11 Ottobre 2021 / / Casa Poetica

professional organizer e lavoro

Professional organizer e lavoro, un racconto che non è una favola.

SCEGLI IL LAVORO CHE AMI E NON LAVORERAI NEPPURE UN GIORNO NELLA TUA VITA.

Signor Confucio, mi perdoni la franchezza, non vorrei risultare irriverente, ma glielo devo proprio dire: questo suo aforisma, per me, è una vera cazzata.

Glielo dico come persona che sa cosa vuol dire fare un lavoro che si detesta, alienante, fisicamente impegnativo e senza sbocchi professionali.

Avevo 19 anni, avevo appena finito le superiori, volevo avere un’indipendenza economica e sono andata a lavorare in fabbrica. Non ho scelto cosa fare, ho accettato la prima cosa che mi è stata offerta. Ho lavorato in catena di montaggio, in una ditta dolciaria, a turni. La mia prima busta paga, sudata, con ore di straordinario che mi permettessero di contribuire alle spese dei miei genitori e di togliermi qualche sfizio. Ci sono rimasta per 12 mesi.



Desideravo di più.

Ho trovato lavoro in un negozio, nel quale sono rimasta dieci anni. Sono cresciuta, lì, ho “scalato” livelli e acquisito competenze. Ho ottenuto un ruolo di responsabilità e l’ho portato avanti con dedizione e serietà.

Ma desideravo di più.

Sono stata assunta in un altro negozio. Nuova avventura, nuove aspettative, nuove prospettive e nuovo impegno. Ancora, per altri otto anni, perché non sono una che si stanca, né che si arrende. Quello che sognavo, però, il mio progetto, la mia idea, non era di continuare a stare lì.

Non mi bastava.



Professional organizer e lavoro

Ho lasciato tutto per trasformare il mio secondo lavoro, in quello primario, con tutte le incognite del caso. Non è stato semplice. È stata una scelta sofferta, ma era quella inevitabile. Probabilmente era quella destinata a essere.

Tutto questo luuuuuuuuuuuuuunghissimo preambolo, signor Confucio, per dire che non sono una che si accontenta, ma che mi adatto e non ho paura di fare fatica.

Come tante altre donne, mi sono fatta il culo con un lavoro faticoso e che lascia poco spazio all’ambizione.

Ho sacrificato la famiglia, per lavorare durante le feste (anche quando non mi spettava), a volte maltrattata dai clienti e con dei datori di lavori per i quali tutto era dovuto.

Ho creduto in me stessa e nel progetto che avevo in mente e ho deciso di provare a cambiare la mia vita.

Però, signor Confucio, se da una parte sono stata fortunata (?!) per aver avuto la forza e la capacità di svoltare, trasformando la mia passione nel mio lavoro, dall’altra le posso garantire che non ho mai smesso neanche un attimo di faticare, anzi.

Con passione, certo, ma lavoro.



Professional organizer e lavoro, una narrazione differente

E lavoro sodo. Fatico. Sudo. Mi fa male la schiena. Fatico. Sbaglio. E ricomincio. Ancora.

Sempre con la luce negli occhi e una visione che mi spinge ad andare avanti, anche quando tutto sembra essere contro. Però è ora di smetterla con questa narrazione romanzata delle cose, perché non sempre se puoi sognarlo puoi farlo.

Le variabili sono infinite e purtroppo la competenza o la correttezza sono tra le ultime a essere determinanti.

Caro signor Confucio, sono l’impegno, la fatica, la serietà e la perseveranza che fanno un professionista. E le tasse da pagare, i preventivi rifiutati, le ore a studiare e i conti che non sempre tornano. I riconoscimenti che arrivano, il passaparola tra chi ha usufruito dei miei servizi, le collaborazioni che nascono con altre professionalità, l’identità che non fa più fatica a manifestarsi.

Non c’è solo il posto al sole, c’è pure quello dannatamente in ombra, ma che guai a raccontare!

Caro signor Confucio, se si ama fare una cosa, ma non costa sacrificio farla (di qualsiasi tipo di sacrificio si voglia parlare), è solo un hobby, non un lavoro.

Il mio lavoro è organizzarti la casa 🙂







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4 Ottobre 2021 / / Casa Poetica

la casa organizzata - Casa Poetica

Grande, piccola, nuova, ristrutturata, vecchia, di proprietà, in affitto, la casa organizzata è un concetto molto lontano da questi particolari.

A dirla tutta è anche qualcosa molto lontano da quell’idea patinata e immacolata che ci vogliono propinare e che a volte sembra volerci far sentire sbagliate nelle nostre case “normali” (leggasi vere).

Si pensa subito a una questione di ordine, ma ti assicuro che invece è un insieme di tanti aspetti, più o meno noti, che insieme danno vita a quella che per me è una Casa Poetica.



