7 Aprile 2020 / / Easy Relooking

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Quando si parla della serie americana Suits, è impossibile non pensare ad Harvey Specter.

Avvocato di successo, si destregga in un caso dietro l’altro, in una competitiva New York, vestendosi sempre in maniera impeccabile, così come tutti i suoi soci dello studio.

Oltre a godermi la trama della serie di Netflix (ebbene sì, al momento non l’ho ancora finita), noto con piacere lo stile che contraddistingue Harvey nel vestire ma mi soffermo anche sul suo appartamento ogni volta che ci sono scene girate nel suo soggiorno con cucina a vista. E le scene sono tante!

Harvey Specter’s Apartment

Quindi ho pensato di ricercare gran parte degli arredi presenti nell’appartamento di Harvey Specter per chi volesse arredare la casa in quello stile!

Avevo prima condiviso l’idea sul mio profilo Instagram e i miei follower ne furono entusiasti.

Arredare casa come l’appartamento di Harvey Specter

Harvey Specter’s Apartment

La ricerca degli arredi non è stato semplice e non sono riuscita a trovare tutto perfettamente identico.

Alcuni arredi sono molto simili e magari sono proprio quelli utilizzati nel suo appartamento (le prime stagioni sono state messe in onda dal 2011, quindi può essere che dopo 9 anni i produttori abbiano anche cambiato gli arredi).

Una certezza: le Aplomb di Foscarini

Le lampade che ho riconosciuto subito sono le Aplomb di Foscarini, che nel corso dell’ultimo decennio non sono cambiate.

E’ un orgoglio poter vedere un 100% Made in Italy in una serie televisiva americana (anche se non è la prima volta…).

Aplomb by Foscarini

Le 3 Aplomb illuminano il piano del bancone snack, ricavato su un’enorme isola sui cui si intravede il lavello a doppia vasca sotto top.  Questo secondo dettaglio porta alla conclusione che il top dell’isola non è sicuramente di laminato, ma può essere di quarzo, di corian o di un altro materiale che permetta l’incasso del lavello sotto top.

Harvey Specter’s Apartment

Harvey Specter’s Apartment

Gli sgabelli del bancone snack

Non ho la certezza che gli sgabelli che ho individuato siano realmente loro, ma sono praticamente uguali a quelli presenti nella cucina di Harvey, individuati dopo una lunga ricerca.

Gli sgabelli dovrebbero proprio essere del brand Lapalma collezione Miunn, nella versione con seduta in Noce Canaletto (qui sotto nella foto, in una versione di legno più chiara).

Miunn by Lapalma

 

Questo è un altro prodotto 100% Made in Italy!

Harvey Specter’s Apartment

Harvey Specter’s Apartment

Poltrone e divano

Le poltrone presenti e il divano sono tutti in pelle nera.

Un colore che in questo contesto si può usare senza timore, vista la quantità abbondante di luce che entra dalle splendide vetrate dell’appartamento.

Il divano è molto simile al Gran Torino di Max Divani abbinate alle poltrone della stessa serie. Invece la poltrona con schienale alto, vicino alla vetrate, mi ricorda la Metropolitan ’14 di B&B Italia.

Tavolo e sedie

Il tavolo viene ripreso poche volte nel corso della serie ed è stato difficile trovarne uno simile!

Per le sedie invece è stato proprio impossibile trovarle uguali, ma vi suggerirò comunque delle sedie pazzesche.

Sembra proprio che il tavolo abbia il piano in cristallo e le gambe laccate.

Ho trovato un suo simile nel tavolo Diamante di Midj. Per le sedie, ci abbinerei le Ella di Kico .

Con questo ho concluso la mia selezione per arredare la casa come quella di Harvey Specter in Suits.

Spero vi siano piaciute le ispirazioni!

 

L'articolo Serie televisive e design: l’appartamento di Harvey Specter della serie Suits proviene da easyrelooking.

7 Aprile 2020 / / Easy Relooking

READ IN ITALIAN

When it comes to the American series Suits , it’s impossible not to think of Harvey Specter.

Successful lawyer, he juggles in one case after another, in a competitive New York, always dressing impeccably, as well as all his partners in the law firm.

In addition to enjoying the plot of the Netflix series (yes, at the moment I have not finished it yet), I am pleased to note the style that distinguishes Harvey in dressing but I also linger on his apartment whenever there are scenes shot in his living room with open kitchen. And the scenes are many!

