Un giardino rigoglioso, pieno di piante, fiori e aiuole colorate è in grado di impreziosire abitazioni singole, ville signorili e contesti condominiali.
Per renderlo ancora più bello e funzionale si può decidere di mettere a dimora alberi da frutto, che forniranno primizie di stagione e faranno diventare l’elemento vegetale un vero e proprio gioiello naturale d’arredo.
La scelta degli alberi da frutto per il giardino
Acquistare gli alberi da frutto giusti può essere abbastanza complesso, specialmente senza competenze botaniche specifiche. È importante valutare diversi fattori:
Esposizione climatica
Disponibilità di luce solare
Irraggiamento diretto
Tipologia del terreno
Clima della zona
Bisogna anche tenere in considerazione l’opportunità di raccogliere e utilizzare la frutta per il consumo fresco e per la cucina.
Se sono state scelte piante da frutto solo per questioni puramente estetiche, è sufficiente provvedere ad assicurare le condizioni ottimali per una crescita rigogliosa.
Alcune varietà di alberi hanno bisogno di un’esposizione al sole per buona parte della giornata, mentre per altre specie potrebbe essere più opportuna la collocazione in una zona riparata.
Fiori e colori per rendere il giardino più bello
Esistono alberi da frutto che si prestano alla perfezione al posizionamento in un giardino di pregio poiché hanno foglie con colori brillanti e forme affascinanti. Il momento della fioritura può essere una vera e propria esplosione di colori e profumi.
Per fare alcuni esempi concreti, l’albero di fico potrebbe diventare un elemento distintivo del giardino, con la sua tipica forma frondosa e ampia.
In altre circostanze si potrebbe optare per un mandorlo, che ha un aspetto più snello e slanciato o per un ciliegio, con fiori estremamente belli da vedere durante la stagione primaverile e con la successiva fruttificazione che regala una vera e propria delizia per il palato.
Un altro albero molto bello da vedere è l’albicocco, anch’esso con fiori rosa o bianchi che sono uno spettacolo da vedere.
Tra gli alberi da frutto decorativi occorre menzionare il melo, che produce frutti di diverse tonalità, che possono essere rossi, gialli o verdi.
Con gli alberi da frutto si può creare un angolo relax, delimitare lo spazio del giardino ed esprimere eleganza.
La cura degli alberi da frutto per il giardino
Come tutte le altre specie vegetali, anche gli alberi da frutto necessitano di cure specifiche per tenere a bada eventuali attacchi parassitari e per produrre frutti in grande quantità.
Dopo aver scelto l’albero da frutto perfetto per il proprio giardino occorre dedicare attenzione alle seguenti attività:
Potatura
Concimazione
Annaffiatura
Controllo delle malattie e dei parassiti
Raccolta della frutta
Per quanto concerne la potatura, si tratta di una pratica fondamentale per mantenere gli alberi in salute e favorire una produzione più generosa.
Deve essere fatta in modo preciso seguendo i cicli naturali delle varie piante. Anche la concimazione va fatta con accortezza, con i quantitativi corretti e nel momento più opportuno, ad esempio nelle fasi che vanno dalla fioritura alla fruttificazione.
Non bisogna bagnare eccessivamente il terreno perché un’irrigazione troppo intensa potrebbe provocare marciumi radicali o patologie fungine.
L’ultimo suggerimento riguarda la pratica che si rivela più piacevole, ovvero quella del raccolto finale. Prelevare la frutta significa avere alimenti buoni e genuini a disposizione, stimolando anche nuova produzione da parte dell’albero.
Un giardino può essere arricchito e abbellito significativamente mettendo a dimora bellissimi alberi da frutto.
Il vetro è un materiale da sempre molto utilizzato per caratterizzare gli arredi grazie alle sue caratteristiche capaci di donare lucentezza, trasparenza ed eleganza a qualsiasi interno. In questo momento più che mai trova varie interpretazioni da parte dei designer che abilmente sfruttano tutte le sue potenzialità e varianti per creare soluzioni davvero interessanti.
Anche nella zona notte il vetro riesce ad essere protagonista e a caratterizzare in modo unico le stanze, soprattutto quando viene utilizzato per uno degli arredi fondamentali di questa zona: l’armadio. Oggi esiste una grande varietà di armadi per arredare la zona notte e, se da un lato gli armadi in legno con ante scorrevoli o con ante battenti sono la scelta più diffusa e gli indiscussi evergreen, dall’altro lato l’armadio in vetro rappresenta una scelta alternativa, di gran classe e di certo non meno funzionale.
Caratteristiche e vantaggi degli armadi in vetro
Gli armadi in vetro caratterizzano la zona notte con un tocco molto scenografico, grazie al loro impatto visivo elegante e al contempo di carattere. La loro collocazione naturale è chiaramente la camera da letto o la stanza guardaroba, ma possono essere posizionati anche per sfruttare al meglio corridoi particolarmente spaziosi. Il loro vantaggio rispetto ad un armadio tradizionale è quello di alleggerire gli ambienti grazie alla trasparenza, alle linee pulite e contemporanee, donando alla stanza una sensazione di maggiore ampiezza e ariosità.
Questa tipologia di armadio è perfetta in interni dallo stile contemporaneo, minimale, industriale e decò. Tuttavia, grazie alla loro pulizia formale si adattano facilmente ad ogni stile, essendo capaci di apportare un tocco accattivante di modernità e gusto persino negli ambienti dai tratti più classici o addirittura in quelli rustici.
Gli armadi in vetro possono inoltre essere una valida alternativa alla cabina armadio. Essi hanno il grande vantaggio di essere realizzabili in stanze di qualsiasi metratura e di proteggere gli indumenti dalla polvere e dalla luce. Si tratta dunque di una scelta che coniuga funzionalità ed estetica, con dei pro non da poco sia per chi ama avere i propri indumenti a vista senza doverli esporre ai fattori ambientali, sia per chi preferisce soluzioni che celano l’interno senza dover per forza ricorrere ad arredi troppo ingombranti dal punto di vista visivo.
Non dimentichiamo inoltre che il vetro è un materiale green, in quanto altamente riciclabile. Quindi scegliere un arredo in vetro è sicuramente una scelta ideale anche dal punto di vista ecologico.
