5 Dicembre 2024 / / Blogger Ospiti

L’amaca da giardino è un abbraccio sospeso tra cielo e terra, un rifugio di pace dove il tempo sembra rallentare invitandoci a dimenticare lo stress quotidiano e a cullarci nel dolce movimento del dondolio. Rappresenta una soluzione perfetta per chi cerca un angolo di relax all’aria aperta.

Questo comodo supporto sospeso è l’ideale per godersi un momento di tranquillità, sia da soli che in compagnia. L’amaca invita al riposo, alla lettura o semplicemente concede una pausa rigenerante tra una giornata di sole e un’altra. Si adatta facilmente a giardini, terrazzi e persino campeggi, offrendo un’esperienza unica di benessere fisico e mentale.

Le dimensioni e la capacità di carico dell’amaca da giardino

La scelta dell’amaca da giardino ideale dipende da vari fattori, che devono partire dalla considerazione dello spazio disponibile e del nostro bisogno di sicurezza. Questo elegante accessorio deve garantire stabilità e resistenza per evitare qualsiasi rischio durante il suo utilizzo. Dobbiamo assicurarci che sia abbastanza robusta da supportare il peso dell’utilizzatore e l’energia dei più piccoli.

Le sue misure sono variabili e dipendono dal modello scelto. Per una persona, una dimensione standard è di circa 210 x 150 cm, mentre le amache per due persone possono arrivare fino a 190 cm. Se il vostro spazio outdoor lo consente il mercato offre anche modelli familiari che raggiungono in lunghezza i 2 metri e mezzo.

Questi arredi da giardino possono sostenere un peso compreso tra gli 80 e i 250 kg, a seconda delle dimensioni e del materiale di costruzione.

È fondamentale ricordare che questa resistenza è calcolata in condizioni statiche e non tiene conto di eventuali carichi dinamici, come il movimento brusco o il salto sulla struttura. Per garantire la sicurezza e preservare la durata dell’amaca, è sempre consigliabile rispettare i parametri indicati dal produttore, evitando sovraccarichi che potrebbero compromettere la stabilità e l’integrità del prodotto nel tempo.


Quali sono i materiali migliori per l’amaca da giardino

La scelta del materiale è fondamentale per garantire comfort, durata e resistenza alle intemperie alla nostra amaca da giardino.

Tra i materiali più utilizzati il cotone si distingue per la sua morbidezza e resistenza. È perfetto per chi cerca un tessuto naturale che offra una sensazione di comfort al tatto. Spesso proviene da coltivazioni biologiche, un aspetto che attira chi cerca prodotti eco-sostenibili. Un tessuto di alta qualità garantisce una lunga vita all’amaca, anche quando esposta alle intemperie.

Il poliestere è un materiale sintetico noto per la sua resistenza all’acqua, alla muffa e ai raggi UV. Le amache realizzate in tela di poliestere sono perfette per chi desidera lasciarle all’aperto per lunghi periodi. Alcuni modelli sono realizzati con un mix di cotone e poliestere, unendo il meglio dei due mondi.

Il nylon è leggero e resistente, tanto che viene utilizzato anche per le tele dei paracadute. Viene spesso impiegato per le amache da viaggio. È traspirante e occupa poco spazio quando ripiegato, rendendolo ideale per un uso pratico durante la stagione estiva.

La struttura può essere in legno per offrire un aspetto elegante e naturale. Trattamenti specifici rendono il materiale naturale resistente alle intemperie, ma richiede una manutenzione periodica per conservare la sua bellezza.

Una struttura in metallo è facile da pulire. L’alluminio, in particolare, è leggero e resistente alla corrosione, rendendolo ideale per l’uso esterno.

Le diverse tipologie di amaca da giardino

Sul mercato, esistono varie tipologie di amaca da giardino, ciascuna con caratteristiche particolari che rispondono a diverse esigenze estetiche e pratiche.

Le amache sospese tra due alberi o pali sono fissate tramite corde e appositi dispositivi di supporto. Queste versioni offrono una sensazione di connessione diretta con la natura, ma richiedono condizioni adatte per il fissaggio. I punti di sospensione devono essere robusti e in grado di sostenere il peso e i movimenti dell’utilizzatore. L’altezza ideale per montare un prodotto sospeso è tra i 150 e i 180 cm dal suolo, in modo che la parte centrale dell’amaca rimanga a circa 30-50 cm da terra quando sottoposta al carico.

Le amache autoportanti sono dotate di una struttura integrata, realizzata in legno o alluminio, che fornisce il supporto necessario senza bisogno di agganci esterni. Questa caratteristica le rende particolarmente versatili poiché possono essere posizionate ovunque nel giardino, anche in assenza di alberi, e facilmente spostate per godere del massimo comfort in ogni angolo verde. Inoltre, non necessitando di un’installazione complessa, sono pronte all’uso in pochi minuti, rendendo l’esperienza ancora più immediata.

Il modello brasiliano è realizzato con tessuti di alta qualità e spesso decorato con raffinati dettagli all’uncinetto. Un’altra variante molto apprezzata è l’amaca messicana, caratterizzata da una rete leggera e traspirante. La sua resistenza e durata la rendono una scelta perfetta per l’uso quotidiano.

