imbottitura di qualità, rendono il divano Chesterfield davvero comodo.
Insomma, non è un arredo come tanti, ma un vero e proprio investimento. Può diventare il punto di forza della tua casa ed è uno di quegli oggetti iconici che con il passare del tempo acquisisce valore anziché perderlo.
Hai mai desiderato che una stanza della tua casa sembrasse più spaziosa?
La buona notizia è che non è necessario demolire muri o investire in costosi lavori di ristrutturazione, per ottenere un ambiente più arioso e accogliente.
Con alcuni semplici trucchi di styling e design (gli stessi che applico nelle consulenze di home styling), è possibile trasformare anche gli spazi più piccoli in aree luminose e spaziose.
Esploriamo 10 strategie efficaci per rendere una stanza più grande senza dover ricorrere a estreme ristrutturazioni.
Dalle scelte intelligenti di mobili all’uso strategico della luce e del colore, ecco come ottimizzare lo spazio a tua disposizione per creare un ambiente che ti farà sentire di aver aggiunto metri quadrati.
Scegli mobili che fluttuano, per dare un senso di leggerezza.
In generale, se stai arredando una stanza piccola, è meglio optare per arredi dal design semplice e senza troppi fronzoli.
Scegliere un mobile esteticamente “importante” (per esempio un arredo molto decorato, molto venato, molto voluminoso e pieno, con tanti colori diversi o con una fantasia impegnativa), comporterebbe, infatti, dover lasciare ancora più leggero il resto dello spazio, per bilanciare.
In tutti questi casi, la luce è libera di filtrare sotto i mobili o attraverso di essi, evitando un senso di chiusura. Risultano visivamente meno ingombranti di quello che sono.
Gli specchi possono trasformare una stanza facendola apparire più ariosa di quanto sia in realtà.
Posiziona lo specchio su una parete strategica per catturare la luce e riflettere l’ampiezza dello spazio. L’effetto sarà stupefacente, come se la stanza si estendesse all’infinito.
Nelle stanze piccole uno specchio a figura intera non può mai mancare.
3) Posiziona le tende correttamente
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Le tende non sono solo accessori decorativi, ma anche strumenti per controllare la luce e per modificare la percezione dello spazio.
In un ambiente piccolo, non possono mancare delle tende leggere e trasparenti che lascino filtrare la luce naturale durante il giorno. Usa un doppio bastone per aggiungere, sui lati esterni della tenda leggera, due tende più coprenti da tirare la sera, per creare un’atmosfera accogliente e intima.
4) Colori chiari su grandi superfici
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I colori chiari sono in grado di riflettere maggiormente la luce, rispetto a quelli a media luminosità e a quelli scuri. Un ambiente più luminoso, appare più dilatato. Su grandi superfici come pareti, divani, cucine, piani dei tavoli (se sono grandi) e tappeti, quindi, puoi usare dei colori chiari.
Disclaimer: chiaro non vuol dire bianco e neppure neutro. Sentiti liber* di utilizzare il colore e di usare anche tinte diverse, per esempio, per pareti e divano, o pareti e cucina.
Potrai, poi, avere più libertà con i complementi e gli accessori, che puoi vestire di colori meno luminosi, oppure scuri.
Alza lo sguardo e scopri un mondo di possibilità. Utilizza scaffali a parete, mensole alte o armadi fino al soffitto per sfruttare la verticalità e liberare spazio prezioso sul pavimento.
Questi elementi non solo offrono volume per l’archiviazione, ma fanno notare anche l’altezza della stanza, ricordandoci che c’è più spazio di quello calpestabile. La percezione chiara e forte della dimensione dell’altezza, di farà sentire parte di un’area più ampia.
Il tono su tono vale come spazio vuoto in alcuni casi. Utilizzare lo stesso colore, per esempio, per un armadio e la parete su cui questo poggia, mimetizza il mobile ingombrante. In questo modo, è come se quel grande armadio non ci fosse.
Sfrutta il tono su tono a tuo favore, per camuffare il volume degli arredi più grandi e far sembrare gli spazi più liberi e ampi.
Se lo spazio sul pavimento è piuttosto affollato da mobili e complementi, può esserti utile far sembrare la stanza più larga. In questi casi, può essere una buona idea dipingere il soffitto di un colore più scuro rispetto alle pareti. Considera, però, che se opti per questa soluzione, le pareti sembreranno più basse.
