Situato in una fattoria di 17 ettari e circondato dalla natura nella sua forma più pura, dune di sabbia selvaggia, vigneti, risaie e più di 60 chilometri di spiagge di sabbia bianca, troviamo Sublime Comporta.
Questo alloggio di lusso così discreto lungo un sentiero di pini cembri e querce da sughero è a solo un’ora di viaggio da Lisbona ed è dedicato alla disconnessione totale guadando da subito il titolo di miglior boutique eco hotel della penisola. L’ambiente naturale si fonde organicamente con l’architettura dalle linee semplici e la decorazione contemporanea delle sue camere, suite e ville, molte delle quali con piscina privata, creando un perfetto equilibrio tra design, comfort e rispetto per la natura e i suoi dintorni.
Il progetto di Sublime Comporta
Prende ispirazione dalle tipiche capanne della zona mantenendo un assoluto rispetto per il loro ambiente naturale il progetto architettonico che porta la firma di José Alberto Charrua e Miguel Câncio Martins. Per quanto riguarda l’ interior design, su uno sfundo bianco candido Sublime Comporta si affida a marchi e designer locali, un altro punto a suo favore, rendendo omaggio a materiali e tecniche decorative tradizionali. In questo modo, oltre a raccontare la storia della regione, funge anche da sostegno all’economia locale.
La struttura dispone di 23 camere e suite e 22 ville da due a cinque camere da letto, distribuite in diversi edifici. Ogni villa ha la propria piscina privata, camino e accesso ad ampi spazi esterni. Le vetrate permettono un dialogo con l’esterno ed un benessere personale pur mantenendo la propria privacy.
La nuova Bio-Pool
Sublime Comporta era già un luogo riconosciuto a livello internazionale per il suo buon lavoro in termini di rispetto per l’ambiente. Oggi ha aggiunto un nuovo fascino alle sue strutture: nove cabine costruite su palafitte di legno ispirate al porto di Carrasqueira poco distante e una straordinaria Bio-pool ovvero piscina biologica, tra le pià grandi d’Europa.
Ogni elemento è stato accuratamente selezionato per conferire a ciascuna suite una personalità e uno stile unici. Le suite Bio Pool includono una terrazza privata per godersela in un sistema acquatico naturale nonché un modo per utilizzare l’acqua in modo sostenibile. La sua acqua è trattata esclusivamente con piante acquatiche, escludendo l’uso di prodotti chimici. Le finiture esterne e le decorazioni interne rendono omaggio anche in questo caso ai materiali tradizionali della zona e alle tecniche costruttive locali.
Divano Chesterfield: scoprirne la storia, le caratteristiche e i consigli di stile per integrare questa icona di design nel tuo soggiorno.
Se c’è un divano che è sinonimo di eleganza e sofisticatezza, quello è di sicuro il Chesterfield.
Con la sua forma, i materiali di cui è composto e i secoli di storia che lo precedono, è un’icona. Un simbolo di determinati ambienti e contesti, che ci parlano di Inghilterra, nobiltà e raffinatezza.
Con l’avvento dell’industria e dell’abbattimento di differenze di costi, anche questo tipo di divano è diventato un oggetto di “massa”, nel senso che oggi è più facile potersi permettere un divano di questo tipo.
Come possiamo essere sicuri che ci troviamo di fronte ad un divano Chesterfield di qualità?
Nel post di oggi tocchiamo un po’ di punti fondamentali, per non farci fregare.
Cominciamo.
Divano Chesterfield: chi lo ha inventato?
Questa domanda è più che lecita, visto che di informazioni in merito non ce ne sono tante.
La prima poltrona Chesterfield ha visto la luce a Londra, in un laboratorio di un artigiano. La richiesta per una poltrona così speciale era arrivata da Lord Philip Stanhope, conte di Chesterfield (ecco da dove arriva il nome), che era alla ricerca di una poltrona dalla morbida imbottitura, che non gli sgualcisse la divisa quando sonnecchiava sopra la sua poltrona.
Quindi il nome della poltrona (e dei divani) deriva dalla proprietà terriera del conte e non dal luogo in cui venne prodotta.
Altra curiosità: poltrone e divani Chesterfield erano sedute di servizio. Non erano destinate ad arredare i salotti di rappresentanza, ma le stanze appartate di servizio, in cui si riposava. Solo in seguito è diventata simbolo di aristocrazia e lusso.
E avevano anche le rotelle (con la struttura in legno a vista nella parte inferiore): così era più semplice spostarle dove servivano, soprattutto dato il peso imponente di queste poltrone.
Bottoni, pelle di qualità e forme inusuali: le caratteristiche di un divano Chesterfield di qualità
Quali sono gli elementi che ti vengono in mente se pensi ad un divano Chesterfield?
Sicuramente i “bottoni”, cioè la tecnica del capitonné. A cosa servono questi bottoni?
I bottoni, disposti in una rete di rombi o quadrati (chiamati dame), servono a dare tensione alla pelle, per evitare sgualciture, ma anche per evitare che l’imbottitura sottostante si sposti (creando bozzi tutt’altro che comodi). Si unisce una tecnica antica ma sempre efficace, con un risultato estetico davvero di pregio.
Anche la forma, che ricorda un po’ la testa di un ariete: i braccioli rotondi e imbottiti rimandano proprio a questo animale (soprattutto nella versione club), enfatizzando ancora di più la maestosità di questa poltrona. Infine il rivestimento in pelle: non c’è dubbio che questa sia praticamente l’unica scelta possibile di finitura per un divano di questo tipo. I colori originali erano verde bottiglia e cuoio rosso scuro: colori forti e d’impatto, che si integravano perfettamente nei salotti di fine ottocento.
