16 Aprile 2020 / / Design d' Ingegno

I tempi cambiano per il lavoro e per la scuola. La rilevanza delle nuove tecnologie, la nascita di nuove figure professionali, l’insorgere di nuove esigenze di lavoro e di studio legate alla flessibilità, ci costringono ad organizzare il lavoro e la didattica da casa.

Armadio-con-scrivania-a-scomparsa
Armadio con scrivania a scomparsa @pinterest

Non tutti però hanno la fortuna di avere uno studio in casa, vale a dire una stanza adibita esclusivamente a studio, dotata di tutti i comfort. Per molti che vivono in appartamenti tradizionali, smart working significa prima di tutto chiedersi: “Ma dove mi metto?!”. E poi nella pratica vagabondare quotidianamente per casa con sguardo perso, con un portatile in mano, alla ricerca di un posto adeguato, in cui ci siano le prese comode per accedere alla corrente elettrica ed ad internet, che non sia invaso da bambini o panni da stirare, per arrivare ad optare inizialmente per la tavola da stiro ed infine ripiegare sul tavolo del soggiorno che ormai, poveretto, ne aveva già viste di tutti i colori, si abituerà anche a questo.

Ecco, se siete messi così, allora leggete questo articolo, vi sarà d’aiuto per organizzare uno spazio in casa in cui lavorare in santa pace.

Create un angolo dedicato ed esclusivo

Scrivania a ribalta
Scrivania a ribalta @pinterest

Se non si ha disposizione una stanza della casa da adibire a studio, tirate fuori le vostre doti nascoste da interior designer ed iniziate ad immaginare in quale angolo della casa appoggiare il vostro computer per svolgere esclusivamente il vostro lavoro.

Sfruttate l’ingresso con una consolle, un tavolo di vetro sull’angolo più remoto del salotto o un piccola scrivania nella camera da letto.

La scrivania è il mobile principale che connota il vostro nuovo spazio, con il suo messaggio intrinseco “non disturbare”, va collocata in un punto della casa in cui potrete adibire il vostro piccolo ufficio in maniera permanente, altrimenti sarete costretti a spostare continuamente il vostro portatile sul tavolo del soggiorno, togliendo concentrazione e tempo al vostro lavoro. Avendo uno spazio dedicato, potrete fare la pausa pranzo velocemente, senza dover togliere e rimettere il computer sul tavolo. Meglio un angolo piccolo ed appartato, rispetto ad un grande spazio da condividere con altre attività o con i vostri familiari, ciò vi aiuterà a dividere il momento di lavoro da quello domestico.

Lo spazio che scegliete dovrebbe essere acusticamente isolato, per permettervi di fare delle conference call in tutta tranquillità. Potete pensare ad una libreria aperta come filtro con un altro ambiente della casa o un separè per interni, non risolverà completamente il problema, ma un pochino vi aiuterà.

Scrivania fai da te
Scrivania fai da te @pinterest

Inoltre, dovete pensare a cosa avete alle vostre spalle; ormai con le videochiamate la gente non guarda più se siete pettinati bene, ma cosa avete alle vostre spalle, alla ricerca di qualche dettaglio che denoti qualche ambito interessante e sconosciuto della vostra vita, quindi domandarsi sempre cosa vedono gli altri. Non dovete nemmeno dare l’impressione di vivere in un garage: angolo bianco, senza né mobili né complementi di arredi, nulla, il vuoto più assoluto. Deve essere un’ambientazione accogliente e vagamente professionale, cioè no cucina, no divano, va bene invece una libreria, un mobile da soggiorno arredato con un vaso di fiori e un soprammobile, carino anche una parete colorata magari con qualche quadro appeso.

Ed evitate che qualcuno possa comparire in mutande dietro di voi proprio mentre state facendo una call, quindi meglio un angolo che non dia su qualche porta.

Basta qualche semplice accorgimento sensato, un po’ di buon gusto ed il gioco è fatto, potete anche fare il collegamento con il TG1 delle 20,00 e sembrerete un imprenditore di un certo livello.

Assicuratevi di aver scelto un angolo dotato di prese di corrente per il vostro computer, per la stampante o per collegarvi alla rete internet se non avete il wi-fi.

La scelta degli arredi

Potete optare per un tavolo, una scrivania o una consolle fronte muro, stare fronte muro vi aiuta ad essere più concentrati sul vostro lavoro.

Scrivania fronte muro
Scrivania fronte muro @pinterest

Molto funzionali anche le consolle ribaltabili, le pareti attrezzate o un armadio su misura mobile incassato nel muro in cui poter aprire e riporre le proprie cose quando non si utilizzano. Sono soluzioni che vi consentono di tenere il vostro spazio di lavoro non perfettamente in ordine e soprattutto non fruibile ai vostri bimbi, che altrimenti, per mantenere la calma ogni volta che si avvicinano alla vostra scrivania, dovrete attingere a qualsiasi cosa sapete sullo Yoga.

Altro elemento da non sottovalutare per il colpo d’occhio finale e per la funzionalità della vostra postazione è la scelta della sedia. Se avete poco spazio oppure l’ambiente è poco luminoso, optate per una sedia in policarbonato trasparente, il vostro angolo risulterà più luminoso e spazioso. Altrimenti scegliete una sedia girevole, sono le più confortevoli ed ergonomiche per chi lavora alla scrivania.

