28 Dicembre 2021 / / Casa Poetica

casa in disordine - Casa Poetica

Qual è il compito di una Professional Organizer?

In molti potrebbero dire, in maniera un po’ spicciola (e forse pure in maniera superficiale) che significa strutturare un ambiente, affinché diventi organizzato, leggero e fruibile.

Quindi, una Professional Organizer agevola anche la quotidianità?

Sicuramente.

A me, questa definizione sta stretta, direi quasi che mi soffoca. Il compito di una Professional Organizer, il MIO compito è quello di aiutarti a raggiungere una consapevolezza nuova, che porta a trovare il metodo adatto a te, permettendoti così di riprendere le redini della tua casa, dei tuoi spazi, delle tue cose (e della tua vita).

IL RIORDINO NON È LO SCOPO DEL MIO LAVORO, MA IL MEZZO ATTRAVERSO IL QUALE IMPARI AD ESSERE ORGANIZZATA, inizi ad acquistare in maniera consapevole, gestisci gli oggetti dando loro un reale valore, riesci a stilare una lista di priorità. Impari a volerti un po’ più bene, mettendo te stessa e i tuoi bisogni al centro della tua casa e della tua vita.

Come può aiutarti una Professional Organizer a diventare più organizzata?



Come posso aiutarti io?

Dandoti gli strumenti per imparare a fare da sola, diventando autonoma.

Se da una parte posso aiutarti venendo a casa tua, dall’altra parte c’è il potere dei corsi.



Perchè dovresti partecipare a dei corsi di riordino?

Beh, mica c’è un unico motivo per farlo (aggiungendoci pure: evviva!)

Certo, alla base c’è la voglia di di conoscere o approfondire un argomento, ma le aspettative, i dubbi, i bisogni, le basi di partenza sono sempre diverse per ciascuno.

In questi quattro anni  di corsi di riordino, ho avuto la fortuna di incontrare davvero tante persone e ognuno di loro ha portato in aula la propria esperienza, arricchendo tutti, me per prima.

Facendo una piccola statistica, ho capito che chi partecipare a un corso vuole

  • approfondire alcun argomenti relativi al decluttering o al riordino
  • fare da sola, ma ha bisogno di qualcuno che l’aiuti a orientarsi
  • imparare tecniche nuove
  • scoprire cose nuove
  • mettersi alla prova e confrontarti con gli altri.


Titolo

Ricapitolando, sulla base delle cose dette, possiamo dire che lo scopo del mio lavoro è di aiutarti a farti prendere coscienza , darti degli strumenti ed insegnarti a utilizzarli, portare il tuo pensiero a un livello diverso (soprattutto per quanto riguarda il decluttering), farti capire che hai tempi e ritmi da seguire (i tuoi) e che questo può passare anche attraverso un corso di riordino.

Non ti sto dicendo che un corso ti cambierà la vita, attenzione, ma sono certa che possa aiutarti a capire dove occorre lavorare maggiormente per ottenere risultati e ti dia le basi per iniziare a farlo.

Il potere dei corsi di riordino è dato dalla tua voglia di metterti fisicamente e mentalmente in gioco per imparare e dalla mia capacità di trasmetterti concetti, metodi, passione ed ntusiasmo.

Io sono pronta per iniziare, tu?







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8 Novembre 2021 / / Casa Poetica

guida al decluttering - Casa Poetica

Ci hai pensato, hai deciso di provarci e hai capito di avere bisogno di una guida al decluttering che ti accompagni sulla via della leggerezza.

Sei stanca di non trovare mai quello che ti serve, pulire e riordinare la casa è uno slalom tra le cose, la dispensa è piena ma non sai bene di cosa, nell’armadio non c’è posto nemmeno per gli scheletri e la macchina è meglio lasciarla fuori dal box, perché non c’è lo spazio per uscire dalla portiera.

È tutto troppo.

Troppo pieno, faticoso, dispendioso e stressante.

Il decluttering è la soluzione a questo problema e farlo con metodo ti permette di non ricadere nel caos.



Una guida al decluttering per poter fare con mente e cuore

Questa è la premessa, sempre.

Fare decluttering è molto più che eliminare gli oggetti inutili, è scegliere cosa tenere nella tua vita e nella tua casa. Questo implica mettere in tavola ragione e sentimento, dare un valore e un ruolo alle cose e poi selezionare.



6 passi verso la leggerezza

Poco alla volta

Il tour de force lascialo fare agli Iron man, non ti corre dietro nessuno e non devi vincere alcuna medaglia. Ci hai messo tanto tempo per accumulare tutte quelle cose e ci vorrà tempo per ripristinare la situazione.

Ti hanno detto che bastano pochissimi gesti per fare decluttering velocemente? Ti han detto una cazzata.

Come per ogni cosa fatta bene, la fretta è la nemica numero uno.

