Cosa fare quando si mescolano vintage e new? Può essere un’impresa difficile riuscire a mantenere fresco qualcosa di vecchio, per non parlare del baldacchino in mogano di nonna Maria che vorresti nella cameretta di tuo figlio. Credo che questo sia uno temi di decorazione più attuale e interessante: mescolare arte e mobili di tutte le epoche per creare un look curato piacerebbe a tutti, ma non è facile. Il rischio è quello di creare stanze dai mix pericolosi, che finiscono per risultare “un pugno in occhio”. Ci vuole buon gusto e, soprattutto, qualche accorgimento utile.
1. Mobili vintage in legno scuro: come bilanciare il design mantenendolo aggiornato e leggero?
In questo caso il rischio che i mobili rendano la stanza vecchia e datata è reale. Per contrastare questo effetto meglio puntare su un ambiente chiaro e luminoso, eliminando certe idee come applicare la carta da parati {che pur ci piace tantissimo}. La parola d’ordine è alleggerire. Cambia, quindi, eventuali tende pesanti e sostituiscile con tendaggi ultra sottili – di lino per esempio – senza fronzoli. Inserisci nell’ambiente oggetti di design d’autore, che non tramonta mai, scegliendo materiali moderni come l’acrilico o la ceramica dalle forme pulite e attuali. In tal modo il vintage sarà felicemente accostato alle cose nuove e il risultato sarà una mescolanza armonica.
2. Come aggiungere dipinti ad olio, Art Deco e tessuti roccocò mantenedo lo spazio pulito e moderno? Nell’immagine qui sotto puoi notare la sovrapposizione, ben riuscita, tra un dipinto fiammingo con due sculture in stile Calder di fronte a fotografia di Bert Stern scattata nel 1962. Tre stili artistici, tutti di epoche diverse, si uniscono per formare un mix pulito e avvincente. Lo styling è di Mariette Himes Gomez.
Il suo segreto è semplice: usa il bianco. Spesso le stanze perdono la loro lucentezza moderna, quando troppe opere d’arte sono appese a un muro saturo di colore. Le pareti bianche forniscono l’ossigeno necessario alle opere vintage per respirare. Vale anche la pena notare l’uso di libri da tavolino impilati per creare un’ancora visiva con un fascino grafico. Il risultato? Un angolo che sembra attuale e raccolto.
3. Un tavolo da pranzo con sedie abbinate: le sedie sono troppo datate ma non vuoi sostituirle? Ecco l’idea in più.
Unisci il tuo cimelio di famiglia a una serie di sedie in stile Luigi lungo ogni lato e poi aggiungi due sedie moderne, geometriche e di un materiale meno tradizionale del legno: pensa al metallo oppure alla plastica trasparente delle Ghost di Philip Stark prodotte da Kartell. Se questo è troppo eclettico per i tuoi gusti, considera un rapporto 50/50 di sedie imbottite rispetto a quelle moderne per un perfetto equilibrio tra trama e materiali. La cosa più importante è scegliere ciò che ami.
In questo articolo vediamo insieme come arredare una camera da letto piccola sfruttando al meglio tutti gli spazi a disposizione, quali mobili scegliere e in particolare le caratteristiche che devono avere. Le immagini si riveleranno utili per trarre spunti d'arredo interessanti e trasformare una camera mignon in un ambiente confortevole.
Partiamo subito elencando alcuni arredi di cui hai assolutamente bisogno se la tua camera ha una superficie limitata:
LETTO CONTENITORE L'alleato salvaspazio per eccellenza in camera da letto. Lo spazio extra del box diventa fondamentale per riporre lenzuola, piumoni e scatole con il cambio di stagione. Nella cameretta di bambini e ragazzi questo spazio in più può essere usato anche per giocattoli o attrezzature sportive. Il classico modello di letto con box contenitore a cui siamo abituati è quello con rete alzabile ma, se ben ci pensiamo, può essere definito "contenitore" anche un letto con cassetti e cestoni estraibili. In questo caso al posto di sollevare la rete è sufficiente estrarre i contenitori posti sotto la rete.
LETTO A SCOMPARSA Lo dice il nome stesso, il letto quando non è utilizzato scompare... dentro un "mobile contenitore". I letti a scomparsa sono sempre pronti all'uso e comodi: le doghe sono intere e il materasso è unico; non vengono piegati ma solo ribaltati e nascosti.
COMO' E SETTIMANALI ALTI La prima regola per arredare ambienti piccoli è sfruttare l'altezza e un comò settimanale è perfetto per questo compito. Quando in camera non c'è spazio per una grande cassettiera la soluzione è un mobile alto e stretto con tanti cassetti capienti, un settimino insomma.
COMODINI CUBO E CONTENITORI SOSPESI A volte per il poco spazio a disposizione si è costretti a rinunciare ai comodini ma buona cosa sarebbe scegliere dei comodini piccoli e capienti cioè comodini alti e stretti con tre o più cassetti. Per camere davvero mini esistono comodini di larghezza 30/39 cm, per camere piccole si può optare per comodini da 40/49 cm di larghezza, per camere piccole ma non troppo dei comodini larghi da 50 a 59 cm.
ARMADIO CON PROFONDITA' RIDOTTA Per quanto piccola sia la camera almeno un mini guardaroba ci deve essere e allora via libera ad armadi poco profondi e compatti. L'armadio Tilt ad esempio può essere scelto nella versione extra small di 35 cm di profondità, altri modelli sono invece disponibili con profondità 43,8 cm o 47,8 cm, più capienti ma altrettando compatti. Il segreto di un armadio piccolo sta nell'organizzazione interna: usa ripiani aggiuntivi, ganci appendiabito, porta cravatte e portascarpe e prevedi anche uno specchio.
