I colori neutri in casa, in molti casi sono visti come una scelta sicura, elegante e senza tempo.
Siamo, sempre più spesso, spettatori di abitazioni totalmente neutre. Sembra che il colore stia via via scomparendo dalle case. Mi chiedo se questa tendenza dipenda dal bisogno di alleggerire le nostre vite frenetiche o, forse, dalla paura di osare.
La neutralità è rassicurante, ma può facilmente trasformarsi in monotonia o anonimato. Esploriamo insieme perché i colori neutri non sono sempre la soluzione migliore, come evitarne gli errori più comuni e come valorizzarli senza rinunciare a personalità e carattere.
Perché scegliere colori neutri non è sempre la soluzione migliore
Molti adottano esclusivamente colori neutri nell’arredamento, con l’idea che siano universali e “a prova di errore”.
Tuttavia, questa percezione può essere limitante e portare a risultati deludenti. Vediamo i motivi principali.
Mancanza di personalità
Una casa decorata interamente con tonalità neutre – beige, grigi, tortora – rischia di sembrare un catalogo, priva di carattere e autenticità.
La casa, però, dovrebbe raccontare chi la vive: i suoi gusti, le sue esperienze, i suoi sogni.
Inserire accenti di colore – come, ad esempio, una poltrona senape, una parete color carta da zucchero o cuscini verde bosco – aiuta a creare un’atmosfera viva e coinvolgente.
2. Il rischio dell’anonimato
Se i neutri non vengono sapientemente bilanciati, gli ambienti possono risultare anonimi e privi di personalità.
Un tortora medio e un grigio medio, se ripetuti su ogni superficie della stanza, creano un ambiente piatto. Anche i neutri vanno abbinati con criterio, facendo attenzione ai contrasti di chiaro-scuro e di caldo e freddo.
Contrariamente a quanto si crede, i colori neutri non sono sempre facili da combinare. La loro apparente semplicità nasconde complessità cromatiche che possono generare contrasti indesiderati o far emergere tonalità indesiderate.
Ecco un paio di combinazioni molto comuni, che secondo me sarebbe meglio evitare.
Grigi freddi e legni caldi: un abbinamento insidioso
I grigi freddi (tendenti verso il blu) molto amati negli ultimi anni, spesso si scontrano con pavimenti in legno caldo, come rovere o ciliegio, creando una sensazione di disarmonia. Per evitare questo effetto, scegli grigi più morbidi o caldi, come il greige.
Beige datati? Non con il giusto accostamento
Il beige è un classico, ma se utilizzato senza accenti contemporanei può risultare antiquato.
Per modernizzarlo, abbinalo a colori come il cammello o il ruggine, o gioca con texture materiche o cangianti come il velluto o il lino grezzo.
Illuminazione sbagliata che altera i colori
Se hai accostato sapientemente delle tinte neutre, potrebbe andare tutto in fumo quando accendi la luce. Ricordati di scegliere lampadine a luce calda o neutra (mai sopra i 3000 k per la camera e il soggiorno e mai sopra i 4000 per bagno, cucina e lampada da scrivania) e fai attenzione alla voce CRI (indice di resa cromatica) sulla scatola della lampadina, che, per mostrare fedelmente i colori senza alterarli, deve essere maggiore di 90 (>90).
Quando i colori neutri funzionano (e come usarli al meglio)
Nonostante i rischi, i colori neutri rimangono una scelta versatile e raffinata, purché vengano utilizzati con criterio. Ecco alcune strategie per sfruttarli al meglio.
Gioca con le texture
Un ambiente neutro non deve essere monotono. La varietà di texture – legno grezzo, ceramica lucida, tessuti come velluto o lino – può aggiungere profondità e carattere anche a una palette minimalista.
Introduci contrasti
Anche una palette neutra può risultare dinamica con i giusti contrasti. Un divano color panna può essere arricchito da cuscini marrone cioccolato o grigio antracite. Un pavimento chiaro può essere valorizzato da un tappeto scuro.
Se non te la senti di addentrarti nel mondo del colore, per gli accenti, prova ad esplorare la palette dei marroni, o meglio, dei colori terrosi: cannella, terra di Siena bruciata, Testa di Moro, ruggine, seppia… Queste tinte scaldano la neutralità e danno personalità all’ambiente.
Accenti metallici e naturali
Rame, oro, argento e ottone si abbinano perfettamente ai toni neutri, donando raffinatezza e luminosità. Scegline uno e utilizzalo su lampade, pomelli e maniglie, candelabri e altri accessori.
Piante verdi
Allo stesso modo, piante verdi rigogliose spezzano la monotonia cromatica e portano vitalità.
Arredamento colori neutri: rispondo alle domande più comuni
Sì. In cucina, possono risultare piatti senza accenti vivaci, mentre in bagno possono essere valorizzati dalla texture di piastrelle decorative. In soggiorno o camera da letto, funzionano meglio se combinati con tessuti materici o a fantasie e dettagli caldi o contrastanti.
Quali sono i neutri più moderni?
Oltre ai classici beige e grigi, tonalità come il greige (mix tra grigio e beige), il bianco avorio e il tortora chiaro sono particolarmente in voga. Questi colori si prestano a combinazioni contemporanee.
Come evitare che una stanza neutra sembri fredda?
Giocando con tessuti morbidi, dettagli in legno e illuminazione calda.
Aggiungere un tappeto, tende leggere o una coperta di lana può fare una grande differenza.
Conclusione: i colori neutri sono un’arma a doppio taglio
I colori neutri possono essere una base raffinata per qualsiasi casa, ma non devono diventare un limite.
Usarli senza creatività può trasformare gli spazi in ambienti anonimi e senza anima.
Al contrario, se sapientemente abbinati ad accenti di colore, texture variegate e dettagli unici, possono dar vita a interni accoglienti, eleganti e ricchi di personalità.
Ricorda: la tua casa non deve essere solo bella, ma deve raccontare la tua storia.
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Se gli interni scandinavi sanno regalarci emozioni durante tutto il corso dell’anno, nel periodo natalizio fanno venire voglia di decorare casa anche a chi, come me, è tra le persone meno Christmas-enthusiast del pianeta.
Con il buio che avvolge le lunghe giornate invernali in Nord Europa, le case sono il cuore delle festività natalizie. Al loro interno si crea un’atmosfera magica e conviviale.
Facciamo un viaggio nelle tradizionali decorazioni natalizie nordiche, che sono fonte di ispirazione per semplicità e bellezza senza tempo.
Alberi veri decorati deliziosamente
Le famiglie scelgono alberi veri, di solito abeti rossi o pini, che adornano con le decorazioni più semplici ed eleganti. Palline colorate, candele, fettine di arancia essiccate, nastri, decorazioni in carta piegata, ghirlande essenziali e animaletti decorati rendono gli alberi di Natale nordici un’esplosione di gioia.
L’albero e i suoi rami non passano mai in secondo piano rispetto alle decorazioni. In altre parole, difficilmente i rami sono sovraccaricati di gingilli fino a scoppiare, piuttosto avviene più frequente l’opposto. Il risultato è molto elegante e porta in evidenza anche la bellezza naturale dell’albero.
La Julbock, la capretta di paglia, è una delle decorazioni natalizie scandinave più iconiche. Le sue origini risalgono alla mitologia norrena e a tradizioni agricole antiche in cui la capra rappresentava la fertilità e la protezione. Il Gävle Goat, una versione gigante eretta in Svezia, è famosa a livello internazionale.
Oggi, viene realizzata con paglia intrecciata e impreziosita spesso da nastri rossi. Esistono versioni grandi da sistemare all’ingresso o vicino all’albero e versioni mini da usare come decorazioni per l’albero e come centrotavola.
Io le trovo molto interessanti, anche dal punto di vista simbolico. In Italia non sono così facili da trovare, ecco perché ho cercato io per te.
Ogni finestra scandinava durante il periodo natalizio è illuminata da un adventsljusstake, un candelabro con 7, 9 o 13 luci.
Viene posto sui davanzali delle finestre, acceso, così che sia ben visibile dall’esterno, per diffondere un senso di comunità e per dare il benvenuto al Natale. È una tradizione che unisce le famiglie, creando una sensazione di speranza e calore.
Oggi, l’adventsljusstake continua a essere una delle decorazioni natalizie più amate in Svezia e in altre nazioni scandinave, con vari design che vanno dalle versioni tradizionali a quelle moderne.
L’arte della piegatura della carta è una tradizione nordica che trova radici nel XX secolo.
Le decorazioni in carta includono stelle tridimensionali (stjärnor), ghirlande e ornamenti geometrici. Questa tradizione è perfettamente in linea con lo stile scandinavo, dove la semplicità dei materiali si combina con un design leggero e delicato.
Le decorazioni più grandi sono perfette per essere appese alle finestre, creando un’atmosfera magica; le più piccole si possono utilizzare non solo per decorare l’albero, ma anche per allestire angolini semplici e scenografici costituiti da, semplicemente, un vaso, un ramo naturale e dei pendagli in carta a nido d’ape.
Ti è venuta voglia di fare scorta di poetiche decorazioni in carta piegata di colori delicati e tenui? Dai uno sguardo alla mia vetrina Amazon dedicata al Natale, in cui ho raccolto le più belle stelle di carta e decorazioni per l’albero.
Cuori intrecciati in carta
Semplici, ma carichi di significato, i cuori intrecciati di carta sono una decorazione tipica del Natale danese. Questi cuori, noti come Julehjerter, furono resi popolari nel XIX secolo. Una leggenda narra che lo scrittore Hans Christian Andersen sia stato tra i primi a intrecciarli.
Si realizzano facilmente con il fai da te incastrando due cuori di carta di colori diversi (di solito, uno rosso e uno bianco). A seconda dei tagli che si praticano nel centro di ognuna delle sagome, si possono ottenere diversi pattern sul cuore. Questi cuori simboleggiano l’amore e l’affetto che si scambiano le persone durante le festività.
Possono essere realizzati anche in versione contenitore, con o senza manici per essere riempiti con dolci o appesi all’albero.
Uso di elementi naturali: rami di abete, muschio e bacche rosse
La natura è la vera protagonista del Natale scandinavo.
