17 Aprile 2020 / / Architettura

Realtà complesse, flussi continui di informazioni, sensoristica e sistemi di videosorveglianza, costituiscono strumenti di raccolta di dati che mai erano stati a disposizione della progettazione.

I Big Data sono una realtà allo studio di molti settori e ambiti, dalla finanza al marketing, dalla salute alla progettazione. Gli edifici, sempre più interconnessi, sono come un paziente costantemente monitorato.
Gli ambienti si differenziano per tipologia, destinazione, caratteristiche specifiche di comfort, il tutto monitorabile e monitorato tramite sistemi di BMS, sonde ambiente, sensori di luminosità, presenza e volumetrici. Dati vengono anche dalla realtà esterna; ad esempio i satelliti metereologici, o le stazioni meteo di un aeroporto, le stazioni pluviometriche etc. descrivono aree geografiche in modo dettagliato e puntuale. Questi dati sono alla base dei modelli previsionali che su base statistica vengono impiegati per pianificare trasporti, opere e impatti ambientali.

I Big Data sono Database sconfinati la cui chiave di lettura permette di prevedere e progettare secondo esigenze specifiche, personali, su misura.
Vengono già impiegati in ambiti specialistici della progettazione edilizia, che può sfruttare strumenti di gestione dati accurati attraverso l’implementazione dei modelli con algoritmi dedicati. Il software visual scripting, di cui Dynamo ne è un esempio recente, è potenzialmente implementabile dal progettista, che diventa figura di confine tra la il programmatore e l’ingegnere edile; è un computational designer che usa uno strumento con articolazione chiara e metodica. I dati sono organizzati in alberi, gestiti secondo strutture gerarchiche definite rami o “branches”, e diventano punto di partenza per la gestione del modello secondo scopi precisi.

Un esempio può essere rappresentato dai file epw, “Energy Plus Weatherfile”, che sfruttano database dell’aeronautica militare e delle stazioni metereologiche aeroportuali, per fornire dati di input alle simulazioni energetico\illuminotecniche.
Le serie di dati riguardano ogni ora del giorno, di ogni giorno dell’anno; costituiscono non più un’approssimazione, ma una fotografia della realtà dinamica e mutevole del contesto.
Riprodotto il contesto, lo strumento è impiegabile in mille modi, sta al progettista la scelta.

Il BIM è direttamente relazionabile a questo approccio progettuale; le sue infinite potenzialità si adattano a questa tipologia di processo e incamerano secondo istruzioni precise la parte ritenuta rilevante dal professionista specializzato. Il canvas diventa zona di interscambio di dati, il progetto è affinato ma anche realtà esistenti possono e sono gestite secondo approcci del tutto analoghi. Il limite non sta nell’aver iniziato dal primo stadio ad impiegare questo metodo, quanto piuttosto nella costanza e volontà di farlo.

L’impiego dei Big Data incide a monte, ma anche a valle della realizzazione; serve a orientare persone in un strutture pubbliche affollate, a regolare portate d’aria in ambienti lavorativi, a regolare umidità e temperatura, a valutare le abitudini per rendere l’ambiente più adeguato all’uomo. Allo stesso tempo ha potenzialità enormi in ambito di sostenibilità, perché lo spreco è eliminato, escluso dal processo ottimizzato.

A sfide crescenti è possibile rispondere solo con l’innovazione continua, in questo ATIProject rappresenta un punto fermo e mutevole nel corso degli anni; fermo nella propria affermazione come realtà di progettisti all’avanguardia nell’uso di queste procedure, mutevole perché realtà dinamica e adattata alle sfide sempre più importanti che si presentano di fronte. Nord Europa, paesi emergenti, ma anche Italia sono i banchi di prova a cui lo studio prima pisano, ora internazionale, è stato chiamato a rispondere. E a ben vedere, il metodo sembra proprio pagare.

16 Aprile 2020 / / Architettura

La nuova National Concert Hall “Tautos Namai” è pensata come un organismo vivo e in continuo movimento. Un concetto totalizzante reso attraverso un sistema di lamelle che si piega nello spazio, la cui forma è ottimizzata per il controllo solare all’interno degli ambienti.

Una soluzione che organizza flussi e accessi di uno spazio circolare e dai continui cambi di quota.