ARMADIO A PONTE Se la camera è lunga e stretta puoi posizionare su un'unica parete il letto e l'armadio scegliendo per quest'ultimo un modello a ponte. Lo spazio contenitore si ricava così dalle colonne armadio di fianco al letto e dai pensili sospesi sopra il letto. Attenzione ad organizzali al meglio: nei vani più facili da raggiungere vanno messi gli oggetti di uso quotidiano, gli scomparti più in alto sono perfetti per il cambio di stagione e per tutti quegli oggetti che si usano occasionalmente.
Vediamo ora alcune immagini di mobili perfetti per arredare una camera piccola matrimoniale, una cameretta piccola per ragazzi e un ambiente piccolo da destinare agli ospiti. Foto ispirazione con tante idee alle quali forse non avevi ancora mai pensato.
Camera matrimoniale piccola
Arredare una camera da letto matrimoniale piccola richiede un doppio sforzo: scegliere gli arredi migliori e mettere d'accordo entrambi. Se lo spazio è davvero ristretto, nella scelta la funzionalità deve avere la meglio.
Camera ragazzi piccola
Non parliamo di camerette per neonati, piuttosto della stanzetta piccola di un ragazzo o di una ragazza. Gli adolescenti crescono in fretta e hanno bisogno di tanto spazio per riporre vestiti, scarpe, borse, zaini, libri e altrettanto spazio per studiare e rilassarsi.
Camera ospiti piccola
Arredare una camera piccola è già di per sè un'impresa ma lo è ancora di più se la stanzetta oltre ad essere usata come camera per dormire è anche studio o ambiente di servizio per stendere e stirare. In questo caso ci vogliono arredi salvaspazio e multifunzione che si trasformano in poco tempo e facilmente.
La tua camera da letto è piccola e non hai idee su come arredarla? Contattaci! Sceglieremo insieme gli arredi giusti per i tuoi spazi e studieremo come disporli per sfruttare ogni centimetro al meglio.
DEVI SAPERE CHE... Un decreto ministeriale del 1975 impone che ogni ambiente di casa rispetti delle precise dimensioni. In particolare per camere e camerette l'altezza minima è di 2,70 mt, la superficie minima per una camera matrimoniale è di 14 mq, la superficie minima per una camera singola è di 9 mq.
Decidere di ristrutturare la propria casa comporta la necessità di rinnovare completamente l’ambiente domestico, inserendo non solo nuovi complementi d’arredo, ma intervenendo sulla struttura stessa dell’abitazione con aggiunte, variazioni e via dicendo.
La ristrutturazione, d’altronde, a volte può rivelarsi una scelta obbligata per ammodernare una casa e metterla in regola anche dal punto di vista della Legge (basti pensare agli impianti elettrici che devono seguire determinate regole); e sia che il bene da ringiovanire sia una casa di proprietà, sia che si tratti di un appartamento da affittare, le opere di ristrutturazione più importanti devono essere eseguite dal proprietario dell’immobile e non dagli affittuari.
Ristrutturare da soli o con i professionisti?
È possibile farlo da soli o è meglio affidarsi a degli esperti del settore? Optare per l’una o l’altra soluzione, non è puramente una scelta economica, ma anche valutare se si sa bene dove mettere le mani e si è in grado di fare determinati lavori. Ecco cosa può rientrare nell’orbita del fai-da-te e cosa deve richiedere l’aiuto di professionisti.
Occhio agli obiettivi
Il primo aspetto da considerare quando si vuole ristrutturare una casa è pensare allo scopo finale: un immobile ristrutturato è sicuramente più bello, pulito, sicuro e funzionale; tutte cose che verranno apprezzate anche nel caso in cui si voglia vendere o affittare la casa.
Detto questo, occorre progettare la ristrutturazione e scegliere i materiali che serviranno: vernici per tinteggiare le pareti, piastrelle nel caso si vogliano cambiare i pavimenti, un nuovo tipo di arredamento, porte e finestre, accessori protettivi come guanti, tute, occhiali, scarpe e così via.
Fissare il budget di spesa
Prima d’iniziare qualsiasi tipo di ristrutturazione, va considerato il budget massimo che si è disposti a spendere. In taluni casi, ad esempio, e in base al risultato che si vuole ottenere, possono servire anche attrezzi particolari quali un taglia-piastrelle assolutamente necessario per i rivestimenti, o arnesi per abbattere e ricostruire pareti e così via. Oggetti che possono andare al di fuori del campo del fai-da-te e che, per l’utilizzo, richiedono mani esperte.
Ristrutturazione totale o parziale?
Sono essenzialmente 2 le tipologie di ristrutturazione: parziale o totale. La distinzione è molto importante non solo per il tipo di lavoro che si intende svolgere, ma anche per gli aspetti normativi che riguardano il settore, che cambiano in base ai progetti: alcuni richiedono determinate autorizzazioni rilasciate dal Comune nel quale si trova l’immobile da ristrutturare, il pagamento di eventuali tasse, l’adozione di pianificazioni specifiche.
Quando si parla di ristrutturazione totale, si intendono tutti quei lavori che cambiano in modo evidente l’interno della casa e anche l’aspetto esterno; fattore che, in quest’ultimo caso, può causare un maggiore impatto estetico sul tessuto urbano circostante. Ecco degli esempi di ristrutturazioni totali, che richiedono necessariamente i permessi del Comune:
demolizioni o costruzioni che mirino a ridefinire lo spazio della casa, compresa la realizzazione di fabbricati esterni quali cottage in legno di una determinata grandezza, caminetti o box auto;
ri-tinteggiatura delle mura esterne dell’abitazione;
costruzione di un ulteriore piano;
ri-pavimentazione di una strada privata che conduce all’ingresso della casa.
Nel caso, invece, di ristrutturazione parziale, si intendono tutti quei lavori che non incidono sulle facciate esterne dell’abitazione e che non stravolgono eccessivamente neanche i loro interni in termini di grandezza, struttura e così via. Esempi di ristrutturazione parziale di una casa, per i quali non è obbligatorio nessun permesso comunale, sono:
procedere alla ri-tinteggiatura delle pareti e di eventuali grate e/cancelli;
ri-ammodernare gli ambienti domestici con un nuovo tipo di arredamento;
non intervenire sulle pareti portanti dell’abitazione, ma limitarsi all’abbattimento di alcune pareti divisorie all’interno della casa o alla costruzione di nuove, al fine di avere uno o più ambienti in più (ma sempre rispettando la metratura originaria dell’abitazione);
sostituire gli infissi, l’impianto elettrico e quello idraulico;
montare condizionatori.