Scrivania in camera
Scrivania in camera @pinterest

Se avete un mobile basso con sportelli da mettere accanto alla scrivania da dedicare alla stampante, alla cancelleria e all’archivio dei documenti, il vostro ufficio in casa sarà davvero perfetto. Andrebbe bene un mobile alto dai 90 ai 120 cm, con degli sportelli e dei cassetti. Potete appoggiare la stampante sopra al mobile o riporla in uno degli sportelli se non la usata molto spesso, riporre la carta e la cancelleria nei cassetti, il resto dei documenti e faldoni negli sportelli.

Aggiungete delle piante,  per rendere comunque accogliente e rilassante il vostro spazio di lavoro, magari con una pianta accanto alla scrivania, delle piante più piccole sulle mensole che avete intorno e dei fiori freschi alle vostre spalle. Hanno un effetto rilassante e renderanno l’ambiente meno asettico ed impersonale.

Gestione della luce

L’ideale è un ambiente naturalmente luminoso, ma non sempre si riesce a conciliare l’ideale con gli spazi sempre più ridotti delle nostre abitazioni.

Scrivania vicino alla finestra
Scrivania vicino alla finestra @pinterest

Se la vostra idea è di mettere la scrivania o il tavolo difronte alla finestra per godervi un po’ la visuale che avete, sappiate che è una buona idea, perché ci consente di riposare la vista guardando fuori e distante ogni tanto, ma c’è da gestire la luce del sole con una tenda, per ripararsi dalla luce del sole negli occhi che in qualche orario della giornata potrebbe avere un effetto accecante.

Se la finestra è laterale va già molto meglio, ma probabilmente ci sarà un orario nell’arco della giornata in cui sarà necessario schermare un po’ il sole perché potrebbe accecarvi.

Stesso problema se la luce vi colpisce alle spalle, non vi darà fastidio agli occhi direttamente, ma riflettendo sullo schermo non vi farà lavorare bene, anche in questo caso va gestita la luce con tende, persiane o tapparelle.

Per quanto riguarda la luce artificiale, aggiungete una lampada da tavolo, posizionandola in corrispondenza dello schermo del computer, per affaticare di meno la vista. Inoltre, la lampada, se ha un bel design, arrederà il vostro spazio e sarà un elemento che distrae dall’inevitabile disordine che si creerà sulla scrivania tra cartelline, cancelleria e fogli vari. Infine, una lampada da tavolo renderà ancora più identificabile lo spazio come il vostro studio e conferirà quel tocco di aria professionale all’ambiente.

Per ogni attività c’è l’ora giusta

Poter lavorare in piena autonomia da casa ha un grande vantaggio e svantaggio: l’autonomia. Lo smart working è un tipo di lavoro adatto alle persone metodiche ed ordinate, che riescono ad organizzare il proprio tempo in maniera ottimale. Ci vuole un vero e proprio atteggiamento mentale rigoroso per mettersi a lavoro circondati dal proprio ambiente domestico. Chi non ha questa naturale predisposizione al rigore e alle regole, deve compiere un bello sforzo mentale per gestire il proprio tempo in uno spazio di solito adibito al tempo libero.

Scrivania in mobile incassato a muro
Scrivania in mobile incassato a muro @pinterest

Per evitare di entrare in confusione e di non essere concentrati e produttivi quando si lavora, bisogna organizzare bene il proprio tempo, con una vera e propria scaletta alla quale attenersi abbastanza rigorosamente. Se avete degli orari imposti dall’azienda seguite quelli, invece, se l’azienda vi dice che non avete orari ma dovete portare a termine un progetto in maniera flessibile o siete dei lavoratori autonomi datevi comunque una regola. Ad esempio, organizzatevi la giornata in questo modo: 6,30 sveglia, due ore da dedicare a voi, alla casa o ad accudire i vostri bambini, 8,30-12,30 lavoro, 13,00 pranzo, 14,30-18,30 lavoro e il resto del tempo va organizzato tra lavori domestici, altri impegni personali e relax. Nel week-end basta scaletta, basta lavoro e vivete spontaneamente il vostro tempo.

Lascia le faccende domestici alle spalle

Soprattutto per le donne maniache dell’ordine, se l’angolo adibito allo smart working è riservato e fronte muro eviterete di distrarvi con le faccende domestiche che inevitabilmente avrete da fare, perché magari non avete ancora riordinato tutto intorno a voi. Una volta che vi siete sedute stop faccende, è come se siete uscite di casa per recarvi in ufficio. Quando avete spento il computer vuol dire che siete rientrate in casa e riprendete la vostra routine domestica e a quel punto lasciate il lavoro alle spalle, vale a dire togliete dalla vista tutto ciò che riguarda il lavoro, per evitare di continuare a lavorare quando siete invece in fase relax.

Come gestire i bambini mentre sei a lavoro

Le mamme che lavorano in casa sono le nuove eroine dei nostri giorni, perché non è per niente facile gestire nello stesso ambiente un asilo, un ristorante, una lavanderia, un albergo e un ufficio. Se non avete nessuno che accudisce i vostri bambini mentre siete impegnati al computer, cercate di pianificare anche il loro tempo, ma prima che vi mettiate al lavoro, per evitare che vi stressiate dovendo interrompere il vostro lavoro ogni dieci minuti. Organizzate almeno quattro giochi, per tenerli impegnati durante la vostra mezza giornata di lavoro, li tenete da una parte e ogni ora gli presentate un compitino o un giochino da fare, in modo che anche loro si sentiranno impegnati in un lavoro da svolgere, proprio come voi, tanto il loro spirito di emulazione nei vostri confronti è sempre in atto.

A questo punto tutto è pronto, non vi resta che prepararvi come se doveste andare in ufficio, quindi toglietevi quella tuta di dosso, capelli in ordine, qualche goccia di profumo e buon smart working.