Come è fatto un divano Chesterfield? Gli elementi immancabili per una qualità duratura
Siccome il divano Chesterfield è praticamente uno stile a sé stante, è bene ricordarsi quali sono le caratteristiche tecniche immancabili.
Se decidi di investire in un pezzo del genere conviene sapere bene cosa cercare e valutare, per rivolgersi ad artigiani con esperienza in questo campo.
La struttura del divano deve essere realizzata in legno massello, di solito abete o faggio, per dare resistenza ma anche flessibilità al divano stesso. Scappa se senti parlare di truciolare o materiali simili: la resistenza è imparagonabile.
Le sospensioni di questi divani sono di solito realizzate con molle biconiche e cinghie di juta, legate a mano come facevano gli artigiani dell’800 (le sospensioni di una volta). Ma ci sono anche delle cinghie elastiche di nuova generazione, ad alta resistenza, che mantengono la seduta flessibile e confortevole, attualizzando questo tipo di divano ma mantenendo intatte le tradizioni.
E l’imbottitura?
Sui materiali c’è un po’ di confusione: gommapiuma, poliuretano espanso o resina espansa?
In realtà questi tre materiali sono identici: usiamo tre diverse parole per descrivere la stessa cosa. Cioè un materiale plastico (per dare una definizione molto molto sintetica) che esiste in diverse rigidità. La differenziazione della rigidità delle imbottiture si trova nei divani di medio-alta qualità in stile moderno, ma quando parliamo di divano Chesterfield la parola d’ordine è indeformabilità principalmente.
Per rendere ben tesa la lavorazione capitonnée dello schienale, il poliuretano dovrà essere rigido, quindi con una densità maggiore rispetto a quello che si usa per i cuscini della seduta. Un perfetto abbinamento di resistenza ma anche confort.
Infine, il rivestimento: il classico dei classici è la pelle, di solito primo fiore (quindi alta qualità). Oggi ne puoi trovare in tutti i colori (non solo i classici colori che abbiamo visto prima) e con differenti tipologie di pellami.
Volendo puoi averlo anche in finta pelle o tessuto, anche se non sono scelte così usuali, soprattutto se pensi al tipo di divano di cui parliamo. La bellezza e l’imponenza di un pezzo di questo tipo sta anche nella scelta del rivestimento: è vero che la pelle è costosa e va trattata con attenzione, ma ti ripaga con la qualità estetica e di durata nel tempo. E non è finita qui: sai quante variazioni di Chesterfield ci sono? C’è il Bergère (a schienale alto), c’è la dormeuse, c’è il Winchester… prova a dare un occhio e scopri quale ti piace di più.
Chesterfield: un’icona di stile senza tempo per casa tua
A questo punto hai tutti gli elementi di base per capire come riconoscere un divano artigianale Chesterfield da uno più industriale.
Comprare un pezzo di questo tipo è un investimento anche nel tempo, perché si tratta di un elemento che prescinde il passare degli anni e le mode. E’ un simbolo artigianale, che ha cambiato lo stile e che continua a darci messaggi che oltrepassano i secoli.
Si tratta di un acquisto anche emozionale, per cui vale la pena di fare uno sforzo, se senti che ti rispecchia e che riflette casa tua e il tuo stile di vita.
Quale divano Chesterfiled compreresti per casa tua? Ti leggo nei commenti!
Finalmente è giunto quel momento dell’anno in cui si possono sfruttare gli spazi esterni. Chi ha la fortuna di avere una casa con terrazzo o balcone può sbizzarrirsi organizzando pranzi e cene con amici e familiari. Sono sufficienti poche e semplici idee per decorare la tavola in estate. Volete sapere come?
Idee e consigli per decorare la tavola estiva
Per prima cosa occupiamoci di un restyling delle sedute e del tavolo. Approfittiamo di queste giornate di sole per effettuare una pulizia profonda della nostra terrazza o balcone. E all’occorrenza provvediamo anche a riverniciare le sedute e i tavoli di legno. In commercio esistono diverse vernici prodotte apposta per gli arredi esterni. Prima di pensare a come decorare la tavola in estate, pensiamo anche alle nostre piante da esterno. Per i balconi e le terrazze le piante che si adattano maggiormente sono il ciclamino, il geranio, l’ortensia facili da curare.
Se avete un balcone e la vostra tavola in realtà è un tavolo per quattro, non preoccupatevi potete allestirla in modo elegante. Per esempio con una tovaglia in lino, calici in vetro e posate d’argento. Abbinate dei fiori freschi optando per un colore abbinato alla tovaglia e non dimenticate le candele.
Se invece avete una tavola molto grande e volete organizzare un aperitivo all’aperto o un pranzo informale con gli amici, potete per esempio utilizzare una tovaglia di cotone oppure dei runner, e come decorazione floreale utilizzare tanti vasetti con rametti di ulivo (molto mediterraneo).
Preferite i fiori feschi e colorati? Bene, allora potete riciclare ad esempio delle bottiglie di vetro o dei barattoli per inserire i vostri fiori preferiti.
I colori neutri sono molto di tendenza e per decorare la tavola estiva, sono perf09etti su un tavolo di legno.
Per allestire una tavola naturale, potete utilizzare un servizio di piatti bianco o crema abbinati tovagliette crema e tovaglioli beige. Aggiungete dei dettagli in legno, come ad esempio dei portatovaglioli per esaltare la decorazione e aggiungere colore alla tavola. Qual è l’occasione perfetta per una decorazione da tavola bianca e beige? Questi colori si adattano a quasi tutte le occasioni.