Soluzioni per ogni gusto e necessità
In commercio si trova una grande varietà di soluzioni per gli armadi in vetro. Sono disponibili armadi con ante battenti o scorrevoli e anche i fianchi possono essere in vetro in alcuni casi, rendendo gli armadi delle vere e proprie teche in cui riporre i propri vestiti e accessori. Spesso al vetro sono accostabili anche diversi altri materiali, come il legno, il cuoio o pannelli laccati in varie tonalità, rendendo così possibile una altissima personalizzazione dell’arredo. Vedi ad esempio questo armadio di Novamobili che alterna ante in vetro ad ante laccato grigio antracite.
L’interno degli armadi in vetro è spesso illuminato da file di luci a led che, oltre ad essere estremamente funzionali, contribuiscono a risaltare gli interni e a dare maggiore carattere ed eleganza all’ambiente. In questo modo si creano giochi di luci ed ombre di grande effetto.
Un armadio in vetro per essere sempre ordinato necessita di una buona organizzazione del suo contenuto, per questo motivo è possibile attrezzarlo con una grande varietà di moduli e accessori. Infatti, oltre ai classici tubi per appendere gli abiti e alle mensole, si trovano cassettiere interne di varie dimensioni, scarpiere, vassoi a scomparsa, porta-pantaloni, portacravatte, ceste, contenitori e chi più ne ha più ne metta.
Tipologie di vetro
Esistono diverse tipologie di vetro per le ante a seconda dei gusti e delle necessità. Come accennavo sopra, non pensiamo che in un armadio in vetro l’interno debba essere per forza a vista. Si può certamente optare per tenere il suo contenuto ben visibile, ma si può anche decidere di celarlo, o ancora scegliere di renderlo visibile solo quando le luci interne sono accese. Queste possibilità dipendono dal tipo di finitura del vetro che si sceglie per caratterizzare l’armadio.
Vediamo insieme i alcuni tipi di vetro e quali sono le loro caratteristiche e funzionalità:
vetro fumè: vetro trasparente scuro dai toni freddi che mostra l’interno proteggendolo dalla luce e dando un tocco di mistero;
vetro bronzato: vetro trasparente scuro dai toni caldi che mostra l’interno con un tocco più glamour;
vetro stop-sol: vetro con un trattamento particolare che riflette la luce in modo da mostrare il contenuto dell’armadio solo quando le luci al suo interno sono accese e di celarlo, diventando a specchio, quando sono spente;
vetro satinato: vetro lavorato in modo da essere reso più o meno opaco e di conseguenza più o meno trasparente a seconda del grado di satinatura;
vetro serigrafato: vetro su cui viene stampato in serigrafia un disegno o una grafica;
vetro cannettato: vetro con righe o onde verticali a rilievo che crea un motivo vedo non vedo di grande effetto.
Ovviamente poi queste finiture possono essere anche combinate tra loro rendendo il vetro ancora più caratterizzante.
Come vedi, esistono armadi a vetro per ogni gusto ed esigenza. E tu che ne pensi degli armadi a vetro? Li sceglieresti per arredare la tua zona notte?
Che cos’è l’APE: attestato di prestazione energetica
Si utilizza l’acronimo APE per identificare l’attestato di prestazione energetica, al cui interno si trova il valore IPE, ovvero l’indice di prestazione energetica dell’immobile. Questo valoresi ottiene dopo aver effettuato il calcolo del rendimento in termini energetici di un determinato edificio da parte di un tecnico abilitato. L’attestato viene redatto includendo anche l’elenco degli interventi di miglioramento più importanti che sono stati effettuati in casa nel corso del tempo, in maniera tale da poter ottenere un vantaggio dal punto di vista energetico, come ad esempio nel caso della sostituzione di vecchi infissi, come si può notare sul portale Certificazione Energetica Facile.
Questo attestato di certificazione energetica, spesso richiesto per le compravendite immobiliari, ha come scopo principale quello di mettere a disposizione dei consumatori tutte le informazioni riguardanti la situazione dell’immobile dal punto di vista energetico, in maniera tale che possano diventare un fattore da valutare e considerare in fase di scelta di una nuova casa da acquistare. È chiaro che, il consiglio migliore da seguire, è di optare per l’immobile che consuma un minor quantitativo di energia, oppure per quello che ha delle potenzialità che altri non hanno dal punto di vista del risparmio. In compagnia di tale attestato, si può puntare anche all’ottenimento della certificazione di sostenibilità dal punto di vista energetico e ambientale.
Va sicuramente messo in evidenza che le regole per la richiesta e l’ottenimento di tale certificazione non sono uguali in tutto il territorio nazionale, ma cambiano di regione in regione.
L’Ape diventa obbligatorio in alcuni casi ben specifici, come la costruzione di un nuovo immobile e la ristrutturazione completa di un edificio. Ci sono però delle situazioni che non sono toccate da tale obbligo: non ne vengono infatti coinvolti i fabbricati industriali, quelli non residenziali, così come quelli agricoli.
L’obbligo della certificazione energetica
L’obbligo della certificazione energetica cade sulle spalle di due categorie in modo particolare, ovvero il venditore oppure il costruttore. Nel primo caso, è semplice mettere in evidenza come qualsiasi immobile che venga collocato in vendita debba avere a corredo tutti quei documenti che servono alla certificazione della classe di efficienza energetica.
In riferimento al costruttore, nel caso in cui la casa sia di recente costruzione, tale obbligo rimane per intero sua responsabilità, dovendo effettuare la consegna del documento in compagnia delle chiavi dell’immobile. Si tratta di una procedura da cui non si scappa, anche per via del fatto che l’APE serve per ottenere l’agibilità della struttura che verrà realizzata.
La durata dell’attestazione
L’attestato APE, attualmente, ha una validità che è stata espressamente prevista per circa dieci anni dal momento in cui viene rilasciato in via ufficiale. Come detto anche sopra, ciascuna Regione presenta dei parametri diversi in relazione alle tempistiche di validità. Di conseguenza, quello che si consiglia è senz’altro un controllo ultime regole che sono entrate in vigore nella regione in cui si trova la propria casa.