Quindi quest’idea è indicata quando hai tante cose sul pavimento e pochi elementi appoggiati sulla parete oppure se hai un soffitto più alto di 2,70 m.
Se sia il soffitto che le pareti sono molto chiari, l’intera stanza appare più spaziosa e voluminosa.
8) Illuminazione ad hoc per ingrandire gli ambienti
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Ecco alcuni accorgimenti da seguire.
Evita i punti luce troppo concentrati, che possono creare ombre e angoli bui, facendo sembrare la stanza più piccola.
Lampade a sospensione o faretti direzionati verso il soffitto sono ottimi per distribuire uniformemente la luce.
Utilizza lampade a parete o faretti verticali per illuminare le pareti e creare un effetto di altezza. La luce verticale contribuisce a espandere visivamente lo spazio verso l’alto, facendo sembrare il soffitto più alto e la stanza più ampia.
Ultimo trucco, ma non per importanza, è quello di selezionare, sia per gli arredi che per l’home decor, degli oggetti di dimensioni proporzionate alle pareti e ai volumi di spazio che si hanno a disposizione.
Con questi 10 trucchi di styling, puoi trasformare qualsiasi ambiente facendolo sembrare più ampio, sempre seguendo il tuo stile, che riflette la tua personalità. Quindi, metti alla prova la tua creatività e preparati a vivere una nuova dimensione di armonia nel tuo spazio.
I divani moderni e di design ti fanno strabuzzare gli occhi, ma trovare quello perfetto sembra un’impresa. Niente panico, sei nel posto giusto. Ti sto per condurre attraverso un’attenta analisi di tanti modelli diversi, tra cui, giuro, c’è anche quello che cerchi.
Fai bene a ponderare.
Nella zona giorno, se c’è un arredo su cui vale la pena puntare, dal punto di vista estetico e pratico, quello è proprio il divano, protagonista indiscusso del salotto.
Il divano si fa ammirare e accarezzare, indipendentemente dal materiale che lo riveste. A lui sta il compito di accogliere gli ospiti, invitandoli, attraverso il suo aspetto confortevole, ad accomodarsi.
No, non si può proprio trattare la scelta del divano con superficialità, ma trovare il modello che fa per te richiede una paziente ricerca.
Ho preparato per te una succulenta selezione. Di seguito trovi prima 8 divani moderni con prezzi democratici e poi 8 divani di design iconici e intramontabili, a cui vale la pena dedicare una buona fetta del tuo budget.
8 divani moderni a prezzi accessibili
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Il mercato dell’arredamento, in fatto di divani, oggi ci riserva le più vantaggiose condizioni di tutti i tempi: materiali innovativi, possibilità di personalizzazione, modulabilità; il tutto a prezzi democratici.
Ora più che mai è possibile acquistare anche i divani più grandi con un budget medio-basso.
Ecco una selezione di otto divani moderni acquistabili con un click. Ognuno ha caratteristiche particolari, capaci di far innamorare. Guardiamoli nel dettaglio uno alla volta.
Divano stondato Martina di Kave Home
Le linee sono morbide: lo schienale e i braccioli sono costituiti dallo stesso blocco curvo. Il divano Martina è essenziale e avvolgente.
Il tessuto (certificato Oeko Tex®) che sembra lana bouclé è, in realtà, ricavato dal riciclo di decine di bottiglie di plastica da mezzo litro.
Il segno distintivo del divano Plano è il bracciolo trapezoidale smussato, che incornicia le sedute dando carattere alla struttura. Degni di nota sono anche i piedi a spillo in acciaio cromato.
Il tessuto in microfibra tecnica smacchiabile può essere rimosso e lavato a 30°.
Il divano Plano è made in Italy, disponibile in ben tredici varianti di colore e ben quattro misure diverse.
Il vantaggio pratico di un divano curvo è di aumentare i posti a sedere, risparmiando sulla lunghezza.
Questo non significa che tu e i tuoi amici starete stretti sul divano, ma che potrete sedervi comodamente in cinque nello stesso spazio che occuperebbe un divano da 4. Il trucco sta nella forma tondeggiante della struttura.
Rosebury è il divano curvo in velluto concepito dal pluripremiato designer Emmanuel Gallina e firmato AM.PM (un brand molto interessante, che ti consiglio di tenere d’occhio su La Redoute).
Misura 240 cm e incarna una rivisitazione contemporanea degli iconici divani Art Decò. È il divano perfetto per una casa anni ‘20 – ‘30 o ‘40 ristrutturata, che non vuole del tutto dimenticare il proprio storico passato. Tuttavia, sta divinamente anche in un contesto contemporaneo.
