1 Settembre 2020 / / Blog Arredamento

Quando bisogna pianificare l’arredamento di una casa nuova, o il rinnovamento di quella attuale, le decisioni da prendere sono tante e l’impegno per riuscire a rendere gli spazi veramente belli e accoglienti risultano non indifferente. Gli aspetti da prendere in considerazione sono numerosi, coinvolgono sia il lato estetico che quello pratico e devono soddisfare l’esigenza di sentirsi immersi in un ambiente piacevole e nello stesso tempo semplificare la vita quotidiana.

È il caso di soffermarsi a valutare anche un elemento essenziale e spesso trascurato come l’acqua del rubinetto, usata tutti i giorni per bere, lavare gli alimenti e cucinarli. Al suo interno è possibile trovare tracce di sodio, arsenico e metalli pesanti, non certo l’ideale a lungo andare per l’organismo.

Per rendere la propria casa veramente fonte di benessere, è importante dotarsi di efficaci dispositivi in grado di purificare l’acqua e renderla sana e leggera, dotata anche di un sapore più delicato e piacevole. Un depuratore acqua casalingo è lo strumento più indicato per ottenere tutto ciò, sfruttando il processo fisico naturale dell’osmosi inversa e riuscendo quindi ad eliminare tutte le sostanze indesiderate senza ricorrere ad agenti chimici.

Depuratore acque

Una società affidabile come Acqualife dispone di un ricco catalogo di prodotti dove è possibile trovare il modello più adatto alle proprie esigenze, in relazione a consumi e necessità specifiche. L’installazione è molto pratica, non richiede mai lavori di muratura e varia secondo il modello: l’attacco può infatti avvenire direttamente al rubinetto oppure nel sottolavello o sottozoccolo.

I consulenti Acqualife sono disponibili ad offrire consulenze professionali per individuare il prodotto migliore e ad effettuare installazione ed interventi periodici di cambio filtri e sanificazione, in modo da garantire lunga vita all’apparecchio e adesione ai più elevati standard di sicurezza.

Una casa funzionale rappresenta un importante aiuto nella vita di tutti i giorni e poter sempre contare su acqua corrente pura e buona è senza dubbio un significativo valore aggiunto.

Un’acqua filtrata, dal basso residuo fisso, risulta essere un alleato del metabolismo, favorendone il corretto funzionamento e rendendo più facile mantenersi in forma. Inoltre, grazie ad un impianto depurazione domestico si può ridurre drasticamente l’acquisto di acqua in bottiglia, risparmiandosi la fatica del trasporto.

Vantaggi che hanno quindi anche un forte impatto positivo sull’ambiente, a causa della riduzione di consumo e smaltimento di materie plastiche inquinanti. Una casa veramente moderna non può prescindere da una gestione improntata all’ecosostenibilità, elemento indispensabile per dimostrare un atteggiamento responsabile nei confronti del pianeta e consapevole dei danni arrecati finora. Una via nuova di affrontare le sfide quotidiane senza incidere sulla salute della Terra.

Un depuratore acque diventa uno strumento utile quindi non solo per garantire benessere e sicurezza all’interno delle mura domestiche, ma anche per fare del bene all’ambiente e cercare di donargli un futuro migliore.

30 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

Al giorno d’oggi chi ne ha la possibilità si dota di norma di impianti smart per la casa. Il motivo è molto semplice: si tratta di prodotti che consentono di vivere la casa in modo molto più comodo, consentendo di risparmiare e di gestire, volendo, le cose anche da lontano tramite la connessione internet.
A partire dall’impianto tradizionale che tutti abbiamo in casa, un buon elettricista è in grado di realizzare un impianto smart che permette da un’unica centralina di controllare l’illuminazione, le tapparelle, la musica, il raffrescamento e riscaldamento, l’impianto di sicurezza e altri impianti connessi al sistema. Se pensate quindi che per avere una casa smart di ultima generazione sia necessario stravolgere l’impianto elettrico, vi sbagliate. I passaggi di per sé non sono difficili, ma è chiaro che vanno operati da un elettricista professionista esperto.
In tantissimi per questo genere di richiesta, come per molti altri lavori legati alla casa, richiedono l’intervento della squadra di Fixool.it. Si tratta di un portale a disposizione degli utenti per servizi artigianali di ogni genere che propone professionisti qualificati, sicuri, con un servizio soddisfatti o rimborsati ed un’assistenza clienti molto attenta. Questo portale si può contattare sia per interventi standard come la realizzazione di una casa smart, ma anche in caso di necessità di un pronto intervento elettricista in caso di bisogno.

elettricista

Come funziona la modifica dell’impianto?

Di base l’adeguamento dell’impianto elettrico operato dall’elettricista prevede la sostituzione del primo comando della linea con un deviatore nel caso vi sia il carico comandato da uno o più comandi tradizionali, come interruttori, deviatori etc. Se ci sono invece una linea di pulsanti sarà sufficiente sostituire il relè con quello connesso.
Lo stesso per connettere al sistema smart le tapparelle elettriche. Per gestire l’energia invece il professionista dovrà aggiungere un modulo per presa. Se si intende installare un sistema di controllo dei consumi si dovrà inserire un DIN per la misurazione.
Per permettere la comunicazione fra i dispositivi in questione ed internet, per il controllo da remoto, sarà inoltre necessaria l’aggiunta di un impianto gateway, per l’utilizzo di app specifiche. Con queste si potranno impostare funzionalità ad orari precisi e personalizzare l’attivazione degli impianti in base alle proprie personali esigenze.
I sistemi più moderni permettono di attivare funzionalità anche con la sola voce, rendendo veramente il tutto molto easy, moderno, comodo.

Quanto costa la casa smart?

