20 Settembre 2021 / / Casa Poetica

che cosa fa una Professional Organizer - Casa Poetica

Ma, di preciso, come spiegare che cosa fa una Professional Organizer?

Per tanto tempo ho pensato a una risposta immediata e chiara, ma sono sempre caduta in definizioni abusate e nelle quali non mi ritrovavo fino in fondo.

Poi, come la maggior parte delle volte, la risposta è arrivata da contesti lontanissimi da quelli nei quali si va a cercare, manifestandosi pure in maniera prepotente.



Che cosa fa una Professional Organizer (Sottotitolo: una piccola storia semplice)

Ho capito come spiegare che cosa fa una Professional Organizer assistendo a una partita a calcio (tra bambini e solo perché ci giocava mio figlio, a mia discolpa 🙂 ).

In una partita di pallone ci sono diversi protagonisti: quelli che praticano lo sport da tempo, conoscono i movimenti, le regole e si destreggiano senza problemi tra fuorigioco, falli e assist; quelli che hanno iniziato da poco e si impegnano a mettere in campo quanto imparato finora, anche se con qualche incertezza e poi ci sono i principianti che iniziano a tirare i primi calci, andando per tentativi, sbagliando e restando indietro per buona parte dl tempo.

Sugli spalti, invece, trovi quelli che inveiscono a ogni errore, criticando aspramente ogni azione e quelli che incitano, sostengono e danno indicazioni utili a chi fatica.



Protagonisti e antagonisti

In questo piccola storia semplice ho visto un sacco di parallelismi con le realtà nelle quali mi imbatto quotidianamente,

I giocatori rappresentano le persone e la loro dimestichezza con l’organizzazione: chi la padroneggia e si gusta il gioco, chi cerca di migliorarla con l’allenamento e schemi da provare e chi (ancora) non sa bene come fare.

L’organizzazione personale non è come l’occhio azzurro, che o ce l’hai o non ce l’hai, è piuttosto come un muscolo tonico e ben definito, che puoi avere o non avere …e  quello dipende da te 😉

Ci si allena.

Si impara ad essere organizzati.

Il pubblico rappresenta l’atteggiamento degli altri: chi critica e chi si mette a disposizione per aiutare e dare sostegno.



Chiarezza, esempio e metodo

Credo che nulla sia più deleterio della critica gratuita: come risultato porta la frustrazione.

La vera differenza la fa il supporto, non il giudizio.

La  Professional Organizer è una professionista (non un’improvvisata) che ha scelto di lavorare con – e per- chi vuole imparare a organizzare la propria casa e i propri spazi, che dà indicazioni chiare su quello che porta miglioramento e su quello che, al contrario, affatica casa e gesti; inoltre mostra come fare, costruendo un sistema su misura che permetterà di godere nel tempo di una casa ben organizzata.

Una Professional Organizer aiuta, non giudica.

Sono prontissima a urlare di gioia al tuo primo goal: ho già le pronte le trombe da stadio!!

Se vuoi approfondire che cosa fa una Professional Organizer e conoscere il mio metodo di lavoro, prenota la tua chiacchierata di 30 minuti con me.





Se invece senti che è arrivato il momento di allenarti e imparare nuove tecniche, sbircia nella sezione corsi





(Cover photo by Neil Thomas on Unsplash)







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14 Settembre 2021 / / Casa Poetica

riordino della casa - Casa Poetica

Posso scrivere articoli e rilasciare interviste, preparare caroselli sui social e volantini pubblicitari, cercare ogni parola possibile per esprimere al meglio il concetto, ma ci sono 3 domande sul riordino della casa che mi vengono sempre fatte.

Sono delle certezze, proprio come la fetta biscottata che cade dalla parte della marmellata, così le ho raccolte, per rispondere con sincerità e chiarezza, senza troppi fronzoli inutili.



1) Ma tu ringrazi i vestiti prima di eliminarli?

Risposta breve: assolutamente no.

Risposta articolata (che mi tirerà addosso lo sdegno delle estimatrici di Marie Kondo): il decluttering è fondamentale in ogni intervento di riordino, va fatto con delicatezza e cognizione di causa, analizzando tutti gli aspetti che influenzano le emozioni, l’utilizzo reale delle cose e lo spazio a disposizione.

Non credo minimamente che quel “rituale” apporti valore (né senso) a ciò che si sta facendo, anche se riconosco la grandissima strategia di marketing che c’è dietro.

Punto tutto sul pragmatismo, sull’ottimizzazione degli spazi e a dare valore agli oggetti per (per te) sono importanti.