Pensa anche ad un’altra cosa: quanto tempo puoi dedicare al decluttering? Ecco, decidi in base al tempo che hai a disposizione. Se hai un’ora libera, ad esempio, pensare di fare il repulisti di tutto l’armadio è pressoché utopia.

 

Suddividi per categoria e per spazio

Io non sono per i diktat, credo si sia capito, perciò fatico a dire che è tassativo dividere gli oggetti per categoria sempre e comunque.

È sicuramente un aspetto importante da valutare, ma non sempre è possibile farlo.

Facciamo un po’ di chiarezza:

  • dividere per categoria significa selezionare solo gli articoli di un determinato tipo sparsi per la casa, per esempio calze, tazze, libri (sì, si può far decluttering dei libri, Dante non ti giudica se decidi che alcuni  non li vuoi tenere), cosmetici e così via.
  • dividere per spazi vuol dire, invece, lavorare su una determinata zona della casa, tipo il ripostiglio, il box (in bocca al lupo!), lo studio…

 

Concentra, visualizza e metabolizza

Nella caso della divisone per categoria, individua un punto di raccolta e raggruppa tutti gli oggetti: tutte (tutte, anche quelle imboscate) le borse, o le giacche, o i soprammobili.

Questa operazione è importantissima per avere una visione d’insieme e per farti capire quante cose hai davvero.

Vederle lì, insieme, raggruppate, nella loro reale quantità può essere una nuova consapevolezza e lo stimolo per iniziare a eliminare il superfluo.

 

Svuota

Sgombera. Togli tutto.

Scopri tutto quello che c’è e ri-scopri quello che avevi dimenticato.

 

Fatti le domande giuste

Le più canoniche sono:

  • da quanto tempo non lo uso?
  • lo ricomprerei, oggi?
  • mi piace ancora?
  • funziona ancora?
  • è un ricordo di cui davvero non posso fare a meno?
  • ho già qualcosa che svolge la stessa funzione?

ma fatti anche queste:

  • davvero è importante se neppure mi ricordavo di averlo?
  • perché dico che mi piace, ma non lo indosso/uso?
  • lo uso davvero così tanto se c’è sopra la polvere?

 

Rispondi(ti) con sincerità

e scegli con attenzione



A cosa serve una guida al decluttering?

A mio modesto parere, una delle più belle parole legate al decluttering è scegliere.

Scegli cosa ha valore per te e per la tua vita.

Pensa a ri-mettere nella tua casa (nei tuoi spazi, armadi, cassetti…) solo le cose che ti piacciono, usi e sono funzionanti.

Lascia andare il resto, è solo fonte di stress, di spazio rubato e di polvere che si deposita.

E se pensi di avere bisogno di una guida al decluttering professionale e in carne e ossa, sono felice di darti una mano.

Contattami per una chiacchierata conoscitiva senza impegno.





Cover photo by Elena Mozhvilo on Unsplash.







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25 Ottobre 2021 / / Casa Poetica

blog sul riordino- Casa Poetica

Non mi sembra vero, eppure è già passato un anno da quando il mio blog sul riordino e il mio sito si sono vestiti a festa e sono tornati tutti nuovi, puliti e profumati.

La messa online è stata volutamente scelta nel giorno in cui, sei anni fa, è iniziata la mia avventura come Professional Organizer.

Sei anni tra alti e bassi, accelerazioni e brusche frenate, momenti di luce e altri di buio, lacrime e risate; insomma, sei anni decisamente intensi!

Ma oggi voglio raccontarti quanto questo mio blog mi abbia catapultata dall’altra parte della barricata e io sia diventata una persona che ha bisogno di aiuto per la sua organizzazione.



Un blog sul riordino che sa di casa

Se ci pensi bene, un sito internet è una specie di casa che vive dentro lo schermo di un pc (ma non diremo mai a nessun informatico che ho detto questa cosa, vero?!).

Le pagine sono come stanze e le funzioni di ogni segmento sono come cassetti. Ci sono spazi da riempire con le giuste informazioni, come in un armadio, o in una cucina ci sono da riempire spazi con i giusti oggetti.

Quando ho visualizzato questa immagine, sono tornata a respirare, perché prima, tutte quelle “cose” da cliccare, lo confesso, mi mettevano ansia.

C’era bisogno di trovare un’organizzazione che mi permettesse di utilizzare con facilità il mio sito, di capire come muovermi al suo interno in maniera chiara, trovando subito quello che cercavo e riuscendo a inserire nello spazio corretto tutto quello che, strada facendo, aggiungevo (post del blog, corsi, nuovi servizi…).

Linearità, avevo bisogno di linearità, perché troppe informazioni, messe in ordine sparso, creano caos.

Se c’è una cosa che so di certo è che l’onnipotenza non mi appartiene (sai che vita stressante, altrimenti?!) e che chiedere aiuto è un atto di onestà intellettuale.