Prima di parlare di cifre è importante ricordare che una casa domotica accresce il valore dell’immobile del 5-8%, che permette di risparmiare sui consumi visto che le cose si possono attivare e disattivare da remoto quando necessario e che si tratta di sistemi che permettono di migliorare la qualità di vita, cosa che probabilmente non ha prezzo.
Detto questo, possiamo dire che il costo può variare molto in base ai dispositivi che servono per gestire l’impianto e dalla sua complessità, inteso non solo come numero di impianti collegati, ma il numero di stanze, il numero di punti luce/prese, la metratura. A meno non si abbia un’idea già precisa si consiglia di solito di partire da un impianto base, a cui si possono comunque aggiungere poi altri sistemi. Questo ha un costo di 1.000-2.000 euro.

30 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

Arredare una casa o, ancora meglio, un loft in stile industriale è molto più facile ed economico di quanto si potrebbe pensare. Siamo abituati a vedere questo tipo di case nei telefilm americani e ci hanno proprio fatti innamorare: hanno quel sapore di vissuto, di fascino anni Cinquanta, di anticonformismo e modernità! Pur con tutto il comfort del mondo è sufficiente prestare di fatto attenzione ai materiali che si utilizzano per arredare, alle forme e all’utilizzo dei colori, anche se ovviamente ognuno può poi dare dei tocchi anticonformisti anche a questo stile, così da personalizzarlo al massimo.

Lo stile industriale nasce proprio per arredare i loft che hanno la caratteristica di essere open space dai soffitti altissimi, ma in realtà è possibile dare questo carattere alla casa anche se si ha un normale appartamento semplicemente aggiungendo qualche elemento strategico nell’architettura: come un soppalco di legno, una scalinata di ferro o, per l’appunto, aprendo gli spazi rimuovendo magari qualche parete non portante.

arredare loft

Quali sono gli elementi dello stile industriale?

  • L’uso di materiali delle industrie in quanti più arredi e complementi possibile: la latta, l’alluminio, il ferro.
  • L’impiego di colori in generale spenti, abbinati al massimo con colori moderni come il bianco ed il nero, il beige, il grigio per un’aria minimalista e chic. In questo contesto si possono tuttavia inserire colpi di testa cromatici in contrasto: in un divano, in una libreria, in un quadro moderno.
  • Scegliere arredi e complementi dalle forme regolari, squadrate, geometriche, in una parola “dure”.
  • Optare per il “tutto a vista”: lo stile industriale tende ad evitare il chiuso ed il nascosto, favorendo mobili a giorno nei quali si vede che cosa c’è, scaffalature aperte. Questo anche per quanto riguarda la struttura stessa dell’immobile che, dove possibile, presenza i tubi idraulici e l’impianto elettrico a vista, ovviamente con una certa eleganza. Le stesse piastrelle qui e là possono essere rimosse, lasciando il cemento a vista (sarà ovviamente un cemento lucidato, trattato, curato).

Dove si acquistano e come si scelgono gli arredi industriali

La chiave per arredare una casa in stile industriale è quella di puntare all’essenzialità, cioè alle cose semplici, meglio ancora se vissute, vintage, usate. Ecco perché il luogo migliore dove trovare questi oggetti e arredi è di certo quello di trovare dei buoni mercatini dell usato di riferimento da cui attingere, famoso a Pavia è per esempio EM Mercatino dell’usato.

Si tratta di luoghi dove di solito si trovano cose di ogni genere e in grande abbondanza. Ecco perché è importante avere le idee ben chiare sulle caratteristiche che i propri acquisti devono avere: per non rischiare di perdere la testa per qualche oggetto che poi a casa ci si accorge che non è adatto.

I prezzi che si trovano al mercatino dell’usato sono normalmente convenienti, molto più dei mercati dell’antiquariato o vintage che si possono trovare nelle città, dove i prezzi sono invece molto spesso alti in ragione di un presunto valore aumentato con il passare degli anni. Solo nei mercatini si trovano oggetti di un certo tipo che sapranno rendere la casa un piccolo meraviglioso museo di ieri.

Si potrebbero prendere insegne di locali di molti anni fa, luci d’altri tempi, quadri, vasi, prodotti che non si usano più (come telefoni o radio) che sebbene non funzioneranno più come un tempo potranno essere valorizzati nella loro bellezza.

30 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

In inverno lo desideriamo tanto, in primavera e in autunno lo rincorriamo, in estate un po’ lo amiamo un po’ lo odiamo. Di cosa stiamo parlando? Del sole ovviamente.
Proprio in estate ci accorgiamo di quanto il sole può essere rovente e di come restare all’aperto sotto i raggi per tanto tempo può rivelarsi un’impresa per supereroi con la corazza infrangibile. Se hai un balcone, un terrazzo o un giardino, se ti piace stare all’aperto, organizzare pranzi e aperitivi in compagnia, se trascorreresti ore fuori a leggere un libro o ascoltare la tua musica preferita, dovresti installare delle tende da sole. Inutile girarci attorno, la miglior soluzione per ripararsi dal sole e godere di un po’ di ombra è proprio proteggersi con delle tende a bracci.

Come sono fatte le tende da sole a bracci

Lo dice il nome stesso, le tende a bracci sono dotate di due bracci telescopici estensibili che permettono di allungare o avvolgere la tenda e di creare zone d’ombra più o meno estese. I bracci sono fissati tramite staffe al muro o al soffitto ma non si tratta di bracci fissi, piuttosto di bracci retrattili con tende avvolgibili all’interno di un cassonetto. La movimentazione della tenda può essere manuale o motorizzata, attivabile tramite telecomando o applicazione su smartphone.

Tende da sole a bracci di design: le soluzioni di Pratic

Belle da vedere, pratiche da aprire e chiudere, indispensabili per schermarsi dal sole, utili anche per garantire privacy, sicure nell’utilizzo, controllabili da remoto, realizzabili su misura, dotate di sistemi automatici di chiusura in caso di pioggia o forti raffiche di vento, accessoriabili con luci. Sono queste le caratteristiche delle tende da sole Pratic; servono altre motivazioni per dire “la voglio!”?