Organizzare il pranzo della domenica è quasi d’obbligo. Se avete una famiglia numerosa e tanti amici vi suggeriamo alcune decorazioni low cost e pratiche. Potete allestire la tavola con tovagliette all’americana o dei runner, preferibilmente in materiali facili da pulire e riutilizzare. Dimenticate i piatti e posate di plastica tradizionali, in commercio potete trovare alternative biologiche come quelli di carta per esempio oppure prodotti con materiali compostabili, o in legno biodegradabili. La plastica è sempre meno apprezzata in tavola, e il rispetto per l’ambiente sempre più diffuso. Portare in tavola insieme all’estetica delle buone abitudini eco-sostenibili, è un’ottima prova di stile.
Per le cene ricordatevi di scegliere delle candele (che fanno subito estate) e posizionarle nei punti luce. Se avete un soffitto (per esempio nel patio) o una struttura in legno potete realizzare delle lanterne luce fai da te con bicchieri e vasetti di vetro. Vi basteranno dei semplici barattoli di vetro (quelli delle conserve per intenderci) un rotolo di spago, delle candele da posizionare all’interno e il gioco è fatto.
Il nero è un colore che definisce i dettagli, si ritrova facilmente in cornici e strutture portanti, illuminazioni e bordature. Ma non solo. É un colore dal fascino indiscutibile che può essere utilizzato in ogni stanza. La cucina nera, in particolare, è il must del momento per estetica ed eleganza oltre ad essere particolarmente di tendenza.
I maggiori brand di cucine infatti stanno proponendo l’arredo per questo ambiente proprio sulle tinte scure osando con il nero per ante e piani di lavoro smorzando i timori del total black nella casa.
La cucina nera e gli abbinamenti
Partiamo dal tanto temuto total black per questa carrellata di idee sulle cucine nere. Una cucina nera, completamente, dalla testa ai piedi, o meglio, dal cappello allo zoccolo, è sinonimo di modernità assoluta. La si trova un moltissimi cataloghi che le aziende propongono con ante in versione liscia, effetto seta o effetto cemento.
Il piano di lavoro si abbina tono su tono oppure accostando l’effetto venato del marmo sempre sui toni scuri. Un piano di questa tonalità è anche pratico da pulire e nasconde le imperfezioni. Il risultato è proprio una cucina nera moderna che spicca su una parete chiara o che va a legare con tavolo e sedie dello stesso colore se non addirittura con divano e base tv per gli open space.
La cucina nera e l’effetto marmo si uniscono in un elegante connubio anche quando il piano di lavoro si schiarisce passando per i toni del tortora e arrivando poi ad un bianco ottico. Il contrasto intramontabile di bianco e nero smorza i timori e rende ancora più raffinato l’effetto finale della cucina regalando luce sul piano di lavoro.
Se il nero dovesse risultare troppo freddo ma al contempo un colore apprezzato a cui non rinunciare la scelta di cucina nera e legno potrebbe essere la risposta più adatta. Il legno ha lo straordinario potere di scaldare solo col lo sguardo e di unire così gli altri elementi della casa con un abbraccio, dal pavimento ai complementi. Si ottiene un equilibrio cromatico e sensoriale che si declina in arredi più classici o dai richiami retrò come la stessa cucina in effetto legno ma tinto di nero.
Cucine nere, questione di stile
Anche se il nero è associato prettamente all’arredo moderno è un colore che cela una grande versatilità, mantiene eleganza ma allo stesso tempo riesce a rendere originale un dettaglio. Basti pensare a una cucina nera di piccole dimensioni: il nero la definisce, la caratterizza e la porta al centro dell’attenzione.
Tuttavia, il primo aspetto da considerare nella progettazione di una cucina nera è la quantità di luce naturale presente nello spazio, poiché le tonalità scure tendono ad assorbirla. Per questo motivo è importantissima l’illuminazione, naturale con grandi vetrate o artificiale studiata e ben distribuita.
Una cucina nera è sia femminile sia maschile. Dalla sua eleganza senza tempo si trasforma in un ambiente sportivo o formale semplicemente dosando dettagli dorati o argentati. Una pianta, un camino o una carta da parati faranno la differenza sullo sfondo di una cucina nera, unica ed originale.
Non temete il nero, sarà una matita con la quale disegnare il centro della vostra casa: la cucina.
Un accostamento inedito dà vita a qualcosa di unico, unendo la semplicità nordica a elementi dal gusto nipponico: nasce così lo stile japandi. Perfetta espressione di questo trend è Siwa di Ceramica Cielo è il mobile bagno disegnato da Andrea Parisio e Giuseppe Pezzano. Oriente e Occidente si fondono armoniosamente nelle sue geometrie nette ed essenziali e nelle linee pulite, sintesi di due trend opposti per un risultato minimal e allo stesso tempo sofisticato.
Un raffinato progetto d’arredo bagno
In grado di creare spazi moderni e raffinati caratterizzati da una forte libertà di movimento, Siwa trae ispirazione dai toni della natura, dalle sue materie prime e dalla concretezza dei colori della terra e offreinfinite possibilità di personalizzazionein termini di finiture, cromie e composizioni. Integrato al lavabo in ceramica, rettangolare e profondo, declinabile nelle 16 nuance dell’esclusiva palette cromatica “Terre di Cielo”, è un ampio piano di appoggio che assicura la massima praticità. La struttura a ‘cavalletto’ che sorregge il lavabo è disponibile in 2 finiture in metallo – Nero Matt, Cemento – o in legno nelle pregiate essenze Rovere Naturale, Rovere Sbiancato, Rovere Grigio, Rovere Nero. A impreziosire e rendere ancora più funzionale la struttura sono il vassoio o il cassetto, entrambi disponibili in 8 delicate tonalità per il legno laccato e in 4 essenze in legno Rovere – Naturale, Sbiancato, Grigio e Nero.