Imparare a chiedere aiuto

Volevo imparare a fare, volevo che la costruzione del mio blog sul riordino fosse un momento lavorativo da affrontare con metodo e competenza, ma che mi risparmiasse l’ulcera.

Lo facevo – e lo faccio – per me.

Sono io che ci devo “mettere mano”, sono io che scrivo e posto e merito di farlo nel modo più semplice possibile.

È stato difficile imparare? Meno di quanto mi aspettassi.

LaMadda (sul mio cellulare è registrata così), quella santa donna che mi ha costruito il sito stando dietro a tutte le mie idee strampalate e rosa, mi ha presa per mano e mi ha condotto all’interno della mia Casa Poetica e nel mio blog sul riordino.

Mi ha aiutata facendomi fare, guidandomi e dimostrandomi che, schematizzando i passaggi tutto diventa automatico. Proprio come  quando si tratta di impostare un armadio. O una cucina. O un qualsiasi spazio.

LaMadda ha costruito le fondamenta perché io non ne sarei mai stata in grado e poi mi ha dato gli strumenti e le tecniche per continuare a gestire la mia Casa Poetica.

Ora lavoro quasi sempre in autonomia e il fatto che non sia ancora esploso nulla trovo sia un risultato stupefacente!!

È stato un anno in cui mi sono data tanto da fare e il mio impegno è stato ripagato da buoni risultati che voglio migliorare ancora, e ancora, e ancora…



Il risultato del mio blog sul riordino

LaMadda ci ha messo la sua professionalità e pazienza, io il mio impegno e la mia cura, tu e tante altre persone continuate a leggere questo blog sul riordino e a guardare il mio sito.

Sono felice.

E dato che questo post è più una confidenza che altro, fammi aggiungere una cosa.

Per me, il valore aggiunto, la spinta a fare con costanza è che il sito è davvero la MIA casa, uno spazio solo mio, che non subisce le paturnie di Mark.

Una cosa che ti appartiene merita impegno e cura.

Prima di salutarti, è doveroso presentarti LaMadda, perché magari è proprio la persona che stai cercando.





Se anche tu hai bisogno di una guida per l’organizzazione e il riordino della tua casa, contattami per una chiacchierata 🙂





Cover photo by Alexa Williams on Unplash







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11 Ottobre 2021 / / Casa Poetica

professional organizer e lavoro

Professional organizer e lavoro, un racconto che non è una favola.

SCEGLI IL LAVORO CHE AMI E NON LAVORERAI NEPPURE UN GIORNO NELLA TUA VITA.

Signor Confucio, mi perdoni la franchezza, non vorrei risultare irriverente, ma glielo devo proprio dire: questo suo aforisma, per me, è una vera cazzata.

Glielo dico come persona che sa cosa vuol dire fare un lavoro che si detesta, alienante, fisicamente impegnativo e senza sbocchi professionali.

Avevo 19 anni, avevo appena finito le superiori, volevo avere un’indipendenza economica e sono andata a lavorare in fabbrica. Non ho scelto cosa fare, ho accettato la prima cosa che mi è stata offerta. Ho lavorato in catena di montaggio, in una ditta dolciaria, a turni. La mia prima busta paga, sudata, con ore di straordinario che mi permettessero di contribuire alle spese dei miei genitori e di togliermi qualche sfizio. Ci sono rimasta per 12 mesi.



Desideravo di più.

Ho trovato lavoro in un negozio, nel quale sono rimasta dieci anni. Sono cresciuta, lì, ho “scalato” livelli e acquisito competenze. Ho ottenuto un ruolo di responsabilità e l’ho portato avanti con dedizione e serietà.

Ma desideravo di più.

Sono stata assunta in un altro negozio. Nuova avventura, nuove aspettative, nuove prospettive e nuovo impegno. Ancora, per altri otto anni, perché non sono una che si stanca, né che si arrende. Quello che sognavo, però, il mio progetto, la mia idea, non era di continuare a stare lì.

Non mi bastava.



Professional organizer e lavoro

Ho lasciato tutto per trasformare il mio secondo lavoro, in quello primario, con tutte le incognite del caso. Non è stato semplice. È stata una scelta sofferta, ma era quella inevitabile. Probabilmente era quella destinata a essere.

Tutto questo luuuuuuuuuuuuuunghissimo preambolo, signor Confucio, per dire che non sono una che si accontenta, ma che mi adatto e non ho paura di fare fatica.

Come tante altre donne, mi sono fatta il culo con un lavoro faticoso e che lascia poco spazio all’ambizione.

Ho sacrificato la famiglia, per lavorare durante le feste (anche quando non mi spettava), a volte maltrattata dai clienti e con dei datori di lavori per i quali tutto era dovuto.

Ho creduto in me stessa e nel progetto che avevo in mente e ho deciso di provare a cambiare la mia vita.