Ah, già che ci sono, aggiungo: per me, col decluttering è importante imparare a selezionare con metodo, rispettando i tuoi tempi e i tuoi ritmi, perché è un’operazione emotivamente complicata, oltre che fisicamente faticosa.

Non mi importa eliminare tanto in poco tempo, la cosa fondamentale è che tu capisca quanto sia bello e arricchente contornarsi solo di quello che dà valore alla tua vita.



2) E se dopo una settimana dal riordino della casa torna il caos?

Tra le domande sul riordino della casa, questa è di sicuro la più insistente.

Investire tempo, soldi e fatica in un intervento di riordino della casa e veder vanificati gli sforzi dopo una settimana non piace  a nessuno.

Il caos non torna dopo una settimana, ma…

Ma c’è un ma, che è giusto sottolineare.

Ti aiuto a organizzare lo spazio, ti insegno delle tecniche per sistemare al meglio le tue cose, ti aiuto a semplificare grazie a schemi (fisici e mentali) le tue operazioni di riordino quotidiano, ma ci vuole anche il tuo impegno.

Sarà tutto più veloce, più automatico e meno faticoso ma, come per tutte le cose, ci vuole sempre un po’ di cura e di attenzione.

Ti assicuro, però, che la soddisfazione che ti dà un ambiente armonioso ripaga e allevia di gran lunga il tuo impegno.



3) Se ho già un aiuto settimanale nel riordino della casa, perché chiamare una Professional Organizer?

Confesso che le prime volte che mi è stata fatta questa domanda un po’ ci rimanevo male, perché capivo che non era ben chiaro il mio ruolo e quello che comporta precisamente il  io lavoro.

Col passare del tempo – e con l’esperienza- ho capito che questa non chiarezza poteva trasformarsi in un lavoro di squadra.

La persona che aiuta nelle faccende domestiche compie gesti di routine (lavare, stirare, pulire, rigovernare…), mentre io organizzo gli spazi, così da agevolare e snellire alcune operazioni.

Ti faccio alcuni semplici esempi, così da essere più chiara.

Se il tuo armadio è ben organizzato, con gli abiti posizionati in maniera intuitiva e secondo le tue esigenze, sarà molto più rapido sistemare dopo lo stiro (e anche per te trovare subito quello che cerchi 😉 ).

Se la cucina è ben organizzata, svuotare la lavastoviglie e riposizionare tutto quello che c’è al suo interno sarà più veloce.

Vale per ogni ambiente della casa, se ci pensi bene.

Non pensare che il mio lavoro da Professional Organizer sia una sovrapposizione a quello di chi ti aiuta nelle faccende domestiche, piuttosto vedilo come la base per operare poi sulla quotidianità in maniera più semplice e celere.



Altre domande?

Spero di aver risposto in maniera esaustiva alle domande sul riordino della casa.

Se avessi altri quesiti che ti frullano in testa, o dei dubbi e volessi saperne un po’ di più su quello che faccio e su come potrei aiutarti, contattami per una chiacchierata di 30 minuti.





Se invece pensi di avere bisogno di un corso che ti guidi a trovare le tecniche più adatte per fare da sola, prova a dare un’occhiata alle mie proposte





(Cover photo by Lakeisha Bennett on Unsplash)







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29 Giugno 2021 / / Casa Poetica

decluttering e senso di colpa - Casa Poetica

Perché credi che decluttering e senso di colpa siano i due lati di un’enorme montagna da scalare?

La settimana scorsa questo tema ha riscosso davvero tantissimo interesse, così ho deciso di proseguire col discorso, analizzando e riflettendo insieme a te altri comportamenti che possono far sorgere dubbi e perplessità.



Un giorno tornerò a usarlo

Questa è l’affermazione più usata e la convinzione più radicata con cui bisogna confrontarsi (o scontrarsi?!) ogni volta.

Il servizio di piatti che giace nella credenza dal 2003, te lo ricordi? Era quello che avevi acquistato in quel mercatino, quando avevi la passione per tutto ciò che era etnico. Certo, ora la tua casa è tutta in stile industrial, ma non si può mai sapere…

E che dire di quei jeans, quelli comperati con la tua amica, nel 2006, prima di partire per quella vacanza fuori di testa a Ibiza? Certo, ora non ti vanno più bene, la vita bassa non la tolleri più e, per dirla tutta, hai proprio smesso di utilizzare i jeans, ma sempre meglio tenerli nell’armadio…

Partiamo dal presupposto che nessuno ti obbliga a fare decluttering perciò, se sei convinta che tutto quello che possiedi sarà sempre utile, anche se da anni non lo utilizzi, va benissimo che tu lo tenga.