Le amache di design sono la scelta perfetta per chi non vuole rinunciare ad un tocco di stile. Possiedono linee moderne e scenografiche e sono realizzate con tessuti innovativi di alta qualità. Rappresentano un vero e proprio complemento d’arredo che arricchisce l’estetica del giardino o della terrazza.

Ricorda che, durante la stagione invernale o in condizioni climatiche particolarmente avverse, è consigliabile riporre l’amaca in un luogo protetto, per prolungarne la sua bellezza e durata nel tempo.

1 Ottobre 2024 / / Blogger Ospiti

Perché scegliere i serramenti in alluminio

Quando si parla di serramenti in alluminio si entra in un mondo di innovazione e qualità: la leggerezza dell’alluminio crea linee essenziali con profili sottili che offrono un’estetica moderna, dotata di soglie ribassate per facilitare l’accesso e abbattere le barriere architettoniche. L’alluminio è in grado di sopportare condizioni climatiche avverse senza deteriorarsi, con una manutenzione pressoché inesistente. Porte finestre di grandi dimensioni incrementano il passaggio in casa della luce naturale, che migliora l’estetica degli ambienti e contribuisce al benessere psicofisico di chi li vive ogni giorno.

Dal punto di vista dell’isolamento, le finestre offrono prestazioni eccellenti sia in termini acustici che termici. Tecnologie avanzate riducono al minimo le dispersioni di calore e garantiscono un comfort abitativo ottimale, oltre ad offrire sistemi di sicurezza altamente resistenti alle effrazioni. L’alluminio è inoltre resistente al fuoco e rappresenta una scelta ecologica e responsabile, perché è riciclabile al 100%.

I serramenti in alluminio METRA BUILDING rappresentano un’eccellenza nel settore che si declina in un’a vasta’ampia e completa gamma di prodotti per la tua casa, caratterizzati da design made in Italy. Il noto brand offre soluzioni altamente personalizzabili in dimensioni e finiture, che spaziano dalle finestre alle porte finestre, dalle persiane alle porte interne, fino ai portoncini d’ingresso. Inoltre, l’azienda ha sviluppato un programma dedicato ai balconi proponendo ringhiere in alluminio e soluzioni tutto vetro.

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rappresentano un’eccellenza nel settore che si declina in un’a vasta’ampia e completa gamma di prodotti per la tua casa, caratterizzati da design made in Italy. Il noto brand offre soluzioni altamente personalizzabili in dimensioni e finiture, che spaziano dalle finestre alle porte finestre, dalle persiane alle porte interne, fino ai portoncini d’ingresso. Inoltre, l’azienda ha sviluppato un programma dedicato ai balconi proponendo ringhiere in alluminio e soluzioni tutto vetro.

Scopri i vantaggi dei serramenti in alluminio a taglio termico

I moderni serramenti in alluminio a taglio termico sono il risultato di un’innovazione tecnologica per chi cerca la massima efficienza energetica e resistenza meccanica negli ambienti domestici.

Sono progettati per garantire un comfort superiore: tra il profilo in alluminio interno e quello esterno viene inserito uno strato di poliammide rinforzata con fibra di vetro che garantisce un altissimo potere isolante. In questo modo non avremo problemi legati alla formazione di condensa e muffa e ridurremo le spese per il riscaldamento e il raffreddamento in casa.

METRA Building propone infissi a taglio termico con tecnologia HES (High Energy Saving), che assicurano i massimi livelli di isolamento; il marchio vanta numerose certificazioni ambientali che attestano il suo impegno verso la sostenibilità.

Quanto durano i serramenti in alluminio

Se cerchi un prodotto resistente e di lunga durata, i serramenti in alluminio sono la soluzione che fa per te; se realizzati con alluminio di alta qualità e installati da personale esperto offrono infatti una durata media di 50-60 anni, significativamente superiore ai modelli realizzati in altri materiali. Resistono agli agenti atmosferici e inquinanti comuni nelle aree urbane oltre che agli sbalzi di temperatura repentini e significativi. Sono in grado di sopportare l’esposizione diretta e prolungata alla luce solare senza scolorirsi o deteriorarsi; anche in contesti marittimi, dove la salsedine può essere particolarmente aggressiva, mantengono la loro integrità strutturale.

La massima personalizzazione con i serramenti in alluminio

Una delle tante caratteristiche dei serramenti in alluminio è la possibilità di rendere unica e personale la nostra casa adattandoli al suo stile. Puoi scegliere tra finiture moderne lucide o opache oppure sperimentare effetti particolari come il sabbiato, lo specchiato, il fumé e il metallizzato. Le opzioni di colore sono praticamente infinite: dai toni neutri e pastello fino alle tinte più vivaci per personalizzare ogni dettaglio secondo i tuoi gusti.  Per chi preferisce un tocco più tradizionale il realistico effetto legno è ideale per arredare ambienti contemporanei che richiedono un tocco di calore e naturalezza.

Con i serramenti in alluminio di METRA Building puoi optare per una soluzione bicolore e/o bi-materiale che prevede scelte diverse sui lati interno ed esterno del serramento. Tale opzione è particolarmente utile per assecondare il mood del nostro ambiente e rispettare eventuali vincoli paesaggistici o regole condominiali. Le maniglie, disponibili in diverse forme, aggiungono un ulteriore livello di personalizzazione permettendoti di scegliere il design che meglio si adatta alle tue esigenze.