Però, signor Confucio, se da una parte sono stata fortunata (?!) per aver avuto la forza e la capacità di svoltare, trasformando la mia passione nel mio lavoro, dall’altra le posso garantire che non ho mai smesso neanche un attimo di faticare, anzi.

Con passione, certo, ma lavoro.



Professional organizer e lavoro, una narrazione differente

E lavoro sodo. Fatico. Sudo. Mi fa male la schiena. Fatico. Sbaglio. E ricomincio. Ancora.

Sempre con la luce negli occhi e una visione che mi spinge ad andare avanti, anche quando tutto sembra essere contro. Però è ora di smetterla con questa narrazione romanzata delle cose, perché non sempre se puoi sognarlo puoi farlo.

Le variabili sono infinite e purtroppo la competenza o la correttezza sono tra le ultime a essere determinanti.

Caro signor Confucio, sono l’impegno, la fatica, la serietà e la perseveranza che fanno un professionista. E le tasse da pagare, i preventivi rifiutati, le ore a studiare e i conti che non sempre tornano. I riconoscimenti che arrivano, il passaparola tra chi ha usufruito dei miei servizi, le collaborazioni che nascono con altre professionalità, l’identità che non fa più fatica a manifestarsi.

Non c’è solo il posto al sole, c’è pure quello dannatamente in ombra, ma che guai a raccontare!

Caro signor Confucio, se si ama fare una cosa, ma non costa sacrificio farla (di qualsiasi tipo di sacrificio si voglia parlare), è solo un hobby, non un lavoro.

Il mio lavoro è organizzarti la casa 🙂







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4 Ottobre 2021 / / Casa Poetica

la casa organizzata - Casa Poetica

Grande, piccola, nuova, ristrutturata, vecchia, di proprietà, in affitto, la casa organizzata è un concetto molto lontano da questi particolari.

A dirla tutta è anche qualcosa molto lontano da quell’idea patinata e immacolata che ci vogliono propinare e che a volte sembra volerci far sentire sbagliate nelle nostre case “normali” (leggasi vere).

Si pensa subito a una questione di ordine, ma ti assicuro che invece è un insieme di tanti aspetti, più o meno noti, che insieme danno vita a quella che per me è una Casa Poetica.



La casa organizzata significa

Ordine

Va bene, partiamo dal pensiero comune che in primis voglia dire ordine, ma vediamo di parlarne con i giusti toni e dando al termine la giusta importanza.

L’ordine è un elemento che dà alla tua casa una connotazione armonica e gradevole alla vista, ma se non è supportata da una struttura di base che conferisce alle cose una certa funzionalità, può essere controproducente e un po’ fine a se stessa.

Evviva i ripiani a vista con tutti i barattoli uguali, messi come soldatini, ma se non ne ricordi il contenuto, manca una parte importante di tutta quella bellezza.

La cura dei particolari è molto rilevante, ma ricordati che non sei in una vetrina di Villeroy & Boch.



Stile

È fondamentale per dare alla tua casa la tua impronta, perché la casa deve parlare di te e tu tu ci devi ritrovare in ogni angolo.

Un colore, un oggetto, una foto, un profumo che raccontano la tua vita, chi sei e il tuo pensiero.

Guarda la tua casa, le cose che contiene, il modo in cui sono disposte: è un po’ l’estensione della tua identità?



Ma vuol dire anche

Rifugio

o nido, chiamalo un po’ come ti pare.

La casa è il luogo che ti accoglie, nel quale ti senti libera di essere te stessa; per questo è importante che sia un ambiente nel quale ti senti sempre a tuo agio, che accolga i tuoi bisogni e li sappia soddisfare,

La tua casa deve essere al tuo servizio, non devi essere tu al servizio della tua casa.

Ricordalo sempre, è un mantra.

Se la tua casa non è disponibile con te, tu non sarai mai ben disposta verso di lei; è uno scambio di attenzione e cure reciproco, che verrà ripagato da grande serenità e piacere di viversi.



Comodità

Sceglieresti mai di indossare un paio di scarpe che ti impediscono di camminare o un paio di jeans che ti cadono a ogni passo? (so che la moda è un mondo a parte, ma converrai con me che a volte ci propina cose assurde).

Il concetto è lo stesso, però: perché fare inutile fatica?

Perché stare scomode sul divano, pur di non sgualcire i cuscini?

Perché mettere le cose a caso, così fai fatica a ritrovarle?

Perché tenere oggetti che non usi, così stenti a girarti  e a trovare spazio comodo per quello che utilizzi sempre?

La casa organizzata è comoda, confortevole, pensata per le tue esigenze e pure per coccolarti.



E se la casa organizzata fosse una Casa Poetica?

Ordine, armonia, fantasia, emozione, unicità, sentimento… proprio come in una poesia.

La casa organizzata ha tutte queste caratteristiche.

Si direbbe che è come una Casa Poetica.