Come ottenere la certificazione energetica
Per la richiesta dell’APE serve fare riferimento a una figura professionale e specializzata, il certificatore energetico. Quest’ultimo dovrà effettuare un sopralluogo presso l’immobile, svolgendo gli esami e le indagini del caso, in maniera tale da comprendere le peculiarità a livello strutturale dell’immobile.
Il certificato verrà prodotto mediante l’uso di particolari software, che vanno a calcolare ed elaborare tutti quei dati che vengono registrati da parte del certificatore. I parametri che servono per effettuare il calcolo finale sono diversi: tra gli altri, troviamo la tipologia di caldaia che è stata installata, così come la correlata efficienza dal punto di vista energetica, la presenza di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, la qualità che caratterizza gli infissi e così via.
Con la Legge di Bilancio 2022 c’è stata un’ampia proroga ai principali bonus edilizi quali superbonus 110%, bonus ristrutturazioni casa 50%, Ecobonus 65%, Bonus Mobili ed Elettrodomestici.
In particolare nell’Art.1, comma 37, sono stati confermati i principali interventi relativi all’efficienza energetica, fra i quali rientra anche il bonus caldaia per l’acquisto di caldaie a condensazione.
L’agevolazione viene erogata al 50% per le caldaie a condensazione in classe A, mentre si può arrivare sino al 65% abbinando a questa tipologia di caldaia dei sistemi evoluti di termoregolazione.
Ci sono poi alcune casistiche in cui, abbinando un cappotto termico o una pompa di calore, si riesce a rientrare negli interventi strutturali trainanti che danno diritto al superbonus, ma quest’ultima agevolazione è più complessa da ottenere perché è legata sempre al miglioramento di due classi energetiche dell’edificio in questione.
Ecobonus al 65%: come comprare la caldaia con sconto in fattura?
Il bonus più sfruttato in assoluto per l’efficienza energetica è quello al 65% che prevede:
l’installazione di una caldaia d’ultima generazione a condensazione ed in classe A;
sistemi di termoregolazione evoluti come termostati d’ambiente modulanti (classe V), centraline di termoregolazione o sensori ambientali (classe VI) e centraline di controllo ambientali con più sensori (classe VII).
In termini pratici acquistando una caldaia da 28 kW con installazione e montaggio da 3000€ potremo avere accesso agli incentivi per la sostituzione degli impianti termici, in tre differenti modalità:
65% di detrazioni Irpef in 10 Anni;
Una percentuale di sconto vicina al 65% pattuita con la banca che effettua la cessione del credito;
Uno sconto in fattura diretto del 65% che può arrivare a farci pagare una caldaia da 3000€ sino a 1950€.
Mentre la detrazione Irpef in 10 anni è particolarmente semplice da ottenere, l’attuale governo ha predisposto misure più stringenti per contrastare le frodi sulla cessione del credito e gli sconti in fattura caldaia e climatizzatori.
In particolare le norme introdotte a novembre 2021 dal Decreto Anti-frodi sono state inserite nei commi 28 e 36 della Legge di Bilancio 2022 e stabiliscono l’obbligo di conformità tecnica e l’asseverazione delle spese sostenute. Inoltre con il DL Sostegni ter si sancisce una sola cessione per il trasferimento dei crediti fiscali.
Con tutte queste nuove regole è bene rivolgersi a professionisti con ottima capienza fiscale e in grado di garantirci un lavoro a regola d’arte e soprattutto a norma di legge.
Daikin D2C : caldaia a condensazione con bonus
La Daikin D2C è una delle migliori caldaie a condensazione del segmento di mercato Daikin To Combustion e, grazie al suo design elegante e alle dimensioni ultracompatte, è perfetta per l’installazione sia dentro casa che fuori (grazie al grado di protezione IPX5D).
Con il sistema SCOT la D2C garantisce sempre una combustione pulita che si adatta perfettamente al gas scelto: metano o GPL.
Inoltre ha un’efficienza pari al 108% e con la funzione Warm Start produce istantaneamente l’acqua calda, azzerando i tempi d’attesa.
Caldaie a condensazione: convengono davvero?
Con la progressiva dismissione dei combustibili fossili, le caldaie a condensazione vanno per la maggiore perché riscaldano gli ambienti in modo ecosostenibile, con maggior efficienza e riutilizzando l’energia termica della combustione.
Un plus delle caldaie a condensazione è che lavorano bene anche in presenza di vecchi impianti o edifici anche non perfettamente isolati, consentendo di migliorare di molto il comfort domestico.
Grazie ai numerosi incentivi statali ed alle detrazioni fiscali per l’acquisto della caldaia, sono quindi estremamente consigliate per i vantaggi che portano sia nell’immediato con i bonus, che a lungo termine con il taglio netto dei consumi.
Potenza della caldaia a condensazione: come sceglierla?
Analizzando bene l’impianto e scegliendo la potenza giusta (24,28 o 35 kW) possiamo ottenere un impianto di climatizzazione invernale funzionale e correttamente dimensionato: sia per il riscaldamento domestico che la produzione di acqua calda sanitaria.
Per esempio una caldaia da 24 kW è l’ideale per un appartamento sino agli 80 mq e per soddisfare le esigenze di comfort di una famiglia di 3 persone, a patto che gli bastino 14 litri di produzione d’acqua calda.
Il riscaldamento di grandi ambienti con più bagni, e magari distribuiti su più piani, può essere invece soddisfatto dal modello 28 kW che ha una portata di 16 litri di ACS (acqua calda sanitaria).
Per chi è in cerca di elevate potenze termiche, rimane il modello da 35 kW che produce ben 19,2 litri al minuto di acqua calda e può riscaldare ambienti anche sino a 200 mq.
Bisogna solo far attenzione e non sovradimensionare la caldaia perché una caldaia troppo potente rischia di lavorare in maniera inopportuna, accendendosi e spegnendosi più volte o peggio andando in blocco.
Come risparmiare sulla bolletta del gas?
Il prezzo del gas sul mercato è cresciuto parecchio a causa del rincaro dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi per l’emissione di CO2. Nonostante ci siano state numerosi provvedimenti come l’annullamento degli oneri, la rateizzazione delle bollette e il potenziamento dei bonus per le famiglie in difficoltà, l’impatto è stato forte. L’Arera, autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha quantificato per una famiglia media: un aumento di circa 610 euro/anno sulle bollette del gas per il 2022.