26 Settembre 2024 / / Blogger Ospiti

I vantaggi delle porte scorrevoli

Le porte scorrevoli sono apprezzate per il loro impatto estetico, particolarmente scenografico quando realizzate con pannelli di grandi dimensioni. Uno dei loro principali vantaggi è la capacità di ottimizzare lo spazio disponibile. Questa caratteristica le rende perfette per ambienti di dimensioni ridotte. Questa soluzione permette infatti di recuperare spazio prezioso che, con una porta tradizionale a battente, verrebbe occupato dall’apertura. In stanze ampie questa scelta può prevalere anche per ragioni puramente estetiche.

I sistemi scorrevoli si adattano facilmente a qualsiasi stile d’arredo grazie alle numerose tonalità e finiture disponibili consentendo di creare ambienti coordinati e funzionali. Offrono inoltre la possibilità di separare diverse aree della casa in modo discreto, mantenendo comunque un senso di continuità e armonia tra gli spazi.

Nella porta scorrevole sospesa Zeus di Doal il profilo in alluminio minimalista è disponibile in svariate finiture.

Porte scorrevoli sospese o a terra, le differenze

La scelta tra i due diversi sistemi caratterizza l’aspetto dell’intero ambiente. Le porte scorrevoli sospese non necessitano di fissaggi a pavimento, in quanto vengono ancorate al soffitto con un binario che ne sostiene il peso. Questa versione permette l’installazione di più ante anche di grandi dimensioni. L’ambiente risulterà visivamente più pulito e continuo, un tratto essenziale nelle stanze più vissute della casa dove l’estetica gioca un ruolo fondamentale.

Le porte scorrevoli a terra, invece, utilizzano un binario inferiore visibileper scaricare il peso delle ante, oltre ad uno superiore, che può essere fissato a parete, a soffitto o incassato. Questo sistema è indicato anche nel caso in cui il soffitto non sia in grado di supportare il peso della porta. La visione d’insieme che ne risulta è più tradizionale ed adatta ad ambienti in cui la funzionalità prevale, senza rinunciare ad un design curato.

Porta scorrevole a terra Like di Doal la soluzione ideale per la chiusura di spazi contenitivi in locali di servizio senza rinunciare al design.

Caratteristiche delle porte scorrevoli interno muro

Le porte scorrevoli interno muro, con o senza cornici, sono chiamate anche a scomparsa oppure a scrigno. Prevedono lavori di muratura per l’installazione di un controtelaio all’interno del muro o di una parete appositamente creata con il cartongesso. Quando aperte scompaiono completamente all’interno del vano non creando ingombri sulle pareti adiacenti. I loro pannelli misurano quanto una comune soluzione a battente con una dimensione di 60 cm in larghezza per un’altezza di 200- 210 cm. È possibile realizzare ante di grandi dimensioni con misure che dipendono dal materiale e dal tipo di controtelaio.

Nella porta scorrevole a scomparsa senza cornici Just di Doal un’estetica minimale valorizza l’intero ambiente.

26 Settembre 2024 / / Blogger Ospiti

Quanto spazio ci vuole per una cabina armadio

Le cabine armadio sono una valida alternativa per chi desidera avere un ambiente ordinato. Le loro dimensioni dipendono sia dallo spazio disponibile che dalle necessità personali. Anche con pochi metri quadrati si può ottenere un risultato efficace.

Una camera matrimoniale deve garantire per legge una superficie minima di 14 mq. Per realizzare una cabina armadio, è importante avere almeno 2 mq a disposizione. La profondità consigliata è di almeno 120 cm, una misura che permette di organizzare i mobili lungo una parete e mantenere un passaggio di circa 60 cm. Questo spazio è essenziale per camminare agevolmente all’interno della cabina. Se non è possibile realizzare il guardaroba nella tua camera da letto puoi sfruttare una stanza adiacente.

Cabina Armadio Venere di Doal, per valorizzare i tuoi ambienti con la massima eleganza e versatilità.

La forma della cabina armadio

La disposizione della cabina armadio dipende dalla geometria del locale. In una stanza rettangolare può essere collocata su uno dei lati corti della stanza, di fronte al letto o dietro di esso. Questa scelta può occupare l’intera parete o solo una parte.

Qualora la stanza sia quadrata, puoi decidere di installarla lateralmente al letto oppure su due pareti adiacenti formando una composizione angolare per sfruttare al meglio lo spazio disponibile.

Se invece la camera presenta una forma irregolare potresti renderla più simmetrica con delle pareti in cartongesso per arredarla più facilmente. Ricorda infine che puoi sfruttare anche una nicchia strutturalmente già esistente.

Cabina armadio Simply di Doal, linee essenziali con una struttura in alluminio e ripiani disponibili in colori diversi.

L’organizzazione interna della cabina armadio per lui e lei

Per una coppia è necessario suddividere l’interno della cabina armadio in due zone distinte, una per ciascun partner. La donna deve poter riporre vestiti di ogni tipo, oltre a borse, accessori, indumenti sportivi e gioielli. Bisogna quindi prevedere moduli di diverse altezze provvisti di servetti per raggiungere facilmente i capi posti nelle zone più in alto. Serviranno inoltre ripiani regolabili e cassetti per sistemare la biancheria intima. Inoltre, i vassoi estraibili portaoggetti sono ideali per mantenere gli oggetti preziosi in perfetto ordine.