Nei paesi nordici, si utilizzano frequentemente rami di abete, muschio e bacche rosse per creare centrotavola, ghirlande e decorazioni varie.
Questi materiali naturali non solo celebrano la bellezza autentica del paesaggio invernale, ma portano anche un profumo fresco e suggestivo in ogni ambiente. L’uso di questi elementi è un omaggio alla terra che dona vita..
Casette di ceramica bianca e piccoli villaggi natalizi
Le casette di ceramica o in altri materiali, utilizzate per creare piccoli villaggi illuminati, non sono una tradizione natalizia strettamente nordica, ma piuttosto un elemento decorativo che si integra bene con lo stile scandinavo. Il loro aspetto richiama l’architettura delle abitazioni del Nord Europa. Queste piccole casine in miniatura, spesso illuminate da luci calde, perchè dotate di portacandela, evocano il calore e la serenità di un villaggio innevato.
Posizionate su scaffali, davanzali o tavolini, le casette natalizie scandinave sono perfette per creare un’atmosfera fiabesca.
Ho radunato una quantità di casette di ceramica bianca tale da poter creare la tua prima collezione, nella mia vetrina Amazon dedicata al Natale. Se inizi la collezione, spargi la voce tra gli amici, così ogni anno sapranno che il regalo perfetto per te è un nuovo pezzo del tuo villaggio natalizio.
Con queste decorazioni, il tuo Natale avrà il fascino unico delle case nordiche, tra luci soffuse, materiali naturali e dettagli intramontabili.
ADV – Questo articolo è stato scritto in collaborazione con l’azienda di trasporti Blasi Traslog, per supportarti con preziosi spunti pratici nell’arduo, ma appagante, percorso del trasloco da una casa all’altra.
Se il solo pensiero di affrontare un trasloco fai da te ti fa correre un brivido lungo la schiena, sappi che sei approdatə nell’articolo in cui la tua prospettiva verrà ridimensionata: le cose sono molto più facili di come te le aspetti.
Con un po’ di organizzazione intelligente e il giusto supporto, il tuo trasloco diventerà presto un pezzo del tuo bagaglio di esperienza e, quando sarà tutto nell’altra casa, potrai finalmente confermarmi che è stata un’avventura soddisfacente.
Che tu sia alle prime armi o abbia già qualche trasloco alle spalle, questa guida ti accompagnerà, passo dopo passo, per fare in modo che il tuo percorso sia pratico, efficiente e (voglio esagerare) persino divertente.
Prima di iniziare: to do list delle cose da fare per fare ordine (anche mentale)
Un buon trasloco fai da te parte da una bella dose di organizzazione, quindi prepariamo un piano solido che ti permetta di sentirti rilassatə e prontə.
La prima cosa da fare? Un po’ di sano decluttering, per portare con te solo l’essenziale e rinnovare la tua energia.
Decluttering per cambiare vita
Non c’è miglior occasione del trasloco per fare spazio nella tua vita e liberarti da ciò che appesantisce il tuo ambiente e la tua mente.
Regala: oggetti inutilizzati possono fare felici altri e lasciare spazio alle cose che ami.
Butta: dì addio a ciò che non avrà una seconda possibilità perché è logoro o di scarsissima qualità.
Vendi: qualche mobile o complemento che non rispecchia più il tuo stile. Farai la gioia di qualcun altro.
Rinnova l’energia: fare ordine è un gesto liberatorio. Vedrai, dopo una sana sessione di decluttering sarai più motivatə ed entrerai nel giusto mood per tuffarti seriamente nella tua nuova vita altrove.
2. Fare una lista degli oggetti e di come trasportarli
Ora che hai alleggerito il carico, è tempo di una lista ordinata e dettagliata.
Dividi tutto ciò che vuoi portare con te, stanza per stanza. Questo ti aiuterà sia a organizzare gli imballaggi sia ad avere il pieno controllo di ogni oggetto, senza dimenticare nulla.
3. Pianifica tempistiche e priorità
Una buona pianificazione non lascia spazio al caos. Inizia a organizzarti con settimane di anticipo, per goderti ogni fase del trasloco senza stress.
L’ideale sarebbe:
8-6 settimane prima: fai decluttering e organizza la lista degli scatoloni. Quanti te ne servono? Quanto devono essere grandi? Lo scopri solo visualizzando, per ogni stanza, tutte le cose da portare. Puoi metterle a terra e dividerle in gruppi, per funzione.
4 settimane prima: raccogli scatole e materiali da imballaggio.
1 settimana prima: prepara gli scatoloni finali e assicurati che tutto sia pronto per il grande giorno.
Si fa per dire, tanto lo so che stai leggendo questo articolo quando manca un soffio al trasferimento. Scrivi un commento alla fine del post, se ho ragione.
Come organizzare gli imballaggi in modo super efficiente
Innanzitutto, prendi la tua playlist preferita, metti la musica a tutto volume e preparati ad affrontare gli scatoloni!
Con i giusti materiali e un pizzico di allegria, l’imballaggio prende tutta un’altra piega.
Materiali da imballaggio must have
Per un trasloco fai da te di successo, non sottovalutare l’importanza di scatole resistenti, e di diverse dimensioni e di tutti i materiali da imballaggio necessari per una full immersion di “inscatolamento”.
Scatole robuste: per oggetti pesanti come libri o utensili. Non appesantire troppo le scatole. Ricordati che quelle grandi, non sono pensate per essere riempite di tantissimi oggetti pesanti, ma per ospitare le cose più leggere o ingombranti come paralumi, vestiti o cuscini. Meglio avere una scatola in più che una scatola rotta, non trovi?
Nastro adesivo resistente: per sigillare bene ogni scatola e tenerla stabile.
Etichette chiare: etichettare ogni scatola rende il trasloco ordinato e veloce.
Proteggi gli oggetti fragili
Imballa con cura i tuoi tesori delicati. Usa ciò che hai in casa per avvolgere e proteggere. Ecco un paio di trucchi a costo zero:
asciugamani, federe e plaid sono ideali per avvolgere i pezzi fragili come bottiglie di vetro, vasi di ceramica, lampade di design o quadri.
la carta da giornale e i volantini pubblicitari sono perfetti per riempire e/o avvolgere piatti, bicchieri e tazzine.
Come etichettare le scatole per semplificare le cose?
Le etichette sono il tuo superpotere! Aggiungi una descrizione chiara del contenuto e della stanza di destinazione, per rendere l’arrivo nella nuova casa un vero gioco da ragazzi. Il/la te del futuro, che spacchetterà tutto per sistemare le cose nella nuova casa, ringrazierà.
Noleggiare furgone, scala e attrezzatura: come fare e a chi rivolgersi
Ormai te ne sarai resə conto da solə. Ti serve un furgone. Con un furgone risparmierai un sacco di fatica, di viaggi, di carburante e di pazienza.
Risparmierai anche le energie di cui avrai bisogno dopo per riorganizzare gli oggetti e gli spazi. Energie, quelle, che ti servono per partire con il piede giusto nella nuova casa.
Il salvavita del tuo trasloco fai da te è un furgone spazioso e sicuro, ideale per trasportare tutto ciò che ami senza dover fare viaggi su viaggi. Valuta bene quanto spazio ti serve e, se ti occorre una scala o altri strumenti, prenota tutto per tempo.
Come caricare il furgone in modo impeccabile (e senza fare danni)
È il momento di caricare il furgone! Un’accurata disposizione ti permetterà di evitare danni e di guidare in tutta tranquillità.
Organizza la squadra: chi fa cosa? Con la giusta squadra, tutto diventa più semplice. Dividi i compiti in modo chiaro, così che ognuno possa dare il meglio senza intralci.
Distribuisci il peso uniformemente. Un carico equilibrato è essenziale. Posiziona i mobili e gli oggetti più pesanti in basso e vicini alle pareti del furgone per mantenere la stabilità. Evita di sovraccaricare un solo lato.
Usa cinghie e protezioni. Per tenere tutto in sicurezza, usa cinghie resistenti e imbottiture per proteggere i mobili. Una piccola accortezza che fa la differenza.
Beneficia della presenza degli esperti. Scegliere un’azienda esperta come Blasi Traslog significa poter contare su consigli pratici e attrezzature professionali, che rendono il trasloco meno stressante e più sicuro. Inoltre, la Blasi Traslog collabora con custodia Mobili Roma per il deposito di mobili e con nuova Cifet per traslochi da Roma all’estero o altre destinazioni nazionali. .
Disfare gli scatoloni nella casa di destinazione
Finalmente sei nella tua nuova casa! È il momento di disfare tutto con calma, iniziando a rendere ogni ambiente accogliente e funzionale.
1) Scaricare in modo ordinato
Scarica ogni scatola e posizionala direttamente nella stanza giusta. Con questo piccolo accorgimento, ti sarà più semplice disfare e sistemare ogni oggetto senza creare confusione.
2) Quali sono le prime cose da sistemare appena arrivati?
Per vivere subito al meglio nella tua nuova casa:
sistema il letto, così avrai un posto dove riposare tra una scatola e l’altra;
organizza una scatola con l’essenziale per la cucina: piatti, posate e qualche bicchiere;
disponi i prodotti base del bagno: asciugamani, sapone e tutto ciò che usi quotidianamente.
Trasloco fai da te: la tua checklist
Se stai per affrontare un trasloco fai da te, tieni a mente (o fai uno screenshot) questa checklist per non perdere nessun passaggio.
Qual è il RAL del bianco per le pareti di casa? Se me lo chiedi, me ne vengono in mente almeno sei.
Ebbene sì, se stai per imbiancare casa, non farlo senza prima aver valutato la giusta sfumatura di bianco per le tue pareti. Ci sono bianchi più caldi e più freddi, alcuni contengono una punta di giallo in più, altri ancora tendono al grigio o al beige. Un bianco che sia bianco come un foglio di carta neanche c’è nella mazzetta RAL.
In ogni caso, la pittura bianca per le pareti è una scelta intramontabile, amata per la sua versatilità e capacità di adattarsi a diversi stili d’arredo.
Ma quale bianco scegliere?
Ogni tonalità ha una sua personalità, quindi è fondamentale capire come utilizzarli al meglio per ottenere l’effetto desiderato.