Harvey Specter’s Apartment

So I thought of researching most of the furnishings in the Harvey Specter’s apartment for those who want to furnish the house in that style!

I had previously shared the idea on my Instagram profile and my followers were enthusiastic about it.

Furnish your home like Harvey Specter’s apartment

Harvey Specter’s Apartment

The search for the furnishings was not easy and I was unable to find everything perfectly identical.

Some furnishings are very similar and maybe they are the ones used in his apartment (the first seasons have been aired since 2011, so it may be that after 9 years the manufacturers have also changed the furnishings).

One certainty: the Aplomb of Foscarini

The lamps that I recognized immediately are the Aplomb by Foscarini, which have not changed over the past decade.

It is a pride to be able to see 100% Made in Italy in an American television series (even if it is not the first time …).

Aplomb by Foscarini

The 3 Aplombs illuminate the snack counter top, built on a huge island on which you can see the double basin sink under the top. This second detail leads to the conclusion that the top of the island is definitely not of laminate, but it can be of quartz, corian or another material that allows the sink to be built under the top.

Harvey Specter’s Apartment

Harvey Specter’s Apartment

The stools of the snack counter

Non ho la certezza che gli sgabelli che ho individuato siano realmente loro, ma sono praticamente uguali a quelli presenti nella cucina di Harvey, individuati dopo una lunga ricerca.

Gli sgabelli dovrebbero proprio essere del brand , nella versione con seduta in Noce Canaletto (qui sotto nella foto, in una versione di legno più chiara).

I am not sure that the stools that I have identified are really them, but they are practically the same as those present in Harvey’s kitchen, identified after a long search.

The stools should really be from the Lapalma brand Miunn collection, in the version with seat in Canaletto Walnut (below in the photo, in a lighter wooden version).

Miunn by Lapalma

 

This is another product 100% Made in Italy!

Harvey Specter’s Apartment

Harvey Specter’s Apartment

Armchairs and sofa

The armchairs present and the sofa are all in black leather.

A color that in this context can be used without fear, given the abundant amount of light that enters from the beautiful windows of the apartment.

The sofa is very similar to Max Divani’s Gran Torino combined with the armchairs of the same series. Instead the high-backed armchair near the windows reminds me of B&B Italia’s Metropolitan ’14.

Table and chairs

The table is taken up a few times in the course of the series and it was difficult to find a similar one!

For the chairs, however, it was really impossible to find them the same, but I will still suggest some crazy chairs.

It really seems that the table has a glass top and lacquered legs.

I found a similar one in Midj’s Diamond table. For the chairs, I would match Kico’s Ella.

With this I have concluded my selection to furnish the house like that of Harvey Specter in Suits.

I hope you enjoyed the inspirations!

 

L'articolo TV series and design: Harvey Specter’s apartment from the Suits series proviene da easyrelooking.

7 Aprile 2020 / / Architettura


Il progetto, chiamato Whidbey Island Farm, è una casa vacanze arroccata su una collina che domina i pascoli e uno stagno di pesca, nello Stretto di Puget a nord di Seattle.
Progettata dallo studio MW Works come abitazione "intenzionalmente modesta" è il buen retiro di una coppia anziana, la casa doveva essere flessibile, durevole e in grado di ospitare fino a 20 occupanti.

L'abitazione si mimetizza in un bosco di abeti di Douglas, i tre volumi rettilinei sono organizzati intorno a un cortile centrale attraversato da sentieri fra di arbusti e felci autoctone  delimitato da un muretto di basalto locale.
"Il cortile diventa il collegamento visivo e fisico tra i diversi volumi, fornendo accesso e connessione, ma offrendo separazione e privacy".

Una tavolozza naturale di legno di cedro rosso stagionato, cemento, pietra estratta localmente e acciaio nero crea un ambiente caldo e familiare mentre le pareti completamente vetrate creano una connessione visiva tra l'interno e lo scenario bucolico
L'interno dell'abitazione ha colori tenui e finiture calde, pareti in gesso color crema, soffitti e pannelli in legno e un camino in pietra. Alcune porte e pezzi di arte murale sono realizzati con lastre di cedro scolpite decenni fa da uno dei clienti.
Nel complesso, la casa è progettata per essere longeva e con bassa manutenzione, l'involucro vetrato raggiunge gli standard della casa passiva.