A proposito di Art Decò, se sei alla ricerca di altre ispirazioni, nell’articolo dedicato a come abbinare un pavimento in marmo rosa c’è una moodboard tutta ispirata a questa corrente stilistica.
4. Divano beige moderno con bordure e piedini neri, Almar
Almar è elegante, ma sa soddisfare anche i gusti più eclettici, pur mantenendo un eterno aspetto moderno.
Insomma, raffinato sì, ma niente di troppo formale. La bordura sui braccioli e sui cuscini è solo uno dei dettagli che fanno innamorare di questo divano. I piedini tubolari neri, sono la ciliegina sulla torta e, proprio per questo, sono esaltati dal design che li rende sporgenti rispetto alla struttura del divano.
Gli abbinamenti top? Mobili danesi in legno scuro econtrasti forti. Sta benissimo in un living eclettico in cui antico e moderno si mescolano per creare meraviglia negli occhi di chi osserva.
La tendenza dei divani massicci (sulla cresta dell’onda ormai da quasi un lustro) ha dato sfogo alle fantasie di comfort assoluto attraverso sofà super imbottiti.
Blok di Kave Home è stato uno dei primi modelli in grado di rendere accessibile il desiderio di un divano massiccio comodo e di qualità, aggiudicandosi un posto fisso nel catalogo dell’azienda.
La versione in velluto a coste è sicuramente la più iconica, quella che rende Blok riconoscibile e unico, ma non è di certo la sola opzione disponibile. Oggi Blok è un articolo personalizzabile: puoi scegliere tra 67 tessuti diversi da applicare su più di una dozzina di design (angolare, con chaise longue, a due posti e tanto altro).
6. Divano a 4 posti dalle linee stondate e bordato, Foca
Foca è il divano di La Redoute che sta bene praticamente ovunque. Le linee dolci rubano il cuore, insieme alle bordature che ne definiscono i contorni, aggiungendo carattere al design.
È incredibile come, cambiando il colore,Foca assuma una connotazione stilistica diversa: in senape, fa pensare un po’ ai divani degli anni ‘70; in bianco, assume un aspetto candido perfetto per una casa al mare in stile mediterraneo. Nelle sfumature di verde e nel colore Praline, è l’ideale per interni di ispirazione naturale (anche mescolata con boho e jungle).
234 cm di divano minimal, grigio chiaro e a meno di mille euro. Un sogno? No, si chiama Sybille ed è un vero e proprio passe-partout che apre le porte di ogni living, qualsiasi sia il suo stile.
Il design essenziale e moderno, starebbe bene persino in un ambiente di stampo retrò. E diciamolo, Sybille brillerebbe in un living in stile scandinavo, diventandone la star indiscussa.
È rivestito in tessuto grigio chiaro (anche questo, facile da matchare con tanti colori) e si distingue per i quattro piedini neri in metallo, che aggiungono un tocco di personalità.
Saliamo di budget ed esploriamo otto modelli tra i più iconici divani di design, quelli storici che non passano mai di moda e che, con il tempo, acquistano valore.
Un divano di design è a tutti gli effetti un investimento. Dopo anni dal tuo acquisto può davvero valere una fortuna! Il design vintage, infatti, ha un valore economico maggiore del nuovo.
Disegnato dallo studio Doshi Levien, il divano Shaal ha un design gentile, delicato, pulito.
La particolarità sta nel guscio esterno in multistrato rivestito, che fa da solido sostegno al cuore morbido delle imbottiture. La configurazione permette di mantenere lo stesso rivestimento sia per i tessuti che per il guscio, oppure di studiare particolari combinazioni di tessuti, diversificando i pannelli dai cuscini.
In ogni caso, si può scegliere tra pelle, tessuto, tessuto spalmato oppure un rivestimento fornito proprio da te o suggerito dal tuo stylist di fiducia. I tessuti dei cuscini sono sfoderabili, pertanto possono essere sostituiti nel corso del tempo per prolungare la vita del divano o, semplicemente, per adattarlo a nuovi mood o nuovi spazi abitativi.
Sedersi sul bracciolo del divano diventa un atto lecito. Così si creano due posti, seppur temporanei, in più.
Il designer del divano Fender, Francesco Favaretto, ha estremizzato volontariamente le dimensioni dei braccioli, rendendoli due punti di appoggio comodi e spaziosi.