La casa organizzata significa

Ordine

Va bene, partiamo dal pensiero comune che in primis voglia dire ordine, ma vediamo di parlarne con i giusti toni e dando al termine la giusta importanza.

L’ordine è un elemento che dà alla tua casa una connotazione armonica e gradevole alla vista, ma se non è supportata da una struttura di base che conferisce alle cose una certa funzionalità, può essere controproducente e un po’ fine a se stessa.

Evviva i ripiani a vista con tutti i barattoli uguali, messi come soldatini, ma se non ne ricordi il contenuto, manca una parte importante di tutta quella bellezza.

La cura dei particolari è molto rilevante, ma ricordati che non sei in una vetrina di Villeroy & Boch.



Stile

È fondamentale per dare alla tua casa la tua impronta, perché la casa deve parlare di te e tu tu ci devi ritrovare in ogni angolo.

Un colore, un oggetto, una foto, un profumo che raccontano la tua vita, chi sei e il tuo pensiero.

Guarda la tua casa, le cose che contiene, il modo in cui sono disposte: è un po’ l’estensione della tua identità?



Ma vuol dire anche

Rifugio

o nido, chiamalo un po’ come ti pare.

La casa è il luogo che ti accoglie, nel quale ti senti libera di essere te stessa; per questo è importante che sia un ambiente nel quale ti senti sempre a tuo agio, che accolga i tuoi bisogni e li sappia soddisfare,

La tua casa deve essere al tuo servizio, non devi essere tu al servizio della tua casa.

Ricordalo sempre, è un mantra.

Se la tua casa non è disponibile con te, tu non sarai mai ben disposta verso di lei; è uno scambio di attenzione e cure reciproco, che verrà ripagato da grande serenità e piacere di viversi.



Comodità

Sceglieresti mai di indossare un paio di scarpe che ti impediscono di camminare o un paio di jeans che ti cadono a ogni passo? (so che la moda è un mondo a parte, ma converrai con me che a volte ci propina cose assurde).

Il concetto è lo stesso, però: perché fare inutile fatica?

Perché stare scomode sul divano, pur di non sgualcire i cuscini?

Perché mettere le cose a caso, così fai fatica a ritrovarle?

Perché tenere oggetti che non usi, così stenti a girarti  e a trovare spazio comodo per quello che utilizzi sempre?

La casa organizzata è comoda, confortevole, pensata per le tue esigenze e pure per coccolarti.



E se la casa organizzata fosse una Casa Poetica?

Ordine, armonia, fantasia, emozione, unicità, sentimento… proprio come in una poesia.

La casa organizzata ha tutte queste caratteristiche.

Si direbbe che è come una Casa Poetica.

Non è utopia, è scegliere come vivere la tua casa.

Posso aiutarti a organizzare la tua.



Cover photo by Octavian Dan on Unsplash







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27 Settembre 2021 / / Casa Poetica

riordinare casa e risparmiare - Casa Poetica

Lo dico con fermezza : riordinare casa e risparmiare sono i due lati dello stesso album in cima a tutte le classifiche di vendita (esempio anacronistico di chi non ha più 20 anni da più di 20 anni).

Da sempre affermo che scegliere una Professional Organizer è un investimento che restituisce grandi benefici, ma troppo spesso ci si sofferma solo a un preventivo nudo e crudo, senza averne una visione più lungimirante.

Per questo motivo oggi ho deciso di mettere questi benefici sotto la lente di ingrandimento, così si potranno vedere in maniera più nitida e dettagliata.



Riordinare casa e risparmiare spazio

Questo, nella visione collettiva, è il beneficio per eccellenza a cui si pensa appena si parla di riordino.

Le case sempre più piccole e l’innumerevole quantità di cose che si possiedono sono la prima causa di disagio della persona che mi chiama.

” Devo sistemare le cose in modo da avere più spazio”

L’organizzazione fatta in maniera professionale ha sugli spazi un duplice potere: quello della valorizzazione e quello dell’ottimizzazione.

La valorizzazione si ottiene con il decluttering: togliere tutto quello che ingombra inutilmente, per dare risalto a quello che ha realmente importanza (nel mio blog ne parlo ampiamente).

L’ottimizzazione permette di sfruttare al massimo ogni tipo di spazio, senza rinunciare a funzionalità e praticità.

Questi due punti cardine si ottengono con un’attenta e consapevole analisi degli oggetti e del loro scopo, e con delle tecniche professionali e ad hoc per riordinare.

Il risultato sarà un ambiente più armonioso e, soprattutto, facile da gestire nel tempo.



e tempo.

Quanto vale il tuo tempo, te lo sei mai chiesta?

Tanto, te lo dico io.

Siamo capaci di dare un valore a un mazzo di fiori o alla visita dal dermatologo, ma al nostro tempo non diamo mai peso, salvo poi lamentarci che non ne abbiamo mai a sufficienza.