The buen retiro among the firs of North America

The project, called Whidbey Island Farm, is a vacation home perched on a hill overlooking pastures and a fishing pond, in the Strait of Puget north of Seattle
Designed by the MW Works studio as an "intentionally modest" home, it is the buen retiro of an elderly couple, the house had to be flexible, durable and able to accommodate up to 20 occupants.

The house is camouflaged in a Douglas fir forest, the three straight volumes are organized around a central courtyard crossed by paths among native shrubs and ferns bordered by a local basalt wall.
"The courtyard becomes the visual and physical connection between the different volumes, providing access and connection, but offering separation and privacy".

A natural palette of seasoned red cedar wood, concrete, locally extracted stone and black steel creates a warm and familiar environment while the fully glazed walls create a visual connection between the interior and the bucolic scenery
The interior of the house has soft colors and warm finishes, cream plaster walls, ceilings and wooden panels and a stone fireplace. Some doors and pieces of mural art are made with cedar slabs carved decades ago by one of the customers.
Overall, the house is designed to be long-lived and with low maintenance, the glazed envelope reaches the passive house standards.








VIA
7 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

Una ristrutturazione giocata sui toni del bianco e del legno chiaro per illuminare gli spazi, con linee pulite e un design minimalista per esaltane la razionalizzazione 

Jesolo, una delle città marittime più rinomate del litorale tra la laguna di Venezia e la foce del Piave, è la location dell’ultima realizzazione di Mobart Ben, che con i suoi arredi ha decorato un intero appartamento di 36 Mq, recentemente ristrutturato.

Fil rouge del progetto è una palette all’insegna del relax e della naturalità: le pareti sono candide, per conferire luminosità e pulizia; i complementi d’arredo sono in legno e materiali naturali nelle nuance del bianco e della terra per ricordare paradisi lontani.

Cuore della casa è la cucina, progettata su misura artigianalmente per ottimizzare gli spazi, con una composizione lineare in Rovere laccato a poro aperto bianco, interamente realizzata in legno. Le basi, con un’apertura a gola, si caratterizzano per il top in Dekton bianco, materiale di ultima generazione ad elevata resistenza, utilizzato anche per il lavello integrato. La composizione è dotata di elettrodomestici – piano ad induzione e  forno combinato –, a prova di chef. I pensili sovrastanti racchiudono una cappa integrata.

A dare un tocco di colore, ci pensano le mensole in Rovere Spazzolato tinta Dolomia Brown, abbinate alla finitura del tavolo a console allungabile fino a 6 posti, perfetto per organizzare cene tra amici e celebrare la vita attorno ad essa. Alcune colonne in nicchia, poi, nascondo un’ampia dispensa e la caldaia, a completamento di un ambiente sì accogliente, ma funzionale. Colori, dettagli, forme: ogni cosa è stata studiata per valorizzare al massimo gli spazi e la luminosità.

Un inno alla leggerezza anche in camera da letto, il luogo della casa dove i sogni prendono vita. Per il letto incassato in nicchia, Mobart Ben ha ideato una testiera in Rovere Spazzolato tinta Dolomia Brown tamponata sui lati: un elemento funzionale per appoggiare libri o soprammobili. Lo contorna un armadio a ponte in Rovere Spazzolato Laccato a poro aperto in total white che abbellisce l’intera parete, sfruttando al meglio lo spazio.

Essenziale ed elegantissima la scelta di arredo per l’ambiente bagno, dove Mobart Ben ha progettato un mobile in Rovere Spazzolato con, in appoggio, il lavabo in ceramica ovale: una soluzione dall’aspetto monolite che riflette i trend di design contemporanei e ne diventa icona!

Living, camera da letto, sala da bagno: una soluzione per ogni stanza per decorare una casa vacanze dove trovare pace e tranquillità immersi nella natura e nello stile senza tempo di Mobart Ben!

L'articolo Il legno di Mobart Ben protagonista di un mini appartamento a Jesolo proviene da Dettagli Home Decor.

7 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

poltroncina in giardino

Armoniosa, intima, rilassante. È l’atmosfera che un outdoor romantico sa trasmettere. Se immerso nel verde – che sia un giardino o un balcone fiorito – può diventare un vero e proprio angolo di pace e relax in cui dedicare tempo a se stessi e a chi si ama.