L’ uomo ha bisogno di spazio per camicie, maglie, giacche, pantaloni, abiti e capi invernali come cappotti e giacconi, oltre a cravatte, cinture e orologi. Per questo motivo, è importante includere oltre alle altre attrezzature un portacravatte,un porta camicie e portapantaloni estraibili, per mantenere questi capi senza pieghe e a portata di mano.

Naturalmente non può mancare una zona dedicata alla propria scarpiera. Le calzature possono essere appoggiate ordinatamente su carrelli estraibili oppure riposte su ripiani inclinati.

Scegli la cabina armadio a cremagliera Sky di Doal, in cui ogni cosa trova il suo posto.

Cabina armadio con ante battenti, scorrevoli o a libro

La scelta del sistema di chiusura della cabina armadio dipende dalle dimensioni del nostro ambiente. Le ante battenti richiedono uno spazio sufficiente davanti per poter aprirsi completamente. I sistemi scorrevoli consentono invece di accedere al guardaroba senza occupare alcuno spazio aggiuntivo.

Le ante a libro si piegano su se stesse durante l’apertura, riducendo di circa la metà lo spazio necessario rispetto alle ante battenti. Esteticamente, tutte queste soluzioni offrono un design moderno e raffinato che può adattarsi ad ogni stile d’arredamento.

Cabina armadio Iko di Doal, una soluzione con ante a libro con finitura a specchio perfetta per arredare una nicchia

Scegli tra le cabine armadio aperte oppure chiuse

Una cabina armadio priva di ante offre una visione completa e immediata del suo contenuto. Tuttavia, indumenti o accessori mal riposti possono compromettere l’aspetto generale della stanza. Questo spazio è più soggetto all’accumulo di polvere, che può depositarsi sugli indumenti e sugli arredi interni.

Una cabina chiusa richiede meno attenzione all’ordine poiché le ante ne nascondono l’interno. I capi sono meglio protetti dal pulviscolo, il che riduce la necessità di pulizie frequenti.

Possiamo decidere per soluzioni ibride dove le parti aperte permettono di riporre gli abiti da utilizzare frequentemente, mentre le sezioni chiuse possono essere dedicate al cambio stagione o ai vestiti meno usati.

La Parete Kristal di Doal, dall’elevato valore estetico, può essere abbinata alle cabine Venere e Simply.

30 Agosto 2024 / / Blogger Ospiti

Cosa sono e come funzionano le fascette serracavi

Le fascette serracavi, ideate nel 1958 dalla Thomas & Betts, sono strumenti essenziali utilizzati per il fissaggio di cavi elettrici, il raggruppamento di fasci di cavi, l’ancoraggio di tubi a superfici e persino per la chiusura di sacchi e imballaggi. Si stima che al giorno d’oggi la produzione di tali sistemi sfiori addirittura i 100 miliardi all’anno.

Sono realizzati principalmente in plastica, presentano un design con cremagliera e una fessura per lo scorrimento del cavo. Una volta che la linguetta è inserita nel meccanismo, non può essere rilasciata in nessuna direzione, garantendo così un fissaggio sicuro. Il Gruppo Würth è riconosciuto come leader a livello globale nella distribuzione di prodotti e sistemi per il fissaggio e l’assemblaggio. Si distingue per l’attenzione alla qualità e all’innovazione, investendo costantemente in ricerca e sviluppo, con una sua clientela che include professionisti e aziende di innumerevoli settori. Nel ricco catalogo di fascette di plastica Würth potrai scegliere tra una varietà di fascette per dimensioni e colori, per trovare quella più adatta alle tue esigenze.

Le diverse tipologie di fascette serracavi

Tra le diverse tipologie, a seconda dei vari contesti di utilizzo, possiamo trovare le fascette serracavi standard, soluzioni monouso e composte da un unico pezzo, che possono resistere a carichi da 8 kg fino a 144 kg. I modelli riapribili, invece, permettono un utilizzo ripetuto grazie ad un meccanismo incorporato, che richiede una certa forza manuale per essere attivato. Sono ideali per operare con flessibilità, consentendo di aggiungere nuovi cavi in qualsiasi momento. Alcune fascette presentano un design che include un foro nella testa per il fissaggio con vite, per consentire un ancoraggio supplementare su telai, pannelli di veicoli o direttamente a parete, sostenendo pesi da 20 a 60 kg. Altre invece incorporano un tassello, permettendo un fissaggio rapido senza ulteriori sistemi di ancoraggio; infine, esistono modelli dotati di superficie adesiva, ideali per installazioni veloci e semplici da realizzare manualmente. Il mercato offre anche prodotti dotati di doppia chiusura che assicurano una maggiore tenuta e resistenza.