Fender Sofa fa parte di una collezione di sedute avvolgenti dalle forme generose, pensate per gli spazi abitativi o per il retail. Oltre al design, la versatilità di questo arredo è merito anche della gamma di rivestimenti (lana, bouclè, velluto, cotone…) disponibili.
Se sei fan dei Beatles, probabilmente la starai già canticchiando: il divano Get Back prende il nome dalla celebre canzone e non è una novità per i designer Palombi Serafini. Get Back arriva, infatti, dopo il successo delle sedute Come Togheter e Let It Be, come risultato di un accurato processo di ricerca sul comfort.
Get Back è un divano pratico, pensato per il relax. Gli schienali sono inclinati, le chaise longue sono spaziose e il layout è versatile. Il design risulta moderno, visivamente leggero e molto appagante nelle combinazioni materiche e cromatiche.
Una nota d’eccellenza sta nell’uso dei materiali, non sono esterni, ma anche strutturali. Altro punto notevole, è l’attenzione, quasi maniacale, ai dettagli, che ti invito a scoprire nelle foto e nella descrizione accurata sul sito di Archiproducts.
4. Divano Nuvola 10 di Gervasoni
Dall’estro della designer eclettica Paola Navone, autrice di altri iconici successi (uno tra tutti il divano Ghost), nasce Nuvola, distribuito dall’azienda friulana Gervasoni.
Nuvola è un divano simbolo del buon design italiano, che, per capirci, è presente nei libri e nei corsi di design.
Mai naming fu più azzeccato: l’imbottitura in poliuretano espanso differenziato crea una vera e propria nuvola su cui accomodarsi. Lo strato sottostante il rivestimento esterno è in trapuntino imbottito con piuma d’oca e fiocco di fibra di poliestere.
Impossibile non citare un altro pezzo forte di questa icona di design: i rivestimenti sfoderabili. Tessuti e pattern dalla forte personalità in grado di trasformare il divano nel punto focale della stanza.
Quello che meglio richiama la texture di una nuvola è il trapuntato (che vedi in foto), ma nella collezione compaiono sia tessuti a tinte tenui, dalla piacevole componente materica, che rivestimenti fluo o silver.
Nota della – sottoscritta – autrice: Fly FC2 è indubbiamente nella top 10 dei miei divani preferiti.
Il suo successo è legato alle forme nostalgiche e dall’autenticità dei materialie dei colori. Fly FC2 ci mette davanti a forme note, ma lo fa senza cadere nel banale e incentrando il design sulla funzionalità.
Insomma, risponde perfettamente ai fondamentali del design scandinavo: funzionalità, estetica essenziale e autenticità del materiali.
Lo schienale a doghe ricorda le classiche sedie scandinave Windsor, mentre i cuscini sono dinamici: possono essere spostati per adattarli al comfort individuale.
La struttura è in rovere oliato e per realizzarla l’azienda ricorre a tecniche di lavorazione tradizionali. Proprio per questo è possibile richiedere Fly FC2 con dimensioni personalizzate (puoi personalizzare anche l’altezza dei piedini).
6. ZA:ZA, il divano di Zanotta in collaborazione con Zaven
ZA:ZA è un divano dalla struttura atipica. Si basa sul principio dell’amaca, anche se la sua imbottitura è stabile.
Una base in tubolare d’acciaio è la struttura portante del divano e si può scegliere in due varianti di colore: nero oppure rosso. Alla base sono fissate delle cinghie in tensione, che reggono l’imbottitura, che a sua volta calza sulla struttura tubolare in corrispondenza dei braccioli.
Potremmo definire l’imbottitura “XXL”, perché è massiccia e morbida, per una comodità assoluta.
Zanotta e Zaven hanno ideato ZA:ZA prestando particolare attenzione agli effetti della produzione sull’ambiente: non sono stati usati collanti e i materiali utilizzati sono tutti o riciclati o riciclabili distintamente.
Soriana è unico nel suo genere: il design sinuoso e originale è stato la chiave del suo successo, che dura dal 1970.
Progettato da Afra e Tobia Scarpa, nasconde una vera e propria innovazione progettuale: è il primo divano in cui l’imbottitura in poliuretano non è sorretta da strutture rigide. È la morsa in metallo che tiene insieme il tutto.
Ricercato ed eccentrico, il divano Soriana non può che catturare lo sguardo e lasciare a bocca aperta.
Confesso, anche Soriana è nella top 10 dei miei divani dei sogni. Ricercatissimo in versione vintage (e pagato cifre strabilianti), il due posti costa intorno ai 7.000 euro.