Se, invece, vuoi trovare delle risposte ai tuoi dubbi su decluttering e senso di colpa, come dimostra il fatto che stai leggendo queste cose, ti consiglio di continuare con la lettura e di seguire il ragionamento.



Decluttering e senso di colpa non devono coesistere

Ormai lo hanno detto in tanti: se una cosa non la usi da due anni è dimostrato che non la userai più e perciò puoi tranquillamente eliminarla.

Certo, così sembra facile, ma non credo basti a placare i dubbi.

Mi piace approfondire il concetto, andando un po’ più in là rispetto all’azione meccanica, perché di meccanico c’è ben poco in un decluttering fatto con cognizione di causa.

Il servizio di piatti, il paio di jeans, riflettono un aspetto del tuo essere che è passato, gusti superati, stile di vita che non ti appartiene più.

Siamo esseri umani in continua evoluzione, il cambiamento fa parte del ciclo naturale della vita.

Si va avanti, con il pensiero, con le azioni, con il fisico. Non devi rinnegare ciò che è stato, ti ha fatto diventare ciò che sei ora, ma è giusto prendere coscienza che il tuo essere di adesso è diverso da quello che era prima.

È giusto valorizzare la tua IO attuale, senza ancorarti a qualcosa che è stato e che ora stride col presente.

C’è una parola che amo molto e che credo sia perfetta quando si parla di decluttering: coerenza.

Quello che possiedi deve rispecchiarti e raccontare di te: Tu, che ami lo stile industrial e preferisci gli abiti ai jeans.

Tu che cerchi le risposte per alleggerire la tua casa, perché si che è troppo piena di cose che non adoperi da anni.



È uno spreco?

Fammi aggiungere una cosa: il vero spreco non è eliminare il superfluo, ma ostinarsi a conservare oggetti ancora in buono stato senza usufruirne.

Puoi rivenderli, regalarli a chi ne ha bisogno e/o sarebbe ben felice di farne buon uso.

Circondati di ciò che ti fa stare bene, che ti piace e che racconta chi sei.

Se pensi di avere bisogno di un aiuto, sono felice di darti una mano.





Cliccando sul bottone rosa qui sotto, invece, trovi la prima parte di queste considerazioni sul decluttering e i sensi di colpa, così puoi approfondire







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22 Giugno 2021 / / Casa Poetica

Decluttering e sensi di colpa - Casa Poetica

Cover Photo by Constantine Panagopoulos on Unsplash

Sembra inevitabile pensare che decluttering e sensi di colpa camminino perennemente a braccetto, perché nell’immaginario comune decidere di escludere tutte ciò che non viene usat0 dalla nostra casa equivale a farsi assalire da dubbi esistenziali e rimorsi indicibili.

Voglio fare un’analisi dei comportamenti e dei pensieri più comuni, così mi potrai dire se anche tu hai provato certe emozioni.



Da cosa nascono i sensi di colpa

Vorrei fare una premessa, che è forse più un pensiero personale, ma che credo tocchi tante più persone di quante si possa pensare.

Il senso di colpa penso sia un giudizio intransigente verso se stessi, che viene autoalimentato ogni qualvolta viene commesso uno sbaglio.

Mi spiego meglio, utilizzando degli esempi – tratti da storie vere di donne vere –

Hai comprato quel costosissimo paio di scarpe tacco 12.  Lo hai messo due volte e poi lo hai abbandonato nella sua scatola, perché ti fa venire un enorme male ai piedi e pure le vesciche.

Non puoi eliminarlo, con quello che le hai pagate!!

Non puoi indossarlo, fanno troppo male!!

Ok, tienilo pure nella scarpiera, potrai osservarlo ogni volta che che la apri e ti tornerà la rabbia per l’acquisto mal riuscito.

Non ti sembra di osservare un gatto che si morde la coda?!



E se iniziassi a separare decluttering e sensi di colpa?

Vorrei dirti che non sbaglierai mai più i tuoi acquisti, che ogni tuo investimento economico, piccolo o grande che sia, sarà sempre super positivo, però no, non sarei onesta.

Posso però consigliarti di iniziare ad andare un po’ oltre allo sbaglio. Certo, scoccia “sprecare” soldi, ma non è continuando a rimuginarci sopra che il problema svanirà.

Puoi pensare di regalare quelle scarpe a qualcuno a cui non faranno male e che le porterà tanto, puoi pensare di rivenderle (consapevole che non rientrerai della spesa) e investire il ricavato in un paio di scarpe nuove, più adatte ai tuoi piedi.