Questo raffinato progetto d’arredo bagno è portavoce della tradizione produttiva handmade in Italy di Ceramica Cielo ed espressione delle tendenze nel mondo dell’abitare confermando il ruolo innovatore dell’azienda e la sua capacità di portare la ceramica oltre i limiti conosciuti, creando collezioni di design curate nei minimi dettagli e realizzate con le migliori materie prime, capaci di soddisfare ogni richiesta di customizzazione.
Poposte d’arredo e abbinamenti Siwa di Ceramica Cielo
Nell’immagine, Siwa di Ceramica CIELO, disegnato da Andrea Parisio e Giuseppe Pezzano, il mobile con lavabo in ceramica in finitura Talco della gamma cromatica “Terre di Cielo” abbinato a un vassoio e una struttura in legno in finitura Rovere Nero. A parete specchiera Siwa nella versione tonda, con struttura in legno in finitura Rovere Nero e Sacca portaoggetti in cuoio naturale nel colore Nero.
Dimensioni
Siwa: 92 x 51 x 89h cm
Specchiera Siwa: 210 x 103 x 10 cm
Nell’immagine, il mobile con lavabo in ceramica nella finitura Pomice della gamma cromatica “Terre di Cielo” . Completa la composizione un cassetto e una struttura in legno finitura Rovere Nero. Alla parete specchio Oval Box con scocca nella finitura Anemone.
Dimensioni
Siwa: 92 x 51 x 89h cm
Specchio Oval Box: cm 50 x 12 x 90 h
Nell’immagine, il mobile con lavabo in ceramica nella finitura Fango della gamma cromatica “Terre di Cielo” . In questo ambiente è abbinato a un vassoio e una struttura in legno finitura Rovere Naturale. A parete specchiera Siwa nella versione rettangolare, con struttura in legno in finitura Rovere Naturale e Sacca portaoggetti in cuoio naturale. Completa la composizione la vasca Dafne in LivingTec nella finitura Arenaria della gamma cromatica “Terre di Cielo”, disegnata da Andrea Parisio e Giuseppe Pezzano.
Dimensioni
Siwa: 92 x 51 x 89h cm
Specchiera Siwa: 154x 110×10 cm
La primavera e l’estate sono indubbiamente i periodi migliori dell’anno per apportare modifiche al sistema di riscaldamento. Dunque, se state pensando di sostituire il vecchio, e a volte ingrigito, termosifone, questo è il momento. Per farlo senza commettere errori, occorre avere le idee chiare su come procedere. Ecco i preziosi cosnigli degli esperti.
Meglio con l’impianto di riscaldamento spento
Non esiste una stagione in assoluto migliore delle altre, sicuramente prevedere di iniziare i lavori in primavera-estate avrebbe l’indiscusso vantaggio di non patire il freddo durante i lavori di ristrutturazione e soprattutto con l’impianto di riscaldamento spento si ridurrebbero i tempi di lavoro, con un risparmio anche del costo di manodopera.
Questione di potenza
Fondamentale quando si decide di cambiare il proprio temosifone è quello di installare un modello di pari potenza. Se come nella maggior parte dei casi, i radiatori sono collegati al circuito termosnitario, è importante che questo venga correttamente dimensionato. Occorre, cioè, valutare quanto calore sia necessario per riscaldare i locali e la potenza che serve per ottenere questo risultato. Per fare una stima sul fabbisogno termico invernale di una stanza o di tutta un’abitazione, occorre moltiplicare il volume da riscaldare per un coefficiente termico, che indica le calorie necessarie per metro cubo. Tale parametro oscilla tra le 30 e le 45 Kcla/mc, in base alla tipologia di edificio e alla posizione geografica. Più basso se la casa è ubicata nel sud Italia e in località di mare, più alto dove il clima è più rigido.
Attenzione ai dettagli prima di sostituire il vecchio calorifero
Fare sempre attenzione alla coibentazione delle stanze, alla dimensione, all’esposizione e alla presenza o meno di serramenti (finestre, portefinestre, lucernari, ecc.). Inoltre, nel calcolo della potenza termica necessaria a riscaldare il locale, questi dati sono essenziali per identificare il coefficiente che poi sarà moltiplicato al volume del locale trattato.
Da quale stanza iniziare?
Volendo valorizzare l’estetica del termoarredo rendendolo protagonista della stanza, la soluzione ideale è quella di sostituire prima quelli presenti nella zona giorno della casa. Se, invece, il progetto prevede oltre al design anche l’aspetto funzionale, allora partire dalla stanza da bagno con l’installazione di uno scaldasalviette diventa la scelta migliore.
Il luogo di installazione del nuovo calorifero non va lasciato al caso
Per tradizione, il radiatore è posto sotto la finestra, poiché in questo modo contrasta gli evenuali spifferi di aria fredda provenienti dal serramento. L’aria calda, che si diffonde prevalentemente per convenzione, sale verso il soffitto e si distribuisce in modo più uniforme, garantendo un comfort migliore. Se però la casa è ben coibentata e i serramenti sono a tenuta, si ha maggiore libertà di scelta. Nel caso di un radiatore/scaldasalviette alto, occorre comunque trovare una collocazione diversa, in ogni caso lungo una parete perimetrale esterna, e anche in questo caso meglio se in prossimità della finestra, per agevolare la distribuzione del calore.
La scelta dei materiali: tradizionali o moderni?
Negli anni si è passati dalla ghisa, ottima per le sue capacità di mantenere a lungo il calore anche se più lenta ad arrivare a temperatura, all’acciaio che si scalda più velocemente ed è molto resistente alla corrosione e all’usura. Tra di loro c’è l’alluminio, inizialmente utilizzato solo nei prodotti economici grazie all’elevata resa termica, per poi diventare, con le attuali lavorazioni tecnologiche, molto utilizzato anche nei prodotti di design. A livello ecologico, i termoarredi in alluminio riciclato sono validi, ma ormai anche l’acciaio si ottiene da colate di materiale di recupero.