In questa micro-guida troverai le principali tonalità di bianco RAL e i miei consigli pratici per abbinarle agli arredi e ai pavimenti.
Come abbinare i bianchi RAL ai pavimenti
Scegliere il giusto bianco non significa solo pensare al colore delle pareti, ma anche all’abbinamento con il pavimento.
Ecco qualche consiglio generale per trovare la combinazione perfetta, ma attenzione: il colore della luce che entra dalla tua finestra e la precisa colorazione del tuo pavimento possono cambiare tutto!
Legno chiaro o rovere naturale: bianchi caldi come il RAL 9010 o il RAL 9003 creano un effetto armonioso e accogliente.
Cemento o pavimenti grigi: bianchi freddi come il RAL 9016 e il RAL 9002 offrono un contrasto elegante.
Marmo o superfici lucide: si abbinano perfettamente al RAL 9003 o al RAL 9016, esaltando la sensazione di ampiezza e luce.
Come anticipato, un aspetto fondamentale da considerare nella scelta del bianco è la quantità di luce naturale che riceve. Gli spazi molto luminosi possono gestire bene i bianchi freddi come il RAL 9016, mentre gli ambienti meno esposti potrebbero beneficiare di bianchi caldi come il RAL 9010, che aiutano a creare un’atmosfera più intima e accogliente.
In più c’è da considerare l’esposizione della stanza rispetto ai punti cardinali. È incredibile quanto lo stesso bianco cambi drasticamente tra, per esempio, una stanza esposta a Nord da una esposta a Sud. → Per scoprire come la luce naturale influisce sulla scelta dei colori a seconda dell’esposizione della tua stanza, leggi anche Come scegliere il colore delle pareti: 4 step per quello giusto.
Ecco perché è fondamentale fare delle prove di colore direttamente sulla parete, anche con i bianchi.
Testare il bianco prima di decidere
Ogni bianco ha una sua personalità. Non innamorarti di una tinta senza averla testata in casa tua.
Guarda come si comporta il bianco con il tuo pavimento: sono in armonia o il contrasto è fastidioso?
La luce cambia tutto, influenzando drasticamente la percezione del colore. Un bianco che sembra perfetto in negozio potrebbe apparire completamente diverso una volta applicato alle pareti di casa.
Te lo ripeto: ti consiglio sempre di testare la pittura su una piccola porzione di parete, per assicurarti che la tonalità funzioni bene con l’illuminazione e gli arredi circostanti.
Quale bianco per il soffitto?
Il colore che di solito si utilizza sul soffitto è RAL 9016 ( NCS S 0300-N) che è brillante e ottico.
Come abbinare i bianchi RAL tra loro?
Non esiste un abbinamento giusto o sbagliato: dipende tutto dal mood che vuoi creare. Sempre meglio mantenersi su una scala tonale simile per un effetto più armonioso: i bianchi caldi vanno con i bianchi caldi e i freddi si abbinano bene con i freddi. Il RAL 9003 può alleggerire palette dominate da bianchi più caldi come il RAL 9010, mentre il RAL 9016 sta benissimo con i bianchi grigiastri freddi, come RAL 9018.
Ma quindi, come scegliere il bianco perfetto per te?
Come avrai capito, ogni bianco ha una sua personalità. Non esiste un “regolamento” fisso, tutto dipende dai fattori che abbiamo già visto (materiali e colori già presenti, esposizione della stanza, stile architettonico), ma anche dall’atmosfera che desideri creare nei tuoi spazi.
Se hai dubbi su quale tonalità scegliere o su come abbinarla agli arredi, sono qui per aiutarti.
Con le consulenze colore analizziamo insieme le tinte che ti fanno battere il cuore, trovando le sfumature più adatte per trasformare i tuoi interni in un ambiente che parli di te.
ADV – Sono entusiasta di condividere con voi questa collaborazione speciale con METRA Building: un marchio ammirevole per l’eccellenza dei suoi serramenti in alluminio. È un onore poter raccontare il loro impegno verso qualità, design e sostenibilità.
Persiane o tapparelle? Ecco perché, secondo me, non c’è gioco
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Quando si tratta di scegliere tra persiane e tapparelle, non c’è competizione: le persiane in alluminio vincono a mani basse.
Esteticamente, offrono un fascino senza tempo che le tapparelle non riescono a eguagliare.
Questa grazia tradizionale si riversa sia outdoor che indoor.
Una persiana socchiusa vista dall’interno ha un potere decorativo inequiparabile a quello di una tapparella, che, fatta eccezione per alcuni modelli di ultima generazione, è un elemento che si tende a nascondere, piuttosto che valorizzare.
Altro punto di distacco – che dimostra come sostituire le tapparelle con delle persiane sia una scelta saggia – è determinato dal cassonetto, spesso inestetico o motivo di spifferi e dispersione termica.
La vera svolta per quanto riguarda l’home styling è che se scegli con cura finestre e persiane, potresti persino fare a meno delle tende interne.
Hai capito bene, e sì, se mi leggi da un po’ sai quanto io sia pro-tende, ma con i giusti infissi e particolari condizioni di veduta esterna, questa può essere una splendida soluzione.
Una persiana esalta gli interni con un effetto luminoso e arioso e dona una vista poetica quando le persiane sono socchiuse.
Dal punto di vista pratico, le persiane offrono una maggiore durata e resistenza agli agenti atmosferici rispetto alle tapparelle, senza dimenticare la questione della sicurezza, che è decisamente superiore.
Come cambia il volto di un edificio con le persiane giuste
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L’architettura degli edifici caratterizza il volto di un’intera città.
Alzi la mano chi, come me, cammina sempre con il naso all’insù ogni volta che visita il centro di una città inesplorata, fantasticando sulle vite che abitano dietro quelle caselline: le persiane.
Le persiane in alluminio sono un alleato insostituibile nell’elevazione dell’aspetto esterno di una facciata.
Che si tratti di una nuova costruzione o di un palazzo storico ristrutturato, la scelta delle persiane è cruciale.
Per edifici storici o caratterizzati da una particolare architettura, le persiane in alluminio offrono un mix di eleganza e modernità, senza compromettere l’estetica originale.
Grazie alla vasta gamma di colori e finiture disponibili, puoi scegliere il design che meglio si integra con lo stile architettonico dell’edificio, così da mantenere il carattere originario, mentre si aggiornano le funzionalità con l’innovazione moderna.
Perché l’alluminio è il materiale migliore per le persiane?
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L’alluminio è la scelta d’eccellenza per le persiane e non è difficile capire il perché.
È un materiale leggero e, al contempo, incredibilmente robusto. Non devi preoccuparti di come sarà tra dieci anni.
È sostenibile. Dura molto di più che una vita perché è interamente riciclabile, all’infinito. Questo vuol dire che durante il processo di riciclo tutto il materiale può essere re-impiegato per usi successivi, in quanto le sue proprietà restano invariate.
Offre una resistenza eccezionale agli agenti atmosferici: non si deforma, non si schiarisce (come farebbe il legno).
La manutenzione necessaria negli anni è minima: non dovrai stressarti con costose e ripetute operazioni di mantenimento.
Le caratteristiche isolanti dell’alluminio aiutano a mantenere la temperatura ideale all’interno della tua abitazione, riducendo i costi energetici e migliorando l’efficienza complessiva dell’edificio. Un vantaggio incredibile, sia per il tuo benessere in casa, che per il tuo portafoglio e, per ultimo, anche per l’ambiente.
Non va sottovalutato nemmeno l’isolamento acustico, che rende gli interni più tranquilli e silenziosi, beneficio poderoso, soprattutto in contesti urbani.
Tutto questo si traduce in maggiore comfort e zero stress.
Ognuna di queste caratteristiche è motivo di benessere per chi vive la quotidianità in casa, ma solo una scelta che punta tutto sulla qualità è in grado di soddisfare a pieno ognuno di questi punti.
Tutti i modelli da scoprire di persiane in alluminio per esterni
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Veniamo alla parte più succulenta: la scelta del modello giusto.
Esploriamo alcuni modelli di persiane in alluminio METRA Building, eccellenza italiana in fatto di infissi della quale sono onorata di parlarti qui, sul mio spazio online.
METRA Building si distingue per la qualità dei suoi serramenti in alluminio, capaci di ridurre il consumo energetico fino al 30% grazie alla tecnologia HES (High Energy Saving). Gli infissi METRA sono dotati di soluzioni antieffrazione certificate in classe RC2 e RC3 e fino a 16 punti di chiusura.
Il design Made in Italy è sempre personalizzabile, al fine di prestarsi ad ogni tipo di progetto. Sul sito di METRA ci sono tantissime realizzazioni da esplorare, che dimostrano la maestria di questa incredibile realtà (una tra tante: il Bosco Verticale di Milano).
Persiane tradizionali, ma con un dettaglio di stile
La linea Origini di METRA Building include persiane in alluminio dal look tradizionale, perfette per la valorizzazione di palazzi storici, ma anche di case indipendenti contemporanee che vogliono optare per l’eleganza classica e intramontabile.
Hanno lamelle fisse o orientabili e diversi design tra cui scegliere, a seconda dell’estetica e del tipo di apertura desiderata.
Il dettaglio di stile che fa la differenza? Tutte le componenti sono abbinate alla struttura, così da integrarsi perfettamente e da non condizionare la scelta delle finiture metalliche da portare in casa.
I dettagli degli infissi sono spesso il punto di partenza da cui noi home stylist peschiamo le finiture metalliche da inserire in casa, ma non sempre questi corrispondono ai gusti dei clienti e, quindi, dobbiamo trovare soluzioni creative o optare per un mix di metalli diversi. Avere la possibilità di scegliere la stessa colorazione della persiana anche per cerniere e maniglie è una vera e propria svolta, anche per gli interni.
2. Persiane oscuranti a doghe verticali per un look audace
Le persiane oscuranti, anche dette scuri, sono dotate di lamelle fisse, in grado di creare una privacy totale di cui beneficiare in casa.
Oltre al classico modello a doghe orizzontali e a uno essenziale senza doghe, adatto sia a edifici classici che alle architetture più moderne, METRA Building vanta di persianeoscuranti a doghe verticali.