Pensa che lì, ferme, non servono a nessuno e mai serviranno. 

Non alimentare il tuo senso di colpa.

Non intasare i tuoi spazi con oggetti che non ti servono.



Più razionalità

Se vuoi davvero fare in modo che decluttering e sensi di colpa non siano un supplizio, ma l’occasione per imparare a vivere con leggerezza, è importantissimo che inizi a guardare agli oggetti con maggiore razionalità (non ho spazio, non riesco a usarlo) e con più sincerità (non lo userò mai, non mi piace).

Ho pensato di affrontare il tema del senso di colpa in ogni sua declinazione anche la prossima settimana: voglio offrirti nuovi punti di vista che ti aiutino ad avere maggiore chiarezza tra i tuoi pensieri e fare scelte più consapevoli.

In alternativa, posso aiutarti a casa tua.







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15 Giugno 2021 / / Casa Poetica

iniziare a riordinare la casa - Casa Poetica

Oggi ho deciso di parlarti di quelli che per me sono i cinque passaggi fondamentali per iniziare a riordinare la casa.

Vuole essere un’analisi lucida e sincera, perché la confusione intorno al tema è ancora troppa e perché, se davvero fatto con consapevolezza e con metodo, il riordino può migliorare notevolmente la tua vita.



Iniziare a riordinare la casa deve essere una tua esigenza

Non lo devi fare perché la mamma si lamenta che non sei una perfetta donna di casa (ma davvero esiste la donna di casa perfetta??) o perché gli altri ti fanno notare che sei una grande confusionaria, lo devi fare perché TU lo vuoi.

Anzi, ti dirò di più e con tutta la sincerità di questo mondo: se a te non interessa organizzarti meglio e se vivi bene così, continua a farlo.

Sapessi quante volte mi è stato detto “Ah, dovresti andare da mia zia!”, oppure “Mia cugina avrebbe proprio bisogno di te!”; io sarei felicissima di andare da tutte le zie e le cugine del mondo, ma solo se fossero loro a chiamarmi.



Non è una gara

né contro il tempo, né contro te stessa.

Quando in alcuni contesti sento che partono le “sfide”, in cui di devono fare un tot di cose in un tot di tempo, a me viene l’orticaria.

Ma sfide di che? Che è, il Moto Mondiale? Siamo tutti Valentino Rossi che dobbiamo vincere la coppa (che poi neanche sapremmo dove mettere)?

Ognuno ha bisogno di tempi e di dinamiche proprie, perché bisogna fare fatica inutilmente?

C’è chi, quando decide, parte e va dritta come un fuso fino alla fine e chi ha bisogno di diluire gli sforzi in un lasso di tempo maggiore.

Se già la partenza è sbagliata, non si può pensare di arrivare al traguardo



Per iniziare a riordinare casa è necessario eliminare il superfluo

il cosiddetto declutter.

Credo di averne già parlato a sufficienza nelle puntate precedenti, ma un riassunto veloce è sempre meglio farlo.

Buona parte della mancanza di organizzazione è dovuta alla dispersione di tempo, spazio ed energie.

Riuscire a focalizzare quello che è veramente importante per te, lasciando andare quello che invece blocca e fa arrancare è un passo fondamentale per riprendere in mano le redini del gioco.

È indubbiamente la fase emotivamente più complicata e va gestita con razionalità e consapevolezza, ma ti garantisco che è anche quella che ti dà maggiore soddisfazione e senso di leggerezza.



Utilizzare gli strumenti corretti

Non sono una fan di tutti quegli aggeggi che vendono nei negozi e ti propinano come indispensabili per la tua organizzazione.

Sono, invece, una grande sostenitrice di quegli strumenti “ragionati”, che rendono funzionali i tuoi spazi e, soprattutto, valorizzano le tue cose: grucce adeguate, scatole di misure e di materiali corretti, divisori, contenitori ed etichette.

La corsa all’ultimo oggetto “indispensabile” è molto spesso solo un’azione dettata da un’ottima strategia di marketing.



Mantenere il lavoro svolto

“Ma poi riuscirò a mantenere l’ordine?” è la domanda che viene fatta più spesso dopo “Chi vincerà il Grande Fratello?”.

È lecita, soprattutto se fino a ieri non sapevi bene da che parte iniziare.

Pensa a questa cosa: se sei arrivata a porti questa domanda è perché hai fatto un percorso, nel quale hai operato dei cambiamenti nel tuo modo di vivere e di rapportarti con le cose (e con te stessa).

Questo nuovo modo di vivere ha portato benefici nella tua casa, ma soprattutto nella tua vita.