Il fai-da-te nella ristrutturazione
Fatta la distinzione tra ristrutturazione totale e parziale di una casa, occorre decidere se optare per il fai-da-te o per l’affido dei lavori a dei professionisti. Se si sceglie il fai-da-te, è opportuno, prima d’iniziare i lavori, preparare nei minimi dettagli un piano progettuale. Così facendo, si avrà una prima stima del budget di spesa, una panoramica sul tipo di arnesi necessari (una cui panoramica completa è presente sul ferramenta online casadellaferramenta.it) e si riuscirà a comprendere la fattibilità del progetto e, orientativamente, quanto tempo potrebbe richiedere la sua realizzazione.
Attenzione alle detrazioni
Vanno, poi, considerate le detrazioni fiscali: in questo modo, si possono risparmiare parecchi soldi, dal momento che molti lavori di ristrutturazione rientrano nelle agevolazioni statali; per visionare nel dettaglio tutte le detrazioni previste, si suggerisce di consultare il sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.
In linea di massima, comunque, le agevolazioni fiscali previste per la ristrutturazione di una casa sono le seguenti:
per spese che non superino i 48 mila euro, c’è una detrazione dall’IRPEF pari al 36%;
nel caso di spese superiori e fino a 96 mila euro, la detrazione è del 50%.
Inoltre, a godere delle agevolazioni statali può anche non essere esclusivamente il proprietario dell’immobile, ma altri soggetti quali locatari, parenti che vivono col proprietario e così via.
Il requisito imprescindibile per ottenere i bonus è dimostrare, per mezzo di un bonifico bancario denominato “parlante” (una specie di bonifico col quale l’Agenzia delle Entrate è in grado di sapere se effettivamente il denaro è stato speso per ristrutturare l’abitazione), di aver veramente sostenuto le spese dichiarate.
Non tutto può essere alla portata di tutti
Al termine dello studio del progetto di ristrutturazione, è consigliabile cominciare i lavori solamente se si capisce di poter effettivamente svolgere in maniera soddisfacente l’opera, anche considerando obiettivamente la propria capacità manuale e tecnica.
È da tenere sempre presente che se, ad esempio, tinteggiare una parete può essere un lavoro alla portata di tutti, il discorso può mutare considerevolmente se si tratta di cambiare i tubi del gas, effettuare dei lavori sull’impianto elettrico o sostituire il vecchio impianto idraulico, anche perché, in genere, occorrono degli attrezzi che non tutti gli appassionati del fai-da-te hanno in casa.
Le pile a stilo sono un oggetto molto comune perché si prestano ad una vasta gamma di utilizzi. In ambito domestico, ad esempio, si usano per i telecomandi (di tv, condizionatori e simili), i giocattoli a batterie, le casse bluetooth ed altri dispositivi che hanno bisogno di una fonte di alimentazione compatta. In commercio è possibile trovarne di vari tipi, diversi per caratteristiche e dimensioni, poiché non tutti i dispositivi utilizzano pile della stessa grandezza.
Come funziona una pila
I dispositivi che vengono comunemente indicati come “pila” sono in realtà batterie. In realtà andrebbero, per correttezza, definiti accumulatori; essi sfruttano il meccanismo dell’ossidoriduzione. In sintesi, una pila contiene due sostanze: una si ossida (cioè perde elettroni) e l’altra si riduce (ossia acquista elettroni). Questa reazione genera un flusso di elettroni che, a sua volta, crea una corrente elettrica continua; la pila si scarica quando queste due reazioni chimiche raggiungono uno stadio di equilibrio.
I vari tipi di pila
Come già accennato, esistono vari tipi di batteria in formato compatto (sono esclusi, quindi, gli accumulatori più ingombranti, come ad esempio quelle delle auto). Vediamo di seguito quali sono le più diffuse:
La pila zinco-carbone è un tipo di batteria priva di liquidi; essa è costituita da un piccolo tubo di zinco all’interno del quale si trova un’anima formata da una pasta di cloruro di ammonio e biossido di manganese (grafite); i due elementi fungono, rispettivamente, da anodo e catodo;
La pila alcalina nasce come evoluzione della batteria a secco zinco-carbone: le sostanze sono le stesse, ma la differenza sostanziale sta nel fatto che entrambe sono immerse in una soluzione alcalina;
La pila zinco-aria sono molto compatte, hanno la forma di un piccolo cilindro metallico e vengono utilizzate principalmente per apparecchi acustici e strumenti per la telemetria cardiaca;
La pila all’argento è una batteria che contiene polvere d’argento; generalmente molto piccola, viene utilizzata per calcolatrici, orologi e dispositivi di piccole dimensioni.
Come scegliere il tipo di pila migliore
Quando bisogna acquistare una pila, nella maggior parte dei casi si tratta di una stilo. Quelle che si trovano più comunemente in commercio hanno una forma cilindrica e una lunghezza costante, compresa tra i 2.5 ed i 5 cm. A variare, oltre alla lunghezza, è il diametro a seconda dell’alloggiamento del dispositivo all’interno del quale la pila deve essere collocata.
Il primo parametro da tenere in considerazione è il voltaggio; le pile si differenziano tra loro anche da questo punto di vista: pertanto è necessario acquistare solo quelle con un parametro compatibile.
In generale, tra i vari tipi di pile elencati in precedenza, quelle meno consigliabili sono le zinco-carbone. Il principale svantaggio di questo genere di dispositivo è lo scarso tempo di vita, poiché queste pile tendono a scaricarsi anche quando non sono in funzione. Le pile alcaline, invece, non presentano questo problema, tant’è che hanno progressivamente rimpiazzato e reso obsolete le zinco-carbone. Il rendimento migliore è offerto dalle pile al litio che, di contro, risultano particolarmente costose e altamente infiammabili. Gli altri tipi di pila – del tipo diverso da quelle a stilo, le cosiddette “pile a bottone” – non presentano specifici vantaggi poiché hanno una destinazione d’uso molto specifica.