Con il funzionamento misto si va sul sicuro
Idraulico, elettrico o misto sono tutte e tre soluzioni valide. Ognuna adatta a specifiche esigenze. Potendo scegliere è ideale optare per un radiatore con funzionamento misto, cioè idraulico ed elettrico. Il misto ha il vantaggio di essere molto versatile, in special modo nelle stagioni intermedie, dove con l’impianto di riscaldamento centralizzato spento si può scegliere di scaldare in modalità elettrica i locali della casa che rimangono più freddi, come il bagno. Inoltre, in abitazioni ben coibentate si può ottenere un ottimo comfort termico con una spesa energetica minima.
Gli accorgimenti indispensabili per un lavoro impeccabile
Quando si decide di sostituire il vecchio calorifero con un termoarredo difficilmente la posizione degli attacchi idraulici saranno gli stessi, per via delle forme particolari che assumono spesso i radiatori di design. Per questo in fase di ristrutturazione è fondamentale conoscerne spazi e misure, mentre per le versioni elettriche bisognerà mettere in preventivo di inserire un’opportuna presa di alimentazione.
A chi rivolgersi per sostituire il calorifero?
Punto di partenza è la visita allo showroom o negozio, dove ci si può fare una prima idea del modello e delle caratteristiche più adatte alla propria casa. Una volta scelto e acquistato, sarà compito dell’installatore effettuare i lavori. Evitare il fai da te per l’installazione e non solo. Anche nel caso di una semplice sostituzione, vale sempre il consiglio di affidarsi a un tecnico qualificato.
Se le carte da parati William Morris avessero un segno zodiacale, sarebbero degli Ariete.
Dividono il mondo del design: o le ami o le odi. Questo perché hanno proprio un bel caratterino, non sono per tutti, ma solo per chi apprezza la loro essenza autentica.
Sono ispirate al passato e alla natura e rivendicano il pregio dell’artigianalità.
Elaborate, ricche e romantiche, i pattern di Morris sono perfetti per dare un sapore vintage all’ambiente.
Se non è la prima volta che passi di qui le avrai viste di sicuro in qualche casa scandinava (ebbene sì, nello stile scandinavo tradizionale le pareti non sono tutte bianche) o nell’articolo dedicato allo stile british country.
Ma come abbinare una carta da parati William Morris? Il mood audace e medievaleggiante li rende forse difficili da abbinare?
Solo un po’.
Un buon modo per evidenziare la bellezza dei pattern botanici vintage sta nel procedere per somiglianza.
Mobili vintage e accessori antichi sono elementi perfetti che completano il mood retrò e poetico.
In questo articolo troverai una serie di spunti per abbinare i motivi di Morris, ma prima, lasciamoci ispirare da questa casa strepitosa che ho scovato per te. Ovviamente, è tappezzata dai wallpaper del nostro caro William.
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Tutte le immagini di questo articolo appartengono a Stadshem
Curiosità da sapere sulle carte da parati William Morris
William Morris fu un poeta, designer, pittore ed editore inglese. Fu tra i fondatori di Arts and Crafts, il movimento che si opponeva alla produzione in serie, la quale si stava espandendo a macchia d’olio nella seconda metà del 1800 penalizzando l’artigianato. Morris desiderava innalzare ad “artista” la figura dell’artigiano.
Si batteva per il mantenimento dell’arte del fatto a mano e si ispirava alle manifatture medievali. Realizzò insieme Webb la Red House (oggi visitabile), una casa in mattoni rossi stracolma di dettagli handmade. La Red House è entrata nei libri di storia del design. Si rifà all’architettura britannica del tredicesimo secolo e all’arte medievale.
L’idea iniziale era di disegnare a mano i motivi direttamente sulla carta da parati. In seguito, Morris si rese conto che non ce l’avrebbe fatta e commissionò la stampa a dei produttori.
Ad oggi il principale distributore delle carte da parati del marchio Morris & Co è Sanderson Design Group.
Arriviamo subito al dunque. Con cosa abbinare la carta da parati di William Morris?
Leggi fino alla fine per scoprire come vincere le sfide di styling che queste fantasie ti mettono davanti.
Carta da parati botanica vintage e altri rivestimenti
Carta da parati vintage e lampade antiche
Pattern William Morris e mobili vintage
Abbinamenti difficili e da evitare con le carte da parati William Morris
Finora ne abbiamo parlato con leggerezza, ma diciamocelo, le carte da parati di Morris non sono la cosa più facile da abbinare.
Ecco le due principali sfide in cui potrai incorrere e come vincerle.
Essendo pattern molto ricchi, combinarli con altri motivi è un po’ insidioso
Per esempio, se hai un pavimento in graniglia, una palladiana, un granito, delle cementine con un pattern elaborato o qualsiasi altra pavimentazione con una trama notevole, inserire un wallpaper di Morris potrebbe essere una scelta rischiosa. Valutando con molta cura la scelta, si potrebbe, in questi casi, rivestire solo una parete, magari alleggerendo la fantasia del pavimento con un tappeto monocolore.
La stessa sfida si presenta quando vuoi aggiungere a una stanza rivestita di motivi botanici vintage una serie di tessuti decorati.
A seconda dell’effetto finale che si desidera puoi:
osare combinando i motivi floreali con quadretti, righe e altri pattern botanici, per un look british country;
In generale, per abbinare due fantasie diverse, si possono alternare le dimensioni del pattern, combinando per esempio un motivo grande con un motivo piccolo. Inoltre, il colore meno presente nel primo pattern può essere richiamato nel secondo in quantità maggiori.