Fascette serracavi, misure, colori e caratteristiche di sicurezza

Il compito da eseguire richiede un’analisi dettagliata delle misure più appropriate delle fascette serracavi, considerando larghezza, lunghezza e diametro delle stesse. Questi fattori influenzano direttamente la tenuta e la capacità di raggruppamento; la resistenza di una fascetta dipende dalle sue dimensioni, ma in generale può supportare carichi che vanno da 2,5 kg fino a 14 kg. Sono disponibili in una vasta gamma di dimensioni, a seconda del produttore, con larghezze che spaziano da un minimo di 2,5 mm fino a superare i 7,5 mm. Per quanto riguarda la lunghezza, essa può variare considerevolmente, dai 100 mm fino a raggiungere circa 450 mm. Nel caso in cui la lunghezza di una singola chiusura non fosse sufficiente, è possibile unire due fascette inserendo l’estremità di una nella testa dell’altra. Sono disponibili nel classico colore nero oppure in diverse tonalità e sono altamente resistenti ai raggi UV, con una buona tolleranza alle alte temperature.

27 Dicembre 2023 / / Blogger Ospiti

Le mosse giuste per sconfiggere l’umidità in un bagno cieco


Sfrutta in pieno gli spazi in casa, recuperando aree un po’ nascoste, come un ripostiglio, un corridoio, persino un angolo della camera da letto; dà maggiore valore alla casa; è decisamente comodo e pratico. Ecco il bagno cieco, ovvero un locale senza finestre, che può essere un “secondo” bagno, di servizio e/o per gli ospiti, o addirittura l’unico, in appartamenti molto piccoli.

Si tratta però di un ambiente un po’ “difficile”. Non solo per via dell’ovvia mancanza di luminosità , che tuttavia  può essere risolta ricorrendo ad arredi e rivestimenti chiari, nonché, ad esempio, a una serie di luci led posizionate in punti strategici e magari a plafoniere al soffitto.

Soprattutto, nel bagno cieco, bisogna combattere umidità e muffa. Per cui diventa fondamentale ricorrere a un ottimale ricambio dell’aria che in un locale del genere avviene più lentamente, e a un sistema di isolamento di pavimento e soffitto.

Solo in questo modo il bagno cieco può essere considerato agibile e garantire il benessere necessario.

Quanto conta l’aerazione contro umidità e muffa


In un bagno cieco la presenza di un impianto di aerazione è assolutamente necessaria, oltre che obbligatoria secondo la normativa vigente. Ed è un’arma indispensabile contro l’insorgere di umidità e muffa.

Il sistema di aspirazione, che deve essere progettato e dimensionato in base allo spazio a disposizione, serve prima di tutto ad aspirare il vapore acqueo che si genera usando l’acqua, come lavandosi le mani, facendosi una doccia, attivando la lavatrice. Perché? Il vapore, senza la presenza di finestre che caratterizza il bagno cieco, si va a depositare in ogni dove, con il risultato di formare muffe brutte da vedere, producenti cattivo odore, assolutamente poco igieniche.

Tutto questo perché l’impianto  di aerazione (meglio scegliere quelli sostenibili, a basso consumo energetico) permette un corretto ricircolo dell’aria evitando dunque muffa ed umidità.

Perché è importante l’isolamento termico per evitare muffe e umidità

Per impedire alle muffe di prendere possesso del bagno cieco, conta anche scegliere il giusto tipo di rivestimento delle pareti, come piastrelle, in particolare quelle in gres porcellanato, resistenti e idrorepellenti, oltre che in grado di dare un certo impatto estetico molto apprezzabile. Soprattutto i modelli con fughe molto strette sono utili perché è più difficile che proprio lì si installi la muffa. 

Ma è l’isolamento termico a essere decisamente importante per  debellarla assieme all’umidità e in grado di dare al bagno cieco un ambiente confortevole. Lo si ottiene con l’utilizzo di una progettazione e di prodotti specifici. 

Il benessere termoigrometrico che si genera è garantito anche da sostanze vere e proprie alleate nel combattere l’umidità e i batteri generati dalla muffa. 

Saint-Gobain Italia ad esempio propone weberpaint protect, una idropittura lavabile traspirante adatta a diversi supporti, intonaco, cartongesso, rasatura, blocchi in cemento, calcestruzzo, lastre in cemento, per finiture molto opache. Tra le sue qualità, ottima resistenza al lavaggio, bassa odorosità e ridotta tendenza allo schizzo.

L’idropittura: soluzioni traspiranti e coprenti per il bagno cieco senza muffa e umidità 

Tra le pitture antimuffa di qualità, da ricordare un nuovo prodotto firmato da Saint-Gobain Italia. Si chiama weberpaint defence, cioè una idropittura (appunto a base d’acqua) traspirante e molto coprente. 

Garantisce una protezione a lungo termine per ambienti ad alta umidità, come il bagno cieco, poiché presenta un’ottima permeabilità al vapore acqueo. 

Inoltre il suo bianco luminoso assicura una grande luminosità e aumenta la sensazione di spazio, utile dunque anche per ambienti piccoli.

Weberpaint defence ha una resa elevata, per finiture uniformi particolarmente opache e si adatta a qualsiasi tipo di design.

Se è possibile utilizzarla su tanti supporti, come lastre in cemento, cartongesso, intonaco, non è adatta nel caso di superfici inconsistenti, piastrelle, vecchi mosaici, marmette o già contaminate da muffe, senza aver prima eseguito trattamenti specifici.