In questa situazione precaria ed in continua evoluzione, affrontare il cambio caldaia crea dubbi e preoccupazioni, ma è ancora più importante. L’investimento sull’acquisto di una caldaia a condensazione, comporterà infatti una diminuzione dei consumi sino al 30%.
Le caldaie a condensazione sono infatti altamente efficienti e con alcuni piccoli accorgimenti possiamo ottimizzarle ulteriormente; è consigliabile quindi:
effettuare costantemente la manutenzione, sia ordinaria che straordinaria. Verificando le prestazioni ed evitando i malfunzionamenti, eviteremo infatti gli sprechi d’energia;
mantenere costante la temperatura sui 20-21° per evitare sbalzi di temperatura;
installare le valvole termostatiche su tutti i termosifoni per regolare diversi scenari e temperature nei vari ambienti;
sostituire gli infissi vecchi, eviteremo gli spifferi e la caldaia potrà lavorare al meglio.
Bonus infissi: come approfittarne prima del cambio caldaia
La sostituzione degli infissi può essere fruita al 50%, sino al 31 dicembre 2024, sia nel bonus ristrutturazione, con un tetto di 48.000 euro, che nell’Ecobonus, con un tetto di spesa 60.000 euro.
Nell’ambito dell’Eco-bonus dobbiamo dimostrare:
un miglioramento energetico;
che i nuovi infissi delimitino volumi riscaldati, con valori di trasmittanza termica alla mano;
che siano rispettate tutte le norme (edilizie, urbanistiche, di sicurezza e di efficienza energetica).
Sostituire gli infissi, può essere una buona pratica che può andare di passo con l’installazione della caldaia a condensazione, permettendo di migliorare notevolmente l’isolamento domestico, in particolare, aumentando il comfort e riducendo le oscillazioni di temperatura.
Le tendenze di quest’anno in fatto di arredamento vogliono soluzioni comode ed efficienti, dove le persone possano sentirsi a proprio agio come non mai. Uno standard che è stato influenzato anche dai recenti cambiamenti introdotti dalla pandemia, che ha portato le persone a vivere maggiormente gli spazi casalinghi, compresi quelli esterni, preziosi ancora di più nei periodi di maggiore chiusura.
Arredare un giardino all’insegna della praticità non è facile, ma gli spunti di arredamento interessanti non mancano, grazie alle nuove tecnologie sviluppate dalle aziende. Tra queste ci sono le tende a vela per esterno, un sistema comodo ed economico per garantire il giusto riparo. Pronti a scoprire qualcosa di più?
Tende a vela: di cosa si tratta
Le tende a vela sono una tecnologia che è stata presa in prestito dalla nautica e permettono di arredare il giardino ottimizzando al massimo le zone d’ombra. Sono disponibili in due tipologie: impermeabili e ombreggianti.
Le vele impermeabili si caratterizzano per il tessuto particolarmente impermeabile, come indica la parola stessa. Oltre a proteggere efficacemente dal sole, bloccano il 98% dei raggi UV, sono perfette in caso di pioggia. Risultano facilmente manovrabili e questo consente di indirizzare in pochi movimenti lo scolo dell’acqua in caso di precipitazioni.
Le vele ombreggianti, invece, non sono adatte a proteggere dall’acqua ma rimangono impareggiabili durante i periodi più caldi dell’anno, assicurando qualche grado in meno. Sono le tende che meglio riescono a proteggere dal calore grazie a una trama fitta e allo stesso tempo traspirante.
Entrambe le tende sono soluzioni valide per arredare il giardino: la scelta dipende dall’utilizzo che s’intende fare. In ogni caso, vista la semplicità di montaggio, una tipologia non esclude l’altra. Per il periodo autunnale le vele impermeabili rappresentano una soluzione davvero interessante vista la particolare resistenza.
Una tenda comoda e bella
Il montaggio di una tenda a vela può avvenire secondo diverse modalità:
Ancoraggio a muro. Questo tipo di soluzione vede l’impiego di piastre e relativi moschettoni a cui vengono agganciate le vele. È l’ideale nel caso in cui si desideri estendere il living all’esterno ed è perfetta anche per terrazze e balconi.
Ancoraggio a pali in cemento. Un tipo di sistema di montaggio particolarmente pratico e funzionale. Permette di indirizzare nel modo desiderato la tenda ed è comodo nel caso di pioggia: la vela può essere indirizzata nel modo migliore rispetto al flusso dell’acqua, restando pressoché intatta.
Gazebo. Un’alternativa all’ombra data dalle piante è quella che si ha con il montaggio della tenda a vela, che garantisce di ottenere ombra e protezione dagli agenti esterni.
Le tende a vela comportano un investimento piuttosto economico e sono disponibili in diverse tonalità cromatiche. Presentano un’estetica piacevole e armonica, che ricorda un po’ il fluttuare delle foglie al vento anche se con molta più stabilità. Sono semplici da montare (e smontare) e pratiche per gli amanti del fai da te, in tutti e tre i sistemi di montaggio. La soluzione ideale per arredare il proprio giardino con gusto senza rinunciare al comfort più totale.
Siamo a maggio inoltrato, qui piove e fa ancora freddo per il periodo, ma io ho una gran voglia di estate e di giornate all’aperto sotto un sole splendente! Mentre attendo che la bella stagione si faccia avanti per godermi il giardino e per andare a fare una capatina al mare, ho pensato di sbizzarrirmi un po’ in cerca di qualche arredo e nuovi oggetti che possano ricreare in casa quel calore e quella leggerezza che in questi giorni mi mancano davvero tanto.
Fantasticando su come mi piacerebbe il mio outdoor in estate, mi è venuta una gran voglia di esplorare lo stile contemporaneo, aggiungendoci un tocco bohémien, che per l’esterno è sempre una scelta azzeccata. Si tratta di un mondo fatto di intrecci, frange, legno, toni neutri e richiami floreali, che ho voluto interpretare in modo sobrio ed elegante, restando sui toni chiari, scaldati da qualche dettaglio decorativo.