Non è utopia, è scegliere come vivere la tua casa.

Posso aiutarti a organizzare la tua.



Cover photo by Octavian Dan on Unsplash







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27 Settembre 2021 / / Casa Poetica

riordinare casa e risparmiare - Casa Poetica

Lo dico con fermezza : riordinare casa e risparmiare sono i due lati dello stesso album in cima a tutte le classifiche di vendita (esempio anacronistico di chi non ha più 20 anni da più di 20 anni).

Da sempre affermo che scegliere una Professional Organizer è un investimento che restituisce grandi benefici, ma troppo spesso ci si sofferma solo a un preventivo nudo e crudo, senza averne una visione più lungimirante.

Per questo motivo oggi ho deciso di mettere questi benefici sotto la lente di ingrandimento, così si potranno vedere in maniera più nitida e dettagliata.



Riordinare casa e risparmiare spazio

Questo, nella visione collettiva, è il beneficio per eccellenza a cui si pensa appena si parla di riordino.

Le case sempre più piccole e l’innumerevole quantità di cose che si possiedono sono la prima causa di disagio della persona che mi chiama.

” Devo sistemare le cose in modo da avere più spazio”

L’organizzazione fatta in maniera professionale ha sugli spazi un duplice potere: quello della valorizzazione e quello dell’ottimizzazione.

La valorizzazione si ottiene con il decluttering: togliere tutto quello che ingombra inutilmente, per dare risalto a quello che ha realmente importanza (nel mio blog ne parlo ampiamente).

L’ottimizzazione permette di sfruttare al massimo ogni tipo di spazio, senza rinunciare a funzionalità e praticità.

Questi due punti cardine si ottengono con un’attenta e consapevole analisi degli oggetti e del loro scopo, e con delle tecniche professionali e ad hoc per riordinare.

Il risultato sarà un ambiente più armonioso e, soprattutto, facile da gestire nel tempo.



e tempo.

Quanto vale il tuo tempo, te lo sei mai chiesta?

Tanto, te lo dico io.

Siamo capaci di dare un valore a un mazzo di fiori o alla visita dal dermatologo, ma al nostro tempo non diamo mai peso, salvo poi lamentarci che non ne abbiamo mai a sufficienza.

Quando inizierai a voler più tempo da dedicare a te stessa (e alle cose che ami?)

Lo so, è un po’ brutale detta così, ma mi spiace quando sento che le persone che si annullano o mettono a tacere le proprie passioni  per mancanza di tempo.

Quello che una buona organizzazione ti permette di avere è una semplificazione dei gesti durante il riordino. La schematicità e l’immediatezza ti permettono di velocizzare le operazioni, lasciandoti più tempo per fare altro, soprattutto se ben più divertente 😉

Riesci così anche ad andare a colpo sicuro quando cerchi qualcosa (che si tratti di una bolletta da pagare o di quel paio di sandali da usare alla festa): fai subito.



E poi riordinare casa e risparmiare soldi

Riordinare casa e risparmiare soldi. Lo ribadisco.

A costo di apparire antipatica, ma la mia onestà professionale passa anche attraverso una verità scomoda: la disorganizzazione e il disordine ti fanno buttare un sacco di soldi.

Buttare soldi, che non piace a nessuno, da Elon Musk a un lavoratore precario.

Si pensa che lo shopping compulsivo sia la causa maggiore di spreco ma, in realtà, è forse il male minore.

Butti soldi quando manca un’organizzazione funzionale degli spazi, che ti consente di sapere esattamente quante e quali cose hai, così da comperare per reale esigenza e non a caso. (Quante paia di collant hai ancora confezionate perché non ti ricordavi quante ne avessi e, nel dubbio, meglio acquistarne?)

Sprechi soldi quando non organizzi la tua spesa e la tua dispensa e poi devi gettare il cibo scaduto.

Avere una visone d’insieme di ciò che c’è, dello spazio che occupa, dei tempi di scadenza (che sia uno yogurt o una multa) è la soluzione corretta per evitare che le tue carte di credito si ribellino per troppo lavoro.



… e stress

Ora, non so te, ma a me tutta questa mal gestione di spazio, tempo e soldi un pochino di ansia la mette!

La causa di tutto questo caos, pensaci bene, è proprio la difficoltà di riuscire a star dietro a tutto ciò che crea questo malcontento, disagio e stress a te e a chi vive con te.

Ci sono già il lavoro, il traffico, i figli col mal di pancia, la suocera, la maleducazione, la cellulite e lo spritz annacquato a rovinare le giornate, perché aggiungere una casa caotica?

Riordinare casa e risparmiare fatiche inutili è un passo importante se vuoi iniziare a vivere con più leggerezza.

Posso aiutarti in questo cambiamento, contattami per una chiacchierata conoscitiva.