Il particolare design è in grado di conferire un look sofisticato e moderno anche alla facciata più semplice ed essenziale. Un vero e proprio dettaglio differenziante che veste e personalizza un edificio.
Una soluzione discreta ed efficiente per regolare la luce che filtra dalle ampie vetrate e, nel contempo, per garantire privacy, è costituita dalle persiane scorrevoli.
Si muovono su carrelli con guide a scomparsa nel pavimento. L’ automatizzazione avviene cliccando un pulsante che viene installato all’interno dell’abitazione e permette di chiudere le persiane.
4. Persiane scorrevoli che scompaiono nella muratura
Una soluzione innovativa che combina alla perfezione estetica, ottimizzazione dello spazio e praticità è incarnata dalla linea Milano, che include persiane scorrevoli che scompaiono nella muratura. Le lamelle frangisole sono fisse o orientabili.
Funzionano grazie a carrelli nella parte inferiore delle ante, che camminano su una guida in acciaio.
Come scegliere il colore migliore per le persiane?
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Così come per la palette degli interni, anche la scelta del colore per gli elementi esterni della casa va ponderata, in quanto va a definire l’identità estetica della tua casa.
Per ottenere un effetto armonioso, è importante considerarel’intero contesto architettonico e cromatico dell’edificio.
Dove siamo? In campagna o in città? Cosa c’è intorno all’edificio? Come sono le abitazioni qui intorno?
Tieni presente che questa scelta non si affida sempre e solo al tuo buon gusto.
Regolamenti comunali: molti comuni hanno normative che stabiliscono i colori e i materiali consentiti per le persiane, soprattutto nei centri storici o in zone vincolate.
Condomini: se abiti in un condominio, potrebbero esserci vincoli stabiliti nel regolamento condominiale, che definiscono il colore e lo stile delle persiane per mantenere un aspetto armonico tra le diverse unità.
Vincoli paesaggistici: in alcune zone sottoposte a vincolo paesaggistico o storico, i colori e le finiture delle persiane devono rispettare le direttive imposte dalle sovrintendenze per i Beni Culturali o Ambientali. In questi casi, può essere necessario richiedere un’autorizzazione.
Se la tua scelta non è sottoposta a questi tre vincoli, ecco una serie di suggerimenti per selezionare il colore perfetto per le tue persiane in alluminio.
Le tonalità neutre, come il bianco o il grigio, sono ideali per chi cerca un look moderno e minimalista. Marroni e verdi sono degli evergreen, classici e senza tempo. Sul catalogo METRA Building sono presenti sfumature neutre di diverse temperature cromatiche e diversi livelli di luminosità.
Questa ampia gamma rende semplice la combinazione del colore della parete dell’edificio con quello delle persiane.
In generale:
con i neutri chiari non sbagli mai: se la parete presenta un colore freddo, meglio abbinare un neutro freddo, se la parete ha un colore caldo, si può optare per i bianchi, i beige o i grigi caldi;
se hai indecisioni sulla gradazione, puoi abbinare per luminosità il colore della persiana a quello del pavimento esterno, ovvero, puoi scegliere un colore tanto chiaro o tanto scuro quanto il pavimento;
i verdi e i marroni avvolgenti sono sempre attuali e perfetti specialmente per le abitazioni immerse nella natura.
Prove colore per abbinare persiane, pareti e pavimenti esterni, che ho creato con il configuratore sul sito di METRA Building.
Contiene decine di rivestimenti sia per il pavimento che per le pareti esterne, così puoi facilmente riprodurre la combinazione presente sulla tua abitazione e testare i diversi modelli e i diversi colori delle persiane.
È uno strumento prezioso per chi desidera fare una scelta ponderata e in linea con i propri gusti e lo stile dell’abitazione.
Dove acquistare delle persiane in alluminio di alta qualità?
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Se anche tu sogni di esaltare la tua facciata con delle persiane di qualità e vuoi nel contempo ottimizzare l’isolamento termico e acustico dei tuoi interni, allora non ti resta che affidarti a un’azienda il cui nome è garanzia di qualità.
Come anticipato, con decenni di esperienza e una reputazione consolidata, METRA Building offre soluzioni che combinano design, funzionalità e innovazione tecnologica.
Le persiane in alluminio METRA Building sono progettate per resistere nel tempo e offrono performance elevate in termini di isolamento termico e acustico, oltre a un’incredibile scelta di modelli e colori.
Non c’è scelta migliore che investire in prodotti che migliorano il comfort della tua abitazione e ne aumentano il valore estetico e l’efficienza energetica.
METRA Building vanta di una rete di rivenditori autorizzati, attraverso la quale è facile ricevere assistenza personalizzata e professionale per ogni esigenza, dalla scelta all’installazione.
Non ti resta che cercare la soluzione più adatta alla tua casa: i tuoi interni e la facciata della tua casa te ne saranno grati!
È innegabile, a prima vista fanno subito pensare a uno stile in particolare: il Bohemienne. Possiamo affermare che non c’è Bohemienne senza arredi o complementi in rattan e bamboo? In un certo senso sì, ma è anche vero che la creazione di un atmosfera, non passa per forza sempre attraverso determinati materiali.
In più, questo rapporto morboso tra rattan e bambù e interni bohemienne, ultimamente è stato un po’ esasperato e, di conseguenza, banalizzato e, pur non essendo una grande fan di questa vulcanica e massimalista espressione d’arredo, questo mi dispiace.
Se vuoi capire meglio di cosa sto parlando, sfoglia questo carosello che ho pubblicato sul mio profilo Instagram qualche tempo fa.
Tornando ai materiali protagonisti di questo articolo, c’è da puntualizzare che entrambi stanno benissimo anche in ambienti che non hanno nulla a che fare con lo stile boho.
Voglio dimostrarti come mobili in rattan o in bamboo possano aggiungere eleganza, stile e freschezza alla tua casa, senza trasformarla in uno spazio dal sapore boho.
Partiamo subito facendo un po’ di chiarezza su questi materiali caldi e ricchi di texture, che non passano mai di moda.
Che cosa sono il rattan e il bambù e cosa non sono
Stili d’arredo che contengono il rattan e il bambù
Rattan e bamboo sono utilizzati da secoli nel mondo dell’arredamento di interni. Ecco gli stili d’arredo in cui è più frequente facciano la loro scenografica comparsa.
Bohemien. Come anticipato, questo stile ama il rattan e il bambù ed è costituito da colori caldi e sgargianti, fantasie ispirate a correnti diverse, metalli opachi come ottone anticato, oro e bronzo, tante frange, piante e una buona dose di tessuti artigianali dall’alta qualità estetica e materica.
Mid Century Modern. Gli intrecci tipici delle radio vintage sono quasi un must in un interno Mid Century, contraddistinto da legno rossastro o aranciato, velluto e tessuti spesso in colori pastello, gambe e piedini dei mobili dalla forma affusolata, forme geometriche, metallo cromato, ottone, vetro e multistrato. La palette è ricca: vibra dai colori pastello fino a tinte audaci come ottanio, senape, arancio e verde acido.
Seventies. Alzi la mano chi è cresciutə in una casa con almeno una cassettiera o un baule in rattan intrecciato, rigorosamente lucido, prodotto negli anni ‘70. Questa corrente d’arredo è celebre anche per alcune icone in bamboo come Slipper Chair di Tito Agnoli.
Coloniale. Un mix di eleganza e tropicalismo, con influenze europee e pattern esotici. Bamboo e rattan sono utilizzati o per alcuni arredi principali o per alcuni dettagli decorativi come specchi con cornici intrecciate, cestini, paralumi, e divisori.
Scandinavo cottage core. Immagina una casa nordica di campagna: legno, tessuti naturali, un pizzico di romanticismo a colori pastello, pattern botanici e qualche accenno di rattan per mettere in correlazione indoor e la campagna circostante.
Eclettico scandinavo. Mescola elementi moderni e tradizionali con rattan usato in modo raffinato e davvero stiloso. Ne parliamo meglio qui sotto.
Non vuoi un effetto boho? Scegli gli arredi in rattan e bambù giusti
Come abbinare il rattan e il bambù se non ami il Bohemienne
Se vuoi sfuggire a un look troppo rustico o boho, fai attenzione a questi abbinamenti da evitare.
Frange: tieniti lontano da cuscini, decorazioni murali, poltrone macramè e lampade dotate di frange.
Metalli opachi o anticati: preferisci metalli lucidi o cromati, che danno un tocco più moderno.
Oggetti etnici: evita i decori esotici.
Tappeti mandala e in iuta decorata: scegli tappeti più semplici, con pattern lineari o geometrici.
Tante piante vicine: un paio di piante ben posizionate porteranno freschezza senza rimandare agli interni boho.
Vale tutto il contrario, se, invece, vuoi creare un’atmosfera boho.
Vediamo ora 4 modi per arredare con rattan e bambù, aldilà dello sdoganato match con il bohemien.
1) Mobili in rattan e bambù con lo stile Mid Century
Come anticipato, il rattan sta benissimo negli interni Mid Century Modern, contraddistinti da legno caldo e ben rifinito, linee moderne, contrasti materici e colori caldi. Il segreto per abbinare rattan e bambù con lo stile Mid Century sta nei materiali complementari. Entrambi sono materiali naturali che possiamo definire “caldi”, così come il legno. Tutti questi materiali, infatti, emanano una sensazione di accoglienza e calore. Per un effetto sofisticato e sempre attuale, tipico del Mid Century, combinali con materiali “freddi” come metalli e vetro.
Puoi valorizzare gli intrecci attraverso figure geometriche e pattern a griglia che ne ricordano la trama. Un esempio, è la carta da parati di Alvar Alto M.I.T.
2) Abbinare arredi in rattan e bambù con il cottage core scandinavo
Nel cottage core scandinavo (te lo racconto meglio in questo articolo sui 4 volti dello stile nordico), il rattan si inserisce tra legno massello, pattern botanici o floreali, lino, colori terrosi o tinte pastello.
È perfetto per creare quell’atmosfera accogliente di una casa di campagna.
Aggiungi tappeti tessuti a mano e qualche decorazione tradizionale per un tocco autentico.
Immagina una poltrona in rattan accanto a un camino o in una veranda luminosa con piante da interni: un sogno poetico e raffinato.