16 Aprile 2020 / / Design

Al via il bando per partecipare alle due sezioni (living e garden) del concorso dedicato al design, alla progettazione e all’architettura. Menzioni speciali per i progetti che riutilizzeranno il legno degli ulivi pugliesi colpiti dalla xylella.

Trasformare il legno è un atto di resistenza”: con questo motto prende il via il bando per partecipare ad Agorà Design. La manifestazione dedicata al design, alla progettazione e all’architettura, promosso dall’omonima associazione culturale, non è solo un concorso ma anche una biennale d’arte che a ottobre trasformerà il centro storico di Martano, nel cuore della Grecìa Salentina, in un crocevia di esperienze, idee, progetti e professionalità. Nel corso degli anni Agorà Design è diventato un evento dal respiro internazionale con la partecipazione di prestigiosi nomi dell’architettura e del design come, tra gli altri, Stefano Boeri, Benedetta Tagliabue (presidente della giuria), Walter Mariotti (direttore editoriale di Domus), Marco Rainò (architetto e redattore di Icon Design); Florinda Saieva (Farm Cultural Park), Francesco Pagliari (critico d’architettura e d’arte e redattore per The Plan).

Oltre a un ricco programma di conferenze e workshop tematici, la manifestazione è caratterizzata, dunque, da un concorso dedicato ad architetti, designer e giovani artigiani con l’obiettivo di promuovere un’idea di architettura e design che sappia rispondere alle esigenze della vita quotidiana, senza rinunciare a quella pienezza che solo la contemplazione estetica può dare.

Aperto a professionisti e studenti, il concorso è articolato in due sezioni principali: Agorà Living, dedicata agli arredi per interni (scadenza 30 giugno); Agorà Garden, a cura di Sprech (scadenza 7 settembre), dedicata all’outdoor e suddivisa in strutture tessili (coperture, tensostrutture, tendo coperture, dehor, gazebo) e arredi per esterni. Per ogni sezione saranno assegnati riconoscimenti e premi in denaro. Come per le precedenti edizioni, tutti i progetti selezionati saranno poi inseriti nel catalogo dell’evento e saranno esposti in mostra per l’intera durata della manifestazione.

«Agorà Design ha le sue radici e il suo cuore in Puglia. Per questo motivo abbiamo deciso di assegnare una menzione speciale ai progetti che si distingueranno per la capacità di riutilizzo del legno d’ulivo come materia prima (non necessariamente principale), con l’obiettivo di dare nuova vita a ciò che la Xylella ha distrutto», sottolineano dall’associazione Agorà Design. Tra disseccamento ed eradicazioni forzate, la Xylella ha costretto gli agricoltori ad accatastare, loro malgrado, un’enorme quantità di legno d’ulivo. «Agorà Design vuole porre l’attenzione sulla possibilità di trasformare un materiale di scarto in una risorsa preziosa, in grado di creare una positiva ricaduta economica sul territorio, così fortemente colpito da questo dramma. Il legno d’ulivo è un legno pregiato, di particolare bellezza, da esso prendono forma oggetti di design che simbolicamente hanno la possibilità di sopravvivere al destino della pianta. Trasformare il legno è dunque un atto di resistenza», concludono dall’Associazione.

Agorà Design si propone, dunque, di garantire un vivace confronto sui temi dell’architettura e del design, sulle sfide del futuro, con una particolare attenzione a funzionalità, cura estetica e sostenibilità ambientale. Il suo obiettivo è inoltre quello di valorizzare ogni singolo passo che porta alla creazione di qualcosa di nuovo: idea, progetto, scelta dei materiali e produzione, favorendo il dialogo fra progettisti e realtà produttive.

concorso Agorà Design 2020

 

Per info e iscrizioni

info@agoradesign.it – 3425261338 – www.agoradesign.it

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15 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

COME SI STA PREPARANDO IL SETTORE MODA AL POST CORONAVIRUS?

Questa, come tante altre, le domande che oggigiorno ci poniamo pensando a ciò che avverrà nel post emergenza COVID-19. Nonostante ad oggi si sia prolungata la misura di contenimento del contagio sino al 3 Maggio 2020, i diversi settori industriali, tra cui il settore fashion, si sta mobilitando verso la ricerca di soluzioni strategiche per il ri-sollevamento del settore stesso al COVID-19.

Con 2,5 trilioni di entrate globali annue, l’industria moda pre-pandemia poteva essere considerata come una delle maggiori al mondo. L’attuale emergenza coronavirus ha destabilizzato prepotentemente il fashion system, per il quale si stima una riduzione cospicua dei ricavi su base annua.

A tal proposito, McKinsey & Company in partnership con The Business of Fashion (BoF), ha realizzato un report ufficiale aggiornato alla situazione pandemica attuale dal nome The State of Fashion 2020. Coronavirus update di cui ora menzionerò alcuni dati importanti.

In ordine

il report stima che i ricavi dell’industria moda globale si ridurrà dal 27 al 30 % nel 2020 su base annua, con una possibile crescita dei guadagni dal 2 al 4% nel 2021. In merito all’industria del lusso, una riduzione globale dal 35 al 39 % nel 2020 su base annua, con una crescita dall’1 al 4 % nel 2021.

Inoltre, approfondendo l’analisi McKinsey, scopriamo che un numero importante di aziende fashion, fallirà nei prossimi 12-18 mesi.

Questi dati, mostrano in maniera sconcertante quanto l’emergenza sanitaria attuale sia devastante al sistema moda globale.

Nel post COVID-19, il medesimo sistema, dovrà dunque essere capace di “rimboccarsi le maniche” per non fallire.