Ti ha permesso di utilizzare il tempo, il tuo preziosissimo tempo, per te stessa e per fare quello che ami.

Il grande sforzo è stato ripagato da grandi soddisfazioni. Basteranno piccoli gesti quotidiani ed un po’ di impegno; le basi, ormai, sono state fondate.



Non ti resta che decidere se iniziare e, se non ti senti pronta ad affrontare tutto questo da sola, perché credi di avere bisogno di un supporto che sappia accompagnarti passo dopo passo, sai che questo è ciò di cui mi occupo da circa sette anni. 😉







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8 Giugno 2021 / / Casa Poetica

essere organizzati - Casa Poetica

Cover photo: Frank Zhang on Unsplash

“Cosa vuol dire per te essere organizzati?”
Questa è una delle domande imprescindibili che faccio ogni volta che inizia un mio corso.

Nasce dal mio desiderio di capire cosa si pensi dell’organizzazione, cosa ci si aspetti da un percorso che tocca tanti aspetti pratici, ma anche intimi e delicati e capire anche quanto retaggio culturale fatto di noia e inquadramento tedesco si nasconda dietro la parola riordino.

Le risposte, più o meno, sono sempre le stesse:
“Avere tutto sotto controllo”
“Avere in ordine”
“Non perdere troppo tempo a cercare le cose”
“Sapere dove cercare le cose e trovarle subito”

Da queste risposte si evincono principalmente 2 cose: la prima è che il concetto di organizzazione viene confuso con quello di ordine, la seconda è che l’organizzazione viene percepita come un risparmio di tempo.



Essere organizzati o essere ordinati?

Andiamo per gradi.

Organizzazione e ordine possono essere 2 lati della stessa medaglia, ma non sono la stessa cosa.

L’ordine è un concetto effimero, legato a un aspetto prettamente estetico, che consente che un ambiente appaia perfettamente armonioso, immacolato, senza nulla fuori posto. Non sempre, però, ciò che è ordinato è anche organizzato: troppo spesso l’ordine è fine a se stesso, una velleità d’immagine perfetta che, però, non aiuta nella gestione più immediata e semplice della casa.

Le scatole che si trovano in certi armadi, meticolosamente allineate e coordinate, hanno un impatto visivo pazzesco, ma sai contengono? Vai a colpo sicuro se cerchi qualcosa o devi aprirne almeno 2 e cercare on pazienza, prima di trovarlo?
In cucina è tutto riposto in modo preciso, ma riesci ad accedere con comodità a quello che ti serve?

L’organizzazione ti permette di avere tutto sotto controllo e di facile fruizione; il senso estetico, la bella disposizione possono essere una conseguenza, ma non una certezza.



Il tempo ritrovato

Un altro concetto che emerge dalle risposte che ricevo è che essere organizzati consente di ottimizzare il tempo. Il tempo che sfugge, che non basta mai, che si perde; è un tema caldo che torna spessissimo e che crea davvero disagio e stress.

Non posso che essere d’accordo se penso a quanta dispersione inutile di minuti alla ricerca delle cose disseminate per casa, oppure per arrivare a un obiettivo che non è stato ben pianificato.

Organizzazione sicuramente significa riuscire a dedicare il giusto tempo alle azioni, senza giri a vuoto, perché si è in grado di muoversi con metodo e a colpo sicuro.



Una nuova concezione

Dopo aver ascoltato le risposte delle mie corsiste, lascio un po’ tutte basite con quella che è la mia risposta.

Il mio è un pensiero che lascia sempre u po’ disorientate e necessita di qualche spiegazione.

Per me, essere organizzati significa volersi bene.

Significa mettermi al centro della mia vita e della mia casa.
Significa che ho lasciato andare quello che mi ruba tempo e sorrisi, ma ho tenuto stretto quello sul quale voglio incentrare la mia vita.

Eh????
Voglio dire che il mio tempo è troppo prezioso per occuparlo (sprecarlo?) alla ricerca del maglione che era qui, fino a ieri era qui, sono sicura di averlo visto…

Voglio dire che nella tazzina sbeccata io non bevo, ma che assaporo il mio caffè in quella che più mi piace; non aspetto chissà quale occasione, me la creo.

Voglio dire che i miei spazi sono occupati solo da quello che mi serve, che mi piace e che uso, perché non ho scelto di passare le mie giornate a giocare alla caccia al tesoro, né al salto dell’ostacolo.

Ho fatto decluttering e ho ottimizzato gli spazi, perché è la mia casa a essere al mio servizio, mica io al servizio della casa.

Ho scelto di mettermi al primo posto.
Me lo merito.
Tutti ce lo meritiamo.