Quando inizierai a voler più tempo da dedicare a te stessa (e alle cose che ami?)

Lo so, è un po’ brutale detta così, ma mi spiace quando sento che le persone che si annullano o mettono a tacere le proprie passioni  per mancanza di tempo.

Quello che una buona organizzazione ti permette di avere è una semplificazione dei gesti durante il riordino. La schematicità e l’immediatezza ti permettono di velocizzare le operazioni, lasciandoti più tempo per fare altro, soprattutto se ben più divertente 😉

Riesci così anche ad andare a colpo sicuro quando cerchi qualcosa (che si tratti di una bolletta da pagare o di quel paio di sandali da usare alla festa): fai subito.



E poi riordinare casa e risparmiare soldi

Riordinare casa e risparmiare soldi. Lo ribadisco.

A costo di apparire antipatica, ma la mia onestà professionale passa anche attraverso una verità scomoda: la disorganizzazione e il disordine ti fanno buttare un sacco di soldi.

Buttare soldi, che non piace a nessuno, da Elon Musk a un lavoratore precario.

Si pensa che lo shopping compulsivo sia la causa maggiore di spreco ma, in realtà, è forse il male minore.

Butti soldi quando manca un’organizzazione funzionale degli spazi, che ti consente di sapere esattamente quante e quali cose hai, così da comperare per reale esigenza e non a caso. (Quante paia di collant hai ancora confezionate perché non ti ricordavi quante ne avessi e, nel dubbio, meglio acquistarne?)

Sprechi soldi quando non organizzi la tua spesa e la tua dispensa e poi devi gettare il cibo scaduto.

Avere una visone d’insieme di ciò che c’è, dello spazio che occupa, dei tempi di scadenza (che sia uno yogurt o una multa) è la soluzione corretta per evitare che le tue carte di credito si ribellino per troppo lavoro.



… e stress

Ora, non so te, ma a me tutta questa mal gestione di spazio, tempo e soldi un pochino di ansia la mette!

La causa di tutto questo caos, pensaci bene, è proprio la difficoltà di riuscire a star dietro a tutto ciò che crea questo malcontento, disagio e stress a te e a chi vive con te.

Ci sono già il lavoro, il traffico, i figli col mal di pancia, la suocera, la maleducazione, la cellulite e lo spritz annacquato a rovinare le giornate, perché aggiungere una casa caotica?

Riordinare casa e risparmiare fatiche inutili è un passo importante se vuoi iniziare a vivere con più leggerezza.

Posso aiutarti in questo cambiamento, contattami per una chiacchierata conoscitiva.



Cover photo: Anastasiia Chepinska on Unsplash







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20 Settembre 2021 / / Casa Poetica

che cosa fa una Professional Organizer - Casa Poetica

Ma, di preciso, come spiegare che cosa fa una Professional Organizer?

Per tanto tempo ho pensato a una risposta immediata e chiara, ma sono sempre caduta in definizioni abusate e nelle quali non mi ritrovavo fino in fondo.

Poi, come la maggior parte delle volte, la risposta è arrivata da contesti lontanissimi da quelli nei quali si va a cercare, manifestandosi pure in maniera prepotente.



Che cosa fa una Professional Organizer (Sottotitolo: una piccola storia semplice)

Ho capito come spiegare che cosa fa una Professional Organizer assistendo a una partita a calcio (tra bambini e solo perché ci giocava mio figlio, a mia discolpa 🙂 ).

In una partita di pallone ci sono diversi protagonisti: quelli che praticano lo sport da tempo, conoscono i movimenti, le regole e si destreggiano senza problemi tra fuorigioco, falli e assist; quelli che hanno iniziato da poco e si impegnano a mettere in campo quanto imparato finora, anche se con qualche incertezza e poi ci sono i principianti che iniziano a tirare i primi calci, andando per tentativi, sbagliando e restando indietro per buona parte dl tempo.

Sugli spalti, invece, trovi quelli che inveiscono a ogni errore, criticando aspramente ogni azione e quelli che incitano, sostengono e danno indicazioni utili a chi fatica.



Protagonisti e antagonisti

In questo piccola storia semplice ho visto un sacco di parallelismi con le realtà nelle quali mi imbatto quotidianamente,

I giocatori rappresentano le persone e la loro dimestichezza con l’organizzazione: chi la padroneggia e si gusta il gioco, chi cerca di migliorarla con l’allenamento e schemi da provare e chi (ancora) non sa bene come fare.

L’organizzazione personale non è come l’occhio azzurro, che o ce l’hai o non ce l’hai, è piuttosto come un muscolo tonico e ben definito, che puoi avere o non avere …e  quello dipende da te 😉

Ci si allena.

Si impara ad essere organizzati.