Fulcro del movimento è la sala principale, caratterizzata da una serie di superfici curve che restituiscono agli ascoltatori un’acustica naturale. Un esempio di progettazione integrata che vuole sintetizzare valori simbolici e qualità tecnologiche.

https://atiproject.com/

PROGETTO: National Concert Hall
LUOGO: Vilnius, Lithuania
TIPOLOGIA: Cultura
ANNO: 2019
STATO: Progetto completato
DIMENSIONI: 17.000mq
DISCIPLINE: AR

15 Aprile 2020 / / Architettura

L’obiettivo del progetto è la trasformazione di un tassello significativo della città, qui inteso come luogo di relazioni fra dimensione didattica e contesto. La proposta è in armonia con il territorio, riprendendone materiali e colori nelle attente scelte tecnologiche e architettoniche.

La pelle esterna svela il layout funzionale, lasciando emergere gli spazi distributivi come veri e propri ambiti espositivi.

La corte costituisce il fulcro della strategia bioclimatica: la posizione baricentrica all’interno dell’organismo edilizio permette il contemporaneo controllo del microclima interno, nonché la regolazione e la diffusione della luce naturale in tutti gli ambienti.

Le pareti mobili di separazione fra le aule riflettono uno dei criteri chiave dell’intervento, la flessibilità della distribuzione planimetrica e funzionale.

https://atiproject.com/

PROGETTO: Liceo Artistico “A. Vittoria”
LUOGO: Trento, Italia
TIPOLOGIA: Educazione
ANNO: 2017
STATO: Progetto Preliminare
DIMENSIONI: 9.600 mq
DISCIPLINE: AR

10 Aprile 2020 / / Architettura

Ogni anno in Italia si pubblicano una media di oltre 100’000 gare d’appalto fra Lavori, Forniture e Servizi per un complessivo giro d’affari di quasi 140 miliardi di euro: è in questa sterminata galassia in continua evoluzione normativa (basti pensare all’ultimo D.L. “Sblocca Cantieri” che ha apportato importanti modifiche al Codice degli Appalti) e piena di opportunità (ma anche di competitors) che molte Imprese nel settore dell’edilizia e dei lavori civili costruiscono il proprio core business.

La redazione di un’offerta tecnica vincente sotto il punto di vista OEPV (“Offerta Economicamente Più Vantaggiosa”, parametro numerico finale determinante per le Amministrazioni aggiudicatrici) nasce da un trade-off fra qualità e costi grazie allo svolgimento di un’attività tecnica molto vicina alla progettazione ma con alcune e decisive particolarità come la capacità d’interpretazione delle richieste del Bando, l’accurata scelta di soluzione tecniche performanti nonché l’abilità nella presentazione e comunicazione grafico-descrittiva degli elaborati di Gara.

Vista la trasversalità delle capacità e delle figure professionali necessarie al fine della realizzazione di un prodotto tecnico veramente competitivo, da molti addetti ai lavori quest’attività è considerata quasi “un mestiere a parte” ed ATIProject la svolge da diverso tempo riscontrando importanti risultati: con oltre 200 appalti vinti e più del 40% di Success Rating, in questi anni lo Studio ha portato quasi 1,5 miliardi di euro di lavori nelle casse dei propri Clienti, molti dei quali hanno trovato sollievo da difficoltà economiche proprio grazie a queste vittorie rendendo così ATI ancor più orgogliosa dell’attività svolta.

La chiave di questi successi risiede nella grande multidisciplinarietà che caratterizza la composizione dei nostri Team di lavoro i quali hanno come milestones i concetti di ricerca, di innovazione e dal costante desiderio di miglioramento, con quest’ultimo che viene incoraggiato dallo stesso Studio tramite la formazione continua e l’organizzazione di corsi interni di approfondimento tecnico ed aggiornamento.

Progettazione architettonica, strutturale, impiantistica (meccanici, elettrici e speciali), illuminazione, sicurezza antincendio, organizzazione e gestione del cantiere, acustica, efficientamento energetico, certificazioni Leed e Breeam, sostenibilità ambientale, rispetto dei CAM, progetti gestionali e di manutenzione, rendering e communication design il tutto immerso in ambiente BIM al fine di avere il controllo della gestione e della qualità di tutti i processi: questa la “ricetta” che ATIProject mette sul tavolo per confezionare sempre un’offerta tecnica di massima qualità e per lanciare, in questa maniera, i propri Clienti alla conquista dell’universo delle gare d’appalto.

https://atiproject.com/

31 Marzo 2020 / / Architettura

Gli spazi, le strutture destinate all’accoglienza del nuovo turismo, quello fatto del mordi e fuggi, dei soggiorni brevi, dei millennial affamati di tappe sono pensati per competere con le nuove forme di ospitalità. La concorrenza, più che dagli alberghi arriva dalle piattaforme web; chi non le ha mai usate? Sono pratiche, veloci, economiche, numerose, e ne hanno per tutti i gusti.