3) Mobili in rattan e bambù per un interno contemporaneo cocooning
Lo stile contemporaneo cocooning genera ambienti freschi, ma altamente accoglienti e rilassanti. I colori sono morbidi e neutri, con accenti di calore dati da materiali come legno, rattan o vimini, bamboo e terracotta. I mobili sono perlopiù bassi, come nell’arredamento giapponese, e non mancano tessuti morbidi di qualità per massimizzare il comfort.
Se vuoi creare questo stile, rattan e bamboo sono perfetti per tavolini, poggiapiedi, lampade e poltroncine, tutti dalle forme semplici, ma accattivanti.
Mobili in rattan e bambù negli interni Svensk Tenn (eclettismo scandinavo)
Gli interni tipici dell’eclettismo scandinavo (te ne parlo anche in questo video su Instagram, in cui ti invito a seguirmi), delineato dallo storico brand Svensk Tenn, fanno ampio uso di bamboo e rattan.
Si tratta di un mood che racchiude eleganza, qualità manifatturiera e classe, ma con un vivido tocco di brio apportato dai pattern botanici di Joseph Frank, dai colori sgargianti e dal mix and match eccezionale di oggetti, fantasie e materiali. Iconiche sono le sedie 2238 (nella foto qui sotto, a sinistra) con lo schienale in rattan e la 2025 (a destra) con stecche in bambù e sedile in rattan o in tessuto.
Insomma, rattan e bambù sono materiali molto versatili dal punto di vista stilistico. Ora sono stra-curiosa di sapere in un commento qui sotto in quale versione li preferisci tu.
ADV – Questo articolo è frutto di una piacevole e desiderata collaborazione con CASAFIKA.
Ma cos’hanno di tanto speciale? Gli ingressi delle case scandinave sono curati, pratici e accoglienti allo stesso tempo. Questo connubio li rende davvero desiderabili.
In questo articolo, troverai 4 moodboard con relative shopping list per trasformare il tuo ingresso in uno spazio stiloso e funzionale, ispirato alle abitazioni del Nord Europa.
La scelta dei mobili: l’autenticità è tutto
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Mobili ingresso must have per un look scandinavo vintage
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Ecco una serie di arredi da prendere in considerazione se stai arredando o rinnovando il tuo ingresso e brami che assomigli tanto a quello delle case nordiche.
5 dritte di interior styling per rendere accogliente il tuo ingresso scandinavo
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Grande o piccolo che sia, l’ingresso è il biglietto da visita della tua casa, quindi è fondamentale che sia accogliente e curato, così da darti il benvenuto ogni giorno, quando rientri in casa.
Ecco 5 trucchi di styling da mettere in pratica per rendere ancora più affascinante il tuo ingresso.
Mix di materiali: combina legno, metallo e tessuti naturali per un look autentico e accogliente.
Luce naturale: massimizza la luminosità all’ingresso, preferendo arredi dalla finitura satinata o lucida e specchi, per riflettere la luce.
Tessuti e cuscini: aggiungi cuscini e tappeti in tessuti naturali come cotone e lana per un tocco di calore e comfort extra.
Piante: le piante sono un elemento essenziale nelle case nordiche, portano vita e freschezza in qualsiasi ambiente.
Colore: non credere che i neutri siano l’unica opzione per un ingresso scandinavo. Non aver paura di aggiungere tocchi di colore con lampade, carta da parati, pittura murale e oggetti decorativi.
Ingresso scandinavo vintage: 4 moodboard, una per ogni esigenza (di spazio)
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Veniamo al punto più succulento dell’articolo, quello per il quale ho selezionato alcuni dei pezzi di storia scandinava in vendita su Casafika, creando delle proposte di ingresso per ogni esigenza di spazio (ingresso piccolo e stretto, ampio, spiovente e nell’open space).
Casafika è lo spazio fisico (a Brescia) e online in cui puoi trovare mobili e complementi vintage scandinavi selezionati con cura, direttamente in Nord Europa da Martina e Daphni, proprietari e curatori.
Alla fine di ogni moodboard trovi i link per acquistare su Casafika gli arredi protagonisti di ogni tipologia di ingresso.
Come arredare un ingresso piccolo e stretto (con pezzi scandinavi vintage)
Se il tuo ingresso consiste in una paretina compresa tra due porte, o in una piccola nicchia tra due pilastri, quello che ti serve è un arredo che si estende in verticale, come una cassettiera, una madia stretta e alta, o anche un set di mensole aperte.
Per completare il look non può mancare uno specchio tondo, che addolcisce lo spazio dilatandolo visivamente.
Ti piace questo look? Pensi faccia per te? Ecco la shopping list.
Cassettiera scandinava anni ‘60, misura 60 x 37 x 83 cm ed è un pezzo autentico vintage scandinavo, prodotto negli anni ‘60. I pomelli tondi la rendono davvero particolare e la capienza è abbondante. Nei cassetti c’è spazio per ombrelli richiudibili, occhiali da sole, chiavi, portafogli e anche piccole pochette.
Specchio scandinavo rotondo: ha un diametro di 45,5 cm e una cornice in legno elegante e versatile. Un pezzo che resta attuale sempre.
Arredare un ingresso scandinavo, nel sottoscala o nell’attico
Non hai un ambiente dedicato all’ingresso e le tue pareti sono spioventi? Se l’entrata è vicina a un sottoscala aperto, puoi utilizzare proprio quello spazio come ingresso.
Puoi sistemare una lampada da terra nella parte in cui il soffitto è più alto e utilizzare la zona più spiovente per fare posto a una panca e degli appendiabiti.
Questa soluzione è perfetta anche per l’ingresso di un attico.
È questa la soluzione perfetta per te? Ecco la shopping list.
Panca scandinava con seduta imbottita: su un lato ha un comodo cuscino, mentre per l’altra metà l’imbottitura non c’è. Questa caratteristica permette di trasformare una porzione di panca in tavolino, appoggiando pochette, svuotatasche o oggetti decorativi.
Lampada da terra anni ‘60 con paralume arancio: la struttura è quella tipica di un arredo Space Age e il colore è distintivo dell’epoca che va tra gli anni ‘50 e i mitici anni ‘70. Quel paralume arancio (e la luce che si scalda attraversandolo) renderà più accogliente e raccolto il tuo ingresso vintage.
Come arredare un ampio ingresso? Ispirazione vintage svedese
Il tuo ingresso è ampio? Questa sì che è una fortuna. Per valorizzarlo e per sfruttare lo spazio che questo ambiente ti offre, highboard e sideboard sono sempre una soluzione ottima.
Cassetti e ante chiuse permettono di mantenere l’ordine nella prima zona su cui si apre la tua casa, mentre il piano superiore è un’opportunità per esporre decorazioni e oggetti che ti rappresentano. Puoi aggiungere un pratico sgabello – utile per poggiare la borsa al volo o per sederti e infilare le scarpe – e uno specchio verticale.
Ecco la lista degli acquisti per questo ingresso.
Highboard scandinavo in teak: lungo 159 cm ha tutto lo spazio necessario per riporre occhiali, posta, cappelli, ombrelli, chiavi e tanto altro. Sotto i cassetti c’è un’anta nascosta, dietro la quale i due ripiani dell’anta di sinistra si estendono.
Sgabello vintage con seduta in similpelle: è originale degli anni ‘60. Le linee essenziali sono una garanzia di intramontabilità. La seduta in similpelle è l’elemento di unicità che rende davvero affascinante questo sgabello scandinavo.
Specchio svedese anni ‘60: con i suoi 86,5 cm di altezza è il modello perfetto per l’ultima occhiata all’outfit prima di uscire di casa. Elegante e intramontabile, come solo uno specchio scandinavo vintage sa essere.
Come arredare un ingresso in un open space?
Il tuo ingresso si apre direttamente nel soggiorno?
In questo caso puoi riservare una piccola porzione di parete adiacente alla porta a uno specchio degno di nota e a un appendiabiti. Per contenere gli oggetti da tenere a portata di mano all’ingresso, puoi utilizzare un mobile chiuso vintage dall’aspetto raffinato e non tipicamente a uso ingresso, che si integri nell’estetica del soggiorno.
Di seguito trovi gli arredi principali della moodboard.
Credenza Art Deco originale, anni ‘40: sofisticata e di gran classe, ma anche pratica e molto capiente. Proprio quello che serve in un ingresso che si apre sul living.
Come creare un ingresso scandinavo vintage? Recap
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Autenticità dei mobili: opta per pezzi vintage per un effetto autentico e unico.
Mobili must-have: panca vintage, appendiabiti, mobile chiuso e specchio, scaffale a scaletta.
Gli ingredienti per lo styling perfetto:
mix di materiali;
luce naturale;
tessuti e cuscini naturali;
piante;
tocchi di colore.
Casafika: è il posto ideale per trovare arredi vintage scandinavi. Casafika, sia fisicamente a Brescia che online, offre una selezione curata di mobili e complementi d’arredo direttamente dal Nord Europa.
Fammi sapere in un commento qui sotto se queste moodboard ti hanno ispirato a creare un ingresso scandinavo che sia allo stesso tempo funzionale, accogliente e stiloso.
Non amo incasellare gli stili d’arredo in standard ben specifici. Non è possibile farlo, anzi, stai alla larga da chi decanta delle regole ferree per ottenere un certo stile nelle proprie case. Molto spesso si tratta di congetture e teorie rilasciate da qualcuno e copiate, poi da tutti gli altri. Non dimentichiamoci che gli stili d’arredo derivano da case reali abitate da esseri umani con i propri gusti personali.
Se ci fossero davvero standard rigidi da seguire per dare un certo “sapore” agli interni, le nostre abitazioni sarebbero tutte l’una il doppione dell’altra, non trovi? Beh, in effetti, sempre più spesso ci imbattiamo sui social in case praticamente identiche con bianco, legno chiaro, pavimenti in legno o gres effetto legno, listelli dietro la tv e carta da parati jungle sulla parete alle spalle del letto.
Dai, lo so che leggendo te ne è venuta in mente almeno una così.
Io amo basarmi sui fatti per rinforzare le mie tesi. Se c’è uno stile d’arredo che conosco meglio degli altri, quello è lo stile scandinavo.