Tende da sole a bracci motorizzata

Il tessuto delle tende da sole a bracci estensibili si mantiene sempre in perfetta tensione, nonostante le frequenti aperture e chiusure. La tenda inoltre è resistente al maltempo e alle sollecitazioni del vento, realizzata con un sistema brevettato testato nella Galleria del Vento di Pininfarina che prevede un elastomero posizionato all’interno della staffa porta braccio che si comprime ammortizzando i movimenti dettati dal vento.

Queste moderne tende da sole motorizzate sono dotate di speciali sensori che azionano l’apertura o la chiusura del telo in base alle condizioni meteorologiche. In particolare la tenda si ritira in caso di forti raffiche di vento o quando l’umidità supera un limite prestabilito e si preannuncia pioggia; al contrario se i raggi del sole raggiungono una certa intensità la tenda si apre.

Le tende da sole a bracci motorizzate si aprono e si chiudono elettronicamente semplicemente premendo un pulsante del telecomando o esercitando un tocco nell’app dedicata scaricata sul proprio smartphone. Elettronicamente è anche possibile variare l’inclinazione da 10 a 40 gradi della tenda.

Tende da sole a bracci estensibili

Un’altra funzione sempre controllabile tramite smartphone è l’illuminazione. Nel profilo inferiore del cassettone è integrata una striscia led con luce dimmerabile azionabile anche a distanza. Una tenda da sole a bracci con luce si rivela indispensabile per vivere gli spazi all’aperto dal tramonto a notte inoltrata, utile quando si organizzano aperitivi e cene o semplicemente quando ci si vuole rilassare in solitaria o in compagnia.

Tende da sole a bracci con tenda a caduta verticale

Per garantire una massima protezione dai raggi solari e schermare la zona anche lateralmente è possibile aggiungere una tenda volant a scomparsa. La tenda volant frontale o laterale può essere movimentata elettronicamente tramite telecomando; la sua lunghezza è regolabile di volta in volta a seconda di gusti e necessità.

Dettaglio cassonetto per tenda da sola cassonata

Queste tende da sole a bracci con cassonetto mostrano tutta la loro bellezza proprio grazie al box che contiene la tenda una volta chiusa. Si tratta di un contenitore rettangolare perfettamente ermetico, fissato alla parete che nasconde la tenda e protegge il telo quando non la si utilizza e cela le componenti elettriche utili per la movimentazione. Un box dalle linee semplici, dal minimo ingombro e dal design pulito ed essenziale.

Tende da sole a bracci di design

Bonus tende 2020: detrazioni fiscali al 110% o al 50%

Come previsto nel Decreto Rilancio 2020, a partire dal 1 luglio 2020 è possibile usufruire di detrazioni al 110% per lavori di ristrutturazione finalizzati al risparmio energetico della propria abitazione. In particolare il bonus tende al 110% si applica alle spese per l’acquisto di tende da sole ed è fruibile solo se queste spese sono sostenute in concomitanza con interventi volti a migliorare l’efficienza energetica. Per fare un esempio pratico: si può usufruire del bonus tende se si fa anche il cappotto termico all’edificio.
A prescindere da questo bonus, la Legge di Bilancio 2020 regolamenta la possibilità di usufruire di bonus tende al 50% ovvero detrazioni Irpef al 50% per le spese sostenute per l’acquisto di tende per esterni o per interni utili alla schermatura solare della casa.

Per spiegazioni più dettagliate e approfondite, per conoscere i requisiti necessari per accedere a queste detrazioni fiscali, per sapere quali documenti servono e qual è la procedura corretta per richiedere i rimborsi è bene rivolgersi ad esperti del settore e contattare direttamente l’azienda produttrice delle tende da sole. L’azienda Pratic è a tua completa disposizione.

24 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

Il nuovo Decreto Rilancio voluto dal Governo Conte, ha apportato alcune importanti modifiche all’Ecobonus e Sismabonus per l’anno 2020. Il meccanismo opera adesso in maniera assai diversa rispetto al passato. Le detrazioni ai fini fiscali che si possono ottenere sono maggiorate ed è altresì prevista la facoltà di cedere il credito direttamente alla ditta che esegue i lavori di ristrutturazione.
Con le indicazioni di www.notiziarioimmobiliare.it di seguito è presentata una guida completa su tutto quello che bisogna sapere per rendere gli immobili più efficienti e sicuri.