Non sempre però ciò che si vede è ciò che si presenta nella realtà. Delusione per vacanze rovinate, cattiva cura degli ambienti, arredi mancanti, scortesia possono condizionare il soggiorno. Non è la regola, ma chiunque ne abbia fatto uso più di una volta può dire di aver sperimentato con mano. Prende piede una nuova frontiera, quella delle strutture alberghiere smart; spazi minimi, accessoristica polifuzionale, stretto indispensabile, luce naturale e colori a tema. Tutto all’interno di una struttura all’insegna della sostenibilità e del green new deal in atto, per poter competere sul profilo economico ma aver capacità e disponibilità di offrire servizi e certezze non paragonabili.
ATIproject se n’è già occupato con un discreto successo, progettando strutture ad hoc per tre città europee molto diverse tra loro, ma unite dalla spinta di fare qualcosa per l’ambiente incontrando le esigenze delle nuove generazioni, come Firenze, Praga e Berlino.

30 Marzo 2020 / / Blog Arredamento

Se pensi che scegliere gli infissi di casa è superfluo devi sapere che le scelte che fai ora potrebbero incidere sul tuo futuro: potrebbero garantirti privacy e protezione da caldo, freddo e rumori e potrebbero anche scongiurare effrazioni e furti oppure potrebbero crearti disagi pratici ed economici.
Non sottovalutare la scelta, informati prima di acquistare le nuove finestre della tua casa, della tua seconda casa al mare o in montagna o della casa che hai in affitto. Affidati alle idee e ai consigli degli esperti; perché nessuno può consigliarti meglio di un addetto ai lavori che ha a che fare tutti i giorni da anni con gli infissi.
Il mio consiglio? Leggi blogbisacchi.it, uno dei blog di infissi e serramenti più visitato in Italia. Anzi, ti dirò di più: procurati subito il libro “Scegliere gli infissi è facile con SistemaBisacchi”, il manuale che devi assolutamente leggere per non commettere errori nella scelta dei tuoi nuovi infissi ed essere sicuro di affidarti a venditori preparati e serramentisti competenti.

In questo libro trovi tutto quello che c’è da sapere sugli infissi interni per la casa:

  • approfondimento sui materiali migliori con elenco dei pregi e dei difetti di ciascuno;
  • tabella per rintracciare il materiale giusto a seconda delle tue esigenze e di quello che ti sta più a cuore tra prezzo, durata, resistenza, sicurezza antieffrazione, isolamento termico, isolamento acustico, manutenzione, luminosità
  • guida alla scelta dei vetri, elementi indispensabili di una finestra, forse addirittura i più importanti, con approfondimenti sulle caratteristiche come trasmittanza luminosa, fattore solare, potere fonoassorbente, sicurezza antieffrazione e isolamento termico;
  • un intero capitolo dedicato alla posa in opera degli infissi (perché senza un’ottima posa dell’infisso anche il miglior infisso del mondo non funziona bene e crea solo disagi), in particolare posa certificata, il processo di posa a regola d’arte e tutti i passaggi da seguire per realizzare un buon lavoro;
  • consigli pratici su cosa fare in caso di muffe, condense e infiltrazioni; consigli su come far prendere aria alla casa e cenni su sicurezza antieffrazione.

Per aiutarti a scegliere i nuovi infissi per le finestre della tua casa, nel libro “Scegliere gli infissi è facile con SistemaBisacchi” c’è anche un caso di studio reale dal quale prendere spunto. Si tratta della testimonianza di una giovane coppia che dovuto cambiare gli infissi e ha ottenuto un ottimo risultato grazie al Sistema Bisacchi.

Bando alle ciance: vediamo ora alcuni materiali utili per la realizzazione di infissi per interni e quali sono i pro e i contro. Usiamo un elenco per rendere subito ben evidenti le caratteristiche dei materiale ma rimandiamo ogni approfondimento al primo capitolo del libro (è in vendita online su Amazon in versione cartacea e in versione digitale). Nel libro c’è l’elenco completo dei materiali, non solo i più conosciuti e usati come alluminio, pvc e legno ma anche acciaio, corten e ottone.