Come l’altra idropittura specifica anti-muffa e anti-umidità, weberpaint protect, anche weberpaint defence è tinteggiabile con sistema tintometrico webercolorlook, per tante sfumature di colore.

9 Dicembre 2022 / / Blogger Ospiti

Arredare una mansarda spesso è una vera e propria sfida per tutte le figure coinvolte: dagli architetti agli interior designer, dai fabbricanti di mobili fino alle persone che ci andranno a vivere.

Non solo, infatti, si deve arredare un locale dai volumi diseguali in maniera funzionale per permettere alle persone di usufruirne, ma ci si deve anche spesso destreggiare tra regole e regolamenti diversi da un comune all’altro in materia di abitabilità degli attici.

Però è anche un tipo di sfida che può dare enormi soddisfazioni con la creazione di ambienti accoglienti – “cozy” per dirla all’anglossassone – e geniali nel loro modo di utilizzare gli spazi.

Nell’arredare le mansarde vale più che in altri casi la regola di basare l’arredamento sugli spazi disponibili e non viceversa. Può sembrare banale, ma non lo è affatto come stiamo per vedere.

Una mansarda, infatti, è un locale che presenta forti costrizioni a livello di volume disponibile: essendo ricavata da un sottotetto spiovente in una o più direzioni, nell’arredarla bisogna fare i conti con altezze del soffitto variabili in ogni locale.

Ci sono però delle buone prassi che si possono seguire per disporre i locali e gli arredamenti.

La prima è quella di ragionare e ottimizzare lo spazio in termini di zona giorno e zona notte.

La zona giorno è quella che viene vissuta da svegli e nella quale tendenzialmente si sta in piedi. Pertanto i locali e gli arredi che pertengono alle ore di veglia andranno collocati preferibilmente nelle aree con i volumi più alti. Sono ad esempio locali come la cucina, il soggiorno, aree studio, bagni con doccia etc.

Inoltre, i locali dell’area giorno dovranno essere collocati negli spazi più illuminati della mansarda, in presenza di finestre e lucernai. Questo per ottenere il massimo dalla luce naturale nell’ottica di un vivere la casa sempre più attento alle questioni ecologiche.

Mangiare, cucinare, lavorare, studiare, leggere con la luce naturale permette di risparmiare energia sempre più preziosa.

La zona notte, essenzialmente la camera da letto, invece potrà essere collocata dove i volumi sono tendenzialmente più bassi, facendo attenzione a non collocare il letto troppo in fondo, in modo da evitare infortuni – la classica testata al risveglio.

Naturalmente la divisione giorno/notte non è l’unico accorgimento che bisogna seguire. In pratica non è sempre così facile distinguere i locali del giorno con i locali della notte.

Perciò l’altra buona prassi è quella di posizionare all’interno di ogni singolo locale ciò che è basso dove l’altezza è inferiore e gli arredi e utenze più alti dove lo spazio lo consente.

Facciamo alcuni esempi.

In bagno ad esempio la doccia andrebbe collocata nei pressi della porta d’ingresso dove i volumi sono più alti – perché si utilizza in piedi. Wc, bidet, lavabi, lavatrici e mobili di corredo invece andrebbero collocati dove le altezze sono inferiori – purché si possano utilizzare in modo confortevole.

In camera da letto invece le parti più elevate andrebbero riservate per gli armadi, lasciando gli spazi più angusti a credenze, cassettiere e naturalmente il letto.

In cucina, frigorifero e mobilio pensile andrebbero collocati dove lo spazio è maggiore mentre piani lavoro ed elementi contenitivi di complemento possono essere collocati negli spazi dotati di altezza inferiore. Lo stesso discorso vale per il soggiorno.

L’ultima buona regola da seguire è quella di utilizzare arredi su misura. Seguire le regole sopra elencate è sicuramente una buona strategia per arredare una mansarda, ma può non bastare.

Per questo è fondamentale rivolgersi ad architetti, interior designer e mobilifici per disegnare e assemblare mobili su misura per gli spazi della mansarda.

Questo approccio unitario è ad esempio quello che propone San Gaetano, storica realtà degli arredamenti a Torino, che riunisce l’expertise di designer e artigiani fabbricanti di mobili per assicurare il miglior risultato possibile anche nel caso dell’arredamento di mansarde e spazi custom.

5 Novembre 2022 / / Blogger Ospiti

Hai un favoloso salotto in stile shabby chic ma ti sei resa conto che manca qualcosa: un divano letto elegante per ospitare amici e parenti durante i loro soggiorni invernali o estivi nella tua affascinante città. Non vuoi spezzare il mood dell’ambiente che hai realizzato con tanta passione e per questo cerchi un arredo che, oltre ad essere comodo e funzionale, abbia anche un’estetica che rispecchia i tuoi gusti.

Quali sono le caratteristiche del divano letto shabby chic?

Se sei curiosa, questo è l’articolo giusto per te. Continua a leggere per scoprire il design e i colori degli arredi in stile shabby.