E quindi sono andata su Favi, il motore di ricerca per l’arredamento, che in un unico sito raccoglie diversi brand di shop online e negozi fisici con arredi e decorazioni per tutti i gusti e per tutte le tasche. Ho trovato molti prodotti davvero interessanti e ho potuto anche creare la mia wishlist per l’outdoor.
Questa volta ho voluto ricreare uno spazio per mangiare all’esterno, ma anche per godermi in tutto relax le belle giornate in compagnia di un bel libro o ancora, per ospitare gli amici, scambiando qualche chiacchiera all’aperto.
Sono partita scegliendo questo tavolo rotondo con piano in terrazzo e gambe in legno. Adoro questa combinazione di materiali, trovo che siano molto attuali ed estremamente stilosi. La forma poi mi fa letteralmente impazzire. Per le sedute ho pensato a qualcosa in corda, che fosse bello e comodo, ma anche resistente agli agenti esterni. Il beige è perfetto abbinato al legno del tavolo e il nero delle gambe in metallo, insieme al cuscino bianco riprendono i colori del piano in terrazzo.
Per la zona relax, richiamando le sedie, ho abbinato il divanetto in corda con l’aggiunta di qualche cuscino, sempre in tinta unita, con delle piccole frange tutto intorno.
Questo è il pezzo forte per dare all’ambiente quel tocco bohémien che tanto mi piace: una poltrona sospesa intrecciata in corda bianca con le frange, fantastica via di mezzo tra una poltrona, un’amaca e un’altalena. Per favore, datemi una birretta fresca e lasciatemi lì a ciondolare felice!
Ma non dimentichiamo il contenimento! Anche all’esterno è molto utile uno spazio per riporre piante e oggetti, quindi ho pensato ad uno scaffale in bambù a tre ripiani molto adeguato per lo stile che voglio ricreare.
Per l’illuminazione ho trovato questa plafoniera a luce calda perfetta da mettere a soffitto, fatta in metallo con finitura bianco invecchiato.
Per finire in bellezza ho aggiunto qualche elemento decorativo: una brocca in ceramica grigia effetto cemento con il manico rivestito in rattan, abbinata ad un vaso in vetro sui toni del marrone e ad un altro vaso rosso scuro dalle forme più squadrate.
Ecco estate, la mia wishlist per l’outdoor c’è ed io sarei pronta… quando hai voglia di passare di qui sei la benvenuta! Ma non farci aspettare troppo… eh!
In collaborazione con FAVI
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Arredare un soggiorno in stile scandinavo, significa creare una stanza armoniosa, calda e confortevole in cui praticità e gusto sono le caratteristiche distintive. Con i dovuti accorgimenti, è possibile ottenere un ambiente fresco e luminoso in cui godersi piacevoli momenti quotidiani di relax e di convivialità.
Questo stile, nato negli anni ’30 in Nord Europa, è ancora oggi uno degli stili d’arredo più amati per la casa. Ciò è dovuto in larga parte alle sue linee semplici ed armoniose che non conoscono il passare del tempo. Non è infatti un mistero che alcune delle più famose icone dell’arredamento siano proprio oggetti di design scandinavo.
Lo stile scandinavo è caratterizzato dall’uso di materiali naturali, tra cui spicca in particolar modo il legno. Le essenze lignee tipiche dei paesi scandinavi unite ai toni tenui e al largo uso del bianco contribuiscono a creare quell’atmosfera tipica delle case nordiche, in cui si cerca di sfruttare al massimo la luce del giorno e di dare al contempo un senso di calore e intimità all’ambiente.
Se ti piace questo stile e devi arredare casa, ti consiglio di dare un’occhiata a Siblo. Si tratta di un negozio online di arredamento, esclusivamente in stile scandinavo, che trovo molto interessante perché offre prodotti belli e di qualità per arredare tutte le stanze della casa: dall’ingresso alla cameretta e persino la sala da gaming! Il catalogo è molto vasto e per il soggiorno ci sono tante proposte di mobili e complementi tra cui perdersi a curiosare.
Come orientarsi per scegliere i giusti arredi
Caratteristica di grande importanza per un soggiorno in stile scandinavo è la funzionalità: bisogna riuscire a sfruttare il più possibile lo spazio utilizzando i giusti elementi scelti ad hoc. Questo permette di dare ampio respiro agli ambienti grandi e di rendere capienti e vivibili anche gli spazi più piccoli.
Re indiscusso del soggiorno è il divano, oasi di relax da godersi all’occorrenza da soli, in compagnia della propria famiglia o per scambiare quattro chiacchiere in comodità tra amici. Per ottimizzare al massimo la stanza l’ideale è scegliere un divano ad angolo che permetta di definire l’ambiente senza dover rinunciare allo spazio per distendersi comodamente o per accogliere gli ospiti. Questo tipo di divano accostato al muro darà un senso di raccoglimento, mentre posizionato al centro della stanza diventa un elemento utile a dividere gli spazi, quando ciò si renda necessario.
Comode poltrone o sedie a dondolo in legno dalle linee curvate possono fare da complemento per godersi momenti magici davanti ad un caminetto acceso o ad un buon libro e una tazza di tè fumante poggiata su un tavolino dai bordi rigorosamente arrotondati.
Per il contenimento si possono scegliere soluzioni modulari, madie o mobili da soggiorno con le tipiche gambe slanciate in perfetto stile nordico. Le librerie sono invece molto adatte per sfruttare lo spazio verticalmente senza correre il rischio di appesantire troppo l’ambiente.
Per quanto riguarda l’illuminazione, è meglio prediligere lampade a sospensione e piantane da posizionare in punti strategici, in modo da poter regolare la luce artificiale a proprio piacimento in base al momento della giornata. Anche qui si può optare per elementi con struttura in legno o in metallo e paralumi con superfici tese o bombate in tessuto, vetro o metallo a seconda dei gusti.
Non può mancare infine il tappeto per incorniciare lo spazio e unire insieme tutti gli elementi che compongono l’arredo. L’ideale per lo stile scandinavo e sceglierne uno in tinta unita neutra o con un leggero decoro geometrico che sia tanto morbido e accogliente da poterselo godere a piedi nudi anche nelle giornate più fredde.