Un’ulteriore informazione da tener presente quando si vuole acquistare una pila stilo è che quest’ultima fa parte delle batterie di serie A (da ‘A’ a ‘AAA’), alle quali si aggiungono quelle di tipo C, D e PP3. Siano esse monouso o ricaricabili, possono essere acquistati in vari esercizi commerciali oppure tramite store online specializzati, come quello di ziotester.it, dove è possibile controllare le specifiche del prodotto in maniera dettagliata per poter procedere serenamente all’acquisto.
Si parla sempre più spesso di domotica, ovvero quella branca della tecnologia che consente, oggi, di gestire in modo centralizzato molteplici diversi tipi di device domestici.
La domotica è davvero un grande progresso ed è in grado non solo di amplificare in modo importante il comfort, ma anche di favorire l’efficienza riducendo i consumi e, di conseguenza, anche i costi legati alle utenze.
Non ci sono davvero dubbi sul fatto che la domotica assicuri all’abitazione un prezioso “quid” in più, ma quali tecnologie possono rientrare in un impianto gestibile direttamente da smartphone, tablet o altri dispositivi connessi ad Internet?
Non sarebbe sbagliato rispondere “tutto“: in effetti la gamma di elementi tecnologici gestibili secondo i principi della domotica sta crescendo in modo esponenziale, cerchiamo tuttavia di capire quali sono gli elementi più diffusi.
L’ingresso in casa: porte e cancelli
Partiamo dal momento in cui si entra in casa: in modo domotico è possibile aprire la porta blindata d’ingresso e, laddove presente, anche il cancello.
I modelli delle migliori marche, si pensi ad esempio ai cancelli Came trattati dall’e-commerce EmmeBiStore, possono assolutamente essere gestiti in questo modo innovativo.
L’ingresso in casa implica anche la necessità di accendere le luci: tutte le luci domestiche possono essere accese, spente o semplicemente regolate attraverso un’unica App, senza trascurare la possibilità di programmarne l’accensione in relazione alle proprie esigenze.
Illuminazione e sicurezza
Non può che essere positivo il fatto che un’abitazione sia protetta da un impianto antifurto, e anche tali sistemi possono essere inglobati in un sistema domotico: in questo modo, quindi, l’impianto antifurto può essere disattivato all’occorrenza, oppure può essere monitorato e gestito da remoto nel momento in cui non si è in casa.
Analogo discorso vale per eventuali impianti di videosorveglianza: quanto viene ripreso dalle telecamere può essere visionato direttamente sul proprio smartphone e, in caso di allarme, può essere tempestivamente avvisato l’istituto di vigilanza di riferimento.
Videocitofoni e climatizzazione
La domotica può riguardare anche gli elementi tecnologici più semplici, quindi citofoni e videocitofoni, e anche la climatizzazione.
Per azionare condizionatori o impianti di riscaldamento, infatti, con un impianto domotico si può far a meno di dover azionare manualmente i condizionatori, e questa è una prerogativa molto utile.
Non solo: anche in questo caso si può procedere con delle regolazioni, e ciò ricopre un’importanza massima per quel che riguarda questo genere di dispositivi, dal momento che si può scegliere una temperatura “ideale” mantenendola costante in tutti gli interni, a prescindere da quali siano le condizioni climatiche esterne.
Ciò, ovviamente, si presta alle più disparate personalizzazioni: si possono tenere spenti gli impianti di climatizzazione nelle stanze in cui non c’è nessuno, si può non usufruire della climatizzazione in determinati periodi dell’anno, si può optare per una temperatura più calda (o più fredda) in determinate circostanze e via discorrendo.
Altoparlanti e dispositivi audio
Se si dispone di altoparlanti nelle varie stanze, inoltre, si può scegliere di azionarli con un semplice click sul proprio smartphone: con altrettanta semplicità si può scegliere la canzone desiderata, si può impostare il volume, si può scegliere in quali stanze attivare l’audio e molto altro ancora.
Domotica: un concetto enorme e variegato
Il concetto di domotica, dunque, è estremamente ampio, e oggi bastano davvero pochi click sul proprio smartphone per poter gestire ogni elemento tecnologico presente nell’abitazione.
Va peraltro sottolineato che non è più necessario far ricorso alle App dei vari produttori per poter gestire tutto in maniera centralizzata: la direzione verso cui si sta andando, infatti, è quella di utilizzare applicazioni univoche anche per elementi tecnologici del tutto diversi e prodotti da brand differenti.
Il camino ha sempre il suo fascino: il calore che avvolge la stanza mentre si è comodamente adagiati in poltrona o sul 25divano non ha prezzo.
Il design moderno offre una vasta scelta sia per quanto riguarda il rivestimento delle pareti dei camini che per lo stoccaggio della legna. L’attenzione è sempre rivolta all’armonia che l’ambiente in sè deve avere nell’unione degli elementi.
camino moderno
Il rivestimento della parete
Questa scelta sarà quella che per prima salterà all’occhio, dunque è necessario valutare bene le varie opzioni.
Pietra
La pietra non per forza deve essere associata ad uno stile rustico, in quanto se ben bilanciata può contribuire a creare un ambiente sobrio ed elegante.
Via Pinterest
Ghisa
Intendo ovviamente una ghisa lavorata in modo moderno! solitamente è utilizzata per soluzioni particolari e realizzata su misura.
Via focus-camini.it
Gres
Le lastre in grès danno infinite possibilità. Consentono di replicare l’estetica del marmo a costi più accessibili e garantiscono molte alternative interessanti, arrivando ad imitare anche il cemento.
camino moderno
Lo stoccaggio della legna
Per quanto riguarda lo stoccaggio della legna, sempre nel caso di camini moderni, le possibilità sono numerose.