L’estetica del Divano Letto shabby chic

Lo stile shabby chic conferisce agli ambienti domestici un’atmosfera romantica e un po’ rustica, da casa di campagna inglese o della Provenza. Si tratta di un gusto delicato e molto femminile, che predilige le linee morbide e le palette tenui, magari con pattern floreali o che si legano alla natura in generale. Il divano letto che segue questo gusto ha una struttura in legno, un materiale naturale e ricco di fascino, che regala calore al salotto. Il design dell’arredo ha linee morbide e piene e il rivestimento, meglio se in fibra naturale, ha un colore chiaro o neutro. Quindi spazio al bianco, al grigio chiaro, al beige e, perché no, anche alle nuance pastello. Il divano letto shabby chic può essere decorato con cuscini dalle diverse forme e dimensioni, preferibilmente dai colori pastello oppure, se desideri qualcosa di più vivace, con decori di piccoli fiori, righe o pois. Puoi donare un tocco di personalità applicando sui cuscini un merletto fatto da te.

I colori

Quali sono le palette che rendono un salotto romantico? Il bianco è certamente la tinta principale dello stile shabby chic. Può essere usato per dipingere le pareti, per i tessuti o per verniciare i mobili. Esso è particolarmente utile se abiti in una casa piccola poiché è in grado di rendere più arioso qualsiasi ambiente. Essendo un colore che si abbina con tutto, funge da ottima base per arredare uno spazio romantico e personalizzato. La palette shabby comprende poi nuance polverose e poco sature: rosa cipria, grigio chiaro, beige ma anche verde pastello e celeste polvere. Puoi creare la tua combinazione preferita per un salotto confortevole e femminile.

Altri arredi e accessori

Per scegliere il divano letto giusto, è importante osservare gli arredi sistemati all’interno di un soggiorno shabby chic. In genere le credenze, il tavolino da caffè, la libreria etc. sono realizzati in legno. Molto di moda il mobile realizzato con tecnica decapè, che gratta una parte della vernice per mostrare il legno. L’effetto che si ottiene è quello di un arredo all’apparenza antico e leggermente trascurato, ma di grande fascino. Oltre al legno, lo shabby apprezza anche i tessuti naturali come il cotone e il lino e, soprattutto, i merletti. Puoi usarli come centrotavola, come runner per i mobili, ma puoi anche applicarli come decorazione da parete e trovare tante altre maniere creative per valorizzarli. I cesti di vimini sono un altro must all’interno della casa shabby. Graziosi e molto utili, aggiungono un tocco rustico all’atmosfera.

Importante anche i fiori e le piante. La natura è un elemento importante in un ambiente shabby. Puoi donare un tocco di freschezza alla casa posizionando dei fiori colorati sul davanzale della finestra oppure anche una bella piantina di lavanda, elegante e profumata.

Ecco che hai creato l’atmosfera ideale per un salotto shabby chic. Fatti ispirare dal catalogo Divanoso per trovare il divano letto più comodo e funzionale e lasciati cullare dalla dolcezza di uno spazio intimo e personale, circondata dalle cose che ti piacciono.

4 Novembre 2022 / / Blogger Ospiti

Arredare una camera da letto può non essere semplice. Si tratta, infatti, di un ambiente molto importante, nel quale si trascorre molto tempo, per dormire oppure per trascorrere qualche ora di relax. Il suggerimento principale è quello di pensare all’atmosfera che si intende creare, come ad esempio un ambiente moderno, e non bisogna prescindere dall’arredamento del resto della casa, per non rischiare di ritrovarsi con un tipo di arredamento che non si abbina con quello delle altre stanze.

La testata del letto

Il punto di forza dell’arredamento di una stanza da letto moderna è proprio la testata del letto. La prima cosa da fare, pertanto è quella di pensare a un elemento che possa essere funzionale ma al contempo scenografico, che renda la stanza visivamente più larga, di altezza preferibilmente inferiore a quella dell’ambiente. Tra i materiali più gettonati vi è il legno oppure il tessuto imbottito, per poggiare la testa mentre ci si riposa (ad esempio
leggendo un libro). In base all’altezza della testata, è possibile valutare se differenziare la parete oppure no. In genere, se la testata prende quasi la totalità della parete, è preferibile scegliere la stessa pittura per tutti i muri; se è bassa, invece, è possibile scegliere un colore in contrasto con le altre pareti, oppure arricchire lo spazio vuoto con un bel quadro, meglio se sviluppato in orizzontale, stretto e lungo quanto la testata stessa.

Il letto

Ovviamente, dopo aver pensato alla testata del letto, bisogna pensare proprio alla tipologia di letto. Ognuno ha abitudini di riposo diverse, pertanto è necessario ponderare bene la scelta di questo arredo. C’è, ad esempio, chi ama un ambiente zen e ordinato, per favorire il relax. Per queste persone l’ultima tendenza viene dal Giappone, ovvero il letto basso.
Per chi, invece, preferisce coniugare la funzionalità al design, è consigliato il letto con struttura imbottita, dotato di contenitore sotto alla rete, che consente di riporre le lenzuola e le coperte. Se, invece, si ha intenzione di donare carattere alla propria camera, pur optando per arredi moderni, ci si può orientare verso un modello rotondo di ampie dimensioni, dall’aspetto regale.