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1 Giugno 2021 / / Casa Poetica

Professional Organizer - Casa Poetica

Cover photo: Alex Block on Unsplash

 

C’è una caratteristica che accomuna i clienti di una Professional Organizer: il bisogno di dipanare il bandolo di una matassa troppo ingarbugliato.

Ti spiego una cosa, che è il vero motore che spinge a richiedere l’intervento di una Professional Organizer: non importa quanto sia il caos nella tua casa, ma qual è la percezione che TU hai rispetto alla tua casa e quanto disagio provi a vivere in spazi che non riesci a gestire come vorresti.



Ne hai bisogno?

Hai bisogno di una Professional Organizer se ci hai provato e riprovato ma, alla fine, non hai mai trovato la soluzione adatta alle tue reali esigenze e tutto è tornato -e in poco tempo- alla situazione di partenza.

Hai bisogno di una Professional Organizer se non ti vergogni ad ammettere che non sei in grado di fare da sola, ma hai bisogno di essere aiutata. (Per favore, andiamo oltre il retaggio culturale del “che ci vuole per organizzare casa?!”. Sai che solo il 12% della popolazione nasce naturalmente organizzata? Io sono organizzata ma, ad esempio, non so cucire, la tecnologia è il mio peggior nemico e neppure cucinare mi viene meravigliosamente… e allora?!)

Hai bisogno di una Professional Organizer se hai capito che i benefici che porta un professionista con delle competenze specifiche non si limitano al puro riordino, ma toccano anche sfere ben più ampie e profonde.

Desiderare l’aiuto di un professionista è essere consapevoli di andare incontro a un vero e proprio percorso dentro di te, che porta ad avere una visione più ampia e lucida delle tue priorità.

Hai bisogno di una Professional Organizer se nella tua vita hai deciso di contornarti solo di quello che per te è davvero importante, ma allo stesso tempo se hai paura a lasciare andare o non sai come fare.

 

Lo fai per te.

Il concetto di “avere bisogno” nasce dalla consapevolezza di volere un cambiamento che porterà un miglioramento nella tua vita.

Nessuno dice che cambiare alcune (brutte) abitudini sia semplice, ma è altrettanto vero che essere aiutati da persone competenti rende tutto più leggero. È un po’ come voler imparare una lingua straniera in autonomia oppure andare a lezione da un insegnante madre lingua.

Scegliere di affidarsi a una Professional Organizer significa decider di darti valore , imparare a metterti al centro della tua vita e decidere di affrontarla con una maggiore consapevolezza e leggerezza.

Intendiamoci: una Professional Organizer non è una psicologa, né una life coach, ma una professionista che ti offre tecniche di gestione degli spazi e del tempo, che portano a un miglioramento nell’organizzazione della casa e della vita. Questo è.



Sono una Professional Organizer e posso aiutarti

Spero di aver fatto chiarezza riguardo alcuni dubbi che sorgono intorno al mio lavoro, ma ancora di più spero di averti aiutato a capire se hai bisogno di una Professional Organizer.

In caso, sono qui, pronta ad aiutarti con le mie consulenze o con i miei corsi.









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18 Maggio 2021 / / Casa Poetica

Metodo 5S per riordinare casa - Casa Poetica

E se prendessi spunto dall’organizzazione aziendale giapponese per migliorare il rapporto coi tuoi spazi domestici?

Il metodo 5S per riordinare casa ti aiuta ad avere un miglioramento continuo nei tuoi gesti.

Andiamo però per gradi, o creerò solo confusione nella tua testa e no, non farei certo una bella figura.



In principio fu la Toyota

La Toyota fu la prima a utilizzare un’organizzazione aziendale definita “snella” (Lean) che permettesse di ridurre gli sprechi (muda) e migliorasse l’efficienza dei processi produttivi.

Questa è la base sulla quale si fonda il metodo.

5S, una S per ogni iniziale delle parole giapponesi che costituiscono i 5 passi del metodo

Seiri: separare

Seiton: sistemare, riordinare

Seiso: spazzare, pulire

Seiketsu: sistematizzare

Shitsuke: sostenere o diffondere



Come utilizzare il metodo 5S per riordinare casa

Trasportiamo questi 5 passaggi dall’organizzazione aziendale a quella domestica, così da creare un sistema funzionale e ben collaudato.

Seiri: separa ciò che è funzionale e utile da quello che crea caos (toh, chi l’avrebbe mei detto… anche qui, anche in aziende leader ogni processo passa dal decluttering 🙂 )

Seiton: riordina, rendi funzionale gli spazi e dai una collocazione definita e accessibile alle cose.