Grazie al cartongesso, è possibile la realizzazione di strutture di grande eleganza e semplicità, all’interno delle quali collocare la legna pulita.
Di seguito ho selezionato alcune delle soluzioni che preferisco.
Una nicchia nel muro
Una buona soluzione per lo stoccaggio della legna è l’utilizzo di spazi già presenti all’interno del muro, nati magari come librerie o già con l’idea di divenire un ricovero per il legname. Oppure si va a creare una nicchia ad hoc in fase di disegno del camino.
La nicchia può essere divisa in più ripiani, magari di altezze diverse, al fine di creare un gioco visivo piacevole.
Via Paolo Bussi Architect
Una parete speciale
Alcuni camini moderni si collocano all’interno di grandi strutture che già comprendono una stiva integrata per lo stoccaggio della legna. Si tratta di elementi d’arredo di una certa imponenza, con geometrie nette e colori freddi dal carattere minimalista, ma resi più morbidi proprio dalla presenza del legno lungo tutta l’altezza e scaldati dalla fiamma del fuoco.
Project in Chicago by Linc Thelen Design with Scrafano Architects
In una colonna in lamiera
Può essere disegnata una colonna portalegna in lamiera, da inserire di fianco alla parete del camino.
Quella dell’immagine sottostante è perfettamente integrata sia con la parete del camino che con la zona del tavolo da pranzo, grazie alle mensole e alla panca in legno.
Via Pinterest
Contenitori di design
Nel caso in cui la metratura dell’abitazione non permettesse l’ultilizzo di nicchie o di strutture ad hoc, un’ottima soluzione potrebbe essere quella d’inserire elementi in armonia con l’ambiente in grado di contenere alcuni ceppi.
Tra le alternative possibili, un piccolo tavolino o un piano d’appoggio di design sarà perfetto. Altra soluzione potrebbe essere una cesta in linea con il resto dell’arredamento o in alternativa una struttura in acciaio verniciato con inserti di alluminio che esponga la legna alla vista e con un carattere decisamente minimalista. In commercio esistono delle lamine in acciaio temprato che permettono di contenere i ceppi personalizzandone la forma.
Sul pavimento
Si tratta di una scelta audace e di grande impatto. La semplicità di questa soluzione deve però essere accompagnata da una grande cura per quanto riguarda la pulizia sia dell’ambiente circostante che della legna stessa, per evitare un senso di disordine.
Via Riva Studio, Distribuited in Italy by Oekotherm
La nostra casa è il nostro piccolo grande rifugio, il luogo in cui ci sentiamo sicuri e a nostro agio, da soli e in compagnia dei nostri cari. Ma nel caso di persone con disabilità motorie o di persone anziane che iniziano ad avere problemi di deambulazione, la propria casa rischia di diventare un ostacolo se non quasi una prigione.
Come fare perché non sia così?
Al giorno d’oggi esistono moltissime soluzioni per rendere la propria casa comoda e funzionale anche quando si ha problemi di deambulazione o si è del tutto impossibilitati a camminare.
Una di queste soluzioni è sicuramente l’installazione di un montascale, l’ideale per assicurarsi sempre la propria indipendenza all’interno della propria casa.
Il montascale non deve essere più considerato come un elemento estraneo o di disturbo rispetto al resto dell’arredamento di casa. Il mercato odierno mette a disposizione una vasta gamma di tipologie e di modelli ampiamente personalizzabili e dal design Smart e accattivante, in grado di adattarsi ai diversi stili di casa.
Sono dei sistemi innovativi sempre meno ingombranti e sempre più facili da installare; infatti qualsiasi sia la tipologia da installare, e sia che siano interni o esterni, non sono necessari interventi di muratura.
Prima di acquistare un montascale è importante informarsi sui vari modelli e le relative caratteristiche, in modo tale da scegliere quello più adeguato alle proprie esigenze. Inoltre, occorre far fare prima un sopralluogo della propria abitazione da parte dei tecnici, in modo tale da scegliere anche il modello che meglio si adatta alla propria abitazione e allo stile di arredamento della casa.
Prima di elaborare un progetto fatto su misura per noi occorre infatti valutare due aspetti fondamentali:
La scala su cui verrà montato il dispositivo è rettilinea o curvilinea?
Si tratta di un aspetto decisivo da tenere in considerazione, se una scala è curvilinea o a chiocciola il tecnico dovrà valutare se installare il montascale sulla ringhiera o dalla parte del muro, valutare se ci sono variazioni di pendenza ecc, inoltre l’installazione in questi casi di solito richiede più tempo.
Il montascale va montato su una scala interna o all’esterno dell’edificio?
I montascale esterni infatti possono essere posizionati nelle scale condominiali o nelle scale d’ingresso di una abitazione. Sono realizzati con materiali più resistenti e duraturi in quanto devono affrontare le diverse condizioni climatiche esterne. In questi casi, solitamente, il sedile è realizzato in plastica mentre la struttura che permette il movimento è realizzato in acciaio in ossidabile. I montascale da interno, per quanto riguarda la personalizzazione, permettono invece molta più libertà di scelta di tipologie, colori e materiali.
Ma quali sono i vari modelli personalizzabili disponibili sul mercato?
Montascale a poltroncina
La poltroncina è di gran lunga il modello più diffuso, quello scelto più spesso dalle persone anziane che hanno problemi a scendere e salire le scale e che magari utilizzano un deambulatore ma che non necessariamente si trovano su una sedia a rotelle.
Come anticipato, se da interno, è uno dei modelli che permette una maggiore personalizzazione: si può infatti scegliere la versione con i braccioli o senza e decidere sia il tipo di materiale e tessuto per il rivestimento, ad esempio la pelle, sia il colore, in modo tale da abbinarsi meglio allo stile della casa e alla tappezzeria.
L’installazione del montascale a poltroncina è un’operazione semplice e veloce. Si adatta facilmente sia ad una scala rettilinea che ad una curvilinea o addirittura a chiocciola, garantendo in ogni caso fluidità di movimento.