Cover photo: Anastasiia Chepinska on Unsplash







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20 Settembre 2021 / / Casa Poetica

che cosa fa una Professional Organizer - Casa Poetica

Ma, di preciso, come spiegare che cosa fa una Professional Organizer?

Per tanto tempo ho pensato a una risposta immediata e chiara, ma sono sempre caduta in definizioni abusate e nelle quali non mi ritrovavo fino in fondo.

Poi, come la maggior parte delle volte, la risposta è arrivata da contesti lontanissimi da quelli nei quali si va a cercare, manifestandosi pure in maniera prepotente.



Che cosa fa una Professional Organizer (Sottotitolo: una piccola storia semplice)

Ho capito come spiegare che cosa fa una Professional Organizer assistendo a una partita a calcio (tra bambini e solo perché ci giocava mio figlio, a mia discolpa 🙂 ).

In una partita di pallone ci sono diversi protagonisti: quelli che praticano lo sport da tempo, conoscono i movimenti, le regole e si destreggiano senza problemi tra fuorigioco, falli e assist; quelli che hanno iniziato da poco e si impegnano a mettere in campo quanto imparato finora, anche se con qualche incertezza e poi ci sono i principianti che iniziano a tirare i primi calci, andando per tentativi, sbagliando e restando indietro per buona parte dl tempo.

Sugli spalti, invece, trovi quelli che inveiscono a ogni errore, criticando aspramente ogni azione e quelli che incitano, sostengono e danno indicazioni utili a chi fatica.



Protagonisti e antagonisti

In questo piccola storia semplice ho visto un sacco di parallelismi con le realtà nelle quali mi imbatto quotidianamente,

I giocatori rappresentano le persone e la loro dimestichezza con l’organizzazione: chi la padroneggia e si gusta il gioco, chi cerca di migliorarla con l’allenamento e schemi da provare e chi (ancora) non sa bene come fare.

L’organizzazione personale non è come l’occhio azzurro, che o ce l’hai o non ce l’hai, è piuttosto come un muscolo tonico e ben definito, che puoi avere o non avere …e  quello dipende da te 😉

Ci si allena.

Si impara ad essere organizzati.

Il pubblico rappresenta l’atteggiamento degli altri: chi critica e chi si mette a disposizione per aiutare e dare sostegno.



Chiarezza, esempio e metodo

Credo che nulla sia più deleterio della critica gratuita: come risultato porta la frustrazione.

La vera differenza la fa il supporto, non il giudizio.

La  Professional Organizer è una professionista (non un’improvvisata) che ha scelto di lavorare con – e per- chi vuole imparare a organizzare la propria casa e i propri spazi, che dà indicazioni chiare su quello che porta miglioramento e su quello che, al contrario, affatica casa e gesti; inoltre mostra come fare, costruendo un sistema su misura che permetterà di godere nel tempo di una casa ben organizzata.

Una Professional Organizer aiuta, non giudica.

Sono prontissima a urlare di gioia al tuo primo goal: ho già le pronte le trombe da stadio!!

Se vuoi approfondire che cosa fa una Professional Organizer e conoscere il mio metodo di lavoro, prenota la tua chiacchierata di 30 minuti con me.





Se invece senti che è arrivato il momento di allenarti e imparare nuove tecniche, sbircia nella sezione corsi





(Cover photo by Neil Thomas on Unsplash)







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14 Settembre 2021 / / Casa Poetica

riordino della casa - Casa Poetica

Posso scrivere articoli e rilasciare interviste, preparare caroselli sui social e volantini pubblicitari, cercare ogni parola possibile per esprimere al meglio il concetto, ma ci sono 3 domande sul riordino della casa che mi vengono sempre fatte.

Sono delle certezze, proprio come la fetta biscottata che cade dalla parte della marmellata, così le ho raccolte, per rispondere con sincerità e chiarezza, senza troppi fronzoli inutili.



1) Ma tu ringrazi i vestiti prima di eliminarli?

Risposta breve: assolutamente no.

Risposta articolata (che mi tirerà addosso lo sdegno delle estimatrici di Marie Kondo): il decluttering è fondamentale in ogni intervento di riordino, va fatto con delicatezza e cognizione di causa, analizzando tutti gli aspetti che influenzano le emozioni, l’utilizzo reale delle cose e lo spazio a disposizione.

Non credo minimamente che quel “rituale” apporti valore (né senso) a ciò che si sta facendo, anche se riconosco la grandissima strategia di marketing che c’è dietro.

Punto tutto sul pragmatismo, sull’ottimizzazione degli spazi e a dare valore agli oggetti per (per te) sono importanti.

Ah, già che ci sono, aggiungo: per me, col decluttering è importante imparare a selezionare con metodo, rispettando i tuoi tempi e i tuoi ritmi, perché è un’operazione emotivamente complicata, oltre che fisicamente faticosa.