Materiali infissi casa: alluminio, pvc, legno e molti altri ancora

Infissi alluminio

Dovresti scegliere infissi in alluminio se:

  • cerchi infissi che durano nel tempo, l’alluminio infatti è noto per la sua elevata resistenza meccanica e all’ossidazione;
  • devi realizzare vetrate fisse o apribili di grandi dimensioni;
  • vuoi telai sottili e slim dal design minimalista;
  • preferisci infissi colorati, l’alluminio può essere verniciato lucido o opaco con qualsiasi tonalità, anche con vernici effetto legno;
  • cerchi infissi che richiedono poco manutenzione.

Non dovresti optare per infissi in alluminio perché:

  • hanno un costo elevato
  • l’isolamento termico è garantito solo con taglio termico (materiale isolante che blocca il passaggio di aria fredda/calda)
  • sono freddi al tatto

Infissi in pvc

I punti di forza di infissi pvc sono:

  • costo basso, il pvc è il materiale più economico;
  • grande isolamento termico;
  • è caldo al tatto.

I punti deboli di infissi pvc sono:

  • poca resistenza meccanica;
  • inadeguatezza alla realizzazione di infissi di grandi dimensioni;
  • manutenzione frequente alla ferramenta per evitare imbarcamenti delle superfici e dilazioni termiche;
  • limitata gamma di colori, il pvc è bianco e per averlo in altre colorazioni è necessario applicare delle pellicole;
  • è un materiale derivato dal petrolio, poco ecocompatibile ed ecosostenibile.

Infissi in legno

Infissi legno, vantaggi:

  • è un materiale naturale unico;
  • è un grande isolante termico (l’isolamento può aumentare o diminuire a seconda della scelta dell’essenza legno e dello spessore della sezione);
  • ha una buona resistenza meccanica;
  • ha una buona durata nel tempo, a patto che venga fatta una manutenzione regolare;
  • è disponibile in molte essenze, con o senza venature, con superfici omogenee, a poro aperto o spazzolate.

Infissi legno, svantaggi:

  • richiede una grande manutenzione con conseguente impiego di tempo e denaro;
  • il costo iniziale e di manutenzione dipende dal tipo di essenza.

Infissi in legno-alluminio e infissi in alluminio-legno

Devi sapere che quando si parla di infissi in legno-alluminio si fa riferimento a quegli infissi che dentro sono in legno e fuori in alluminio. La parte principale centrale in legno è rivestita e protetta da un guscio in alluminio. Al contrario infissi in alluminio-legno hanno la parte centrale in alluminio taglio termico rivestita da un guscio in legno.
Entrambi sono molto simili per vantaggi, svantaggi e anche come costi.
I punti di forza sono gli stessi del legno mentre il grande svantaggio è il costo elevato e la manutenzione della parte in legno. Per realizzarli è necessario doppio lavoro e doppio materiale, prima si deve costruire una finestra tradizionale in legno o alluminio, poi un’altra mezza finestra e infine unirle insieme.
Ricordati che ci saranno due finiture/colori diversi, una per la parte interna e una per quella esterna.


LO SAI CHE… Infissi e serramenti non sono la stessa cosa ma sono due elementi complementari?!

Infissi e serramenti: significato e differenze

L’infisso è una struttura rigida e fissa, ancorata alla muratura dell’edificio o fissata al muro, è il telaio. Il serramento è l’elemento mobile che viene fissato all’infisso e che può essere aperto o chiuso quando si vuole.
Per intenderci: la finestra e la porta sono serramenti, le strutture fisse intorno alla finestra e alla porta sono gli infissi.

20 Marzo 2020 / / Architettura

È possibile tenere in considerazione, fin dalla fase preliminare del progetto, la multidisciplinarità delle tematiche che contribuiscono a rendere sostenibile un edificio? Come può il gesto compositivo non essere sottoposto a revisioni radicali durante lo sviluppo successivo del progetto?

È forse la domanda che qualunque progettista si è sempre fatto. L’orientamento della struttura, l’adeguamento al contesto, il numero e la posizione delle aperture, la verifica delle superfici minime, la distribuzione interna, sono solo alcuni dei fattori che incidono sull’efficacia del progetto. Il design computazionale cerca di rispondere a quest’esigenza, e le possibilità odierne dimostrano che sia già impiegato in ambiente BIM con successo. Da un lato i software di progettazione specialistica e analisi: Mold, Therm, EnergyPlus, Daysim, Radiance etc., dall’altra il desiderio e la necessità di rispondere nel modo migliore a domande di carattere estetico-funzionale.