Un altro elemento a favore del montascale a poltroncina è il fatto di essere il modello in assoluto meno ingombrante, in quanto la poltroncina è sempre richiudibile all’occorrenza, occupando davvero pochissimo spazio.
Infine, un aspetto interessante è il fatto che, funzionando a batterie esterne e ricaricabili, i montascale a poltrona non devono essere collegati alla rete elettrica, pertanto funzionano anche in caso di black out o di cali di tensione, il che garantisce la totale sicurezza della persona anche in caso di imprevisti del genere.
Montascale a pedana o a piattaforma
Questo modello è invece pensato soprattutto per le persone costrette a muoversi in carrozzina, in quanto è possibile salire e scendere da questo tipo di dispositivo senza doversi spostare dalla sedia a rotelle. I montascale a pedana sono davvero semplici da usare poiché, inoltre, solitamente non coprono lunghi percorsi ma brevi rampe di scale. Si possono attivare in autonomia mediante comandi intuitivi o un telecomando.
Anche nel caso dei montascale a pedana c’è ampio margine di personalizzazione, ad esempio per quanto riguarda l’ampiezza della pedana, che può essere tale da far entrare la sola carrozzina o, se se ne ha la possibilità, anche un accompagnatore.
Montascale a cingoli
Vi è poi un ulteriore modello, diverso dagli altri in quanto si tratta di un montascale mobile: si tratta del montascale a cingoli, per il quale non è necessaria una vera e propria installazione fissa o a parete dal momento che prevede l’uso di una carrozzina ad autospinta e quindi anche la collaborazione di un accompagnatore.
Quanto costa un montascale?
I prezzi dei montascale variano considerevolmente in base alla tipologia scelta, al tipo di scala e se si tratta di una installazione interna o esterna, oltre che alle diverse personalizzazioni che si scelgono. Il prezzo di partenza si aggira intorno ai 3.000 euro mentre il prezzo finale può arrivare fino ai 18.000 euro, considerando, come detto, tutte le variabili del caso.
La spesa però non deve spaventare: si può infatti fare richiesta per delle agevolazioni fiscali e detrazioni Irpef messe a disposizione dallo Stato, così come dalle singole regioni e che arrivano a coprire fino al 50% della spesa totale. È la legge 13/89 ad assicurare il finanziamento delle diverse tipologie di interventi effettuabili ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche, tra cui rientrano anche i contributi per l’acquisto di montascale e servoscala.
Cosa dicono le tendenze 2020 per la cucina? Per essere certi dei trend in voga dobbiamo aspettare l’evento EuroCucina in programma dal 21 al 26 aprile al Salone Internazionale del Mobile a Milano ma già ora possiamo immaginare quali saranno le tendenze per le cucine 2020 e in particolare la direzione che prenderanno le cucine in legno moderne.
Da anni la cucina non è più solo il luogo per la prepazione dei cibi ma si è affermata come il cuore pulsante della casa, l’ambiente dove si trascorre la maggior parte del tempo, spazio di condivisione e socializzazione. Quest’anno più che mai cucina, sala da pranzo e salotto dialogheranno perfettamente, la zona cucina diventerà ancor più un tutt’uno con la zona giorno. Nelle case moderne di recente costruzione -soprattutto quelle di piccole o modeste metrature- si preferiscono già zone giorno aperte ma ultimamente anche chi sta ristruttuando la propria abitazione sceglie sempre più spesso di demolire pareti e creare open space. (Attenzione a pilastri e pareti portanti!)
Cucine moderne con isola in legno
TREND: l’isola attrezzata multifunzione
Una tendenza che sembra riproporsi con costanza negli ultimi anni è la cucina ad isola. Oltre a donare carattere alla composizione, l’isola cucina può avere molteplici impieghi: può essere utilizzata come piano d’appoggio per la preparazione di cibi e bevande, come piano snack per consumare la colazione o un pasto veloce, come zona cottura con fornelli e cappa sospesa. Il fianco laterale dell’isola può addirittura essere attrezzato e trasformato in modulo contenitore / libreria con ripiani per appoggiare i libri delle ricette, vasetti o ciotole.
Cucine moderne in legno grigio
TREND: abbasso le maniglie
Il gusto personale gioca sempre un ruolo decisivo ma è impossibile negare che le ante con profilo a gola, le ante con maniglia integrata e le ante con apertura push-pull stanno prendendo il sopravvento sulle ante con maniglia applicata. Le maniglie non spariscono dal panorama cucine moderne, chi è un fan di questo sistema di apertura potrà continuare a sceglierle, ma sempre più spesso vengono proposte soluzioni cucina con maniglie poco ingombranti o addirittua ante e pensili senza maniglie a vista.
Cucine moderne legno e laccato
TREND: il colore è il trait d’union
Il colore è da tempo uno dei grandi protagonisti dell’interior design, da usare senza paura ma con estrema attenzione e coscienza. Anche in cucina i colori accesi e vivaci possono esaltare il fascino senza tempo del legno e al tempo stesso le venature, i nodi e le caratteristiche irregolari e uniche del legno diventano un elemento decorativo delle superfici colorate lucide o opache. Tra le colorazioni più azzeccate per il 2020 ci sarà sicuramente il Classic Blue, il colore dell’anno eletto da Pantone.
Cucine moderne nere e legno
TREND: paraschizzi mon amour
Da sempre lo schienale della cucina (lo spazio tra pensili e top, per intenderci) è un elemento a cui prestare massima attenzione: dev’essere esteticamente curato ma soprattutto igienico, facile e veloce da pulire. Le piastrelle fanno sempre la loro scena e spesso – in versione maioliche e cementine – sono ancora quelle più utilizzate, tuttavia ci sono materiali nuovi che rendono il paraschizzi unico e duraturo. Tra le soluzioni più gettonate: pitture idrorepellenti, resine, pannelli in materiali plastici, ceramiche, gres porcellanato, vetri temperati, addirittura il legno trattato e impermeabilizzato.