Non mi importa eliminare tanto in poco tempo, la cosa fondamentale è che tu capisca quanto sia bello e arricchente contornarsi solo di quello che dà valore alla tua vita.



2) E se dopo una settimana dal riordino della casa torna il caos?

Tra le domande sul riordino della casa, questa è di sicuro la più insistente.

Investire tempo, soldi e fatica in un intervento di riordino della casa e veder vanificati gli sforzi dopo una settimana non piace  a nessuno.

Il caos non torna dopo una settimana, ma…

Ma c’è un ma, che è giusto sottolineare.

Ti aiuto a organizzare lo spazio, ti insegno delle tecniche per sistemare al meglio le tue cose, ti aiuto a semplificare grazie a schemi (fisici e mentali) le tue operazioni di riordino quotidiano, ma ci vuole anche il tuo impegno.

Sarà tutto più veloce, più automatico e meno faticoso ma, come per tutte le cose, ci vuole sempre un po’ di cura e di attenzione.

Ti assicuro, però, che la soddisfazione che ti dà un ambiente armonioso ripaga e allevia di gran lunga il tuo impegno.



3) Se ho già un aiuto settimanale nel riordino della casa, perché chiamare una Professional Organizer?

Confesso che le prime volte che mi è stata fatta questa domanda un po’ ci rimanevo male, perché capivo che non era ben chiaro il mio ruolo e quello che comporta precisamente il  io lavoro.

Col passare del tempo – e con l’esperienza- ho capito che questa non chiarezza poteva trasformarsi in un lavoro di squadra.

La persona che aiuta nelle faccende domestiche compie gesti di routine (lavare, stirare, pulire, rigovernare…), mentre io organizzo gli spazi, così da agevolare e snellire alcune operazioni.

Ti faccio alcuni semplici esempi, così da essere più chiara.

Se il tuo armadio è ben organizzato, con gli abiti posizionati in maniera intuitiva e secondo le tue esigenze, sarà molto più rapido sistemare dopo lo stiro (e anche per te trovare subito quello che cerchi 😉 ).

Se la cucina è ben organizzata, svuotare la lavastoviglie e riposizionare tutto quello che c’è al suo interno sarà più veloce.

Vale per ogni ambiente della casa, se ci pensi bene.

Non pensare che il mio lavoro da Professional Organizer sia una sovrapposizione a quello di chi ti aiuta nelle faccende domestiche, piuttosto vedilo come la base per operare poi sulla quotidianità in maniera più semplice e celere.



Altre domande?

Spero di aver risposto in maniera esaustiva alle domande sul riordino della casa.

Se avessi altri quesiti che ti frullano in testa, o dei dubbi e volessi saperne un po’ di più su quello che faccio e su come potrei aiutarti, contattami per una chiacchierata di 30 minuti.





Se invece pensi di avere bisogno di un corso che ti guidi a trovare le tecniche più adatte per fare da sola, prova a dare un’occhiata alle mie proposte





(Cover photo by Lakeisha Bennett on Unsplash)







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29 Giugno 2021 / / Casa Poetica

decluttering e senso di colpa - Casa Poetica

Perché credi che decluttering e senso di colpa siano i due lati di un’enorme montagna da scalare?

La settimana scorsa questo tema ha riscosso davvero tantissimo interesse, così ho deciso di proseguire col discorso, analizzando e riflettendo insieme a te altri comportamenti che possono far sorgere dubbi e perplessità.



Un giorno tornerò a usarlo

Questa è l’affermazione più usata e la convinzione più radicata con cui bisogna confrontarsi (o scontrarsi?!) ogni volta.

Il servizio di piatti che giace nella credenza dal 2003, te lo ricordi? Era quello che avevi acquistato in quel mercatino, quando avevi la passione per tutto ciò che era etnico. Certo, ora la tua casa è tutta in stile industrial, ma non si può mai sapere…

E che dire di quei jeans, quelli comperati con la tua amica, nel 2006, prima di partire per quella vacanza fuori di testa a Ibiza? Certo, ora non ti vanno più bene, la vita bassa non la tolleri più e, per dirla tutta, hai proprio smesso di utilizzare i jeans, ma sempre meglio tenerli nell’armadio…

Partiamo dal presupposto che nessuno ti obbliga a fare decluttering perciò, se sei convinta che tutto quello che possiedi sarà sempre utile, anche se da anni non lo utilizzi, va benissimo che tu lo tenga.

Se, invece, vuoi trovare delle risposte ai tuoi dubbi su decluttering e senso di colpa, come dimostra il fatto che stai leggendo queste cose, ti consiglio di continuare con la lettura e di seguire il ragionamento.



Decluttering e senso di colpa non devono coesistere

Ormai lo hanno detto in tanti: se una cosa non la usi da due anni è dimostrato che non la userai più e perciò puoi tranquillamente eliminarla.

Certo, così sembra facile, ma non credo basti a placare i dubbi.