Il pubblico rappresenta l’atteggiamento degli altri: chi critica e chi si mette a disposizione per aiutare e dare sostegno.



Chiarezza, esempio e metodo

Credo che nulla sia più deleterio della critica gratuita: come risultato porta la frustrazione.

La vera differenza la fa il supporto, non il giudizio.

La  Professional Organizer è una professionista (non un’improvvisata) che ha scelto di lavorare con – e per- chi vuole imparare a organizzare la propria casa e i propri spazi, che dà indicazioni chiare su quello che porta miglioramento e su quello che, al contrario, affatica casa e gesti; inoltre mostra come fare, costruendo un sistema su misura che permetterà di godere nel tempo di una casa ben organizzata.

Una Professional Organizer aiuta, non giudica.

Sono prontissima a urlare di gioia al tuo primo goal: ho già le pronte le trombe da stadio!!

Se vuoi approfondire che cosa fa una Professional Organizer e conoscere il mio metodo di lavoro, prenota la tua chiacchierata di 30 minuti con me.





Se invece senti che è arrivato il momento di allenarti e imparare nuove tecniche, sbircia nella sezione corsi





(Cover photo by Neil Thomas on Unsplash)







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14 Settembre 2021 / / Casa Poetica

riordino della casa - Casa Poetica

Posso scrivere articoli e rilasciare interviste, preparare caroselli sui social e volantini pubblicitari, cercare ogni parola possibile per esprimere al meglio il concetto, ma ci sono 3 domande sul riordino della casa che mi vengono sempre fatte.

Sono delle certezze, proprio come la fetta biscottata che cade dalla parte della marmellata, così le ho raccolte, per rispondere con sincerità e chiarezza, senza troppi fronzoli inutili.



1) Ma tu ringrazi i vestiti prima di eliminarli?

Risposta breve: assolutamente no.

Risposta articolata (che mi tirerà addosso lo sdegno delle estimatrici di Marie Kondo): il decluttering è fondamentale in ogni intervento di riordino, va fatto con delicatezza e cognizione di causa, analizzando tutti gli aspetti che influenzano le emozioni, l’utilizzo reale delle cose e lo spazio a disposizione.

Non credo minimamente che quel “rituale” apporti valore (né senso) a ciò che si sta facendo, anche se riconosco la grandissima strategia di marketing che c’è dietro.

Punto tutto sul pragmatismo, sull’ottimizzazione degli spazi e a dare valore agli oggetti per (per te) sono importanti.

Ah, già che ci sono, aggiungo: per me, col decluttering è importante imparare a selezionare con metodo, rispettando i tuoi tempi e i tuoi ritmi, perché è un’operazione emotivamente complicata, oltre che fisicamente faticosa.

Non mi importa eliminare tanto in poco tempo, la cosa fondamentale è che tu capisca quanto sia bello e arricchente contornarsi solo di quello che dà valore alla tua vita.



2) E se dopo una settimana dal riordino della casa torna il caos?

Tra le domande sul riordino della casa, questa è di sicuro la più insistente.

Investire tempo, soldi e fatica in un intervento di riordino della casa e veder vanificati gli sforzi dopo una settimana non piace  a nessuno.

Il caos non torna dopo una settimana, ma…

Ma c’è un ma, che è giusto sottolineare.

Ti aiuto a organizzare lo spazio, ti insegno delle tecniche per sistemare al meglio le tue cose, ti aiuto a semplificare grazie a schemi (fisici e mentali) le tue operazioni di riordino quotidiano, ma ci vuole anche il tuo impegno.

Sarà tutto più veloce, più automatico e meno faticoso ma, come per tutte le cose, ci vuole sempre un po’ di cura e di attenzione.

Ti assicuro, però, che la soddisfazione che ti dà un ambiente armonioso ripaga e allevia di gran lunga il tuo impegno.



3) Se ho già un aiuto settimanale nel riordino della casa, perché chiamare una Professional Organizer?

Confesso che le prime volte che mi è stata fatta questa domanda un po’ ci rimanevo male, perché capivo che non era ben chiaro il mio ruolo e quello che comporta precisamente il  io lavoro.

Col passare del tempo – e con l’esperienza- ho capito che questa non chiarezza poteva trasformarsi in un lavoro di squadra.

La persona che aiuta nelle faccende domestiche compie gesti di routine (lavare, stirare, pulire, rigovernare…), mentre io organizzo gli spazi, così da agevolare e snellire alcune operazioni.

Ti faccio alcuni semplici esempi, così da essere più chiara.

Se il tuo armadio è ben organizzato, con gli abiti posizionati in maniera intuitiva e secondo le tue esigenze, sarà molto più rapido sistemare dopo lo stiro (e anche per te trovare subito quello che cerchi 😉 ).