Usa gli spazi vuoti per non appesantire l’ambiente
Altra sfida: non rendere l’ambiente troppo pieno e visivamente rumoroso. I motivi di Morris riescono a creare un atmosfera piena di “visual drama” in grado di incantare e coinvolgere i sensi. Si presta bene anche alla creazione di un ambiente massimalista. Tuttavia, se l’abbondanza di oggetti dall’aspetto più o meno importanti non è bilanciata con la giusta quantità di spazio vuoto, l’insieme può diventare caotico e sovrastante.
Oltre agli spazi necessari al movimento, è bene alleggerire le stanze attraverso:
angoli lasciati liberi da ingombri;
oggetti tono su tono che fondono il loro volume con quello di altri elementi dello stesso colore (in questo reel ti spiego meglio);
un po’ di bianco in più.
Se hai ancora dubbi su come abbinare le carte da parati di Morris, scrivimi pure un commento qui sotto oppure scrivimi in direct su Instagram (mi segui già su Instagram, vero?). Sarò molto felice di darti qualche tip extra.
Guida pratica alla scelta delle tende da sole per ottenere ombra e privacy con stile
Le tende da sole rappresentano la soluzione ideale per vivere gli spazi esterni nelle giornate più calde. Oltre a garantire zone d’ombra fresche e piacevoli, questi accessori si rivelano utili anche per ottenere maggior privacy sul terrazzo, sul balcone, nel patio. In fase di scelta occorre puntare su tessuti resistenti agli agenti atmosferici e ai raggi UV, capaci di garantirne prestazioni performanti in ogni contesto abitativo. Che siano tende a caduta, a bracci, avvolgibili, le tende da sole rappresentano un’importante soluzione decorativa e funzionale per ogni abitazione, da inserire con cura e attenzione sia in giardini che in terrazze e balconi.
Tipologie di tende da sole per esterni
Ogni modello di tenda da sole è studiato e progettato con cura per soddisfare ogni esigenza dell’ambiente esterno, che sia un balcone, un terrazzo o una finestra.
Le tende a cappottina rappresentano il modello più classico, caratterizzato da una forma bombata e da un telo cucito su di un telaio ad arco. Questa tipologia è molto comune soprattutto per riparare dal sole balconi, finestre o portoncini.
Le tende a bracci sono estensibili e, una volta chiuse, occupano poco spazio. Grazie ai bracci pieghevoli che sorreggono il telo, si possono utilizzare per ombreggiare spazi esterni più o meno grandi. Il cassonetto a chiusura integrale assicura una buona protezione per il telo e una più semplice manutenzione delle tende.
Ci sono poi le tende a caduta verticale, perfette per la chiusura frontale e laterale dei balconi, adatte anche per finestre, portefinestre e ampie vetrate. Questi modelli sono fissati nella parte superiore del serramento, dove si installano il cassonetto o il rullo, e la discesa è regolata da guide in alluminio o cavi in acciaio.
Infine, le tende a vela rappresentano una soluzione molto apprezzata nei giardini, poiché creano uno spazio esterno separato ed utilizzabile in diverse ore della giornata e stagioni. Per garantire il massimo della funzionalità, le vele devono essere mantenute tese grazie all’utilizzo di tiranti e occhielli che consentono di regolarne la tensione.
Scelta del materiale per la tenda da sole
I materiali più utilizzati per la realizzazione delle tende esterne sono il tessuto in fibra sintetica o acrilico. Questi materiali si distinguono per essere altamente resistenti agli agenti atmosferici e all’azione dei raggi ultravioletti sui colori. La loro composizione è infatti nota per essere sottoposta a trattamenti di resine e Teflon che conferiscono loro capacità idrorepellenti e compattezza. Infine, anche le tende da sole in pvc sono note per essere molto resistenti: la loro impermeabilità le rende la scelta ideale per creare una zona d’ombra protetta dalla pioggia e dal sole. Per scegliere il tessuto più adatto, occorre valutare il livello di oscuramento desiderato, che dipende anche dall’esposizione dello spazio dove verranno installate tali strutture. Tessuti con trame più fitte e colori scuri assicurano maggiore protezione dai raggi nocivi, ma le tonalità chiare attirano meno calore.
Come scegliere la tenda da sole?
Per donare alla propria zona esterna un tocco di eleganza e raffinatezza, è indispensabile selezionare le tende in base al contesto in cui devono essere installate per integrarsi alla perfezione. Nelle abitazioni private la possibilità di personalizzazione è più ampia e bisogna concentrarsi tanto sulla scelta del tessuto quanto su quella del telaio della tenda, in modo da trovare un prodotto che soddisfi in termini di qualità ed estetica. Per chi abita in un condominio, invece, occorre attenersi alle regole stabilite dall’assemblea.
Bonus Tende da Sole 2023
Se stai pensando di acquistare delle tende da esterno, verifica se puoi usufruire del bonus tende da sole 2023
Come funziona il bonus
Il bonus tende da sole è un’agevolazione fiscale da richiedere per acquistare e installare schermature solari o chiusure tecniche mobili oscuranti. Rientrano in queste definizioni le seguenti tipologie di tende:
Il bonus consiste in una detrazione d’imposta pari al 50% delle spese complessive affrontate, fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
Dunque, la somma massima detraibile concessa dal bonus tende da sole è pari a 30.000 euro, ovvero la metà di 60.000. Si può ottenere questo bonus anche su più immobili, se appartengono allo stesso proprietario. L’importo massimo detraibile rimane uguale per ciascuna abitazione.
Disciplinato per la prima volta dal Decreto Interministeriale del 6 agosto 2020, il bonus tende da sole è stato esteso per le spese sostenute fino al 2024.