I comodini

Altri arredi fondamentali per una camera da letto sono i comodini. La prima cosa da fare, per sceglierli, è considerare la grandezza. Non esiste una dimensione standard che va bene per tutte le stanze da letto, ma dipende da alcuni fattori tra cui lo spazio tra il muro e il letto, la dimensione totale della stanza e quella del letto. In genere, però, è necessario scegliere dei comodini non troppo grandi rispetto al letto e soprattutto, mai più alti o più bassi del materasso (se non di pochi cm). Quest’ultima “regola”, è più che altro una questione di comodità. Negli ultimi anni, le tendenze di interior design hanno sdoganato la scelta dello stesso materiale e degli stessi colori per il letto e i comodini. Ad oggi, la parola d’ordine è “osare”, pertanto si può pensare non solo di scegliere dei comodini differenti dal letto, ma anche di optare per due comodini l’uno diverso dall’altro, in pieno stile “mix’n’match”.

2 Novembre 2022 / / Blogger Ospiti

Un impianto di biogas è un’infrastruttura che permette di produrre energia da fonti rinnovabili.
Difatti, dai processi che avvengono al suo interno si ottiene sia il biogas, un combustibile che può essere adoperato per generare elettricità, riscaldare gli ambienti o produrre acqua calda sanitaria, sia il biometano, un gas estremamente puro, di origine biologica, che può avere i medesimi impieghi del classico metano.

Naturalmente, dall’installazione di un impianto di biogas si possono ottenere numerosi vantaggi: proprio per questo, oltre a essere ampiamente adottato su larga scala – ad esempio per l’approvvigionamento energetico pulito nel settore agricolo e industriale – è spesso installato anche in ambito domestico, dove può assicurare la produzione di energia green a partire da fonti rinnovabili.

Ma per comprendere come funziona l’impianto di biogas, com’è fatto e quali sono i benefici che può apportare a livello ambientale, energetico ed economico, è necessario puntare l’attenzione sull’elemento che alimenta l’intero processo: la biomassa.

Che cos’è la biomassa

Con il termine biomasse ci si riferisce a quelle sostanze di origine biologica, sostenibili e rinnovabili, che provengono da scarti di diversa natura.

Sono forme di biomassa, ad esempio, i residui dell’industria agricola o agroindustriale, i materiali vegetali originati da colture e potature, ma anche gli scarti di attività forestali o della lavorazione del legno, come foglie, rami e residui da segheria.

Tra gli altri esempi di biomassa è inoltre possibile annoverare i reflui civili e le deiezioni degli animali, oltre ai rifiuti organici urbani provenienti dalla raccolta differenziata.

Le biomasse, all’interno di opportuni impianti di biogas, possono essere sottoposte a un processo di valorizzazione che nel giro di qualche settimana le converte in combustibile adoperabile per finalità energetiche.

Com’è fatto un impianto di biogas

Un impianto di biogas è formato da apposite aree di stoccaggio, all’interno delle quali le biomasse vengono trattate e private di eventuali impurità.

Il prodotto viene quindi prelevato e condotto, attraverso un reticolo di tubi, nel cosiddetto digestore, una vasca sigillata ermeticamente nella quale viene miscelato, riscaldato e sottoposto alla fermentazione da parte dei microrganismi.

In questa fase ha origine il biogas, che viene accumulato nella parte superiore della vasca o conservato all’interno di opportuni serbatoi di stoccaggio esterni, i gasometri. Il biogas può essere successivamente distribuito mediante gasdotti, tramite appositi camion-cisterna o sottoposto ad ulteriori procedure di raffinazione, dalle quali si ottiene il preziosissimo biometano.

Come viene prodotto il biometano: la reazione anaerobica

Le tecniche di trasformazione della biomassa negli impianti di biogas si avvalgono di processi basati sulla digestione anaerobica, una reazione che avviene in assenza di ossigeno e che prevede la degradazione delle biomasse a opera di enzimi e microrganismi.

Questi ultimi, in particolare, attraverso un processo a più fasi, danno il via alla fermentazione della biomassa, attraverso la quale le sostanze complesse in essa contenute vengono tramutate in biogas, che è composto prevalentemente da metano e anidride carbonica e in parti minori da ossido di carbonio, idrogeno e azoto.

Dalla procedura di raffinazione del biogas grezzo – o upgrading – e in particolare dall’epurazione del prodotto dall’anidride carbonica e da altre sostanze di scarto, è possibile ottenere il biometano, che oggi rappresenta un elemento estremamente strategico in quella che è la lotta globale ai cambiamenti climatici.

Quali opportunità offre il biometano?

Il biometano, così come il prodotto da cui ha origine, è un combustibile che ha un ruolo molto importante in quel processo finalizzato a conseguire la sostenibilità in ambito energetico.

Difatti, trattandosi di prodotto che nasce da sostanze organiche, pulite e rinnovabili, aiuta a ridurre la dipendenza da fonti fossili, riducendo il quantitativo di emissioni climalteranti generate dal settore dell’energia.

Inoltre, si ottiene da un processo che si basa prevalentemente sul recupero di prodotti destinati allo scarto, aderendo perfettamente ai principi dell’economia circolare. Senza contare il contributo che può apportare nella riduzione di sostanze organiche disperse nell’ambiente, le quali, oltre a rappresentare un’importante fonte inquinante, sono piuttosto onerose da gestire.
Infine, dalla produzione del biometano è possibile ottenere il digestato, un residuo ricco di macro e micro elementi nutritivi dall’elevato potere concimante.