Detrazioni in vigore per l’anno 2020

Per usufruire dei benefici fiscali previsti dal Decreto Rilancio in materia di miglioramento dell’efficienza energetica e adeguamento sismico degli immobili, i contribuenti dovranno rispettare precisi limiti temporali. Le detrazioni partono dal 1° luglio e durano fino al 31 dicembre 2021. Le iniziative volte a promuovere lo sviluppo edilizio sono diverse, per cui è importante fare chiarezza per comprendere quale agevolazione possa fare al proprio caso e cosa è concretamente cambiato.
Per quanto riguarda l’Ecobonus, ovvero l’insieme degli incentivi volti ad accrescere l’efficienza energetica degli edifici, la precedente normativa fissava la detrazione IRPEF al 65%, che il contribuente poteva a sua volta recuperare in 10 rate annuali di pari importo. Secondo le vecchie disposizioni, i contribuenti potevano validamente accedere all’Ecobonus solo se gli interventi eseguiti riguardavano la sostituzione della vecchia caldaia con una efficiente oppure la coibentazione dell’immobile. Era, inoltre, prevista una detrazione del 50% per tutta una serie di lavori di ristrutturazione e ammodernamento.
In seguito alle modifiche legislative intercorse a maggio 2020, l’Ecobonus cambia portata e assicura ai contribuenti una detrazione maggiorata del 110%. Tuttavia, lo sconto IRPEF potrà validamente operare solo nel rispetto di alcune condizioni. I lavori ammessi, in particolare, sono la realizzazione del cappotto termico e la sostituzione della vecchia caldaia con un modello a condensazione oppure a pompa di calore.
I lavori di riqualificazione energetica che danno diritto alla detrazione maxi riguardano anche la posa in opera di pannelli solari o fotovoltaici, il rifacimento delle facciate esterne e la sostituzione dei serramenti con modelli che vantano determinati requisiti di trasmittanza termica.
Le modifiche legislative non hanno interessato solo l’Ecobonus ma si sono estese anche al Sismabonus, ovvero all’agevolazione fiscale che opera per le costruzioni antisismiche. Il beneficio, più nello specifico, spetta quando vengono posti in essere dei lavori edili volti ad assicurare un edificio ricadente nelle aree 2 e 4 per renderlo antisismico.
Precedentemente al Decreto Rilancio, i contribuenti potevano contare sulla detrazione del 70%, a patto che i lavori fossero finalizzati ad alzare la classe sismica della costruzione di 1 punto. L’aliquota passava al 75% quando il miglioramento della classe era pari a 2 punti. Invece, nel caso in cui la ristrutturazione ricadeva sulle parti comuni degli edifici, si applicava la detrazione dell’85%, a condizione che il miglioramento sismico fosse di 2 classi.
Allo stato attuale, quindi dopo gli interventi normativi di maggio, il Sismabonus ha subito profonde modifiche, perché la detrazione fiscale è stata alzata come per l’Ecobonus, ed è pari al 110%.
Coloro che intendono aderire all’iniziativa, dovranno scegliere se trasferire o meno il credito fiscale direttamente all’impresa che esegue i lavori. Si precisa, tuttavia, che il credito è anche cedibile ai soggetti privati, agli istituti bancari, alle pubbliche amministrazioni oppure agli intermediari finanziari.

Quale iter seguire per partecipare all’Ecobonus e Sismabonus 2020?

Ottenere il bonus significa godere della detrazione fiscale in rate di uguale importo. L’Ecobonus e il Sismabonus consentono anche lo sconto immediato in fattura e la conseguente cessione del credito.
La vecchia normativa in materia di Ecobonus e Sismabonus sanciva che le opere volte al miglioramento energetico e alla sicurezza sismica comportavano la possibilità di cedere la detrazione ai fornitori o, in alternativa, ai soggetti privati. In questo modo, il contribuente otteneva uno sconto in fattura, ma limitatamente ai lavori di primo livello e ricadenti sulle parti comuni dei condomini. Il tutto entro il tetto massima di 200.000€.
Esisteva anche l’opzione di cedere il credito agli istituti di bancari, ma solo in presenza di detrazioni fiscali maggiori rispetto alle imposte dovute. Grazie al nuovo Decreto, invece, questa limitazione è venuta meno. Tutti i contribuenti, a prescindere dall’entità delle detrazioni e imposte, hanno la possibilità di optare per la cessione.
Lo sconto in fattura opera adesso in maniera più semplice e rapida: l’ammontare dello sconto sarà pari al costo delle opere eseguite e ammesse. L’impresa esecutrice, nei fatti, anticipa il costo dei lavori di ristrutturazione, ricevendo come corrispettivo un credito di imposta del 110%. Questo credito, a sua volta, si può trasferire alla banca e ad altri enti finanziari.
Naturalmente, i pagamenti delle opere non si possono saldare in contanti ma con il bonifico, affinché si possa documentare la tracciabilità. Il bonifico, nel gergo definito “parlante”, dovrà dunque ben specificare la causale, i dati del committente e quelli del beneficiario.
Quando le opere poste in essere riguardano l’efficienza energetica, bisogna anche inoltrare tutta la documentazione tecnica, per attestare la corrispondenza delle modifiche alla legge in vigore. I tecnici abilitati si occuperanno di controllare che i documenti rispettino i criteri stabiliti e che le opere siano state ultimate ad una tariffa congrua. In questa fase, L’Agenzia delle Entrate effettuerà tutte le verifiche del caso.

Tirando le somme

Ecobonus e Sismabonus si rivelano, dunque, interessanti strumenti per migliorare la propria abitazione dal punto di vista energetico, oltre che per elevare la classe delle costruzioni antisismiche. Gli interessati avranno l’occasione – fino al 31 dicembre 2020 – di ottenere lo sconto del 110% direttamente in fattura. Ciò vuol dire che non bisogna anticipare o pagare alcuna somma, visto che l’impresa appaltatrice sosterrà il costo degli interventi ammessi alla detrazione.
Il meccanismo alla base dell’Ecobonus e Sismabonus potrebbe rivelarsi poco conveniente per le piccole e medie imprese, che potrebbero non accettare le richieste dei committenti per non subire le conseguenze della lunga ripresa economica. La cessione e lo sconto in fattura, infatti, potrebbero compromettere la necessità di liquidità immediata, adesso molto più sentita, visto il periodo di lockdown a causa dell’emergenza sanitaria. Il recupero della detrazione per il contribuente, in ogni caso, può sempre avvenire in 10 quote annuali di pari importo in sede di dichiarazione dei redditi.
Una precisazione a parte merita il bonus facciate, la cui detrazione è stata stabilita non più nella misura del 90% ma del 110%. Anche in questo caso, l’opera dovrà migliorare l’efficienza energetica o sismica dell’immobile, purché situato in aree di intensa urbanizzazione e che affaccia su spazi pubblici.
Scopo ultimo del legislatore è quello di consentire alle imprese che eseguono i lavori di cedere in maniera rapida – oltre che ad un prezzo sostenibile – il credito d’imposta. Questo permetterà di avere sempre la liquidità necessaria per far fronte ai costi d’esercizio.