A tal proposito, cosa dovrà affrontare nei prossimi mesi l’industria della moda?

Per prima cosa, l’analisi McKinsey metta in guardia il fashion system, il quale dovrà essere pronto a scontrarsi con un mercato in recessione.

La diretta conseguenza?

Il rallentamento della spesa e quindi una riduzione della domanda da parte dei consumatori. Essenzialmente, il sistema dovrà modificarsi, adottando soluzioni strategiche per quelli che potremmo definire come “consumatori post-pandemia”.

Al sistema moda sarà dunque richiesta:

la digitalizzazione delle aziende, quanto la riformulazione della propria mission aziendale – considerando l’evoluzione del mercato. Inoltre, dovrà sviluppare una spiccata innovazione creativa, riconquistando il “consumatore post-pandemia” ed attuare un’implementazione del sistema moda volto alla sostenibilità.

Questi, solo alcuni dei tratti salienti dell’analisi McKinsey: ognuno di essi volto alla creazione di un futuro innovativo e sostenibile.

A tal proposito,se fino a qualche mese fa, la sostenibilità – quanto l’implementazione di un sistema moda innovativo – sembravano poter essere “facoltativi

ora sembrano essere un’emergenza a cui l’industria della moda non può sottrarsi.


B.

L'articolo MODA VS POST COVID-19: EMERGENZA SOSTENIBILITA’ proviene da Laura Home Planner.

15 Aprile 2020 / / La Gatta Sul Tetto

Gli infissi, al di là di essere una semplice finitura, possono essere considerati un vero e proprio elemento d’arredo. Sostituendo i vecchi infissi si può dare un aspetto totalmente nuovo alla casa.

infissi

Una ambiente ci accoglie con la sua atmosfera, creata dall’arredo ma anche da dettagli che la rendono veramente più calda o fresca, arieggiata o meno. Parliamo degli infissi, delle finestre, vetrate, oscuranti o porte che rendono sicuramente un miglioramento estetico di un appartamento, e contemporaneamente trattengono il calore o la climatizzazione adeguati.

Se dal punto di vista delle prestazioni molto dipende da vetri e materiali, l’ottica estetica non è da meno visto che cambiando gli infissi muta sostanzialmente un dettaglio-chiave dell’arredo. Uno stile va rispettato anche nella selezione di queste componenti, e la linea delle finestre, degli avvolgibili o delle zanzariere che si appongono, può esaltare il design già presente negli spazi interni, oppure può essere di contrasto – a volte utile, a volte deleterio.

Per questo, chi deve sostituire gli infissi a casa, oppure in un ambiente di lavoro e rappresentanza, deve saper scegliere tra i materiali e le linee migliori dal punto di vista decorativo. 

Come scegliere quelli nuovi

Spesso la scelta può essere non solo tra linee e colori, ma anche tra materie prime che fanno la differenza. Per un approccio estetico coerente con l’arredamento e le linee architettoniche, gli infissi in PVC sono ben diversi da quelli in legno, da quelli blindati oppure in alluminio colorato. 

Partendo dal presupposto che i vari modelli abbiano la stessa tipologia di vetro e prestazioni termo-isolanti, si dovrà valutare quindi il materiale più adeguato e le finiture che consentono anche di creare dei “mix”. Ad esempio, sappiamo che le finiture degli infissi in PVC possono avere colore ed effetti simili al legno, e le mimetizzazioni sono ormai a un livello così elevato, che spesso sembra difficile distinguere una finestra in PVC da una in legno. Se il dubbio è quello di veder “sfumare” nel tempo le tonalità di colore, diverse case di produzione, come la Sb Infissi Palermo, garantiscono almeno 10 anni per il rivestimento degli infissi.

Diversamente, per chi può adattare uno stile contemporaneo di arredo con gli infissi in alluminio, le tonalità dei colori sono veramente numerose, e si può definire un dettaglio fondamentale tramite gli infissi, per esaltare delle nuances già scelte tra mobili e complementi d’arredo.

Diverse finestre in PVC rivestite in alluminio, consentono di variare il colore esterno del telaio, come si preferisce, con toni cromatici specifici anche per mantenere la coerenza estetica della facciata in alcuni condomini. Anche all’interno, si può personalizzare la finestra con colori che vanno dai più brillanti e chiari, fino a quelli scuri per adattarsi a mobili, rivestimenti interni, tappeti o carte da parati. Un apparato di decorazioni interne sui toni freddi, ad esempio, può trovare un buon accordo con delle finestre dalle tonalità metalliche, anche virate verso qualche colore-guida.

Specialmente gli infissi artigianali, sono progettati per inserire anche particolari unici come maniglie e guarnizioni.

Risparmiare cambiando gli Infissi

Oltre ai benefici estetici che può portare questo investimento, ci sono per chi cambia gli infissi delle agevolazioni importanti dal punto di vista economico. 

Grazie all’Ecobonus, attivo anche per il 2020, è assicurato un ritorno in Euro per chi passa dai vecchi infissi con vetro singolo, ai nuovi infissi con vetri moderni a doppia o tripla camera.
La questione dell’isolamento termico è centrale, e si arriva ad ottenere una detrazione fiscale del 50% per chi cambia le finestre nelle versioni che avvantaggiano il risparmio energetico. 

Ristrutturando gli infissi, si può detrarre la spesa effettuata dall’imponibile Irpef, ossia si può avere uno “sconto” che diminuisce l’importo della somma sulla quale si calcolano le imposte da pagare all’Erario. 