Benvenuto 2021! Si prospetta un anno ricco di aspettative, di novità e di conferme per quanto riguarda il mondo dell’interior design e delle tendenze casa.
Prima di scoprirle insieme, credo sia necessaria una piccola riflessione sull’anno appena trascorso, che ha portato profondi cambiamenti nel modo di vivere non solo gli interni, ma anche la quotidianità di ognuno di noi. Il 2020 ha infatti visto cambiare il nostro modo di pensare e vivere l’ambiente domestico. Il rapporto con la casa si è fatto più intimo, abbiamo tutti avuto modo di godercela maggiormente, più o meno volentieri, e mediamente ce ne siamo presi cura più del solito. Abbiamo dovuto reinventare gli spazi per rispondere alle esigenze del periodo, facendo diventare le nostre case non solo il nostro abituale rifugio, ma anche luoghi di lavoro, di intrattenimento e di sperimentazione. Abbiamo sentito il desiderio di rendere la casa più personale, di adattarla sempre di più alle nostre esigenze non solo pratiche, ma anche estetiche.
Tutti questi aspetti hanno fortemente contribuito a definire i trend del 2021 in fatto di interior design. Non vedi l’ora di scoprirli? Non indugiamo oltre e vediamo insieme quali sono le tendenze casa 2021.
Non è certo una novità che la casa debba rispondere a specifiche necessità funzionali, ma mai come nel 2020 ci siamo resi conto di quanto questo requisito sia fondamentale. La nostra casa deve essere in grado di trasformarsi al cambiare delle nostre necessità, in modo veloce e pratico. Per questo motivo nel 2021 vedremo molte soluzioni modulari e mobili multifunzione. Gli ambienti dovranno più che mai essere fluidi e capaci di adattarsi facilmente alle nostre nuove abitudini.
Rapporto indoor/outdoor e materiali naturali
Nel 2020 abbiamo riscoperto il piacere di stare all’aria aperta, in mezzo alla natura e al verde. Per questo motivo aumenta il desiderio di portare un tocco di natura e di verde in casa propria e di unire il più possibile indoor e outdoor. Quindi, spazio a balconi e verande, pareti verdi e tante piante da interno. Oltre a questo si sta sempre più affermando anche l’utilizzo di fiori e piante secche che con i loro toni neutri sanno decorare gli ambienti con grande gusto e permettono di evitare l’effetto giungla quando non si vuole inserire troppo verde in casa.
Spazio anche a materiali naturali e tattili, alle texture organiche del legno, del marmo e della pietra che sanno portare in casa un rinnovato senso di autenticità e rapporto con l’ambiente, strizzando l’occhio all’ecologia.
A proposito di ecologia, un accenno particolare va fatto al biodesign: la biologia applicata al design per portare innovazione attraverso l’utilizzo di organismi viventi nella produzione e nell’impiego di nuovi materiali organici e altamente sostenibili.
Stile minimal, stile eclettico e il nuovo Cottagecore
Per quanto riguarda gli stili d’arredo si notano due principali filoni che stanno prendendo sempre più piede. Da un lato il minimalismo con la sua essenzialità, il suo senso di ordine e pulizia, di calma e sicurezza, visto in chiave contemporanea e scaldato dall’utilizzo di colori neutri e caldi. Dall’altro lo stile eclettico con il suo mix di stili, la sua vena glamour e il senso di creatività, giocosità e grande carattere che sa donare agli ambienti. Due tipi di ambiente diametralmente opposti: qui la scelta è del tutto soggettiva e basata sulla personalità di chi vive gli ambienti. E tu quale di queste due tendenze casa preferisci?
Novità assoluta nata nel 2020 e sempre più amata dalle star sembra essere lo stile Cottagecore, una nuova tendenza della moda e del design che vede protagonista le ambientazioni da cottage della nonna, grandi praterie, fiori e frutti di campo in ogni dove. Una tendenza che reinterpreta lo stile rustico e lo shabby chic con un tocco bohémien. Devo dire che sono molto curiosa di vederne gli sviluppi e scoprire come influenzerà la progettazione degli interni nei mesi a venire.
Pantone l’anno scorso ci ha proprio azzeccato con il suo classic blue, tanto che anche quest’anno si afferma uno dei colori principali per gli interni nella sua sfumatura navy. Ad accompagnarlo troviamo gli immancabili colori neutri caldi e i colori della terra, come il rosso terracotta, l’arancio, il mostarda, il verde oliva e il rosa-arancio. Tinte che ci accompagnano ormai da qualche tempo e che si confermano vincenti anche per quest anno.
Pantone per il 2021 ha indicato l’abbinamento di Ultimate Gray e Illuminating come colori dell’anno. Si tratta di un grigio medio e di un giallo luminoso, che l’azienda definisce “un connubio di colori stabile nel tempo e incoraggiante che trasmette un messaggio di forza e speranza”. Anche qui, come per gli stili d’arredo si ritrovano i concetti di sicurezza da un lato e bisogno di leggerezza dall’altro.
A quanto pare, il 2021 vedrà la riscoperta di un nuovo amore per l’artigianato e tutto ciò che è fatto a mano con cura e sapienza. Pezzi unici scelti appositamente per la nostra casa e il nostro quotidiano per ritrovare quella concretezza e quell’umanità che tanto ci manca e che possiamo in parte soddisfare attraverso questi oggetti di uso pratico o decorativo. Una scelta etica, che mi piace molto e che porterà in casa oggetti belli, esclusivi e di grande qualità. Se il tema ti incuriosisce, nella sezione design puoi trovare diversi articoli che parlano di realtà artigianali molto interessanti, italiane ed estere.
La nostra socialità è stata messa a dura prova negli scorsi mesi e, forse proprio per questo motivo, sono sempre più frequenti i disegni di volti stilizzati su quadri, oggetti, carte da parati, piatti e decorazioni in genere. Suona come un augurio: tornare presto a guardarci in volto senza timori, senza mascherine e senza distanziamento sociale.
In generale la linea nella sua essenzialità la farà da padrone, non solo per tracciare volti, ma anche in disegni astratti e in abbinamento a colori caldi pastello.