Mi piace approfondire il concetto, andando un po’ più in là rispetto all’azione meccanica, perché di meccanico c’è ben poco in un decluttering fatto con cognizione di causa.

Il servizio di piatti, il paio di jeans, riflettono un aspetto del tuo essere che è passato, gusti superati, stile di vita che non ti appartiene più.

Siamo esseri umani in continua evoluzione, il cambiamento fa parte del ciclo naturale della vita.

Si va avanti, con il pensiero, con le azioni, con il fisico. Non devi rinnegare ciò che è stato, ti ha fatto diventare ciò che sei ora, ma è giusto prendere coscienza che il tuo essere di adesso è diverso da quello che era prima.

È giusto valorizzare la tua IO attuale, senza ancorarti a qualcosa che è stato e che ora stride col presente.

C’è una parola che amo molto e che credo sia perfetta quando si parla di decluttering: coerenza.

Quello che possiedi deve rispecchiarti e raccontare di te: Tu, che ami lo stile industrial e preferisci gli abiti ai jeans.

Tu che cerchi le risposte per alleggerire la tua casa, perché si che è troppo piena di cose che non adoperi da anni.



È uno spreco?

Fammi aggiungere una cosa: il vero spreco non è eliminare il superfluo, ma ostinarsi a conservare oggetti ancora in buono stato senza usufruirne.

Puoi rivenderli, regalarli a chi ne ha bisogno e/o sarebbe ben felice di farne buon uso.

Circondati di ciò che ti fa stare bene, che ti piace e che racconta chi sei.

Se pensi di avere bisogno di un aiuto, sono felice di darti una mano.





Cliccando sul bottone rosa qui sotto, invece, trovi la prima parte di queste considerazioni sul decluttering e i sensi di colpa, così puoi approfondire







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22 Giugno 2021 / / Casa Poetica

Decluttering e sensi di colpa - Casa Poetica

Cover Photo by Constantine Panagopoulos on Unsplash

Sembra inevitabile pensare che decluttering e sensi di colpa camminino perennemente a braccetto, perché nell’immaginario comune decidere di escludere tutte ciò che non viene usat0 dalla nostra casa equivale a farsi assalire da dubbi esistenziali e rimorsi indicibili.

Voglio fare un’analisi dei comportamenti e dei pensieri più comuni, così mi potrai dire se anche tu hai provato certe emozioni.



Da cosa nascono i sensi di colpa

Vorrei fare una premessa, che è forse più un pensiero personale, ma che credo tocchi tante più persone di quante si possa pensare.

Il senso di colpa penso sia un giudizio intransigente verso se stessi, che viene autoalimentato ogni qualvolta viene commesso uno sbaglio.

Mi spiego meglio, utilizzando degli esempi – tratti da storie vere di donne vere –

Hai comprato quel costosissimo paio di scarpe tacco 12.  Lo hai messo due volte e poi lo hai abbandonato nella sua scatola, perché ti fa venire un enorme male ai piedi e pure le vesciche.

Non puoi eliminarlo, con quello che le hai pagate!!

Non puoi indossarlo, fanno troppo male!!

Ok, tienilo pure nella scarpiera, potrai osservarlo ogni volta che che la apri e ti tornerà la rabbia per l’acquisto mal riuscito.

Non ti sembra di osservare un gatto che si morde la coda?!



E se iniziassi a separare decluttering e sensi di colpa?

Vorrei dirti che non sbaglierai mai più i tuoi acquisti, che ogni tuo investimento economico, piccolo o grande che sia, sarà sempre super positivo, però no, non sarei onesta.

Posso però consigliarti di iniziare ad andare un po’ oltre allo sbaglio. Certo, scoccia “sprecare” soldi, ma non è continuando a rimuginarci sopra che il problema svanirà.

Puoi pensare di regalare quelle scarpe a qualcuno a cui non faranno male e che le porterà tanto, puoi pensare di rivenderle (consapevole che non rientrerai della spesa) e investire il ricavato in un paio di scarpe nuove, più adatte ai tuoi piedi.

Pensa che lì, ferme, non servono a nessuno e mai serviranno. 

Non alimentare il tuo senso di colpa.

Non intasare i tuoi spazi con oggetti che non ti servono.



Più razionalità

Se vuoi davvero fare in modo che decluttering e sensi di colpa non siano un supplizio, ma l’occasione per imparare a vivere con leggerezza, è importantissimo che inizi a guardare agli oggetti con maggiore razionalità (non ho spazio, non riesco a usarlo) e con più sincerità (non lo userò mai, non mi piace).

Ho pensato di affrontare il tema del senso di colpa in ogni sua declinazione anche la prossima settimana: voglio offrirti nuovi punti di vista che ti aiutino ad avere maggiore chiarezza tra i tuoi pensieri e fare scelte più consapevoli.

In alternativa, posso aiutarti a casa tua.







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