Per il 2020 questo “sconto” è del 50% rispetto al costo sostenuto per acquistare e installare le nuove finestre, oppure portoncini d’ingresso, porte, avvolgibili, persiane, oscuranti, zanzariere, tende da sole; anche nel caso di finestre già esistenti, la sostituzione dei vetri rientra tra la spese valide per la detrazione fiscale.

L’importo totale dell’Ecobonus viene suddiviso in 10 anni, e i rimborsi annuali per chi ne ha fatto richiesta, saranno ogni anno di importo uguale.
In pratica, facendo un esempio, se acquistate nuove finestre per un totale di 2.500 Euro, quindi la detrazione al 50% sarà di 1.250 Euro. Lo Stato restituirà € 125 ogni anno, per 10 anni (una percentuale del 10% di rimborso ogni anno) – è bene sapere che esiste comunque un limite massimo di spesa, per usufruire della detrazione fiscale, che è di € 96.000.

È importante, in fase di acquisto degli infissi, seguire la procedura adeguata per inoltrare la pratica all’ENEA, l’ente preposto a ricevere i dati. Per questo motivo, i rivenditori di infissi e serramenti come la Sb Infissi, si propongono come supporto per il disbrigo delle pratiche di richiesta Ecobonus, inserendo nelle informazioni non solo i valori economici ma anche quelli di trasmittanza termica dei vecchi  e nuovi infissi.


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15 Aprile 2020 / / Architettura

Residence Joshua Tree

Nel Parco Nazionale del Joshua Tree, in California, si sviluppa una lussuosa casa realizzata riciclando 14 container, il cui design ricorda un grande fiore bianco sbocciato nel deserto.

Da tempo, ormai,  trasformare i container in soluzioni abitative, uffici e locali commerciali è diventata una vera tendenza, che si sta sempre più affermando in tutto il mondo. Molti architetti hanno sviluppato progetti abitativi molto interessanti e particolari, che permettono di vivere in un container senza rinunciare a tutti i comfort che offre una casa tradizionale.

Tra questi troviamo l’architetto britannico James Whitaker, di Whitaker Studio, che ha progettato una scenografica casa utilizzando proprio dei container. Il risultato è assolutamente strepitoso.

Residence Joshua Tree

Residence Joshua Tree di Whitaker Studio

La casa si compone di ben 14 container, disposti da diverse angolazioni, per una superficie complessiva che supera i 200 mq. La particolare disposizione studiata dall’architetto ricorda un grande fiore bianco sbocciato nel deserto.

Situata su un terreno di 90 acri, di proprietà di un produttore cinematografico di Los Angeles, la casa è la riconfigurazione di un precedente progetto di Whitaker Studio realizzato per un edificio destinato ad accogliere uffici in Germania, che non è mai stato realizzato.

Residence Joshua Tree

Residence Joshua Tree

Residence Joshua Tree

Internamente la casa ospita una cucina, un soggiorno, una zona pranzo e tre camere da letto, ognuna con abbondante luce naturale proveniente dalle ampie vetrate e arredata con pezzi del designer – architetto Ron Arad. Sul retro, due container si estendono seguendo la topografia naturale, creando uno spazio esterno schermato dotato di un ponte di legno e una vasca idromassaggio.

Residence Joshua Tree

Residence Joshua Tree

Residence Joshua Tree

Le superfici esterne e interne, interamente dipinte di un bianco brillante, riflettono la luce del caldo sole del deserto. In prossimità della casa si trova un garage rivestito con pannelli solari, che rende sostenibile e completamente autosufficiente l’abitazione.

Residence Joshua Tree

 

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15 Aprile 2020 / / Coffee Break



Questa peculiare realizzazione dello studio di architettura Rojkind Arquitectos di Città del Messico è casa per vacanze strutturata in cinque volumi prismatici fra cui sono suddivise le funzioni abitative.

I volumi sono in pietra locale e cemento, la massa importante intrappola il calore durante il giorno e lo rilascia di notte quando è più fresco. Ogni volume è inoltre traforato strategicamente da finestre che hanno il doppio ruolo di favorire la ventilazione naturale e garantire la privacy dei vari ambienti.

Una serie di percorsi seguono la pendenza del terreno scendendo verso il giardino, strutturando l'abitazione con una città collinare medioevale, eliminando la differenza fra interno ed esterno, il giardino diventa parte della casa e viceversa.





Five prismatic stones

This peculiar creation of the Rojkind Arquitectos architecture studio in Mexico City is a holiday home structured in five prismatic volumes, among which the housing functions are divided.

The volumes are in local stone and concrete, the important mass traps the heat during the day and releases it at night when it is cooler. Each volume is also strategically perforated by windows that have the dual role of promoting natural ventilation and ensuring the privacy of the various rooms.

A series of paths follow the slope of the land going down to the garden, structuring the house with a medieval hill town, eliminating the difference between inside and outside, the garden becomes part of the house and vice versa.











VIA
15 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

Secondo recenti studi effettuati all’interno del territorio nazionale, si è potuto constatare che le porte e le finestre degli edifici domestici e degli uffici causano una dispersione termica che si aggira attorno al 20% del consumo energetico, rappresentando così una minaccia per l’ambiente e un notevole dispendio in termini economici.