24 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

I tappeti rappresentano un elemento d’arredo molto bello e utile per gli appartamenti. I colori e la morbidezza caratterizzano gli angoli della casa, dando personalità alle varie stanze. Prendersene cura, però, non è sempre facile. Ai tappeti basta una macchia per rovinarsi irrimediabilmente, ma al tempo stesso devono essere regolarmente puliti per avere sempre il massimo dell’igiene negli ambienti domestici.

Pulizia dei tappeti: cosa non fare mai

Le macchie sono un nemico acerrimo di tessuti e tappeti. Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad una macchia, occorre agire tempestivamente per rimuoverla. Mai strofinare perché si rischia di far entrare ancora più in profondità la sostanza macchiante, oltre a poter scolorire il tessuto, finendo col rovinare per sempre il tappeto.
Tamponare con acqua sarà utile per non far assorbire del tutto la macchia, utilizzando qualche goccia di detergente delicato in caso di macchie particolarmente resistenti. I tappeti non devono essere mai sbattuti con troppa forza, né vanno mai messi in lavatrice per il lavaggio.
Leggere le istruzioni di pulizia e lavaggio è importante per conoscere i prodotti specifici da usare, mentre qualsiasi agente chimico che si desideri provare per la pulizia, andrebbe sempre testato in un angolo nascosto del tappeto, per verificare che non sia aggressivo e non rovini il tessuto.
Aspirapolvere

Rimedi naturali per pulire i tappeti da macchie accidentali

Il sale è un rimedio decisamente efficace soprattutto se si ha a che fare con macchie di vino rosso. Per pulire il tappeto basterà spargere il sale sulla macchia, lasciando agire finché il sale non sarà diventato rosso. A questo punto, si tampona con un panno imbevuto d’acqua e sale e si ripete la procedura finché non sarà sparita completamente la macchia. Per le macchie già secche, si può usare del vino bianco diluito con acqua per rimuoverle.
Il bicarbonato di sodio è un prodotto versatile, utile per tantissimi impieghi e ottimo alleato contro macchie e sporco. Sui tappeti si usa cospargendo la macchia da trattare, per poi versare dell’acqua tiepida ma senza esagerare. Quindi si tampona delicatamente con un panno fino alla completa rimozione di macchie e sporco.
Il limone è un altro alleato della pulizia a costo zero e facile da reperire. Svolge anche un’azione disinfettante e ne bastano poche gocce per ottenere un fantastico effetto smacchiante. Trattandosi di un elemento acido, è consigliabile usarlo soltanto su superfici non colorate, meglio ancora se bianche.
La schiuma da barba è un metodo insolito ma efficace che sostituisce le mousse per pulire. Per essere efficace, non deve contenere additivi chimici aggressivi. Si può usare per trattare una macchia particolare, spargendo la schiuma nell’area interessata. Si lascia agire una ventina di minuti e poi si rimuove il residuo con una spugna e si tampona la zona con un panno.

Regolare pulizia dei tappeti in casa

Pulire regolarmente i tappeti è importante per una questione igienica. I tappeti, infatti, sono una sorta di “filtro” che trattiene sporco, polvere, capelli, peli di animali, germi, batteri e altre particelle. Proprio per questa ragione, la pulizia dei tappeti in casa deve avvenire con una cadenza piuttosto regolare.
L’operazione si può svolgere da soli utilizzando prodotti presenti in casa. La prima cosa da fare è rimuovere la sporcizia in eccesso, usando una scopa elettrica e regolandola per non danneggiare il tappeto. I robot aspirapolvere, in questo caso, sono la soluzione perfetta perché garantiscono una pulizia eccellente del tappeto, oltre a fare tutto in completa autonomia. Questi dispositivi, inoltre, hanno un’intelligenza artificiale per riconoscere le diverse superfici e adattarsi automaticamente. I robot aspirapolvere sono l’alleato ideale per chi ha poco tempo ma desidera una pulizia delicata e approfondita dei tappeti e della casa. Di seguito, una guida all’acquisto di un robot aspirapolvere fornita dagli esperti online di smartdomotica.it.
Una volta eliminato lo sporco in eccesso, si può lavare il tappeto leggendo le indicazioni sull’etichetta anche se, nella maggior parte dei casi, basta usare una miscela di acqua calda e sapone per piatti. Con una spazzola delicata si cosparge tutto il tappeto con la miscela, ripassando più volte fino ad insaponare completamente il tappeto, lasciando agire per qualche minuto.
La fase di risciacquo è molto importante perché, se il sapone non viene eliminato del tutto, potrebbe finire per rovinare o scolorire il tappeto. Per questo deve essere risciacquato con acqua abbondante, fino alla completa eliminazione della schiuma. Se si usa una pompa d’acqua, bisogna agire delicatamente, poggiandola sul tappeto finché questo non sarà completamente zuppo. Con la pompa d’acqua si potranno eliminare anche ulteriori residui di sporco ostinato assieme alla schiuma e all’acqua.
Il tappeto bagnato deve essere possibilmente lasciato asciugare all’aria aperta oppure si può usare un tergi-pavimento o un’aspirapolvere per rimuovere l’acqua, passando gli apparecchi sempre seguendo il verso del pelo e mai il contrario.