Quali spese sono ammesse nel bonus tende da sole
Le spese ammesse per ottenere il bonus per tende da sole esterne includono:
Fornitura e installazione di tende o chiusure oscuranti tecniche
Possibile smontaggio e rimozione di sistemi preesistenti similari
Fornitura e installazione di meccanismi automatici per regolare e controllare le schermature
Prestazioni professionali (preparazione della documentazione tecnica necessaria, direzione dei lavori e altro)
Interventi e opere realizzate durante la fase di lavorazione
Oneri e imposte comunali
Non occorre effettuare obbligatoriamente la sostituzione degli infissi per ottenere il bonus tende 2023.
Chi può usufruire del bonus?
Possono richiedere il bonus tende da sole, senza limiti di ISEE o di reddito, i seguenti soggetti:
Proprietario o nudo proprietario
Intestatario di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
Inquilini in affitto e comodatari
Imprese e aziende
Chi usa l’immobile per esercitare la propria attività professionale
Associazioni professionali
Enti pubblici e privati che versano l’IRES
Case popolari
Sono ammessi alla detrazione tutti i tipi di immobili, facenti parte di qualunque categoria catastale, a patto che sia già esistente. La misura è applicabile anche nelle seconde case.
Come richiedere il bonus tende da sole?
Per richiedere il bonus tende da sole 2023 occorre presentare all’Enea una comunicazione online. Per presentare la domanda, bisogna entrare nel sito web dell’Agenzia, accedere all’Area Utenti e inviare la scheda in cui viene descritto l’intervento. Nello specifico, la comunicazione deve essere inviata da uno dei soggetti seguenti:
Dal beneficiario della detrazione fiscale che ha affrontato le spese per eseguire l’intervento. Nel caso vi sia più di un beneficiario, come due parenti entrambi proprietari, che hanno affrontato le spese, la dichiarazione va compilata solamente da uno.
Dall’amministratore di condominio, per opere inerenti le parti comuni del condominio.
Da un intermediario, come per esempio le società qualificate che effettuano la compilazione della dichiarazione per conto dei clienti e si occupano anche del servizio Enea.
Occorre inviare la domanda entro 90 giorni dalla data di fine dei lavori o dalla data in cui vengono collaudate le opere. Questa comunicazione è obbligatoria e indispensabile per avere la detrazione al momento della dichiarazione dei redditi. Questa deve essere presentata tramite il modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico). La detrazione viene spalmata in 10 anni.
I controsoffitti in cartongesso con faretti sono una soluzione illuminotecnica molto economica e popolare per il soggiorno, in quanto offrono un’illuminazione diffusa e creano un’atmosfera accogliente. Il cartongesso si può utilizzare per aggiungere piccoli abbassamenti attaccati al soffitto o sospesi che possono ospitare dispositivi di illuminazione come strisce a LED, faretti da incasso e luci al neon.
Un controsoffitto moderno permette di implementare delle ottime fonti di luce in poco spazio. I faretti a incasso sono dei dispositivi indicati per installazioni in pareti e soffitti in cartongesso nei quali si vuole minimizzare completamente la fonte di luce, pur raggiungendo un ottimale livello di illuminazione.
I faretti possono emanare luce calda, fredda o neutra ed essere verniciati in modo da uniformarsi completamente con la parete e la superficie di incasso.
I faretti in gesso da incasso in particolare sono molto apprezzati siccome possono diventare tutt’uno con soffitto o controsoffitto senza appesantire l’ambiente, possono produrre una luce diffusa oppure concentrata, la cui portata può essere regolata mediante dimmer.
I faretti in gesso incarnano uno squisito senso estetico e deliziosi dettagli artigianali che li rendono molto indicati per gli ambienti di taglio naturale e moderno.
Per generare un’illuminazione ampia ed efficace nel tuo soggiorno tramite i faretti puoi installare un controsoffitto a doppio livello. Puoi posizionare i faretti sul livello inferiore per illuminare l’intero spazio del soggiorno, mentre il livello superiore può essere utilizzato per creare un’illuminazione indiretta e un’atmosfera più intima.
Installa i faretti sul livello superiore del controsoffitto per creare un’illuminazione indiretta. I faretti possono essere disposti in modo lineare, ovvero basandosi sulle caratteristiche delle linee architettoniche dell’ambiente.
Questa illuminazione soffusa darà al tuo soggiorno un’atmosfera intima e accogliente. Puoi anche scegliere faretti orientabili per dirigere la luce verso le pareti o gli oggetti decorativi per creare effetti visivi interessanti.
Illuminazione puntiforme
Utilizza i faretti per illuminare un soggiorno minimal o elegante in modo completo. Non è una buona strategia appoggiarsi a un’unica fonte di luce per il soggiorno: rischi di concentrare tutta l’illuminazione sopra una data area e di lasciare sguarnite quelle ai margini.
I faretti orientabili permettono di dirigere il fascio luminoso verso i dettagli dei mobili in modo da attirare l’attenzione verso i dettagli di maggiore pregio e distoglierla da quelli che si vuole trascurare. Puoi posizionarli sopra un dipinto o una parete decorativa per evidenziarne i dettagli e creare un’atmosfera artistica.
I faretti a LED si possono incassare in occasione di mensole, collocare nel muro mediante tasselli oppure essere disposti in appositi binari elettrificati.
Puoi servirti inoltre di strisce LED sul bordo del livello inferiore del controsoffitto. Questa opzione offre un’illuminazione continua e uniforme lungo il perimetro del controsoffitto, dando un aspetto moderno ed elegante al tuo soggiorno. Puoi anche scegliere strisce LED RGB per giocare con colori diversi e creare atmosfere diverse a seconda delle tue preferenze.