Se la cucina è ben organizzata, svuotare la lavastoviglie e riposizionare tutto quello che c’è al suo interno sarà più veloce.

Vale per ogni ambiente della casa, se ci pensi bene.

Non pensare che il mio lavoro da Professional Organizer sia una sovrapposizione a quello di chi ti aiuta nelle faccende domestiche, piuttosto vedilo come la base per operare poi sulla quotidianità in maniera più semplice e celere.



Altre domande?

Spero di aver risposto in maniera esaustiva alle domande sul riordino della casa.

Se avessi altri quesiti che ti frullano in testa, o dei dubbi e volessi saperne un po’ di più su quello che faccio e su come potrei aiutarti, contattami per una chiacchierata di 30 minuti.





Se invece pensi di avere bisogno di un corso che ti guidi a trovare le tecniche più adatte per fare da sola, prova a dare un’occhiata alle mie proposte





(Cover photo by Lakeisha Bennett on Unsplash)







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29 Giugno 2021 / / Casa Poetica

decluttering e senso di colpa - Casa Poetica

Perché credi che decluttering e senso di colpa siano i due lati di un’enorme montagna da scalare?

La settimana scorsa questo tema ha riscosso davvero tantissimo interesse, così ho deciso di proseguire col discorso, analizzando e riflettendo insieme a te altri comportamenti che possono far sorgere dubbi e perplessità.



Un giorno tornerò a usarlo

Questa è l’affermazione più usata e la convinzione più radicata con cui bisogna confrontarsi (o scontrarsi?!) ogni volta.

Il servizio di piatti che giace nella credenza dal 2003, te lo ricordi? Era quello che avevi acquistato in quel mercatino, quando avevi la passione per tutto ciò che era etnico. Certo, ora la tua casa è tutta in stile industrial, ma non si può mai sapere…

E che dire di quei jeans, quelli comperati con la tua amica, nel 2006, prima di partire per quella vacanza fuori di testa a Ibiza? Certo, ora non ti vanno più bene, la vita bassa non la tolleri più e, per dirla tutta, hai proprio smesso di utilizzare i jeans, ma sempre meglio tenerli nell’armadio…

Partiamo dal presupposto che nessuno ti obbliga a fare decluttering perciò, se sei convinta che tutto quello che possiedi sarà sempre utile, anche se da anni non lo utilizzi, va benissimo che tu lo tenga.

Se, invece, vuoi trovare delle risposte ai tuoi dubbi su decluttering e senso di colpa, come dimostra il fatto che stai leggendo queste cose, ti consiglio di continuare con la lettura e di seguire il ragionamento.



Decluttering e senso di colpa non devono coesistere

Ormai lo hanno detto in tanti: se una cosa non la usi da due anni è dimostrato che non la userai più e perciò puoi tranquillamente eliminarla.

Certo, così sembra facile, ma non credo basti a placare i dubbi.

Mi piace approfondire il concetto, andando un po’ più in là rispetto all’azione meccanica, perché di meccanico c’è ben poco in un decluttering fatto con cognizione di causa.

Il servizio di piatti, il paio di jeans, riflettono un aspetto del tuo essere che è passato, gusti superati, stile di vita che non ti appartiene più.

Siamo esseri umani in continua evoluzione, il cambiamento fa parte del ciclo naturale della vita.

Si va avanti, con il pensiero, con le azioni, con il fisico. Non devi rinnegare ciò che è stato, ti ha fatto diventare ciò che sei ora, ma è giusto prendere coscienza che il tuo essere di adesso è diverso da quello che era prima.

È giusto valorizzare la tua IO attuale, senza ancorarti a qualcosa che è stato e che ora stride col presente.

C’è una parola che amo molto e che credo sia perfetta quando si parla di decluttering: coerenza.

Quello che possiedi deve rispecchiarti e raccontare di te: Tu, che ami lo stile industrial e preferisci gli abiti ai jeans.

Tu che cerchi le risposte per alleggerire la tua casa, perché si che è troppo piena di cose che non adoperi da anni.



È uno spreco?

Fammi aggiungere una cosa: il vero spreco non è eliminare il superfluo, ma ostinarsi a conservare oggetti ancora in buono stato senza usufruirne.

Puoi rivenderli, regalarli a chi ne ha bisogno e/o sarebbe ben felice di farne buon uso.

Circondati di ciò che ti fa stare bene, che ti piace e che racconta chi sei.

Se pensi di avere bisogno di un aiuto, sono felice di darti una mano.





Cliccando sul bottone rosa qui sotto, invece, trovi la prima parte di queste considerazioni sul decluttering e i sensi di colpa, così puoi approfondire







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22 Giugno 2021 / / Casa Poetica

Decluttering e sensi di colpa - Casa Poetica

Cover Photo by Constantine Panagopoulos on Unsplash

Sembra inevitabile pensare che decluttering e sensi di colpa camminino perennemente a braccetto, perché nell’immaginario comune decidere di escludere tutte ciò che non viene usat0 dalla nostra casa equivale a farsi assalire da dubbi esistenziali e rimorsi indicibili.