In che modo le finestre contribuiscono all’inquinamento ambientale

Le porte e le finestre degli edifici sono gli unici serramenti che assicurano un collegamento diretto tra l’ambiente interno e quello esterno, rappresentando non soltanto un indispensabile strumento di comunicazione e aerazione dei locali, ma anche una solida barriera contro le incursioni termiche. Per essere performanti ed efficienti i serramenti sia essi domestici che aziendali, devono garantire un impeccabile isolamento termico durante tutti i mesi dell’anno, mantenendo così in casa temperature ottimali, fresche d’estate e calde d’inverno. Gli infissi privi di manutenzione, con l’usura si deteriorano e perdono il loro potere isolante, favorendo in questo modo la dispersione termica, ossia la capacità dei serramenti di dissipare all’esterno il calore accumulato. Si stima che gli infissi perimetrali che non presentano chiusure ermetiche, provocano una dispersione energetica pari al 18% del consumo totale, il calore dei riscaldamenti e la frescura dei condizionatori infatti filtrano dal locale attraverso le fessure laterali e i sottoporta delle aperture. Il cattivo isolamento causa un aumento esponenziale di emissioni di anidride carbonica e un conseguente incremento del costo dell’energia.

Come isolare i serramenti di casa, risparmiando energia e denaro

Il riscaldamento e l’aria condizionata sono i fattori principali che contribuiscono per il 70% all’inquinamento domestico a causa della cospicua emanazione di anidride carbonica rilasciate dagli appositi elettrodomestici nell’atmosfera. Un edificio che presenta serramenti usurati e mal funzionanti incrementa la dispersione energetica e contribuisce notevolmente al surriscaldamento del pianeta. Per ridurre l’inquinamento domestico da dispersione e assicurarsi un ambiente confortevole tutto l’anno, è importante effettuare una completa manutenzione delle finestre e delle porte. Isolare termicamente gli infissi è una pratica veloce e conveniente che si realizza con la semplice applicazione di guarnizioni adesive per finestre e porte, che rende i vecchi serramenti performanti ed efficienti al pari di quelli nuovi. L’introduzione di guarnizioni per serramenti è la soluzione ideale per potenziare e preservare gli infissi esistenti, riducendo l’inquinamento ambientale e l’incidenza dell’effetto serra. Utilizzando le guarnizioni per infissi si ottiene un ulteriore vantaggio, ossia la diminuzione del costo energetico, che si quantifica in un ribasso del 25% in bolletta.

Dove trovare le guarnizioni online per porte e finestre

Nel periodo attuale, dove è impossibile spostarsi, torna utile eseguire acquisti online con consegna direttamente a domicilio. E’ il caso dello shop Casadellaferramenta.it che ha una vasta gamma di prodotti per eseguire manutenzione per le porte.

L'articolo Finestre di casa: quanto incidono sull’ambiente e nell’economia domestica proviene da Dettagli Home Decor.

15 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

Se siete appassionati di cucina e amate sperimentare nuove ricette, ecco a quali elettrodomestici da chef non potete rinunciare.

Cucinare in questo periodo di quarantena forzata è diventato uno dei passatempi preferiti di moltissime persone, donne e uomini di ogni età che, decidono di mettersi alla prova ideando e sperimentando nuove ricette. Naturalmente per preparare ottimi piatti, spesso anche complessi, pentole e padelle non sono sufficienti. Infatti, per chi desidera cimentarsi ai fornelli con ricette più elaborate, ci sono alcuni elettrodomestici indispensabili per cucinare come chef.

Dalla preparazione dei cibi alla loro conservazione, vi consigliamo 4 elettrodomestici da veri chef che non possono mancare nella vostra cucina.

Il Robot da cucina multifunzione

Cerchi il modo di preparare gustose ricette in modo semplice e veloce? In tal caso ti serve un robot da cucina professionale. Il robot è un elettrodomestico multifunzione, in grado di tritare, frullare, mescolare, affettare, centrifugare e molto altro ancora. In commercio ne esistono di vari tipi, dai più semplici ai veri e propri robot intelligenti, predisposti per cuocere gli alimenti direttamente dopo la loro lavorazione, proprio come CHEFBOT TOUCH con cesta a vapore di IKHOS, l’e-commerce specializzato nella vendita di elettrodomestici per la casa.

robot da cucina professionale

CHEFBOT TOUCH è il robot che cucina da solo o come vuoi. Dotato di Wifi, browser web e un touchscreen TouchScreen a colori, puoi vedere le ricette preinstallate, riprodurre contenuti multimediali e seguire tutti i passaggi senza perdere nulla. Un elettrodomestico pratico e facile da usare, che offre 23 differenti funzioni e opzioni di cottura: cuocere, cuocere a bassa temperatura, soffriggere, bollire, cuocere a vapore in 3 livelli, friggere, scaldare, cuocere a bagnomaria, oppure cuocere a fuoco lento.  Utilissimo in caso di ricette elaborate, questo robot ti permette di svolgere altre attività mentre l’apparecchio lavora per te!

La planetaria

La planetaria nasce per impastare, funzione che svolge molto bene anche con risultati professionali. Facile da usare, questo apparecchio risulta indispensabile per chi desidera preparare pizza, pane e focacce in casa o quando si affrontano lievitati importanti, come panettoni, colombe e brioches, che richiedono una lunga lavorazione, difficoltosa a mano. Diventata uno degli elettrodomestici fondamentali in pasticceria, è ormai sempre più utilizzata anche in ambiente domestico da chi ama cucinare.

planetaria in acciaio

QUEEN Mash, la nuova planetaria di IKOHS, è la scelta ideale per preparazioni con risultati di alta cucina, impasti con una consistenza perfetta, quella che hai sempre desiderato. Pratica, compatta, facile da usare e pulire, è dotata di vari accessori: frusta, frusta piatta, gancio per la pasta, recipiente in acciaio inox. Sempre pronta per aiutarti nella preparazione delle migliori ricette con il sistema di rotazione planetaria Mash-UP, perfetto per ottenere texture da veri chef.