Seiso: mantieni gli spazi puliti e ordinati, in modo che tu possa vivere in un ambiente più armonioso.

Seiketsu: sistematizza, ovvero crea quella routine che ti consente di mantenere l’ordine nel tempo.

Shitzuke: diffondi questo metodo con la tua squadra (famiglia) così da favorire la collaborazione e la visione comune.



L’innovazione del metodo 5S per riordinare casa. O forse no.

Siamo oneste, visto così questo metodo non ha proprio nulla di rivoluzionario, ma sono la semplicità e la chiarezza nei passaggi a renderlo realizzabile, che poi, è quello che conta.

Vedila in questo modo: la confusione (in casa, ma pure nella mente), può essere combattuta solo con la schematicità e la nitidezza.

Troppo spesso sei alla ricerca di soluzioni e ti impantani in risposte macchinose e ben poco fluide.

Mi viene da sorridere perché, inevitabilmente, ho fatto questa associazione: decluttering delle idee –> lascio andare tutte quelle che creano confusione, per concentrarmi su quelle realizzabili.

Del resto, pure Newton diceva

La verità si ritrova sempre nella semplicità, mai nella confusione.

Il metodo 5S per riordinare casa ti insegna proprio questo: lasciare andare quello che crea caos, riordinare e strutturare una routine che ti consenta a mantenere l’ordine nel tempo.

Un ambiente ben organizzato è più facile da gestire e il beneficio che questo apporta nella tua casa e nella tua vita, anche in termini di risparmio di tempo e denaro, è la molla che ti consente di restare “sul pezzo”.

È più semplice di quello che sembrava…

I miei corsi ti aiutano a prendere dimestichezza con il riordino.









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11 Maggio 2021 / / Casa Poetica

Fare ordine in casa - Casa Poetica

Cover Photo: Unsplash

Fare ordine in casa sembra diventata la moda del momento: tutti a propinare metodi per farlo bene, senza fatica, in poco tempo.

Ora, ben vengano i consigli che aiutano a ottimizzare sforzi e spazi, però si sta facendo una grande pubblicità al concetto sbagliato. Si sfrutta un bisogno per dare soluzioni a breve termine, comunicando il messaggio che basta l’ultimo modello di gruccia o di contenitore per la dispensa per risolvere ogni problema.



Tutto e subito

Uno dei più grandi problemi che caratterizza le ultime due o tre generazioni è quello di non avere pazienza, andando alla ricerca di soluzioni facili.

Sette chili in sette giorni: dimagrisci mangiando quello che vuoi, comodamente sdraiata sul divano a guardare l’ultima serie su Netflix.

15000 euro al mese: guadagna lavorando un’ora al giorno e diventando leader del settore con due semplici click.

Il problema non sono annunci come questi (che siano discutibili e ben poco etici è evidente), ma che ricevano richieste di informazione e/o vengano presi sul serio. Se non avessero domande, non continuerebbero a promuovere queste assurdità, del resto.



Suddividi il lavoro

Se la tua casa (per tutta una serie di motivi che tu sola sai) per un certo periodo è stata trascurata, per favore, sii realista e accetta il fatto che ci vorrà un po’ di tempo per renderla funzionale e organizzata.

Sempre più di frequente mi viene raccontato la difficoltà che si prova a vivere in una casa troppo piena di oggetti, o confusionaria.

Il caos provoca disagio, ma rendersi conto che il lavoro da fare per risolvere questa situazione è tanto, diventa destabilizzante e demotivante e ci si arrende.

L’errore che si fa è quello di guardare alla totalità del lavoro da fare, mentre la cosa migliore è suddividerlo.

È complicato riordinare in un’unica volta il box pieno di scatoloni, ripiani stipati di cose, attrezzi di tutti i tipi…

È faticoso riordinare in un’unica volta la cabina armadio dove ci sono i capi appesi, quelli nei cassetti e quelli sui ripiani, quelli nelle scatole del cambio stagione, nel comò, nel letto contenitore…

È tantissimo lavoro, da qualsiasi lato lo si guardi.

Fare ordine in casa con criterio, cioè che ti permetta di avere ambienti funzionali  e facili da gestire nel tempo, vuol dire analizzare ciò che hai, fare una selezione accurata grazie al decluttering, studiare una disposizione ottimale degli oggetti.

Questo è e questo non lo puoi fare in breve tempo.



Fare ordine in casa e non sentirsi sopraffatte

Datti tempo.

Crea una tua tabella di marcia costruita sulle tue esigenze, che so, ad esempio, due ore il mercoledì mattina.