Pulire i tappeti a seconda della tipologia

  • I tappeti in lana non devono assolutamente essere inseriti in lavatrice, né lavati a mano con acqua calda. La pulizia regolare può essere svolta sostituendo il sapone per i piatti con un detergente più delicato, come uno shampoo o un sapone neutro.
  • I tappeti in corda o iuta possono essere igienizzati e puliti usando bicarbonato e acqua per fare in modo che le fibre vengano pulite in profondità.
  • I tappeti in tessuto puro non trattato possono essere puliti con prodotti specifici, così da effettuare una sterilizzazione e un lavaggio accurato e approfondito.
  • I tappeti persiani si puliscono con acqua e aceto. Con una prima passata di acqua pura, si rimuove lo sporco superficiale, mentre con una spatola morbida con acqua e aceto, si procede manualmente per una pulizia più profonda. L’operazione va ripetuta più volte.
    Se non si dispone di spazi esterni, si può pulire il tappeto senza bagnarlo ma usando un panno bagnato per rimuovere il primo strato di sporco, per poi procedere normalmente. L’asciugatura deve avvenire in maniera delicata, possibilmente sollevandolo e lasciando defluire l’acqua prima di lasciarlo all’aria aperta e al sole.
24 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

Sei alle prese con la ristrutturazione della tua nuova casa e vuoi intervenire anche sulla pavimentazione per esterni di vialetti, piazzali, camminamenti, parcheggi e percorsi carrabili? Per scegliere il migliore materiale con il quale realizzare il pavimento per esterni dovresti considerare la sua resistenza agli agenti atmosferici, agli sbalzi di temperatura e ai carichi, la sua durata nel tempo e il suo livello di manutenzione, senza dimenticare caratteristiche come impermeabilità, antiscivolo e antigelo.
Un pavimento per esterni in pietra di Luserna risponde alla perfezione a tutti questi requisiti. In particolare la pietra di Luserna estratta dalle cave di Vottero Riccardo è simbolo d’eccellenza in questo campo, molto richiesta e apprezzata per le sue doti fisiche ed estetiche e per le superfici a spacco naturale, fiammate, spazzolate, anticate e lucidate. I professionisti della ditta Vottero Riccardo estraggono i blocchi di pietra con tecniche di lavorazione accurate che mantengono inalterate le eccezionali proprietà di questo prezioso materiale.

Cos’è la pietra di Luserna

La pietra di Luserna è una roccia metamorfica appartenente al gruppo degli Gneiss di tipo lamellare, estratta esclusivamente in Piemonte tra la Val Pellice e la Valle Po. È una pietra naturale composta da tre minerali: Feldspato a base di calcio e ferro (30-50%), Quarzo (30-40%) e Mica (10-20%).
Per saperne di più > pietra di Luserna: origine, composizione, proprietà chimico / fisiche / meccaniche.

Pavimento per esterni in pietra di Luserna: perché sceglierlo

La pietra di Luserna:

  • è una roccia molto resistente, affidabile, non geliva ovvero non si danneggia quando congela e scongela, è una roccia molto longeva, dalla durata praticamente eterna.
  • non richiede grandi opere di manutenzione.
  • è una pietra naturale viva che reagisce all’ambiente esterno formando patine sottili e diventando con il tempo leggermente più opaca.
  • è un materiale naturale, ecologico, ecocompatibile: la sua particolare composizione permette di soddisfare tutte le esigenze di lavorazione senza impiegare additivi, leganti e sostanze inquinanti.
  • ha una buona conducibilità termica e una grande capacità di accumulo di calore.

Idee per pavimentazioni esterne in pietra: cosa si può realizzare con la pietra di Luserna.

Pavimenti per esterni con sampietrini

I piccoli cubetti in pietra di Luserna sampietrini sono perfetti per realizzare la pavimentazione di cortili, vialetti pedonali e posti auto. Le dimensioni e le cromie dei sampietrini possono variare, così come lo schema di posa; le disposizioni più gettonate sono fila, cerchio o semicerchio, archi, ventaglio, coda di pavone, rosoni. Scegliere sampietrini come rivestimento per la pavimentazione degli spazi esterni significa optare per una soluzione decorativa dal forte impatto estetico, bella da vedere ma anche relativamente economica e soprattutto molto resistente e duratura. Per la loro forma e posa, questi blocchetti garantiscono buona permeabilità e drenaggio dell’acqua, difficile che si formino pozzanghere in caso di forte pioggia, inoltre non risultano scivolosi. Questa pietra lavorata a cubotti è perfettamente calpestabile, resiste sia al transito di veicoli sia al passaggio a piedi.

Pavimenti per esterni con sampietrini

Pavimentazione in quadrettoni di pietra

Piastrelle quadrate o rettangolari in pietra dalle dimensioni contenute e regolari vengono posate una di fianco all’altra, perfettamente in fila e riga o leggermente sfalsate. L’effetto è piacevole, ordinato e curato. Un rivestimento in pietra a quadrotti risulta perfetto per lastricare e rivestire il cortile davanti casa, il piazzale che conduce a garage e rimessa, ma anche il bordo di una piscina. A seconda di gusti ed esigenze è possibile scegliere la tonalità cromatica di lastre e piastrelle di pietra, dalla tipica tonalità grigio-azzurra della pietra di Luserna a soluzioni multicolori oppure a tinta omogenea.

Pavimentazione in quadrettoni di pietra

Piazzali in pietra con pavimentazione a mosaico opus incertum

Per la pavimentazione di piazzali e ampi spazi esterni la tecnica più in voga è quella a mosaico opus incertum che prevede un rivestimento fatto con pietre tutte diverse l’una dall’altra per dimensioni e forma, posate in modo irregolare senza uno schema. Ne risulta una pavimentazione in pietra unica e originale, non regolare e difficilmente replicabile. La realizzazione sta tutta nella bravura (e nella pazienza!) del posatore che sceglie un pezzo alla volta e lo avvicina agli altri come fossero pezzettini di un mosaico, avendo cura di affiancare nel migliore dei modi lati e spigoli.

Piazzali in pietra con pavimentazione a mosaico opus incertum

Vialetti con pietre irregolari

Per realizzare la pavimentazione di un percorso di passaggio o di un vialetto in giardino che dall’ingresso conduce fino all’orto o che gira tutto intorno alla casa si possono scegliere pietre naturali diverse per dimensioni, forma e colore. Si può lastricare un sentiero con pietre di Luserna disposte in modo apparentemente casuale ma in realtà perfettamente studiato. Pietre tutte diverse, affiancate, quasi incastrate come le tessere del gioco del Tetris.