La macchina per il pane

Non solo per impastare, questo elettrodomestico è nato proprio per fare il pane dall’inizio alla fine, cottura compresa. L’apparecchio contiene al suo interno un cestello di cottura   estraibile, in cui si inseriscono tutti gli ingredienti.

macchina per fare il pane

La macchina per il pane e il forno elettrico DEPAN 710-IK è il nuovo forno elettrico e macchina per il pane di IKOHS, un piccolo elettrodomestico da cucina con grandi prestazioni.  Questo modello ha 17 programmi automatici e permette di selezionare fino a 3 formati di pane: 500g, 700g e 900g. Inoltre, grazie al suo sistema di controllo della cottura in crosta, potrai scegliere fino a 3 livelli di cottura, in modo da ottenere il pane sempre a tuo piacimento. L’apparecchio include anche la funzione KeeP Warm che permette di mantenere il pane caldo senza continuare a cuocerlo fino a 60 minuti.

La macchina per il sottovuoto

La macchina per il sottovuoto funziona in modo molto semplice: l’alimento viene avvolto da un sacchetto e privato dell’aria. Si elimina così lo sviluppo dei batteri e si preservano le proprietà organolettiche. Potrai conservare anche per qualche settimana, in frigorifero, cibi che invece durerebbero solo qualche giorno.

macchina per il sottovuoto

ZIPTRON è una macchina confezionatrice sottovuoto con una grande capacità di lavoro con cui puoi conservare tutti i tipi di alimenti: carne, pesce, frutta e verdura, noci e semi e molto altro. Grazie al sistema di vuoto Perfect Vacuum  la macchina per il sottovuoto ZIPTRON ottiene una tenuta perfetta senza rompere o deformare il cibo, mantenendo l’interno della busta completamente sigillata e asciutta, in modo da poter conservare il cibo a lungo mantenendolo fresco e con tutte le sue proprietà nutritive. Caratterizzata da un design pratico ed elegante, ZIPTRON dispone di un pannello di controllo Soft Touch che la rende facile da usare. Include 20 speciali sacchetti per imballaggio sottovuoto e un tubo con due ugelli per il confezionamento sottovuoto in contenitori predisposti per esso.

Insomma, grazie a questi elettrodomestici potrete finalmente cucinare come veri e propri chef, in modo semplice e veloce!

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14 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

24Bottles è ormai un brand famoso per il suo animo sostenibile, since 2013. Favorisce uno stile di vita sano, responsabile e che fa tendenza. Invoglia la gente, con un semplice gesto quotidiano ad abbandonare le abitudini scorrette e migliorare il mondo circostante, perché ognuno di noi può dare il suo piccolo contributo.

24Bottles con la sua Climma Bottle ha raggiunto la sintesi perfetta tra design compatto e resistenza termica; è priva di plastica, è dotata di una doppia parete a isolamento termico per una bottiglia in acciaio inossidabile 18/8 a chiusura ermetica in grado di conservare le bevande calde per 12 ore e fredde per 24.

Un paio di dati che fanno la differenza: riduzione di CO2 legata alla produzione, al trasporto e all’imballaggio supportando la riforestazione, eliminazione della plastica usa-e-getta a beneficio del mare.

24Bottle nel mondo della moda

24Bottle è stata apprezzata anche nel campo della grande moda e ha da poco calcato le passerelle in collaborazione con Dior per la sua Pre-Fall Collection 2020. Il brand, tra i più famosi al mondo, ha puntato sugli accessori partendo da shopper fantasiose ed eleganti berretti. Qui arriva la selezione esclusiva di 24Bottle che si è tinta per l’occasione di giallo e verde-lime sotto il logo Dior per un elemento di autentico design catapultato tra  surfisti dei mitici anni 80 di Miami.

In Italia anche Diesel ha scelto di puntare su 24Bottle con un contratto di due anni.

La Clima Bottle qui si accosta al denim in finitura degradé e sceglie di puntare l’attenzione direttamente sull’ecosistema che soffre a causa dell’inquinamento. Non deve passare inosservato il messaggio inciso ben leggibile sulla superficie: STEEL LUNGS TO BREATHE UNDER WATER (Polmoni d’acciaio per respirare sott’acqua).

Infuser Collection

Cosa mancava alle bottiglie sostenibili? 24Bottles è sempre pronta ad ascoltare le richieste dei consumatori e dopo aver declinato la produzione con diverse size di bottiglia e il tappo in versione sportiva facile da aprire, ha deciso di accontentare una buona fetta di mercato appassionata di thè, tisane e infusi. È arrivata così la nuova Infuser collection che da bottiglia termica unisce il piacere di gustare anche qualcosa di diverso dalla solita acqua. «Abbiamo studiato il tappo infuser, poiché l’ultima richiesta dei nostri clienti è stata quella di poter fare infusi direttamente nella bottiglia, quindi anche mentre sono in viaggio. Il mercato ci ha già dato un riscontro positivo, poiché la nuova linea è già sold out sul sito», ha spiegato un portavoce dell’azienda. Anche in questo caso il lavoro è stato svolto sul tappo, un tappo dotato di infusore incorporato, acquistabile anche separatamente per essere adattato a tutte le altre urban e clima bottle di qualsiasi capacità. I nuovi modelli mantengono il tè caldo fino a 12 ore e l’acqua aromatizzata fredda per 24.

24Bottle spring summer 2020

Le ispirazioni per la nuova stagione di 24Bottles uniscono l’anima green e il colore di un percorso visionario. Una vera avventura questa, che conduce alla Cruise Collection all’insegna dei toni accesi tipici di una vacanza per poi evolversi in un tripudio floreale dal calore esotico scivolando in seguito nella Floral Collection con la sua brezza selvaggia ed incontaminata. Alla fine un tocco Pop ritorna con le tinte più vivaci dell’ urban style, riportandoci in qualche modo alla realtà, o forse no!