Per uno spazio così accogliente è da privilegiare un arredo outdoor dalle linee morbide e sinuose, come la loveseat Net Bench a due posti di Nardi che, insieme alle poltroncine monoblocco Net, può formare anche un grazioso salottino all’aria aperta. Comoda e raffinata nella forma e proposta in una delicata palette di colori, la collezione Net si abbina perfettamente a dei soffici cuscini disponibili in diversi tessuti e nuance.

Net Relax, Net Bench, Net Table – Design Raffaello Galiotto

Non può mancare un tavolino basso – ton sur ton con le sedute o in gradevole contrasto cromatico – su cui posare una lanterna o delle candele per un gioco di luci soffuse così da rendere ancora più magici e suggestivi alcuni momenti.

Sfumature e forme degli elementi d’arredo, entrando in completa sintonia con l’ambiente che li circonda, possono dare vita al nostro “luogo del cuore”.

Nardi realizza prodotti durevoli, utilizza polipropilene completamente riciclabile, valorizza la totalità della produzione con design riconosciuto e una filiera completamente Made in Italy.

www.nardioutdoor.com

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6 Aprile 2020 / / Design

Mai come oggi le mani sono al centro della nostra attenzione. Le laviamo con maggior frequenza e proprio per questo dobbiamo utilizzare detergenti di qualità e nutrirle con creme idratanti che rispettano le proprietà cutanee. Meglio ancora se i prodotti utilizzati regalano alle mani una gradevole profumazione.

Con l’emergenza covid-19 abbiamo finalmente imparato a lavarci bene le mani. Come indicato dal ministero della salute, bastano dai 40 ai 60 secondi sotto l’acqua corrente utilizzando un detergente. Le mani, così come anche il viso, sono le più esposte agli agenti esterni ed è fondamentale mantenere una corretta igiene. Inoltre, non dimentichiamo che le mani sono il nostro biglietto da visita e per questo devono essere sempre curate.

FragrArt: fragranze e design sostenibile per la pulizia e cura delle mani

FragrArt è il nuovo brand italiano che ha reinventato le lozioni dermodetergenti HANDSOAP e le lozioni idratanti HANDCREAM per la pulizia e la cura delle mani.

Una produzione artigianale formulata e realizzata esclusivamente in Italia con pregiati ingredienti naturali e biocompatibili, di comprovata efficacia estetica e rispetto delle proprietà cutanee, per ottenere fragranze “artistiche” rare e regalare al consumatore un viaggio sensoriale a 360 gradi.

Si tratta di profumazioni originali, immaginate e create da laboratori artigianali indipendenti, prodotte in quantità limitate con ingredienti altamente selezionati.

Il packaging, caratterizzato da un design minimal ed elegante, permette di lasciare i prodotti a vista nei vari ambienti.

HANDSOAP  di FragrArt

Le lozioni dermodetergenti HANDSOAP di FragrArt sono realizzate con materie prime biocompatibili dalle proprietà idratanti e purificanti, con una formulazione caratterizzata da delicatezza e PH isodermico. L’HANDSOAP Fragrart svolge una profonda azione detergente rispettando l’equilibrio ionico della pelle e donando una piacevole sensazione di morbidezza e benessere.

In ogni formula che caratterizza i prodotti FragrArt l’alcool impiegato è di origine vegetale e deriva dalla canna da zucchero. NON vengono utilizzate materie prime di origine animale, parabeni, sles, cessori di formaldeide, mea, dea, edta. olio di palma.

HANDCREAM di FragrArt

Le lozioni idratanti HANDCREAM di FragrArt sono generate da un’emulsione di oli vegetali in acqua: il loro regolare utilizzo nutre le cellule, ne promuove la rigenerazione e protegge la cute. Di rapido assorbimento è ideale per pelli secche, disidratate e mature. L’HANDCREAM Fragrart dona nutrimento rendendo la pelle morbida, liscia e sana, nel totale rispetto delle proprietà cutanee.

La presenza di vitamina E, con le sue proprietà antiossidanti e dermoprotettive, aiuta a contrastare l’insorgere dei radicali liberi, principale causa del precoce invecchiamento della cute. Detergere ed idratare la pelle con FragrArt diventa un consueto rituale di benessere, fatto di gesti semplici ed appaganti, che contrasta in modo specifico e naturale i segni del tempo.