Vialetti con pietre irregolari

Scale esterne in lastre di pietra

Per la realizzazione di scale esterne, gradini e alzate possono essere impiegate lastre di pietra di Luserna opportunamente lavorate, trattate e posate. La superficie di queste lastre è resa ruvida e antiscivolo così da evitare accidentali cadute e scivolamenti; i bordi sono arrotondati; la disposizione dev’essere tale da evitare infiltrazioni d’acqua e la formazione di pozzanghere.
A seconda degli impieghi, per realizzare scale esterne vengono utilizzati lastroni di pietra fiammata a spessore fisso o variabile.

Scale esterne in lastre di pietra
Queste sono solo alcune idee per pavimentare gli spazi esterni della casa. Infiniti progetti, infinite realizzazioni ma una certezza: la pietra di Luserna è un materiale naturale unico, dalla firma inconfondibile, per chi non vuole rinunciare né alla funzionalità né all’estetica.

17 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

Tra gli arredi salvaspazio non può non essere menzionato il divano letto, la soluzione ideale per aumentare il numero di posti letto in casa anche quando si è impegnati a ridurre al massimo gli ingombri. Un valido punto di riferimento per un acquisto in tal senso è rappresentato da Smart Arredo Design, e-commerce che si occupa proprio della vendita di arredamenti trasformabili e convertibili ideali per gli appartamenti dalla metratura limitata. Che si sia in cerca di un divano letto matrimoniale, singolo o a una piazza e mezza, in questo negozio online si può trovare quello di cui ha bisogno, per di più approfittando della spedizione gratuita per tutti i prodotti, con la consegna che viene anticipata da un preavviso telefonico a favore della comodità del cliente.
Divano letto matrimoniale

Cosa sapere prima di acquistare un divano letto

Per scegliere il divano letto più in linea con le proprie necessità, è necessario tenere conto prima di tutto della frequenza con la quale si pensa che lo si userà. Un conto, infatti, è utilizzare il divano letto tutti i giorni o quasi, e un conto è averlo a disposizione solo per rari casi di necessità. Nella prima eventualità, il consiglio è di optare per un modello con un meccanismo di apertura all’insegna del massimo comfort e che disponga di reti comode. Nel caso di un utilizzo saltuario, d’altro canto, ciò a cui bisogna prestare attenzione è in particolare il ruolo di seduta, visto che il divano letto matrimoniale sarà sfruttato in modo particolare come divano.

I consigli per un uso ottimale

Tra i potenziali inconvenienti correlati all’uso del divano letto c’è quello relativo alla conservazione dei cuscini, delle lenzuola e delle coperte quando esso è chiuso: insomma, dove si può mettere la biancheria da letto? Il suggerimento è quello di orientare la propria scelta verso divani che siano dotati di cassetti e scomparti ad hoc utili proprio per riporre questi elementi. Anzi, in molti casi proprio tale caratteristica si rivela una discriminante decisivo per una scelta intelligente.

Gli aspetti da tenere in considerazione

A influire in positivo o in negativo sulla valutazione di un modello, poi, sono la presenza di sedute allungabili, sempre utile per permettere alle gambe di rilassarsi, e la possibilità di regolare i cuscini dello schienale, affinché l’appoggio della schiena possa essere reso più comodo. Senza dimenticare, ovviamente, il prezzo. Da questo punto di vista si ha a che fare con un range molto ampio, con prodotti economici che costano poche centinaia di euro e altri che possono raggiungere anche i 3mila euro, nel caso di un divano letto a castello.

I rivestimenti

L’aspetto estetico di un divano letto non riguarda unicamente il design, ma è correlato anche alla tipologia di rivestimento che viene selezionato. Le opportunità di scelta sotto questo aspetto sono molteplici: si va dall’alcantara alla pelle, passando per il tessuto e la microfibra. A seconda dei casi, i rivestimenti possono essere sfoderabili o fissi: in particolare, in genere la pelle viene impiegata per le fodere fisse, a differenza dei tessuti che, a prescindere dalle loro caratteristiche, sono quasi sempre sfoderabili. Ciò costituisce un bel vantaggio, perché vuol dire che i rivestimenti possono essere lavati.

Le dimensioni

La lunghezza standard di materassi e reti in genere è di 1 metro e 90 centimetri, ma non mancano i modelli da 1 metro e 95 e quelli da 2 metri. Per quel che riguarda la larghezza, invece, è compresa tra gli 80 e i 90 centimetri per un divano letto singolo, mentre è di 1 metro e 20 centimetri per un modello a una piazza e mezza. Ci sono, poi, le soluzioni alla francese che raggiungono una larghezza di 1 metro e 40 centimetri e quelle matrimoniali che toccano il metro e 60. Le misure del materasso non sono un aspetto secondario: nel caso in cui siano diverse da quelle standard, infatti, per poterlo utilizzare ci sarà bisogno di comprare della biancheria ad hoc. Lo spessore del materasso è di circa 10 centimetri, minore di quello di un letto tradizionale: in questo modo l’operazione di chiusura risulta facilitata. Vi sono, comunque, anche materassi con uno spessore compreso tra i 12 e i 15 centimetri.

16 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

L’arredamento di una cameretta per bambini richiede particolare attenzione, per riuscire a sfruttare al meglio tutto lo spazio a disposizione in maniera pratica e funzionale.

La cameretta dei bambini e dei ragazzi è uno spazio importante e multifunzionale, pensato non solo per il riposo, ma anche per il gioco e per lo studio: per questo è necessario progettare al meglio ogni centimetro dell’arredamento della cameretta.

Vi siete mai chiesti quale sia la soluzione migliore per l’arredamento delle camerette per ragazzi? Tra le tante offerte di camerette proposte nel mercato dell’arredo e del design, vogliamo oggi soffermarci su una in particolare: la cameretta a ponte.

cameretta a ponte

Quali sono le caratteristiche di una cameretta a ponte?