Le abitazioni scandinave non sono tutte uguali, ovviamente.
Nello stesso stile nordico possiamo identificare delle nicchie stilistiche differenti. Ho estrapolato 4 diversi filoni decorativi che fanno tutti capo all’arredamento nordico. Sono sicura, tuttavia, che questi non sono affatto gli unici.
Modernismo scandinavo
Il Modernismo Scandinavo emerse tra gli anni ’30 e ’70 del 20° secolo, influenzato dalle idee della scuola del Bauhaus, ma con un’interpretazione unica che rifletteva i valori culturali e le esigenze funzionali della società scandinava. Questo stile è stato una risposta alla necessità di creare oggetti e ambienti che fossero non solo estetici, ma anche pratici e accessibili a tutti.
Il principio guida del Modernismo Scandinavo è la funzionalità. Ogni elemento del design ha uno scopo ben definito e non si lascia troppo spazio al superfluo. Le linee pulite e le forme semplici (ma mai banali) sono tratti distintivi. Mobili e oggetti sono spesso caratterizzati da contorni netti e geometrici.
L’uso di materiali naturali come il legno massello, in particolare il teak, la quercia e la betulla, è molto comune. Tuttavia, molte icone del design scandinavo sono anche in tubolare d’acciaio, materiali plastici e multistrato (entrambi questi ultimi considerati innovativi negli anni ‘50). Anche il cuoio e il lino sono materiali popolari.
Un altro aspetto fondamentale è la durabilità. I prodotti sono progettati per durare nel tempo, sia per la qualità dei materiali che per il design intramontabile.
Questo stile si rifà alle case firmate dai grandi designer e architetti degli anni d’oro (anni ‘50, ‘60) come la Aalto House, la Finn Juhl House o le case dei coniugi Eames.
Tra le icone di design per ricreare questo stile ci sono senza dubbio i capolavori intramontabili di questi designer.
Arne Jacobsen
Conosciuto, per esempio, per la poltrona Egg o la poltrona Swan, Jacobsen è un’icona del design danese che ha influenzato fortemente il modernismo scandinavo. Notevoli sono anche le sue celebri fantasie geometriche per carta da parati e tessuti.
Alvar Aalto
Finlandese, Aalto è strettamente associato al movimento modernista scandinavo. Le sue opere, come il vaso Savoy e la Paimio Chair, sono riconoscibili per il loro design organico e innovativo.
Hans J. Wegner
Famoso per la sua serie di sedie, tra cui la Wishbone (di cui ti ho parlato in questo reel sul profilo di CASAFIKA), Wegner è noto per la maestria nella lavorazione del legno e per il design ergonomico dei suoi capolavori.
Poul Henningsen
Conosciuto soprattutto per la serie di lampade PH, Henningsen ha rivoluzionato il design dell’illuminazione con un approccio funzionale ed estetico.
2. Cottage – Rustico scandinavo
Spesso presente nell’arredamento delle case di campagna svedesi, ha subìto delle contaminazioni dallo stile inglese. È una corrente meno minimale, ma anche molto colorata e accogliente. Su questo blog trovi un intero home tour di una tipica casa svedese rosso Falun con interni rustici.
Il rustico scandinavo fa largo uso di materiali naturali come il legno, la pietra e il lino. Il legno è spesso lasciato al naturale, con venature in rilevo e finitura opaca, oppure dipinto in colori tenui. Gli arredi principali sono quasi sempre in legno massello, privi di impiallacciatura.
Tra i colori predominanti che si vedono spesso in abbinamento a questo mood, ci sono quelli terrosi e naturali, come il marrone, il cannella, il mattone e il grigio, ma anche i gialli tenui, i blu intensi e scuri, i verdi a prevalenza di giallo e il rosso Falun. Quest’ultimo è un colore rosso scuro caratteristico degli esterni delle case svedesi rurali (ti racconto la sua storia in questo video su Instagram). Negli interni rustici scandinavi, anche i colori pastello stanno benissimo.
Questo stile incorpora spesso elementi decorativi tradizionali come tappeti tessuti a mano, coperte di lana, e mobili antichi o in stile antico e perlinato sulle pareti.
Ci sono influenze inglesi, particolarmente nel design dei mobili e nei dettagli decorativi. Le stesse sedie Pinnstolar (forse le più famose dell’arredamento nordico) derivano da una sedia inglese, la Windsor. Trovi tutta la storia nell’articolo La sedia scandinava Pinnstol: curiosità e abbinamenti.
Un altro elemento caratterizzante di questa nicchia stilistica è il motivo chintz. Il chintz è un motivo botanico-floreale dai colori vivaci, di origine indiana, arrivato in Europa (e, quindi, in Inghilterra) nel 17° secolo e rielaborato con disegni della flora locale. Viene utilizzato su carte da parati, cuscini e tappeti per portare la natura della campagna anche indoor.
Oggetti decorativi come teiere in ceramica, vasi di fiori freschi e porcellane decorative sono comuni e aggiungono un tocco di charme.
3. Eclettismo scandinavo (Svensk Tenn)
L’eclettismo scandinavo è caratterizzato da un uso audace dei colori, da pattern floreali e influenze esotiche. Da questa combinazione nascono gli ambienti vibranti, fantasiosi e sgargianti tipici del celebre brand scandinavo Svenskt Tenn.
Questo stile è stato reso famoso dal lavoro di designer come Josef Frank, il quale ha lavorato per la celebre azienda svedese. Le sue creazioni sono note per l’uso di motivi floreali e botanici estremamente suggestivi sutessuti e wallpaper.
Pattern floreali L’uso di motivi floreali ricchi e dettagliati è una caratteristica distintiva. Questi pattern spesso rappresentano la natura in una maniera idealizzata e romantica, con fiori esotici e fogliame rigoglioso.
Influenze coloniali Oltre ai pattern floreali, si notano influenze coloniali nelle scelte di materiali e nei dettagli decorativi. Elementi come mobili in legno scuro, tessuti ricamati e accessori esotici evocano un senso di avventura e scoperta.
Colore e vivacità L’eclettismo nordico abbraccia una palette di colori vivaci e saturi come verde prato, giallo limone, magenta e rosso aranciato. Questa scelta cromatica crea ambienti dinamici e stimolanti, spesso con contrasti audaci.
Armonia e contrasto Nonostante la varietà di influenze, l’eclettismo scandinavo riesce a mantenere un equilibrio armonioso. Gli elementi diversi si combinano per creare uno spazio coerente e accogliente, dove ogni pezzo racconta una storia e contribuisce all’atmosfera generale.
L’eclettismo scandinavo rappresenta un approccio coraggioso e personale al design, dove l’individualità e la creatività sono celebrate. Questo stile è perfetto per chi ama mescolare culture e influenze diverse, creando ambienti unici e pieni di carattere.
4. Japandi
Il termine Japandi rappresenta una fusione tra lo stile giapponese e quello scandinavo, combinando l’estetica minimalista e funzionale di entrambi i mondi. Sebbene Japandi sia un termine relativamente moderno, la compatibilità tra i due stili non è casuale e si basa su principi estetici e filosofici comuni.
Negli anni ’50 e ’60, il movimento modernista promosse principi di design che erano in linea sia con l’estetica giapponese che con quella scandinava. Designer modernisti come Alvar Aalto (Finlandia) e Isamu Noguchi (Giappone) condivisero molte idee comuni.
Durante il 20° secolo, ci sono stati numerosi scambi culturali tra il Giappone e i paesi scandinavi, specialmente attraverso esposizioni internazionali e conferenze di design. Questi eventi hanno facilitato l’influenza reciproca tra le due tradizioni di design.
In più, il concetto giapponese di wabi-sabi, che celebra l’imperfezione e la bellezza dell’impermanenza, ha trovato risonanza nella sensibilità scandinava per il design sobrio e funzionale.
Materiali naturali Il design Japandi si caratterizza per l’uso di materiali naturali come legno, bambù, ceramica, pietra e tessuti grezzi come lino e cotone. Il legno può essere sia rustico e al naturale che ben rifinito, satinato, con tonalità piuttosto calde. Le fantasie spaziano da motivi floreali e botanici, rappresentati in modo stilizzato, a forme geometriche semplici, con un’enfasi sulle texture naturali tattili.
Aspetto essenziale Dal punto di vista decorativo, il Japandi adotta un approccio minimalista, privilegiando pochi elementi essenziali e creando spazi che trasmettono armonia ed equilibrio. Ogni oggetto è scelto per la sua funzionalità e si utilizzano punti focali per attrarre l’attenzione senza sovraccaricare l’ambiente. Nella decorazione si possono integrare elementi tipici delle abitazioni giapponesi come lanterne di carta, porcellane, paraventi e pannelli scorrevoli in legno e carta.
Palette naturale La palette di colori è composta da tonalità neutre come bianco, grigio e beige, che offrono uno sfondo luminoso e accenti caldi. In questo modo, il Japandi genera spazi eleganti, sereni e funzionali, portando l’attenzione sulla bellezza della natura e dell’artigianato. Guarda l’home tour di una casa in stile Japandi.
Come avrai di certo notato dalle immagini, queste quattro interpretazioni dello stile nordico sono molto diverse tra loro. Ognuna ha le sue caratteristiche, reinterpretabili da chiunque ne voglia prendere ispirazione.
Nel testo, ho cercato di fornirti informazioni legate a contesti storici e artistici. Per conoscere uno stile a fondo, secondo me, bisogna partire dagli avvenimenti, per carpirne l’essenza autentica.
Se stai arredando casa, sappi che seguire delle linee guida alla lettera non ti serve a nulla. Quello che possono aiutarti a fare gli stili d’arredo è prendere ispirazione per manifestare la tua personalità attraverso la tua casa.
In quale di questi 4 filoni ti identifichi maggiormente? Fammelo sapere in un commento, mi fa sempre piacere entrare in contatto con te.
Continuiamo la discussione sugli stili d’arredo anche su Instagram (ne parliamo spesso). Scrivimi in DM se hai letto questo articolo e fammi sapere, se ti va, cosa ne pensi.
La carta da parati è uno degli elementi più potenti per trasformare la tua casa in un vero e proprio capolavoro di stile. Una scelta ben fatta può creare un effetto wow immediato e dare un carattere unico ai tuoi spazi, così come una scelta fatta “male” può rendere lo spazio poco coeso e confusionario.