In attesa di vedere come evolveranno queste nuove e ritrovate tendenze casa 2021, ti auguro un buon anno nuovo e ti invito a seguirmi su facebook e su instagram per scoprirlo insieme e per non perderti i prossimi articoli.
Vedere trasformata la propria casa nella casa dei sogni è un desiderio che molte persone possono realizzare grazie alla ristrutturazione degli ambienti. Con opportuni interventi è possibile rendere la propria casa più efficiente, aumentarne il valore, migliorarne il comfort e trasformarne l’aspetto per renderla più adatta a nuove esigenze abitative.
La ristrutturazione è un tema molto caldo in questo periodo, visti i vari incentivi e soprattutto il superbonus 110% introdotto dallo Stato con il Decreto rilancio, valido fino a dicembre 2021 per i lavori di miglioramento dell’efficienza energetica e riduzione di rischio sismico. Direi che se intendi ristrutturare casa, questo sembra proprio il momento giusto!
Una ristrutturazione comporta molti aspetti da considerare ed è meglio conoscerli prima di intraprendere questa avventura tanto entusiasmante, quanto insidiosa, per non incappare in problemi che potrebbero rivelarsi davvero poco piacevoli.
Vediamo quindi nel dettaglio alcune questioni importanti da tenere presente prima di ristrutturare casa.
Trova le idee giuste per la tua ristrutturazione
Il progetto di ristrutturazione deve partire dalle tue esigenze abitative e dalla tua idea di casa. Fai una lista delle cose che vuoi cambiare, ipotizza un budget per capirne la fattibilità e cerca nelle riviste di settore e sul web per trovare spunti interessanti.
Ti aspetta una fase molto creativa, in cui tirare fuori tutti i tuoi desideri, trasformarli in concept e infine definirli in un primo progetto guida per la ristrutturazione. Nel blog puoi trovare diversi consigli d’arredo e ispirazioniche ti aiutano a definire lo stile della tua casa.
Non affezionarti troppo ad un’idea: non sempre è possibile realizzare tutto ciò che si ha in mente. A volte, potrebbero esserci dei vincoli che costringono a rivedere i propri progetti iniziali. Cerca quindi di essere il più possibile flessibile e aperto a eventuali alternative.
Sappi che più la tua idea sarà chiara e precisa, meglio riuscirai a comunicare con chi realizza il progetto e i lavori.
La scelta dei professionisti
Questa è una fase decisamente importante: stai per mettere in mano a diverse persone la realizzazione della casa che hai a lungo desiderato. Queste sono le persone che avranno il compito di guidarti nel processo e di realizzare materialmente il progetto. Dovranno essere quindi professionisti di fiducia, scelti con cura tenendo conto non solo dei preventivi, che dovranno essere chiari e completi, ma anche dell’esperienza, della serietà e della professionalità delle varie figure in questione.
Decidi se incaricare un referente unico per il tuo progetto, il quale si occuperà di tutti gli aspetti necessari per realizzare una ristrutturazione chiavi in mano, oppure scegli tu stesso le imprese e i professionisti a cui affidare di volta in volta i vari lavori.
Potresti avere bisogno di un architetto, ingegnere o geometra iscritti all’Albo, qualora la ristrutturazione che hai in mente richieda lavori per cui sono obbligatori determinati permessi, supporto tecnico e relativa documentazione.
Fai da te
Non è sempre indispensabile rivolgersi a professionisti per realizzare interventi di ristrutturazione in casa propria. Se ne sei capace, hai il tempo necessario e se il fai da te, lo sporco e la fatica non ti spaventano, puoi pensare di metterti all’opera in tutte quelle attività che non richiedono obbligatoriamente un supporto tecnico.
Se hai qualche dubbio, il mio consiglio è quello di confrontarti sempre prima con un esperto per verificare di poter intervenire da te senza combinare guai e magari ricevere anche qualche consiglio utile.
Scegli sempre materiali di buona qualità per ottenere un miglior risultato, evitando così spiacevoli sorprese nel corso del tempo.
Se riuscirai a fare un buon lavoro, risparmio e soddisfazione saranno garantiti!
Il progetto di ristrutturazione professionale
La prima fase di un progetto di ristrutturazione professionale è il sopralluogo, indispensabile per valutare lo stato di fatto dell’abitazione, fare il rilievo preciso degli ambienti e degli impianti esistenti.
In seguito si passa al progetto preliminare, in cui si inizia a mettere nero su bianco le idee, valutando tutte le esigenze sorte fino a questo punto. Avere in mente ciò che si vuole ottenere è molto importante, per poter dare indicazioni precise e utili al progettista, il quale si occuperà di trovare le soluzioni più adatte a realizzare ciò che desideri, prevedendo in ogni area la corretta predisposizione dello spazio e degli impianti e fornendo una prima stima dei costi di realizzazione.
Approvato il progetto preliminare, si passa all’esecutivo per definire tutto nel dettaglio. Si tratta di una serie di documenti tecnici che contengono tutte le indicazioni necessarie per eseguire i lavori e per richiedere i relativi preventivi. A questo punto il progettista si occuperà anche della parte burocratica, preparando tutti i documenti utili e le necessarie domande per la richiesta di eventuali permessi.
Budget e tempistiche
Dovrai avere bene presente qual è il budget che vuoi destinare ai lavori di ristrutturazione, tenendo conto della tua capacità di spesa, dei bonus e degli incentivi a cui potrai avere accesso. Informati bene, perché si può arrivare a risparmiare davvero molto.
Con progetto e preventivi alla mano potrai decidere come investire il tuo budget, decidendo se realizzare tutte le opere in una volta sola, oppure se procedere per step in base ai tuoi tempi e alle tue possibilità economiche, lasciando magari alcune parti del progetto per un secondo momento.
Altre ai costi, bisogna sempre considerare anche i tempi di realizzazione. Questo aspetto diventa particolarmente importante in situazioni di urgenza dovute a situazioni personali, ma anche quando si tratta di rientrare in determinati parametri necessari per poter richiedere bonus ed incentivi fiscali.
Siccome non sempre le cose vanno esattamente come previsto quando si tratta di ristrutturare casa, per mettersi al riparo da spiacevoli inconvenienti, nel budget conviene sempre calcolare almeno un 10% di spesa extra per eventuali imprevisti.