Cucine legno chiaro moderne
TREND: il futuro è hi-tech
Basta cappe a parete, ingombranti, a forma di “camino” e spesso antiestetiche; benvenute cappe di design di nuova generazione, sospese, che si mimetizzano nella composizione cucina. Via libera anche ad elettrodomestici sempre più all’avanguardia, con un minor impatto ambientale, che possono addirittura essere gestiti da remoto. La cucina moderna 2020 sarà sempre più smart e tecnologica, un vero concentrato di innovazione.
Cucine moderne acciaio e legno
TREND: mix di materiali
L’accostamento di materiali diversi è sempre molto di tendenza: legno, acciaio e laccato, gres porcellanato per il pavimento. Il marmo si conferma un must have per il piano della cucina e spesso anche per quello dell’isola, in alternativa ci sono moltissimi materiali effetto marmo o quarzo dal simile “effetto wow!” e dal costo più contenuto. Il cemento sta prendendo sempre più il sopravvento, l’ecoresina e il metallo si stanno facendo largo tra i materiali più in voga.
Per avere certezze sulle tendenze cucina 2020 attendiamo le proposte che verranno presentate al Salone del Mobile da grandi aziende di cucine e famosi interior designer.
Nel frattempo lasciatevi ispirare dalle foto di questo articolo e se non trovate la composizione cucina che fa per voi fate visita ad un negozio Centro Veneto del Mobile e create insieme agli arredatori il progetto della vostra cucina in legno moderna su misura.
La camera da letto è un luogo intimo e accogliente da arredare secondo il proprio stile e gusto personale. La biancheria diventa un elemento fondamentale per trasformare questo spazio, giocando con i colori, le texture e i tessuti.
Cinelli Piume e Piumini propone un’ampia collezione di trapunte di tendenza, di qualità e certificate, che ogni anno si rinnovano e che sono studiate per soddisfare ogni esigenza.
TRAPUNTA MAREA Tra i modelli di alta gamma proposti da Cinelli Piume e Piumini c’è la linea di trapunte Marea. Marea è realizzata in prezioso raso di cotone con imbottitura 100% in piumino d’oca siberiana oppure 95% piumino doca ungherese. Le cuciture a croce sul tessuto, distanziate senza continuità, richiamano loriginalità delle lavorazioni artigianali e creano sul letto un sorprendente effetto capitonné. Il modello Marea è disponibile in una palette di più di 18 colori tinta unita, intensi e di classe, che mettono in risalto l’originale trapuntatura. E’ possibile avere la versione per letto matrimoniale (270×260), per piazza e mezzo (220×260) e per singolo (180×260).
TRAPUNTE TINTA UNITA Tra le collezioni di successo dell’azienda troviamo le trapunte tinta unita, pensate per chi ama arredare la camera in modo minimale ed essenziale. La gamma di tonalità a disposizione, che conta più di 50 colori, consente di soddisfare qualsiasi esigenza. Ogni anno la linea si arricchisce di nuove tonalità di tendenza. L’interno in pregiato piumino d’oca garantisce un benessere assoluto e il giusto calore in ogni stagione. La trapunta infatti è disponibile in tre diversi opzioni di imbottitura: standard, medium e light. Rivestiti in 100% gabardina di cotone a tenuta piuma, i modelli in tinta unita di Cinelli Piume e Piumini sono disponibili nella versione matrimoniale (270×260), piazza e mezzo (220×260), singolo (180×260) e su misura.
Una deliziosa mansarda di 40 mq con travi a vista, un piccolo gioiello messo a nuovo da trasformare in un ampio living con angolo pranzo e zona relax. Riusciranno i nostri eroi ad arredare un ambiente mansardato all’insegna dello stile?
“Ho appena cambiato casa e tra poco termineranno i lavori di ristrutturazione del mio nuovo appartamento. Dispongo di un ambiente mansardato di circa 40 mq, una sorta di sottotetto alto che vorrei servisse sia da soggiorno / salotto che da sala da pranzo. [...]”
Ylenia, responsabile del progetto, ha subito accettato la sfida e contattato il Cliente per avere qualche dettaglio aggiuntivo. Raccolte tutte le informazioni necessarie, la nostra Interior Designer si è messa subito all’opera per analizzare piantine e sviluppare la soluzione d’arredo più adatta allo spazio disponibile. Il tutto accompagnato da render fotorealistici e da una proposta di finiture, materiali e colori (perché, ricordiamolo, anche l’occhio vuole la sua parte!).
Il progetto finale: una mansarda trasformata in soggiorno
A sviluppo terminato, il progetto mostra un grande ambiente mansardato trasformato in soggiorno con zona pranzo e angolo relax. In parte dettata dalle preferenze del Cliente, la scelta dei prodotti è stata facilitata dalla superficie del locale, stimata in 40 metri quadri.
A questo si è aggiunta la conformazione del soffitto che, pur essendo mansardato con perline a vista, offre una buona altezza (nulla a che vedere con le mansarde basse, che per certi aspetti richiedono uno studio progettuale maggiore).
La superficie del locale, paragonabile a quella di un open space, ha permesso a Ylenia di dividere idealmente lo spazio in tre zone funzionali:
la zona pranzo, completa di tavolo, sedie e punto luce
la zona TV, arredata con una parete attrezzata componibile
la zona relax o conversazione, occupata da un grande divano ad angolo, una poltroncina e dei tavolini
Una divisione ideale, questa, che risulta molto utile anche dal punto di vista pratico. Così disposte, le tre zone comunicano perfettamente tra loro, pur mantenendo una collocazione spaziale ben precisa all’interno dello stesso locale.
Come arredare un soggiorno mansardato #1: la zona pranzo
Per l’angolo pranzo, Ylenia ha rispettato i desideri del Cliente inserendo nel progetto i prodotti da lui selezionati: un grande tavolo con angoli arrotondati e sedie in pelle con schienale trapuntato.