Ecco una guida pratica per scegliere la carta da parati perfetta, utile per evitare errori comuni e per intraprendere una scelta di cui non ti pentirai.
Mai e poi mai: seguire una moda senza trovare il proprio stile personale
Uno degli errori più comuni quando si sceglie la carta da parati è lasciarsi trasportare dalle mode passeggere senza considerare il proprio stile personale.
Motivi come i disegni Jungle sono stati di grande tendenza in passato. Come ogni cosa, quando una fantasia diventa popolare, viene reinterpretata a tal punto da essere quasi storpiata e perdere tutto il suo fascino originale. Tornando alle carte da parati Jungle, quelle fatte bene sono ancora sulla cresta dell’onda, ma le versioni reinterpretate durante il boom del trend, quelle sono passate di moda in un lampo.
Nella grafica qui sotto ti mostro con due esempi pratici, le tre fasi dell’evoluzione di un trend.
Per evitare questo errore, è importante trovare uno stile che ti rappresenti davvero e che ti faccia sentire a casa.
Fantasia o texture materica? Non tutte le carte hanno un pattern
Ti metto in guardia da una tentazione molto diffusa. Stai alla larga dalle carte da parati “effetto qualcosa”, come le carte da parati effetto legno. Piuttosto considera di rivestire la parete con un bel pannello di legno: l’autenticità ripaga sempre. Esistono anche gli effetto cemento o peggio, effetto mattoni, ma posarle è un crimine contro il buon gusto.
Valuta bene l’effetto che desideri ottenere: un pattern può essere vivace e dinamico, mentre una texture materica offre eleganza e raffinatezza.
Scegliere la fantasia in base allo stile della casa e alle sensazioni che vuoi trasmettere
La fantasia della carta da parati deve armonizzarsi con lo stile della tua casa e con le sensazioni che desideri trasmettere. Ecco alcune opzioni da considerare.
William Morris: per un tocco di eleganza classica e sofisticata.
Floreale grafica (es. pattern di Marimekko): ideale per un ambiente moderno e vivace, con i suoi fiori stilizzati e colori accesi.
Floreale romantica (come foto): perfetta per creare un’atmosfera accogliente e dolce.
Floreale geometrica: combina elementi naturali con forme geometriche per un look contemporaneo e unico.
Prima la carta poi la palette
La carta da parati può essere un ottimo punto di partenza per scegliere la palette cromatica della tua casa.
Se una carta ti attrae, è probabile che i colori presenti ti piacciano già. Usa questi colori come guida per scegliere tinte e sfumature da applicare agli altri elementi decorativi della stanza.
Come scegliere il materiale della carta da parati?
Oltre a scegliere il design e il pattern, è fondamentale considerare il materiale della carta da parati, poiché ogni tipo offre caratteristiche uniche e si adatta meglio a determinate situazioni e stanze.
Carta
Caratteristiche: la carta è il materiale più tradizionale per la carta da parati. È generalmente economica e disponibile in una vasta gamma di design e colori. Tuttavia, può essere più delicata e difficile da pulire rispetto ad altri materiali.
Dove è indicata: ideale per stanze a basso traffico e aree asciutte come camere da letto e studi. Non è consigliata per ambienti umidi come bagni o cucine, poiché può danneggiarsi facilmente con l’umidità.
TNT (Tessuto Non Tessuto)
Caratteristiche: il tessuto non tessuto (TNT) è un materiale resistente e facile da applicare. È composto da una miscela di fibre naturali e sintetiche che lo rendono robusto e lavabile. È anche traspirante, il che lo rende resistente alla muffa.
Dove è indicato: perfetto per quasi ogni stanza della casa, inclusi soggiorni, corridoi e bagni (nelle zone in cui non è a diretto contatto con l’acqua), grazie alla sua resistenza all’umidità. È anche una buona scelta per le stanze dei bambini, poiché è lavabile e facile da pulire.
PVC
Caratteristiche: la carta da parati in PVC è estremamente resistente e facile da pulire. È impermeabile e può sopportare l’usura quotidiana, il che la rende ideale per aree ad alto traffico.
Dove è indicato: ottima per cucine (no paraschizzi), bagni (non nel box doccia) e altre aree soggette a schizzi e umidità. È anche una buona scelta per ambienti commerciali o uffici, dove la durata e la facilità di manutenzione sono fondamentali.
Fibra di Vetro
Caratteristiche: La fibra di vetro è uno dei materiali più resistenti e duraturi per la carta da parati. È ignifuga, resistente all’acqua e alla muffa, e può essere pitturata più volte, rendendola una scelta versatile.
Dove è indicato: Ideale per bagni (anche in zone a diretto contatto con l’acqua), cucine (anche paraschizzi), e ambienti ad alta umidità. È anche utilizzata in spazi pubblici e commerciali per la sua durabilità e resistenza a danni e abrasioni.
Fantasia grande o piccola? Come scegliere una carta da parati proporzionata al tuo ambiente
La dimensione del pattern deve essere proporzionata alla parete e alla stanza.
La scelta della carta da parati può trasformare completamente l’atmosfera di una stanza. Ecco alcune considerazioni importanti da tenere a mente.
Su quale parete mettere la carta da parati? Esempi pratici e guida caso per caso
La scelta della parete su cui applicare la carta da parati può influire notevolmente sull’effetto finale nella stanza. Ecco alcuni esempi pratici per aiutarti a decidere.
1) Forma della stanza e correzione dei volumi
Stanze lunghe e strette. Se hai una stanza lunga e stretta, applicare la carta da parati sulla parete più corta può aiutare a creare un punto focale. Scegli un wallpaper con colori più chiari rispetto alle pareti lunghe, per ampliare visivamente lo spazio.
Stanze piccole. Per stanze piccole, un motivo piccolo e un colore chiaro possono far sembrare la stanza più grande. Meglio evitare pattern troppo grandi o scuri, che potrebbero rendere lo spazio ancora più ristretto.
Stanze ampie. In una stanza grande, puoi osare con pattern più grandi e colori più scuri.
2) Usare un wallpaper per mettere in risalto un elemento
Se desideri mettere in risalto un elemento specifico, come la parete del divano o la testata del letto applica la carta da parati sulla parete dietro di esso. Questo crea un punto focale che attira l’attenzione e valorizza l’elemento in questione. Per esempio, un wallpaper con un pattern vivace e colori decisi può fare da sfondo perfetto per un divano semplice, creando un effetto scenografico.
Nicchie
Le nicchie sono un’opportunità perfetta per sperimentare con la carta da parati. Applicarla all’interno di una nicchia può aggiungere profondità e interesse visivo, trasformando una caratteristica architettonica spesso trascurata in un dettaglio di design accattivante. Puoi scegliere un pattern che contrasti con le pareti circostanti per un effetto ancora più sorprendente.
Zone di passaggio
Creare interesse in una zona di passaggio come un corridoio è un’ottima idea per valorizzare anche le aree meno utilizzate della casa. In questi spazi, un wallpaper con un pattern dinamico e colori brillanti può dare vita e carattere. Anche una parete lunga e libera in un open space può beneficiare di un bel wallpaper: scegli un motivo che si integri con gli altri elementi decorativi presenti, senza sovraccaricare visivamente l’ambiente.
3) Quando scegli la parete, considera le viste
Considera le viste, ossia gli assi immaginari che permettono di vedere da una stanza all’altra. Valuta quali stanze sono visibili contemporaneamente da ogni prospettiva e cerca di creare un ponte visivamente armonioso tra i diversi rivestimenti, scegliendo con cura le pareti su cui posare il wallpaper.
4) Crea movimento
Gioca con il rapporto tra superfici dense di decorazioni e pareti monocromatiche per creare un ambiente dinamico e interessante. Assicurati che i rivestimenti non cozzino tra loro, ma che si completino a vicenda.
Abbinamenti e tecniche decorative con la carta da parati
Boiserie
La boiserie è un’ottima opzione per aggiungere carattere e profondità alle pareti ed è perfetta per te se non vuoi osare con un’intera parete rivestita di carta da parati. Si tratta di una porzione di parete che dal pavimento va fino a circa un terzo o due terzi della parete, a partire da terra. Si può realizzare sia con pannelli (ti spiego meglio qui) che con il colore (finta boiserie).
Puoi far terminare la boiserie con un listello e rivestire con la carta da parati la parte superiore della parete.
Come accostare più motivi?
Se desideri accostare più motivi nello stesso ambiente, ecco alcuni accorgimenti da seguire. Le pareti più ampie possono essere rivestite con pattern dominanti, mentre le superfici più contenute possono essere decorate con motivi differenti tramite accessori come cuscini, tappeti, plaid, pouf in tessuto o strofinacci. Il trucco: prendi il colore presente nella minor quantità sulla carta da parati e usalo come colore di fondo per una fantasia in abbinamento. In questo reel Instagram (piattaforma sulla quale ti consiglio vivamente di seguirmi) trovi alcuni esempi pratici.
Abbinare la carta da parati ai colori delle pareti
Non c’è una regola fissa: le varianti sono davvero troppe e dipendono da mille fattori (luce, geometria della stanza, volumi, elementi da evidenziare, giochi di chiaro-scuro…).
Quello che si fa nella maggior parte dei casi è pitturare le pareti con il colore di sfondo della carta da parati. Affinché questo sia possibile è sempre bene confrontare il wallpaper con una mazzetta o dei campioni colore, per trovare la giusta combinazione. Questa accortezza è importante soprattutto se si ha a che fare con tinte neutre e bianchi.
Un’altra opzione sta nel pescare una delle tinte contenute nella fantasia della carta da parati e pitturare le pareti con quel colore.
Come scegliere la giusta carta da parati? Recap
Non seguire solo le mode: trova il tuo stile personale.
Scegli tra fantasia o texture materica.
Adatta la fantasia allo stile della casa e all’atmosfera desiderata.
Considera la proporzione del pattern rispetto alla parete e alla stanza.
Usa la carta da parati come base per la palette cromatica.
Abbina la carta da parati ai colori della stanza.
Mixa pattern diversi per un effetto wow, mantenendo un equilibrio visivo.