Voglio fare un’analisi dei comportamenti e dei pensieri più comuni, così mi potrai dire se anche tu hai provato certe emozioni.



Da cosa nascono i sensi di colpa

Vorrei fare una premessa, che è forse più un pensiero personale, ma che credo tocchi tante più persone di quante si possa pensare.

Il senso di colpa penso sia un giudizio intransigente verso se stessi, che viene autoalimentato ogni qualvolta viene commesso uno sbaglio.

Mi spiego meglio, utilizzando degli esempi – tratti da storie vere di donne vere –

Hai comprato quel costosissimo paio di scarpe tacco 12.  Lo hai messo due volte e poi lo hai abbandonato nella sua scatola, perché ti fa venire un enorme male ai piedi e pure le vesciche.

Non puoi eliminarlo, con quello che le hai pagate!!

Non puoi indossarlo, fanno troppo male!!

Ok, tienilo pure nella scarpiera, potrai osservarlo ogni volta che che la apri e ti tornerà la rabbia per l’acquisto mal riuscito.

Non ti sembra di osservare un gatto che si morde la coda?!



E se iniziassi a separare decluttering e sensi di colpa?

Vorrei dirti che non sbaglierai mai più i tuoi acquisti, che ogni tuo investimento economico, piccolo o grande che sia, sarà sempre super positivo, però no, non sarei onesta.

Posso però consigliarti di iniziare ad andare un po’ oltre allo sbaglio. Certo, scoccia “sprecare” soldi, ma non è continuando a rimuginarci sopra che il problema svanirà.

Puoi pensare di regalare quelle scarpe a qualcuno a cui non faranno male e che le porterà tanto, puoi pensare di rivenderle (consapevole che non rientrerai della spesa) e investire il ricavato in un paio di scarpe nuove, più adatte ai tuoi piedi.

Pensa che lì, ferme, non servono a nessuno e mai serviranno. 

Non alimentare il tuo senso di colpa.

Non intasare i tuoi spazi con oggetti che non ti servono.



Più razionalità

Se vuoi davvero fare in modo che decluttering e sensi di colpa non siano un supplizio, ma l’occasione per imparare a vivere con leggerezza, è importantissimo che inizi a guardare agli oggetti con maggiore razionalità (non ho spazio, non riesco a usarlo) e con più sincerità (non lo userò mai, non mi piace).

Ho pensato di affrontare il tema del senso di colpa in ogni sua declinazione anche la prossima settimana: voglio offrirti nuovi punti di vista che ti aiutino ad avere maggiore chiarezza tra i tuoi pensieri e fare scelte più consapevoli.

In alternativa, posso aiutarti a casa tua.







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15 Giugno 2021 / / Casa Poetica

iniziare a riordinare la casa - Casa Poetica

Oggi ho deciso di parlarti di quelli che per me sono i cinque passaggi fondamentali per iniziare a riordinare la casa.

Vuole essere un’analisi lucida e sincera, perché la confusione intorno al tema è ancora troppa e perché, se davvero fatto con consapevolezza e con metodo, il riordino può migliorare notevolmente la tua vita.



Iniziare a riordinare la casa deve essere una tua esigenza

Non lo devi fare perché la mamma si lamenta che non sei una perfetta donna di casa (ma davvero esiste la donna di casa perfetta??) o perché gli altri ti fanno notare che sei una grande confusionaria, lo devi fare perché TU lo vuoi.

Anzi, ti dirò di più e con tutta la sincerità di questo mondo: se a te non interessa organizzarti meglio e se vivi bene così, continua a farlo.

Sapessi quante volte mi è stato detto “Ah, dovresti andare da mia zia!”, oppure “Mia cugina avrebbe proprio bisogno di te!”; io sarei felicissima di andare da tutte le zie e le cugine del mondo, ma solo se fossero loro a chiamarmi.



Non è una gara

né contro il tempo, né contro te stessa.

Quando in alcuni contesti sento che partono le “sfide”, in cui di devono fare un tot di cose in un tot di tempo, a me viene l’orticaria.

Ma sfide di che? Che è, il Moto Mondiale? Siamo tutti Valentino Rossi che dobbiamo vincere la coppa (che poi neanche sapremmo dove mettere)?

Ognuno ha bisogno di tempi e di dinamiche proprie, perché bisogna fare fatica inutilmente?

C’è chi, quando decide, parte e va dritta come un fuso fino alla fine e chi ha bisogno di diluire gli sforzi in un lasso di tempo maggiore.