Il tavolo, che funziona alla perfezione come complemento di design, è capace di ospitare fino a 12 commensali - il perfetto connubio tra estetica e funzionalità.
Il suo inserimento nell’ambiente è stato oggetto di studio da parte di Ylenia, volenterosa di trovare la posizione migliore per godere del tavolo sfruttando l’illuminazione naturale. Alla fine, la zona tra le due finestre è risultata essere quella più adatta.
Questo non ha impedito alla nostra arredatrice di inserire dell'illuminazione artificiale per enfatizzare lo stile contemporaneo della zona pranzo. Sopra il tavolo è stata infatti prevista l’installazione di un lampadario minimalista ma di notevole impatto estetico.
I CONSIGLI DELL'ARREDATRICE Posizionare il tavolo vicino ad una porta finestra è una scelta vincente, che permette di sfruttare la luminosità naturale in occasione dei pranzi conviviali. Inoltre, quando si tratta di tavoli di design in finiture decorative, la luce contribuisce ad esaltare la resa estetica dei materiali.
Come arredare un soggiorno mansardato #2: la parete TV
Per arredare la parete TV è stata determinante l’indicazione del Cliente:
“Vorrei che nel soggiorno fosse presente una parete attrezzata per uno schermo da 50”. La presa TV è già installata sulla parete a Nord, perciò il posizionamento del televisore è piuttosto obbligato.”
Da vincolo, l’attacco elettrico si è trasformato nel punto di partenza da cui sviluppare la soluzione d’arredo per la parete attrezzata. Ylenia ha scelto di ricorrere ad una collezione di arredi componibili e realizzati su misura, avendo bene in mente le richieste del Committente:
“Per la proposta d’arredo vi lascio carta bianca. Se può servire, mi piacciono le composizioni moderne, asimmetriche e con elementi in vetro. Potrei valutare anche una soluzione bicolore.”
Richiesta accettata: Ylenia ha proposto una parete attrezzata asimmetrica, completa di pannello TV laterale e vetrinette in appoggio su basi sospese.
I CONSIGLI DELL'ARREDATRICE
A differenza delle basi in appoggio a terra, i moduli sospesi conferiscono alle pareti attrezzate un aspetto più leggero e dinamico. L’effetto finale sarà ulteriormente alleggerito dalla presenza di elementi in vetro come mensole lineari o vetrine, ancor meglio se illuminati da LED.
Come arredare un soggiorno mansardato #3: il salotto
Il soggiorno è dominato dalla presenza di un grande divano angolare, modello scelto direttamente dal Cliente e salvato nella lista dei Preferiti. Considerate le dimensioni importanti, Ylenia ha optato per uno posizionamento classico: contro due pareti adiacenti.
Tale disposizione è stata individuata tenendo conto di tre fattori:
la volontà di creare una zona relax ad hoc, in cui parete attrezzata e imbottito siano posti l’una di fronte all’altro
la necessità di assecondare la forma del divano, costituito da un lato corto trasformabile in letto matrimoniale
l’esigenza di ottimizzare al massimo un angolo del soggiorno, lasciando una buona superficie libera a centro stanza per favorire il passaggio
Tre motivazioni imprescindibili, certo, a cui se ne è aggiunta una quarta. Il Cliente aveva infatti specificato:
“Vorrei che parte del soggiorno fosse dedicata ad un salotto con divano. [...] Non mi dispiace l’idea di aver un open space, però preferirei che la zona relax fosse visivamente delimitata nello spazio.”
Ma come dividere zona pranzo e salotto quando non ci sono muri o librerie divisorie? Semplice: si delimita lo spazio con complementi d’arredo che fungono da separatori. Nel caso del nostro Cliente, Ylenia ha scelto di circoscrivere la zona relax utilizzando un semplice tappeto decorativo.
A livello pratico, il vantaggio è duplice: oltre a decorare, il tappeto servirà per proteggere il parquet dai piedini del divano o del letto aperto.
L’angolo conversazione è stato completato da pochi ma essenziali elementi: una poltroncina imbottita, perfetta per garantire una seduta supplementare; una lampada ad arco, utile per illuminare un angolo lettura; due tavolini da salotto, uno dei quali posizionabile a lato divano.
I CONSIGLI DELL'ARREDATRICE
Arredare con i tappeti è un’ottima idea per decorare senza rischiare di appesantire l’ambiente. In particolare, i tappeti di grandi dimensioni possono essere utilizzati anche come elementi separatori. Delimitando visivamente lo spazio, contribuiscono all’individuazione di zone funzionali diverse nella medesima stanza.
Idee d’arredo: colori e finiture per una mansarda moderna
Scrive il Cliente:
“Quanto ai colori, non amo le tinte vivaci; preferirei non discostarmi da sfumature naturali come l’avorio, il sabbia o il marrone caffè. Il soffitto presenta perline a vista verniciate di bianco, i serramenti sono in alluminio bianco satinato e le pareti saranno tinteggiate in grigio RAL 9002. [...]
Prevedo anche di far posare del parquet in legno scuro.”
Indicazioni molto chiare, quelle del Committente, che hanno aiutato Ylenia a definire quali finiture prevedere per gli arredi del soggiorno mansardato. In generale, la scelta è ricaduta su colori neutri e caldi, declinati nelle varianti del beige e del marrone e illuminati dai rivestimenti chiari della poltrona e dei cuscini d'arredo.
La parete attrezzata, proposta in versione bicolore, gioca sulla dualità legno-laccato abbinando alla finitura Rovere Argilla un pannello color Terranova. Le tinte selezionate si sposano sia al colore delle pareti che alla tonalità del parquet.
Ad impreziosire un soggiorno in cui dominano i colori naturali ci pensa il piano del tavolo, scelto in finitura Keramic color Alabastro. L’importante resa estetica è addolcita dalle sedie in pelle chiara, che conferiscono eleganza e raffinatezza all’ambiente. Ultimo ma non meno importante, il tappeto in filato di viscosa color sabbia è evidenziato dalla trasparenza del vetro, finitura principale dei due tavolini da salotto.