Scegliere la giusta carta da parati richiede un po’ di riflessione e creatività, ma seguendo questi consigli, potrai trasformare ogni stanza in un capolavoro di stile e personalità.
ADV – Questo articolo è frutto di una piacevole e desiderata collaborazione con CASAFIKA.
La sedia Pinnstol, conosciuta anche come Pinnstolar, è una delle icone del design scandinavo. Un pezzo di arredamento molto apprezzato sia dagli amanti del vintage che dagli appassionati del design moderno. Questo modello di sedia celebre in tutto il mondo, si distingue per la sua leggerezza visiva e per la sua versatilità.
Il segreto della sua popolarità sta nella capacità di coniugare estetica, durevolezza e funzionalità, caratteristiche fondamentali del design scandinavo.
Come riconoscere una sedia Pinnstolar
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Facciamo chiarezza: Pinnstolar non è un marchio, ma un modello di sedia.
La seduta, dalla forma a sella o piatta, si posa su quattro gambe affusolate e oblique. È lievemente sagomata e lo schienale trasversale, composto da ( da quattro a nove) fusi verticali, dona alla sedia un’eleganza senza tempo.
Le forme sono arrotondate, prive di spigoli vivi.
La struttura della Pinnstolar è garanzia di robustezza e resistenza: ecco perchè è un classico presente anche oggi in moltissime case scandinave.
Origini: dalla Windsor alla Pinnstolar, storia di una migrazione
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È la tipica sedia scandinava, ma le sue antenate sono nate tra Irlanda e Gran Bretagna.
Mi spiego meglio: la Pinnstol è diventata un’icona del design svedese intorno agli anni ‘50 (gli anni d’oro del design nordico), grazie alla produzione su larga scala che ebbe inizio a partire dalla seconda metà dell’800 nella pittoresca regione dello Småland.
Curiosità: Se il nome Småland ti ha fatto venire in mente l’IKEA è perché l’area giochi dei bambini, nei negozi IKEA porta questo nome. Sai perchè? Ingvar Kamprad (il fondatore di Ikea di cui ti ho già parlato in questo articolo sui pezzi Ikea Vintage) era cresciuto proprio in questa regione.
L’affascinante storia della sedia Pinnstol, tuttavia, inizia molti secoli prima: intorno al 1700, in Galles e in Irlanda. In questo periodo si diffusero delle sedute in legno con schienale e gambe oblique e uno schienale “a pettine”. Queste sedie semplici, ma interessante, venivano prodotte in diverse forme, ma sempre contraddistinte da queste caratteristiche.
Erano sedie popolari, utilizzate spesso anche nelle fattorie. Si formò, quindi, la macro-categoria di sedie che ancora oggi conosciamo con il nome di Windsor. Il nome deriva dalla città di Windsor, in Inghilterra, che ben presto divenne il fulcro dello smercio di sedie di questa tipologia.
Le sedie Windsor furono, poi, esportate in America, dove vennero rielaborate e arricchite di dettagli, ma anche private dei preesistenti braccioli.
È qui che molti svedesi, emigrati in America, si innamorarono di questi modelli. Con il tempo, gli artigiani svedesi, adattarono il design americano per creare una versione più leggera e minimalista, più coerente con i gusti e le esigenze del Nord Europa.
Questo processo di adattamento portò alla nascita della Pinnstol, che conserva l’essenza della Windsor, ma con un tocco scandinavo. Negli anni ’50 e ’60 del 1900, la sedia Pinnstol divenne un vero e proprio must-have nelle case nordiche.
Cosa significa Pinnstolar? Da dove viene il nome
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Il termine “Pinnstolar” deriva dalle parole svedesi “pinn” (piolo) e “stol” (sedia). Questo nome descrive perfettamente la struttura della sedia, caratterizzata da un insieme di pioli che formano lo schienale.
Questo nome semplice ma descrittivo cattura l’essenza del design della sedia, sottolineando la sua costruzione artigianale e la sua estetica semplice, ma caratteristica.
Come è fatta? Lo schienale a pettine e i dettagli artigianali storici
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Le varianti della sedia Pinnstolar
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Il modello Pinnstol ha ispirato numerose sedie di design. Questa continua ispirazione e reinterpretazione testimonia la rilevanza e l’influenza della Pinnstol nel mondo del design.
Esploriamo alcune delle icone più celebri ispirate a questo modello.
La sedia Mademoiselle di Tapiovaara, icona del design finlandese degli anni ’50, progettata nel 1956 per Artek. Tapiovaara si ispirò alle forme essenziali e alla praticità delle Pinnstol per creare una poltrona (possiamo definirla così tenendo conto della stazza) che unisce leggerezza ed eleganza.
La sedia Lilla Åland è stata disegnata da Carl Malmsten nel 1939. Malmsten, uno dei designer e architetti più influenti della Svezia, ha creato questa sedia ispirandosi a quelle che aveva visto nella chiesa di Åland. Il design riflette la sua filosofia di combinare tradizione e artigianalità con funzionalità e comfort. Queste caratteristiche rendono Lilla Åland un classico senza tempo del design scandinavo.
La sedia Fanett di Tapiovaara, introduce uncontrasto tra il legno di teak e parti dipinte di nero, che conferiscono un aspetto più sofisticato al modello Pinnstolar. Il suo design è noto e imitato in tutto il mondo.
Come abbinare la sedia Pinnstolar con tavoli e lampade?
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La versatilità della Pinnstol la rende facilmente abbinabile con una varietà di tavoli e lampade.
Per un look scandinavo autentico, puoi abbinarla a un tavolo in teak, quercia o betulla, con linee pulite e minimaliste. Le lampade in metallo colorato completano l’ambiente, creando un’atmosfera accogliente nella zona pranzo.
Lasciati ispirare dalle 3 moodboard che ho creato per te, dando vita a tre diversi look composti dai pezzi di design scandinavi vintage che trovi su Casafika.
Sala da pranzo scandinava con tocchi di nero
Elegante e moderna, questa zona pranzo scandinava è composta da:
Sedie Fanett ideate da Ilmari Tapiovaara, pluripremiato designer finlandese.
Tavolo scandinavo allungabile rettangolare, in teak disegnato da Nils Jonsson, il noto designer scandinavo del periodo d’oro. Porta il marchio Troeds.
Coppia di lampade a sospensione Bumling: si tratta delle celebri lampade disegnate da Anders Pehrson per Ateljé Lyktan negli anni ‘60, passate alla storia come icone del design nordico. Emettono una luce morbida e diffusa.
Mini zona pranzo nordica
Fresca e frizzantina, con i tocchi di arancio che irradiano di allegria l’ambiente. Questa zona pranzo è perfetta per una piccola cucina o per un micro appartamento. Ecco la shopping list per ricrearla.
Tavolo quadrato allungabile. Struttura in massello e top in formica sono la combo perfetta per un tavolo pronto a durare nel tempo. Questo pezzo essenziale e super pratico è stato prodotto negli anni ‘50.
Lampada vintage a sospensione. Il color arancio del paralume in metallo trasporta, con un colpo d’occhio, negli anni a cavallo tra i ‘50 e i ‘70. Vivace, briosa e dal design essenziale, emette una luce diffusa.
Sala da pranzo nordica con tocchi di rosso
Pratica, dinamica e piena di carattere, perfetta per la zona pranzo in cucina. Puoi ricreare questo look in casa tua con questi arredi.
Sedie scandinave anni ‘60 rosse. Si tratta delle sedie Tellus distribuite da Ikea negli anni ‘60. Non sono verniciate di rosso (sono ancora più affascinanti). Il legno è mordenzato, ma l’essenza rossastra prevale scaldando il legno e lasciando ben in vista le venature naturali.
Tavolo da pranzo “Slagboard” con ali. In svedese si traduce con “tavolo da battaglia”: un tavolo funzionale, che può essere utilizzato in più modi, per adattarsi al meglio alle esigenze di chi lo utilizza. Si può anche chiudere del tutto, diventando una sorta di piccola console. Questo è uno dei più palesi esempi dell’importanza della praticità nelle abitazioni nordiche.
Lampada a sospensione PH5 rossa vintage: l’iconica lampada distribuita da Louis Poulsen e disegnata da Paul Henningsen è uno splendore in questa versione vintage rossa.
Dove comprare sedie Pinstolar originali?
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Se sei alla ricerca di sedie Pinnstol originali scandinave, il posto migliore in cui trovarle è Casafika. Casafika ha sede a Brescia, ma puoi acquistare online ovunque tu sia. Daphni e Martina, proprietari e ideatori di Casafika, selezionano i più interessanti e/o rari pezzi di design scandinavo vintage muovendosi in tutta la Scandinavia, garantendo così l’autenticità e la qualità dei mobili proposti. Loro stessi si prendono cura degli arredi, una volta arrivati in Italia, attraverso operazioni di restauro conservativo, così da prolungare la vita del mobile nel tempo.
Li conosco personalmente e posso dirti che si percepiscono davvero l’amore e la cura con cui si dedicano a questo lavoro, con l’intento di diffondere il buon design e supportare l’economia circolare.
Sedia scandinava Pinnstol: curiosità e abbinamenti – Riepilogo
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La sedia Pinnstol è un‘icona del design scandinavo, apprezzata per la sua leggerezza e versatilità.
DESIGN: la sua struttura in legno con schienale trasversale e pioli verticali è distintiva e garantisce robustezza.
STORIA: la Pinnstol è una naturale evoluzione delle sedie Windsor.
SIGNIFICATO: la traduzione del termine “Pinnstolar”, è letteralmente “sedie a pioli”.
COME È FATTA? La Pinnstol presenta uno schienale a pettine che offre supporto ergonomico e una lavorazione artigianale in legno massello.
ICONE: diverse sedie di design come la J77, Mademoiselle, Lilla Åland e Fannet si ispirano alla Pinnstol.
ABBINAMENTI: la versatilità della Pinnstol la rende perfetta per abbinamenti con tavoli in teak, quercia o betulla e lampade in metallo.
DOVE ACQUISTARE PINNSTOL ORIGINALI? Casafika è il luogo ideale per acquistare sedie Pinnstol originali e altri pezzi di design scandinavi vintage.