Durante i lavori
Una volta pronto il progetto, ottenuti tutti i permessi e scelto i professionisti, è finalmente ora di aprire il cantiere e dare inizio ai lavori!
Potrai dare incarico di seguire i lavori di cantiere a un professionista o gestirli tu stesso, quando possibile. La tua presenza è però sempre un aspetto fondamentale e servirà per dare eventuali indicazioni e verificare che i lavori siano eseguiti secondo quanto stabilito.
Bisogna sempre avere chiaro il risultato che vuoi ottenere. In fase di lavori ti troverai a dover dare risposte veloci a questioni che potrebbero rivelarsi molto importanti per la buona riuscita del progetto, quindi cerca di essere informato e di sapere in anticipo cosa ti serve, dove andrà fatto e a quale scopo.
Dai fiducia alle persone che hai scelto per accompagnarti in questa meravigliosa esperienza e sii in grado di confrontarti con loro nel modo migliore qualora vi sia qualche intoppo.
Tieni presente che, se c’è bisogno di fare modifiche strutturali, soprattutto se la casa è datata, per quanto accurato possa essere stato il sopralluogo, quando si demolisce non si può mai sapere effettivamente cosa si trova. Alcuni problemi o imprevisti sono impossibili da prevedere prima di questa fase e potrebbero rendere necessario rivedere il progetto in qualche sua parte.
Non temere, se avrai scelto i giusti professionisti sarai in buone mani e, con la loro esperienza, sapranno sicuramente trovare la soluzione più adatta. Se poi, come scritto sopra, avrai calcolato in anticipo nel budget questa eventualità, affrontare questi imprevisti sarà molto più semplice.
Che tu decida di ristrutturare l’intera casa o solo una parte di essa, sarà sicuramente emozionante vedere il progetto della tua casa prendere forma un po’ alla volta: dall’idea alla realizzazione. Alla fine, un bel giorno, dopo tanta attesa e tanto impegno, arriverà il momento in cui entrerai nelle tue nuove fantastiche stanze e, dopo aver sistemato le tue cose, ti guarderai intorno e la sensazione sarà magnifica!
Lo stile industriale nasce negli anni ’50 in America a seguito della necessità di trasformare edifici industriali in spazi abitativi a basso costo e atelier per artisti. Fabbriche e magazzini dismessi, con i loro ampi spazi, passano da essere luoghi della produzione, a luoghi della sperimentazione, della cultura e dell’abitare. Un esempio su tutti, la celebre Factory di Andy Warhol a New York, spazio di produzione di arte in varie forme, occasioni di incontro, provocazione e dissolutezza, diventato luogo simbolo dell’arte newyorkese degli anni ’60 e ’70.
Questi ampi spazi industriali, per la loro conformazione data dalle necessità funzionali e di sicurezza delle prime fabbriche, diventano il luogo ideale per creare grandi ambienti open space. Il loft diventa una nuova tipologia di abitazione, con spazi liberi, altezze generose, soppalchi e grandi finestroni in cui l’aspetto industriale degli edifici viene mantenuto ed esaltato dalla scelta degli arredi. Mattoni grezzi, cemento, travi e impianti a vista diventano gli elementi distintivi dello stile industriale. Il successo di questa tendenza è tale da essere ripreso e rivisto anche all’interno di edifici diversi, come ville, case, appartamenti e spazi pubblici.
Il desiderio di traslare questo stile d’arredo dai loft agli appartamenti e alle case nate come luoghi puramente residenziali, ha dato origine ad un nuovo stile: l’urban style. Si tratta della fusione dello stile industriale con lo stile contemporaneo, arricchito spesso con elementi vintage per portare in qualsiasi luogo il dinamismo della città metropolitana. Saper dosare nel modo giusto questo mix di stili permette di caratterizzare l’arredamento con elementi industriali senza che questi diventino troppo invadenti nella vita di tutti i giorni.
Arredare in stile industriale
Lo stile industriale può essere adattato a tutti gli ambienti della casa, ma quello in cui può esprimersi al meglio è sicuramente il soggiorno open space. In un open space in stile industriale, soggiorno, ingresso, sala da pranzo e cucina diventano un’unica ampia zona giorno caratterizzata da elementi ben precisi, pensati per creare un forte impatto visivo.
Di grande importanza in questo ambiente è la luminosità, che deve essere abbondante per poter bilanciare i colori scuri tipici dello stile industriale. Quando si sceglie questo stile per arredare casa, diventa fondamentale il richiamo all’architettura industriale, che si può ricreare scegliendo i giusti rivestimenti e montando ampi infissi in alluminio di colore scuro, ideali per ricreare i grandi finestroni degli edifici industriali e garantire il giusto isolamento termico, nonché la tenuta del colore, combinando insieme estetica e funzionalità.
I materiali dei rivestimenti vanno lasciati al grezzo, con predilezione per i cementi, gli intonaci, i mattoni, il legno e il metallo scuro delle travi e dei pilastri. Impianti e tubi a vista sono un must dello stile industriale, ma non sempre è possibile, né tantomeno indispensabile, metterli così tanto in evidenza.
I colori prevalenti sono quelli dei materiali, quindi il grigio, il nero, il marrone e il rosso mattone. Per dare un tocco di vivacità in più, nulla vieta di inserire anche dei toni verdi, arancio, gialli o rossi.
Per quanto riguarda gli arredi, non possono mancare librerie a giorno in metallo, mobili in legno recuperato, sedie e sgabelli in stile industrial o vintage, divani e poltrone in pelle o tessuto scuro, la cucina che alterna elementi in legno a laccati opachi scuri o finiture cemento, lampade a sospensione in metallo con lampadina a bulbo. Questo è uno stile che si presta molto al riuso e al recupero degli arredi, trasformandoli in chiave vintage o grunge e mantenendo tutti i segni del loro vissuto.
Tra gli accessori, sicuramente vanno annoverati grandi tappeti dall’aspetto consumato o animalier, magari sovrapposti tra loro, targhe vintage e insegne al neon da fissare alle pareti, ingranaggi e oggettistica in metallo, legno o cemento.
Qui sotto ho creato la bacheca di Pinterest da cui puoi trarre ispirazione per creare il tuo open space in stile industriale:
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