I prodotti FRAGRART vengono distribuiti in maniera altamente selettiva per essere apprezzati da chi fa del buongusto e della raffinatezza una passione, un percorso, uno stile.

Sostenibilità e tutela dell’ambiente

FragrArt è partner della One Ocean Foundation, fondata dallo Yacht Club Costa Smeralda, che sviluppa progetti per la salvaguardia dei mari e per diffondere la consapevolezza su quanto siano urgenti iniziative concrete.

FragrArt è uno dei firmatari della Charta Smeralda, Costituzione per la tutela del mare, codice etico stilato per sensibilizzare l’opinione pubblica, gli operatori e tutti gli stakeholder, trasmettendo il senso di urgenza nell’affrontare i problemi più pressanti degli oceani e degli ecosistemi marini e costieri al fine di concretizzare ambiti di intervento immediati e focalizzati alla risoluzione dei problemi.

Per maggiori informazioni e scoprire le fragranze disponibili visita www.fragrart.com

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6 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

Ecco un modo pratico per stendere la biancheria

Ci sono azioni che svolgiamo tutti i giorni e che diamo per scontato siano banali, come fare il bucato o stendere la biancheria

In realtà fare le faccende domestiche, come ogni lavoro che si rispetti è un mestiere che ha bisogno degli attrezzi giusti

Chi di voi non ha steso almeno una volta la biancheria?

Che siate donne manager, casalinghe, single o padri, prima o poi toccherà a tutti farlo almeno una volta nella vita.

Allora già che lo dovete fare perchè sprecare tempo dietro a uno stendino i cui fili si attorcigliano o che non riesce a reggere il peso della vostra biancheria?

Io ho scoperto che esite un modo pratico per farlo…

Avete mai sentito parlare degli Stendibiancheria ad ombrello | Brabantia?

se non li conoscete fareste meglio ad organizzarvi per averne uno.

Dopo aver visto questo video capirete di cosa si tratta

Io prima di conoscerlo , mi sono sempre chiesta cosa fosse quell’attrezzo che usa per stendere la biancheria la mia vicina di casa,

avrei voluto scoprirlo prima, per evitare di urlare al mio vecchio stendino di plastica ,

ma ovviamente non si smette mai d’imparare.

Avere uno stendibiancheria ad ombrello Brabantia vuol dire stendere all’aria aperta le lenzuola e le tovaglie grandi,

ma non solo, di stendibiancheria ad ombrello Brabantia ne esitono di tanti tipi ,

per esterno, per interno, regolabili in altezza, a muro..

insomma ne esiste uno per ogni esigenza.

Quante volte avete litigato con il vicino sotto casa per la biancheria che pende dal balcone ?Inoltre pensate al divano..quante volte lo sfoderate durante l’anno?

io ho a casa un bimbo di due anni, ma a prescindere da questo sono abbastanza fissata con la pulizia e sfodero il mio divano almeno quattro volte all’anno

finchè non mi sono attrezzata con uno stendibiancheria ad ombrello Brabantia , sono stata costretta a sfoderare il divano a scaglioni, lavando prima le fodere della seduta , poi quelle degli schienali ed infine quelle dei cuscini,

questo perchè il mio vecchio stendino non era abbastanza capiente per tutte


STENDIBIANCHERIA AD OMBRELLO LIFT-O-MATIC

Avete cambiato idea sul vostro modo di stendere? e cosa dire dei vantaggi economici che si hanno ad avere uno stendibiancheria ad ombrello Brabantia?

Stendere all’aperto vuol dire meno consumo di CO2 e più risparmio economico

Questo è un post sponsorizzato

L'articolo Un modo pratico per.. proviene da Laura Home Planner.

6 Aprile 2020 / / ChiccaCasa


Quanto è appagante avere un mazzolino di fiori freschi sulla tavola? 
Guardare i suoi colori e sentire il suo profumo fa sentire la primavera anche indoor.
Io adoro i fiori freschi, in particolare quelli di campo, che raccolgo per strada mentre passeggio con i cani. 
Questi, però non sono l'unico elemento naturale che puoi mettere in vaso per creare subito un'atmosfera accogliente! Basta fare due passi in campagna focalizzando lo sguardo sui campi, per avere un'idea di quante alternative la Natura ci mette a disposizione per rendere belli ed accoglienti i nostri spazi. 
Ecco una serie di alternative naturali che potrai esporre in vaso per un immediato "effetto wow"! 
P.s. Sono tutte soluzioni durature, quindi potrai tenere i tuoi vasi migliori a lungo in bella vista!