La funzionalità è determinata dalla sostenibilità della struttura: ridotto consumo di materiali, di energia per riscaldamento e raffrescamento, basse emissioni, riduzione della CO2 prodotta, ciclo vita a basso impatto, sono solo alcuni degli aspetti che vengono definiti fin dal principio, durante la genesi del progetto. Le certificazioni, Leed, Bream e in generale di sostenibilità, dipendono sì dall’ingegnerizzazione del progetto, ma sono strettamente correlate alla capacità del progettista di tener conto delle peculiarità dell’ambiente in cui inserire la struttura.

La scelta è oggi mutuabile, orientabile fin dal principio attraverso processi iterativi, euristici o evolutivi, attraverso software specifici. Il design computazionale rende variabile la forma e la correla alle analisi che possono essere svolte con i software di simulazione. Il link che lega la prestazione registrata alla scelta progettale è resa possibile attraverso queste tecniche. Revit e Dynamo integrano questa possibilità per ampliare le metodologie di controllo e valutazione già dalle prime decisioni progettuali. I Loop di ottimizzazione permettono di valutare le configurazioni migliori fissando target obbiettivo precisi. Questo approccio è stato alla base di quanto poi approfondito nelle successive fasi progettuali che hanno permesso al centro Umberto Forti, progettato dallo studio pisano ATIProject, di raggiungere la certificazione Leed Gold rendendolo un esempio di sostenibilità e integrazione con il contesto.

13 Marzo 2020 / / Architettura

Le principali certificazioni ambientali definiscono non solo la qualità del prodotto da costruzione ma anche la valutazione del ciclo vita e l’impatto ambientale in termini di produzione, trasporto, uso, riuso o riciclo e smaltimento. Ma quali sono le differenze?

Il sistema di valutazione attualmente in vigore in Italia e descritto nel Decreto Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’Affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici (approvato con DM 11 ottobre 2017, in G.U. Serie Generale n. 259 del 6 novembre 2017) (1) suddivide le certificazioni i tre tipologie principali:

  • Tipo I – Etichette ambientali (UNI EN ISO 14024) come Ecolabel, Blauer Engel, Nordic Swan, Natureplus, FSC, PEFC assegnate da organismi terzi indipendenti dal produttore;
  • Tipo II – Asserzioni ambientali autodichiarate (UNI EN ISO 14021) realizzate dai produttori solitamente relative al contenuto di riciclato, assenza di sostanze tossiche o dannose, biodegradabilità;
  • Tipo III – Dichiarazioni ambientali (UNI EN ISO 14025) come la certificazione EPD che descrive l’impatto ambientale del prodotto nell’intero ciclo vita.

Oltre a quelle singole di prodotto, esistono certificazioni ambientali che qualificano l’intero edificio come unico organismo (contesto-edificio-impianti) e ne valutano l’impronta ambientale e la sostenibilità globale quali ad esempio Certificazione LEED, BREEAM, ITACA. Queste pongono livelli minimi prestazionali energetico ambientali, sia in merito agli aspetti progettuali che realizzativi. La scelta di prodotti certificati è però parte integrante di questi sistemi di valutazione, che considerano Life Cycle Assessment nella sua interezza. La sostenibilità non è infatti valutabile attraverso soluzioni puntuali: dall’insieme al dettaglio, tutto entra in gioco.
La progettazione integrata e multidisciplinare diventa elemento centrale; l’ottimizzazione del progetto passa attraverso una miriade di scelte e soluzioni tecniche passate al vaglio da professionisti specializzati in vari ambiti. L’architettura diventa organismo e come tale si relaziona all’ambiente che la circonda. Carbon Footprint è infatti il nome dato al parametro di riferimento utilizzato per stimare le emissioni di gas serra causate da un prodotto, un servizio, un edificio. La progettazione circolare investe sia la nuova costruzione che il recupero, il restauro e la ristrutturazione.