Se già la partenza è sbagliata, non si può pensare di arrivare al traguardo



Per iniziare a riordinare casa è necessario eliminare il superfluo

il cosiddetto declutter.

Credo di averne già parlato a sufficienza nelle puntate precedenti, ma un riassunto veloce è sempre meglio farlo.

Buona parte della mancanza di organizzazione è dovuta alla dispersione di tempo, spazio ed energie.

Riuscire a focalizzare quello che è veramente importante per te, lasciando andare quello che invece blocca e fa arrancare è un passo fondamentale per riprendere in mano le redini del gioco.

È indubbiamente la fase emotivamente più complicata e va gestita con razionalità e consapevolezza, ma ti garantisco che è anche quella che ti dà maggiore soddisfazione e senso di leggerezza.



Utilizzare gli strumenti corretti

Non sono una fan di tutti quegli aggeggi che vendono nei negozi e ti propinano come indispensabili per la tua organizzazione.

Sono, invece, una grande sostenitrice di quegli strumenti “ragionati”, che rendono funzionali i tuoi spazi e, soprattutto, valorizzano le tue cose: grucce adeguate, scatole di misure e di materiali corretti, divisori, contenitori ed etichette.

La corsa all’ultimo oggetto “indispensabile” è molto spesso solo un’azione dettata da un’ottima strategia di marketing.



Mantenere il lavoro svolto

“Ma poi riuscirò a mantenere l’ordine?” è la domanda che viene fatta più spesso dopo “Chi vincerà il Grande Fratello?”.

È lecita, soprattutto se fino a ieri non sapevi bene da che parte iniziare.

Pensa a questa cosa: se sei arrivata a porti questa domanda è perché hai fatto un percorso, nel quale hai operato dei cambiamenti nel tuo modo di vivere e di rapportarti con le cose (e con te stessa).

Questo nuovo modo di vivere ha portato benefici nella tua casa, ma soprattutto nella tua vita.

Ti ha permesso di utilizzare il tempo, il tuo preziosissimo tempo, per te stessa e per fare quello che ami.

Il grande sforzo è stato ripagato da grandi soddisfazioni. Basteranno piccoli gesti quotidiani ed un po’ di impegno; le basi, ormai, sono state fondate.



Non ti resta che decidere se iniziare e, se non ti senti pronta ad affrontare tutto questo da sola, perché credi di avere bisogno di un supporto che sappia accompagnarti passo dopo passo, sai che questo è ciò di cui mi occupo da circa sette anni. 😉







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8 Giugno 2021 / / Casa Poetica

essere organizzati - Casa Poetica

Cover photo: Frank Zhang on Unsplash

“Cosa vuol dire per te essere organizzati?”
Questa è una delle domande imprescindibili che faccio ogni volta che inizia un mio corso.

Nasce dal mio desiderio di capire cosa si pensi dell’organizzazione, cosa ci si aspetti da un percorso che tocca tanti aspetti pratici, ma anche intimi e delicati e capire anche quanto retaggio culturale fatto di noia e inquadramento tedesco si nasconda dietro la parola riordino.

Le risposte, più o meno, sono sempre le stesse:
“Avere tutto sotto controllo”
“Avere in ordine”
“Non perdere troppo tempo a cercare le cose”
“Sapere dove cercare le cose e trovarle subito”

Da queste risposte si evincono principalmente 2 cose: la prima è che il concetto di organizzazione viene confuso con quello di ordine, la seconda è che l’organizzazione viene percepita come un risparmio di tempo.



Essere organizzati o essere ordinati?

Andiamo per gradi.

Organizzazione e ordine possono essere 2 lati della stessa medaglia, ma non sono la stessa cosa.

L’ordine è un concetto effimero, legato a un aspetto prettamente estetico, che consente che un ambiente appaia perfettamente armonioso, immacolato, senza nulla fuori posto. Non sempre, però, ciò che è ordinato è anche organizzato: troppo spesso l’ordine è fine a se stesso, una velleità d’immagine perfetta che, però, non aiuta nella gestione più immediata e semplice della casa.

Le scatole che si trovano in certi armadi, meticolosamente allineate e coordinate, hanno un impatto visivo pazzesco, ma sai contengono? Vai a colpo sicuro se cerchi qualcosa o devi aprirne almeno 2 e cercare on pazienza, prima di trovarlo?
In cucina è tutto riposto in modo preciso, ma riesci ad accedere con comodità a quello che ti serve?

L’organizzazione ti permette di avere tutto sotto controllo e di facile fruizione; il senso estetico, la bella disposizione possono essere una conseguenza, ma non una certezza.



Il tempo ritrovato

Un altro concetto che emerge dalle risposte che ricevo è che essere organizzati consente di ottimizzare il tempo. Il tempo che sfugge, che non basta mai, che si perde; è un tema caldo che torna spessissimo e che crea davvero disagio e stress.