Pampas grass
La pianta della Cortadeira produce dei piumini estremamente scenografici, perfetti per mettere in risalto un angolo "spento" della casa. Ne esistono di diverse tipologie: più o meno alte, più o meno sfioccate e persino sbiancate o colorate con tecniche naturali.
Sono perfette per aggiungere un leggero tocco bohemien ai tuoi spazi!



Fiori di cotone
Questi candidi batuffoli nascono dalla pianta del cotone e sono molto duraturi. Quelli che comunemente chiamiamo "fiori di cotone", in realtà sono i frutti di questa pianta, quelli da cui si ricava poi la fibra tessile. Si prestano bene alle decorazioni invernali o natalizie, poiché fanno pensare ad un rametto innevato, ma ciò non implica che non stiano bene in un vaso per tutto il resto dell'anno, anzi! 




Lunaria annua
La lunaria annua è una pianta da sottobosco perenne. Produce dei frutti di forma ellittica bidimensionali, dalle pareti sottilissime, che lasciano intravedere, al centro, i semi all'interno di essi.
Inizialmente sono verdi, ma maturando, assumono un delizioso colorito biancastro dalle sfumature argentee. Per via della forma dei frutti, queste piante si sono aggiudicate l'appellativo di "Monete del papa".
I rami colmi di frutti possono essere recisi ed essiccati per essere esposti in "solo" o in composizioni floreali. L'eleganza ed il potere di riflettere la luce di questi rami mi hanno fatta innamorare! Mi voglio sbilanciare! La mia previsione dice che questo sarà il prossimo trend botanico nell'ambito dell'interior styling, ed io mi sono già munita di semi per provare a coltivare questa pianta dai frutti preziosi! 





Coda di coniglio
Lagurus ovatus, è questo il nome scientifico della pianta che produce questi simpatici ciuffetti vaporosi. Raggruppati in vaso sono davvero sfiziosi e nelle composizioni danno valore aggiunto senza togliere la scena ai protagonisti floreali.
Puoi trovare più facilmente questi irresistibili pelosetti con i nomi più comuni di "coda di coniglio", "bunny tail" (l'equivalente in inglese) oppure "hare's tail".




Eucalipto
Fresco ed intramontabile, l'eucalipto, nella versione a foglia tonda è l'unico protagonista verde di questa carrellata. C'è da dire, però che ogni ramoscello riesce a mantenere intatto il suo aspetto ed il suo profumo per diverse settimane. 
La fragranza ricorda quella della menta, ma più intensa e speziata. Tenerne un po' in vaso all'ingresso basterà per trasmettere subito a chi entra una sensazione di freschezza e di pulizia. 
L'eucaliptus Gunnii (questo è il nome scientifico di questa tipologia di eucalipto) è tanto gradito non solo per il suo odore, ma anche per l'aspetto ordinato del fogliame e per il colore accattivante che va dal verde oliva all'azzurro. 




Palme a lancia
Le foglie delle palme del genere Washintonia hanno una texture plissettata ed una forma a ventaglio e già questi due fattori sono sufficienti per renderle adorabili. Nel mondo floral però, ora è molto in voga il taglio della foglia di palma, per dargli una forma "a lancia". In questa versione le foglie di palma si lasciano alle spalle il classico aspetto arruffato per cedere il posto ad una più romantica figura cuoriforme.




Aneto
L'aneto è una pianta appartenente alle ombrellifere, che presenta fiori di colore giallo. In molti paesi del Nord Europa è utilizzato anche come insaporitore da cucina. Il fiore somiglia molto a quello del finocchietto selvatico. Puoi ottenere un risultato simile a questo con qualsiasi fiore di una pianta appartenente alla famiglia delle ombrellifere. Ti basterà lasciarlo essiccare a testa in giù al sole per qualche settimana!



Potrei andare avanti così all'infinito, come infinite sono le varietà di piante e fiori che in vaso possono diventare spettacolari elementi ornamentali.
Molte delle piante elencate qui sopra cresce spontaneamente nella nostra zona geografica. Quindi puoi trovarle in campagna, sul ciglio della strada, dal fioraio o, semplicemente, già pronte per essere esposte, su Etsy!