Il BIM ancora una volta dimostra le sue potenzialità attraverso l’impostazione parametrica che ne determina la flessibilità d’uso all’interno di un ambito segnato da scelte complesse. Software specialistici, simulazioni energetiche, acustiche, illuminotecniche, trovano la loro sintesi in questa tecnologia, che permette l’integrazione delle informazioni fino al massimo dettaglio del singolo elemento inserito, della singola vite o bullone. La scheda tecnica, il certificato, non restano fogli allegati a bolle di trasporto, ma contenuto all’interno del modello BIM. Questo si fa smart, user friendly con i suoi visualizzatori, sintetico e completo. L’uso stesso di questi applicativi software è certificabile, certificato. La competenza, acquisita con esperienza e studio è suddivisa per livelli e per ruoli: il BIM Modeler, il BIM Coordinator, il BIM Manager sono definizioni ormai parte integrante di realtà che testimoniano il salto generazionale nel mondo della progettazione.
Il progetto sostenibile è il punto di unione tra un committente responsabile e un progettista competente e capace di dominare realtà poliedriche come quelle descritte. Atiproject ha realizzato per la Forti Holding Spa il primo Green Building a Pisa certificato LEED Gold e vincitore del Bim Award, portando un contributo concreto al cambiamento necessario nell’architettura per un domani diverso.
(1) https://www.minambiente.it/pagina/i-criteri-ambientali-minimi

10 Marzo 2020 / / Architettura

Progetto polo culturale Parma

Il progetto di restauro proposto va oltre i convenzionali confini disciplinari e introduce una strategia funzionale intelligente, semplice e flessibile al tempo stesso. Il confronto tra nuovo ed esistente avviene tramite la rottura dei logici rapporti tra spazi e funzioni, permettendo una moltiplicazione delle attività e delle relazioni. Si tratta di un approccio avvolgente tramite cui materiali e finiture trovano un nuovo senso. All’esterno gli edifici vengono conservati nella loro materia originale, custodendo all’interno una costruzione pienamente contemporanea. Un box modulare e componibile completa l’intervento che, consentendo varie modalità di utilizzo, permette l’attivazione puntuale di specifici eventi all’interno di uno spazio pubblico diffuso e interattivo.

Guarda il progetto completo realizzato dallo studio AtiProject

Progetto polo culturale Parma

Progetto polo culturale Parma

Progetto polo culturale Parma

Progetto polo culturale Parma

Progetto polo culturale Parma

PROGETTO: Porto Culturale Parma
LUOGO: Parma, Italia
TIPOLOGIA: Centro Culturale
ANNO: 2016
STATO: Progetto Preliminare
DIMENSIONI: 4.300 mq
DISCIPLINE: AR – ST – MEP

9 Marzo 2020 / / Architettura

Colore in architettura
Capita spesso di associare a un significato un colore specifico. Ne siamo circondati, il mondo è fatto di segni e i colori fanno parte di questo schema. Il semaforo ne usa tre, i parcheggi, i cartelli, tutto o gran parte di ciò che si possa definire antropizzato è un sistema di segni e significati.
Non abbiamo inventato nulla, è solo un riprendere ciò che ci circonda. La natura, le piante hanno sviluppato con colori metodi di riproduzione, di difesa, di mutamento. È un sistema complesso, ma anche smart che ha sempre fatto parte di noi.
La trasposizione del significato al simbolo è ciò che l’uomo, osservando l’ambiente, ha semplicemente preso in prestito. La mimesi, lo stacco, la sfumatura, sono tante declinazioni dello stesso metodo comunicativo. È innegabile che i riflessi si vedano anche nell’arte, nell’architettura e, dal ‘900 in particolare, queste tecniche sono diventate parte di studi approfonditi. Tanto per citarne alcuni: il periodo rosa e blu di Picasso, Mondrian e i colori prima, Itten e il Bahuaus, Aldo Rossi e i suoi padiglioni.
L’architettura usa tale strumento anche per definire la funzione. Tecniche di cromotorapia associano a spazi comuni colori caldi ma tenui, zone del riposo hanno bisogno di colori freddi per rallentare il battito e conciliare il sonno.
Sostenibile è anche lo spazio che si adegua al suo utilizzatore; ne favorisce il comfort, è smart ma ricercato, usa la luce per definirne i volumi. Questo è ciò che si ritrova in ambienti del Co-Housing pisano, fiore all’occhiello di uno studio giovane ma pieno di risorse: ATIproject. Il richiamo al colore è un tocco preciso, puntuale, non esteso. È la firma che lega gli ambienti. È ciò che contribuisce a rendere uno spazio ospitale e combatte lo stress di una vita frenetica. Il colore diventa condivisione, in un modello di edificio residenziale che ridefinisce il concetto di socialità.
In una società in cui lo sharing, il peer to peer prendono campo, questa è forse la chiave di lettura migliore.

Colore in architettura