Non posso che essere d’accordo se penso a quanta dispersione inutile di minuti alla ricerca delle cose disseminate per casa, oppure per arrivare a un obiettivo che non è stato ben pianificato.

Organizzazione sicuramente significa riuscire a dedicare il giusto tempo alle azioni, senza giri a vuoto, perché si è in grado di muoversi con metodo e a colpo sicuro.



Una nuova concezione

Dopo aver ascoltato le risposte delle mie corsiste, lascio un po’ tutte basite con quella che è la mia risposta.

Il mio è un pensiero che lascia sempre u po’ disorientate e necessita di qualche spiegazione.

Per me, essere organizzati significa volersi bene.

Significa mettermi al centro della mia vita e della mia casa.
Significa che ho lasciato andare quello che mi ruba tempo e sorrisi, ma ho tenuto stretto quello sul quale voglio incentrare la mia vita.

Eh????
Voglio dire che il mio tempo è troppo prezioso per occuparlo (sprecarlo?) alla ricerca del maglione che era qui, fino a ieri era qui, sono sicura di averlo visto…

Voglio dire che nella tazzina sbeccata io non bevo, ma che assaporo il mio caffè in quella che più mi piace; non aspetto chissà quale occasione, me la creo.

Voglio dire che i miei spazi sono occupati solo da quello che mi serve, che mi piace e che uso, perché non ho scelto di passare le mie giornate a giocare alla caccia al tesoro, né al salto dell’ostacolo.

Ho fatto decluttering e ho ottimizzato gli spazi, perché è la mia casa a essere al mio servizio, mica io al servizio della casa.

Ho scelto di mettermi al primo posto.
Me lo merito.
Tutti ce lo meritiamo.







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1 Giugno 2021 / / Casa Poetica

Professional Organizer - Casa Poetica

Cover photo: Alex Block on Unsplash

 

C’è una caratteristica che accomuna i clienti di una Professional Organizer: il bisogno di dipanare il bandolo di una matassa troppo ingarbugliato.

Ti spiego una cosa, che è il vero motore che spinge a richiedere l’intervento di una Professional Organizer: non importa quanto sia il caos nella tua casa, ma qual è la percezione che TU hai rispetto alla tua casa e quanto disagio provi a vivere in spazi che non riesci a gestire come vorresti.



Ne hai bisogno?

Hai bisogno di una Professional Organizer se ci hai provato e riprovato ma, alla fine, non hai mai trovato la soluzione adatta alle tue reali esigenze e tutto è tornato -e in poco tempo- alla situazione di partenza.

Hai bisogno di una Professional Organizer se non ti vergogni ad ammettere che non sei in grado di fare da sola, ma hai bisogno di essere aiutata. (Per favore, andiamo oltre il retaggio culturale del “che ci vuole per organizzare casa?!”. Sai che solo il 12% della popolazione nasce naturalmente organizzata? Io sono organizzata ma, ad esempio, non so cucire, la tecnologia è il mio peggior nemico e neppure cucinare mi viene meravigliosamente… e allora?!)

Hai bisogno di una Professional Organizer se hai capito che i benefici che porta un professionista con delle competenze specifiche non si limitano al puro riordino, ma toccano anche sfere ben più ampie e profonde.

Desiderare l’aiuto di un professionista è essere consapevoli di andare incontro a un vero e proprio percorso dentro di te, che porta ad avere una visione più ampia e lucida delle tue priorità.

Hai bisogno di una Professional Organizer se nella tua vita hai deciso di contornarti solo di quello che per te è davvero importante, ma allo stesso tempo se hai paura a lasciare andare o non sai come fare.

 

Lo fai per te.

Il concetto di “avere bisogno” nasce dalla consapevolezza di volere un cambiamento che porterà un miglioramento nella tua vita.

Nessuno dice che cambiare alcune (brutte) abitudini sia semplice, ma è altrettanto vero che essere aiutati da persone competenti rende tutto più leggero. È un po’ come voler imparare una lingua straniera in autonomia oppure andare a lezione da un insegnante madre lingua.

Scegliere di affidarsi a una Professional Organizer significa decider di darti valore , imparare a metterti al centro della tua vita e decidere di affrontarla con una maggiore consapevolezza e leggerezza.

Intendiamoci: una Professional Organizer non è una psicologa, né una life coach, ma una professionista che ti offre tecniche di gestione degli spazi e del tempo, che portano a un miglioramento nell’organizzazione della casa e della vita. Questo è.



Sono una Professional Organizer e posso aiutarti

Spero di aver fatto chiarezza riguardo alcuni dubbi che sorgono intorno al mio lavoro, ma ancora di più spero di averti aiutato a capire se hai bisogno di una Professional Organizer.

In caso, sono qui, pronta ad aiutarti con le mie consulenze o con i miei corsi.









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