Articolo di Silvia Fabris

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14 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

Con l’arrivo della bella stagione la speranza è che le famiglie possano tornare a godersi gli spazi all’aperto fuori ai giardini di casa. È giunto quindi il momento di riaprire le tende da sole per esterni e valutarne le condizioni. Se risultano usurate o malfunzionanti potrebbe essere una buona idea sostituirle completamente, anche perché il Bonus Tende 2020 è stato prorogato fino al 31 dicembre 2020.

Ciò significa che chi decide di rinnovare o installare nuove tende da interno e/o da esterno per evitare il rischio di surriscaldamento dei locali, può accedere ad importanti detrazioni fiscali fino al 50% dell’importo sostenuto per un massimo di 60.000 euro. Nei seguenti paragrafi analizziamo come accedere al bonus per la sostituzione delle tende da sole.

I requisiti per accedere alle detrazioni

Per poter accedere al bonus le tende devono essere mobili, collocate a protezione di superfici vetrate ed essere a regola secondo la normativa in materia di sicurezza e di efficienza energetica. Rientrano nel bonus anche le tende integrate al serramento o applicate, purché siano unite all’edificio all’esterno o in aggetto rispetto alla facciata.

Le tipologie di schermature solari previste dal bonus sono: le tende veneziane, le tende esterne a bracci pieghevoli o rotanti, le tende verticali, le tende a rullo ed i sistemi ombreggianti per i lucernari e le finestre a tetto. Sono invece escluse tutte quelle tende che hanno orientamento verso nord.

Per quanto riguarda i requisiti dell’immobile, quest’ultimo deve essere già esistente al momento della sostituzione delle tende, quindi accatastato o in fase di accatastamento. Naturalmente i beneficiari devono essere in regola con il pagamento dei tributi. Non è invece richiesta la presenza di un impianto di riscaldamento e/o di raffreddamento nell’immobile.

Spese comprese e detrazioni previste

Il Bonus 2020 copre le seguenti spese: installazione, costi per le opere murarie e per l’eventuale posa in opera, servizi offerti dai professionisti per l’installazione delle nuove tende e costi per le pratiche edilizie.

È prevista un’aliquota del 50% di detrazione di tutta la spesa sostenuta e l’importo massimo detraibile equivale a 60.000 euro, suddiviso in 10 rate annuali dello stesso importo. Tutti i pagamenti devono essere tracciabili e quindi effettuati con bonifico parlante, postale o bancario.

Devono inoltre essere riportati i seguenti dati: causale del versamento con riferimento alla norma, codice fiscale del beneficiario della detrazione, codice fiscale o partita IVA del beneficiario del pagamento, numero e data della fattura. Non sono quindi ammesse le modalità di pagamento tramite assegno, bancomat, contanti, carte di credito e carte ricaricabili.

Chi può accedere alla detrazione tende da sole 2020?

La platea dei potenziali beneficiari che possono accedere al bonus tende da sole 2020 è molto ampia e comprende innanzitutto: il proprietario dell’immobile, il nudo proprietario e chi ha un diretto reale di godimento. A questi si aggiungono poi: gli inquilini in affitto, i condomini, chi ha l’immobile in comodato e gli acquirenti in caso di cessione dell’immobile. Al di là dei soggetti privati rientrano poi: le imprese, gli esercizi pubblici e commerciali, le associazioni tra professionisti e le case popolari.

I documenti da conservare per poter accedere al bonus

Dopo aver concluso i lavori ed effettuato tutti i pagamenti necessari, bisogna conservare la documentazione e presentarla al professionista abilitato oppure al CAF al momento della dichiarazione dei diritti.

Nello specifico la documentazione deve comprendere: la ricevuta del bonifico, la documentazione dell’addebito sul conto corrente, le fatture dei beni acquistati, l’eventuale comunicazione all’ASL, le ricevute di pagamento dell’IMU e la domanda di accatastamento per un immobile di nuova costruzione.

Se l’immobile si trova in un condominio, è richiesta la delibera di approvazione lavori da parte dell’assemblea di condominio e la tabella millesimale di ripartizione delle spese. Ultimi documenti richiesti sono la dichiarazione del proprietario per il consenso ai lavori e le autorizzazioni comunali necessarie per lo svolgimento dei lavori. Tutti i documenti devono poi essere inviati all’ENEA per poter richiedere l’accesso alla detrazione.

Controllare lo stato di salute delle tende

Chi è già dotato di un’attrezzatura per la schermatura solare, farebbe bene a controllarne lo stato della struttura. Dopo molto tempo di inattività infatti la tenda, in seguito all’usura ed all’azione degli agenti esterni, potrebbe essere stata compromessa.

Uno degli elementi maggiormente sottoposti alla rottura è il telo, quindi bisogna scegliere il materiale adeguato anche in base alle sue funzioni. Altri elementi da monitorare sono i bracci, i quali potrebbero richiedere la sostituzione se dovessero rompersi. A volte nei sistemi automatizzati possono presentarsi problemi nel motore derivanti da una rottura di un singolo componente o da malfunzionamenti del cablaggio.

Sia per la riparazione tende da sole che per la sostituzione, Tendaflex è il punto di riferimento ideale a cui rivolgersi. L’azienda propone infatti un’offerta molto ampia e variegata di tende da sole, capaci di adattarsi ad ogni esigenza estetica, stilistica ed architettonica.

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