La cameretta a ponte è una soluzione d’arredo che prevede l’installazione di un armadio/guardaroba o di alcuni pensili al di sopra dell’area del letto, per sfruttare in maniera funzionale lo spazio a disposizione. Esistono diversi tipi di camerette a ponte, che si distinguono per la presenza di particolari elementi. In una cameretta a ponte, infatti, il letto rimane l’elemento fisso attorno a cui ruota l’intero arredo; ci sono poi altre componenti che possono essere scelte in base alle proprie necessità o all’anatomia della stanza.

Parliamo ad esempio delle camerette a ponte lineare, che si sviluppano lungo la stessa parete, oppure delle camerette a ponte angolare, che occupano due pareti adiacenti e riescono a sfruttare perfettamente l’angolo della stanza, che diventa lo spazio ideale per il guardaroba.

Un’ampia offerta di camerette per bambini e ragazzi

ArredissimA propone una vasta offerta di camerette, tra cui le già menzionate camerette a ponte per bambini, pensate per rispondere alle più svariate esigenze d’arredo. Tutte le camerette per bambini e le camerette per ragazzi sono progettate per sfruttare al meglio la capienza della camera da letto, regalando uno spazio pratico per tutte le attività che riempiono le giornate dei bambini. Le camerette a ponte sono pensate per contenere elementi salvaspazio, come il doppio letto estraibile, oppure gli utilissimi vani giorno, ideali per una stanza sempre in ordine.

Camerette a ponte: più libertà e divertimento

La stanza dei bambini è un luogo magico, il posto dove i bambini trascorrono la loro infanzia, tra gioco, riposo e studio. Quando pensate a quale potrebbe essere la cameretta migliore per il vostro bambino, non sottovalutate l’importanza dello spazio. Anche se la stanza che avete scelto per la cameretta dei bambini non è molto spaziosa, c’è sempre una soluzione in grado di sfruttare al massimo ogni centimetro disponibile, un’idea d’arredo salvaspazio pensata per creare un’area confortevole e pratica. Spesso è sufficiente unire la funzionalità al design, come nel caso delle camerette proposte da ArredissimA, per ritrovarsi con una soluzione unica, che risponde perfettamente ai desideri e ai sogni dei ragazzi.

30 Giugno 2020 / / Blog Arredamento

Oggigiorno, occuparsi dell’arredo bagno è importante, poiché si tratta di un ambiente che deve trasmettere un senso di igiene e di pulizia. Se ad esempio gli arredi sono ormai datati, è necessario optare per degli altri nuovi, in modo da svecchiare un po’ la stanza da bagno senza spendere troppo. In un negozio di arredamento bagno è possibile trovare tutto il necessario per arredare questa stanza, non correndo il rischio di spendere un occhio della testa, scegliendo ad esempio: mobili bagno su misura, lavabi, rubinetteria, sanitari, box doccia, piatti doccia, vasche da bagno o da idromassaggio al fine di ricreare in casa propria un ambiente Wellness e Spa.
Uno showroom specializzato nella vendita dei sanitari si rivela dunque un aspetto essenziale per trovare ciò che serve per arredare l’ambiente bagno come più si desidera senza spendere grosse cifre. Se ad esempio abbiamo la necessità di rifare pavimenti e pareti, possiamo scegliere dei prodotti di buona qualità e magari con un’estetica moderna, non troppo legati alle ultime tendenze del momento in modo da non rinnovarli di continuo. Per la scelta dei sanitari, sarebbe bene orientarsi verso una buona marca, che abbia linee basiche, quindi di qualità buona ma dal prezzo contenuto.

Arredo bagno

Arredo bagno: scegliere lo stile

Lo stile moderno per l’arredo bagno Torino è uno dei più apprezzati, e una delle ultime novità in questo settore, è rappresentata dai cosiddetti sanitari sospesi. Prediligere dunque delle forme essenziali in ceramica, e per wc e bidet scegliere ad esempio i modelli sospesi, se rientrano nel budget che abbiamo intenzione di spendere, poiché questi modelli si adattano perfettamente ad un bagno in stile moderno e offrono inoltre una pulizia più accurata, facile e veloce del pavimento visto che non vi poggiano sopra.

Quando si parla di arredo bagno, ci si pone la classica domanda: meglio la doccia o la vasca?

Se fino alcuni anni fa, l’una escludeva l’altra, al giorno d’oggi le cose sono cambiate: sul mercato sono presenti delle splendide vasche dotate di doccia, oltre naturalmente le super apprezzate vasche idromassaggio che rappresentano il massimo del relax. Anche i mobili da bagno assumono un ruolo importante: se le dimensioni dell’ambiente lo consentono, sono sempre di più coloro che scelgono i mobili bagno con due lavabi, una soluzione funzionale per ottimizzare i tempi della famiglia al mattino e risolvere gran parte dei problemi che sono causa di liti in famiglia.
Nell’ambito dell’arredo bagno e soprattutto della rubinetteria, vi sono oggi numerose soluzioni che razionalizzano il consumo dell’acqua e farci dunque risparmiare un bel po’. Tra quelle più apprezzate vi sono: i rubinetti monocomando, i miscelatori termostatici e i rubinetti elettronici. I rubinetti monocomando offrono la possibilità di risparmiare rispetto ai classici rubinetti poiché consentono di regolare al meglio e più velocemente il flusso e la temperatura dell’acqua, e il più delle volte sono dotati di dispositivi come limitatori di flusso e frangigetto.
I miscelatori termostatici mantengono la temperatura costante quando il rubinetto viene aperto, arrivando a risparmiare fino il 50% di acqua. Infine, gli interruttori di flusso sono efficaci specialmente per la doccia poiché consentono di interrompere il flusso dell’acqua mentre ci si insapona, senza dover continuamente regolare la temperatura quando si riapre il rubinetto, offrendo in questo senso, un risparmio idrico che va dal 10% fino al 30%.