Luce di accentuazione
Vuoi arricchire visivamente ogni dettaglio del tuo ambiente domestico tramite luci puntuali ed efficaci? Utilizza i faretti per evidenziare particolari elementi architettonici del soggiorno, come colonne, nicchie o travi a vista. Questo contribuirà ad aggiungere profondità e carattere allo spazio. Per coprire tutta l’area del soggiorno e generare ammalianti forme di luce puoi seguire una disposizione a griglia oppure un preciso pattern geometrico, in modo da evocare effetti visivi originali e sensazioni appaganti.
Puoi optare per un’illuminazione di base coadiuvata da ulteriori sorgenti localizzate in occasione dei piani di lavoro per assicurare tutta la luce richiesta per le varie attività nel taglio opportuno.
Illuminazione a soffitto
Se vuoi raggiungere un’illuminazione diffusa sull’intero soggiorno, puoi utilizzare faretti sul livello superiore del controsoffitto che diffondono la luce verso il basso.
Disponi i faretti nel controsoffitto per creare un’illuminazione diffusa e uniforme in tutto il soggiorno. Questo tipo di illuminazione è ideale per gli ambienti in cui si desidera una luce omogenea e senza ombre. I dispositivi possono essere tondi oppure di altre forme geometriche, essere fissi oppure orientabili; si può optare per fonti di luce da incasso, discrete ma efficaci, oppure da parete, che arricchiscono l’ambiente senza occupare più spazio del dovuto.
Una serie di faretti posti a distanza strategica opzione fornirà una luce uniforme e senza ombre, rendendo il tuo ambiente luminoso e invitante.
Controsoffitto luminoso
Se vuoi dare al tuo soggiorno un tocco moderno ed elegante, opta per un controsoffitto luminoso. Questo tipo di controsoffitto è realizzato con pannelli traslucidi o LED integrati che emanano una luce uniforme e morbida nell’intero spazio. Puoi optare per delle barre LED da collocare in tagli ad hoc del controsoffitto per generare un’illuminazione piacevole e curata nell’effetto visivo.
Dimmer per regolare l’intensità luminosa
I faretti LED sono dispositivi di illuminazione che durano a lungo nel tempo e che possono essere orientati in modo da dirigere la luce verso le posizioni opportune.
Installa un dimmer per i faretti del controsoffitto. Questo ti permetterà di regolare l’intensità della luce in base alle diverse esigenze e di creare l’atmosfera desiderata nel soggiorno.
Grazie ai dimmer puoi regolare l’intensità luminosa in base alle diverse esigenze e di creare atmosfere diverse nel tuo soggiorno. Potrai aumentare la luce per attività che richiedono maggiore illuminazione, come la lettura, o ridurla per creare un’atmosfera rilassante durante una serata tranquilla.
Faretti associati ad altre fonti di illuminazione
I faretti da incasso sono fonti di illuminazione fantastici per evidenziare angoli e le particolarità degli oggetti tramite un’apposita illuminazione, ma non devono fare tutto da soli.
Considera l’idea di combinare i faretti con altre fonti di illuminazione, come lampade da terra o da tavolo. Questo ti darà la flessibilità di creare diversi effetti luminosi e di adattare l’illuminazione in base alle diverse attività svolte nel soggiorno.
Una collezione di biancheria da letto in lino purissimo e certificato OEKO-TEX®, uno standard che attesta l’assenza di sostanze tossiche e nocive e l’ecocompatibilità con l’ambiente. Non vorrai più dormire su nient’altro…
JYSK ci tiene a sottolineare l’attenzione che da sempre pone nella scelta di materiali sostenibili per le sue proposte per la casa e il giardino.
Anche in camera da letto: per completare l’ampia offerta di materassi di alta qualità, sia i tradizionali materassi a molle che quelli con tecnologia memory foam, disponibili nelle più comuni misure standard – singolo, matrimoniale o a una piazza e mezza – o su richiesta anche su misura, l’azienda danese propone lenzuola e trapunte in fibre naturali. In particolare, i completi letto in lino sono piacevoli al tatto, confortevoli, e assolutamente resistenti nel tempo.
3 buoni motivi per acquistare i completi letti in lino di JYSK
Una scelta più sostenibile
La pianta di lino non richiede irrigazione e nessuna delle sue parti viene sprecata. Le fibre migliori sono usate per produrre il tessuto che conosciamo ed i semi vengono pressati per ottenere olio. Quello in lino è dunque un tessuto non solo biodegradabile, ma incredibilmente eco-sostenibile.
I completi letto in 100% lino della serie LINEA di JYSK sono disponibili sia in versione singola (155x220cm) che matrimoniale (240x220cm). I tessili sono proposti in un elegante color naturale o grigio chiaro. Tutti purissimi e certificati OEKO-TEX®, uno standard che attesta l’assenza di sostanze tossiche e nocive e l’ecocompatibilità con l’ambiente.
Biancheria letto in puro lino, piacevole freschezza
I tessuti in lino sono altamente permeabili all’aria e conduttori di calore. I tessuti di lino possono assorbire fino al 20% del loro peso in umidità prima di inumidirsi del tutto. Questo permette al lino di assorbire l’umidità dal tuo corpo mantenendo la tua pelle sempre fresca. Tengono al caldo durante l’inverno e fresco nelle giornate più calde, favorendo un sonno profondo e di qualità.
Investimento intelligente
La biancheria da letto in lino può durare decadi, il doppio rispetto alla biancheria in cotone. I tessuti in lino non si rovinano con i ripetuti lavaggi ma, al contrario, acquisiscono sempre più morbidezza. Non si deformano, né si ingialliscono, ma mantengono sempre il loro aspetto naturale. Anzi, si potrebbe sostenere che migliorano con il tempo.
Hanno spesso un costo maggiore di quelli in cotone, ma i loro benefici e la loro bellezza ne compensano la spesa. Non vorrai più dormire su nient’altro…
Per saperne di più sulla collezione visitate il sito web JYSK.it.