6 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

Molti non lo conoscevano, pochi lo stavano già attuando, e quasi nessuno in Italia, ma lo smart working si sta rivelando un’ opportunità per le aziende e per i dipendenti.

Mette in risalto una rivoluzione nell’approccio con il mondo del lavoro che ora più che mai lascia intravedere le sue potenzialità. Si parla, così, di workplace change management in termini sia di organizzazione di tempo, sia di modalità di lavoro e sia di spazio.

Ecco perché la scrivania anche a casa è molto importante, magari da oggi in poi ne vedremo sempre di più anche nei piccoli locali inutilizzati, come un angolo della taverna o una camera ospiti.

Le scrivanie sono sempre più versatili e si abbinano sia al contesto domestico sia alla professione con accessori dedicati e complementi irrinunciabili. Ecco allora una selezione di scrivanie, per personalizzare lo spazio lavorativo, tra design e funzionalità.

 

scrivania Oscar di Valsecchi 1918

Per i disegnatori

Oscar è la scrivania giusta per un progettista, per chi ha tanti disegni e rotoli di carta da conservare e mostrare, ma non per questo perde la sua eleganza e la sua coerenza espressiva.  Questo scrittoio da lavoro che Giorgio Bonaguro ha realizzato per Valsecchi 1918 abbina il legno di frassino a morbida pelle di vitello che fa da sinuoso contenitore sottopiano. Una rievocazione della storia di questa professione che noi abbiamo deciso di sottolineare.

scrivania Oasis di Chorustyle

Per il dialogo

Si chiama Oasis la scrivania prodotta da Chorustyle che rievoca i pensieri più nascosti di ognuno di noi. É studiata per un lavoro di approccio e di scambio reciproco, dice testualmente l’azienda. La forma si relaziona direttamente con gli ospiti per farli sentire accolti e a proprio agio. I colori vivaci donano un’accattivante personalità.

scrivania Collector di Porro

Per il preciso

Gamfratesi propone Collector per Porro, una versione tra industrial e modernariato di una scrivania completa ed efficiente. La struttura è in metallo effetto piombo unita al legno di melo per piano e cassetti, ordinata e senza linee fuori posto. Rigorosa nel suo aspetto è adatta per chi è maniaco della precisione e vuole sempre tutto in ordine, almeno all’occhio.

scrittoio Ink Molteni&C

Per il riservato

Una scrivania che riprende gli scrittoi da posizionare il soggiorno, come si usava per gli scrittoi tempo fa. Dalla forma sorprendente perché a trapezio, lo scrittoio Ink di Jasper Morrison per Molteni&C ha quell’anta basculante che va a nascondere tutto una volta concluso il lavoro. È realizzata interamente in noce canaletto e completa la linea Home Office anche se può essere tranquillamente un elemento di design da lasciare in qualunque angolo della casa senza problemi di discrezione.

scrivania Venere di Gallotti e Radice

Per lo styler

Per chi fa dell’immagine la sua professione, per chi cura lo stile e l’estetica e necessita di uno o più specchio la risposta è Venere. Il progetto di Gallotti e Radice è disegnato con un tocco molto femminile tra effetti lucidi e cristalli adatti ai riflettori. È perfetta da collocare in camera da letto ed è accessoriabile con portaoggetti ed organizer abbinati alle finiture della scrivania.

Articolo di Silvia Fabris

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4 Aprile 2020 / / Architettura

Lo studio milanese Piuarch progetta per Fondazione Human Technopole il nuovo campus per la ricerca scientifica di Milano, un centro di ricerca innovativo e sostenibile, i cui spazi sono pensati innanzitutto in funzione del benessere dell’uomo. 

Dieci piani di altezza, oltre 16.500 metri quadri esclusivamente dedicati a laboratori per la ricerca scientifica e 3.000 metri quadri di terrazze e coperture verdi: sono alcune delle caratteristiche del progetto del nuovo edificio di Human Technopole, l’istituto italiano di ricerca per le scienze della vita, situato a Milano nel cuore di MIND Milano Innovation District -.