Suddividi il lavoro: anziché all’intera cabina armadio, concentrati su due cassetti. Li riordini con tutti i criteri che servono e godi del risultato ottenuto.

Certo, nessuno dice che sarà facile, ma in questo modo ti assicuro che porterai a casa il risultato che hai sempre cercato.



Il vero senso del riordino

Permettimi di dirti una cosa molto importante, anzi, la più importante:

fare ordine in casa è un mezzo attraverso il quale la tua vita migliorare, ma non deve essere lo scopo.

Una casa organizzata ti lascia il tempo e lo spazio per godere della tua vita.

Godere il più possibile ogni momento tua vita, ecco il vero scopo.

Fai in modo che la tua casa parli di te, che sia il luogo che ti rappresenta e nel quale non vedi l’ora di tornare.

Un passo alla volta, con costanza, vedrai che sarà possibile.

(Ma se capisci di avere bisogno di aiuto, sono felice di darti una mano)







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7 Maggio 2021 / / Casa Poetica

Fare decluttering in casa - Casa Poetica

L’eliminazione del superfluo è la parte fondamentale di quel lavoro di riorganizzazione che da tanto desideri fare, eppure hai ancora dei dubbi su come fare decluttering in casa tua.

Eh, sì, perché i dubbi, la paura di eliminar cose che poi magari ti serviranno, il senso di colpa, sono sempre lì che ti impediscono di procedere, lasciandoti sempre ferma allo stesso punto.

Quindi, che fare?

Qualche giorno fa, parlando con una signora che mi muoveva esattamente tutte queste obiezioni, m’è venuto in soccorso il Grillo Parlante. Hai presente la fiaba di Pinocchio? Ecco.



Sapersi fare le domande giuste

A volte si pensa che il ruolo della Professional Organizer sa quello di fare decluttering in casa, ma è un’idea spicciola, generalizzata  sbagliata. Il compito della P.O. è quello di aiutarti a fare scelte consapevoli, di spingerti a ragionare sulle tue abitudini e sulle cose che possiedi, do offrirti una visione diversa, stimolandoti e  facendoti domanti ben precise.

In questa fare della riorganizzazione, prima del riordino vero e proprio, la P.O. ti aiuta a prendere delle decisioni ma, ricordati, non è una cosa che può fare da sola.

TU lo devi fare.

TU devi decidere.



Un alleato che ti guida e ti spiega come fare decluttering in casa

È qui che entra in gioco il Grillo Parlante: si appoggia sulla spalla, guarda quello che fai, ascolta i tuoi pensieri, risponde alle tue domande, ti stuzzica con domande che possono apparire impertinenti, ma che hanno il chiaro intento di aiutarti a fare chiarezza tra i tuoi pensieri e le tue cose.

  • Perché mi dici che questo vestito ti piace tanto, se non lo hai mai messo?
  • Perché mi racconti che quell’abito lo metti, se ha la polvere depositata sulle spalle?
  • Credi che i jeans di 10 anni fa, anche se riuscissi nuovamente a entrarci, rispecchierebbero te, il tuo stile di vita e i tuoi gusti attuali?
  • Le scatole chiuse che giacciono da anni nel box, sei sicura che contengano oggetti di così grande importanza, se non li hai mai aperti in tutto questo tempo?

Sono solo esempi… non così lontani dalla quotidiana analisi che si fa generalmente, però.



Le domande del Grillo Parlante

Quando sentirai che è arrivato il momento di fare decluttering in casa tua con serietà, quando avrai trovato la forza di affrontare gli scheletri nell’armadio, ma pure nella dispensa e nel box, immagina che ci sia un Grillo Parlante che ti sta guardando e guidando.

Ogni volta che hai un dubbio, osserva con attenzione l’oggetto e prova a rispondere con sincerità alle domande che ti pone:

  • Da quanto tempo non lo usi?
  • Ti piace ancora?
  • Lo ricompreresti?
  • Ha un suo spazio e un suo ruolo ben definito?

Sii onesta con te stessa, fai delle scelte coerenti con la tua persona.

Non avere fretta di fare tutto e subito. Ragiona, metabolizza, segui una tabella di marcia che si adatti ai tuoi tempi, ma non fermarti.

Poco, ma con costanza.

Se capisci che affrontare da sola questa cosa è faticoso, sono felice di diventare il tuo Grillo Parlante.

(Però, per favore, senza che io sia costretta a vestirmi di verde!)

Contattami per un intervento a casa tua, o partecipa al mio prossimo corso, basta cliccare sui bottoni rosa per avere tutte le informazioni.









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