L’imbottitura delle nuove Soriana è realizzata in PET 100% riciclato, che ne ha migliorato la comodità.
Tra i divani moderni massicci ed essenziali più celebri c’è Mags Soft di Hay. Un divano versatile e modulare. Minimale, ma di carattere, Mags Soft esalta le forme semplici, contrapponendo volumi simili con giochi dimensionali interessanti.
Lo schienale emerge dalla seduta sporgendo verso l’alto rispetto ai braccioli. Anche la seduta si fa notare, essendo più profonda della struttura del bracciolo.
Mags Soft si presta a diventare protagonista dei contesti più disparati: dai loft, alle abitazioni di ispirazione scandinava, passando per contesti moderni, industrial, minimal o japandi.
I rivestimenti sono disponibili in decine di varianti, tra cui anche quella in pelle.
È successo: il 2024 è appena diventato l’anno corrente. Tra la corsa ai regali e la lista dei buoni propositi, ti sei dimenticat* di comprare il nuovo calendario, vero?
Bene, non farlo prima di aver dato uno sguardo a questi 3 calendari di design che durano per sempre.
Hai capito bene, non dovrai cambiare calendario ogni anno e impazzire per trovarne uno che ben si sposa con il design della tua casa.
Timor è il calendario perpetuo da scrivania di Danese Milano
Iconico, inimitabile, sempre attuale. Timor è un calendario perpetuo da appoggiare su un piano, che sia questo una scrivania, un mobile contenitore o uno scaffale.
Le linguette in pvc indicano data, giorno della settimana e mese e ruotano a ventaglio, per lasciare spazio allo scorrere del tempo.
Il design di Timor è ispirato ai cartelloni dei treni che ruotavano nelle ferrovie negli anni ‘40. Il ricordo di quei cartelloni è stato l’assist perfetto per Enzo Mari, che nel 1967 fece la storia progettando un calendario che dura per sempre.
L’intento principale del progetto era proprio combattere gli sprechi e contrastare il concetto di usa e getta.
I Timor autentici sono solo in verde, bianco e nero. Le linguette sono sempre bianche, con i testi neri in Helvetica. Le lingue disponibili sono inglese, italiano, tedesco e francese.
2. Il calendario perpetuo da parete più iconico: Formosa
Con Timor ha in comune il designer, Enzo Mari, e il font, l’Helvetica.
Tuttavia, Formosa è un calendario perpetuo da parete, anzi, il più iconico calendario da parete mai esistito.
Ha una base in alluminio anodizzato. L’anodizzazione è un processo chimico (acido + corrente) che permette alla superficie di non essere soggetta alle ditate. Su questa sono agganciati quattro fogli mobili in pvc, che indicano le due cifre della data, il giorno della settimana e il mese.
Ogni foglio è dotato di un foro e si può semplicemente estrarre e sostituire quotidianamente.
I calendari formosa originali possono avere il testo in rosso o in nero e la base in metallo grezzo o nero.Le lingue disponibili sono inglese, italiano, tedesco e francese.
Formosa è uno dei pezzi più iconici della produzione di Mari ed è distribuito da Danese Milano.
3. Un anello per segnare la data: Ring a date è il calendario infinito Space Age
Come direbbe Beyoncè, put a ring on it. Gli anelli colorati sono alla base dell’utilizzo di Ring a date, il calendario perpetuo firmato Giorgio Della Beffa.
Progettato nel 1970, Ring a date racconta la storia delle prime sperimentazioni con la plastica in Italia e ha il sapore tipico del design Space Age.
Si tratta di un calendario da parete in plastica, quadrato. Sulla superficie sono presenti dei cilindri che indicano i giorni della settimana, il numero e il mese. Per indicare la data del giorno basta, letteralmente, cerchiare il cilindro giusto, bollandolo con l’anello.
La struttura del calendario perpetuo Ring a Date è disponibile in bianco, giallo e verde. Gli anelli, invece, sono presenti in ventuno varianti di colore e si possono acquistare in set da tre pezzi.
Abbiamo dato uno sguardo a 3 calendari perpetui, firmati da designer italiani:
Timor;
Formosa;
Ring a date.
Se il design tipico degli anni ‘70 ti affascina, scegliere un calendario perpetuo tra questi, sarà tutt’altro che semplice. Se, invece hai le idee chiare, fammi sapere qui sotto, con un commento qual è il tuo preferito.