La costruzione, tanto avanzata nelle sue caratteristiche quanto accogliente per chi vi lavorerà, sarà la sede principale dei suoi laboratori scientifici e sarà al centro del Campus Human Technopole, cioè l’intera area del centro di ricerca, area in cui il nuovo edificio rappresenterà il nucleo centrale. Per la costruzione dell’opera è previsto un investimento sino a 94,5 milioni di euro.

Il Campus Human Technopole, che comprende anche i fabbricati oggi già presenti, cioè Palazzo Italia, edificio iconico di Expo Milano 2015, il Padiglione Nord e il Padiglione Sud, avrà una superficie di oltre 11.000 mq. Il progetto definisce come verranno sviluppate le zone di connessione, le pertinenze del nuovo building e i collegamenti con le aree esterne.

Al suo interno sorgerà l’edificio, che si prevede di realizzare in massimo 1.100 giorni consecutivi pari a circa tre anni. Avrà una superficie complessiva di 35.000 metri quadrati e sarà alto nel suo punto più elevato 61 metri. Vi troveranno posto laboratori di biochimica e biologia molecolare, strumentazioni scientifiche d’avanguardia tra cui microscopi ottici, spazio per un ampliamento della facility di microscopia crio-elettronica e fino a 800 postazioni di lavoro per ricercatori. In aggiunta saranno disponibili ampi spazi comuni, sale riunioni e aule per eventi e corsi di formazione.

Il progetto di Piuarch

Un parterre attrezzato, una piazza coperta e un giardino pensile: il progetto di Piuarch si organizza attorno a questi tre spazi, che formano una sequenza ininterrotta dal piano terra fino alla sommità dell’edificio. Al livello del suolo, il parterre mette in relazione lo Human Technopole Headquarters con le altre architetture del Campus Human Technopole, tra cui Palazzo Italia. Una topografia artificiale di piani inclinati suggerisce una distinzione tra gli spazi dei flussi e quelli di sosta, gli anfiteatri. Da questo spazio all’aperto, che prosegue in parte anche sotto l’edificio, si accede senza soluzione di continuità all’atrio completamente vetrato, e da qui alla piazza coperta.

Quest’ultima è il vero e proprio cuore dello Human Technopole Headquarters, sul piano funzionale, relazionale e simbolico. Da un lato, questo gigantesco vuoto a tutt’altezza, inondato di luce naturale, è attraversato da un sistema di rampe e passerelle che connettono tutti i livelli dell’edificio. Al tempo stesso, la piazza coperta, su cui affacciano tutti gli uffici e i laboratori, è uno spazio cruciale d’interazione e di scambio di idee: la gradinata centrale e diverse aree d’incontro ne fanno un luogo ideale per il dialogo tra i ricercatori. Più in generale, questo spazio panottico ed interconnesso è la trascrizione architettonica dei valori di un’istituzione come Human Technopole, che promuove la ricerca scientifica come attività massimamente etica e “trasparente”.

Il giardino pensile è il naturale complemento della piazza coperta: qui, il “campus verticale” introverso si apre al suo intorno e alla città. Sulle falde asimmetriche si alternano pendii verdi e piantumati, gradinate ed ampie piattaforme in legno, che moltiplicano la disponibilità di spazi polifunzionali, liberamente appropriabili dagli utilizzatori dell’edificio. Dalle terrazze, la vista spazia verso sud-est fino al centro di Milano; al contempo, il caratteristico profilo spezzato del suo coronamento rende lo Human Technopole Headquarters una presenza fortemente riconoscibile, una nuova icona architettonica per il futuro MIND.

Attorno alla spina dorsale composta da questi tre spazi pubblici e collettivi, gli uffici e i laboratori dello Human Technopole Headquarters si organizzano in due blocchi compatti e distinti, entrambi paralleli alla piazza coperta. Al loro interno, la distribuzione è impostata su criteri di massima ottimizzazione e flessibilità: molte partizioni, ad esempio, sono mobili, per permettere un rapido adattamento alle esigenze in evoluzione del centro di ricerca.

Lo Human Technopole Headquarters, infine, è concepito come un ecosistema altamente sostenibile. Le superfici verdi al livello del suolo e in quota permettono la gestione corretta delle acque piovane. Gli impianti fotovoltaici installati sulle pensiline al piano terra, in facciata e in copertura contribuiscono significativamente al fabbisogno energetico dell’edificio. I frangisole orientati che scandiscono i prospetti calibrano l’apporto della luce solare nei diversi periodi dell’anno.

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